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Realtà regionale: LAZIO Pianeta Turismo: TURISTI ALLA RICERCA DELL’ESPERIENZA UNICA Faita Informa: CAMPING MANAGEMENT CAMBIA PELLE E DIRETTORE ANNO XI 2018 Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale DL. 353/2003 (conv.INL.27/02/2004, n°46) Art.1 comm.1 DCB ROMA 43

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Realtà regionale:

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Pianeta Turismo:TURISTI ALLA RICERCA

DELL’ESPERIENZA UNICA

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SOMMARIO / 43

CAMPING MANAGEMENT n°43

In Copertina: Castel di Tora - Lazio (RI)

Editoriale

03. Editoriale di Maurizio Vianello Realtà Regionale

04. Lazio cuore turistico d’Italia pagine a cura di Pietro Licciardi09. Restare al passo con la domanda? E' una guerra14. Il Lazio, non solo Roma: una regione da scoprire18. Dinamiche e tendenze dell’open air di Nicolcarlo Genovese

Pianeta Turismo

22. A Venezia l’assemblea Efco, al suo quarantesimo anno di attività di Filippo Gentile24. Turisti alla ricerca dell’esperienza unica di Pietro Licciardi29. Decimo compleanno per Village 4All di Roberto Vitali34. Una nuova figura professionale: il bio-barman di Luca Marini Achenza37. Turisti e bagnanti, sentinelle dello stato di salute del mare di Sara Alvaro

Faita Informa

41. Camping Management cambia pelle e direttore di Nicolcarlo Genovese

Focus| Web Marketing & Social

42. Prenotazione diretta o indiretta? di Dario Lambarelli

Le aziende informano

46. I portali non convertono di Riccardo Viroli50. Vpf, qualita’ teutonica stile italiano di Sara Alvaro53. Pacchiani Holz, artigiani del legno e partner dell’open air di Filippo Gentile

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LAZIO

Realtà regionale:

LAZIO

Pianeta Turismo:TURISTI ALLA RICERCA

DELL’ESPERIENZA UNICA

Faita Informa:CAMPING MANAGEMENT

CAMBIA PELLE E DIRETTORE

ANNO XI 2018

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EDITORIALE

Nell’ambito del prossimo Sipac la Federazione concen-trerà l’attenzione degli operatori sul ruolo strategico che il territorio può giocare per lo sviluppo aziendale. La sensazione che si è andata maturando, in questi anni di

impegno per la crescita e l’affermazione della nostra categoria d’im-presa, è che i nostri ospiti non siano tanto cambiati come categoria e fascia sociale, quanto invece è cambiata la motivazione che li porta a scegliere l’aria aperta come modalità per le loro vacanze. Per buona parte della nostra storia, vale a dire fino a tutti gli anni 80 ed alla prima metà degli anni 90, la platea degli amanti dell’open air identificava con la balneazione la vacanza in campeggio. Per questa ragione la stragrande maggioranza delle strutture sono litoranee e connotate da una marcata stagionalità. Il fatto nuovo che ha cam-biato la natura della domanda e con essa la struttura stessa di molte aziende, risiede, a mio parere, nella disponibilità di alloggi più con-fortevoli all’interno dei quali la vacanza si è trasformata, via via, in esperienza. Non è una novità per nessuno che con l’apparire ed il diffondersi del-le case mobili il nostro pubblico ha cominciato a crescere in quantità ma soprattutto la nostra offerta è uscita dalla gabbia dei quaranta-cinque giorni estivi ed ha conquistato successo prima e dopo i mesi di luglio ed agosto. Nel contempo la voglia di natura e di contatto con essa ha determinato un ulteriore stacco rispetto al passato. Si, il mare ha continuato e continua a svolgere un ruolo importante nella scelta, ma sempre più c’è stata una domanda di conoscenza, esperienza e contato con l’ambiente. Anzi per dirla meglio con il ter-ritorio. Ecco dunque che abbiamo, ancora una volta, una sfida da comprendere ed interpretare. Cosa è il territorio? Come si coniuga con il nostro lavoro? In che senso la nostra azienda ne deve far parte? Come possiamo sfruttarne le opportunità e promuoverne le eccellenze? In molti, come spesso accade, saremo convinti di avere la risposta, anzi le risposte, in ta-sca. Infatti chi meglio di noi conosce il territorio? Errore. Non è la nostra conoscenza che dobbiamo trasferire agli ospiti, bensì è l’inter-pretazione del territorio in funzione delle loro istanze ed aspettative. In parole semplici dobbiamo calarci nei panni della nostra clientela ed osservare l’ambiente che caratterizza la nostra azienda e che la circonda in un ottica di aspettative ed esperienze accessibili e sod-disfacenti. E’ più facile di quanto sembri ma richiede impegno, attenzione e ca-pacità di attivare intese e collegamenti. Tutte cose alla portata di un imprenditore dell’open air da sempre abituato ad affrontare le tante e diverse domande che il lavoro quotidianamente pone. Solo che ades-so l’ottica si fa più ampia perché obbiettivo è diventato più ambizioso: oggi si tratta di crescere, non di migliorare le performance, ma di cambiare pelle e modus operandi, per mantenere le nostre aziende nel ruolo di avanguardia che hanno saputo guadagnarsi in Europa e che oggi più che mai è messo in discussione da una concorrenza che non possiamo battere né sul piano della gamma di servizi, né sul semplice prezzo. Dobbiamo dunque, giocare la carta che appartiene solo a noi: la specificità dell’Italia come luogo di cultura, paesaggio e popolazione.

Maurizio Vianello

FAITA FEDERCAMPINGVia Cola di Rienzo, 285 - 00193 Romatel. 06 32111043 - fax 06 3200830www. faita.itAutorizzazione del Tribunale diRoma n. 363/2006 del 29/09/2006Direttore responsabile:Nicolcarlo GenoveseRedazione:Nicolcarlo Genovese, Pietro Licciardi, Sara AlvaroProduzione e pubblicità:2Kind s.r.l.s.Via Arnaldo Cantani, 14 - 00166 Roma Tel. 335 [email protected] grafico:Francesco [email protected]:2Kind S.r.l.s.www.2kind.itStampa:Tipografia CSR - RomaFinito di stampare Novembre 2018

Editoriale

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REALTÀ REGIONALE

Cuore turistico d’ItaliaLa Regione segue il suo Piano triennale in cui il turismo è un

fenomeno integrato di sviluppo sostenibile

pagine a cura di Pietro Licciardi

LAZIO

Il Lazio è una regione turisti-camente molto interessante, non soltanto per la presenza di Roma, meta di viaggiatori di

tutto il mondo e di tutta la Penisola, ma anche per le numerose attratti-ve offerte da ciascuna delle sue altre quattro provincie, senza parlare dei ben cinque siti Unesco oltre ai due del capoluogo, o del porto di Civita-vecchia diventato un polo crocieri-stico di primaria importanza, come conferma l’assessore regionale al tu-rismo e alle pari opportunità Loren-za Bonaccorsi, con la quale vogliamo tracciare il profilo turistico di questo lembo centrale d'Italia.

Assessore, quali sono le dimen-sioni del turismo nel Lazio? «Negli ultimi anni il settore turistico nel Lazio ha fatto registrare impor-tanti risultati, che confermano un trend in crescita in tutti i settori del comparto. Nel 2017 gli arrivi totali sono saliti a undici milioni e mezzo, con un aumento del 1,5% sull’anno precedente, e quasi trentaquattro mi-lioni di presenze all’interno della re-gione. La sola città di Roma lo scorso anno ha registrato più di nove milio-ni di arrivi, con un aumento del 2,1% rispetto al 2016, e quasi ventisette milioni di presenze. Ovviamente un apporto fondamentale per il settore

arriva ogni giorno dai visitatori stra-nieri, che arrivano principalmente dagli Stati Uniti, il Regno Unito, la Cina, la Germania, e poi Francia e Spagna. La spesa dei turisti stranieri nel Lazio nei primi sei mesi del 2018, è stata di 3,5 miliardi di euro. Una quota davvero significativa, che ci posiziona al primo posto tra le regio-ni italiane. Rispetto agli hotel cinque stelle, una parte rilevante dell’offerta è presente nella Capitale, ma sono tante anche le strutture di qualità diffuse sui territori, con eccellenze in ambito enogastronomico, terma-le e del lusso. Infine, c’è un numero più di ogni altro, in grado di spiega-

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REALTÀ REGIONALE

re appieno la ricchezza dell’offerta turistica della nostra regione, ed è relativo alle strutture alberghiere ed extralberghiere, che nel Lazio sono più di diciottomila, per un totale di ben 376.000 posti letto».

Roma è un grande attratto-re per il turismo nazionale ed internazionale. Quali sono le azioni che la Regione può met-tere in campo per intercettare parte di questi flussi veicolan-doli verso territori del Lazio meno visitati? «È innegabile che l’eccezionale forza attrattiva della città di Roma rap-presenti una risorsa straordinaria anche per l’intero indotto turistico della nostra Regione. Per intercettare maggiormente i grandi flussi turisti-ci della Capitale, ma anche per dare impulso a nuove proposte di qua-lità nate sui territori in questi anni, abbiamo messo in campo diverse azioni. Consapevoli dell’importanza strategica di quello che rimane un po’ il tradizionale mondo della pro-mozione turistica, quello delle fiere, abbiamo voluto pianificare un pro-gramma a medio e a lungo termine delle grandi manifestazioni nazionali e internazionali in cui promuovere le meraviglie del Lazio. Non solo Roma ma anche i Castelli, le isole ponti-

ne, la Tuscia, le riserve naturali e le spiagge, i laghi e le valli del Tevere, la Sabina e la Ciociaria, e tanto altro ancora. Stiamo lavorando, inoltre, alla risistemazione della segnaletica turistica, fondamentale per la pro-mozione di molti itinerari, a comin-ciare dai cammini storici e religiosi. Dobbiamo, poi, proseguire il percor-so verso un turismo più accessibile, ridurre i tempi di connessione tra le porte d’accesso e i siti turistici, specie quelli lontani dalla Capitale. A volte dimentichiamo che la nostra regione rappresenta il cuore dell’Italia, essen-do in una posizione strategica che la rende raggiungibile in meno di due ore circa da 13, 5 milioni di persone. Questa straordinaria opportunità ci permette di poter essere competitivi anche nel cosiddetto mercato di pros-simità, oltre che su quello internazio-nale, favorito dalla presenza di una porta d’accesso eccezionale come l’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci».

La Regione sta predisponendo il Piano triennale del turismo, quali saranno le principali azioni e strategie? «Per sviluppare il nuovo Piano trien-nale del turismo abbiamo deciso di proseguire il percorso già tracciato all’interno della legge 13 del 2007,

sull’organizzazione del sistema turi-stico laziale, che riconosce il turismo come fenomeno integrato di sviluppo sostenibile. La strategia di fondo, in-fatti, mira a un turismo in grado di offrire qualità e benessere ai visita-tori ma anche alle popolazioni locali e ai territori. È un turismo che crea opportunità per il futuro, in grado di riportare il valore che produce sui territori che lo generano. Un tu-rismo che punta sulla valorizzazione delle identità dei territori, riuscendo a coniugare crescita economica e sostenibilità, tutela dell’ambiente e tradizione. Per favorire questo pro-cesso abbiamo poi ripreso in mano gli strumenti di marketing promo-zionale, convinti che proprio in un settore come questo, attraversato da una enorme fase di trasformazioni, il tema dell’innovazione sia più che mai cruciale. Per questo stiamo mettendo a punto il nuovo sito-web Visitlazio, per rispondere a i ritmi del turismo 4.0 e creare una piattaforma digitale ancor più competitiva e attrattiva».

Quali settori turistici la Regio-ne intende sviluppare nel breve periodo? «In un contesto in continua evoluzio-ne, in cui cresce a livello mondiale il turismo “mordi e fuggi” e si abbassa la permanenza media, che nella no-

assessore Lorenza Bonaccorsi“ Penso a un’offerta in cui i campeggi siano vere e proprie aziende dell’accoglienza

territoriale, anche in collaborazione con i soggetti pubblici come Regione, Comuni e privati: le reti di imprese, che interagiscono ai vari livelli sul territorio".

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REALTÀ REGIONALE

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REALTÀ REGIONALE

stra Capitale è circa di 2,4 giorni, è fondamentale ripensare il modello di offerta turistica, ponendo al centro la qualità e incentivando maggiormen-te la fruizione dei territori vicini. Per farlo dobbiamo lavorare su proposte innovative e di qualità. Pensiamo solo alle tante opportu-nità del turismo esperienziale: dal benessere alla cultura, dai cammi-ni religiosi alle strutture all’avan-guardia del settore termale. E poi, ancora, alle tante proposte per il turismo congressuale e le numero-sissime realtà dell’enogastronomia. Sono questi i prodotti che riteniamo fondamentali per costruire l’offerta turistica del Lazio e che sono stati anche al centro dei tavoli di lavoro nel corso degli Stati generali itine-ranti che abbiamo organizzato in questi mesi nelle province del Lazio per ascoltare associazioni e operato-ri di settore.Abbiamo, quindi, l’ambizione di promuovere con la stessa energia le tante specialità della nostra re-gione, per valorizzare le eccellenze regionali nei segmenti turistici più importanti.

Tra i comparti in maggiore fermento il turismo ricettivo all’aria aperta, che negli ulti-mi anni nella nostra Regione è in costante crescita.

Quale supporto pensa di dare per favorire lo sviluppo di que-sto settore? «La nostra regione, come spesso rac-conta anche la vostra rivista, vanta una concentrazione di beni cultura-li e paesaggistici unica al mondo: 7 siti Unesco, 37 aree archeologiche, 3 parchi nazionali, 16 parchi regionali, 317 Musei archeologici, storici, arti-stici e specializzati, 17 Borghi stori-ci riconosciuti tra i più belli d’Italia. Un territorio che si presta a vacanze itineranti a contatto con la natura. Anche per questo, all’interno della variegata offerta ricettiva, un posto importante lo occupano gli oltre 150 campeggi e villaggi turistici distribu-iti sul territorio che offrono un totale di quasi 90.000 posti letto, e che co-

stituiscono la prima tipologia ricetti-va del settore extralberghiero. Tutti i maggiori dati, quindi, ci mostrano una tendenza significativa verso il turismo open air. C’è una ricerca dif-fusa e crescente di natura, cultura e qualità della vita, attraverso forme di ricettività ecocompatibili e un’at-tenzione maggiore al rapporto qua-lità-prezzo dei servizi offerti. Stiamo lavorando all’attuazione della legge regionale sulla rete dei Cammini. Vogliamo creare, inoltre, le condizio-ni per favorire lo sviluppo di un vero turismo itinerante e meno stanziale. Penso a un’offerta in cui i campeggi siano vere e proprie aziende dell’ac-coglienza territoriale, anche in col-laborazione con i soggetti pubblici come Regione, Comuni e privati: le

“L’approvazione della Legge

sull’organizzazione del sistema turistico laziale e soprattutto il regolamento regionale che disciplina le strutture ricettive all’aria aperta hanno superato un sistema in precedenza un po’ penalizzante per i campeggi e introdotto alcune semplificazioni amministrative.”

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REALTÀ REGIONALE

reti di imprese, che interagiscono ai vari livelli sul territorio».

L’attuale impianto normativo di regolamentazione del com-parto open air, alla luce delle modifiche introdotte in questi ultimi anni, ha accolto parte delle istanze auspicate dagli operatori divenendo oltre che norma di riferimento anche strumento di sviluppo. Nella prossima revisione della Leg-ge 13/17 gli operatori del Lazio chiedono che questa possa di-venire finalmente una norma di raccordo tra le altre norma-tive collaterali al turismo: ur-banistiche, ambientali …«L’approvazione della Legge sull’or-ganizzazione del sistema turistico laziale e soprattutto il regolamento regionale che disciplina le strutture ricettive all’aria aperta hanno supe-rato un sistema in precedenza un po’

penalizzante per i campeggi e intro-dotto alcune semplificazioni ammi-nistrative come ad esempio la segna-lazione certificata di inizio attività. È senz’altro condivisibile la richiesta di favorire quanto più possibile l’in-tegrazione e il coordinamento tra le normative di settore, anche se alcune criticità appaiono più che altro impu-tabili a ritardi nell’applicazione delle normative urbanistiche da parte dei Comuni.

Buona parte dei campeggi la-ziali sono in prossimità delle splendide coste del Lazio. Pur-troppo nei prossimi anni alcu-ne strutture dovranno chiude-re a causa dell’erosione. Quali sono le iniziative che la Regio-ne ha predisposto e sta predi-sponendo per la soluzione di questo grave problema? L’Assessorato regionale competen-te in materia di difesa del suolo sta

predisponendo un piano di difesa degli oltre 300 chilometri di costa laziale: uno strumento per l’analisi di rischio e il monitoraggio, un vero e proprio piano organico di prote-zione dall’erosione marina. Si tratta di uno strumento indispensabile per mettere ordine agli interventi che nel tempo la Regione ha realizzato, a volte per fronteggiare vere e proprie emergenze, su cui in futuro si potrà intervenire prima e meglio sulla base di dati scientifici. Era un impegno del programma di governo del pre-sidente Zingaretti e ci stiamo attrez-zando per onorarlo in tempi brevi. Nel frattempo continueranno gli interventi puntuali, per fronteggiare le situazioni più gravi, sia mediante ripascimenti morbidi che attraverso convenzioni che consentano da un lato di liberare i nostri porti dall’in-sabbiamento, e dall’altro di riutiliz-zare il materiale a protezione degli arenili. ✻

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REALTÀ REGIONALE

Restare al passo con la domanda? E’ una guerra

Il Presidente FAITA Lazio, Vittorio Cantella,lamenta l’ostruzionismo degli enti locali che rendono difficilissimo adeguare le strutture

Vittorio Cantella è il pro-prietario del Flaminio Village, sulla via Flami-nia Nuova a Roma, oltre

ad essere un imprenditore di grande esperienza, da lunghi anni impegna-to con il suo lavoro nel turismo all’a-ria aperta, è anche presidente della FAITA regionale del Lazio.E’ proprio in questa veste che lo ab-biamo interpellato per tracciare se-condo il suo punto di vista da “sin-dacalista” della categoria, un quadro del turismo laziale.

