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EVENTO FORMATIVO EVENTO FORMATIVO Gli intrusi nella scuola“ Gli intrusi nella scuola“ Conoscerli per evitarli Conoscerli per evitarli Dipartimento di Prevenzione Dipartimento di Prevenzione - Servizi Veterinari Servizi Veterinari Dott. Claudio Anconitani Dott. Claudio Anconitani I volatili di interesse igienico sanitario I volatili di interesse igienico sanitario

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EVENTO FORMATIVOEVENTO FORMATIVO““ Gli intrusi nella scuola“Gli intrusi nella scuola“

Conoscerli per evitarliConoscerli per evitarli

Dipartimento di Prevenzione Dipartimento di Prevenzione -- Servizi VeterinariServizi Veterinari

Dott. Claudio AnconitaniDott. Claudio Anconitani

I volatili di interesse igienico sanitarioI volatili di interesse igienico sanitario

Si definiscono sinantropi quegli animali che, purnon appartenendo all’uomo, ne condividono glispazi e da cui possono trarre sostentamento.

Famiglia degli artropodi:•••• Aracnidi: zecche, acari, scorpioni, ragni;•••• Insetti: zanzare, mosche, tafani, formiche, vespe, calabroni,

blatte, pidocchi, pulci, cimici, pappataci;

Famiglia dei rettili: vipere, altri serpenti non velenosi, tartarughe.

Famiglia degli anfibi: rane, rospi.

Famiglia dei mammiferi: ratti, topi, volpi, cani randagi, gatti che vivono in stato di libertà, ecc.

Famiglia degli uccelli:

•Specie dell’avifauna italiana: 500

•Specie osservate nelle città italiane: 356

•Specie nidificanti nelle città italiane: 193

•7 specie che pongono comunemente problemi:•7 specie che pongono comunemente problemi:cormorano, gabbiano reale, colombo di città, gazza,cornacchia grigia, storno, passera d’Italia.1,4% dell'avifauna italiana

La città è un ecosistema in rapida espansione intutto il mondo, contemporaneamente si sonoinurbate numerose specie d’animali selvatici. I piùdiffusi, oltre i roditori e gli insetti, sono gli uccelli:la facoltà di volare permette loro di superare conpiù facilità edifici strade ed altre infrastrutture.

Per alcune specie l’inurbamento èattivo, per altrepassivo: in questo caso è l’espansione urbanisticache raggiunge e circonda gli habitat delleperiferie.

Le città sono preferite:

• Per il clima più mite (minore escursione termica,temperatura media maggiore, soprattutto in invernocon 4/5 gradi in più rispetto alla campagna);

• Per l’allungamento del fotoperiodo;

• Per la varietà di habitat (parchi, fiumi, giardini,• Per la varietà di habitat (parchi, fiumi, giardini,edifici, incolti, ecc.);

• Per la maggior sicurezza (no caccia, predatori naturaliscarsi, abbondanza dei siti dove nidificare);

• Per la maggior possibilità di alimentarsi (cassonetti,mercati, zoofili, ecc.);

Cos’è un animale problematico?

Per indicare questa categoria, in genere siutilizza il termine “ pest species” ( dal latinopestis= piaga o malattia contagiosa),definibilepestis= piaga o malattia contagiosa),definibilecome organismi che causano un disagioeconomico, ambientale o sanitario.

Il conflitto tra uomo e sinantropi può essere reale o

soltanto percepito, di natura economica oppure estetica,

sociale o politica. In ogni caso, è la società umana a

determinare, spesso senza criteri consistenti, quando

una specie diventa problematica (colonie feline , sciami

in prossimità d’abitazioni, nidi nei sottotetti e balconi).

Si deve ricordare che un animale è percepito

problematico (causa disturbo e/o danno) quando

diventa particolarmente abbondante; quindi il

problema dipende soprattutto dalla densità e dalla

concentrazione.

