Enjoy in New York - Turisti per Caso · Volo con British, via Londra. Atterrag-gio perfetto e...

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Diario New York 1 Diario Stati Uniti magazine Enjoy in New York Alla scoperta della Grande Mela e poi una gita fuori porta alle mitiche Niagara Falls! Tutto all’insegna del fai da te e del basso budget di Stefania Nalessa U n’idea nata per caso: “E se an- dassimo a New York?”. E via, subito alla ricerca di voli e ho- tel. È stata un'organizzazione lun- ga, tutta improntata sul fai da te, ma questo ha permesso di risparmiare un po' di dollari e di far balenare an- che l'idea di una gita extra alle casca- te del Niagara. CI SIAMO, SI PARTE Volo con British, via Londra. Atterrag- gio perfetto e arrivo in hotel. Deci- diamo di iniziare ad assaporare la vi- ta newyorkese passeggiando per la Midtown East. Il nostro albergo è si- tuato proprio in questa zona, a due passi dalla Grand central station, la più grande stazione ferroviaria del mondo, ripresa in numerosi film. In- nanzitutto ci concediamo una classi- ca colazione americana con pancake e gocce di cioccolato. Una bontà. Pas- seggiando lungo la Fifth Avenue ci imbattiamo prima nella bellissima St. Patrick’s Cathedral in stile neogotico e arriviamo poi di fronte al Rockefel- ler Center: qui doverosa serie di fo- io... turista per caso tografie. Proseguiamo spediti perché non è la giornata ideale per salire al Top of the Rock, la piattaforma pa- noramica al 70esimo piano, sopra Midtown, con una splendida vista su Central Park. Naturalmente, la pas- seggiata si interrompe ogni tanto per entrare e uscire dai numerosi nego- zi che popolano la Quinta Strada. Ma siamo appena al primo giorno e non è ancora tempo di shopping. Il pranzo è veloce: un hot-dog acquistato in uno dei tanti baracchini che si trovano per BIG APPLE TAKE AWAY gli spettacolari grattacieli, Central Park, Ellis Island, la statua della Liberta'. e poi, i musei e le strade dello shopping... e' che quando sei li' vorresti riuscire a vedere tutto e magari portarlo via con te... xtrfoiceh Quando: sempre Durata: 10 giorni Viaggio: aereo Costo a persona: (spesa approssimativa) 1.500 euro strada. Nel frattempo, la pioggia ac- compagna il nostro tour e così dedi- chiamo un paio d’ore alla visita del MoMa, il museo dell’arte moderna sulla 53esima strada, tra la Quinta e la Sesta Avenue. Per fortuna, quando usciamo, il cielo sta rischiarando ed è quasi l’imbrunire. Così, visto che sia- mo nelle vicinanze, optiamo per sa- lire sull’Empire State Building. La vista è a dir poco magnifica, inspie- gabile a parole. La prima giornata sta volgendo al termine, ma andremo a letto con negli occhi queste stupen- de immagini. IN CIMA, DALLA CORONA FINO AL TOP Il giorno dopo, il programma preve- de la visita alla Statua della Liber- tà. Prendiamo la metro e ci dirigiamo verso Battery Park, da dove parti- rà il traghetto. Il tempo è pessimo: il cielo è grigio con nuvoloni carichi di pioggia. E una leggera foschia vela l’immagine lontana di Lady Liberty. Anche se la visione è pur sempre af- fascinante, partiamo un po’ sconso- 01 STREET LIFE Artisti di strada per le vie della Grande Mela. Bistrot Burger da addentare La Tpc Lyanne consiglia il Corner Bistrot, al 331 West 4th Street, che mantiene la sua identità mista, americana e irlandese. Se amate gli hamburger, ordinate un Bistrot Burger. ! IO CI SONO STATO... 01

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Diario New York

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Diario Stati Unitimagazine

Enjoy in New YorkAlla scoperta della Grande Mela e poi una gita fuori porta alle mitiche Niagara Falls! Tutto all’insegna del fai da te e del basso budget di Stefania Nalessa

Un’idea nata per caso: “E se an-dassimo a New York?”. E via, subito alla ricerca di voli e ho-

tel. È stata un'organizzazione lun-ga, tutta improntata sul fai da te, ma questo ha permesso di risparmiare un po' di dollari e di far balenare an-che l'idea di una gita extra alle casca-te del Niagara.

