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La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. FEDERAZIONE ORDINI DEI FARMACISTI Rassegna Stampa del 18/06/2011

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FEDERAZIONE ORDINI DEIFARMACISTI

Rassegna Stampa del 18/06/2011

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INDICE

FEDERAZIONE ORDINE DEI FARMACISTI Il capitolo non contiene articoli

SANITÀ NAZIONALE

18/06/2011 La Stampa - NAZIONALE

Francia, batterio killer In coma artificiale uno dei sette contagiati8

18/06/2011 Il Messaggero - Nazionale

L'EFFETTO BATTERIO SULLE PAURE GLOBALI9

18/06/2011 Avvenire - Nazionale

La scorciatoia bugiarda dell'aborto inconsapevole10

17/06/2011 Europa

Piemonte, questione morale per Cota11

18/06/2011 Il Tempo - Nazionale

Lettere12

18/06/2011 ItaliaOggi

periscopio13

18/06/2011 La Gazzetta dello Sport - NAZIONALE

«Nelle analisi non c'è il nome ma i sintomi sì»14

18/06/2011 Io Donna

HAI ROTTO L'UOVO? FAI FILOSOFIA15

18/06/2011 Milano Finanza

Robot sullo scaffale17

18/06/2011 Milano Finanza

Sanità, fotovoltaico e nuovi carburanti. Il tris d'assi di Sol18

17/06/2011 Viver Sani e Belli

Come scegliere le creme solari19

17/06/2011 Viver Sani e Belli

Neonato "salvato da un test"20

17/06/2011 Mark'Up

Brambilla di Civesio: Domeniche? Flessibili, con più libertà di scelta23

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17/06/2011 Mark'Up

Le interviste più significative degli ultimi 100 numeri / 327

17/06/2011 Mark'Up

Le interviste più significative degli ultimi 100 numeri / 629

17/06/2011 Natural Style

Erbe medicinali fuorilegge31

17/06/2011 Natural Style

le domande imbarazzanti Come evito l'effetto spugna?32

17/06/2011 Natural Style

MEDICI OMEOPATICI IN PRIMA LINEA33

18/06/2011 Terra

Oggi il Premio Nunzio Pascale35

SANITÀ REGIONALE

18/06/2011 Corriere della Sera - MILANO

La mamma rom torna dal bimbo e lo trova morto37

18/06/2011 Corriere della Sera - ROMA

Dopo i tagli, rete di assistenza per i malati38

18/06/2011 La Repubblica - Bari

"Gli altri manager seguano Pansini"39

18/06/2011 La Repubblica - Palermo

Sanità, confermato lo staff dell'assessore c'è anche lo zio della moglie di Russo40

18/06/2011 La Repubblica - Firenze

Codice rosa nasce il pool anti-violenze41

18/06/2011 La Repubblica - Firenze

"Torello Lotti sia processato"42

18/06/2011 La Repubblica - Roma

Farmacap, "salvi" i lavoratori bloccati i 64 licenziamenti43

18/06/2011 La Repubblica - Genova

Crisi, alla Regione restano solo dieci milioni44

18/06/2011 La Repubblica - Torino

Inchiesta sanità, tutti ai domiciliari soltanto Gambarino resta in cella45

18/06/2011 La Repubblica - Torino

Sanità, precipita il modello Piemonte46

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18/06/2011 La Repubblica - Torino

"Chiudere o riconvertire gli ospedali inadeguati"47

18/06/2011 La Repubblica - Genova

San Martino fa il punto sulla rianimazione48

18/06/2011 La Stampa - TORINO

I legami mafiosi tengono Gambarino dietro le sbarre49

18/06/2011 La Stampa - ALESSANDRIA

Farmacom in rosso perde 25 mila euro nel primo trimestre50

18/06/2011 Il Messaggero - ROMA

Ospedale Santa Lucia sit-in contro la Pisana51

18/06/2011 Il Messaggero -  PESARO

Carabinieri 0 Denunciata la sexy ladra che ha adescato pensionato52

18/06/2011 Il Giornale - Milano

Tagli in ospedale per le ferie: sparisce il 40% dei posti letto53

18/06/2011 Il Gazzettino - PORDENONE

Intesa con le farmacie sui rimborsi dei servizi54

18/06/2011 Il Gazzettino - PORDENONE

Carta d'argento, trenta negozi aderiscono alla politica degli sconti55

18/06/2011 Il Gazzettino - ROVIGO

Cucina pesante I giusti rimedi56

18/06/2011 QN - Il Giorno - Sud Milano

Trasporti, farmacia e welfare gli obiettivi della Giunta Ma la priorità resta Genia57

18/06/2011 Il Secolo XIX

Medici- assessore, sul ponte lungo riesplode lo scontro58

18/06/2011 Il Secolo XIX

PAOLONI ESCE, MA L'ALIBI TRABALLA60

18/06/2011 Il Secolo XIX - Imperia

Medicine, stop all'esclusiva dell'Asl62

18/06/2011 Il Secolo XIX

Sanità, cambiano i super-manager di Genova e Imperia63

18/06/2011 Il Secolo XIX - Levante

"Santa", sul caso farmacia arrivano altre reazioni65

18/06/2011 Il Secolo XIX - Savona

Crisi, la prima rinuncia è la dieta66

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18/06/2011 Il Secolo XIX - Savona

PRESERVATIVI, I DISTRIBUTORI "BATTONO" L'ACQUISTO AL BANCO67

18/06/2011 Il Tempo - Roma

Iniezione per Farmacap Salvi i posti di lavoro68

18/06/2011 Il Tempo - Roma

blocca i licenziamenti69

17/06/2011 Metro - Sassari

Fazio: "Pillola dei 5 giorni sarà presto in farmacia"70

17/06/2011 Metro - Torino

Fazio: "Pillola dei 5 giorni sarà presto in farmacia"71

17/06/2011 Metro - Torino

La Ferrerò dal gip Cota: "Trasparenza"72

17/06/2011 Il Giornale del Piemonte - Nazionale

Per tutto giugno Farmacie e problemi nella digestione73

18/06/2011 La Sicilia - Siracusa

Lo dico a La Sicilia74

18/06/2011 Giornale dell'Umbria

Acqua pubblica e farmacie comunali private76

18/06/2011 Giornale dell'Umbria

Afm, il referendum apre all'ingresso dei privati77

PROFESSIONI

18/06/2011 Il Sole 24 Ore

Mela d'oro a cinque donne «eccellenti»79

PERSONAGGI Il capitolo non contiene articoli

NOVITA IN FARMACIA

17/06/2011 Gioia

No limits82

17/06/2011 Gioia

Capitale in gocce84

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18/06/2011 Io Donna

Amici per la pelle85

17/06/2011 Viver Sani e Belli

Piedi allo scoperto86

17/06/2011 Viver Sani e Belli

Piedi allo scoperto89

17/06/2011 Viver Sani e Belli

un elenco per non confonderli più92

17/06/2011 Viver Sani e Belli

RICERCA A caccia della pillola anti-obesità93

17/06/2011 Viver Sani e Belli

BAMBINI La scoliosi si previene a scuola94

17/06/2011 Viver Sani e Belli

VACANZE I medicinali "must nave" per tutti95

17/06/2011 Viver Sani e Belli

CIRCOLAZIONE Gambe al passo con te96

17/06/2011 Viver Sani e Belli

Per viverla in bellezza97

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SANITÀ NAZIONALE

19 articoli

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È UN BAMBINO DI DUE ANNI Francia, batterio killer In coma artificiale uno dei sette contagiati Identificata nell'acqua di un ruscello vicino a Francoforte la variante che uccide in Germania ALESSANDRO ALVIANI BERLINO È in coma artificiale uno dei sette bambini contagiati in Francia da una variante del batterio killer diversa da

quella che in Germania ha causato 3408 contagi e 38 morti. Il piccolo, che ha due anni, si trova in condizioni

«preoccupanti» ed è sottoposto a dialisi. Per lui ci sono complicazioni neurologiche, hanno spiegato i medici

del reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Lille dov'è ricoverato. Lo stato di salute degli altri sei bambini,

che hanno dai 20 mesi agli otto anni, resta invece stabile. Tre sono in dialisi per insufficienza renale. Altri due,

invece, potrebbero essere dimessi all'inizio della prossima settimana. I bambini si sono ammalati dopo aver

mangiato hamburger acquistati in alcuni discount della catena Lidl e prodotti da un'azienda francese con

carne importata in parte dalla Germania. Intanto l'infezione rischia di allargarsi: le autorità francesi stanno

verificando due possibili nuovi casi di contagio, che riguardano un adulto e un bambino di dieci anni. Nel

frattempo in Italia i Nas hanno sequestrato in nove piattaforme distributive di Lidl 97 tonnellate di hamburger e

polpette della stessa marca - Steaks Country sospettata di essere all'origine dell'infezione francese. Nel giro

di 24 ore tutti i prodotti sotto accusa in Francia sono stati ritirati dal mercato italiano. «I consumatori italiani

possono stare tranquilli. Oggi mangerò hamburger», ha detto ieri a Radio 24 il ministro della Salute Ferruccio

Fazio. Sempre ieri, in Germania, le autorità dell'Assia hanno fatto sapere di aver identificato il batterio killer,

del tipo O104:H 4, in un ruscello nei pressi di Francoforte. Non c'è comunque nessun rischio di

contaminazione dell'acqua potabile, hanno precisato. Il ruscello scorre non lontano da un'azienda agricola da

cui proviene un'insalata risultata contaminata dal batterio killer e viene usato per irrigare i terreni di due

aziende che coltivano, tra l'altro, patate e barbabietole da zucchero. Intanto, sempre in Germania, è stato

dimostrato un caso di contaminazione da uomo a uomo: una dipendente di una società di catering ha

contagiato venti partecipanti a una festa di famiglia attraverso i cibi da lei preparati. La donna era stata già

infettata dal batterio killer, ma i sintomi non erano ancora comparsi.

18/06/2011 16Pag. La Stampa - Ed. nazionale(diffusione:309253, tiratura:418328)

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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 8

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Da infezioni a epidemie L'EFFETTO BATTERIO SULLE PAURE GLOBALI SILVIO GARATTINI L'OPINIONE pubblica è rimasta stupefatta e sorpresa per gli ultimi avvenimenti riguardanti l'alimentazione.

Una grave infezione in Germania che ha determinato decine di morti e a distanza di poco tempo un'altra

infezione, forse meno grave e comunque per ora senza morti, in Francia. Tutte e due determinate da alimenti;

la prima probabilmente dovuta a germi di soia, la seconda a carne macinata. Nel caso tedesco è probabile

che l'infezione sia stata determinata dall'uso di letame bovino contenente una variante di un batterio,

l'escherichia coli, capace di determinare gravi danni al rene. Nel caso francese si tratta di un microrganismo

diverso ma pur sempre presente in materiale bovino. Non è questa la sede per entrare in dettagli che

appartengono ai meccanismi patogenetici e ai problemi microbiologici, ma vale invece la pena di abbozzare

alcune considerazioni generali. Anzitutto occorre sottolineare che la comunicazione da parte delle autorità

sanitarie tedesche è stata molto superficiale e approssimativa, determinando reazioni e illazioni che hanno

aumentato la confusione. I poveri cetrioli spagnoli ne hanno fatto purtroppo le spese nel maldestro tentativo di

trovare subito un colpevole, sarebbe stato meglio dire non sappiamo che cosa sia. Vista l'approssimazione

dell'informazione i mass media hanno fatto la loro parte gettando allarmi che hanno determinato inutili

cambiamenti alimentari con il relativo ostracismo di cetrioli, germi di soia e probabilmente hamburger. Niente

di nuovo perché si era già assistito in un passato non remoto al rifiuto del pollo in seguito all'allarme

determinato dalla presenza di un virus dell'influenza mai arrivato in Italia. È utile ricordare che è irrazionale

pensare che una intossicazione alimentare si possa estendere in tutta l'Europa visto che si trattava, con ogni

probabilità, di un inquinamento molto localizzato. Queste considerazioni permettono di ricordare che l'igiene,

quella spicciola, non va messa in soffitta. L'avvento degli antibiotici ha creato la falsa impressione che le

infezioni fossero completamente eliminate, mentre sono ancora di attualità abitudini semplici come quella di

lavarsi le mani più volte al giorno e soprattutto fare attenzione a ciò che si mangia: lavare ripetutamente

l'insalata e tutti i vegetali che si mangiano senza cottura, nel caso dubbio è bene far bollire la verdura, non

mangiare carne cruda o poco cotta. Sono semplici regole che possono determinare la differenza tra una vita

normale e un ricovero ospedaliero. Uno dei prodotti incriminati era, secondo quanto riportato, di origine

biologica, una procedura che è molto gettonata perché considerata «naturale». Nell'opinione pubblica ciò

equivale a qualcosa che è buono in contrapposizione a quanto invece è un prodotto industriale considerato

per definizione «cattivo». I prodotti bio vantano l'impiego di concimi naturali e il rifiuto di pesticidi, anche se

tutto ciò è autoreferenziale, e perciò proclamano la loro sicurezza. Non sempre tuttavia è così, perché non

tutto ciò che è naturale è buono: infatti i peggiori veleni si trovano in natura, come pure i batteri e i virus.

Qualche volta i vegetali che derivano da produzioni industriali in cui si utilizzano concimi chimici e pesticidi

impiegati con giudizio possono essere migliori. In ogni caso è bene non generalizzare e considerare sempre i

singoli prodotti. Un'ultima considerazione riguarda il problema dei controlli. L'Italia è abbastanza attenta

perché è stato fatto molto lavoro, ma non bisogna dimenticare che la globalizzazione comporta nuovi

problemi. Arrivano cibi da tutto il mondo senza che vi siano in molti Paesi controlli adeguati. È perciò

fondamentale rafforzare i controlli chimici e microbiologici identificando quali possono essere le fonti

alimentari particolarmente pericolose, chiamando a raccolta tutte le istituzioni scientifiche che possano

collaborare a risolvere un problema che sarà di crescente importanza.

18/06/2011 1Pag. Il Messaggero - Ed. nazionale(diffusione:210842, tiratura:295190)

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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 9

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GLI EDITORIALI DI AVVENIRE/ LA «PILLOLA DEI CINQUE GIORNI DOPO», UN IMBROGLIOLINGUISTICO La scorciatoia bugiarda dell'aborto inconsapevole ASSUNTINA MORRESI La Ru486 rimarrà la prima e ultima pillola abortiva ufficialmente riconosciuta come tale a essere

commercializzata. Non ce ne saranno altre, perché un prodotto come questo dà troppi problemi: non solo

polemiche, ma pure il fastidio di doverne conciliare l'uso con le leggi sull'aborto. È più semplice continuare la

strada dell'aborto farmacologico usando altri nomi, che non evochino una gravidanza interrotta

violentemente, ma piuttosto un atto medico, possibilmente non normato. Per esempio si può usare

l'espressione «contraccezione d'emergenza»: teoricamente dovrebbe significare un'azione contraccettiva -

impedire la formazione di un embrione - che si esercita in extremis, cioè in un breve intervallo di tempo dopo

un rapporto sessuale potenzialmente fecondo. Se questo fosse con certezza l'unico meccanismo di azione, la

discussione si limiterebbe al piano dei comportamenti personali. Ma tale certezza non c'è. Per la cosiddetta

«pillola del giorno dopo», per esempio, il foglietto illustrativo non esclude che il prodotto possa impedire

all'embrione già formato di annidarsi in utero. Questa pillola è stata autorizzata in Italia nel 2000 dal Ministero

della Salute, guidato dall'allora ministro Umberto Veronesi. Adesso invece è la volta di un nuovo

«contraccettivo di emergenza»: EllaOne, la «pillola dei cinque giorni dopo», efficace - dice l'azienda

farmaceutica francese che la produce - se somministrata fino a 120 ore dopo il rapporto forse fecondo. La

sua immissione in commercio è stata autorizzata dalla Commissione europea in base a un parere scientifico

dell'Ema, l'ente regolatorio europeo, e la decisione - stando alle regole Ue - risulta vincolante per tutti i Paesi

europei, ai quali viene consentito al più di regolare alcune modalità di accesso al prodotto. Come

funzionamento EllaOne, tuttavia, è parente stretta della Ru486: si lega ai recettori del progesterone, e non si

può escludere che, se assunta quando un embrione già c'è, interferisca con il suo annidamento in utero.

Come è possibile negare, insomma, una sua eventuale azione antinidatoria? Ma le autorità europee l'hanno

fatto e non l'hanno rubricata come abortiva, usando invece l'ambigua categoria della «contraccezione di

emergenza». Le autorità sanitarie nazionali non hanno gli strumenti giuridici per cambiare la catalogazione di

EllaOne, di competenza europea. Anche per questo bisogna riflettere attentamente sul fatto che, ormai da

tempo, certe decisioni siano sottratte alla politica e affidate ad autorità tecnoburocratiche internazionali. Il

Consiglio superiore di sanità, su richiesta dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha espresso una

valutazione sulla compatibilità di questo prodotto con la legge 194, e ha stabilito un limite: essendo

controindicata in gravidanza, si può assumere solo dopo aver accertato con un test precoce - quelli di

laboratorio, non gli stick della farmacia - che la donna non è incinta. Un'indicazione importante (non

un'autorizzazione), che l'Aifa - cui spetta di decidere sull'eventuale commercializzazione - dovrà tenere in

adeguato conto, e che però potrà escludere solo che EllaOne interferisca con gravidanze precedenti: non ci

sono, per ora, test che possano individuare la presenza di un embrione formato ma non ancora annidato. Ma

non si può permettere che l'aborto incerto - quello che si può nascondere con la "contraccezione di

emergenza", la soppressione dell'embrione che non si saprà mai se c'è stata o no - possa pian piano

sostituire quello dichiarato. Non possiamo accettare un imbroglio linguistico, una scorciatoia bugiarda. Che

almeno ci sia l'onestà intellettuale di chiamare le cose con il loro nome, perché tutti - le donne, le coppie, il

personale sanitario, specie medici e farmacisti - possano agire pienamente consapevoli dei propri atti e delle

relative conseguenze. Non è tollerabile confondere aborto e contraccezione per cercare di distrarre le

coscienze.

18/06/2011 2Pag. Avvenire - Ed. nazionale(diffusione:105812, tiratura:151233)

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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 10

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Dov'è la Lega moralizzatrice? Un brutto colpo per il Governatore-avvocato . Non solo Macerata: l'intesa Pd-centristi parla anche siciliano. Si apre la Conferenza dei democrat: niente opposizione dei veltroniani ma uncontributo alla discussione sul tema decisivo delle tutele dei lavoratori. Piemonte, questione morale per Cota Ferrero nega le accuse. Il Governatore: «Sono colpito, isolerò le mele marce» VIRGINIA BRUNELLI Pare che fin dall'inizio i due non abbiano fatto che discutere, con un livello di conflittualità politica

pubblicamente invisibile ma da allarme rosso. E ora che Caterina Ferrero, Pdl, ex assessore alla sanità della

regione Piemonte, accusata di turbativa d'asta, è agli arresti domiciliari, Roberto Cota, il governatore leghista

che alle regionali 2010 aveva strappato alla sinistra uno dei suoi presidi al Nord puntando molto sulla

trasparenza e il rigore nella sanità pubblica e che ora si trova imbrigliato in uno scandalo di matrice pidiellina,

si trincera dietro un discorso obbligato: «Sono colpito, voglio isolare eventuali mele marce». Per la Lega piove

sul bagnato. Il caso deflagra dopo l'infilata di «sberle» che la base non smette di mollare ai suoi nel segreto

dell'urna per dire che dell'abbraccio con Berlusconi e il suo Pdl non ne può più. Prima le amministrative, dove

il Carroccio è riuscito a perdere, oltre a Milano, in un altro dei suoi fortini, la Novara dove non si muove foglia

che Cota non voglia e dove governava da 10 anni. Poi i referendum con i leghisti a votare Sì contro le

indicazioni di Bossi. E poi ancora l'interrogatorio di Bisignani. Il tutto mentre incombe il redde rationem con la

base di Pontida, sempre poco tenera con questo genere di cose. Ferrero si è presentata ieri in procura per

l'interrogatorio di garanzia, respingendo le contestazioni dei magistrati. È accusata di turbativa d'asta: a

settembre ha revocato una gara d'appalto, appena bandita, per un lotto di pannoloni per incontinenti. E lo

avrebbe fatto, secondo i pm Demontis e Toso, per favorire l'affidamento a trattiva privata del lotto più

importante a Federfarma Piemonte. Secondo il gip l'obiettivo era «consolidare il consenso elettorale per sé e

la sua coalizione». Per lei, i domiciliari arrivano dopo quelli del suo più stretto collaboratore Piero Gambarino

e dei dirigenti di Federfarma Piemonte Luciano Platter e Marco Cossolo (appena confermato sindaco di

Carignano per il centrodestra). La quarantatrenne Ferrero entra in politica agli albori di Forza Italia, sostenuta

da un big della prima ora come Enzo Ghigo e dal bacino di voti di cui è depositario il suocero Nevio Coral,

imprenditore, per oltre 10 anni sindaco di Leinì. Forzitalico dei primordi, per un periodo Coral transita in An,

poi, dopo un fugace innamoramento per la Lega, torna a casa con il Pdl. Oggi è in carcere alle Vallette,

accusato di concorso esterno in associazione mafiosa in seguito all'inchiesta della procura di Torino sulla

'ndrangheta in Piemonte, l'operazione Minotauro . Da subito Ferrero fa incetta di voti, fino a risultare la più

votata fra i berlusconiani alle regionali 2005. Nella seconda giunta Ghigo diventa assessore ai lavori pubblici.

Con la vittoria di Cota alle scorse regionali il Pdl spinge perché la sanità vada a lei. Il Governatore non può

che assentire, anche se le riduce sensibimente le deleghe, riagliandosi lo spazio politico per arrivare alla

riforma della sanità con il supporto del direttore generale dell'assessorato, l'ex uomo Fiat Paolo Monferrino

che ora vorrebbe al posto di Ferrero. Nelle carte dell'operazione Minotauro , l'altra importante indagine della

procura torinese, è restato impigliato, senza essere indagato, il deputato dem Mimmo Lucà (e altri esponenti

politici del Pdl e dell'Idv). Nell'ordinanza dei giudici è infatti riportata un'intercettazione in cui Lucà chiede a

Salvatore Demasi, ritenuto dai magistrati affiliato alla 'ndrangheta come boss di Rivoli, di sostenere Fassino

alle primarie. Ex dirigente delle Acli, il deputato del Pd ha spiegato di conoscere Demasi solo in qualità di

stimato imprenditore: «Non ho mai minimamente immaginato i suoi rapporti con i clan». L'inchiesta prosegue.

17/06/2011 3Pag. Europa(diffusione:15000)

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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 11

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Lettere PANORAMA POLITICO

Troppi «ex» in giro

Un detto popolare recita: "chi non è buono per il re, non è buono nenche per la regina". Se guardiamo nel

mondo della politica troviamo tanti ex avvocati, ex magistrati, ex insegnanti, ex attori, ex giornalisti che non

hanno sfondato nel loro campo e che per sbarcare il lunario o per vanità, o solo perché non occorre tanta

preparazione e non serve faticare hanno cambiato mestiere. Si sono dati alla politica. È forse a questa gente

che pensiamo di affidare il nostro domani?

Sergio Pepe

PICCOLI PAESI

Facciamoli «vivere»

Vivere nei piccoli centri dell'entroterra aquilano diventa sempre più difficile e problematico. Ad esempio a

Secinaro, i servizi pubblici sono diventati ormai quasi inesistenti: l'ufficio postale funziona a singhiozza, il

medico viene solo due ore al giorno, la farmacia è aperta lo stesso un paio d'ore al giorno, i vicoli sembrano

viottoli, l'illuminazione è scarsa... Se chi ha competenze non prende provvedimenti destineremo paesi come il

nostro alla morte, e mortificheremo la nostra regione mentre questi luoghi così belli potrebbero far sviluppare

accoglienza e turismo.

Ines e Antonio Di Gregorio

AMOR DI PATRIA

Più slogan che impegno

Il principino Harry ha deciso di tornare al fronte come elicotterista previo benestare della nonna regina.

Metterà la sua esperienza e il suo coraggio al servizio delle forze armate. Abissale la differenza tra i

discendenti al trono di Inghilterra e i rampolli dei politici italiani, molti dei quali se va bene, approfittando

dell'appoggio di genitori altolocati oltre ogni limite, avranno sapientemente evitato il servizio militare. Il «Siam

pronti alla morte l'Italia chiamò», vale per tutti? Temo che per alcuni sia una promessa da mantenere e per

altri uno slogan da cantare quando serve.

Guido Naguzzi

18/06/2011 Il Tempo - Ed. nazionale(diffusione:50651, tiratura:76264)

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periscopio I francesi parlano da sempre di fervore rivoluzionario, sono anni che ci danno lezioni in fatto di uguaglianza.

La scuola post moderna francese ci ha dimostrato che non può esserci consenso se esiste asimmetria di

potere, vedi l'Archeologia del sapere di Michel Foucault perché, una subordinata, anche se pensa di essere

consenziente, in realtà viene manipolata dal suo superiore. E adesso che scoppia un caso da manuale si

schierano in difesa di Dominique Strauss-Kahn (DSK) e del suo privilegio di potente, comportandosi come se

vivessero ancora alla corte del Re Sole a Versailles. Negli Usa invece ad essere rivoluzionaria è la gente

comune, che vive il caso DSK come un oltraggio e vorrebbe linciarlo. Victor Davis Hansor, storico dell'impero.

Il Foglio.Fior di intellettuali teorizzano che la democrazia (liberale) non è compiuta se non si concreta in una

società integralmente egualitaria, una specie di cromwelliana società governata da santi. E ciò mentre l'intera

storia del Novecento testimonia che dove è stata soffocata la libertà (dal fascismo, dal comunismo, dal

nazismo, dal franchismo) non ci sono stati neppure i diritti sociali e nessuno si chiede come l'egualitarismo

possa conciliarsi con la libertà e la pluralità degli stili individuali di vita. Piero Ostellino, Corsera. L'ex

commissario europeo ai tempi di Prodi, Frits Bolkestein, ha denunciato, nel libro Het Herval (Il declino) di

Manfred Gertenfeld, che «gli ebrei non hanno un futuro in Olanda e dovrebbero emigrare negli Stati Uniti o in

Israele». Femke Halsema, deputata del partito ecologista di sinistra GroenLinks, si è chiesta, polemicamente,

se l'ex commissario Ue non sia diventata «kiereweit» (non sia cioè «rimbambito»). Al che Bolkestein, nel talk

show Pauw & Witteman ha ribadito che vuole solo che la gente non guardi dall'altra parte: «Il passato ci

dimostra che gli olandesi guardano troppo spesso dall'altra parte». La conferma del suo allarme, del resto,

viene dal leader della Federazione degli ebrei olandesi, Herman Loonstein, che annuncia che «molti ebrei

olandesi stanno emigrando in Israele e in Gran Bretagna. Anche nei servizi pubblici i nostri figli non sono più

al sicuro». E il quotidiano NRC Handelsbald ha scritto: «Ad Amsterdam l'antisemitismo è diventato la norma

anziché l'eccezione». Guido Meotti. Il Foglio.Quasi ovunque, e spesso anche per questioni squisitamente

tecniche, il fatto di prendere partito, di prendere posizione pro o contro, ha sostituito il fatto di pensare. È una

peste che si è originata nel contesto politico e si è diffusa a tutto il Paese, alla quasi totalità del pensiero.

Simone Veil in Noi e i governi.I capelli mi cadono da un pezzo, ma dolcemente, come un lungo, indeciso

autunno, senza devastazioni o a chiazze vistose, lasciandomi il tempo di abituarmi alla calvizie. Ci si adatta a

tutto purché avvenga gradualmente. Franco M. Scaldaferro: Diario di un povero capitalista. Neri Pozza.Sono

l'unico ex portavoce governativo (ai tempi del governo D'Alema, ndr) che non è stato parcheggiato alla Rai.

Anche perché mi avrebbe ripugnato lavorare al Tg1 in quota D'Alema. Fabrizio Rondolino. Panorama.La

psicanalisi non è una vera scienza, e non può guarire. A volte capita che produca effetti benefici ma non più

di quanto succeda con l'omeopatia, il magnetismo, il massaggio ai piedi. Michel Onfray in Il crepuscolo di un

idolo: Smantellare le favole freudiane (Ponte alle grazie).Sono in bilico fra il tradimento a me stessa o a un

altro essere, prima di accorgermi che ruoli e circostanze non sono così nitidi e rigidi, e a volte si capovolgono.

E che sovente il tradito è il vero traditore e il traditore il vero tradito. Lorella Pagnucco Salvemini, Gli occhi sul

samovar. (Marsilio).Non è vero che le donne belle siano più stupide di quelle brutte. Hanno solo meno tempo

per esercitare la loro intelligenza. Roberto Gervaso. Il Messaggero.Ho un forte senso del dovere

controbilanciato da una grave inclinazione all'ozio. Caterina Guzzanti, attrice. Io donna. Si vuole quel che non

si desidera. Umberto Silva. Il Foglio.Non mettersi mai in evidenza, non parlare mai di sé. Essere migliore

degli altri ma non farlo mai sapere. Mi ricordo spesso dei pranzi di famiglia dove nessuno diceva niente.

Guillaume de Fonclare, storico. Libération.

18/06/2011 9Pag. ItaliaOggi(diffusione:88538, tiratura:156000)

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L'INTERCETTAZIONE «Nelle analisi non c'è il nome ma i sintomi sì» Nell'ordinanza firmata dal gip, si parla di «incontrovertibile risultato investigativo». È la telefonata tra Massimo

Erodiani e Marco Paoloni, che parlano evidentemente del farmaco utilizzato per stordire i giocatori della

Cremonese nella partita contro la Paganese, ottenuto con una ricetta firmata dal dentista Marco Pirani e

intestata alla moglie di Paoloni.

ERODIANI: «L'unico modo per arrivare... è dove sei andato tu! Loro (la Procura, ndr) se si mettono in testa di

arrivarci di arrivano...».

PAOLONI: «Però devono beccare proprio il coso... lì...».

ERODIANI: «Quando ci sono queste cose, non devono andare fisicamente. Mandano delle comunicazioni a

tutte (le farmacie, ndr), capito?».

PAOLONI: «Però il mio nome non c'è sopra».

ERODIANI: «Il tuo no, ma quell'altro sì. Perché per assurdo che ti può dire? Chi t'ha tentato di uccidere? Io

posso capire la versione che lei stava male, quello che ti pare...».

Paoloni poi parla del fatto che le analisi avevano evidenziato la presenza del principio attivo Lormetazepam,

non il nome del farmaco Minias.

ERODIANI: «Sono farmaci monouso, cioè possono dartene uno solo. Se è per il dirti il Viagra, no? Il Viagra

puoi andare sempre con la stessa ricetta e te la ridanno. Invece per quello che hai fatto tu la usi una volta e

non lo puoi più usare».

PAOLONI: «Ho capito. Ma l'analisi che è stata fatta e tutto quanto non dice il nome... Come ti posso dire?

Tipo io ho il Q7 e lì è uscito l'Audi! La casa! È uscito solo che era un'Audi che faceva quei sintomi lì».

