EUROPA A PEZZI USCIRE DALL'EUROPA Lavoro, soldi, sovranità · ad un picco negativo di -3,5 per...

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T/iniziativa anü-Ue di «Libero» 150 motivi per lasciare l'euro Continuano a ripeterci che uscire dalla moneta unica è impossibik e che non ci converrebbe: ma cinque premi Nobel hanno smentito k tesi catastrofiste. Ecco k loro opinioni e cosa succederebbe se tornassimo alla lira di PAOLO BECCHI e FABIO DRAGONI Mentre tutti i giornali sono pieni e zeppi di Italicum - condito ormai nelle salse più diverse - e di ragioni per il sì o il no ad un referendum su una revisione costituzionale da vero sballo, vi offriremo un piccolo manuale di salvezza nazionale su due temi che riteniamo veramente decisivi per la sorte del nostro Paese e di cui solo Libero parla. L'euro da una parte e l'Unione Europea dall'altra. Il primo è un cappio al collo che sta inesorabilmente umiliando e devastando un Paese che nel dopoguerra ha dimostrato - invece - di saper brillantemente camminare e correre sulle sue gambe fino a diventare una delle principali potenze manifatturiere del pianeta. La seconda è una gabbia soffocante che limita la nostra sovranità in spregio ai più elementari principi di libertà. Riconquistare la propria indipendenza monetaria è condizione necessaria - anche se non sufficiente - per tornare a crescere. Senza questo scatto di orgoglio e libertà ogni altro meritevole sforzo per rilanciare l'economia del Paese si rivelerà purtroppo inutile. Ecco perché abbiamo deciso di elencare "nero su bianco" 50 buoni motivi per dire NO all'euro e NO all'Unione Europea. E lo faremo sfatando uno per uno tutti i luoghi comuni più radicati di volta in volta tirati in ballo da chi sostiene che non ci sia alternativa. 1. PERCHE i TRATTATI DELL'UNIONE VIOLENTANO LA NOSTRA COSTITUZIONE L'adozione dei trattati palesa un'esplicita violazione dei più elementari principi segue a pagina 2 ::: EUROPA A PEZZI USCIRE DALL'EUROPA Lavoro, soldi, sovranità Ecco cinquanta buoni motivi Vogliono fard credere che uscire dali'euro-gabbia non ci conviene e comunque è impossibile. Ma sono bugie che non reggono. Parola (anche) di Premi Nobel u! segue dalla prima PAOLO BECCHI e FABIO DRAGONI (...) Tutto è fuorché un progetto che risponde allo spirito della nostra Carta. Ci si riferisce in particolare all'artìcolo 1. Il secondo comma recita «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». È impossibile non toccare con mano come il potere decisionale sia stato di fatto delegato ad élite tecnocratiche, non elette ed irresponsabili. Come altrettanto evidente e palese è la violazione dell'articolo 11 della nostra Carta laddove viene scritto che l'Italia « consente in condizioni di parità con gli altri Stati (principio nei fatti già sconfessato dalle cronache quotidiane) alle T/iniziativa anü-Ue di «Libero» 150 motivi per lasciare l'euro Continuano a ripeterci che uscire dalla moneta unica è impossibik e che non ci converrebbe: ma cinque premi Nobel hanno smentito k tesi catastrofiste. Ecco k loro opinioni e cosa succederebbe se tornassimo alla lira di PAOLO BECCHI e FABIO DRAGONI Mentre tutti i giornali sono pieni e zeppi di Italicum - condito ormai nelle salse più diverse - e di ragioni per il sì o il no ad un referendum su una revisione costituzionale da vero sballo, vi offriremo un piccolo manuale di salvezza nazionale su due temi che riteniamo veramente decisivi per la sorte del nostro Paese e di cui solo Libero parla. L'euro da una parte e l'Unione Europea dall'altra. Il primo è un cappio al collo che sta inesorabilmente umiliando e devastando un Paese che nel dopoguerra ha dimostrato - invece - di saper brillantemente camminare e correre sulle sue gambe fino a diventare una delle principali potenze manifatturiere del pianeta. La seconda è una gabbia soffocante che limita la nostra sovranità in spregio ai più elementari principi di libertà. Riconquistare la propria indipendenza monetaria è condizione necessaria - anche se non sufficiente - per tornare a crescere. Senza questo scatto di orgoglio e libertà ogni altro meritevole sforzo per rilanciare l'economia del Paese si rivelerà purtroppo inutile. Ecco perché abbiamo deciso di elencare "nero su bianco" 50 buoni motivi per dire NO all'euro e NO all'Unione Europea. E lo faremo sfatando uno per uno tutti i luoghi comuni più radicati di volta in volta tirati in ballo da chi sostiene che non ci sia alternativa. 1. PERCHE i TRATTATI DELL'UNIONE VIOLENTANO LA NOSTRA COSTITUZIONE L'adozione dei trattati palesa un'esplicita violazione dei più elementari principi segue a pagina 2 ::: EUROPA A PEZZI USCIRE DALL'EUROPA Lavoro, soldi, sovranità Ecco cinquanta buoni motivi Vogliono fard credere che uscire dali'euro-gabbia non ci conviene e comunque è impossibile. Ma sono bugie che non reggono. Parola (anche) di Premi Nobel u! segue dalla prima PAOLO BECCHI e FABIO DRAGONI (...) Tutto è fuorché un progetto che risponde allo spirito della nostra Carta. Ci si riferisce in particolare all'artìcolo 1. Il secondo comma recita «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». È impossibile non toccare con mano come il potere decisionale sia stato di fatto delegato ad élite tecnocratiche, non elette ed irresponsabili. Come altrettanto evidente e palese è la violazione dell'articolo 11 della nostra Carta laddove viene scritto che l'Italia « consente in condizioni di parità con gli altri Stati (principio nei fatti già sconfessato dalle cronache quotidiane) alle Lunedì 15/08/2016 15/08/2016 15/08/2016 15/08/2016 Estratto da pag. 1 Direttore Responsabile Maurizio Belpietro Maurizio Belpietro Maurizio Belpietro Maurizio Belpietro Diffusione Testata 70.539 70.539 70.539 70.539 Ritaglio stampa ad uso esclusivo interno, non riproducibile ——— Selpress è un'agenzia autorizzata da Repertorio Promopress UNIMPRESA Pag. 1

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T/iniziativa anü-Ue di «Libero» 150 motivi per lasciare l'euroContinuano a ripeterci che uscire dalla moneta unica èimpossibik e che non ci converrebbe: ma cinque premi Nobelhanno smentito k tesi catastrofiste. Ecco k loro opinioni e cosasuccederebbe se tornassimo alla lira

di PAOLO BECCHI e FABIO DRAGONIMentre tutti i giornali sono pieni e zeppi diItalicum - condito ormai nelle salse piùdiverse - e di ragioni per il sì o il no ad unreferendum su una revisione costituzionale davero sballo, vi offriremo un piccolo manualedi salvezza nazionale su due temi cheriteniamo veramente decisivi per la sorte delnostro Paese e di cui solo Libero parla. L'euroda una parte e l'Unione Europea dall'altra. Ilprimo è un cappio al collo che stainesorabilmente umiliando e devastando unPaese che nel dopoguerra ha dimostrato -invece - di saper brillantemente camminare ecorrere sulle sue gambe fino a diventare unadelle principali potenze manifatturiere delpianeta. La seconda è una gabbia soffocanteche limita la nostra sovranità in spregio ai piùelementari principi di libertà.

Riconquistare la propria indipendenzamonetaria è condizione necessaria - anchese non sufficiente - per tornare a crescere.Senza questo scatto di orgoglio e libertàogni altro meritevole sforzo per rilanciarel'economia del Paese si rivelerà purtroppoinutile. Ecco perché abbiamo deciso dielencare "nero su bianco" 50 buoni motiviper dire NO all'euro e NO all'UnioneEuropea. E lo faremo sfatando uno peruno tutti i luoghi comuni più radicati divolta in volta tirati in ballo da chi sostieneche non ci sia alternativa. 1. PERCHE iTRATTATI DELL'UNIONEVIOLENTANO LA NOSTRACOSTITUZIONE L'adozione dei trattatipalesa un'esplicita violazione dei piùelementari principi segue a pagina 2

::: EUROPA A PEZZI USCIREDALL'EUROPA Lavoro, soldi, sovranitàEcco cinquanta buoni motivi Vogliono fardcredere che uscire dali'euro-gabbia non ciconviene e comunque è impossibile. Masono bugie che non reggono. Parola (anche)di Premi Nobel

u! segue dalla primaPAOLO BECCHI e FABIO DRAGONI (...) Tutto èfuorché un progetto che risponde allo spirito dellanostra Carta. Ci si riferisce in particolare all'artìcolo1. Il secondo comma recita «La sovranità appartieneal popolo che la esercita nelle forme e nei limiti dellaCostituzione». È impossibile non toccare con mano

come il potere decisionale sia stato di fattodelegato ad élite tecnocratiche, non eletteed irresponsabili. Come altrettantoevidente e palese è la violazionedell'articolo 11 della nostra Carta laddoveviene scritto che l'Italia « consente incondizioni di parità con gli altri Stati(principio nei fatti già sconfessato dallecronache quotidiane) alle

T/iniziativa anü-Ue di «Libero» 150 motivi per lasciare l'euroContinuano a ripeterci che uscire dalla moneta unica èimpossibik e che non ci converrebbe: ma cinque premi Nobelhanno smentito k tesi catastrofiste. Ecco k loro opinioni e cosasuccederebbe se tornassimo alla lira

di PAOLO BECCHI e FABIO DRAGONIMentre tutti i giornali sono pieni e zeppi diItalicum - condito ormai nelle salse piùdiverse - e di ragioni per il sì o il no ad unreferendum su una revisione costituzionale davero sballo, vi offriremo un piccolo manualedi salvezza nazionale su due temi cheriteniamo veramente decisivi per la sorte delnostro Paese e di cui solo Libero parla. L'euroda una parte e l'Unione Europea dall'altra. Ilprimo è un cappio al collo che stainesorabilmente umiliando e devastando unPaese che nel dopoguerra ha dimostrato -invece - di saper brillantemente camminare ecorrere sulle sue gambe fino a diventare unadelle principali potenze manifatturiere delpianeta. La seconda è una gabbia soffocanteche limita la nostra sovranità in spregio ai piùelementari principi di libertà.

