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L’abuso può coinvolgere sostanze medicinali e non. Queste sostanze influenzano le funzioni organiche. Le droghe sono classificate in base al loro effetto: stimolanti (cocaina, anfeta- mine), sedativi (barbiturici, narcotici, alcool, inalanti) ed al- lucinogeni (LSD, PCP, mescalina). A Elenco alfabetico delle emergenze ABUSO DI DROGHE COSA FARE 1 Controllare i segni vitali. 2 Chiamare un centro an- tiveleni o il pronto soccorso. 3 Cercare di identificare la sostanza assunta, la quantità, ed il momento dell’assunzione. 4 Se il soggetto sta vomi- tando, metterlo sul fianco sinistro per ridurre le pro- babilità di vomito e di aspi- razione. NON lasciar dormi- re la persona sulla schiena. 5 Fornire rassicurazione e supporto psicologico. NON lasciare la persona da sola. 6 NON cercare di discu- tere da soli con una perso- na ostile o violenta. Metter- si al sicuro e chiamare la polizia. AMPUTAZIONI Per amputazione si intende l’asportazione completa di una parte del corpo (p.e., un dito, un orecchio, una gamba). Le tecniche chirurgiche sono talvolta in grado di riattaccare le parti amputate, in modo da restituire una funzionalità nor- male o quasi. COSA FARE 1 Controllare l'ABCHs (vedere pag. 14) e l'emorra- gia (vedere pag. 18). 2 Trattare lo shock (vede- re pag. 80). 3 Cercare e proteggere la parte amputata e, se possibi- le, tenerla con la vittima. La- sciare decidere al chirurgo se la parte può essere salvata.

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L’abuso può coinvolgere sostanze medicinali e non. Questesostanze influenzano le funzioni organiche. Le droghe sonoclassificate in base al loro effetto: stimolanti (cocaina, anfeta-mine), sedativi (barbiturici, narcotici, alcool, inalanti) ed al-lucinogeni (LSD, PCP, mescalina).

A

Elenco alfabetico delle emergenze

ABUSO DI DROGHE

COSA FARE1 Controllare i segni vitali.2 Chiamare un centro an-tiveleni o il pronto soccorso.3 Cercare di identificarela sostanza assunta, laquantità, ed il momentodell’assunzione.4 Se il soggetto sta vomi-tando, metterlo sul fiancosinistro per ridurre le pro-babilità di vomito e di aspi-

razione. NON lasciar dormi-re la persona sulla schiena.5 Fornire rassicurazionee supporto psicologico.NON lasciare la persona dasola.

6 NON cercare di discu-tere da soli con una perso-na ostile o violenta. Metter-si al sicuro e chiamare lapolizia.

AMPUTAZIONI

Per amputazione si intende l’asportazione completa di unaparte del corpo (p.e., un dito, un orecchio, una gamba). Letecniche chirurgiche sono talvolta in grado di riattaccare leparti amputate, in modo da restituire una funzionalità nor-male o quasi.

COSA FARE1 Controllare l'ABCHs(vedere pag. 14) e l'emorra-gia (vedere pag. 18).2 Trattare lo shock (vede-re pag. 80).

3 Cercare e proteggere laparte amputata e, se possibi-le, tenerla con la vittima. La-sciare decidere al chirurgose la parte può essere salvata.

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4 Per proteggere una par-te amputata:

• Sciacquare la parte conacqua pulita per rimuo-vere qualunque detrito - non strofinare.

• Avvolgere la parte am-putata con una garza sterile ed asciutta o conun panno pulito. Avvol-gendola con un panno bagnato si può causare la sua imbibizione ed il rammollimento dei tes-suti. Quando ciò si veri-fica, è più difficile riat-taccare la parte.

• Mettere la parte ampu-tata, avvolta nella gar-za, in un sacchetto di plastica o in un conteni-tore impermeabile (peresempio una tazza, un barattolo).

• Mettere il sacchetto o ilcontenitore con la par-te su di un letto di ghiaccio. NON immer-gere la parte amputata nel ghiaccio. È in gene-re impossibile riattac-care parti anatomiche congelate.

5 Chiamare immediata-mente l’ambulanza.

30 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

A

ASMALe persone che soffrono di asma presentano degli episodiacuti (alcuni li definiscono "attacchi") quando le piccole vieaeree si restringono e la respirazione comincia a diventarepiù difficile. Alcuni soggetti hanno un attacco d'asma in casodi esposizione a basse temperature. Altri presentano questiattacchi durante un esercizio faticoso (asma da “sforzo”). Al-tri fattori scatenanti sono rappresentati dalle allergie; dall’in-

NON tagliare un piccolo "ponte" cutaneo, un tendine,o una parte attaccata parzialmente; anzi avvicinare la partelesa al resto del corpo. Riposizionare la parte nella posizionenormale, avvolgerla in una medicazione sterile o in un pannopulito e mettervi sopra una borsa contenente ghiaccio.

Avvolgere la parte amputatacon una garza sterile edasciutta

Metterla in unsacchetto di pla-stica o in un al-tro contenitoreimpermeabile

Circondarlacon ghiac-cio: non im-mergerla inesso

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COSA FARE1 La vittima deve riposar-si e prendere le medicineper l'asma prescritte dalsuo medico.2 Aiutare la vittima a met-tersi in una posizioneconfortevole per la respira-zione, in genere la posizio-ne eretta. 3 Nei casi gravi e prolun-

gati predisporre il ricoveroin ospedale.

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 31

C

quinamento atmosferico; dalle infezioni; da emozioni comel'ira, il pianto ed il riso troppo forte; dal fumo.

COSA CERCAREI sintomi ed i segni dell’asma variano molto da una personaad un'altra, andando da forme lievi a forme gravi, che posso-no mettere in pericolo la vita. Gli episodi possono verificarsisolo occasionalmente, o essere frequenti. Cercare: • Tosse• Cianosi cutanea• Soggetto incapace di dire frasi complete senza una pau-

sa per respirare• Narici che si allargano ad ogni respiro• Respiro sibilante.

Farmaco per trattare un“attacco” di asma

Mantene-re la vitti-ma eretta

CONGELAMENTO

Il congelamento della cute e deitessuti sottostanti, si verifica soloa temperature inferiori a 0°C. Lacute è fredda e compatta, e appa-re bianca o bluastra. La vittimanon ha sensibilità, ed afferma disentire la parte come paralizzata.

Una condizione meno graveè l'assideramento. La pelle diven-ta bianca o pallida, e rimane solle-vabile in pliche. Il primo soccorso per l'assideramento consi-ste in un delicato riscaldamento della zona colpita, con lemani nude o soffiando aria calda sulla zona. Dopo essersi ri-

Dita congelate 6 ore dopoil riscaldamento in acquaa 42°C

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32 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

C

COSA FARE1 Rimuovere la vittimadall’ambiente freddo e por-tarla al caldo. Togliere ogniindumento o oggetto stretto.

2 Contattare immediata-mente il pronto soccorso.

Se la vittima si trova in una zona remota o desolata (più didue ore da un pronto soccorso), usare il metodo rapido di ri-scaldamento con acqua:

1 Mettere la parte conge-lata in acqua calda (39-40°C). Il riscaldamento de-ve durare da 20 a 40 minuti,o fino a quando il tessutonon diventa soffice. Il dolo-re intenso avvertito dallavittima al riscaldamento,può essere controllato conla somministrazione di aspi-rina o ibuprofene. NONstrofinare o massaggiare, ousare neve o ghiaccio sullaparte. NON permettere allavittima di bere alcolici o difumare.

2 Dopo aver scongelato: • Trattare la vittima co-

me un caso da "barel-

la", perché non potrà utilizzare i piedi fino a quando non saranno ri-scaldati. Evitare alla vit-tima il contatto direttocon indumenti e co-perte.

• Mettere una garza asciutta e sterile tra le dita delle mani e dei piedi.

• Sollevare leggermente la parte colpita per ri-durre il dolore e l’ede-ma.

• Somministrare aspirinao ibuprofene per limita-re il dolore e l’edema.

• Prevenire un nuovo congelamento.

CONTUSIONI

Un’ecchimosi (contusione) si forma quando un oggettosmusso colpisce il corpo, con conseguente rottura di piccoli

scaldata, la parte colpita potrà apparire rossa, sensibile eleggermente tumefatta.

Orecchio congelato da 8 oreCongelamento di terzo grado

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C

CRISI CONVULSIVE

Una crisi convulsiva è il risultato di un’improvvisa, anomala,stimolazione elettrica del cervello. Le crisi convulsive nonsono necessariamente gravi tanto quanto appaiono. Non sipuò interrompere un attacco epilettico. Alcune condizionipatologiche possono causare una crisi convulsiva: • Epilessia• Colpo di calore• Avvelenamento o reazione a farmaci• Ipoglicemia (shock insulinico)• Febbre elevata in un bambino• Lesione cerebrale, tumore o ictus• Shock elettrico.

Le crisi epilettiche possono essere convulsive o no, a se-conda dell’area cerebrale interessata dalla disfunzione, edalla sua estensione.• Le crisi epilettiche convulsive sono quelle a cui pensa la

maggior parte delle persone quando sente le parole

COSA FARE1 Applicare un impaccodi ghiaccio per 20 minuti.NON mettere il ghiaccio di-rettamente sulla cute. Pro-teggere la cute della vittimadal congelamento metten-do un indumento bagnatotra il ghiaccio e la cute.L'indumento bagnato tra-sferisce il freddo meglio diuno asciutto, che isola.

2 Se sono coinvolti unbraccio o una gamba, appli-care un bendaggio elasticocon molti tamponi di garzasull'area e sotto la benda.

3 Controllare l’eventualepresenza di una frattura.4 Mantenere il braccio ola gamba lesi, se non sonofratturati, al di sopra del li-vello del cuore per ridurreil dolore ed il gonfiore. 5 Trasferire il paziente al

pronto soccorso in ca-so di:

• Contusioni che appaio-no senza un'apparente ragione

• Sospetta frattura ossea• Sospetta emorragia in-

terna.

vasi ematici sottocutanei. La cute non presenta soluzioni dicontinuità e non si osserva fuoriuscita di sangue. Le contu-sioni sono discromiche, tumefatte e dolenti, e possono limi-tare la funzione di una parte del corpo.

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34 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

C 1 Appoggiare la testa delpaziente su qualcosa di sof-fice (un cappotto, una co-perta).

2 Allentare gli indumentistretti intorno al collo delpaziente. NON metterenulla tra i denti della vitti-ma durante l'attacco epilet-tico. NON tenere distesocon la forza il paziente.3 Girare la vittima su diun fianco.4 Cercare la presenza disegnalazioni mediche (es.medaglietta).5 Come l'attacco epiletti-co termina, offrire aiuto.La maggior parte degli at-tacchi epilettici non rap-presentano emergenze me-diche. Terminano dopo 1 o2 minuti, senza conseguen-ze, ed in genere non ri-chiedono alcuna terapia.Evitare di imbarazzare il

paziente allontanando gliastanti e coprendolo se haperso il controllo della ve-scica. Tranquillizzare il pa-ziente. 6 Trasferire in ospedalein caso di:• Crisi convulsiva in un

soggetto non epiletti-co. Potrebbe essere unsegno di una grave ma-lattia.

• Crisi convulsiva chedura più di 5 minuti.

• Non identificazione tra"epilessia" o "malattiaconvulsiva".

• Recupero lento: vi èuna seconda crisi con-vulsiva, o la respirazio-ne successivamente èdifficile.

• Gravidanza o altra con-dizione medica.

• Presenza di un qualun-que segno di lesione odi malattia.

"epilessia" o "attacco epilettico". In questo tipo di crisi epilettica, la persona va incontro a convulsioni che dura-no in genere da 2 a 5 minuti, con spasmi muscolari e completa perdita della coscienza.

• Le crisi epilettiche non convulsive possono manifestarsisotto forma di fissità dello sguardo che dura solo pochisecondi, di un movimento involontario di un braccio e diuna gamba, o di un periodo di un movimento automati-co, durante il quale la consapevolezza di quello che staintorno è offuscata o completamente assente.