Quali sono le caratteristiche del turismo all’aria aperta nel Lazio rispetto ad altre regioni?«Escludendo la forte ed ineguaglia-bile attrazione che esercita Roma, nonostante i grandi problemi di ospi-talità che la città sta affrontando, il Lazio, turisticamente parlando, non è seconda a nessun'altra regione della nostra penisola. Una cosa questa che le aziende del comparto del turismo all'aria aperta sanno bene, le quali essendo un tutt’uno con i territori nei quali operano hanno saputo co-niugare e congiungere in una offerta turistica completa la qualità del mare e dei laghi; la bellezza delle nostre colline e la quiete della campagna; la qualità e genuinità dei nostri prodot-ti enogastronomici ed il fascino dei borghi antichi. Tutto ciò ha prodotto un forte richiamo turistico distinto e

quasi alternativo a quello esercitato dalla Capitale».

Qual è la tendenza del turismo all’aria aperta nella regione? «Da alcuni anni abbiamo fortunata-mente a che fare un trend positivo che ha fatto crescere arrivi e presen-ze; anche se di dimensioni modeste a causa di uno standard qualitativo delle strutture inadeguato alla do-manda turistica crescente».

La presenza di Roma, è per voi imprenditori dell’open air una opportunità e un beneficio o piuttosto un fastidioso con-corrente che impedisce lo svi-luppo turistico delle altre aree laziali?«Certamente il richiamo ed il fa-scino di Roma raccoglie un gran-dissimo numero di turisti da tutta Italia e dall’estero, ma dopo aver soggiornato per qualche giorno nel capoluogo per visitare monumenti e luoghi ormai famosi in tutto il mon-do, sono in molti a voler prolungare il loro soggiorno per visitare anche le altre località laziali, sia quelle la-custri che quelle situate in qualche punto della nostra splendida costa. Proprio l’incremento di questi flussi ha contribuito ad una crescita qua-litativa delle strutture ricettive, so-prattutto quelle all'aria aperta: cam-peggi e villaggi»

Quali sono le difficoltà che gli imprenditori dell’open air lazia-le si trovano ad affrontare nella gestione delle loro attività?«Sono soprattutto di carattere bu-rocratico. Nonostante una recente legge chiarisca quali siano i limiti e i diritti di noi operatori, consentendo-ci – almeno sulla carta –di adeguare e migliorare lo standard qualitativo delle nostre strutture, non si riesce ad accelerare gli iter burocratici per una interpretazione estremamente con-trastante e che non tiene conto dello spirito della legge. In molti comuni del Lazio non c’è ancora un piano re-golatore che prenda in considerazio-

“Escludendo la forte

ed ineguagliabile attrazione che esercita Roma, nonostante i grandi problemi di ospitalità che la città sta affrontando, il Lazio, turisticamente parlando, non è secondo a nessun'altra regione della nostra penisola."

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REALTÀ REGIONALE

ne campeggi e villaggi regolarmente autorizzati ormai da molti decenni. Ciò rende impossibile qualunque tipo di investimento migliorativo di strutture esistenti o la nascita di nuo-ve strutture. Se poi a dover esprimere il loro parere sono gli enti parco son dolori. La maggioranza dei campeg-gi e villaggi del Lazio, proprio perché vogliono offrire vacanze nel verde, sorgono all’interno di parchi e riser-ve e allora accade che a tutto il resto si aggiungono funzionari che per non incorrere in censure da parte di altri organi di controllo fanno di tutto per metterci i bastoni tra le ruote e per non essere obbligati ad applicare una legge che ci consentirebbe di meglio qualificare le strutture».

Come sono i vostri rapporti con le pubbliche amministra-zioni e con la Regione? Loro si rendono conto che il turismo all’aria aperta ha caratteristi-

che proprie e che contribuisce non poco allo sviluppo com-plessivo del comparto?«In passato la Regione Lazio è sta-ta ad ascoltare le istanze della cate-goria e anche se dopo un lungo iter amministrativo ha varato una legge che avrebbe consentito una crescita qualitativa e quantitativa del nostro settore. Purtroppo però molti comu-ni, e tra questi anche alcuni dei più grandi, non hanno ancora adeguato i loro piani regolatori e le loro norme tecniche rendendo inapplicabile la legge regionale; almeno per quanto riguarda la parte urbanistica e quel-la paesaggistica, frenando di fatto un salto di qualità ed un'apertura dell'of-ferta turistica del nostro settore ad un turismo internazionale e di qualità». Qual è il motivo di questa in-comprensione? «Soprattutto la mancanza di co-noscenza da parte dei tecnici e dei

professionisti che ricevono le nostre istanze dell'importanza che ha il nostro settore all'interno dell'intero comparto turistico; ma anche delle leggi che regolano con le loro norme la nostra attività. Queste norme, non ben comprese, vengono il più delle volte volutamente male interpretate ed assoggettate a norme più ristret-tive che pur non riguardando il tu-rismo all’aria aperta vengono consi-derate in qualche modo “superiori” finendo per penalizzarci»

Quali sono le critiche che l’o-pen air muove all’operato della Regione in materia di turismo e quali suggerimenti potete dare?«La Regione dovrebbe costringere i comuni inadempienti a rispettare termini e norme di loro competenza affinché gli operatori del comparto possano finalmente adeguare e mi-gliorare le loro aziende così da poter

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REALTÀ REGIONALE

ospitare quei flussi turistici interna-zionali che non trovando nelle attua-li strutture gli standard qualitativi di loro gradimento si indirizzano verso mete diverse, nazionali ed interna-zionali. Si tratta di numeri anche importanti di turisti che anziché sog-giornare sui nostri territori portano altrove i benefici economici e di cre-scita di occupazione».

Come giudica la normativa re-gionale in materia di turismo e di turismo all’aria aperta in particolare? «Le leggi regionali di questi ultimi anni hanno fatto sì che ci fosse un vero salto di qualità, anche negli am-biti che ci interessano maggiormente; ma come ho detto prima anche se si tratta di buone leggi poi purtroppo trovano difficile applicazione da par-te degli uffici comunali e di quelli de-gli Enti parco».

Ritenete adeguata la formazio-ne professionale del personale che chiede di essere impiegato nelle vostre strutture? «Purtroppo la formazione professio-nale non è sufficiente per quanto ri-guarda la qualità. Le aziende di me-die e grandi dimensioni provvedono direttamente a formare il proprio personale ma sarebbe auspicabile che la Regione o i Comuni provve-dessero a coprire la lacuna finan-ziando strutture pubbliche o private disposte ad organizzare corsi di for-mazione professionale per gli addetti assunti dalle aziende».

Cosa sta facendo in questo mo-mento la FAITA regionale per sostenere i propri associati e il settore del turismo all’aria aperta?«La FAITA si sta adoperando da tempo nel dialogare con i comuni perché gli stessi adeguino i loro pia-ni regolatori inserendovi le nostre aziende. Alcuni comuni, dopo innu-merevoli studi ed interventi, hanno approvato i nuovi piani regolatori nei quali sono state perimetrate le zone

destinate al turismo dell'aria aper-ta, su cui peraltro sorgono da tempo campeggi e villaggi turistici dei nostri associati. La FAITA regionale parte-cipa ad innumerevoli tavole rotonde nelle loro sedi e nei vari comuni per tutelare gli interessi della categoria in materia fiscale: tassa sulla raccolta dei rifiuti e imposta di soggiorno; in materia di prevenzione incendi o sui tanti obblighi che interessano i nostri associati come ad esempio il rispetto della privacy o l'imminente entrata in vigore dell'obbligo della fatturazione informatica».

Cosa chiederebbe alla politica nazionale e a quella regionale per poter dare maggiore impul-so al turismo all’aria aperta?«Prima ho elencato alcuni degli ostacoli e delle limitazioni purtrop-po non ancora risolti in ambito re-

gionale. In particolare risulta essere ancora difficile, lungo e complica-to l'iter burocratico per ottenere l’autorizzazione a ristrutturare e adeguare le strutture dal momento che i Comuni non si sono ancora adeguati alle norme introdotte dal-le recenti leggi regionali. Proprio per questo motivo il miglioramento qualitativo delle nostre aziende va a rilento. Quelle aziende che mira-colosamente sono riuscite a portare a termine il lunghissimo iter buro-cratico in qualche caso hanno co-munque dovuto contenere o ridurre gli interventi. Ciononostante sono riuscite a raggiungere e in qualche caso superare gli standard di regio-ni turisticamente più sviluppate del-la nostra Molta strada però dovrà ancora essere percorsa per lavorare alla pari dei nostri diretti concor-renti, che non sono solo quelli nel-

“Nazioni, come Spagna, Croazia, Serbia e Grecia hanno adottato una politica turistica

che ha consentito la creazione di campeggi e villaggi turistici con tutti gli standard richiesti da grandi fasce di utenti; quegli standard che noi non possiamo raggiungere a causa della burocrazia e delle bizzarre interpretazioni degli articoli di legge."

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REALTÀ REGIONALE

le regioni confinanti o nella nostra Penisola, bensì quelli di altre nazio-ni, come Spagna, Croazia, Serbia e Grecia.In questi paesi è stata adottata una politica turistica che ha consentito la creazione di campeggi e villag-gi turistici con tutti gli standard richiesti da grandi fasce di utenti;

quegli standard che noi non possia-mo raggiungere a causa della bu-rocrazia e delle bizzarre interpre-tazioni degli articoli di legge. Così accade che nostri potenziali clienti anziché trascorrere le loro vacanze in Italia o nel Lazio prendono ten-de e bagagli per andare da qualche altra parte del Mediterraneo. Per

poter recuperare questi flussi è ne-cessario che si trovino rapidamente le soluzioni operative per far muo-vere enti e istituzioni e devono farlo di concerto le autorità politiche ed amministrative di Regioni, Comuni e delle associazioni degli imprendi-tori del settore. Solo in questo modo si può garantire la sopravvivenza delle strutture in un mercato ormai globale, sul quale operano aziende di dimensioni internazionali che hanno il potere finanziario e il peso politico per restare sempre aggan-ciati alla domanda, mentre noi per-diamo anni dietro ogni autorizza-zione. Forse è il caso che la politica si ren-da conto una buona volta, nei fatti e non solo a parole, che ad uno svi-luppo turistico corrisponde non solo e non tanto un lucro per le imprese quanto un aumento di ricchezza, crescita occupazionale e benessere anche per i rispettivi territori». ✻

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REALTÀ REGIONALE

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REALTÀ REGIONALIREALTÀ REGIONALI

Il Lazio, non solo Roma:una regione da scoprire

Roma, città unica al mondo, principale attrattore della regione, ma che spesso rischia di far dimenticare le altre bellezze del Lazio

Le Palme è sulla via Appia poco più a sud di Terracina a “zero metri dal mare” come si legge sulla home page del dito internet del campeggio: una struttura non grandissima, ma dota-ta di servizi e ogni confort, a misura di famiglia; tanto da aver affidato ad una simpatica scimmietta virtuale: Palmito il compito di spiegare alle mamme i vantaggi e i servizi che troveranno. A cominciare dalla lun-ga spiaggia che degrada dolcemente verso il mare con bassi fondali: l’ide-ale per i bambini.Ubaldo Fusco è il gestore e proprie-tario del campeggio.

Signor Fusco, come è entrata la sua famiglia nel mondo del tu-rismo all’aria aperta?«E’ successo tutto ventuno anni fa, per puro caso. Il campeggio esisteva già da circa trent’anni anni, creato da un “pioniere” del turismo all’aria aperta laziale, certo signor Boschie-

ri, uomo molto determinato e bur-bero; almeno così lo ricordo io per quel suo vocione rude che aveva. Lui aveva immaginato e poi realizzato sul terreno di proprietà di mio pa-dre Valentino – in posizione ideale essendo in riva al mare - una sorta di area per roulotte e tende. Fino a quel momento il terreno era stato utilizzato da mio nonno Ubaldo e da alcuni mezzadri per la produzione di uva moscato ed aveva come caratte-ristica l’esser disseminato di moltis-sime palme mediterranee, piantate sempre da mio nonno. E’ per que-sto motivo che il campeggio è stato chiamato fin dall’inizio “Le Palme”; nome che abbiamo in parte conser-vato dopo una piccola parentesi dei primi anni 80, quando si è chiamato “Camping l’Oasi”.Alla scadenza naturale del contrat-to di affitto, nel 1996, e deceduto il “mitico” Boschieri, mio padre deci-se, sentito il mio parere e quello di

mio fratello Stefano, tuttora mio so-cio attivo, di riprenderne il possesso, cosa che avvenne dopo due anni di lunga trattativa con i figli dell’affit-tuario»

Quale è stato invece il suo per-corso professionale?«La mia formazione sino al 1998 non aveva minimamente riguardato l’ambito turistico, anzi. Ispirato dal lavoro di mio padre avevo intrapreso studi tecnici iscrivendomi alla facol-tà di architettura a Roma arrivando fino alla soglia della laurea. Purtroppo è un traguardo che non ho mai raggiunto, anche a causa del nuovo percorso lavorativo che nel frattempo avevo imboccato. Da quando infatti abbiamo rilevato il camping tutte le mie energie sono state impiegate nella struttura, con l’obiettivo unico di riqualificarla e farla diventare un fiore all’occhiello della Riviera d’Ulisse».

Ubaldo e Stefano Fusco

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REALTÀ REGIONALI

E quale è stata la sua carriera nell’open air?«Il mio primo passo è stato entrare nell’associazione Ascavi, che consor-ziava i campeggi della Riviera, per-ché ho sempre creduto che l’associa-zionismo e il confronto continuo con i colleghi fosse fondamentale per la mia crescita professionale. Sono sta-to poi socio fondatore della FAITA Federcamping del Lazio, della quale oggi sono consigliere e membro del direttivo regionale. Ho ricoperto poi per due anni, dal 2011 al 2013, la carica di consulente al turismo e ai grandi eventi del co-mune di Terracina partecipando in prima persona alla stesura del rego-lamento della imposta di soggiorno, che secondo gli amministratori era “inevitabile”…Dal 2015 ho intrapreso anche la col-laborazione con una importante so-cietà di Rimini operante nel settore turistico-ricettivo, con la quale svol-go attività di formazione e sviluppo marketing».

Parliamo adesso del turismo all’aria aperta nel Lazio. Su cosa puntate per caratterizza-re la vostra offerta turistica e attirare la vostra clientela?«Il Lazio è una regione molto par-ticolare nell’ambito del panorama nazionale perché “cannibalizzata”, turisticamente parlando dalla pre-senza di Roma. Tuttavia proprio il settore en plein air, grazie soprattutto ai chilometri di spiagge, a laghi im-portanti, a città d’arte minori ma bellissime ha saputo emanciparsi ed attirare sempre di più un turista alla ricerca di una vacanza libera, di re-lax in genere ma con la possibilità di scoprire bellezze inaspettate: parchi nazionali, regionali, piccoli borghi di mare e montagna, percorsi e località adatte ai più svariati sport di terra e di mare. Ecco, il nuovo turista che sceglie il Lazio e che dobbiamo attirare è un turista in scoperta, alla ricerca di bellezze e posti nuovi sconosciuti alle grandi rotte».

Quali sono i vostri più diretti concorrenti?«I nostri concorrenti più diretti ri-mangono soprattutto gli hotel di fascia medio-alta. Per quanto se ne dica, personalmente non credo che il cliente dei B&B o quello degli af-fittacamere e case vacanze, per ca-pirci: quello di Airbnb, sia un nostro competitor. Se noi imprenditori riu-scissimo a comunicare meglio il no-stro prodotto presso il nostro target di riferimento, attireremmo il turista che cerca una vacanza socializzan-te all’aria aperta ma all’insegna del confort e della professionalità. Tutto sta nell’identificarsi in un prodotto, non cercare di essere dei tuttofare ma puntare su un target preciso. Non si può essere un villaggio per famiglie e

nello stesso tempo corteggiare un tu-rista giovane proponendo, per esem-pio, attività di animazione energ y o sport estremi».

In altre parole, che fare?«Specializzarsi e comunicarlo è l’o-biettivo di questi e dei prossimi anni per competere in un mercato globale saturo di offerte. Noi stiamo agendo in questa direzione. Da qualche anno abbiamo puntato fortemente sul tar-get family ed ora stiamo sviluppando nuove idee di prodotto per incentiva-re la destagionalizzazione»

Nel Lazio vi è comprensione da parte degli enti locali per il turismo all’aria aperta e per le esigenze di voi imprenditori dell’open air?«La mia esperienza politica e civica durante il periodo in cui sono stato consulente al turismo al Comune di Terracina mi porta a dire che passi in avanti negli ultimi anni sono stati fatti, ma molto resta ancora da fatte. Gli enti locali percepiscono il cam-peggio-villaggio come era un tempo: un insieme di piazzole per roulotte o camper itineranti; o peggio ancora per “flotte” di roulotte con qualche tenda sparsa qua e la sotto le verdi pi-nete. Diciamo la verità: noi abbiamo contribuito non poco a questa visio-ne, dando volentieri l’impressione di

“Proprio il settore en plein

air, grazie soprattutto ai chilometri di spiagge, a laghi importanti, a città d’arte minori ma bellissime ha saputo emanciparsi da Roma e attirare sempre di più un turista alla ricerca di una vacanza libera e di relax."

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essere a capo di veri accampamenti ai limiti della legalità. Per fortuna però le cose stanno cambiando gra-zie anche al ricambio generazionale in alcune aziende».

E a questo cambiamento quan-to contribuiscono le associa-zioni di categoria?«Il grande lavoro di “lobby” fatto da alcuni imprenditori laziali del setto-re aderenti alla FAITA, col conti-nuo supporto del direttore regionale Marco Sperapani, hanno aperto gli occhi a molti politici i quali comin-ciano ad intuire il cambiamento in atto in molte strutture ricettive all’a-ria aperta permettendo lo sviluppo verso nuove frontiere di mercato. Ciò attraverso strumenti legislati-vi aggiornati e al passo con i tempi. Dalla legge regionale del 2007, con i relativi regolamenti ad oggi, tanto è stato fatto anche se il percorso è stato irto di ostacoli, battute di arresto e ripartenze. Tutto è stato per fortuna superato grazie allo spirito di com-pattezza e condivisione che sempre un maggior numero di associatiFAITA ha dimostrato di poter mette-re in campo».

Cosa chiederebbe, come im-prenditore, alla politica re-gionale per poter svolgere con maggiore tranquillità ed effica-cia il proprio lavoro?