Riconquistare la propria indipendenzamonetaria è condizione necessaria - anchese non sufficiente - per tornare a crescere.Senza questo scatto di orgoglio e libertàogni altro meritevole sforzo per rilanciarel'economia del Paese si rivelerà purtroppoinutile. Ecco perché abbiamo deciso dielencare "nero su bianco" 50 buoni motiviper dire NO all'euro e NO all'UnioneEuropea. E lo faremo sfatando uno peruno tutti i luoghi comuni più radicati divolta in volta tirati in ballo da chi sostieneche non ci sia alternativa. 1. PERCHE iTRATTATI DELL'UNIONEVIOLENTANO LA NOSTRACOSTITUZIONE L'adozione dei trattatipalesa un'esplicita violazione dei piùelementari principi segue a pagina 2

::: EUROPA A PEZZI USCIREDALL'EUROPA Lavoro, soldi, sovranitàEcco cinquanta buoni motivi Vogliono fardcredere che uscire dali'euro-gabbia non ciconviene e comunque è impossibile. Masono bugie che non reggono. Parola (anche)di Premi Nobel

u! segue dalla primaPAOLO BECCHI e FABIO DRAGONI (...) Tutto èfuorché un progetto che risponde allo spirito dellanostra Carta. Ci si riferisce in particolare all'artìcolo1. Il secondo comma recita «La sovranità appartieneal popolo che la esercita nelle forme e nei limiti dellaCostituzione». È impossibile non toccare con mano

come il potere decisionale sia stato di fattodelegato ad élite tecnocratiche, non eletteed irresponsabili. Come altrettantoevidente e palese è la violazionedell'articolo 11 della nostra Carta laddoveviene scritto che l'Italia « consente incondizioni di parità con gli altri Stati(principio nei fatti già sconfessato dallecronache quotidiane) alle

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limitazioni (si badi bene non si parla di"cessioni" ma di "limitazioni") disovranità necessarie ad un ordinamentoche assicuri la pace e la giustizia fra leNazioni». I Padri Costituenti siriferivano in maniera esplicita adOrganizzazioni transnazionali quali leNazioni Unite. Non certo ad un mostrogiuridico quale l'Unione MonetariaEuropea che addirittura pretende dipromuovere o bocciare le leggi dibilancio dei singoli Stati aderenti primaancora che queste siano presentate alvoto dei parlamenti nazionali. E cosa c'èdunque di più anticostituzionale checedere la propria sovranità monetaria

2. PERCHE LA «CASTRAZIONE MONETARIA»OLTRE AD ESSERE ANTICOSTITUZIONALENON È COSA AFFATTO NORMALE Gli eurofiliritengono che sia assolutamente naturale averconferito ad un' autorità sovranazionale come laBanca

centrale europea il diritto di coniaremoneta. Segue un illuminante elenco dialcuni altri Paesi al mondo che hannodeciso di non coniare monete nazionali.E vi assicuriamo che vederli colorati inun planisfero (come ha fatto il sitoqz.com) fa un certo effetto. Ecuador,Timor est, El Salvador, Isole Marshall,Micronesia, Palau, Turks and Caicos,Isole Vergini Britanniche, Zimbabwe,Benin, Burkina Faso, Camerun,Repubblica Centro Africana, Ciad,Repubblica del Congo, GuineaEquatoriale, Costa d'Avorio, Mali,Niger, Senegal, Togo, Antigua eBarbuda, Dominica, Grenada, SaintKitts e Nevis, Santa Lucia, Saint Vicentand the Grenadines ecc. Tutti Stati, cioè,con un recente passato da colonia.

3. PERCHÉ L'UNIONE MONETARIA NON ÈFATTA SU MISURA PER L'ITALIA L'Europa nonè affatto una casa comune. L'Italia abbandonò nel1992 un insostenibile tasso di cambio "fisso" con lealtre valute per essere poi sciaguratamente ripresonel 1996. Nel 1999 al momento dell'ingressonell'euro - il reddito prò-capite degli italiani era il 96per cento di quello tedesco. Nel 2015 dopo sedicianni di euro il reddito degli italiani è il 76 per centodi quello dei tedeschi (Fondo MonetarioInternazionale). Le alternative sono due. O MenoEuropa oppure Meno Reddito. Tertiurn non datur.

4. PERCHE L'UNIONE MONETARIA È FATTAINVECE SU MISURA DELLA GERMANIA

La pretesa di ritenere che l'Unione siaun progetto comune costruito

nell'interesse ed al servizio di tutti è unapura utopia. Basta rielaborare i datirelativi al surplus/deficit delle partitecorrenti di Italia e Germania. Nelperiodo intercorrente fra il 1993 ed il1999 l'Italia ha sempre avuto un surpluspositivo per arrivare a toccare il suomassimo nel 1996. Un valore del 2,9 percento sul Prodotto interno lordo.Purtroppo in quell'anno l'Italia cessa difar fluttuare liberamente la propriavaluta per rientrare nuovamente nelSistema Monetario Europeo, inprevisione dell'adozione dell'euro del1999 (sebbene l'euro sia entratomaterialmente in circolazione il primogennaio del 2002). Nello stesso periodola Germania ha quasi sempre registratoun deficit (mediamente dell'I per centocon l'eccezione del 1998). Ma dal 2000al 2013 la situazione si capovolgeradicalmente. L'Italia in questi 14 annine colleziona 12 di deficit per arrivaread un picco negativo di -3,5 per centosul Prodotto interno lordo nel 2010mentre la Germania "ingrana la quarta"collezionando 12 anni di surplus edarrivando al picco positivo del 7 percento nel 2012 (Fmi).

5. PERCHÉ AVEVANO BISOGNO DI UN POLLODA SPENNARE: L'ITALIA Queste in proposito leconfessioni dell'ex Ministro delle Finanze italianoVincenzo Visco (esponente del Partito democratico)a Stefano Feltri nel maggio 2012: «L'Italia fuoridall'euro, visto il nostro apparato industriale, potevafare paura a molti, incluse Francia e Germania chetemevano le nostre esportazioni prezzate in lire. MaBerlino ha consapevolmente gestito la globalizza-

zione: le serviva un eurodeprezzato, così oggi è in surplusnei confronti di tutti i Paesi, trannela Russia da cui compra l'energia.Era un disegno razionale, servival'Italia dentro la moneta unicaproprio perché era debole». Ogniulteriore commento ci sembrasuperfluo. 6. PERCHÉECONOMIE DIVERSE DEVONOAVERE MONETE DIVERSE

Ma è semplice: altrimenti il debolediventa sempre più debole ed ilforte diventa sempre più forte. Lamoneta, cioè, assolve al ruolo di"ammortizzatore" nei rapporti fradiverse economie. Quella che sitrova in una situazione di difficoltàvedrà la sua moneta svalutarsi.Ovvero il prezzo di quella monetasi riallineerà al giusto prezzo di

• Con l'Euro,l'Italia si èridotta allostato di unanazione delTerzo Mondoche prende inprestito unamonetastraniera PAULKRUGMANNOBEL 2008

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EUROPA A PEZZI II ricordo di Visco (Pd): Romafuori dall'euro faceva paura Con la lira più forti deitedeschi L'ex ministro Weigel ha ammesso: ilritorno al marco affosserebbe le nostre esportazionimercato, così consentendo unrecupero di competitivita. Ma nonpotendo svalutare la moneta, l'unicaalternativa per recuperare lacompetitivita rimane quella del tagliodei salati e dell' aumento diproduttività attraverso licenziamenti.E la conferma arriva addirittura dallaCommissione dell'Unione europeache in un report del gennaio 2014rivelava: «Venuta meno la possibilitàdi svalutare la moneta, i Paesi dellazona euro che tentano di recuperarecompetitivita sul versante dei costidevono ricorrere alla "svalutazioneinterna" (contenimento di prezzi esalali). Questa politica presenta peròlimiti e risvolti negativi, non daultimo in termini di un aumento delladisoccupazione e del disagio sociale».

7. PERCHE LA GERMANIA CE LO HADETTO CHIARO E TONDO 6 Maggio 2014: latedeschina Ska Keller - leader dei verdi - vieneintervistata in televisione su Rai 3. Queste le suetestuali parole: «Se la Germania lasciasse l'europerderebbe mol

tissimi posti di lavoro nel settoredelle esportazioni perché nessunocomprerebbe più i prodotti carissimitedeschi». Theo Waigel, ex ministrodelle finanze tedesco (10 luglio2016): «Se la Germania oggi uscissedall'Unione Monetaria alloraavremmo immediatamente, il giornodopo, un apprezzamento tra il 20 percento ed il 30 per cento del marcotedesco che tornerebbe nuovamentein circolazione. Chiunque si puòimmaginare che cosa significherebbeper le nostre esportazioni, per ilnostro mercato del lavoro, per ilnostro bilancio federale. Invece conun'uscita dall'euro ed un taglio nettodel debito la crisi interna italianafinirebbe di colpo». Più chiaro dicosì.

8. PERCHÉ FAMOSISSIMI ECONOMISTI CELO HANNO DETTO CHIARO E TONDO Sultesto "Macroeconomia" scritto da RüdigerDornbush e Stanley

L'ultima spiaggia E per salvarsi rispunta l'ipotesi condono ••• Crescita zero nelsecondo trimestre dell'anno, debito pubblico al nuovo massimo storico. Ilgoverno che vede sfumare la possibilità di tagliare l'Irpef per favorire il cetomedio (come era stato promesso), estendere il bonus di 80 euro ai pensionati ecosì via. E le clausole di stabilità che incombono, e impongono all'esecutivo ditrovare 15 miliardi per scongiurare che nel 2017 aumenti ancora una voltal'Iva. Che fare? In cerca di entrate sicure, al ministero dell'Economia stannopensando di rispolverare ••• Crescita zero nel secondo trimestre dell'anno,debito pubblico al nuovo massimo storico. Il governo che vede sfumare lapossibilità di tagliare l'Irpef per favorire il ceto medio (come era statopromesso), estendere il bonus di 80 euro ai pensionati e così via. E le clausoledi stabilità che incombono, e impongono all'esecutivo di trovare 15 miliardiper scongiurare che nel 2017 aumenti ancora una volta l'Iva. Che fare? Incerca di entrate sicure, al ministero dell'Economia stanno pensando dirispolverare un vecchio classico: un bel condono fiscale. Per l'esattezza«l'ennesimo condono per i grandi evasori esportatori di capitali». Lo scrive, inun articolo molto Campo delle Idee. Certo, non sono amici di Matteo Renzi: latestata fa capo al Nens, associazione di Vincenzo Visco e Pier Luigi Bersani.Ma hanno ottime entrature al ministero di via XX Settembre, dove Visco hasoggiornato a lungo e ha mantenuto buoni © RIPRODUZIONE RISERVATA••• Crescita zero nel secondo trimestre dell'anno, debito pubblico al nuovomassimo storico. Il governo che vede sfumare la possibilità di tagliare l'Irpefper favorire il ceto medio (come era stato promesso), estendere il bonus di 80euro ai pensionati e così via. E le clausole di stabilità che incombono, eimpongono all'esecutivo di trovare 15 miliardi per scongiurare che nel 2017aumenti ancora una volta l'Iva. Che fare? In cerca

