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ESEMPI DI ARCHITETTURA

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DirettoreOlimpia NiglioKyoto University, Giappone

Comitato scientificoTaisuke KurodaKanto Gakuin University, Yokohama

Rubén Hernández MolinaUniversidad Jorge Tadeo Lozano, Bogotá

Alberto ParducciUniversità degli Studi eCampus

Enzo SivieroUniversità Iuav di Venezia, Venezia

Alberto SpositoUniversità degli Studi di Palermo

Comitato di redazioneSara CacciolaUniversità degli Studi eCampus

Giuseppe De GiovanniUniversità degli Studi di Palermo

Marzia MarandolaUniversità degli Studi di Roma “Tor Vergata”

Alessio PipinatoUniversità degli Studi di Padova

Bruno PeluccaUniversità degli Studi di Firenze

Chiara VisentinUniversità degli Studi di Pisa

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ESEMPI DI ARCHITETTURA

La collana editoriale Esempi di Architettura nasce per divulgare pubblicazioni scientifiche edite dal mondo universitario e dai cen-tri di ricerca, che focalizzino l’attenzione sulla lettura critica dei proget ti. Si vuole così creare un luogo per un dibattito culturale su argomenti interdisciplinari con la finalità di approfondire temati-che attinenti a differenti ambiti di studio che vadano dalla storia, al restauro, alla progettazione architettonica e strutturale, all’analisi tecnologica, al paesaggio e alla città. Le finalità scientifiche e culturali del progetto EDA trovano le ragioni nel pensiero di Werner Heisenberg Premio Nobel per la Fisica nel 1932.

… È probabilmente vero, in linea di massima, che nella storia del pensiero umano gli sviluppi più fruttuosi si verificano spesso nei punti d’interferenza tra diverse linee di pensiero. Queste linee possono avere le loro radici in parti assolutamente diverse della cultura umana, in diversi tempi ed in ambienti culturali diversi o di diverse tradizioni religiose; perciò, se esse veramente si incontrano, cioè, se vengono a trovarsi in rapporti sufficientemente stretti da dare origine ad un’effettiva interazione, si può allora sperare che possano seguire nuovi ed interessanti sviluppi.

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Ceramica contemporanea all’apertoStudi sulla conservazione e il restauroAtti della Giornata Internazionale di Studi

di Albissola Marina 14 Ottobre 2011

a cura di Franco Sborgi

Luca Bochicchio

Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana

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Copyright © MMXIIIARACNE editrice S.r.l.

[email protected]

via Raffaele Garofalo, 133/A–B00173 Roma

(06) 93781065

isbn 978–88–548–5936–4

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: aprile 2013

Convegno e volume a cura di: Franco Sborgi e Luca Bochicchio Evento promosso da: Comune di Albissola Marina – Assessorato alla CulturaUniversità degli Studi di Genova – Dipartimento di Italianistica Romanistica Antichistica Arti e Spettacolo In collaborazione con: Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della LiguriaSoprintendenza per i Beni Storici, Artistici, ed Etnoantropologici della LiguriaCorso di Laurea Magistrale in Metodologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, Università degli Studi di Genova Medaglia del Presidente della Repubblica ItalianaCon il patrocinio di:Regione LiguriaProvincia di SavonaCentro Ligure per la Storia della CeramicaDipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita Università di GenovaAdAC Archivio d’Arte Contemporanea Università di Genova

Con il contributo di:

Sponsor tecniciHotel Garden, Albissola MarinaCORES Produzione ResinePaola Bussi (Graphic Designer)

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Indice Presentazioni

Nicolò Vicenzi e Gianluca Nasuti, Amministrazione Comunale di Albissola Marina 11

Massimo Bartoletti e Cristina Pastor, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria – Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria 13

Giovanni Petrillo, Corso di Laurea Magistrale in Metodologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, Università di Genova 17

I Parte – Conservazione e valorizzazione della ceramica all’aperto di Albissola Marina: verso il Museo Diffuso

Franco Sborgi Introduzione 21

Introduction (Abstract) 23

Luca BochicchioUna necessaria riflessione preliminare per classificare e contestualizzare la ceramica contemporanea all’aperto di Albissola Marina 25

A necessary and preliminary analysis to classify and contextualize contemporary outdoor ceramics in Albissola Marina (Abstract) 39

II Parte – Ceramica all’aperto nel savonese: dal passato al presente

Roberto Cabella e Claudio CapelliLe radici di una produzione a diffusione internazionale. La storia della ceramica di Savona e Albisola dal punto di vista dell’archeometria 45

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The origins of an internationally diffused production. The history of Savona and Albisola ceramics from an archaeometry point of view (Abstract) 58

Cecilia Chilosi Ceramica e architettura: un difficile binomio 63

Ceramics and Architecture: an uneasy relationship (Abstract) 68

III Parte – Casi studio nazionali

Roberto Martorelli e Daniele AngellottoTra recupero e integrazione. Il Monumento funerario di Angelo Minghetti alla Certosa di Bologna 69

Between recovery and integration. Marco Minghetti Funerary monument at the Certosa of Bologna (Abstract) 77 Valentina Mazzotti Ceramiche contemporanee esposte all’aperto a Faenza: indicazioni per la manutenzione 79

Contemporary Outdoor Ceramics in Faenza: guidelines for maintenance (Abstract) 93

IV Parte – Strumenti e tecnologie per la diagnostica e il restauro

Valeria Bongiorno, Lucia Frassoni e Elena Parodi (Consolidarte srl)Caratterizzazione dei materiali costitutivi e definizione dello stato di conservazione tramite fluorescenza di raggi X (XRF) del ‘Monumento ai caduti di tutte le guerre’ di Leoncillo Leonardi (1956–1957, Albissola Marina) 97