COSA FARELa Fondazione Americana per l'Epilessia consiglia questeprocedure per le crisi convulsive, gli attacchi epilettici toni-co-clonici generalizzati e per gli attacchi epilettici tipo gran-de male:

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COSA FARE1 NON permettere allavittima di mangiare o dibere.2 Non dare alla vittimalassativi, non praticare cli-steri, non somministrarefarmaci antidolorifici.3 Se il dolore è bruciante,somministrare un antiacido.4 Mantenere il pazientein una posizione conforte-vole, in genere con le gi-nocchia piegate. In presen-za di vomito, porre il pa-ziente sul lato sinistro.

5 Chiedere l’immediatointervento di un’ambulanzase il dolore addominale èaccompagnato da una delleseguenti caratteristiche:• Dolore intenso• Dolore che dura da più

di 12 ore• Lesione addominale• Feci ematiche• Febbre• Gravidanza.

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D

DOLORE ADDOMINALE

Anche se molte malattie possono causare dolore addomina-le, le prime misure di soccorso sono sempre le stesse. Alcu-ne condizioni possono mettere in pericolo la vita del pazien-te, e richiedono il trattamento chirurgico.

Il dolore toracico può riconoscere numerose cause:• Dolore muscolare o costale da esercizio fisico o lesioni.

Il paziente può riprodurre il dolore con il movimento, espesso l'area dolorosa è sensibile quando sottoposta apressione. Il riposo e l'aspirina o l’ibuprofene arrecanosollievo.

• Un'infezione respiratoria (in altre parole, polmonite,bronchite o pleurite) o una lesione polmonare, che peg-giorano, in genere, con la tosse e il respiro profondo.Possono essere presenti febbre ed espettorato di colorescuro.

• Le indigestioni sono in genere accompagnate da erutta-zione, pirosi, nausea e da un gusto acido. Questo tipo didolore è alleviato dagli antiacidi.

• Attacco cardiaco. Vedere pag. 21 per i dettagli.

DOLORE TORACICO

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COSA FARE1 Stabilire se il pazienteha con sé dei farmaci perl'angina prescritti dal suomedico e, se è cosciente,aiutarlo a prenderli. (La ni-troglicerina può essere sot-to forma di compresse,spray da spruzzare sotto la

lingua o pomata da spalma-re sulla cute). 2 Se il dolore scompareentro 10 minuti sospettareun’angina. In caso contra-rio, sospettare un attaccocardiaco (vedere pag. 21).

36 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

E

Edera, quercia, sommaccoLe piante di edera, quercia e sommacco velenose causanouna reazione allergica (eruzione cutanea) nel 50% di tutti gliadulti. Anche se nella metà dei soggetti si avrà una reazione,solo nel 15%-25% dei casi si osserverà un edema inabilitantee l'eruzione di vesciche.

• Angina pectoris. È osservabile quando il muscolo car-diaco non riceve un apporto ematico sufficiente (il chesignifica una mancanza di ossigeno). Il dolore è conse-guente ad esercizio fisico, esposizione a basse tempera-ture, emozioni o pasti. Raramente dura più di 5 minuti, equasi sempre è alleviato dalla nitroglicerina. Il dolore to-racico di un attacco cardiaco ha la stessa probabilità diiniziare a riposo o durante un'attività. Il dolore dura perpiù di 10 minuti e non è alleviato dalla nitroglicerina.

Dermatite da edera velenosa Edera velenosa

Quercia velenosa Sommacco velenoso

EDERA, ALTRI VEGETALIVELENOSI E FUNGHI

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COSA FARE1 Quelli che sanno di es-sere venuti in contatto conuna pianta velenosa dovreb-bero agire immediatamente(in 5 minuti). Molte vittimenon si accorgono del con-tatto fino a parecchie ore ogiorni dopo, quando com-paiono il prurito e l'eruzio-ne cutanea. Usare immedia-tamente acqua e saponeper pulire la cute dalla resi-na oleosa, o applicare, fri-zionando abbondantemen-te, dell'alcool (non tampo-nando). Possono anche es-sere usati altri solventi (sol-vente per vernici o benzi-na), ma questi sono aggres-sivi per la cute. Sciacquarecon acqua per rimuoveredalla cute il materiale solu-bilizzato.2 Per le forme lievi, ricor-rere ad uno dei seguentimetodi:

• Compresse imbevute consoluzione di Burow (ace-tato d'alluminio), applica-te per 20-30 minuti 3 o 4volte al giorno.

• Lozione di calamina oossido di zinco.

• Acqua da bagno tiepidamescolata con una o duetazze di farina d'avena col-loidale. La farina d'avenacolloidale rende la vascada bagno viscida. Avverti-re di questo il paziente.

• Pasta di bicarbonato disodio. Aggiungere uncucchiaino di acqua a 3cucchiaini di bicarbona-to di sodio, mescolare eapplicare.

3 Per le forme lievi-mo-derate:• Trattare la cute come

per la forma lieve.• Applicare una pomata

cortisonica.

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E

Le persone allergiche possono venire in contattocon la resina oleosa di queste piante toccando la pianta, at-traverso i vestiti o le scarpe, o per il contatto con il pelo dianimali, o con il fumo delle piante che bruciano. Non vi sonorischi nel toccare il liquido contenuto nelle vescicole.

COSA CERCARE• Forma lieve: prurito• Forma lieve-moderata: prurito ed eritema• Forma moderata: prurito, eritema ed edema• Forma grave: prurito, eritema, edema e vesciche.

La gravità è importante, ma lo è anche l'estensione della cu-te colpita. Più grande è quest’ultima, maggiore è la necessitàdi cure mediche.

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E

• Per il prurito immerge-re o sciacquare l'areain acqua calda. L'acquadeve essere sufficien-temente calda da ar-rossare la cute, ma nonda ustionarla. Il calorefa rilasciare istamina,sostanza, contenutanelle cellule cutanee,con conseguente pruri-to intenso. In questomodo le cellule si svuo-tano dell’istamina, e ilpaziente godrà di alme-

no 8 ore di sollievo dalprurito.

4 Per le forme gravi: • Usare un cortisonico

per via orale (predni-sone).

• Applicare una pomata ouna crema cortisonicalocale e coprire con unfoglio di plastica traspa-rente. Fissare legger-mente, con un elasticoo con un bendaggioelastico o autoadesivo.

FunghiIn Italia, fra le sostanze vegetali, quelle più velenose sonosicuramente i funghi. Le azioni tossiche da loro provocatepossono essere divise in: sindromi a lunga incubazione(sindrome falloidea), che sono molto gravi, e sindromi abreve incubazione, meno gravi con sindromi colinergiche eanticolinergiche.

COSA FARE1 Sindrome falloidea. Do-po un periodo che varia dal-le 6 alle 20 ore, comparenausea, vomito, diarrea edolori addominali, poi disi-dratazione, ittero e anuria.Il trattamento consiste nellagastrolusi con carbone ve-getale (se non è passatomolto tempo) ed un tratta-mento con fluidoterapia eterapia antibiotica, diuresiforzata e terapia sintomati-ca. Nei casi gravi può esse-re utile la plasmaferesi.2 Sindrome anticolinergi-

ca: vertigini, nausea e vomi-to; in seguito midriasi, deli-rio, allucinazioni, coma edepressione respiratoria.Terapia: gastrolusi con car-bone attivato, sedazione, senecessario, fluidoterapia.3 Sindrome colinergica:dopo 2 ore dall’ingestionecompaiono rinorrea, lacri-mazione, bronco-spasmo,miosi, scialorrea, vomito,dolori addominali, bradicar-dia, ipotensione, tremori eparestesie. Trattamentocon gastrolusi.

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E

Il diabete è una condizione nella quale l'insulina, l’ormoneche aiuta l’organismo a sfruttare l'energia presente negli ali-menti, è assente o inattiva.

L’organismo equilibra continuamente lo zucchero el'insulina. Un’eccessiva concentrazione di insulina in presen-za di basse quantità di zucchero causa uno shock insulinicoo ipoglicemia. Eccessiva concentrazione di zucchero conuna quantità non sufficiente d’insulina, può causare il comadiabetico o un’iperglicemia.

L'American Diabetes Association elenca i seguenti se-gni e sintomi delle emergenze diabetiche e le direttive per ilprimo soccorso.

EMERGENZE DIABETICHE

Amanita phalloides Amanita virosa Inocybe patouillardii

Funghi velenosi

Funghi velenosi mortali:• Amanita phalloides (Tignosa verdognola, Amanita verdognola)• Amanita virosa• Inocybe patouillardii

Funghi molto velenosi• Amanita muscaria (Ovulo malefico)• Inocybe fastigiata• Tricholoma pardinum

Funghi velenosi• Agaricus xanthodermus (Prataiolo che si macchia di giallo)• Hypholoma fasciculare (Agarico fascicolato, Zolfino, Falso chiodino)• Hypholoma sublateritium• Inocybe asterospora• Inocybe cookei• Inocybe geophylla• Inocybe napipes• Psilocybe semilanceata• Russula emetica (Colombina rossa)• Russula foetens (Russula fetida)• Tricholoma sulphureum (Agarico zolfino)

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F

COSA FARE1 Proteggersi dalle infe-zioni indossando guanti dilattice. Se i guanti non sonodisponibili, usare diversistrati di tamponi di garza,una busta o un indumentodi plastica, oppure far eser-citare una pressione alla vit-tima con la sua mano. Usa-re la propria mano nuda do-

vrebbe rappresentare l’ulti-ma risorsa.2 Esporre la ferita to-gliendo o tagliando i vestiti,per identificare la zona dacui fuoriesce il sangue.3 Controllare l'emorragia(vedere pag. 18).

FERITE

Pulizia delle feriteLe ferite devono essere pulite per prevenire le infezioni. Lapulizia della ferita può far riprendere l'emorragia. Se l'emor-

COSA FARE1 Se si è incerti sulla pre-senza di ipoglicemia o iper-glicemia, somministrare ali-menti o bevande che con-tengono zucchero.

2 Somministrare liquidi.3 Se il paziente non sisente meglio nel giro di 15minuti, predisporre il rico-vero in ospedale.

COSA CERCAREIpoglicemia (reazione insulinica)Una reazione insulinica avviene quando una persona affettada diabete prende troppa insulina o mangia troppo poco ci-bo dopo aver preso l'insulina o altri farmaci per il diabete.Per questa condizione è necessario un pronto intervento.Vedere pag. 27 per i dettagli.Iperglicemia (coma diabetico o acidosi)• Insorgenza graduale• Sonnolenza• Sete estrema• Minzioni molto frequenti• Arrossamento cutaneo• Vomito• Alito che sa di frutta o di vino• Respiro pesante• Eventuale perdita della coscienza.

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 41

F

COSA FARE1 Lavarsi le mani strofi-nandosi bene con acqua esapone. Indossare i guanti.2 Lavare la ferita.

Per una ferita superfi-ciale:• Lavare la cute intorno

alla ferita con acqua esapone. NON usare ac-qua ossigenata. Non uc-cide i batteri ed interfe-risce con il flusso ema-tico dei capillari e sullacicatrizzazione della fe-rita. NON immergerein acqua una ferita perpulirla.

• Far scorrere acqua cor-rente (sufficientementepulita per essere bevu-ta) sulla ferita, pemet-tendole di colare. L'irri-gazione con acqua deveavvenire a pressione(rubinetto), per ottene-re un'adeguata puliziadel tessuto.

Per una ferita ad altorischio d'infezione:(un morso di animale, unaferita molto sporca, lacera,una ferita da punta), inviareal pronto soccorso. Se si citrova in un luogo isolato,pulire al meglio la ferita.

3 Piccoli corpi estraneinon lavati via dall'irrigazio-

ne possono essere rimossicon le pinzette sterili. NONpulire le ferite estese o mol-to sporche; lasciare al per-sonale del dipartimento diemergenza il compito di pu-lire. NON sfregare una feri-ta; lo sfregamento può fran-tumare il tessuto.

4 Coprire la ferita conuna medicazione sterile.NON chiudere la ferita conil cerotto perché , spesso, ibatteri intrappolati nella fe-rita aumentano il rischio diinfezione. Mantenere lamedicazione pulita edasciutta. Quando possibile,usare una medicazione nonadesiva. In caso di ferita su-perficiale (che non necessi-ta di punti di sutura) si puòapplicare una pomata anti-biotica.

5 Cambiare la medicazio-ne quotidianamente, o piùspesso se diventa umida osporca.

ragia è grave, lasciare il bendaggio compressivo in loco fin-tanto che l'emorragia si sarà arrestata definitivamente.