Fischer si sono formati milioni distudenti di tutto il mondo. In un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivistaForeign Affairs, Dornbusch ventianni fa scriveva: «Abolendo gliaggiustamenti del tasso di cambiol'Euro finirà per scaricare sul mercatodel lavoro il compito di adeguare lacompetitivita ed i prezzi relativi.Diventeranno preponderantirecessione, disoccupazione epressioni sulla Banca centraleeuropea affinchè inflazionil'economia. Una volta entrata l'Italiacon una valuta sopravvalutata sitroverà di nuovo alle corde come nel1992, quando venne attaccata la lira».Un'ulteriore conferma arrivaaddirittura da uno studio finanziatodalla Commissione dell'Unioneeuropea a firma degli economisti LarsJonung ed Eoin Drea. Già il titoloparla da solo: «L'Euro non può essererealizzato. È una pessima idea. Nondurerà. Il parere degli economisti

americani nel periodo 1989-2002».Nel sommario riassuntivo addiritturaleggiamo: «Tutti gli economisti -purnella diversità di approcciomostranoun forte scetticismo per un progettopolitico che ignora i più elementarifondamenti della scienza economicanon essendo l'Euro-pa un'area valutaria ottimale». 9.PERCHÉ GLI STATI UNITID'EUROPA SONO UN PROGETTOANTISTORICO EFALLIMENTARE Nel 1940 gli Statiindipendenti e sovrani al mondoerano in tutto 69. Nel 2015 eranosalite a 205. In 75 anni il numero èquasi triplicato. A chi dice che gliStati Uniti d'Europa sono un progettoche asseconda la storia noirispondiamo quindi numeri alla manoche è l'esatto contrario (Cia factbook).E non è neppure vero che l'unionefaccia la forza. Chiunque sostengache la creazione dell'

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Unione Monetaria risponda ail'obiettivo di rafforzare l'intero bloccosi scontra con la cruda realtà deinumeri. La quota di Pil mondiale dell'eurozona nel 1999 era pari al 22 percento Oggi è il 17 per cento. (Fmi).10. PERCHE NON POTREMO MAI CREAREGLI STATI UNITI D'EUROPA È un mantraricorrente. Ossessivo e compulsivo. «Laglobalizzazione incombe. Impone sfide che isingoli Stati nazionali da soli non potrebberoaffrontare. Abbiamo una moneta in comune?Bene andiamo avanti e facciamo gli Stati Uniti diEuropa». Ma è veramente, questa, unaprospettiva concreta e razionale? È vero, icinquanta Stati a stelle e strisce condividonocome moneta il dollaro come gli Statidell'eurozona condividono l'euro. Ma lesomiglianze finiscono qui. Gli Stati Unitid'America, infatti, hanno in comune la stessalingua. Quando il Presidente eletto degli Usaparla lo comprendono in Florida e nel Wisconsin.Immaginatevi la scena di un ipotetico presidentedegli Stati Uniti d'Europa che parla a retiunificate. Il suo discorso dovrebbe essere tradottoo sottotitolato in altre diciassette lingue.(continua a pagina 4) © RIPRODUZIONERISERVATA

(continua da pagina 3) E che razza dicampagna elettorale potremmo malavere con queste barriere linguistiche?L'assenza delle quali -ricordiamolo-consente al disoccupato delpoverissimo stato del Mississippi (ilcui Prodotto interno lordo è grossomodo quello dell'Ecuador) di poteragevolmente emigrare e trovare lavoroin Texas (il cui reddito è pari a quellodell'Australia). E voi pensate forse cheun dentista disoccupato di Saloniccopossa agevolmente esercitare lapropria attività a Riga? E sempre negliStati Uniti d'America esiste unbilancio federale che si fa carico ditrasferimenti dalla Californiaail'Alabama senza che a quest'ultima

vengano imposte deliranti "riformestrutturali" in cambio di trasferimentifinanziari. Tutte cose che in Europa nonsolo non abbiamo ma neanche avremomai; perché altrimenti le vedremmo giàrealizzate. E che - se comunque fatte -non agevolerebbero certamente losviluppo degli stati sussidiati come delresto dimostra l'esperienza

No, non perderemo i nostri risparmi Mutui,inflazione, debito sono falsi problemi Lastoria lo dimostra: la svalutazione nonprovoca per forza la perdita di potered'acquisto. E il tasso dei prestiti non èindicizzato alla valuta EUROPA A PEZZI

plurisecolare del nostro Mezzogiorno.Ricapitolando: gli Stati Uniticostituiscono un'area valutariaottimale non perché condividono ildollaro ma perché hanno in comuneuna lingua, quindi la mobilità delfattore lavoro ed anche un bilanciofederale unico. L'Unione MonetariaEuropea manca di tutto questo

11. PERCHÉ NON È VERO CHE USCIRE DAUN'UNIONE MONETARIA SAREBBE UNACATASTROFE È un classico, come l'agnello aPasqua o il Panettone a Natale. «Se entrare nell'euroè stato un errore, uscirne sarebbe letale». E conqueste parole è

morta lì. Ma è veramente così? IlCentro Studi Oxford Economies hacondotto nel 2015 un accurato studioevidenziando come dal 1945 ad oggi «oltre settanta Stati hanno sperimentatouscite da unioni monetarie». In mediauna ogni anno. E non è neppure veroche tali disgregazioni monetarie sianostate accompagnate da conseguenzeeconomiche disastrose. Tutt' altro. Dalmomento che lo studio rileva che inoltre «due casi su tre si è registrato untasso di crescita fin dall'anno in cui unil Paese di turno ha lasciato l'Unionecon un valore mediano pari al 2,7%».

12. PERCHE NON E VERO CHE USCIREDALL'EURO SIGNIFICHI USCIRE DALL'UE Visono Paesi quali, ad esempio, la Svezia, l'Ungheria,la Danimarca ecc. che pur non avendo l'euro fannocomunque parte dell'Unione Europea e guarda casostanno meglio. Una rielaborazione del Centro StudiUnimpresa sui dati della Banca d'Italia mostra chenel periodo 2008-2015 i Paesi dell' eurozona hannoperso 3,238 milioni di posti di lavoro mentre quellidell' Unione con propria moneta nello

• Questa crisieconomica,questo disastro,è stato undisastroartificiale, e insostanza questodisastroartificiale haquattro lettere:EURO JOSEPHSTIGLITZNOBEL 2001

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stesso periodo di tempo hanno creato1,068 milioni di posti di lavoro.L'Eurozona è un'autentica macchina didistruzione del lavoro.13. PERCHÉ COMUNQUE NON È VERO CHEUSCIRE O NON FAR PARTE DELL'UNIONEEUROPEA SIGNIFICHI NON AVERE ACCESSOAL MERCATO CONTINENTALE Vi sono Paesiquali la Norvegia, l'Islanda, il Liechtenstein e laSvizzera

che hanno stipulato da tempo accordiper la partecipazione al mercato internoche disciplina la libera circolazionedelle merci, dei servizi e dei lavoratoriall'interno del cosiddetto SpazioEconomico Europeo (di cui fanno partequesti Paesi assieme all'UnioneEuropea). Ora toccherà alla GranBretagna negoziare un accordo chepreveda l'uscita dall'Unione Europea nelrispetto dell'esito del referendum del 23giugno 2016. E sono già tantissimi gliosservatori che prevedono l'adozione delcosiddetto "modello Norvegia" da partedel Regno Unito.

14. PERCHÉ FUORI DALL'UNIONE EUROPEASI STA COMUNQUE MEGLIO Mentre i Paesisenza euro ma dentro lUe stanno meglio dei cuginiche hanno scelto la moneta unica, così i Paesi chestanno fuori dall'Unione vivono molto meglio deivicini condomini dell'Unione Europea. Il Pilprocapite medio dell'Efta (l'accordo di liberoscambio fra Norvegia, Liechtenstein, Islanda eSvizzera) è infatti pari a 62.534 dollari, mentrequello dell' Unione Europea è pari a 37.800 dollari.In altre parole un cittadino dell' Unione mediamenteguadagna il 60 per cento del cugino che sta fuori. Idati sono riferiti al 2015 (Fonte Cia factbook). Ariprova di quanto detto sia l'Islanda che la Svizzerahanno di recente ufficialmente abbandonato ilprogetto di adesione all'Unione Europea. Un temposi facevano carte false per entrare nell'Unione, ora sepuoi la eviti.

15. PERCHÉ NON È VERO CHEABBANDONANDO L'EURO TORNEREMO

Ai VECCHI MILIONI E MILIARDI Sono inmolti quelli che spesso in cattiva o buona fede -fanno confusione fra tasso di conversione e tassodi cambio. L'Italia uscendo dell'euro potràscegliere di

convertire la propria nuova moneta conun tasso di conversione "convenzionale"rispetto all'euro. Cioè frutto di unadeliberata scelta tecnica. Può

EUROPA A PEZZILa ricetta per tornare a crescere Senza parametri Uetornano i soldi Tasse da abbassare, ma ci vogliono pureinvestimenti pubblici. Che oggi sono impossibili

essere 1 lira per ogni euro e quasisicuramente così sarà per semplicità.Dopodiché il prezzo della lira saràlibero di fluttuare nel mercatovalutario e quasi sicuramentesvaluterà del 20 per cento - 30 percento circa rispetto alle altre monete.Questo è il cosiddetto tasso dicambio. Ma ciò non deve destarepreoccupazione. Per caso qualcosanella vostra vita è drammaticamentecambiato da quando l'euro hapesantemente svalutato rispetto aldollaro? Due anni fa con un euroacquistavamo 1,35 dollari mentreoggi ne acquistiamo 1,10 circa.Ovviamente nulla è cambiato nellavita quotidiana di ciascuno di noi peril semplice motivo che non facciamola spesa al supermercato diCleveland.

