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e-Tourism italiano 2008 Magda Antonioli Corigliano Rodolfo Baggio Febbraio 2009 MET Master in Economia del Turismo Università Commerciale Luigi Bocconi Via Sarfatti 25 20136 Milano Copyrigth MET – Uniiversità Bocconi – ann 2009

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e-Tourism italiano 2008 Magda Antonioli Corigliano Rodolfo Baggio Febbraio 2009

MET Master in Economia del Turismo

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e-Tourism italiano 2008

Magda Antonioli Corigliano, Rodolfo Baggio

Master in Economia del Turismo, Università Bocconi, Milano

con la collaborazione di:

Lucia Carniglia Mobissimo.

Sommario

Introduzione ................................................................................................................. 2

Web 2.0 e Turismo in Italia ......................................................................................... 6

La scelta Italia ............................................................................................................ 10

Il mercato e-Tourism italiano..................................................................................... 13

Conclusioni ................................................................................................................ 16

Bibliografia ................................................................................................................ 20

© MET Bocconi, febbraio 2009

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Introduzione

Fin dalla sua nascita come fenomeno di massa, il turismo è stato strettamente legato

all’utilizzo di tecnologie informatiche, un rapporto che si è accresciuto e intensificato con

la vasta diffusione del mondo Internet e del Web: esistono pochi dubbi, ormai, che la gran

parte del business nel settore del turismo sia legata all’uso di tali strumenti.

Vale giusto la pena ricordare come le ultime ricerche mostrino che (nel 2008) il 60% di

tutte le prenotazioni per i viaggi e quasi il 40% di tutte le prenotazioni alberghiere nel

Nord America sono direttamente generate da Internet, e come la situazione europea non si

discosti molto da questi valori (PhoCusWright, 2008a, 2008b). E’noto, peraltro, come tutti

i ricercatori sostengano che, al di là della stretta “operatività”, Internet rappresenti di gran

lunga il canale più influente per orientare scelte e decisioni di acquisto (ETC, 2009). Di

fatto, l’immagine e la competitività di qualunque impresa turistica oggi sono determinate

in gran parte dalle capacità di gestione del canale web per il marketing e per la

distribuzione del prodotto.

Il World Wide Web (WWW) fu originariamente ideato e sviluppato per distribuire

documenti statici. In seguito, l’utilizzo di sistemi dinamici per la gestione dei contenuti,

basati su database, ha permesso lo sviluppo di siti che consentono una maggiore

interazione fra l’utente e chi pubblica materiali online per quanto riguarda la ricerca delle

informazioni e la scelta dei contenuti da visualizzare.

Internet, oggi, offre un’enorme varietà di applicazioni il cui principale valore è

rappresentato dall’abilità nel mettere in contatto le persone, consentendo loro di interagire

dinamicamente e di provare un’esperienza comunicativa globale. Strumenti come i blog e i

social network sono l’evoluzione di mezzi di comunicazione ancora in uso (forum e

newsgroup, per esempio), che appartengono alla prima fase storica dell’evoluzione del

WWW. Tali strumenti, o meglio ambienti virtuali, favoriscono lo scambio di opinioni e

informazioni che possono essere arricchite da una grande quantità di materiali (testi,

immagini, video, suoni ecc.) a supporto delle sue argomentazioni.

Il turismo è un prodotto complesso, con caratteristiche intangibili che determinano un

elevato grado di incertezza al momento dell’acquisto. È questo il motivo per cui, durante il

processo di decisione, il consumatore si affida spesso a fonti di informazione considerate

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credibili e controllabili, come racconti ed esperienze vissute da parenti, amici e conoscenti.

Il passaparola risulta quindi uno strumento efficace per ridurre il disagio e l’incertezza

associati alla decisione della vacanza e da sempre è considerato uno dei fattori principali

che determinano le scelte del consumatore. E’ tradizionalmente legato alle conoscenze

individuali e a interazioni interpersonali dirette che, di conseguenza, coinvolgono un

numero limitato di persone. Oggi, però, i nuovi strumenti tecnologici a disposizione, e

soprattutto quelli legati al mondo Web 2.0, hanno dato a questo fenomeno dimensioni

planetarie.