18/06/2011 14Pag. La Gazzetta dello Sport - Ed. nazionale(diffusione:368484, tiratura:513197)

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universitari si diventa HAI ROTTO L'UOVO? FAI FILOSOFIA Test bizzarri, incontri con i prof e giochi di ruolo per capire qual è la facoltà giusta. Come racconta la "talpa" diIo donna . Che ha passato una giornata con le future matricole Cristina Lacava, illustrazione di Valeria Petrone tella ammira Gino Strada. Veronica sa tutto su Epicuro. Chiara dice che si identifica in Gandhi. E la

sottoscritta, in (quasi) incognito? Tace. Sono in un'aula della facoltà di Lettere della Statale di Milano insieme

a 34 studenti di quarta e quinta superiore. L'occasione è la "Learning experience" organizzata dal Cosp, il

servizio di orientamento dell'università. Si tratta di un nuovo percorso di due giorni riservato a ragazzi

selezionati dalle scuole (si replica il 6-7 luglio, info su cosp.unimi.it ): una full immersion tra giochi di ruolo,

questionari, incontri con professionisti, simulazioni dei test d'ingresso (e qui la "talpa", a rischio bocciatura, si

è defilata). Obiettivo: conoscere il "pianeta" università e maturare una scelta consapevole. Quindi da un lato

ottenere informazioni sui corsi, gli esami, gli sbocchi; dall'altro cogliere l'occasione per cercare - forse per la

prima volta nella vita - di fare il punto su di sé. Tenendo fermi due elementi. Primo, la ragione, cioè le

prospettive concrete: in Italia il tasso di occupazione dei laureati, in discesa continua, è del 66,9 per cento

(dati Censis) mentre la media europea è 84 per cento. Nella fascia d'età tra i 25 e i 34 anni i diplomati

occupati (69 per cento) superano i laureati. Secondo, il cuore: «Il 70 per cento del tempo lo passiamo al

lavoro» dice Angela Gambirasio, una delle organizzatrici. «Prendere una strada che non appassiona può

renderci infelici per tutta la vita». Si comincia con giochi di ruolo che permettono di chiarire quanto si è dotati

di "valori professionali": autonomia, prestigio, cura degli altri, rischio. Il primo passo è l'indicazione di un

personaggio con cui ci si vorrebbe identificare: a sorpresa escono i nomi di Fabrizio De André, Audrey

Hepburn, Steve Jobs, Dante. Poi, una roulette simbolica. Ogni ragazzo ha a disposizione due gettoni: il verde

per puntare sui fattori che condizionano di più la scelta della facoltà, il rosso per quelli che contano di meno.

Vince, con tutti verdi, "materie che mi piacciono", mentre il "lavoro prestigioso" risulta a metà classifica e la

"sede comoda" ha più rossi. «Buone scelte» commenta l'altra organizzatrice, Laura Borgherini. Si passa alla

presentazione della Statale, e ai consigli sui test d'ingresso: l'anno scorso a Medicina è entrato 1 candidato

su 7, a Fisioterapia 1 su 12. Meglio prepararsi un piano B. Ancora: attenzione ai nomi dei corsi di laurea, i più

altisonanti spesso sono solo marketing. Quel che conta è piuttosto la "classe di laurea", che identifica i

contenuti degli esami. Si va avanti con un altro gioco: vengono mostrate delle slide in coppia, e gli studenti

devono sceglierne una. Tra il cottage ben poggiato a terra (simbolo di sicurezza) e quello su un ponte

(rischio) non c'è gara: tutti scelgono il primo. Tra la squadra del nuoto sincronizzato e il solitario scalatore in

cima al monte (autonomia) vince alla grande il secondo. Mentre la giumenta con il puledro (vita privata) e il

cavallo selvaggio (intraprendenza) dividono a metà la platea. «In alcune aziende il senso di appartenenza è

fondamentale» continua Gambirasio. «Vi dovete chiedere: sono adatto a un ambiente così? Ancora: ci tenete

a lavorare con gli altri o puntate su voi stessi? Se non amate il team, forse non siete adatti alla ricerca in

laboratorio». Arriva il momento clou: è un gioco a squadre utilizzato da una società di selezione del

personale. Ogni gruppo deve costruire un dispositivo che impedisca a un uovo di rompersi, se lanciato da

un'altezza di duetre metri. I materiali disponibili sono gomme da masticare, bicchieri di plastica, cannucce.

Impossibile, dico. Le orientatrici sorridono. In effetti, due squadre su cinque ci riescono. Miracolo, scienza o

fortuna, chissà. A frittata conclusa, ognuno compila un questionario di autovalutazione su abilità di

osservazione, gestione del tempo, creatività, cooperazione, leadership. è il turno dei professionisti. Sono

quattro, giovani, con percorsi inaspettati: una grintosa avvocatessa, un medico legale con un look alla C.S.I.,

un'impiegata in una piccola casa editrice, un biologo che fa selezione del personale. Danno consigli pratici:

«Fate attenzione alla scelta dell'ateneo» suggerisce il naturalista. «La facoltà milanese di Farmacia, per

esempio, è molto quotata. Alcune aziende non vogliono laureati di altre università». L'ex studentessa di

Lettere spiega che bisogna intrecciare lo studio con l'esperienza. Lei è stata assunta perché conosce il

18/06/2011 67Pag. Io Donna - N.25 - 18 giugno 2011(diffusione:461946, tiratura:613180)

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tedesco e aveva una lunga esperienza di volontariato. Alla fine della "Learning experience", dopo aver

assistito a una lezione e incontrato studenti in corso, i ragazzi ricevono uno schema con il loro profilo.

L'avventura comincia.

Foto: Meglio un cottage a terra o su un ponte? I ragazzi scelgono la prima risposta. Mentre tra nuotare in

squadra e scalare in solitaria vince la seconda opzione E tu, come hai scelto la facoltà? Se vuoi un consiglio

vai al forum su iodonna.it e un esperto ti risponderà

18/06/2011 67Pag. Io Donna - N.25 - 18 giugno 2011(diffusione:461946, tiratura:613180)

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STARMATIK Robot sullo scaffale Guido Lorenzon Sono 450 gli impianti robotizzati installati in 30 Paesi dalla Starmatik di Nervesa della Battaglia (Treviso),

azienda specializzata nell'automazione per la lavorazione della lamiera. «Il comparto metalmeccanico»,

dichiara Stefano Fava, 50 anni, cofondatore nel 1998 con il fratello Mauro e amministratore delegato di

Starmatik, «costituisce il nostro mercato. Purtroppo da due anni gli ordini non decollano». Anche Starmatik ha

patito gli effetti della crisi. Il fatturato, di 12 milioni di euro nel 2008,è precipitatoa7 milioni l'anno successivo,

ha recuperato un milione nel 2010, e le stime 2011 sono attestate intorno agli 11 milioni. Quello appena

trascorso è stato per la Starmatik un biennio di sofferenza e di sviluppo insieme «perché abbiamo speso cifre

importanti in ricerca, costruzione di prototipi, prove, brevetti» ,dice Fava. La Starmatik adesso entra in due

nuovi mercati, l'energetico e della logistica, con soluzioni e prodotti di assoluta novità. Per le merci ha

realizzato un robot intelligente, senza cavi, autonomoe con controllo a bordo, al quale affidare completamente

la gestione dei magazzini. Una novità protetta da brevetto internazionale. In uno spazio chiuso, attrezzato con

scaffali, è il robot a decidere dove collocare il singolo articolo, ed è ancora il robot a ricevere gli ordini,a

ritirare gli articoli dagli scaffali e a confezionarne i blocchi, ordine per ordine. Non si ferma mai, ecco perché è

in grado, in modalità da definire dal cliente, di gestire ingresso e uscita dal magazzino 24 ore su 24, tutti i

giorni dell'anno. Potrà anche ricevere la lista della spesa da remoto e predisporre il pacco pronto e sigillato,

spalancando le porte a modi rivoluzionari di vendita al dettaglio, molto vicini all'e-commerce. I primi ordini

sono arrivati da strutture commerciali del comparto ricambi auto, ma altri ambiti applicativi già esplorati sono

nella sanità per la farmacia centralizzatae nella grande distribuzione. La consegna del nuovo robot è prevista

a fine anno, i primi prototipi però, al riparo da occhi indiscreti, sono in funzione da alcuni mesi in ambienti

merceologici diversi. Nel settore dell'energia, Starmatik ha messo a punto un progetto per il trattamento dei

rifiuti, ottenendo un primo riconoscimento da un Comune lombardo che ne ha messo a gara la costruzione.

«L'impianto risolverà in quel caso il problema della pollina», spiega l'ad, «un rifiuto da allevamenti che non

può più essere sparso sui campi. Abbiamo esteso la stessa tecnologia messa a punto in questo biennio per

gli impianti di trattamento del Cdr e del rifiuto "tal quale". Si tratta di un procedimento a pirolisi, ossia

gassificazione dei rifiuti che, effettuata sotto gli 800 gradi centigradi, non produce diossine». Un impianto nel

settore energetico è previsto in Nigeria per la potabilizzazione dell'acqua di mare, composto da un blocco per

la produzione di gas in pirolisi da rifiuti e da una struttura per il trattamento dell'acqua marina utilizzando

l'energia prodotta: un sistema inedito di "fabbricazione" dell'acqua potabile valorizzando i rifiuti. Anche sul

mercato della robotica applicata alla lavorazione della lamiera, core business dalla fondazione, Starmatik si

presenta con due innovazioni. La prima, un sistema robotizzato per lo scarico dei materiali lavorati dalle

macchine da taglio laser della lamiera. Una innovazione che equivale a due uomini-giornata. La seconda, una

mini cella ad alte prestazioni per la piegatura della lamiera. «Questi sono sistemi d'iniziativa Starmatik»,

precisa Fava, «ma molto spesso produciamo implementazioni automatizzate e personalizzate di impianti

esistenti. In questi giorni stiamo ultimando la robotizzazione di una piegatrice per conto d'una fabbrica

tedesca di componenti per auto. Era stata bandita una gara, vi hanno partecipato 12 società da ogni parte del

mondo, e abbiamo vinto la sfida con i maggiori competitors mondiali, una specie di certificazione aggiunta

della nostra azienda di cui siamo fieri». Starmatik sta entrando nel futuro a passo veloce. Nel corso di

quest'anno sono stati assunti tre nuovi ingegneri, è stato installato l'impianto fotovoltaico con capacità doppia

rispetto al fabbisogno e presto partirà l'ampliamento dello stabilimento: il fotovoltaico attuale infatti è sulla

misura del consumo futuro di energia. (riproduzione riservata)

Foto: Stefano Fava

18/06/2011 66Pag. Milano Finanza - N.19 - 18 giugno 2011(diffusione:100933, tiratura:169909)

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Sanità , fotovoltaico e nuovi carburanti. Il tris d'assi di Sol Crescita nel medicale, espansione geografica e rafforzamento della struttura produttiva. Sono solo alcuni

degli obiettivi di Sol, multinazionale monzese che opera nei settori dei gas tecnici, puri e medicinali, e

dell'assistenza medicale a domicilio (home care). Malgrado la fiacca ripresa delle attività in Europa, il gruppo

conta di ottenere anche quest'anno un ebitda margin ben sopra il 23%. Merito sia dell'aumento delle vendite

all'estero e nei settori meno ciclici come ambientale e sanità, che del consolidamento delle acquisizioni del

2010. «I risultati in crescita del primo trimestre 2011 sono la prova che la strategia adottata sta dando frutti»,

spiegaa Milano Finanza il presidentee Ad, Aldo Fumagalli Romario. Una strategia focalizzata sulla qualità e

sostenibilità della vita attraverso il deciso aumento dell'assistenza medicale a domicilio (Sol serve oltre 150

mila pazienti in tutta Europa), e sui gas tecnici, in particolare quelli medicinali. «Siamo sempre di più fornitori

di gas, ma anche di servizi di outsourcing agli ospedali nell'ambito del Crio management per creare, fornire e

gestire strutture per conservare sangue, semi, cellule staminali e tessuti. Tanto che oltre 300 ospedali in

Europa lavorano con Sol». Iniziativa che è anche frutto delle acquisizioni effettuate delle quali l'ultima è quella

della scozzese Dolby Medical, del luglio 2010. Entrambe aree acicliche, che crescono a doppia cifra e che

rappresentano circa metà del fatturato di Sol. Ai gas tecnici industriali va l'altra metà: azoto, elio e idrogeno

sono sempre più richiesti per la produzione di pannelli fotovoltaici. «Le nostre soluzioni aiutano ad affrontare

la sfida dello sviluppo sostenibile», afferma Fumagalli. «Da qualche anno siamo anche direttamente

impegnati nella produzione di energia idroelettrica: in Slovenia, ad esempio, con sei centrali che producono

50 milioni di kw all'anno». Tra un anno circa entrerà in produzione una centrale di questo tipo in Albania da

25 milioni di kw l'anno, mentre sono in programma quattro centrali da 30 milioni di kw in Macedonia. Anche

qui dunque ci sono margini di crescita e dopo la jv con il produttore di CO gement continua a guardarsi in

giro, dall'India all'Europa. Di recente la società ha avviato due nuove attività in Spagna e Grecia. «Abbiamo

sempre dossier aperti per acquisizioni o partnership con l'obiettivo eventuale di integrare aziende performing,

da non più di 100 milioni di euro di fatturato, che non implichino grossi sforzi di ristrutturazione», confida il top

manager, facendo notare che sinora Sol è cresciuta in media del 10% l'anno, di cui solo l'1% attribuibile alle

acquisizioni. Tra l'altro il gruppo monzese vanta una struttura patrimoniale solida che fa limitato ricorso alla

leva finanziaria. Il debito finanziario netto (156 milioni al 31 marzo 2011) rappresenta 0,4 volte i mezzi propri e

1,2 volte l'ebitda. Il tutto effettuando investimenti importanti visto che in media circa il 12% dei ricavi è

impiegato nel potenziamento della capacità produttiva. Con una capitalizzazione di 506 milioni e una

performance da inizio anno in Borsa del 13%, Sol si confronta con realtà del calibro della francese Air Liquide

e della tedesca Linde Ag. Ma anche con un flottante del 30% che scoraggia gli investitori istituzionali. Il

management ora è più comunicativo e ciò è valso, dopo anni di mancata copertura, un giudizio, l'unico, di

outperform da parte di Banca Aletti che a maggio ha fissato un target price di 6,3 euro, non lontano dal

massimo storico del maggio 2007 a 6,40 né dalla quotazione attuale (inferiore dell'11,7%). Con il 60% in capo

al socio di controllo, Gas and Technologies World, Sol lascerà Piazza Affari e, forte delle sue radici, prepara il

Gran Premio di Formula 1: con il gestore dell'autodromo e altri partner Sol svilupperà un distributore di

combustibili polifunzionali, tra cui l'idrogeno. (riproduzione riservata) Francesca Gerosa

18/06/2011 23Pag. Milano Finanza - N.19 - 18 giugno 2011(diffusione:100933, tiratura:169909)

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ABBRONZATURA Come scegliere le creme solari Essenziali e minimaliste anche nel prezzo oppure ricercate e costose? «Il costo non è garanzia di maggior

protezione quando si parla di creme solari», precisa il professor Leonardo Celleno, dermatologo

dell'università Cattolica di Roma. «Tutti i prodotti garantiscono, infatti, efficacia e sicurezza dichiarando con

chiarezza sull'etichetta il fattore di protezione. Si può stare sicuri che ciò che offrono le farmacie, le

profumerie e gli scaffali dei supermercati contiene filtri solari che rispondono ai requisiti fissati per legge».

17/06/2011 20Pag. Viver Sani e Belli - N.25 - 24 giugno 2011(diffusione:178924, tiratura:864000)

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Neonato "salvato da un test" Iniziare subito la cura può fare la differenza tra la vita e la morte: per questo la diagnosi , precoce fatta aFirenze è stata la fortuna del piccolo Matteo Basta una goccia di sangue per salvare una vita. A patto, 'però, di nascere nella regione giusta. E la storia del

piccolo Matteo (nome di fantasia), sottoposto a un test fondamentale solo perché nato in Toscana. Dal 2004,

infatti, l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze è l'unico centro in Italia a eseguire, per legge, uno screening

neonatale allargato, cioè un controllo più approfondito rispetto a quello di routine effettuato nel resto del

Paese, capace di individuare l'eventuale presenza di circa 40 malattie metaboliche. Così, a poche ore dalla

nascita, è stato possibile scoprire che il Dna di Matteo nascondeva una mutazione in grado di provocare la

tirosinemia di tipo I, una malattia che avrebbe danneggiato reni e fegato. Grazie a una cura farmacologica e a

una dieta particolare, ora il piccolo Matteo potrà sperare in una vita normale. Il fatto il problema scoperto in

tempo Matteo (nome di fantasia) è nato a fine settembre scorso in un ospedale della provincia di Livorno.

Quattro giorni dopo la nascita, i suoi genitori sono stati chiamati dall'ospedale pediatrico Meyer di Firenze: lo

screening (controllo) neonatale, che è stato eseguito 48 ore dopo il parto, ha evidenziato che il Dna del

piccolo nascondeva una mutazione che provoca la tirosinemia di tipo I. Questo raro difetto metabolico può

causare gravi danni, principalmente a fegato e reni, e può portare alla morte nei primi mesi di vita. Se fosse

nato in qualche altra città d'Italia, il suo futuro avrebbe dovuto fare i conti con un serio problema di salute.

Invece, grazie al test messo a punto nell'ospedale fiorentino, per lui è subito iniziata una cura specifica che,

insieme alla dieta, gli permetterà di crescere bene e di avere una vita praticamente normale. Dovrà essere

nutrito con un latte artificiale specifico, privo di due aminoacidi (la fenilalanina e la tirosina) che sono

precursori delle sostanze tossiche che il suo organismo tende ad accumulare per colpa della malattia. In più,

gli viene somministrato un farmaco "orfano" (medicinali efficaci nel trattamento di alcune malattie rare che

non vengono prodotti o immessi sul mercato a causa della domanda insufficiente a coprire i costi di

produzione e fornitura). Dopo lo svezzamento e per il resto della sua vita, il bambino dovrà seguire una cura

farmacologica e una dieta specifica, per ridurre al minimo l'assunzione degli aminoacidi dannosi. Dal 2004 la

regione Toscana è l'unica in Italia a effettuare per legge regionale uno screening neonatale allargato a circa

40 malattie metaboliche rare. Gli esami vengono svolti nei laboratori dell'Azienda ospedaliero-universitaria

Meyer di Firenze utilizzando la spettrometria di massa. Si tratta di una tecnica analitica applicata alla

diagnostica che permette di misurare, da una goccia di sangue, un numero molto elevato di dati del

metabolismo intermedio. Recentemente questa analisi ha subito delle migliorie. Grazie allo sviluppo di un test

molto più specifico di quello usato fino ad ora, attualmente si riesce a individuare anche la tirosinemia di tipo I

prima che si manifestino i sintomi. • Complessivamente, fino a oggi più di 270mila neonati sono stati

sottoposti a screening, con circa 160 diagnosi. Grazie allo sviluppo del nuovo test, proprio al Meyer è stato

identificato, alla fine del 2009, il primo bimbo italiano con la tirosinemia di tipo I in fase asintomatica. In Italia

lo screening neonatale è obbligatorio per legge, ma riguarda la possibilità di identificare precocemente solo

tre malattie: l'ipotiroidismo congenito, la fenilchetonuria e la fibrosi cistica. Tutti i neonati, dunque, vengono

esaminati tramite il prelievo di qualche goccia di sangue da una piccola puntura nel tallone effettuata tra il

terzo e il quinto giorno di vita per individuare la presenza di queste malattie prima che i sintomi si presentino.

• Nella Finanziaria del 2008 sono stati previsti i primi finanziamenti per allargare lo screening neonatale a

circa 40 malattie metaboliche su tutto il territorio nazionale. Attualmente, però, lo screening "allargato" trova

applicazione in modo frammentario in alcune città o in alcuni istituti. Solo alcune regioni, infatti, hanno iniziato

a svolgere studi pilota e la sola Toscana, al momento, ha una legge regionale che regolamenta lo screening

neonatale allargato. CHE COSA E LA TIROSINEMiA DI TIPO 1 La tirosinemia di tipo I è una malattia

metabolica causata dal deficit (mancanza) dell'enzima fumarilacetoacetato idrolasi. Il difetto è trasmesso

geneticamente: per sviluppare la malattia il figlio deve ereditare due copie di un gene mutato, una dal padre e

17/06/2011 38Pag. Viver Sani e Belli - N.25 - 24 giugno 2011(diffusione:178924, tiratura:864000)

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l'altra dalla madre. In base alle modalità di esordio della malattia si distinguono due forme principali: una

acuta, che comporta una seria insufficienza epatica (del fegato) che si manifesta nel corso dei primi mesi di

vita, e una cronica che compare, invece, in età successiva e danneggia i reni e il fegato. Se non è

diagnosticata e trattata subito, la tirosinemia di tipo I ha un'evoluzione il più delle volte fatale. Nei bambini che

sopravvivono oltre i due anni di vita, inoltre, esiste un rischio elevato di sviluppare un tumore al fegato. Se

individuato precocemente, però, il deficit è curabile in maniera efficace con farmaci e con una dieta

appropriata. La malattia ha una frequenza di circa 1 bambino ogni 100-120mila nati. LE MALATTIE

METABOLICHE EREDITARIE SONO PIÙ DI 600 Le malattie metaboliche ereditarie (Ecm, ovvero "Errori

congeniti del metabolismo") sono dovuie a una mutazione genetica (un errore nel Dna). L'informazione

contenuta nel gene, infatti, induce il malfunzionamento o l'assenza totale dell'attività enzimatica. Quando un

enzima non funziona, si blocca il flusso di reazioni essenziali per il funzionamento della cellula e di tutto

l'organismo. Un gruppo particolarmente importante di enzimi opera nel cosiddetto "metabolismo intermedio",

cioè in quelle reazioni chimiche necessarie per trasformare i nutrienti (zuccheri, proteine, grassi) in energia.

Le stesse reazioni sono essenziali anche a digiuno, per trasformare in energia le sostanze di riserva (come il

glicogeno di fegato e muscoli o i grassi del tessuto adiposo). I difetti enzimatici sono pericolosi perché

l'assunzione dei comuni alimenti (a cominciare dal latte materno), oppure il digiuno prolungato, hanno effetti

tossici per l'organismo. A oggi si conoscono più di 600 tipi di Ecm. Colpiscono circa un bambino su 500 nati,

ma solo in un caso su quattro la malattia viene riconosciuta in tempo. Una diagnosi precoce, invece, può

permettere di intervenire con una cura dietetica e farmacologica adeguata.

INDAGINI SEMPRE PIÙ SPECIFICHE Fino ad ora la diagnosi della tirosinemia di tipo I avveniva solo dopo la

manifestazione dei sintomi o, in un numero molto limitato di casi, con l'identificazione durante lo screening di

un marcatore secondario. La messa a punto del nuovo test all'ospedale Meyer ha preso il via nel 2006 dopo il

caso di un risultato "falso negativo" dovuto al fatto che l'analisi non aveva la precisione necessaria. Ora il test

specifico realizzato dai ricercatori del Meyer è un brevetto internazionale ed è diffuso in tutto il mondo.

I CENTR! MEL NOSTRO PAESI Ecco i sette ospedali italiani che praticano lo screening neonatale allargato.

Toscana: ospedale pediatrico Meyer di Firenze; è l'unico centro in Italia in cui lo screening neonatale

metabolico è obbligatorio per legge. Umbria: la Regione ha stipulato una convenzione con l'ospedale

pediatrico Meyer di Firenze per l'esecuzione dello screening neonatale allargato su tutti i suoi neonati.

Liguria: ospedale pediatrico Gaslini di Genova, con un progetto pilota. Lazio: policlinico Umberto 1° di Roma,

con un progetto pilota. Sicilia: ospedale Civico di Palermo (Arnas) e policlinico di Catania, con un progetto

pilota. Campania: centro di ricerca Ceinge di Napoli, con un progetto pilota. Veneto: Azienda ospedaliera di

Padova e di Verona, con un progetto finanziato dalla Giunta.

L'ESPERTO «La medicina preventiva andrebbe regolamentata da una legge nazionale» i! caso di

Mattee è un vostro successo: un sem può salvare uno vita? È il classico caso di ricerca al servizio della

salute pubblica. Il nostro sforzo maggiore è stato quello di superare i problemi tecnici legati al vecchio test e

rendere il nuovo semplice ed efficiente. Molti test resi semplici salvano vite ogni giorno, anche se non ce ne

accorgiamo. Siamo orgogliosi di aver aggiunto una goccia in questo oceano. Nascere in una particolare

regione per Matteo ha fatto lo differenza... Nel caso specifico sì. Nella famiglia di Matteo, infatti, nel recente

passato altri tre bambini (non nati in Toscana) sono morti nei primi mesi. Non si può escludere che avessero

il suo stesso difetto. Matteo, ora, avrà una vita che può essere del tutto normale, a patto che segua la cura

secondo le indicazioni dei medici. Se così farà, sicuramente eviterà l'accumulo dei metaboliti tossici che sono

responsabili dei danni a reni e fegato, e che sono spesso la causa della morte per tumore epatico. Come mai

ci sono queste differenze nella diffusione dello screening allargato? È la domanda chiave e la risposta

potrebbe essere non esaustiva. Questo tipo di medicina preventiva dovrebbe essere regolamentata da una

legge nazionale e non essere legata alle volontà locali. Lo screening allargato salva qualche migliaio di

neonati all'anno. Basti pensare che oggi vengono effettuati in tutto il mondo oltre 70 milioni di test all'anno.

Ogni vita salvata ha un valore inestimabile. In più c'è da considerare anche il risparmio per la spesa pubblica

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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 21

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per le prestazioni (terapie, accompagnamento eccetera) di chi subisce danni permanenti perché non

sottoposto al test. In questo si può dire che la Regione Toscana sia stata all'avanguardia: ci ha supportato sin

dall'inizio del progetto pilota (dal novembre 2001) con la lungimiranza e la consapevolezza che l'investimento

fatto nel nostro centro sarebbe stato ripagato rapidamente in termini di vite salvate e di risparmio economico.

L'applicazione su larga scala dello screening è in grado di portare benefici significativi? Certo. Perché una

malattia possa essere inserita in un progetto di screening neonatale non è necessario che esista una terapia

completamente risolutiva. Lo screening preventivo, prima della manifestazione dei sintomi, cioè quando

spesso è troppo tardi, può migliorare la qualità della vita e/o aumentare le aspettative di vita del neonato

malato con le migliori cure presenti. In più, può dare la possibilità di ricorrere a un consiglio genetico o di

effettuare diagnosi prenatale nel caso di famiglie con figli già malati. A mio parere, nell'ottica di un'attenta

valutazione del rapporto costi-benefici, il piatto della bilancia pende con decisione dalla parte dei benefici.

Che cosa consiglerebbe di fare ai genitori che stanno per avere un bambino? Di inviare il test nel centro più

vicino alla loro residenza. Sono tutti centri assolutamente validi dove lavorano I professionisti molto seri. Nella

maggior parte dei casi il test viene effettuato dietro il pagamento di una sorta di ticket a copertura delle spese.

La Regione Toscana, per esempio, oggi effettua circa 50 test a un costo di 50 euro. Abbiamo sentito

sull'argomento il dottorGiancarlo La Marca, ricercatore esperto di malattìe metaboliche ereditarie. Servìzio di

danni Di Lascio. Conia consulenza del dottar Giancarlo La Marca, ricercatore del dipartimento di

Farmacologia dell'università di Firenze e responsabile del Laboratorio di screening neonatale dell'ospedale

pediatrico Meyer di Firenze.

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L'intervista Giuseppe Brambilla di Civesio rilancio dell'ipermercato, aperture festive, forza lavoro in un'analisidi business a tutto tondo Brambilla di Civesio: Domeniche? Flessibili, con più libertà di scelta Intervista di Luigi Rubinelli Giuseppe Brambilla di Civesio guida da ormai 4 anni il Gruppo Carrefour in Italia. Negli ultimi due ha adottato

scelte molto importanti: il gruppo si è ritirato dalle regioni meridionali, ha unificato le diverse tipologie di

vendita sotto un unico brand declinato per formato, ha unificato parallelamente gli store brand e lanciato la

linea Discount. In alcune zone del paese ha introdotto l'every day low price rinunciando alle promozioni. In

questi mesi sta rilanciando gli ipermercati con la nuova insegna Planet per le grandissime superfici. Vi

sembra un lavoro da poco in due anni? Ha accettato di parlarne con Mark Up, partendo però da un tema

tutt'altro che marginale nel panorama del nostro sistema distributivo. Giuseppe, che lezione possiamo trarre

da Mercadona, il leader spagnolo dei supermercati, e dal suo modo sociale di operare? Come credi che le

aziende italiane possano confrontarsi sulle aperture o le chiusure, nel caso di Mercadona, dei punti di vendita

la domenica? Mercadona, per quanto posso percepire io, dall'esterno, è un'azienda che ha sviluppato un

modo di lavorare molto specifico. Sviluppa, per esempio, una politica salariale aggressiva: gli stipendi dei suoi

addetti sono i più alti del mercato spagnolo, soprattutto per quelli con la più alta fedeltà e anzianità aziendale.

E ha stretto un rapporto forte con tutti loro. È forse un po' paternalista, ma molto efficace. Aggiungiamo che è

un'azienda che non fa comunicazione esterna tradizionale, ma i collaboratori sono molto incentivati a parlare

con i clienti: sono, di fatto, i suoi portavoce, i suoi ambasciatori. In questo contesto, penso che Mercadona

possa preferire non avere un supermercato con un orario di vendita troppo esteso nella settimana, altrimenti

dovrebbe usare personale interinale o part time, con un diverso rapporto con l'azienda, con l'imprenditore e

con il suo sistema di fedeltà. Un lavoratore interinale difficilmente sarà un ambasciatore dell'insegna, è bene

dirlo. Con il ruolo di ambasciatori, la domenica, giustamente, i lavoratori di Mercadona si riposano e passano

la giornata in famiglia, come, mi sembra, sia il dettato del presidente, Juan Roig. Se Mercadona fosse un

Autogrill e dovesse stare aperto 24 ore su 24, il rapporto degli addetti con i clienti sarebbe diverso. Forse è

anche un convincimento personale di Roig... Molto probabile, non lo conosco personalmente, per cui non

posso esprimermi. Credo sia una sua peculiare visione del mondo... Probabilmente. Torniamo alle

domeniche e al loro impatto economico sui conti dell'azienda. Se tutti aprissimo contemporaneamente 7

giorni su 7, aumenteremmo i costi, perché dovremmo spalmare le vendite su tutti i giorni. Se il sistema del

commercio passasse da 6 a 7 giorni lavorativi e i consumi non aumentassero, i costi lieviterebbero. A meno

che... A meno che... ...I negozi tradizionali detenessero ancora il 40% del mercato: aprendo anche la

domenica la Gda sottrarrebbe quote di mercato a loro. Ma non è così: il tradizionale è ampiamente ridotto. E

allora? I conti economici di molti distributori mostrano qualche crepa: se tutti i retailer fossero aperti la

domenica non avrebbero un grande tornaconto. I clienti, dal canto loro, sarebbero invece contenti, perché

potrebbero comunque trovare i negozi sempre aperti. Il sistema attuale, dove decidono i comuni e le regioni

senza un adeguato coordinamento, sarebbe da evitare. Con calendari di apertura discontinui i clienti non

riescono mai a sapere chi e quando è aperto. Sarebbe meglio aprire a macchia di leopardo ma tutti i giorni, 7

su 7, dove il bacino di utenza lo richiede. In questo modo il cliente avrebbe dei riferimenti continui e sicuri. Le

aziende lo potrebbero comunicare in modo chiaro a inizio anno. La domenica c'è anche meno traffico, chi

vuole fare la spesa potrebbe muoversi con più tranquillità. Il fatturato per ciascun punto di vendita

aumenterebbe, i costi fissi sarebbero spalmati su 7 giorni e nel medio-lungo periodo l'attività commerciale nel

suo insieme ne beneficerebbe rispetto all'attuale situazione di discontinuità. E per i vostri collaboratori?