Science for Art. The X–ray fluorescence (XRF) on the Monument to the Victims of all the Wars by Leoncillo Leonardi (Abstract) 106

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Claudia Bortolussi, Michele Cecchin, Fabiola Mischiatti, Elena Munerato e Marta Righetti (Siltea srl); Daniela Lattanzi e Mari Mapelli (MiBAC)Nuovi sistemi nanotecnologici per la protezione di opere d’arte in ceramica invetriata: film sottili in silice sintetizzati con processo sol–gel 109

New nanotechnology systems for the protection of glazed ceramic artworks: silica thin films synthesized by sol–gel process (Abstract) 127

Barbara CheccucciEsperienze di restauro su arredi urbani in ceramica 131

Experiences of restoration on ceramics street furnitures (Abstract) 134

V Parte – Asger Jorn: studio e conservazione delle ceramiche all’aperto

Ursula Lehmann–BrockhausLe opere in ceramica nel giardino e nella casa di Jorn ai Bruciati 137

Ceramics artworks in Jorn’s garden and house of Bruciati (Abstract) 148

Danilo Demi e Anna PisaniL’Eden ritrovato: il restauro delle opere d’arte nel progetto di recupero e valorizzazione di Villa Jorn in Albissola Marina 151

The new Eden rediscovered: the artworks’ restoration within the rehabilitation and valorisation project of Asger Jorn’s Villa in Albissola Marina (Abstract) 164

Gli autori 175

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NOTA AL TESTO E RINGRAZIAMENTI

Questo volume presenta gli interventi della Giornata Internazionale di Studi sulla Conservazione della Ceramica Contemporanea all’Aperto, or-ganizzata il 14 Ottobre 2011 dal Comune di Albissola Marina e dal DIRA-AS Università degli Studi di Genova.I contributi che seguono sono stati scritti dagli autori tra i mesi di No-vembre 2011 e Settembre 2012 e pertanto possono essere stati aggiornati e integrati rispetto alle comunicazioni tenute durante il Convegno. Tra queste ultime, nel volume manca l’intervento di Jacob Thage, direttore del Museo Jorn di Silkeborg, in quanto all’autore non è stato possibile inviare il testo ai curatori entro i termini stabiliti.Il Convegno è stato voluto dall’Amministrazione Comunale di Albissola Marina e dalla Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Universi-tà di Genova, come tappa fondamentale del progetto di sviluppo trienna-le del Museo Diffuso di Albissola Marina (2011–2014).Il primo ringraziamento dei curatori va dunque al Sindaco di Albissola Marina, Nicolò Vicenzi, e all’Assessore alla Cultura Gianluca Nasuti. Pro-prio l’intermediazione del sindaco ha reso possibile il riconoscimento del Convegno da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, al quale rivolgiamo un ringraziamento speciale così come anche ai suoi collaboratori: Dott. Louis Godart (Consigliere per la Conservazione del Patrimonio Artistico) e Dott.ssa Giovanna Ferri (Segreteria Generale). Un ringraziamento particolare va anche ai rappresentanti delle istituzio-ni che più hanno collaborato a questa iniziativa: Cecilia Chilosi e Ma-ria Teresa Orengo della Regione Liguria; Massimo Bartoletti e Giovanni Gaggero (Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologi-ci della Liguria), Cristina Pastor e Giorgio Rossini (Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria).Per il sostegno economico, oltre che culturale, i curatori ringraziano l’av-vocato Roberto Romani e il Dott. Giulio Tarasco, rispettivamente Pre-sidente e Segretario della Fondazione De Mari – Cassa di Risparmio di Savona. Si ringraziano inoltre i rappresentanti degli enti che hanno aderi-to scientificamente e istituzionalmente all’iniziativa: Livio Bracco per la Provincia di Savona; Rita Lavagna e Carlo Varaldo per il Centro Ligure per la Storia della Ceramica; Rinaldo Marazza e Giovanni Petrillo per il Dipartimento di Chimica dell’Università di Genova; Roberto Cabella e Claudio Capelli per il Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e della Vita dell’Università di Genova; Claudia Casali per il Museo Inter-

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10 Presentazione

nazionale delle Ceramiche in Faenza; Mauro Felicori per il Comune di Bologna. Si ringrazia Antonio Rava per aver inizialmente aderito come relatore al Convegno e per avere, in un secondo tempo, segnalato ai cura-tori le ricerche condotte da Siltea srl, Spin–Off dell’Università di Padova.Un riconoscimento doveroso va agli sponsor tecnici privati, che hanno dimostrato serietà professionale e sensibilità culturale nel contribuire, a diverso titolo, alla riuscita del convegno: la grafica Paola Bussi, il direttore tecnico della Cores srl Alessandro Nallio, la direttrice dell’Hotel Garden di Albissola Marina Paola Boggi. Per il fondamentale supporto scientifico e tecnico durante le fasi di prepa-razione e di organizzazione del Convegno i curatori ringraziano: Gianlu-ca Anselmo (Associazione Culturale Gruppo A.c.c.A.), Roberto Cabella e Claudio Capelli (DISTAV Università di Genova), Barbara Checcucci (Re-stauroceramica.it), Gloria Corso (Ufficio Turismo, Comune di Albissola Marina), Elisa Ferraro (Stagista AdAC Università di Genova), Maddalena Gambino e Nicoletta Veppo (Ufficio Cultura, Comune di Albissola Ma-rina), Paola Valenti, Alessandra Piatti e Leo Lecci (AdAC Università di Genova), Maria Rosa Porcile (DIRAAS Università di Genova), Valentina Godani e Sara De Cicco.Infine, un ultimo ma non per questo meno importante ringraziamento va ai relatori del Convegno per l’ottimo lavoro svolto e per il rispetto dei tempi di consegna dei testi.