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COSA FARE1 Assicurarsi che il postosia sicuro. Staccare la spi-na, disinserire o spegnerela corrente elettrica. Se ciòè impossibile, chiamare lacompagnia elettrica o ilpronto soccorso per essereaiutati.

2 Controllare e ricontrol-lare i parametri vitali (vede-re pag. 14).3 Controllare se vi è unalesione spinale (vederepag. 51).4 Trattare lo shock (vede-re pag. 80).5 Trattare le ustioni d'en-trata e d’uscita (vederepag. 82).6 Trasferire la vittima inospedale nel più breve tem-po possibile.

42 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

F

I danni maggiori sono osservabili all'interno del corpo, men-tre l'ustione può apparire piccola e superficiale.

FOLGORAZIONE

Ustione da elettricità (dito delpiede)

Non esiste altro modo sicuro di sapere se un osso è frattura-to, se non con una radiografia. Pertanto, se si è in dubbio,trattare la vittima come se l'osso fosse fratturato.

FRATTURE

COSA FARE1 Trattare la vittima per loshock (vedere pagina 80).

2 Rimuovere con delica-tezza i vestiti che ricoprono

Esposta

Chiusa

Frattura chiusa: grave deformità

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 43

F

l'area lesa. Non muovere lazona colpita, se non è stret-tamente indispensabile.3 Esaminare la zona:cercare nella zona colpitagonfiore o deformità; com-parare la zona lesa conquella controlaterale.Chiedere alla vittima diquantificare il dolore; comesi è verificata la lesione; sepuò usare la parte lesaLa zona sarà dolente allapalpazione.4 Controllare la circola-zione e l’innervazione usan-do il CSM: Circolazione,Sensibilità, Movimento.Controlla il CSM prima edopo aver applicato unastecca di immobilizzazione.• C- Per controllare la

circolazione in un’e-stremità lesa: apprezza-re il polso radiale pergli arti superiori o ilpolso posteriore dellacaviglia (che si trovatra il malleolo internodella caviglia ed il ten-dine d'Achille) perquelli inferiori.

• S- Controllare la sensi-bilità toccando legger-mente le dita della vitti-ma, chiedendole di se-gnalare quando avver-te il tocco, al fine di ve-rificare eventuali lesio-ni nervose.

• M- La capacità di muo-vere le dita del piede o

della mano, permettedi verificare la presen-za di lesioni nervose.

5 Immobilizzare la partelesa.

• La maggioranza dellefratture è di tipo mino-re e, in genere, non de-ve essere ridotta. Ese-guire sempre una valu-tazione comparativacon la parte sana con-trolaterale. Se la vitti-ma avverte dolore o sesi avverte una resisten-za, il tentativo di ridu-zione incruenta deveessere interrotto, e l’ar-to deve essere immobi-lizzato.

• Cercare di ridurre lefratture di arti senzaCSM, per ripristinare ilflusso ematico. Se il pol-so non torna normale,predisporre immediata-mente il trasporto delpaziente in ospedale. NON tentare di ridurrefratture che interessa-no colonna, spalla, go-mito, polso o ginoc-chio, in ragione del ri-schio di lesioni nervo-se e vascolari periarti-colari.

• Molti materiali diffe-renti possono essereimpiegati come stec-che d’immobilizzazio-ne. Ad esempio: gior-nali avvolti, cartoni,stecche di legno, cusci-

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44 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

I

L’ictus è un'emergenza che mette in pericolo la vita! Un ic-tus si verifica quando un vaso sanguigno nel cervello si rom-pe o si ostruisce, per la presenza di un coagulo ematico o diqualche altra particella. A causa della rottura o dell’ostruzio-ne, parte del cervello non riceve il flusso ematico di cui ne-cessita. Senza ossigeno, le cellule cerebrali nella zona colpi-ta non possono funzionare e muoiono in pochi minuti.

ICTUS

COSA CERCARELa National Stroke Association indica questi come segnid'allarme:• Intorpidimento, debolezza o paralisi della faccia, di un

braccio o di una gamba - specialmente da un solo latodel corpo

• Improvvisa visione offuscata o ridotta, in uno od in en-trambi gli occhi

• Difficoltà nel pronunciare o nel capire semplici afferma-zioni

• Perdita dell'equilibrio o della coordinazione, quando as-sociata ad un altro segno d'allarme

• Cefalea improvvisa ed inspiegabile.Circa il 10% degli ictus sono preceduti da attacchi

ischemici transitori (TIAs = Transient Ischemic Attacks). Isintomi usuali di un TIA sono rappresentati da brevi episodisimili a quelli dell’ictus. Più del 75% dei TIAs dura meno di 5

ni, o il corpo stessodella vittima, legandola parte lesa ad unaparte sana adiacente.

• Applicare una steccaper immobilizzare learticolazioni distale emediale alla lesione.Per esempio, un avam-braccio fratturato ri-chiede l'immobilizza-zione del polso e delgomito. Se s’immobiliz-za solo il polso, l'avam-braccio può ancora

muoversi tutte le volteche il gomito è ruotato.

• In caso di una lesionedi un'articolazione, im-mobilizzare i segmentiossei distali e prossi-mali all'articolazione.

• Quando possibile, met-tere le stecche di im-mobilizzazione su en-trambi i lati della lesio-ne ("immobilizzazionea sandwich") per evita-re rotazioni del seg-mento osseo.

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COSA FARE1 Controllare i segni vitali.2 Mettere la vittima nellaposizione appropriata:• Se la vittima è cosciente,

sollevare la testa e lespalle leggermente, perridurre la pressione in-tracranica

• Se la vittima è priva dicoscienza, mettere la vit-tima su di un fianco ("po-sizione di recupero"). La

posizione su di un fiancomantiene pervie le vieaeree, e permette alle se-crezioni di essere drena-te dalla bocca.

3 NON dare nulla da be-re o da mangiare poichéil faringe può essere pa-ralizzato, limitando la de-glutizione.

4 Chiamare immediata-mente un’ambulanza.

COSA FARE1 Estrarre la zecca usan-do uno di questi metodi:• Usare le pinzette, o se

si devono usare le ditaproteggere la propriacute usando un tova-gliolo di carta o iguanti.

• Avvicinare la zecca ilpiù possibile alla super-

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 45

I

A causa del suo morsoindolore, una zeccapuò rimanere conficca-ta nella cute per giornisenza che la vittima sene accorga. Molti morsidi zecche sono innocui,anche se le zecche possono trasmet-tere gravi malattie (malattia di Lyme).

INCLUSIONE DI ZECCHE

Inclusione dizecca congestadal sangue della vittima

Inclusione di zecca

Rimuovere la zeccacon le pinzette

Zecca

minuti. La media è di un minuto, sebbene alcuni durino al-cune ore. A differenza dell’ictus, la vittima ritorna normalealla fine dell’episodio ischemico. Non ignorare i sintomi. In-viare immediatamente in ospedale.

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46 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

I

ficie cutanea ed estrar-la con una pressionecostante, o sollevarlaleggermente ed estrar-la parallelamente allacute, fino a quando lazecca non si stacca.NON afferrare la zeccadalla parte posterioredel corpo; l'intestino sipuò rompere ed il con-tenuto essere espulso,causando un'infezione.NON ruotare o stratto-nare la zecca, in quantol’estrazione può essereincompleta.

• NON usare i seguentimetodi, popolari quan-to inefficaci, per rimuo-vere le zecche:• Gel di paraffina• Smalto per unghie• Alcool • Un fiammifero caldo

spento

• Derivati del petrolio (benzina).

2 Lavare la sede del mor-so con acqua e sapone. Ap-plicare strofinando un di-sinfettante.3 Applicare un impaccodi ghiaccio per ridurre ildolore.4 Applicare una lozionespecifica per alleviare ilprurito. Mantenenere la zo-na pulita.

5 Controllare se si mani-festano segni d'infezione, osintomi insoliti (cefalea in-tensa, febbre o esantema)che possono svilupparsi do-po 3-10 giorni.

I sintomi della malattia diLyme:• Variano da persona a

persona.• Fasi precoci: stanchez-

za, febbre, brividi, de-bolezza, esantema ca-ratteristico, cefalea, ri-gidità nucale, dolorimuscolari o articolari.

• Fasi tardive: paralisimonolaterale, artrite,meningite, danni ner-vosi o cardiaci.

Zecche cervo. Una non ha in-gurgitato il sangue, l’altra si

I veleni ingeriti, in genere, rimangono nello stomaco soloper poco tempo. La maggior parte dell'assorbimento avvie-ne dopo che il veleno è passato nel piccolo intestino. Unasostanza velenosa è più dannosa a livello intestinale chegastrico.

INGESTIONE DI SOSTANZE VELENOSE

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COSA FARE1 Acquisire, se possibile,queste informazioni fonda-mentali:• Di chi si tratta? Età ed

altezza della vittima.• Cosa ha ingerito?• Quantità ingerita (poco,

mezza bottiglia, ecc.)?• Quando è avvenuta l’in-

gestione?Se è stata ingerita una

sostanza corrosiva o causti-ca (acidi o alcali), tampo-narla immediatamente conacqua o latte. NON dare ac-qua o latte per tamponarealtri tipi di veleni, a menoche ciò non sia stato ordi-nato da un centro antivele-ni.

Se la vittima è inco-sciente, controllare i segnivitali. Chiamare un’ambu-lanza.2 Chiamare immediata-

mente un centro antiveleni.Seguendone i consigli, il70% di tutti gli avvelena-menti possono essere risol-ti senza ricoverare il pa-ziente.3 Mettere tutte le vittimedi un avvelenamento sulfianco sinistro, per ritarda-re lo svuotamento gastriconel piccolo intestino, dove ilveleno è assorbito più velo-cemente. Questa posizioneprotegge anche i polmoniin caso di vomito. 4 NON indurre il vomito,se non dietro consiglio diun centro antiveleni. Seconsigliato, usare lo scirop-po di ipecacuana, con uno odue bicchieri d'acqua.NON usare acqua salata,uova crude, mostarda, li-quido per lavare i piatti, enon tentare di stimolare il

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 47

I

Posizione per un pazienteavvelenato

Mettere il paziente sul fianco sinistro

COSA CERCARE• Dolore e crampi addominali• Nausea, vomito • Diarrea • Ustioni, odore particolare dell’alito, e macchie intorno e

dentro il cavo orale• Sonnolenza o perdita della coscienza• Contenitori del veleno vicino alla vittima.

118

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48 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

I

Per iperventilazione si definisce una respirazione più veloce eprofonda del normale, secondaria ad ansia o stress emotivo.

COSA CERCARE• Respiro veloce, profondo• Vertigini• Parestesie e formicolii alle mani, intorno alla bocca e al-

le labbra• Dolore toracico• Sudorazione.

IPERVENTILAZIONE

COSA FARE1 Far sdraiare il pazientein un posto tranquillo per15-30 minuti. 2 Istruire la vittima a re-spirare più lentamente.NON farla respirare in unabusta di carta perché po-

trebbero insorgere proble-mi più gravi.3 Rassicurare e calmare ilpaziente.4 Se il paziente sviene,prendere le misure appro-priate (vedere pag. 81).

L'ipotermia è un'emergenza potenzialmente fatale! Si puòsviluppare a temperature superiori a quella di congelamen-to, come pure inferiori, in casa o fuori casa. La vittima puòanche subire un congelamento.

IPOTERMIA

riflesso faringeo per indur-re il vomito. Se consigliatoe disponibile, somministra-re il carbone attivo.5 NON seguire le racco-mandazioni per il primosoccorso sull'etichetta delcontenitore, senza aver avu-

to la conferma da un centroantiveleni. 6 Portare qualunque con-tenitore di veleno, le por-zioni rimanenti della so-stanza ingerita ed il mate-riale vomitato, all'ospedaleinsieme al paziente

COSA CERCARE• Forma lieve (temperatura corporea al di sopra di

32,2°C): brividi, parole pronunciate in modo confuso,

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 49

I

vuoto di memoria e mani mosse in modo goffo. Le vitti-me frequentemente inciampano e barcollano. In generesono coscienti e possono parlare. Mentre molte personeavvertono una sensazione di freddo a mani e piedi, levittime di un'ipotermia lieve accusano questa sensazio-ne sull’addome e dorso.

• Forma grave (temperatura corporea inferiore a 32,2°C):i brividi scompaiono, i muscoli possono essere intorpidi-ti e rigidi, situazione simile al rigor mortis. La cute dellavittima è ghiacciata ed ha un colorito bluastro. Il polsoed il respiro sono rallentati; le pupille dilatate. La vittimasembra morta.