Anche loro avrebbero grandi benefici, perché potrebbero pianificare per tutto l'anno i loro eventuali impegni

lavorativi. E le aziende, così facendo, potrebbero assumere nuova forza lavoro in modo più mirato,

includendo le aperture domenicali e riorganizzando stabilmente gli orari. Questo permetterebbe di non forzare

le persone non interessate a lavorare la domenica, ma di organizzarsi con nuovi assunti o con volontari

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provenienti da altri punti di vendita che non aprono e che siano interessati a lavorare alla domenica. Una

simile proposta metterebbe d'accordo gli interessi di tutti: quelli delle aziende, dei lavoratori e della società in

generale. secondo te, Giuseppe, i distributori tuoi concorrenti come rea girebbero a una simile proposta? Ci

siamo confrontati informalmente e mi è sembrato che, almeno per i supermercati, molti fossero d'accordo. E

perché questa proposta si è arenata? Perché c'è stato subito un forte dissenso da parte delle catene di non-

food che lavorano nelle gallerie commerciali. Fanno pressappoco questo ragionamento: se io sono presente

solo a Carugate e tu non apri Carugate bensì Paderno Dugnano, io ci rimetto. Sicuramente un'obiezione

sensata, ma si potrebbe tornare a lavorare intorno a una proposta in cui la regione, sentiti i pareri di tutti gli

operatori, potrebbe stabilire che ad aprire sia solo il 50% dei punti di vendita di ogni catena. La singola

catena, poi, sceglierà quale singolo negozio aprire. pensi che una simile proposta possa essere attuata?

Messa così sì, anche se bisogna aggiungere che in un simile contesto l'impresa dovrebbe avere una visione

ancor più spinta, socialmente parlando. Cioè? Il sistema, le aziende stesse devono, per esempio, permettere

alle lavoratrici di fare anche le mamme ai lavoratori di fare anche i papà. Forse dovrebbero concedere più

elasticità al rapporto di lavoro e, fors'anche, un reddito più alto, visto che i lavoratori, a loro volta, sono anche

consumatori. Come ha fatto Mercadona che ha aperto le nursery per ogni centro di distribuzione. Magari

aggiungendo le isole di lavoro. Certo, ma anche lo Stato dovrebbe incidere di più sul rapporto con i cittadini e

i lavoratori. Prendiamo il caso dei permessi di paternità, che nei paesi del nord Europa sono obbligatori: se un

lavoratore sceglie di presentarsi lo stesso al lavoro l'azienda non gli eroga lo stipendio e, quindi, tutti scelgono

di rimanere a casa. In Italia il permesso di paternità viene poco utilizzato perché non sufficientemente

vantaggioso. Potrebbe essere remunerato al 70% dello stipendio e reso obbligatorio. Lo stesso vale per chi

va in maternità o rientra per lo stesso motivo in azienda: queste persone dovrebbero essere libere di

ritagliarsi autonomamente le fasce orarie di lavoro. Ma lo Stato e le regioni devono agevolare le imprese che

volessero usare più elasticità nei rapporti con i lavoratori. Vogliamo, per esempio, parlare dei vincoli di

applicazione del telelavoro? sono noti. Torniamo alla domenica e al suo impatto economico e sociale. Ci

sono altri scenari, altre alternative? La deregolamentazione totale. Probabilmente in qualche anno si

arriverebbe ad aprire solo i punti di vendita che vale veramente la pena aprire. Con che risultati? Difficili da

prevedere. Si passerebbe attraverso una fase di ulteriore distruzione di efficienza... tutti cercherebbero di

aprire tutto, ma alla fine il mercato potrebbe comunque trovare un equilibrio con qualche rischio sul fronte

occupazione, che oggi non so se vale la pena correre. Dove i negozi sono veramente vuoti forse avrebbe un

senso, ma su questo molti lavoratori si ribellerebbero: in città, dove peraltro l'apertura continuata funziona,

spezzare l'orario addirittura per tre ore costringerebbe i lavoratori a inventarsi come passare il tempo. Forse

in provincia molti tornerebbero a casa a pranzo. Forse, anche se la giornata è ormai destrutturata per tutta la

famiglia. perché in paesi come Francia e spagna le aperture domenicali sono numericamente inferiori a

quelle italiane? Perché sono altri sistemi economici, politici e sociali. Il tema delle liberalizzazioni, se vuoi

della deregolamentazione, però, ha diverse facce. Prendiamo il caso delle benzine: abbiamo un'opposizione

strisciante al nostro sviluppo particolarmente agguerrita e questo avviene a detrimento degli interessi degli

utenti. Vogliamo aggiungere le farmacie? Per avere un conto economico decente abbiamo dovuto

terziarizzare la funzione del farmacista. Pur con qualche limite, i nostri clienti hanno apprezzato la nostra

offerta, ma potremmo fare ben altro se la vendita di alcuni farmaci fosse liberalizzata. Già... Allora la

domanda successiva potrebbe essere: ma perché il commercio e la Gda continuano a essere deboli e il loro

ruolo economico e sociale sottovalutato? Confcommercio sta lavorando per modernizzare il comparto e dargli

un ruolo sempre più importante. Certo, in alcuni casi deve trovare un equilibrio fra interessi contrapposti. Il

commercio ha una rappresentanza meno forte a livello politico di altri settori, ma su questo si sta lavorando...

il commercio, politicamente parlando, è sempre stato debole. Come si fa ad avere una rappresentanza forte?

Ci vogliono più investimenti, di denaro e di uomini. E perché non investite in questa direzione? Perché i

nostri conti economici non lo consentono. i farmacisti... ...È una categoria forte, e si vede... Torniamo al

mercato del lavoro: negli ultimi anni in Italia sono stati sviluppati nuovi strumenti contrattuali per una maggiore

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flessibilità. Anche il nuovo contratto di lavoro ha elementi di giustizia ed equilibrio importanti. Il fatto di non

pagare alcunché dopo il quinto episodio di malattia breve e l'aver aumentato la copertura per le malattie gravi

va in questa direzione. Il problema vero è aumentare la produttività del lavoro, magari rimodulando

ulteriormente i compiti, senza colpire le fasce deboli dei lavoratori, contribuendo a innalzare salari e stipendi e

favorendo in questo modo una crescita dei consumi. Dobbiamo, in pratica, raggiungere soglie maggiori di

fatturato con la stessa forza lavoro: in questo modo ci sarebbe più ricchezza per le aziende e per i lavoratori.

Carrefour sta estendendo un esperimento iniziato a Genova di azzeramento delle promozioni, introducendo

elementi di every day low price. Da Genova lo abbiamo portato a Torino e Milano e abbiamo coinvolto decine

di punti di vendita cittadini. È un esperimento che presenta dei rischi perché in queste zone la competizione è

più forte, ma pensiamo di confermarlo e svilupparlo. Le promozioni sono amate dai clienti ma rendono i prezzi

poco trasparenti e sono un disturbo alla catena logistica: per ridurre i costi dobbiamo per forza intervenire,

sapendo, anche, che negli ipermercati è praticamente impossibile attuarlo, data la natura di convenienza e

l'orientamento di ricerca dell'affare del cliente di questa tipologia. Tuttavia siamo convinti che le promozioni si

possono ridurre. di quanto? Almeno di un 3-5%. innalzando però i prezzi. Diciamo assicurando un prezzo

medio - e un totale scontrino - più competitivo nel tempo. In Carrefour lavoreremo anche sugli store brand,

dove oggi siamo particolarmente competitivi. la riduzione delle promozioni è un problema della singola

azienda o dell'insieme del sistema idmGda? Di entrambi, ma dipende anche di che formati commerciali

stiamo parlando. Molti retailer, come sai, lavorano quasi esclusivamente su acquisti speculativi e su questi

hanno costruito la loro fortuna, gestendo in modo aggressivo le promozioni. Se smettessero di farle

avrebbero seri problemi. Recentemente avete lanciato in piemonte il concept XXl, presentato su MARK UP

lo scorso mese di marzo: la vostra label discount non è troppo sovraesposta? No. La linea Discount conta

circa 200 referenze, di cui la metà prodotta in Italia. Nel punto di vendita ha una buona visibilità, ma non

siamo leader di prezzo assoluti e il fatto di poter comunicare una scala prezzi articolata ci aiuta nell'affermare

il posizionamento del negozio nel suo insieme. Quanto incide la label discount sul totale delle vendite? Il 4%

circa. passiamo, allora, all'evoluzione dell'ipermercato e al lancio di Carrefour planet, il nuovo concept

sperimentato dal vostro gruppo in spagna, Francia e Belgio. Cosa ti aspetti da questa nuova insegna? Planet

è un sistema complesso di revisione dell'apparato commerciale e dell'offerta. Adottandolo, ci aspettiamo di

disporre di un prodotto più attrattivo da offrire ai clienti e di una macchina più efficiente in grado di aumentare

le vendite. Che cosa vuol dire efficiente? Vuol dire lavorare meglio nel punto di vendita. Stiamo facendo una

scelta di suddivisione dei compiti con una logica nuova. È un sistema di specializzazione, dove ogni

segmento del punto di vendita svolgerà un certo tipo di attività che ci dovrebbe permettere, come dicevo, di

essere più efficienti, con più fatturato a parità di ore lavorate, chiarendo meglio i compiti di ogni funzione

lavorativa. Fai un esempio, per favore. Il caporeparto oggi si occupa dell'ordine delle merci,

dell'organizzazione del display, di trasportare la merce dalla riserva, di organizzare i frontalini dei prezzi,

financo del confronto con la concorrenza. In passato si occupava anche di scegliere le marche-prodotti da

mettere in promozione e di negoziarle con il fornitore; un compito troppo ampio e comunque difficile da

conciliare con un'organizzazione più strutturata come quella che abbiamo attualmente. Oggi invece abbiamo

squadre che si occupano di riordino automatico, altre si occupano della gestione delle riserve, altre dei prezzi.

L'efficienza, come vedi, accompagnerà l'ambientazione dell'ipermercato e ciò che il consumatore vede. In

questo modo, quindi, Planet potrà fare promozioni sempre più attrattive, in un layout che permetterà ai Clienti

di fare la spesa più velocemente e con meno tempo impiegato, una delle variabili cruciali nel fare la spesa. Il

layout di Planet avrà due ingressi equivalenti, con due circuiti distinti: il food e il non-food, con un punto

d'incontro. E delle particolarità, no? Certo, quella dei mondi, che saranno sempre più precisi e identitari, che

vivranno, promozionalmente parlando, al di là delle grandi promozioni a tema che saranno confermate

nell'area dell'ingresso. in sintesi: come sarà il planet? Un punto di vendita più efficiente, più bello, più

funzionale, con assortimenti di miglior qua lità, soprattutto nel non-food. Quanti planet aprirete quest'anno?

Quattro: Paderno Dugnano, Carugate, Assago e Limbiate, tutti nell'area milanese. Giuseppe, consentimi la

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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 25

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forzatura: l'ipermercato è da sempre interclassista nel food e classista nel non-food, quasi due target e due

offerte diverse sotto un unico tetto. E il planet? Eviterà quello che tu hai descritto: di essere un punto di

vendita diviso in due. Quindi cambierete i fornitori del non-food? Alcuni li cambieremo, con altri stiamo

lavorando e chiedendo loro un upgrading autentico dell'offerta. hai parlato di velocizzare la spesa. E le

casse? Introdurremo contemporaneamente il self-scanning e il selfcheckout e una fila unica regolamentata.

Cambiamo argomento. in Europa i retailer, come nel caso di sainsbury, Migros e altri, hanno un'attività

finanziaria accentuata, addirittura sono diventate banche. Confermi che anche Carrefour in italia ha lo status

di banca? Sì. Aumenteremo l'interfaccia e la capacità di finanziamento ai nostri clienti. Concludiamo con gli

scenari di breve periodo. Giuseppe, in generale, gli sconti fuori fattura aumenteranno nei prossimi mesi? Sì,

ma di poco. E i prezzi? Aumenteranno anch'essi per l'aumento delle materie prime. Ma cercheremo di

contenerli per quanto possibile. a proposito di carrefour planet si veda anche l'articolo a pagina 64-65 Chi È

Giuseppe Brambilla Di Civesio Giuseppe Brambilla di Civesio è amministratore delegato del Gruppo

Carrefour italia, dove ha ricoperto anche la carica di direttore della divisione supermercati fino al 2006, anno

in cui ha assunto la responsabilità anche del canale prossimità. dopo la laurea in Economia e commercio

presso l'università Bocconi di Milano, ha lavorato presso Chase Manhattan Bank a Milano e a londra fino al

1982, quando è entrato in ifil per occuparsi di controllo delle partecipazioni e di sviluppo nel settore finanziario

e assicurativo. Tre anni dopo inizia la sua collaborazione in Rinascente, dove si dedica prima al lancio dei

punti di vendita Brico Center, in seguito assume la responsabilità dei supermercati sma e successivamente di

tutto il settore alimentare del Gruppo Rinascente. Nel 2000 approda, appunto, al Gruppo Carrefour.

Foto: Gradualmente, e sarà rilasciata da Carrefour Banca .

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SPECIALE MARK UP 200 Le interviste più significative degli ultimi 100 numeri / 3 Camillo De Berardinis , presidente di Adm, l'associazione dei retailer che operano in Italia, sviluppa su Mark

Up i temi discussi con Luigi Bordoni, presidente di Centromarca. n Tempi di pagamento: perché si è interrotto

questo ciclo ritenuto fino a poco tempo fa virtuoso? Il problema del rispetto dei termini di pagamento

contrattuali è sentito anche dai distributori, non solo dai fornitori ­ come sottolinea Luigi Bordoni nell'intervista

data al vostro giornale ­ perché danneggia le imprese distributive che rispettano gli impegni sottoscritti.

L'aumento delle dilazioni diventa, infatti, una leva competitiva impropria, che oltre certi limiti altera la

concorrenza e può creare seri problemi soprattutto alle piccole­medie imprese che lo subiscono. È molto più

difficile reiterare lo stesso comportamento con una grande multinazionale. Per questi motivi è un fenomeno

che deve essere contrastato. n Come potete farlo? Le associazioni dei retailer (Ancc, Ancd, Adm,

Federdistribuzione) hanno sempre manifestato, negli incontri avuti nell'ultimo anno con i rappresentanti

dell'industria, la piena disponibilità a sottoscrivere un Patto di autoregolamentazione che abbia come obiettivo

prioritario la tutela delle Pmi. Occorre guardare alle dimensioni del fenomeno e ai due contraenti in gioco. Se

ci trovassimo di fronte a una piccola­media impresa con un grande distributore, o alla situazione opposta di un

grande produttore con un piccolo distributore, e l'incidenza del gi­ ro di affari dell'una nei confronti dell'altra

fosse molto rilevante, potrebbe anche verificarsi un caso di abuso di dipendenza economica o di posizione

dominante. [...] n Quindi proponi due tavoli diversi di discussione? Credo che sia opportuno dare soluzione

rapidamente al problema delle piccole e medie imprese sottoscrivendo l'accordo tra le associazioni di

rappresentanza dell'industria e della distribuzione e, in parallelo, avviare un tavolo di confronto tra le grandi

aziende dei due settori per individuare le priorità comuni, a cominciare dal modo con cui insieme possiamo

affrontare il calo dei consumi provocato dalla crisi economica. Nessuno ricerca la conflittualità, che danneggia

tutti. La soluzione sta nell'entrare nei singoli problemi in modo oggettivo, nel capirsi, individuando un punto

d'incontro soddisfacente. Per favorire un confronto costruttivo tra industria e distribuzione bisogna evitare

l'errore di difendere sempre e comunque la propria parte, i propri associati, pensando che il male sia tutto

dall'altra parte. Dobbiamo essere consapevoli che i problemi alcune volte sono generati dai distributori, altre

volte dall'industria. L'altro errore da evitare è quello di raffigurare una realtà in cui si assiste allo scontro fra

una distribuzione dotata di un eccessivo potere negoziale e un'industria senza difese, perché sappiamo che

questo non è vero e spesso succede il contrario. n Quali sono allora i punti critici, mi domando? Sono

davvero monodimensionali? Guardiamo alla scarsa trasparenza dei contratti. L'industria ha interesse molte

volte a mascherare le condizioni di vendita per evitare un confronto o un trasferimento di elementi negoziali

da un'azienda all'altra, trovando il consenso dei distributori. Certe situazioni nascono da prassi consolidate,

che alla lunga generano problemi di gestione e di interpretazione dei contratti, e conflitti quando si cerca di

cambiarle in una logica di semplificazione. Questi aspetti, però, non possono essere regolamentati per via

legislativa, perché si riferiscono ad accordi di tipo squisitamente privatistico. [...] n Camillo, proviamo a

elencare i problemi esistenti oggi in ordine decrescente. Il primo qual è? Quello del rispetto dei tempi di

pagamento, che può generare seri problemi in un momento di difficoltà di accesso al credito per le imprese, e

di distorsione della concorrenza. Al secondo posto la semplificazione dei contratti. Semplificazione vuol dire

anche trasparenza. Un tema che ha un valore non solo contingente, ma di prospettiva, perché è destinato a

incidere nel lungo periodo sulla qualità dei rapporti tra industria e distribuzione. La difficoltà sta sul come

arrivare alla semplificazione, come definire e misurare le prestazioni. n Al terzo posto? Metterei l'innovazione.

Molte volte ci troviamo di fronte a prodotti proposti come innovativi che, in realtà, non lo sono e incidono

negativamente sulla gestione e sui costi della filiera distributiva, senza dare alcun valore aggiunto al

consumatore. [...] C'è ancora una forte resistenza all'apertura del mercato alla concorrenza. In nessun paese

dove gli interessi dei consumatori sono privilegiati sarebbe possibile, per esempio, tentare di azzerare la

17/06/2011 45Pag. Mark'Up - N.200 - giugno 2011(diffusione:21694, tiratura:30592)

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riforma Bersani sulle parafarmacie, che ha avuto come effetto una riduzione dei prezzi dei farmaci da banco

del 25­30%, un miglior servizio e un significativo incremento dell'occupazione, come si sta discutendo ora in

parlamento. n E i rapporti fra grandi produttori e retailer? Credo che la natura del rapporto e le questioni sul

tavolo siano diverse. Non siamo di fronte a un problema di rispetto delle regole negoziali, ma alla necessità di

avviare un confronto per ridefinire un corretto equilibrio nella catena del valore e azioni condivise per

migliorare l'offerta al consumatore e promuovere l'innovazione.

Foto: Intervista di Luigi Rubinelli Mark Up 180 - settembre 2009

17/06/2011 45Pag. Mark'Up - N.200 - giugno 2011(diffusione:21694, tiratura:30592)

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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 28

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Le interviste più significative degli ultimi 100 numeri / 6 Molti esperti non hanno previsto quanto è accaduto negli anni scorsi e le aziende hanno dovuto fare i conti

con un sistema vieppiù complesso. Sami Kahale non sembra perdere il suo ottimismo e rispetto all'ultimo

incontro con Mark Up ha alle spalle l'esperienza degli ultimi 2 anni vissuti intensamente. n Come lo declinate

nella vostra strategia? Prima con le ricerche. Ne svolgiamo di continuo per capire come il consumatore sente,

intende il valore, non solo il prezzo. E poi con il portafoglio prodotti che è diventato più articolato per parlare a

più target di consumatori contemporaneamente. Abbiamo ridisegnato o approfondito il catalogo e in alcuni

casi esteso dei marchi in categorie adiacenti. Un esempio è Dash Additivo Smacchiatore. n Approfondiamo il

valore. Il cittadino è immerso in un clima di instabilità e complessità in aumento. Il consumatore è assediato

dalle promozioni, da offerte sempre più invasive. Come fate a smarcarvi da questi climi e comunicare

un'offerta più qualitativa e valoriale? Per fare una comunicazione efficace dobbiamo prima di tutto partire dal

content, dal contenuto del messaggio che deve essere molto chiaro ed esplicito. In passato i messaggi erano

più emozionali ma anche generici. Oggi, invece, devono essere chiari e trasparenti e raccontare il valore di

ciò che si offre al consumatore. Poi dobbiamo badare al context, al conte­ sto, cioè, a seconda delle categorie

merceologiche, capire qual è il luogo o la situazione dove il consumatore/shopper è più ricettivo per rendere

operativo il messaggio stesso: la fermata del bus, un gruppo di siti internet, la televisione generalista o certi

canali satellitari, o, ancora, la carta stampata. Le piattaforme di comunicazione si sono moltiplicate, come le

attese e l'interesse del consumatore e un bravo comunicatore deve saperle usare nel modo appropriato. n

Sami, come fa P&G a rincorrere e intercettare il consumatore in una simile sarabanda di piattaforme? È il

nostro know how. Puntiamo a piani di comunicazione integrati e diversificati per progetto, per brand, per

durata. E poi sperimentiamo. n E il prezzo quanto conta? Conta, conta. Lo seguiamo con molta attenzione.

[...] n Sami, sei soddisfatto delle promozioni e della loro efficacia? Non abbastanza. Sembrano quasi

un'inefficienza del sistema. Penso al monte di promozioni che facciamo e all'impatto sulla supply chain.

Questo non vuol dire che non ne faremo più, ma ci sono altri modelli di vendita che potrebbero essere

sviluppati. n A quale stai pensando? All'every day low price, anche se il periodo non è di certo favorevole. n

Come si fa ad arrivare all'edlp? Facendo più semplificazione. n Per esempio? Riducendo l'attuale complessità

dei contratti e delle condizioni in fattura e fuori fattura che affollano i listini, rendendo molto difficile

l'individuazione di un prezzo certo e univoco. Semplificando insieme la giungla commerciale, oltre a portare

più trasparenza si eliminerebbero molti dei costi amministrativi e della complessità logistica che si sono

aggiunti in questi anni senza beneficio per il consumatore. n Ma al sud come si fa ad arrivare al

consumatore? Mi riferisco al sistema in generale, poi se scendiamo nello specifico dobbiamo confrontarci con

realismo alle caratteristiche del territorio da servire. La complessità rimane comunque un punto chiave anche

al sud. [...] n In Italia qual è il canale più semplificato? Probabilmente la farmacia. Anche se il numero di punti

di vendita è elevato, il nostro portafoglio prodotti è limitato e non abbiamo la quantità di promozioni che ci

sono nel largo consumo. n E, visto che siete una global company, qual è il paese più semplificato?

L'Inghilterra. Non voglio dire che sia il più semplice, anzi, la competizione è davvero ardua, è sicuramente

quello che presenta meno complessità per un operatore come noi. n Sami, cosa vuol dire allora every day

low price per P&G? Un modo semplice e meno costoso per portare valore al consumatore. Il prezzo è chiaro

e non cambia in continuazione attraverso le promozioni, la sua gestione è davvero molto meno complessa. n

Sami, in mezz'ora d'intervista non hai ancora nominato una volta il termine innovazione. È un lapsus? Ahi...

Beh, hai fatto solo domande sul prezzo e i tempi di pagamento... Scherzo. Per P&G l'innovazione fa parte del

Dna. Per noi è un pilastro, un modo di vivere. Abbiamo 24 brand che a livello mondiale fanno ciascuno oltre 1

mld di dollari di vendite, 20 brand tra 500 milioni e 1 mld di dollari. Di questi 44 brand globali 20 sono presenti

in Italia. [...] n Come giudichi la crescita degli store brand, i prodotti a marchio del distributore? Sono, in molte

17/06/2011 47Pag. Mark'Up - N.200 - giugno 2011(diffusione:21694, tiratura:30592)

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categorie e in molte insegne, degli ottimi competitor, alcune volte non espressi in modo compiuto nelle

statistiche. Li osserviamo con attenzione in quanto offrono uno stimolo positivo.

Foto: Intervista di Roberto Pacifico Mark Up 146 - novembre 2006

17/06/2011 47Pag. Mark'Up - N.200 - giugno 2011(diffusione:21694, tiratura:30592)

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ATTUALITÀ Erbe medicinali fuorilegge Chiara Elisa Bràtina "Basta prodotti ingannevoli ottenuti da piante e fiori": l'Unione Europea chiede che i farmaci vegetali siano

sottoposti a test di laboratorio per dimostrarne l'efficiacia ed evitare pericolosi passaparola e fai da te. Arnica,

curcuma, calendula saranno messe al bando? Le proteste dei consumatori Piante miracolose per cancro,

Alzheimer e aids? «Dal primo maggio è impossibile vendere come medicinali erbe che non mantengono la

promessa, grazie a una direttiva europea» dice Fabio Firenzuoli docente di Fitoterapia all'Università di

Firenze. «Ora i farmaci vegetali devono essere testati, come tutti gli altri. Prima si potevano acquistare senza

prove cliniche sull'efficacia e la non pericolosità per la salute». Due i problemi. Primo: per evitare i test

bisogna dimostrare la vendita dei medicinali in farmacia da almeno 15 anni. Secondo: il prezzo stesso del

test. «Costa 100mila euro per ogni prodotto: troppi per i piccoli e medi produttori, non per l'industria chimica»

dice Ricken Patel, direttore di Avaaz, organizzazione no-profit. «Stiamo raccogliendo un milione di firme

(www.avaaz. org/it/eu herbal medicine ban/?cl) per chiedere alla Commissione europea regole eque per

tutti». Oggi si sa che la curcuma non ha effetti terapeutici (si pensava prevenisse l'Alzheimer), aiuta invece la

digestione: viene quindi considerata solo un integratore. :

Foto: Pericolo erbe! Abusarne può nuocere: è l'allarme dell'Unione Europea.

17/06/2011 22Pag. Natural Style - N.96 - giugno 2011(diffusione:103745, tiratura:141765)

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i tuoi problemi risolti dai nostri esperti le domande imbarazzanti Come evito l'effetto spugna? Ho mani e piedi che sudano molto. Ho acquistato vari prodotti in farmacia, ma preferirei usare qualcosa di

naturale. Me ne consigliate qualcuno, oppure mi date dei suggerimenti per preparare rimedi casalinghi?

Patrizia, Sestri Levante (GÈ) Risponde GIULIA PENAZZI, cosmetologa di Imola e autrice di Cosmesi anti-age

(Tecniche Nuove) L'iperidrosi (eccessiva sudorazione di mani e piedi) non è così controllabile a livello

cutaneo perché è legata a uno stato emozionale. Si sta infatti studiando l'utilizzo della tossina botulinica per

ridurre la comunicazione tra i nervi e le ghiandole sudoripare. A livello naturale si può ricorrere, al bisogno, a

maniluvi e pediluvi con allume di rocca, un sale di alluminio e potassio che agisce come "astringente" sulla

ghiandola sudoripara.

17/06/2011 30Pag. Natural Style - N.96 - giugno 2011(diffusione:103745, tiratura:141765)

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REPORTAGE MEDICI OMEOPATICI IN PRIMA LINEA A PITIGLIANO (GROSSETO) C'E IL PRIMO OSPEDALE PUBBLICO CON UN REPARTO DI CURECOMPLEMENTARI: OMEOPATIA , AGOPUNTURA, FITC^RAPIA. COME FUNZIONA? ffi PAROLA APAZIENTI E MEDICI. E TUTTE LE INDICAZJ£NI PER PRENOTARE UNA VISITA Lo staff di medicina integrata di Pitigliano. In primo piano: Simonetta Bernardini, responsabile scientifica / del

Centro, pediatra, presidente della • ' f società di Omeopatia e storica collaboratrice di Naturai Style. Lo staff di

medicina integrata di Pitigliano. In primo piano: Simonetta Bernardini, responsabile scientifica / del Centro,

pediatra, presidente della • ' f società di Omeopatia e storica collaboratrice di Naturai Style. Nella foto, ,, da

sinistra: Paolo Sodano, dirigente medico, Rosaria Ferreri, omeopata, Alessandra Barattelli, direttore sanitario

, Roberto Pulcri, omeopata, Franco Cracolici, Massimo Rinaldi e Maria Grazia Terzi, agopuntori. li aghi non

sono per le siringhe, sulle ricette non ci sono sigle di farmaci ma il Petruccioli di Pitigliano, in provincia di

Grosseto, è un ospedale pubblico. Il primo in Italia dove si è inaugurato a febbraio di quest'anno un centro di

medicina integrata dove le cure tradizionali sono affiancate da terapie naturali come omeopatia, agopuntura

e, a breve, anche fitoterapia. "Gli effetti collaterali di alcuni trattamenti pesanti come la chemioterapia, per

esempio si possono alleviare senza ricorrere ad altri farmaci, riducendo la spesa, e la pressione dei

medicinali sui pazienti" spiega Simonetta Bernardini, pediatra, responsabile scientifico del progetto di

Pitigliano e presidente della Società italiana di omeopatia e medicina integrata. Non si curano le patologie

gravi, in altre parole, ma si migliora la qualità della vita del malato. Nel caso dei bambini poi, significa tagliare

gli antibiotici. "Non tollerava più il cortisone" racconta + Mirio Monaci, papa di Tati, tre anni e una forma acuta

di asma: la prima bimba curata nella struttura toscana. È stato sufficiente ridurre il cortisone e iniziare una

cura omeopatica, a base di silicea, e dopo una settimana la tosse è scomparsa. Pitigliano non è la Lourdes

della Maremma ma quando si visitano gli ambulatori del Centro e si parla con i pazienti, è chiaro che quello

che accade in questo borgo medioevale di neanche quattromila anime abbarbicato su un promontorio di tufo,

ha i connotati dello star bene: le liste di attesa sono già bloccate fino a settembre. È un miracolo, invece, sul

piano simbolico: per la prima volta in Italia, le medicine alternative, dopo anni di diffidenza e pregiudizio,

entrano come cure complementari in un ospedale pubblico, aperto anche a pazienti di altre regioni. Una

sperimentazione che la signora Pieri però, un'anziana sulla settantina di Pitigliano, si è trovata sotto casa.

Fino a qualche mese fa era incollata alla sedia, ora la incontriamo in ascensore mentre sale al secondo piano

dell'ospedale per una seduta di agopuntura. Certo non corre ma ha ripreso a muoversi da sola. "Con i rimedi

omeopatici ho ritenuto di dover fortificare il mio sistema immunitario, indebolito dalla chemioterapia" racconta

Annamaria Fiorillo, 53 anni, commercialista di Fondi in provincia di Latina, con un cancro alle ovaie "Oggi

affronto le cure con la massima serenità, il giorno dopo la chemio vado a lavorare". Il compito di agopuntura e

omeopatia è quello di stimolare l'autoguarigione. "I farmaci tradizionali spesso addormentano la patologia,

mentre le medicine alternative tendono a risvegliare l'istinto di difesa nella nostra fisiologia" aggiunge Franco

Cracolici, medico chirurgo, direttore -> della scuola di agopuntura di Firenze e tra le punte di diamante del

nuovo centro di Pitigliano. L'energia del corpo e la forza del metallo si coniugano con elementi primordiali

come acqua e fuoco, che da queste parti hanno modellato il territorio. A pochi chilometri dall'ospedale di

Pitigliano ci sono le terme naturali di Sorano, che tracciano un percorso virtuoso della salute dove la medicina

è solo un vaso comunicante tra uomo e ambiente. "A breve partiranno anche proposte specifiche per

integrare le risorse turistiche di questa zona con l'offerta medica" prosegue Bernardini. Da Venezia arriva la

telefonata di Alessandra, classe 1960, che soffre di una patologia tiroidea e non riesce a trovare una farmacia

con il rimedio omeopatico che le hanno suggerito durante una visita a Pitigliano. C'è disinformazione, così

come curiosità tra farmacisti, medici di base e persino veterinari. "Sulle cure complementari non è più tempo

dei dialoghi fra sordi" conclude la Bernardini replicando alle polemiche sollevate in questi mesi sull'ospedale

di Pitigliano. "La polemica, se è utile a chi tutela un potere economico in medicina, non è utile alla salute dei

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cittadini". 0

COME FUNZIONA PRESTAZIONE La visita può essere prenotata direttamente dal cittadino senza ricetta

medica. SPECIALITÀ Omeopatia, agopuntura, fitoterapia. PRENOTAZIONE Bisogna telefonare al Centro

Unico di Prenotazione allo 0564/483500, oppure presentarsi di persona allo sportello CUP dei presidi della

USL 9 dellaRegione Toscana. COME SI PAGA Le visite si pagano con il ticket sanitario, per il servizio

pubblico della regione Toscana è di 18,60 euro.LA POLEMICA DI SILVIO GARATTINI: "ANCHE MAGHI E

FATTUCCHIERE SARANNO PAGATI DALLA ASL?"