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Nicolò Vicenzi – Sindaco di Albissola MarinaGianluca Nasuti – Vicesindaco e Assessore alla Cultura di Albissola Marina

Albissola Marina è una realtà piccola in termini di estensione geografica ma assume tutt’altre dimensioni quando si considera il suo patrimonio storico, artistico e culturale. Com’è noto, questo patrimonio è legato in massima parte alle manifatture ceramiche che per secoli hanno trovato in questa terra affacciata sul Mar Ligure una felice collocazione per la produzione e il commercio inizialmente di pentole, vasi e stoviglie, suc-cessivamente anche di opere d’arte e di design.

Il progetto di Museo Diffuso, avviato da questa amministrazione alla fine del 2010 con la collaborazione della Cattedra di Storia dell’arte con-temporanea dell’Università di Genova, rappresenta certamente un gran-de investimento in termini di risorse umane ed economiche ma è da noi considerato un atto dovuto e soprattutto urgente nei confronti di un ter-ritorio e di una popolazione che hanno dato molto all’arte e all’artigiana-to del Novecento. Chi conosce la storia recente di questo territorio sa che, dal punto di vista della tutela e della valorizzazione dei beni culturali, negli ultimi cinquant’anni non sempre si sono seguite buone prassi di comportamento, sia da parte degli enti pubblici sia da parte dei privati. La scelta di incanalare le pur ridotte risorse economiche attualmente a disposizione per la cultura in un progetto così ambizioso è stata fatta in modo estremamente oculato, soppesando tutte le potenzialità e i rischi connessi. Paradossalmente, la crisi economico–finanziaria che imperver-sa da diversi anni ha stimolato le idee e incoraggiato le sinergie virtuose. Anche per questo siamo lieti di vedere oggi concretizzati i primi risultati di un progetto pluriennale che, auspichiamo, sarà portato a termine all’i-nizio del 2014, quando si prevede di inaugurare il Museo Diffuso d’Arte Contemporanea di Albissola Marina.

Questo Museo nasce per il territorio e dal territorio, grazie alla messa in rete dei diversi siti di interesse storico–artistico della città e alla muse-alizzazione delle collezioni pubbliche che si trovano sia all’interno degli spazi comunali sia all’esterno, diffuse appunto nel territorio urbano.

L’idea di Franco Sborgi di organizzare questo Convegno durante la prima fase di sviluppo del Museo vuole proprio rispondere alla necessità del Comune di individuare strategie e partners scientifici utili a realizzare un piano di salvaguardia, recupero e valorizzazione dell’arte contempo-ranea in ceramica che si trova esposta all’aperto ad Albissola Marina.

Siamo pertanto felici di constatare il successo e la qualità di questo Convegno, che ha saputo raccogliere i contributi di diverse eccellenze

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12 Presentazione

(non solo italiane) del settore, a testimonianza del fatto che quando i beni culturali vengono messi al centro di attenzioni e proposte di qualità il risultato finale va ben oltre le aspettative. Anche per questo l’Ammini-strazione Comunale di Albissola Marina desidera ringraziare gli organiz-zatori, Prof. Franco Sborgi e Dott. Luca Bochicchio, tutti i relatori, gli uffici delle Soprintendenze della Liguria, la Fondazione De Mari e tutti gli sponsor tecnici che hanno reso possibile questa pubblicazione.

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Cristina Pastor – Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della LiguriaMassimo Bartoletti – Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoan-tropologici della Liguria

La città di Albissola Marina come opera d’arte ceramica: strategie di tutela e di conservazione

È opportuno evidenziare la peculiarità degli elementi descritti, oggetto di tutela, che rappresentano un importante momento dell’arte futurista e surrealista, dallo spazialismo all’arte informale che vanno dalla casa Jorn alla casa museo Mazzotti e dal Lungomare degli Artisti a tutte le opere sparse per Albissola Marina fra portali, targhe ed altro. Queste ope-re coinvolgono aspetti che riguardano l’assetto urbano, come appunto il Lungomare degli Artisti, che diventa un “camminare sull’arte”, un bene di consumo popolare senza perdere le proprie prerogative. Le stesse ri-vestono anche un aspetto paesaggistico e rappresentano una chiave di lettura moderna del rapporto fra il paesaggio marino e il paesaggio an-tropizzato lungo la via Aurelia. Il Lungomare degli Artisti e le pavimen-tazioni esterne di casa Jorn riprendono la storia di un repertorio di arte libera nel paesaggio urbano, come ci ricorda Tom Porter (Albissola Mari-na, 1961–1986), della originale soluzione nelle sedute dell’arredo di Parco Guell di Gaudì a Barcellona che creò attraverso resti di pezzi di ceramica, vetri e bottiglie dei “collages” che anticiparono di dieci anni la pittura astratta e surrealista; l’innovativo disegno a tessere di mosaico di Mirò nella rambla a Barcellona; la realizzazione della passeggiata sul litorale di Rio de Janeiro di Roberto B. Marx, che, sfruttando un effetto ottico, crea nelle curve un movimento ondoso. Sulla scia di questa creazione ancora oggi proprio a Rio de Janeiro sono scaturite espressioni artistiche spon-tanee, come la scalinata Selaròn, coacervo eclettico di prodotti ceramici di tutti i paesi e di tutte le epoche, che ci riporta alla storica scalinata di Santa Maria del Monte a Caltagirone o ad altri esempi, in cui l’espressione artistica, una volta uscita dagli atelier, si trasforma in elemento integrante di un assetto urbanistico. In Albissola Marina anche le targhe, le scrit-te, l’arredo dei negozi fanno parte dell’arredo urbano della città, come elemento vivo che trasmette anche nella quotidianità la peculiarità dei luoghi e delle tradizioni.