Il termine Web 2.0 è stato coniato nel 2005 e fa riferimento alla seconda generazione di

servizi Internet, con i suoi nuovi strumenti partecipativi di comunicazione (O'Reilly, 2005).

Si tratta di strumenti e tecnologie che enfatizzano la collaborazione online degli utenti e

che facilitano grandemente la condivisione delle informazioni. Da un punto di vista

strettamente tecnologico, il Web 2.0 è del tutto equivalente alla prima generazione del

WWW. La differenza sostanziale risiede nell’approccio con cui gli utenti si rivolgono al

Web: dalla semplice consultazione passiva dei contenuti a una produzione dinamica e

attiva di contenuti, opinioni, discussioni, commenti che vanno ad alimentare e arricchire la

Rete. Le parole chiave di questa nuova fase del Web sono collaborazione e condivisione.

Per questo motivo si sono sviluppate molte piattaforme per la creazione di contenuti,

disponibili online a chiunque le desideri.

La combinazione di diverse tecnologie – convergenza digitale è forse l’espressione più

comune negli ultimi tempi – è oggi una realtà che sarà ancor più spinta nel prossimo

futuro. Telefonia, Internet, televisione (e forse altro) si avviano a essere completamente

integrati, interdipendenti e intercambiabili, aumentando ulteriormente le funzionalità e le

possibilità di fruizione e di manipolazione dei contenuti.

Ma, al di là delle possibilità di configurazione dinamica dei pacchetti di viaggio o della

capacità di fornire suggerimenti adeguati alle richieste, il ruolo centrale sarà (e in parte lo è

già) del tutto giocato dall’utente. E’, di fatto, un nuovo modo di intendere la Rete, che pone

al centro i contenuti, le informazioni e l’interazione in maniera ancor più determinata di

quanto non lo sia stato finora.

Il concetto di Web 2.0 pone l’enfasi sulle capacità di condivisione dei dati tra le diverse

piattaforme, sia hardware che software. La nuova filosofia all’insegna della collaborazione

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porta a un’interazione sociale realizzata grazie alla tecnologia. Attitudine, o come qualcuno

afferma “stato mentale”, più che tecnica, i servizi e gli strumenti del Web 2.0 trasformano

ogni utente da consumatore più o meno passivo quale oggi è in attivo partecipante e

fornitore di contenuti, messi a disposizione di chiunque sia connesso, indipendentemente

dal dispositivo che utilizza.

Alcuni di questi servizi sono già pienamente funzionanti e hanno ottenuto risultati

clamorosi. Si pensi a Wikipedia (www.wikipedia.org), per esempio, l’enciclopedia

costruita direttamente dai suoi lettori senza alcuno dei meccanismi tradizionali di controllo.

Essa si avvia rapidamente a diventare il sito (o meglio il sistema di siti) più visitato al

mondo, ed è stata riconosciuta dalla prestigiosa rivista Nature come affidabile e precisa al

pari (se non meglio) della monumentale Enciclopedia Britannica (Giles, 2005).

Web 2.0 e Travel 2.0, la sua declinazione “turistica” (Bray, 2006; Wolf, 2006), sono

termini entrati ormai nel linguaggio comune. Più che tecnologie vere e proprie essi

indicano un nuovo modo di concepire il Web e di usare la rete, in cui l’utente è sempre più

il protagonista trasformandosi di volta in volta in ricercatore, commentatore, generatore di

contenuto, membro di una community. Questo nuovo approccio d’uso sta conferendo

all’utente nuovo potere: gli utenti-turisti vogliono creare da soli il “viaggio ideale”, il

“soggiorno personalizzato” che, cosa non del tutto scontata, non necessariamente coincide

con la soluzione meno costosa. Il prezzo, infatti, si dimostra sempre più essere non l’unico

determinante nella scelta.