Simonetta Bernardini Silvio Garattini Il Centro di medicina integrata dell'ospedale di Pitigliano ha fan e

detrattori. A breve sarà istituita un'associazione per raccogliere fondi per la struttura toscana ma

all'inaugurazione sono seguite le polemiche. Un'alzata di scudi di cui è stato l'alfiere Silvio Garattini,

considerato uno dei maggiori esperti nazionali della farmacologia, direttore del Mario Negri di Milano. "Sono

sbalordito dalla decisione dell'ospedale di Grosseto di accogliere ambulatori di agopuntura, omeopatia e

fitoterapia" ha spiegato. "Perché non mettere a disposizione anche maghi, fattucchiere, guaritori e non

dispensare amuleti a carico del servizio sanitario nazionale?". Accuse a cui risponde Simonetta Bernardini,

responsabile scientifico del Centro: "Strutture come questa ci sono in tutto il mondo. L'obiettivo a Pitigliano è

sperimentare l'integrazione delle medicine complementari seguendo le regole della medicina basata su prove

in termini di miglioramento della qualità della vita e della salute dei cittadini, particolarmente di quelli affetti da

malattie croniche, proprio quelle considerate inguaribili con la sola medicina convenzionale".

17/06/2011 88Pag. Natural Style - N.96 - giugno 2011(diffusione:103745, tiratura:141765)

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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 34

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Lions Ottaviano Oggi il Premio Nunzio Pascale Si svolgerà oggi alle ore 10 presso palazzo Alabardieri a Napoli, in via Alabardieri 38, la cerimonia di

premiazione dei vincitori della 17.ma edizione del premio scientifico internazionale Nunzio Pascale. Istituito

nel 1994 dalla fondatrice del Club Lions Ottaviano Adriana Pascale, il Premio ha acquisito sempre maggior

prestigio nel mondo scientifico, assegnando ogni anno borse di studio a giovani medici, farmacisti e biologi. Il

Premio si avvale di un Comitato scientifico di livello internazionale, coordinato dal professor Oreste Perrella.

Alla manifestazione parteciperanno inoltre le massime autorita' laionistiche, tra le quali il past direttore

internazionale, prof. Ermanno Bocchini. L'incontro sarà coordinato da Valerio Ceva Grimaldi, vicedirettore del

quotidiano Terra .

18/06/2011 9Pag. Terra

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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 35

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SANITÀ REGIONALE

37 articoli

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Lodi La mamma rom torna dal bimbo e lo trova morto Caterina Belloni LODI - Quando ieri dopo mezzogiorno l'hanno vista arrivare in reparto, i medici della pediatria di Lodi sono

rimasti senza parole. La mamma di Alessandro, il neonato di origine rom morto in ospedale dopo essere stato

partorito d'urgenza, a sei mesi di gravidanza, si è presentata all'improvviso. Per giorni dopo il decesso del

piccolo, avvenuto l'8 giugno, all'ospedale avevano tentato di contattarla senza successo. Il numero di

cellulare che aveva lasciato non funzionava più, una parente contattata non aveva dato risposte esaurienti.

L'ultima volta che la madre era venuta in ospedale per visitare il suo piccolo era il 23 maggio. Per questo si

pensava ad un abbandono, invece ieri mattina la donna, che ha appena vent'anni, è arrivata in ospedale per

vedere Alessandro. «Mi ha detto che sperava stesse meglio, che pensava di portarlo con sé in Romania -

racconta Giorgio Vandoni, della direzione sanitaria dell'ospedale Maggiore -. Le abbiamo dovuto spiegare

che era morto, che l'avevamo cercata senza successo. Ha sussurrato che il suo cellulare era stato rubato; poi

ha iniziato a piangere». I medici l'hanno accompagnata in camera mortuaria, la giovane ha abbracciato il suo

bambino, lo ha accarezzato e guardato a lungo. «Si è fermata qui per circa un'ora - racconta Vandoni -. Era

scossa. Mi ha detto che non aveva potuto passare prima perché si era trasferita dalle parti di Alessandria e

non trovava nessuno che la accompagnasse fino a Lodi. Probabilmente non voleva liberarsi del bambino,

semplicemente vive in una condizione difficile»

RIPRODUZIONE RISERVATA

18/06/2011 12Pag. Corriere della Sera - Milano(diffusione:619980, tiratura:779916)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 37

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Convegno su sanità e federalismo Dopo i tagli, rete di assistenza per i malati Dopo anni di pesanti tagli nel Lazio, «il 2012 potrebbe essere l'anno di partenza per una sanità diversa, per

nuovi percorsi assistenziali, per colmare le lacune dei servizi sul territorio e sviluppare la nuova

collaborazione tra pubblico e privato». Lo ha detto Jessica Faroni, presidente dell'Aiop Lazio, nel corso di un

convegno su «Sanità pubblica e privata in un'ottica federalista» organizzato al Sanit, il Forum internazionale

della salute. Per affrontare la grande domanda di assistenza che arriva dai malati cronici, in costante

aumento, «è fondamentale puntare sulla collaborazione tra pubblico e privato - precisa la Faroni - ma è

necessario voltare pagina. Non si può solo parlare di tagli e il federalismo deve essere visto come una

opportunità. Noi siamo pronti a fare la nostra parte: infatti abbiamo già iniziato a trasformare i centri di

riabilitazione in Rsa, hospice, ambulatori e servizi di assistenza domiciliare». Parole condivise da Giuseppe

Spata, subcommissario al piano antideficit del Lazio, che avverte: «Ci sono ancora molti sprechi che vanno

tagliati, i piccoli ospedali vanno chiusi e riconvertiti, ma bisogna costruire una sanità a rete, anche con il

contributo dei privati». All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, i parlamentari Lionello Cosentino (Pd),

Domenico Di Virgilio (Pdl), Adriano Redler, prorettore della Sapienza, e Giulia Rodano (Idv).

RIPRODUZIONE RISERVATA

18/06/2011 5Pag. Corriere della Sera - Roma(diffusione:619980, tiratura:779916)

La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato

SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 38

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CRONACA I problemi della sanità "Gli altri manager seguano Pansini" Il Pd approva le dimissioni. Appello di Schittulli al governatore PAOLO RUSSO LE DIMISSIONI del direttore generale della Asl di Bari dovevano scuotere il palazzo del governo pugliese. E

invece da Vendola, che ieri lo ha incontrato tentando inutilmente di farlo recedere, alla sua giunta, nessuno

parla della scelta di Nicola Pansini. Al contrario, le nomine dei vertici delle Asl, che prima della mossa a

sorpresa del numero uno della azienda sanitaria barese sembravano cosa imminente, sono state congelate

almeno fino alla prossima settimana.

Per questo la politica che, stando a quanto assicurato dal segretario regionale del Pd Sergio Blasi avrebbe

dovuto fare un passo indietro, ha ricominciato a dare fiato alle trombe. A partire dai democratici: «Condivido

l'atteggiamento che ha avuto il diretto generale dell'Asl di Bari - ha commentato Dino Marino, presidente della

commissione Sanità - avere il coraggio di abbandonare una postazione di prestigio nel momento in cui non è

possibile avere potere decisionale e si è privi di prospettive e di certezze è un atto meritevole. Mi auguro lo

stesso senso di responsabilità da parte degli altri direttori generali.

Questo consentirebbe di azzerare la situazione e permettere al presidente Vendola di assumere le decisioni

opportune».

Era questa la proposta che il Pd aveva presentato per risanare la sanità pugliese. Assicurare cioè, una

discontinuità gestionale nelle Asl, attraverso il rinnovamento. «Purtroppo dice Marino - su questa materia non

vi è stata alcuna discussione. Abbiamo subito la decisione di ritirare quell'ordine del giorno senza poter

esprimere liberamente la nostra posizione. Una scelta opaca che in verità appare una non scelta».

Le dimissioni di Pansini sono però soprattutto un pretesto per l'opposizione che con il capogruppo del Pdl

Rocco Palese ieri è tornata ad attaccare la giunta Vendola sulla sanità: «Alla luce delle gravi e pesanti

dichiarazioni del dimissionario direttore generale della Asl di Bari, Nicola Pansini e del collega del Pd, Dino

Marino, nonché in virtù del coraggio che il segretario regionale del Pd, Sergio Blasi ha invocato al presidente

Vendola e fortemente preoccupati dalle indiscrezioni di stampa secondo cui in queste ore non solo i direttori

generali, ma anche i direttori amministrativi e sanitari delle sarebbero oggetto di attenzione se non di

spartizione tra i partiti della sinistra, domani - annuncia Palese - insieme agli altri colleghi del centrodestra,

formalizzeremo al Presidente del Consiglio Onofrio Introna, una richiesta di informativa urgente da parte del

Presidente Vendola al consiglio regionale». Sullo sfondo di questa vicenda si è mosso anche il presidente

della Provincia, Francesco Schittulli che ieri ha incontrato Nicola Pansini, all'indomani delle sue dimissioni.

"La sanità in Puglia è andata oltre il fondo e lo testimonia questo gesto estremo del direttore Pansini - ha

scritto in una nota il presidente della Provincia - uno stimato professionista e un manager che ha dimostrato

una coscienza libera dalle logiche politiche e partitiche e di essere solo dalla parte dei malati e dei sofferenti.

Le persone serie gettano la spugna di fronte al disastro in cui versa la nostra sanità. Rivolgo, dunque, un

invito al presidente Vendola e all'assessore Fiore affinché non lascino sfuggire una così valida risorsa per il

bene comune dei pugliesi".

Foto: STRAPPO Nicola Pansini s'è dimesso dalla carica di direttore generale dell'Asl Bari

18/06/2011 4Pag. La Repubblica - Bari(diffusione:556325, tiratura:710716)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 39

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Il caso In trentacinque sono stati spostati dalle corsie d'ospedale alle stanze di piazza Ziino. Per seguire ilpiano di rientro Sanità , confermato lo staff dell' assessore c'è anche lo zio della moglie diRusso Per ognuno di loro benefit aggiuntivo di 23 mila euro l'anno, più il premio obiettivi GIUSI SPICA CHE volesse i suoi uomini ai "blocchi di comando" lo ha ripetuto in più di un'occasione. L'ultima durante la

giornata conclusiva del Forum del Mediterraneo, davanti a una platea di manager della sanità e a un Raffaele

Lombardo che, piccato, lo ha richiamato all'ordine. Ma l'assessore regionale alla Salute Massimo Russo le

sue "truppe" le ha già piazzate nelle stanze del quartier generale di piazza Ottavio Ziino. Dove, dal 2008,

trentacinque «comandati» richiamati dalle corsie degli ospedali hanno preso il posto dei funzionari storici

dietro le scrivanie dell'assessorato. Uno staff di fiducia per soppiantare gli uomini compromessi col

«cuffarismo», che sarebbe dovuto restare al fianco dell'assessore il tempo necessario a portare a termine il

Piano di rientro. Salvo poi essere ripetutamente confermato a colpi di decreti e variazioni di bilancio. Il mini-

esercito costa 3 milioni e 800 mila euro all'anno: un milione e mezzo grava sulle casse della Regione, il resto

sul Fondo sanitario nazionale. Tra i «comandati» c'è anche Attilio Mele, zio materno della moglie dell'

assessore, richiamato dal centro trasfusionale di Villa Sofia per occuparsi della «rete del sangue». Ma anche

figli di ex sindaci, parenti di magistrati e assessori e uomini legati a doppio filo ai partiti.

Ognuno di loro incassa dalla Regione 23.489 all'anno, in aggiunta allo stipendio ordinario dell'azienda

sanitaria presso la quale è dipendente. Nel contratto è previsto anche un benefit di 9.296 euro per il

raggiungimento degli obiettivi. Nella lunga lista dei «soldati» dell'assessore figurano soprattutto medici di Villa

Sofia-Cervello. C'è Attilio Mele, fratello della madre della moglie di Russo, e Duilia Martellucci, figlia dell'ex

sindaco di Palermo richiamata dagli uffici amministrativi dell'ospedale di via Trabucco. C'è anche l'odontoiatra

Maria Paola Ferro, moglie del predecessore di Russo e oggi rettore dell'Università di Palermo Roberto

Lagalla, e Fabrizio Geraci, medico di pronto soccorso e cugino del deputato regionale del Pdl ed ex vice-

sindaco Francesco Scoma. Tra le new entry, Rosalia Traina, primario di farmaciaa Villa Sofia che, dopo

l'accorpamento con il Cervello, ha dovuto fare spazio ad Agata Guttadauro: c'era una sola poltrona per due

primari, e il richiamo in assessorato ha tolto tutti dall'imbarazzo. Nella lista ci sono anche parenti di ex-colleghi

di Russo. Come Maria Grazia Furnari, sorella del magistrato Fabiola Furnari sposata con il pubblico ministero

Maurizio De Lucia. E uomini legati a vario titolo all'Mpa, come Rosalia Murè, figlia dell'ex sindaco di Nicosia, o

Antonio Leonardi, ingegnere all'Asp di Catania. Ma anche il Pd sarebbe ben rappresentato, con Marco

Crema, medico del lavoro all'ospedale Civico, e Giuseppe Noto, responsabile della Medicina di base all'Asp

di Palermo.

Per loro, qualche giorno fa, è arrivata l'ennesima proroga: l'Ars ha rimpolpato il capitolo di bilancio per il

rinnovo dei contratti. Tutti sono stati promossi al rango di capo-servizio. E tra i vecchi funzionari messi da

parte monta il malumore. Tanto che molti hanno preferito andare in prepensionamento o essere trasferiti in

altri assessorati.

18/06/2011 2Pag. La Repubblica - Palermo(diffusione:556325, tiratura:710716)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 40

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Sanità -Procura Codice rosa nasce il pool anti-violenze MICHELE BOCCI VITTIME di violenze fisiche, non solo sessuali, o psicologiche che finiscono al pronto soccorso ma non

trovano la forza di denunciare chi le sottopone a continue vessazioni. E' rivolto a loro un nuovo codice di

emergenza, "il codice rosa", attivato a Grosseto da un anno e mezzo. Si tratta di un percorso speciale in cui

vengono messi in campo tutti coloro che possono risolvere i problemi sanitari ma anche risalire ai

responsabili, così da evitare il ripetersi delle fissazioni. A Grosseto dall'inizio del 2010 i casi di violenze

scoperti sono stati circa 400, in certi mesi si è passati da zero segnalazioni a 30. Visti i risultati, ieri l'

assessore alla salute Daniela Scaramuccia e il procuratore generale Beniamino Deidda hanno firmato un

protocollo per estendere il codice rosa anche alle Asl di Viareggio, Lucca, Arezzo e Prato.

IL POOL anti-violenze crea il primo contatto al pronto soccorso. E' qui che la vittima finisce nei casi più

eclatanti. Spesso anche più volte all'anno ma, spiegano gli esperti, normalmente tende a frequentare più

ospedali e a non dire i motivi del trauma che richiede le cure dei medici. E' in questa fase che l'operatore

sanitario deve riuscire a comprendere il disagio e muovere tutto il gruppo di persone che può seguire il caso.

Da chi dà un aiuto sanitario a chi si occupa del supporto psicologico, da chi indaga su cosa è successo a chi

va alla ricerca del colpevole. Gli operatori seguono corsi di formazione specifici per affrontare i problemi della

violenza e per essere in grado di lavorare in gruppo in modo efficace. Al centro del lavoro ci sono quasi

sempre le cosiddette fasce deboli della popolazione, che in relazioni affettive possono essere vittime di

violenze altrui perché si trovano in posizione psicologicamente subordinata, oppure sono vittime di

discriminazioni: razziali, sessuali, religiose. Sono loro a richiedere maggiormente l'aiuto di autorità sanitarie,

polizia giudiziariae magistratura.

«Perché non siamo partiti anche in altre città? - ha detto il procuratore generale Deidda Ogni realtà ha una

sua specificitàe per ora abbiamo deciso di concentrarci su queste aree. In futuro potremmo estendere

l'esperienza. Da una parte vogliamo prevenire e contrastare la violenza, dall'altra reprimere i comportamenti

criminosi per via giudiziaria». L'assessore Scaramuccia ha aggiunto: «L'esperienza di Grosseto ha dimostrato

che è possibile mettere in atto interventi efficaci per dare assistenza immediata alle vittime, e nello stesso

tempo intervenire tempestivamente sugli autori del reato.

La sensibilità della Toscana su questi temi viene da lontano, con una legge del 2006 e un'attenzione

particolare da parte della aziende sanitarie».

A Grosseto la procura e la Asl diretta da Fausto Mariotti, hanno messo in campo 30 persone. Il codice rosa

garantisce alle vittime la privacy e assicura rapidità di intervento. Dei 309 casi trattati nel 2010 ad oggi, due

terzi riguardano italiani. Circa un 10% delle persone assistite sono uomini. L'84% dei casi è stato scoperto al

pronto soccorso, il 3% in altri reparti dell'ospedale ed un altro 3% a scuola. Il sistema funziona, fanno notare

dalla Asl, tanto che nel Rapporto sulla violenza di genere in Toscana della Regione si fa notare come circa il

26% delle donne che si rivolgono ai centri anti-violenza sporgono denuncia, mentre a Grosseto si supera il

40%.

Foto: IN CAMPO Il procuratore generale Beniamino Deidda

18/06/2011 1Pag. La Repubblica - Firenze(diffusione:556325, tiratura:710716)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 41

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Il caso Il pm chiede il rinvio a giudizio "Torello Lotti sia processato" IL PM Sandro Cutrignelli ha chiesto il rinvio a giudizio del professor Torello Lotti, ordinario di dermatologia

all'Università di Firenze e già direttore della seconda clinica dermatologica della Asl fiorentina nonché

presidente della società mondiale di dermatologia, e di altre 29 persone. Le accuse, a vario titolo, sono

associazione a delinquere, corruzione, truffa e peculato. Il professor Torello Lotti è accusato di aver messoa

disposizione i pazienti affetti da psoriasi ad alcune case farmaceutiche disposte a versare contributi per il suo

istituto, e di aver somministrato ai malati i costosi farmaci biologici, il cui acquisto è a carico del servizio

sanitario nazionale, a prescindere dalle loro effettive necessità. Il professore respinge le accuse, nega di aver

mai venduto pazienti, molti dei quali lo difendono, e sostiene di aver trattato con le case farmaceutiche solo

per finanziare la ricerca.

E' accusato, tuttavia, anche di avere truffato la Asl intascando al nero compensi per prestazioni effettuate in

intramoenia.

Foto: Lotti il giorno dell'arresto

18/06/2011 11Pag. La Repubblica - Firenze(diffusione:556325, tiratura:710716)

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Il caso L'annuncio della Commissione Politiche sociali: pronti al rilancio Farmacap, "salvi" i lavoratori bloccati i 64 licenziamenti "La settimana prossima l'azienda ritirerà le lettere di fine attività. Poi un tavolo tecnico" (a. r. cil.) PRIMA schiarita per Farmacap, la società del Comune che gestisce 43 farmacie e un servizio di

teleassistenza. «La commissione alle politiche sociali con l'assessorato al Bilancio, ha finalmente avviato il

ripianamento del debito nei confronti dell'azienda», raccontano i sindacati confederali soddisfatti della

decisione dopo che i lavoratori avevano dato vita ad alcuni sitin di protesta.

«La settimana prossima il consiglio d'amministrazione di Farmacap provvederà al ritiro delle lettere di

recessione dei contratti dei 64 lavoratori», spiega il presidente della commissione capitolina Politiche Sociali,

Giordano Tredicine al termine della riunione con i vertici della società. Che aggiunge: «Abbiamo deciso anche

di istituire un tavolo interistituzionale per rilanciare l'azienda. E nel prossimo bilancio verranno stanziati 1,7

milioni di euro che garantiranno la proroga del contratto all'azienda fino al 31 dicembre. In più la ragioneria

generale ha provveduto a saldare i pagamenti pregressi, circa 2 milioni di euro». Il futuro di Farmacap è però

ancora tutto da decidere. «Va aperto un ragionamento a 360 gradi nel quale, insieme all'assessore alle

Politiche sociali Sveva Belviso, competente sulla materia, devono essere esaminate le soluzioni», conferma

Federico Guidi, presidente della commissione Bilancio. Per Luigi Nieri capogruppo alla Pisana di Sel è ora

che «Alemanno e Giunta prestino attenzione a questioni delicate come questa e lavorino a un piano di

rilancio per Farmacap e per le aziende comunali». Ma la consigliera capitolina di Sel, Gemma Azuni, avverte:

«È necessario che le soluzioni trovate si traducano in fatti concreti».

18/06/2011 13Pag. La Repubblica - Roma(diffusione:556325, tiratura:710716)

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ECONOMIA E POLITICA Crisi, alla Regione restano solo dieci milioni Burlando: "Se il governo non ci sostiene, saremo costretti a indebitarci con le banche" La prossima settimanavarata la manovra sulla sanità : 100 milioni da recuperare AVA ZUNINO «IN QUESTO momento la Regione Liguria ha in cassa 10 milioni; l'anno scorso c'erano tra i 200 ed i 300

milioni. Siamo in difficoltà a causa di fondi che il governo ci ha assegnato e non ha mai erogato e che noi

abbiamo anticipato». Parla il presidente Claudio Burlando in una pausa della giunta regionale che ieri ha

iniziato l'analisi sui tagli prossimi venturi. Il pacchetto più consistente, quello sulla sanità che deve recuperare

un centinaio di milioni dopo il taglio della quota di fondo nazionale, è rinviato ai primi giorni della prossima

settimana.

Sono nell'aria manovre di riduzione del personale amministrativo e medico e dunque eliminazione di strutture

dirigenziali. Beninteso, non si tratta di licenziamenti, ma di personale che non verrà sostituito nel momento in

cui andrà in pensione. Le strutture dirigenziali cui afferiscono, invece, dovrebbero essere cancellate subito.

Resta sospesa l'ipotesi di eventuali ticket e aumenti delle imposte nel senso che, come ha già più volte detto

il presidente Burlando, sarà l'ultima spiaggia.

Intanto il piatto piange e Burlando ieri mattina ha spiegato che «se non arrivano i fondi da Roma, qui si

blocca tutto: saremo costretti a pagare gli interessi alle banche invece di investire in servizi». Le partite aperte

con il governo sono tre, ha ricordato Burlando insieme all'assessore allo Sviluppo economico Renzo

Guccinelli. Sul fronte del trasporto pubblico locale «i 50 milioni continuano a non esserci nonostante l'accordo

risalga a sei mesi fa». Altra partita aperta è quella dei fondi Fas: 288 milioni di euro.

«Ne abbiamo già anticipati 60-70 e non possiamo più farlo», ha detto il presidente.

Mancano anche i 159 milioni che erano stati previsti per l'edilizia sanitaria e che dovrebbero finanziare il

nuovo ospedale di La Spezia, il Felettino. «Siamo nella fase della progettazione e dovrebbe andare in gara a

dicembre: è chiaro che se non arrivano i soldi, si blocca».

Nel frattempo ieri Guccinelli e l'assessore all'Ambiente Renata Briano hanno annunciato il varo di una serie

di norme per facilitare l'installazione gli impianti per la produzione di energie rinnovabili, come il fotovoltaico e

l'eolico. Al di là della normativa, la Regione stanzia 21 milioni per le imprese che investono in questo settore.

PER SAPERNE DI PIÙ www.regione.liguira.it www.porto.genova.it

Foto: AL VERDE La sede di Piazza De Ferrari della Regione Liguria

18/06/2011 4Pag. La Repubblica - Genova(diffusione:556325, tiratura:710716)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 44

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Inchiesta sanità , tutti ai domiciliari soltanto Gambarino resta in cella Operazione Minotauro, Coral estradato dalla Francia Attese le mosse dei due detenuti uomini chiave delleindagini sugli scandali SARAH MARTINENGHI, LORENZA PLEUTERI PER Nevio Coral, uno dei personaggi eccellenti dell'inchiesta sulla 'ndrangheta, si sono aperte le porte di un

carcere italiano. Il suocero di Caterina Ferrero è stato estradato dalla Francia e scortato fino alle Vallette

proprio mentre sull'altro fronte giudiziario bollente, gli scandali nella sanità, arrivavano le prime scarcerazioni

e un diniego. Nel tardo pomeriggio, l'ultimo verdetto dei giudici del tribunale del riesame. Gli arrestati sono

stati ammessi ai domiciliari o vincolati all'obbligo di firma o di dimora. Tutti, tranne Piero Gambarino, l'alter

ego dell'ex assessore Ferrero: ancora carcere per lui, uomo cardine dell'indagine su pannolonie dintorni, il

solo coinvolto in ciascuno dei sei episodi di turbativa d'asta, corruzione e abuso d'ufficio contestati dai pm

Paolo Toso e Stefano Demontis.

«Voglio tornare a casa», aveva chiesto ieri mattina in aula. E il suo avvocato, Gian Maria Nicastro, aveva

puntato sulla mancanza di esigenze cautelari: «Non c'è alcun pericolo di reiterazione dei reati, con l'

assessore fuori gioco e dimesso, e con lui stesso senza più incarichi. È cessato il rischio di inquinamento

delle prove: i domiciliari sarebbero sufficienti a impedirgli di telefonare o di parlare con altre persone. E non

c'è alcun pericolo di fuga». Le argomentazioni difensive, invece, sono state respinte. Gambarino è stato

lasciato in cella, in attesa che Nicastro studi il mare di nuove carte - sono state depositate altre 500 pagine di

atti - e mettaa punto le prossime mosse, valutando se preparare una memoria o chiedere un nuovo faccia a

faccia, anche alla luce dello scaricabarile fatto dalla Ferrero.

Sempre ieri i legali dei dirigenti di Federfarma Luciano Platter e Marco Cossolo, entrambi ai domiciliari,

hanno presentato un'istanza al gip Cristiano Trevisan per chiedere la possibilità di allontanarsi da casa per

andare a lavorare, incassando il parere favorevole della procura. Per gli altri arrestati sono state attenuate le

misure cautelari iniziali. Al commissario dell'Asl 4 Vito Plastino (difeso da Anna Ronfani), nonostante il no

espresso dai pm.

All'imprenditore Vito Camerlengo (avvocati Lozzi e Simona Grabbi). E al dentista Marco Mozzati (assistito da

Pierfrancesco Bertolino). Per il sindaco di Cavagnolo Enzo Sampò, ora c'è l'obbligo di dimora: potrà spostarsi

in Lombardia per lavoro, non dovrà avvicinarsi al "suo" comune. Al tribunale del riesame intende ricorrere

anche Caterina Ferrero, come ha anticipato il suo avvocato, Roberto Macchia. È lo stesso penalista che

assiste pure il suocero Nevio Coral, cui adesso tutti guardano, chiedendosi se si difenderà stando zitto o se

scoperchierà il vaso di Pandora. Potrebbe essere lui, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa,

il crocevia dove si intersecano l'operazione Minotauro, gli scandali della sanità, la politica. Oggi l'interrogatorio

di garanzia.

Foto: IN CELLA L'ex braccio destro dell'ex assessore Caterina Ferrero, Piero Gambarino, qui al suo arrivo in

tribunale dopo l'arresto per lo scandalo sanità

18/06/2011 5Pag. La Repubblica - Torino(diffusione:556325, tiratura:710716)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 45

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Sanità , precipita il modello Piemonte Il verdetto di uno studio nazionale sulla qualità dei servizi: inefficiente Una sala operatoria su 4 è fuorileggesolo metà degli infartuati trattata con angioplastica OTTAVIA GIUSTETTI NON solo il piano di rientro nazionale e gli arresti dell'assessore e dei suoi fedelissimi impongono oggi al

Piemonte una importante riorganizzazione della Sanità. Anche i dati che arrivano da uno studio dell'Agenas,

l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che analizza, ospedale per ospedale in tutta Italia, le

condizioni strutturali e soprattutto l'efficienza dal punto di vista clinico, infliggono un durissimo colpo al

modello sanitario piemontese mettendolo per molti aspetti a livelli medio-bassi della classifica del Paese, e

comunque quasi mai insieme a Lombardia, Toscana, Emilia e Veneto, le regioni in assoluto più virtuose.

Qualche esempio. Una sala operatoria su quattro in Piemonte è fuorilegge: il 24 per cento delle strutture che

vengono utilizzate per gli interventi chirurgici, è inadeguato rispetto ai requisiti minimi normativi. Parlando di

prestazioni, invece, risulta dai dati nazionali che solo il 50 per cento dei pazienti vittime di infarto viene trattato

con angioplastica, la terapia post infarto più efficace sotto tuttii punti di vista. Con una forbice di differenza di

trattamento molto ampia sul territorio, un fatto grave che comporta pesanti differenze di trattamento della

malattia tra cittadini che contribuiscono in misura uguale alla spesa sanitaria regionale.

Sempre parlando di prestazioni, il dato che riguarda le fratture del femore e il loro decorso è piuttosto

preoccupante: il 70 per cento di questi traumi su pazienti anziani non viene operato entro le 48 ore

consigliate, con gravi ripercussioni di invalidità permanente e addirittura di mortalità. Molti non sanno, infatti,

che per le donne anziane per esempio il tasso di mortalità per frattura femorale è pari se non superiore a

quello per il cancro al seno. Quando non si opera per ridurre la frattura entro due giorni dal trauma, le

conseguenze possono rivelarsi gravissime con ricadute pesanti anche sui costi della sanità. Ancora un dato

che riguarda invece anomalie inspiegabili nell'organizzazione di alcune strutture: la colecistectomia

laparoscopica è uno degli interventi più praticati in assoluto. Non ha più efficacia del medesimo intervento

fatto con la tecnica tradizionale, salvo il fatto che dovrebbe avere un tempo di degenza molto più breve. In

realtà, più del trenta per cento dei pazienti operati in laparoscopia ha un tempo di ricovero superiore ai

quattro giorni.

Infine, perdurano a macchia di leopardo casi di ospedali che hanno numeri così bassi da risultare addirittura

pericolosi per i pazienti, oltreché antieconomici. Secondo tutte le evidenze internazionali esiste una soglia al

di sotto della quale non è possibile scendere per mantenere un livello di efficienza quantomeno accettabile.

Risulta dai dati dell'Aress che ci sono ospedali, come quello di Ceva, che lo scorso anno hanno fatto solo due

interventi per tumore al pancreaso altri che ne hanno fatto uno nel 2010 per tumore al polmone o le quattro

strutture (Ovada, Venaria, Valle Belbo e Ceva) che sempre nel 2010 hanno fatto meno di dieci interventi di

protesi d'anca.