Ci siamo, si parteVolo con British, via Londra. Atterrag-gio perfetto e arrivo in hotel. Deci-diamo di iniziare ad assaporare la vi-ta newyorkese passeggiando per la Midtown East. Il nostro albergo è si-tuato proprio in questa zona, a due passi dalla Grand central station, la più grande stazione ferroviaria del mondo, ripresa in numerosi film. In-nanzitutto ci concediamo una classi-ca colazione americana con pancake e gocce di cioccolato. Una bontà. Pas-seggiando lungo la Fifth Avenue ci imbattiamo prima nella bellissima St. Patrick’s Cathedral in stile neogotico e arriviamo poi di fronte al Rockefel-ler Center: qui doverosa serie di fo-

io... turista per caso

tografie. Proseguiamo spediti perché non è la giornata ideale per salire al Top of the Rock, la piattaforma pa-noramica al 70esimo piano, sopra Midtown, con una splendida vista su Central Park. Naturalmente, la pas-seggiata si interrompe ogni tanto per entrare e uscire dai numerosi nego-zi che popolano la Quinta Strada. Ma siamo appena al primo giorno e non è ancora tempo di shopping. Il pranzo è veloce: un hot-dog acquistato in uno dei tanti baracchini che si trovano per

big apple take away gli spettacolari grattacieli, Central Park, Ellis Island, la statua della Liberta'. e poi, i musei e le strade dello shopping... e' che quando sei li' vorresti riuscire a vedere tutto e magari portarlo via con te...

x t r f o i c e h

Quando: sempre

Durata: 10 giorni

Viaggio: aereo

Costo a persona:

(spesa approssimativa)

1.500 euro

strada. Nel frattempo, la pioggia ac-compagna il nostro tour e così dedi-chiamo un paio d’ore alla visita del MoMa, il museo dell’arte moderna sulla 53esima strada, tra la Quinta e la Sesta Avenue. Per fortuna, quando usciamo, il cielo sta rischiarando ed è quasi l’imbrunire. Così, visto che sia-mo nelle vicinanze, optiamo per sa-lire sull’Empire State Building. La vista è a dir poco magnifica, inspie-gabile a parole. La prima giornata sta volgendo al termine, ma andremo a letto con negli occhi queste stupen-de immagini.

in Cima, dalla Corona fino al topIl giorno dopo, il programma preve-de la visita alla Statua della Liber-tà. Prendiamo la metro e ci dirigiamo verso Battery Park, da dove parti-rà il traghetto. Il tempo è pessimo: il cielo è grigio con nuvoloni carichi di pioggia. E una leggera foschia vela l’immagine lontana di Lady Liberty. Anche se la visione è pur sempre af-fascinante, partiamo un po’ sconso-01 street life Artisti di strada per le vie della Grande Mela.

Bistrot Burger da addentareLa Tpc Lyanne consiglia il Corner Bistrot, al 331 West 4th Street, che mantiene la sua identità mista, americana e irlandese. Se amate gli hamburger, ordinate un Bistrot Burger.

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Io CI soNo stato...

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lati, perché volevamo il sole per que-sta gita. Mentre il traghetto avanza, non possiamo far altro che ammira-re l’imponenza e la bellezza di que-sta statua, che abbiamo sempre visto in tv e mai avremmo pensato di guar-darla da vicino! Quando scendiamo sull’isola, timidamente fa capolino il sole. L’accesso alla corona è previsto per mezzogiorno e manca un’ora ab-bondante, così ne approfittiamo per scattare numerose foto ai piedi della Lady e ammirare Lower Manhattan. Come in qualsiasi altra attrazione newyorkese di una certa importanza, prima dell’accesso al monumento, si devono passare i controlli di sicurez-za e depositare gli zaini. E dopo una serie di scalini e una stretta scala a chiocciola, arriviamo sulla corona. A dire la verità, la vista su Manhat-tan non è quella che ci aspettavamo: è abbastanza minima e la permanen-za è breve, ma l’emozione di essere all’interno di questo monumento è immensa! La visita, poi, continua nel-la vicina Ellis Island che, per quasi un secolo, è stato il centro di raccolta