COSA FARE1 Mettere la vittima inposizione orizzontale (di-stesa) e agire delicatamen-te.2 Chiedere immediata-mente l’intervento diun’ambulanza.3 Per tutte le vittime ipo-termiche, arrestare l'ulterio-re perdita di calore:• Togliere la vittima dal-

l’ambiente freddo.• Cercare una sorgente

di calore (una stufa, delfuoco), e fornire calorealla vittima. Questo nonè "riscaldare" la vittima.

• Isolare termicamente lavittima. Coprire la testadella vittima, perché il50% della perdita di ca-lore corporeo avvieneattraverso la testa.

• Sostituire gli indumen-ti bagnati con altriasciutti.

Se ci si trova in un posto lontano o desolato

Ipotermia lieve Aumentare la temperatura interna corporea attraverso unodei seguenti metodi:• Immersione in acqua calda: questo metodo richiede pa-

recchia acqua calda (da 39°C a 41°C) ed una tinozza.Lasciare le braccia e le gambe della vittima fuori dell'ac-qua calda e sollevate. Impacchi bollenti: questo metodo è utile quando è com-binato con il metodo del sacco a pelo, descritto di segui-to. Mettere degli impacchi bollenti sulle aree corporeeche disperdono più calore (cioè collo, ascelle ed ingui-ne). Non ustionare la vittima.

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50 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

I

• Metodo del sacco a pelo: coricarsi a fianco della vittimain un sacco a pelo.

Ipotermia grave o profonda• Controllare i parametri vitali (vie aeree, respirazione,

circolazione). Controllare il polso per 30-45 secondi.• Fornire la maggior quantità di calore possibile. Fornire

calore ed isolare non significa che si sta "riscaldando" lavittima.

• Trasportare la vittima con un elicottero. Il riscaldamen-to in un luogo isolato è difficile e raramente efficace.

Quanto fa freddo?

In aggiunta al freddo, altri due fattori rendono ragione della perdita di caloredel corpo: l’umidità della cute ed il vento.La cute bagnata, per pioggia, neve o traspirazione, accelera la perdita di ca-lore da parte dell’organismo.

Il vento causa un notevole aumento della perdita di calore corporeo. Seil termometro segna -7°C, e la velocità del vento è di 30 Km/ora, l'esposizio-ne è paragonabile ad almeno -12°C. Questo è noto come fattore di raffred-damento del vento. Un misurazione approssimativa della velocità del ventopuò essere eseguita nella maniera seguente: se si sente il vento che soffiasulla faccia, la velocità è di circa 15 Km/ora; se muove piccoli rami o sollevala polvere o la neve, 30 Km/ora; se muove i grossi rami, 45 Km/ora; e sepiega un intero albero, circa 60 Km/ora.

Determinare il fattore di raffreddamento del vento nel modo seguente:1. Stimare la velocità del vento attraverso i parametri sopra descritti.2. Leggere la temperatura esterna su di un termometro.3. Determinare il fattore di raffreddamento del vento mettendo a confronto lavelocità stimata del vento con la temperatura nella tabella "Fattore di Raf-freddamento del Vento".

Fattore di Raffreddamento del Vento Lettura Termometrica Reale (°C)

Stima Temperatura equivalente (°C)della velocità 10 4,4 -1,1 -6,6 -12,2 -17,7 -23,3 -28,8 -34,4 -40 -45,5 -51,1

del vento(Km/h)

calma 10 4,4 -1,1 -6,6 -12,2 -17,7 -23,3 ,28,8 -34,4 -40 -45,5 -51,18 8,8 2,7 -2,7 -8,8 -14,4 -20,5 -26,1 -32,2 -37,7 -43,8 -49,4 -55,5

16 4,4 -2,2 -8,8 -15,5 -22,7 -31,1 -36,1 -43,3 -50 -56,6 -63,8 -70,524 2,2 -5,5 -12,7 -20,5 -27,7 -35,5 -42,7 -50 -57,7 -65 -72,7 -8032 0 -7,7 -15,5 -23,3 -31,6 -39,4 -47,2 -55 -63,3 -71,1 -78,8 -86,640 -1,1 -8,8 -17,7 -26,1 -33,8 -42,2 -50,5 -58,8 -66,6 -75,5 -83,3 -91,648 -3,8 -10,5 -18,8 -27,7 -36,1 -44,4 -52,7 -61,6 -70 -78,3 -87,2 -95,556 -2,7 -11,6 -20 -28,8 -37,2 -46,1 -55 -63,3 -72,2 -80,5 -89,4 -98,364 -3,3 -12,2 -21,1 -29,4 -38,3 -47,2 -56,1 -65 -73,3 -82,2 -91,1 -100

(Una velocità Pericolo minimo Aumento Pericolo gravedel vento (per persone del pericolo (la carnemaggiore vestite in modo (la carne può congelare

di 64 Km/h appropriato), può congelare) in trenta secondi)ha un piccolo falso senso in un minuto)

effetto di sicurezzaaddizionale)

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 51

L

Le lesioni addominali hanno due aspetti: quello che si vede(parte esterna) e quello che non si vede (parte interna).

Rivolgersi al SME per tutte le lesioni addominali.

Trauma addominale chiuso

Mettere la vittima sul lato sinistro in una posizione conforte-vole. NON offrire alcun cibo o bevanda.

Ferita penetrante

Bloccare l'oggetto e controllare l'emorragia, avvolgendo in-torno ad esso una medicazione voluminosa. NON rimuove-re l'oggetto.

LESIONI ADDOMINALI

Protrusione di organi

1 NON cercare di reinse-rire nell’addome gli organiprotrusi perché questa ma-novra può essere causa diinfezioni e lesioni viscerali.2 Coprire gli organi evi-scerati con una medicazio-ne sterile o un panno puli-to. NON coprire gli organicon un materiale che aderi-sce strettamente, o si di-sgrega quando bagnato.3 Versare acqua potabilesulla medicazione per pro-

teggere l'organo protrusodall'essiccamento.

Coprire gli organieviscerati

Mantenere la medica-zione umida

Tutte le vittime di incidenti prive di coscienza devono esseretrattate come se avessero una lesione spinale. Sospettareuna lesione spinale in tutte le vittime di incidenti da cadute,per tuffi o stradali.

LESIONI DEL COLLO E DELLA SCHIENA

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52 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

COSA CERCARE• Una lesione della testa (dal 15 al 20% le vittime con una

lesione della testa hanno anche una lesione della colon-na vertebrale).

• Movimenti dolorosi di braccia e/o gambe.• Torpore, formicolio, debolezza o sensazione di bruciore

alle braccia o alle gambe, perdita del controllo dell'inte-stino o della vescica.

• Paralisi delle braccia e/o delle gambe.• Deformità; una strana angolazione fra la testa ed il collo

della vittima.• Esaminare la funzionalità spinale strisciando la pianta

del piede fermamente verso l'alluce con una chiave ocon un altro oggetto appuntito (test di Babinski). La rea-zione è normale se l'alluce si piega verso il basso (nonnei neonati). In caso di lesione spinale o cerebrale, l'al-luce dell'adulto si piegherà verso l’alto.

VERIFICARE LA PRESENZA DI LESIONI DEL MIDOLLO SPINALE

La vittima muove le dita Il soccorritore tocca le dita

La vittima stringe la mano delsoccorritore

La vittima muove le dita delpiede

Il soccorritore tocca le dita delpiede La vittima spinge il piede con-

tro la mano del soccorritore

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 53

L

Porre ad una vittima cosciente queste domande:

• "Avverte dolore?" Le lesioni del collo irradiano il dolorealle braccia; le lesioni della parte superiore della schie-na irradiano il dolore lungo le costole; le lesioni dellaparte inferiore della schiena in genere irradiano il dolo-re lungo le gambe. Spesso la vittima descrive il dolorecome "elettrico".

• "Può muovere i piedi?" Il soccorritore deve chiedere al-la vittima di muovere il suo piede contro la mano di que-sti. Se la vittima non può realizzare tale movimento o seil movimento è estremamente debole, è possibile una le-sione del midollo spinale.

• "Può muovere le dita?" La possibilità di muovere le ditaè un segno di integrità delle vie nervose. Chiedere allavittima di stringere la mano. Una stretta forte rende im-probabile una lesione del midollo spinale.

Per una vittima priva di coscienza:Saggiare le reazioni stringendo le mani della vittima (sia ilpalmo, sia il dorso) ed i piedi (la pianta o il dorso del piedescalzo). L'assenza di reazioni potrebbe indicare un dannospinale. Usare anche il test di Babinski, descritto prima, e il-lustrato qui sotto.

Strisciare lapianta del piedefermamenteverso l'allucecon un oggettosmusso

È normalenell'adulto sel'alluce sipiega versoil basso

Riflessonormale

Sospettare unalesione spinaleo cerebrale sel'alluce di unadulto si piegaverso l’alto

Presenzadel segnodi Babinski

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COSA FARE

1 Controllare e ricontrol-lare l'ABCHs. Usare il me-todo appropriato per unavittima che non respira acausa di un possibile dannospinale (vedi pag. 8).

2 Chiamare il SME.3 Lasciare la vittima nellaposizione in cui si trova.4 Immobilizzare la vitti-ma per impedire ogni movi-mento.

Se la vittima giace supina:

• Afferrare la clavicolaed il muscolo trapeziodella vittima; sollevarela testa tra il lato inter-no dei propri avambrac-ci e mantenere la testaed il collo immobili finoall’arrivo dell’ambulan-za. Dire alla vittima dinon muoversi.

Se si è stanchi di tenere fer-ma la testa della vittima e/oaltre vittime hanno bisognod’aiuto:

• Mettere degli oggettipesanti ad entrambi ilati della testa, per evi-tare che si sposti da unlato o da un altro.

Se la vittima è in posizioneseduta:

• Sostenere la testa.NON muovere la vitti-ma - aspettare l'ambu-lanza.

Se la vittima si trova in ac-qua (piscina, lago):

• NON estrarre la vitti-ma dall'acqua a menoche si abbia una certaesperienza e si abbia adisposizione una barel-la. Mantenere a galla lavittima a pelo d'acqua.Immobilizzare il colloed il corpo per evitaremovimenti. Aspettarel’ambulanza.

54 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

Stringere delica-tamente la testatra gli avambracci

Sostenereper lespalle

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Epistassi

COSA FARE1 Tenere il paziente in po-sizione seduta, con la testapiegata leggermente inavanti, in modo che il san-gue non scenda in gola.

2 Stringere entrambe lenarici con forza costanteper 5 minuti. La vittima puòstringersi il naso da sola.

3 Se l'emorragia conti-nua, fare soffiare con deli-catezza il naso al paziente,per rimuovere i grumi disangue e per ridurre al mi-nimo gli starnuti. Questopermette la formazione dinuovi grumi. Successiva-

mente premere di nuovo ilnaso per 5 minuti. 4 Se l'emorragia conti-nua, inviare il paziente alpronto soccorso.

1 Provocare uno starnutofacendo inalare alla vittimadel pepe o solleticando lanarice opposta. 2 Far soffiare il naso,

delicatamente, mentre lanarice opposta è tenutachiusa.3 Se l'oggetto è visibileusare le pinzette per tirarlo

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 55

L

Se il paziente è incosciente, metterlo su di un fianco per evita-re l’aspirazione del sangue, ed usare le procedure elencatesopra.

Corpi estranei nel nasoI corpi estranei nel naso sono un problema principalmentenei bambini piccoli, che sembrano provare una particolaresoddisfazione nell'infilarsi nelle narici arachidi, fagioli, uvapassa ed altri oggetti simili. Stabilire quale narice è colpita.Provare i seguenti metodi:

Stringereentrambele narici per5 minuti.

Tenere latesta pie-gata leg-germentein avanti

LESIONI DEL NASO

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56 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

COSA FARE1 Togliere le scarpe econtrollare e trattare la le-sione.2 Controllare la CSM(Circolazione, Sensibilità eMovimento) del piede - ve-dere pag. 42.

3 Usare le procedure RI-CE (vedere pag. 101). Ogniminuto di ritardo per la pro-cedura RICE può aggiunge-re un’ora alla guarigione.L'obiettivo della RICE è dilimitare l'edema.