Gli esempi testé proposti rappresentano un’espressione culturale che comprende aspetti artistici e artigianali all’avanguardia, nonché una te-

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stimonianza della ricerca di nuovi materiali e tecniche per la produzione artgianale/industriale (lo stesso Lucio Fontana progettò nel 1956 un par-ticolare disegno per il controsoffitto dell’hotel del Golfo di Procchio) e ar-tistica con usi di prodotti acrilici per la pittura, tecnica che utilizza anche Jorn, o l’impiego di scarti di produzione oppure di cocci di ceramica di re-cupero o altro, che fanno parte dell’espressione artistica contemporanea.

Di qui deriva l’importanza di casa Jorn (siamo negli anni sessanta), in-serita nel territorio albissolese non lontano dalla settecentesca residenza dei Durazzo (poi Faraggiana), anch’essa testimonianza della cultura del tempo passato dell’idea di “Villa di Villeggiatura” portata dalla cultu-ra forestiera genovese. La dimora di Jorn ci offre un nuovo modello di casa–giardino elaborato da un artista danese, in cui la ceramica risulta l’elemento ricorrente dell’espressione artistica e dove l’architettura non risulta esserne solo il mero elemento di supporto, bensì la memoria evi-dente di un costruire storico, per nulla travisata dal complemento fittile.

Tutto questo per dire che l’idea del progetto di “Museo diffuso di Arte Contemporanea” rappresenta un momento importante che riguarda la tutela e la valorizzazione. Proprio partendo dalla conoscenza dell’opera e dalla sua catalogazione, che sono elementi propedeutici al suo riconosci-mento, è poi possibile esercitare una corretta tutela ai fini della conserva-zione e del mantenimento, come previsto nel Codice dei Beni Culturali.

Circa la valorizzazione, è stato colto da parte dell’Amministrazione uno degli aspetti più significativi da un punto di vista patrimoniale–arti-stico “una stagione di sperimentazione figurativa di assoluta modernità che ha fatto della Marina di Albissola, delle sue fornaci, uno dei centri di produzione artistica europei più importanti alla metà del Novecento”, che deve essere salvaguardato e valorizzato attraverso un’opera capillare di costante manutenzione e restauro, condotta con assoluta scientificità con i supporti che si potranno avere dalle competenti istituzioni, quali le rispettive Soprintendenze e l’Università di Genova.

Sarà altresì importante che l’Amministrazione conduca la regia per un’opera di diffusione e divulgazione attraverso mostre ed eventi, aper-ture di stagioni come quelle della maiolica, pubblicizzazione di convegni che portino l’attenzione culturale e turistica verso questo patrimonio ar-tistico urbano.

Con il Convegno sono stati esaminati i vari aspetti e le diverse proble-matiche da affrontare nell’ambizioso progetto di conservazione e valo-rizzazione; sta particolarmente a cuore ricordare l’importanza che dovrà avere l’impostazione del restauro delle opere citate, in quanto ci si trova a mantenere e preservare una “materia nuova”, spesso frutto di sperimen-

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Presentazione 15

tazione, che presenta dinamiche differenti rispetto a quelle tradiziona-li. Si dovrà procedere ad un’opera di mediazione fra i criteri di restauro tradizionali da verificare nelle opere contemporanee con una capillare e puntuale ricerca sulle tecniche e sui materiali con cui sono state realizza-te le singole opere. Sono ben accetti nuovi prodotti nati dalle tecnologie recenti della Scienza dei materiali, dove lo studio delle nanotecnologie ha portato all’uso di prodotti per la protezione di opere d’arte di ceramica, da adottare di volta in volta a seconda dell’oggetto su cui si va a interve-nire e del suo degrado.

Un altro spunto di riflessione per un corretto intervento è quello di non trascurare che quasi tutte le opere citate sono all’aperto e sono quin-di soggette a numerosi tipi e motivi di degrado o forse realizzate per de-gradarsi naturalmente nell’ambiente fino ad estinguersi.

C.P. 

Detto questo, non pare ci sia da aggiungere altro neanche alle linee pro-grammatiche e agli obbiettivi che il Comune di Albissola Marina ha ela-borato in stretta intesa con il Dipartimento di Italianistica Romanistica Antichista Arti e Spettacolo dell’Università di Genova, sottoposto poi ai funzionari degli uffici periferici del Ministero per i Beni e le Attività Cul-turali autori di queste note. Nella fase operativa prevista dal documento, un passo ragguardevole è stato già compiuto nel convegno dello scorso ottobre 2011. Parzialmente ancora da svolgere invece, la parte più impe-gnativa che è la catalogazione scientifica di tutto il patrimonio ceramico all’aperto, quale premessa per un’azione di tutela più serrata. Più che a questioni di valorizzazione e divulgazione scientifica, le Soprintendenze, che gli scriventi rappresentano, tengono, più prosaicamente, a raggiunge-re l’obbiettivo della conservazione e del mantenimento di questo specifi-co patrimonio diffuso, dalla peculiarità essenziale di essere realizzato in materiale ceramico e di rappresentare una stagione di sperimentazione figurativa di assoluta modernità che ha fatto della Marina di Albissola, delle sue fornaci, uno dei centri di produzione artistica europei più im-portanti alla metà del Novecento.

C’è dunque tutta una modalità di collaborazione da mettere a punto tra gli Uffici della tutela e l’Amministrazione Comunale, sulla base de-gli strumenti di conoscenza e di lavoro che il dottor Luca Bochicchio, supervisionato dal professor Franco Sborgi, ci metterà a disposizione: il punto di partenza (ma anche punto di non ritorno) è il referto della sche-datura, che deve però fare testo fosse anche solo in forma di elenco con i

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dati esterni e il corredo della documentazione fotografica dei beni censiti. Anche questa forma di catalogazione comporta da parte del Comune un impegno di sorveglianza sulla loro buona conservazione, e si auspica che il rilevamento possa estendersi anche ai beni che ricadono in mano ai privati.

