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19/10/10

ISTITUTO COMPRENSIVOMANTOVA 3

SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

CLASSE 2 H docente: GIORGIA GIUSTI

a.a. 2009/2010

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Cosa sappiamo?Noi cittadini oggi

• Cosa significa essere cittadini?• Quali sono i diritti e i doveri di un cittadino?• Dove, in quale carta stanno scritti i diritti dei cittadini

italiani?• Quando si diventa cittadini italiani?• Quale forma di governo esiste oggi in Italia? (monarchia, repubblica, dittatura?)• Da chi è stato eletto il Parlamento?

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Cosa ricordiamo del passato? Siamo sempre stati cittadini liberi?

• Nel corso della storia, siamo sempre stati cittadini liberi?

• Quali forme di governo ricordi di aver studiato nella storia d’Italia

• Da dove derivava il suo potere il re?

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Quando e come avvenne la trasformazione da suddito a cittadino

Il concetto di suddito nell’Antico Regime

• Situazione finale del processo La formazione del concetto di cittadino nella Rivoluzione

americana e nella Rivoluzione francese• Situazione iniziale del processo

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Situazione inizialeIl potere del sovrano nell’Antico Regime

Jacques Bussuet, Politica desunta dalla Sacra Scrittura<<Dio stabilisce i re come suoi ministri e per mezzo loro regna sui popoli. Per questa ragione i principi agiscono come ministri di Dio e suoi luogotenenti sulla Terra. È attraverso di essi che Egli regna. Pertanto il trono reale non è il trono di un uomo, ma il trono di Dio stesso. Appare evidente da ciò che la persona dei re è sacra e che agire contro di loro è sacrilegio.>>

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Per Jacques Bussuet, uno dei principali collaboratori di Luigi XIV, il potere dei sovrani era di origine divina.

Il potere assoluto dei re si manifestava anche attraverso dipinti che li ritraevano e dalle monete che circolavano durante i loro regni.

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Luigi XIV, re di Francia e di NavarraHacynthe Rigoud

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ScudoLuigi XVI, 1778

• Su questa moneta, uno scudo, coniata nel 1778 al tempo di Luigi XVI, viene proposta su di un lato il profilo del sovrano e sull’altro lo stemma della famiglia reale, i gigli dorati.

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Situazione finale

Noi riteniamo che tutti gli uomini sono creati eguali, che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e la ricerca della Felicità

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La nascita del concetto di cittadino nel Settecento

La Dichiarazione di Indipendenza americana, 1776

<<Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione.

Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità.

Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire. Tale è stata la paziente sopportazione delle Colonie e tale è ora la necessità che le costringe a mutare quello che è stato finora il loro ordinamento di governo. Quella dell'attuale re di Gran Bretagna è storia di ripetuti torti e usurpazioni, tutti diretti a fondare un'assoluta tirannia su questi Stati. Per dimostrarlo ecco i fatti che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede.>>

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La Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino,

Parigi, 26 agosto 1789

Diritti dell'Uomo e del Cittadino:

• Articolo 1 Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull'utilità comune.

• Articolo 2 Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione.

• Articolo 3 Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un'autorità che non emani espressamente da essa.

• Articolo 4 La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l'esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di quegli stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati solo dalla Legge.

• …

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• Articolo 6 La Legge è l'espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve quindi essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti ed impieghi pubblici secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella delle loro virtù e dei loro talenti. …

• Articolo 10 Nessuno deve essere molestato per le sue opinioni, anche religiose, purchè la manifestazione di esse non turbi l'ordine pubblico stabilito dalla Legge.

• Articolo 11La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell'uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge.

• Articolo 13 Per il mantenimento della forza pubblica, e per le spese d'amministrazione, è indispensabile un contributo comune: esso deve essere ugualmente ripartito fra tutti i cittadini, in ragione delle loro sostanze.

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Non tutti i cittadini, però, sono uguali

Alle donne non sono riconosciuti i diritti giuridici

Olympe de Gouges, Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, Parigi,1791 Articolo I

La Donna nasce libera ed ha gli stessi diritti dell’uomo. Le distinzioni sociali possono essere fondate solo sull’utilità comune.

Articolo VI

La legge deve essere l’espressione della volontà generale; tutte le Cittadine e i Cittadini devono concorrere personalmente, o attraverso i loro rappresentanti, alla sua formazione; esse deve essere la stessa per tutti: Tutte le cittadine e tutti i cittadini, essendo uguali ai suoi occhi, devono essere ugualmente ammissibili ad ogni dignità, posto e impiego pubblici secondo le loro capacità, e senza altre distinzioni che quelle delle loro virtù e dei loro talenti.