«Io sono un imprenditore un po' sui generis e controcorrente.Molti operatori del turismo si la-mentano continuamente della capa-cità degli enti locali di attrarre flussi turistici attraverso una politica pro-mozionale fatta di partecipazione a fiere, workshop esteri o nazionali, pubblicità. Io credo invece che pren-dendo atto della mancanza cronica di fondi per attività di promozione pura dobbiamo essere noi imprendi-tori a dover utilizzare meglio il web e il mondo dei social – i due canali di vendita più potenti di questi anni - per farci conoscere. Il problema però è che oltre a non essere tut-ti tecnicamente preparati per farlo non abbiamo un prodotto all’altezza del mercato. Cosa offriamo? Quale domanda pensiamo di intercettare come siamo strutturati ora? Parlavo tempo fa con un anziano direttore di campeggio, una persona da cui ho appreso molto, vent’anni fa con idee all’avanguardia. Mi raccontava come avesse pensato di stravolgere la sua struttura eliminando una buona parte delle roulotte stanziali per far posto ad un turismo straniero itine-rante. I fatti gli diedero all’inizio ra-gione: i nuovi flussi arrivavano ma al contrario di quanto pensava la per-manenza media era bassissima per-ché il villaggio, oltre ad avere ancora stanziali nei posti migliori, non aveva servizi all’altezza da offrire rispetto

ai campeggi del Nord Italia e degli altri paesi Europei. Partiamo dunque da una valutazione interna, prima di pensare che i millennials e tra poco anche quelli della generazione Z ar-rivino nei nostri villaggi per “grazia ricevuta”.Agli enti locali chiediamo invece in-terventi mirati di promozione terri-toriale e da quelli regionali e comu-nali pretendiamo un miglioramento dei trasporti, della viabilità, della pulizia della città, il miglioramento della fruibilità dei luoghi più visitati dai turisti come musei, parchi, mo-numenti…»

Quali sono, dal punto di vista imprenditoriale, i punti di for-za dell’open air laziale rispet-to alle altre regioni del Nord e quali, eventualmente, i punti deboli? «Ho già accennato prima come Roma costituisca per il Lazio un punto di forza ma anche di debolez-za. Se da un lato è universalmente ri-conosciuta come la capitale mondiale dell’arte e dei monumenti attirando ogni anno flussi sempre maggiori, dall’altro appanna le bellezze del re-sto della regione, che pure ha splen-dide spiagge, monumenti e chiese, borghi, terme, parchi nazionali e regionali, le isole pontine. Bisogna essere in grado di capovolgere que-sta visione e far sì che Roma diventi

“Per quanto se ne dica,

personalmente non credo che il cliente dei B&B o quello degli affittacamere e case vacanze, per capirci quello di Airbnb, sia un nostro competitor".

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REALTÀ REGIONALI

polo attrattore per tutto il territorio spingendo i grandi tour operator ad aumentare la permanenza media del turista attraverso pacchetti completi che contemplino anche altre tappe. Il Lazio è di gran lunga la regione centrale più completa per la storia che ha vissuto, le bellezze naturali e un territorio dove pianura collina e montagna si alternano, dove il turi-sta di qualunque palato trova massi-ma soddisfazione».

Quali sono le prospettive di sviluppo per il turismo all’aria aperta della vostra regione? «Il turismo all’aria aperta in questa nuova prospettiva di crescita di flussi è quello che ha le potenzialità mag-giori di crescita, a patto che gli im-prenditori del comparto si rendano conto che le nostre strutture hanno bisogno di adeguarsi ai tempi con opere di riqualificazione e re-looking più o meno importanti. Bisogna ade-guare le strutture alla media europea che vede quelle della Francia, della Spagna e ultimamente anche di paesi emergenti come la Croazia o la Slo-venia, di gran lunga più organizzate delle nostre. Non si puo' continuare a sperare di fare turismo di qualità con la presenza massiccia di roulotte stanziali, che fino a qualche anno fa hanno fatto la fortuna della maggior parte dei campeggi ma che adesso è un turismo finito. Il mercato è cam-

biato e lo stesso turista all’aria aperta è cambiato. Vuole una vacanza libe-ra e spensierata ma anche comoda e di qualità, fatta di servizi all’altezza. Ecco, da qui l’incremento del merca-to dei mezzi di pernottamento nuo-vi come le case mobili, in continua ascesa sia in numero che in qualità; l’inserimento di nuovi servizi che caratterizzino maggiormente il no-stro prodotto quali Spa, aree fitness, aree sportive, aree di ristorazione più evolute. Il tutto condito da persona-le qualificato e soprattutto formato! Quanti dei miei colleghi investono nella formazione del personale? An-cora troppo pochi. Troppo pochi per capire che un dipendente qualificato è la migliore recensione per i nostri villaggi del futuro».

Quali sono le criticità per il set-tore dal punto di vista fiscale, legislativo e burocratico e cosa si potrebbe fare per ovviarvi? «Le innovazioni e le riqualificazioni vanno di pari passo con un miglio-ramento dei rapporti con gli enti locali preposti alla definizione degli strumenti attuativi. In alcuni ambiti sono stati fatti passi significativi. Le famigerate case mobili, pomo della discordia per anni, sono adesso più o meno accettate da tutte le Regioni, soprattutto da quando sono state de-finite le regole urbanistiche e paesag-gistiche. Ma ancora troppo lenta è la macchina delle autorizzazioni; troppi passaggi quasi mai prevedendo quel-le sub-deleghe che avrebbero dovuto snellire i tempi di attesa.Tempi certi dunque tra le richieste e le risposte, possibilità di confronto qualificato sui tavoli di concertazione, accompagna-to da agevolazioni fiscali che premino di più coloro che reinvestono gli utili nell’ammodernamento del proprio villaggio ed infine maggiori incentivi per chi assume nuovo personale o lo stabilizza e contratti più flessibili con sgravi per la formazione. Una ricetta semplice ma significativa».

Nel Lazio riuscite ad avere un trattamento alla pari oppure anche qui scontate una prefe-renza per altre forme di turi-smo, gli hotel ad esempio? «Come ho detto, il lavoro di lobbing svolto dalla FAITA negli ultimi dieci anni ha permesso di colmare il gap con il comparto turistico-alberghiero che vede ora il nostro settore come un competitor qualificato ed organizzato, considerato come mai prima sui ta-voli tecnici importanti. I nostri politi-ci regionali stanno comprendendo le enorme potenzialità del turismo all’a-ria aperta e malgrado l’ostracismo di alcuni propendono spesso a favorirlo su altre forme di turismo.Non biso-gna però abbassare la guardia, anzi bisogna far comprendere ai nostri competitors diretti che collaborare può favorire un aumento consistente di flussi verso il Lazio». ✻

“Il lavoro di lobbing svolto

dalla FAITA negli ultimi dieci anni ha permesso di colmare il gap con il comparto turistico-alberghiero che vede ora il nostro settore come un competitor qualificato ed organizzato, considerato come mai prima sui tavoli tecnici importanti".

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OSSERVATORIOOSSERVATORIO

Dinamiche e tendenze dell’open air

Alcune considerazioni sui dati pubblicati dall'ISTAT

di Nicolcarlo Genovese

In attesa della pubblicazione da parte dell'ISTAT dei dati relativi alla stagione appena conclusa, pro-viamo ad effettuare alcune considerazioni sugli ulti-mi dati disponibili, in particolare per gli anni 2016-

2017. Una lettura incrociata con i dati relativi alle aziende può giovare a comprendere le dinamiche che caratteriz-zano il settore open air e le tendenze che emergono da una serie sia pure limitata, ma statisticamente significativa.Innanzitutto i dati assoluti. Le aziende operanti nel set-tore del turismo all’aria aperta erano complessivamente 2.643 nel 2017 con una capacità in termini di posti letto pari a 1.353895 unità. Il dato del 2016 era solo di poco superiore, 50 aziende e 4000 posti letto in più. La regione con maggior numero di aziende risulta essere il Trentino Alto Adige, dove nelle due province vi sono 258 aziende attive; il dato si riferisce sempre al 2017. Seguono la To-scana con 245 aziende, la Lombardia con 211, la Puglia con 206, le Marche con 192, il Veneto con 188. La classifica cambia se si considera l’offerta in termini di posti letto in ciascuna regione: il Veneto occupa la prima posizione con 228.974 unità, pari a circa un quinto del totale nazionale; segue la Toscana con 183.649 unità; al terzo posto la Puglia con 97,742 unità; al quarto posto l’E-

milia Romagna con 96.725 unità; al quinto posto la Lom-bardia 91.267 unità; al sesto posto il Lazio con 89.079 unità. Queste prime informazioni consentono alcune riflessioni strutturali. Considerata la vocazione turistica balneare del comparto, l’offerta è fortemente sottodimensionata; infatti a fronte di 7458 chilometri di coste le 2650 imprese operanti non sono neppure lontanamente paragonabile alla realtà francese, dove a fronte di 3427 chilometri di coste operano circa 9.000 aziende. In pratica con una estensione costiera pari alla metà di quella italiana Ol-tralpe vi sono oltre il triplo delle aziende. Ne consegue che la potenzialità del settore risulta innanzitutto nume-ricamente sottodimensionata. Ma è ugualmente sottodi-mensionata l’offerta di posti letto considerato che in sette regioni non si raggiungono le 50.000 unità e solo in tre regioni si superano le 100.000 unità. Un dato conseguen-te è riferito alla dimensione media aziendale che vede un rapporto di 1 a 523 tra aziende e posti letto offerti, il dato peggiora sensibilmente se si escludono le prime due re-gioni della graduatoria dell’offerta: Veneto e Toscana. In questo caso si registra un calo drastico del rapporto che passa a 1 a 425, con un decremento di un quinto del-

Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi - dati annuali nazionali, ripartizionali regionaliDati estratti 11 gennaio 2018 daI sito http://dati.istat.it/

ITALIA PAESI ESTERI TOTALE % sul totale Diff con il 2015arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Piemonte 226.404 827.860 207.487 1.166.714 433.891 1.994.574 4,48 3,11 6% -5%Valle d'Aosta 80.845 275.566 33.155 98.513 114.000 374.079 1,18 0,58 8% 5%Liguria 255.085 1.686.829 173.137 764.475 428.222 2.451.304 4,42 3,82 3% 6%Lombardia 269.285 1.141.994 425.679 2.430.978 694.964 3.572.972 7,17 5,57 4% 5%Trentino Alto Adige 187.754 906.156 480.145 2.424.753 667.899 3.330.909 6,89 5,19 7% 7% Bolzano 68.826 289.598 268.200 1.218.074 337.026 1.507.672 10% 9% Trento 118.928 616.558 211.945 1.206.679 330.873 1.823.237 4% 6%Veneto 693.091 3.899.254 1.898.549 14.236.523 2.591.640 18.135.777 26,74 28,27 2% 2%Friuli Venezia Giulia 68.724 388.878 169.044 1.048.889 237.768 1.437.767 2,45 2,24 4% 8%Emilia Romagna 425.726 2.693.691 201.540 1.356.444 627.266 4.050.135 6,47 6,31 1% -10%Toscana 758.645 5.595.938 602.754 4.008.528 1.361.399 9.604.466 14,05 14,97 2% 3%Umbria 40.863 208.189 47.301 262.128 88.164 470.317 0,91 0,73 2% -2%Marche 336.331 3.279.492 56.297 348.889 392.628 3.628.381 4,05 5,66 6% 3%Lazio 264.163 2.377.532 170.396 1.218.007 434.559 3.595.539 4,48 5,61 55% 29%Abruzzo 140.669 1.358.968 26.686 198.689 167.355 1.557.657 1,73 2,43 3% 1%Molise 7.801 72.956 398 1.763 8.199 74.719 0,08 0,12 7% -11%Campania 198.223 1.662.438 92.173 483.980 290.396 2.146.418 3,00 3,35 2% -4%Puglia 336.940 2.782.773 59.911 441.142 396.851 3.223.915 4,09 5,03 1% 1%Basilicata 49.222 424.113 2.253 11.878 51.475 435.991 0,53 0,68 4% -3%Calabria 96.197 950.993 21.484 175.663 117.681 1.126.656 1,21 1,76 -4% -8%Sicilia 76.790 313.693 51.934 212.155 128.724 525.848 1,33 0,82 -22% -32%Sardegna 225.429 1.361.403 232.754 1.047.894 458.183 2.409.297 4,73 3,76 16% 13%

- Totale 4.738.187 32.208.716 4.953.077 31.938.005 9.691.264 64.146.721 100,00 100,0 5% 3%

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Arrivi e presenze riferiti all'anno 2016

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OSSERVATORIO

la capacità media. Poche aziende e per lo più di piccole dimensioni; questo appare il primo limite strutturale del comparto, per colmare il quale occorrerà una immissio-ne di nuove generazioni di imprenditori che innovino ed amplino la natura ed il criterio dell’offerta.Di diverso segno sono i dati relativi alla domanda, qui il dato più recente registra un totale di 10.141.078 arrivi nel 2017 per 67.667.895 presenze. La risultante media è pari a 6,67 giorni di permanenza per ospite, il che fa del settore open air uno dei più stabili ed interessanti in termi-ni di rapporto di permanenza degli ospiti nel panorama nazionale. Considerato che la maggioranza delle impre-se, circa i due terzi, opera in regime di stagionalità su un periodo da cento a centoventi giorni, il settore esprime una potenzialità ancora sottodimensionata se riferita alla nuova domanda di turismo all’aria aperta, meno balne-are e più propensa alla conoscenza del territorio, al con-tatto con la natura ed alla ricerca di nuove esperienze che può essere coniugata con le nuove soluzioni alloggiative in grado di offrire una ospitalità in pieno confort e con servizi adeguati anche nei periodi pre estivi , primaverili ed autunnali.Del resto anche la composizione della platea degli ospiti appare interessante, infatti sia nel 2016 che nel 2017, e le stime del 2018 confermano e rafforzano questo dato, oltre la metà degli ospiti sono stranieri, il 52% rispetto al 48% di italiani, con un leggero scarto in favore di questi ultimi in termini di permanenza media, 6,8 a 6,5.L’incremento assoluto del 2017 sul 2016 è molto marcato: più 5% in arrivi e più 5% in presenze. Ovviamente la si-tuazione a livello nazionale si presenta a pelle di leopardo con alcune regioni che nel biennio perdono posizioni. E’ il caso dell’Umbria e delle Marche, entrambe segnate dai ripetuti sisma che le hanno colpite; mentre le regioni più

Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi - dati annuali nazionali, ripartizionali regionaliDati estratti settembre 2018 daI sito http://dati.istat.it/

ITALIA PAESI ESTERI TOTALE % sul totale Diff con il 2016arrivi presenze arrivi presenze arrivi presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze

Piemonte 189.732 737.962 222.693 1.293.299 413.425 2.031.261 4,08 3,00 -5% 2%Valle d'Aosta 85.096 285.567 31.621 102.206 116.717 387.773 1,15 0,57 2% 4%Liguria 278.939 1.746.176 191.053 843.982 469.992 2.590.158 4,63 3,83 10% 6%Lombardia 275.272 1.133.339 458.074 2.570.338 733.346 3.703.677 7,23 5,47 6% 4%Trentino Alto Adige 201.481 943.504 529.740 2.631.361 731.221 3.574.865 7,21 5,28 9% 7% Bolzano 69.836 296.015 298.706 1.334.026 368.542 1.630.041 9% 8% Trento 131.645 647.489 231.034 1.297.335 362.679 1.944.824 10% 7%Veneto 717.043 4.046.047 2.010.610 15.012.211 2.727.653 19.058.258 26,90 28,16 5% 5%Friuli Venezia Giulia 74.097 393.174 194.449 1.185.924 268.546 1.579.098 2,65 2,33 13% 10%Emilia Romagna 443.130 3.286.983 209.007 1.432.991 652.137 4.719.974 6,43 6,98 4% 17%Toscana 839.110 5.759.735 637.906 4.052.634 1.477.016 9.812.369 14,56 14,50 8% 2%Umbria 36.793 223.150 41.858 231.008 78.651 454.158 0,78 0,67 -11% -3%Marche 281.403 2.829.390 47.624 352.723 329.027 3.182.113 3,24 4,70 -16% -12%Lazio 255.847 2.658.664 167.251 1.941.379 423.098 4.600.043 4,17 6,80 -3% 28%Abruzzo 156.237 1.415.743 29.015 207.371 185.252 1.623.114 1,83 2,40 11% 4%Molise 10.078 83.043 508 2.543 10.586 85.577 0,10 0,13 29% 15%Campania 217.605 1.805.998 93.231 480.882 310.836 2.286.880 3,07 3,38 7% 7%Puglia 341.246 2.830.607 61.850 445.986 403.096 3.276.593 3,97 4,84 2% 2%Basilicata 41.459 384.043 1.186 4.702 42.645 388.745 0,42 0,57 -17% -11%Calabria 116.688 1.052.649 21.494 193.099 138.182 1.245.748 1,36 1,84 17% 11%Sicilia 92.448 363.470 58.540 238.145 150.988 601.615 1,49 0,89 17% 14%Sardegna 220.024 1.325.387 258.640 1.140.489 478.664 2.465.876 4,72 3,64 4% 2%

- Totale 4.873.728 33.304.631 5.266.350 34.363.273 10.141.078 67.667.895 100,00 100,0 5% 5%

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Arrivi e presenze riferiti all'anno 2017

“In testa il Veneto, che da solo realizza oltre un quarto

degli arrivi totali e poco meno di un terzo delle presenze totali, seguito dalla Toscana con circa il 14% degli arrivi ed il 13% delle presenze".