degli immigranti. Rientriamo a Man-hattan nel tardo pomeriggio e deci-diamo, così, di passare la serata a Ti-mes Square, dove un tripudio di luci e neon illumina a giorno il quartiere e sembra di essere in un mondo irreale. La mattina successiva, cielo limpi-dissimo e sole splendente: giornata ideale per salire sul Top of the Rock e ammirare New York dall’alto e di giorno. E per l’ennesima volta, rima-niamo estasiati dal panorama. Vista la bellissima giornata sfrut-tiamo uno dei ticket del CityPass: il Circle Line Cruise. Scegliamo la cro-ciera di due ore e ammiriamo l’inte-ra skyline di Manhattan da un’altra prospettiva. Il resto del pomerig-gio lo dedichiamo a una lunga pas-seggiata per il quartiere di Flatiron District, dove si trovano il Flatiron building, caratteristico grattacie-lo a forma di ferro da stiro, il grazio-so Madison Square Park, e Gramer-cy Park, che è l’unico parco cittadino in cui possono accedervi solo i resi-denti dei palazzi che lo attorniano e nelle cui vicinanze nacque Theodo-

01 leggere La Public Library tra la Quinta av. e la 42esima st.

02 inConfondibile Lo skyline di New York, con la Statua della Libertà. 01

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Central ParkIl polmone verde di Manhattan, con laghi artificiali, piste di pattinaggio, campi di baseball...

FiFth avenue Per lo shopping a cinque stelle. Attraversa Manhattan, da Washington Square Park alla 142ª Strada.

toP oF the roCkL’osservatorio sulla cima del grattacielo più alto del Rocke-feller Center (259 metri).

FlatironbuildingDal 1902, svetta sulla Grande Mela nel distretto che ha preso il suo nome.

StoCk exChange La Borsa di New York, soprannominata Big Board.

hudso

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jerSey City

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St. PatriCk’S Cathedral

muSeum oFmodern art

Statua della libertà

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Central Park

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bronxyankee Stadium

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CaSCate del niagara

neW york

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Gnam in the CityLa Tpc carrie73 ci segnala una pasticceria da non perdere. Per gli amanti delle mitiche quattro amiche di Sex and the city, non potete esimervi dalla tappa al Magnolia Bakery, dove Carrie e Miranda, sedute sulla panchina davanti alla pasticceria, saggiano qualche golosa leccornia. È un negozietto piccolino e grazioso, con una vasta esposizione di dolcetti deliziosi da guardare e da gustare. A Manhattan ce ne sono due. La Tpc consiglia quello vicino al Greenwich Village: chissà, magari in quel momento ci troverete "le ragazze"...

!

Io CI soNo stato...

re Roosvelt, e Union Square, vivace piazza che è luogo d’incontro per gio-vani e dove quasi ogni giorno ha sede il mercato ortofrutticolo.

una buona CheeseCake, poi il ponte di brooklynPer un pomeriggio più rilassante (si fa per dire), decidiamo di far tappa nel meraviglioso e lussureggiante Central Park. Noleggiamo le bici e giriamo in lungo e in largo, per tre ore, il polmone verde della città. Anche qui, come è già successo nei giorni precedenti, ricono-sciamo diversi angoli visti in numerosi film e rimaniamo stupiti dalla tranquil-lità. Il rumore e la vita frenetica della città sembrano lontani anni luce. Restituite le bici, facciamo visita al Me-tropolitan Museum e poi, per cena, ci dirigiamo verso Times Square e man-giamo una buona bistecca alla griglia.Come da programma, o quasi, la mat-tina successiva decidiamo di fare co-lazione nel New Jersey, precisamen-te a Hoboken, da Carlo’s City Hall Bake Shop la famosa pasticceria di Buddy, il protagonista del reality “Il boss del-

le torte”. Prendiamo il treno, per la mo-dica cifra di due dollari andata e ritorno e, in meno di 20 minuti, siamo sull’al-tra sponda dell’Hudson. Il tragitto dalla stazione alla pasticceria è bre-ve e ci mettiamo subito in coda. Dopo mezz’ora d’attesa, riusciamo a entrare e ad acquistare quello che sarà la no-stra colazione e pranzo: una cheeseca-ke da dividere, due pastine e un caffe-latte a testa: tutto very good! La sosta a Hoboken è breve e, dal mo-mento che la giornata è splendida, de-cidiamo di tornare a New York. Con la metro, quindi, ci spostiamo in direzio-ne Coney Island. È sabato e il lungo-mare e la spiaggia pullulano di gente. Ci togliamo le scarpe e passeggiamo per un po’ sulla battigia, facendo lo sla-lom tra i bagnanti. Poi ci spostiamo sul lungo pontile, dove ci imbattiamo in al-cuni gruppi di cubani e portoricani che, tra balli e musica, ci fanno assapora-re un momento salsero, che apprezzo molto. Dopo un paio d’ore, riprendia-mo la metro e scendiamo alla fermata Brooklyn Bridge-City Hall. È arrivato il momento di percorrere a

