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    elidonia

    Caratteristiche:

    pianta erbacea perenne con rizoma ramificato lungo circa 10 cm con fusto bruno rossiccio, l’interno è giallo, il fusto èretto, ramificato con nodi ingrossati e provvisto di peli. La pianta contiene un lattice ad azione caustica. Le foglieono alterne con 2! paia di foglioline di color verde cinereo, mentre la superficie inferiore è pi" chiara. # fiori opposti

    lle foglie sono riuniti in ombrelli e sono di un bel giallo oro. #l frutto è una capsula allungata di circa ! cm cheontiene semi ovoidali neri lucenti, punteggiati di chiaro e con un ingrossamento carnoso bianco, la pianta è velenosa.

    $abitat:

    resce comunemente nei ruderi, lungo le strade, nei terreni incolti e ombrosi.

    %ropriet&:

    l lattice che sgorga dalla pianta fresca spezzata è caustico sulla pelle e viene comunemente impiegato per la cura diporri e vesciche, è chiamata anche erba dei porri.

    'toria, mito, leggenda e magia:

    nticamente si credeva che, i rondinini tardassero ad aprire gli occhi e che la loro madre raccogliesse un erba specialehe mangiata a poco a poco, aiutasse i rondinini a vedere. La celidonia, in greco chelidon, che significa rondine. Cos(criveva %linio il )ecchio: *con +uesta erba le rondini curano gli occhi dei loro piccoli e restituiscono loro la vistanche se gli occhi gli sono stati cavati. 'i era diffusa una credenza popolare secondo la +uale la rondine, prima dillontanarsi dal nido accecava i piccoli che volessero uscirne e al ritorno rendeva loro la vista grazie a +uesta erba

    miracolosa. %er gli alchimisti del -edio vo era un ingrediente indispensabile per la fabbricazione della pietrailosofale, la chiamavano il dono del cielo /coeli donum, perchè ritenuta dotata di poteri soprannaturali fa parte dellerbe magiche di '. iovanni con la +uale si preparavano talismani, oli e il sale per essere usati nei riti magici nelle

    notti di luna piena. -essa sotto lo zerbino allontana per sempre i falsi amici e gli invidiosi. 'i crede anche che unagoccia del suo latte lasciata cadere in un dente cariato calmi il dolore, in riuli è chiamata erba di '. 3pollonia la santahe protegge dal mal di denti. #n passato si riteneva potesse curare gli occhi. 3iutasse la bile e le occlusioni di fegato e

    milza, curasse il cancro, le fistole e le piaghe ulcerose. 3lcuni poeti hanno cantato e celebrato la bellezza e ladelicatezza di +uesta pianta, zra %ound scrive: *4 vol5 da +uesto monte il seme 6 e ogni pianta è piena di semeinchè 6 la donnola mastica la ruta 6 e la rondine la celidonia4

    7illiam 7ords8ort scrive: *4 c’è un fiore, la minuscola celidonia che si ripiega su se stessa 6 come molti altri per ilreddo e per la pioggia 6 e al primo raggio di sole 6 brilla come lo stesso sole, si riapre, torna fuori 6 di nuovo siianima.

    -odificato da morgana19; '3 C?-%@>A@ B>? 'B3@A?,>?> %?@3D C3%#@ LB>$ '%#3E#?>#

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    'tato:

    3conito, tra storia e leggende

    conito

    L’aconito è noto sin dall’antichit& per la sua velenosit&. L’aspetto particolare dei fiori associato alla tossicit& dellapianta ha dato spunto a miti e leggende che da sempre lo indicano come il fiore della vendetta e dell’amore colpevole.l potente veleno, contenuto in maggior +uantit& nelle radici, era gi& noto ed usato dalle antiche popolazioni Cinesi endiane. 3ltrettanto facevano in tutta 3sia, uropa e >ord 3merica. alli e ermani estraevano il succo dalla piantantera mentre in #ndia venivano usate solo le radici.

    l succo della pianta serviva ad intingere e rendere mortali frecce, lance, spade e pugnali per affrontare le battaglie connemici.>ellDantica recia era usato come veleno giudiziario.

    La -itologia

    La fama di +uesta pianta, considerata malvagia e tossica, è tale da essere citata anche nella mitologia greca e latina.?vidio narra che il custode degli inferi Cerbero, cane a tre teste di cate, regina dell’3de, portasse nella bava i semi diconito. Iuando racle /o rcole, nome latino, durante la sua dodicesima fatica, rap( la bestia dall’inferno per

    portarla sulla erra, la rabbia del cane era tale che la saliva sbavata, al contatto con il suolo, si trasformava in aconito.

    u in +uesto modo che la pianta, tipica degli #nferi, arriv5 sulla erra.

    perci5 l’aconito sarebbe una delle piante che -edea, capostipite delle streghe occidentali, avrebbe portato con sJ dalla'cizia, dove era germogliata dalla bava di Cerbero, trasformato in costellazione, ricaduta dal cielo sulle pietre.

    n realt& *aKonè in greco significa *pietra, ed è presumibile che il suo nome dipenda dalla caratteristica della piantadi crescere su suoli rocciosi.

    Bn altro mito greco racconta che la vittima pi" illustre del veleno dell’aconito fu il centauro Chirone, padre dellamedicina: venne raggiunto da una freccia avvelenata lanciata da racle durante la sua +uarta fatica, il dardo si conficc5nel ginocchio del Centauro e nessun rimedio potè alleviare l’angoscia e il dolore, tanto che, essendo immortale, preg5Eeus di farlo morire. >ove giorni dopo la sua morte, Eeus pose la sua immagine nel cielo come costellazione delCentauro.

    'econdo un altro mito l’aconito sarebbe nato dal sangue di %rometeo:%rometeo plasm5 gli uomini e don5 loro il fuoco di nascosto da Eeus, che +uando se ne accorse ordin5 a festo dinchiodare %rometeo al monte Caucaso, montagna della 'cizia. Cos( %rometeo rimase immobilizzato per molti anni e

    ogni giorno un’a+uila volava sopra di lui e gli rodeva il fegato, che ricresceva durante la notte. Aal sangue fuoriuscitodal fegato di %rometeo si svilupp5 l’aconito, simbolo del rimorso.

    l -edioevo

    La forma ad elmo del fiore ha ispirato credenze e superstizioni in tutta uropa.'imbolo del cavaliere errante nella mitologia nordica, rappresentava l’lmo di ?dino, il pi" valoroso guerrieroeutonico nella tradizione norvegese. ale speciale copricapo conferiva a chiun+ue lo indossasse il potere magico diendersi invisibile agli uomini. ale effetto si otteneva anche portando un ramo di aconito sul corpo.

    La religione cristiana lo ritiene il cappuccio dei monaci mentre in rancia è popolarmente detto Carro di )enere perchJ’apparato riproduttivo assomiglia a +uello femminile. 'oprannominato lmo di iove in #talia, lmo di roll in

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    Aanimarca, Cappello di erro in #nghilterra. 3 causa della sua velenosit&, il nome pi" appropriato è forse +uelloedesco di rba del Aiavolo.

    contadini lo hanno soprannominato *strozzalupo, come gi& osservava Aioscoride: in passato si gettavano intornogli ovili alcuni brandelli di carne mescolata con radici di aconito cos( i lupi e gli altri predatori, mangiando la carne,

    morivano avvelenati.

    ?ltre a rendere invisibili, +uest’erba *magica aveva anche altre propriet&: si dice che riponendo +ualche fiore diconito in un sacchetto sotto il cuscino, verr& stimolata lDintelligenza e la saggezza di chi avr& la fortuna di dormirci.

    ra usato nel -edioevo da maghi e streghe per compiere i loro malefici: i maghi si mettevano intorno al collo unapelle di serpente in cui avevano introdotto segatura di radici di aconito per diventare immediatamente invisibili.

    Aai verbali dei processi di stregoneria, risulta impiegato dalle presunte streghe per la preparazione di filtri e unguentidi cui si sarebbero cosparse per rendersi invisibili e volare ai 'abba cioè alle loro *riunioni con il diavolo: le streghei spogliavano e si cospargevano il corpo con gli unguenti magici, poi, a cavallo di una scopa, una panca, uno sgabello

    o un animale, anch’essi cosparsi di unguento, uscivano dalla porta o dal camino e volavano al 'abba dovencontravano le altre streghe.

    Iuesto volo immaginario era provocato dalle preparazioni erboristiche che le streghe usavano, infatti l’unguento delletreghe conteneva numerose droghe vegetali provenienti da: 'olanaceae, in particolare 3tropa belladonna, Aatura

    tramonium, $oscamus niger, -andragora officinalis, ricche di alcaloidi tropanici come atropina, iosciamina ecopolamina con effetti allucinogeni. #noltre venivano aggiunti l’aconito /3conitum sp., il colchico /Colchicumutumnalis e numerose altre specie vegetali. utte +ueste piante provocano allucinazioni e offuscamento dei sensi,eguiti da sonno popolato da incubi cos(, +uando cessa l’effetto delle droghe vegetali, rimane una forte confusione

    mentale con la tendenza a colmare i vuoti di memoria con racconti di fantasia. cco perchJ le *streghe sionvincevano di aver incontrato il diavolo e aver volato su una scopa.

    'empre allo scopo di volare, l’aconito sarebbe stato usato dai tempestari che ne estraevano l’olio con cui sipalmavano il corpo per salire sopra le nubi e scatenare grandinate e nubifragi sulle persone che li avevano contrariati.

    %er tutti +uesti motivi, l’aconito ispir5 il simbolo della vendetta e del maleficio.

    L’erba del diavolo

    l soprannome che pi" si addice all’aconito è +uello di *erba del diavolo. ’ infatti una pianta tanto bella +uantovelenosa, anzi, contiene uno dei veleni pi" potenti che si conoscano, che pu5 essere assorbito anche direttamentettraverso la pelle tenendo ad esempio un mazzo di aconito in mano. Iuesta pianta contiene vari alcaloidi, il pi"mportante è l’aconitina, tali sostanze agiscono sul sistema nervoso determinando la morte per paralisi cardiaca oespiratoria.

    %linio il )ecchio scriveva che l’aconito poteva essere usato anche come farmaco, come insegnavano gli antenatiecondo i +uali *non esiste nessun male da cui non derivi +ualcosa di buono: ha la caratteristica di provocare la morte

    dell’uomo se non trova +ualcosa da distruggere all’interno dell’uomo stesso. 3llora combatte con +uesta sola cosa,ome sentendosi pi" forte di ci5 che ha trovato ed è incredibile come i due veleni, i +uali pure da soli sono entrambi

    mortali, si annientino reciprocamente all’interno dell’uomo, col risultato che l’uomo sopravvive.Iuesta credenza, riferita anche dagli studiosi del Cin+uecento, tra cui Castore Aurante, sopravvisse fino a +ualcheecolo fa causando, com’è facile immaginare, molte vittime.

    ?ltre ad essere considerato un rimedio, il succo estratto dall’aconito veniva anche usato per avvelenamenti.

    'olo verso la fine del 1H00 l’aconito fu introdotto come analgesico nella medicina scientifica per utilizzarne le cimeiorite e le foglie fresche o essiccate.