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OSSERVATORIO

performanti appaiono il Molise, la Calabria, la Sicilia il Trentino, il Friuli e la Lombardia. Se si considerano però i dati relativi la graduatoria cam-bia e vede in testa il Veneto, che da solo realizza oltre un quarto degli arrivi totali e poco meno di un terzo delle presenze totali, seguito dalla Toscana con circa il 14% degli arrivi ed il 13% delle presenze.E’ significativo che le due regioni insieme registrino il 42% degli arrivi totali, rapporto che sale ad oltre il 50% degli arrivi di ospiti stranieri, mentre le presenze di en-trambe assommano a circa il 43% delle presenze totali. Molto significativi i dati della Lombardia e del Tren-tino, regioni interne e dunque caratterizzate da una domanda di ospitalità più orientata verso il contatto con la natura o le attività ricreative e sportive rispetto alla balneazione che è dominante nelle aziende costie-re. Entrambe condividono la terza posizione sul podio dei risultati conseguiti nel 2017 con circa 733.000 arrivi per 3,7 milioni di presenze. Peraltro il Trentino ha mi-gliorato le sue performance rispetto al 2016 registrando un incremento di circa il 9% degli arrivi e del 7% delle presenze. I dati relativi all’estate 2018, ancorché non stabilizza-ti, dovrebbero far registrare nuovi incrementi della do-manda in termini di circa il 3% di arrivi e del 2,5% delle

presenze. Si registreranno pertanto circa 10,5 milioni di arrivi mentre le presenze sfioreranno i 70 milioni.Il fatturato complessivo del settore open air supererà i quattro miliardi di euro, dato anch’esso in aumento ri-spetto all’anno precedente.Circa la modalità si conferma la tendenza, consolidata in questi anni, con una prevalenza di soggiorni in boun-galows e case mobili (il 50% delle presenze totali), in-sieme alla lieve crescita di ospiti con camper e roulotte (il 35% delle presenze), mentre resta in diminuzione la quota di ospiti in tende e dei così detti “stanziali” (15% delle presenze).La comparsa di nuove tipologie di case mobili e la dif-fusione di internet come strumento per la prenotazione hanno contribuito a favorire l’aumento delle presenze dei turisti stranieri: si registrerà un sensibile incremento degli arrivi dai Paesi nordeuropei, Danimarca, Austria ed Olanda su tutti, seguiti dalle provenienze dai Paesi dell’Europa dell’Est, in costante crescita.Il rilancio del settore turistico all’aria aperta potrebbe essere consolidato e moltiplicato dalla nuova domanda di natura e di vacanza esperienziale, in costante crescita tra gli ospiti dei campeggi e villaggi turistici, sostenuta da prodotti e soluzioni per l’ospitalità sempre più confor-tevoli e diffusi. ✻

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PIANETA TURISMO

A Venezia l’assemblea Efco, al suo quarantesimo

anno di attività

Il punto sulle attività di lobbing a livello europeo e

le novità della Commissione UEdi Filippo Gentile

I l 28 Settembre scorso presso l'Union Lido, Art & Park Hotel di Cavallino, in provincia di Venezia, si è riunita l’Assem-

blea generale di EFCO e HPA, che tra l’altro proprio quest’anno è al suo quarantesimo anno di attività. L’European Federation of Camping-site Organisations and Holiday Park Associations (EFCO e HPA) è stata costituita nel 1978 quando i rappre-sentanti delle associazioni nazionali in Belgio, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svizzera e Regno Unito hanno deciso di creare una piatta-forma per lo scambio di competen-ze e buone pratiche nell’ambito del turismo all’aria aperta, poi diventata una vera e propria attività di lobbing una volta nata la Comunità europea a sua volta trasformatasi in Unione europea. L'Assemblea generale è gui-data da una troika costituita da pre-sidente, vice presidente e past presi-dent, e le elezioni alla presidenza si svolgono ogni due anni. Nel corso della sessione italiana i di-versi rappresentanti hanno riferito delle attività svolte nei rispettivi pae-si. Dopo aver illustrato gli andamen-ti del turismo all’aria aperta nella stagione appena conclusa, risultata soddisfacente in quasi tutta Europa, ad eccezione di Spagna e Portogal-lo, penalizzati da cattive condizione meteo, la discussione si è spostata sulla decisione della Commissione europea di modificare il sistema uti-

lizzato fino ad ora per la r i-scossione dell’Iva, dan-do facoltà agli Stati membri di de-cretare in maniera autonoma l’am-montare delle aliquote. In Austria ad esempio l'aliquota Iva corrente, pari al 13% per gli alloggi turistici, è stata ridotta al tasso precedente del 10% e sarà valida dal primo no-vembre 2018 mentre nei Paesi Bassi è stata effettuata una efficace azione per impedire che l’Iva sul turismo aumentasse oltre l’attuale 9%. Ciò ha consigliato a riflettere sull’impor-tanza di svolgere azioni di lobbing anche a livello locale e non soltanto comunitario per ottenere conteni-menti fiscali.Per quanto riguarda la correttezza e la trasparenza per gli utenti delle piattaforme aziendali online è stato riferito che la Commissione europea ha raccomandato la promozione di atteggiamenti di onestà e responsa-bilità nei confronti dei consumatori che usano i siti internet di agenzie di viaggio o che entrano in contatto con colossi come Amazon e Google, per creare un’area sicura per la na-vigazione e le transazioni. A questo proposito è stato confermato che la regolamentazione generale sulla pro-tezione dei dati richiede alle aziende di pubblicare una dichiarazione sul-la privacy e di spiegare come sono stati elaborati i dati dei clienti.

Un particolare ringraziamento è sta-to espresso dall’Assemblea alla signo-ra Charlesworth, la quale si è adope-rata in sede comunitaria affinché le sale fitness dei campeggi non debba-no sottostare agli standard previsti per le aziende che fanno della cura del corpo la propria attività princi-pale e che dovevano a breve essere pubblicati nella normativa Iso. La Commissione europea sta inoltre lavorando alla legislazione per cer-care di vietare la plastica monouso e ha esaminato il modo in cui gli Sta-ti membri stanno rispondendo alla necessità di interromper l’utilizzo di

“Il lavoro di lobbing svolto

dalla Faita negli ultimi dieci anni ha permesso di colmare il gap con il comparto turistico-alberghiero che vede ora il nostro settore come un competitor qualificato ed organizzato, considerato come mai prima sui tavoli tecnici importanti".

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questo materiale non riciclabile.Il problema è stato sollevato sull’onda emozionale suscitata da programmi televisivi come la serie Blue Planet, secondo la quale il problema è grave essendoci in mare rifiuti di plastica sufficienti a ricoprire un’area delle dimensioni del Galles. Il rappresen-tante finlandese Saukonnen a questo proposito ha riferito che nel suo pa-ese sono stati brevettati degli imbal-laggi per alimenti di materiale non plastico da utilizzare per surgelati e tazze per il caffè. Nel Regno Unito invece vi sono già esempi di rivendite al dettaglio in aree protette nelle quali l’acqua e il latte non sono più vendute in imbal-laggi di plastica bensì in bottiglie di vetro mentre non sono più in com-mercio cannucce di plastica; infine vengono periodicamente organizzate giornate per la pulizia delle spiagge.L’Assemblea è stata poi allertata sul fatto che l'organizzazione interna-

zionale di standardizzazione (ISO) sta per pubblicare gli standard per i sistemi di gestione della sostenibilità, per il turismo accessibile e il turismo che, a quanto pare, non riguarderan-no soltanto gli alberghi ma anche al-tri tipi di alloggi turistici. Altro problema affrontato dall’As-semblea infine è stato il campeggio selvaggio e l’overtourism, già segnalato come problema in una recente cam-pagna di stampa. A questo proposito è stata portata all’attenzione dei de-legati una buona pratica in Bretagna per la gestione del turismo in camper da parte delle autorità locali, le quali hanno modificato il tracciato delle strade per impedire la sosta libera dei mezzi in aree di straordinaria bellezza naturalistica, attrezzando in alternativa aree apposite in cui riuni-re e accogliere i camper in maniera ordinata. Da questo e altri esempi è stato stabilito di mettere a punto alcuni

orientamenti e suggerimenti con i quali assistere le autorità locali nella gestione del camper turismo. Ciò in considerazione del fatto che la sosta selvaggia danneggia un po’ tutti i pa-esi e le regioni costiere, soprattutto quelle economicamente meno pro-spere; fatto che potrebbe esacerbare le posizioni e portare a chiusure nei confronti di altre forme di turismo itinerante o all’aria aperta.Su questo particolare problema si è costituito un gruppo di lavoro che affronterà le questioni relative alla gestione del turismo in camper. A conclusione dell’incontro venezia-no è stato riferito sul Wallonia Camp show, al quale hanno partecipato set-tanta espositori di Belgio, Francia, Irlanda e Regno Unito.Il tema è stato il glamping, i cui contenuti sono stati illustrati da un professore dall'università di Breda che ha tenuto una breve conferenza sull'argomento. ✻

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Il nuovo trend del “turismo esperienziale” una possibile chiave per rilanciare le strutture e consolidare i flussi

di Pietro Licciardi

Una volta c’erano le gite sociali in torpedone, alla scoperta di una Ita-lia per molti ancora sco-

nosciuta e misteriosa, poi negli anni del boom economico sono arrivate le ferie: intere famiglie che si spostava-no al mare o ai monti per quindici giorni o addirittura un mese intero. I più facoltosi trascorrevano le pro-prie vacanze all’estero, nelle locali-tà care al jet-set e che solo in seguito

avrebbero conosciuto il cosiddetto turismo di massa. Le vacanze era-no per tutti, o quasi, una conquista recente e ci si sentiva appagati per il solo fatto di uscire dal tran tran quotidiano e avere la possibilità di visitare posti nuovi. Man mano che il benessere si è diffuso nella società anche i gusti e le esigenze dei turisti hanno cominciato a cambiare. Molti hanno cominciato a scoprire l’Euro-pa e località un tempo inarrivabili

sono diventata alla portata di tutti, o quasi. Neppure i successivi anni di crisi, con l’inflazione che erodeva i salari, le crisi petrolifere o la crescen-te disoccupazione hanno fermato la voglia di vacanza degli italiani e de-gli stranieri, che hanno magari ridot-to la durata del soggiorno ma non il numero dei viaggi. Anzi, con la libe-ralizzazione dei cieli e l’abbattimento delle tariffe aeree abbiamo assistito ad una vera e propria esplosione dei

Turisti alla ricerca dell’esperienza unica

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viaggi all’estero e anche le più lonta-ne località esotiche, da sempre riser-vate solo ai più avventurosi e facoltosi viaggiatori, sono state raggiunte dal ragionier Cipputi e signora.Il mondo in poche parole è diven-tato molto più piccolo e alla portata di qualsiasi turista, anche alle prime armi. Scomparso il fascino del nuo-vo e dell’esotico, tolto lo sfizio di sa-lire sulla Tour Eiffel, visitare il Taj Mahal o farsi un giro nella metro di New York anche nel turista medio ha cominciato a farsi strada la voglia di arricchire il proprio viaggio con qualcosa di più: qualcosa da poter raccontare una volta tornati a casa a parenti e amici certi di essere stati i soli a provare “quella” sensazione. Ecco così affermarsi la nuova e più re-cente tendenza del turismo del nuovo millennio: il “turismo esperienziale”. Al turista non basta più andare in un posto per una visita mordi e fuggi, scattando qualche fotografia da ri-guardare con nostalgia una volta tor-nato a casa, ma ha bisogno di vivere qualcosa di “forte” e di unico con cui ampliare le prioprie conoscenze. Per alcuni questo signfica immerger-si nella cultura e nelle tradizioni dei luoghi e dei popoli visitati; il che si-gnifica magari non soggiornare più in lussosi ma anonimi alberghi ma nelle case della gente del posto e mangiare negli street reataurant. Per altri met-tersi alla prova con imprese, almeno per loro, eccezionali: dalla scalata di un ottomila sull’Himalaya, alla di-scesa in canoa del Colorado solcando il Gran Canyon, o “più modestamen-te” fare una discesa col parapendio o scivolare a volo d’angelo su una cor-da tesa tra due picchi a centinaia di metri di altezza.Il bello è che per vivere la propria esperienza unica e irripetibile non occorre trasformarsi in un Charles Darwin, che circumnavigò il mondo per studiare le specie animali e vege-tali, o in Adela Breton, che esplorò la giungla messicana, documentando in modo originale i resti dei monumenti Maya; oppure Alexandrine Tinne, la prima donna europea a tentare

Quando l’esperienza paga

Il “turismo esperienziale” è una risorsa per l’aria aperta? Il campeggio Isola Verde di Nettuno, in provincia di Roma, da quest’anno ha deciso di scommetterci su inaugurando una serie di attività con le quali spera di conquistare nuovi clienti, far tornare chi ha provato solo alcune delle esperienze proposte e, perché no? Aumentare la liquidità in cassa. Ne parliamo con Giampalo Occhiodoro, re-sponsabile della reception e del “reparto” internet e social del campeggio.

Quali esperienze avete proposto ai clienti? «Abbiamo cominciato da questa estate, dopo aver messo a punto le proposte nei mesi precedenti. Abbiamo organizzato uscite in gommone presso Torre Astura in accordo con il centro immersioni di Nettuno il quale ha fornito pinne e maschere per far ammirare i bellissimi fondali del luogo ai nostri clienti con una tranquilla attività di snorkeling, inoltre abbiamo proposto dei voli con il paramotore con de-collo dal campo adiacente al campeggio e messo a disposizione la nostra pineta e bosco di centoventi ettari per escursioni con la mountain bike».

Avete intenzione di aumentare l’offerta?«Stiamo cercando accordi con la gestione dei Giardini della Ninfa, stupendo par-co a pochi chilometri da noi e cercando di organizzare escursioni di due giorni in barca a vela alle isole pontine. Per i giovanissimi ospiti vorremmo invece accor-darci con una vicina pista di go-cart e abbiamo in programma la costruzione di un parco avventura».

Come vi è venuto in mente di offrire vere e proprie esperienze ai vo-stri clienti, in aggiunta alle normali attività di animazione, sportive e turistiche che normalmente propongono campeggi e villaggi?«L’idea è venuta a Daniele Occhiodoro, il direttore, che ne ha poi parlato con me. Sinceramente mi è sembrata una bella idea quella di proporre ai clienti qualcosa che innanzitutto sarebbe piaciuto fare a me, come volare con i paramotore. Pro-prio accanto al campeggio c’è una pista e li sentiamo ronzare tutto il giorno sulla testa. In questo caso sono stato proprio io a proporre questo tipo di ”esperienza”. C’è da dire che la nostra struttura è al centro di un territorio ricchissimo di at-trattive e attività che sarebbe un peccato non far conoscere e sfruttare e questo è stato senz’altro il motivo principale di questa nostra scelta».

Avete raccolto già qualche risultato?«E’ ancora troppo presto, dato che abbiamo appena iniziato. Però l’accoglienza è stata ottima e abbiamo avuto diverse entusiastiche recensioni sui social dai clienti che hanno partecipato e poi raccontato le loro esperienze. C’è stato insomma un bel passaparola, che non può che essere positivo per noi e la struttura».

Come avete organizzato questa vostra nuova offerta?«Ci siamo guardati intorno, individuando assieme ai responsabili dell’animazio-ne e tra le possibilità offerte dal territorio quelle che potevano essere più interes-santi; dopodiché abbiamo preso contatti con i club, le associazioni o i privati che praticavano tali attività per definire gli aspetti organizzativi. Tra l’altro abbiamo anche guadagnato qualcosa nell’organizzazione dei vari gruppi. Ovviamente non è questo l’obiettivo principale e anzi, nel cercare accordi e convenzioni con i partner esterni cerchiamo di ottenere degli sconti per i clienti. Nel caso del pa-ramotore ad esempio chi viene dal campeggio risparmia 15 euro a volo. Tuttavia anche questo è un aspetto che vale la pena considerare».

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l’attraversata del Sahara e che morì durante l’impresa.Magari è sufficiente guardarsi attor-no per scoprire interessanti occasio-ni quasi dietro casa, tanto più che l’Italia ha una storia bimillenaria che l’ha disseminata di tradizioni e luoghi unici al mondo. Non ci cre-dete? Provate una volta ad assistere al Palio di Siena, con la sua sfilata di figuranti in costume, respirando il clima di autentica e secolare rivalità che anima contrade e contradaioli. Oppure a Pisa per la festa del patro-no San Ranieri per assistere anche qui alla magnifica sfilata in costume e allo spettacolo unico dei lungarni illuminati solamente di candele, che incorniciano e disegnano il profilo dei palazzi. Vere “esperienze” allo stato puro. E che dire della natura, da noi par-ticolarmente generosa? Alte vie sulle Dolomiti, da poco diventate “patri-monio dell’umanità”, per gli appas-

sionati di trekking, parchi naturali e marini in acque che hanno poco da invidiare le isole del Pacifico, profon-dissime grotte con viste mozzafiato sulle sgargianti composizioni della natura. Natura che quando è abil-mente sfruttata consente adrenaliti-che avventure, come a Rocca Mas-sima, in provincia di Latina, dove è possibile sfrecciare a 150 chilometri l’ora a 400 metri di altezza appesi ad una carrucola che scorre lungo una corda d’acciaio tesa sul percorso più lungo d’Europa.Altre “esperienze” sono suggerite dalla cultura e dal territorio, con quasi infinite possibilità: cultura-li, gastronomiche, naturalistiche o sportive. Ma anche la scoperta delle proprie radici, la visita a laboratori artigianali possono diventare una ec-citante esperienza, Ormai si viaggia per apprendere, per immergersi nella vita quotidiana dei popoli e parteci-pare alle loro attività.Nel cosiddetto “turismo esperienzia-le” ormai non è più la destinazione il soggetto della vacanza quanto ciò che durante la vacanza è possibile “fare” o “vivere” e questo chiama in causa le strutture ricettive e tutti gli attori del turismo.Per le aziende, ma anche per i tour operator e gli amministratori locali, questa esigenza dei viaggiatori rap-presenta una importante opportunità da non sottovalutare per incrementa-re i flussi e rilanciare delle località. Ideare una offerta che utilizza e valo-

rizza le opportunità offerte dal terri-torio, ovvero che sappia trasmettere una storia, le tradizioni in maniera non artefatta; oppure proporre atti-vità sportive e non favorite dal par-ticolare ambiente naturale significa conquistarsi clienti che pagheranno per quello che di diverso e di unico potranno trovare e non tanto per la destinazione in sé, la qualità della struttura in cui soggiorneranno o per il risparmio economico che avranno realizzatoIl turismo esperienziale dà pratica-mente a chiunque la possibilità di emergere nel mercato e di distin-guersi dai concorrenti sottraendosi almeno in parte al devastante gioco al ribasso dei prezzi, che non è cer-tamente una strategia sostenibile nel lungo periodo. Le possibilità per “co-struire” e proporre esperienze sono pressoché infinite. Il piccolo e tutto sommato anonimo agriturismo nel cuore della Toscana, o il campeggio lontano dalle assolate spiagge potreb-bero distinguersi e creare un valore aggiunto per i propri ospiti offrendo loro di partecipare ad una lezione di cucina di piatti della tradizione op-pure l’opportunità di dormire sul fie-no. Altre esperienze da far vivere al viaggiatore moderno potrebbero es-sere la degustazione di un buon ca-lice di vino e la visita in qualche azienda agricola del posto. Un certo villaggio turistico po-trebbe stringere accordi con club o associazioni che pra-ticano qualche attività nelle vicinanze – rafting, trekking, escursionismo – diventando il “campo base” per chi desidera partecipare a tali “esperienze” ma-gari usufruendo di uno sconto pro-mozionale. Il turismo esperienziale si basa dunque su aspetti non conven-zionali, non scontati e non diffusi e per le aziende è importante costruire la propria offerta intorno a ciò che i viaggiatori non si aspettano e non possono vivere da altre parti, ma solo e soltanto lì.Il segreto è riuscire a colpire ed emo-zionare il viaggiatore, perché un

“Una esperienza turistica

memorabile e toccante, rende felici e suscita una forte emozione. Una esperienza turistica ben progettata può persino arrivare alla trasformazione della persona, contribuendo ad arricchirne la personalità."

