Fëdor Dostoevskij Lettere - Il Saggiatore...biografie di alcuni personaggi celebri – tra cui...

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Fëdor Dostoevskij Lettere Fëdor Dostoevskij è uno dei più grandi scrittori di sempre. Le sue opere sono annoverate tra i capolavori della lettera‑ tura di ogni epoca e luogo e, ancora oggi, nutrono lettori di tutto il mondo. Sono romanzi totali, monumenti letterari che contengono un sapere universale e manifestano la comples‑ sità della nostra esistenza travalicando confini e generazio‑ ni. Così le Lettere, che Dostoevskij ha affidato alle mani dei suoi familiari, dei suoi amori, dei suoi sodali, costituiscono il romanzo di una vita, un’opera letteraria parallela all’opera, ma anche sorgente viva per l’opera stessa. E difatti sembra‑ no traboccare di materiale romanzesco: l’arresto per aver fre‑ quentato un circolo di socialisti utopici, la condanna a morte, la grazia ottenuta pochi minuti prima di salire al patibolo; il confino in Siberia e la persecuzione della malattia; la conti‑ nua e strenua battaglia per migliorare la propria condizione economica senza sacrificare nulla della propria arte. Per buona parte inedite in Italia, queste pagine testimonia‑ no poi gli scatti e le evoluzioni del pensiero di Dostoevskij, permettendoci di osservarne da vicino i movimenti interiori, come quando nel 1839, a soli diciotto anni, dichiara con or‑ goglio al fratello di voler dedicare la propria vita a svelare il mistero dell’essere umano. Le Lettere – ora interamente ritradotte, a comporre l’epi‑ stolario di Dostoevskij più completo mai pubblicato in Ita‑ lia – raccontano questa missione; tracciano le linee di un’au‑ tobiografia intima e coinvolgente e rivelano una personalità infuocata, dedita alla letteratura fino allo stremo delle for‑ ze; offrono un nuovo sguardo sul suo percorso intellettua‑ le e sulla genesi di opere che hanno cambiato per sempre la letteratura, sollevando interrogativi che ancora reclamano ri‑ sposte. Sono la lente d’ingrandimento su uno scrittore che ha esplorato gli abissi della condizione umana e ne è uscito più vivo che mai. € 75,00 | pp. 1392 A cura di Alice Farina Traduzione di Giulia De Florio, Alice Farina e Elena Freda Piredda Fëdor Dostoevskij è nato a Mosca l’11 novem‑ bre del 1821 ed è morto a San Pietroburgo il 9 febbraio 1881. In libreria dal 5 novembre

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Fëdor DostoevskijLettereFëdor Dostoevskij è uno dei più grandi scrittori di sempre. Le sue opere sono annoverate tra i capolavori della lettera‑tura di ogni epoca e luogo e, ancora oggi, nutrono lettori di tutto il mondo. Sono romanzi totali, monumenti letterari che contengono un sapere universale e manifestano la comples‑sità della nostra esistenza travalicando confini e generazio‑ni. Così le Lettere, che Dostoevskij ha affidato alle mani dei suoi familiari, dei suoi amori, dei suoi sodali, costituiscono il romanzo di una vita, un’opera letteraria parallela all’opera, ma anche sorgente viva per l’opera stessa. E difatti sembra‑no traboccare di materiale romanzesco: l’arresto per aver fre‑quentato un circolo di socialisti utopici, la condanna a morte, la grazia ottenuta pochi minuti prima di salire al patibolo; il confino in Siberia e la persecuzione della malattia; la conti‑nua e strenua battaglia per migliorare la propria condizione economica senza sacrificare nulla della propria arte. Per buona parte inedite in Italia, queste pagine testimonia‑no poi gli scatti e le evoluzioni del pensiero di Dostoevskij, permettendoci di osservarne da vicino i movimenti interiori, come quando nel 1839, a soli diciotto anni, dichiara con or‑goglio al fratello di voler dedicare la propria vita a svelare il mistero dell’essere umano.Le Lettere  –  ora interamente ritradotte, a comporre l’epi‑stolario di Dostoevskij più completo mai pubblicato in Ita‑lia – raccontano questa missione; tracciano le linee di un’au‑tobiografia intima e coinvolgente e rivelano una personalità infuocata, dedita alla letteratura fino allo stremo delle for‑ze; offrono un nuovo sguardo sul suo percorso intellettua‑le e sulla genesi di opere che hanno cambiato per sempre la letteratura, sollevando interrogativi che ancora reclamano ri‑sposte. Sono la lente d’ingrandimento su uno scrittore che ha esplorato gli abissi della condizione umana e ne è uscito più vivo che mai.

