Emoflash O N L U S - Progetto EMOCASA · 2016-07-22 · NOTIZIARI O • ANNO XVIII - N. 9 -...

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N O T I Z I A R I O • ANNO XVIII - N. 9 - seTTembRe 2015 ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “PROGETTO EMO-CASA - ONLUS” 800 591147 Emoflash Emoflash Spedizione in abbonamento postale comma 20/c legge 622/96 - filiale di Milano O N L U S I I t t a a l l i i a a News News News News News News News News Ematologia Ospedale San Martino di Genova Descrizione dell’attività dell’U.O Unità Operativa Complessa Ematologia 2 effettua prevalentemente: - trapianti di cellule staminali emopoie- tiche in pazienti affetti da patologie ematologi- che e da malattie autoimmuni trapianti di prodotti di terapia cellulare (PTC); - terapia delle emopatie, in particolare aplasia midollare grave, leucemie acute, mielomi, lin- fomi, mielofibrosi; - prevenzione e terapia delle complicazioni post trapianto e delle ricadute post trapianto, con chemioterapia e terapia cellulare (infusione di linfociti del donatore DLI ). Il Trapianto di cellule staminali emopoietiche si distingue in: - trapianto autologo di cellule staminali emato- poietiche in patologie ematologiche e nelle malattie autoimmuni (sclerosi multiple, LES, artrite reumatoide); - trapianto allogenico di cellule staminali ema- topoietiche in patologie ematologiche; - da donatore consanguineo HLA compatibile e non compatibile (aploidentico e mismatched); - trapianto allogenico di cellule staminali ema- topoietiche in patologie ematologiche da do- natore non consanguineo e da cordone om- belicale; - trapianto di cellule staminali ematopoietiche selezionate (CD34+/AC133+). L’attività clinica è rivolta alla: - valutazione dei pazienti che afferiscono alla U.O. per effettuare trapianto di cellule stami- nali con relativo colloquio pre trapianto; - selezione del donatore famigliare e valuta- zione della sua idoneità fisica alla donazione di midollo o di cellule staminali periferiche; - in assenza di donatore familiare attivazione della ricerca nell’ambito del registro donatori di Midollo (IBMDR) e nelle banche di sangue cordonale; - organizzazione degli esami del paziente e del donatore inserimento nella lista operativa; - stesura della terapia di preparazione al tra- pianto (terapia di condizionamento) e preven- zione e terapia delle complicazioni post trapianto in degenza ed in Day Hospital. Alla dimissione il paziente viene controllato fino al gg +100 dal trapianto in regime di day ho- spital o di ambulatorio a seconda che venga somministrata o meno terapia infusionale. I pazienti effettuano follow up annuali per nu- merosi anni dopo il trapianto. L’attivita clinica è strettamente correlata con l’attività del laboratorio di Ematologia per la dia- gnostica delle malattie ematologiche e delle in- fezioni virali correlate al trapianto e del CCS (Centro Cellule Staminali) per la manipolazione delle cellule staminali midollari e periferiche. Tali laboratori costituiscono una unità funzionale in- dispensabile per il funzionamento della proce- dura trapiantologica. L’ L’ 08-settembre 2015_luglio 2015 27/06/15 16:29 Pagina 1

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N O T I Z I A R I O • ANNO XVIII - N. 9 - seTTembRe 2015

ORGANO UFFICIALE DELL’ASSOCIAZIONE “PROGETTO EMO-CASA - ONLUS”

800 591147

EmoflashEmoflashSpedizione in abbonamento postale comma 20/c legge 622/96 - filiale di Milano

ONLUS

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Ematologia Ospedale San Martino di Genova

Descrizione dell’attività dell’U.O

Unità Operativa Complessa Ematologia2 effettua prevalentemente:- trapianti di cellule staminali emopoie-

tiche in pazienti affetti da patologie ematologi-che e da malattie autoimmuni trapianti diprodotti di terapia cellulare (PTC);

- terapia delle emopatie, in particolare aplasiamidollare grave, leucemie acute, mielomi, lin-fomi, mielofibrosi;

- prevenzione e terapia delle complicazioni posttrapianto e delle ricadute post trapianto, conchemioterapia e terapia cellulare (infusione dilinfociti del donatore DLI ).