    ?ggi si usano soprattutto le radici tuberose, la cui produzione spontanea è sufficiente per il consumo.La somministrazione terapeutica provoca rallentamento dei battiti cardiaci e del ritmo respiratorio, oltre a diminuzionedella pressione arteriosa. L’uso terapeutico è oggi limitato: in omeopatia lo si prescrive per curare le malattie da

    affreddamento, i disturbi cardiaci e le nevralgie.

    belladonna

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    belladonnar 

    La belladonna come erba medicinalel nome scientifico di +uesta specie è 3tropa belladonna. #l primo ricorda 3tropo, la pi" temuta delle %arche, +uellahe aveva il compito di tagliare il filo della vita.l riferimento alla spiccata velenosit& è lampante. #l secondo, da cui il nome italiano, è dovuto al suo uso in cosmesi,

    da parte delle dame di corte del MH00, che la impiegavano in alcuni prodotti di bellezza.

    L’azione della Nelladonna è rilassante e spasmolitica. # medici del passato la indicavano come 'olanum somniferum.

    n dosi molto limitate la Nelladonna viene ancora usata come preanestetico e antidolorifico.Bn suo componente, l’atropina, è impiegato per dilatare la pupilla.

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    $3N#3 P Cresce nei luoghi erbosi e umidi, dal mare alla zona submontana in tutta la penisola e le isole. ioriscen giugnoluglio.

    C>># '?@#C# P Le propriet& tossiche e medicamentose della Cicuta sono conosciute fin dai tempi pi" antichi.ra impiegata come narcotica, antispasmodica, antitetanica, contro i dolori cancerosi, come antirabbico. lippocratici la usavano sia per via esterna che per via interna. # reci preparavano con i frutti immaturi il veleno da

    omministrare ai condannati a morte. # sintomi di +uesto avvelenamento sono descritti magistralmente da %latone neledone /morte di 'ocrate. Aurante il -edio vo si indicavano con lo stesso nome e si confondevano la Cicutamaggiore e la Cicuta vi rosa. # grandi botanici del secolo Rvi come -at tioli, NocK Ae lDcluse, Nauhim,distinguevano bene le due specie e attribuivano il nome di Cicuta al Conium maculatum. -attioli ha fatto interessantiosservazioni su avvelenamenti dovuti a +uesta specie, visti e curati personalmente da lui.

    %@#>C#%# 3#)# P utta la pianta è fortemente tossica. #n medicina si usano le foglie ed i frutti. Contiene !lcaloidi: la coniina, la conidrina, la pseudoconidrina, la metilconicina e la coniceina. La coniina è lDalcaloide pi"ttivo, svolge unDazione curarica paralizzando le terminazioni dei nervi motori, e successivamente i centri midollari.

    LDazione esercitata dagli altri = alcaloidi non è ancora ben conosciuta. Le foglie contengono inoltre esperidina.arotina, un olio essenziale, potassio e magnesio, i frutti contengono acido acetico, malico, caffeico. amido, resine,

    ostanze peptiche ed un olio essenziale differente da +uello delle foglie.

    3E#?># 3@-3C?L?#C$ P Le propriet& calmanti della Cicuta erano considerate utili in moltissime malattie. Qtata consigliata nelle nevralgie, tetano. epilessia, tosse canina, corea, asma, tossi convulsive. spermatorrea,

    ninfomania e per calmare i dolori del cancro. %er via esterna, sotto forma di cata plasmi, di empiastri o pomateS eraprescritta contro i tumori del seno, le ulcerazioni fungose, le adeniti cervicali, lDimpetigo, lDerisipela, le ulceri sifilitiche,cc.

    -?A# AD#-%#? P Q una droga da usare con la massima cautela per la sua tossicit&. La tintura si consigliava alladose di 10=0 gocce e lDalcolaturo di 0,0!0,F0 g. %er via esterna si applicano cataplasmi di foglie fresche contuse o lapomata preparata con ! g di estratto e 0 g di sugna.

    >?3 P BnDaltra ombrellifera velenosa, che s medici del -edio vo confondevano con la Cicuta maggiore è laCicuta virosa L. chiamata volgarmente Cicuta ac+uatica o Cicuta minore, pianta ac+uatica con il fusto cilindrico cavo,non pruinoso come +uello della Cicuta maggiore, alto 0.!0 1,!0 m. Le parti aeree hanno odore e sapore simile a+uello del sedano e del prezzemolo. Le foglie sono grandi con un lungo picciolo tubolare divise in fogliolineanceolate, dentate, mucronate. ## rizoma grosso, fusiforme è cavo e diviso in vane concamerazioniS geme al taglio unatice giallastro, acre. #l suo avvelenamento differisce da +uello della Cicuta maggiore perchJ comincia con crisipilettoidi e tetaniche. Q una pianta piuttosto rara. cresce nei luoghi ac+uitrinosi, nelle risaie della Lomellina, nel lago

    di 3lserio, nel -antovano ecc. 3nche lD3ethusa cnapium L., chiamata volgarmente Cicuta aglina o rba aglina,pianta erbacea annua. fetida, con fusto alto 200 cm striato rossiccio. con foglie molli, bitripennatosette a segmentiovali lanceolati, incisi in lobi lanceolatilineari, con fiori bianchi raccolti in ombrelle di !12 raggi, gode fama dipianta velenosa. La sua tossicit& è al+uanto dubbia e non ancora bene dimostrata.

    ius+uiamo >ero

    gius+uiamo

    >ome scientifico: $oscamus niger L..'inonimi: $oscamus pallidus 7aldst. T Uit. eR 7illd.S $oscamus auriculatus en.S $oscamus bohemicus.7.'chmidt.>ome comune: /#> )3@# L#>B

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    amiglia:

    'olanaceaeAescrizione Notanica: %ianta erbacea annuale o perenne alta dai =0 ai H0 cm, pelosovischioso e fetida. Le foglie sonolaccide, dentatosinuate, picciolate alla base e sessili lungo il fusto, spesse e pelose. # fiori pentameri sonombutiformi, di colore giallastro con una fine reticolatura violetta che li rende inconfondibili, riuniti in breve racemollDapice del fusto, allDascella di una brattea ben sviluppata. #l frutto è una pisside.

    >ella regione mediterranea è presente anche la specie $oscamus albus L. che si distingue dal precedente per avereoglie tutte picciolate e fiore giallo senza reticolo violaceo.$abitat: Eone ruderali, diffusa in tutta lDuropa, lD3frica 'ettentrionale e lD3merica 'ettentrionale.ioritura: state /iugno, 3gosto.

    %arte utilizzata: #n medicina le foglie, in magia foglie e semi.

    @accolta:

    3 maturazione del frutto per i semi, in +ualsiasi momento le foglie.

    %rincipio attivo principale: 'copolamina o #oscina /alcaloide: come lD3tropina /vedi -andragora, impedisceinterazione tra lDacetilcolina e i recettori muscarinici. 3 dosi efficaci provoca sonnolenza, amnesia, allucinazioni,blocco della secrezione, blocco della vasodilatazione, simpaticolisi, tachicardia, nausea, vomito e, a dosi eccessive,oma e morte.

    3ltro composto presente in +uantit& è la $oscamina, alcaloide isomero levogiro dellD3tropina, ha praticamente glitessi effetti sopra descritti.

    Le droghe citate sono contenute in +uantit& non significative ai fini dellDestrazione. li utilizzi, ormai in disuso,prevedevano effetti sedativi e antispasmodici, efficaci nella cura dellDasma.l ius+uiamo trova ancora uso nelle preparazioni omeopatiche come antitussivo, nelle infezioni di occhi e orecchie,

    mal di denti, convulsioni e isterismo.Curiosit&:

    l nome ius+uiamo significa letteralmente *fava di porco, per il fatto che il suo veleno non ha effetto sui maiali.ra le solanacee gi& trattate, il ius+uiamo è +uella con la concentrazione minore in alcaloidi, +uindi in tempi antichira pi" facilmente dosabile e trovava largo impiego in farmaci analgesiciS +uello che lo rendeva prezioso, tuttavia, eral suo utilizzo come antiasmatico, sottoforma di sigarette.

    >el tardo medioevo si preparavano pozioni e unguenti che se usati davano allucinazioni e la sensazione di volare, per+uesto il gius+uiamo è ritenuto ingrediente del famoso unguento delle streghe.

    Celti la consideravano sacra al dio Nelenus, divinit& della luce, uno dei maggiori e pi" influenti tra gli Aei antichiS+uesto la lega fortemente alla festivit& di Neltane. 'acra a iove, se utilizzata il gioved( nellDora diurna di iove nelleoperazioni occulte, apporterebbe illuminazione /+ui il collegamento con Nelenus e prosperit&.Curiosi incantesimi sono stati scritti nella farmacopea cin+uecentesca: un filtro composto da gius+uiamo,$ermodactlus tuberosa e solfuro di arsenico naturale era creduto capace di uccidere istantaneamente un caneabbioso, o di far esplodere un calice dDargento se versato al suo internoS se mischiato al sangue di lepre, e posto nella

    pelle della lepre stessa, poteva essere usato per attirare e catturare altre lepri.Bsi -agici: 3ttenzioneW D una pianta tossica e non va -3# ingerita. -aneggiare con cautelaW li usi si limitano allapura simbologia, non va mai bruciata, pestata al mortaio, tenuta sulla pelle. ssendo sacra alle divinit& della luce edella prosperit&, nonostante il potere velenoso, pu5 essere usata nei rituali di prosperit& e di crescita spirituale,ottoforma di sacchettino o talismano.

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    ruppo: Btente-essaggi: 1.;;H@eputazione: G19%rovenienza: oltre i confini del mondo.......

    'tato:

    >oce moscata

    vrHpec

    La noce moscata è una delle spezie pi" note ed apprezzate, dato che il suo caratteristico sapore caldo acre si sposa allaperfezione con pietanze a base di latte e formaggio, purJ, selvaggina, salse, brodi, verdure /soprattutto spinaci,sparagi e funghi e pasta.

    La noce moscata è data dai semi di -ristica fragrans, un albero sempreverde originario delle isole -olucche, oggimpiamente coltivato nella stessa #ndonesia, nelle 3ntille, nella -alesia, nellDisola di renada ed in varie regioniropicali. # frutti di +uestDalbero hanno forma simile ad albicocche e racchiudono un seme che per il suo aroma similel muschio è stato chiamato ed è tuttora noto come noce moscata. #n commercio è possibile reperire sia i semi interi,

    da grattugiare al momento dellDuso per non disperderne lDaroma, che la polvere, meno preziosa anche dal punto di vistaorganolettico. #l tegumento che avvolge i semi viene allontanato e costituisce il macis, una spezia con simili usigastronomici.

    %ropriet&, usi ed effetti collaterali della noce moscata

    3 dosi elevate, superiori ai 29 grammi /in relazione alla sensibilit& individuale, alla taglia corporea e allDet&, la nocemoscata provoca febbre, nausea e vomito, notevole eccitazione nervosa, fino a gravi disturbi psichici. Iuesta speziapresenta infatti unDattivit& inibente le monoaminossidasi /enzimi coinvolti nella degradazione di neurotrasmettitoriccitatori come la serotonina e le prostaglandine /mediatori della risposta infiammatoria. li effetti allucinogeni

    vengono ricondotti alla presenza di due composti attivi: la miristicina e lDelemicina, le cui strutture chimiche sonomolto simili a +uelle delle amfetamine di sintesi, anche se gli effetti ricalcano pi" da vicino +uelli dellDL'A.%articolare cautela nellDuso di noce moscata durante la gravidanza /concessa a piccole dosi e negli individui in terapiaon psicofarmaci /come gli #nibitori delle -ono3mino?ssidasi.