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prodotto turistico si acquista, ma è l’esperienza che si vive ad essere ri-cordata nel tempo e che viene rac-contata una volta tornati a casa.Puntare sulle esperienze serve an-che a consolidare i flussi. Il numero di turisti che scelgono l’Italia come destinazione dei propri viaggi conti-nua a crescere e questa estate 2018 probabilmente ha visto realizzarsi un nuovo record: secondo l‘indagine del Centro studi turistici sono state 218,9 milioni le presenze, cioè circa 4,5 mi-lioni in più rispetto al 2017, con una domanda prevalentemente di origine italiana (53,3%) ma con arrivi dall’e-stero attestarsi intorno ai 50,3 mi-lioni, un milione in più rispetto allo scorso anno. A trainare il mercato proprio le “esperienze”, come sem-bra confermare Giovanni Bastianel-li, direttore esecutivo di Enit, secon-do il quale «al turismo di massa, si

stanno affiancando formule di viag-gio “slow”, che identificano nell’ita-lian way of life e nella sostenibilità il primo requisito della vacanza sul nostro territorio. In linea con questa tendenza si va sempre più afferman-do il turismo enogastronomico, che attraverso la valorizzazione dei cibi raggiunge il più ampio orizzonte dei profili culturali e dei vissuti dei ter-ritori che ospitano i flussi turistici». Sempre secondo Bastianelli, «tale sviluppo dell’industria turistica nel nostro Paese costituisce per gli ope-ratori una sfida». Occorre infatti un cambio di mentalità e una nuova intraprendenza, anche da parte dei proprietari e gestori di campeggi e villaggi, che dovranno da ora in poi non solo “inventarsi” esperienze per i propri clienti ma anche darsi da fare per scoprire loro stessi luoghi e situazioni a portata delle proprie

strutture che potrebbero costituire “esperienze” per le quali può valere la pena soggiornare qualche giorno in più o tornare. Perché una esperienza turistica me-morabile è toccante, rende felici e su-scita una forte emozione. Una espe-rienza turistica ben progettata può persino arrivare alla trasformazione della persona, contribuendo ad arric-chirne la personalità, è coinvolgente ed è inaspettata da un certo punto di vista, ma anche fortemente desidera-ta. Sono molti gli operatori turistici che hanno visto in questa nuova nic-chia di mercato un vantaggio com-petitivo per emergere dall’esasperata guerra dei prezzi e oggi il turismo esperienziale è senza dubbio il trend del momento. ✻

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di Roberto Vitali

V illage for all V4A festeg-gia i suoi dieci anni di attività continuando a proporre innovazione:

nuovi servizi, un nuovo sito e nuovi strumenti di comunicazione.La missione di Village for all V4A è garantire “a ciascuno la sua vacan-za” e in questi anni abbiamo sem-pre lavorato per raggiungere questo obiettivo, offrendo alle imprese turi-stiche oltre al marchio di qualità in-ternazionale anche consulenza per la formazione, per l’adattamento delle strutture turistiche, secondo il nostro metodo dell’accessibilità trasparente, e per la comunicazione.

I premiIstituiti nel 2017 i V4A Awards sono premi che vogliono riconoscere e far conoscere, l’impegno delle strutture turistiche e ricettive del network V4A capaci di offrire il top dell’ospitalità accessibile; che hanno cioè investito

nella formazione del loro personale, nell'accessibilità trasparente delle loro strutture, garantendo una effi-cace informazione secondo il metodo di V4A, frutto di una esperienza con-solidata in oltre un decennio di pre-senza sui mercati nazionali ed inter-nazionali del turismo accessibile. Il premio viene assegnato in base a cri-teri oggettivi e meritocratici, basati su un algoritmo derivato direttamen-te dal software V4Ainside, brevettato per la rilevazione delle strutture turi-stiche per valutarne l’accessibilità per tutte le esigenze.Di seguito le strutture insignite dei vari riconoscimenti: Mobility award assegnato per il settore villaggi e campeggi a strutture che hanno in-vestito nell’abbattimento delle bar-riere architettoniche realizzando un'accessibilità trasparente per con-sentire la mobilità alle persone moto-riamente inabili:• Union Lido Camping Glamping

Lodging di Cavallino (VE);• Holiday Village Florenz di Comac-chio (FE);• Villaggio San Paolo di Cavallino (VE).Senior Citizen Award a strutture che hanno investito in mobilità e servizi finalizzati a garantire una ospitalità attenta agli over65, un segmento in costante crescita che arriverà al 34% della popolazione Europea entro il 2030:• Holiday Village Florenz di Comac-chio (FE).Food allergy award a strutture che hanno investito per garantire un'ali-mentazione attenta e puntuale a chi ha sensibilità alimentari, allergie e o intolleranze, in grado di condiziona-re pesantemente la loro capacità di godersi una vacanza in tutta tran-quillità:• Camping Cikat di Lussin Piccolo (Croazia).Family award a strutture che hanno investito per garantire il divertimen-to, la sicurezza e il comfort dei più piccoli, facendoli diventare protago-nisti assoluti della loro vacanza, ov-viamente assieme ai loro genitori:• Parco Vacanze Riva Verde di Ma-rina di Ravenna (RA)Perception award a strutture che hanno investito per migliorare la co-municazione con ospiti che hanno disabilità alla vista o all’udito, con

Roberto Vitali

Presidente Village 4All

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PIANETA TURISMO

Scopri SUBITO il modo migliore per au-mentare la visibilità della tua strut-turA!

3 Scheda in 6 lingue su un Network di portali specializzati;3 Gestione autonoma della scheda e delle offerte;3 Promozione multicanale (web, social, guide);3 Massima visibilità della tua struttura sui motori di ricerca;3 Aumento delle prenotazioni direttamente dal web;3 Statistiche sempre a portata di mano;3 Assistenza e competenza garantita.

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l’obiettivo di garantire una maggiore autonomia, orientamento ed infor-mazione dedicata a tutti gli Ospiti. In questo settore purtroppo non ab-biamo potuto assegnare il premio per mancanza di strutture capaci di sod-disfare queste esigenze. Un settore in cui c’è ancora bisogno di lavorare per sviluppare una offerta adeguata.La cerimonia di consegna si è svolta durante l’Hospitalty Day a Rimini lo scorso 9 ottobre con la partecipazio-ne di Andrea Vasumi, comico, atto-re, autore di monologhi e per l’occa-sione presentatore dei V4A Awards.

La Guida Italia, Croazia e San MarinoV4A ha realizzato la prima guida ita-liana alle strutture ricettive garantite per l’ospitalità accessibile. Si tratta di un prodotto strutturato in maniera molto semplice, interattivo per con-sentire alle persone di mettersi in contatto diretto con le strutture at-traverso un semplice click sul tablet, smartphone o computer. Partendo dalle regioni, organizzate in ordine alfabetico, si trovano le destinazioni con tutte le strutture che vi sono ubi-cate. Ogni struttura viene presentata in più pagine e la descrizione com-prende i punteggi di accessibilità, una nuova classificazione per macro categoria che assegna un punteggio da 0 a 5 calcolato in modo oggettivo dall’algoritmo di V4Ainside tenendo conto sia delle barriere architettoni-che che dei servizi a disposizione. In ogni scheda sono incorporati link al

il sito ufficiale della struttura, l’invio diretto di e-mail, la navigazione sa-tellitare e la possibilità di chiedere approfondimenti sull’accessibilità. Da questa guida è possibile con-tattare la struttura per prenotare direttamente la propria vacanza. Pubblicata in italiano e inglese viene distribuita gratuitamente ed inviata alle associazioni, agenzie di viaggio e tour operator specializzati. Le nostre guide ricevono tutti gli anni il pa-trocinio delle principali associazioni nazionali delle persone con disabilità ed è distribuita in migliaia di copie.

Le Guide di destinazioneAltro tipo di guide sono quelle da noi realizzate con un taglio turistico ed emozionale in cui possono essere presenti solo le strutture ricettive af-filiate al network V4A e nelle quali sono descritte l’accessibilità dei pun-ti di interesse di una destinazione, gli itinerari culturali o ambientali e naturalistici.Scritte in un linguaggio semplice perché possano usufruir-ne anche le persone con disabilità cognitive, sono strutturate per esse-re utilizzate su qualsiasi computer, tablet e smartphone e vengono distri-buite gratuitamente oltre ad essere inviate direttamente ad associazioni, agenzie di viaggio e tour operator specializzati.

Il nuovo servizio Your Disability ManagerYour Disability Manager è un servizio di Village for All - V4A e Bed & Care.

Attraverso il quale enti, aziende e operatori turistici professionali posso soddisfare le richieste dei loro clien-ti con esigenze speciali senza soste-nere alcun costo e garantendo uno standard qualitativo elevatissimo. Il servizio consiste nell’attivazione di banner da installare sul sito internet della struttura turistica, attraverso il quale il cliente con esigenze partico-lari può prenotare tutti i servizi:• noleggio di ausili,• assistenza alla persona,• noleggio vetture con pedana,• selezione della struttura ricettiva idonea per le esigenze del cliente.Alle strutture che aderiscono al network è richiesto di inserire nel proprio sito web il banner Your Di-sability Manager in modo tale da segnalare alla clientela che presso di loro è possibile richiedere i servizi.

La Toscana e la legge 86/2018La Regione Toscana è la prima ad aver introdotto l’obbligo per tutte le strutture ricettive, ma proprio tutte, e gli stabilimenti balneari, di predi-sporre sul proprio sito internet una scheda approfondita con informazio-ni “oggettive” sull’accessibilità della propria struttura. Un questionario di dieci pagine di informazioni, mi-sure, dimensioni, pendenze, ecc. da compilare e mettere a disposizione di tutti i turisti, con la possibilità di scaricarla direttamente sul proprio dispositivo informatico.Questa normativa ha imposto un

“Le nostre difficoltà

sono soprattutto di carattere burocratico. Nonostante una recente legge chiarisca quali siano i limiti e i diritti di noi operatori, non si riesce ad accelerare gli iter burocratici."

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deciso passo in avanti al turismo ac-cessibile ma dall’altra parte ha messo in difficoltà le molte aziende che non hanno competenze in materia e si trovano a dover compilare una sche-da tecnica complessa e molto artico-lata, con la probabilità di commette-re errori, con tutti i danni che questo può comportare.In collaborazione con FAITA Tosca-na abbiamo deciso di mettere a pun-to un servizio dedicato che consenta di trasformare questo obbligo in una opportunità per le imprese. Village for all V4A provvede direttamente ad effettuare la rilevazione di villag-gi e campeggi e, associando anche il servizio Your Disability Manager, consente a tutte le strutture di abili-tarsi per fornire un servizio di base per il turismo accessibile altamente qualificato.

Convenzione con LegambienteAd inizio anno abbiamo sottoscritto un accordo di collaborazione con Le-gambiente per sviluppare congiunta-mente progetti turistici che sappiano coniugare le esigenze del turismo sostenibile, responsabile e inclusivo. In questi anni il turismo sostenibile si è sempre sviluppato nella direzione ambientalista del risparmio e della sostenibilità energetica prestando poca attenzione all’inclusione. Inclu-sione significa garantire a chiunque di poter fare la propria vacanza in-dipendentemente dalle proprie con-dizioni fisiche, sensoriali o cognitive. Nella guida del Touring “Il mare più bello 2018”, dove Legambiente clas-sifica le migliori spiagge italiane, ha affiancato il marchio V4A a tutte le strutture del network inserite nella guida. Abbiamo inoltre presentato il nostro manuale operativo sull’acces-sibilità degli stabilimenti balneari, spiagge e piscine per tutti con l’auto-revole patrocinio di Legambiente.

Manuali OperativiLavorando dal 2008 sul mercato del turismo accessibile ci siamo resi conto di quanto sia grande il gap

tra le leggi che riguardano le norme sull’abbattimento delle barriere ar-chitettoniche e le reali esigenze degli ospiti con disabilità e/o con bisogni specifici.Il rispetto delle leggi tout-court non basta a rendere una struttura ospitale e accessibile; nella maggior parte dei casi non è in grado di rispondere alle esigenze di accessibilità, salute e sicu-rezza per tutti, rispettando le diver-se età, condizione di salute, genere, cultura, lingua, stile di vita, religio-ne. Tutto ciò non solo è doveroso ma estremamente utile in quanto porta diretti vantaggi a chi gode del servi-zio e a chi lo sta fornendo. Abbiamo quindi deciso di elaborare degli e-bo-ok che raccolgono il frutto delle com-petenze maturate nei cantieri e nelle strutture turistiche con cui abbiamo collaborato e stiamo continuando a lavorare.Il nostro obiettivo, in questo caso, non è il rispetto delle norme ma la distribuzione di una metodologia fi-nalizzata all’ospitalità accessibile, os-sia mettere le strutture ricettive nelle condizioni di accogliere e ospitare al meglio gli ospiti. Tutti gli ospiti, indi-pendentemente dalle loro condizioni.• Reception per Tutti – Ospitalità

accessibile coniugata per tipologia di disabilità, le regole di accoglienza e i primi rudimenti di accessibilità per costruire una struttura turistica ac-cessibile per Tutti;• Stabilimenti balneari, spiagge e pi-scine per tutti – Ospitalità accessibile degli ambienti balneari con una ana-lisi da parte di esperti sulla Bolke-stein e le implicazioni dell’accessibili-tà degli stabilimenti nelle concessioni demaniali. Anche questi manuali sono scaricabili gratuitamente sul nostro portale www.V4A.it

Un nuovo sitowww.V4A.it è online nella nuova ver-sione fin dallo scorso agosto, comple-tamente rinnovato per offrire nuove destinazioni di vacanza, ma anche esperienze che sapranno rispondere ai turisti con esigenze speciali. Ot-timizzato secondo i più recenti stan-dard che ne consentono una veloce consultazione in mobilità, è possibile fare ricerche per tipologia di ausili - carrozzina da spiaggia, sollevatore da piscina, ecc… - oppure individua-re le migliori strutture Autism Fren-dly, senza dimenticare l’ospitalità per gli amici animali, per chi ha allergie alimentari e altro ancora. ✻

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PIANETA TURISMO

Dagli ioni negativi e l’idrogeno molecolare la carica antiossidante per il benessere quotidiano

di Luca Marini Achenza

I cambiamenti climatici che interessano il pianeta, una bi-lancia spesso spostata verso lo “stress ossidativo” a causa di

molteplici fattori di rischio, una mag-giore consapevolezza del fabbisogno consigliato di acqua, frutta e verdura ed altri aspetti etico-culturali stan-no cambiando lo stile di vita di mi-lioni di persone nel mondo, le quali vogliono gestire al meglio la salute e l’invecchiamento. Tutto questo ha, almeno in parte, generato una forte

domanda di una consistente fetta di consumatori verso sostanze antiossi-danti e di consigli su come “natural-mente” possano diventare parte del proprio stile di vita. Domanda subito fatta propria da aziende produttrici di alimenti o integratori alimentari che nei propri spot pubblicitari pro-pongono prodotti capaci, secondo loro, di un benessere a buon mercato. Seguiamo qui, invece, una “strada” di autoproduzione diretta e di facile applicazione per l’uso domestico e

professionale in ambito ristorativo e quindi anche turistico ricettivo. Ecco da dove inizia questo innovativo per-corso: l’essere umano è composto al 70% di acqua. La quantità di acqua di una persona di 72 kg è di circa 54 litri, di cui 28 litri si trovano all’in-terno delle cellule (citoplasma). Quo-tidianamente l’organismo elimina circa 2.300 ml di acqua. Molti or-gani interni arrivano anche all’80% di acqua (il cervello). Se quindi vo-gliamo conservare l’equilibrio e la