PuòPuòPuò essereessereessere percepitopercepitopercepito comecomecome problematicoproblematicoproblematico ancheancheanchequandoquandoquando ununun animaleanimaleanimale nonnonnon sisisi trovatrovatrova nelnelnel suosuosuohabitathabitathabitatnaturalenaturalenaturalequindiquindiquindi “fuori“fuori“fuori posto”posto”posto”...

Inoltre una specie può essere vissuta comeproblematica o meno, secondo la percezione,della sensibilità e delle esigenze della personache abbiamo di fronte. Categorie socio-economiche differenti ("stakeholders”)mostrano percezioni diverse rispetto allapresenza di uno stessoanimale: una piazzapresenza di uno stessoanimale: una piazzapiena di colombi può essere motivo disoddisfazione per un anziano che vive solo oper un bambino, mentre è un elemento dipreoccupazione per un commerciante o unacasalinga.

Piccione domestico Columba livia domestica

La forma domestica deriva dal Piccione selvaticoColumba livia, localizzato in Italia nell’AppenninoCentro Meridionale, nel Carso Triestino e nelle isole.L’origine più prossima è rappresentata sia dallenumerose varietà domestichefuggite alla cattività ednumerose varietà domestichefuggite alla cattività edinsediatesi nei centri urbani, sia all’inurbamento disoggetti selvatici.

Nelle epoche antiche e fino al 1930 lapresenza dei colombi nelle città non hamai costituito un problema, considerate lesue basse densità; al contrario, dall’ultimodopoguerra, grazie alla maggioredopoguerra, grazie alla maggioredisponibilità di cibo e di luoghi per lariproduzione si è verificato un rapidoincremento del loro numero.

Normalmente nelle grandi città le concentrazionimaggiori d’individui si riscontravano nel centrostorico, mentre nelle zone periferiche i piccioni eranoscarsi od addirittura assenti; attualmente la massicciacolonizzazione interessa anche la periferia e le zoneindustriali.

Il piccione è caratterizzato da un’alta performanceIl piccione è caratterizzato da un’alta performanceriproduttiva indotta dalle favorevoli condizioniambientali, con una media di 5-6 accoppiamentiannuali ed eccezionalmente fino a nove covate annue,protratte per tutto l’anno, con due uova per covata.Annualmente si riproduce in media il 40% dellapopolazione adulta e “fortunatamente” la mortalità èalta nei giovani.

Tali animali non appartengono alla fauna selvatica edunque non soggetti alla normativa in vigore nelsettore: Legge 157/92; quindi le Amministrazionicomunali sono investite delle competenze gestionalidella specie sulla base dei doveri loro attribuiti inmateria sanitaria: Legge 833/78 e Legge 149/90.

Sono pertanto libere di intraprendere iniziative diSono pertanto libere di intraprendere iniziative dicontrollo del piccione, non prima di averedocumentato attraverso censimenti o monitoraggisanitari la necessità degli interventi. Questi ultimidevono essere attuati nel rispetto della Legge 189/2004sul maltrattamento animale.

Il colombo di città è la “ specie problematica” pereccellenza:si può dire che gran parte delle città, inogni parte del mondo, ha un “problema piccione”, piùo meno percepito.

Dal punto di vista sanitario il piccione non è unaspecifica fonte d’infezione, ma può trasmetteredirettamente o indirettamente agenti patogeni.direttamente o indirettamente agenti patogeni.

Il potenziale pericolo per la salute pubblica è dovutosoprattutto al fatto che quest’uccello costituisce unvasto serbatoio d’agenti infestanti, permettendone lasopravvivenza e la trasmissione.

Dalla bibliografia disponibile sui potenzialipericoli per la salute pubblica è interessantevalutare alcuni dati indicativi.

Tipo materiale sieroEsaminati %

Tipo materiale sieroEsaminati %

Clamydia psittaci 686 42,71

Toxoplasma gondii 686 5,69

Borrelia burgdoferi 100 0

V. Grelloni e coll. Perugia

Salmonelle Campylobacter

Tipo materiale Esaminati Positivi % Esaminati Positivi %

pool feci raccolte50 0 0 50 28 56,00

campioni singoli feci raccolte

296 3 1,01 non effettuato

feci di animali catturati 731 59 8,07 233 8 3,43

fegato e milza di animali catturati

731 10 1,37 non effettuato

V. Grelloni e coll. Perugia

In concreto il rischio di trasmissione delle malattie

è più potenziale che reale, i rischi sanitari sono

quelli derivanti dalla contaminazione fecale

dell’ambiente, aggravata dalla polverizzazione del

materiale di deiezioni con rischio di infezione

soprattutto in presenza di fasce deboli della

popolazione (bambini, donne in gravidanza,

anziani e immunodepressi).