Benché a volte troppo enfatizzato dal punto di vista promozionale e comunicativo, e con

pressioni “economiche” spesso esagerate, il fenomeno Travel 2.0 è sicuramente

importante. Lo dimostrano il successo dei numerosi siti di discussione e commento su

viaggi e soggiorni (i travel blog), le funzioni di progettazione condivisa di viaggi, i motori

di ricerca dedicati di nuova generazione.

Il cambio di focus, da offerta di prodotti e servizi a riconoscimento delle esigenze e dei

bisogni dei consumatori, diventa sempre più deciso. Ciò non può che produrre un

cambiamento nei modelli di business online. Il turista o viaggiatore diventa recensore,

commentatore, blogger, membro attivo di una community, fotografo amatoriale, video

maker, podcaster.

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Nonostante il suo imperioso affermarsi, il fenomeno non stupisce in maniera particolare.

Infatti il Web 2.0 non fa altro che proporre strumenti avanzati per favorire quel bisogno di

socialità che è scritto nel DNA dell’uomo. Il bisogno naturale e innato di stare in un

gruppo trova canali estremamente semplici da usare e in grado di amplificare le

potenzialità e la possibilità di stabilire e coltivare relazioni interpersonali. Allo stesso

tempo, a ben guardare, il mondo Web 2.0 altro non è se non l’evoluzione di quella che può

essere considerata la più importante innovazione tecnologica nella storia dell’umanità.

“Più della prima ruota – e più ancora dello sfruttamento del fuoco – il linguaggio fornì le

basi per tutto il progresso futuro sul quale la civiltà umana sarebbe stata costruita” (IBM,

2004: 1).

L’influenza di questo mondo sul turismo è anch’essa spiegabile negli stessi termini. Un

insieme di tecnologie che soddisfano bisogni primari della specie umana vengono applicate

per soddisfare le esigenze di un altro bisogno primario: quello di viaggiare e spostarsi.

Quel bisogno che dalla metà del secolo scorso ha assunto i connotati di fenomeno di

massa: il turismo.

Scopo dell’attività di ricerca presentata sinteticamente in queste pagine è quello di

analizzare lo stato dell’arte dell’utilizzo di tecnologie moderne nel mondo del turismo

italiano e di fare il punto sui risvolti economici del fenomeno.

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Web 2.0 e Turismo in Italia

Innanzitutto, la verifica si incentra sulla diffusione dell’utilizzo degli strumenti considerati

tipici del mondo Web 2.0 da parte degli operatori turistici italiani.

Come noto, la diffusione del Web come strumento di marketing, comunicazione e

operativo (per la vendita di prodotti e servizi) è elevata anche nel nostro Paese, come

elevato è il numero di individui che regolarmente utilizzano Internet. Le ultime stime di

Internet World Stats (IWS, 2009) danno per l’Italia una penetrazione di circa il 59% della

popolazione che ci pone al quarto posto in Europa e al decimo nel mondo.

Sono stati esaminati circa 300 siti web appartenenti a operatori turistici di varie tipologie:

agenzie di viaggi, tour operator, hotel, villaggi turistici, agriturismi e ostelli e i siti delle

agenzie per la promozione turistica delle regioni. L’analisi ha evidenziato la presenza o

meno di funzionalità tipiche del mondo Web 2.0: blog, strumenti di social networking, feed

RSS, wiki, strumenti di collaborative tagging, mash-up (mappe e cartine), podcast audio e

video, applicazioni Ajax (Scarani, 2008).

38%

13%

30%

35%

3%

0%

10%

20%

30%

40%

50%

Agenzie Viaggi Hotel Regioni Tour Operator Villaggi Turistici,Agriturismi,

Ostelli

Figura 1 Siti web turistici italiani con almeno una funzione Web 2.0

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I risultati sono evidenziati in Figura 1 che riporta la percentuale di siti web esaminati che

offrono almeno una delle funzioni elencate sopra. Complessivamente circa il 29% dei siti

offre almeno un possibilità di interazione Web 2.0 ai suoi visitatori.