16. PERCHÉ NON È VERO CHESVALUTARE NON SERVE A NIENTE Dopola conversione la nostra nuova moneta sisvaluterà rispetto alle altre. Raggiungerà cioè ilgiusto prezzo di mercato di mercato rispetto allealtre valute. Tutti i più importanti economistisono concordi nello stimare il riallineamento inmisura pari ad una svalutazione del 20 per cento -30 per cento. In considerazione dei diversi livellidi prezzo relativo fra le varie economie. Sarà piùconveniente per gli stranieri acquistare il Made inItaly, fare le vacanze nel Bel Paese o mettere suuna fabbrica da noi. E sarà simmetricamente piùcostoso per

gli italiani acquistare prodottistranieri, fare le vacanze all'estero odelocalizzare la produzione. Ma perun Paese come l'Italia che vive dimanifattura e turismo si aprirebberoenormi opportunità di crescita. Tuttociò che purtroppo oggi è precluso dauna moneta artificialmente troppoforte per la nostra economia.

17. PERCHE NON E VERO CHE SETORNASSIMO ALLA LIRA SAREMMOTRAVOLTI DALL'IPERINFLAZIONE ODALL'INFLAZIONE È questa una delle piùricorrenti mistificazioni. L'Italia sarebbe

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devastata da una terribileiperinflazione. Innanzitutto partiamodalla sua definizione. Si parlaconvenzionalmente di iperinflazionequando il tasso di incremento deiprezzi supera l' l per cento al giornoo, alternativamente, il 50 per cento inun mese. Il Centro Studi americanoCato Institute ha catalogato e studiatooltre 50 casi di iperinflazioneavvenuti nella storia contemporaneafino ai giorni nostri. Tutti sonoaccomunati da uno o più fenomeni distraordinaria ed eccezionale gravitaquali in particolare: (a) conflittiinternazionali; (b) devastanti guerrecivili interne; (e) instaurazione diregimi totalitari con conseguenteadozione di scriteriate e non ragionatepolitiche economiche; (d) traumaticatrasformazione dei modelli economicicon successivo passaggio degli stessida sistemi di mercato a regimipianificati di tipo socialista oviceversa. Niente a che vedere con lasituazione italiana. Quanto ai piùtenui timori di inflazione, anche quioccorre fare chiarezza. L'inflazionealtro non è che l'aumentogeneralizzato dei prezzi al consumodovuto ad surriscaldamento delladomanda. Detto in soldoni la gentelavora, ha i soldi in tasca, acquista equindi i prezzi crescono. Non è uncaso che

disoccupazione ed inflazione sianoinversamente correlate. Più una è alta,più l'altra è bassa. Detta relazione èstata modellizzata dall'economistaneozelandese Phillips. Svalutazione einflazione sono invece fenomeniscorrelati. Ne volete una prova direttae recente? Negli ultimi sette mesi ilprezzo del petrolio è aumentato diquasi il 50 per cento sia in dollari chein euro. Una svalutazione mostruosa.Ebbene: vi risulta per caso che gliitaliani stiano tutti andando in giro acavallo? In sintesi: l'inflazione èdirettamente correlata all'occupazionee non alla svalutazione.

18. PERCHE NON E VERO CHE SENZAL'EURO I RISPARMI SI DIMEZZEREBBEROSe vuoi impaurire una persona devi colpirla negliaffetti più cari. Il risparmio. Che come sapete puòessere investito in molti modi: case, azioni,obbligazioni, oro ecc. E non è certo cambiando lamoneta che perderebbero mercato. È solo graziealla ripresa o alla stagnazione che il valore delrisparmio sale o

scende. Anzi è proprio con l'euro chein Italia i risparmiatori hanno vistoandare in fumo i risparmi di una vitagrazie al bailin (anzi Belin! come sidice a Genova). Ne sanno qualcosagli obbligazionisti di Banca Etruria &C.19. PERCHÉ NON È VERO CHE SENZAL'EURO I MUTUI ANDREBBERO ALLESTELLE Le strategie del terrorismo sulla monetaunica passano con grande spregiudicatezza dairisparmi ai mutui. Il mutuo viene convertito inlire e la sua rata andrebbe alle stelle. Come se conil passaggio dalla lira all'euro questa si fossedimezzata. Facciamo chiarezza. Il tasso delmutuo non è indicizzato alla valu

ta. Il debitore deve solo temere laperdita del posto di lavoro, senza ilquale non avrà fondi a sufficienza perrimborsare il mutuo. Situazionepurtroppo tipica in cui si trovano oggii molti disoccupati italiani. Circa tremilioni. Aumentati di oltre unmilione rispetto al 2004 (Fonte Istat).Provate a pagare il mutuo dadisoccupati, in euro o in lire la cosanon cambia.20. PERCHÉ NON È VERO CHE È TUTTACOLPA DELLA SPESA PUBBLICA La spesapubblica (assieme ai consumi delle famiglie, agliinvestimenti delle imprese ed alle esportazioninette) è una delle componenti del Prodottointerno lordo. Non si vede come la sua sempliceriduzione possa determinare un aumento delreddito nazionale. Certamente potremmomeritoriamente utilizzare i risparmi di spesa perabbassare le tasse. Giusto. Ma avremmocomunque effettuato soltanto un'operazione diredistribuzione fiscale. E non si vede comeridurre lo stipendio al segretario comunale perincrementare lo stipendio di un creativopubblicitario possa alimentare la domandaaggregata. La verità è che quando la crisieconomica morde due sono i modi per uscirne:spendere di più e tassare di meno. Ecco, noi inItalia dall'arrivo del professor Mario Monti allapresidenza del Consiglio in poi stiamo facendoinvece l'esatto opposto: spendere di meno etassare di più. E non è neppure vero che l'Italiasarebbe malata di eccessiva spesa pubblica, dalmomento che l'incidenza media della spesaprimaria (esclusi cioè gli interessi) sul

Prodotto interno lordo nel periodo1999-2012 è stata pari al 40 percento circa, contro una media del 41per cento dell'eurozona (Fmi).(continua a pagina 6)

(continua da pagina 5)

21. PERCHE NON E VERO CHE TUTTACOLPA DEL DEBITO PUBBLICO Chi dice tuttoquesto, sia chiaro, non siamo noi, ma addirittura ilVice Presidente della Banca centrale europea VitorConstancio in una famosa conferenza tenuta adAtene il 23 maggio 2013 in cui spiega a chiarelettere come il debito pubblico non sia mai la causabensì la conseguenza di squilibri di finanza privata.Come altrimenti spiegarsi la crisi di Paesi comeSpagna, Portogallo o Manda che nel 2007 avevanolivelli di debito pubblico rispetto al Prodottointerno lordo rispettivamente pari al 36 per cento,al 68 per cento ed al 25 per cento mentre il debitoprivato era cresciuto nel periodo 1999-2007(dall'introduzione dell' euro fino allo scoppio dellacrisi) rispettivamente del 75 per cento, del 49 percento e del 101 per cento? Per non parlare delGiappone che con un debito del 240 per cento delProdotto interno lordo registra una disoccupazionegiovanile del 4 per cento. Vero è piuttosto che ildebito pubblico è la conseguenza della crisi, dalmomento che alla fine tocca sempre al contribuentefarsi carico degli oneri di salvataggio del sistemabancario.

22. PERCHE NON E VERO CHE IL NOSTRODEBITO PUBBLICO DOVREMMOCOMUNQUE RIPAGARLO IN EURO Perchéoltre il 96 per cento del debito pubblico - standoaUe statistiche del Ministero del Tesoro - è emessoe disciplinato dalla legge italiana. E quindi in casodi uscita dalla moneta unica verrebbe convertìto invaluta domestica ai sen

si degli articoli 1277 e seguenti del CodiceCivile (la cosiddetta Lex Monetae). Gliinvestitori esteri che hanno Titoli di Statosubiranno certo una perdita dovuta alrischio di cambio in caso di svalutazionedella lira. Niente di drammatico. Comenulla è successo quando gli investitoristranieri che avevano in portafoglio titoli distato britannici hanno visto svalutare lasterlina. E lo stesso dicasi per il gliinvestitori americani che avevano inportafoglio titoli di stato italiani o tedeschia seguito della pesante svalutazionedell'euro rispetto al dollaro.

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E il premier Letta le esaltava... I- II kyi \^l I ll\^l l_\^ III*. l\^^Jt*l 114. V 14.. .. Le leggi europee sulle banche hannopunito i risparmiatori La direttiva sul «baii in» ha colpito gliobbligazionisti, ma anche gli istituti Che oggi sono in crisisoprattutto per la recessione dovuta alïeuro-austerityEUROPA A PEZZI

23. PERCHÉ NON È VERO CHE FAREMO LAFINE DELL'ARGENTINA Pur di impaurire eterrorizzare la gente, gli euroinomani sono solitisproloquiare che faremo la fine dell'Argentina incaso di uscita dell'euro. Chi non ricorda il più grandedefault sovrano della storia? Ebbene quasi tuttitrascurano che il debito pubblico argentino almomento del default era grosso modo pari al 45 percento del Prodotto interno lordo. Come si spiegaquindi la successiva rovinosa caduta? Semplicementecon il fatto che questo debito era stato contratto indollari Usa (cioè una valuta straniera). E si da il casoche l'Argentina non possa stampare dollari allabisogna per far fronte a questo debito. Illuminanti leparole dell'ex governatore della Federal ReserveGreenspan che risponde ad un preoccupatogiornalista della Cnbc: «Gli Usa possono rimborsarequalsiasi debito in quanto possiamo stampare valutaper pagarli. La probabilità di default è ZERO». Nonè quindi la quantità di debito pubblico a determinarela maggiore o minore probabilità di default ma lapossibilità o meno di coniare la moneta con cui ildebito viene rimborsato. Ed è così che chel'Argentina

indebitata in dollari ma "virtuosa neiconti" va in default ed il Giappone no.24. PERCHE NON E VERO CHE NEPPURE IPAESI DEL SUD EUROPA NON VOGLIONOUSCIRE DALL'EURO Si dice spesso che Paesicome Grecia, Manda e Spagna anche nei momentipiù acuti deÙa loro crisi mai hanno accarezzatol'idea di lasciare l'Unione Monetaria. Intanto siconsideri che nel luglio 2015 gli elettori greci hannocon un referendum sonoramente bocciato i "piani disalvataggio" elaborati dalla Troika