    3 causa dei numerosi effetti collaterali che si manifestano ad alti dosaggi, la noce moscata non trova grosso spazionella moderna fitoterapia. 'econdo la medicina popolare, invece, la spezia per le sue propriet& stimolanti, astringenti,edative e carminative è utile come stimolante dellDappetito, incluso +uello sessuale, e come tonico contro latanchezza e lDastenia fisica. 'e ne descrivono anche propriet& antisettiche utili contro le infezioni intestinali edlcune forme di diarrea mentre lDazione carminativa della noce moscata la renderebbe utile per evacuare lDariaccumulata nello stomaco e nellDintestino.

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    ltri cereali secondari, soprattutto in Nasilicata, Calabria e nelle zone interne della 'icilia e della %uglia. #l grano eradestinato allDesportazione e alla tavola dei proprietari terrieri. Aocumenti sanitari, veterinari e agricoli attestano lapresenza dellDergotismo tra le comunit& rurali povere ed emarginate, numerose sono le tracce della malattia nel folKlore nella religiosit& popolare. LDordine antoniano, deputato alla cura delle ZepidemieZ, è presente con una notevole

    diffusione capillare in tutto il meridione italiano fin dal [### secolo.X2Y

    >el 19!F Louis @enJ ulasne chiarisce il complesso ciclo riproduttivo del fungo e nel 1;=F il chimico svizzero 3lbert$ofmann scopre gli importanti effetti allucinogeni di alcuni alcaloidi contenuti nellDergot, in particolare dellDacidoisergico e del composto di sintesi suo derivato, la dietilamide dellDacido lisergico /L'A. Casi di ergotismo sono

    documentati a -ilano nel 1H;! a orino nel 1H;9S lDultimo caso documentato in uropa risale al 1;!1 nella citt&rancese di %ont'aintsprit, dove pi" di duecento persone furono affette da strane allucinazioni, sonnolenza e altridisturbi per aver mangiato pane contaminato, e cin+ue di esse morirono. #l caso di %ont'aintsprit comun+ue non ètato definitivamente imputato ad avvelenamento da ergot in +uanto alcuni esperti hanno sollevato lDipotesi suffragata

    da dati scientifici che lDavvelenamento sia invece imputabile a contaminazione da mercurio.

    ?ggi un severo controllo delle farine impedisce il ripetersi di casi del genereS non infre+uente invece è il caso dintossicazioni da parte di animali, essendo i foraggi meno controllati.

    >el 1919, la segale cornuta è stata introdotta nella pratica ostetrica e da allora gli studiosi hanno catalogato i cin+uantalcaloidi presenti, in tre gruppi fondamentali: il primo è +uello dellDergotamina, che è utilizzabile per la cura

    dellDemicraniaS il secondo è +uello ergotossinaS il terzo è invece +uello dellDergometrina, che stimola la muscolaturauterina e che viene indicata per regolare le contrazioni uterine postpartum e nelle endometriti

    C$# >?> '3 C?-%@>A@ B>? 'B3@A?,>?> %?@3D C3%#@ LB>$ '%#3E#?>#

    -% mail op>imuevie8 post #nviato il: !uovo-ondo nel [)##\ sec. è diffusa nelle aree temperate dell’intero continente americano. 'uffruticosa perenne, dal forte enconfondibile aroma canforato, sempreverde, alta fino a !0 cm con radici fusiformi, robusta e fibrosa ha fusti legnosilla base. $a foglie oblungolanceolate verdastre e rugose sulla parte superiore e biancastre nella parte inferiore. # fiori

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    ubolosi, azzurro violacei, sono raccolti in spicastri apicali che compaiono tra aprile e maggio, sono ermafroditi evengono impollinati dagli insetti. #n #talia è spontanea e ampiamente coltivata in tutto il territorio.

    $abitat:

    resce nei luoghi aridi e fra le pietraie fino ai !00 m slm.

    %ropriet&:

    e propriet& aromatiche sono date dall’olio essenziale che le conferisce anche il particolare odore. ’ un ottimo tonico, antispasmodica e diuretica, si usa nei casi di astenia, per i disturbi epatici, per le infezioni delle vie respiratorie, neiasi di asma e ipotensione. %er le sue doti antisettiche cura stomatiti, laringiti e affezioni della bocca.

    'toria, mito, magia:

    l suo nome deriva dal latino *salvus ] salvo o *salus ] salute che stanno ad indicare le sue innumerevoli virt". Bnelebre detto dei medici medievali della 'cuola di medicina salernitana cos( recita: cur moriatur homo, cui salviarescit in horto^ Come pu5 mai morire l’uomo nel cui giardino cresce la salvia^ fu proprio la 'cuola medica di

    'alerno, la pi" famosa nel -edio vo depositaria della conoscenza medica ad aver dato a +uesta pianta il nome di'alvia 'alvatriR / salvia che salva. Bn famoso proverbio inglese consiglia: chi vuol vivere a lungo deve mangiare la

    alvia in maggio. La leggenda narra che durante la terribile peste che colp( olosa nel 1F0, +uattro ladri, non tenendoonto del rischio di contagio, entravano nelle case degli appestati, moribondi o morti per depredare le loro ricchezze.3rrestati furono condannati all’impiccagione. Bn giudice intelligente e curioso si era per5 chiesto come facevano anon essersi contagiati, nessuno dei +uattro. Li interrog5 promettendo loro la grazia se avessero rivelato l’interessanteegreto. # ladri risposero che due volte al giorno si bagnavano i polsi e le tempie con un macerato di varie erbe, tra cuialvia, rosmarino, timo e lavanda. Che da +uel giorno prese il nome di aceto dei +uattro ladri.

    -a i registri del parlamento della citt& riportano che dopo aver appreso la ricetta, i = ladri furono, comun+ue,mpiccati. Bn secolo dopo, nel corso di un’altra epidemia, sempre causata dalla _iersinia %estis, nell’anno 1H20 a

    -arsiglia, altri ladri depositari del segreto, ma pi" fortunati dei colleghi tolosani, furono sorpresi, sottoposti a giudizio liberati in cambio della formula segreta che fu trascritta nel museo della vecchia -arsiglia. #l Codice Bfficiale

    rancese del Corpo -edico ufficializz5 nel 1H!9 lM3C? A# = L3A@#, aggiungendo: cannella, acoro aromatico edglio dato che alcuni guaritori conoscevano altre composizioni, era utilizzato con successo per preservarsi dai contagionsiderato un disinfettante, detergente ed utilizzato anche in caso di sincope, ma scomparve dal Codice nel 199= con’avvento della -edicina -oderna. La ricetta, elaborata poi con l’aggiunta di altri ingredienti dall’erborista rmanno

    )alli è la seguente: mettere in un vaso un cucchiaio di foglie di salvia triturateS un cucchiaio di foglie di rosmarinoriturateS un cucchiaio di foglie di timo o serpillo /timo selvatico triturateS un cucchiaio di foglie di fiori di lavandarituratiS uno spicchio d’aglio schiacciato. Iueste le erbe usate gi& nel medioevo. 'i possono aggiungere: un cucchiaio

    di foglie di noce triturateS un cucchiaio di foglie di alloro triturateS un cucchiaio di chiodi di garofano schiacciatiS unatecca di cannella schiacciataS un cucchiaio di lichene islandico trituratoS un cucchiaio di ginepro /ramoscelli e baccheriturato. 'i ricopre il tutto con 1 litro di buon aceto bianco o rosso, si macera per sette giorni e infine si filtra. Iuestoceto ha propriet& antisettiche, da solo contiene sette propriet& di antibiotici. 'e preparato a freddo pu5 essereonservato a lungo. ’ utile per prevenire le malattie virali ed epidermiche /due gocce ai polsi e alle tempie mattino eera come i famosi ladri. >el caso di malattia si pu5 assumere un cucchiaino di aceto diluito in ac+ua F volte al

    giorno. 'ono indicati anche i pediluvi diluendo ` bicchiere di aceto antisettico in due litri d’ac+ua. ?ggigiorno, leapacit& curative di tutti i componenti sono riconosciute: antisettiche, antibatteriche, antivirali, antimicotiche,ntinfiammatorie, vermifughe, carminative, calagoghe, febbrifughe, insettorepellenti, antiveleno, stimolanti, vulnerarie bechiche. Bna leggenda cristiana invece, narra perchJ a +uesta pianta venissero attribuite tante virt": +uando la 'acra

    amiglia fugg( in gitto, solo la umile piantina di salvia accett5 di nascondere es" Nambino dalla vista dei soldati,llora la -adonna la bened( e gli fece dono delle sue +ualit& terapeutiche. ssa rientrava tra le erbe che gli antichi

    gizi usavano per l’imbalsamazione e le attribuivano la propriet& di rendere fertili le donne e la usavano contro lapeste. ra considerata afrodisiaca tanto che la regina Cleopatra ne avrebbe fatto uso per con+uistare gli uomini. # reci

    vietavano l’assunzione di vino, estratti e bevande a base di salvia per evitare l’effettodoping. eofrasto della piantadiceva che respinge i mali della malattia e della vecchiaia. %resso i romani era considerata sacra e simbolo di vita,veniva utilizzata come panacea universale e la usavano anche per regolare i cicli mensili delle donne /credenza ineguito fondata dalla scoperta di un estrogeno che regola la fecondit&. ssi organizzavano un evento importante alempo della raccolta, che avveniva sempre con attrezzi di metallo pi" nobili del ferro. %linio la raccomanda contro i

    morsi di serpente e scorpioni purchè non fosse infettata. 3lla salvia sono sempre stati riconosciuti poteri particolari: leue foglie secche bruciate come incenso purificano gli ambienti e le persone che vi dimorano e proteggono da influssi

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    negativi, gli indiani d’3merica la usano durante le cerimonie sacre. >el -edio vo si credeva avesse il magico poteredi donare all’uomo la longevit& e la saggezza. 'i usa per tutte le attivit& che riguardano la fortuna, la buona salute, laaggezza, la longevit&, la protezione la guarigione e la realizzazione dei desideriS occorre polverizzarla e mescolarlalle candele gialle preferibilmente di mercoled( e di luna crescente. Le foglie di salvia elaborate secondo precisi rituali

    venivano utilizzate per difendersi dagli incubi notturni.

    3lcuni detti popolari vogliono che nelle case dove la salvia cresce bella e forte sia la moglie a spadroneggiare, mentree la pianta di salvia che si ha nel giardino muore gli affari andranno male. >el )eneto si dice che +uando muore laalvia nell’orto muore anche il padrone di casa se non è gi& morto. 'i ritiene che come il rosmarino stimoli la memoria

    sia utile per il cervello, un tempo era anche usata per alleviare le emicranie. 3i fiori della salvia è attribuito ilignificato di salvezza ispirato ovviamente dalle molteplici propriet& medicinali.

    %iccole perle:

    )ino di salvia: mettere in un lt di vino rosso F0 gr di foglie di salvia e lasciar macerare per H giorni , dopo di cheiltrare e conservare in bottiglia. 'i consiglia di berne due bicchierini al giorno come digestivo, tonico e antireumatico.

    nfuso: un gr di foglie di salvia in 100 ml di ac+ua bollente, lasciare in infusione per dieci minuti, berne una tazzina algiorno, se si vuole si pu5 aggiungere miele e scorzetta di limone, contro l’asma e la tosse.

    %er le gengive arrossate e per le affezioni della gola fare sciac+ui e gargarismi con l’infuso.

    rappa alla salvia: alcuni rametti di salvia freschi, un /1 litro di grappa e !0 grammi di miele. -acerare per 20 giornirametti di salvia in 1?> %?@3D C3%#@ LB>$ '%#3E#?>#

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    Caratteristiche: è una pianta erbacea perenne, che appartiene alla am. Aelle #ridacee. 3lta dai 20 ai !0 cm possiede unbulbo tubero da cui si sviluppano in autunno le foglie e i fiori violetti.