Una nuova figura professionale: il bio-barman

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salute è molto importante mantenere l’organismo ben idratato (solo all’ac-qua può farlo) attraverso la giusta quantità di questo liquido vitale. E’ pertanto consigliabile bere ogni gior-no almeno otto bicchieri di acqua, il macronutriente più importante della nostra alimentazione. E’ l’acqua che permette la trasmissione della ener-gia (conducibilità) ed è l’acqua l’ele-mento che ci mantiene in più stretto contatto con la natura: ci fa essere in armonia con noi stessi e l’ambiente circostante. L’acqua ha guidato tutti i processi biologici ed evolutivi sul no-stro Pianeta. Proprio l’acqua può di-ventare il più importante veicolo per l’assunzione di elementi benefici per l’organismo. In particolare l’acqua sottoposta al processo di elettrolisi (Faraday) e quindi l’acqua ionizzata.E’ lo stesso Direttore dell’Istituto Su-periore di Sanità, Professore Stefano Fais – come spiega nell’intervista al seguente link: https://www.youtube.com/watch?v=yB7ypiEYDFI a con-sigliare l’uso dell’acqua ionizzata per mantenere il corpo nel suo migliore equilibrio alcalino, soprattutto dopo le ricerche effettuate dalla comunità scientifica internazionale.Il professore Hiromi Shinya, inoltre, guida da molti anni il pensiero e la ricerca mondiale sull’uso di una ap-propriata dieta e dell’acqua ionizza-ta. Shinya, inventore della colonsco-pia, ha studiato il rapporto tra dieta e salute tenendo sotto osservazione medica oltre 300 mila pazienti i cui risultati lo hanno spinto a farsi in-terprete di un più nutrito gruppo di scienziati, medici, biologi e speciali-sti i quali, insieme al Governo Giap-ponese ed al Ministero della salute nipponico, hanno reso lo ionizzato-re dell’acqua un dispositivo medico (ISO 13485) utilizzato in gran parte degli ospedali del Sol Levante come protocollo delle cure mediche. Pre-scrizione seguita anche dalla Corea del Sud da diversi decenni.Tra l’altro è proprio il Giappone ad aver inventato lo ionizzatore nel 1960 ed è ancora dal Giappone che ha pre-so il via una campagna per diffonde-

re in altre nazioni l’utilizzo della loro scoperta e tecnologia, rivelatasi così importante per la prevenzione della salute. Campagna che sta ottenendo importanti risultati negli Stati Uni-ti, in Cina, in Australia e nei paesi dell’Europa e dell’America latina, i quali stanno seguendo con grande attenzione gli effetti dell’acqua io-nizzata e il suo potere antiossidante sull’organismo umano.A quanto pare si sta formando una opinione pubblica e una conseguente platea di nuovi consumatori sensibile ai benefici derivanti dalla ionizzazio-ne dell’acqua i quali probabilmente in un prossimo futuro trasforme-ranno questa loro sensibilità in una vera e propria richiesta di beni e servizi. Difatti i campi di applicazio-ne dell’acqua ionizzata spaziano da quello salutistico a quello agricolo, ristorativo e domestico.In Italia ancora si parla poco di io-nizzazione dell’acqua, tuttavia è da segnalare che è già iniziata da circa 10 anni la commercializzazione di questo elettrodomestico per il benes-sere (lo ionizzatore appunto), adatto sia alla casa che per uso professionale, attraverso anche le farmacie o centri specializzati. Lo ionizzatore è capace di produrre ed estrarre l’antiossidan-te più importanti e piccolo in natura: l’idrogeno molecolare derivato dalla separazione (elettrolisi) della mole-

cola dell’acqua (2 atomi di idrogeno, 1 atomo di ossigeno). Possiamo poi continuare il processo dell’estrazio-ne, degli altri antiossidanti principali (vitamine C, E, Catechine, Q10 …) responsabili di riequilibrare e con-servare il nostro stato di salute, con un altro protagonista dei nostri tem-pi: l’estrattore, che insieme allo ioniz-zatore diventano strumenti capaci di garantire il giusto apporto di antios-sidanti per il nostro organismo e di contrastare così “lo stress ossidati-vo”, donandoci benessere in maniera veramente semplice e naturale.Come segnala Luca Marini Achenza (presidente dell’associazione cultu-rale Benessere Mediterraneo) questa coppia di elettrodomestici del benes-sere (ionizzatore dell’acqua ed estrat-tore di frutta e verdura) sono parti-colarmente indicati per creare dei piccoli angoli di salute in tutte quelle aziende che si dedicano completa-mente o in parte alla ristorazione (canale HO.RE.CA.). Dunque una opportunità per bar, ristoranti e tutte quelle strutture come hotel, campeg-gi e villaggi, che ospitano questi ser-vizi al loro interno. E‘ sufficiente un breve corso (BLUE-Corner) di appena due ore full im-mersion per apprendere i segreti della ionizzazione e i benefici con-nessi, dopodiché è possibile istalla-re un “Angolo di Lunga Vita” nella

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propria struttura (domestica o risto-rativa) e cominciare a informare la propria nuova clientela o famiglia, la quale all’inizio si accosterà per mera curiosità e poi, una volta conosciuti i benefici della ionizzazione dell’ac-qua, diventerà senz’altro abitué.Lo ionizzatore (grande poco più di una scatola di scarpe, come l’estrat-tore del resto) genera acqua depurata di alta qualità e ricca di una potente carica antiossidante (ORP, misura-bile in millivolt), alcalina e micro-strutturata, perfettamente adatta per realizzare in maniera facile tisane, acque aromatiche e detox. In essa i principi attivi sono trasferiti attra-verso l’infusione a freddo di scorze o estratti di frutta, the, erbe officinali. Non è necessario scaldare l’acqua e quindi lo ionizzatore è ottimo anche nella lunga stagione calda, quando maggiore è il desiderio di una bevan-da sicuramente dissetante e semplice, perché senza aggiunta di zuccheri,

come l’acqua, resa particolarmente gradevole da queste sostanze natura-li aggiunte.Questo grazie al maggior potere di penetrazione dell’acqua ionizzata (microstrutturazione del cluster) che poi si trasforma anche nel beneficio di un maggiore potere di idratazione delle nostre cellule.Attraverso l’estrattore poi, come già detto, siamo capaci di estrarre a fred-do i principi attivi, le vitamine e gli antiossidanti naturali anche dall’ac-qua contenuta nella polpa della frut-ta e della verdura (minerali organici), dai fiocchi di cereali, dalla frutta ole-osa e secca e da molti altri alimenti naturali e vitali. Una capacità che consente di estrarre nutrienti, anche proteici, generando un vero e proprio “pasto quotidiano” rigenerante e di-sintossicante, di grande freschezza e vitalità, immediatamente assorbibile dall’organismo: aromatiche, detox, tisane, succhi, smoothie, shot, tonici,

latti vegetali, cocktail, gelati, grani-te, pasticceria, zuppe, caffè. Un vero Menù per fare il pieno di antiossi-danti e benessere! Un pasto, una co-lazione, uno spuntino quotidiano in linea con il modello nutrizionale me-diterraneo, ricco di acqua, minerali, cereali, verdura e frutta fresca secon-do le tabelle LARN. Con l’adozione di questi elettrodomestici nasce così a figura del bio-barman, capace di unire la professionalità tradizionale del barman a nuove competenze nel campo del benessere naturale. Un modello di ionizzatore giapponese è attualmente in uso nelle cucine del Quirinale, a Roma.

Il corso BLUECorner gratuito per operatori del settore HO.RE.CA. si tiene in numerose località e partirà in tour nazionale dalla prossima pri-mavera.Ass. Cult. Benessere Mediterraneo Luca Marini Achenza - 3397079441 ✻

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Turisti e bagnanti, sentinelle dello stato di salute del mare

Università di Bologna e Confturismo - Confcommercio insieme in un progetto di monitoraggio ambientale

di Sara Alvaro

Turisti e bagnanti questa estate si sono trasforma-ti in scienziati del mare effettuando rilevamenti

sulla fauna marina per il progetto Sentinelle del Mare, realizzato dal Dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Uni-versità di Bologna con Confturi-smo - Confcommercio in qualità di partner.Sentinelle del Mare è iniziato nel 2017 ed è stato presentato a Bruxel-les a parlamentari EU e poi a Roma l’anno successivo con l’obiettivo di sviluppare una rete capillare di mo-nitoraggio della biodiversità costie-ra del Mediterraneo in generale e italiana in particolare, mediante il

coinvolgimento dei cittadini ai quali è stata affidata una scheda di rileva-mento appositamente progettata. Turisti amanti del mare, snorkelisti, sub in apnea o con le bombole, sono stati i protagonisti della raccolta dati presso le infrastrutture balneari della rete Confcommercio che ha voluto partecipare all’iniziativa dopo che una sua delegazione si è recata alla conferenza mondiale Our Ocean, tenutasi a Malta a ottobre 2017 con l’alto patrocinio della Commissio-ne europea. In tale occasione ogni delegazione nazionale presente era chiamata a pronunciare pubblica-mente una promessa, un impegno a mettere in campo nel 2018 un’ini-ziativa per la salvaguardia del mare

contro i rischi dell’antropizzazione e dell’inquinamento. La promessa della Confederazione è stata di dare supporto all’attività dell’Università di Bologna. Un supporto non solo economico ma anche operativo, con la messa a disposizione del maggior numero possibile di stazioni di rile-vamento, vale a dire di località lungo la costa italiana dove operatori del turismo avrebbero aiutato giovani biologi dell’Università di Bologna a interagire con turisti e residenti per rilevare insieme lo stato di salute del mare.Un appello è stato rivolto a tutte le associazioni di categoria del turismo e a tutte le associazioni territoriali Confcommercio delle località co-

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stiere lungo la Penisola permetten-do nell’estate 2018 l’attivazione di ventitré stazioni di rilevamento in Liguria, Toscana, Sardegna, Lazio, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Marche. Queste “stazioni” erano in alberghi, stabilimenti balneari, campeggi, ri-storanti e luoghi di intrattenimento, porti turistici, diving center. Al progetto hanno partecipano in convenzione con l’Università anche alcune aree marine protette: area marina protetta di Ustica; area ma-rina protetta di Villasimìus, Capo Carbonara, le quali utilizzeranno questo sistema di rilevamento per monitorare i loro metodi di gestione del territorio. L’università ha messo a disposizione giovani esperti: lau-reati, laureandi o tirocinanti, i quali hanno soggiornato, ospitati per un periodo di tre settimane, in ciascu-na area. Qui hanno incontrato uno o più referenti messi a disposizione dalle Ascom e dalle categorie degli operatori, con i quali hanno stu-diato e realizzato un programma di incontri con i turisti e i residenti per spiegare il progetto e la scheda di rilevamento. Dopodiché l’attività scientifica vera e propria con uscite in acqua per vedere insieme a turisti e bagnanti quali specie animali e ve-getali popolava il mare di quel tratto di costa, compilando poi insieme le schede di rilevamento. Il lavoro svolto è stato successiva-mente raccolto dall’Università di Bo-logna per il vaglio di attendibilità, il successivo inserimento nel database scientifico e l’elaborazione. I risultati della stagione appena conclusa resti-tuiranno a marzo 2019 una mappa delle zone oggetto dell’attività com-pilata con un codice a colori: dal nero, per segnalare una situazione critica, all’azzurro per una situazione ottimale. Il progetto di monitoraggio viene effettuato dal 2004 applicando il metodo di ricerca definito Citizen Science e che ha mosso i primi passi all’Università di Bologna a partire dal 1999. Da allora sono stati svilup-pati diversi progetti in Mediterraneo e in Mar Rosso in cui si è misurato

l’impatto di questa metodologia in termini di partecipazione di cittadini non professionisti, convolti in molte decine di migliaia. Sono stati regi-strati milioni di contatti conseguenti di una importante diffusione media-tica. I risultati raccolti hanno dimo-strato una notevole crescita di consa-pevolezza naturalistica dei cittadini coinvolti nel progetto. L aricerca si è arricchita dei dati raccolti da esperti del settore nell'ambito ambientale.Il cittadino che attraverso la Citizen Science diventa “scienziato” per un giorno o più incrementa la propria

sensibilità verso le problematiche ambientali, a favore di un comporta-mento più sostenibile.Grazie all’impegno di Confturismo- Confcommercio le aree oggetto di monitoraggio sono state quest’anno molte di più numerose che in passato. Come spiega Alberto Corti, direttore dell’associazione di categoria, le ope-razioni nelle stazioni di rilevamen-to allestite nelle strutture aderenti sono iniziate a fine maggio 2018 e si sono protratte fino a fine settem-bre, con date diverse area per area. L’intenzione è non solo di ripetere

“Sono state attivate ventitré stazioni di rilevamento in Liguria, Toscana, Sardegna,

Lazio, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Marche. Queste “stazioni” erano in alberghi, stabilimenti balneari, campeggi, ristoranti.”

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l’esperienza ma di ampliarla nell’e-state 2019 facendola diventare parte di una più ampia strategia di Con-fturismo dedicata all’ambiente e con interessanti ricadute anche sulle at-tività imprenditoriali e professionali delle aziende che vi parteciperanno.Ottimo infatti il bilancio dell’ini-ziativa che si è da poco conclusa, con 400.000 turisti e residenti che si sono confrontati con le Sentinelle del Mare, o perché ne hanno sentito parlare, o perché l’hanno vista svol-gere, o perché vi hanno partecipato in prima persona. Circa cento sono state le strutture turistiche di diverso tipo coinvolte e in molti casi è stato necessario selezionare perché i tem-pi di permanenza dei giovani esperti inviati dell’Università di Bologna non erano compatibili con il numero di strutture che chiedevano di avere la propria stazione di rilevamento.La FAITA Lazio, si è resa immedia-tamente disponibile allo sviluppo del

progetto nei camping della zona pon-tina e ha visto l'entusiastica adesione dei camping Le Palme, Settebello e Le Dune. A Corti chiediamo anche quale accoglienza hanno avuto le Sentinelle del mare tra i turisti e i bagnanti che si sono trovati nelle lo-calità prescelte per il monitoraggio di quest’anno: «Incredibilmente positi-vo e al di là delle aspettative. I primi ad avere partecipato con entusiasmo sono stati i giovani delle scuole locali e i piccoli ospiti dei kinder garden dei campeggi e degli stabilimenti balne-ari. Subito dopo i loro genitori e pa-renti. I giovani esperti dell’Univer-sità di Bologna hanno istaurato con tutti rapporti molto cordiali. Anche quando il tempo è stato particolar-mente incerto - le condizioni meteo non sempre sono state ottimali così come la visibilità in acqua - impeden-do molti dei rilevamenti, la scheda affidata alle Sentinelle è stata l’occa-sione per partecipatissimi momenti

di formazione e studio in spiaggia, che hanno lasciato nel cuore dei par-tecipanti una sensibilità maggiore ai temi del mare, alla lotta all’inquina-mento e alla sostenibilità che daran-no frutti in futuro».Per quanto riguarda i motivi dell’ade-sione al progetto Sentinelle del Mare da parte di Confcommercio, come ha chiarito Alberto Corti, direttore di Confturismo, oltre alla citata pro-messa in occasione della conferenza internazionale a Malta ha “pesato” il fatto che le imprese e gli imprenditori che fanno parte della organizzazione di categoria hanno già un spiccata sensibilità per le tematiche ambien-tali, soprattutto quando è proprio l’ambiente, come nel caso del turismo all’aria aperta, a valorizzare l’attività economica. Quindi il progetto Senti-nelle del Mare non ha fatto altro che portare ancor più in luce un’attitudi-ne che gli operatori, ma anche chi fa un certo tipo di turismo, già hanno. ✻

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FAITA INFORMA

Camping Management cambia pelle e direttore

Dopo dodici anni conFAITA-FederCamping pronti a ripartire con nuovi contenuti e

maggiore entusiasmo

di Nicolcarlo Genovese

Come vi sarete accorti prendendo in mano que-sto nuovo numero di Camping Management la rivista ha cambiato pelle ed ha una nuova direzione. Sono molto contento di assume-

re l’impegno della guida della rivista per diversi motivi. Intanto ho collaborato alla realizzazione della testata fin dalla sua nascita, il che me la rende cara e particolarmen-te conosciuta.Inoltre, da quando Camping Management era edita da Contatto e adesso da 2kind, ho potuto apprezzare la pro-fessionalità e la cura dell’editore, Filippo Gentile, che con il suo staff, Pietro Licciardi in primis, ne ha fatto un auto-revole ed apprezzato punto di riferimento nel panorama dell’informazione dedicata ai professionisti dell’open air. La lunga amicizia e la stima professionale per il direttore Salvatore Vingiani, che mi ha preceduto e che ha note-volmente contribuito alla crescita di Camping Manage-ment, costituiscono ulteriori, non secondari, fattori di gradimento e soddisfazione. Credo che al di là di un vigo-roso e necessario restiling, merito del giovane Francesco Gentile, questa testata debba e possa conservare l’assetto che l’ha caratterizzata in questi anni allargando neces-sariamente il suo sguardo alle molte opportunità che il turismo open air può e deve cogliere in termini di turismo esperienziale, contaminazione con altri settori produttivi, contatto con la natura, sostenibilità, innovazione e pro-mozione dei territori e delle culture. Naturalmente Camping Management rappresenta ed esprime il punto di vista di FAITA-FederCamping e pertanto la sua missione primaria rimane quella di dif-fondere e sostenere una cultura d’impresa che connoti le aziende del settore come all’avanguardia nel panorama dell’ospitalità nazionale e tra i soggetti trainanti in am-bito europeo. Per fare questo con maggiore efficacia e incisività, oltre alla grafica, abbiamo voluto rimaneggiare anche i con-tenuti dando maggiore spazio alla realtà delle imprese e importanza alle “voci” di chi nel turismo all’aria aperta

lavora e quindi meglio di chiunque altro ne comprende difficoltà, necessità e prospettive.Per favorire la crescita e le competenze degli operatori non soltanto tra i “veterani” ma soprattutto tra i molti giovani che sempre più numerosi realizzano il turn over del management aziendale, abbiamo anche voluto potenziare le rubriche, affidando le pagine che dedicheremo ad ar-gomenti senz’altro interessanti, come il fisco, la cura del verde, marketing e risparmio energetico, ad esperti dei vari settori. Come in passato un occhio particolare sarà riser-vato al web ed alle nuove tecnologie, in considerazione dell’importanza che la rete in genere ed i social media in particolare hanno assunto nella vita delle imprese, con-sentendo da una parte importanti economie e dall’altra aprendo nuove ed ampie prospettive in termini di cliente-la e di fatturato, naturalmente se ben compresi ed oppor-tunamente utilizzati. D’altra parte ritengo che la testata debba sempre più aprirsi tanto al contributo degli associati alla Federazione quanto ai suggerimenti ed agli stimoli che potranno ve-nire dai lettori delle imprese del comparto e dell’indotto, nella prospettiva di rendere la rivista ancor più efficace ed utile. L’augurio è che il cammino che ci attende sia profi-cuo e lungo quanto quello fin qui percorso con l’obbietti-vo di restare al fianco degli operatori accompagnando la crescita di un settore che può ancora dare moltissimo al nostro Paese. ✻

Nicolcarlo Genovese e Salvatore Vingiani

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Prenotazione diretta o indiretta?

La disintermediazione va molto di moda, ma è davvero la strada migliore per risparmiare e aumentare il fatturato?

di Dario Lambarelli

Una delle domande più rivolte ai partecipanti dei corsi sul web mar-keting che CreatiWeb

e KoobCamp svolgono presso le aziende del turismo all’aria aper-ta, quando si tratta l’argomento della realizzazione di una stra-tegia efficace, è quale sia l'obiet-tivo di marketing che ci si pone. Facciamo un piccolo esperimento: qual è il vostro obiettivo di mar-keting per la prossima stagione? Se anche voi, come il novanta per cento dei partecipanti ai corsi ri-spondete: «Avere più prenotazio-ni», oltre a consigliarvi di seguire uno dei suddetti corsi continuate nella lettura di questo articolo per-ché può esservi utile.Ricordiamo innanzitutto cosa è un obiettivo di marketing. Esso è un traguardo da raggiungere, in un tempo determinato, scegliendo la strada e gli strumenti giusti. Deve essere ben definito e non aleatorio, misurabile e soprattutto realistica-mente raggiungibile.