Il sovraffollamento su ristrette aree, quali una città,

aumenta il grado di parassitismo e determina un

peggioramento delle condizioni generali di tutti gli

individui, con problemi di carattere igienico a causaindividui, con problemi di carattere igienico a causa

delle deiezioni, dei residui di penne e piume, nonché

carcasse edectoparassiti.

Argas reflexusArgas reflexusArgas reflexus

La puntura dell’acaro può comportarel’insorgenza di una sintomatologia polimorfache può essere schematizzata come segue:

� Reazioni allergiche flogistico/tossiche,localizzate o generalizzate, di diversa gravità.

� Sindromi a carattere infettivo da agentipatogeni trasmessi.

Ceratophyllus columbae

La puntura della pulce può comportarel’insorgenza di varie forme cliniche che possonoessere schematizzate in:

�Papule pomfoidi, circondate talora da unpiccolo alone emorragico, isolate o multiple.

�In alcuni soggetti si circondano di un edema opresentano una vescicola centrale.

�Rari casi di crisi asmatiche ed edemaangioneurotico.

Oltre che all’uomo i colombi possono trasmettere agentipatogeni ad altri uccelli o mammiferi; si pensi ad esempioalla pseudopeste aviare, al difterovaiolo aviare ed allatubercolosi aviare.

In ultimo, non sono da sottovalutare il deperimento deimateriali lapidei e dei materiali da costruzione dovuto siaall’azione meccanica del becco e unghie per procurarsicalcio e per aiutare le digestione nel ventriglio, checalcio e per aiutare le digestione nel ventriglio, cheall’accumulo del guano (si stima che ogni piccione producacirca 2,5 kg di feci all’anno). Le feci sono degradate daagenti microbici, che acidificano e attaccano i materialicalcarei, arenari, ecc..; composti contenuti nel guano sonoin grado di reagire chimicamente con i componenti dellestrutture dei monumenti.

Un piano di gestione della popolazione di piccioni, potrà darerisultati soltanto prefiggendosi la riduzione o l’eliminazione dellerisorse che sono alla base del suo incremento. Le metodiche possonoessere individuate con:fase 1� Censimento� monitoraggio sanitario dei piccioni� informazione e sensibilizzazione della cittadinanzafase 2� bonifica e disinfezione di solai e sottotetti infestati� riduzione dei siti di nidificazione� predisposizione di dissuasori o sistemi anti-appoggio sui posatoiabituali� riduzione delle risorse alimentari.fase 3� censimento

DISSUASORI MECCANICI

DISSUASORI ELETTRICI

Il Comune di Roma in due commi dell’art. 48 del regolamento sulla tutela delbenessere degli animali ha indicato quanto segue:

2. Al fine di contenere l’incremento delle colonie dei colombiColumbia liviadomestica, per salvaguardarne la salute, per tutelare l’aspetto igienico sanitarioe il decoro urbano, nonché per perseguire l’equilibrio dell’ecosistematerritoriale:

• è fatto divieto su tutto il territorio comunale di somministrare in modosistematico alimenti ai colombi allo stato libero. Il Comune incentiverà, per lepersoneche stabilmente forniscono mangime a questi animali, la distribuzionepersoneche stabilmente forniscono mangime a questi animali, la distribuzionedi mangime adatto che dovrà essere somministrato in apposite aree individuate;

• è fatto obbligo ai proprietari degli stabili di porre in essere quanto necessarioper evitare l’insediamento e la nidificazione dei colombi, nel rispetto delbenessere degli animali. A tal fine può essere consultato l’Ufficio competente perla tutela degli animali.

