Equilibrio Emotivo (Sunia Antar)

Prima di praticare questa meditazione, bevi un bicchiere d’acqua e poi siediti in Posizione Facile; incrocia le braccia al torace e blocca le mani sotto le ascelle con i palmi verso il corpo. Solleva le spalle verso i lobi delle orecchie ed applica la Chiusura del Collo: solleva il petto e lo sterno e delicatamente raddrizza la nuca spingendo il mento verso il collo. La testa rimane allo stesso livello senza inclinarsi in avanti e il respiro rallenterà automaticamente.

OCCHI: chiusi.

TIME: 3 minuti, con graduale aumento fino a 11 minuti.

COMMENTO: Questa meditazione è molto buona per le donne ed è indispensabile praticarla nei momenti in cui si è preoccupate o arrabbiate, quando non si sa che cosa fare o vorremmo solo urlare, strillare o comportarci in modo negativo. Quando una persona si trova in questo stato emotivamente sbilanciato o non è stabile, bisogna fare attenzione all’equilibrio dell’acqua nel corpo e al ritmo del respiro. Gli esseri umani sono circa al settanta per cento composti d’acqua e il loro comportamento dipende dalla relazione tra acqua e terra, aria ed etere. Il respiro, che rappresenta l’aria e l’etere, è il ritmo della vita.

Normalmente, una persona fa quindici respiri al minuto, ma quando è capace di rallentare il ritmo del respiro a solo quattro volte per un minuto, ottiene un controllo indiretto sulla sua mente. La mente sarà capace di cambiare il suo comportamento sbagliato e si calmerà in qualsiasi condizione.

Quando c’è squilibrio dell’elemento acqua nel sistema e i reni sono sotto stress, si manifestano preoccupazione e rabbia. Bere acqua, sollevare le spalle verso le orecchie e bloccare molto fortemente la parte superiore del corpo, crea una frattura solida ed automatica che si applica alle quattro ruote del cervello, cioè i quattro lati di esso. Dopo due o tre minuti, i pensieri saranno lì ma la persona non potrà più sentirli. Questo è un metodo molto efficace per bilanciare il cervello funzionale.

Yogi Bhajan, 12 agosto 1977, “Slim and Trim”, pagina 24.