€ 75,00 | pp. 1392

A cura di Alice Farina

Traduzione di Giulia De Florio, Alice Farina e Elena Freda Piredda

Fëdor Dostoevskij è nato a Mosca l’11 novem‑bre del 1821 ed è morto a San Pietroburgo il 9 febbraio 1881.

In libreria dal 5 novembre

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Questo libro, un autentico pezzo da collezione, invita il lettore a penetrare nel cuore del processo creativo di Nick Cave, e apre la strada a un incon‑tro del tutto nuovo e intimo con l'artista, presen‑tandone la vita, il lavoro e le fonti di ispirazione, ed esplorando i suoi molti universi reali e immaginari.Il volume contiene riproduzioni a colori di opere d'arte originali e inedite, testi scritti a mano, fo‑tografie e documenti personali corredati da com‑menti e riflessioni di Nick Cave, Janine Barrand e Darcey Steinke.

I materiali inediti qui raccolti sono una testimo‑nianza visiva dell’infanzia e dell’adolescenza di Nick Cave e di più di quattro decenni di musica.Stranger Than Kindness ci interroga su ciò che mo‑della le nostre vite determinandoci in quanto in‑dividui, e al contempo celebra la singolarità e il potere dello spirito creativo. Il libro è l’ideale pro‑seguimento di Stranger Than Kindness: The Nick Cave Exhibition, la mostra alla Royal Danish Li‑brary di Copenhagen che raccoglie installazioni su larga scala, paesaggi sonori ricchi di atmosfe‑ra e oltre 300 pezzi tra opere d'arte originali, dia‑ri, objets trouvés, fotografie e testi scritti a mano. Il libro è stato sviluppato e composto da Nick Cave con la curatrice Christina Back. Le immagini sono state selezionate dai materiali presenti in mostra.

La produzione artistica di Cave copre un ampio spettro di mezzi e di modalità espressive, tra cui la

creazione di colonne sonore di film e la scrittura di romanzi. Il suo ultimo tour Conversations e il sito web Red Hand Files hanno visto Cave esplora‑re una più profonda e diretta relazione con il suo pubblico.L’album più recente di Nick Cave & The Bad Seeds, Ghosteen, è considerato da pubblico e critica il mi‑gliore fino a oggi dell’artista australiano, ed è entra‑to nelle top ten musicali di 14 paesi. L'anteprima mondiale su YouTube ha registrato quasi un milio‑ne e mezzo di visualizzazioni.

€ 38,00 | pp. 276

Traduzione di Luca Fusari

In libreria dal 5 novembre

Nick CaveStranger Than Kindness

Un viaggio per parole e immagini nel mondo creativo del musicista

e cantautore Nick Cave; il racconto di un’icona culturale attraverso le

fotografie inedite, gli oggetti personali e i manoscritti delle sue canzoni.

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Brian DillonVite di nove ipocondriaci eccellentiAndy Warhol era ossessionato dalle macchie rosse che gli erano comparse sul naso. Charles Darwin teneva scrupolo‑si diari del suo stato fisico. Charlotte Brontë riversava i suoi presunti malesseri nei protagonisti dei suoi romanzi. Glenn Gould credeva che una pacca amichevole sulla schiena gli avesse fatto perdere il suo tocco al pianoforte. E tutti noi conosciamo qualcuno che, non appena pensa di avere un sintomo di qualcosa, apre un motore di ricerca e inizia a scorrere le pagine finché trova la conferma che aspettava: è afflitto da qualche orrendo malanno.Vite di nove ipocondriaci eccellenti esplora, attraverso le biografie di alcuni personaggi celebri – tra cui anche Marcel Proust, Michael Jackson, Florence Nightingale –, la paura e la speranza, la malattia e l’immaginazione, la disperazione e la fantasia da cui tutti possiamo essere colti. Brian Dillon percorre e oltrepassa la maschera comica del malato im‑maginario trasportandoci sul piano della cruda realtà, mo‑strandoci le ansie terribili di queste grandi figure della lette‑ratura, della musica, dell’arte e della scienza, e chiedendosi se non ci sia un legame tra l’ipocondria e la creatività: l’iso‑lamento e la tendenza ad ascoltare ogni sussulto del proprio corpo giovano senz’altro alla ricerca – scientifica e artisti‑ca –, ma forse minano la psiche. Quella di Brian Dillon è un’indagine profonda nelle esperienze di vita, che ci resti‑tuisce un racconto intimo, umano e coinvolgente di menti che lottano con corpi, di terrori e momentanei sollievi, dei più originali tentativi di porre rimedio a malanni percepiti o reali. Scritto con trasporto e passione, spirito e originalità, questo libro è un viaggio nel dolore delle nostre membra e tra i mostri che albergano nella nostra testa.