Foto: Bocciatura

Foto: Dallo studio dell'Agenas viene una bocciatura per le strutture utilizzate per interventi chirurgici: il 24 per

cento non rispetta i requisiti minimi fissati dalle norme vigenti

18/06/2011 13Pag. La Repubblica - Torino(diffusione:556325, tiratura:710716)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 46

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L'intervista Zanon (Aress): non si può più rinviare la riforma del sistema "Chiudere o riconvertire gli ospedali inadeguati" "Come mantenere strutture che fanno pochi interventi e sono pericolose per i pazienti?" (o.giu.) «ENTRO un mese i dati nazionali sull'efficienza degli ospedali saranno ufficiali e divulgabili ai cittadini. Da

quel momento inizieremo interventi di riorganizzazione radicale senza temere di chiudere strutture o di

riconvertirle perché questo ci impone il piano di rientro e perché dobbiamo salvaguardare la salute dei

cittadini». Claudio Zanon, direttore dell'Aress, spiega che è nella natura di questo ritratto della sanità

piemontese, fornito dall'Agenas e presentato ieri per la prima volta, la reale necessità di mettere in atto la

riforma.

Non viene fuori un quadro rassicurante, ma fino a oggi nessuno ha avuto il coraggio di rivoluzionare davvero

il sistema. Perché? E voi avrete la forza di comportarvi diversamente? «Sono sicuro che lo faremo.

Non si può più pensare di mantenere strutture che fanno pochissimi interventi l'anno, non sono

economicamente sostenibili, e soprattutto sono pericolosi per i pazienti».

Dunque, ciò che non rispetta i parametri di efficienza sarà chiuso? «O chiuso o riconvertito e soprattutto tutti

gli ospedali saranno messi in rete secondo intensità di cure. Come avviene in tutto il resto d'Europa e anche

in alcune regioni italiane».

Questo studio sfata anche numerosi miti della sanità piemontese. Il Cto per esempio, nel caso degli

interventi su pazienti anziani con frattura al femore, ha avuto nel 2010 prestazioni molto scarse. Come mai?

«Quello è proprio un caso emblematico: da quando è arrivato Paolo Rossi come nuovo direttore di

dipartimento, gli interventi entro le 48 ore sono saliti oltre il 70 per cento, prima erano bassissimi. Non sono

state date maggiori risorse ma è stata seriamente riorganizzata la struttura. È la dimostrazione che un

miglioramento è senza dubbio possibile». Entro un mese si potrà iniziare la riorganizzazione. Cosa farete a

quel punto? «Analizzeremo situazione per situazione e, dove le strutture non saranno in linea con la

domanda del territorio e non avranno numeri adeguati, chiuderemo gli ospedali. In alcuni casi li

riconvertiremo. La riforma ormai non è più rimandabile».

Foto: Claudio Zanon

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 47

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Il convegno San Martino fa il punto sulla rianimazione uove linee guida e aspetti attuali della rianimazione respiratoria".

Questo il titolo del convegno che si tiene oggi nell'aula magna della Clinica Chirurgica dell'ospedale San

Martino. Il via subito dopo la registrazione dei partecipanti al corso (gratuito previa iscrizione alla segreteria

organizzativa): medici chirurghi, infermieri e infermieri pediatrici. Tra i relatori: Marco Comaschi (direttore del

Dipartimento di Emergenza del San Martino), Paolo Moscatelli (primario del pronto soccorso S. Martino),

Paolo Cremonesi (direttore del Dea Galliera), Pasquale Di Pietro (direttore Dea Gaslini), Francesco Bermano

(direttore 118 Genova).

Foto: L'ospedale di San Martino ospita il convegno sulle tecniche rianimatorie

Foto: Clinica Chirurgica (via De Toni 2). Oggi ore 8.40. Gratuito, previa iscrizione.

18/06/2011 14Pag. La Repubblica - Genova(diffusione:556325, tiratura:710716)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 48

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I legami mafiosi tengono Gambarino dietro le sbarre L'ex sindaco Coral estradato E' arrivato ieri a Bardonecchia e poi è stato trasferito alle Vallette. Era stato

fermato a Lione e rinchiuso a Grenoble L' incrocio tra l'operazione «Minotauro» dei carabinieri sulla

'ndrangheta e quella denominata «Dark Side» della guardia di finanza sulla sanità è sempre più al centro

dell'attenzione della procura. Non a caso ieri mattina, davanti ai giudici del tribunale della libertà riuniti per la

richiesta di scarcerazione di Piero Gambarino, i pm Paolo Toso e Stefano Demontis hanno ricordato il suo

legame societario con Achille Berardi e Valerio Ierardi nella «Sport nel Canavese srl». «Sono stati entrambi

arrestati nel blitz che ha smantellato parte della 'ndrangheta in Piemonte: Gambarino non merita i domiciliari».

E i giudici hanno negato la scarcerazione. Gambarino - ex braccio destro dell'assessore Ferrero, fulcro di

tutte le indagini sulla sanità piemontese, definito nelle intercettazioni «signor 15 per cento» -, difeso

dall'avvocato Nicastro, è l'unico a rimanere alle Vallette. Gli altri quattro detenuti di Sanitopoli sono invece

riusciti a lasciare la prigione: Vito Plastino, Pierfrancesco Camerlengo e Marco Mozzati hanno ottenuto i

domiciliari, mentre l'ex sindaco di Cavagnolo Franco Sanpò (difeso dall'avvocato Mosca) ha solo l'obbligo di

dimora a Cormano, in provincia di Milano, dove potrà svolgere la sua attività professionale di consulente

informatico. Nelle stesse ore le porte delle Vallette si sono, invece, aperte per Nevio Coral, estradato dalla

Francia dove era stato arrestato per concorso esterno in associazione mafiosa. Coral, ex sindaco storico di

Leinì nonché suocero dell'ex assessore regionale alla Sanità Caterina Ferrero - finita agli arresti domiciliari

per lo scandalo sanitario (è accusata di turbativa d'asta per l'appalto pannoloni e abuso d'ufficio) - era in

carcere a Grenoble, dopo essere stato fermato a Lione, lo scorso 8 giugno su mandato della procura

torinese. Il suo interrogatorio di garanzia, di fronte al gip Silvia Salvadori, potrebbe svolgersi già oggi. Definito

dai magistrati il «biglietto da visita» della 'ndrangheta in Piemonte, Coral è stato consegnato dai gendarmi

francesi ai carabinieri italiani a Bardonecchia ieri mattina e da lì è stato trasferito alle Vallette. A casa è

tornato Marco Mozzati, il dentista accusato di false fatture per coprire le presunte tangenti pagate da

Camerlengo (avvocati Lozzi e Grabbi) all'ex commissario dell'Asl TO5 Vito Plastino (avvocato Anna Ronfani).

La procura ha accolto la richiesta del legale di Mozzati, l'avvocato Pierfranco Bertolino, di concedergli il

permesso di lavorare. Si attende, in merito, il verdetto del tribunale della libertà. Parere favorevole alla revoca

dei domiciliari con possibilità di riprendere il posto in farmacia è stato espresso dai pm anche per Luciano

Platter e Marco Cossolo, presidente e segretario di Federfarma, il primo in Piemonte, l'altro a Torino. Sulla

questione deciderà il gip Cristiano Trevisan a cui è stata presentata un'istanzadagli avvocati Chieppa e

Gianaria. La trattativa privata tra la Regione e Federfarma - con la revoca della delibera di gara d'appalto

pubblica - è il capo d'imputazione che ha determinato l'arresto dell'ex assessore Ferrero. COLLEGAMENTI

Le indagini si incrociano: niente benefici per l'uomo di fiducia della Ferrero DECIDERA' IL GIP Cossolo e

Platter potrebbero ritornare al lavoro

18/06/2011 69Pag. La Stampa - Torino(diffusione:309253, tiratura:418328)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 49

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Farmacom in rosso perde 25 mila euro nel primo trimestre A Farmacom il Comune ha assegnato la gestione delle farmacie comunali Dopo sei mesi di attività e tante

polemiche, qual è la situazione di Farmacom, la società alla quale il Comune ha assegnato la gestione delle

farmacie comunali? Il suo amministratore, Sandro Tortarolo fa sapere che «un giudizio complessivo per una

società con ricavi superiori a 3 milioni di euro e oltre 10 dipendenti potrà esserci solo a esercizio 2011

chiuso». Intanto, il primo bilancio trimestrale è in perdita per 25 mila euro. «Le ragioni - spiega

l'amministratore -, al di là della fase di avvio, stanno nel fatto che Farmacom, per la prima volta nella storia

delle farmacie comunali, ha pagato al Comune un canone di gestione decennale anticipato di 4 milioni di euro

che, oneri finanziari e bancari compresi, pesa sul bilancio per poco meno di 40 mila euro al mese. Senza il

canone, il bilancio al 31 marzo scorso sarebbe positivo per oltre 60 mila euro». «Quindi - dice Tortarolo -

nessuna sorpresa, sarei preoccupato se fosse stato il contrario perché la situazione di partenza dice che la

società ha un margine di guadagno lordo di circa 420 mila euro mentre il canone complessivo è di circa

480mila. Dobbiamo fare meglio». Per esempio, partendo da dove? «Abbiamo avviato una riorganizzazione

complessiva - spiega l'ex assessore al bilancio del Comune di Alessandria, dal 2009 tornato a Cassano -. Fra

i vari interventi, si è rifatto il magazzino della farmacia di corso Don Orione, si sono ampliati gli orari della

farmacia Oasi cercando di adeguarli a quelli del centro commerciale, si è trasferito l'ufficio amministrativo nei

locali sopra alla farmacia per risparmiare un canone di locazione, si sta predisponendo il bando di gara

europeo per l'acquisto dei farmaci, prodotti commerciali e servizi per entrambe le farmacie, si sono intavolati

colloqui con gli altri farmacisti per modificare le aperture domenicali della farmacia Oasi». C'è chi contesta

l'assunzione di un nuovo farmacista con un bando. Tortarolo risponde: «Vogliamo ridurre gli straordinari e le

collaborazioni occasionali. I primi costano parecchio, le tre farmaciste part time non possono svolgerlo e tra

dicembre e aprile due dipendenti sono andati in pensione. Dobbiamo garantire un servizio efficiente ai

cittadini». «Farmacom - conclude il suo amministratore - per arrivare al pareggio, deve recuperare un

margine di almeno 60 mila euro. Valuteremo i bilanci successivi: è meglio una perdita recuperabile di un utile

posticcio e una tantum frutto di pure operazioni contabili».

18/06/2011 67Pag. La Stampa - Alessandria(diffusione:309253, tiratura:418328)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 50

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Ospedale Santa Lucia sit-in contro la Pisana I dipendenti: «Senza rimborsi si chiude» L'Ardeatina è stata bloccata dai pazienti e dagli operatori Alcuni dipendenti e pazienti dell'ospedale Santa Lucia hanno organizzato ieri mattina un sit-in di protesta

lungo via Ardeatina, bloccando la strada, nell'ambito della vertenza sulla sorte dell'omonima fondazione.

L'istituto contesta alla Regione la mancata erogazione dei fondi per pagare le prestazioni fornite in

convenzione. «Abbiamo fermato il traffico K ha detto Serena Malta, componente del coordinamento

«Salviamo l'ospedale Santa Lucia» K perché tutti gli incontri con la Regione Lazio sono andati male». La

protesta è avvenuta davanti alla sede del Santa Lucia tra Vigna Murata e le Fosse Ardeatine. Il presidente

della Regione Lazio, Renata Polverini, si è mostrata disposta a fare la sua pare. «Ma è necessario K ha detto

K che i dirigenti e gli amministratori del Santa Lucia parlino con i lavoratori e con le famiglie. Se noi

raggiungiamo un'intesa con loro, rispetteremo gli accordi. Poi, chiaramente, la gestione dei rapporti spetta a

loro». Il blocco stradale è andato avanti fino a mezzogiorno. C'erano circa trecento persone. I manifestanti

sostengono, al contrario, accusano la Regione di non rispettare gli accordi. La fondazione Santa Lucia si

occupa tra l'altro di cure di riabilitazione. Per lunedì 20 giugno è stata annunciata un'altra iniziativa di protesta

davanti alla sede della giunta regionale sulla Cristoforo Colombo. «Si rischia la chiusura K sostiene la

direzione della fondazione K L'assessorato alla ha annunciato il versamento di 6,4 milioni di euro come

anticipo sugli acconti mensili. Ma il denaro, se arriverà in tempo, servirà a coprire solo il sessanta per cento

dei costi sopportati per assicurare le prestazioni in convenzione. Ma ormai gli annunci non hanno più

credibilità». «La situazione del Santa Lucia si fa, di giorno in giorno, sempre più paradossale e drammatica K

dice Giulia Rodano, consigliere regionale dell'Idv K La giunta Polverini non rispetta gli accordi. Il

comportamento della Regione comincia anche a dare adito a qualche sospetto. Perché la trattativa con il

gruppo Tosinvest è stata chiusa in tempi molto più brevi ed annunciata in pompa magna alla stampa? Cosa

impedisce a Renata Polverini di fare altrettanto col Santa Lucia?».

18/06/2011 38Pag. Il Messaggero - Roma(diffusione:210842, tiratura:295190)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 51

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Carabinieri 0 Denunciata la sexy ladra che ha adescato pensionato FANOHa finalmente un volto e un nome la sexy-ladra che un mese fa aveva sedotto e poi derubato del

portafoglio un pensionato fanese. Si tratta di una 34enne residente nel Fanese. I carabinieri della compagnia

fanese, coordinati dal capitano Cosimo Giovanni Petese, l'hanno pizzicata l'altro pomeriggio lungo la statale

all'altezza dello svincolo per Roncosambaccio, mentre attendeva l'ennesimo cliente da circuire e derubare.

Non agiva sola: a debita distanza, seduto nella sua auto, c'era il marito che ne seguiva attentamente gli

spostamenti per poi farla salire in macchina e fuggire non appena consumato il furto. La donna, piuttosto

avvenente, una volta conquistata la vittima con baci e carezze, sfilava abilmente portafogli, oggetti preziosi e

le chiavi dal cruscotto, poi usciva dall'auto con la scusa di fumare una sigaretta. Le erano sufficienti pochi

passi per raggiungere il marito e scappare col bottino. La coppia di ladri era convinta di farla sempre franca

perché le vittime prescelte erano generalmente uomini pensionati o anziani, sposati e con figli, che

difficilmente avrebbero denunciato l'accaduto. E invece il pensionato derubato al Vallato alla fine di maggio

ha raccontato tutto ai carabinieri che hanno avviato una serie di indagini fino a ricostruire gli spostamenti della

coppia. Decisive le immagini acquisite da una telecamera a circuito chiuso di una farmacia della zona mare

dove la donna era andata per acquistare una scatola di preservativi e carpire la fiducia della sua vittima. La

donna, denunciata per furto aggravato, è risultata non nuova ad imprese del genere. M.G.

18/06/2011 44Pag. Il Messaggero -  pesaro(diffusione:210842, tiratura:295190)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 52

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IL PIANO Tagli in ospedale per le ferie: sparisce il 40% dei posti letto Definita la riorganizzazione dei servizi di assistenza per i mesi estivi A luglio la riduzione sarà di circa il 25%,per salire poi in agosto DATE Fino al giorno 15 tutti i reparti devono assicurare la massima disponibilitàEMERGENZE Il ridimensionamento non potrà riguardare i pronto soccorso In arrivo un «taglio» del 25% dei posti letto degli ospedali a luglio e del 40% ad agosto. La Asl ha diffuso i dati

ufficiali per l'estate del 2011, basati sui piani ferie degli ospedali cittadini. «Si parla di tagli in linea con quelli

degli altri anni», assicura il direttore sanitario dell'Asl di Milano Enrico Bolzoni. Su un totale di circa 10.200

posti letto per acuti disponibili nelle strutture pubbliche e private convenzionate della metropoli, nel mese di

luglio sarà attivo il 75%, cioè circa 7.500 posti letto. Ad agosto, invece, questo numero scenderà a 6.200. Se

in luglio ci sarà qualche posto letto in più nelle strutture private, ad agosto la situazione è sostanzialmente la

stessa nel pubblico come nel privato. Analizzando il calendario nel dettaglio: fino al 15 luglio le strutture

saranno operative al 100%, nella seconda metà di luglio funzioneranno al 75% mentre ad agosto e per la

prima settimana di settembre sarà a regime il 60-65% dei posti letto. «Questo è il quadro complessivo -

spiega Bolzoni -. Ma è necessario precisare che il "taglio" non interesserà ovviamente i reparti "sensibili",

quelli cioè ad alta intensità assistenziale», come le terapie intensive, «che resteranno praticamente a pieno

regime, o saranno ridotti di poche unità». Mentre «perdono momentaneamente qualche posto letto» i reparti

specialistici. Nessuna variazione per ostetricia e per i pronto soccorso ad eccezione di quello del Policlinico

che sarà ospitato in un prefabbricato per i lavori di ristrutturazione. Dal 25 luglio al 15 settembre, dunque,

l'ingresso delle emergenze non si affaccerà più su via Francesco Sforza, ma sarà all'interno dell'ospedale,

con l'entrata al civico 35. Per far fronte alla possibile diminuzione dell'attività delle urgenze il San Carlo si è

offerto di fare da «vicario». Attenzione però: la struttura dell'Ospedale Maggiore conntinuerà ad accettare tutti

i pazienti autopresentati, così come tutti i codici verdi. È possibile, invece, che venga respinto il 50% del

codici gialli e rossi non autopresentati, che saranno automaticamente dirottati verso un'altra struttura. Per

verificare la tenuta della rete dei pronto soccorso cittadini «la Asl città di Milano ha organizzato tre giornate di

simulazione: il pomeriggio del 24 maggio, tutta la giornata del 31 maggio e il 6 giugno, primo lunerdì dopo il

ponte racconta ancora Bolzoni per osservato la situazione in un giorno qualsiasi di attività. Nonostante i lavori

in corso in via Sforza non si sono riscontrate criticità, contro ogni previsione». Per far fronte al possibile

sovraffolamento dei letti durante l'estate è stata anche messa a punto una doppia rete di comunicazione tra

tutti i nosocomi: «La prima è una rete telematica basata su una mailing list indirizzata al direttore sanitario e al

responsabile del pronto soccorso di ogni ospedale: se una struttura ha problemi di sovraffollamento lo

comunica immediatamente ai diretti interessati, che in caso di necessità sapranno di doversi appoggiare a un

altro nososcomio. La seconda rete, invece, è telefonica: se arrivano pazienti che non possono essere

accettati per mancanza di posti, la linea telefonica diretta permetterà di parlare con i responsabili di altri

reparti». Come ogni estate, poi, gli ospedali si organizzeranno per affrontare le conseguenze di eventuali

ondate di caldo. Nel «piano anti-caldo» è previsto che «venga lasciato a disposizione il 10% dei posti letto se

le previsioni meteo segnalano 3 giorni consecutivi da "bollino rosso". Così sarà anche quest'anno», ricorda

Bolzoni. MBr

Foto: IN CALO In estate diminuiranno i posti letto disponibili negli ospedali milanesi [Fotogramma]

18/06/2011 6Pag. Il Giornale - Milano(diffusione:192677, tiratura:292798)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 53

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DIABETE Nuove opportunità "decentrate" Intesa con le farmacie sui rimborsi dei servizi TRIESTE - Scattano il primo luglio e con durata triennale i nuovi rimborsi, ridotti rispetto agli attuali, che la

Regione conferirà alle farmacie per l'erogazione di ausili e presidi per pazienti diabetici. La Giunta regionale

ieri su proposta dell'assessore alla Salute, Vladimir Kosic, ha infatti dato via libera all'Accordo regionale con

le farmacie per l'erogazione di ausili e presidi per i pazienti diabetici per il triennio 2011-2014. Un'intesa, ha

puntualizzato l'assessore, che «aggiorna, in un'ottica di economicità per il Sistema sanitario regionale, le

condizioni attualmente in vigore, riducendo i prezzi massimi di rimborso». Il testo prevede, inoltre, l'attivazione

a breve di un gruppo di lavoro congiunto con le farmacie per valutare, grazie alle nuove opportunità offerte

dalla legislazione nazionale, le modalità di ulteriore collaborazione con la Regione. Obiettivo: incrementare i

servizi sanitari e socio-sanitari che si possono fornire ai cittadini proprio grazie alla rete delle farmacie,

facilitandone così l'accesso e la fruizione. Per quanto riguarda i rimborsi, l'Accordo disciplina quelli per strisce

per glicemia; dispositivi per glicosuria, glico e chetonuria, chetonuria, chetonemia; lancette pungidito; aghi per

penna; siringhe per insulina. I rimborsi, al netto dell'Iva, per ogni prodotto variano da 1,66 a 0,14 euro. Per le

strisce per l'autocontrollo della glicemia, il rimborso ordinario di 0,65 euro sale a 0,71 euro per le farmacie

rurali sussidiate con un fatturato annuo inferiore a 387.342 euro. A.L. © riproduzione riservata

18/06/2011 10Pag. Il Gazzettino - Pordenone(diffusione:86966, tiratura:114104)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 54

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PORCIA Carta d'argento, trenta negozi aderiscono alla politica degli sconti PORCIA - (mm) A lungo attesa la Carta d'argento sta per diventare realtà. Entro fine giugno la tessera verrà

recapitata nelle case degli ultrasessantacinquenni residenti a Porcia, in tutto circa 3.200: permetterà di

usufruire di sconti in 30 esercizi che si trovano sul territorio comunale. Duplice quindi l'obbiettivo dell'iniziativa:

dare un piccolo aiuto agli anziani purliliesi ed allo stesso tempo contribuire al rilancio del commercio locale,

incentivando la spesa a chilometro zero. Questi i negozi che hanno aderito alla proposta del Comune: Sist

Nadia abbigliamento, Intimo for you, Adventure sport, Abbigliamento taglie forti, La Porta rossa, 2 Ruote, Da

Pieve elettrodomestici, erboristeria Il Sole, Turchet Marilena estetista, Foto Fb, Centro freni Codognotto,

Centro frutta Dorigo, Arte Dania, Gioielleria Zanette, Minimarket Del Ben, T. Arredo, Officina Bolivar, ottica

Mariuz, panificio Bortolin, Your style, Isola del pesce, Zille snc, Saros, San Simone, ristorante al Malgualivo,

pizzeria al Castello, supermercato Maxi, Nord Caravan, Easy srl e Hosteria dei golosi. Previste agevolazioni

anche per gli acquisti di medicinali. Tra i promotori del progetto c'è infatti anche Farmacie comunali Fvg spa.

Il dettaglio degli sconti sarà indicato nel depliant di accompagnamento della carta e si trova già nel sito web

municipale. La card è personale, gratuita e non ha scadenza. Per usufruire delle riduzioni, che vanno da un

minimo del 5 ad un massimo del 30 per cento (quello più diffuso è del 10%), va presentata nei citati negozi

con un documento d'identità. Gli esercizi che partecipano all'iniziativa esporranno un «bollino». Nel caso in

cui non si riceva la tessera a casa o venga smarrita bisogna contattare l'ufficio Attività di sostegno alla

comunità allo 0434.591074. © riproduzione riservata

18/06/2011 19Pag. Il Gazzettino - Pordenone(diffusione:86966, tiratura:114104)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 55

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Sabato 18 Giugno 2011, Cucina pesante I giusti rimedi ROVIGO - (E.L.T.) Anche la provincia di Rovigo partecipa al progetto "Farmacia Sapere&Salute". Al Veneto

va il primato della cucina più pesante: è quanto emerge da una recente indagine realizzata su un campione di

1000 italiani fra i 25 e i 65 anni. Forse è per questo che il 70 per cento dei veneti dichiara di soffrire di

problemi legati alla digestione almeno una volta l'anno. Oltre il 65 per cento di coloro che dichiarano di aver

sofferto di stomaco ha avuto problemi legati alla cattiva digestione da cibo o pesantezza. Per tutto il mese di

giugno, due farmacie della provincia di Rovigo (farmacia Alla croce di Malta di Adria e farmacia Bonetto di

Badia) coinvolte nell'iniziativa "Farmacia Sapere&Salute", promossa in tutta Italia con il contributo di Bayer,

organizzano una campagna di informazione sul tema della digestione e del reflusso gastro-esofageo, con

materiale informativo e farmacisti a disposizione per suggerimenti personalizzati e informazioni precise. Sono

le donne, in particolare, a soffrire più spesso di questi disturbi. Di fronte a questi sintomi, però, la

maggioranza degli abitanti del Nord Est adotta rimedi "casalinghi" o banalizza. Tra i rimedi più citati infatti il

bicarbonato, ma sono estremamente gettonati anche acqua e limone, tisane o addirittura il digiuno a cui

fanno ricorso oltre il 50 per cento degli abitanti del Nord Est. Lo stomaco è un infaticabile lavoratore che

svolge un ruolo prezioso e complesso che è la digestione. Quando è sovraccaricato di lavoro con una

alimentazione eccessiva, la digestione consuma più risorse ed energie e il tempo di svuotamento gastrico si

allunga traducendosi in una sensazione di particolare pienezza o gonfiore di stomaco. Nei casi di reflusso si è

invece in presenza di una condizione patologica causata da un cattivo funzionamento della piccola valvola

muscolare che separa l'esofago dallo stomaco. Per identificare le Farmacie Sapere&Salute più vicine è

possibile rivolgersi al numero verde 800.860.010 o consultare il sito internet www.saperesalute.it dove si

possono trovare anche approfondimenti sul tema della digestione e consigli utili per il proprio benessere.

18/06/2011 22Pag. Il Gazzettino - Rovigo(diffusione:86966, tiratura:114104)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 56

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Trasporti, farmacia e welfare gli obiettivi della Giunta Ma la priorità restaGenia Presentato il programma dell'era Lorenzano - SAN GIULIANO MILANESE - PISTE CICLABILI, car pooling e una nuova farmacia comunale. Nei prossimi

cinque anni, San Giuliano Milanese si arricchirà di servizi. Lo ha annunciato il sindaco Alessandro Lorenzano

durante il Consiglio comunale di giovedì. Il primo, dopo il ballottaggio del 29 e 30 maggio. «Vogliamo

valorizzare la rete del volontariato per costituire un nuovo modello di welfare locale - ha affermato il primo

cittadino nella serata d'insediamento, dopo aver giurato fedeltà alla Costituzione. I finanziamenti del Comune

sosterranno le associazioni capaci di lavorare su bisogni reali». NOVITÀ IN VISTA sul fronte dei trasporti.

Iniziative come il car pooling e il potenziamento delle piste ciclabili favoriranno la mobilità ecologica, mentre

un piano d'incremento del trasporto pubblico decongestionerà la via Emilia dal traffico. «Sono progetti da libro

dei sogni», attacca l'opposizione. Ma il sindaco è deciso ad andare avanti. «Ai cittadini non daremo

sicurezza, ma sicurezze - prosegue Lorenzano - aumenteremo la videosorveglianza e l'illuminazione

pubblica. La manutenzione delle strade diventerà più rigorosa: il Comune si farà garante della qualità del

servizio con un controllo attento sulle società che lo avranno in gestione». Il rilancio della città passerà

attraverso la creazione di una nuova farmacia comunale, la sistemazione degli impianti sportivi, la lotta

all'evasione fiscale e il sostegno alla scuola pubblica. Consigli comunali itineranti e incontri di quartiere

valorizzeranno le frazioni periferiche. TRA LE INTENZIONI della nuova Giunta c'è anche quella di far ripartire

il Piano di governo del territorio, che è stato bocciato dalla Provincia. Su tutto, però, pesa l'incognita Genia.

«Il tracollo della società trascinerebbe nel baratro il Comune - ricorda il sindaco -. La situazione è delicata, il

risanamento dell'azienda resta la priorità nell'agenda della nostra Amministrazione». Alessandra Zanardi

Image: 20110618/foto/2315.jpg

18/06/2011 4Pag. QN - Il Giorno - Sud milano(diffusione:69063, tiratura:107480)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 57

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POSIZIONI OPPOSTE SULLA VIGILIA DI SAN GIOVANNI Medici- assessore , sul ponte lungo riesplode lo scontro «Non è una festa nazionale, ogni città ha un patrono diverso, quindi non vale la solita regola» «San Giovanniè un festivo. E il giorno prima chiuderemo gli studi alle ore 14» BRUNO VIANI QUESTA volta tra i medici di famiglia e il loro assessore regionale di riferimento, Claudio Montaldo, si prepara

un match di pugilato nel nome di un santo. Anzi, del santo patrono Giovanni Battista, il profeta che predicava

nel deserto. Una giornata festiva per i genovesi. Ma la vigilia? Montaldo non ha dubbi: «Questa volta, mi sono

imposto: il 23 lavoreranno». I medici rispondono attraverso il loro rappresentante provinciale Angelo Canepa:

«Come prevede il nostro contratto e come avviene per ogni vigilia, a partire dalle 14 faremo festa». Il

problema di incomunicabilità totale è tutt'altro che secondario, Perché ogni volta che il calendario propone

ponti più o meno lunghi in cui gli ambulatori sono legittimamente chiusi, i pronto soccorso degli ospedali

ricevono un contraccolpo. Si intasano. E le certezze inconciliabili dei diretti interessati, rivelano che

sicuramente nulla è stato fatto per prevenire i possibili disagi. Altre volte anche in tempi recenti (per il ponte

del 2 giugno e del 17 marzo) i contendenti si erano scontrati, proponendo opposte ragioni. Ma questa volta gli

sfidanti sembrano vivere due realtà diverse. Il braccio di ferro non si svolge nemmeno più, si contrappongono

opposte certezze. A pochi giorni da San Giovanni, infatti, l'assessore dà per certo che i medici mutualisti

giovedì 23 lavoreranno. E I medici danno altrettanto per certo che, quel pomeriggio, potranno andare tutti al

mare. «Sì, la vigilia di San Giovanni i medici lavoreranno - dice l'assessore Claudio Montaldo - ne

discutemmo a suo tempo e ci fu anche una lite molto accesa: loro per San Giovanni volevano il riposo

pomeridiano anche nel prefestivo, ma la Regione questo non l'aveva accettato. Perché ogni città ha un

patrono diverso, non si tratta di una festa nazionale». Quindi? «Quindi il 23 i medici di famiglia lavoreranno

regolarmente. Il ponte durerà tre giorni e in quei tre giorni probabilmente ci sarà qualche persona in più al

pronto soccorso, come accade sempre in queste situazioni: senza troppi problemi». Angelo Canepa,

portavoce dei medici, si appella a una convenzione firmata nel 2005, alla matematica e alla lingua italiana. «Il

24 è il patrono ed è festa, il 23 è il giorno prefestivo, lo dice la parola stessa. E visto che è già codificato come

comportarsi nelle giornate prefestive, non c'è alcun margine di dubbio e non dobbiamo aspettare indicazioni

da nessuno. Semplicemente, al pomeriggio i nostri studi saranno chiusi, sempre che qualche collega non

decida liberamente di essere presente». La Regione la pensa diversamente: l'assessore Montaldo ha

annunciato che lavorerete... «L'assessore Montaldo avrebbe voluto che lavorassimo e ci aveva chiesto di non

chiudere, come aveva chiesto già in altre situazioni. Ma noi non abbiamo ratificato né concordato nulla con la

Regione, quindi si va avanti con la convenzione nazionale. Ovvero: chi fa studio al mattino deve tenere

aperto, ma alle 14 parte la guardia medica. E sostituisce i medici di famiglia». Il sospetto che si vada alla

guerra, tra contendenti che nemmeno si parlano, è più che concreto. E il portavoce dei medici, dopo il primo

colpo, spara a raffica. «Montaldo è un assessore fantasioso, noi non abbiamo dato alcuna direttiva ai nostri

iscritti semplicemente perché è tutto regolato dalla convenzione che è un po' come il nostro contratto

nazionale di lavoro». Non sarebbe più facile parlarsi? «Il problema è che noi cerchiamo il confronto su altri

temi ben più importanti da tempo, sempre senza successo. Da maggio chiediamo un incontro per risolvere la

questione delle ricette elettroniche, una novità che dovrebbe partire il primo settembre e non siamo più stati

convocati. Noi chiediamo che ci siano fornite e garantite le attrezzature e il collegamento internet come è

avvenuto in altre regioni, dalla Lombardi alla Toscana alla valle d'Aosta. Se non ci sono le stesse condizioni,

la ricetta elettronica non si fa. Non possiamo continuare a supplire ai compiti della Regione, Montaldo o non

Montaldo».