Rottura del naso1 Trattare l'epistassi co-me descritto prima.2 Applicare un impaccodi ghiaccio sul naso per 15minuti.3 Inviare il paziente al

pronto soccorso. Se si so-spetta una lesione spinale,immobilizzare la testa ed ilcollo, e predisporre il tra-sporto in ambulanza.

fuori. NON specillare ospingere l’oggetto più inprofondità.

4 Rivolgersi ad un otorinose l’oggetto non può essererimosso.

COSA CERCARE

È difficile spiegare la differenza tra una grave slogatura diuna caviglia ed una frattura. Considerare la lesione comeuna frattura fino a prova contraria. I suggerimenti seguenti,sebbene non esaustivi al 100%, possono essere utili per sta-bilire se la lesione è una slogatura o una frattura:1. Esercitare una pressione lungo il margine osseo. Dolore

e dolorabilità a livello osseo sia (a) sul margine posterio-re o la punta di entrambe le protuberanze ossee delle ca-viglie (malleoli) o (b) sull’osso esterno della parte mediadel piede o all'interno, possono indicare una frattura.

2. Chiedere alla vittima se prova dolore in posizione eretta.Caricare un peso sulla caviglia può provocare un po’ didolore, ma se la vittima è in grado di fare quattro o piùpassi, molto probabilmente la caviglia è solo slogata. Sela caviglia è fratturata, la vittima non proverà a caricarealcun peso, non sarà in grado di fare più di quattro passi.

LESIONI DELLA CAVIGLIA E DEL PIEDE

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COSA FARE1 Controllare l’ABCHs2 Coprire le ferite conuna medicazione sterile.

3 Immobilizzare il colloper impedirne i movimenti.4 Sollevare leggermente

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 57

L

Frattura del cranioPer frattura del cranio si intende la rottura o la fissurazionedelle ossa che rivestono il cervello.

COSA CERCARELe fratture del cranio sono estremamente difficili da indivi-duare, tranne che con una radiografia, a meno che la defor-mità del cranio non sia grave. Alcuni segni sono:• Dolore in corrispondenza della lesione• Deformità del cranio e dolore• Emorragia o scolo di un liquido acquoso chiaro, rosa

dalle orecchie e/o dal naso.• Alterazione del colore della cute intorno agli occhi o die-

tro le orecchie, che appare alcune ore dopo la lesione. • Una ferita del cuoio capelluto che espone la scatola cra-

nica o il tessuto cerebrale.• Una ferita penetrante (per esempio una pallottola).

Ferite del cuoio capellutoLe ferite del cuoio capelluto sanguinano profusamente, acausa della ricca vascolarizzazione. Sospettare una lesionedella colonna cervicale.

LESIONI DELLA TESTA

COSA FARE1 Controllare l'emorragiaapplicando una pressionediretta (vedi pag. 18).2 Se si sospetta una frat-tura del cranio, applicare lapressione intorno ai margi-ni della ferita (usare un'im-bottitura a forma di ciam-bella), e su un'area ampia,piuttosto che al centro.

NON pulire la ferita o irri-garla.

3 Sollevare leggermentela testa e le spalle per con-trollare l'emorragia.

4 NON rimuovere l'og-getto penetrante; immobi-lizzarlo, invece, con unamedicazione voluminosa.

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58 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

Lesioni cerebraliQuando la testa riceve un trauma sufficientemente intenso,il cervello "rimbalza" nel cranio. Il cervello, come gli altritessuti, si gonfia quando è leso. A differenza degli altri tes-suti, il cervello è confinato nella scatola cranica che è rigida,e nella quale è disponibile poco spazio aggiuntivo per conte-nere l'edema. Pertanto, una lesione cerebrale può aumenta-re la pressione intracranica, con conseguente riduzione del-l'apporto ematico al cervello. Le lesioni cerebrali sono fre-quentemente classificate come:• Concussione: una temporanea perdita della funzione ce-

rebrale, in genere senza danni permanenti. Non si veri-fica emorragia cerebrale.

• Contusione: il tessuto cerebrale è contuso.• Ematoma: raccolta localizzata di sangue, quale risultato

della rottura di un vaso ematico. Questa è la più gravetra le lesioni cerebrali.

COSA CERCAREL'aumento della pressione cerebrale causa:• Perdita della memoria• Vomito e nausea• Cefalea, alterazioni della vista, perdita dell'equilibrio• Pupille diseguali• Debolezza o paralisi• Crisi convulsive• Scolo di sangue o di un liquido chiaro (liquor) dalle

orecchie o dal naso• Aggressività - la vittima tira pugni a caso e con forza sor-

prendente alle persone vicine• Perdita di coscienza.

la testa e le spalle per con-trollare l'emorragia.5 Applicare una pressio-ne intorno ai margini dellaferita (usare un'imbottituraa forma di ciambella), nondirettamente sulla ferita.

6 NON arrestare il flusso

ematico o del liquor dall'o-recchio o dal naso.

7 NON rimuovere un og-getto penetrante dalla testa.Immobilizzarlo con una me-dicazione voluminosa.8 NON pulire o irrigare unafrattura esposta del cranio.

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COSA FARE1 Chiamare immediata-mente un’ambulanza pertutte le vittime con una le-sione cerebrale.2 Sospettare una lesionespinale. Immobilizzare latesta ed il collo della vitti-ma, nella posizione in cuisi trova, usando uno deiseguenti metodi:• usando le mani e gli

avambracci lungo en-trambi i lati della testa,oppure

• mettendo dei materialirigidi lungo la testa edil collo.

3 Controllare l’ABCHs.4 Controllare l'emorra-gia dal cuoio capelluto(vedere pag. 57).5 Le vittime con lesionicerebrali tendono a vomi-tare. Girando la vittimasul suo lato sinistro, men-tre il collo è immobilizza-to, aiuterà a prevenire ilvomito, ed a drenare ilvomito e contemporanea-mente le vie aeree saran-no tenute aperte.6 Se non si sospettanolesioni spinali, sollevareleggermente la testa e lespalle per controllare l'e-morragia e per prevenireaumenti della pressioneintracranica.7 NON arrestare il flus-so del sangue o del li-quor dall'orecchio o dalnaso.8 NON dare alla vittimanulla da mangiare o da bere.

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 59

L

Mantenerela vittimaper le spalle

I segni ed i sintomi di una lesione cerebrale possononon essere notati nelle prime 6-18 ore. Quando l'edema siespande, i segni ed i sintomi diventano più evidenti.

Chiedere alla vittima cosciente che giorno è, dove sitrova, e porre domande personali come la data di nascita el'indirizzo di casa. Se la vittima non sa rispondere a questedomande vi potrebbe essere un problema importante. Un al-tro test significativo è quello di fornire una lista di 5 o 6 nu-meri, chiedendo alla vittima di ripeterli nello stesso ordine.Il fallimento di questi test per la memoria a breve termineindica una concussione.

Stringere delicata-mente la testa tragli avambracci

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60 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

Avulsione dell’unghiaSe un’unghia è parzialmente rotta o staccata, stabilizzarlacon un bendaggio adesivo.Se tutta o parte dell’unghia si è completamente staccata, ap-plicare una pomata antibiotica e proteggere con un bendag-gio adesivo. NON tagliare l'unghia staccata.

ScheggeSe una scheggia passa sotto un’unghia ed interrompe il flussoematico, rimuovere la parte conficcata afferrandone l'estre-mità con una pinza, dopo aver fatto un'incisione a forma di"v" nell'unghia per guadagnare l'accesso alla scheggia.Se una scheggia si è conficcata nella cute, estrarla con un agosterile, fino a quando non è possibile afferrarla con una pin-za o con le dita.

COSA FARE1 Immobilizzare le ditacon una delle seguenti tec-niche:• usando del cerotto per

unire il dito a quelloadiacente oppuremettendo la mano e ledita in quella che èchiamata "posizionefunzionale" (dito flesso

come quando si tienecomodamente una pal-la da tennis).

• Porre al centro dellamano una medicazionevoluminosa, fermandolacon un rotolo di bendasu un asse di legno o suun giornale ripiegato.

2 Inviare in ospedale.

Frattura / lussazione Impiegare il test "della percussione" fa-cendo tenere alla vittima le dita in pienaestensione su una superficie solida (peresempio il piano di un tavolo). Per-cuotere con fermezza la punta delledita, procedendo medialmente,e tra-smettendo la forza lungo la diafisi del-le ossa delle dita. Sospettare una frat-tura, se la percussione determina undolore aggiuntivo.

LESIONI DELLE DITA DELLA MANO E DEL PIEDE

Percuotere la puntadelle dita della vitti-ma verso la mano

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COSA FARE1 Mettere il dito in acquafredda o applicare un im-pacco di ghiaccio mentre sitiene la mano sollevata.2 Alleviare il dolore, cau-sato dalla raccolta sanguesotto l'unghia, in uno deiseguenti modi:• Perforare l'unghia ruo-

tando la punta acumi-nata di un coltello (que-

sto può essere doloro-so), oppure

• Raddrizzare l'estremitàdi una graffetta metalli-ca (non rivestita) o usa-re l'estremità (con ilbuco) di un ago da cu-cito. Tenere la graffettao l'ago con le pinze, eriscaldare fino al calorrosso con un fiammife-ro o un accendino. Pre-mere l'estremità incan-descente della graffettao dell'ago, così da scio-gliere l'unghia. E' ne-cessaria una piccolapressione. L'unghianon è innervata, e quin-di quest’operazione èindolore.

3 Applicare una medica-zione per assorbire il san-gue che fuoriesce, e proteg-gere l'unghia lesa.

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 61

L

Una graffettametallica portataal calor rosso,non rivestita diplastica

Premerel'estremitàarroventatain modo dascioglierel'unghia

Rimozione di un anelloAlcune volte il dito è troppo gonfio per togliere un anello, ela circolazione può essere interrotta se l'anello è lasciatotroppo a lungo in situ. Se l'anello non è rimosso, si può svi-luppare una gangrena nel giro di 4-5 ore. Provare uno o piùdi questi metodi:• lubrificare il dito con del grasso, dell'olio, del burro, del

gel di paraffina, o con altre sostanze viscide, poi provarea rimuovere l'anello, oppure

Emorragia subunguealeDopo un trauma ungueale, il sanguesi può raccogliere sotto l’unghia,provocando dolore intenso.

Alleviare il dolore facendo uscire il sangue dall'unghia

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62 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

COSA FARE1 Esercitare una pressio-ne diretta sull'area sangui-nante con una garza sterileo con un panno pulito.2 Se è presente gonfiore,

applicare un impacco dighiaccio o far succhiare allavittima un cubetto di ghiac-cio.

Chiedere la consulenza del dentista per tutte le emergenzedentali.

Morsicatura delle labbra o della lingua.

LESIONI DI DENTI/DEL CAVO ORALE

1 Far scivolare sotto l'a-nello l'estremità di un filo,con un fiammifero o unostuzzicadenti. Avvolgere ilfilo intorno al dito, inizian-do a circa 2,5 cm dall'anel-lo, ed andando verso l'anel-lo, un giro accanto all'altro.Continuare ad avvolgereuniformemente, stringendobene, fino al margine del-l'anello. Ciò spingerà l'ede-ma verso la mano. Lenta-mente svolgere il filo sullato dell'anello verso la ma-no. Si dovrebbe poi esserein grado di togliere dal ditol'anello delicatamente sulfilo. 2 Tagliare la parte più

stretta dell'anello con unaseghetta, un seghetto dagioielliere, un taglia-anelli,una lima triangolare o unalama sottile di un seghettoalternativo. Proteggere laparte esposta del dito.3 Gonfiare un palloncino(preferibilmente sottile, aforma di tubo) per circa3/4. Legare l'estremità.Premere il dito gonfio dellavittima nell'estremità delpallone, in modo che il pal-lone si avvolga in modouniforme intorno al dito. In circa 15 minuti il dito ri-tornerà alla sua normalegrandezza, e l'anello potràessere tolto.

• mettere il dito in acqua fredda, o applicare un impacco dighiaccio per alcuni minuti per ridurre l’edema, oppure

• massaggiare il dito dalla punta alla mano per far riassor-bire l'edema; lubrificare nuovamente il dito e cercare ditogliere l'anello, oppure

• se ancora non si riesce a toglierlo, provare uno o più diquesti metodi:

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 63

L

Dente rotto

COSA FARE1 Lavare via con delica-tezza lo sporco ed il sanguedalla zona colpita, con untampone di garza sterile o

con un panno pulito ed ac-qua calda.2 Coprire il dente conuna garza sterile.