«Questo libro è così bello che dopo averlo letto mi sono dovuta sdraiare un attimo.»

The Guardian

€ 24,00 | pp. 336

Traduzione di Alessandra Castellazzi

Brian Dillon (1969) insegna Critical Writing al Royal College of Art di Londra ed è editor del‑la rivista Cabinet. Scrive abitualmente per The Guardian, London Review of Books, The Times Literary Supplement, Artforum e Frieze. Tra i suoi libri ricordiamo In the Dark Room (2005), con cui ha vinto l’Irish Book Award, Ruins (2011), San‑ctuary (2011) e Objects in This Mirror (2014).

In libreria dal 12 novembre

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Camilla GrudovaAlfabeto di bambolaUn uomo aracniforme si innamora di una macchina da cucire, un polpo si accoppia con una polena, una giovane donna‑lupo ruba giocattoli per i propri figli. I personaggi dei tredici racconti di Alfabeto di bambola abitano mondi grigi, sembrano sopravvivere sotto nubi minacciose, in una realtà che ha le fattezze di un tribunale kafkiano, un carcere di Piranesi, una distopia patriarcale, una camera delle me‑raviglie di qualche folle collezionista del Settecento. Quello intrapreso in queste storie è un viaggio nell’orrore del quoti‑diano, tra parti anatomiche mummificate, candelabri dotati di vita cosciente, cucine infestate di parassiti, corpi deformi e animaleschi. Siamo trascinati in un universo grottesco e surreale che traduce alla perfezione le ossessioni di Camilla Grudova, riversate in queste pagine con ironia secca e con l’imper‑turbabilità di una bambola di pezza. Una scrittura che ri‑corda Angela Carter, Margaret Atwood e Shirley Jackson, con un’abilità narrativa strabiliante che incalza e cattura il lettore, come una ragnatela, come una vecchia casa infestata da cui non riesce a uscire.

DAL LIBRO

Un pomeriggio, dopo aver bevuto una tazza di caffè in sog‑giorno, Greta scoprì come scucirsi. I suoi vestiti, la pelle e i capelli le si staccarono di dosso come la scorza sbucciata di un frutto, e il suo vero corpo se li lasciò alle spalle.

€ 19,00 | pp. 208

Traduzione di Andrea Morstabilini

Camilla Grudova è una scrittrice canadese. Al‑cuni dei suoi racconti sono apparsi su Granta e The White Review. La raccolta Alfabeto di bambo‑la è stata finalista allo Shirley Jackson Award e al Danuta Gleed Literary Award.

In libreria dal 12 novembre

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€ 65,00 | pp. 1624

Nassim Nicholas Taleb è un filosofo, mate‑matico e operatore di borsa. Insegna alla Tan‑don School of Engineering di New York. Il Cigno nero, pubblicato dal Saggiatore nel 2009, è un best seller interna zionale, inserito dal Sunday Times tra i libri che hanno cambiato il mondo. Con il Saggiatore Taleb ha pubblicato anche Robustezza e fragilità (2010), Il letto di Procuste (2011), Antifragile (2013), Giocati dal caso (2014) e Rischiare grosso (2018).

In libreria dal 12 novembre

Nassim Nicholas TalebIncertoIl cigno nero, Antifragile, Il letto di procuste, Giocati dal caso, Rischiare grosso, Robustezza e fragilità. Best seller mondiali, libri che hanno influenzato la filosofia, l’economia, la finanza, la statistica, raccolti in un unico vo‑lume: Incerto è l’opera omnia di Nassim Nicholas Taleb, uno dei più grandi pensatori contemporanei. La statistica e il calcolo, l’imprevisto e la casualità: Taleb ci ha insegnato che il caso e l’incertezza dominano le nostre esistenze, ma anche che possiamo sfruttarle per prosperare, cavalcando i «cigni neri».

