Fabio mignanelli n
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convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
FABIO MIGNANELLI, Optometrista
ABILITABILITÀÀVISIVE VISIVE
nellanellaDISGRAFIADISGRAFIA
Studio di Optometria Comportamentale
ANCONA – Jesi – Civitanova M.
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
DISGRAFIA
Difficoltà strumentale di scrivere correttamente e nella giusta fluidità, senza altri impedimenti.
La disgrafia comporta, a vario livello, la disortografia.*
* Definizione presa da “La grafo-Motricità” Crispiani-Giaconi. Ed. Junior
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
“Per poter riconoscere le lettere dell’alfabeto occorre inoltre una buona capacità di percezione a vari livelli (VISIVA, acustica, somato- sensitiva, spaziale), tutti fondamentali ai fini dell’acquisizione della scrittura.“ (A. Venturelli, 2004)
A. Venturelli “Dal Gesto alla Scrittura”, p. 47 –Ed. Mursia 2004-
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
OPTOMETRIA COMPORTAMENTALE
Studia il comportamento del soggetto indotto dalla propria visione
l'optometria viene definita la scienza della visione, intendendo per visione le capacità globali che coinvolgono l'essere umano, cioè tutto ciò che esso è capace di fare, sul lavoro, nella scuola, nello sport.
In una sola parola, la visione, per l'optometria, è sinonimo d'intelligenza.
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
Il processo visivo è
“L’atto, innescato dalla luce, di ottenere un significato e di dirigere l’azione”. (Kraskin, OEP 1983)
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
VISTA senso innato è la capacità di riconoscere un semplice stimolo luminoso: misurare la vista può significare "misurare la capacità di riconoscere un oggetto, un simbolo, ad esempio una letterina di date dimensioni ad una certa distanza".
Acquisire informazioni attraverso i nostri occhi
Vedere i 10/10
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
VISIONEAttribuire significato a ciò che si vede
La Visione non è innata, è una funzione appresa;durante lo sviluppo mentale e corporeo si impara a vedere.
Tramite lo sviluppo visivo e motorio diamo un senso alle cose, infatti il neonato non riesce ad interpretare, vede solo colori, forme, ombre ma senza capirne il significato.Il processo Visivo è l’atto, innescato dalla luce, di ottenere un significato e di dirigere l’azione”. (Kraskin, OEP 1983)
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
VISIONE DSA e DISGRAFIA
• i problemi visuo-percettivi non sono sufficienti o necessari a causare un DSA. (Garzia RP, st. Luis 1996;)
• Il fattore visivo spesso è coinvolto nei disturbi d’apprendimento, li può peggiorare anche se non è mai il fattore eziologico primario.
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
IL DEFICIT VISIVO
“Un problema nell'acquisizione e/o nell'elaborazione dell'informazione visiva”. (Scheiman, 1994)
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
Si è stimato che tra il 75% e il 90% delle informazioni che si raccolgono nella vita passino attraverso il canale visivo.
VISTA83,0%
UDITO11,0%
GUSTO1,0%
TATTO1,5%OLFATTO
3,5%
visivo
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
Vedere 10/10 non ci dice nulla rispetto a come l’informazione è interpretata e compresa.
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
Skeffington,(1950)
“Il mantenimento di una funzione anomala può generare una modifica strutturale, più di quanto la struttura
possa alterare la funzione”
VISIONE E COMPORTAMENTO
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
V
Processo Visivo = INTEGRAZIONE
DOV’E’
COS’E’
DOVE SONO
FATTORE TEMPO
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
DOVE SONO (antigravità)
• Posizione dell’individuo nello spazio• Abilità grosso-motorie, • Lateralità, • Direzionalità, • Schema corporeo,• Orientamento ed organizzazione spaziale.
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DIFFICOLTA’ NELL’ORIENTAMENTO:
•Capire in che punto sta nella stanza o nel campo di gioco….
•Valutazione rapida del proprio ruolo durante attività di gruppo (recite, balletti…).
•Come organizzazione spaziale nel riconoscere destra-sinistra, alto-basso e rapporti dimensionali.
•Come orientamento spaziale nel distinguere le lettere speculari (es. d b, q p..)
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SCHEMA CORPOREO la poca consapevolezza porta ad avere una scarsa
capacità di orientarsi nello spazio (come per lo spazio grafico)
MOTRICITA’ NON DEL TUTTO ABILE
• Scarso controllo nei movimenti
• Difficoltà nella coordinazione Occhio-Mano
• Scarsa Motricità fine come lo scrivere, disegnare,
ritagliare, costruire….
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DOV’È? (attenzione selettiva)
LA CAPACITÀ DI ESSERE CONSAPEVOLI DEL “DOV’E’ ” E DI CIÒ CHE CI CIRCONDA.
PERCEZIONE VISUO-SPAZIALEE
VISIONE PERIFERICA
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
Attenzione selettiva:
• Funzione visiva: centratura
• Localizzare l’oggetto nello spazio (astrarlo dal fondo);
• Apprezzare la distanza, l’orientamento, le dimensioni relative;
• Consapevolezza Visuospaziale (relazioni spaziali);
(Guardando un punto nella stanza, senza muovere gli occhi o la testa, percepire lo spazio che ci circonda)
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SINTOMI DEI PROBLEMI DEL “ DOV’E’ ”
•Instabilità visiva
•Difficoltà nel mettere a fuoco passando dal lontano al vicino, o viceversa
•Non allinea quando va a capo
•Non incolonna bene i numeri
•Salta righe
•Difficoltà a copiare
•Perde facilmente il segno
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COS’È? (attenzione focale)
• Funzione visiva: Focalizzazione.