Caduta di un dente

Un dente caduto può essere reim-piantato con successo nel suo alveo-lo. Conservare il dente per farlo esa-minare al dentista. Mettere un tam-pone di garza sterile nell'alveolo den-tale, per controllare l'emorragia.

Dente caduto

COSA FARE1 Recuperare il dente econservarlo. Maneggiarlosolo dalla corona. NON la-vare il dente, e non rimuo-vere alcun frammento ditessuto ad esso attaccato.2 Mettere il dente in unatazza di latte o in un’apposi-ta soluzione per la conser-vazione dei denti. NONmettere il dente in un collu-torio, in alcool o in acqua. 3 NON rimuovere undente parzialmente estrat-to. Cercare di rimetterlonell’alveolo.4 Inviare il paziente aldentista, per la fissazione diun dente dondolante o perreimpiantare un dente ca-duto.

5 Se ci si trova in una zo-

na isolata, senza dentistinelle vicinanze, reimpianta-re il dente caduto nel modoseguente:• Maneggiare il dente so-

lo dalla corona, nondalla radice

• Sciacquare delicata-mente il dente con ac-qua fredda, per toglierelo sporco (non sfregareil dente)

• Riposizionare il dentenell'alveolo, usando identi adiacenti comeguida

• Spingere il dente in mo-do che il suo marginesuperiore si trovi allostesso livello di quelliadiacenti: è utile farmorsicare delicatamen-te al paziente una garza.

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64 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

Uno stiramento o uno strappo muscolare si verifica quandoil muscolo è forzato oltre il suo range di motilità, con conse-guente lacerazione del corpo muscolare. Usare le procedureRICE (vedere pag. 101).• Le contusioni muscolari (ecchimosi) sono secondarie a

traumi diretti. Usare le procedure RICE (vedere pag.101).

• I crampi sono spasmi e contrazioni muscolari incontrolla-te, che causano dolore intenso e perdita dei movimenti.

LESIONI MUSCOLARI

Mal di denti

COSA FARE1 Lavare la bocca con ac-qua calda, per pulirla.2 Usare un filo interden-tale per rimuovere qualun-que residuo di cibo chepossa essere rimasto in-trappolato tra i denti.3 Se si sospetta una carie,inserire una piccola pallinadi cotone imbevuta in olio digarofano (eugenolo) nella

cavità. Per il dolore possonoessere utilizzati aspirina, pa-racetamolo o ibuprofene.NON mettere l'aspirina suldente dolorante o sui tessutigengivali. Si può provocareuna grave ustione da acidi.4 Applicare un impaccodi ghiaccio sulla faccia, incorrispondenza del denteche fa male.

3 Applicare un impaccodi ghiaccio sulla faccia, incorrispondenza del denterotto, per ridurre il gon-fiore.4 Se si sospetta una frat-tura della mascella, immobi-lizzarla legando un bendag-gio sopra e sotto il mento, esulla sommità della testa.

Dente rotto

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 65

L

Lesioni penetrantiMolte lesioni penetranti sono evidenti. Sospettare una lesio-ne penetrante ogni volta che si osserva una lacerazione o untaglio palpebrale.

COSA FARE1 NON rimuovere gli og-getti conficcati nell'occhio.2 Proteggere l'occhio le-so con un'imbottitura intor-no all'oggetto.Mettere un bicchiere dicarta o un cartone ripiegatoa cono per proteggere l'oc-chio, e per evitare che l'og-getto penetri più profonda-mente. 3 Coprire l'occhio sanocon una benda, per blocca-re i movimenti dell'occhiodanneggiato.

Proteggere l'oc-chio e l'oggettocon un bicchieredi carta

COSA FARE1 Far stirare, delicata-mente, alla vittima il musco-lo colpito. NON massaggia-re o frizionare il muscolo. 2 Stringere il labbro su-periore per ridurre i crampidei muscoli del polpaccio.

3 Far bere alla vittima ac-qua leggermente salata(1/4 o 1 cucchiaino di salein 1/4 di acqua) o una be-vanda commerciale persportivi. NON dare com-presse di sale.

Tutte le lesioni oculari sono gravi, perché possono portarealla perdita della vista o ad un'infezione.

In tutti i casi di lesione oculare chiedere la consulenzadi un oculista.

LESIONI OCULARI

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66 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

COSA FARE1 Coprire l'occhio legger-mente con una medicazio-ne sterile, inumidita con ac-qua potabile. NON cercare

di spingere l'occhio nellasua cavità. 2 Proteggere l'occhio le-so con un bicchiere di car-

Ustioni chimicheGli alcali causano danni più gravi degli acidi perché penetra-no più in profondità, e continuano ad agire più a lungo. Gli alcali comuni sono: detergenti a secco, detersivi, ammo-niaca, cemento, gesso e soda caustica. Gli acidi comuni sono: acido cloridrico, acido nitrico, acidosolforico (batterie d’auto) ed acido acetico.

Il danno si può verificare nel giro di 1-5 minuti, pertan-to è d’importanza vitale una veloce rimozione della sostanzachimica.

Vedere pag. 24 per COSA FARE.

Avulsione dell’occhioUn colpo sull'occhio può far uscire l'occhio (avulsione) dallasua cavità.

COSA FARE1 Bendare entrambi gliocchi delicatamente. NONapplicare una pressione in-

tensa sull'occhio leso (sipotrebbe danneggiare la vi-sione).

Tagli dell’occhio e della palpebra

Traumi oculari

COSA FARE1 Applicare un impaccodi ghiaccio per circa 15 mi-nuti, al fine di ridurre la tu-mefazione ed il dolore.

2 Inviare immediatamen-te il paziente all’oculista incaso di dolore, riduzionedella vista o cambiamentodi colore ("occhio nero"). Tumefazione provo-

cata da un trauma

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COSA FARE1 NON permettere allavittima di strofinarsi l'oc-chio. NON cercare di ri-muovere un corpo estraneoconficcato.2 Sollevare la palpebrasuperiore sopra quella infe-riore, permettendo alle la-crime di portare via l'ogget-to dall'interno della palpe-bra superiore. Battere lepalpebre alcune volte e la-sciare che l'occhio facciauscire l'oggetto. Se l'ogget-to rimane in situ, mantene-re l'occhio chiuso.3 Cercare di togliere l'og-getto sciacquando delicata-mente con acqua tiepida.Mantenere le palpebreaperte e dire alla vittima dimuovere l'occhio mentre sirisciacqua.4 Esaminare la palpebrainferiore tirandola delicata-

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 67

LRimuovere l'oggetto con unagarza bagnata

Tirare in bas-so la palpe-bra inferiore

Afferrarele ciglia

La vittimaguarda inbasso

Bastoncino ovattato

Corpi estraneiI corpi estranei oculari sono la causa più frequente di lesio-ne oculare. Sono molto dolorosi.

ta, un cartone ripiegato, oun tampone a forma diciambella (ad anello), co-struito con un rotolo di gar-za, o con un bendaggio acravatta.3 Coprire l'occhio sanocon una benda per bloccarei movimenti dell'occhio leso.

Proteggere l'oc-chio e l'oggettocon un bicchieredi carta

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mente verso il basso, men-tre la vittima guarda in alto.Se l'oggetto è visibile, ri-muoverlo con una garzasterile o con un panno puli-to umidi.5 Esaminare la palpebrasuperiore afferrando le ci-glia e mettendo un fiammi-fero o un bastoncino ovatta-to da un capo all'altro dellapalpebra superiore. Avvol-gere quindi la palpebra su-periore sul fiammifero o sulbastoncino. Se l'oggetto èvisibile, rimuoverlo con unagarza sterile inumidita o unpanno pulito.

68 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

Le lesioni toraciche possono essere di due tipi: polmonari edella parete toracica (costole).

LESIONI TORACICHE

COSA FARE1 Coprire entrambi gli oc-chi con un impacco bagna-to e freddo.2 Può essere necessario

un analgesico per il dolore.NON permettere alla vitti-ma di strofinarsi l'occhio.

Lenti a contattoUn paziente con una lesione oculare, che porti lenti a contat-to, deve rimuoverle il più presto possibile. In genere il pa-ziente è in grado di eseguire quest’operazione.

Ustioni da luceQueste lesioni sono causate dalla luce ultravioletta (p.e.,lampada solare, saldatura ad arco, riverbero della neve, lam-pade per la concia). Un dolore intenso si sviluppa 1-6 ore do-po l'esposizione.

Avvolgere la palpebra sul ba-stoncino. Rimuovere l’oggettocon una garza bagnata

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 69

L

Immobilizzare l’oggetto pene-trante con dei tamponi volu-minosi

Bloccare il tampone e l’oggetto

Controllare l'ABCHs. Mantenere coscienti i soggetticon una lesione toracica, in posizione seduta, o con la testa ele spalle sollevate. Un'altra possibilità è quella di mettere lavittima con il lato colpito in basso. In questo modo si proteg-ge il lato non colpito dal versamento ematico intratoracico esi permette al polmone sano di espandersi.

Chiedere sempre l’intervento di un’ambulanza.

Frattura costaleLa presenza di dolore durante la respirazione, la tosse o imovimenti, può indicare una frattura costale.

COSA FARE1 Stabilizzare le costolefacendo tenere alla vittimaun cuscino o un altro og-getto soffice, oppure avvol-gere delicatamente il toracecon un bendaggio elastico.

2 Istruire la vittima a fareprofondi respiri e a tossiremolte volte ogni ora perprevenire l’insorgenza diuna polmonite.

Trauma toracico chiusoDiverse costole vicine possono essere fratturate in due o piùpunti. La parete toracica della vittima si può muovere nelladirezione opposta alla restante parte durante la respirazione("respiro paradosso").

Stabilizzare il torace per mezzo di uno dei metodiseguenti:• Esercitare una pressione con la mano. Questo è utile

per breve tempo.• Stendere la vittima sul lato leso, con sotto una coperta o

un indumento.

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70 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

L

Una lussazione avviene quando si verifica uno spostamentoreciproco permanente degli estremi ossei di un’articolazio-ne (per esempio nella spalla, in un dito). I sintomi della lus-sazione sono simili a quelli di una frattura: deformità, doloreintenso, tumefazione e impossibilità a muovere l'articolazio-ne colpita.

LUSSAZIONI

COSA FARE1 Controllare circolazio-ne, sensibilità, movimento(CSM).2 Immobilizzare la partecome se fosse fratturata(vedere pag. 42).3 NON muovere l'artico-

lazione - i nervi ed i vasi po-trebbero essere danneggia-ti. Se il polso è assente, rad-drizzare leggermente l'arti-colazione.

4 Inviare il paziente alpronto soccorso.

COSA FARE

1 Far inspirare ed espira-re la vittima; poi chiudereermeticamente la ferita,con qualunque cosa dispo-nibile, per impedire all'ariadi entrare nella cavità tora-cica. Andranno bene un in-dumento o una busta di pla-stica. Fissare la plastica condel cerotto, lasciando un

angolo libero. In questomodo si crea una valvolache evita l’intrappolamentodell’aria nella cavità toracica.2 Se la vittima ha delledifficoltà respiratorie osembra peggiorare, rimuo-vere la copertura di plasticaper lasciar uscire l'aria, epoi applicarla nuovamente.

Ferita penetranteStabilizzare l'oggetto con una medicazione voluminosa.NON cercare di rimuovere un oggetto penetrante; ciò puòcausare un’emorragia e permettere l'ingresso di aria nellacavità toracica.

Ferita toracica aspiranteQuesta situazione si verifica quando una ferita toracica per-mette all'aria di entrare e di uscire dal torace ad ogni atto re-spiratorio.

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 71

M

Colpo di caloreIl colpo di calore è un'emergenza che mette in pericolo la vi-ta! Le vittime non trattate muoiono. Se non avviene il deces-so, l'elevata temperatura corporea danneggerà i tessuti e gliorgani in tutto l’organismo. Ogni minuto perso aumenta leprobabilità di gravi complicanze o di morte. (Vedere pag. 23per COSA FARE).

Collasso da caldoIl collasso per colpo di calore è secondario alla profusa sudo-razione ed all’insufficiente introduzione di liquidi per rim-piazzare l'acqua ed i sali persi dall’organismo dopo un perio-do prolungato passato in un ambiente molto caldo.