    La spezia si ottiene dagli stimmi filiformi del fiore, che vengono raccolti a mano. ?riginario probabilmente di Creta eoltivato inizialmente in 3sia -inore, oggi lo zafferano viene prodotto in 'pagna, rancia, #talia, urchia, #ran,

    -arocco e Uashimir.

    $abitat: ’ una pianta bulbosa precocissima che cresce nei boschi radi e molto fertili, i prati concimati e i pascoli,dove pu5 godere di un po’ di sole. iorisce gi& a febbraio e produce fiori violacei e bianchi con la gola gialla.

    'toria, Leggenda, mito, magia:

    3pprezzato come aromatizzante e colorante da oltre =000 anni, lo zafferano è la spezia pi" costosa che esiste almondo: occorrono 1!0.000 fiori e =00 ore di lavoro per produrre 1 Kg di droga secca.

    l suo nome deriva dall’arabo za’ faran /che è giallo, in relazione al colore che dava ai cibi e alle stoffe.

    l croco, fiore infero è collegato alla sfera funeraria fin dall’epoca micenea, esso veniva impiegato per utilizzi sacri,

    ome ci è testimoniato da 'tazio, che documenta l’uso di bruciarlo nel rogo dei personaggi pubblici pi" eminenti. #nelazione ad cate, esso viene nominato come uno dei fiori raccolti dalla gi& citata UirKe nel giardino incantato delladea. Iuesta maga appartiene alle tradizioni mitiche delle primitive culture mediterranee: essa è figlia del 'ole eignora delle piante, dalle +uali trae gli elementi per la preparazione dei suoi filtri portentosi. #l fiore in +uestione,nfatti, pu5 sortire anche effetti afrodisiaci e addirittura letali, diventando un potente venenum, termine

    proverbialmente associato alla magia assieme a +uello di philtrum e a +uello di carmina, le parole magiche, come+uelle /hecateia carmina ricordate da ?vidio.

    @iguardo al suo uso sacrale, c’è da ricordare infine l’associazione del croco al culto di 3rtemide e di 3pollo /entit&he, come abbiamo gi& sottolineato, erano in stretta relazione simbolica con cate, di cui adornava gli altari durante iiti celebrati in suo onore a Cirene. Iui è importante, tuttavia, mettere in evidenza il suo legame con la morte o, per

    meglio dire, lo stretto rapporto terra 6 morte vegetale, tipico delle culture agrarie. La stessa origine mitica del crocusativus si ricollega alla sfera semantica della morte: secondo la tradizione pi" accreditata, esso è nato dal sangue di

    UroKos, *l’eroe del Croco, ucciso involontariamente da $ermes mentre giocava al disco. 3 conferma di +uantoppena detto, esso si associa anche a un culto tombale che aveva luogo nel corso dei misteri eleusini. #l suo colore siega invece al mondo femminile: ?vidio descrive come giallo zafferano la veste del dio $men che presiede ai riti

    nuziali. 'ar& dello stesso colore il drappo degli officianti delle cerimonie funerarie: si riconferma nuovamente ilegame tra l’unionegenerazione /matrimonio e la morte /funerale.

    %ropriet&:

    Lo zafferano possiede particolari propriet& analgesiche, digestive, sudorifere, calmanti e carminative. 'volge unabenefica attivit& contro la depressione, stimola la circolazione, cura i disturbi urinari e digestivi, in Cina viene usatoper curare le malattie del fegato.

    Btilizzo:

    %er fare un profumo allo zafferano occorre mettere in una bottiglia di vetro con tappo !0 ml di alcool etilico e ==gocce di olio essenziale di bergamotto, 1! gocce di olio essenziale di limone, = gocce di olio essenziale di curali, 1goccia di olio ess di lavanda, 1 goccia di olio essenziale di rosmarino e 2 pizzichi di zafferano. 3gitare prima dell’uso.

    C$# >?> '3 C?-%@>A@ B>? 'B3@A?,>?> %?@3D C3%#@ LB>$ '%#3E#?>#

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  • 8/18/2019 Erbario piante

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    ruppo: Btente-essaggi: 1.;;H@eputazione: G19%rovenienza: oltre i confini del mondo.......

    'tato:

    l ciclamino

    292Fao

    Caratteristiche:

    originario della recia, del -edio ?riente e dell’3frica, il ciclamino deve il suo nome dal greco KKlos, che significaerchio, per il particolare movimento dello stelo.

    $abitat:

    Cresce nei terreni ricchi di humus dei boschi, nei luoghi freschi, vicino ai torrenti e tra le rocce. Li puoi trovare neiboschi di lecci delle nostre regioni meridionali #l ciclamino è una pianta che cresce allo stato spontaneo in tutti i %aesihe si affacciano sul bacino del -editerraneo, ed anche in %aesi molto lontani come la 'omalia e l’#ran.

    l tubero di +uesta pianta è tossico.

    iorisce alla fine di gennaio e febbraio.

    'toria, leggenda e magia:

    econdo un’antica leggenda /cos( narra %linio il )ecchio, i luoghi in cui viene piantato il ciclamino sarebbero immunida malefici e filtri nefasti. Cos( si attribu( a +uesto fiore la propriet& di guarire dal morso dei serpenti. 'econdo alcunira sacro ad cate, divinit& dell’oltretomba, che presiedeva ad incantesimi e magie. #l ciclamino vivo influenza i centri

    di energia vitaleS tenendo +uesta pianta nella propria casa si avranno grandi benefici per l’ispirazione e la sicurezza diJ.

    n epoca cristiana la pianta divenne attributo di -aria, dove le macchioline rosse che spesso sono all’interno del fioreimboleggiano il suo dolore per la morte del iglio sulla croce.

    l profumatissimo ciclamino, analogamente alla -andragora, è detta *%ianta di cate o *%ianta del diavolo,ottolineando come cate sia spesso vista, erroneamente, collegata ad un’entit& negativa come 'atana che è statanventata dal cristianesimo e, +uindi, molto successiva alla nascita di cate. ’ una pianta nota fin dall’antichit&. Laua bellezza e le sue forme avevano gi& colpito la fantasia degli antichi, i +uali elaborarono su di esso molte leggende,he si sono tramandate fino ai nostri giorni.

    li antichi greci attribuivano al ciclamino una valenza magica per la forma tondeggiante del tubero e per la tendenzadel gambo del fiore ad attorcigliarsi a spirale +uando il fiore è fecondato. li antichi greci *leggevano in +uesteorme *circolari una affinit& con il cerchio, inteso come figura magica perchè rappresenta l’universo, nel suo eternoiclo di rinnovamento. Aun+ue, una pianta con +uella forma diventava una pianta dalle virt" magiche. #l nome stesso

    del ciclamino si ispira a +uesto aspetto *magico, deriva dalla parola greca KKlos, cerchio.

    La leggenda pi" famosa sul ciclamino ci è stata tramandata da alcuni scritti di un famoso naturalista greco, eofrasto,

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    vissuto nel ### secolo a.C. 'econdo eofrasto, il ciclamino propiziava l’amore e la sensualit&. %robabilmente eofrastoveva ricondotto la forma rotondeggiante e compressa ai poli del tubero all’utero femminile, associando cos( la piantal concepimento. Iuesta credenza risultava inoltre rafforzata da una antica usanza, +uella di adornare la camera dei

    giovani sposi con piccoli mazzi di +uesto fiore, in chiaro augurio di fertilit&.

    l ciclamino aveva colpito l’attenzione dei suoi antichi osservatori anche per un altro motivo: è una pianta velenosa.>el tubero del ciclamino è presente un glicoside chiamato ciclamina, velenoso per l’uomo, ma non per alcuni animali.3nzi, il tubero di ciclamino è noto anche con il nome di pamporcino perchè è particolarmente appetito dai maiali. Lapresenza del veleno ha contribuito ad alimentare la leggenda del ciclamino come pianta dalle virt" magiche. #nfatti,

    nell’antica recia il ciclamino era sacro ad cate, divinit& lunare delle magie e degli incantesimi. 'i era soliti piantare+uesti fiori intorno alle abitazioni perchè si credeva che proteggessero dai malefici, e si usava l’estratto di ciclaminoome rimedio contro il morso dei serpenti velenosi.

    Iuesta doppia valenza del ciclamino, pianta di indiscutibile bellezza ma velenosa, pianta di vita e di morte, ha fatto s(he il ciclamino, nel linguaggio dei fiori, simboleggiasse la diffidenza.

    Bna volta i contadini mettevano a cuocere sulla brace il tubero del ciclamino incavato e riempito d’olio, che poiusavano per calmare il mal d’orecchie. #l tubero torrefatto perde la sua tossicit, fornisce fecola usata come sostanzalimentare per animali. Iuesta un tempo era utilizzata perfino dall’uomo, per +uesto la pianta era anche detta panerreno.

    -odificato da morgana19; '3 C?-%@>A@ B>? 'B3@A?,>?> %?@3D C3%#@ LB>$ '%#3E#?>#

    -% mail opa fattucchiera

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  • 8/18/2019 Erbario piante

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    l sorbo selvatico

    s20cH

    Caratteristiche: un albero di media grandezza /101! metri al massimo, le foglie sono variabili, perchJ esiste in diverse speciemontano, domestico, degli uccellatori, ma i fiori sono invariabilmente bianchi e profumatissimi, le bacche rossoorallo a forma di minuscole mele maturano a settembre, ma restano intatte fino ad inverno inoltrato e per +uesto ilorbo simboleggia la rinascita della luce dopo le tenebre del solstizio4 un’aurora invernaleW

    $abitat:

    resce nei boschi di latifoglie caldi, asciutti ed assolati dalla pianura alla fascia montanaS

    %ropriet&:

    gli erboristi d’un tempo lo usavano contro le coliche, per l’elevato contenuto di acido malico, inoltre combattevafficacemente lo scorbuto. 3nche la corteccia, raccolta in primavera e seccata al sole, era usata come febbrifugo,ntireumatico ed astringente. ?ggi si usano soltanto i frutti.

    'toria, mito, leggenda e magia:

    l suffisso *aucuparia deriva dal termine latino *aucupio ovvero uccellagione in +uanto i cacciatori usano i frutti del'orbo per attirare gli uccelli che ne sono ghiotti. #nfatti, in autunno, il sorbo diventa meta di passeri, tordi e merli chevengono a *riempire i loro stomaci.

    >ell’alfabeto ?gham il sorbo è simbolo di rinascita e protezione contro la negativit&. 3iuta contro gli attacchi magici ea negativit&, l’invidia e la gelosia e protegge anche dalla paura. ’ utile per ricavare discernimento ed ispirazione pere nostre azioni. L’animale totemico a lui collegato è il -@L?. Conosciuto gi& in epoca romana e descritto da %liniol sorbo è una pianta caratteristica dell’ambiente mediterraneo. ’considerato efficace contro gli spiriti del male, dice

    un antico proverbio: *sorbo selvatico e filo rosso fan correr le streghe a pi" non posso.

    >ella costruzione delle zangole si usava legno di sorbo per essere sicuri che fate e streghe non sorvegliassero il burro.cavalli stregati si possono sempre domare con una frusta di sorbo. #l pi" efficace è considerato il sorbo volante, una

    pianta le cui radici non crescano nel terreno ma per esempio nelle spaccature di una roccia o sui rami di un altrolbero.

    sso occupava un posto speciale negli oracoli dei druidi, impiegavano fuochi del suo legno per evocare spiriti che poiobbligavano a rispondere alle domande sparpagliando bacche di sorbo su pelli di toro appena scuoiati. ra conosciutanche una forma di divinazione che interpretava il significato di rametti rovesciati su una pelle di toro ben tesa, da cuil detto irlandese *camminare sui rami della conoscenza per significare che si è tentato il possibile per ottenere

    un’informazione.