Il Trapianto di cellule staminali emopoietichesi distingue in:

- trapianto autologo di cellule staminali emato-poietiche in patologie ematologiche e nellemalattie autoimmuni (sclerosi multiple, LES,artrite reumatoide);

- trapianto allogenico di cellule staminali ema-topoietiche in patologie ematologiche;

- da donatore consanguineo HLA compatibile enon compatibile (aploidentico e mismatched);

- trapianto allogenico di cellule staminali ema-topoietiche in patologie ematologiche da do-natore non consanguineo e da cordone om-belicale;

- trapianto di cellule staminali ematopoieticheselezionate (CD34+/AC133+).

L’attività clinica è rivolta alla:

- valutazione dei pazienti che afferiscono alla

U.O. per effettuare trapianto di cellule stami-nali con relativo colloquio pre trapianto;

- selezione del donatore famigliare e valuta-zione della sua idoneità fisica alla donazionedi midollo o di cellule staminali periferiche;

- in assenza di donatore familiare attivazionedella ricerca nell’ambito del registro donatoridi Midollo (IBMDR) e nelle banche di sanguecordonale;

- organizzazione degli esami del paziente e deldonatore

inserimento nella lista operativa;

- stesura della terapia di preparazione al tra-pianto (terapia di condizionamento) e preven-zione e terapia delle complicazioni posttrapianto in degenza ed in Day Hospital.

Alla dimissione il paziente viene controllatofino al gg +100 dal trapianto in regime di day ho-spital o di ambulatorio a seconda che vengasomministrata o meno terapia infusionale.

I pazienti effettuano follow up annuali per nu-merosi anni dopo il trapianto.

L’attivita clinica è strettamente correlata conl’attività del laboratorio di Ematologia per la dia-gnostica delle malattie ematologiche e delle in-fezioni virali correlate al trapianto e del CCS(Centro Cellule Staminali) per la manipolazionedelle cellule staminali midollari e periferiche. Talilaboratori costituiscono una unità funzionale in-dispensabile per il funzionamento della proce-dura trapiantologica.

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sInteressi di ricerca

La ricerca della UOC si sviluppa attraversoprotocolli prospettici o studi retrospettivi nel tra-pianto di cellule staminali emopoietiche (CSE)sia autologhe che allogeniche., nelle seguentiaree:

Donatori alternativi , per trapianto CSE allo-geniche.

Dopo aver esplorato negli anni passati i do-natori non consanguinei e unità di cordone om-belicale, abbiamo concentrato la nostra attivitàsu donatori familiari aploidentici con un proto-collo innovativo, che ci ha già dato risultatimolto incoraggianti nei primi 200 pazienti.

Prevenzione della recidiva leucemica nelleleucemie mieloidi acute(AML).

Ci siamo concentrati sulla valutazione dellamalattia minima residua in pazienti con AML: ab-biamo identificato livelli di WT1 predittivi di reci-diva ed applicato, con successo, immunoterapiacon infusione dei linfociti del donatore (DLI).

Terapia della malattia trapianto verso ospite(GvHD) acuta.

Abbiamo terminato 3studi prospettici fase I-II conun monoclonale anti-CD26sviluppato in Istituto, eadesso prodotto clinicalgrade. I risultati sono moltofavorevoli e partirà a breveuno studio prospettico ran-domizzato.

Diagnosi e terapia delle in-fezioni nel trapianto: in collaborazione con laUOC Malattie infettive abbiamo sviluppato pro-grammi di prevenzione, diagnosi, e terapia diinfezioni batteriche, fungine e virali.