Per ciò che riguarda quest’ultimo aspetto, particolarmente delicato, occorrerà comunque stabilire una collaborazione strettissima tra il Co-mune e gli Uffici del Ministero: i funzionari dell’Ufficio Tecnico e dell’Uf-ficio Cultura del Comune dovranno svolgere il vaglio delle licenze edili-zie concesse ai privati e, in presenza di opere ceramiche, siano novecen-tesche, siano più antiche, garantirne la difesa, evitandone la rimozione e il danneggiamento durante i lavori di cantiere. L’azione congiunta di controllo, quanto più sarà sollecita e immediata, tanto più sarà efficace: anche per evitare che il privato cittadino la percepisca come un supple-mentare aggravio della burocrazia con lungaggini spesso avvertite come incomprensibili e non di rado intollerabili. In pratica, si vorrebbe (e si dovrebbe) che tutte le parti in causa svolgessero un efficace ed efficiente servizio civico.

Un auspicio da parte nostra è che questo progetto pilota, una volta operativo in Albissola, sia un modello per tante altre amministrazioni sul territorio ligure: al di là della specificità albisoilese, che vanta un centro urbano fortemente e diffusamente connotato dalla presenza del materia-le ceramico, anche gli altri hanno un proprio e specifico “arredo urbano” storico da censire e da difendere.

Si avverte forte la necessità di relegare tra le vicende dolorose che non si ripeteranno più, un episodio increscioso come lo smantellamento dei pannelli di De Salvo che rivestivano il banco del bar dei Bagni Sant’Anto-nio (ora in corso di restauro da parte del Centro Artigianale Restauri di Albissola Marina) oppure l’altro della rimozione della targa di Sabatelli dalla ferramenta di via Repetto che speriamo l’Amministrazione riesca ad acquisire a incremento delle raccolte civiche. 

M.B.

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Giovanni Petrillo – Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Metodo-logie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali, Università di Genova

Viviamo in un periodo di grandi cambiamenti (oserei dire “sconvolgi-menti”) economici, politici, sociali, in cui molti dei punti fermi e dei valori, morali e materiali, che hanno accompagnato la nostra esistenza vacillano o non sono più facilmente riconoscibili. In questo contesto, la cultura e l’arte, che della cultura rappresenta un’espressione immediata e tangibile, sono chiamate a garantire la conservazione e la trasmissione di costumi, abitudini, storia.

La travagliata storia meno recente del nostro paese ha generato quello che potremmo definire un “puzzle” geografico i cui tasselli, che oggi si chiamano regioni (ma all’interno delle quali potrebbero essere individua-te ulteriori suddivisioni), sono in realtà l’espressione della presenza di co-munità con origini, vissuto storico, ed abitudini diverse che solo la storia più recente è riuscita, con non poca fatica, a coagulare in un unico, gran-de “paese”. Anche per questo motivo, l’Italia è ricchissima di espressioni artistiche, che “raccontano” un passato così variegato e tormentato e che ancora oggi identificano e caratterizzano zone geografiche più o meno ampie. La ceramica fa indubbiamente parte di questo patrimonio di ine-stimabile valore, con una doppia valenza artistica e tecnico–applicativa. Della ceramica, Albissola è soltanto uno dei “centri” dislocati in diverse regioni d’Italia, ciascuno perfettamente identificabile grazie ad un “mar-chio di fabbrica” rappresentato da caratteristiche tecniche e artistiche del tutto peculiari, ed il cui contributo alla diffusione dell’arte–artigianato del nostro paese ha rapidamente superato i confini locali e nazionali: cosa peraltro testimoniata anche dal carattere internazionale di questa stessa “Giornata”.

Ma l’arte utilizza materiali che subiscono, inevitabilmente e più o me-no rapidamente, l’insulto del tempo e delle attività antropiche, per cui diventa essenziale uno studio che consenta da una parte la protezione ed il consolidamento preventivo, dall’altra il recupero ed il restauro con-servativo, nel rispetto dell’identità dell’opera d’arte e del suo significato simbolico, etico e storico: non è retorica affermare che “ne va della nostra storia e della nostra identità!”. La crescita di un’attenzione all’arte e lo sviluppo di tecnologie adeguate alla sua conservazione sono ovviamente aspetti tanto più necessari quanto più il bene culturale è esposto all’aper-to: e questo è senz’altro il caso della ceramica.

Pertanto, come convinto sostenitore del fatto che l’artigianato, come manifestazione della creatività dell’uomo, forma di arte genuina e più

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direttamente a contatto con la gente (senza dimenticarne la valenza an-che come non trascurabile risorsa economica), vada conosciuto, difeso e protetto, non posso che complimentarmi con colleghi, studiosi, esperti ed artisti artigiani che hanno consentito la realizzazione di questa inte-ressantissima giornata di studio.

Come Coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in “Metodologie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali” dell’Università di Genova, trovo, in particolare, motivo di orgoglio e di soddisfazione nel constatare che un nostro “spin off” stia riuscendo a proporsi come valido centro per la diagnostica e lo studio della conservazione delle opere d’ar-te, con particolare riferimento a quelle esposte all’aperto.

Chiudo, augurandomi che questa iniziativa possa ripetersi, magari co-me “appuntamento” periodico, magari estendendosi ad altre forme di ar-te/artigianato tipiche delle nostra regione, continuando a contribuire alla diffusione della conoscenza e quindi della “memoria” del nostro patri-monio artistico, storico, culturale. Al raggiungimento di questo risultato dovranno necessariamente concorrere le istituzioni locali, il cui suppor-to e patrocinio è essenziale, così come le Soprintendenze e l’Università di Genova, senza dimenticare, nei ringraziamenti, sponsor lungimiranti che colgono, in eventi di questo tipo, il significato essenziale di una valo-rizzazione del territorio attraverso lo studio, la conoscenza e la conserva-zione del patrimonio artistico.