Articolo X

Nessuno deve essere perseguitato per le sue opinioni, anche fondamentali; la donna ha il diritto di salire sul patibolo, deve avere ugualmente il diritto di salire sulla Tribuna; a condizione che le sue manifestazioni non turbino l’ordine pubblico stabilito dalla legge.

Articolo XIII

Per il mantenimento della forza pubblica, e per le spese dell’amministrazione, i contributi della donna e dell’uomo sono uguali; essa partecipa a tutte le incombenze, a tutti i lavori faticosi; deve dunque avere la sua parte nella distribuzione dei posti, degli impieghi, delle cariche delle dignità e dell’industria.

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Olympe de Gouges(1748-1793)

Nel Settecento, con l’Illuminismo la donna cominciò a contare nella società, anche se non le venivano riconosciuti gli stessi diritti dell’uomo; fino al 1789, però, solamente alle donne dei ceti più abbienti fu consentito svolgere un ruolo attivo nel sociale, e bisognò attendere la rivoluzione francese perché fosse consentito anche alle borghesi e alle popolane. Allora parteciparono alla presa della Bastiglia, marciarono in armi contro la reggia di Versailles, morirono lottando per le strade e finirono sul patibolo, manifestarono, complottarono, presero parte ai dibattiti e crearono associazioni in difesa dei loro diritti. Ma anche all’interno dei circoli più rivoluzionari continuarono ad essere estromesse dal voto ed escluse dai diritti politici.

Olympe de Gouges durante gli anni della Rivoluzione francese lottò per il riconoscimento dei diritti delle donne. Il suo vero nome era Marie Gouze. Nata nel sud della Francia, a Montauban, nel 1748, raggiunse Parigi giovanissima. Olympe era sensibile alle ingiustizie da qualunque parte provenissero, sia contro le donne sia contro gli uomini e si batteva per le cause più disparate, per la liberazione degli schiavi, per il divorzio e per i diritti degli orfani e delle madri nubili.

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Un giorno, a casa di Sophie de Condorcet, moglie del famoso politico girondino, aveva esclamato: <<La donna ha il diritto di salire sul patibolo, deve avere egualmente il diritto di salire in tribuna!>>.

Nel 1791 pubblicò la "Dichiarazione dei Diritti della Donna e della Cittadina" (testo che ricalcava la famosa "Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino", che stabiliva i diritti inalienabili e sacri dell’uomo) in cui Olympe, anticipando le rivendicazioni femministe, auspicava una società egualitaria tra donne e uomini.

Poiché aveva proposto regolari elezioni per la scelta del governo, repubblicano, federale, monarchico, venne accusata e condannata per attentato alla sovranità popolare. Fu ghigliottinata il 3 novembre 1793, per aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso ed essersi immischiata nelle cose della Repubblica.

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Confronto tra i diritti e doveri degli uomini e il potere politico nei tre periodi

Durante l’Antico Regime

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Che cos’è la Costituzione italiana?

Un documento alla base dello Stato. <<L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione>>. Con questo articolo inizia la Costituzione che è la legge fondamentale della nostra Repubblica. Essa è l’insieme di regole, di norme che stabiliscono i diritti e i doveri fondamentali e irrinunciabili di ogni cittadina e di ogni cittadino e quali sono le istituzioni dello Stato e come funzionano. La Costituzione è inoltre la principale fonte del diritto, poiché tutte le altre leggi dello Stato devono accordarsi con essa, infatti, non può essere promulgata nessuna legge che sia in contrasto con quanto stabilito nella carta costituzionale.

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La Costituzione italiana, Roma, 27 dicembre 1947

Principi fondamentaliArticolo 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Articolo 2La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolosia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiedel’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica sociale.

[A seguire gli altri articoli, fino al dodicesimo]

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Le monete della Repubblica italiana

Celebre disegno di Leonardo da Vinci sulle proporzioni ideali del corpo umano, conservato presso le Gallerie dell'Accademia di Venezia.

Ritratto di Dante Alighieri dipinto da Raffaello, conservato nell'ala Papa Giulio II dei Palazzi Vaticani.

Le immagini proposte sulle monete testimoniano il genio e la creatività di italiani illustri, che con le loro opere hanno contribuito al progresso dell’umanità.

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• Oggi noi siamo CITTADINI di uno STATO DEMOCRATICO, • Abbiamo DIRITTI E DOVERI• Il PARLAMENTO è eletto da tutti i cittadini maggiorenni

e rappresenta la volontà degli elettori

CITTADINI OGGI - IERI SUDDITI

Riflessioni collettive: abbiamo capito che

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19/10/10

IN PASSATO

siamo stati SUDDITI di un potere che non riconosceva diritti uguali per tutti.

Nel corso del Settecento, il movimento illuministico, la Rivoluzione d’indipendenza americana e la Rivoluzione francese hanno contribuito alla nascita dei concetti di cittadino, uguaglianza, libertà.