MALORI DA ESPOSIZIONEAD ALTE TEMPERATURE

Indice del Calore

Temperatura dell’aria21,1 23,8 26,6 29,4 32,2 35 37,7 40,5 43,3 46,1 48,8

Umiditàrelativa Temperatura percepita*

0% 17,7 20,5 22,7 25,5 28,3 30,5 32,7 35 37,2 39,4 41,610% 18,3 21,1 23,8 26,6 29,4 32,2 35 37,7 40,5 43,8 46,620% 18,8 22,2 25 27,7 30,5 33,8 37,2 40,5 44,4 48,8 54,430% 19,4 22,7 25,5 28,8 32,2 35,5 40 45 50,5 57,2 64,440% 20 23,3 26,1 30 33,8 38,3 43,3 50,5 58,3 66,150% 20,5 23,8 27,2 31,1 35,5 41,6 48,8 57,2 65,560% 21,1 24,4 27,7 32,2 37,7 45,5 55,5 6570% 21,1 25 29,4 33,8 41,1 51,1 62,280% 21,6 25,5 30 36,1 45 57,790% 21,6 26,1 31,1 38,8 50

100% 22,2 26,6 32,7 42

oltre 54,4°C = colpo di calore imminente40,5°C-54,4°C= probabili collasso per colpo di calore e crampi da calore e

colpo di calore dopo lunga esposizione ed attività32,2°C-40,5°C= collasso per colpo di calore e crampi dopo lunga esposi-

zione ed attività26,6°C-32,2°C= affaticamento durante esposizione ed attività

*Gradi CentigradiFonte: National Weather Service

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72 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

M

COSA FARE1 Portare la vittima in unposto fresco.2 Stirare il muscolo con icrampi. NON massaggiare.3 Dare alla vittima dell’ac-qua fredda, aggiungendo1/4 o 1 cucchiaino di salead 1/4 di acqua, o una be-

vanda commerciale conte-nente elettroliti. Se non so-no disponibili liquidi salati,somministrare acqua fred-da. NON dare compressedi sale.

4 Provare a stringere illabbro superiore.

COSA FARE1 Portare la vittima in unluogo fresco e togliere gliindumenti superflui. 2 Sollevare le gambe del-la vittima di 15-20 cm (te-nendo le gambe dritte). 3 Dare alla vittima acquafredda, aggiungendo 1/4 o 1cucchiaino di sale ad 1/4 diacqua, o una bevanda com-merciale contenente elettro-

liti. Se non sono disponibililiquidi salati, somministrareacqua fredda. NON darecompresse di sale. 4 Fare delle spugnaturecon acqua fredda e ventila-re la vittima.5 Se non si osserva unmiglioramento nel giro di30 minuti, chiedere l’assi-stenza di un’unità del SME.

Crampi da caloreI crampi da calore sono improvvisi spasmi muscolari doloro-si che colpiscono le gambe (in genere i muscoli del polpac-cio) o i muscoli addominali. La causa esatta dei crampi dacalore (e di altri crampi simili, quali quelli indotti dall'eserci-zio, quelli notturni e quelli dello scrittore) è sconosciuta. Icrampi da calore si presentano, dopo alcune ore di un'atti-vità fisica intensa, in individui che hanno sudato abbondan-temente o che hanno bevuto molti liquidi senza sali.

COSA CERCAREEsistono delle differenze fra collasso da caldo ed il colpo dicalore vero e proprio:1. Temperatura. Nel collasso da caldo la temperatura è nor-male; nel colpo di calore la temperatura è in genere elevata.2. Stato mentale. Nel collasso da caldo è normale; nel col-po di calore è alterato.

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COSA FARE1 Se la ferita non sangui-na eccessivamente, lavarlacon acqua e sapone per 5-10 minuti. NON strofinarla;in questo modo si frantu-mano i tessuti. Lasciare laferita sanguinare per uncerto tempo, in modo da ri-muovere i batteri rimastinel tessuto. 2 Sciacquare la ferita conacqua corrente sotto pres-sione.3 Controllare l'emorragia(vedere pag. 18).4 Coprire con una medi-cazione sterile. NON chiu-

dere ermeticamente la feri-ta con un cerotto o con unbendaggio a farfalla. Inquesto s’intrappolano i bat-teri nella ferita, ed aumentail rischio d’infezione. 5 Valutare la necessità diun’ulteriore pulizia della fe-rita, della vaccinazione anti-tetanica e della sutura dellaferita.

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 73

M

Morso di cane

RabbiaUn virus presente negli animali a sangue caldo causa la rab-bia e si diffonde da un animale all’altro, in genere attraverso

Altri malori da esposizione ad alte temperatureIl lichen tropicale (rash da calore) è un'eruzione cuta-

nea pruriginosa, che si sviluppa sulla pelle sudata. Si trattaasciugando la pelle e raffreddandola.

L’edema da calore è un moderato gonfiore delle mani,dei piedi o delle caviglie. È molto comune nelle persone nonacclimatate ad un ambiente molto caldo, e si risolve in gene-re spontaneamente. Le calze elastiche ed il sollevamentodelle gambe possono ridurre il gonfiore.

La sincope da calore è uno svenimento che si presentamentre si sta in piedi in un ambiente molto caldo. Trattareallo stesso modo dello svenimento. Tuttavia, uno svenimen-to durante o dopo un lavoro in ambiente caldo, o dopo alcunigiorni di esposizione al caldo, può indicare un collasso dacalore o un colpo di calore.

MORSI DI ANIMALI

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74 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

M

Morsi umaniDopo i cani e i gatti, l'animale che più spesso morde un uo-mo è un altro uomo. I morsi umani possono causare lesionimolto gravi. La bocca umana contiene una gran varietà dibatteri, e le possibilità di infezione sono maggiori per i morsiumani, rispetto a quelli di altri animali a sangue caldo. La te-rapia è la stessa dei morsi animali.

Pochi ragni hanno denti abbastanza lunghi per mordere gliuomini. Le eccezioni sono rappresentate dalla vedova nera,dal ragno eremita e dalla tarantola.

In Italia, il ragno più velenoso è la “malmignatta”che produce una sostanza neurotossica che può determina-re un quadro clinico caratterizzato da crampi muscolari, agi-tazione psicomotoria, sudorazione, ipotensione ed anche in-sufficienza cardio-respiratoria; permane per lungo tempo in-tensa astenia.

MORSI DI RAGNO E PUNTURE DI SCORPIONE

CHE COSA FARE1 Cercare di identificareil padrone dell'animale o, incaso di in animale selvatico,cercare di localizzarlo.

2 Chiamare la polizia oun agente veterinario, percatturare l’animale e tener-lo in osservazione. Quandol'animale non può esseretrovato o identificato, la vit-tima morsicata deve sotto-porsi ad una serie di inie-zioni antirabbiche (vaccina-zioni).3 NON avvicinarsi all'ani-

male o cercare di catturar-lo. NON uccidere l'animale.Se è già stato ucciso, pro-teggere la sua testa e il suocervello da danneggiamen-ti, in modo che questi pos-sano essere esaminati perla rabbia. Gli animali mortidevono essere trasportatiintatti, per prevenire l'espo-sizione a tessuti potenzial-mente infetti o alla saliva.Se necessario, i resti dell'a-nimale possono essere re-frigerati (evitare il congela-mento).

il contatto con la saliva. La maggior parte dei casi di rabbia ècausata da morsi di cane; più di rado da altri animali (lupo,volpe, gatto, bovini ed equini, pipistrello).

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 75

M

Ragno eremitaIl ragno eremita ha sul dorso una struttura a forma di violi-no di color marrone, o anche violaceo.

COSA CERCARE• Durante le prime fasi, l'area colpita assume spesso l’a-

spetto del centro di un bersaglio, con un'area centralebianca circondata da un'area arrossata, a sua volta cir-condata da un bordo biancastro o blu. Dopo alcune oreappare una vescica nel punto del morso, associata aderitema e edema.

Ragnoeremita

Morsodel ragnoeremita

Vedova nera

COSA CERCARE• Il morso del ragno

può essere avvertitocome una puntura dispillo, anche se alcu-ne vittime non si ac-corgono del morso.Nel giro di 15 minutiun dolore sordo, tor-pido inizia nella zonadel morso.

• Appaiono i segni rossi del morso, appena percettibili.• Intorpidimento muscolare e crampi si sviluppano suc-

cessivamente, in genere colpiscono l'addome quando ilmorso è localizzato nella parte inferiore del corpo o nellegambe, e le spalle, la schiena o il petto quando il morsosi trova nella parte superiore del corpo o nelle braccia.

• Possono essere presenti cefalea, sensazione di freddo,febbre, notevole sudorazione, vertigini, nausea, vomitoe dolore addominale intenso.

Notare la configurazione aclessidra di colore rossosull'addome

Vedovanera

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76 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

M

COSA FARE1 Controllare i segni vitali2 Lavare delicatamente ilpunto del morso con acquae sapone, o strofinando conalcool.

3 Applicare un impaccodi ghiaccio sulla zona dellapuntura.4 Trasferire in prontosoccorso.

Punture di scorpioneGli scorpioni assomigliano a delle piccole aragoste; essi han-no delle pinze simili a quelle di questo crostaceo, ed una"coda" curvata in alto, con un aculeo velenoso. La puntura discorpione causa dolore immediato e bruciore intorno alpunto della puntura, seguito da in-torpidimento ed eritema. In gene-re solo i bambini sono colpiti inmodo grave, ed i loro sintomi pos-sono comprendere paralisi, spa-smi o difficoltà respiratorie. Scorpione

COSA FAREPer tutti i morsi di ragni:1 Se possibile, catturare ilragno per confermare lasua identità. Anche se ilcorpo non è intero, conser-varlo per l'identificazione.2 Lavare l'area morsicatacon acqua e sapone, o stro-

finando con alcool. NONapplicare un bendaggio co-strittivo.3 Applicare un impaccodi ghiaccio sul morso.4 Controllare i segni vitali5 Trasferire immediata-mente in pronto soccorso.

• Dolore che può rimanere lieve, ma può intensificarsi. Sisviluppa nello spazio di 2-8 ore nel punto del morso.

• Si possono osservare febbre, debolezza, vomito, dolorearticolare, ed un esantema.

TarantolaLe tarantole sono ragni grandi e pe-losi. Il morso di tarantola causa undolore moderato. Tarantola

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 77

M

COSA CERCARE• Un dolore bruciante intenso nel punto del morso• Due piccole ferite, come punture, distanti tra loro 1 cm

(alcune vittime possono avere solo il segno di un dente)• Edema (si forma in 5 minuti, e può coinvolgere un’inte-

ra estremità)• Discromie e vesciche ripiene di sangue si possono for-

mare in 6-12 ore• Nei casi gravi: nausea, vomito, sudorazione, debolezza• Il veleno non è iniettato in circa il 25% dei casi di tutti i

morsi di serpenti velenosi; sono presenti solo le feritedei denti del veleno e dei denti normali (morso "asciut-to"). Questi morsi richiedono solo la cura della ferita e,possibilmente, un’iniezione antitetanica.

Morso di vipera

I serpenti velenosi presenti in Italia appartengono tutti allafamiglia delle vipere: Vipera ursinii, V. berus, V. ammodytes,V. aspis.

MORSI DI SERPENTE

Dente velenoso

Pupille ellittiche

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78 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

M

COSA FARE1 Allontanare la vittimadal serpente. È noto che iserpenti possono morderepiù di una volta. Porre mol-ta attenzione ad un serpen-te decapitato perché i movi-menti della testa durano an-cora 20 minuti o più.2 Mantenere la vittimatranquilla. Se possibile tra-sportare la vittima, o aiutar-la a camminare molto lenta-mente.3 Lavare delicatamente lazona del morso con acqua esapone.4 Se ci si trova distante al-cune ore da un centro me-dico attrezzato con il sierocontro il veleno di serpente,o se il serpente era grossoe la cute si gonfia rapida-mente, si deve immediata-mente aspirare il velenocon un apposito estrattore.

Questa manovra non richie-de l’incisione della cute.

Aspirare immediatamente elasciare in situ per 30 minu-ti. Tale procedura è rara-mente necessaria, perchémolte vittime di morsi sitrovano a breve distanza daun centro medico.

5 Chiamare immediata-mente un’ambulanza. Que-sta è la cosa più importanteda fare per la vittima. Il sie-ro antiofidico deve esseresomministrato entro 4 oredal morso. Lo stesso sieroantiofidico è usato per tuttele vipere velenose.NON usare sui morsi diserpente:• Freddo o ghiaccio -

non inattivano il velenoe possono provocareun congelamento.