Imprese in ostaggio dei burocrati Ue Centinaia dichilometri di regole assurde paralizzano l'economia edesasperano i consumatori

(Banca centrale europea, Commissioneeuropea e Fondo monetario internazionale),inoltre si tenga conto del fatto25. PERCHE NON E VERO CHE SE LA BCE SICOMPORTASSE COME LA FEDRIUSCIREMMO A SUPERARE LA CRISIRIMANENDO NELL'EURO Sono in molti asostenere che la Bce dovrebbe essere come la Fed (laBanca Centrale degli Stati Uniti d'America) che fra isuoi obiettivi principali non ha soltanto il controllodella stabilità dei prezzi ma anche la crescitaoccupazionale. Ma in realtà tutto ciò che una BancaCentrale può fare in caso di crisi è abbassare i tassidi interesse e stampare

nuova moneta per "annaffiarel'economia". E questo è ciò che laBanca centrale Europea sta già facendoda tempo. Come rileva unarielaborazione del Centro StudiUnimpresa, nel periodo 2013-2016 lebanche italiane hanno raccolto unimporto lordo di 859 miliardi. Quasi unterzo del totale messo a disposizione daDraghi per tutte le banche europee. Manello stesso periodo i crediti ad impresee famiglie sono diminuiti di 15 miliardi.Keynes - del resto - era solito ricordareai suoi alunni che «la politica monetariaè come una corda. Buona per tirare mainutile per spingere». Fuor di metafora,aumentando i tassi di interesse odrenando moneta dali' economia siraffredda il ciclo economico. Maviceversa no. Se il cavallo

non beve puoi dargli tutta l'acquache vuoi. Sarà semplicementesprecata.

• L'Euro èstato motivatodalla politica enon dallaeconomia, mal'adozionedell'Euroesacerberà letensionipoliticheMILTONFRIEDMANNOBEL 1976

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che tutti questi Paesi hanno ricevutocorposi finanziamenti dagli altri cuginieuropei affinchè rimborsassero con questisoldi i prestiti incautamente erogati lorodalle banche francesi e tedesche. Adesempio nel luglio 2015 per impedire allaGrecia di uscire dall'Unione Monetaria èstato accordato un finanziamento percomplessivi 86 miliardi di euro. Quasi il50% del Pil. Insomma, se li sono compratiper farli rimanere neil' euro, ovviamentecon i soldi nostri.

26. PERCHÉ NON È VERO CHE L'UEPROTEGGE LE NOSTRE BANCHE Era il 19dicembre 2013 e l'allora Presidente del ConsiglioLetta così festeggiava: «Finita ora la sessione delConsiglio Europeo. Approvata la Banking Union.Per tutelare i risparmiatori ed evitare nuove crisi.Buon passo verso una Unione europea più unita».Parole che alcuni obbligazionisti di BancaEtruria, Cariferrara, Carichieti e Banca Marchetroveranno a dir poco incaute e beffarde 23 mesipiù tardi. Ma l'applicazione della direttiva sulbailin ha avuto conseguenze devastanti anchesull'intero sistema bancario. Basti pensare che ilcomparto delle banche quotate a Piazza Affari haregistrato pesantissime perdite passando da unvalore di borsa di 130 miliardi a Novembre 2015ad uno di 59 miliardi a Giugno 2016.Completamente rovesciato e sovvertito ilfunzionamento del sistema bancario: dairisparmiatori che finanziano le banche conl'implicita garanzia della Banca Centrale aquest'ulti

ma che le tiene in piedi grazie acopiosi finanziamenti garantiti dagliincolpevoli risparmiatori.27. PERCHE NON E VERO CHE E TUTTO ESOLTANTO COLPA DELLA CATTIVAGESTIONE DELLE NOSTRE BANCHE Alnetto di deprecabili episodi di "mala gestio" suiquali sta indagando la magistratura, la crisi dellenostre banche non può essere confinata a sempliciepisodi di cronaca giudiziaria. L'economista LarsChristensen estensore del blog Market Monetaristrileva che se la crescita del Pil nominale non sifosse arrestata ed invertita in maniera così acuta apartire dal 2008 oggi non staremmo a parlare diuna crisi bancaria italiana. Nessuna bollaspeculativa prima del 2008 e neppure indizi chele banche italiane fossero state particolarmenteirresponsabili. Anche la banca più

prudente finirebbe nei guai nonappena il Pil nominale scendesse diun quarto del suo valore. Cosa che difatto è successa in Italia a partire dal2008. Tutto spiegato da quella cheChristensen chiama la "morteincrociata"; da una parte il Pilnominale italiano che nel periodo2008-2015 crolla di un quarto del suovalore; dall'altro l'esplosione deicrediti deteriorati che in praticatriplicano passando dal 4% al 12% delPil.28. PERCHÉ NON È VERO CHEBASTEREBBE METTERE LE BANCHE INCONDIZIONI DI RECUPERARE PIÙVELOCEMENTE I CREDITI DETERIORATIPER RILANCIARE L'ECONOMIA II Ministerodell'Economia e delle Finanze annuncia nelMaggio 2016 che grazie alle misure approvateper velocizzare le procedure esecutive le banchedisporranno di maggiori spazi per l'erogazionedel credito. Il pun

to è: rilanciare la domanda interna perrendere più semplice il rimborso deldebito da parte delle imprese debitricioppure "spezzare i mignolini subitosubito a chi non paga" senza tantestorie o lungaggini burocratiche? IlGoverno italiano in ossequio ai diktateuropei non ha avuto alcun dubbio inproposito. Ma è solo rilanciandol'economia che i debitori rimborsano iprestiti e le banche malateguariscono.

29. PERCHE NON E VERO CHE L'EUROPROTEGGE LA NOSTRA INDUSTRIAChiunque pensasse che IXJe abbia protetto orafforzato la nostra industria deve purtroppomisurarsi con la cruda realtà dei fatti. La qualedimostra che l'indice di produzione industriale èsalito da un livello di circa 85 nel 1984 perarrivare ad un massimo di 120 nel 2008 e quindiritornare intorno a 91 nel 2015. L'incapacità direagire a shock esterni attraverso ilriallineamento del cambio della moneta neiconfronti dei nostri principali competitor europeiha cioè spostato le lancette dell'orologio di nuovointorno agli anni 90.1 dati sono frutto di unarielaborazione dei numeri Ocse effettuato dallaFederal Reserve di St. Louis.

30. PERCHÉ NON È VERO CHE GLI ALTRISONO EFFICIENTI, INVESTONO INRICERCA E SVILUPPO E LE NOSTREIMPRESE NO Le argomentazioni didenigrazione non mancano anche riguardo

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alle nostre imprese. «Non hanno fattoabbastanza in termini diefficientamento e di ricerca e sviluppo»è il mantra ricorrente. «Lo avesserofatto oggi le nostre imprese sarebberocompetitive ed esporterebbero di più».Ricordiamoci che l'euro è per laGermania un marco svalutato che aiutaad esportare, vendere, incassa

re e in queste situazioni fareinnovazione è molto più semplice chenon quando devi affrontare pesanti crisidi domanda interna oppure Equitalia tinotifica una cartella da pagare mentre labanca ti chiede di rientrareimmediatamente nel fido. Ma pur fraqueste mille difficoltà il sistemamanifatturiero rimane comunque unodei più competitivi al mondo. Nonsappiamo ancora per quanto.

31. PERCHÉ NON È VERO CHE L'EUROPAMIGLIORA LA QUALITÀ DELLA VITA DEICONSUMATORI Un luogo comune è: l'Europaha in generale migliorato la qualità della vita diogni cittadino tranne il fatto che non ha per oradimostrato di avere concordato alcunché inmerito alla realizzazione di opportune azioni dipolitica economica atte a rimuovere le cause dellacrisi. A parte che ci verrebbe da dire "hai dettoscansati!". Ma sinceramente non si capisce inquale misura gli sconcertanti regolamenti europeipossano avere migliorato la qualità della vita deiconsumatori o delle nostre imprese. Cogliamoflor da fiore alcuni regolamenti Ue decisamenteemblematici: c'è quello che disciplina lalunghezza minima delle banane (almeno 14 crn)o quello che impedisce la messa in vendita difave con meno di tre piselli all'interno (sempre intema!); quello che stabilisce che le vongoledebbano avere un diametro non inferiore ai 25mm per arrivare a quello che disciplina il raggiodi curvatura del cetriolo; dai carciofi con sezioneequatoriale non inferiore a 6 crn (altrimenti noncommestibili?!?) alla cipolla con diametro chedeve essere non inferiore ai 10 centimetri. L'exministro Giulio Tremonti in una intervista aLibero ha rivelato che se mettessimo in fila leoltre 32.000 pagine di Gazzetta Ufficiale Europeapubblicate nel 2015 arriveremmo a coprire ladistanza record di oltre 151 km lineari. (contìnuaa pagina 8)

EUROPA A PEZZIContro il mantra del «ci vuole più Europa»Contro il gigante cinese i super-Stati nonservono Ecco come la piccola Corea del Sudha vinto la concorrenza di Pechino E graziealla «liretta» l'Italia entrò tra le prime setteeconomie del pianeta(continua da pagina 7)32. PERCHE NON E VERO CHE SE i PREZZICALASSERO NOI SAREMMO A POSTO C'è purechi magnifica la deflazione perché una diminuzionedel livello dei prezzi aumenterebbe, secondo loro, ilpotere di acquisto dei salari. Niente di più stupido. Incontesti deflattìvi i consumatori rimandano le sceltedi consumo (aspettando che i prezzi calino ancora).Le imprese vendono di meno, rimandano gliinvestimenti e licenziano. Andate a spiegare allavoratore disoccupato quanto è bello avere i prezzistabili o in calo se il suo reddito è zero. Ovviamenteil circolo vizioso si autoalimenta in una terribilespirale. Meno salari, meno vendite, menoinvestimenti, meno produzione, ancora piùlicenziamenti eccetera. Esattamente ciò che stiamosperimentando ora. La nostra domanda è semplice: èmeglio avere gente che lavora e consumaalimentando l'inflazione o il terribile circolo viziosodella deflazione