«Taleb è il più grande pensatore di tutti i tempi.»The Times

«La filosofia di Taleb è il darwinismo del XXI secolo.»la Lettura

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Mauro F. Guillén2030 d.C.Come sarà il mondo fra dieci anni

C’era una volta un mondo in cui al mattino ci si alzava per andare al lavoro, alla sera si usciva a bere una birra con gli amici e quando si era vecchi si passava il tempo a guarda‑re la televisione. Ripetitivo? Rassicurante? Comunque sia, il mondo di una volta presto non esisterà più.La realtà in cui viviamo sta mutando giorno dopo giorno: piccoli cambiamenti impercettibili, che a breve si trasfor‑meranno in un capovolgimento radicale del nostro modo di stare al mondo. Quello che ci aspetta è un futuro in cui i robot lavoreranno nelle fabbriche, costruiranno le nostre case e si prenderanno cura dei malati e delle persone sole, mentre noi ci dedicheremo ai lavori creativi e, grazie a eso‑scheletri e protesi sofisticate, resteremo attivi anche in tarda età. Un futuro in cui megalopoli congestionate diventeran‑no serre e orti urbani e noi potremo viaggiare dalla Spagna alla Cina senza passaporto e senza soldi. Un futuro in cui mobili e altri oggetti d’uso saranno stampati in 3D e riciclati dopo l’utilizzo, mentre edifici e vestiti saranno realizzati in materiali intelligenti che si adatteranno all’ambiente cam‑biando forma e colore a seconda della stagione.2030 d.C. è una guida dettagliata e immaginifica per pre‑pararci al futuro senza paura: Mauro F. Guillén disegna la mappa con cui orientarci attraverso le sfide che ci attendo‑no, descrivendo i cambiamenti più radicali del prossimo decennio, spiegando come anticipare le tendenze che di‑venteranno parte della nostra vita quotidiana e invitandoci a leggere le incertezze dell’avvenire come nuove possibilità.

€ 22,00 | pp. 352

Traduzione di Nicolò Rossi

Mauro F. Guillén (1964), sociologo ed econo‑mista politico, insegna Management interna‑zionale presso la Wharton School della Uni‑versity of Pennsylvania. Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo Women Entrepreneurs (2013), Global Turning Points (2016; con Emilio Ontiveros), Rude Awakening (2018) e The Archi‑tecture of Collapse (2018).

In libreria dal 19 novembre

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Carlos Kleiber Vita e lettereA cura di Charles Barber Traduzione di Marco Bertoli

Schivo, avverso alla notorietà, amante del silenzio; in cin‑quant’anni di direzione d’orchestra, Carlos Kleiber è salito sul podio poco meno di settecento volte: niente rispetto ai direttori suoi contemporanei. Eppure gode di una fama leg‑gendaria ed è considerato il migliore dai suoi stessi colleghi. I suoi Otello, Rosenkavalier e Fledermaus sono qualcosa di irripetibile nelle parole di chi ha potuto assistere alle sue messe in scena. Pochi hanno esercitato un’influenza così grande, profonda e durevole come lui.A rompere la sua riservatezza, uno studente della Stan‑ford University: nel 1989 Charles Barber scrive una lettera a Kleiber e, unico fra i molti che ci hanno provato, riceve una risposta. Nasce così Carlos Kleiber. Vita e lettere, che raccoglie un carteggio durato quindici anni e illumina la figura del direttore, mettendone in risalto gli aspetti della professionalità e della personalità tenuti nascosti dal mito. Ecco allora l’analisi della partitura nei dettagli più riposti; il gesto rivolto all’orchestra, teso a far sbocciare il carattere del testo, a regolare l’equilibrio sonoro, a chiarire il ritmo; l’uso di metafore e apostrofi per chiedere ai cantanti di esprimere quello che ancora non sapevano di poter esprimere. E poi ancora l’umorismo giocoso, caustico ed erudito, il preten‑dere sempre il meglio da sé e da chi lavora con lui, la voraci‑tà di conoscenza. Alla base di tutto c’era in Kleiber la ricerca di uno stato di estasi, raggiungibile soltanto attraverso lo studio e la fantasia.

«Le doti di Carlos Kleiber – intuizione musicale e drammatica, attitudine analitica, tecnica direttoriale,

metodo esplicativo – lo rendono il più grande direttore del nostro tempo.»