    >el calendario dei Celti il 'orbo dava il nome al mese che andava dal 21 ennaio al 1H ebbraio e che in gallese erahiamato *Cerdinene oppure *Luis in irlandese. # Celti lo consideravano l’albero dell’3urora dell’anno, in cuiadeva la *festa del latte /#mbolc, poichJ la celebrazione coincide con il primo fiorire del latte nelle mammelle delle

    pecore, circa un mese prima della stagione della nascita degli agnelli. Iuesto sottile segnale di ritorno della fertilit& eral primo di una serie di eventi che annunciavano il rifiorire della vita sulla terra e, per la trib", segnava l’urgenza diominciare un nuovo ciclo di attivit&. Iuesta è la festa pi" intima e raccolta dell’intero anno sacro: all’interno delle

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    palizzate che circondano il villaggio, chiusi nelle capanne coperte di neve, raccolti intorno al fuoco caldo e crepitante,Celti ascoltavano le storie del proprio clan, rendevano omaggio alla Aea e si preparavano al risveglio del mondo.

    ornando al nostro sorbo va detto che Celti ermani lo univano alla mela come nutrimento per gli dei e secondo iinni era l’albero della vita ed ospitava la ninfa %ihlaatar. #n rapporto con le potenze invisibili, il sorbo poteva ancheproteggere efficacemente da +uelle malvagie e +uindi era usato come amuleto contro i fulmini ed i sortilegi. >elomanzo irlandese *La razzia della mandria di raoch le bacche di un sorbo magico, custodite da un drago, hanno la

    virt" nutritiva di nove pasti, risanano le ferite ed aggiungono un anno alla vita d’un uomo. >ell’antica #rlanda prima diombattere i druidi accendevano fuochi con legno di sorbo, appunto ed invitavano cos( gli antichi spiriti del gruppo a

    prendere parte alla battaglia. Col suo legno si scolpiva una piccola mano, detta di strega, che serviva a scoprire i

    metalli nascosti sotto terra, ma anche manici di fruste, atte a dominare persino i cavalli stregati, e bastoni da pastori,he proteggevano il bestiame anche dalle epidemie. # suoi frutti dolci e leggermente astringenti sono ricchi di acidiorganici /tra cui l’acido sorbico è solo il pi" famoso, tannini, pectine e mucillaginiS si possono far seccare e duranoper tutto l’inverno. Bn tempo si mangiavano, si mescolavano alla pasta del pane, se ne ricavava una salsa daccompagnare alla selvaggina e servivano anche a preparare una bevanda a bassa fermentazione, simile al sidro, che in

    uropa centrale si produce ancora adesso. # @omani la chiamavano *cerevisia

    Bn antico proverbio cos( recita: * con il tempo e con la paglia, maturano le sorbe e la canaglia.

    ino alla fine dell’?ttocento i frutti del 'orbo, dopo un appassimento al sole, venivano aggiunti all’impasto del paneper ottenere una specie di dolce.

    ra un albero sacro perchJ gli dei si nutrivano dei suoi frutti.

    Bn pezzetto di legno di 'orbo, tenuto in tasca, è un ottimo talismano che ci protegge dai fulmini e dai sortilegi.

    marinai attaccavano dei blocchi del suo legno sulla chiglia della nave perchJ li difendesse dalla furia delle tempestemarine.

    %iccole perle:

    fare un infuso con un po’ di foglie di 'orbo in un litro di ac+ua bollenteS dopo 10 minuti filtrare e bere. ’ un ottimospettorante in caso di tosse

    togliere i semi da alcuni frutti di 'orbo ben maturi, macinateli con un passaverdura oppure schiacciateli bene con iebbi di una forchettaS la *pappetta ottenuta è un’ottima maschera per le pelli stanche

    fate bollire per circa un’ora alcuni frutti tagliati a +uarti e non privati dei semiS filtrate il li+uido ottenuto che viervir& per sciac+ui e gargarismi in caso di gola arrossata ed infiammata.

    Bso cosmetico: si produce una maschera di bellezza fatta con polpa di sorbe ben mature setacciate e commiste a farinausata +uale blando astringente e turgescente per i visi precocemente invecchiati e con piccole rughe.

    bucaneve

    2usKdnn

    Caratteristiche:

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    pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle 3marillidacee. ’ una pianta spontanea, che ha fusto eretto fino aventi cm, le foglie lineari, nastriformi, glauche, di colore verde bluastro si sviluppano solo nella parte basale dellapianta. #l fiore solitario ha petali bianchi con sfumature verdi all’interno. eneralmente spuntano tra la neve a gennaiomarzo. # frutti sono costituiti da legumi lineari e subcilindrici.

    $abitat:

    i trova facilmente nei prati umidi, negli incolti erbosi e nei boschi di latifoglie aperti dalla pianura fino alla zonamontana.

    %ropriet&:

    ome altre specie bulbose viene usato di rado a scopo medicinale anche se possiede particolari propriet& officinali.'volge azione cardiotonica, ma pu5 essere sfruttata raramente, per uso esterno favorisce la maturazione di ascessi,oruncoli e pustole ed è molto utile per eliminare le cipolle dei piedi.

    'toria, leggenda, mito e magia:

    l nome del genere deriva dal greco e significa *latte e fiore

    La leggenda narra che 3damo ed va nei loro primi giorni sulla erra camminavano oramai da molto tempo nel pienogelo dell’inverno. va era ormai scoraggiata al pensiero di passare tutta la sua vita in +uelle condizioni. 3 nulla valseroe attenzioni di 3damo, nJ la promessa di stagioni migliori fattale da un 3ngelo: va era pi" sconsolata che mai. ullora che l’3ngelo mandato dal 'ignore soffi5 su di lei dei fiocchi di neve comandando loro di trasformarsi in

    boccioli di speranzaS +uesti giunti a terra, si mutarono in bucaneve. va finalmente rincuorata riprese il cammino alianco di 3damo. Aa +uel giorno si dice che basta raccogliere un bucaneve nella prima notte di luna dopo la fine di

    gennaio per essere felici tutto l’anno.

    l bucaneve è anche chiamato *bicchiere della -adonna, perchJ si dice che un giorno di febbraio es" avesse sete.La -adonna and5 alla fontana ma la trov5 gelata e disse: * come far5 a dare l’ac+ua al mio bambino^ la terra udendoe sue parole, fece spuntare dalla neve un bel fiore bianco dal +uale la -adonna prese l’ac+ua e fece dissetare es".

    elleboro

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    Caratteristiche:

    L’elleboro, della famiglia delle @anuncolacee, è anche chiamata @osa delle nevi o @osa d’inverno e ha come veronome *$elleborus niger. #n #nghilterra è considerata il fiore natalizio per eccellenza. L’elleboro è una pianta erbaceaperenne rizomatosa, alta circa F0 cmS presente allo stato spontaneo nei boschi ombrosi calcarei, è diffusa come piantada giardino a fioritura invernale. Q costituita da foglie picciolate basali che permangono fino a dicembre. #n +uestoperiodo e fino a marzo circa, compaiono i fiori, grandi /diametro di 9 cm, di colore variabile dal bianco al rosa o alosso vinoso. 3 fine marzo, alla scomparsa dei fiori e delle foglie vecchie, appaiono le nuove foglie che danno origine

    nel periodo estivoautunnale a piccoli cespugli.

    $abitat: cresce nelle zone collinari, fino al piano montano, nei boschi di latifoglie e nei cespuglieti

    %ropriet&:

    %er il contenuto in composti cardioattivi /elleborina ed elleborigenina la cui azione danneggia il cuore, +uesta pianta èitenuta molto tossica sia per gli uomini che per gli animali. #l rizoma di +uesta pianta contiene una sostanza

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    narcotizzante che pu5 essere efficace nei casi di crisi di follia, tuttavia la sua somministrazione esige uno strettoontrollo medico.

    'toria, leggenda, mito e magia:

    La leggenda narra che durante l’offerta di doni al Nambino es", una pastorella vagasse in cerca di un dono da offrire,ma l’inverno era stato freddo e la poveretta non riusc( a trovare neanche un fiore da offrire. -entre si disperava, videpassare un angelo che intenerito dalle sue lacrime si ferm5, spolver5 un po’ di neve davanti a lei e apparvero delleandide rose, che la ragazza raccolse e port5 in dono al Nambinello. 'econdo un mito greco, -elampo, utilizzando

    ’elleboro, guar( dalla foll(a le figlie di %reto, re di irino. Mra bisogno dell’elleboro era un modo proverbiale perndicare un matto. La pianta è velenosa ed era usata dagli adepti nei riti esoterici e nelle notti del sabba. La realezione anestetica e narcotica del rizoma, dovuta alla presenza di un glucoside, l’elleborina, è simbolicamente associatalla capacit& della pianta polverizzata di rendere invisibili le persone.

    contadini riconoscevano virt" profetiche a +uesta pianta. Credevano infatti di poter +uantificare il raccolto in base alnumero dei ciuffi che essa presenta.

    C$# >?> '3 C?-%@>A@ B>? 'B3@A?,>?> %?@3D C3%#@ LB>$ '%#3E#?>#

    -% mail op>imuevie8 post #nviato il: H

  • 8/18/2019 Erbario piante

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    'pontanea nelle zone prealpine italiane, alta fino a 20 cm, diffusa in uropa >ord 3merica e 3sia.

    Cresce nei boschi freschi di latifoglie, ai piedi di alberi e arbusti, ma prospera tran+uillamente in giardino e, grazie alleue ridotte dimensioni, anche in vaso. La pianta è resistente sia alle alte sia alle basse temperature e sia ai freddintensi.

    %ropriet&:

    'embrano usciti da un libro di fiabe ma ingannano. #l candido mughetto dal profumo intenso è velenoso in ogni suaparte anche se contiene, tre glucosidi impiegati in medicina: la convallarina, la convallamarina, e la convallatossinaS+uest’ultima presente +uasi esclusivamente nei fiori, costituisce un energico cardiotonico, contiene glicosidiardioattivi, infatti, è usato in fitoterapia per le sue propriet& cardiotoniche, in preparati contro leggere debolezze del

    muscolo cardiaco. La polvere dei suoi fiori agisce come stimolante per gli starnuti. Le saponine esercitano un’azionetimolante sugli organi della digestione. # preparati devono essere usati solo dietro prescrizione medica o il controllo disperti. L’aroma di mughetto è molto usato in profumeria, anche se viene utilizzato prevalentemente +uello di sintesi.

    'toria, mito, magia:

    l nome botanico deriva dal latino lillium convallium, giglio delle valliS invece convallaria maalis significa di maggio.

    l nome -ughetto deriva dal francese -uguet. ’un fiore caro a -ercurio, il suo profumo ha il potere di rinforzare ilervello. 'econdo una leggenda cristiana i primi mughetti sarebbero nati dalle lacrime della madonna sparse ai piedidella croce, per +uesta ragione , con il loro colore verginale simboleggiano la purezza.

    ’ un fiore che, con il suo inebriante profumo, ha il potere di acuire la memoria. >el linguaggio dei fiori pu5 alluderella verginit&, , all’innocenza, alla felicit&.

    n rancia il primo maggio si porta all’occhiello per festeggiare la primavera, infatti, se passeggiate per %arigi in+uesto periodo dell’anno, vi verranno offerti per strada. #l suo fiore bianco, sempre in rancia, è sinonimo di un verouomo che ostenta troppo la sua raffinatezza, simile all’inteso effluvio che esso emana.