G.P.

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I Parte – Conservazione

e valorizzazione della

ceramica all’aperto

di Albissola Marina:

verso il Museo Diffuso

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Introduzione

Franco Sborgi

Da diversi anni il DIRAS Dipartimento di Italianistica Romanistica Arti e Spettacolo1 dell’Università degli Studi di Genova si occupa degli aspetti conservativi dei beni culturali. Nel caso specifico dell’arte contempora-nea, gli sviluppi recenti sono stati significativi, sia dal punto di vista della raccolta, dello studio e della preservazione dei documenti e delle fonti indirette per la Storia dell’arte (da parte dell’AdAC Archivio d’Arte Con-temporanea), sia da quello dell’attivazione di corsi di studio e progetti di ricerca. Da questo punto di vista il Corso di Laurea Magistrale in Metodo-logie per la Conservazione e il Restauro dei Beni Culturali si è caratteriz-zato fin dalla sua istituzione per la doppia afferenza alle facoltà di Scienze e di Lettere dell’Università degli Studi di Genova. Più recentemente, le ricerche sui problemi della conservazione dell’arte contemporanea con-dotte nell’ambito del corso di dottorato in Arti, Spettacolo e Tecnologie Multimediali hanno mostrato l’utilità e l’attualità scientifica di un tipo di riflessione che è oggi affrontato a livello internazionale, come dimo-stra anche la rete INCCA (International Network for the Conservation of Contemporary Art) della quale il Dipartimento fa parte.

Anche per queste ragioni, all’inizio del 2010 ho accolto con molto inte-resse la proposta del Comune di Albissola Marina di progettare un museo diffuso sul territorio; si tratta infatti di una iniziativa che va nella giusta direzione della conservazione e della valorizzazione dell’arte pubblica albissolese. Il convegno di cui si pubblicano qui gli atti (una tappa fon-damentale nel progetto di sviluppo del museo) ci ha permesso di entrare direttamente nelle problematiche concrete della conservazione e del re-stauro della ceramica, che ad Albissola rappresenta un elemento di deco-ro strutturale per il tessuto urbano e ambientale.

1. Dopo la recente riorganizzazione dei dipartimenti dell’Università degli Studi di Genova il DIRAS è stato ampliato nel DIRAAS Dipartimento di Italianistica, Romanisti-ca, Antichistica, Arti e Spettacolo.

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Uno degli aspetti certamente più interessanti in questo contesto è il Monumento ai Caduti di tutte le guerre realizzato da Leoncillo tra il 1956 e il 1957 e inaugurato sul lungomare di Albissola Marina nel 1958. Si tratta di un monumento commemorativo abbastanza eccezionale sia per i termini in cui esprime il linguaggio della contemporaneità, sia dal punto di vista dell’impiego di un materiale, la ceramica, decisamente atipico rispetto ai canoni dell’ufficialità. Si può dire che la stessa idea del Convegno sia nata dalla necessità di affrontare il problema della conservazione e del re-stauro del Monumento ai Caduti. Al valore storico, culturale e simbolico di quest’opera, si deve infatti aggiungere una valenza complessa dal punto di vista dei rischi connessi alla sua preservazione. Lo Spin–Off dell’Uni-versità di Genova Consolidarte – nato dall’esperienza maturata all’interno del corso di laurea in metodologie per il restauro sopra citato – presenta in questo volume i risultati dell’indagine non invasiva effettuata sul mo-numento nella primavera 2011.

A questo proposito, sono particolarmente lieto che la giornata di studi sia stata anche un’occasione di confronto fra giovani ricercatori; il pro-gramma del convegno prevedeva infatti l’intervento di un altro Spin–Off, Siltea (Università di Padova), impegnato nell’implementazione di nuovi sistemi nanotecnologici per il trattamento dei beni culturali all’aperto. Per questo prezioso contatto devo ringraziare il professor Antonio Rava, il quale aveva fin dall’inizio aderito al programma del convegno pur non riuscendo, infine, a parteciparvi.

Del resto, la specificità del tema preso in esame (che non copre l’intera fascia dei problemi di conservazione della ceramica, ma limita fortemen-te il campo di analisi alle opere realizzate all’aperto fra l’800 e il 900) ci ha indotto da subito a richiedere la collaborazione di professionisti ed Enti altamente qualificati e specializzati. In tal senso il MIC di Faenza rap-presenta un’eccellenza italiana che da anni si occupa del problema della preservazione di opere e arredi in ceramica collocati anche all’aperto. Per Albissola Marina è molto importante, a nostro avviso, confrontarsi con questa ed altre realtà che presentano un patrimonio artistico, storico e culturale simile, pur nelle reciproche differenze.

Nell’ambito della messa a punto di strategie volte alla conservazione e al restauro della ceramica artistica albissolese, un notevole passo avanti nella cooperazione fra diversi Enti è senz’altro stato compiuto nel pro-getto di restauro della Casa Museo “Villa Jorn”, in località Bruciati ad Albissola Marina. Il cantiere, nel momento in cui scrivo, è ancora aper-to per l’ultima fase dedicata al restauro delle opere d’arte pittoriche e in ceramica connesse all’architettura della villa e al lascito di Jorn. Prose-

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Introduzione 23

guendo il lavoro avviato dalla precedente amministrazione, la giunta del sindaco Nicolò Vicenzi e dell’assessore alla cultura Gianluca Nasuti sta dunque ultimando questa importante opera con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici e della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Liguria.

La presenza di Asger Jorn ad Albissola, tra gli anni Cinquanta e Settan-ta, e la sua attuale memoria ci hanno permesso di instaurare rapporti di collaborazione con il Museo Jorn di Silkeborg e con la storica dell’arte Ur-sula Lehmann–Brockhaus, studiosa fra le più competenti circa le implica-zioni artistiche e culturali del passaggio di Jorn in Italia. Il Museo Diffuso di Albissola Marina sarà senz’altro lo strumento scientifico e giuridico più efficace per realizzare, finalmente, quello che Jorn avrebbe voluto per la sua casa: uno spazio pubblico aperto alla fruizione, alla creazione e alla condivisione dell’arte e della cultura internazionale.