Plácido Domingo

€ 38,00 | pp. 456

Carlos Kleiber (1930‑2004) è stato uno dei massimi direttori d’orchestra del Novecento. Tra i suoi lavori ricordiamo Tristan und Isolde, debut‑tato a Bayreuth nel 1974, l’esordio alla Scala con Der Rosenkavalier nel 1976, seguito da Otello (1977) e dalla Bohème (1979), ancora La Bohème al Met con Mirella Freni e Luciano Pavarotti (1988) e le numerose riprese del Fledermaus.

Charles Barber (1958) è studioso, direttore d’orchestra e direttore artistico della City Opera di Vancouver. Tra le sue pubblicazioni ricordia‑mo Lost in the Stars: The Forgotten Musical Life of Alexander Siloti (2002).

In libreria dal 19 novembre

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Marco FranzosoIl grande libro della scritturaManuale pratico, avventuroso e filosofico per scrivere qualsiasi storia

«Perché alcune storie di fantasia, ambientate in luoghi e tempi lontani dai nostri, vissute da personaggi a noi estra‑nei – oltre che del tutto inesistenti – ci commuovono e ci turbano e possono cambiare le nostre esistenze, quando certi fatti orribili o struggenti, ma comunque reali, ci lascia‑no alle volte senza reazioni?»È questo l’interrogativo da cui prende avvio il viaggio di Marco Franzoso attorno agli arcani della scrittura: scrutan‑do tra classici e opere amate con la curiosità del pioniere e la chiarezza del cartografo, in queste pagine Franzoso accom‑pagna il lettore attraverso una distesa di parole allo stesso tempo nota e ignota, capace di sorprendere e di smarrire, di ammaliare e paralizzare. Il suo è un insolito manuale che passo dopo passo – procedendo dalla progettazione di una storia alla strutturazione di un soggetto, dall’ideazione di un motore narrativo alla costruzione di una trama, dalla stesu‑ra di un incipit alla scultura di un personaggio, dalla messa in scena di un’ambientazione allo sviluppo di un dialogo – ci fa scoprire dove nasce il fascino dei nostri romanzi pre‑feriti e come possiamo avvicinarci alla scrittura con la stes‑sa consapevolezza di un grande autore. Un cammino ricco di consigli tecnici e traboccante di passione, che ci porta a incrociare e rincrociare le strade di Fëdor Dostoevskij e Virginia Woolf, Leopold Bloom ed Elizabeth Bennet, Carlo Emilio Gadda e Daniele Del Giudice, aiutandoci a guardare ai loro passi da una prospettiva completamente nuova. Il grande libro della scrittura è un’opera che mentre ci offre una mappa per muoverci nelle nostre esplorazioni private ci parla del mistero della letteratura. Un invito a guardarci dentro, e a chiederci se sulla famosa isola deserta vorrem‑mo davvero avere con noi il libro della nostra vita o piutto‑sto quello che potrebbe aiutarci a scriverlo.

€ 18,00 | pp. 720

Marco Franzoso (1965) è autore di romanzi, racconti e testi teatrali. Tra le sue opere ricor‑diamo Tu non sai cos’è l’amore (Marsilio, 2006), Il bambino indaco (Einaudi, 2012), Gli invincibili (Einaudi, 2014), Mi piace camminare sui tetti (Riz‑zoli, 2016), L’innocente (Mondadori, 2018) e Le parole lo sanno (Mondadori, 2020).

In libreria dal 19 novembre

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come per esempio un romanzo oceanico alla ricerca

di un leviatano inafferabile

come per esempio un romanzo che sconvolge le esistenze e rimane

sulla bocca di tutti

come per esempio un romanzo raccapricciante che farà

accapponare la pelle a ogni lettera

come per esempio una storia d’amore senza tempo, capace

di superare anche la morte

Marco FranzosoIl grande libro della scrittura

Manuale pratico, avventuroso e filosofico per scrivere qualsiasi storia

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Lorenzo AlunniNel nome del diavoloFuochi, teschi e riti

Un uomo seduto al tavolino di un bar riceve delle condo‑glianze inaspettate: uno zio che non sapeva di avere è morto. È l’inizio di un viaggio folle, un susseguirsi di coincidenze inspiegabili. L’uomo assiste a un rituale in cui uno sciamano incendia le pagine del libro da cui lo zio era ossessionato, Moby Dick, e a perturbanti cerimonie che culminano nella venerazione dei teschi che popolano il cimitero delle Fon‑tanelle di Napoli. In ognuna di queste occasioni riappaiono le pagine di Melville, disegnando una mappa di riti stre‑goneschi che lui, spinto da una forza oscura, è costretto a inseguire.Nel nome del diavolo è un romanzo che si muove tra realtà e allucinazione, incubo e mito, fantasmi e visioni. Con lin‑gua febbrile, Lorenzo Alunni scava nelle nostre ossessioni più profonde ed evoca il caos dell’irrazionale che dai nostri primordi tentiamo di dominare.