    'empre un’antica leggenda francese racconta che pi" di mille anni fa viveva un uomo chiamato Leonardo, talmentebuono che fu poi fatto santo. Bn giorno egli regal5 tutto il suo denaro e i suoi beni e si ritir5 a vivere in solitudine inuna valle nel folto della foresta. #n +uella valle viveva anche un drago di nome entazione, un mostro terribile, chessalii il santo ma +uesti lo scacci5.

    'an Leonardo e il drago combatterono battaglie terribili, ma ogni volta il drago ebbe la peggio, finchè lasci5definitivamente la valle. -a sul luogo di ogni battaglia successe una cosa strana, sul terreno dove erano cadute legocce di sangue di 'an Leonardo spuntarono dei fiori. Iuesti fiori, noti come mughetti, vennero chiamati gigli delleonvalli a ricordo delle battaglie di 'an Leonardo nella valle contro il drago.

    'i dice che l’usignolo a primavera aspetti le fioriture del primo mughetto per volare nel bosco a celebrare i suoi amori,monaci, invece, usavano adornare l’altare con il mughetto che chiamavano *scala per il paradiso per la particolareorma delle sue campanelle disposte come pioli di una scala.

    @egalo azzeccato per festeggiare guarigioni, riconciliazioni, nuovi incontri con vecchi amici, amori ritrovati.

    agrifoglio

    0+la;v

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    Caratteristiche:

    lbero a chioma stretta e conica, presenta ramificazioni regolari da giovane che diventano disordinate con l’et&, pu5aggiungere i 20 m di altezza. Le foglie sono lucide, lucenti persistenti in inverno, lunghe fino a 10 cm con apice e

    margini spinosi. # frutti sono bacche rosse larghe e polpose, molto appetite dagli uccelli ma velenose per l’uomo.

    $abitat:

    originario dell’3sia ?cc. e dell’uropa vive nei boschi foggio e di +uercia. L’agrifoglio è una specie spontanea

    dell’uropa centroccidentale con un vasto areale che va dalle coste atlantiche e mediterranee alle regioni costieredell’3sia -inore. 'i trova preferibilmente nelle regioni con clima oceanico, caratterizzate da piovosit& accentuata,imitata siccit& estiva ed escursione termica moderata, dove cresce in boschi umidi di latifoglie, con preferenza per ierreni acidi. #n passato si trovava spesso associato al tasso /aRus baccata a costituire una fascia +uasi continua sulle

    3lpi e sull’3ppennino al limite della faggeta. ?ra l’agrifoglio si concentra nei boschi medio montani delle nostreegioni centromeridionali e nelle isole, specialmente in +uerceti, boschi misti di leccio e caducifoglie e faggete. $aronco diritto rivestito da corteccia verdebruno scura. # fiori unisessuali, cioè solo maschili o solo femminili, sono

    portati da piante separate: l’agrifoglio è dun+ue una specie dioica e solo le piante femminili portano le drupe. ’ unapianta molto apprezzata per la sua eleganza e gli splendidi colori tanto che la raccolta eccessiva a scopo ornamentaleta mettendo in serio pericolo la specie. La fioritura avviene a maggiogiugno e la fruttificazione in agostosettembre.

    'toria, mito, magia:

    l nome latino della pianta, #leR a+uifolium /famiglia 3+uifoliaceae, deriva da acrifolium: acer]acuto e folium]foglia,n riferimento alle foglie spinose. Come i rametti di pungitopo /@uscus aculeatus, anche +uelli di agrifoglio venivano

    posti sulle corde alle +uali si appendeva la carne salata, per proteggerla dai topi: di +ui il nome comune di *pungitopomaggiore.

    L’3grifoglio è un albero dalla simbologia maschile, legato all’amore fraterno e alla paternit&. ra considerato, insiemell’dera e al )ischio, un potente simbolo di vita, per le sue foglie annuali e i suoi frutti invernali. >elle +uotidianit&eltica si pensava che l’3grifoglio fosse di aiuto e sostegno in ogni sorte di battaglia spirituale.

    Bna volta tanto Celti, Latini, reci ed truschi si ritrovano perfettamente d’accordo: l’agrifoglio protegge dal male egarantisce fecondit& e continuit& della vita. #n parte è un presagio ricavato facilmente dalle foglie spinose e coriacee edai frutti rossi che maturano nel cuore dell’inverno, per cui è sempre stato al centro delle feste invernali appunto, dai'aturnali romani al >atale cristiano. li truschi per5, come sempre, erano pi" precisi e la consideravano una piantapotente e pericolosa, vera e propria protagonista del bosco di confine della citt&, la famosa zona sacra che si stendevara le mura e l’abitato propriamente detto, ma per nessun motivo coltivata all’interno dei giardini domestici, forsenche perchJ i suoi frutti son velenosi per l’uomo anche se costituiscono un vero e proprio cibo invernale per gli

    uccelli. L’3grifoglio è simbolo di paternit& e amore fraterno ed è sempre stato considerato simbolo di vita. #l suo legnoveniva usato per costruire ottime lance facilmente bilanciabili nelle mani di un guerriero e precise nella direzione inui venivano scagliate. Contornate da cristalli di brina, le pungenti foglie dell’agrifoglio non hanno perduto il loro

    verde scuro e lucidissimo, e le bacche scarlatte fanno capolino nel diffuso biancore, trasmettendo calore, vitalit& ellegria. Iueste particolarit& hanno fatto di +uesto splendido albero un simbolo del 'olstizio d’#nverno, un inno allainascita imminente del 'ole caldo e luminoso, un augurio di gioia e buona fortuna per l’anno che deve venire. Le sue

    bacche soprattutto, anticamente erano viste come piccole eco del grande astro di cui si attendeva trepidanti il ritorno.%er +uesto, +ualche giorno prima del 'olstizio si usava regalare dei rametti di agrifoglio alle persone amate: essiappresentavano l’immortalit&, la sopravvivenza oltre la morte apparente, e avrebbero portato una piccola luce nel buio un po’ di calore nel gelo, insieme alla fortuna che proviene dai regni della natura sottili. # druidi appendevano rami digrifoglio nelle loro abitazioni per onorare con amore gli spiriti della foresta, e dopo di loro +uesta usanza continu5 adssere rispettata, con l’intento di allontanare sortilegi e fulmini, di propiziare la fertilit& degli animali e della terra, eoprattutto la protezione dalle presenze malevole e dalla sfortuna. Le spine appuntite delle sue foglie, infatti, mostranoenza alcun dubbio la sua funzione di difesa naturale, di combattivit& verso ci5 che è pericoloso o ostile, di reazione

    ttiva agli stati d’essere negativi. # fiorellini bianchi dell’agrifoglio, appesi alla maniglia della porta di casa, si credevaostacolassero l’entrata di persone o entit& dannose, e +uesta forza magica si pensava fosse ancora pi" forte e potente sea porta stessa fosse stata costruita con il suo legno duro e resistente. 'oprattutto durante le feste del 'olstizio e del

    >atale una simile protezione sarebbe stata auspicabile, dato che in tal periodo i folletti del bosco si sbizzarriscono eono molto pi" dispettosi del solito e si sbizzarriscono con i loro scherzi e le loro malefatte. Bn’altra propriet& magica

    dell’agrifoglio era +uella di ammansire gli animali selvatici e imbizzarriti, nonchJ +uella di rendere pi" dolce eopportabile il gelo dell’inverno, proprio come un piccolo 'ole che agiva in modi misteriosi, forse scaldando e

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    allegrando l’anima pi" che il corpo.Come albero simbolo del 'olstizio d’#nverno, l’agrifoglio è anche legato alla parte calante dell’anno, +uella che dalmomento di maggior splendore del 'ole porta al momento pi" buio e freddo. sso rappresenta il )ecchio dell’annopassato, il @e 3grifoglio dalla lunga barba bianca e dal sorriso radioso che porta i suoi regali a chi ha conservato in sJuno spirito bambino. gli, che a seconda delle tradizioni assume nomi diversi, non è altri che il dolce e caro Nabbo>atale, che proprio per non dimenticare le sue antichissime origini, ancora oggi porta tradizionalmente un rametto digrifoglio sul berretto. #n #rlanda, se si ricevevano rami d’agrifoglio prima del 'olstizio, +uesti venivano spazzati fuoriubito dopo il 'olstizio stesso, poichJ non era di buon auspicio conservare le cose dell’anno vecchio, ed inoltre in tal

    modo si spazzava via tutto ci5 che apparteneva al passato, potendo poi cominciare un nuovo ciclo pi" leggeri e con lo

    guardo rivolto non indietro, ma avanti a se. Come accennato, l’agrifoglio era connesso anche alla ortuna che potevapervenire dai regni sottili. Iuesta sua magica caratteristica compare in una delle antiche leggende irlandesippartenente al Ciclo di inn -c Cumhail, nella +uale si racconta che le tre figlie di Conanan possedevano tre fusiostruiti con il suo legno. 'u di essi le tre Aonne avevano posto matasse di filo fatato ed avevano filato la sorte di inn dei suoi guerrieri, provocando il loro imprigionamento e forse, con esso, una delle prove che essi avrebbero dovutouperare.n +uesto senso, l’agrifoglio risulta essere vicino alle sacre ilatrici del Aestino, nonchJ loro stesso strumento per

    determinare la sorte degli uomini posti sotto la loro protezione.'empre tra i celti, con il legno dell’agrifoglio si costruivano le lance e gli scudi dei guerrieri. 3nche in +uesto casoppaiono chiaramente le funzioni di attacco alle forze ostili e, al contempo, difesa da esse, esercitate dalla pianta e

    probabilmente resi ancor pi" potenti ed efficaci dai suoi influssi sottili.

    3nche i neonati potevano essere protetti da +uesto magico arbustoS per +uesto venivano spruzzati con l’3c+ua di3grifoglio, preparata come infuso delle foglie oppure come distillato.nfine, pare che un antico incantesimo usasse l’agrifoglio per attirare i desideri del cuore. 'e ne dovevano raccogliere

    nove foglie da una pianta non troppo spinosa, dopo la mezzanotte di un venerd(, nel pi" completo silenzio. Le fogliedovevano essere avvolte in un panno bianco, alle cui due estremit& si dovevano fare nove nodi. #l sacchettino andava+uindi riposto sotto al cuscino e ci5 che si sarebbe intensamente desiderato, poggiandovi sopra la testa, si sarebbepresto avverato.

    >el -edioevo era associato al diavolo, per via delle foglie spinose, ma in ogni altro periodo e presso ogni popolo èempre stato amato da tutti, perchJ le allegre bacche colorano i boschi in pieno inverno. i& per i Celti l’agrifoglio era

    una pianta sacra, ma in #talia la tradizione di usare l’agrifoglio a scopo augurale è arrivata grazie ai @omani che,on+uistata la Nretagna, scoprirono che i sacerdoti celti usavano la pianta per proteggere le persone dai disagi

    dell’inverno e per ammansire gli animaliS i @omani iniziarono a donarne i rami agli sposi novelli, come augurio e,durante i 'aturnali, ne tenevano ramoscelli come talismani, e li piantavano vicino alle case per tener lontani i follettihe, secondo la tradizione, amavano architettare molti scherzi in +uesto periodo, ne decoravano la casa nel periodo dei

    'aturnali. L’agrifoglio era la pianta sacra di 'aturno e veniva usato durante i 'aturnalia per rendere onore al dio. #omani erano soliti fare delle ghirlande di agrifoglio per decorare le statue di 'aturno. 'ecoli dopo, in Aicembre i primiristiani iniziarono a celebrare la nascita di es". %er evitare persecuzioni continuarono ad ornare le loro case con’agrifoglio durante i 'aturnalia. Bna leggenda racconta di un piccolo orfanello che viveva con alcuni pastori +uando

    gli angeli araldi apparvero annunciando la lieta novella della nascita di Cristo. #l bambino si mise in cammino versoNetlemme con gli altri pastori e sulla via intrecci5 una corona di rami da portare in dono a es" Nambino. -a +uandopose la corona davanti al Nambinello gli sembr5 cos( indegna che si vergogn5 del suo dono e si mise a piangere.3llora es" Nambino tocc5 la corona e le sue foglie brillarono di un verde intenso e trasform5 le lacrimedell’orfanello in splendide bacche rosse. Con l’avvento del Cristianesimo l’3grifoglio divenne l’3lbero 'anto aappresentare la Croce di 'pine.