Sono sicuro che gli sforzi fatti per organizzare e pubblicare i risultati di questo convegno siano stati ampiamente ripagati dalla qualità dei con-tributi raccolti in questo volume.

The Department of Italianistic, Romance, Arts and Theater at the Uni-versity of Genoa has been focusing its research on the conservation of cultural heritage for several years. Regarding Contemporary Art the ac-tivities of collecting, preserving and studying documents and sources has been increasingly developed by AdAC, the Archives of Contemporary Art. On the other side, the Master in Methods for the Conservation and the Restoration of Cultural Heritage represents an experimental collabo-ration between the Faculties of Science and Letters of the University of Genoa. Recently, research carried out in the context of the PhD Course in Arts, Theater and Multimedia Technologies has focused on the conserva-tion of contemporary multimedia artwork. The international relevance of this kind of study is testified also by the INCCA (the International Net-work for the Conservation of Contemporary Art), which our Department collaborates with.

Considering all these activities, when in 2010 the Municipality of Al-bissola Marina proposed me to plan an Open–Air Museum I was glad to contribute to a project which represents an actual solution to the prob-lems of conservation and enhancement of the outdoor artistic heritage of the town. The conference organized on October 14, 2011, allowed us to address the peculiar theme of the ceramics conservation and restoration. Indeed, ceramics is both a decorative and a functional element for Albis-

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sola Marina’s urban environment. The conference particularly aimed to address the problem of the conservation of the outdoor ceramics, as the town houses one of the most important national monument to the War Fallen, which was made in ceramics by Leoncillo in 1956–57. In the early Spring 2011, I entrusted the Spin–Off Consolidarte (University of Genoa) to analyze that monument. The results of that analysis are presented in this book. I am very glad that the conference was also an opportunity for young researchers to share experiences. In fact, along with Consolidarte, another Spin–Off, Siltea (University of Padua), presented important stud-ies on nanotechnologies.

Considering the specific theme of the conference we asked interna-tional specialized institutions for their collaboration. The Soprintendenze per i Beni artistici e paesaggistici della Liguria, the International Museum of Ceramics in Faenza, as well as the restorer and researcher Antonio Rava gave us their support in order to present both in the conference and in this book several high quality papers.

The presence of Asger Jorn in Albissola Marina between the 50s and the 70s has provided us the opportunity to cooperate with European scholars and institutions, such as Ursula Lehmann–Brockhaus and the Jorn Museum of Silkeborg. Moreover, the project of restoration of Asger Jorn’s house in Albissola Marina represents a good example of coopera-tion between several Italian Institutions. I consider our work in progress to create the Open–Air Museum as a fundamental action to preserve Jorn’s house following the idea of the artist: to use that building as an international venue for creating, sharing and promoting arts and culture.

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Una necessaria riflessione preliminare per classificare e contestualizzare la ceramica contemporanea all’aperto di Albissola Marina

Luca Bochicchio

Ad Albisola1 la ceramica all’aperto cela in sé un paradosso: pur essendo da anni sotto gli occhi di tutti resta ancora, per molti aspetti, un patrimonio da scoprire. A ben vedere, la sua natura pervasiva nei confronti del paesaggio urbano contrasta con il suo essere sfuggente e difficilmente classificabile agli occhi del visitatore e dello studioso in cerca di risposte. L’idea che mi so-no fatto dopo questi pochi ma intensi anni di lavoro a stretto contatto con il territorio è che la riservatezza e la discrezione dei suoi abitanti (a partire dai primi artefici della cultura locale, i maestri ceramisti) abbiano influenzato in maniera importante lo sviluppo non ostentato e silenzioso dell’arte pub-blica albissolese. Questa sotterranea spontaneità dell’azione caratterizza sia i veri e propri capolavori dell’arte contemporanea, sia quei piccoli gioielli di arte applicata e decorativa che arredano gli angoli e i portoni degli edifici residenziali, i muri di cinta, i marciapiedi, i negozi, le fabbriche e gli spazi comuni del paese. Questa lenta e silenziosa invasione di opere d’arte urba-na, che si è protratta a ritmi alterni lungo tutto il Novecento, ha abituato l’occhio del residente, del passante e dell’amministratore pubblico, facendo a volte passare in secondo piano le necessità conservative ma anche le po-tenzialità culturali e turistiche di questa peculiarità della tradizione albis-solese. Come ben esemplificato dai contributi di Claudio Capelli, Roberto Cabella e Cecilia Chilosi, nella seconda parte di questo volume, l’uso della ceramica come elemento decorativo e al contempo funzionale nel tessuto urbano di Albisola e Savona si riscontra almeno a partire dal medioevo e si protrae fino ai giorni nostri. Il motivo per cui ad Albissola Marina oggi ci si concentra con tanta attenzione sul patrimonio d’età contemporanea è du-plice; da un lato, i rapidi e profondi mutamenti urbanistici hanno eliminato molti dei più antichi edifici recanti evidenti tracce di decorazioni ceramiche

1. Vista la storica querelle sul numero di “s” nei nomi delle Albisole, specifico che quando parlo di Albisola mi riferisco all’insieme di Albissola Marina e Albisola Superiore.

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(luoghi di produzione, di culto, di residenza e villeggiatura), dall’altro lato, l’eredità artistica che il Novecento ha lasciato ad Albissola Marina è di gran lunga maggiore di quella di qualsiasi altro periodo storico. Nel suo insieme, questo vasto patrimonio artistico all’aperto è fruibile quotidianamente, in modo consapevole o inconsapevole, da quanti vivono il paese nella sua du-plice e complementare dimensione residenziale e turistica–balneare.