La Tabella 1 mostra la distribuzione di queste funzionalità, divise nelle seguenti categorie:

GC (Consumer generated content): blog, feed RSS, wiki

RM (Rich Media): podcast audio e video e applicazioni Ajax

MU (Mash-up): mash-up (mappe e cartine)

SOC (Social networking): strumenti di social networking e di collaborative tagging

Tabella 1 Strumenti Web 2.0 offerti dai siti web turistici italiani

GC RM MU SOC Agenzie Viaggi 36% 13% 20% 15% Hotel 11% 2% 5% 3% Regioni 25% 5% 5% 5% Tour Operator 30% 3% 17% 8% Villaggi Turistici, Agriturismi, Ostelli 3% --- --- ---

.

0%

5%

10%

15%

20%

25%

Nord Centro Sud

GrandeMedioPiccolo

Figura 2 Distribuzione geografica e per dimensioni dei siti web con almeno una funzione Web 2.0

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Grande; 32%

Medio; 37%

Piccolo; 31%

Nord; 57%

Centro; 32%

Sud; 11%

Figura 3 Distribuzione geografica e per dimensioni dei siti web con almeno una funzione Web 2.0

La Figura 2 e la Figura 3 mostrano infine le distribuzioni per area geografica e per

dimensioni di azienda dei siti web con almeno una funzionalità Web 2.0

Ancora una volta si può riscontrare una certa “arretratezza” complessiva nell’utilizzo di

tecnologie avanzate da parte degli operatori turistici italiani. Pochi sono i siti che

permettono ai loro utenti di usufruire di quelle funzionalità oggi considerate punto di forza

di una efficace presenza online. Questo fatto è da diverso tempo all’attenzione di

ricercatori e operatori ed è stato più volte segnalato e commentato (Antonioli Corigliano &

Baggio, 2004; Baggio, 2003, 2004, 2005; Baggio & Antonioli Corigliano, 2006, 2009;

Franconi & Baggio, 2008).

La questione è abbastanza critica. La grande diffusione di Internet, soprattutto in certi

Paesi, fa sì che questo canale abbia un’importanza fondamentale nell’indirizzare

viaggiatori e turisti verso destinazioni o strutture. I nostri mercati turistici principali

(Germania, Usa, Regno Unito) hanno una percentuale di utenti Internet molto elevata. E’

ovvio che la scarsa qualità nella presenza online rischia di dirottare i cyberutenti verso altre

mete. L’analisi della situazione fa emergere una scarsa convinzione di fondo nell’utilizzo

del canale elettronico e, soprattutto, ripropone quella carenza di collaborazione e di

cooperazione fra le diverse entità, che anche in campi più “reali” viene indicata come uno

dei principali fattori di criticità del sistema turistico italiano.

Ciò è ancora più grave alla luce delle evoluzioni tecnologiche del futuro prossimo.

L’applicazione delle tecnologie della telefonia mobile e delle connessioni wireless, e la

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diffusione di connessioni fisse a larga banda si fanno già sentire. Blog, social networking,

aggregatori RSS, motori di ricerca condivisi hanno già radicalmente modificato i

comportamenti, i gusti e le esigenze dei consumatori. Nei prossimi anni l’impatto di queste

tecnologie sul settore turistico sarà ancor più marcato. Difficile trovare risposte semplici o

ricette miracolose. E anche investimenti grandiosi rischiano di essere sprecati se il tessuto

connettivo del sistema turismo non è in grado di capire e di usare in maniera efficiente tali

strumenti.