    %iccole perle:

    n caso di allergie consultare sempre il medico e assumere sempre sotto il controllo del medfico.

    nfuso per contrastare l’influenza: mettere 1 o 2 cucchiaini di foglie d’agrifoglio fresche, spezzettate, in una tazza

    d’ac+ua, lasciando riposare per una notte. La mattina seguente far bollire brevemente il composto, zuccherare,preferibilmente con del miele, e bere durante la giornata, anche due tazze al giorno.

    )ino d’agrifoglio contro la febbre: far macerare 2! grammi di foglie fresche, pestate nel mortaio, in mezzo bicchieredi alcool a 0\ per una settimana. 3ggiungere poi una tazza di vino bianco e lasciar riposare ancora per una settimana,l termine della +uale il preparato andr& filtrato. 3ssumere due cucchiai di vino d’agrifoglio per tre volte al giorno.

    )ino d’agrifoglio per calmare la diarrea: in un litro di vino rosso bollente mettere F0 grammi di foglie fresche

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    d’agrifoglio, facendo bollire il tutto per circa 10 minuti. 3ssumere durante la giornata, in cucchiai da tavola, senzaper5 mai superare i H0 grammi.Aecotto per combattere la bronchite: bollire a fuoco basso F0 grammi di foglie d’agrifoglio essiccate in un litrod’ac+ua, per 10 minuti. 'ciogliere del miele, far raffreddare e bere due tazze al giorno.

    ambuco nero

    29K+bgh

    Caratteristiche:

    un arbusto alto fino a H m, con chioma globosa, espansa di colore verde intenso, con tronco sinuoso e ramificato, conorteccia fessurata e di colore grigiobrunastra. iorisce a primavera e i suoi fiori bianchi profumatissimi sono raccoltin grandi ombrelli. 3l termine della fioritura che avviene ad agosto si formano delle bacche nero bluastre usate per

    preparare sciroppi e marmellate. @icordarsi sempre che le bacche devono essere raccolte +uando sono molto mature eioè a fine agosto, altrimenti possono risultare lassative.

    $abitat: originario dell’uropa, della 'iberia ?cc. Ael Caucaso e dell’3sia -in. è una specie comune in tutta #talia.Cresce nella zona montana, nei luoghi ruderali, lungo le siepi e i fossi, nei boschi radi fino a 1000 m slm.

    %ropriet&:

    Bna delle tradizioni contadine legate al sambuco e alle sue propriet& medicinali era +uella di inginocchiarsi sette voltedi fronte alla pianta, perchJ sette sono le parti del sambuco utilissime per la cura dell’uomo: i germogli, le foglie, iiori, le bacche, la corteccia, le radici e il midollo. # germogli sono utili per calmare la nevralgia, preparati in decottoonsumato caldo.Le foglie curano le malattie della pelle, se applicate come impacchi, ma possono anche calmare il

    dolore e l’infiammazione di scottature e ferite. #nsieme ai fiori curano le emorroidi e gli ascessi.

    fiori, invece, sono un ottimo depurativo e diuretico, possono essere adoperati per contrastare il raffreddore e lemalattie invernali +uali influenze e febbri lievi /sono febbrifughi, rilassanti e stimolano la sudorazione, e sono unbuon rimedio contro i geloni e la bronchite. #noltre sono disintossicanti, curano gli occhi /irritazioni e orzaiolo e, seusati in lozione, rendono la pelle morbida.

    Le bacche curano le infiammazioni di bronchi e polmoni, se consumate in sciroppoS sono ricche di vitamine e +uindiutili per prevenire raffreddamenti invernali, rinforzano il sistema immunitario e, sempre consumate in sciroppo, curanoe infezioni. #noltre sono lievemente lassative, e +uindi ottime contro la stitichezza.

    La corteccia, similmente alle bacche, è lassativa, ma pu5 essere anche emetica /favorisce il vomito, a seconda della+uantit& ingerita. %osta fresca sugli occhi cura le irritazioni.

    La radice bollita e pestata cura la gotta e, infine, il midollo, ridotto in pappa e unito a farina e miele, lenisce il dolore

    provocato dalle lussazioni.'toria, mito, magia:

    l nome greco del sambuco *3ctè significava *nutrimento di Aemetra, evidentemente per l’utilizzo che veniva fattodelle sue bacche /nere per il 'ambucus nigra, rosse per il 'ambucus racemosa.

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    l significato latino del nome di +uesta pianta ha invece un’altra origine: da sambucus, che richiama la sambuca, unamacchina da guerra triangolare /una sorta di ponte levatoio che veniva utilizzato durante gli assedi 6 ancora in uso nel-edioevo. La parola *sambuco indicava anche un piccolo flauto, ancora oggi facilmente realizzabile con unamoscello di +uesta pianta priva del midollo interno.

    n Nretagna, Aanimarca, @ussia e altri paesi, +uesta pianta veniva utilizzata per proteggere le case dai maleficiS

    A’altra parte il sambuco poteva anche attirare i poteri maligni, per esempio se veniva bruciato dall’uomo.

    l sambuco è un albero molto amato dalle fate e dalle luminose entit& che abitano il magico mondo al di l& del velo delvisibile.

    n molti paesi e culture, soprattutto celtiche e nordiche, esso era considerato una delle maggiori rappresentazioni dellarande -adre perchJ si diceva che il suo divino potere femminile scorresse nelle dure vene legnose della pianta, e laendesse +uasi un essere animato che incuteva non poco timore.

    suoi colori mostravano soprattutto la Aea nel suo triplice volto, in cui i fiorellini delicati, profumati e bianchiappresentavano la anciulla )ergine, il verde dei rametti e delle foglie la -adre rigogliosa e le bacche nero violaceea 'trega oscura. -a nonostante +uesto, secondo le tradizioni, era l’aspetto pi" potente e incontrollato della 'trega a

    prevalere nel sambuco, a tal punto che si credeva che l’albero non fosse realmente un albero, ma una strega

    rasformata in albero, o un +ualche simile essere in+uietante e pericoloso.

    %er +uesto il sambuco era associato all’oscurit&, alla magia, alla divinazione, ma anche al viaggio verso le profondit&della terra bruna e, in particolar modo, alla morte.

    l profumo dei fiori si diceva che portasse nell’3ltromondo, e dormire sotto le sue fronte poteva voler dire nonvegliarsi mai pi": l’anima sarebbe stata rapita dalle creature fatate e non sarebbe pi" tornata ad abitare il corpo,bbandonato al sonno eterno.

    l sambuco era considerato, +uindi, una %orta di -orte, ma anche di rigenerazione e nutrimento, dato che ogni suaparte recava aiuto all’uomo contro malesseri e malattie, e le sue bacche erano fonte di cibo per gli antichi.

    >el calendario arboricolo celtico, il sambuco è l’albero del tredicesimo mese, l’ultimo del ciclo, il cui apiceorrispondeva al 'olstizio d’#nverno e +uindi al buio peggiore, alla sterilit& e al freddo, portati dall’orrenda -egera dal

    volto mortifero.

    Lo stesso numero tredici simboleggia la fine di un ciclo, la morte, ma anche l’#niziazione e la rigenerazione.

    utti poteri insiti nello spirito del sambuco e connessi alla sua natura oscura.

    nomi con cui veniva chiamato rispecchiano tutti l’amore e il rispetto reverenziale che si provava nei confronti di+uesto splendido essere vegetale.

    >ostra 'ignora o *-adre 'ambuco, tra i celti, e *3lbero di $olle /holun tar tra i germani.

    Iuest’ultimo richiamava la leggenda nordica secondo cui una magnifica fanciulla dai capelli color dell’oro abitasse’albero di sambuco. lla amava +uesto albero soprattutto se cresceva vicino a sorgenti e fiumi, cascatelle e ruscelletti,n cui poteva bagnarsi come una ninfa dei boschi.

    La misteriosa fanciulla non era altri che $olle /$olda

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    -a non solo la bellissima @egina delle ate abitava il sambuco4

    -iriadi di elfi e coboldi si nascondevano al suo interno, e mentre i primi prediligevano i suoi cespugli, i secondipreferivano di gran lunga accoccolarsi nel tenero midollo dei suoi ramoscelli.

    >ella bella festa di -ezz’state, tra gli abitanti degli antichi paeselli pagani, si usava andare alla ricerca dello spiritodel sambuco, danzando intorno alla pianta con coroncine fatte con i suoi fiori tra i capelli, e si pu5 presumere che leate stesse si divertissero a danzare insieme alle donne e agli uomini, in una splendida gioia condivisa.

    n 'vezia si diceva addirittura che, durante +uesta magica festa, se ci si fosse nascosti sotto ad un sambuco, si sarebbepotuto assistere alla processione fatata del @e degli lfi e della sua corte.

    noltre si credeva che il succo verde interno alla corteccia di +uesta magica pianta, se usato esternamente, avrebbedonato la )ista /o seconda vista, potere ottenibile anche soltanto cingendosi la fronte con le sue foglie e la suaorteccia.

    contadini tedeschi, che nutrivano infinito rispetto per il sambuco, +uando avevano bisogno di tagliarne un pezzetto singinocchiavano davanti al suo fusto con le mani giunte in preghiera e invocavano: *'ignora 'ambuco, dammi un po’

    del tuo legno e io te ne dar5 un po’ del mio, +uando crescer& nella foresta.

    ssi credevano anche che lo 'pirito materno dell’albero avrebbe lenito i loro dolori, e +uando avevano un fastidiososcesso, si recavano al sambuco per invocare l’aiuto della 'ignora e per prelevare una scheggia dalla cortecciadell’albero. ornati a casa, si incidevano le gengive con +uesta e la sporcavano di sangue. %oi tornavano al sambuco,amminando all’indietro, e riponevano la scheggia laddove l’avevano presa. #n +uesto modo la ata li avrebbe guariti.

    %roprie del sambuco erano anche alcune propriet& divinatorie. 'e in estate i suoi fiori fossero stati di un bel coloregiallo, o meglio ancora, ruggine, sarebbe arrivato un bimboS se avesse mostrato, invece, fiori piccoli e sottili, ilaccolto sarebbe stato povero, ma se i fiori erano corposi e forti il raccolto sarebbe stato ottimo.

    >elle leggende germaniche il flauto magico era un ramoscello di sambuco svuotato del midollo, che si doveva tagliaren un luogo dove non si potesse udire il canto del gallo che lo avrebbe reso roco: i suoni che se ne traevano

    proteggevano dai sortilegi, come testimonia l’opera di -ozart *#l lauto -agico, probabilmente richiamava’attenzione degli spiriti silvestri, tutte le malie sarebbero scomparse, insieme alla sfortuna, alle negativit& e allaristezza.