3. Le azioni di contenimento del numero dei volatili in libertà o tutela di talunearee, non possono essere esercitate con metodi cruenti e comunque devonoottenere autorizzazione dell’Ufficio competente per la tutela degli animali

LO STORNOLO STORNOLO STORNOSturnus vulgarisSturnus vulgarisSturnus vulgaris

Oggi è diffuso in quasi il 30% delle terre emerse, conuna popolazione stimata in circa 600 milioni diindividui.

In Italia lo storno (Sturnus vulgaris) èprincipalmente una specie svernante, giunge nelnostro paese tra la fine di settembre e l’iniziod’ottobre provenendo per lo più dalle regionid’ottobre provenendo per lo più dalle regionidell’Europa nord-orientale. Col sopraggiungere dellaprimavera, tra la fine di marzo e la metà del mesed’aprile, la maggior parte della popolazione faritorno ai luoghi di nidificazione, mentre una parterimane in Italia per riprodursi nelle nostrecampagne.

È una specie ad ampia valenza ecologica, incostante espansione numerica e territoriale, ingrado di trovare rapidamente soluzioni efficaci asituazioni ambientali mutevoli.

È onnivoro: in primavera si nutre soprattutto diinvertebrati, in autunno ed invernoprevalentemente di vegetali (frutti e semi), ma èin ogni modo in grado di adattarsi ai più diversitipi di cibo che può trovare nell’ambiente, siasugli alberi che sul suolo

L’ home rangedello Storno può essere suddiviso intre parti:

o area di attività diurna

o assembramenti e pre-roost, dove gli uccellisostano e si alimentano mentre si aggregano versoil dormitorioil dormitorio

o il cosiddetto dormitorio collettivo roost,utilizzato, tra l’altro, come centro d’informazionesu quali sono i più vicini siti d’alimentazionereperiti durante la giornata appena terminata.

Le problematiche riguardano:

1) le zone rurali principalmente per le abitudinialimentari.

In Italia è stato calcolato che gli storni potrebberosottrarre giornalmente una quantità di olive pariallo 0,7% dell’intera produzione stagionale diallo 0,7% dell’intera produzione stagionale diun’annata molto buona.

L’alimentazione onnivora coinvolge anche diversecolture, alberi da frutto e mangimi destinati albestiame, la cui perdita può raggiungere il 12%, inparticolare quando possono essere raggiunti confacilità .

2) I problemi che coinvolgono i dormitori(“ roost”) all’interno delle città. In questocaso i disagi sono provocati dalle abbondantideiezioni con conseguente accumulo diguano, oltre a problemi igienico sanitari,danni diretti alle cosee disagi alle personedanni diretti alle cosee disagi alle personeche vivono e lavorano nell’area dormitorio.

Sebbene qualche studio sia stato compiuto, nonesiste purtroppo ancora una ricerca organica eduratura di monitoraggio microbiologicocondotto su roost urbani di storno. Fra i varilavori esistenti, quello di Weber è allo statoattuale, il più approfondito; secondo questo lostorno sarebbe portatore, dimostratostorno sarebbe portatore, dimostrato(pasteurellosi) o potenziale ( toxoplasmosi,clamidiosi, salmonellosi) di diversi agentipatogeni.

Tra le città italiane la capitale è sicuramente quella dove oggi èpiù elevata la presenza di storni svernanti. Nel corso degli anni ilnumero degli storni a Roma è andato progressivamenteaumentando fino ad arrivare all’attuale consistenza numericache ha toccato anche punte di circa 5 milioni d’individui.

I dormitori più problematici che si sono formati in questi ultimianni sono quelli di:

• “Prati”: via Andrea Doria, via delle Milizie, via Barletta, vialeAngelico, via Monte Santo,via Sabotino,piazzaleClodio, piazzaAngelico, via Monte Santo,via Sabotino,piazzaleClodio, piazzadei Quiriti;• “Piazza Cavour”;• “Re di Roma”: piazza Re di Roma, via Appia Nuova;• “EUR”: viale Europa, viale America;• “Ostia”: via della Stazione Vecchia;• “Stazione Termini”: piazza dei Cinquecento - via Terme di Diocleziano - piazza della Repubblica;

Il D.P.C.M. del 21/03/1997 modifica laLegge 157/92, recependo la Dir. CEE79/409, ovvero proibendo la caccia sulterritorio nazionale a quelle specie cheinvece figuravano cacciabili nella Leggeinvece figuravano cacciabili nella Legge157/92; in queste specie è stato appuntoinserito lo storno.