33. PERCHÉ NON È VERO CHE UN SINGOLOSTATO NAZIONALE NON PUÒ AVERE TUTTELE NECESSARI LEVE PER REAGIRE AD UNOSHOCK ECONOMICO ESTERNO È un altro luogocomune con cui si intende giustificare l'assolutanecessità di delegare potere a Bruxelles. Niente dipiù falso. Basta vedere come la Gran Bretagna hareagito al crack Lehman Brothers nel 2008. Crollodei mercati finanziari. Cui segue una consistentesvalutazione della sterlina. Politica fiscale espansivaed un deficit/Pii crescente. Con la Banca Centraleche inizia ad acquistare i titoli di stato emessi da SuaMa

està. Il bilancio della Banca d'Inghilterrache si gonfia grazie alla politicamonetaria accomodante. Conseguentecrescita del rapporto Debito/Pii. E ilProdotto interno lordo? Inizia a crescerecostantemente fin dal 2009. Ecco inproposito le parole rilasciate dall'expremier islandese Gunnlaughsson in unarecente intervista al

• La monetacomune europea èstata un'ideaorrìbile. Lo pensoda tempo. Unerrore che hamesso l'economiaeuropea sullastrada sbagliata.Una moneta unicanon è un buonmodo per iniziarea unire l'EuropaAMARTYA SENNOBEL 1998

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Telegraph: «Non avere l'euro è statoessenziale per riprenderci velocementedalla crisi. Se avessimo avuto la monetaunica o comunque fossimo stati partedell'Unione Europea oggi avremmo fattola fine della Grecia».34. PERCHE NON E VERO CHE CON UNASUPERPOTENZA COME LA CINA ÈIMPOSSIBILE COMPETERE PER UN SINGOLOSTATO NAZIONALE Lo spettro della Cina vienecostantemente evocato per giustificare la necessità dicreare un Superstate Europeo. Ovviamente è unamistificazione sesquipedale. Basti vedere ciò che hafatto la Corea del Sud. Oltre ad essere il Paese Ocsecon il tasso di disoccupazione più basso del mondo(sotto al 4 per cento) la Corea nel periodo 1999-2014ha visto aumentare la propria quota di Prodottointerno lordo mondiale dali'1,5 per cento alll,8 percento circa finendo per quasi raddoppiare il proprioreddito. Ed ha la Cina li a due passi.

35. PERCHE NON E VERO CHE L'ITALIA DASOLA NON CE LA FACEVA Ovviamente niente dipiù falso in quella retorica che dipinge un'Italia dioperetta con la sua povera lira. Tutt'altro. L'Italia èdal 1976 che fa parte del G6 (i sei grandi). Che poisarebbero diventati 7 con l'ingresso del Canada.

Illuminanti le riflessioni di GiuseppeGuarino nel suo intervento "II lungo esorprendente miracolo italiano": «Nelperiodo 1945-1980 l'Italia è stato ilprimo - non il secondo il primo - Paeseal Mondo per tasso medio di crescitaannuo. Se si considera anche il decennio1980-1990 l'Italia è seconda al mondosolo dietro la Germania».36. PERCHÉ NON È VERO CHE SENZA L'EUROSAREMMO MENO AFFIDABILI Premessadoverosa: non metteteci nel gruppo di coloro cheritengono che il giudizio di affidabilità delle agenziedi rating sia Vangelo, anzi tutt'altro. Ciò non toglieche nel 1996 (ultimo anno in cui l'Italia ha operatocon un cambio flessibile) l'Italia aveva un rating AAda parte di Standard and Poor's. Un giudiziolusinghiero quasi di massima affidabilità. Mentreoggi il voto è BBB-. Qualora detto voto fosseabbassato anche di un solo piccolo scalino, il debitodell'Italia sarebbe catalogato come "spazzatura".

37. PERCHE NON E VERO CHE BASTEREBBE«PIÙ EUROPA» PER RISOLVERE I PROBLEMIDire «ci vuole più Europa» equivale a dire unafesseria. In uno Stato unico le

::: EUROPA A PEZZI Mentre la Germania agisce comecontropotere rispetto alla Bce In questa Unione è vietatovotare Altro che democrazia: in troppi Paesi i popoli nonpossono esprimersi sulk istituzioni Ue

regioni ricche sussidiano quellepovere. E i tedeschi mai e poi mai sisognerebbero di fare trasferimenti infavore dei greci, dei portoghesi, degliitaliani e degli spagnoli. E se anche lovolessero ci dovremmo opporre conforza noi a questa soluzione. Loabbiamo visto col nostroMezzogiorno. I sussidi creanomalcostume e criminalità vanificandoogni sforzo imprenditoriale.38. PERCHE NON E VERO CHE«SBATTENDO i PUGNI SUL TAVOLO»RISOLVEREMMO I NOSTRI PROBLEMI Aparte il fatto che a forza di sbattere questipugni, il tavolo dovrebbe essersi ormai rotto.Ma come diceva Sun Tzu nell'arte della guerraogni battaglia è vinta prima di esserecombattuta. Il Centro Studi a/simmetrie haaccuratamente mappato l'esercito tedescoattualmente stanziato nelle file dell'eurocraziadi Bruxelles pronto a fare gli interessi dellaGermania e non il nostro. Dodici potentìssimifunzionali teutonici sconosciuti al grandepubblico, ma che hanno un potere decisionaleenorme. Sono a capo delle segreterie piùrilevanti: dalla concorrenza alla commissioneUe; dal Consiglio Ue all'Eurogruppo;dall'Unione bancaria agli affari economici.Tutti i posti chiave sono occupati da tedeschi oda amici di tedeschi.

39. PERCHE NON E VERO CHE IPROBLEMI SONO SOLO ITALIANI E NONEUROPEI L'argomentazione in base alla qualel'Italia soffra di problemi interni specificirispetto all'Europa è una nuova ennesimafesseria che non trova riscontro nei numeri.Osservando l'elenco dei Paesi Ocse riportati inordine decrescente per tasso di disoccupazionesi scoprono cose illuminati. I primi dieci Paesisono quelli che hanno la disoccupazione piùalta. Per intendersi a doppia cifra. Ebbene novedi questi Paesi su dieci con disoccupazionesuperiore al 10 per cento hanno una cosa incomune. La moneta. Abbiamo Portogallo,Italia, Wanda, Grecia e Spagna (i famigeratiPUGS). Non ci

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facciamo mancare pure Slovenia eSlovacchia. E, per finire, i nostricugini d'oltralpe - la Francia -assieme ai vichinghi della Finlandia.40. PERCHE NON E VERO CHE L'UE ÈUNA BARRIERA CONTRO LA POVERTÀL'Europa doveva essere un progetto di libertà eprosperità. I numeri purtroppo dicono che ipoveri in Italia sono aumentati in manieraesponenziale. Nel 2005 gli italiani in situazionedi povertà assoluta erano 1,9 milioni. Nel 2015quasi 4,6 milioni (rilevazione dati Istat). Lasituazione della Grecia è per certi versi ancorpiù drammatica ed agghiacciante. La banca diGrecia e la rivista scientifica The Lancetriportano in proposito numeri inequivocabili.La mortalità infantile è aumentata di quasi il 50per cento passando dal 2,65 per cento del 2008al 3,75 per cento nel 2014 mentre oltre 800.000persone si stima che non abbiano più accessoalle cure mediche di base.

41. PERCHÉ NON VERO CHEL'AUSTERITÀ PAGA In questi anni la Greciaè stata oggetto dei più feroci ed insulsiesperimenti di politica economica maiconcepibili. Il tutto è stato pure giustificato conaffermazioni risibili del tipo: «i greci hannotruccato i conti»; «hanno sperperato denaro inapparati pubblici improduttivi» ovvero «sonopigri e lazzaroni». C'è del vero nel fatto che iconti pubblici siano stati oggetto dimanipolazione e che il tessuto manifatturieroellenico sia di fatto inesistente. Ma ciò rendeancor più deprecabile il sadismo delle torturecui il popolo e l'economia della Grecia sonostati sottoposti in questi ultimi anni dallaTroika; peraltro con risultati sconcertanti. LaCommissione Europea - ad esempio - riportavanel luglio 2015 che la spesa primaria annua(esclusi cioè gli interessi sul debito) sia statatagliata da 110 a 81 miliardi nel periodo2008-2014. Una sforbiciata del 26 per centocirca. La disoccupazione è nel frattempo salitadal 7,8 per cento al 26,5 per cento. Cioè è piùche tripli

cata. Giusto per darvi un'ideadell'ordine di grandezza di questafollia, è come se l'Italia fossearrivata a tagliare la spesa pubblicaprimaria annua di quasi 200 miliardidi euro. In pratica cancellando tuttoil Servizio Sanitario Nazionale,mandando a casa medici, infermieried impiegati,

chiudendo tutti gli ospedali e nongarantendo più alcun farmaco ainostri assistiti, dovremmo ancoratrovare dagli 80 ai 90 miliardi dieuro per raggiungere l'incredibilecifra di 200 miliardi di euro.Viceversa l'esperienza di Paesi qualiStati Uniti d'America, Giappone eRegno Unito dimostra che arrivare alivelli di deficit di bilancio fra l'8per cento ed il 10 per cento neimomenti di crisi -grazie anche agliinvestimenti pubblici ed alle minoritasse - aiuta l'economia a ripartire.42. PERCHÉ NON Cl DOBBIAMO FIDAREDELLE PREVISIONI DI ORGANISMIQUALI IL FONDO MONETARIOINTERNAZIONALE Quando gli euroinomanicitano a supporto delle proprie narrazioni leprevisioni del Fmi (non i dati consuntivi comefacciamo noi) iniziate pure a ridere. Non nehanno mai azzeccata una. Nel 2010 il FondoMonetario prevedeva che il Prodotto internolordo del 2015 della Grecia sarebbe stato pari a260 miliardi di euro. Nel 2011 invece scrisseche sarebbe stato intorno a 230 miliardi di euro;nel 2012 prevedeva infine che sarebbe statointorno a 220 miliardi di euro per poi"arrotondare" questa cifra a 195 miliardi, fl Pilgreco nel 2015 si è attestato comunque intornoai 180 miliardi cioè oltre il 30% in menorispetto a quanto prevedeva cinque anni prima(fonte The Telegraph).

43. PERCHE NON E VERO CHE ILPROBLEMA SONO LE NOSTRE

PENSIONI TROPPO ALTE Altra balla, flsistema pensionistico italiano sarebbe fuoricontrollo. Ma qual è effettivamente lo stato delnostro sistema pensionistico? Esiste unagrandezza per determinarne la sostenibilità. Sitratta del cosiddetto debito implicito. Ovvero ildebito che lo Stato deve pagare per erogare lefuture prestazioni previdenziali, sanitarie edassistenziali secondo quanto previsto dallalegislazione vigente, nell'ipotesi che lalegislazione sulla previdenza sociale e sullasanità pubblica resti invariata in futuro. Ebbeneuno studio dell'Università di Friburgo inGermania già nel 2011 rilevava come il nostrosistema pensionistico fosse il più sostenibile inEuropa.

