FAMIGLIE SOLIDALI - Diocesi di Concordia … I BAMBINI DEL MONDO Nel mondo ci sono milioni di...
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FAMIGLIE SOLIDALI
Diocesi di Concordia - Pordenone
Commissione diocesana Pastorale per la Famiglia e la vita
Sussidio per la Preghiera di Adorazione
15 Novembre 2015
Famiglia che accoglie i piccoli e si accompagna
Affido, nuove forme di affido,
sostegno genitoriale interfamiliare
“dalla globalizzazione dell’indifferenza
alla globalizzazione della solidarietà”
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PREGHIERA DI ADORAZIONE
Famiglie solidali
Famiglia che accoglie i piccoli e si accompagna
Affido, nuove forme di affido, sostegno
genitoriale interfamiliare
PREGHIERA DI INTRODUZIONE
Signore Gesù, con gioia ci prostriamo
in adorazione.
Con te, o Gesù, tutto è luce che rischiara la vita,
tutto aiuta a proseguire il cammino tutto è
dolcezza... anche il dolore! Tu sei la nostra vita,
Tu sei la nostra gioia, Tu sei il nostro tutto.
Ci affidiamo a te: nostro conforto, nostro gaudio,
nostra pace. Amen
C ANTO
E SPOSIZIONE DEL SS. S ACRAMENTO
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I BAMBINI DEL MONDO
Nel mondo ci sono milioni di bambini che sono felici. Ma c'è un
numero ancora più grande di bambini che vive nell'infelicità. Ci
sono bambini separati dai loro genitori, bambini picchiati,
bambini che muoiono di freddo e di fame, bambini che vivono
in baracche. Bambini che vivono nei campi profughi. Bambini
che frugano nelle immondizie per trovare qualcosa da
mangiare. Bambini che chiedono l'elemosina. Bambini in
guerra che non vedono altro che armi di morte. Bambini
obbligati a lavorare in condizioni di schiavitù, bambini
sottoposti alla violenza che tutto distrugge…
Bambini felici e bambini sofferenti: sono loro l'avvenire e la
gioia del mondo!
Sono i figli prediletti di Dio.
DAL VANGELO SECONDO MARCO (MC 10, 13-16)
Gli presentavano dei bambini
perché li accarezzasse, ma i
discepoli li sgridavano. Gesù, al
vedere questo, s'indignò e disse
loro: "Lasciate che i bambini
vengano a me e non glielo
impedite, perché a chi è come
loro appartiene il regno di Dio. In
verità vi dico: Chi non accoglie il
regno di Dio come un bambino,
non entrerà in esso".
E prendendoli fra le braccia e
ponendo le mani sopra di loro li
benediceva.
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COMMENTO AL VANGELO
A differenza del mondo greco e romano, il giudaismo aveva
una buona stima dei piccoli, così che era molto usuale
benedire i bambini, sia da parte dei Rabbini - come nel caso di
Gesù, ma anche del genitore, del maestro o del capo famiglia.
I bambini venivano considerati come una benedizione preziosa
del Signore:
SALMO 127 (A CORI ALTERNI MASCHI-FEMMINE)
Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come vite feconda nell'intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d'ulivo intorno alla tua mensa.
Ecco com'è benedetto l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele!
Oltre a questa stima di fondo, però, i bambini non avevano un
ruolo importante nel contesto sociale ebraico. I piccoli
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dovevano fondamentalmente essere condotti alla conoscenza e
al rispetto della Torah. La tradizione ebraica non conosce la
fanciullezza come un periodo a sé stante e particolare della
vita.
Gesù con il suo pensiero e il suo agire si pone in forte
contrasto con la visione della sua epoca. Il Signore attribuisce
ai bambini un grande valore indipendentemente dai loro meriti
acquisiti grazie alla conoscenza e l’osservanza della Torah, del
resto poco fattibile per i fanciulli.
Nelle parole di Gesù si avverte un appello vibrante: "Non
toccate i bambini!". Bisogna proteggere i bambini cosi come si
protegge la vita, perché ogni bambino è una persona che
impara a pensare a decidere, ad amare, a conoscere Dio e a
rispettare gli altri. Bisogna fare tutto il possibile perché il
bambino possa crescere assieme agli altri, nella sua famiglia e
in mezzo alla società, perché possa sviluppare le sue doti,
prendere il suo posto, rendere il mondo più umano e, se lo
decide, scoprire Dio e seguirlo liberamente lungo il cammino
della fede.
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Sono quasi 100mila i bambini in Italia vittime di maltrattamenti
e abusi e più della metà sono femmine. La trascuratezza
materiale e/o affettiva è la tipologia preponderante di
maltrattamento (52,7%), seguita da violenza assistita
(16,6%), maltrattamento psicologico (12,8%), abuso sessuale
(6,7%), patologia delle cure (6,1%) e maltrattamento fisico (4,8%).