In questo senso, il ruolo che le istituzioni, in particolare quelle educative, possono giocare

riveste un’importanza strategica fondamentale. Ciò di cui si sente il bisogno non è tanto un

corredo tecnico specialistico, importante ma relativamente semplice da acquisire, quanto

piuttosto un insieme di competenze, idee e attitudini trasversali che sappiano coniugare e

integrare le conoscenze tecniche con quelle culturali, di business e di comunicazione. E,

soprattutto, che sappiano fungere da punto di riferimento per sviluppare quelle logiche di

aggregazione e di collaborazione che sono, oggi, un presupposto essenziale per creare una

massa critica di risorse in grado di soddisfare l’esigente turista tecnologico.

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La scelta Italia

La ricerca continua con l’analisi delle scelte dei cyberturisti e con l’analisi di quanti fanno

della destinazione Italia il loro motivo di interesse.

I dati per questa seconda parte della ricerca sono stati forniti da Mobissimo

(www.mobissimo.com); si tratta di un motore di ricerca specializzato nel reperimento e nel

confronto di soluzioni di viaggio, principalmente hotel e trasporti. Nato in California nel

2003, Mobissimo effettua le sue ricerche su più di 200 siti web di compagnie aeree

(low-cost incluse), treni ad alta velocità, catene alberghiere e autonoleggi. Il motore è

presente in molti Paesi e conta, a oggi, più di 6 milioni di visitatori al mese che effettuano

oltre 4 milioni di ricerche. La sua “neutralità” verso le fonti ne fanno uno strumento

prezioso per gli scopi della presente ricerca.

Sono stati raccolte e analizzate circa 5 milioni di operazioni (ricerche). All’interno di

queste sono state selezionate quelle aventi come oggetto le destinazioni italiane. La

distribuzione delle richieste in base al Paese d’origine è riportata in Figura 4.

Figura 4 Distribuzione delle ricerche su Italia per paese d’origine

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Per quanto con valori percentuali leggermente diversi, si ritrova in questi dati un panorama

abbastanza noto e consolidato. USA, Germania e Paesi nordeuropei sono da sempre i

mercati di riferimento del turismo italiano (dati ISTAT).

Se si mettono a confronto i dati per gli ultimi due anni (gli unici disponibili con

significatività statistica) si trova la situazione riportata in Figura 5.

Figura 5 Confronto 2007-2008 per i mercati d’origine

La flessione dell’interesse da parte di turisti americani, francesi, svizzeri e greci è, almeno

in composizione percentuale, bilanciata dall’aumento di quelli di altre nazioni e soprattutto

del turismo interno.

I principali motivi di interesse da parte di coloro che usano il motore di ricerca per

pianificare un viaggio sono mostrati in Figura 6. Anche in questo caso sono confermate le

conclusioni di numerose altre indagini che vedono risorse naturali culturali e artistiche,

ecc. come principali motivi di scelta della destinazione Italia da parte dei turisti stranieri.

Per questi “segmenti” le mete considerate più attraenti sono quelle riportate in Figura 7.

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Figura 6 Motivazioni di scelta dei turisti interessati all’Italia

Figura 7 Scelte principali per segmento

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Il mercato e-Tourism italiano

Aspetto sicuramente interessante è quello che riguarda il mercato online dei prodotti

turistici. Diverse ricerche affrontano tale argomento e stimano, normalmente in maniera

indiretta, la consistenza del mercato nei vari Paesi. Per quanto riguarda l’Italia ricerche

come quelle di Netcomm (2008), Casaleggio (2008), o PhoCusWright (2008a) portano a

stime intorno ai 3.500-4.000 miliardi di euro per il 2008, che equivale a una percentuale

dell’ordine del 10% del mercato complessivo del settore. Anche se rappresenta la voce più

consistente dell’e-commerce italiano (circa il 43%) si tratta di dimensioni ben al di sotto di

quelle riscontrabili negli altri Paesi europei o negli USA.

I dati forniti da Mobissimo indicano la necessità però di rivedere queste stime, e forse il

concetto stesso di mercato online italiano o nazionale.

L’analisi riguarda circa 8.300 transazioni di acquisto effettuate da utenti italiani.