44. PERCHÉ L'UNIONE EUROPEA NON ÈDEMOCRATICA L'Unione Europea ingenerale (e quella monetaria in particolare)tutto sono fuorché democratiche. I cittadini diben undici Stati membri dell'Unione, non sisono mai potuti esprimere con unvotesull'adesione o meno del proprio Paeseall'Europa. Dieci di questi sono anche Paesi chehanno adottato la moneta comune. La cosaancora più inquietante è che tra questi undici cisono tutti e tre "soci fondatori" dell'Europa,cioè Francia, Germania e Italia. Ma quello chepiù fa paura è che la Germania, architravedell'Europa, il Paese che detta la politicaeconomica dell' Unione e che si è assunta ilruolo di contro-potere rispetto alla BancaCentrale Europea, in 44 anni non ha maipermesso ai propri cittadini di votare sunessuna questione che riguardasse temi europei.L'Italia lo ha fatto una sola volta e la Franciatre, una delle quali (adozione del trattatocostituzionale) finita con la vittoria dei no.(contìnua a pagina 10)

45. PERCHE NON E VERO CHE USCENDODALL'UNIONE EUROPEA PERDEREMMO IFINANZIAMENTI UE È vero l'esatto contrario.Lasciando l'Unione Europea risparmieremmo unsacco di soldi. Per l'esattezza 25 milioni di euro algiorno. Questo è quanto ci costa l'Unione Europea.Dal 2001 al 2014 l'Italia ha versato nelle cassedell'Unione europea 70,9 miliardi di euro in più diquanti ne abbia ricevuti. E questo - sia chiaro -nell'ipotesi che tutti i soldi ricevuti fosseroeffettivamente spesi. La fonte è la RagioneriaGenerale dello Stato. A tutto questo si aggiungano icirca 60 miliardi di euro che nel 2014 avevamoprestato in varie forme agli altri Stati dell'Unioneeuropea (la Grecia, l'Irlanda, la Spagna) affinchèrestituissero i crediti che le banche francesi etedesche avevano loro incautamente prestato. Creditiche oggi sono in massima parte inesigibili e cheavremmo invece potuto prestare alle nostre

imprese. Ergo, in 14 anni sono statispesi 130,9 miliardi di euro. Cioè, perl'appunto, 25 milioni di euro al giorno.Se uscissimo di sabato dall'Unioneeuropea per rientrare il lunedì doporisparmieremmo più di quanto il

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Un bilancio in perdita Fuori dalla Ue recuperiamo 25 milionidi euro al giorno Abbiamo versato 70 miliardi in più diquanto ricevuto. E non spendiamo tutti i fondi europei perchénon possiamo sforare i limiti di spesa fissati da BruxelksEUROPA A PEZZI

(continua da pagina 9)presidente del Consiglio Matteo Renzisostiene che si possa tagliare con la suarevisione costituzionale del Senato dellaRepubblica.46. PERCHE NON E VERO CHE NONSAPPIAMO SPENDERE I FONDI CHEL'UNIONE EUROPEA Cl ASSEGNA Le regole inmateria sono talmente demenziali da far pensare chesiano

state disegnate pur di non far spenderequesti soldi. La normativa europeaspesso prevede che i fondi assegnati perdeterminati investimenti (soldi nostri inquanto l'Italia è un "contribuente netto")possano essere spesi solo se gli Entidestinatari cofinanziano la spesa conaltri fondi. E le restrittive politiche dibilancio spesso sono di una tale durezzache gli enti possono benissimo nonavere la disponibilità dei soldi percofinanziare l'operazione. Ma la cosapiù incredibile è che talvolta ancheriuscendo a racimolare i soldi permiracolo, gli investimenti devono esserecomunque rimandati o accantonati purdi rispettare il demenziale vincolo distabilità interna che obbliga tutta laPubblica Amministrazione a razionareogni e qualsiasi spesa pur di rispettare il"sacro" limite del 3 per cento delrapporto tra il deficit e il Prodottointerno lordo.

47. PERCHE NON E VERO CHE L'UNIONEEUROPEA HA PORTATO LA PACE L'Unioneeuropea nella sua attuale fisionomia è in vita soltantoa partire dal 1993. Prima di lei c'erano state la Ceca(Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio) e poila Cee. Organizzazioni di Paesi indipendenti esovrani e non un superstate; soggetti

Nelle pieghe dei Trattati II referendum sull'euro? Sipuò fare Londra ha aperto la strada. Anche in Italiaè possibik una consultazione: un precedente c'è

capaci di assicurare decenni diprosperità e pace. È vero invece cheogni sforzo di costringere all'unitàpopoli diversi è finito sempretragicamente. Si pensi, per fare soloalcuni esempi, ai casi della Yugoslaviae dell'Unione Sovietica. In Europa apartire da Maastricht è cominciato ildisastro, o come diceva l'antropologaIda Magli, la «dittatura europea».

48. PERCHÉ NON È VERO CHE È IMPOSSIBILEUSCIRE DALLA UE Che l'uscita dalla Unioneeuropea da parte di uno Stato membro sia semprepossibile, lo ha dimostrato, di recente, la Brexit. Macome funzionano le cose dal punto di vista delleprocedure definite dal Trattato di Lisbona L'articolo50 del suddetto Trattato ha introdotto una particolareprocedura "liberatoria". Al primo paragrafo vienericonosciuto che «ogni Stato membro può decidere,conformemente alle proprie norme costituzionali, direcedere dall'Unione». Lo Stato, tuttavia, ha l'oneredi notificare tale intenzione al Consiglio Europeo.Alla luce degli orientamenti formulati daquest'ultimo, «l'Unione negozia e conclude con taleStato un accordo volto a definire le modalità delrecesso, tenendo conto del quadro delle futurerelazioni con l'Unione». L'accordo è,

infine, concluso a nome dell'Unioneeuropea, dal Consiglio «che delibera amaggioranza qualificata previaapprovazione del Parlamento europeo».Secondo l'articolo 50, pertanto, uno

• La situazioneattuale non èsostenibile. Ènecessarioabolire l'Europer crearequellafiduciache i Paesimembriavevano l'unonell'altroCHRISTOPHER PISSARIDESNOBEL 2010

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Stato che intenda uscire dall'Unionedovrebbe negoziare un accordo conquest'ultima attraverso una procedurache, per giungere ad un esito positivo,richiede non soltanto il consenso delConsiglio Europeo, ma anchel'approvazione da parte del ParlamentoEuropeo. Vale la pena, però, notare cheil paragrafo 3 prevede che «i trattaticessano di essere applicabili allo Statointeressato a decorrere dalla data dientrata in vigore dell'accordo di recessoo, in mancanza di tale accordo, due annidopo la notifica di cui al paragrafo 2,salvo che il Consiglio europeo, d'intesacon lo Stato membro interessato, decidaall'unanimità di prorogare tale

termine». Il recesso non richiede,pertanto, la conclusione dell'accordoprevisto dai primi due paragrafidell'artìcolo 50: nel caso di fallimentodei negoziati, infatti, i trattati cessanocomunque di avere efficacia per loStato membro che intenda "uscire"dall'Europa, con il solo limitetemporale di due anni dalla notificadell'intenzione di recedere. L'accordobilaterale, pertanto, non esclude lapossibilità di un recesso unilaterale,ma, al contrario, la presuppone. Neiprossimi mesi vedremo quello chesuccederà in Gran Bretagna.

49. E SE UNO STATO VOLESSEUSCIRE SOLO DALL'EUROZONA «Seuno Stato non volesse uscire dalla Unioneeuropea ma soltanto rinunciare all'euro sipotrebbe fare?» Vi sono, nell'Unione, Statiche non hanno adottato l'euro, come è noto.Logica vorrebbe, pertanto, che siacertamente possibile restare in Europauscendo soltanto dalla moneta unica.Eppure la cosa sembra più complicata diquanto si penserebbe. Mentre, infatti, ilTrattato di Lisbona disciplina, all'articolo50, la procedura di uscita dall'Unione,nessuna disposizione fa riferimento alcunoal recesso dall'Unione Monetaria (cosìcome, del resto, nulla diceva il Trattato diMaastricht a questo proposito).Sembrerebbe quasi che, una volta accettatala moneta, non si possa più neppure tornareindietro. Impossibile uscirne, dunque?Secondo alcuni costituzionalisti l'uscitaunilaterale per decreto è

assolutamente legittima. Secondo altri,invece, proprio in forza del fatto che ilsistema europeo è stato disegnato

5.60011.500 5.60010.800 3.9007.200 (p) 3.2005.700 (p) 8.00014.000 6.50010.900 (s) 8.100134002015 Var.% Paese Paese Lituania Lettonia Romania Bulgaria Slovacchia Polonia EstoniaRepubblica Ceca 11500 13.800 Ungheria 2001 (GRADUATORIA DECRESCENTE PER TASSODI VARIAZIONE 2015 su 2001) PIL PRO CAPITE 2001 E 2015 NEI PAESI DELLA DE*(GRADUATORIA DECRESCENTE PER TASSO DI VARIAZIONE 2015 su 2001) 2001 PaeseLituania Lettonia Romania Bulgaria Slovacchia Polonia Estonia Repubblica Ceca 11500 13.800Ungheria 2015 Var.% Paese 5.60011.500 5.60010.800 3.9007.200 (p) 3.2005.700 (p) 8.00014.0006.50010.900 (s) 8.10013400 Croazia Svezia (GRADUATORIA 2001 29400 69.900 26.900 32.00030.500 31.300 DECRESCENTE PER TASSO DI VARIAZIONE 2015 su 2 2015 34.100 80.50030.900 36.000 34.100 34.200 01) 2001 Paese Lituania Lettonia Romania Bul 35.30038.500 (p)22.10023.100 (p) 4240043.900 1640016.600 (s) 20.90020.600 (p) 18.20017.000 (p) 27.80025.50023.40026.300 aria Slovacchia Polonia Estonia Repubblica Ceca 11500 13.800 Ungheria 2015 Var.% Paese 5.60011.500 5.60010.8 Var.% 15,99 15,16 14,87 12,50 11,80 9,27 9,07 6,64 4,52 3,541,22 -144 -6,59 0 3.9007.200 (p) 3.2005.700 (p) 8.00014.000 6.50010.900 (s) 8.10013400 Croaz INell'Euro dal 1999 dal 2009 Slovacchia a Svezia (GRADUATORIA 2001 29400 69.900 dal 2011Estonia 26.900 32.000 30 dal 2007 Slovenia dal 2014 Lettonia 500 31.300 DECRESCENTE PERTASSO DI 12,39 dal 2008 Cipro e Malta dal 2015 Lituania non Euro VARIAZIONE 2015 su 22015 34.100 80.500 30.900 36.000 34.100 34 •valori in euro 2010 (p) = dati prowison - (s) = datistimati - (**) = dato stimato dal Centro Studi Promotor Fonte: elaborazione Centro Studi Promotorsu dati Eurostat 200 01) 2001 Paese Lituania Lettonia Romania Bul 35.30038.500 (p) 22.10023.100(p) 4240043.900 1640016.600 (s) 20.90020.600 (p) 18.20017.000 (p) 27.80025.500 23.40026P&G/L 300 a