Trapianto di CSE autologhe nella sclerosimultipla: in collaborazione con la Clinica Neu-rologica.

DegenzaCoordinatore: infermieristico: Faedda Angela telefono 010/555- 5660Sede: Padiglione 6, primo piano

Contatti: tel. 010/555 5662-5663 Studio Medicitel. 010/555 2509 -2510 Infermierie-mail [email protected]

Day Hospital/Day SurgeryCoordinatore infermieristico: Frau Lucia tel. 010/555-3670Sede: Padiglione 6, piano terraContatti:tel. 010/555 3529-3407-3408-3642-3439 Stu-dio Medicitel. 010/555 3657- 5237 Infermierie-mail [email protected]

AmbulatoriCoordinatore infermieristico: Frau LuciaSede: Padiglione 6, piano terraContatti: tel. 010/555 2875 – 3649e-mail [email protected]

Modalità di accesso all’attività ambulato-rialeLe prenotazioni ambulatoriali non vengono ef-fettuate attraverso CUP per la particolare tipo-

logia dei pazienti seguitinella U.O.Le prenotazione per le visiteambulatoriali avvengono at-traverso richiesta telefonicaai medici della U.O. chevaluteranno l’urgenza dellaprestazione, la tipologia e gliesami da eseguire e ven-gono inseriti in agenda ou-tlook. I pazienti già seguiti

nella U.O. si rivolgeranno alloro medico di riferimento per prenotare le vi-site.

Orari di prenotazione:Le prenotazioni delle visite vengono effettuateal pomeriggio dalle ore 14.00 alle ore 18.00 at-traverso la segretaria che consulterà il medicosulla urgenza delle prestazioni stesse.

Orari di accesso alle prestazioni:Le prestazioni ambulatoriali vengono effettuatedalle ore 7.30 alle ore 14.00.

Tratto da ospedalesanmartino.it

Ospedale san martino - Genova

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nuova procedura italiana per creare staminali pluripotenti

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BOLzAnO - è nato nei laboratori del Centro diBiomedicina dell’Accademia Europea di Bolzano(EURAC) un nuovo protocollo per semplificare ilprocesso che permette di ottenere cellule staminalipluripotenti indotte.

Mentre la metodologia tradizionale richiedel’utilizzo di sangue fresco, la nuova procedura per-mette di far regredire a uno stadio simile a quellodelle cellule staminali embrionali anche cellule pro-venienti da campioni di sangue congelato di per-sone adulte.

Le cellule così riprogrammate possono essereutilizzate per capire come si sviluppano alcune ma-lattie e per testare nuove terapie. “La procedurache abbiamo messo a punto semplifica il processoche permette di ottenere queste cellule”, hannospiegato sullla rivista JoVE (Journal of VisualizedExperiments) Viviana Meraviglia e Alessandra

Zanon, principali autrici dello studio. “Con la meto-dologia tradizionale il sangue fresco viene centri-fugato in presenza di reagenti in grado di separarele cellule richieste per la riprogrammazione. Il no-stro protocollo, invece, permette di partire da san-gue congelato e riduce il numero di reagentinecessari.

Questo permette di minimizzare i costi, i tempidi lavoro e anche la complessità delle operazionida svolgere in laboratorio”, hanno aggiunto. “Ilgrande vantaggio del nostro metodo è quello dipoter essere applicato anche a campioni di sangueprelevati in precedenza e conservati in biobanca.Potremo attingere ai campioni raccolti nell’ambitodi altri studi che abbiamo svolto o da biobanche dialtri centri di ricerca”, ha detto Alessandra Rossini,coordinatrice dello studio.