• Esperienze pregresse di integrazione multisensoriale (visiva, uditiva, olfattiva , tattile e gustativa).
• Con la visiva (l’80% di tutte le informazioni sensoriali sono di origine visiva) consentono successivamente di creare una rappresentazione mentale di un oggetto, utilizzando sempre meno input sensoriali e sempre più esclusivamente input visivi.
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SINTOMI DEI PROBLEMI DI FOCALIZZAZIONE
•Riduzione della distanza di scrittura e di lettura (REVIP ridotto)
•Difficoltà di concentrazione
•Astenopia (affaticamento visivo)
•Scarsa comprensione del testo
•Lentezza nel mettere a fuoco passando dal quaderno alla lavagna, o viceversa
•Difficoltà a copiare dalla lavagna
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FATTORE TEMPO
INTEGRAZIONE TRA ABILITA’
SPAZIO-TEMPORALI
E
VISUO-SPAZIALI
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DIFFICOLTA’ SPAZIO-TEMPORALI
• Difficoltà a mantenere il ritmo di scrittura
• Scarsa regolarità degli spazi nella scrittura
•Valutare l’ordine temporale dei racconti
•Confusione temporale (ieri, oggi, domani…)
•Difficoltà a muoversi nelle attività scolastiche:-contare in avanti e all’indietro-la comprensione del testo dei problemi-nello studio della storia, dove si hannoargomenti che si sviluppano nel Tempo e Spazio
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
VALUTARE LA “VISIONE” SIGNIFICA INDAGARE SULLE SEGUENTI ABILITÀ
• ABILITÀ PSICO-MOTORIE DI BASE
• ABILITÀ VISIVE
• ABILITÀ VISUO-PERCETTIVE
• ABILITÀ VISUO-PERCETTIVE-MOTORIE
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ABILITÀ PSICO-MOTORIE DI BASE
• Grosso-motorie.
• Motricità fine.
• Lateralità e direzionalità.
Tutte le abilità necessarie a fornire un supporto stabile al sistema visivo e a permettere un efficiente sistema del “dove sono”.
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ABILITÀ VISIVE
Le abilità con cui i nostri occhi prendono informazioni all’ambiente
• Motilità Oculare (pursuit, saccadi, vergenze)
• Stile Visivo (periferico, centrale, globale centro-
periferico)
• Centratura (CONVERGERE E DIVERGERE gli
occhi simultaneamente ed in modo efficiente nel
passaggio dalla visione per lontano alla visione per
vicino e viceversa, in maniera consapevole)
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• Focalizzazione (Accomodazione, rendere nitide le immagini quando si guarda lontano e vicino, nel tempo)
• Binocularità (allineamento oculare, stereopsi)
• Acuità Visiva
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ABILITÀ VISUO-PERCETTIVE
• Dominanza oculare
• Integrazione centro – periferia
• Percezione visiva della forma
• Costanza della forma
• Memoria Visiva e Memoria Sequenziale
• Visualizzazione
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ABILITA’ VISUO-PERCETTIVE-MOTORIE
Integrazione tra abilità
VISUO-PERCETTIVE
e
ABILITÀ MOTORIE
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ABILITA’
VISUO-PERCETTIVE-MOTORIE
• COORDINAZIONE OCCHIO-MANO
Tattile – Visivo, prima…
Visivo – Tattile, poi
• SCRITTURA1° fase Visivo–Cinestetico;
2° fase Cinestetico–Visivo
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
Le abilità Visuo-Percettive-Motoriepermettono che il cervello organizzi
ed interpreti le informazioni che sono “viste”, per poi riprodurle con il gesto grafico.
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
IPOTESI VISIVE
In generale, i problemi visivi vengono considerati una comorbidità nel problema di apprendimento e nella disgrafia, amplificandone gli effetti negativi e ostacolando l’efficacia delle terapie specifiche.
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INTERVENTO OPTOMETRICO
Valutazione e compensazione del difetto visivo (non solo rifrattivo):
• per lontano per difetti rifrattivi e funzionali;• per vicino per difetti rifrattivi, funzionali e
percettivi.
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VISUAL TRAINING
indispensabile per risolvere o migliorare la disfunzione visiva, di primaria importanza nei DSA e quindi nella Disgrafia e Dislessia.
convegno nazionale sulla disgrafia Faenza 2008
Il VT non elimina il difetto rifrattivo, ma migliora Il VT non elimina il difetto rifrattivo, ma migliora
ll’’acquisizione e lacquisizione e l’’integrazione degli INPUT che integrazione degli INPUT che
provengono dallprovengono dall’’esterno. esterno.
Di conseguenza si avrDi conseguenza si avràà un miglior un miglior
Apprendimento, Apprendimento, PropriocezionePropriocezione e Consapevolezza e Consapevolezza
da parte della persona di qualunque etda parte della persona di qualunque etàà essa sia. essa sia.
V T COMPORTAMENTALEV T COMPORTAMENTALE