Un obiettivo di questo tipo si defi-nisce smart e fa parte della defini-zione della strategia di marketing.Per essere sfruttabile in una strate-gia di marketing dovremmo:• definire il target che vogliamo aumentare, ovvero i buyer perso-na che possono essere suddivisi ad esempio per nazionalità, nucleo, interessi e tipologia di sistemazio-ne. Ovviamente questi target do-vranno anche essere coerenti con il business, con i servizi offerti dalla struttura e con gli arrivi nella de-stinazione turistica;• definire la percentuale di aumen-to: avere più prenotazioni va bene, ma quante di più? Questa crescita deve essere sostenibile, per impe-gno e costi, e realisticamente rag-giungibile;• definire le tempistiche entro cui vogliamo queste prenotazioni, in modo da capire in ogni momento quante ne mancano per raggiun-gere l’obiettivo.Ora l’obiettivo è chiaro, ben de-finito e misurabile e deve essere

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replicato per tutti i buyer di nostro in-teresse, ma la sostanza non cambia: dobbiamo lavorare per avere più pre-notazioni; quindi non possiamo fare a meno di un sistema di booking online, strumento vantaggioso sotto molti aspetti:• ottimizzazione degli investimenti pubblicitari online e offline;• monitoraggio dell’andamento e del-le strategie;• generazione di lead e nuovi contatti che possono essere utilizzati perfeedback e azioni di remarketing;• profilazione degli utenti in base alle principali scelte in fase di prenota-zione;• aumento della visibilità online;• diminuzione della dispersione di at-tenzione e di traffico sul sito internet;• consolidamento della propria iden-tità digitale, con aumento quindi della brand awareness (ne abbiamo ampiamente parlato nei precedenti articoli);• miglior gestione della customer-care;• risparmio di tempi e costi nella ge-stione delle prenotazioni, con conse-guente ottimizzazione dei tempi di lavoro;• prenotazioni per tutto l’arco delle ventiquattr’ore;• eventuale monitoraggio dei paga-menti e pagamenti immediati e sicuri.Nel mondo digitale, ma non solo, le prenotazioni possono essere di due

tipi: dirette e indirette. Quelle dirette sono generate attraverso tutti i canali proprietari della struttura che si con-cretizzano generalmente sul sito in-ternet dell’azienda, mentre quelle in-dirette avvengono su portali e OTA che hanno come mission la promozio-ne e la prenotazione di vacanze.Il confronto tra prenotazioni dirette e indirette generalmente genera un conflitto nella percezione di chi le deve valutare, perché sulle prenota-zioni indirette la struttura paga una commissione al portale che ha porta-to la conversione, su quelle indirette no, ma siamo sicuri che queste siano gratis? In un settore competitivo come quello turistico e in un mon-do che sottopone ogni utente ad una mole di stimoli e di messaggi decine di volte superiore a quella di qualche anno fa, emergere, farsi ascoltare e farsi scegliere è ancora più diffici-le. Far sapere della nostra esistenza (brand awareness) a chi cerca una so-luzione per le vacanze in una deter-minata zona turistica non è per nulla gratuito. La necessità di mettere a budget una voce per la promozione è doverosa, così come per un viaggio è necessario tenere in considerazioni i costi di carburante e pedaggio. Quali sono i costi per ottenere visibi-lità e conversioni online?• Sito internet: è il cuore della visi-bilità online, il biglietto da visita, la

promessa dell’esperienza che vivrà il turista. È qui che l’utente dovrà prenotare ed è qui che l’utente dovrà emozionarsi e sognare di venire da voi. Semplice? Si, se si conosce bene chi è il pubblico di riferimento. Gra-tuito? No, ovviamente. • Google Ads: è il re delle campagne PPC sui motori di ricerca perché Go-ogle è il principale motore di ricerca utilizzato.Le campagne sono fondamentali per emergere in una situazione in cui i risultati di ricerca sono sempre più competitivi e aiutano a raggiungere gli utenti nella fase esatta di ricerca della vacanza. • Facebook Ads: Facebook è il re dei social network con oltre trecento mi-lioni di utenti attivi al mese in Euro-pa, di cui trenta milioni sia in Italia che in Germania, e ha il più potente strumento di advertising presente in rete. Mentre Google Ads raggiunge gli utenti nella fase attiva di ricerca, Facebook Ads li raggiunge in quella passiva ma la funzione è quella di stringere con loro una relazione a lungo termine e di alto valore con obiettivi differenti: awareness, visite al sito, promozione.• Pagina Facebook: la pagina Face-book aziendale serve per aumentare l’autorevolezza della struttura, pre-sentare i servizi, gestire le recensio-ni, emozionare e interagire con gli

“Avere più prenotazioni

non può essere considerato un obiettivo di marketing anche perché è la ragione stessa di vita dell’azienda, senza la quale il camping non sopravvivrebbe.”

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utenti e convertirli in traffico verso il sito, in visibilità e prenotazioni. Non ha un costo diretto, ma necessita di in-vestimenti di tempo e personale. Stes-so discorso vale per altri canali social come Instagram, Pinterest. Twitter, You Tube.• Visibilità e Adv sui portali: che sia sul network KoobCamp come Campeggi.com o su altri siti di promozione tu-ristica, la presenza di una scheda det-tagliata e Adv, è spesso un un ottimo investimento essendo il primo contatto tra turista e struttura.• Comunicati stampa: la realizzazione e la diffusione di un comunicato stam-pa può raggiungere persone interessa-te e generare awarennes.• Influencer marketing: coinvolgere blogger, community e utenti molto attivi e con una forte influenza su determinati tar-get è sicuramente una delle azioni da adottare in una strategia di web-marke-ting moderna. Inoltre, considerando target diversi,

non si può non investire su canali nelle varie lingue di interesse e bisognereb-be quindi calcolare per ogni prenota-zione quanti e quali costi ricadono su ogni singola prenotazione: è di più o di meno del fee richiesto dall’OTA da cui ci si vuole disintermediare? C’è un’ulteriore considerazione da fare: le OTA e i portali di prenotazioni in genere raggiungono anche utenti che difficilmente raggiungeremmo trami-te i nostri mezzi e oltre il 93% degli utenti che cercano in rete non si ac-contenta di consultare un solo sito, ma confronta prezzi e legge recensioni su circa sette canali differenti. Questo è il comportamento nel funnel di acquisto e nel tourist digital journey, il processo di acquisto della vacanza, ed è conferma-to anche dai dati del traffico dei siti, visionabile tramite Google analytics.E’ necessario quindi avere:• un buon sito,• una buona presenza in fase di ricerca sui motori di ricerca,

• una buona presenza sui social,• una buona gestione della brand reputa-tion e recensioni,• una buona presenza sui portali, gruppi, e community più frequentati.In definitiva, meglio le prenotazioni dirette o indirette? Meglio l’intermediazione o la disinter-mediazione?

A nostro avviso una buona strategia per aumentare le prenotazioni è quel-la del giusto mix di disponibilità sui propri canali e sui principali circuiti per le prenotazioni di vacanze all’aria aperta, curando al meglio la propria presenza online, senza mai dimentica-re che la vacanza alla fine è una espe-rienza che si vive nella vita reale: è nel momento di più alto valore emoziona-le del turista che bisogna lasciare un ricordo indelebile che si trasformerà successivamente in recensioni positive e visibilità gratuita grazie ai numerosi contenuti realizzati dagli utenti. ✻

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LE AZIENDE INFORMANO

I portali non convertonoMa sei certo di poter fare a meno di esserci?

I n un settore in continuo cambiamento come quel-lo del turismo plein air, sai che i portali di promo-

zione coprono ancora oltre il 35% del processo di acquisto?Noi ne eravamo certi perché lavoriamo da anni in questo settore e studiamo ogni giorno il mercato del turismo plein air per restare sempre all’avanguardia, ma la conferma ce l’hanno data proprio i pro-prietari e direttori di strutture plein air. In un sondaggio che abbiamo condotto di recente, l’85,9% di loro ha dichiarato che i portali di promozione hanno una grande importanza nella strategia di marketing dei camping village.Se i professionisti del mondo plein air at-tribuiscono questa grande importanza ai portali di promozione, un fondo di verità deve esserci sicuramente e abbiamo volu-to approfondirlo.Nello stesso sondaggio, è risultato evi-

dente che il sito è il canale più importan-te nella strategia di marketing: più del 88% degli intervistati ha infatti dichiara-to che “aggiornare il sito” è l’attività che svolgono costantemente per comunicare con la loro clientela.Siamo tutti perfettamente d’accordo che il sito è la vetrina principale per qualsiasi struttura ricettiva. È perciò necessario accertarsi che venga realizzato da pro-fessionisti che conoscono esattamente questo mercato e sanno cosa serve per

massimizzare i risultati. In seguito, deve essere sempre aggiornato con immagini accattivanti, informazioni puntuali e of-ferte studiate appositamente per il target di clientela.La brutta notizia, però, è che il sito da solo non può fare nulla!È come la vetrina di un negozio, allesti-ta in maniera perfetta secondo i capi di tendenza della stagione, ma nascosta in un angolo sperduto della città dove non c’è passaggio! Perciò il massimo impegno di chi si occu-pa del marketing di un camping village deve essere focalizzato nel portare visibi-lità (traffico) a quella vetrina.

Riccardo Viroli* “La brutta notizia, però, è

che il sito da solo non può fare nulla!”

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LE AZIENDE INFORMANO

Ecco quindi che una buona strategia di marketing deve prendere in considera-zione tutti i canali possibili per raggiun-gere questo scopo. I canali disponibili sono moltissimi e non esiste purtroppo una “formula magica” capace di portare ottimi risultati a tutte le strutture nello stesso modo. A seconda degli obiettivi e dei budget disponibili si possono impiegare:• PortaliPortali di prenotazione e di promozio-ne, questi ultimi ad oggi ancora uno dei veicoli di pubblicità fondamentale, nel turismo plein air ancora più che in altri mercati. • Social networkUno strumento diventato fondamentale per coinvolgere clienti e prospect e inte-ragire con loro per informarli, emozio-narli e inviare loro proposte ad-hoc, non-ché per raccontare la propria struttura.• NewsletterIl modo perfetto per aggiornare clienti fidelizzati e prospect che hanno chiesto di ricevere nostre informazioni. • Campagne di pubblicità su GooglePer intercettare gli utenti nel momento in cui cercano una struttura con caratteri-stiche simili alla propria o una particola-re tipologia di offerta, a patto che si ab-biano contenuti e proposte commerciali in linea con la richiesta.

Al giorno d’oggi i turisti (sappiamo bene che stanno cambiando e che la fideliz-zazione è in calo costante, ognuno se ne

può accorgere analizzando i dati del pro-prio gestionale, considerando gli ultimi 5 anni) sono abituati a cercare informazio-ni, approfondire e viaggiare su moltissi-mi canali prima di scegliere la meta delle loro prossime vacanze. La soluzione ideale per vendere di più e meglio sembrerebbe perciò essere pre-senti su tutti i canali e aggiornarli con costanza, per farsi trovare da nuovi po-tenziali clienti in qualunque momento e su qualunque piattaforma.Eppure sappiamo anche che è impossi-bile presidiare TUTTI i canali, sia per ragioni di tempo che di budget.L’unica strada possibile resta perciò scegliere i canali più indicati per ogni struttura. E siccome non esiste una ri-sposta valida per tutti allo stesso modo, vogliamo condividere i motivi per cui un camping village NON DEVE AVERE una vetrina dedicata sui portali di pro-mozione.

“Un cliente che vuole venire in vacanza da me sa come trovarmi”La customer journey, ossia il «viaggio virtuale» dei clienti dal momento in cui iniziano a organizzare la vacanza fino alla conferma della prenotazione, è fatta di fasi consecutive. Prima di scegliere la struttura, l’utente cerca ispirazione sulle zone in cui viaggiare e informazioni su tutte le strutture disponibili in una data area.Spesso però è difficile tracciare la fonte precisa di un contatto e capire il momen-

to e le modalità in cui ha scoperto un camping village. Magari dopo aver scoperto la struttura su un portale fa diverse ricerche da più dispositivi e fonti, si confronta con ami-ci e conoscenti – quindi offline – o vede per caso una pubblicità su una rivisita, naviga sul sito e chiama per informazio-ni, poi un bel giorno scrive una mail per prenotare.Anche per chi raccoglie informazioni da ogni cliente e analizza i dati di Google Analytics spesso è difficile stabilire che un cliente che lo contatta non abbia co-nosciuto il suo camping village curiosan-do su un portale. Possiamo quindi essere certi che i portali non siano strategici per un camping village? La quantità è meglio della qualitàSe come metro di giudizio per un canale utilizziamo il numero di richieste rice-vute, indipendentemente che arrivino da viaggiatori alla ricerca di un villag-gio vacanze sulla spiaggia in Salento o di un piccolo camping sulle montagne della Valle D’Aosta, allora i portali di promozione non sono il canale migliore disponibile, soprattutto quelli che lavo-rano in maniera verticale e specifica per stimolare contatti da utenti perfettamen-te profilati. Bisogna chiedersi se un camping village è interessato a far lavorare tanto la re-ception per ottenere poche prenotazioni oppure ricevere un numero adeguato di richieste con un alto tasso di conversione.

“L' 85,9% dei proprietari di

camping ha dichiarato che i portali di promozione hanno una grande importanza nella strategia di marketing dei camping village”

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LE AZIENDE INFORMANO

Il contatto «caldo» non importaPer coloro che pensano che i loro clien-ti non abbiano necessità di parlare con nessuno prima di prenotare, che si ac-contentino di vedere qualche foto degli alloggi e dei servizi, perché sceglieranno solo il prezzo più basso, allora un sempli-ce portale di prenotazione è sufficiente! Chi partecipa alla “guerra del prezzo” e non ha nulla da comunicare al suo clien-te target per distinguersi dalle tue strut-ture concorrenti, allora effettivamente dovrebbe evitare di essere presente sui portali di promozione. Qui infatti l’offer-ta è spesso ampia e chi non ha elementi di valore da comunicare, non dispone di immagini veritiere ed emozionanti, of-ferte interessanti che includano i servizi più importanti per il suo cliente target, non sarà mai la “prima scelta” di un cliente fortemente interessato a prenota-re, e questo tipo di cliente vuole un con-tatto: vuole la possibilità di parlare con la struttura senza intermediari!

I portali di promozione sono troppo costosiMolti preferiscono pagare una commis-sione sulle prenotazioni, certi in questo modo di pagare soltanto nel momento in cui una prenotazione verrà effettivamen-te confermata: i portali di promozione non sono sicuramente il canale più adat-to alla loro strategia di marketing!Però se solo si fermassero un momento ad approfondire il costo per conversione di ogni canale, noterebbero che i portali di promozione hanno molto spesso il co-sto più basso in assoluto, soprattutto se rapportato al 15/18% sulla prenotazione contro il costo di rispondere a nuovi po-tenziali clienti che cercano un contatto “caldo”.Per andare incontro alle esigenze dei nuovi turisti e degli imprenditori, stiamo creando la nuova versione del portale www.campingvillage.travel, che sarà online a brevissimo (vogliamo restare sempre un passo avanti nel nostro mer-cato!).

Per progettare un portale veramente innovativo ed efficace siamo andati di-rettamente alla fonte: abbiamo svolto un’indagine per conoscere meglio i no-stri e tuoi clienti target, con l’obiettivo di capire cosa cercano dai portali e dalle strutture ricettive. In questo modo potremo dar loro un valore aggiunto, migliorare la loro espe-rienza su CampingVillage.Travel e fargli trovare facilmente le informazioni giuste al momento giusto per portarli a contat-tare la tua struttura.Se dopo questi punti hai capito l’impor-tanza per il tuo camping village di essere presente sui portali di promozione, puoi contattarci.

Saremo molto felici di condividere con te il report completo con le risposte degli utenti intervistati (scrivici a [email protected])!Oppure puoi contattarci per capire insie-me come farti vendere di più e meglio! ✻* CEO CampingVillage.Travel

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Giovanni Fasano, Fondatore Vpf

Emigrato all'età di 11 anni in Germania con i genitori, Gio-vanni Fasano ha cominciato a lavorare vendendo gelati, ma le sue qualità imprenditoriali e manageriali gli hanno permesso di fondare un piccolo impero co-stituito da tredici pizzerie. Agli inizi degli anni Ottanta ha fatto ritorno in Puglia, a San Vito dei Normanni dove si è nuova-mente messo in affari entrando nel settore delle costruzioni edili. Nel 1998 ha fondato assieme ai figli Rossella, Roberto e Laura, la Vpf, azienda che si è spe-cializzata nella realizzazione di case prefabbricate che però inizialmente stenta a decollare, fino a quando arriva l'intuizione giusta: moduli abitativi chiavi in mano per campeggi e villaggi.