.
…Erika ha due anni e mezzo e i Carabinieri l’hanno trovata
sola in casa. La mamma era abituata così: usciva per cercare
soldi e la lasciava sola in mezzo a stracci e rifiuti. La bambina
ha già cambiato cinque o sei case da quando è nata. In giro per
l’Italia. Non sa parlare e cammina a stento: rifiuta qualsiasi
carezza.
CANTO
Nella Convenzione sui diritti del bambino stabilita dalle Nazioni
Unite e anche in tanti organismi che lottano per il rispetto dei
bambini troviamo un'eco consistente all'appello di Gesù. Come
possiamo restare fedeli a Gesù se non ci diamo da fare per
procurare ad ogni essere, e prima di
tutto ai bambini che sono agli inizi della
vita, il pane e l'amore, una presenza ed
un'educazione, la dignità necessaria e
un aiuto per sviluppare le loro
capacità? Gesù non solo benedice i
piccoli, ma li mette al centro
dell’attenzione.
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“E, preso un bambino, lo pose in mezzo a
loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi
accoglie uno solo di questi bambini nel
mio nome, accoglie me; e chi accoglie me,
non accoglie me, ma colui che mi ha
mandato».
Nell’immagine vediamo che, diversamente dal
solito, un bambino tende una mano a un
adulto, verosimilmente alla madre. Un piccolo
si fa sostegno per un grande. Quanta
provocazione e quanto scandalo per una
società abituata a credere opportuno il contrario. Eppure il
Vangelo chiede proprio questo: mettere al centro i piccoli,
riconoscere in loro la presenza di Dio.
Nel piccolo, nel povero, nell’emarginato, nello straniero,
nell’escluso Dio vive e ci raggiunge. La mano del bambino ci
ricorda che Dio, in Gesù ha scelto di incarnarsi, di farsi uomo…
decisamente mortale, vulnerabile; semplicemente piccolo.
Servire è la logica del Vangelo. Comandare è la logica che
l’opinione pubblica propone e cerca. E noi? Da che parte
stiamo?
Accogliamo i piccoli nella nostra vita come segno della
presenza del Signore, sapendo di doverli portare a Lui? Si fa
così nelle nostre comunità?
Comprendiamo che proprio gli esclusi, i senza-voce, sono
graditi e benedetti dal Signore? Cosa facciamo per far
conoscere loro che il Signore li vuole accanto a sé?
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CANTO
SILENZIO DI MEDITAZIONE
INVOCAZIONE
SPOSE: Gesù, ogni bambino che viene nel mondo porta il messaggio che Tu
non ti sei ancora stancato degli uomini.
Gesù, Tu sai fare nuova ogni cosa: in ogni bimbo che viene c'è sempre una
nuova speranza, un nuovo sorriso.
MARITI: Fa' che noi ammiriamo sempre nei bimbi la semplicità dei gigli del
campo, il fascino delle stelle e delle galassie, la bontà del cuore e la profondità
dello sguardo.
TUTTI: Tu che sei la Vita nuova conservaci una gran voglia di vivere, di amare
e di lottare con loro contro le illusioni dell'orgoglio, dell'egoismo, della
tristezza. Amen
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GESTO E SEGNO:
Gesù prende i bambini in braccio, li fa sedere sulle sue ginocchia, li accarezza
piano, posa le mani sul loro capo e li benedice. Sono tutti gesti di affetto e di
grande tenerezza. Quando il Signore impone le mani si tratta di un gesto
solenne, che in questo caso compie sui piccoli.
Riceviamo anche noi la benedizione dal sacerdote, affinchè dai bambini possiamo imparare la gioia, l'allegria, la capacità di stupirsi e meravigliarsi, l'impegno, il desiderio di concentrarsi in modo totale, per vivere secondo il cuore di Dio.
Verrà consegnata poi una piantina fiorita segno dei fiori profumati che sono i bambini nel prato di Dio, nel mondo, nelle nostre famiglie, protesi verso la piena maturità.
Con il nostro amore di sposi nel Signore cerchiamo di aiutare Dio nel suo progetto educativo poiché il bambino “solo se vivrà nell’amore, imparerà ad amare e a costruire per tutti un mondo migliore”. Dorothy L. Nolte
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INSIEME RECITIAMO IL SALMO 131
Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di
cose grandi, superiori alle mie forze.
lo sono tranquillo e sereno
come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima
mia.
Speri Israele nel Signore, ora e sempre. Gloria al
Padre…
BENEDIZIONE
CANTO FINALE