LA SICUREZZA DELL'ASSESSORE

Questa volta mi sono imposto: il giorno 23 i medici lavoreranno CLAUDIO MONTALDO assessore alla

Sanità della Regione Liguria

18/06/2011 20Pag. Il Secolo XIX(diffusione:103223, tiratura:127026)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 58

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LA RISPOSTA DELLA CATEGORIA

Come prevede il nostro contratto il giorno 23 saremo tutti in festa ANGELO CANEPA segretario

provinciale dei medici di famiglia

18/06/2011 20Pag. Il Secolo XIX(diffusione:103223, tiratura:127026)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 59

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CONCESSI ALL'EX PORTIERE DELLA CREMONESE, CHE CONTINUA A NEGARE OGNI ADDEBITO, IDOMICILIARI CON CLAUSOLE PESANTI PAOLONI ESCE, MA L'ALIBI TRABALLA Gli inquirenti hanno individuato la tabaccheria che ha ricevuto il fax per la prescrizione dell'ansiolitico IL"MINIAS" I magistrati sono convinti che fosse la ricetta che gli aveva procurato il "socio" creditore dal nostro inviato FRANCESCO BONAZZI CREMONA. Barcolla pesantemente l'alibi del portiere "avvelenatore" Marco Paoloni. Anche ieri, prima di

essere comunque spedito agli arresti domiciliari dal gip Guido Salvini, l'ex giocatore della Cremonese si è

trovato davanti a un colpo di scena. Gli inquirenti hanno in mano i tabulati di una tabaccheria a 600 metri da

casa sua, dai quali risulta che la vigilia della partita in cui qualcuno avrebbe somministrato un potente

ansiolitico a mezza squadra, in quell'esercizio commerciale è arrivato un fax partito dallo studio dentistico

dello scommettitore Marco Pirani. I magistrati sono convinti che fosse la ricetta del Minias che gli aveva

procurato il "socio" creditore, poi trovata a casa Paoloni e intestata a sua moglie. Ma il portiere anche ieri ha

negato ogni addebito e ha detto: «Quel pomeriggio sono stato a casa a giocare con la mia bambina». Il

problema è che anche secondo il Gip, quella tabaccheria era talmente vicina a casa sua che sarebbe stato

possibile uscire un attimo per prendere quel fax. La casa è quella di via Bergamo, dove i Paoloni hanno

abitato fino a marzo, quando il ventisettenne giocatore è stato trasferito al Benevento. Oggi è totalmente

disadorna ed è lì che ora andrà a stare in isolamento Paoloni, anziché nella sua Civitavecchia. Con un regime

piuttosto duro: niente visite, niente uscite, niente contatti con nessuno a eccezione di moglie e figlia. Ovvero

delle due persone alle quali ha subito pensato appena uscito dal carcere di Cremona: «Dopo 17 giorni di

carcere voglio solo vedere loro due. Se sono innocente? Questo lo deciderà chi di dovere». Del resto

Manuela Di Paolo, uno dei suoi avvocati, al termine dell'ora e mezza di interrogatorio sostenuto ieri ha

definito il portierone «un ragazzo dolce e tenero». Un ragazzo che, oltre a dirsi innocente, in carcere si è

spesso lasciato andare a questa confidenza un po' illusoria: «Magari si chiarisce tutto e torno a giocare, in

fondo un portiere a 27 anni ha ancora di fronte dieci anni di carriera». Comunque vada penalmente, però, il

suo futuro forse è più nei reality che sotto una curva. E il fatto che Salvini non gli abbia assolutamente

consentito di lasciare Cremona, ovvero la città che ha poco sportivamente preso in giro, forse è anche un

modo per farlo meditare sugli errori commessi. E non solo sulle misteriose "papere" che impazzano su

Youtube. Insomma, come già aveva fatto di fronte al pm Roberto Di Martino, ieri Paoloni ha giurato: «Io non

ho mai giocato per perdere e non ho avvelenato nessuno». E la ricetta del Minias trovata il giorno

dell'arresto? «È probabile che lo prendesse mia moglie». E quei suoi assegni da 100 mila euro (per altro

rigorosamente scoperti) consegnati a Pirani e a Erodiani e poi trovati dalla polizia nello studio bolognese dei

commercialisti di Beppe Signori? Paoloni se l'è cavata così: «Io ero ricattato per i debiti e a tali ricatti sono

seguiti nel tempo altre forme di pressione e minacce». Neppure Salvini, che pure lo ha scarcerato, gli ha

creduto. E lo spiega bene nell'ordinanza firmata ieri sera alle 18: «Tale versione, anche a prescindere dalle

dichiarazioni di Erodiani e Parlato, ampiamente confessorie e del tutto divergenti, è smentita dagli esiti degli

accertamenti di Polizia». Ovvero, quelli che hanno scovato «due impulsi fax partiti dallo studio Pirani e arrivati

alla tabaccheria Superti, vicino a casa Paoloni, alle ore 15 e 12 del 13 novembre 2010», ovvero due ore

prima di partire per il ritiro di Cremonese-Paganese. E per fargli capire che non crede alla storia del ricatto,

ieri il giudice della strage di Piazza Fontana ha fatto ascoltare al portiere la registrazione di una sua

telefonata, nella quale sembra concertare con il tabaccaio Erodiani che cosa raccontare alla polizia nel caso

in cui venga fuori la ricetta. «Non puoi mica dire che ti voleva uccidere», gli dice Erodiani, riferendosi alla sua

adorata moglie.

L'INTERCETTAZIONE

«CON LA RICETTA, LORO CI ARRIVANO». «MA IL MIO NOME NON C'È» ••• In questa telefonata del 25

gennaio 2011, pochi giorni dopo che la polizia ha cominciato a sentire i giocatori della Cremonese che si

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erano sentiti male dopo la partita del 13 gennaio contro la Paganese, l'allibratore Massimo Erodiani e il

portiere Marco Paoloni parlano di come si possa arrivare al farmaco "incriminato" e alla farmacia dov'è stato

acquistato. Erodiani: «L'unico modo per arrivarci...è dove sei andato tu...Per una questione di privacy una

cosa e un'altra non sarebbero mai potuti arrivare, però dice che se ci sta quella cosa là (la ricetta, ndr)...loro

ci arrivano... però dice: è un coglione perché poteva farlo in un'altra città». Paoloni: «Lo so eh...Però devono

beccare proprio il coso lì» (per i pm "il coso" è il principio attivo del Minias, ndr) E. : «Ma quando ci stanno

queste cose qui...non devono andare fisicamente...mandano delle comunicazioni a tutte...capito eh? E questi

devono rispondere». P. : «Però il nome non c'è. Cioè il mio nome sopra non c'è». E. : «Il tuo nome no, ma

quell'altro sì». P. : «Ah.. ho capito». E. : «Se uno si deve difendere...uno più uno fa due, Marco. Perché per

assurdo che ti può dire? Che t'ha tentato di uccidere? Capito che ti voglio dire? Come ti difendi? Che cosa ti

inventi? (...) Cioè, io posso capire la versione che lei (la moglie di Paoloni, ndr) stava male, quello che ti pare

no?» P. : «Eh vabbè». E. : «Lui comunque è titolare di tre farmacie a Pescara e adesso gli spieghi bene

direttamente la situazione...Tu però studia bene la cosa».

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IL TAR ACCOGLIE IL RICORSO DI DIECI FARMACIE SANREMESI Medicine , stop all'esclusiva dell'Asl Illegittima la distribuzione solo in ospedale dei prodotti di "fascia C" per non abbienti PAOLO ISAIA SANREMO. L'Asl 1 Imperiese non può obbligare i sanremesi non abbienti , seguiti quindi dai servizi sociali

del Comune, a rifornirsi di medicine esclusivamente alla farmacia dell'ospedale Borea, ma deve lasciare loro

la libera scelta di recarsi in qualsiasi farmacia presente sul territorio. Lo ha deciso il Tar, accogliendo il ricorso

di dieci titolari di farmacie sanremesi (Matuzia, Bosso, Moderna, Foce, Cassanello, Bella, Antica Farmacia

Panizzi, Colombo, Andreoli e Donzella), aderenti all'omonima associazione sindacale della provincia, assistiti

dagli avvocati Araldo Boggia e Claudio Duchi. L'istanza chiedeva l'annullamento del provvedimento con il

quale il direttore generale dell'Asl 1 Imperiese, Antonio Rossi, ha stipulato una convenzione con il Comune di

Sanremo (che si è fatto carico dei relativi costi) per la fornitura di medicinali di fascia "C" ai residenti non

abbienti. Si tratta di farmaci a totale carico dei cittadini utilizzati per patologie di lieve entità o considerate

minori, e che quindi, non sono considerati "essenziali". La convenzione prevedeva che la somministrazione

gratuita venisse effettuata esclusivamente alla farmacia dell'ospedale, in via Borea, dietro presentazione dei

buoni da parte dei cittadini. Secondo i titolari delle farmacie, «tale modalità di erogazione lede il diritto dei

pazienti alla libera scelta della farmacia, penalizzando altresì il ruolo di presidio sanitario polivalente sul

territorio, riconosciuto alle farmacie dal decreto legislativo del 3 ottobre 2009». Non solo: oltre a violare il

diritto alla libera scelta della farmacia da parte dei cittadini, la modalità indicata dall'Asl 1 Imperiese per la

somministrazione dei medicinali di fascia C ai residenti non abbienti va contro il divieto di vendita ed

erogazione al pubblico da parte delle farmacie degli ospedali». Asl 1 Imperiese si è opposta al ricorso

facendo leva su determinate considerazioni. Innanzitutto «la necessità di ridurre le spese sanitarie, l'utile

affatto marginale che i gestori delle farmacie avrebbero dall'erogazione dei medicinali di fascia C ai residenti

non abbienti, e l'auspicata revisione del monopolio delle farmacie private». Invocando, insomma, la valenza

socio-economica che la distribuzione diretta dei farmaci da parte dell'Asl intende perseguire. Aspetti che, per

il Tar, «non rivestono alcun rilievo giuridico, alla luce dell'immutato quadro normativo». E ancora: «L'articolo

15 della legge n. 475 del 2 aprile 1968, che sancisce il diritto di scelta della [email protected] ©

RIPRODUZIONE RISERVATA farmacia riconosciuto in capo ad ogni cittadino, anche - va sottolineato - se

assistito in regime mutualistico, nel caso in esame, è viceversa compresso dal momento che il singolo fruitore

del servizio deve necessariamente rivolgersi ad un'unica farmacia, quella interna dell'ospedale». Oltretutto -

hanno fatto notare i titolari delle farmacie private - difficile da raggiungere a causa della sua ubicazione: «È

assurdo costringere i cittadini a doversi necessariamente rivolgere alla farmacia dell'ospedale, quando

possono tranquillamente rivolgersi a quella sotto casa». Con la sentenza del Tar, il provvedimento dell'Asl

dovrà essere annullato.

Foto: I farmaci per i non abbienti saranno disponibili anche nelle farmacie private

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I NUOVI DIRETTORI GENERALI ALESSANDRA COSTANTE Sanità , cambiano i super-manager di Genova e Imperia Nel capoluogo possibile la nomina di un piemontese LE PRESSIONI Burlando si sottrae al pressing di Idv eUdc: vuole un direttore non lottizzabile TIRARE LA CINGHIA Risparmi forzati dopo i "tagli" del governo. Laprossima settimana i riparti GENOVA. «Le nomine? Decidiamo io e Montaldo». Sui nuovi direttori generali delle aziende sanitarie e

ospedaliere della Liguria, Claudio Burlando pare abbia scelto la via più diretta, e quella più difficile,

scompaginando i piani di chi per mesi lo ha tirato per la giacca da una parte e dall'altra. Così a pochi giorni

dall'ora x, ovvero la scadenza dei contratti di cinque dei sei manager in servizio in Liguria, il governatore

avrebbe deciso di cambiare poco o nulla sullo scacchiere delle Asl. Sono solo due le aziende sanitarie che

cambieranno il vertice: la Asl 1 di Imperia e la Asl 3 di Genova. Ma mentre nel primo caso è ormai quasi certo

che i due Claudio nomineranno al posto di Antonio Rossi il pediatra e direttore sanitario Mario Cotellessa,

sulla Asl 3 sono riusciti a mantenere il più stretto riserbo, aiutato probabilmente ancora da una grande

incertezza sul nome di chi dovrà sostituire al vertice Renata Canini. Sulla Asl 3, la più grande d'Italia e

certamente la più complessa e costosa del sistema ligure (non fosse altro perché il suo territorio coincide con

la città di Genova e sul territorio urbano i problemi di povertà e assistenza sono sempre accentuati) con i suoi

seimila dipendenti e un bilancio di 920 milioni di euro (un terzo dell'intero budget ligure), Burlando non vuole

avere ingerenze da parte dei partiti della sua coalizione e dunque avrebbe chiesto al direttore dell'Agenzia

sanitaria nazionale (Agenas) Fulvio Moirano - che con la Liguria collabora già per seguire i conti - il

suggerimento di un nome di sua fiducia, assolutamente al di fuori del giri della politica. In poche parole,

capace ma sconosciuto e non lottizzabile. Di qui le indiscrezioni sul possibile arrivo in Liguria dei manager

piemontesi Giulio Fornero, Gian Paolo Zanetta e Giorgio Gatti (tutti nominati dall'ex presidente Mercedes

Bresso e cambiati lo scorso anno dal leghista Roberto Cota) Per ignorare le richieste di Idv, che aveva mire

sulla Asl 3, il governatore ligure ha chiesto (e a quanto pare ottenuto) che l'Udc di Rosario Monteleone

facesse un passo indietro rispetto alla richiesta di vedere sulla poltrona più importante della Asl imperiese

l'attuale direttore della Asl 5 spezzina, Andrea Conti. Nelle altre Asl, se le decisioni del tandem Burlando-

Montaldo non cambieranno all'ultimo gran premio della montagna (la riunione di giunta in cui sarà approvata

la delibera), non dovrebbe cambiare nulla. Nella Asl 2 resterebbe dunque Flavio Neirotti (terzo rinnovo

consecutivo) e alla Asl 5 di La Spezia Gianfranco Conzi. Infine nel nuovo direttore generale della nuova

creatura San Martino - Ist resterà Mauro Barabino, anche se è possibile che la nomina slitti a settembre

quando arriverà il via libera del ministero alla fusione delle due aziende sanitarie. Mentre pensano ai nomi,

Burlando e Montaldo sono costretti anche a pensare a risparmi e suddivisione del fondo sanitario regionale

che per il 2011 non supera neppure i 3 miliardi di euro. La prossima settimana annunceranno il riparto Asl per

Asl, e ieri in giunta hanno già cominciato ad affrontare la non semplice questione. Il criterio sarà quello della

riequilibrare la quota capitaria tra le aziende sanitarie (Imperia, ad esempio, ha sempre lamentanto di ricevere

minori finanziamenti) e per quanto riguarda gli ospedali di distribuire i fondi in proporzione all'attività indicata

nel piano sanitario. E se pare tramontata l'ipotesi dei ticket sui codici verdi in pronto soccorso, «una misura

che sarebbe troppo contestata e non porterebbe grandi risorse» osservano in assessorato, la Regione

starebbe invece pensando ad una compartecipazion e alla spesa sanitaria su tutte le prestazioni.

CHI COMANDA

ASL 1, ARRIVA COTELESSA La Asl 1 imperiese è attualmente governata da Antonio Rossi, manager

genovese. È una delle aziende in cui è certo il cambio al vertice. Il sostituto sarà probabilmente Mario

Cotelessa.

ASL 2, NEIROTTI CONFERMATO Il direttore generale è Flavio Neirotti; direttore sanitario Claudia Agosti;

direttore amministrativo Graziella Baldinotti.

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ASL 3, NOMINA IN ALTO MARE La situazione della Asl 3 a pochi giorni dalle nuove nomine resta la più

complicata. Quel che è certo è che l'attuale manager Renata Canini lascerà la sua poltrona dopo gli scontri

con la Regione

SAN MARTINO RESTA BARABINO Sarà Mauro Barabino ad occuparsi del nuovo soggetto Ist-San Martino

anche se la nomina potrebbe slittare a settembre

ASL 5, RINNOVO PER CONZI Alla Asl 5 spezzina facilmente sarà rinnovato l'attuale direttore generale,

Gianfranco Conzi. Al suo fianco dovrebbe restare anche il direttore sanitario Andrea Conti, in predicato per la

Asl1

Foto: Pazienti in attesa al Cupa di Savona

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IL TAR LIGURE HA BLOCCATO LA VENDITA "Santa", sul caso farmacia arrivano altre reazioni Il comitato: «Siamo soddisfatti della sentenza» S. PED. SANTA MARGHERITA. Continua a tenere banco, a "Santa", la sentenza del Tar che ha parzialmente accolto

il ricorso fatto da un gruppo di cittadini contro il bando di vendita della farmacia comunale di San Siro. Ieri, è

stata la giornata delle reazioni politiche. E dello scontro Comitato - amministrazione De Marchi. Parte il

Comitato che, con una nota, sottolinea «la propria soddisfazione per la sentenza del Tar Liguria. Tutti i nostri

appelli sono rimasti inascoltati nonostante le centinaia di firme raccolte ed i risultati ora sono sotto gli occhi di

tutti. L'amministrazione nella sua arroganza è stata clamorosamente sconfessata e i cittadini hanno ottenuto

riconoscimento dei propri diritti, quei diritti che tuteleremo fino in fondo per arginare l'azione politica di quegli

amministratori che tanto danno stanno provocando alla città». Il Comitato ricorda in particolare che le parole

dette nel consiglio comunale straordinario sulla farmacia «dal sindaco e dal suo tuttologo, l'assessore Raggi,

sono state smentite dal Tar». E preannunciano nuove mosse, a partire da una conferenza stampa con la

presenza dell'avvocato Granara. La replica arriva dal sindaco Roberto De Marchi: «Siamo certi delle nostre

buone ragioni e andremo avanti. Pensiamo che la lettura data dai giudici non fotografi correttamente la realtà,

visto che i locali che ospitano la farmacia di San Siro sono e restano del Comune che percepisce dal locatario

un congruo affitto. Certo ci dispiace dover destinare soldi pubblici in cause alimentate da chi, non accettando

l'esito del confronto politico, ricorre a forme di ostruzionismo senza preoccuparsi degli interessi della

collettività, visto che i proventi della farmacia sono destinati alla riqualificazione di un immobile in via Dogali

con 18 case per i meno abbienti».Intanto, il coordinamento cittadino del Pdl guidato da Chiara La Pegna fa un

"appello di responsabilità" ai consiglieri di maggioranza. «Ci appelliamo alla responsabilità di quei consiglieri

che hanno veramente a cuore le sorti della nostra città, affinché intervengano e blocchino l'opera di chi sta da

un lato smantellando il patrimonio comune e dall'altro avvallando progetti ed opere che giovano unicamente a

chi li vuole finanziare a discapito della città e di tutti i sammargheritesi». Oltre al caso della farmacia, il Pdl

parla dello stop della Soprintendenza al progetto dell'ex ospedale di via Roma ma anche la perdita dei due

milioni di euro della Regione sul caso dell'ospedale.

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CAIRO, LE DIFFICOLTÀ DELLE AZIENDE E DEL LAVORO SI RIFLETTONO ANCHE SULLA SALUTE Crisi, la prima rinuncia è la dieta In farmacia solo per i medicinali , tagliati i prodotti per mettersi in forma LUISA BARBERIS CAIRO. In tempi di crisi succede che a farne le spese è anche la salute e, dopo aver tagliato tutto il possibile,

la contrazione dei consumi arriva anche al bancone della farmacia dove i cittadini comprano solo più il

minimo indispensabile. E quello che impone la pubblicità piuttosto che la moda. Lo sanno bene i valbormidesi

che, vivendo in una terra dove una dopo l'altra tutte le grandi industrie stanno attraversando momenti difficili

che spesso si trasformano in cassa integrazione se non nella chiusura dell'azienda, hanno mutato le loro

abitudini e ormai entrano in farmacia solo per comprare antibiotici, salvavita, qualcosa per curare influenze,

disturbi intestinali, dolori e patologie vere che costringono a letto, o le medicine previste da una cura che si

segue da anni. Poco altro. Quanto le banconote scarseggino lo sanno altrettanto bene i farmacisti che si

trovano a spiegare alla clientela come, per effetto delle nuove norme, anche per i farmaci generici che i

cittadini hanno sempre avuto gratis ora si debba versare un contributo che seppur minimo a volte costa fatica,

e quindi non possono fare a meno di notare una leggera contrazione delle vendite a fine mese o in casi

eccezionali come per esempio il blocco delle Poste che, a Carcare, aveva fatto sì che gli anziani, per non far

la coda, ritirassero la pensione in ritardo rimandando la scorta di pastiglie. A cedere il passo per effetto dei

tempi duri sono soprattutto i generi superflui, prodotti come cerotti, disinfettanti, saponi che pur essendo

immancabili nella cassetta del pronto soccorso di casa si possono acquistare anche al supermercato dove

magari, effetto sconto o promozione, si possono trovare a qualche centesimo di meno. Quello a cui i

valbormidesi non rinunciano però, come raccontato farmacisti e clienti della Valbormida intervistati dal Secolo

XIX, sono i multivitamici che, sotto forma di bustine, capsule o pastiglie da sciogliere in acqua sono

gettonatissimi soprattutto in vista del caldo. Ad acquistarli sono le mamme che pensano così di tirare su i figli

impegnati con gli esami scolastici, gli sportivi che li utilizzano per vincere la fatica degli allenamenti che con il

caldo si fa sentire di più rispetto ai carichi di lavoro invernali e anche gli anziani che, su indicazione del

medico o autonomamente, scelgono questi prodotti per rigenerarsi. In netto calo rispetto alla primavera-

estate 2009 e 2010 invece i dimagranti: prodotti come creme snellenti, liquidi da sciogliere in acqua come

diuretici, barrette e pasti sostitutivi abbastanza cari che, effetto crisi o una ritrovata passione per le corse

all'aria aperta, i valbormidesi hanno messo da parte. Consumi e abitudini è vero cambiano di paese in paese:

nei piccoli centri come Roccavignale, Osiglia, Mallare e Bormida per esempio la farmacia resta un punto di

riferimento in cui gli anziani si recano per comprare salviette disinfettanti e collutori, la pastiglia per il cuore

ma anche solo per chiedere un consiglio al dottore che per gli abitanti del posto è in grado di risolvere i

problemi al pari del medico curante. Le farmacie di Dego e Piana Crixia per esempio sono state le prime

storicamente a svolgere il servizio Cup, centro unico prenotazioni che ora è disponibile anche altrove, per

agevolare i valbormidesi a fissare direttamente dal loro paese appuntamenti per visite specialistiche piuttosto

che i raggi, ma non gli esami di laboratorio, senza dover ogni volta raggiungere l'ospedale o i centri servizio

dislocati sul territorio.Effetto moda in Valbormida cresce poi il consumo di medicine omeopatiche, più

economiche e meno invasive rispetto ai farmaci di origine chimica anche se richiedono un rigore per il modo

in cui devono essere assunte, ma che sempre più spesso vengono scelte dai cittadini soprattutto di Cairo,

Carcare e Millesimo che insieme ai fiori di Bach e alla fitoterapia, molto diffusa nel savonese, ora sta

prendendo piede anche nell'entroterra.

Foto: I valbormidesi alle prese con la crisi tagliano anche sui farmaci

18/06/2011 27Pag. Il Secolo XIX - Savona(diffusione:103223, tiratura:127026)

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PER VINCERE LA VERGOGNA NEI PICCOLI CENTRI PRESERVATIVI, I DISTRIBUTORI "BATTONO" L'ACQUISTO AL BANCO GETTONATI I SEX TOYS Vibratori da 20 euro, anelli vibranti, gel e olii vari vanno sempre di più neidistributori CAIRO . Non c'è vergogna ma anzi un certo senso di responsabilità nel modo in cui gli adolescenti si

avvicinano per la prima volta al sesso: da qualche tempo sta ritornando l'abitudine di entrare in farmacia per

acquistare i preservativi e magari consigliarsi con il personale. Se a farlo sono i giovanissimi l'attenzione è

puntata soprattutto sul prezzo, piuttosto che sul numero dei pezzi contenuti nella scatola anche se, ad essere

molto più gettonati del bancone della farmacia restano i distributori automatici. In Valbormida non tutte le

farmacie lo hanno installato ma, soprattutto nei piccoli paesi, il personale conferma che da quando è arrivato

il dispenser esterno la vendita dei preservativi al banco è calata bruscamente. Nel distributore, lontano dalla

vista della gente dove gli acquisti si fanno per lo più quando il negozio è chiuso, trovano quindi spazio

preservativi di ogni colore e modello dai prezzi differenti e persino giocattoli sexy come vibratori da 20 euro,

commercializzati da un'azienda leader nel settore dei profilattici con il nome di "massaggiatori personali" che,

per esempio a Cairo , vengono venduti nella macchinetta di una farmacia del centro. Effetto della campagna

pubblicitaria che ha reso vibratori, anelli vibranti, così come gel e oli vari noti al pubblico, sta di fatto che

questi prodotti hanno trovato largo consenso anche tra i cittadini valbormidesi che soprattutto nel week-end

ne fanno incetta. Casi a parte rispetto alle piccole farmacie sono poi i centri più grandi dove, per esempio a

Carcare, Cairo, Vispa, oltre a dare il servizio i negozi stanno diventando sempre più commerciali. Succede

così che insieme ad analgesici, disinfiammatori e generici, tra gli scaffali trovano spazio creme solari e

prodotti per la cura del corpo, oltre che per il gentil sesso, anche per gli uomini che scelgono prodotti di fascia

alta: trattandosi di bellezza, non badano a spese.

18/06/2011 27Pag. Il Secolo XIX - Savona(diffusione:103223, tiratura:127026)

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Accordo Fondi in arrivo Iniezione per Farmacap Salvi i posti di lavoro Una prima vittoria importante, quella dei lavoratori delle farmacie comunali che dalla riunione con la

commissione capitolina alle Politiche sociali hanno incassato il blocco dei licenziamenti e nuovi fondi per il

rilancio dell'azienda.

Novelli a pagina 25

18/06/2011 Il Tempo - Roma(diffusione:50651, tiratura:76264)

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Rilancio La commissione capitolina al Sociale stanzia nuovi fondi Un'iniezione e Farmacap blocca i licenziamenti Prima grande vittoria per i lavoratori della Farmacap e per il Campidoglio che, dopo mesi di stallo, è riuscito a

sbloccare una situazione delle farmacie comunali arrivata praticamente al collasso, come ripetutamente

denunciato da Il Tempo. La riunione indetta ieri dal presidente della Commissione alle Politiche sociali,

Giordano Tredicine, alla quale hanno partecipato il direttore della Farmacap Orgera, il Presidente Condò e

alcuni consiglieri d'amministrazione, ha avuto come primo effetto immediato il blocco delle 64 lettere di

licenziamento. «La settimana prossima il Cda di Farmacap provvederà al ritiro delle lettere di recessione dei

contratti dei 64 lavoratori - spiega Tredicine - Oltre ad aver deciso di istituire un tavolo interistituzionale per

rilanciare l'azienda, ci siamo impegnati a stanziare nel prossimo bilancio 1,7 milioni di euro che garantiranno

la proroga del contratto di servizio all'azienda Farmasociosanitaria fino al 31 dicembre. La ragioneria generale

di Roma Capitale ha poi provveduto a saldare i pagamenti pregressi, che ammontavano a circa 2 milioni di

euro, consentendo così all'azienda di continuare il normale svolgimento dei servizi di tele-assistenza e tele-

soccorso».

Soddisfatti i sindacati e i lavoratori che anche ieri mattina hanno manifestato sotto l'assessorato di viale

Manzoni. «La lunga e tenace mobilitazione dei lavoratori della Farmacap ha portato a una prima importante

vittoria. La Commissione alle Politiche Sociali, unitamente all'assessorato al Bilancio, ha dichiarato di avere

finalmente avviato il ripianamento del debito nei confronti di Farmacap - sottolineano in una nota Filcams Cgil,

Flc Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil - riguardo all'ipotesi di trasformazione in Spa, qualsiasi decisione dovrà

essere discussa e assunta in sede di consiglio comunale». A questo punto anche l'ipotesi del

commissariamento avanzato nei giorni scorsi dall'assessore alle Politiche sociali, Sveva Belviso viene di fatto

congelata. La distanza tra le soluzioni proposte dall'assessore e dalla commissione capitolina è stata fatta

notare, ovviamente, da diversi consiglieri di opposizione che puntano, insieme al presidente Tredicine, al

rilancio immediato delle farmacie comunali.

Sus. Nov.