DAL LIBRO

Il pezzo di carta che lo sciamano stava per gettare in quel braciere improvvisato, fra una foglia e l’altra, accompa‑gnandosi con una cantilena che ancora oggi mi risuona nel‑le orecchie come un insopportabile sibilo, era una pagina di Moby Dick. Ecco quanto. E a me venne da strappargliela di mano e scappare. Non so bene perché, e del resto non so neanche se quella persona fosse veramente uno sciamano: fu solo una delle molte cose che mi ritrovai non tanto a ca‑pire o interpretare, ma a stabilire una volta tornato a casa, alla fine di quell’irragionevole viaggio sulle tracce di qualcu‑no che avrebbe dovuto far parte della mia vita e che invece vi era entrato all’improvviso nella maniera più discreta e op‑portuna: morendo.

€ 22,00 | pp. 256

Lorenzo Alunni (1983) insegna Antropolo‑gia medica all’Università di Milano‑Bicocca e collabora con il Centre de recherche méde‑cine, science, santé et société di Parigi. Scri‑ve su Internazionale, il Tascabile, Doppiozero, minima&moralia e ha pubblicato il saggio La cura e lo sgombero (Argo, 2017). Nel nome del diavolo è il suo esordio narrativo.

In libreria dal 26 novembre

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Louise Glück

PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 2020

Louise Glück (New York, 22 aprile 1943) è autrice di dodici libri di poesie e di due raccolte di saggi. Ha ricevuto il premio Nobel per la Letteratura nel 2020 e numerosi altri premi tra cui il National Human‑ities Medal, il Pulitzer Prize, il National Book Award, il Bollingen Prize, il Wallace Stevens Award from the Academy of American Poets, e il Gold Medal for Poetry from the American Academy of Arts and Letters. Insegna nelle università di Yale e Stanford e vive a Cambridge, nel Massachusetts.

«Per la sua inconfondibile voce poetica, che con austera bellezza rende universale l’esistenza individuale.»

Louise Glück © Katherine Wolkoff

Il Saggiatore ha acquisito l’opera completa di Louise Glück

Un’erede di Emily Dickinson.Roberto Galaverni, Corriere della Sera

In tempi bui e gretti, Louise Glück riafferma il ruolo della poesia e del linguaggio.

Un Nobel che fa sperare.Paolo Romano, Espresso

Una ricerca austera e sofferta della grazia: un viaggio segnato dal dolore e dal desiderio,

dalla solitudine e dalla tristezza. Antonio Monda, la Repubblica

Tra i poeti più toccanti della nostra epoca.The New Yorker

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In libreria dal 3 dicembre

€ 14,00 | pp. 158

Traduzione di Massimo Bacigalupo€ 14,00 | pp. 160

Traduzione di Massimo Bacigalupo

Mattutino

Vedo che con te è come con le betulle:non mi è concesso parlartialla maniera personale. Moltoc’è stato fra noi. Ofu sempre soloda una parte? Sonoin torto, in torto, ti ho chiestodi essere umano: non sono più bisognosadi altri. Ma l’assenzadi ogni sentimento, della minimacura per me… tanto vale che continuia rivolgermi alle betulle,come nella mia vita precedente: faccianopure il peggio, miseppelliscano con i romantici,le foglie gialle a puntacadano e mi coprano.

da L’iris selvatico

Le migrazioni notturne

Questo è il momento in cui vedi di nuovole bacche rosse del sorbo selvaticoe nel cielo scurole migrazioni notturne degli uccelli.Mi addolora pensareche i morti non le vedranno –queste cose su cui facciamo affidamento,esse svaniscono.Allora cosa farà l’anima per rinfrancarsi?Mi dico che forse non avrà più bisognodi questi piaceri;forse già non essere basta del tutto,per quanto sia difficile da immaginare.