Innanzitutto emerge la preferenza decisa verso siti di intermediari (agenzie di viaggi

online, OLTA), come mostrato dalla Figura 8.

85%

15%

88%

12%

0%

20%

40%

60%

80%

100%

OLTA Operator

Tipo di sito

% a

cqui

sti

AIR HOTEL

Figura 8 Distribuzione delle transazioni di acquisto

Benché questo risultato non possa essere considerato del tutto significativo, vista la

composizione delle fonti che Mobissimo utilizza per le ricerche, è tuttavia estremamente

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indicativo di una tendenza in atto già da tempo che si ritrova in molte ricerche (vedi per

esempio Marcussen, 2008). Dopo un primo periodo (1998-2003) nel quale si è vista una

crescita rapida del mercato disintermediato, verso i singoli operatori, la situazione è

cambiata. I consumatori online sono tornati a utilizzare massicciamente gli intermediari e

le agenzie di viaggi online rappresentano oggi circa metà del mercato. Da un paio di anni

la divisione fra acquisti intermediati e quelli diretti non fa registrare sbilanciamenti

particolari. La crescita del numero di operatori presenti online e della conseguente

complessità della composizione di un viaggio riporta in auge la necessità di rivolgersi a

strutture competenti e affidabili. Nello stesso senso si può leggere il fenomeno parallelo di

crescita rapida dei motori di ricerca specializzati o di quei siti che, in un modo o nell’altro,

offrono la possibilità di confrontare diverse offerte.

Il risultato più interessante viene però dal confronto fra i siti utilizzati dai viaggiatori

italiani per effettuare i loro acquisti (vedi Figura 9).

23%

15%

59%

2%

12%

23%

62%

3%

0%

20%

40%

60%

80%

ITA EUR USA Altro

Nazionalità sito

% fa

ttura

to

AIR HOTEL

Figura 9 Percentuali di fatturato per nazionalità del sito web

Come si nota, la stragrande maggioranza degli acquisti viene effettuata su siti non italiani

(circa l’80%). Un’attenta analisi della composizione delle fonti di Mobissimo, però, porta a

una riconsiderazione di questo risultato. Bisogna aggiungere a questi risultati quelli di

operatori di grande importanza nel mercato italiano che Mobissimo non intercetta, primo

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fra tutti Expedia, che viene unanimemente riconosciuta come il leader del mercato online

italiano (alcune stime danno intorno al 30%-35% la sua quota di mercato in Italia).

Stimando questo contributo e rinormalizzando i risultati si ottiene la situazione

rappresentata in Figura 10.

2%

52%

16%

30%

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

Altro

USA

EUR

ITA

Naz

iona

lità

forn

itore

Acquisti

Figura 10 Stima della distribuzione dei fatturati del turismo online italiano

Benché cambiata, la situazione resta concettualmente simile alla precedente. I siti italiani

contribuiscono per circa un terzo al volume complessivo degli affari generati dai

consumatori italiani. Possiamo quindi concludere che le valutazioni di solito effettuate

sull’e-commerce turistico italiano sono largamente sottostimate.

Per quanto sorprendente questo risultato sembra ben in linea con quanto evidenziato in

altre parti di questo lavoro. I ciberturisti italiani sono numerosi, evoluti e sofisticati utenti

della Rete che cercano di sfruttare al massimo le potenzialità offerte. A questa domanda

forte gli operatori del settore rispondono a fatica e con un’offerta fondamentalmente

debole. Il risultato è la ricerca di possibili fonti di “approvvigionamento” senza curarsi,

com’è “naturale” che sia, di appartenenze geografiche, ma dando priorità alla rispondenza

ai propri gusti e alla soddisfazione delle proprie necessità e dei propri gusti.

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Conclusioni

La ricerca presentata in queste pagine ha evidenziato alcuni punti importanti del rapporto

fra mondo del turismo e tecnologie dell’informazione e della comunicazione nel nostro

Paese. Gli operatori turistici italiani mostrano ancora una non determinata convinzione

nell’uso della tecnologia. Ciò rischia di aggravare la tendenza riscontrata al rallentamento

della crescita del settore in Italia.