    La devozione nei confronti del sambuco era dimostrata anche dai molti doni che venivano posti ai suoi piedi.

    n 'cozia si portavano dolci e latte all’ombra del sambuco e anche in altri paesi nordici si usava portare il latte, manche pane e birra.

    ra i celti il sambuco veniva piantato vicino a case, stalle e castelli, perchJ avrebbe protetto la famiglia da malefici eerpenti velenosi. Le fate che lo abitavano avrebbero mostrato benevolenza se fossero state coccolate con amore e cureostanti, ma se fosse capitato il contrario avrebbero portato sfortuna e incidenti. La cura inoltre doveva procedere di

    generazione in generazione, come una tradizione tramandata di madre in figlia, di padre in figlio, a cui tutti dovevanopartecipare attivamente.

    >aturalmente era vietato sradicare o tagliare la pianta, e bruciare la stessa avrebbe recato una grave offesa alla Aea,he tra tutti gli alberi desiderava che +uesto fosse preservato dal fuoco.

    Bn’altra precauzione nei confronti del sambuco consisteva nell’evitare che i bimbi piccoli dormissero in culle fatteon il suo legno. 3vrebbero, infatti, patito i dispetti delle fate, che potevano prenderli a morsetti e pizzicotti fino a faroro uscire il sangue.

    -olte tradizioni e leggende furono rivisitate dai primi cristiani che, non riuscendo ad estirparle non potevano far altrohe volgerle a proprio vantaggio.

    Cos(, se prima il succo del sambuco aiutava ad ac+uisire la )ista dei popoli fatati, ora si diceva che spalmandolo sugli

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    occhi /o usandolo come collirio si sarebbero potute vedere le streghe, per scovarle ed ucciderleS se prima bruciarne ilegno avrebbe offeso la Aea, ora bruciarlo avrebbe portato il Aiavolo in casa.

    >el [### secolo, in rancia, un monaco lamentava il perdurare, nonostante i divieti, dell’usanza secondo cui le donneportavano i loro bambini ai piedi del magico sambuco per recarvi doni e offerte, mentre le fanciulle incinteontinuavano a baciarne la corteccia per ottenere un parto facile.

    nonostante tutti i tentativi, ci5 che si voleva eliminare continu5 a vivere, giungendo fino a noi.

    nteressantissima, infine, è la leggenda russa legata al sambuco, secondo la +uale tutte le malattie mortali si credevaossero personificate dalle Aodici )ergini /ma a volte erano >ove. Iueste giungevano dall’oceano come spiriti ealivano la montagna sacra fino a giungere dai re 'ambuchi 3nziani, dai +uali ottenevano la conferma che ognissere vivente che appartenesse alla terra era soggetto alla morte.

    Iuesta storia veniva raccontata dalle donne +uando i loro villaggi erano minacciati da epidemie e malattie mortali, ementre raccontavano tracciavano con l’aratro un profondo solco intorno al loro abitato, perchJ cos(, dicevano, sarebbetato il pi" possibile protetto dalla sciagura e dagli spiriti del male.

    siste una credenza contadina secondo la +uale iuda si sarebbe impiccato a un albero di sambuco: da allora le suebacche diventarono cos( amare da non poter essere mangiate.

    L’essenza del sambuco è mutevole, inafferrabile.

    Q un’essenza in cui il volto della 'trega oscura e +uello della ata luminosa si uniscono in un unico essere dalla magiambivalente, pericolosa da un lato e estremamente benevola dall’altro.

    La 'trega che lo abita ricorda i rapaci notturni, la cui vista è in grado di penetrare il buio pi" nero, e l’albero stessoorniva, con la sua linfa, una magica sostanza che avrebbe mostrato la verit& oltre il visibile. #l sambuco cela tra le sue

    venature e i solchi della sua ruvida corteccia gli ?cchi >ascosti, +uelli in grado di vedere oltre il velo della materia.

    l suo Aono è la )isione Aivina, la magia che fa scostare i veli della nebbia e fa intravedere il -ondo al di l& di essi e

    e eteree creature che lo abitano.

    %iccole perle:

    @icette curative /e goloseW

    in caso di allergie consultare sempre il medico

    Cataplasma per lenire gli ascessi: sminuzzare e pestare foglie fresche e fiori di sambuco e aggiungere del sale alomposto. 3pplicare una piccola +uantit& direttamente sull’ascesso.

    nfuso per abbassare la febbre: in un litro di ac+ua bollente lasciare in infusione =0 g di fiori di sambuco, per 10minuti. 3ddolcire con un po’ di zucchero o miele, a seconda dei gusti, e bere caldo. Iuesto infuso provoca laudorazione e abbassa, cos(, la febbre.

    Cura per i geloni: lasciare in infusione F0 g di fiori di sambuco in un litro di ac+ua bollente per 10 minuti. Lasciaraffreddare un poco e immergere le dita o tutte le mani nel li+uido caldo, per diversi minuti.

    Aecotto contro la stitichezza: porre 90 g di bacche mature di sambuco in un litro d’ac+ua fredda e portare il tutto adbollizione. Lasciar bollire per F minuti e spegnere il fuoco. Consumare mezzo bicchierino di +uesto decotto prima dindare a letto.

    3c+ua di sambuco per occhi irritati o arrossati: lasciare in infusione in un litro di ac+ua bollente !0 g di fiori diambuco per 1! minuti. Lasciar raffreddare e nel frattempo lavare accuratamente gli occhi con ac+ua fresca. #mbevere

    due compresse /panno o cotone nel preparato e porre su ciascun occhio per 1! minuti. L’ac+ua di sambuco è ancheutile per lenire le bruciature e come tonico per la pelle.

    'ucco di bacche di sambuco: +uesto succo è un ottimo curativo e ostacola le infezioni. %er prepararlo lasciar cuocere

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    per +ualche minuto /! circa 90 g di bacche mature. #n seguito pestare bene le bacche e filtrare. 3ddolcire la bevandaalda con zucchero o miele e berne un bicchierino.

    rittelle di sambuco: preparare una normale pastella per frittelle e, dopo averli accuratamente lavati e privati degliteli, immergere i fiori nell’impasto /una ombrella di fiori per ogni frittella, o meno a seconda dei gusti.

    Cuocere le frittelle con un poco di burro per non farle aderire alla padella. #l profumo dei fiori si diffonder& in tutta laucina.

    Nevanda rinfrescante di sambuco: porre sette grandi ombrelle di fiori di sambuco e due o tre fette di limone in setteitri d’ac+ua fredda per tutta la notte. #l giorno seguente far bollire la bevanda per +ualche minuto e addolcirla conirca un Kg di zucchero o con miele, a seconda dei gusti. #mbottigliare e bere nei mesi caldi.

    C$# >?> '3 C?-%@>A@ B>? 'B3@A?,>?> %?@3D C3%#@ LB>$ '%#3E#?>#

    -% mail op>imuevie8 post #nviato il: ;ordst brasiliano /3nacardium occidentale, /chiamatocauero in lingua portoghese, ingashe8 nut, cashe8 apple, cau botanicamente imparentato al pistacchio, al mango e al sommacco /tutti appartentilla famiglia delle 3nacardiaceae, specie arboree spontanee nelle regioni tropicali. La pianta è ricca di un succoattiginoso che si rapprende a formare una gomma, usata come vermifugo. %roduce un *falso frutto piriforme,’acagi", o mela d’acagi", detto in portoghese ca", o acaou o aca" o pomo d’acaou, rappresentato dal peduncolongrossato in modo sproporzionatoS +uesta mela, di colore rosso o giallo e di sapore agrodolce, data la sua notevoleucculenza, viene consumata solo localmente, allo stato fresco o zuccherata, ed è molto apprezzata per i suoi

    molteplici usi. #l suo nome *ana ] simile e *cardia ] cuore, deriva dal fatto che il suo falso frutto somigliava ad unuore. 3ll’estremit& di +uesto falso frutto che rappresenta il peduncolo, è presente il frutto vero e proprio, una noceuoriforme /chiamata in Nrasile noce di acagi" o mandorla di acagi", conosciuta anche come nocciola o mandorla

    d’anacardio, che contiene una buona percentuale di olio commestibile. #l guscio di +uesta noce è marrone, coriaceo,

    icco di oli caustici /cardoloS di +uest’ultima viene utilizzata la mandorla /detta pure mandorla indiana, biancastra, aorma di fagiolo, di circa 2 cm di lunghezza, ricca di sostanze grasse, che, tostata e salata, si trova in commercio inutto il mondo come snacK. ?ggi si pu5 trovare anche nelle insalate di verdure o in macedonie di frutta. sistono tipi di

    mandorla grande, media e piccola, ma è +uest’ultima la pi" pregiata. #l nome di *mandorla indiana deriva dal fattohe +uesto albero verso il [)## secolo è stato trapiantato in #ndia, dove si è diffuso notevolmente anche in altre regionisiatiche.

    Aietetica La noce dellDanacardo /ca" contiene un 22 di glicidi, un 21 di protidi e un =H de lipidi. Iuesti grassi,

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    ormati dallDacido oleico /!!= e linoleico /H20 , essendo insaturi, aiutano a ridurre il colesterolo. Q unaccellente fonte di -agnesio /2H mg. per 100 gr. de frutto secco ed è ricco di %otassio, Calcio, erro e osforo.

    Contiene 'elenio con il +uale ottiene un effetto antiossidante, d& origine allDenzima glutatione perossidasi che previeneo sviluppo di alcune forme di cancro. Come nel caso di tutti i frutti secchi, anche lDanacardio è una importante fonte di

    vitamine N, specialmente N1, N2 e N!.n cucina LDanacardo, come abbiamo detto, produce nello stesso tempo un frutto fresco /falso frutto e un frutto seccola mandorla, per5 mentre il frutto fresco non viene utilizzato, è il frutto secco che gode di grande interesseommerciale, e che pu5 essere gustato semplicemente come snacK, dal momento che si trova in commercio tostato ealato, come le noccioline americane, rispetto alle +uali è pi" dolce e gradevole, anche se pi" costoso. Le ricette a base

    di anacardo, infatti, appartengono +uasi tutte alla cucina cinese. #n 3merica, dove +ueste noci sono molto usate alposto delle mandorle e delle noci nostrane, non di rado si vedono anacardi che contornano carni arrostite, oppure,ritati finemente come guarnizione di tartine o +uale ingrediente nei dolci lievitati sul genere dei famosi *caKes. 3l

    pari dei pinoli, sempre in 3merica le *noci dell’anacardio vengono aggiunte a verdure varie come spinaci, biete daaglio, ed altre ancora: in +uesto caso sono tagliate in filetto sottileS da noi, invece le industrie le usano al posto dei

    pinoli per fare il *pesto alla genoveseZ. Bna ricetta particolare è il *pollo all’anacardio

    C$# >?> '3 C?-%@>A@ B>? 'B3@A?,>?> %?@3D C3%#@ LB>$ '%#3E#?>#

    -% mail op

    >imuevie8 post #nviato il: 10

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    +uadrangolare alto da 1! a 0 cmS le sueoglie sono di color verde chiaro, ampie di forma ovaleS i suoi fiori sono piccoli,

    profumati, di colore biancastro, e sonoiuniti in spighe poste sopra unaoppia di piccole foglie.

    %arti utilizzate:

    e foglie e i fiori.%rincipio attivo: lDolio essenziale,ontenente metilcavicolo, eugenolo,ineolo, linalolo e pinene.

    %ropriet& e indicazioni:

    antispastica: lDinfuso di fiori e fogliedi basilico èin grado di calmareutti i disturbi legati alla digestione,

    ome per esempio