Vpf, qualità teutonica stile italiano

Il fondatore, Giovanni Fasano imprenditore in Germania, dal 1998 produce case mobili in Puglia

di Sara Alvaro

Capostipite della VPF è Giovanni Fasa-no, che ha iniziato la sua attività di im-prenditore in Germania, dove è emigrato con la sua famiglia all’età di undici anni. Là ha venduto gelati per diversi anni ma grazie alla sua intraprendenza, sagacia e la sua personalità estroversa in breve tem-po è riuscito a metter su un piccolo impe-ro costituito da ben tredici pizzerie, tutte date in gestione. Il ricordo del paese natio però non ha mai lasciato il signor Fasano, al punto che agli inizi degli anni Ottan-ta del secolo scorso ha deciso di vendere tutto per fare ritorno a San Vito dei Nor-manni, in provincia di Brindisi. Qui si è nuovamente messo in affari; questa volta nel settore delle costruzioni edili, in cui ha riversato lo stile teutonico, fatto di pre-cisione e competenza tecnica appreso in Germania. Una svolta avviene nel 1998, quando Giovanni Fasano fonda la VPF, di cui faranno parte in qualità di soci i fi-gli Rossella, Roberto e Laura, spostando i suoi interessi dalla costruzione delle case

tradizionali ai prefabbricati. Ma in Italia il mercato delle case “chiavi in mano” non è maturo e dopo qualche iniziale dif-ficoltà arriva nel 2005 l’intuizione giusta: anziché rivolgersi ai privati e alle famiglie la VPF si orienta verso la domanda prove-niente dal settore turistico, in particolare dalle strutture ricettive open air sul territo-rio italiano. Da questo momento comincia l’ascesa di questa azienda del Sud, la qua-le non solo incrementa la produzione e le vendite ma comincia anche ad assumere personale. Presente da diversi anni nelle più prestigiose fiere del settore l’azienda riscuote ormai un considerevole successo, al punto che è in procinto di cominciare le esportazioni, entrando in mercati dove la tradizione dei prefabbricati è molto più antica e consolidata. Questo è senz’altro da interpretare come una conferma della qualità e del livello tecnico delle realizza-zioni dell’azienda di San Vito che in più mette nei suoi prodotti anche il design e il gusto che rende ogni cosa che viene fab-

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bricata in Italia un qualcosa di unico. Ed è proprio la creatività il tratto caratteristi-co di questa azienda pugliese, con la quale riesce a trovare sempre la soluzione giusta e adatta al cliente in un mercato, quello dei prefabbricati e delle case mobili, an-cora molto standardizzato.Il settore delle case mobili tuttavia non è dei più semplici, poiché campeggi e vil-laggi hanno esigenze particolari e richie-ste complesse ma fin dal principio VPF, rifacendosi in questo alla precisione e alla pignoleria tutta nordica apprese nel cor-so della esperienza imprenditoriale che il fondatore ha maturato in Germania, si è impegnata a soddisfare pienamente ogni istanza grazie alla professionalità acquisita, all’efficienza e alla precisione del suo personale altamente qualificato. Ogni progetto e soluzione abitativa trova in VPF il modo di essere realizzato, con interessanti possibilità di risparmio sia in termini economici che di tempo.In ormai vent’anni di attività progettua-le e costruttiva l’azienda ha raggiunto un

alto grado di specializzazione ed è capa-ce di offrire ai suoi clienti prodotti al top del comfort abitativo e della affidabilità. Tutte le tipologie di costruzione sono pro-dotte con tecniche artigianali e ogni pez-zo, ogni singola vite o bullone passa per le mani esperte delle maestranze VPF. Inoltre un affiatato team di arredatori ed architetti è a disposizione della clientela non soltanto per la progettazione dei mo-duli e delle planimetrie ma anche per la loro personalizzazione secondo le più sva-riate esigenze, in modo da avere prodotti perfettamente adattabili ai paesaggi e ai contesti ambientali in cui sono inserite le strutture ricettive o ai gusti personali dei committenti. Ma la VPF non produ-ce soltanto case mobili. Nel tempo si sono via, via aggiunti in catalogo sempre nuovi moduli mobili da adibire a bar, servizi, uffici, reception, palestre e perfino Spa. Ormai è possibile progettare e attrezzare un intero campeggio affidandosi esclusi-vamente alla gamma di prodotti VPF.Tra questi un discorso a parte meritano

Linea LivingLa visione del futuro trova espressione nella nuovissima li-nea Living, la più moderna tra le mobile home made in VPF. Living ha un’anima tecnologica, resa intelligente dalla domotica applicata al proprio ambiente domestico Le geometrie esterne sono squadrate, ampie e pensate per fondere alla perfezione tecno-logia e natura. Le grandi vetrate frontali, come il più moderno dei display, permettono alla luce na-turale di illuminare gli interni, le lampadine al led disposte nel controsoffitto in cartongesso ne assicurano invece l’illuminazio-ne artificiale. Il pavimento è in grès porcellanato effetto parquet, bianco laccato e legno. L’im-pianto audio con usb si integra per l’utilizzo con i più moderni smartphone.

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Linea Holiday Basta varcare la soglia d’ingres-so di una Holiday per sentirsi già in vacanza. Si tratta di mo-duli completamente personaliz-zabili a seconda delle necessità o semplicemente del gusto del committente. Sono confortevoli, dalle linee esterne classiche con gli spazi interni ben organizzati e le finiture di tipo tradizionale: gli intonaci, le ceramiche, i ri-vestimenti, i sanitari del bagno, i mobili, gli infissi e tutti i ma-teriali utilizzati nella sua rea-lizzazione sono di tipo classico e rigorosamente made in Italy. Una volta posizionata, la Holi-day VPF diventa parte integran-te dell’ambiente che la circonda, con i colori giallo e marine pre-dominanti che ben si adattano a quelli della natura di cui andrà a far parte.

Linea ProvenceProvenza, regione del sole, dei fiori, dei profumi e dai paesaggi meravigliosi. I campi di lavan-da, gli uliveti, le antiche vigne e gli agrumeti si fondono in nuan-ces di colori incantevoli e profumi inebrianti che delineano un ca-rattere country e chic già capa-ce di far innamorare Le mobile home della linea Provence VPF hanno un’aria romantica, in pieno stile provenzale, dedicata a chi cerca uno stile di vita sem-plice e rilassato. I colori bianco, lavanda, giallo écru ne dipingo-no l’anima, equilibrata e dol-ce. Il design degli interni trova espressione del più tipico shabby chic sulle ante dei mobili dal toc-co rustico e dalle finiture lilla. I mattoncini color giallo tenue rivestono il bagno, il pavimento in cotto e le tegole antichizzate unitamente alle persiane in legno ed alla veranda rigorosamente color lavanda, incorniciano lo stile provenzale.

le case caravan omologate, piccoli gioielli su ruote di design e architettura realizza-bili ad un costo abbastanza contenuto. In queste casette è possibile organizzare an-che nello spazio di pochi metri quadrati i diversi ambienti mentre l’utilizzo di que-sto rimorchio uso speciale (art. 204 Reg. C.d.S.) è il più vario: abitazione, ufficio, officina, negozio. La VPF è accreditata dal Ministero dei trasporti come costrut-tore di veicoli ad uso speciale pertanto può eventualmente immatricolare tutto il veicolo con relativo rilascio di carta di circolazione categoria caravan completo di targa. Si tratta pertanto di veicoli e non costruzioni e come tali posizionabi-li come comuni roulotte. Una possibilità quanto mai interessante là dove regola-menti edilizi o normative ambientali ren-dono particolarmente arduo e difficile il posizionamento di strutture di altro tipo sia per l’alloggio dei clienti che per la si-stemazione dei servizi necessari al cam-peggio. Ogni modulo, di circa 3 metri, sviluppa una superficie fino a 24 metri quadrati con la possibilità di assemblare più moduli. Le rifiniture sono curate nei minimi particolari, basandosi su quelle delle abitazioni tradizionali: le pareti di tamponamento e le tramezzature vengo-no realizzare con pannelli “sandwich” per garantire un elevato isolamento ter-mo-acustico; il rivestimento delle pareti è con intonaci tradizionali lavabili e in base alla linea scelta sono previste diffe-renti rifiniture. La pavimentazione è in grès-porcellanato con ceramiche made in Italy, gli infissi sono in pvc con vetro-ca-mera ed aperture anta-ribalta; il bagno è rivestito con pannelli in pvc lavabile,

mentre il vano doccia con ceramica ed è completo di sanitari: w.c., bidet, lava-bo e piatto doccia in porcellana, casset-ta di scarico ad incasso Geberit, boiler elettrico o a gas, rubinetteria made in Italy. Tutti gli impianti sono a norma e predisposti per l’allaccio esterno. La pre-stazione energetica è classe C e le case caravan sono garantire due anni. An-che in questo caso vale il discorso della estrema personalizzazione e della ricerca delle soluzioni più adatte alle esigenze del committente, specialmente se si tratta di una struttura ricettiva all’aria aperta.Come già accennato VPF realizza modu-li da adibire ai più diversi usi. A titolo di esempio illustriamo qui il chiosco, che l’a-zienda recapita a destinazione pronto per servire il suo primo cliente. Con i chioschi prefabbricati si ha il necessario per avvia-re da subito un’attività di bar, di cucina o di vendita per la estrema versatilità dei moduli che consente di avere soluzioni su misura per quasi qualsiasi necessità. Uno dei punti di forza del prodotto è di essere facilmente ricollocabile, di soddisfare in pieno tutte le norme igienico sanitarie, essere ecocompatibile grazie all’utiliz-zo di materiali riciclabili. Ogni modulo, di circa 3 metri, sviluppa anch’esso una superficie fino a 24 metri quadrati circa, con la possibilità di assemblare più modu-li. Pareti e tramezzature sono analoghe a quelle delle case caravan e anche in que-sto caso ciascun chiosco è garantito per due anni.Una panoramica dei diversi prodotti e le caratteristiche tecniche di ciascuno è di-sponibile sul sito dell’azienda: www.vpfcase.com/ ✻

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LE AZIENDE INFORMANO

Pacchiani Holz, artigiani del legno e partner dell’open air

Per i campeggi e villaggi un vasto assortimento di verande e tettoie

di Filippo Gentile

La Pacchiani Holz ha una lunga tradizione alle spalle essendo nata nella berga-masca nel lontano 1890. In

origine era una piccola falegnameria a conduzione familiare in cui ogni lavoro era fatto con passione, cura e precisione, tanto che ben presto la bottega artigiana si è conquistata tra gli abitanti del territorio una fama di affidabilità e qualità dei prodotti e assieme alla fama sono cresciute anche le dimensioni dell’impresa. La Pacchiani si è così trasformata poco a poco in una vera e propria azienda proiettata verso il futuro, tanto che

tra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso è stata tra le prime a dotarsi di impianti automatici per la piallatura di tavole in perline, profili per falegnamerie e piallati per le co-struzioni. In seguito sono arrivati an-che gli impianti a controllo numerico per il taglio del legno e di elementi per verande, tetti e pareti in legno che hanno consentito di entrare nel mercato delle case prefabbricate e grandi strutture. Ma senza perdere quelle qualità artigianali e metico-losità di realizzazione tipiche della originaria piccola bottega artigiana.Oggi non solo l’azienda, grazie al ma-

nagement, ha compiuto un salto di qualità tecnico-operativa ma anche le sue maestranze hanno raggiunto un elevato grado di preparazione, perfettamente adeguato ai tempi e alle moderne procedure produttive; un mix che fa della ditta Pacchiani Holz Srl una realtà di rilievo nella lavorazione dei legnami e un partner affidabile per qualsiasi lavoro, anche impegnativo di costruzione o ristrut-turazione.I prodotti e le proposte dell’azien-da sono indirizzate ad una clientela molto vasta, tra cui i proprietari e i gestori delle strutture turistiche all’a-

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LE AZIENDE INFORMANO

La certificazione PEFC

Tutte le verande Pacchiani Holz (www.pacchiani.it) possono es-sere dotate di rampa inclinata per facilitare l’accesso ai disabili o alle mamme con carrozzina e passeggino. Per tutte le linee pro-duttive è assicurato l’utilizzo di legname con "certificazione della gestione forestale" (Pefc), ovvero una procedura di verifica ricono-sciuta e collaudata che conduce all'emissione, da parte di un or-ganismo indipendente, di un cer-tificato che attesta che le forme di gestione boschiva rispondono a determinati requisiti di "sosteni-bilità". Un problema fondamen-tale nell’applicazione dei sistemi di ecocertificazione consiste pro-prio nella definizione dei criteri e degli indicatori della "gestione forestale sostenibile"(GFS), ov-vero di parametri quantitativi e qualitativi (descrittivi) che, quando periodicamente misurati o osservati, permettano di valu-tare le performance ambientali e la sostenibilità dei sistemi di gestione forestale.La certificazione forestale Pefc in Europa è fondata su tre prin-cipi fondamentali:• il rispetto dei Criteri e degli Indicatori definiti nelle Conferenze Mini-steriali per la protezione delle foreste in Europa (Helsinki 1993, Lisbona 1998) che hanno dato avvio al cosiddet-to "Processo pan-europeo";• l'applicazione a livello regionale o di gruppo (anche se è parimenti possibile un'adesione individuale);• le verifiche ispettive e la certificazione affidate ad una terza parte indi-pendente ed accreditata.

ria aperta per le quali Pacchiani Holz re-alizza verande per case mobili proponen-do modelli standard e su misura, costruite con legno trattato per esterni. Si tratta di verande garantite per durare nel tempo sia grazie ai particolari trattamenti ap-plicati che alla qualità dei legnami impie-gati, provenienti da Austria, Germania, Finlandia, Svezia e dai paesi dell'Est, tutti garantiti dalla certificazione Pefc per la riforestazione.L’azienda non soltanto importa il migliore legname da tutta Europa ma è anche at-tiva nella ricerca. Al momento sta infatti testando una specie legnosa con caratte-ristiche di stabilità e durata che permet-terà di garantire i manufatti per esterni almeno cinquanta anni, una tempo senza precedenti sull’attuale mercato.Anche la Pacchiani Holz, come altre aziende del settore, garantisce assidua as-sistenza col proprio personale specializza-to in tutte le fasi: dalla progettazione alla costruzione e messa in opera; caratteristi-ca apprezzata dalla clientela, che può se-guire ed eventualmente personalizzare le proprie commesse. Ovviamente ciascun prodotto è garantito per due anni ed è ac-compagnato dalla certificazione CE ma in più l’azienda assicura un immediato intervento se si dovessero manifestare in qualsiasi momento problemi o variazioni nei manufatti.L’azienda bergamasca opera con le azien-de che operano nel turismo all’aria aperta in Italia Svizzera e Croazia alle quali for-nisce verande in legno, verande in ferro e legno o grandi strutture, sempre in legno,

come uffici, reception e capannoni. I vari componenti pur essendo standard sono tutti componibili e modulari, con rifinitu-re personalizzabili, ciò permette una am-pia personalizzazione e rende, soprattutto le verande, adattabili a qualsiasi tipologia di casa mobile senza compromettere l’in-tegrazione con l’ambiente circostante. Grazie alle verande Pacchiani Holz è possibile ampliare la fruibilità e la vivibi-lità degli spazi anche delle strutture mo-bili più moderne per le quali è disponibile una linea “concept” dal design essenziale.Interessanti infine i tempi di realizzazio-ne e consegna, che sono di trenta giorni circa. Per quanto riguarda la clientela nazionale l’azienda bergamasca è molto competitiva nei prezzi soprattutto al Nord e al Centro, potendo contenere i costi di trasporto e messa in opera.Questa azienda specializzata nella lavora-zione del legno propone alla sua clientela anche una linea di arredi e complementi per esterni tra cui tavoli con panche, fio-riere e copri cassonetti per l’immondizia utilissimi per rendere ordinate e fruibili le aree comuni di campeggi e villaggi. Anche in questo caso il materiale utiliz-zato è il legno, proveniente da selezionate segherie che applicano la politica di rifo-restazione controllata, ed impregnato in autoclave, per renderlo più resistente alle aggressioni degli agenti esterni. Il trat-tamento è effettuato con sali atossici che non hanno alcun impatto sulla salute e sull'ambiente.Da tenere comunque presente che l’espe-rienza maturata nelle grandi e complesse

“Al momento Pacchiani Holz

sta testando una specie legnosa con caratteristiche di stabilità e durata che permetterà di garantire i manufatti per esterni almeno cinquanta anni, una tempo senza precedenti sull’attuale mercato."

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LE AZIENDE INFORMANO

costruzioni e nell’edilizia civile lo staff di progettisti di Pacchiani Holz può in-tervenire per risolvere una serie ampia di esigenze; non soltanto verande e ar-redi dunque, ma anche, ad esempio, la costruzione di ampie tettoie per rendere utilizzabili aree comuni anche in caso di pioggia.Per finire un prodotto che potrebbe risul-tare interessante per l’alimentazione in maniera ecologica e non inquinante delle centrali termiche o impianti di riscalda-mento delle strutture: il “Top pallet” re-alizzato con segatura vergine provenien-te da puro legno e tenuta assieme senza l’ausilio di leganti, quindi assolutamente privo di sostanze nocive. Il pellets come noto è il combustibile da riscaldamento del futuro. E’ un modo intelligente per trasformare gli scarti della lavorazione del legno in un prodotto economico ed ecologico e grazie all’alto rapporto tra calore prodotto e prezzo sta diventando una valida alternativa a tutti i combusti-bili più diffusi compreso il gas metano. ✻“

I legnami impiegati provengono da Austria, Germania, Finlandia, Svezia e dai paesi dell'

Est, tutti garantiti dalla certificazione Pefc per la riforestazione."

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BILATERALITA’BILATERALITA’BILATERALITA’ANALIZZAANALIZZAANALIZZAANALIZZAANALIZZAANALIZZA

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IL MONDOIL MONDOIL MONDODEL TURISMODEL TURISMODEL TURISMO

FORMULAFORMULAFORMULAPROPOSTEPROPOSTEPROPOSTE

L’INCONTRO TRA DOMANDA L’INCONTRO TRA DOMANDA L’INCONTRO TRA DOMANDA E OFFERTAE OFFERTAE OFFERTA

INTERVENTI DI INTERVENTI DI INTERVENTI DI SOSTEGNO AL SOSTEGNO AL SOSTEGNO AL R E D D I T OR E D D I T OR E D D I T O

OCCUPAZIONEOCCUPAZIONEOCCUPAZIONE

RISPOSTERISPOSTERISPOSTE

RELAZIONIRELAZIONIRELAZIONIRELAZIONIRELAZIONIRELAZIONI

ECONOMIAECONOMIAECONOMIAATTIVAATTIVAATTIVAECONOMIAATTIVAATTIVAATTIVAECONOMIAATTIVAATTIVAATTIVAECONOMIAATTIVAATTIVAATTIVA

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ELEVA: La qualità professionale - ATTIVA: Interventi di sostegno al reddito

FAVORISCE: L’incontro tra domanda e offerta - ANALIZZA: Il mondo del turismo e formula proposte

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FAVORISCE: L’incontro tra domanda e offerta - ANALIZZA: Il mondo del turismo e formula proposte

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Linea L I V I N Gil futuro è già di casa.

“Il design non è come sembra o come appare; il design è come funziona.”

[cit. Steve Jobs]

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Viale Paesi Bassi Z.I. - 72019 SAN VITO DEI NORMANNI (BR)Tel. [+39] 0831.952270