18/06/2011 Il Tempo - Roma(diffusione:50651, tiratura:76264)

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Fazio: "Pillola dei 5 giorni sarà presto in farmacia " ROMA Oggi è venerdì 17: su giornate di questo tipo si è detto di tutto e di più nel corso degli anni. In molte

città però si dirà basta alla superstizione: a Roma, Brescia, Pisa, Torino, Gorizia e Vicenza il Cicap (Comitato

italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale) organizzerà incontri ed eventi per dire stop alla

giornata della iella. «Niente cornetti, aglio e amuleti e u n n o alla superstizione del venerdi-17 porta-sfortuna»

è il monito di Massimo Polidoro, segretario Cicap. «La novità di quest'anno è u n esperimento nazionale che

mirerà a misurare se certi riti possano davvero influenzare la sorte» spiegano dal Cicap. Caratteristica di molti

a p p u n t a m e n t i è che, per accedervi, sarà necessario compiere u n vero e proprio "percorso a ostacoli

per superstiziosi". Si passerà, per esempio, sotto u n a scala aperta, si romperà u n o specchio, si verserà a

terra sale, si farà in mille pezzi u n a lettera con la classica catena di S. Antonio, si aprirà u n ombrello al

chiuso e così via. In alcuni casi i partecipanti dovranno eseguire u n totale di 13 gesti e azioni ritenute

pericolose dai superstiziosi. A chi supererà le prove verrà anche consegnato u n diploma di

"antisuperstizioso". e METRO ROMA «L'Aifa dovrà esaminare il dossier, aggiornare il "bugiardino" e poi la

"pillola dei 5 giorni dopo" andrà in farmacia». Così il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che ha spiegato:

«Il fatto che sia previsto u n test di gravidanza per l'utilizzo di questa pillola è la dimostrazione che n o n ha

effetto abortivo, bensì contraccettivo». Vi è solo u n a controindicazione ad utilizzarla in caso di gravidanza

pregressa «perché si possono creare problem i al prodotto del concep i m e n t o e si potrebbero avere danni

al feto». L'ulipristal acetato blocca unicamente l'ovulazione e, al contrario della RU486, n o n provoca

l'espulsione dell'embrione già annidato in utero. O METRO

17/06/2011 2Pag. Metro - Sassari

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 70

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Fazio: "Pillola dei 5 giorni sarà presto in farmacia " ROMA Oggi è venerdì 17: su giornate di questo tipo si è detto di tutto e di più nel corso degli anni. In molte

città però si dirà basta alla superstizione: a Roma, Brescia, Pisa, Torino, Gorizia e Vicenza il Cicap (Comitato

italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale) organizzerà incontri ed eventi per dire stop alla

giornata della iella. «Niente cornetti, aglio e amuleti e u n no alla superstizione del venerdi-17 porta-sfortuna»

è il monito di Massimo Polidoro, segretario Cicap. «La novità di quest'anno è u n esperimento nazionale che

mirerà a misurare se certi riti possano davvero influenzare la sorte» spiegano dal Cicap. Caratteristica di molti

appuntamenti è che, per accedervi, sarà necessario compiere u n vero e proprio "percorso a ostacoli per

superstiziosi". Si passerà, per esempio, sotto una scala aperta, si romperà u n o specchio, si verserà a terra

sale, si farà in mille pezzi u n a lettera con la classica catena di S. Antonio, si aprirà u n ombrello al chiuso e

così via. In alcuni casi i partecipanti dovranno eseguire u n totale di 13 gesti e azioni ritenute pericolose dai

superstiziosi. A chi supererà le prove verrà anche consegnato u n diploma di "antisuperstizioso". e METRO

ROMA «L'Aifa dovrà esaminare il dossier, aggiornare il "bugiardino" e poi la "pillola dei 5 giorni dopo" andrà

in farmacia». Così il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che ha spiegato: «Il fatto che sia previsto u n test

di gravidanza per l'utilizzo di questa pillola è la dimostrazione che n o n ha effetto abortivo, bensì

contraccettivo». Vi è solo una controindicazione ad utilizzarla in caso di gravidanza pregressa «perché si

possono creare problemi al prodotto del concepimento e si potrebbero avere danni al feto». L'ulipristal

acetato blocca unicamente l'ovulazione e, al contrario della RU486, n o n provoca l'espulsione dell'embrione

già annidato in utero. O METRO

17/06/2011 2Pag. Metro - Torino

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 71

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La Ferrerò dal gip Cota: "Trasparenza" SANITÀ È iniziata ieri alle 15:30 in Procura la lunga giornata della sanità piemontese, conl'exassessore

Caterina Ferrero ascoltata dal gip Cristiano Trevisan,esièconclusaconla relazione del governatore Roberto

Cota in Consiglio regionale. La Ferrero, accompagnata dall'avvocato Roberto Macchia ha ribadito di aver

affidato la distribuzione dei pannoloni a Federfarma solo per far risparmiare soldi alla Regione. Il reato che le

viene contestato è turbativa d'asta. L'altro illecito, per cui risulta solo indagata, riguarda l'affidamento del

servizio di emodinamica di Chivasso a u n a cli-

17/06/2011 10Pag. Metro - Torino

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 72

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Per tutto giugno Farmacie e problemi nella digestione BIELLA. Secondo una recente indagine, il 71% dei piemontesi dichiara di soffrire di problemi legati alla

digestione almeno una volta l'anno. Il 55% di coloro che dichiarano di aver sofferto di stomaco ha avuto

problemi legati alla cattiva digestione da cibo o pesantezza. Per tutto il mese di giugno, le 5 farmacie di Biella

e provincia coinvolte nell'iniziativa «Farmacia Sapere&Salute», promossa in tutta Italia con il contributo di

Bayer, organizzano una campagna di informazione sul tema della digestione e del reflusso gastro-esofageo.

17/06/2011 12Pag. Il Giornale del Piemonte - Ed. nazionale(diffusione:12684, tiratura:39829)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 73

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Lo dico a La Sicilia «Che partito è il Pd a Siracusa?» Il mio intervento sulle nomine dell'Ias ha provocato la reazione intelligente

di Turi Magro e quella incomprensibile di Roberto De Benedictis, il quale, per motivi che mi sfuggono,

alimenta nei miei confronti, e a distanza di sei anni dal fatto, una polemica strumentale, finendo per dare, non

so quanto inconsapevolmente, copertura al blitz dell'Asi. Se De Benedictis vuole rinfrescarsi la memoria sulla

mia nomina a presidente del consorzio universitario, può rivolgersi all'allora segretario dei Ds, Franzo Bruno,

che potrà ricordagli il modo trasparente e partecipato con cui nel partito si arrivò alla mia indicazione. De

Benedictis rivendica con orgoglio di non aver mai segnalato «una sola persona per un solo posto». Mai?

Vedi, caro Roberto, a differenza di altri, non mi sono mai atteggiato ad anima bella della politica, anzi quando

ripenso alla mia lunga militanza e vedo sfilare i miei errori capisco il valore del richiamo di Togliatti alla virtù

dell'autocritica. Il tempo dell'autocritica viene per tutti, per cui appare inopportuno accreditarsi come l'unico

politico immacolato e puro in un mondo di maneggioni. Chiusa la parentesi con De Benedictis, di cui avrei

fatto volentieri a meno, mi si consenta d ritornare sul tema Asi-Ias andando oltre le becere polemiche sulle

nomine. L'Ias ha il compito di smaltire i reflui industriali e a tale scopo è finanziata interamente dagli

imprenditori. Per quali motivi una struttura pagata dalle imprese deve essere gestita dalla politica e fatta

oggetto di accaparramento dei partiti? Può diventare questo un tema di riflessione della politica, dei sindacati,

delle organizzazioni imprenditoriali? Io penso che Confindustria Siracusa debba spezzare i legami che ha con

la politica ed impegnarsi a uscire dallo schema Asi-Ias voluto dalla Cassa per il Mezzogiorno. Confindustria

darebbe un bel segnale se rivendicasse l'autonomia gestionale dell'Ias, fatti salvi gli obblighi in materia

ambientale e i controlli pubblici. Infine una considerazione sul mio rapporto col Partito democratico. Il

giornalista Salvatore Maiorca sulle colonne di questo giornale mi ha definito «democratico atipico». Secondo

me, «atipico» è il Pd di Siracusa. Con il partito nazionale mi sento infatti in piena sintonia e ne apprezzo il

gruppo dirigente, da Bersani a Franceschini, alla Bindi, a D'Alema a Letta. Non capisco che tipo di partito sia

quello siracusano, quali siano le ragioni politiche che tengono insieme il gruppo di maggioranza (della quale

De Benedictis è uno dei leader) e soprattutto non capisco che cosa sia l'area Bersani dove ci sono i miei

compagni di tante battaglie. Se polemizzo, anche aspramente, con i bersaniani è perché li vedo smarriti,

senza una strategia. L'area Bersani, nella situazione siracusana, ha il vantaggio di essere minoranza, ma,

anziché dare battaglia a viso aperto sulle cose, sta rintanata nel bunker di via Tripoli. Salvo Baio «I cittadini

chiedono chiarezza al Pd» I risultati delle ultime amministrative e la grande partecipazione ai referendum

sono la conferma che il quadro politico è attraversato da una importante fase di trasformazione. Emerge nel

Paese una rinnovata voglia di partecipazione. Ma il Pd è pronto ad affrontarla questa fase, nelle nostre realtà

locali? Ossessionato dalla continua ricerca di faticosi equilibri, sembra guardare più al proprio interno che alla

propria funzione di rappresentanza della società. Basta guardare al quadro politico regionale per vedere

come il Pd, dopo aver contribuito in modo determinante a disarticolare il centrodestra, piuttosto che

dimostrare con i risultati dell'azione di governo la propria cifra politica, da oltre un anno e mezzo continua a

indugiare in una discussione metapolitica sull'opportunità o meno di sostenere il governo del presidente

Lombardo. Di fatto rinunciando così a incidere come potrebbe sui destini dei cittadini di questa regione.

Avviare una forte campagna di tesseramento, incontrando iscritti e simpatizzanti nelle strade e nelle piazze,

potrebbe rappresentare un primo punto da cui partire. È il tempo delle scelte e della determinazione. Se non

proprio una fase congressuale, vale la pena di avviare una conferenza programmatica del partito che parta

dai circoli per discutere le varie emergenze e costruire un modello coerente per affrontarle. Chi pensasse di

trarre vantaggi dalla gestione sedata del partito, a ogni livello, per meglio gestire le prossime fasi elettorali,

andrebbe incontro a un brutto risveglio. I cittadini, oggi più che in altri momenti, chiedono chiarezza e

coerenza. Michele Accolla Componente provinciale dell'Ufficio Politico del Pd «Pannoloni di Napoli, cosa vi fa

18/06/2011 41Pag. La Sicilia - Siracusa(diffusione:64550, tiratura:80914)

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 74

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pensare?» Stiamo assistendo all'ennesimo atto insolente della nostra Asp volto a far risparmiare le casse

dell'Azienda. I pannoloni per incontinenti non si ritirano più nelle farmacie della città ma vengono forniti da

una ditta di Napoli, col disagio del caso. Questi pannoloni hanno uno strato di ovatta assorbente quasi

inesistente, per cui non c'è un contenimento delle urine, le quali bagnano sistematicamente abbigliamento e

lenzuola, causando innumerevoli disagi dal punto di vista della salute (piaghe, infezioni). Alla mia richiesta di

avere pannoloni più spessi mi è stato risposto dalla farmacia dell'Asp che questi sono tutti uguali. La

conclusione è che se non vuoi farti venire le piaghe sei costretto a comprare privatamente i pannoloni più

adatti. Ancora una volta sono le persone più bisognose a pagare le scelte di chi ci governa. Così anche per i

sondini che servono alla bronco-aspirazione, di pazienti tracheostomizzati, che prima erano più morbidi e

flessibili e ora sono duri e rigidi tanto da graffiare la trachea durante la bronco-aspirazione con conseguente

sanguinamento. A che servono le tasse dei contribuenti destinate alla sanità se poi i servizi sono questi ?

Lucia Lucchesi 18/06/2011

18/06/2011 41Pag. La Sicilia - Siracusa(diffusione:64550, tiratura:80914)

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Terni La vittoria dei "sì" ai referendum aprirebbe all'ingresso dei privati nell'Afm, palazzo Spada valuta Acqua pubblica e farmacie comunali private TERNI - Con la vittoria dei "sì" ai referendum l'acqua potrà anche tornare pubblica, ma le farmacie comunali a

Terni potrebbero aprirsi ai privati. Per effetto dell'interpetazione dell'abrogazione dell'articolo 23 bis del

decreto 112/ 2008 che porterebbe alla possibilità del Comune a far partecipare i privati al capitale sociale

dell'Afm. "Una strada da rivalutare", dicono da palazzo Spada.

18/06/2011 1Pag. Giornale dell'Umbria

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 76

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Afm, il referendum apre all'ingresso dei privati TERNI - Dall'acqua pubblica alle farmacie comunali private. La vittoria dei "sì" ai referendum potrebbe non

soltanto avere effetti sulla gestione del servizio idrico e sulle tariffe dell'acqua, ma per quanto riguarda Terni

anche sulle prossime scelte che si faranno sull'Afm. Vergando il "sì" sulla scheda, infatti, si è abrogato l'intero

testo dell'articolo 23 bis sui servizi pubblici di rilevanza economica del decreto legge 112 del 25 giugno 2008

e con esso - secondo le prime interpretazioni - anche l'emendamento che teneva fuori dalle nuove

disposizioni l'organizzazione delle farmacie di proprietà delle amministrazioni comunali. In estrema sintesi,

mentre con quel decreto si "apriva" all'ingresso dei privati nella gestione dei servizi pubblici, come l'acqua

appunto, si tenevano invece lontani dalle farmacie. Di conseguenza, cancellata questa norma, tornerebbero

valide le precedenti disposizioni che avevano consentito ad altre città italiane negli anni scorsi di privatizzare

la gestione delle farmacie. Un'ipotesi che ora torna sul tavolo della Giunta di palazzo Spada che anche per

questo ha rimandato l'atto sulla ricognizione delle aziende e delle società partecipate che era all'ordine del

giorno nella seduta di ieri. "Abbiamo sospeso la discussione - afferma il vicesindaco con delega alle aziende

partecipate, Libero Paci - per effettuare una ricognizione sulla situazione alla luce dell'esito del referendum.

Per quanto riguarda l'Afm - prosegue - dalle interpretazioni che abbiamo, ma che stiamo ulteriormente

approfondendo, l'abrogazione dell'articolo 23 bis del decreto 112 potrebbe riaprire all'ingresso dei privati nel

capitale sociale. Con questo scenario sarebbe una strada che può essere riconsiderata. Previa verifica delle

norme - sottolinea - perché in questi casi la cautela non è mai troppa". La questione sarà affrontata nelle

riunioni già programmate da tempo per la prossima settimana per approfondire il percorso di trasformazione

dell'Afm in spa. Un iter che l'esecutivo si è impegnato a portare a termine entro l'anno. L'operazione, che

nella situazione pre-referendum prevedeva il coinvolgimento dei farmacisti, sarebbe comunque propedeutica

all'apertura a soggetti privati ai quali eventualmente poter affidare anche la gestione. La privatizzazione della

gestione dell'Afm era contenuta in uno degli emendamenti dei "ribelli"Pd sui quali si era aperta la crisi politica

in Comune. Proposta che si arenò contro il muro della normativa che di fatto ora sarebbe stata cancellata dai

referendum.

18/06/2011 36Pag. Giornale dell'Umbria

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SANITÀ REGIONALE - Rassegna Stampa 18/06/2011 77

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PROFESSIONI

1 articolo

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Premio Bellisario. Ieri la consegna Mela d'oro a cinque donne «eccellenti» LA XXIII EDIZIONE Riconoscimenti a Lorenza Lei, Elsa Fornero, Elisabetta Serafin, Anna Tarantola eSusanna Camusso Chiara Beghelli

ROMA

«Uomini o donne, davanti a un pc siamo tutti uguali», diceva Marisa Bellisario, la prima donna italiana a

raggiungere i vertici di una grande società come la Italtel. Era il 1981 e oggi, a 30 anni di distanza, il numero

delle donne ai vertici di un'azienda nel nostro Paese è ancora una piccola minoranza, visto che secondo dati

Unioncamere, su circa 13.500 amministratori delegati, le donne sono appena 2.500.

Il premio Marisa Bellisario, inaugurato nel 1989 dalla Fondazione intitolata alla manager piemontese

scomparsa prematuramente l'anno prima e presieduta dall'onorevole Lella Golfo, ogni anno accende i riflettori

sull'eccellenza femminile nel mondo del lavoro, inteso a 360 gradi, dalla finanza allo sport, dalla moda al

cinema fino alla politica, per ricordare che se di strada ne è stata fatta, per una vera affermazione dei diritti e

degli spazi delle donne nel lavoro ce n'è ancora molta da percorrere.

La ventitreesima edizione del premio è stata intitolata al tema «Donne: innovazione e capitale umano» e,

come ha detto la presidente Golfo, «è un grido di speranza e fiducia che può trasformare l'anniversario dei

150 anni dell'Unità d'Italia in una occasione per stringere un nuovo patto tra generazioni».

Ieri, sul palco del Teatro delle Vittorie, a ricevere il premio della Mela d'Oro, simbolo dell'eccellenza della

femminilità che segna i primati delle donne, sono state Lorenza Lei, direttore generale della Rai, Elsa

Fornero, vice-presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Elisabetta Serafin, primo segretario

generale del Senato donna, Anna Maria Tarantola, vice-direttore generale della Banca d'Italia, e Susanna

Camusso, che il 3 novembre scorso è diventata la prima segretario generale della Cgil donna.

Anche quest'anno il premio ha visto salire sul palco del teatro romano esponenti delle istituzioni e del

Governo, a partire dal presidente del Senato Renato Schifani, Gianni Letta e dai ministri Giorgia Meloni e

Stefania Prestigiacomo. Schifani, assegnando il premio a Lorenza Lei, ha ribadito di non credere nel

meccanismo delle cosiddette quote rosa, perché «in un Paese normale come il nostro devono essere la

competenza e la professionalità ad aprire le porte del lavoro alle donne». Posizione che poco dopo è stata

cortesemente contestata dalla stessa presidente della Fondazione (e deputata Pdl), che ha ricordato di

contro la proposta di legge già passata con voto largamente bipartisan al Senato, che ha l'obiettivo di fissare

al 30% la presenza femminile nei Cda, e che riprenderà l'iter parlamentare la prossima settimana.

Anche Susanna Camusso, premiata dal presidente di Farmindustria Sergio Dompé (che ha sottolineato

come nel suo settore le donne coprano già il 20% dei ruoli di quadro e dirigenza, a fronte di una media

nazionale del 10%), ha ribadito il suo impegno per favorire l'occupazione femminile, soprattutto al Sud, ma

riservando una critica al Governo, accusato di «aver fatto poco o niente per il lavoro» e ricordando anche il

dialogo «complicato» con gli imprenditori.

Quest'anno, inoltre, la Fondazione Bellisario ha voluto assegnare un premio anche ai giovani talenti under

35, che si sono distinti per meriti diversi, a partire da quindici ricercatrici universitarie, nove promotrici

dell'eccellenza del made in Italy del mondo, dieci ufficiali delle Forze Armate e nove atlete vincitrici di premi

olimpici.

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I NUMERI1.422.605

Le imprese femminili in Italia

18/06/2011 17Pag. Il Sole 24 Ore(diffusione:334076, tiratura:405061)

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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 18/06/2011 79

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Secondo Unioncamere, fra marzo 2010 e marzo 2011 sono aumentate dell'1%

21,1%

Le giovani donne disoccupate

Nella fascia d'età 18-29 anni, l'Istat ha calcolato che al Sud la percentuale raggiunge il 33,1%

2.500

Le donne ai vertici aziendali

Su un totale di 13.500 amministratori delegati, le donne sono circa il 18,5%

34,8%

Il lavoro a tempo determinato

Per l'Istat la cifra cresce all'innalzarsi dei titoli di studio. E gli uomini si fermano al 27,4%

Foto: Mele d'oro. Il vice direttore generale della Banca d'Italia, Anna Maria Tarantola (a sinistra) e il

presidente della Fondazione Bellisario, Lella Golfo, durante il premio Marisa Bellisario 2011

18/06/2011 17Pag. Il Sole 24 Ore(diffusione:334076, tiratura:405061)

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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 18/06/2011 80

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NOVITA IN FARMACIA

11 articoli

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No limits Osate pure, osate senza limiti. I trucchi dell'estate propongono spettacolari effetti cangianti per le serate disco

(e non dimenticate le ciglia finte!) oppure un sobrio nude look che tiene 24 ore. E, soprattutto, un trionfo di

colori vivacissimi che evocano atmosfere carioca, llmake up diventa gioco Sono energetiche, divertenti, con

un'allegria contagiosa. Le nuove cromie del make up estivo non si pongono lìmiti. Rossi infuocati e verdi

squillanti nei mascara. Una sorprendente profusione di azzurri, giallo limone, arancioni sulle unghie. Eyeliner

di ogni nuance coordinati o in contrasto con ombretti superscorrevoli che sembrano rubati ai cacatua

dell'Amazzonia. E sulle guance? Pomette nei rosa più accesi che, con una pennellata, donano un avvenente

tocco bonne-mine. Le labbra infine, si accendono con gloss scintillanti che dal rouge intenso spaziano al

turchese. Irresistibili! 1. Blu mare lo Smalto Brillante Naj Oleari Eas}> Nails n. 71 (€5,80). 2. Un seducente

corallo per Resisto Sitine Titanium n.l85diL'Oréal Paris(€8,95). 3. Verde smeraldo metallizzato: è

DebbyColorPlay n. 144 (€4,90). 4. Cattura il rosso fluo dello Smalto LastingColourn.02 di Pupa (€11,50). 5.

Solare e modaiob l'arancione acido di Vemis pleasel n. 175 di Givenchy (€ 16,10 ed. limitata). Pomette da

emo-bambola con Mineralize Blush Feeling Flush di Mac (€ 24). V? piace il Mal look? Si può scegliere

l'EyelinerlOO%Shine di Debby nelle stesse cromie di smalto e mascara (€ 720). Naj Oleari, L'Oréal Paris,

Debby, Pupa, Givenchy, Mac, Yves Saint Laurent, Deborah, Collistar, Deborah Milano, Helena Rubenstein,

Dior, Korff, Sephora, BOttega Verde, Rocher, Clinique, Sisley, Bionike, La Roche Posay, Aveda,

Mediterranea, Giorgio Rmani, Shiseido, Dolce & Gabbana, Guerlan ,Clarins, Lancome. Strabilianti effetti fluo

per gli ombretti Color Pop di Pupa (€ 11,50 ed. limitata) magicamente coordinati a mascara ed eyeliner. Le 2.

Dal blu elettrico al blu Santorini: sono gli ombretti Color lnfaillible n. 018 diL'Oréal Paris (€ 10,90). 3. Un

grande Classico la Poudre Bronzante Terracotta di Guerlain (€42,90). 4. Turchese ghiaccio perilGIossPurn.

11 diYves Saint Laurent(€25). 5. Effetto bagnato per il rossetto Light CreatorShine ó Volume n. 5 di Deborah

(€11,50). Decisamente estivo il Color Pop Mascara Assoluto n. 02 di Pupa (€ 11,50). Guance in evidenza con

Crème de Blush Grange Audacieux di Yves Saint Laurent(€38). Quando il sole tramonta si feeefidono i colori

più audaci e si comincia a giocare con paillettes, ombretti glitterati, polvere di stelle. Un make-up lunare ma

con labbra influocate e ciglia infinite (o fintissime) e wateq^roof, a prova di balli sfrenati e bagno di

mezzanotte. Ciglia lunghe e infiocchettate con Make Up ForeverFaux Cils n. 160 (€ 17 da Sephora). J.

Clitterato l'ombretto Effetto Sole, marron siber, di Collistar (€14).2.Waterproof il mascara di Architecte4Ddi

L'Oréal Paris (€ 17,99). 1. Scorrevole e persistente Volupté Sheer Candy n. 6 Cerne SavoureusediYves Saint

Laurent (€.29). 2 . Vivido e iridescente il tono n. 14 di Euphoric Shine di Debordi Milano (€ 11,50). 3. Polvere

brillante sulle palpebre con Mìneralize Eyeshadow, nuance Golden Gaze, di Mac (€22) A. Vinilico il Wanted

Stellar Gloss di Helena Rubinstein (€28). J. Dior Vernis Rock Coat Laque Fixante Top Coat (€29,78 con il duo

ed. limitata). 2. Da sfumare con i polpastrelli sugli zigomi Cha Cha tint di Benefit (€32 da Sephora). 1.

Sguardo misterioso con 5 Couleurs Lift n. 842 Lifting Uose di Dior (€54,69). 2. Una carezza dorata: Compatto

illuminante n.03OrBronzediKorff (€30 in farmacia). 3 .Trendy color rame per l'Eyeliner Professionale Glitter

n.22di Collistar (€20). Siete eco-sostenibili a 360 gradi, quindi anche nel trucco? Per un beauty-case a tutta

natura rubate i colori della macchia mediterranea, dal verde erba al muschio più intenso, e laccate di frutti di

bosco le unghie. O fatevi contagiare dal fascino dell'Amazzonia, con ombretti jungle e labbra dal sapore

esotico. 1. Intenso lo Smalto per Unghie Amarena di Bottega Verde (€2,99.)- 2. Effetto lucentezza sulle mani

con Io Smalto Brillante VertAbysses di Yves Rocker (€6,95). 3J. Se toso sulle gum<,e Soft liird Compatto di

Bottega Verde (€12,49). 2. Verde brillante Colour Surge super Shimmer, Peacock, di Clinique (€20,60). 3. \

ellutato Pb/io-Ombre Eclat n. 6 jungle di Sisley (€ il). 1. Morbido sulle labbra LongLast GlosswearSPFISn.

lOAirKissdi Clinique (€ 19,50). 2. Massima tollerabilità per Novalip Bouge Satin n20 diha Roche Posay (€16M

3. Base illuminante lnnerLight Minerai Moisture spflS di Aveda (€ 32). Abbronzatura si; misura ani la lenii .

17/06/2011 126Pag. Gioia - N.25 - 25 giugno 2011(diffusione:185402, tiratura:273909)

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NOVITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/06/2011 82

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\bbronzanlc ^ Soldi di Yves Rocher (€ 9,95). Super emolliente ilLucidalabbra Trattante color albicocca di

Mediterranea (€11). Tintarella senza sole! Quello che conta è il risultato nature. Calde cromie dorate e ocra

come le dune del deserto o il più delicato rosa del tramonto. E con polveri che sublimano l'incarnato o

esaltano l'abbronzatura. Solo le labbra si colorano di toni accesi, dal marrone al rosso. J. Beige argentato:

Shimmering Rouge BE702diShiseido(€26). 2. Arancione rosato Rouge Automatique n. 140 Mitsouko di

Guerlain (€ 32). 3. Texture morbida per Classic Cream lipstick, Mandorla 54, di Dolce & Gabbana The Make

Vp (€ 29). 1. Toni golosi per Cinique Colour Surge Eye Shadow Quad n. 112 Pink Giocolate (€ 38). 2.

Cremoso l'ombretto Hydro PowderEye Shadow, H8 bare pink, di Shiseido Make Up (€ 27). 3. Nuance

'terra'per Mediterranean Eye Palette N. 01 di Giorgio Armani Cosmetics (€ 46). Iridescente

WantedStellarGloss n. 47di Helena Rubinstein (€. 28). J. Scintillante Supergloss Effetto Sole SPF15, n. 21

Sabbia Sparkling, di Collistar (€ 16). 2. Viso abbronzato con Terracotta Skin Bonne Mine Effetto Pelle Nuda

n. 02 Brunettes di Guerlain (€ 42,90). 3. Naturale sulle labbra Clarìns Baume CouleurLèwes n. 08 (€ 17) A.

Nuance cool n. 143 di Debby ColorPlay (€ 4,90). Passepartout in bianco: Estée Lauder Pure Color n. 30

Sugar Cube Satin (€24). Per le beauty addict sono i famigerati "maipiù-senza": palette gioiello, flaconi

preziosi e scrigni in formato pocket, per un lusso (beauty) prèt-à-porter. La logo-mania però non è solo vanità:

nasconde un occhio super esperto, che ricerca texture di alta gamma, formule innovative e colori cult. 1.

Fucsia deciso per Intense ì\'ail Lacquer n. 121 di Dolce Ó Gabbana The Moke Up (€ 23). 2. Blu notte Dior

Vernisn. 997 (€ 21,80). 3. Giallo puro per Le Vernis n. 577 mimosa di Chanel (€ 2ì,50). 4. Chic il punto di

rosso dello smalto Fluid Shine Nail Polish N. 48 di Giorgio Armani Cosmetics (€20). Immancabile nel beauty

Colar to mix di He lena Rubinstein (€ 38). Poker di raffinatezza: Lx;s 4 Ombres Lilium diChanel(€47). 1. Dark

lady con il rossetto L'Absolu Nu n. 103 di Lancòme (€ 28). 2 Finish brillante: Heat SheerLipstick n. 36

CoralFlame di Giorgio Armani Cosmetics (€.27). 1. Imperdibili i toni di Smooth hye ColourQuad, Vulcano, di

Dolce ó Gabbana TheMakeUp(€49). 2. Bagliori dorati con Shiseido Bronzar Dark Force (€.37).

17/06/2011 126Pag. Gioia - N.25 - 25 giugno 2011(diffusione:185402, tiratura:273909)

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NOVITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/06/2011 83

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Capitale in gocce Un'acqua dalle proprietà terapeutiche straordinarie, un complesso termale rinomato e due uomini di scienzavisionari sono all'origine di cosmetici affidabili e di un marchio che proprio quest'anno festeggia 80 anni DA OLTRE 2000 anni risale dal cuore della terra, da 4600 metri di profondità, dove le temperature superano i

140 gradi. Nel lungo percorso viene filtrata dalle rocce e così cattura oligoelementi e minerali rari. Quando

sgorga in superficie ai piedi del vulcano di Auvergne, l'acqua di Vichy ha acquisito virtù terapeutiche

eccezionali. Il "giardino minerale", così è chiamata questa preziosa acqua, alimenta 15 fonti termali a Vichy,

ma una è in assoluto la più ricca. E la fonte di Lucas, la cui acqua ha un'elevata concentrazione di 17 sali

minerali e 13 oligoelementi che le conferiscono proprietà lenitive, protettive, fortificanti e rigeneranti.

Basterebbe questo per raccontare una storia interessante. Ma il bello deve ancora venire. Perché se l'acqua

termale di Vichy è diventata una delle più famose al mondo lo deve a Georges Guerin, un chimico

cosmetologo parigino che 1931 andò proprio nel cuore dell'Allier a passare le acque per curarsi il fegato. Una

rovinosa caduta gli procurò una brutta ferita al braccio che gli fu curata dal dottar Prosper Haller, direttore

medico dello stabilimento termale, con l'acqua della fonte di Lucas. Sorpreso dalla velocità di cicatrizzazione

impressa dal trattamento, decise di sperimentarla all'interno di formulazioni cosmetiche. L'incontro tra i due

uomini fu l'inizio di una straordinaria avventura. Nacque infatti la Société D'Hygiène Dermatologique di Vichy

e con essa una nuova concezione della bellezza e delle cure cosmetiche. In un'epoca in cui predominava

ancora l'idea delle preparazioni su misura, Guerin e Haller avviarono una rivoluzione basata anche sulle

nuove conoscenze di fisiologia della pelle. Il risultato furono le creme Secrets de Vichy, declinate per tipo di

pelle, capaci di svolgere azioni di cura fondamentali e diventare un'ottima base per ciprie e polveri colorate. Il

successo fu immediato. Le donne trovarono prodotti a loro misura e premiarono il marchio, Vichy rispose con

prodotti rivoluzionari appositamente pensati per loro: il Lait de Beauté, primo latte detergente della storia, e,

nel 1937, la Crème Amincissante, il primo anticellulite. Da allora è stata una cavalcata incessante: negli anni

40 Peau Brune, che dava alle gambe un bel colore dorato, e le guide di consigli per la bellezza; negli anni 50

il passaggio a una linea esclusivamente destinata alla vendita in farmacia. I bisogni delle donne, e il loro stile

di vita, diventarono motivi di studio e fonti di ispirazione per nuovi cosmetici: una lacca trattante alla vitamina

PP, deodoranti e creme dalla consistenza ultraleggera. Poi, negli anni 70 arrivò Normaderm, la linea per

l'igiene e la cura delle pelli grasse. All'inizio degli anni 80 Vichy era ormai un solido marchio internazionale

pronto a lanciarsi in un decennio di scoperte e innovazioni, tutte rigorosamente brevettate. Le origini del

marchio vengono riscoperte negli anni 90, quando l'acqua termale di Vichy viene reintrodotta nelle

formulazioni a nuove tecnologie di raccolta e trattamento che ne permisero la perfetta conservazione delle

proprietà originarie. Le virtù dell'acqua furono associate ad attivi esclusivi per dare vita a formule antiage

innovative, prodotti solari sicuri con protezioni ad ampio spettro in un connubio tra bellezza e salute sempre

più stretto e proficuo e inteso come un capitale da costruire, gestire e preservare. Oggi Vichy compie 80 anni

(e 50 in Italia) e li festeggia nel solito modo. Si è regalata Liftactive Derm Source, un trattamento antirughe

completo frutto di 10 anni di ricerche, oggetto di 7 brevetti, 6 pubblicazioni scientifiche, 7 studi clinici e 2 in

vivo.

Vichy,.