piedi il famoso ponte. Tra foto di rito e continui sguardi in direzione Manhat-tan, impieghiamo mezz’ora ad arriva-re al confine con Brooklyn. L’idea sa-rebbe quella di dare un’occhiata anche a questo quartiere, ma il sole sta quasi per tramontare e non vogliamo perderci il momento in cui le prime luci dei grat-tacieli della città iniziano ad accender-si. Quindi, dietro front e sosta sul pon-te per gustare l’affascinante visione crepuscolare. Ormai è ora di cena e un po’ affamati ci dirigiamo verso il centro commerciale Pier 17. Mangiamo in un ristorantino nella piazzetta vicina.

tutto il fasCino della musiCa neraIl giorno dopo è domenica e non pos-siamo perdere una messa gospel ad Harlem. Partecipiamo alla funzione del-le 11 presso la Convent Avenue Baptism Church (fermata della metro 145 Stre-et). Arriviamo un quarto d’ora prima dell’inizio: uno dei fedeli, addetto ad accogliere i turisti, ci consegna il pro-gramma della funzione e ci spiega che durerà due ore. Assistiamo alla messa

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niagara, la gita fuori porta

Sono le 3 del mattino. La sveglia suo-na… bisogna fare in fretta perché

c'è da prendere il primo volo per Buf-falo. Destinazione finale: Niagara Falls. Dopo un’ora di viaggio su un piccolis-simo aereo da 32 posti, arriviamo a de-stinazione. Successivamente, taxi e quaranta minuti di strada, quindi ecco-ci al parco. Classiche fotografie di rito all’entrata e poi via ad acquistare i ti-cket per il Maid of the Mist, la crociera su battello che conduce i turisti fino ai piedi delle cascate. Decidiamo, però, di affrontare quest’av-ventura nel pomeriggio. Nel frattempo, facciamo una lunga passeggiata.

Ammiriamo le cascate da ogni angola-zione e, sempre a piedi, varchiamo il confine canadese. Non c’è dubbio che, come ci era stato detto, il panorama da questa parte è più affascinante, per-ché si ha la visione totale delle cascate. Passeggiamo per un’altra buona oret-ta e poi facciamo ritorno in America. Il Maid of the Mist ci aspetta. Saliamo sul battello, ci infiliamo il lun-go impermeabile in dotazione col bi-glietto e via! Affianchiamo dapprima la cascata più piccola, poi, lentamente, risaliamo il corso d’acqua e ci adden-triamo nelle rapide della cascata più grande. Che emozione! Purtroppo l’av-

ventura finisce presto: con le scarpe un po’ inzuppate, scendiamo dalla barca e termi-niamo il nostro tour a Niagara Falls pren-dendo il simpatico trenino. È giunta, co-sì, l’ora di tornare a Buffalo per il rientro a New York, igna-ri che, per avverse condizioni meteo, il nostro volo verrà cancellato e dovre-mo passare tutta la notte in aeroporto!

01-02 tappa golosa Un salto nel New Jersey per il

"Boss delle torte".

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01 wall street Il centro nevralgico della finanza USA.02 autentiCa iCona Le mille luci di Times Square.

re lo Yankee Stadium. Poi, torniamo di nuovo ad Harlem. Purtroppo la pioggia non ci abbandona e così riusciamo so-lo ad arrivare all’Apollo Theatre, che ha sfornato star del calibro di Aretha Franklin e Michael Jackson.