Il progetto di Museo Diffuso nasce per fornire a questo eterogeneo e potenzialmente ampio nucleo di fruitori del territorio la possibilità e i giusti strumenti per leggere in modo consapevole e mirato i codici cultura-li e artistici sui quali quello stesso territorio sembra sorreggersi.

Per realizzare questo progetto (che altro non è che la doverosa risposta dell’amministrazione comunale di Albissola Marina alle necessità di pre-servare e valorizzare un borgo famoso nel mondo per la sua recente sto-ria artistica, oltre che per il suo magnifico mare) non si può prescindere dalla musealizzazione e quindi dalla fruibilità delle collezioni artistiche comunali. La prima fase di sviluppo del Museo Diffuso d’Arte Contem-poranea si è concentrata infatti su due linee operative: la catalogazione informatica delle opere d’arte di proprietà pubblica (integrata dall’inven-

Figura 1. a) Sandro Cherchi, Vaso con figure, Primo Premio Albisola 1954. b) Sandro Cherchi sul lungomare di Albissola Marina nel 1990. Foto tratta da Gallo Pec-ca 1993, p. 160.

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Una necessaria riflessione preliminare 27

tario di quelle private all’aperto) e l’organizzazione di una giornata di studi sul problema della conservazione della ceramica all’aperto.

La catalogazione, effettuata secondo le direttive ministeriali con il si-stema dell’ICBC della Regione Liguria, ha consentito di schedare ad oggi 367 opere presenti nell’inventario dei beni artistici del Comune di Albis-sola Marina. Di queste, oltre un centinaio appartiene al lascito di Asger Jorn (1973). Questo lascito comprende le opere d’arte integrate alla resi-denza dell’artista sulla collina dei Bruciati, opere che, per via del restauro ancora in corso, non sono state al momento incluse nella catalogazione generale. Se dalle oltre trecento opere schedate cui si accennava sopra si escludono le terrecotte popolari appartenenti al fondo Jorn, le opere della collezione civica cronologicamente più datate risalgono agli anni Novanta dell’800. Questo dato fa comprendere la forte caratterizzazione novecentesca delle collezioni artistiche albissolesi, in perfetta aderenza allo sviluppo che ha avuto in questo territorio l’avanguardia futurista e, successivamente, quella internazionale di matrice informale.

Attualmente, il patrimonio ceramico all’aperto di Albissola Marina può essere suddiviso in tre macro–campi:

1. 0pere d’arte (sculture e pannelli murari) di proprietà pubblica; 2. opere d’arte di proprietà privata ma esposte in passaggi viari pubblici; 3. insegne ed elementi decorativi pubblici e privati inseriti sulle strade

e all’esterno degli edifici.

I punti di riferimento cronologici entro i quali si dipana questa vasta gamma di fregi artistici possono essere considerati i resti dell’insegna delle Ceramiche Piccone (inizio Novecento)2 e Gioie e delizie di Galatea (2007)3, la panca monumentale di Ignazio Moncada sul fronte opposto dell’Aurelia.

Le opere d’arte comunali in ceramica esposte all’aperto risalgono in mas-sima parte alla seconda metà del Novecento e si collocano in tre momenti precisi: il dopoguerra, gli anni Settanta e la fine del secolo. Al periodo del dopoguerra appartengono il Monumento ai caduti di tutte le guerre di Leoncillo (1957), il Vaso con figure di Sandro Cherchi e il pannello murario I Ceramisti di Luigi Caldanzano (entrambi del 1954). Il 1954 è cruciale non solo per tutte e

2. L’edificio che attualmente ospita le Ceramiche San Giorgio fu la sede della fabbri-ca Piccone e della Italia. L’insegna in ceramica, oggi molto rovinata, si trova all’esterno della parete ovest della fabbrica San Giorgio ad Albissola Marina in Piazza Sant’Antonio. 3. La panca, lunga 42 metri, si trova in Piazza Tullio d’Albisola ed è stata realizzata da Ignazio Moncada nello Studio Ernan Design di Albisola Superiore.

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tre le opere citate ma anche per tutta una serie di situazioni che si sviluppe-ranno a partire dall’Incontro Internazionale della Ceramica, organizzato in quello stesso anno da Asger Jorn, Tullio Mazzotti e Sergio Dangelo.

Anche il concorso nazionale per il Monumento ai Caduti bandito dall’amministrazione comunale di Albissola Marina cade nel 1954. I di-ciotto bozzetti presentati vengono giudicati da una commissione compo-sta, tra gli altri, da Giulio Carlo Argan, Mario Labò, Mario Mafai, Marino Mazzacurati e Tullio Mazzotti. Leoncillo Leonardi si aggiudica l’incari-co, superando i progetti di Pietro e Andrea Cascella e di Agenore Fabbri (terzo classificato). Il percorso che porta al compimento del progetto di Leoncillo si rivela tortuoso anche per motivi di budget. Superate le dif-ficoltà, il 5 gennaio 1958, alla presenza delle autorità civili e delle asso-ciazioni di ex combattenti e partigiani, il monumento viene inaugurato ufficialmente sul lungomare di Albissola Marina. L’opera si compone di due parti distinte, due gruppi scultorei in ceramica policroma separati da un blocco di cemento spoglio da decorazioni.

Il gruppo ceramico più grande (lato strada Aurelia) rappresenta I Cadu-ti e si sviluppa orizzontalmente quasi per tutta la lunghezza del basamen-to. Il gruppo scultoreo più piccolo (lato mare) è orientato verticalmente

Figura 2. Sergio Dangelo, Amore Celeste, 1996, ceramica smaltata e graffita, cm 111x160. Albissola Marina (Sottopassaggio di Piazza del Popolo).