Il sintomo preoccupante evidenziato sopra, poi, rappresenta un problema concreto, da

affrontare in maniera seria e decisa. Esiste in Italia una domanda forte e sofisticata in

termini di numero di utenti e del loro utilizzo della Rete anche e soprattutto come fonte di

informazioni per la preparazione di viaggi e vacanze. Questa domanda non sembra trovare

una risposta soddisfacente nell’offerta online e quindi si rivolge altrove con il risultato di

impoverire gli introiti di quanti lavorano nel settore. Molto probabilmente (e questo sarà

oggetto di approfondite indagini future) la stessa situazione si ritrova se si considerano

turisti di altri Paesi.

Il turismo italiano dovrebbe ormai conoscere l'importanza del canale online ed essere

consapevole del fatto che intrattenere rapporti stretti e vendere direttamente al consumatore

è un obiettivo prioritario. La situazione è anche resa più complessa dalla presenza sempre

più massiccia e imponente delle agenzie turistiche online che fanno sentire la loro

influenza.

I problemi principali che ci si trova ad affrontare oggi sono di tre tipi diversi: 1) la

revisione della presenza online (sito web) in modo da catturare il più possibile l’attenzione

e il riconoscimento da parte dei navigatori; 2) il rapporto con i diversi canali di

distribuzione, tradizionali, diretti e intermediati online nel tentativo di ottimizzarli e di

aumentare i ricavi; 3) la presa d’atto che l’attività degli utenti nel mondo Web 2.0 diventa

un fattore cruciale per l’immagine e lo sviluppo dell’azienda.

Diventano pertanto estremamente importanti tutte le attività che possono portare a:

ottimizzazione del sito e arricchimento con funzionalità interattive che consentano

all’utente una facile e razionale approccio;

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ottimizzazione degli aspetti che influenzano la reperibilità e la visibilità del sito in

rete, con un’attenta considerazione del funzionamento dei motori di ricerca e degli

altri canali di informazione a disposizione degli utenti;

rafforzamento del rapporto con i clienti attraverso sistemi di CRM (Customer

Relationship Management) e di marketing online, dando massima attenzione

all’integrazione di strategie Web 2.0;

ottimizzazione dei canali di distribuzione con metodi e strumenti avanzati di yield e

revenue management.

Tali attività, come ovvio, non possono essere il risultato di atteggiamenti semplicistici o

derivanti dall’infatuazione per mode o tendenze presunte. Devono, invece, scaturire da un

attento lavoro di pianificazione strategica nel quale si considerano non solo le possibilità

presenti e (per quanto possibile) future del mondo della tecnologia, ma anche, e forse

soprattutto, le proprie necessità, i propri stili di lavoro e le proprie capacità e conoscenze di

questo mondo.

Infine, oggi più che mai, è necessario superare individualismi e particolarismi. Il mondo

Web è diventato un mondo estremamente complesso e, quindi, costoso da affrontare e

rischioso. Per di più la sua natura profonda è una natura sociale e interattiva. Difficilmente

una singola azienda, se non di dimensioni più che adeguate, è in grado di permettersi un

“gioco a tutto campo”. E’ solo attraverso forme avanzate e strette di collaborazione e di

cooperazione che diventa possibile affrontare le sfide dei prossimi anni assemblando quella

massa critica di risorse materiali e umane che il Web richiede oggi.

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L’Università Bocconi e la Formazione nel Turismo

La crescente attenzione con la quale si guarda oggi al turismo come a un settore trainante dell’economia porta sempre più in primo piano le esigenze di formazione e professionalizzazione all’interno del comparto, in quanto leve determinanti per mantenerne e accrescerne la competitività.