Tratto da federfarma.it

MILAnO - Grazie alla realizzazione del primo scree-ning molecolare delle leucemia plasmacellulari pri-marie, sono state individuate le alterazionimolecolari di questa rara e aggressiva forma dineoplasia. Questi, in estrema sintesi, i risultati diuno studio dell’Istituto di Tecnologie Biomedichedel Consiglio Nazionale delle Ricerche (ITB-CNR)di Milano, del Policlinico di Milano e dell’UniversitàStatale di Milano, pubblicati sulla rivista Oncotar-get. Lo studio è stato finanziato dall’Associazioneitaliana per la ricerca sul cancro.

La leucemia plasmacellulare è una rara neo-plasia delle plasmacellule del midollo osseo depu-tate alla produzione degli anticorpi. La plasma cellleukemia (in inglese, da cui l’acronimo PCL) si puòpresentare in forma primaria, quando insorge denovo, o secondaria, quando si sviluppa da un pre-cedente mieloma multiplo. Le forme primarie sonocirca la metà dei casi, hanno un decorso clinicomolto aggressivo e una prognosi decisamente in-fausta.

Studiarne e comprenderne i meccanismi mole-colari è fondamentale allo scopo di individuare

marcatori diagnostici e bersagli per lo sviluppo dinuove terapie. Ora i ricercatori hanno sequenziatoil DNA di 12 pazienti con PCL primaria, apparte-nenti ad una casistica più ampia estesamente ca-ratterizzata a livello clinico e molecolare.

“Abbiamo realizzato il primo screening moleco-lare delle PCL primarie, identificando una lungaserie di geni colpiti da mutazioni nelle cellule tumo-rali e mettendo in luce una situazione di estremaeterogeneità genetica”, ha spiegato Antonino Neri,ematologo della Fondazione IRCCS Cà GrandaOspedale Maggiore Policlinico e del Dipartimentodi Scienze Cliniche e di Comunità dell’Universitàdi Milano. “In particolare, abbiamo individuato - haproseguito - il forte coinvolgimento di alcuni genigià classicamente associati al cancro, quali TP53e ATM, in aggiunta ad altri finora meno noti, comeDIS3, che recentemente sta emergendo come unodei geni ricorrenti nel mieloma multiplo”. Su genicandidati come questo si concentreranno nel fu-turo gli sforzi e le speranze della ricerca interna-zionale per valutarne la traslabilità in ambito clinico.

Tratto da federfarma.it

Leucemia: primo screening molecolare plasmacellulari primarie

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DiREZiONEDiREZiONEVia g. Murat 85 - 20159 Milano

Tel: 02 69008117 - fax 02 69016332Sito internet: www.emo-casa.com

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16124 Genova P.za Jacopo da Varagine 1/28Tel. e Fax 010 2473561e-mail: [email protected]

35138 Padova Via Bezzecca, 4/c

Tel. 049 8713791 - Fax 049 8714346cassa di risparmio del Venetofiliale 01404 - Padova  - Via Montà 109iBan iT62 l062 2512 1141 0000 0101 464e-mail: [email protected]

48121 Ravenna Via G. Garattoni, 12

Tel. e Fax 0544 217106e-mail: [email protected]

38122 Trento Via Zara, 4

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28100 Novara Via Gnifetti, 16

Tel. e Fax 0321 640171e-mail: [email protected]

37135 Verona Via Rovigo, 23

Tel. 045 8205524 - Fax 045 8207535cassa di risparmio del Venetofiliale 00813 - Verona - Viale del lavoro 8iBan iT35 z062 2511 7376 2500 6300 415e-mail: [email protected]

17027 Pietra Ligure - Unità mobile

Tel. 347 5745626

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Tel. e Fax 0444 303708Banca Popolare di Vicenzafiliale 5 - Vicenza - Viale Trieste 335iBan iT87 X057 2811 8030 1557 0352 831e-mail: [email protected]

Come aiutarci:• a mezzo versamento c/c postale 40444200 intestato a: Progetto Emo-Casa onlus

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mod. integrativo cud; mod. 730/1-bis redditi; mod. unico persone fisiche

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