17/06/2011 139Pag. Gioia - N.25 - 25 giugno 2011(diffusione:185402, tiratura:273909)

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NOVITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/06/2011 84

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bellezza Amici per la pelle Nicoletta Civardi istruzioni per l'uso NIGHT POWER Fate la prova: applicatela alla sera e al mattino e guardatevi il viso. Pronto

per affrontare (in bellezza) una nuova giornata. Crema Notte Rigenerante contiene infatti due preziosi principi

attivi estratti dal mare (Chronodyn e Megassane), che intervengono in modo mirato sui meccanismi notturni di

rigenerazione e riparazione della pelle. L'azione elasticizzante è garantita da acido ialuronico, olio di argan e

vitamine B5, E, PP. Collistar Linea Uomo 39 €. note a margine Poco tempo e pelle secca? Prima della doccia

massaggiate velocemente il corpo con un idratante e risciacquate con acqua tiepida senza insaponare. UN

GESTO SOLO... Per togliere segni di fatica, borse e occhiaie. Sono le promesse di Hydra Mag C+: con

vitamina C (antiossidante) contrasta l'azione nociva dei radicali liberi, mentre il magnesio (minerale

essenziale all'organismo) svolge un'azione antifatica e anti-stress. I risultati si notano subito: la

microcircolazione si riattiva, il colorito spento svanisce, la pelle ritorna morbida, i tratti distesi, le rughe e le

borse attenuate. Vichy Homme 21,50 €, in farmacia. Al mattino detergete il viso alternando l'acqua al tonico

(almeno due volte la settimana). Risveglia la pelle, previene brufoletti e impurità e minimizza i pori. EFFETTO

GHIACCIO La texture, freschissima, si assorbe subito e regala una sensazione di benessere immediato.

Nivea For Men Fluido Idratante Freeze è un dopobarba che si applica dopo la rasatura, evitando il contorno

occhi. Nella formula, oltre agli agenti rinfrescanti (che agiscono sui ricettori di temperatura della pelle), è

presente anche il guaranà che idrata e svolge un'azione sebo-normalizzante prevenendo le impurità. Nivea

4,90 €. Per avere una pelle perfetta, fissate un appuntamento dall'estetista almeno una volta al mese per una

pulizia profonda, personalizzata secondo il tipo d'epidermide. ALTA DEFINIZIONE Più distesa, idratata e

morbida al tatto. Fin dalla prima applicazione. Non solo, basta una settimana e i pori si restringono, mentre in

quattro Génefic HD Men riattiva la giovinezza della pelle maschile. Nella formula, il complesso "Génifique"

(Fitosfingosina SLC e Bio-Lysat) associato a un estratto di erba della tigre (centella asiatica) contrasta le

aggressioni della rasatura, stimola la produzione di proteine e rinforza la barriera cutanea. Lancôme 61,50 €.

Fragilità capillare? Seguite una dieta più ricca di vitamina C e mirtilli. Limitate invece bevande vasodilatatrici

come tè, caffè e alcolici. DA vENT'ANNI IN SU Il 10 è il suo numero: ogni 10 secondi ne viene venduto un

pezzo, da 10 anni. La sua texture ultrafondente disseta, tonifica e non lascia tracce sull'epidermide.

Aquapower contiene l'equivalente di 5.000 litri d'acqua termale, un complesso di attivi idratanti (glicerina,

amminoacidi, burro di karitè), oligoelementi (rame, zinco, magnesio e manganese), vitamine B, C, E ed

estratto puro di plancton termale. Biotherm 25 €, ed. limitata. Home Spa: massaggiate il viso una volta la

settimana con i polpastrelli seguendo la direzione dei muscoli. Partite sempre dal centro e risalite verso i

capelli. STOP ALLA CRESCITA Privo di alcool, Baume Apaisant è un dopobarba che (usato ogni giorno)

rallenta la crescita e la densità pilifera grazie all'estratto vegetale di fibraurea recisa (pianta rampicante).

Inoltre contiene estratti di menta piperita e calendula che svolgono un'azione addolcente e lenitiva. Gli studi

clinici dimostrano che nell'84 per cento dei casi si riduce la frequenza della rasatura e la pelle rimane liscia

più a lungo. Lierac 20 €, in farmacia. Anche gli uomini l'hanno capito! Fondamentale la cura delle mani: sono

aumentati del 25 per cento (dati O.P.I.) l'acquisto di prodotti e le manicure. ANTIETà GLOBALE Sisleÿum for

Men Soin Global Revitalisant Anti-Age è un trattamento completo, ricco di attivi fitoterapici, aromaterapici e

litoterapici. Le azioni? Idrata e nutre (grazie all'estratto di viola selvatica), lenisce (con gli estratti di marrubio

bianco e burro di karité) regala energia e vitalità (l'olivina, ricca di magnesio, ricarica le "batterie" della pelle

riattivando il metabolismo energetico della cellula). Una formula, due texture: crema e gel. Sisley 174 €. Occhi

stanchi?. Mettete in infusione per 20 minuti in acqua calda una manciata di fiordalisi, imbevetevi due

compresse e applicatele per 10 minuti sugli occhi.

18/06/2011 156Pag. Io Donna - N.25 - 18 giugno 2011(diffusione:461946, tiratura:613180)

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NOVITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/06/2011 85

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BELLEZZA CORPO Piedi allo scoperto Talloni, dita e pelle si mostrano attraverso sandali e infradito. E il momento di curarli in modo più attento conprodotti specifici, in grado di contrastare ispessimenti, ruvidità e traspirazione eccessiva, seguendo i consiglispecialistici Nell'arcobaleno di infradito, sandali con zeppa o plateau, con fasce e cinturini alle caviglie, ballerine e

scarpine in gomma open-toe e peep-toe i piedi sono in primo piano e per mostrarli devono presentarsi con

una pelle liscia e morbida, oltre che protetti dai rischi del caldo, dagli arrossamenti e dagli ispessimenti. Per

ogni problema c'è una soluzione, perché la cosmetica amplia e aggiorna continuamente l'offerta di prodotti

sempre più specifici. E dove la cosmetica non basta, si ricorre al dermatologo. UN PUNTO CONTROVERSO

Essere soddisfatte dei propri piedi non è una sensazione diffusa. A quanto pare, difficilmente corrispondono a

quelli ideali che piacerebbe tanto avere. Sono un cruccio perfino per tante celebrità e si sa di star che

ricorrono a controfigure non perle scene pericolose, ma per le inquadrature da vicino delle loro estremità

inferiori. Se per i difetti della forma si può fare poco, per il benessere e l'estetica della pelle si può intervenire

molto; con il tocco finale glamour di un nail make up coloratissimo o alla francese, che però non danneggi

l'unghia. DA NON TRASCURARE 26 tra ossa e ossicini, 19 muscoli, 107 tendini: questa è la struttura del

piede. Delicatissima, soffre facilmente per le cattive posture e più ancora per le scarpe sbagliate. La prima

reazione è quella da contatto: lì dove l'appoggio o la scarpa premono e fanno male, la pelle si difende

aumentando rapidamente lo spessore dello strato corneo. Ecco allora gli ispessimenti sulla pianta, a fianco e

sotto l'alluce, e sotto i talloni; ecco i calli, sulla pianta e sulle dita; e le fissurazioni, i "tagli" che si producono

da soli sui bordi del tallone. Di solito sono il frutto della trascuratezza verso il benessere dei piedi durante

l'inverno; sono spesso dolorosi e sempre antiestetici. Che cosa fare? Lasciando agli interventi di pedicure

professionale i casi più impegnativi, molto si può fare con i cosmetici, scegliendo quelli più adatti alle proprie

esigenze. Sostanze idratanti pei ' ami noi bidire La pelle che si ispessisce, che diventa ruvida e che si fissura

è in genere una pelle secca. Un intervento utile è, quindi, quello di ricorrere a sostanze idratanti e

ammorbidenti, che migliorano la compattezza e l'elasticità e, di | conseguenza, la rinforzano anche contro le

irritazioni da pressione e da sfregamento. Alcune sostanze idratanti, poi, favoriscono anche Pesfoliazione,

riducendo lo spessore di duroni e calli. Un principio attivo caraneristico di questi prodotti è l'urea. È uno dei

costituenti principali del naturai moisturizing factor (Nmf) dell'organismo, in grado di "legare" l'acqua che vi si

trova. Usato in percentuale del 10%, idrata e facilita l'assorbimento delle sostanze cosmetiche, favorendo

anche una blanda esfoliazione. In percentuali superiori, come al 25-30% e oltre, allenta la coesione delle

cellule morte dello strato corneo (corneociti), favorendo sensibilmente l'esfoliazione e, quindi, la riduzione

degli ispessimenti e l'affioramento degli strati sottostanti, più morbidi e lisci. Ingredienti esfolianti per levigare

Tra gli ingredienti esfolianti caratteristici rientrano l'acido salicilico, una componente principale di creme,

saponette e scrub; gli alfaidrossiacidi, come gli acidi glicolico, lattico, citrico, malico, tartarico; alcuni enzimi

proteolitici naturali, che agiscono sulle proteine di giunzione tra le cellule cornee (desmosomi) accelerando il

processo naturale di desquamazione; e la pomice, la leggera pietra vulcanica, usata sia come pietra da

passare sugli ispessimenti sia in polvere negli scrub. I prodotti specifici si presentano sotto forma di creme e

mousse da spalmare una o due volte al giorno sui piedi ben lavati e asciugati; poi per levigare la cute sono

disponibili scrub, gel, stick e perfino "calzini" da indossare per un'ora e avere nei giorni seguenti Pesfoliazione

desiderata. CEROTTI DI OGNI TIPO PER LE VESCICHE Quando, per evitare che si formi una vescica e più

ancora quando è già comparsa ci si mette un cerotto si è fuori dal campo della cosmetica. Anche il più

semplice, infatti, quello che si porta con sé per ogni evenienza, è un presidio medico. Anche in questo

settore, però, per i piedi ci si può sbizzarrire. Si va da quelli con le forme classiche ai cuscinetti

"ammortizzanti", a quelli in banda ampia che si tagliano su misura, magari piccoli abbastanza da nascondersi

sotto il più sottile dei cinturini, a quelli "invisibili", i cosiddetti "seconda pelle" all'idrocolloide, che proteggono e

17/06/2011 50Pag. Viver Sani e Belli - N.25 - 24 giugno 2011(diffusione:178924, tiratura:864000)

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NOVITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/06/2011 86

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facilitano la guarigione della ferita. Azione assorbente coi tiro ilsudo/ t Un altro problema estivo è la

sudorazione. La pianta del piede conta circa 370 ghiandole sudoripare per centimetro quadrato, una

concentrazione enorme, che con il caldo si fa "sentire". Se le calzature non permettono al sudore di

asciugarsi, questo, restando a contatto con la pelle e per giunta al calore, la macera: ne riduce, quindi, la

funzione protettiva, esponendola a irritazioni e alle infezioni di batteri e di funghi. Per tenere sotto controllo

rischi ed effetti della sudorazione, c'è una varietà di sali e prodotti per pediluvi rinfrescanti, soprattutto agli

estratti vegetali (calendula, timo, escina eccetera), da fare alla sera. Ci sono poi i prodotti da usare all'inizio

della giornata, come i deodoranti antitraspiranti con sali di alluminio, che riducono la sudorazione, gli spray

rinfrescanti e le polveri assorbenti, da quelle specifiche per i piedi fino al talco. Crema Sollievo Piedi

Locherber- Con estratti di lichene d'Islanda e mentolo, nutre, ammorbidisce e rinfresca. Il triclosan combatte

l'eccessiva sudorazione (farmacia ed erboristeria, 100 mi, € 10). © Timodore Polvere Deodorante Igiene Piedi

Dottor Ciccarelli - Con olio essenziale di timo, rinfrescante e disinfettante, combatte l'eccessiva sudorazione

dei piedi, la macerazione della pelle e la formazione di odori (farmacia, 75 g e 250 g, € 7,20 e 11,90). ©

Crema Piedi Anti-Traspirante Neutrogena - Dona sollievo e regala una sensazione di freschezza ai piedi,

grazie al fatto che li lascia asciutti e senza odori. Con ingredienti che contrastano l'eccessiva traspirazione (

farmacia, 50 mi, €9). © Soft Feeling Crema Idratante Piedi Hansaplast Foot Expert - A base di estratti di

camomilla, reidrata la pelle secca e aiuta a proteggerla da calli e screpolature. Si assorbe velocemente e non

unge (grande distribuzione, 75 mi, € 4,85 circa). © Piedi Feeling Esfoliante al Nocciolo d'Albicocca Bottega

Verde - Una formula nutriente, morbida e delicatamente esfoliante, ad azione intensiva, per levigare le zone

ruvide e ispessite (negozi monomarca e per corrispondenza, 100 mi, € 10,99). LA ROCHE-POSAY, HELAN

PIE' VELOCE, UREA EUCERIN PELLE SECCA Crema Sollievo Piedi Locherber- Con estratti di lichene

d'Islanda e mentolo, nutre, ammorbidisce e rinfresca. Il triclosan combatte l'eccessiva sudorazione (farmacia

ed erboristeria, 100 mi, € 10). © Timodore Polvere Deodorante Igiene Piedi Dottor Ciccarelli - Con olio

essenziale di timo, rinfrescante e disinfettante, combatte l'eccessiva sudorazione dei piedi, la macerazione

della pelle e la formazione di odori (farmacia, 75 g e 250 g, € 7,20 e 11,90). © Crema Piedi Anti-Traspirante

Neutrogena - Dona sollievo e regala una sensazione di freschezza ai piedi, grazie al fatto che li lascia asciutti

e senza odori. Con ingredienti che contrastano l'eccessiva traspirazione (farmacia, 50 mi, €9). © Soft Feeling

Crema Idratante Piedi Hansaplast Foot Expert - A base di estratti di camomilla, reidrata la pelle secca e aiuta

a proteggerla da calli e screpolature. Si assorbe velocemente e non unge (grande distribuzione, 75 mi, € 4,85

circa). © Piedi Feeling Esfoliante al Nocciolo d'Albicocca Bottega Verde - Una formula nutriente, morbida e

delicatamente esfoliante, ad azione intensiva, per levigare le zone ruvide e ispessite (negozi monomarca e

per corrispondenza, 100 mi, € 10,99).

l'intervistaALLA DERMATOLOGA Delle problematiche legate ai piedi e della loro cura abbiamo parlato con la

dottoressa Mariuccia Bucci, dermatalogo plastico a Sesto S. Giovanni (Mi) e vicepresidente Isplad

(International-italian plasticaesthetic and oncologie dermatology). D'estate, come si fa ad avere sempre i piedi

in ordine? Innanzitutto bisogna tenerli lavati e puliti ogni giorno, magari con una doccia quotidiana. I pediluvi

di 5-10 minuti aiutano per i problemi specifici e vanno bene anche con il semplice bicarbonato. È importante

comunque asciugarli bene: dopo la doccia, dopo la piscina o dopo il bagno in mare. Qualche altro consiglio

specifico? I Un altro dato altrettanto importante della pulizia è che la pelle del piede deve respirare. Per

questo si dovrebbero scegliere calzature che, per la t qualità dei materiali e per il modello, lo permettano. Se

si portano le scarpe chiuse bisognerebbe sempre indossarle con un calzino o con un "fantasmino" di cotone,

una fibra che assorbe il sudore. In ogni caso, è importante eliminare o fare asciugare il sudore che non riesce

a evaporare; se resta sulla pelle, soprattutto fra le dita, con il caldo la fa macerare, aprendo le porte a funghi

e infezioni. [ II rischio "funghi" è così frequente? Un fungo in particolare, detto "piede d'atleta", si forma

tipicamente tra le dita per la macerazione legata a umidità e calore: nella zona si formano spellature vistose e

qualche volta anche fissurazioni che bruciano. Per guarire, servono farmaci antimicotici in polvere, da usare

17/06/2011 50Pag. Viver Sani e Belli - N.25 - 24 giugno 2011(diffusione:178924, tiratura:864000)

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NOVITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/06/2011 87

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localmente; se non bastano, si deve ricorrere al dermatologo. Chi sa di essere esposto al "piede d'atleta",

oltre a una buona igiene quotidiana può usare le polveri antimicotiche, che sono assorbenti, per prevenirne la

comparsa. Chi non ne soffre, può usare talco e polveri assorbenti per contrastare comunque l'umidità locale.

"

17/06/2011 50Pag. Viver Sani e Belli - N.25 - 24 giugno 2011(diffusione:178924, tiratura:864000)

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NOVITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/06/2011 88

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BELLEZZA CORPO Piedi allo scoperto Talloni, dita e pelle si mostrano attraverso sandali e infradito. E il momento di curarli in modo più attento conprodotti specifici, in grado di contrastare ispessimenti, ruvidità e traspirazione eccessiva, seguendo i consiglispecialistici Nell'arcobaleno di infradito, sandali con zeppa o plateau, con fasce e cinturini alle caviglie, ballerine e

scarpine in gomma open-toe e peep-toe i piedi sono in primo piano e per mostrarli devono presentarsi con

una pelle liscia e morbida, oltre che protetti dai rischi del caldo, dagli arrossamenti e dagli ispessimenti. Per

ogni problema c'è una soluzione, perché la cosmetica amplia e aggiorna continuamente l'offerta di prodotti

sempre più specifici. E dove la cosmetica non basta, si ricorre al dermatologo. UN PUNTO CONTROVERSO

Essere soddisfatte dei propri piedi non è una sensazione diffusa. A quanto pare, difficilmente corrispondono a

quelli ideali che piacerebbe tanto avere. Sono un cruccio perfino per tante celebrità e si sa di star che

ricorrono a controfigure non perle scene pericolose, ma per le inquadrature da vicino delle loro estremità

inferiori. Se per i difetti della forma si può fare poco, per il benessere e l'estetica della pelle si può intervenire

molto; con il tocco finale glamour di un nail make up coloratissimo o alla francese, che però non danneggi

l'unghia. DA NON TRASCURARE 26 tra ossa e ossicini, 19 muscoli, 107 tendini: questa è la struttura del

piede. Delicatissima, soffre facilmente per le cattive posture e più ancora per le scarpe sbagliate. La prima

reazione è quella da contatto: lì dove l'appoggio o la scarpa premono e fanno male, la pelle si difende

aumentando rapidamente lo spessore dello strato corneo. Ecco allora gli ispessimenti sulla pianta, a fianco e

sotto l'alluce, e sotto i talloni; ecco i calli, sulla pianta e sulle dita; e le fissurazioni, i "tagli" che si producono

da soli sui bordi del tallone. Di solito sono il frutto della trascuratezza verso il benessere dei piedi durante

l'inverno; sono spesso dolorosi e sempre antiestetici. Che cosa fare? Lasciando agli interventi di pedicure

professionale i casi più impegnativi, molto si può fare con i cosmetici, scegliendo quelli più adatti alle proprie

esigenze. Sostanze idratanti pei ' ami noi bidire La pelle che si ispessisce, che diventa ruvida e che si fissura

è in genere una pelle secca. Un intervento utile è, quindi, quello di ricorrere a sostanze idratanti e

ammorbidenti, che migliorano la compattezza e l'elasticità e, di | conseguenza, la rinforzano anche contro le

irritazioni da pressione e da sfregamento. Alcune sostanze idratanti, poi, favoriscono anche Pesfoliazione,

riducendo lo spessore di duroni e calli. Un principio attivo caraneristico di questi prodotti è l'urea. È uno dei

costituenti principali del naturai moisturizing factor (Nmf) dell'organismo, in grado di "legare" l'acqua che vi si

trova. Usato in percentuale del 10%, idrata e facilita l'assorbimento delle sostanze cosmetiche, favorendo

anche una blanda esfoliazione. In percentuali superiori, come al 25-30% e oltre, allenta la coesione delle

cellule morte dello strato corneo (corneociti), favorendo sensibilmente l'esfoliazione e, quindi, la riduzione

degli ispessimenti e l'affioramento degli strati sottostanti, più morbidi e lisci. Ingredienti esfolianti per levigare

Tra gli ingredienti esfolianti caratteristici rientrano l'acido salicilico, una componente principale di creme,

saponette e scrub; gli alfaidrossiacidi, come gli acidi glicolico, lattico, citrico, malico, tartarico; alcuni enzimi

proteolitici naturali, che agiscono sulle proteine di giunzione tra le cellule cornee (desmosomi) accelerando il

processo naturale di desquamazione; e la pomice, la leggera pietra vulcanica, usata sia come pietra da

passare sugli ispessimenti sia in polvere negli scrub. I prodotti specifici si presentano sotto forma di creme e

mousse da spalmare una o due volte al giorno sui piedi ben lavati e asciugati; poi per levigare la cute sono

disponibili scrub, gel, stick e perfino "calzini" da indossare per un'ora e avere nei giorni seguenti Pesfoliazione

desiderata. CEROTTI DI OGNI TIPO PER LE VESCICHE Quando, per evitare che si formi una vescica e più

ancora quando è già comparsa ci si mette un cerotto si è fuori dal campo della cosmetica. Anche il più

semplice, infatti, quello che si porta con sé per ogni evenienza, è un presidio medico. Anche in questo

settore, però, per i piedi ci si può sbizzarrire. Si va da quelli con le forme classiche ai cuscinetti

"ammortizzanti", a quelli in banda ampia che si tagliano su misura, magari piccoli abbastanza da nascondersi

sotto il più sottile dei cinturini, a quelli "invisibili", i cosiddetti "seconda pelle" all'idrocolloide, che proteggono e

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NOVITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 18/06/2011 89

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facilitano la guarigione della ferita. Azione assorbente coi tiro ilsudo/ t Un altro problema estivo è la

sudorazione. La pianta del piede conta circa 370 ghiandole sudoripare per centimetro quadrato, una

concentrazione enorme, che con il caldo si fa "sentire". Se le calzature non permettono al sudore di

asciugarsi, questo, restando a contatto con la pelle e per giunta al calore, la macera: ne riduce, quindi, la

funzione protettiva, esponendola a irritazioni e alle infezioni di batteri e di funghi. Per tenere sotto controllo

rischi ed effetti della sudorazione, c'è una varietà di sali e prodotti per pediluvi rinfrescanti, soprattutto agli

estratti vegetali (calendula, timo, escina eccetera), da fare alla sera. Ci sono poi i prodotti da usare all'inizio

della giornata, come i deodoranti antitraspiranti con sali di alluminio, che riducono la sudorazione, gli spray

rinfrescanti e le polveri assorbenti, da quelle specifiche per i piedi fino al talco. Crema Sollievo Piedi

Locherber- Con estratti di lichene d'Islanda e mentolo, nutre, ammorbidisce e rinfresca. Il triclosan combatte

l'eccessiva sudorazione (farmacia ed erboristeria, 100 mi, € 10). © Timodore Polvere Deodorante Igiene Piedi

Dottor Ciccarelli - Con olio essenziale di timo, rinfrescante e disinfettante, combatte l'eccessiva sudorazione

dei piedi, la macerazione della pelle e la formazione di odori (farmacia, 75 g e 250 g, € 7,20 e 11,90). ©

Crema Piedi Anti-Traspirante Neutrogena - Dona sollievo e regala una sensazione di freschezza ai piedi,

grazie al fatto che li lascia asciutti e senza odori. Con ingredienti che contrastano l'eccessiva traspirazione (

farmacia, 50 mi, €9). © Soft Feeling Crema Idratante Piedi Hansaplast Foot Expert - A base di estratti di

camomilla, reidrata la pelle secca e aiuta a proteggerla da calli e screpolature. Si assorbe velocemente e non

unge (grande distribuzione, 75 mi, € 4,85 circa). © Piedi Feeling Esfoliante al Nocciolo d'Albicocca Bottega

Verde - Una formula nutriente, morbida e delicatamente esfoliante, ad azione intensiva, per levigare le zone

ruvide e ispessite (negozi monomarca e per corrispondenza, 100 mi, € 10,99). LA ROCHE-POSAY, HELAN

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d'Islanda e mentolo, nutre, ammorbidisce e rinfresca. Il triclosan combatte l'eccessiva sudorazione (farmacia

ed erboristeria, 100 mi, € 10). © Timodore Polvere Deodorante Igiene Piedi Dottor Ciccarelli - Con olio

essenziale di timo, rinfrescante e disinfettante, combatte l'eccessiva sudorazione dei piedi, la macerazione

della pelle e la formazione di odori (farmacia, 75 g e 250 g, € 7,20 e 11,90). © Crema Piedi Anti-Traspirante

Neutrogena - Dona sollievo e regala una sensazione di freschezza ai piedi, grazie al fatto che li lascia asciutti

e senza odori. Con ingredienti che contrastano l'eccessiva traspirazione (farmacia, 50 mi, €9). © Soft Feeling

Crema Idratante Piedi Hansaplast Foot Expert - A base di estratti di camomilla, reidrata la pelle secca e aiuta

a proteggerla da calli e screpolature. Si assorbe velocemente e non unge (grande distribuzione, 75 mi, € 4,85

circa). © Piedi Feeling Esfoliante al Nocciolo d'Albicocca Bottega Verde - Una formula nutriente, morbida e

delicatamente esfoliante, ad azione intensiva, per levigare le zone ruvide e ispessite (negozi monomarca e

per corrispondenza, 100 mi, € 10,99).l'intervistaALLA DERMATOLOGA Delle problematiche legate ai piedi e della loro cura abbiamo parlato con la

dottoressa Mariuccia Bucci, dermatalogo plastico a Sesto S. Giovanni (Mi) e vicepresidente Isplad

(International-italian plasticaesthetic and oncologie dermatology). D'estate, come si fa ad avere sempre i piedi

in ordine? Innanzitutto bisogna tenerli lavati e puliti ogni giorno, magari con una doccia quotidiana. I pediluvi

di 5-10 minuti aiutano per i problemi specifici e vanno bene anche con il semplice bicarbonato. È importante

comunque asciugarli bene: dopo la doccia, dopo la piscina o dopo il bagno in mare. Qualche altro consiglio

specifico? I Un altro dato altrettanto importante della pulizia è che la pelle del piede deve respirare. Per

questo si dovrebbero scegliere calzature che, per la t qualità dei materiali e per il modello, lo permettano. Se

si portano le scarpe chiuse bisognerebbe sempre indossarle con un calzino o con un "fantasmino" di cotone,

una fibra che assorbe il sudore. In ogni caso, è importante eliminare o fare asciugare il sudore che non riesce

a evaporare; se resta sulla pelle, soprattutto fra le dita, con il caldo la fa macerare, aprendo le porte a funghi

e infezioni. [ II rischio "funghi" è così frequente? Un fungo in particolare, detto "piede d'atleta", si forma

tipicamente tra le dita per la macerazione legata a umidità e calore: nella zona si formano spellature vistose e

qualche volta anche fissurazioni che bruciano. Per guarire, servono farmaci antimicotici in polvere, da usare

localmente; se non bastano, si deve ricorrere al dermatologo. Chi sa di essere esposto al "piede d'atleta",

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oltre a una buona igiene quotidiana può usare le polveri antimicotiche, che sono assorbenti, per prevenirne la

comparsa. Chi non ne soffre, può usare talco e polveri assorbenti per contrastare comunque l'umidità locale.

"

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QUI FARMACIA farmaci un elenco per non confonderli più A cura dì Lorenza Resali. Prendere lucciole per lanterne, cioè una pillola di lassativo per una pillola di antidolorifico, perché accomunate

da un nome simile e da una confezione pressoché identica... Il problema è che, trattandosi di medicinali, si

rischiano intuibili conseguenze anche piuttosto serie. Per evitare le facili confusioni tra farmaci

"esteticamente" simili, il ministero della Salute ha messo a punto uno strumento efficace: il primo elenco di

farmaci Lasa aggiornato al 31 dicembre 2010 acronimo di "Look alike, sound alike", cioè "Appare simile,

suona simile". L'obiettivo è chiaro: prevenire gli errori legati all'uso dei medicinali non solo tra le mura

domestiche, ma soprattutto degli ospedali, dove questo problema è ben più frequente di quanto non si pensi,

con notevoli rischi per i ricoverati. L'elenco, che si può trovare sul sito del ministero, sarà sottoposto a un

aggiornamento periodico.

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QUI FARMACIA RICERCA A caccia della pillola anti-obesità A cura dì Lorenza Resali. Negli ultimi 25 anni, più di 120 molecole sono state studiate come farmaci antiobesità, a dimostrazione di

quanto la caccia alla pillola per perdere peso sia forsennata. Eppure, solo una molecola (orlistat) è sul

mercato e ha ricevuto la benedizione delle agenzie internazionali per il trattamento farmacologico a lungo

termine dell'obesità. Ma il futuro è più promettente. La ricerca ha puntato i microscopi sulla possibilità di

intervenire sulle stazioni del cervello che regolano il comportamento alimentare, sui meccanismi che

controllano lo sviluppo e il funzionamento del tessuto adiposo o sulla produzione degli ormoni intestinali che

possono ridurre il senso di fame e promuovere la perdita di peso in sicurezza.

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QUI FARMACIA BAMBINI La scoliosi si previene a scuola A cura dì Lorenza Resali. Prima si scopre, più semplice è "raddrizzare" la colonna vertebrale. Ecco perché la Fondazione Scoliosi Italia,

l'assessorato alla Salute del Comune di Milano e le strutture ospedaliere Irccs Istituto ortopedico Galeazzi e

Irccs Fondazione Don Gnocchi, promuovono "II benessere della schiena", progetto rivolto alle famiglie degli

studenti della scuola dell'obbligo mirato alla diagnosi precoce della scoliosi. I genitori possono contattare fino

a luglio il numero verde 800.911.478 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 per accedere allo screening

ortopedico.

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QUI FARMACIA VACANZE I medicinali "must nave" per tutti A cura dì Lorenza Resali. Fermo restando che, prima di partire, sarebbe meglio "creare" il kit salva-vacanze insieme al farmacista o al

medico di famiglia, ecco i farmaci indispensabili secondo la dottoressa Omelia Cappelli, presidente

dell'Associazione italiana donne medico: un antipiretico, un antinfiammatorio, un antidolorifico, un

disinfettante per la gola, un blando lassativo e un antidiarroico (la stitichezza da cambio di abitudini o la

vendetta di Montezuma sono piuttosto frequenti), un collirio e la melatonina anti jet-lag (se si cambia fuso

orario). E per la pelle? Creme e pomate contro le irritazioni cutanee, un antistaminico o un cortisonico a

potenza medio-bassa, disinfettanti, garze sterili e cerotti per le ferite.

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QUI FARMACIA CIRCOLAZIONE Gambe al passo con te A cura dì Lorenza Resali. L'insufficienza venosa è un disturbo abbastanza diffuso soprattutto tra le donne. I suoi sintomi più comuni

sono gambe gonfie, sensazione di pesantezza, dolore agli arti inferiori, prurito. Risolvere il problema non è

facile, ma alleviarlo è possibile. Venoruton è un medicinale a base di oxuretina, una sostanza della famiglia

dei flavonoidi ed estratti dai fiori e dalle foglie della Sophora japonica, che allevia i sintomi causati

dall'insufficienza venosa e dalla fragilità capillare. L'oxuretina ha un'azione antiossidante, che aiuta a

rinforzare le pareti venose e a facilitare la microcircolazione. Venoruton è disponibile in gel 2%, da applicare

sulla pelle massaggiando leggermente fino all'assorbimento completo per favorire l'azione del principio attivo.

In vendita in farmacia senza prescrizione medica. È un medicinale. Leggere attentamente il foglio illustrativo.

Autorizzazione su domanda del 09.03.2010.

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QUI FARMACIA MENOPAUSA Per viverla in bellezza A cura dì Lorenza Resuli. Puntuale come ogni anno, si è già aperta la "bella stagione della menopausa" Promensil, dedicata alle donne

che vogliono avere informazioni e consigli su questo delicato periodo della vita. A partire da maggio e fino al

prossimo autunno, telefonando al numero verde 800.900.064 sarà possibile ricevere in omaggio il "diario

della menopausa" e un campione omaggio di Promensil. Promensil di MF Pharma è una linea di integratori

per gestire e ridurre i sintomi della menopausa a base di Trifoglio rosso, pianta "portafortuna" ricchissima di

isoflavoni, che vantano una significativa attività biologica estrogenica, cioè che agisce in modo simile agli

estrogeni naturali. Promensil comprende integratori per le donne over 50, ma anche un test diagnostico per

capire se è davvero iniziata la menopausa. Per informazioni: www.promensil.it. prowjensil

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