sia con Stati dentro che fuori dallamoneta unica comune, l'uscitadovrebbe essere consentita,quantomeno con un negoziatoanalogo a quello previsto dall'articolo50 del Trattato.50. PERCHÉ NON È VERO CHE NON ÈPOSSIBILE UN REFERENDUM SU UE EEURO Se ne è molto discusso, ma pocachiarezza è stata fatto fino ad oggi.Anzitutto, occorre precisare che dall'Eurol'Italia non potrebbe uscire tramite unreferendum abrogativo. Non soltanto,infatti, l'articolo 75 della Costituzione vietaesplicitamente che possa svolgersi un similereferendum sulle leggi di autorizzazionealla ratifica dei trattati internazionali ma,secondo una consolidata interpretaziunedella Consul

ta, non sarebbe mai possibileinterferire, attraverso referendum, conl'ambito di applicazione delle normecomunitarie e con gli obblighi

Stato che intenda uscire dall'Unionedovrebbe negoziare un accordo conquest'ultima attraverso una procedurache, per giungere ad un esito positivo,richiede non soltanto il consenso delConsiglio Europeo, ma anchel'approvazione da parte del ParlamentoEuropeo. Vale la pena, però, notare cheil paragrafo 3 prevede che «i trattaticessano di essere applicabili allo Statointeressato a decorrere dalla data dientrata in vigore dell'accordo di recessoo, in mancanza di tale accordo, due annidopo la notifica di cui al paragrafo 2,salvo che il Consiglio europeo, d'intesacon lo Stato membro interessato, decidaall'unanimità di prorogare tale

termine». Il recesso non richiede,pertanto, la conclusione dell'accordoprevisto dai primi due paragrafidell'artìcolo 50: nel caso di fallimentodei negoziati, infatti, i trattati cessanocomunque di avere efficacia per loStato membro che intenda "uscire"dall'Europa, con il solo limitetemporale di due anni dalla notificadell'intenzione di recedere. L'accordobilaterale, pertanto, non esclude lapossibilità di un recesso unilaterale,ma, al contrario, la presuppone. Neiprossimi mesi vedremo quello chesuccederà in Gran Bretagna.

49. E SE UNO STATO VOLESSEUSCIRE SOLO DALL'EUROZONA «Seuno Stato non volesse uscire dalla Unioneeuropea ma soltanto rinunciare all'euro sipotrebbe fare?» Vi sono, nell'Unione, Statiche non hanno adottato l'euro, come è noto.Logica vorrebbe, pertanto, che siacertamente possibile restare in Europauscendo soltanto dalla moneta unica.Eppure la cosa sembra più complicata diquanto si penserebbe. Mentre, infatti, ilTrattato di Lisbona disciplina, all'articolo50, la procedura di uscita dall'Unione,nessuna disposizione fa riferimento alcunoal recesso dall'Unione Monetaria (cosìcome, del resto, nulla diceva il Trattato diMaastricht a questo proposito).Sembrerebbe quasi che, una volta accettatala moneta, non si possa più neppure tornareindietro. Impossibile uscirne, dunque?Secondo alcuni costituzionalisti l'uscitaunilaterale per decreto è

assolutamente legittima. Secondo altri,invece, proprio in forza del fatto che ilsistema europeo è stato disegnato

5.60011.500 5.60010.800 3.9007.200 (p) 3.2005.700 (p) 8.00014.000 6.50010.900 (s) 8.100134002015 Var.% Paese Paese Lituania Lettonia Romania Bulgaria Slovacchia Polonia EstoniaRepubblica Ceca 11500 13.800 Ungheria 2001 (GRADUATORIA DECRESCENTE PER TASSODI VARIAZIONE 2015 su 2001) PIL PRO CAPITE 2001 E 2015 NEI PAESI DELLA DE*(GRADUATORIA DECRESCENTE PER TASSO DI VARIAZIONE 2015 su 2001) 2001 PaeseLituania Lettonia Romania Bulgaria Slovacchia Polonia Estonia Repubblica Ceca 11500 13.800Ungheria 2015 Var.% Paese 5.60011.500 5.60010.800 3.9007.200 (p) 3.2005.700 (p) 8.00014.0006.50010.900 (s) 8.10013400 Croazia Svezia (GRADUATORIA 2001 29400 69.900 26.900 32.00030.500 31.300 DECRESCENTE PER TASSO DI VARIAZIONE 2015 su 2 2015 34.100 80.50030.900 36.000 34.100 34.200 01) 2001 Paese Lituania Lettonia Romania Bul 35.30038.500 (p)22.10023.100 (p) 4240043.900 1640016.600 (s) 20.90020.600 (p) 18.20017.000 (p) 27.80025.50023.40026.300 aria Slovacchia Polonia Estonia Repubblica Ceca 11500 13.800 Ungheria 2015 Var.% Paese 5.60011.500 5.60010.8 Var.% 15,99 15,16 14,87 12,50 11,80 9,27 9,07 6,64 4,52 3,541,22 -144 -6,59 0 3.9007.200 (p) 3.2005.700 (p) 8.00014.000 6.50010.900 (s) 8.10013400 Croaz INell'Euro dal 1999 dal 2009 Slovacchia a Svezia (GRADUATORIA 2001 29400 69.900 dal 2011Estonia 26.900 32.000 30 dal 2007 Slovenia dal 2014 Lettonia 500 31.300 DECRESCENTE PERTASSO DI 12,39 dal 2008 Cipro e Malta dal 2015 Lituania non Euro VARIAZIONE 2015 su 22015 34.100 80.500 30.900 36.000 34.100 34 •valori in euro 2010 (p) = dati prowison - (s) = datistimati - (**) = dato stimato dal Centro Studi Promotor Fonte: elaborazione Centro Studi Promotorsu dati Eurostat 200 01) 2001 Paese Lituania Lettonia Romania Bul 35.30038.500 (p) 22.10023.100(p) 4240043.900 1640016.600 (s) 20.90020.600 (p) 18.20017.000 (p) 27.80025.500 23.40026P&G/L 300 a

sia con Stati dentro che fuori dallamoneta unica comune, l'uscitadovrebbe essere consentita,quantomeno con un negoziatoanalogo a quello previsto dall'articolo50 del Trattato.50. PERCHÉ NON È VERO CHE NON ÈPOSSIBILE UN REFERENDUM SU UE EEURO Se ne è molto discusso, ma pocachiarezza è stata fatto fino ad oggi.Anzitutto, occorre precisare che dall'Eurol'Italia non potrebbe uscire tramite unreferendum abrogativo. Non soltanto,infatti, l'articolo 75 della Costituzione vietaesplicitamente che possa svolgersi un similereferendum sulle leggi di autorizzazionealla ratifica dei trattati internazionali ma,secondo una consolidata interpretaziunedella Consul

ta, non sarebbe mai possibileinterferire, attraverso referendum, conl'ambito di applicazione delle normecomunitarie e con gli obblighi

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Page 14: EUROPA A PEZZI USCIRE DALL'EUROPA Lavoro, soldi, sovranità · ad un picco negativo di -3,5 per cento sul Prodotto interno lordo nel 2010 ... E le clausole di stabilità che incombono,

assunti dall'Italia nei confronti dell'Unione Europea. Nel nostroordinamento, inoltre, al momento (lecose potrebbero cambiare qualoravenisse approvata la revisionecostituzionale) non è possibileproporre lo svolgimento direferendum consultivi, al di là delleespresse previsioni della costituzione(articolo 132, ai sensi del quale taliconsultazioni riguardano unicamentemodifiche ai tenitori delle Regioni).

Abbiamo, però, un precedente, chepotrebbe valere anche per il casodell'Euro. Nel 1989, con leggecostituzionale (3 aprile 1989, n. 2), fuindetto un "referendum di indirizzo"(ossia consultivo) sul conferimento diun mandato al Parlamento europeoper redigere un progetto diCostituzione europea. Fu necessaria,allora, una legge di iniziativapopolare promossa dal Movimentofederalista europeo - successivamentesostituita dalla proposta di leggecostituzionale presentata dal Pci - lacui approvazione richiese la doppialettura in entrambi i rami delParlamento, secondo l'iter necessarioper le leggi costituzionali. LaCostituzione non prevede, nella sualettera, un'ipotesi simile, ma nell'89 ipartiti furono concordi neil' approvarequesto strumento mediante una leggecostituzionale ad hoc, formalmentederogando da quanto previstodall'articolo 75 della Costituzione, perlegittimare in quel caso con il ricorsoal voto popolare l'accelerazione delprocesso di integrazione europea.Limitandosi all'indizione di quellasingola consultazione la leggecostituzionale non ha introdotto nelnostro ordinamento il referendum diindirizzo, il quale è per così dire, unavolta svoltesi le operazioni di voto,uscito dallo scenario costituzionale.Ma nulla esclude che possa ritornaresulla scena. Con legge costituzionale(e dunque con doppia votazione inentrambe le Camere, ed approvazionea maggioranza di 2/3 o, quantomeno,assoluta), sarebbe dunque possibileistituire un referendum di indirizzo adhoc per la moneta unica. Si potrebbeobiettare che non ci sono oggi lecondizioni politiche per realizzarequanto accadde nel 1989 data ladelicatezza del tema. Ciò non toglieche, in linea di principio, lapossibilità esista. Ecco perché laraccolta di firme iniziata da Libero,oltre a stimolare il dibattito tra icittadini, è del

tutto degna di considerazione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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