ground Zero, wall street e little italyIl giorno successivo tocca a Lower Manhattan, la punta meridionale. Decidiamo di iniziare la visita con la zona che nessuno al mondo potrà mai dimenticare: Ground Zero. Accan-to al sito sono in costruzione le due nuove torri, che tra non molto com-pleteranno la skyline di Manhattan. Rimaniamo in silenzio a osservare quell’enorme buco mentre ci torna-no alla memoria le immagini di quel giorno. Non appena ci giriamo, dietro di noi, c’è una grande e commoven-te targa in bronzo che commemora i 343 pompieri morti nel crollo. Proce-diamo col visitare il Wtc Tribute Visi-tor Center, una sorta di museo, ge-stito dai familiari delle vittime, dove sono raccolti alcuni oggetti rinvenuti sotto le macerie, le ricostruzioni da-gli schianti ai crolli e le fotografie di tutte le persone disperse. È stata una visita veramente toccante. Usciamo

iniziato a piovere e non immaginavamo che la messa durasse così tanto, ripren-diamo la metro per recarci all’Ameri-can Museum of Natural History, esat-tamente quello del film Una notte al museo con Ben Stiller. A dire la veri-tà, però, rimaniamo un po’ delusi nel-lo scoprire che le ambientazioni della pellicola non erano reali, ma un po’ ri-costruite. Il museo è enorme e impie-ghiamo quasi tre ore a visitarlo tut-to. Usciamo poco prima della chiusura e, all’imbrunire, decidiamo di fare una tappa veloce nel Bronx, solo per vede-

dal piano superiore della chiesa. Il co-ro inizia e a noi vengono i brividi a sen-tire le canzoni e quelle voci fantastiche. In realtà, non è il classico coro gospel che ci si aspetta in cui sono vestiti con le tonache e tengono il tempo battendo le mani, ma è bello comunque. E anche l’atmosfera che si respira è stupenda e commovente, soprattutto nel momen-to del sermone, durato quasi un’ora. Al termine, usciamo elettrizzati e felici di aver fatto un’esperienza simile. Il nostro programma iniziale prevede-va di visitare Harlem, ma visto che ha

i ricordi di viaggio dei turistiperCaso

01 proteZione usa Gli anticoncezionali presidenziali di eliogabalo 02 Con mamma e papà Nella Grande Mela a 13 mesi di maryvigo

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Traffico ai piediNon tutti conoscono questo spazio amato dai newyorkesi: offrela possibilità di camminare sopra il traffico, letteralmente. Tra Gansevoort Street e la 30ª strada, High Line è un parco lineare ricavato da un vecchio cavalcavia ferroviario. La dritta è del Tpc Ennis.

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01 a Central park Giovani campioni in erba nei campetti di baseball. 02 turistiperCaso in posa D'obbligo una bella fotografia di gruppo

dall'alto del Top of the Rock.

e procediamo in direzione del centro finanziario. Ci imbattiamo dapprima nell’antica Trinity Church e di fronte a essa si apre Wall Street. Qui è tutto un brulicare di uomini in giacca e cra-vatta, soprattutto fuori dal New York Stock Exchange, mentre davanti alla Feder Hall, dove George Washington prestò giuramento, numerosi turisti, compresi noi, scattano foto accanto alla statua del primo presidente de-gli Stati Uniti. Proseguendo, troviamo l’imponente Trump Building e accan-to la gioielleria Tiffany, l’altra, più fa-mosa, si trova sulla Fifth Avenue, ma questa è molto più elegante. La lun-ga passeggiata ci mette fame, ma non vogliamo perdere tanto tempo, così ci accontentiamo di un veloce hot dog. Girovagando per la zona scopriamo, anche grazie alle guide, il Century 21: un grande magazzino dove si trovano abiti firmati, scarpe e profumi a prez-zi scontati. E naturalmente, qui dia-mo sfogo alla voglia di shopping. Ca-richi di borse, torniamo al nostro tour. Proseguendo verso nord, passia-mo dapprima per Chinatown, dove a ogni angolo ci imbattiamo in venditri-ci di orologi Rolex a prezzi stracciati, e poi per Little Italy, dove gustiamo un buon caffè accompagnato da una

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Iviaggi di iniziazione per eccellenza sono due: in Oriente

in India, in Occidente a New York. Un tempo avremmo potuto dire “la grande Mela” contro la “grande Pera”, ma ormai i tempi dell'India-da-sballo sono finiti. New York io l'ho “conosciuta” (oltre che nei film di Woody Allen) grazie a un documentario di due amici video-maker (Moovie-moovie) col commento fuori campo di Stefano Benni. Come ho già avuto modo di raccontare, ci sono stati due momenti essenziali di contatto fra me e la metropoli per eccellenza. Il primo è stato quando, la prima volta, approfittando del fuso orario favorevole, io e Syusy siamo andati in giro a piedi per New York all'alba, quando ancora era semi-deserta. Da allora è un metodo che ho sempre adottato per approcciare con tranquillità le città complicate: se riesci a cogliere una metropoli ancora assonnata, illuminata dalla luce rassicurante del mattino, ti fa meno paura. Impari a orientarti, cominci a sentirti più a tuo agio. È come “cogliere una leonessa all'abbeverata”, all'alba, quando è meno aggressiva. Ricordo di aver riconosciuto molte cose viste nei telefilm: le strade dritte e perpendicolari, le scatole col

giornale dentro dove lasci i soldi, i grattacieli. Tutto era come me l'ero immaginato: solo il caffè nei bicchieri di carta era molto più cattivo del previsto. Il secondo approccio, qualche anno dopo, è stato molto più significativo: ho fatto la maratona di New York, l'unica o quasi senza tempo massimo, un fenomeno sportivo ma soprattutto sociale, con decine di migliaia di persone che attraversano la città da cima a fondo. Ne abbiamo già accennato più volte, perché è stata una delle esperienze di viaggio più belle. La maratona rappresenta un’occasione unica per vedere la città e, soprattutto, alcuni dei suoi quartieri “veri”, in un contesto particolare, in cui l'idea di festa e di accoglienza pervade tutto e tutti. Dal Bronx ai quartieri ebrei ortodossi, tutti spalancano metaforicamente le porte di casa, ti accolgono, ti incitano, ti dissetano e sfamano. Per me e per gli altri amici del Gruppo Podistico Fiacca & Debolezza di Bologna è stata una lunga passeggiata, durata 7 ore e 50 minuti (quelli che vincono ci mettono quattro volte di meno). Secondo me tutti la possono fare, camminando

con passo veloce. L’unico problema possono essere le vesciche, o le unghie, per cui serve un minimo di allenamento e di verifica preventiva di scarpe e calze, che debbono adattarsi ai nostri piedi e al nostro passo. Io ci sono andato con Terramia, un’agenzia di Ferrara specializzata in turismo-podistico. Bisogna prenotarsi per tempo e soprattutto stare attenti che ti assegnino il pettorale del colore giusto: alla partenza chi ha un tempo “sportivo” parte in testa e chi invece è lento, parte dietro. Io non lo sapevo, e alla partenza, lungo il Ponte di Verrazzano che non offriva vie di fuga, sono partito fra i primi e sono stato travolto da una mandria impazzita di corridori esaltati...

Patrizio

da scoprire all’alba, quando è semi-deserta

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che giorno prima direttamente alle casse del teatro, spendendo circa 60 dollari. Volendo, si possono trovare ticket super scontati, il giorno stesso dello spettacolo, nel box office di Ti-mes Square. Ma bisogna mettersi in coda e attendere un paio d’ore e noi non volevamo perdere troppo tem-po. Comunque, sono stati soldi spe-si bene: lo spettacolo è stato bellissi-mo! Dopo due ore usciamo dal teatro e ci riversiamo, per le nostre ultime ore notturne newyorkesi, nella frene-

documentiTRAVEL

Passaporto: deve essere in corso di validità e la data di scadenza

successiva a quella prevista per il rien-tro in Italia. È obbligatorio ottenere un’autorizzazione Esta (Electronic sy-stem for travel authorization) per po-tersi recare negli Stati Uniti nell’ambito del programma "Viaggio senza Visto" (Visa Waiver Program). L’autorizzazione va ottenuta prima di partire.

VisitareMoMa (11 West, 53rd Street, www.moma.org). Il celebre mu-

seo d’arte moderna con capolavori di Cézanne, Picasso, Van Gogh, Monet e tantissimi altri artisti. È aperto dalle 10.30 alle 17.30, il biglietto costa circa 20 dollari.Metropolitan museum of art (1000 Fifth Avenue, 82nd Street, www.metmu-seum.org). La collezione contiene oltre 2 milioni di opere d’arte. Consigliata la ricca sezione egizia. Il museo è aperto dalle 9.30 alle 17.30 o alle 21, a secon-da dei giorni. Rimane chiuso il lunedì.American Museum of Natural History (tra la 79th e Central Park, www.am-

nh.org). Uno dei più grandi musei di storia naturale del mondo. Reso ancor più noto dal film con Ben Stiller, Una notte al museo. È aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17.45.