L’impegno dell’Università Bocconi a fornire risposte efficaci alle richieste formative post laurea nel settore del turismo si concretizza nel Master Universitario in Economia del Turismo. Si tratta un master che attinge al patrimonio di competenze consolidate nell’arco di un ventennio di esperienza della Bocconi nella formazione in ambito turistico. Dal 2002 il Master è inoltre certificato secondo il sistema TedQual, sviluppato dall’UNWTO (UN World Tourism Organization)-Themis Foundation.

Il Master in Economia del Turismo si inserisce nell’ampia gamma dell’offerta formativa dell’Università Bocconi in ambito turistico costituita da:

corsi per Executive in “General Management nel Turismo” e “General Management per il comparto alberghiero” organizzato presso la SDA Bocconi School of Management;

corsi organizzati presso la SDA rivolti a operatori di segmenti turistici specifici, del settore pubblico e privato, su tematiche specifiche;

corsi Post Graduate, rispettivamente su “Tourism Policy and Strategy” e su “Destination Management” organizzati in collaborazione con l’UNWTO.

Il progetto formativo che scaturisce dall’impegno dell’Università Bocconi, unitamente al costante confronto con le reali esigenze degli operatori turistici, permette l’acquisizione di competenze strategiche quali il management, il marketing, la pianificazione e la gestione dei sistemi informativi, in tutti i settori delle attività turistiche: dagli alberghi alle strutture extralberghiere, dai tour operator alle agenzie di viaggi, dai vettori agli organizzatori di congressi ed eventi, dalla gestione dell’offerta turistica di beni culturali alla valorizzazione di specifiche risorse (enogastronomiche, artistiche, sportive, ecc.), dagli organismi ed enti pubblici di livello internazionale a quelli locali.

Segreteria MET via Röntgen, 1 20136 Milano tel.: +39 02 58365447 fax: +39 02 58365439 email: [email protected] Web: www.unibocconi.it/met

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Fondato nel 2003 dopo più di cinque anni di ricerche alla Stanford University, Mobissimo è un motore di ricerca viaggi pionieristico che offre la possibilità di confrontare in tempo reale le offerte di acquisto di viaggi online. Utilizzando una semplice interfaccia web, Mobissimo permette ai clienti di trovare e acquisire velocemente offerte di viaggio che soddisfanno le proprie esigenze senza dover scaricare o installare alcun software. Con un’avanzata tecnologia, la più vasta selezione di fornitori di viaggi e un modello di business efficace che offre benefici a consumatori e aziende, Mobissimo si posiziona in maniera unica per aiutare i fornitori di viaggi ad aumentare la conoscenza del brand e a favorire le vendite attraverso la sua sofisticata piattaforma di ricerca e di marketing. Alcuni numeri Oltre 200 siti web consultati 88 compagnie aeree low cost 68 compagnie aeree internazionali, agenzie di viaggi online, hotel,

autonoleggi 3 continenti coperti 8 siti web internazionali (US, UK, FR, ES, PL, IN, IT, DE) e fra poco

GIAPPONE Numero medio di ricerche per visitatore: 2.23 Crescita media mensile: +12% Mobissimo è un efficace ed efficiente “aggregatore” di contenuti, un Motore studiato per dare supporto ai fornitori che permette di geo-localizzare le ricerche e gli investimenti pubblicitari (piattaforma di gestione advertising flessibile e combinabile), Data Warehouse. Gli utenti del sito Mobissimo.com è fra i migliori 10,000 siti al mondo (Quantcast) Il sito è frequentato da una popolazione a leggera maggioranza femminile, di condizione economica medio-alta. Le principali fasce di età sono quella dei 18-35 anni e dei senior. C’è un’alta percentuale di utenti con formazione superiore (laurea e post-laurea).

Mobissimo sulla stampa Business Week - "Questo sito di ricerca viaggi andrà lontano"

Wall Street Journal - "Un modo nuovo di scegliere offerte speciali" Time Magazine - "Il Google delle ricerche di viaggi"

Time Magazine - "Fra i top 50 siti del Time" LA Times - "Trovato un itinerario più veloce e un ottima offerta aerea"

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