Lo strumento a disposizione rimane pertanto lacampagna d’allontanamento incruento daigrandi dormitori, in zone meno problematiche.

Per la campagna, elaborata dal Comune diRoma, di quest’anno oltre il metodo di stresscall (grido d’allarme), con megafoni fissi,call (grido d’allarme), con megafoni fissi,megafoni mobili, supporti acustici digitali ed ilcontemporaneo uso di dissuasori luminosi; siutilizzerà la metodologia degli interventi insimultanea su dormitori problematici limitrofiper ottenere un risultato ancora più efficace.

IL GABBIANO Larus michahellis

La maggior parte delle colonie italiane si trovalungo le coste. L’abitudine di abitare e nidificarenelle città si è diffusa dapprima nel nordEuropa, e nel 1971 si è avuta la primanidificazione urbana in Italia (Roma), per poinidificazione urbana in Italia (Roma), per poidiffondersi anche in altre città italiane:Cremona, Genova,Venezia, Trieste, Livorno,ecc.

Il gabbiano reale è una tra le specie di Laridi piùadattabili, in grado di affrancarsi in buona partedell’ambiente marino, spingendosi nell’entroterra,risalendo i fiumi e colonizzando ambienti antropizzatie degradati.

Abbondanza di risorse trofiche.

Siti riproduttivi adatti eassenzadi predatori .Siti riproduttivi adatti eassenzadi predatori .

Un adulto vive in media 10-15 anni e lasopravvivenza è del 90%, del 70-80% negli individuidel primo anno.

Le colonie urbane hanno un successo di involoelevato, in media si ha un giovaneinvolato/coppia/anno.

Il problema non è recente, già nel 1939 in Olanda e nel1950 negli Stati Uniti venivano intrapresi programmiper ridurre le popolazioni di tali animali.

Gli inconvenienti principali riguardano:

� Disturbo presso edifici, aggressività nei confrontidell’uomo;

� Danni a strutture pubbliche e private; potenziali� Danni a strutture pubbliche e private; potenzialirischi sanitari per esseri umani e animali domestici;

� Pericoli per la sicurezza aerea;

� Interferenza e predazione di altre specie di avifauna eloro nidi; recupero e gestione dei pulli caduti dai tetti.

Al momento nessuna delle tecniche messe a punto

in tutto il mondo, per gestire i gabbiani nelle città

ed in altri ambienti, ha prodotto risultati

pienamente soddisfacenti, e non si conosce ancora

un metodo efficace per ridurre una popolazione di

gabbiani su di un’area vasta o in un’area urbana,

sebbene i problemi locali possano esser ridotti e

persino eliminati.

Dissuasione dalla nidificazione sui tetti:

� Reti antintrusione

� Serie di fili sospesi

�Dissuasione (“scaring”)

Modifiche ambientali

Gli ambienti ottimali per i gabbiani sono le aree

aperte, ampie e con buona visibilità. Le modifiche

ambientali hanno lo scopo di eliminare le fontiambientali hanno lo scopo di eliminare le fonti

artificiali di cibo, che i gabbiani hanno imparato a

sfruttare negli ultimi decenni, oltre ai siti utilizzati

per il riposo e la nidificazione.

Per le discariche può essere realizzata una copertura mobile di rete.mobile di rete.

Il ricercatore finlandese Nuorteva definì

disordine dei cicli biologici l’aumento di alcune

specie d’uccelli nelle aree urbane, innescato dalla

dispersione di sostanze alimentari d’origine

antropica. Alla fine dei conti, le specie

problematiche sono un sottoprodotto del

consumismo.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE