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Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia
Scheda di informazione sui rischi di incidente rilevante per i cittadini ed i
lavoratori
(in applicazione al Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 334, in conformità all’art. 22, Allegato V, come modificato dal Decreto
Legislativo 21 settembre 2005, n.238)
MARZO 2006
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SEZIONE 1 Nome della società: ENI S.p.A. Divisione Refining & Marketing Stabilimento/Deposito di RAFFINERIA DI VENEZIA Via dei Petroli, 4 30175 Porto Marghera (VE) La Società ha presentato la notifica prescritta dall’art.6 del DLgs. 334/99, come modificato dal Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n.238 La Società ha presentato il Rapporto di Sicurezza prescritto dall’art.8 del DLgs. 334/99 come modificato dal Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n.238 Responsabile dello stabilimento: Ing. Battista Grosso
Direttore di Stabilimento
Tel. 041-5331201
Fax 041-5315568
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SEZIONE 2 Indicazioni e recapiti di Amministrazioni , Enti, Istituzioni, Uffici o altri pubblici, a livello nazionale e locale a cui si è comunicata l'assoggettabilità alla presente normativa, o a cui è possibile richiedere informazioni in merito Il Rapporto di Sicurezza di cui all'art. 8 del D.Lgs. 17 agosto 1999 n. 334, come modificato dal Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n.238, è stato inviato a: Comitato Tecnico Regionale, presso Via Dante 55 l'Ispettorato Regionale dei Vigili del Fuoco 35139 Padova PD
Regione Veneto, Cannaregio 91 Direzione Reg. Tutela dell'Ambiente 30121 Venezia VE Il documento di notifica ai sensi dell’Art. 6 del D.Lgs. 17 agosto 1999 n. 334, come modificato dal Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n.238, è stato inviato a : Comitato Tecnico Regionale Regione Veneto Prefettura di Venezia Provincia di Venezia Ministero dell’Ambiente - S.I.A.R. Comune di Venezia Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco
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Autorizzazioni e Certificazioni adottate in campo Ambientale dallo
Stabilimento Si riporta di seguito la situazione autorizzativa e le certificazioni adottate in ambito ambientale dalla Raffineria PRELIEVO ED UTILIZZO DI RISORSA IDRICA
• Prelievo di risorsa idrica: in tale ambito, la Raffineria è stata autorizzata al prelievo di acqua marina per gli usi di raffreddamento apparecchiature di processo, ai sensi dell'autorizzazione del Magistrato alle Acque Prot. 1345 del 28.04.2004 con validità fino al 31/12/2007;
• Scarichi idrici: in tale ambito, la Raffineria è stata regolarmente autorizzata con decorrenza 01/05/2004 (validità fino al 31/12/2007) allo scarico idrico nel Canale Vittorio Emanuele III, confluente in Laguna, ai sensi della Determinazione del Magistrato alle Acque Prot. 1345 del 28.04.2004 che disciplina il rispetto di specifici riferimenti quali - quantitativi degli inquinanti presenti nel flusso idrico scaricato, secondo i limiti previsti dal DM del 30.7.1999.
EMISSIONI ATMOSFERICHE CONVOGLIATE
• Autorizzazione alle Emissioni in atmosfera: al fine di ottenere la necessaria autorizzazione alle emissioni in atmosfera, la Raffineria ha presentato domanda, completa di descrizione delle condizioni operative, a Ministero dell’Industria e Regione in data 26/06/1989 (dopo l’emanazione del DPR 203/88), adeguando opportunamente il controllo e la gestione dei processi ai sensi di quanto disposto dalle linee-guida (DM 12/07/90) e di quanto richiesto dal Ministero dell’Ambiente. Nel 1998, su richiesta del Min. Ind., la Raffineria ha presentato una relazione sullo stato di adeguamento delle emissioni, pertanto attualmente la Raffineria è in attesa del rilascio della autorizzazione definitiva. Per quanto riguarda, le emissioni in atmosfera correlate all’esercizio impianto di cogenerazione (COGE), rientrando nei progetti normati dall’art. 17 del DPR 203/88, sono regolarmente autorizzate dal Ministero dell’Industria, con Decreto datato 15/11/91.
CERTIFICAZIONI IN AMBITO AMBIENTALE In tale ambito la Raffineria nel novembre 1999 ha conseguito la certificazione della conformità del proprio sistema di Gestione Ambientale allo standard ISO 14001, rilasciato dall’ente certificatore DNV. Successivamente la Raffineria ha conseguito la “Registrazione EMAS” (n. I-000147 del 9 aprile 2003) che sancisce la conformità del Sistema di Gestione Ambientale ai requisiti definiti dal Regolamento Comunitario 761/01.e.
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SEZIONE 3
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ SVOLTE NELLA RAFFINERIA DI VENEZIA La Raffineria di Venezia, gestita dalla società Eni Refining & Marketing, è inserita nella 1° zona industriale di Porto Marghera (VE). L'area complessiva della Raffineria occupa una superficie di circa 110 ettari. La Raffineria assicura il rifornimento dei prodotti petroliferi, per usi industriali e civili, ad una vasta area molto importante per lo sviluppo del Paese, coprendo un hinterland commerciale che si estende ampiamente nell’area nord-orientale del territorio italiano, nell’Austria ed in Slovenia. Le principali società che operano nelle immediate vicinanze della Raffineria sono le seguenti
Petroven (Deposito di carburanti); SACAIM; Eni spa – Stabilimento di produzione lubrificanti; Pyros (deposito carburanti); AIMECO (stabilimento di smaltimento e raccolta rifiuti)
Nel raggio di 5 km dal centro della Raffineria, rientrano le aree urbane di Mestre e di Venezia. In particolare si segnalano le seguenti distanze: - Area abitata di Mestre - km 3 - Area abitata di Venezia - km 4 - Area abitata di Marghera - km 2,6 - Scuole - Km 3 - Ospedale di Mestre - km 3,5 - Pronto Soccorso di Mestre - km 3,5 - Stazione dei Vigili del Fuoco - km 8 - Linea ferroviaria - km 1 - Strada statale - Km 1 Scopo della Raffineria è lavorare il petrolio per estrarre prodotti utili alla comunità: principalmente i combustibili come la benzina, il gasolio, il GPL, ben noti ed usati dall’intera popolazione. La Raffineria rientra tra gli impianti industriali a rischio di incidenti rilevanti ai sensi del D.Lgs. 334/99, come modificato dal Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n.238, per la presenza al proprio interno di sostanze pericolose ricomprese nell’Allegato I al citato decreto.
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La Raffineria produce i seguenti prodotti finiti: Propano, butano e GPL miscela; Benzine senza piombo; Petroli aviazione e per riscaldamento; Gasoli per trazione e riscaldamento; Oli combustibili; Bitumi; Zolfo. Grazie ad impianti moderni e a tecnologie avanzate e di punta, a personale con elevata professionalità, i prodotti ottenuti sono di qualità anche dal punto di vista del rispetto dell'ambiente. La Raffineria è divisa in tre aree fondamentali: Isola Petroli, adibita allo stoccaggio di greggio, collegata tramite oleodotto sublagunare al Pontile di San Leonardo per l'attracco delle navi di rifornimento greggio; Raffineria, dove si trovano stoccaggi di vari prodotti come benzine, petroli, gasoli, bitume, oli combustibili, GPL e tutti gli impianti di processo; Zona Nord-Est, adibita allo stoccaggio ed alla spedizione via terra di prodotti finiti quali GPL, benzine, petroli, gasoli e oli combustibili, oltre al ricevimento via terra di greggio di provenienza nazionale. La Raffineria rappresenta un patrimonio economico e sociale nel contesto locale. La Raffineria è presente in zona dal 1926 senza aver mai comportato problemi di particolare rilevanza. Nella pagina seguente si riporta la planimetria generale della Raffineria con evidenziati i confini e le principali aree produttive, logistiche e amministrative.
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CICLO DI LAVORAZIONE 1) RICEVIMENTO MATERIE PRIME La Raffineria è collegata mediante un oleodotto sublagunare del diametro di 107 cm e lungo circa 11 km, ad un proprio pontile ubicato in località San Leonardo, raggiungibile da petroliere di portata fino a 85000 tonn. (a pieno carico) e fino a 180.000 tonn. (carico parziale). Le petroliere ormeggiate al pontile (che offre un pescaggio utile di 13,70 m) immettono nell'oleodotto sublagunare, tramite le proprie pompe di bordo, il greggio che raggiunge i serbatoi di stoccaggio dell'Isola dei Petroli, con portate che si aggirano sulle 5000 tonn./h. La Raffineria inoltre è abilitata a ricevere greggi di provenienza nazionale, via Autobotti. La Raffineria riceve come materie prime da rilavorare (prevalentemente via mare): Virgin Naphta, MTBE (additivo per la benzina senza piombo), Benzine da cracking (LCN) Residui atmosferici Gasoli pesanti I serbatoi di stoccaggio per i prodotti sopra nominati sono collocati all'interno dell'area di Raffineria. 2) IMPIANTI DI LAVORAZIONE La Raffineria è dotata di vari impianti di processo, collegati ad un calcolatore centrale che ne controlla e ne ottimizza l'esercizio. Inoltre dal 2003, come previsto nel Piano di Miglioramento del Sistema di Gestione della Sicurezza, è stata completata e resa operativa la Nuova Sala Controllo Bunkerizzata, realizzata secondo i più avanzati standards di sicurezza, che consente, in qualsiasi situazione, di gestire in sicurezza gli impianti di processo della Raffineria. Gli impianti di processo lavorano il petrolio grezzo secondo le seguenti fasi principali: distillazione atmosferica e sottovuoto per ottenere i prodotti semilavorati; trattamento ad alta temperatura e cracking del residuo sottovuoto per ottenere frazioni più leggere; reforming catalitico delle benzine per innalzare il numero di ottano; isomerizzazione catalitica della Virgin Naphta leggera (C5, C6); desolforazione GPL; frazionamento GPL in butano e propano; desolforazione catalitica del gasolio e del petrolio; • recupero zolfo dai gas solforati mediante processo Claus e trattamento gas di coda.
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3) STOCCAGGIO E SPEDIZIONE PRODOTTI FINITI
I prodotti sono stoccati nell'area di Raffineria e nella Zona Nord-Est. Le spedizioni possono aver luogo per caricamento su: • autobotti (ATB); • ferrocisterne (FC); • oleodotti (IES di Mantova e deposito PETROVEN); • navi cisterna. Sono previste come aree attrezzate per la movimentazione via terra: • pensiline di carico GPL in Zona Nord-Est, per ATB; • pensiline di carico idrocarburi liquidi in Zona Nord-Est, per ATB e FC; • pensiline di carico bitumi, Raffineria, per ATB; • pensiline di carico zolfo, Raffineria, per ATB; • pensiline di scarico greggi nazionali in Zona Nord Est. Tre pontili attrezzati in apposita darsena permettono la spedizione ed il ricevimento dei prodotti.
4) SERVIZI GENERALI
I servizi generali di Raffineria sono costituiti da: • un Impianto di Cogenerazione per la produzione e distribuzione di vapore ed energia
elettrica; • un impianto di produzione di aria compressa; • un sistema di stoccaggio e distribuzione azoto; • un circuito di raffreddamento con acqua mare; • un circuito di raffreddamento con acqua industriale; • un impianto di depurazione acque reflue. 1) SERVIZI AUSILIARI
La Raffineria è dotata di: • servizio antincendio interno, con vigili del fuoco specializzati in turno continuo, moderne
autopompe, rete di idranti ed estintori fissi e mobili, a schiuma ed a polvere, sistema di allarme, etc.;
• officine (meccanica, elettrica e strumentistica);
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• laboratorio chimico; • magazzino coperto materiali; • aule di addestramento e formazione del personale; • uffici tecnici, amministrativi e direzionali; • spogliatoi, mensa, bar e spaccio; • infermeria e pronto soccorso, autoambulanza;
SISTEMA AMBIENTE E SICUREZZA In conformità a quanto previsto nel D.Lgs.334/99, come modificato dal Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n.238, e successivi decreti attuativi, la Raffineria ha adottato una “Politica di Sicurezza, Salute, Ambiente e prevenzione degli Incidenti Rilevanti”, redatta “al fine di promuovere costanti miglioramenti della sicurezza e garantire un elevato livello di protezione dell’uomo e dell’ambiente con mezzi, strutture e sistemi di gestione appropriati”. Inoltre, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 334/99, come modificato dal Decreto Legislativo 21 settembre 2005, n.238, ENI Divisione Refining & Marketing - Raffineria di Venezia ha elaborato un proprio Sistema di Gestione della Sicurezza per la Prevenzione degli Incidenti Rilevanti e adottato il relativo Manuale, nel rispetto dei requisiti di cui all’Allegato III del D.Lgs. 334/99. Il suddetto Manuale prevede una articolazione del Sistema nei seguenti elementi principali:
1. Descrizione del SGS
2. Politica di Prevenzione degli Incidenti Rilevanti
3. Organizzazione e Personale
4. Identificazione e Valutazione dei Pericoli Rilevanti
5. Controllo Operativo
6. Gestione delle Modifiche
7. Pianificazione delle Emergenze
8. Controllo delle Prestazioni
9. Controllo e Revisione
Inoltre, la Raffineria ha sempre prestato particolare attenzione alle problematiche ambientali connesse con l’esercizio dei propri impianti e per questo motivo già da tempo la direzione di stabilimento ha promosso l’adozione volontaria di un sistema di Gestione Ambientale conforme alle norme ISO 14001. Nel novembre 1999 la Raffineria ha conseguito la certificazione della conformità del proprio sistema di Gestione Ambientale allo standard ISO 14001, rilasciato dall’ente certificatore DNV.
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Successivamente la Raffineria ha conseguito la “Registrazione EMAS” (n. I-000147 del 9 aprile 2003) che sancisce la conformità del Sistema di Gestione Ambientale ai requisiti definiti dal Regolamento Comunitario 761/01.e.
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SEZIONE 4
Sostanze e preparati soggetti al Decreto legislativo n. 334/99
Sulla base dei quantitativi delle sostanze pericolose, il quadro complessivo delle categorie di rischio identificate dall’Allegato I al D. Lgs. 334/99, è riportato nelle tabelle che seguono. Le categorie di sostanze che superano i limiti di soglia sono evidenziati in grassetto. Allegato I - parte 1 (sostanze nominate)
Allegato I - parte 1 (sostanze nominate)
Sostanza nominata Quantità detenuta (t)
Limite per applicazione Artt. 6 e 7 (t)
Limite per applicazione
Art. 8 (t) Acetilene 0,05 5 50
Idrogeno 2 5 50
Gas liquefatti estremamente infiammabili e gas naturale
3305 50 200
Ossigeno 57 200 2000
Prodotti petroliferi
Benzina, kerosene e gasolio (aree di stoccaggio) 349860 2500 25000
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Allegato I - parte 2 (categorie di sostanze e/o preparati)
Allegato I - parte 2 (categorie di sostanze e/o preparati)
Categoria di sostanze e/o preparati Quantità detenuta (t)
Limite per applicazione Artt. 6 e 7 (t)
Limite per applicazione
Art. 8 (t) Categoria 1 SOSTANZE MOLTO TOSSICHE Idrogeno solforato
1,47 5 20
Categoria 2 SOSTANZE TOSSICHE Anidride solforosa, Tetracloruro di carbonio
3,59 50 200
Categoria 3 SOSTANZE COMBURENTI - 50 200
Categoria 4 SOSTANZE ESPLOSIVE - 50 200
Categoria 5 SOSTANZE ESPLOSIVE - 10 50
Categoria 6 SOSTANZE INFIAMMABILI Kerosene (impianti di processo)
14,85 5000 50000
Categoria 7a LIQUIDI FACILMENTE INFIAMMABILI
- 50 200
Categoria 7b LIQUIDI FACILMENTE INFIAMMABILI MTBE
7989 5000 50000
Categoria 8 LIQUIDI ESTREMAMENTE INFIAMMABILI Petrolio grezzo (stoccaggio ed impianti di processo) Benzina, GPL (impianti di processo)
502932 10 50
Categoria 9i SOSTANZE PERICOLOSE PER L'AMBIENTE Idrogeno solforato, chemicals
1,71 100 200
Categoria 9ii SOSTANZE PERICOLOSE PER L'AMBIENTE Benzine, kerosene, gasoli (impianti di processo), chemicals
1111 200 500
Categoria 10i ALTRE CATEGORIE - 100 500
Categoria 10ii ALTRE CATEGORIE - 50 200
Si riporta di seguito l’elenco completo delle sostanze detenute.
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Sostanze e preparati pericolosi soggetti al D.Lgs. 334/99 e s.m.i. presenti in Raffineria
Sostanza Numero CAS
D.Lgs. 334/99 e
s.m.i. All. I Parte
I
D.Lgs. 334/99 e
s.m.i All. I
Parte II
Etichettatura Quantità (Tonn)
Soglia art. 6
Soglia art. 8
1 Acetilene 00074-86-2 Acetilene F+ R5 6 12 0,05 5 502 Acetone 67-64-1 7b F R11 0,015 5000 500003 Alcool Isopropilico 67-63-0 7b F R11 0,05 5000 500004 Ammoniaca in
soluzione 1336-21-6 9i N C X R34
37 50 0,10 100 200
5 Anidride Solforosa 07446-09-5 2 T R23 34 0,02 50 2006 Antiossidante 180
per petrolio - 9ii Xi N R36/38
51/53 1,00 200 500
7 Ardrox 9D1B 67-63-0 8 F+ R12 36 66 67
0,01 10 50
8 Benzine 68919-37-9 92045-52-8 64741-70-4
Prodotti petroliferi
8 T F+ N R 12 38 45 51/53 65 67
122996 2500 25000
9 Chimec 6546 8008-20-6 64742-94-5
9ii N R51/53 65 66 67
18,00 200 500
10 Chimec 9630N 95-63-6 64742-94-5
9ii N R51/53 65 66 67
3 200 500
11 Color. Verde Trasol SP 91 N
91-20-3 64742-94-5
9ii Xn N R51/53 37 40 65 66 67
5,00 200 500
12 Color. Verde Somalia BSP
64742-94-5 9ii N 51/53 65 66 67
5,00 200 500
13 Color. Greenecol 02
1330-20-7 64742-94-5
9ii N Xn R10 20/21 38 51/53 65
5,00 200 500
14 Denaturante per GPL - Sudan Marker N
78-83-1 123-54-6
6 Xn R10 22 37/38 41 67
0,60 5000 50000
15 Detergente DK 732/97
75-09-2 127-18-4
9ii Xn N R40 51/53
0,90 200 500
16 Dimetildisolfuro (DMDS)
624-92-0 7b 9ii F N Xn R11 20/22 36 51/53
0,30 200 500
17 Etanolo 64-17-5 7b F R11 0,16 5000 5000018 Fenolo 108-95-2 2 T R24/25 34 0,05 50 20019 Fuel gas 1333-74-0
74-82-8 74-84-0 74-98-6 106-97-8
8 F+ R12 7,10 10 50
20 Gasolio 68814-87-9 64742-80-9
Prodotti petroliferi
9ii Xn N R40 51/53 65 66
195650 2500 25000
21 GE Betz Customflo 8H21
64742-94-5 68911-83-1 91-20-3
9ii N Xi R37/38 40 51/53 65 67
2,00 200 500
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Raffineria di Venezia
Sostanze e preparati pericolosi soggetti al D.Lgs. 334/99 e s.m.i. presenti in Raffineria
Sostanza Numero CAS
D.Lgs. 334/99 e
s.m.i. All. I Parte
I
D.Lgs. 334/99 e
s.m.i All. I
Parte II
Etichettatura Quantità (Tonn)
Soglia art. 6
Soglia art. 8
22 GE Betz Embreak 2W655
107-41-5 64742-94-5 30846-35-6
9ii N Xi R36/37/38 40 67 51/53
6,00 200 500
23 GE Betz Fuelsolv PEP990
2673-22-5 68919-76-6 9016-45-9
9ii N Xn R38 40 41 51/53
3,00 200 500
24 GE Betz Petromeen 3F27
64742-94-5 91-20-3
9ii N Xn R37/38 40 51/53 67
0,70 200 500
25 GE Betz Philmplus 5K32
64742-94-5 68153-60-6 91-20-3
9i N Xi R36/37/38 40 67 50/53
6,70 100 200
26 GE Betz Philmplus 5K4
64742-94-5 68911-83-1
9ii N X R20 36 40 51/53
0,70 200 500
27 GE Betz Philmplus 5K7
64742-94-5 68911-83-1 91-20-3
9ii N Xi R20 36/37/38 40 65 51/53
0,70 200 500
28 GE Betz Spec-Aid 8Q300
52624-57-4 30846-35-6 64742-94-5 91-20-3
9ii N Xi R36/37/38 40 67 51/53
1,50 200 500
29 GE Betz Thermoflo 7R30
64742-94-5 91-20-3
9ii N Xi R40 37/38 67 51/53
5,00 200 500
30 GPL (miscela, propano, butano)
74-98-6 106-97-8
Gas liquefatti estremamente infiammabili e gas naturale
8 F+ R12 3390 50 200
31 Idrogeno 1333-74-0 Idrogeno 8 F+ R12 2,00 5 5032 Idrogeno Solforato 7783-06-4 1 8 9i T+ N F+ R12
26 50 1,47 5 20
33 Infineum R170 64742-94-5 64742-81-0
9ii Xn N R40 66 67 51/53
30,00 200 500
34 Infineum R288 64742-81-0 64742-94-5
9ii Xn N R40 66 67 51/53
50,00 200 500
35 Kerosene 8008-20-6 64742-81-0
Prodotti petroliferi
6 9ii Xn N R10 51/53 38 65
32110 2500 25000
36 Metanolo 67-56-1 Metanolo T F R11 23 25
0,02 500 5000
37 Corrente Testa Stripper HCL impianto ISO
1333-74-0 7647-01-0 74-82-8
2 8 F+ T C R12 23 35
0,05 10 50
38 Miscela 80 ASTM 540-84-1 142-82-5
7b 9i N Xn R11 38 50/53 65 67
0,24 100 200
39 MTBE 1634-04-4 7b F Xi R11 38 7989,00 5000 50000
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Raffineria di Venezia
Sostanze e preparati pericolosi soggetti al D.Lgs. 334/99 e s.m.i. presenti in Raffineria
Sostanza Numero CAS
D.Lgs. 334/99 e
s.m.i. All. I Parte
I
D.Lgs. 334/99 e
s.m.i All. I
Parte II
Etichettatura Quantità (Tonn)
Soglia art. 6
Soglia art. 8
40 NAF S III 75-45-6 2837-89-0 306-83-2 5989-27-5
9ii N Xi R43 51/53 59
0,96 200 500
41 Nalco 74700 79-21-0 7722-84-1 64-19-7
3 O C R7 35 20/21/22
3,00 50 200
42 Nalco Trasar 23201 7646-85-7 93573-20-7
9ii C N R34 51/53
2,00 200 500
43 n-Butanolo 71-36-3 6 Xn R10 20 0,03 5000 5000044 N-EPTANO ASTM 142-82-5 7b 9i F N Xn R11
50/53 65 67 0,14 100 200
45 Ossigeno 07782-44-7 Ossigeno O R8 57,00 200 200046 Percloroetilene 127-18-4 9ii N Xn 40
51/53 12,00 200 500
47 Petrolio Grezzo 8002-05-9 8 T F+ R 12 45 52/53
502436 10 50
48 Stadis 450 (antistatico)
108-88-3 64742-94-5 25322-17-2
7b 9ii N Xn F R11 20 36/38 51/53 65
0,054 200 500
49 Tert-Butil-Mercaptano
- 7b F R11 37 0,20 5000 50000
50 Tetracloruro di Carbonio
56-23-5 2 T N R23/24/25 48/23 40 59 52/53
3,50 50 200
51 Toluene 108-88-3 7b Xn F R11 20 0,02 5000 5000052 Xilene 1330-20-7 6 Xn R10 38 0,12 5000 50000
Sezione 4 Pag. 15
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La classificazione delle principali sostanze è riportata nella tabella che segue. Nome comune o generico
Classificazione di pericolo Principali caratteristiche di pericolosità
BENZINE F+, Estremamente infiammabile Canc. Cat 2 Xi, Irritante
N, Pericoloso per l’ambiente Xn, Nocivo
R12 Estremamente infiammabile R45 Può provocare il cancro R38 Irritante per la pelle R51/53Tossico per gli organismi acquatici,
può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
R65 Nocivo: può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione
R67 L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini
GPL F+, Estremamente infiammabile R12 Estremamente infiammabile IDROGENO
SOLFORATO F+, Estremamente infiammabile
T+, Molto tossico N, Pericoloso per l’ambiente
R12 Estremamente infiammabile R26 Molto tossico per inalazione R50 Altamente tossico per gli organismi
acquatici
IDROGENO F+, Estremamente infiammabile R12 Estremamente infiammabile MTBE F, Facilmente infiammabile R11 Facilmente infiammabile
R38 Irritante per la pelle PETROLIO GREZZO
F+, Estremamente infiammabile Canc. Cat 1
R12 Estremamente infiammabile R45 Può provocare il cancro R52/53 Nocivo per gli organismi acquatici,
può provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
OSSIGENO O, Comburente R8 Può provocare l’accensione di materie combustibili
TETRACLORURO DI CARBONIO
T, Tossico Xn, Nocivo
N, Pericoloso per l’ambiente Canc. Cat.3
R48/23 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.
R52/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico
R23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione
R40 Possibilità di effetti cancerogene – prove insufficienti.
R59 Pericoloso per lo strato di ozono.
Sezione 4 Pag. 16
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Nome comune o generico
Classificazione di pericolo Principali caratteristiche di pericolosità
KEROSENE R10, Infiammabile Xi, Irritante
N, Pericoloso per l’ambiente Xn, Nocivo
R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.
R10 Infiammabile R38 Irritante per la pelle R65 Nocivo: può provocare danni ai polmoni
in caso di ingestione FUEL GAS F+, Estremamente infiammabile R12 Estremamente infiammabile GASOLIO Xn, Nocivo
N, Pericoloso per l’ambiente Canc. Cat.3
R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico.
R40 Possibilità di effetti cancerogene – prove insufficienti
R66 L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle.
R65 Nocivo: può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione
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SEZIONE 5
NATURA DEI RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI In base alle sostanze considerate nella sezione 4, gli incidenti ipotizzabili vengono riportati, con maggiori dettagli, nella successiva tabella; alcuni di questi (come meglio precisato nella sezione 6) possono interessare, seppure marginalmente, ambienti posti al di fuori dello Stabilimento. Gli incidenti sono in generale riconducibili ad un evento con perdita del contenuto da apparecchiature o serbatoi, per fessurazione o rottura, e conseguente fuoriuscita della sostanza, che, in relazione alla sua natura, potrebbe dar luogo a:
INCIDENTE SOSTANZA COINVOLTA NOTE
Incendio di una pozza di benzina rilasciata nel bacino di contenimento di un serbatoio di stoccaggio Incendio di una nube di vapori sviluppatisi per evaporazione da una pozza di benzina.
BENZINA
Incendio per fuoriuscita di benzina da apparecchiatura di impianto ed innesco immediato. Incendio di una nube di vapori sviluppatisi a seguito del rilascio di GPL da un’apparecchiatura di impianto.
GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO
Incendio per fuoriuscita di GPL da apparecchiatura ed innesco immediato.
GASOLIO E IDROGENO Incendio per fuoriuscita di gasolio e idrogeno da apparecchiatura ed innesco immediato.
INCENDIO
PETROLIO GREZZO Incendio in corrispondenza del tetto di un serbatoio di stoccaggio greggio
RILASCIO TOSSICO
IDROGENO SOLFORATO Formazione di una nube tossica per fuoriuscita prolungata di gas da un’apparecchiatura d’impianto, senza che vi sia un innesco capace di infiammare la nube.
ACIDO CLORIDRICO Formazione di una nube tossica per fuoriuscita prolungata di gas da un’apparecchiatura d’impianto, senza che vi sia un innesco capace di infiammare la nube.
LIMITATO RILASCIO DI IDROCARBURI IN MARE
PETROLIO GREZZO O BENZINA
Formazione di una chiazza di liquido sulla superficie marina a seguito della fuoriuscita da braccio di carico/scarico nave cisterna o da oleodotto sublagunare.
Sezione 5 Pag. 18
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VALUTAZIONE DEL RISCHIO Le valutazioni effettuate mediante analisi di rischio sviluppate nel Rapporto di Sicurezza, consentono di convergere alle seguenti conclusioni:
la Raffineria dispone di numerose misure di prevenzione sia tecniche che organizzative, che consentono di rendere estremamente improbabili gli scenari incidentali illustrati;
la Raffineria dispone di numerose misure di mitigazione che consentono nella maggioranza
dei casi di contenere le possibili conseguenze all’interno della recinzione; soltanto in alcuni casi di dispersione di idrogeno solforato è ipotizzabile il coinvolgimento di una area esterna alla Raffineria, limitata alla zona immediatamente adiacente alla stessa e interna alla Zona Industriale di Porto Marghera.
In nessun caso analizzato è prevedibile il coinvolgimento di aree esterne alla zona industriale.
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SEZIONE 6
TIPO DI EFFETTI PER LA POPOLAZIONE E PER L’AMBIENTE EFFETTI PER LA POPOLAZIONE Gli incidenti che possono interessare ambienti posti al di fuori della Raffineria vengono riportati, con maggiori dettagli, nella successiva tabella. Per stimare gli effetti di un incidente sono stati utilizzati dei modelli matematici in grado di simulare le conseguenze dell’incidente ipotizzato. Le distanze di danno sono state valutate nei casi peggiori, in relazione ai quantitativi coinvolti. Incidente Sostanza Distanza limite di danno
BENZINA Nel caso di incendio di benzina per fuoriuscita da apparecchiatura ed innesco immediato, l’area di danno per irraggiamento può raggiungere zone esterne alla Raffineria nelle aree immediatamente limitrofe.
INCENDIO
GPL
Nel caso di incendio di nube di vapori infiammabili, l’area di danno per irraggiamento può raggiungere zone esterne alla Raffineria. Con direzione dei venti dominanti, la nube si sviluppa prevalentemente in area di Raffineria.
RILASCIO TOSSICO
IDROGENO SOLFORATO Nel caso di dispersione dei vapori in atmosfera, l’area di danno può raggiungere zone esterne alla Raffineria nelle aree immediatamente limitrofe. Con direzione dei venti dominanti, la nube si sviluppa prevalentemente in area di Raffineria.
Sezione 6 Pag.20
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EFFETTI PER L’AMBIENTE Per quanto concerne gli effetti sull’ambiente, in relazione agli incidenti ipotizzabili e sempre considerando i casi peggiori, si possono supporre le seguenti conseguenze. Incidente Sostanza Coinvolta Effetti sull’ambiente
INCENDIO BENZINA, GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO, GASOLIO E IDROGENO, PETROLIO GREZZO
Gli effetti sull’ambiente sono legati all’emissione dei fumi di combustione per la durata dell’evento.
RILASCIO TOSSICO
IDROGENO SOLFORATO Il quantitativo di idrogeno solforato rilasciato è molto limitato e tale da non provocare effetti apprezzabili sull’ambiente.
RILASCIO DI IDROCARBURI IN MARE
PETROLIO GREZZO O BENZINA
Il quantitativo rilasciato in relazione alle attività della raffineria, in caso di incidente, sarebbe di lieve entità, grazie alle misure precauzionali attuate (sbarramento con panne galleggianti, intervento di mezzi specializzati, presidio costante della zona); gli effetti sull’ambiente sarebbero controllabili.
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MISURE DI PREVENZIONE E SICUREZZA ADOTTATE Misure tecniche La Raffineria dispone di linee guida a livello societario, per la definizione dei criteri da seguire per la progettazione, la costruzione, la gestione e la manutenzione degli impianti di processo. Fanno parte di questi criteri i seguenti elementi:
utilizzo di materiali di elevata qualità per tutte le linee di processo; selezione dei mezzi di trasferimento delle sostanze (ad esempio le pompe) con gli standard
tecnologici di sicurezza più all’avanguardia; disponibilità di sistemi di controllo degli impianti molto sofisticati e dotati dei necessari livelli
di sicurezza; implementazione estesa di sistemi di allarme e blocco per la messa in sicurezza degli
impianti; adozione di piani di manutenzione specifica per tutte le apparecchiature; disponibilità di una rete antincendio idonea a copertura di tutte le aree di stabilimento che
consente di erogare acqua e schiuma per fronteggiare gli incendi ipotizzabili, utilizzando idranti, monitori, ugelli fissi di raffreddamento, versatori di schiuma, barriere d'acqua;
disponibilità di sistema fognario a copertura di tutte le aree di stabilimento, per il convogliamento di eventuali rilasci in fase liquida all’impianto di trattamento acque;
disponibilità di una rete di rilevatori di gas infiammabile / incendio con allarmi riportate in aree presidiate al fine di accelerare i tempi di intervento nella eventualità di un rilascio accidentale;
disponibilità di rivestimenti resistenti al fuoco per le strutture portanti negli impianti; tutti i serbatoi contenenti petrolio grezzo, e liquidi facilmente infiammabili sono installati
all'interno di bacini di contenimento in grado di trattenere l'intero volume del serbatoio; adozione di particolari sistemi di contenimento alle darsene (raffineria e di San Leonardo),
quali: chiusura delle darsene stesse con sbarramenti in materiale plastico (panne galleggianti) prima di iniziare il carico/scarico, presenza di valvole motorizzate e telecomandate sui bracci di carico/scarico, disponibilità di numerose attrezzature di sbarramento;
protezione degli oleodotti mediante posa sotto il fondo della laguna con strato di ricopertura in sabbia e ghiaia e lastroni di protezione in calcestruzzo;
installazione di impianti di protezione catodica contro la corrosione ed esecuzione di ispezioni periodiche interne all’oleodotto con sofisticate metodiche di verifica della integrità della tubazione (pig intelligenti).
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Misure procedurali Lo stabilimento opera in accordo al proprio Sistema di gestione della Sicurezza, che stabilisce le procedure per la conduzione in sicurezza di tutte le attività di stabilimento. I principali aspetti organizzati dal Sistema sono i seguenti:
programma di manutenzione ed ispezione periodica delle apparecchiature, programma continuo di formazione, informazione ed addestramento di tutto il personale
dipendente; programma continuo di informazione del personale delle società terze che operano presso lo
stabilimento; programma per l’esercitazione periodica del personale ad affrontare le situazioni di
emergenza. Misure organizzative È stato preparato un Piano di Emergenza interno della Raffineria che definisce:
i casi di emergenza ipotizzabili, le modalità di segnalazione ed allertamento all'interno la specifica organizzazione delle risorse interne per l'intervento immediato, le azioni da intraprendere per prevenire ogni estensione dell'emergenza, contenerne gli
effetti e ripristinare la normalità. le modalità di segnalazione all'esterno dell'emergenza in atto per l'allertamento o la richiesta
di intervento di supporto o soccorsi. il comportamento da tenere per tutti i presenti all'interno della Raffineria; le modalità di evacuazione.
E' sempre presente in Raffineria una squadra di pronto intervento che si attiva in caso di emergenza, per fronteggiare l'incendio o un rilascio di sostanza pericolosa. Il personale addetto agli interventi di emergenza viene costantemente addestrato anche tramite prove simulate di emergenza con cadenza periodica. Per i rilasci in mare è garantito l'intervento della Guardia ai Fuochi per la raccolta degli idrocarburi con speciali natanti. Al terminale di San Leonardo viene attuato un presidio costante da parte di personale specializzato di Raffineria e di Guardie ai fuochi durante gli scarichi delle petroliere.
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SEZIONE 7 Il PEE è stato redatto dall’autorità competente? si noX
Mezzi di segnalazione di incidenti La Raffineria è dotata di un sistema di segnalazione di emesegnali acustici differenziati per segnalare un allarme (2 suintervallati da una pausa di 2 secondi), un’emergenza (4 suintervallati da una pausa di 2 secondi), una grande emergeciascuno intervallati da una pausa di 2 secondi), il cessatodi 15 secondi). All’interno dello Stabilimento sono inoltre previsti i seguenti s
telefonico ordinario, tramite postazioni telefoniche in im sistema radio automatico cercapersone; radio (mediante ricetrasmettitori portatili); sistema altoparlanti di Raffineria;
I primi due sistemi sono basati sulla rete telefonica interna. Le comunicazioni con l’esterno sono affidate ai seguenti siste
telefonico ordinario, con proprio centralino e, per alccon l’esterno ;
i componenti del Comitato interno di Emergenza sono In caso di emergenza è possibile attivare dalla portineria lapersonale interessato all’emergenza. In caso di incidente rilevante con possibile interessamencomunicazione via fax si provvede ad informare gli Enti comunicazione è estesa al Comando dei Vigili del Fuoco stazione dei Carabinieri di Marghera, il Commissariato di P.Sil Prefetto di Venezia, la polizia stradale, la polizia Municipatelefonica.
Sezione 7
rgenza medianoni della duraoni della duranza (6 suoni allarme (un s
istemi di comupianto e negli
mi: une postazion
reperibili attrav
chiamata aut
to di aree esdi cui all’art.2di Mestre, la . di Margherale e l’U.S.L.
te sirene, che emettono ta di 5 secondi ciascuno ta di 5 secondi ciascuno della durata di 5 secondi uono unico della durata
nicazione: uffici e sale controllo;
i, comunicazione diretta
erso telefono cellulare.
omatica in sequenza del
terne alla Raffineria, on 4 del D.Lgs 334/99. La Capitaneria di Porto, la , il Municipio di Venezia, anche con segnalazione
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Comportamento da seguire Per il personale Eni Raffineria di Venezia e delle ditte esterne presenti all’interno della Raffineria, i comportamenti da seguire sono specificati nel Piano di Emergenza Interno. Per la popolazione esterna, in caso di incidenti con effetti all’esterno, in linea con il piano di emergenza e protezione civile, predisposto dalle competenti Autorità, e con il DPCM 25.02.2005 inerente “Linee Guida per l’informazione alla popolazione nel rischio industriale”, si deve:
Chiudere tutte le finestre e le porte esterne. Fermare i sistemi di ventilazione o condizionamento, siano essi centralizzati o locali. Spegnere i sistemi di riscaldamento e le fiamme libere. Chiudere le serrande delle canne fumarie e tamponare l’imbocco di cappe e camini. Chiudere le porte interne dell’abitazione o dell’edificio. Rifugiarsi nel locale più idoneo possibile. Ognuna delle seguenti condizioni migliora l’idoneità
di un locale: - Presenza di poche aperture, - Posizione ad un piano elevato, - Ubicazione dal lato dell’edificio opposto alla fonte del rilascio, - Disponibilità di acqua, - Presenza di un mezzo di ricezione delle informazioni.
Nel caso vi sia pericolo di esplosione esterna, chiudere gli infissi e tenersi a distanza dai vetri delle finestre.
Sigillare con nastro adesivo o tamponare con pani bagnati le fessure degli stipiti di finestre e porte e la luce tra porte e pavimento.
Sigillare con nastro adesivo le prese d’aria di cappe, ventilatori e condizionatori. Evitare l’uso di ascensori per il conseguente spostamento d’aria che ne deriverebbe. Nel caso in cui il tossico rilasciato sia solubile in acqua e il locale di rifugio sia costituito da un
bagno, tenere aperta la doccia per rilavare l’aria interna. In caso di necessità tenere un panno bagnato sugli occhi e davanti al naso e bocca. Mantenersi sintonizzati mediante radio o TV sulle stazioni emittenti indicate dalle autorità
ovvero prestare attenzione ai messaggi inviati mediante rete telefonica. Al cessato allarme spalancare porte e finestre, avviare i sistemi di ventilazione o
condizionamento ed uscire dall’edificio fino al totale ricambio dell’aria all’interno dello stesso ed assistere in questa azione le persone necessitanti di aiuto.
Porre particolare attenzione nel riaccedere a locali, particolarmente quelli interrati o seminterrati dove vi possa essere ristagno di vapori.
È’ EVIDENTE CHE LE INDICAZIONI GENERALI SU RIPORTATE VANNO DI VOLTA IN VOLTA ATTUATE IN MODO SELETTIVO E RAZIONALE. INDICAZIONI PIÙ PRECISE E DETTAGLIATE PER LE AREE ESTERNE EVENTUALMENTE COINVOLTE VERRANNO FORNITE NEL QUADRO DI PROTEZIONE CIVILE DAGLI ENTI PREPOSTI.
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Mezzi di comunicazione previsti In caso di emergenza estesa con possibile interessamento di aree esterne allo Stabilimento, il personale preposto, seguendo la procedura prevista nel Piano di Emergenza interno, provvede ad allertare gli enti esterni (VV.F., Polizia, Autorità, etc…). I mezzi di comunicazione previsti saranno specificati a cura delle autorità competenti. Presidi di pronto soccorso I presidi di pronto soccorso in generale disponibili sono: VIGILI DEL FUOCO PROTEZIONE CIVILE – PREFETTURA COMUNE CARABINIERI POLIZIA DI STATO PRONTO SOCCORSO OSPEDALE VIGILI URBANI
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SEZIONE 8
INFORMAZIONI PER LE AUTORITA’ COMPETENTI SULLE SOSTANZE ELENCATE NELLA SEZIONE 4.
Sostanza: BENZINED.Lgs. 334/99: All. I, parte I Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente intermedio catalizzatore
prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE Nome chimico: n.a. Nomi commerciali: BENZINA Nomenclatura Chemical abstracts: n.d. Numero di registro CAS: n.d. Formula bruta: Miscela complessa di idrocarburi, avente
numero di atomi di carbonio C4 – C12 e intervallo di distillazione approssimativo 30-210 °C
Peso molecolare: n.a. Formula di struttura: n.a.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: liquido limpido Colore: incolore Odore: pungente Solubilità in acqua: non solubile Solubilità nei principali solventi organici: n.d. Densità: 720 – 775 kg/m3 a 15 °C
Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: n.d. Punto di fusione: n.d. Punto di ebollizione: 30 - 210 °C Punto di infiammabilità: < - 40 °C Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria (% in volume): 1,4 – 7,6 Temperatura di autoaccensione: > 200 °C
Sezione 8 Pag. 27
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Raffineria di Venezia Tensione di vapore: 45 – 90 kPa a 37,8 °C Reazioni pericolose: incompatibile con forti ossidanti
CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F+ T N
Indicazioni di pericolo: Estremamente infiammabile – Tossico –Pericoloso per l’ambiente Frasi di rischio: 12 - Estremamente infiammabile 45 - Può provocare il cancro 38 - Irritante per la pelle 51/53 - Tossico per gli organismi acquatici, può provocare
a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
65 - Nocivo: può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione
67 – L’inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini
Consigli di prudenza : 16 - Conservare lontano da fiamme e scintille. Non
fumare 53 – Evitare l’esposizione procurarsi speciali istruzioni
prima dell’uso 61 - Non disperdere nell’ambiente. Riferirsi alle istruzioni
speciali/schede informative in materia di sicurezza 62 - In caso di ingestione non provocare il vomito:
consultare immediatamente il medici e mostrargli il contenitore o l’etichetta
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto
Sezione 8 Pag. 28
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Raffineria di Venezia Tossicità acuta: LD50 orale/ratto > 2g/kg LD50 cutanea/coniglio > 2g/kg LC50 inalatoria/ratto > 5 mg/l/4h Tossicità cronica: Lo IARC (l’agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), nella sua monografia del 1989 non ha riscontrato un’adeguata evidenza di cancerogenesi della benzina sull’uomo, ma solo limitata e non sufficiente evidenza sugli animali. Queste considerazioni sono state fatte sulla base di test condotti su ratti e topi con benzine e sue frazioni componenti. Il benzene è stato dichiarato dallo IARC e classificato dalla UE cancerogeno per l’uomo. Infatti studi epidemiologici hanno confermato un certo incremento di casi di leucemia fra soggetti esposti a tale composto chimico rispetto a soggetti non esposti. In accordo ai criteri previsti dalla UE per la classificazione delle sostanze e preparati pericolosi contenenti un cancerogeno, la benzina, per la presenza di benzene in concentrazione superiore a 0.1% peso, viene classificata cancerogeno di categoria 2 (cancerogeno su animali) con frase R45 (può provocare il cancro). Corrosività – Potere irritante: - cute irritante - occhio irritante Potere sensibilizzante: n.d. Cancerogenesi: vedi tossicità cronica Mutagenesi: n.d. Teratogenesi: n.d.
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. Bassa Bassa
Diffusione si si si Persistenza n.d. Elevata Elevata
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: bioaccumulabile (Log Kow: 3 – 6)
Sezione 8 Pag. 29
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Raffineria di Venezia Sostanza: GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO (GPL)D.Lgs. 334/99: All. I, parte I Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente intermedio catalizzatore
prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE Nome chimico: n.a. Nomi commerciali: GAS DI PETROLIO LIQUEFATTO Nomenclatura Chemical abstracts: n.d. Numero di registro CAS: n.d. Formula bruta: n.a. (miscela costituita prevalentemente da idrocarburi C3- C4) Peso molecolare: n.a. Formula di struttura: n.a.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: gas liquefatto Colore: n.d. Odore: n.d. Solubilità in acqua: n.d. Solubilità nei principali solventi organici: n.d. Densità: 505 kg/m3 min a 15 °C (liquido) Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: n.d. Punto di fusione: n.d. Punto di ebollizione: - 42 °C (propano) - 0,5 (butano) Punto di infiammabilità: < - 60 °C Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria (% in volume): 1,9 - 9,5 Temperatura di autoaccensione: > 400 °C Tensione di vapore: 1500 kPa max a 37,8 °C Reazioni pericolose: incompatibile con forti ossidanti
CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Di legge Provvisoria Non richiesta
Sezione 8 Pag. 30
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Raffineria di Venezia Simbolo di pericolo: F+ Indicazioni di pericolo: Estremamente infiammabile Frasi di rischio: 12 - Estremamente infiammabile Consigli di prudenza : 9 - Conservare il recipiente in luogo ben ventilato
16 - Conservare lontano da fiamme e scintille. Non fumare
33 - Evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: data l’elevata volatilità del prodotto non esistono dati
di LD 50 orale e cutanea. Tossicità cronica: il propano e il butano hanno effetto anestetico. I vapori di GPL sono asfissianti Corrosività – Potere irritante: - cute la rapida evaporazione del liquido causa bruciature
da freddo - occhio la rapida evaporazione del liquido causa bruciature
da freddo Potere sensibilizzante: n.d. Cancerogenesi: non riferite evidenze Mutagenesi: propano e butano sono risultati non mutageni Teratogenesi: non riferite evidenze
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo
Biodegradabilità n.a. n.a. n.a. Diffusione si no no
Persistenza Moderata Molto bassa Molto bassa
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: n.d.
Sezione 8 Pag. 31
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Raffineria di Venezia Sostanza: IDROGENO SOLFORATOD.Lgs. 334/99: All. I, parte II Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente intermedio catalizzatore prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE
Nome chimico: IDROGENO SOLFORATO Nomi commerciali: ACIDO SOLFIDRICO Nomenclatura Chemical abstracts: HYDROGEN SULFIDRE Numero di registro CAS: 7783-06-04 Formula bruta: H2S Peso molecolare: 34,1 Formula di struttura: H2S
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: gas Colore: incolore Odore: persistente, di uova marce, poco
avvertibile ad alte concentrazioni Solubilità in acqua: 3980 mg/l Solubilità nei principali solventi organici: 1 g dissolve in 94,3 ml alcool assoluto a 20 °C, solubile in glicerolo Densità: 0,92 Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: 1,19 Punto di fusione: - 85,7 °C Punto di ebollizione: - 60,2 °C Punto di infiammabilità: gas infiammabile Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria (% in volume): 4,3 – 45,5 Temperatura di autoaccensione: 270 °C Tensione di vapore: 18,8 bar Reazioni pericolose: gas/vapore più pesante dell’aria. Può
accumularsi in spazi chiusi particolarmente a livello del suolo o al di sotto di esso. Può formare miscele esplosive con l’aria. Può reagire violentemente con gli ossidanti.
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CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F+ T+ N Indicazioni di pericolo: Estremamente infiammabile – Molto tossico - Pericoloso
per l’ambiente Frasi di rischio: 12 - Estremamente infiammabile
26 - Molto tossico per inalazione 50 – Altamente tossico per gli organismi acquatici
Consigli di prudenza: (1/2-)- Conservare sotto chiava e fuori dalla portata dei bambini
9- Tenere il recipiente in luogo ben ventilato 16 - Conservare lontano da fiamme e scintille – Non
fumare 26 – In caso di contatto con gli occhi lavare
immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare un medico
28 – In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente e abbondantemente con acqua
36/37 – Usare indumenti protettivi e guanti adatti 45 - In caso di incidente o di malessere consultare
immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta)
61 – Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in materia di sicurezza
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: in caso di inalazione provoca coma ed edema
polmonare cronico. Basse concentrazioni dell’ordine di 20 – 150 ppm causano irritazione degli occhi, concentrazioni superiori possono causare irritazione del tratto respiratorio superiore, e se l’esposizione e prolungata può dare luogo ad edema. Per alte concentrazioni l’azione predominante si esplica a livello del sistema nervoso. L’H2S agisce come asfissiante provocando la paralisi dei centri respiratori.
Tossicità cronica: l’intossicazione cronica si manifesta con mal di testa, infiammazione della congiuntiva, disturbi a livello dell’apparato digerente, sudorazione e generale debilitazione
Sezione 8 Pag. 33
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SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Corrosività – Potere irritante: - cute fortemente irritante - occhio fortemente irritante Potere sensibilizzante: non riferiti dati in merito Cancerogenesi: non riferiti dati in merito Mutagenesi: non riferiti dati in merito Teratogenesi: non riferiti dati in merito
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.a. si si
Diffusione si si si Persistenza n.d. bassa bassa
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: n.d.
Sezione 8 Pag. 34
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Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Sostanza: IDROGENO D.Lgs. 334/99: All. I, parte I Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente
intermedio catalizzatore
prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE Nome chimico: IDROGENO Nomi commerciali: PROZIO Nomenclatura Chemical abstracts: HYDROGEN Numero di registro CAS: 1333-74-0 Formula bruta: H2Peso molecolare: 2.02 Formula di struttura: H2
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: gas Colore: incolore Odore: inodore Solubilità in acqua: 1,6 mg/l Solubilità nei principali solventi organici: 6,925 m3 in 100 ml di alcool (0 °C); molto poco solubile in etere Densità: 0,0899 (gas) Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: 0,069 Punto di fusione: -259,2 °C Punto di ebollizione: -252,77 °C Punto di infiammabilità: gas infiammabile Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria (% in volume): 4,1 – 74,2 Temperatura di autoaccensione: 400 °C Tensione di vapore: n.d. Reazioni pericolose: infiammabile o esplosivo in miscela con
aria, O2, Cl2, ecc; se esposto a calore, fiamma e ossidanti. Vigorosa reazioni esotermiche con benzene + Raney nickel, metalli. Esplode a contatto con bromo trifluoruro, fluoro perossido di idrogeno
Sezione 8 Pag. 35
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Raffineria di Venezia
CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F+ Indicazioni di pericolo: Estremamente infiammabile Frasi di rischio R: 12 - Estremamente infiammabile Consigli di prudenza S: (2-)- Conservare fuori dalla portata dei bambini 9 - Conservare il recipiente in luogo ben ventilato 16 - Conservare lontano da fiamme e scintille – Non
fumare 33 - Evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: non ha alcuna azione tossica specificata . Ad alte
concentrazioni può agire come semplice asfissiante provocando vertigini, mal di testa, respiro affannoso, incoscienza. Il contatto con il liquido può causare gravi ustioni.
Tossicità cronica: non ha alcuna azione tossica specifica. Corrosività – Potere irritante: - cute non irritante - occhio non irritante Potere sensibilizzante: non riferiti dati in merito Cancerogenesi: non riferiti dati in merito Mutagenesi: non riferiti dati in merito Teratogenesi: non riferiti dati in merito
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo
Biodegradabilità
n.d. n.d. n.d.
Diffusione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d.
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: n.d.
Sezione 8 Pag. 36
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SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Sostanza: OSSIGENOD.Lgs. 334/99: All. I, parte I Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente intermedio catalizzatore prodotto finito altro
Identificazione
Nome chimico: OSSIGENO Nomi commerciali: OSSIGENO Nomenclatura Chemical Abstracts: OSSIGENO Numero di registro CAS: 7782-44-7 Formula bruta: O2Peso molecolare: 32 Formula di struttura: O2
Caratteristiche chimico-fisiche Stato fisico: gas compresso Colore: incolore Odore: inodore Solubilità in acqua: 39 mg/l Solubilità nei principali solventi organici: n.d. Densità: 1,1 g/cm3 Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: 1,1 Punto di fusione: -219°C Punto di ebollizione: -183°C Punto di infiammabilità: n.d. Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria (% in volume): ossidante Temperatura di autoaccensione: n.a. Tensione di vapore: n.a. Reazioni pericolose: può reagire violentemente con gli
infiammabili, agenti riducenti. Ossida violentemente i materiali organici.
CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Di legge Provvisoria Non richiesta
Sezione 8 Pag. 37
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Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Simbolo di pericolo: O
Indicazioni di pericolo: Comburente Frasi di rischio R: 8 – Può provocare l’accensione di materie combustibili Consigli di prudenza S: (2-)- Conservare fuori dalla portata dei bambini 17 – Tenere lontano da sostanze combustibili
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: nessun effetto tossico Tossicità cronica: nessun effetto tossico Corrosività – Potere irritante: - cute può causare ustioni da freddo - occhio può causare ustioni da freddo Potere sensibilizzante: non riferite evidenze Cancerogenesi: non riferite evidenze Mutagenesi: non riferite evidenze Teratogenesi: non riferite evidenze
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.a. n.a. n.a.
Diffusione n.a. n.a. n.a. Persistenza n.a. n.a. n.a.
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: n.a.
Sezione 8 Pag. 38
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Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Sostanza: MTBED.Lgs. 334/99: All. I, parte II Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente
intermedio catalizzatore prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE
Nome chimico: METIL-TER-BUTIL-ETERE Nomi commerciali: MTBE Nomenclatura Chemical Abstracts: METIL-TER-BUTIL-ETERE Numero di registro CAS: 1634-04-4 Formula bruta: C5 H12 O Peso molecolare: N.D. Formula di struttura: (CH3)3COCH3
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: liquido limpido Colore: incolore Odore: pungente Solubilità in acqua: 6,9% Solubilità nei principali solventi organici: n.d. Densità: 740 kg/m3 a 20 °C Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: n.d. Punto di fusione: -110 °C (punto di congelamento) Punto di ebollizione: 55 °C Punto di infiammabilità: < 21 °C Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria (% in volume): 2 – 15,1 Temperatura di autoaccensione: 425 °C Tensione di vapore: 327 mmHg a 25 °C Reazioni pericolose: non presenta reazioni pericolose.
Incompatibile con ossidanti e acidi. Per decomposizione in caso di incendio produce ossidi di carbonio.
Sezione 8 Pag. 39
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Raffineria di Venezia
CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F Xi Indicazioni di pericolo: Facilmente infiammabile - Irritante Frasi di rischio R: 11 – Facilmente infiammabile
38 – Irritante per la pelle Consigli di prudenza S: 16 - Conservare lontano da fiamme e scintille – Non
fumare 23 - Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosoli 29 - Non gettare i residui nelle fognature 33 - Evitare l’accumulo di cariche elettrostatiche
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: DL50 orale: superiore a 2 g/kg DL50 cutanea: superiore a 2 g/kg CL50 inalatoria: superiore a 20 mg/l/4h Il prodotto ad elevate concentrazioni ha effetto
narcotico. Tossicità cronica: n.d. Corrosività – Potere irritante: - cute irritante - occhio irritante Potere sensibilizzante: dati non disponibili Cancerogenesi: dati non disponibili Mutagenesi: i test di mutagenesi hanno dato risultati negativi Teratogenesi: dati non disponibili
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.a. Bassa Bassa
Diffusione n.d. si si Persistenza n.d. n.d. n.d.
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: non bioaccumulabile (log Pow 1,05)
Sezione 8 Pag. 40
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Raffineria di Venezia Sostanza: PETROLIO GREZZOD.Lgs. 334/99: All. I, parte II Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente
intermedio catalizzatore prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE
Nome chimico: n.a. (miscela complessa di idrocarburi costituita prevalentemente da idrocarburi alifatici, aliciclici ed aromatici. Può anche contenere piccole quantità di composti azotati, ossigenati e solforati,. Può contenere benzene, 1,3-butadiene, idrocarburi policiclici aromatici e altre sostanze cancerogene in quantità superiore allo 0.1% peso. Nomi commerciali: PETROLIO GREZZO Nomenclatura Chemical Abstracts: n.d. Numero di registro CAS: n.d. Formula bruta: Peso molecolare: n.a. Formula di struttura: n.a.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: liquido scuro viscoso Colore: n.d. Odore: pungente Solubilità in acqua: non solubile Solubilità nei principali solventi organici: n.d. Densità: n.d. Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: n.d. Punto di fusione: n.d. Punto di ebollizione: n.d. Punto di infiammabilità: da < 0 °C a valori > 65 °C. Limite inferiore e superiore di Infiammabilità in aria (% in volume): n.d. Temperatura di autoaccensione: n.d. Tensione di vapore: n.d. Reazioni pericolose: incompatibile con forti ossidanti
CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Sezione 8 Pag. 41
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SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia
Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: F+ T
Indicazioni di pericolo: Estremamente infiammabile – Tossico Frasi di rischio R: 12 – Estremamente infiammabile 45 - Può provocare il cancro 52/53 - Nocivo per gli organismi acquatici, può provocare a
lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
Consigli di prudenza S: 16 – Conservare lontano da fiamme e scintille. Non fumare
53 – Evitare l’esposizione procurarsi speciali istruzioni prima dell’uso
61 - Non disperdere nell’ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in materia di sicurezza
62 - In caso di ingestione non provocare il vomito: consultare immediatamente il medici e mostrargli il contenitore o l’etichetta
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: LD50 orale/ratto > 2g/kg LD50 cutanea/coniglio > 2g/kg Tossicità cronica: questo prodotto contiene percentuali variabili di
numerosi prodotti naturali, quali benzene, 1.3-butadiene, idrocarburi policiclici aromatici ecc. Classificati come cancerogeni cat. 1 e cat. 2.
Il benzene è stato dichiarato dallo IARC e classificato dalla UE cancerogeno per l’uomo (cat, 1). Infatti studi epidemiologici hanno confermato un certo incremento di casi di leucemia fra soggetti esposti a tale composto chimico rispetto a soggetti non esposti.
In accordo ai criteri previsti dalla UE per la classificazione delle sostanze e preparati pericolosi contenenti un cancerogeno, il petrolio grezzo, per la presenza di benzene in concentrazione superiore a 0.1% peso, viene classificata cancerogeno di categoria 2 (cancerogeno su animali) con frase R45 (può provocare il cancro).
Corrosività – Potere irritante: - cute irritante - occhio irritante
Sezione 8 Pag. 42
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SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Potere sensibilizzante: n.d. Cancerogenesi: vedi tossicità cronica Mutagenesi: n.d. Teratogenesi: n.d.
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo
Biodegradabilità n.a. scarsa scarsa Diffusione si si si
Persistenza n.d. elevata elevata
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: n.d.
Sezione 8 Pag. 43
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SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Sostanza: GASOLIOD.Lgs 334/99: All. I, parte II Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente intermedio catalizzatore
prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE Nome chimico: n.a. (miscela di idrocarburi C9 – C20 ottenuta miscelando varie frazioni petrolifere) Nomi commerciali: GASOLIO Nomenclatura Chemical abstracts: GASOLIO Numero di registro CAS: n.d. Formula bruta: n.a. Peso molecolare: n.a. Formula di struttura: n.a.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: liquido limpido Colore: n.d. Odore: tipico Solubilità in acqua: trascurabile Solubilità nei principali solventi organici: n.d. Densità: 810 – 870 kg/m3 a 15 °C
Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: n.d. Punto di fusione: n.d. Punto di ebollizione: 160 °C (inizio distillazione) Punto di infiammabilità: > 55 °C Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria (% in volume): 1 - 6 Temperatura di autoaccensione: > 220 °C Tensione di vapore: 0,4 kPa a 37,8 °C Reazioni pericolose: incompatibile con forti ossidanti
CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Di legge Provvisoria Non richiesta
Sezione 8 Pag. 44
Eni S.p.A.
SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Simbolo di pericolo: Xn N
Indicazioni di pericolo: Nocivo - Pericoloso per l’ambiente Frasi di rischio: 40 – Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti 51/53 -Tossico per gli organismi acquatici, può provocare
a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
65 - Nocivo: può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione
66 - L’esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle
Consigli di prudenza : 24 Evitare contatto con la pelle 36/37 – Usare indumenti protettivi e quanti adatti 61 - Non disperdere nell’ambiente. Riferirsi alle istruzioni
speciali/schede informative in materia di sicurezza 62 - In caso di ingestione non provocare il vomito:
consultare immediatamente il medici e mostrargli il contenitore o l’etichetta
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: LD50 orale/ratto > 2g/kg LD50 cutanea/coniglio > 2g/kg LC50 inalatoria/ratto > 5 mg/l/4h Tossicità cronica: I gasoli hanno dato, in studi a lungo termine su topi,
risultati di incerta interpretazione. Lo IARC (l’agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro), nella sua pubblicazione del 1989 ha assegnato i “Distillates Light Diesel Fuels” al suo gruppo 3 (Agente non classificabile per le proprietà cancerogeno nell’uomo, per studi inadeguti. Pertanto nel 21° ATP della Direttiva 67/548 CE, il gasolio commerciale viene classificato cancerogeno di Categoria 3 con frase di rischi R40 (“Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti”)
Corrosività – Potere irritante: - cute irritante - occhio irritante Potere sensibilizzante: n.d. Cancerogenesi: vedi tossicità cronica Mutagenesi: n.d. Teratogenesi: n.d.
Sezione 8 Pag. 45
Eni S.p.A.
SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo
Biodegradabilità Scarsa Medio/bassa Medio/bassa Diffusione si n.d. n.d.
Persistenza Bassa Moderata Moderata
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: bioaccumulabile (log pow 3,3 – 6)
Sezione 8 Pag. 46
Eni S.p.A.
SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Sostanza: CHEROSENED.Lgs 334/99: All. I, parte II Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente intermedio catalizzatore
prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE Nome chimico: n.a. (miscela di idrocarburi C9 – C16 ottenuta miscelando varie frazioni petrolifere Nomi commerciali: CHEROSENE Nomenclatura Chemical Abstracts: CHEROSENE Numero di registro CAS: n.d. Formula bruta: n.a. Peso molecolare: n.a. Formula di struttura: n.a.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: liquido limpido Colore: incolore Odore: tipico Solubilità in acqua: trascurabile Solubilità nei principali solventi organici: n.d. Densità: 775 – 840 kg/m3 a 15 °C
Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: n.d. Punto di fusione: n.d. Punto di ebollizione: 25 °C max (inizio) Punto di infiammabilità: 38 - 55 °C Limite inferiore e superiore di infiammabilità in aria (% in volume): 0,7 – 5 Temperatura di autoaccensione: > 200 °C Tensione di vapore: 20 max kPa a 37,8 °C Reazioni pericolose: incompatibile con forti ossidanti
CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Di legge Provvisoria Non richiesta
Sezione 8 Pag. 47
Eni S.p.A.
SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Simbolo di pericolo: Xn - N
Indicazioni di pericolo: Nocivo - Pericoloso per l’ambiente Frasi di rischio R: 10 - Infiammabile 51/53 -Tossico per gli organismi acquatici, può provocare
a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
38 Irritante per la pelle 65 Nocivo: può provocare danni ai polmoni in caso di ingestione
Consigli di prudenza S: 24 Evitare contatto con la pelle 61 - Non disperdere nell’ambiente. Riferirsi alle istruzioni
speciali/schede informative in materia di sicurezza 62 - In caso di ingestione non provocare il vomito:
consultare immediatamente il medici e mostrargli il contenitore o l’etichetta
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: LD50 orale/ratto > 2g/kg LD50 cutanea/coniglio > 2g/kg LC50 inalatoria/ratto > 5 mg/l/4h Tossicità cronica: L’inalazione prolungata dei vapori può dare nausea e stordimento Corrosività – Potere irritante: - cute irritante - occhio irritante Potere sensibilizzante: n.d. Cancerogenesi: Le prove sperimentali effettuate su frazioni petrolifere tipo kerosene non hanno evidenziato effetti di tipo cancerogeno. Pertanto non sono state classificate dalla UE in tale categoria di rischio Il prodotto, come miscela di tali frazioni, secondo i criteri previsti dalla UE per la classificazione ed etichettatura dei preparati, non è classificato nella categoria dei cancerogeni Mutagenesi: non riferite evidenze di effetti mutageni Teratogenesi: non riferite evidenze di effetti sulla riproduzione
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità Scarsa Medio/bassa Medio/bassa
Diffusione si n.d. n.d. Persistenza Bassa Moderata Moderata
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: bioaccumulabile (log pow >3)
Sezione 8 Pag. 48
Eni S.p.A.
SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Sostanza: CARBONIO TETRACLORUROD.Lgs 334/99: All. I, parte II Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente intermedio catalizzatore prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE
Nome chimico: CARBONIO TETRACLORURO Nomi commerciali: TETRACLORURO DI CARBONIO Nomenclatura Chemical Abstracts: CARBONIO TETRACLORURO Numero di registro CAS: 56-23-5 Formula bruta: C Cl4Peso molecolare: 153,82 Formula di struttura: C Cl4
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: Liquido Colore: incolore Odore: gradevole Solubilità in acqua: 0,77g/l a 20 °C Solubilità nei principali solventi organici: Miscibile con molti solventi organici Densità: 1,58439 g/cm3 (20 °C) Punto di fusione: - 22,9 °C Punto di ebollizione: 76,7 °C Punto di infiammabilità: non applicabile Temperatura di autoaccensione: > 982 °C Tensione di vapore: 120 hPa a 20 °C Reazioni pericolose: Reazioni con metalli leggeri; reazioni
spontanee con metalli alcalini CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA
Di legge Provvisoria Non richiesta Simbolo di pericolo: T N Indicazioni di pericolo: Tossico - Pericoloso per l’ambiente Frasi di rischio R: 23/24/25 – Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione 40 – Possibilità di effetti cancerogeni - prove insufficienti 48/23 – Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione
Sezione 8 Pag. 49
Eni S.p.A.
SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia 51/53 – Tossico per gli organismi acquatici, può
provocare a lungo termine effetti negativi per l’ambiente acquatico
59 – Pericoloso per lo strato di ozono Consigli di prudenza S: (1/2) - Conservare sotto chiave e fuori dalla portata dei
bambini 23 – Non respirare i vapori 36/37- Usare indumenti protettivi e guanti adatti 45 – In caso di incidente o di malessere consultare
immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta)
59 – Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio
61 – Non disperdere nell’ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in materia di sicurezza
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: Orale: LD50: 2800 Mg/kg (ratto) LDLo: 43 Mg/kg (uomo) Cutaneo: LD50: 5070 Mg/kg (ratto) Per inalazione: LC50/4 h: 53 mg/l (ratto) LCLo: 1000 mg/l (uomo) Corrosività – Potere irritante: - cute non irritante - occhio non irritante Potere sensibilizzante: non riferiti dati in merito Cancerogenesi: vi è un sospetto di attività cancerogena Mutagenesi: non riferiti dati in merito Teratogenesi: non riferiti dati in merito
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d.
Diffusione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d.
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: n.d.
Sezione 8 Pag. 50
Eni S.p.A.
SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Sostanza: FUEL GASD.Lgs. 334/99: All. I, parte II Codice aziendale: Utilizzazione
materia prima solvente intermedio catalizzatore prodotto finito altro
IDENTIFICAZIONE
Nome chimico: n.a. (miscela in percentuale variabile, in relazione al tipo di greggio lavorato, di idrogeno, miscela propano/butano (gpl), idrogeno solforato e tracce di altri idrocarburi.) Nomi commerciali: FUEL GAS Nomenclatura Chemical abstracts: n.d. Numero di registro CAS: n.d. Formula bruta: n.a. Peso molecolare: n.a. Formula di struttura: n.a.
CARATTERISTICHE CHIMICO FISICHE Stato fisico: Gas Colore: n.d. Odore: pungente Solubilità in acqua: n.d. Solubilità nei principali solventi organici: n.d. Densità: n.d. Peso specifico dei vapori, relativo all’aria: n.d. Punto di fusione: n.d. Punto di ebollizione: n.d. Punto di infiammabilità: n.d. Limite inferiore e superiore di Infiammabilità in aria (% in volume): n.d. Temperatura di autoaccensione: n.d. Tensione di vapore: n.d. Reazioni pericolose: incompatibile con forti ossidanti
CLASSIFICAZIONE ED ETICHETTATURA Di legge Provvisoria Non richiesta
Sezione 8 Pag. 51
Eni S.p.A.
SCHEDA INFORMATIVA
Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia Simbolo di pericolo: F+ Indicazioni di pericolo: Estremamente infiammabile Frasi di rischio R: 12 – Estremamente infiammabile Consigli di prudenza S: 16 – Conservare lontano da fiamme e scintille – Non
fumare 45 – In caso di incidente o di malessere consultare
immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta)
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
Vie di penetrazione
Ingestione Inalazione Contatto Tossicità acuta: Come H2S: in caso di inalazione provoca coma ed
edema polmonare cronico. Basse concentrazioni dell’ordine di 20 – 150 ppm causano irritazione degli occhi, concentrazioni superiori possono causare irritazione del tratto respiratorio superiore, e se l’esposizione e prolungata può dare luogo ad edema. Per alte concentrazioni l’azione predominante si esplica a livello del sistema nervoso. L’H2S agisce come asfissiante provocando la paralisi dei centri respiratori.
Tossicità cronica: Come H2S: l’intossicazione cronica si manifesta con mal di testa, infiammazione della congiuntiva, disturbi a livello dell’apparato digerente, sudorazione e generale debilitazione
Corrosività – Potere irritante: - cute n.d. - occhio n.d. Potere sensibilizzante: non riferiti dati in merito Cancerogenesi: non riferiti dati in merito Mutagenesi: non riferiti dati in merito Teratogenesi: non riferiti dati in merito
INFORMAZIONI ECOTOSSICOLOGICHE
Specificare Aria Acqua Suolo Biodegradabilità n.d. n.d. n.d.
Diffusione n.d. n.d. n.d. Persistenza n.d. n.d. n.d.
Bioaccumulo/Bioconcentrazione: n.d.
Sezione 8 Pag. 52
Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia
Sezione 9 Pag. 53
SCHEDA INFORMATIVA
SEZIONE 9 Informazioni per le autorità competenti sugli scenari incidentali previsti nei rapporti di sicurezza Coordinate del baricentro dello stabilimento
Formato Gauss Boaga: 33T TL 86 6 6 37 5 Formato UTM: ZONA 33 EST 286513,97 NORD 5037494,24
Evento iniziale Condizioni Modello sorgente I zona [1]
(m) II zona
(m) III zona
(m)
incendio da recipiente (Tank fire) -in fase liquida: SI incendio da pozza (Pool fire) 20[2] 45 -
in fase gas/vapore ad alta velocità: SI
getto di fuoco (Jet fire) 29 [2] 31 [2] -
incendio di nube (Flash fire) 64 [2] 90 -
Incendio SI
localizzato in aria
in fase gas/vapore: sfera di fuoco (Fireball) -reazione sfuggente (run-a-way reaction) -miscela gas/vapori infiammabili -
Confinata NO
polveri infiammabili -non confinata NO miscela gas/vapori infiammabili (U.V.C.E.) -
Esplosione
SI
transizione rapida di fase NO esplosione fisica -dispersioni liquido/liquido (fluidi solubili) -emulsioni liquido/liquido (fluidi insolubili) - Oleodotto 80 160 -evaporazione da liquido (fluidi insolubili) -
in fase liquida
in acqua: Si
dispersione da liquido (fluidi insolubili) -dispersione -
Rilascio SI
sul suolo: SI
evaporazione da pozza -dispersione per turbolenza (densità della nube inf. a quella d’aria) - in fase gas/vapore ad alta o bassa velocità di
rilascio: SI dispersione per gravità (densità della nube superiore a quella dell’aria) 50 140NOTA: Le distanze si riferiscono dal punto di emissione.
Eni S.p.A. Divisione Refining & Marketing
Raffineria di Venezia
Sezione 9 Pag. 54
SCHEDA INFORMATIVA
[1] I criteri di riferimento per la definizione delle distanze di riferimento sono stati tratti dalle indicazioni riportate nel D.P.C.M. 25-02-2005 “Linee Guida per la predisposizione del piano d'emergenza esterna di cui all'articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 334”.
[2] Scenari che non escono dallo stabilimento.
[3] Effetti di inquinamento ambientale riferiti alle dimensioni della superficie di mare potenzialmente contaminata dal prodotto che potrebbe essere rilasciato in conseguenza di una perdita da oleodotto.