dove mangiareCarlo’s City Hall Bake Shop (631 Grove Street, Jersey City, NJ, www.

carlosbakery.com). Pasticceria del New Jersey resa famosa da un reality show.Bubba Gump Restaurant, (1501, Broa-dway), per chi ama i gamberetti e For-rest Gump.

shoppingAbercrombie & Fitch, (Fulton & South Streets, Pier 17). Una vera

istituzione newyorkese per quanto ri-guarda l’abbigliamento, per lui e per lei. Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 20.30, la domenica dalle 11 alle 20.Macy’s, (151 West 34th Street, tra Broadway e la 7th Avenue). Grande magazzino di dieci piani. Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 21.30 e la domenica dalle 11 alle 20.30.Century 21 (22 Cortlandt Street). Il re-gno dell’outlet di Manhattan. Si trova

proprio di fronte a Ground Zero ed è un grande magazzino dove si può compra-re di tutto, dall’abbigliamento a scarpe e borse, facendo buoni affari.

telefonoPer chiamare New York dall’Italia, il prefisso internazionale è 001,

mentre per poter telefonare in Italia dagli States, il prefisso è 001139.

fuso orario New York è sei ore indietro rispet-to all’Italia che diventano sette

adesso che da noi vige l’ora legale.

mance Sono praticamente obbligate. Nei ristoranti si lascia di solito il 15 per

cento del conto. In misura del 10 invece ai baristi e ai tassisti, coi quali è sempre bene contrattare prima. Può capitare che parlino poco l’inglese perché il tas-sista di solito, è uno dei primi lavori che vengono svolti non appena si arriva.

moneta Con un euro si prendono circa 1,32 dollari americani.

Come, doVe, quantoPer non perdersi musei, street food e shopping nella Grande Mela

deliziosa pastina, nel bar di un nostro connazionale che si è trasferito dalla Sicilia in America quarant’anni prima. Da Little Italy ci spostiamo nel quar-tiere di Soho, dove regnano numerosi negozi ed eleganti palazzi.

shopping e il musiCal di mary poppinsSiamo quasi alla fine della vacanza. Gli ultimi due giorni li dedichiamo al-lo shopping e al girovagare per que-sta immensa città, senza mete pre-cise, tornando nei posti che ci sono piaciuti maggiormente. Facciamo acquisti nel famoso nego-zio Abercrombie & Fitch, ma optiamo per quello che si trova al Pier 17 in-vece che in Fifth Avenue, così evitia-mo di fare la coda e spendiamo anche qualcosina in meno. Poi, una punta-ta di un paio d’ore da Macy’s, ma ov-viamente ci fermiamo solo nei reparti che ci interessano, perché farlo tut-to significherebbe trascorrere lì (qua-si) una giornata intera! Per l’ultima sera, invece, ci regaliamo la visione di un musical a Broadway! Voleva-mo assolutamente fare anche questa esperienza e così, tra i vari spettaco-li proposti, scegliamo Mary Poppins. I biglietti li abbiamo acquistati qual-

tica Times Square. Ceniamo al Bub-ba Gump Restaurant, un locale do-ve la specialità, manco a dirlo, sono i gamberi e l’ambientazione è ispi-rata al film Forrest Gump. Tutto cari-no e buono, anche se ci siamo lette-ralmente congelati a causa dell’aria condizionata. Rientriamo in albergo a notte inoltrata e nei nostri cuori av-vertiamo già un senso di nostalgia al solo pensiero che tra poche ore do-vremo fare le valigie. New York è sta-ta un’esperienza formidabile.

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01 shopping spettaColo Una bandiera Usa di scarpe!

02 ferro da stiro Flatiron building.

Una card per risparmiareSe avete molti giorni a disposizione e ovviamente volete visitare i musei più importanti, salire sull’Empire State Building etc, consiglio vivamente di fare il CityPass (noi l’abbiamo acquistato via internet a prezzo scontato). È una card che include l’ingresso a Empire State Building, Museo di storia naturale, Museo Guggenheim o Top of the Rock, Museo di Arte Moderna (MoMA), Metropolitan e una a scelta tra la crociera Circle Line e il battello per la Statua della Libertà ed Ellis Island. Vale nove giorni, a partire da quando fate la prima visita. Costa circa 70 euro.

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