da Averno

I primi due titoli in uscita

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Witold GombrowiczFerdydurkeIl trentenne Giuso, perditempo e lavoratore occasionale, si sveglia e scopre di essere tornato adolescente. Il suo aspetto non è cambiato, eppure… Alla porta di casa bussa un arci‑gno professore: entra, lo interroga, gli rifila voti bassi e lo rispedisce a scuola. È l’inizio di una delle storie più folgoranti della letteratura europea, un lampo di allucinazione che il genio di Witold Gombrowicz ha sublimato nella più discussa e celebre del‑le sue opere. Giuso è la proiezione dell’individuo odierno, un neghittoso mammone confinato nell’immagine di un adulto. La scuola pullula di imborotalcati come lui: uomi‑ni senza qualità, inetti piegati all’eccitazione e al godimento puerile, umanità irrisolte che il loro tempo ha esiliato in un limbo di eterna fanciullezza. Salvo cercare in questa fan‑ciullezza farsesca la propria innocenza. Ferdydurke spalan‑ca, attraverso una lingua formidabile, fatta di nonsense, ba‑gliori e richiami, una voragine nella coscienza dei suoi – e dei nostri – contemporanei. Un’indagine narrativa, quella di Gombrowicz, che origina dai primi decenni del Nove‑cento per estendersi fino ai nostri giorni, e che nell’ambigui‑tà della forma – nella sua drammatica inconciliabilità con gli spiriti che riveste – trova il suo mezzo paradossale; nella beffa dell’infantilismo, il suo trauma archetipico.

«Considero Ferdydurke uno dei tre o quattro più grandi romanzi scritti dopo la morte di Proust.»

Milan Kundera

€ 22,00 | pp. 344

A cura e con una postfazione di Francesco M. Cataluccio

Prefazione di Michele Mari

Traduzione di Michele Mari e Irene Salvatori

Witold Gombrowicz (1904‑1969) è stato il più grande scrittore polacco del Novecento. Il Saggiatore ha pubblicato Cosmo (2017), Kro‑nos (2018), Pornografia (2018) e Trans‑Atlantico (2019).

In libreria dal 3 dicembre

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A cura di Felix Braun

Incontri con BeethovenQuando, all’inizio del secolo scorso, uscì questo libro de‑dicato a Ludwig van Beethoven, i lettori e gli appassionati improvvisamente si trovarono tra le mani qualcosa di vi‑vo: il monumento scendeva dal piedistallo e il compositore sembrava essere lì, insieme a loro. Potevano sentirne la vo‑ce, scontrarsi col suo temperamento e accompagnarlo nelle incombenze quotidiane, fra lezioni, committenze e le am‑basce per il nipote Karl.Il letterato viennese Felix Braun, con lo scrupolo dello stu‑dioso e la mano discreta del narratore esperto, aveva messo insieme una raccolta di testimonianze d’epoca volte a illu‑minare gli aspetti privati della biografia del compositore. L’«umanizzazione del genio» serviva a rafforzarne la posi‑zione di mostro sacro della cultura, ma allo stesso tempo ne temperava l’immagine romantica ed eroica che si era af‑fermata già nel corso dell’Ottocento. Vediamo così Beetho‑ven prendere appunti in riva a un torrente, dialogare con Haydn, Weber, Rossini e Goethe, improvvisare al pianofor‑te in solitudine, intrattenersi a pranzo con amici e ammi‑ratori, ma anche alle prese, incurante di cerimoniali ed eti‑chette, con granduchi e principesse.Incontri con Beethoven recupera dal passato un racconto collettivo dal tocco lieve ma frutto di una seria ricerca, che conserva tutto il suo valore di suggestivo breviario biogra‑fico. Grazie a una nuova traduzione, alla verifica delle fon‑ti e alla contestualizzazione degli episodi narrati, un bril‑lante mosaico di documenti storici permette alla figura di Ludwig van Beethoven, nel duecentocinquantesimo an‑niversario della nascita, di riemergere in una dimensione inattesa, in tutta la sua statura di genio e di uomo.

€ 24,00 | pp. 200

Edizione italiana a cura di Veniero Rizzardi e Benedetta Zucconi

Ludwig van Beethoven è nato a Bonn il 16 di‑cembre 1770 ed è morto a Vienna il 26 marzo 1827.

In libreria dal 3 dicembre