• Laccio emostatico - au-menta la possibilità diamputazione.

• Metodo dell’incisione edella suzione: esiste pe-ricolo di danneggiarele strutture sottostanti(vasi sanguigni, nervi).

• Suzione con la bocca -la bocca è piena di bat-teri, e può infettare laferita.

• Shock elettrico: non esi-stono studi controllati.

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 79

P

Le punture d'insetto riguardano quelle di ape, calabrone, ve-spa, e formiche rosse. In un soggetto gravemente allergico,una singola puntura può essere fatale nel giro di pochi minuti.

COSA CERCAREPiù precocemente si sviluppano i sintomi dopo la puntura,più grave sarà la reazione. Le reazioni si verificano, in gene-re, nel giro di pochi minuti, fino ad un’ora.• Reazioni usuali: dolore momentaneo, eritema intorno al-

la puntura, prurito, aumento del termotatto.• Reazioni preoccupanti: eritema cutaneo, orticaria, ede-

ma localizzato di labbra o lingua, "solletico" in gola,asma, crampi addominali, diarrea.

• Reazioni che mettono in pericolo la vita: colore cutaneobluastro o grigiastro, crisi convulsive, perdita della co-scienza, incapacità di respirare per edema delle cordevocali.

Una delle difficoltà nella condotta in caso di punturad’insetto, è la mancanza di uniformità nelle risposte delle vit-time. Una puntura non è necessariamente equivalente adun'altra, anche della stessa specie, perché la quantità di vele-no iniettata varia da puntura a puntura.

PUNTURE D’INSETTO

COSA FARE1 Controllare il sito dellapuntura, per identificare ilpungiglione conficcato nel-la cute. Solo le api lascianoil pungiglione conficcato.Se il pungiglione è ancoraconficcato, rimuoverlo grat-tando con un'unghia lunga,con una carta di credito,con il taglio delle forbici ocon la lama di un coltello.Se non rimosso, il pungi-glione continuerà a rilascia-re veleno per 2 o 3 minuti.NON premere il pungiglio-

ne con delle forbici o con ledita, perché potrebbe esse-re iniettato altro veleno dalsacco del veleno.

Grattare via il pun-giglione dell’ape

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80 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

S

2 Lavare la zona dellapuntura con acqua e sapo-ne.3 Applicare un impaccodi ghiaccio sulla puntura,per rallentare l'assorbi-mento del veleno ed alle-viare il dolore.4 Applicare un tamponemedicato con ammoniaca.5 Per alleviare ancora ildolore ed il prurito sommi-nistrare aspirina o parace-tamolo. Un antistaminicopuò prevenire alcuni sinto-mi locali, se somministratoprecocemente, ma agiscetroppo lentamente percontrastare una reazioneallergica potenzialmentefatale.6 Osservare la vittima

per almeno trenta minuti,per valutare la comparsadei segni di una reazioneallergica. Nei soggetti conuna grave reazione allergi-ca, l’adrenalina è l'unicotrattamento efficace salva-vita. Chiedere alla vittima se haun autoiniettore di adrena-lina, un dispositivo carica-to a molla, che automatica-mente esegue l'iniezionedi adrenalina per mezzo diun rapido colpo sulla co-scia o in un muscolo digrandi dimensioni). Dopol’iniezione la vittima deveessere comunque portatain un Pronto Soccorso perosservazione ed eventualiulteriori terapie. Vederepag. 20.

Lo shock è un'emergenza che mette in pericolo la vita! Laprevenzione è più semplice del suo trattamento. Per com-prendere il meccanismo dello shock si deve pensare al siste-ma circolatorio come composto da tre parti: una pompa (ilcuore), una rete di tubi (i vasi sanguigni) ed una adeguataquantità di liquido (il sangue) pompata nei tubi. Il danneg-giamento di una di queste parti può privare i tessuti dell’ap-porto ematico, e produrre la condizione nota come shock.

COSA CERCARE• Pelle, letti ungueali e labbra pallide o bluastre, e fredde• Cute sudata e fredda• Debolezza

SHOCK

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 81

S

• Polso e respiro rapidi• Nausea, vomito• Sete• Perdita della coscienza, nei casi gravi.

COSA FARETrattare tutte le vittime con shock, anche se i segni ed i sin-tomi non si sono ancora manifestati.

1 Controllare l'ABCHs.Trattare le lesioni poten-zialmente letali e anche lealtre.2 Sdraiare la vittima sullaschiena, con le gambe drit-te e sollevate di 15-20 cm.NON sollevare i piedi di unletto o di una barella. I soggetti con difficoltà re-spiratorie, lesioni della te-sta o del torace, o attaccocardiaco, devono essere po-sti in posizione semiseduta.

Mettere i pazienti inco-scienti su un fianco. Se sisospetta una lesione spina-le, non muovere la vittima.

3 Prevenire la dispersio-ne del calore corporeo, co-prendo il paziente con co-perte, cappotti, ecc.

4 Non dare alla vittimanulla da mangiare e dabere.

5 Chiamare un’ambu-lanza.

Sollevare le gam-be di 15-20 cm

Mantenere legambe dritte

Usare una copertao un cappotto perprevenire la disper-sione del calorecorporeo

Lo svenimento (breve perdita della coscienza) si può verifi-care improvvisamente, oppure il paziente si rende conto diciò che sta avvenendo (vertigini, nausea, debolezza).

SVENIMENTO

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1 Evitare che la personacada. 2 Farla sdraiare, sollevar-le le gambe di 15-20 cm.3 Slacciare gli indumentistretti, in particolare intor-no al collo.4 Mettere un panno ba-gnato freddo sulla fronte.

Se la persona è svenuta:

1 Controllare l’ABCHs.2 Sdraiare la vittima e sol-

levarle le gambe di 15-20cm, a meno che non si so-spetti una lesione della te-sta dovuta alla caduta.3 Slacciare i vestiti stretti,in particolare intorno alcollo.4 Se la vittima è caduta,controllare eventuali lesioni.5 Mettere un panno ba-gnato freddo sulla fronte.NON spruzzare o versareacqua sulla faccia dellavittima. 6 NON cercare di riani-mare la vittima con sali pro-fumati o con vapori d’am-moniaca, schiaffeggiando-la, o dandole qualcosa dabere. 7 Chiamare un’ambulan-za se la vittima non si rista-bilisce completamente nelgiro di 5 minuti, o se si sen-te nuovamente male.

82 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

U

COSA FARESe sembra che una persona stia per svenire:

Mantenere le gambe dritte

15-20 cm.

COSA FARE1 Arrestare l'ustione (me-glio con acqua). NON tira-re gli indumenti che aderi-scono alla cute; tagliarli in-torno.2 Controllare i parametrivitali.3 Determinare la profon-dità dell'ustione. Ciò può

essere difficile anche perun medico esperto.

• Le ustioni di primo gra-do (superficiali) colpi-scono lo strato esternodella cute (epidermi-de). Sono caratterizzatedalla presenza di erite-ma, tumefazione lieve,

USTIONI DA AGENTI TERMICI

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dolorabilità alla com-pressione e dolore. Imargini esterni delle

ustioni più profonde,sono rappresentate daustioni di primo grado.

• Le ustioni di secondogrado (a spessore par-ziale), interessano l'in-tero strato esterno equello interno della cu-te. Vesciche, tumefazio-ne, trasudazione di flui-di e forte dolore caratte-rizzano queste ustioni.

• Le ustioni di terzo gra-do (a tutto spessore)penetrano tutti gli stratidella cute, ed i sotto-stanti strati adiposi emuscolari. La cute sem-bra carbonizzata, coria-cea o di colore grigioperlaceo. La cute nonimpallidisce quando si

esercita una pressioneperché la zona è in ne-crosi. Il dolore è assen-te perché le terminazio-ni nervose sono statedanneggiate o distrut-te. Qualunque sensa-zione dolorosa è dovutaalle ustioni circostantidi grado minore.

4 Determinare l'estensio-ne dell'ustione. Uno sche-ma empirico, noto come la"regola del nove", assegnaun valore percentuale adogni parte del corpo di unadulto. Per i bambini piccolied i neonati, la testa ha unvalore del 18%, mentre ogniarto inferiore del 14%.

Per le ustioni piccoleo irregolarmente distribui-te, usare la "regola dellamano"; cioè un lato dellamano della vittima rappre-senta circa l'1% della suasuperficie corporea.5 Dopo aver raccolto leinformazioni illustrate nei

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 83

U

Ustioni di primo grado

Vesciche di un’ustione di se-condo grado

La regola del nove è impie-gata per calcolare l’esten-sione di un’ustione

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punti 3 e 4, usare le direttivedella American Burn Asso-ciation (vedere la tabella al-legata) per determinare lagravità dell'ustione. Molteustioni sono minori, avven-gono a casa e possono esse-re trattate al di fuori di unastruttura medica.

Trasferire la vittimain ospedale se è presenteuna qualunque di questecondizioni. • L'ustione è classificata

come moderata o gravein base alla tabella dellaAmerican Burn Asso-ciation.

• Età della vittima inferio-

re ai 5 anni o superiorea 60.

• Difficoltà respiratorie.• Presenza di gravi lesioni.• Lesione da elettricità.• Sono ustionate la faccia,

le mani, i piedi o i geni-tali.

• Si sospetta un maltratta-mento del bambino.

• Area della superficiecorporea interessata:- superiore al 20% per leustioni di secondo grado - tutte le ustioni di terzogrado.

6 Trattare le ustioni in ba-se alla loro gravità (profon-dità ed estensione).

84 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

U

Gravità dell’ustione

Classificazione Caratteristichedelle ustioni

Ustioni minori ustioni di primo gradoustioni di secondo grado <15% della SC degli adultiustioni di secondo grado <5% della SC nei bambini e

nelle persone anzianeustioni di terzo grado <2% della SC

Ustioni moderate ustioni di secondo grado 15%-25% della SC negli adultiustioni di secondo grado 10%-20% della SC nei bambini

e nelle persone anzianeustioni di terzo grado <10% della SC

Ustioni critiche ustioni di secondo grado >25% della SC negli adultiustioni di secondo grado >20% della SC nei bambini e

nelle persone anzianeustioni di terzo grado >10% della SC

Ustioni delle mani, della faccia,degli occhi, dei piedi o del peri-neo.La maggior parte delle vittimecon lesioni da inalazioni, lesionida corrente elettrica, con traumimaggiori o con malattie signifi-cative preesistenti.

SC = Superficie CorporeaFonte: Adattato, per gentile concessione, dalla classificazione dell'Ame-rican Burn Association.

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1 Se la superficie corpo-rea ustionata è inferiore al20%, immergere l'area ustio-nata in acqua fredda o appli-care un panno bagnato efreddo. Applicare il tratta-mento con il freddo fino aquando la vittima non avver-te più dolore sia dentro siafuori dall'acqua (da 10 a 45minuti). Il trattamento conil freddo arresta la progres-sione dell'ustione nei tessu-ti più profondi. Se non è di-sponibile acqua fredda, puòessere usato un qualunqueliquido potabile freddo, perridurre la temperatura dellacute ustionata.

2 Alleviare il dolore e l'in-fiammazione somministran-do alla vittima aspirina oibuprofene. L'acetaminofe-ne allevia il dolore ma nonl’infiammazione.

ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 85

U

Terapia delle ustioni di primo grado e di quelle pic-cole di secondo grado

Raffreddare l'ustionecon acqua fredda,fino allascomparsadel dolore

Il raffredda-mento in genere durada 10 a 45 minuti

Ustioni di primo grado1 Un farmaco antinfiam-matorio (aspirina o ibupro-fene) può ridurre il doloreed il gonfiore.2 Un gel a base di aloe

vera (100%) lenisce la cutee la mantiene umida. 3 In genere, non è neces-saria alcuna medicazione.

Trattamento successivo delle ustioni minori (di primogrado e piccole di secondo grado) quando non è ne-cessario il ricovero in ospedale.

Ustioni di secondo grado1 Lavare la cute molto de-licatamente con acqua tiepi-da e sapone delicato (in al-tre parole, uno shampooper bambini, un sapone de-licato per i piatti). Non rom-pere intenzionalmente levesciche.

2 Applicare un sottilestrato di pomata antibiotica.

3 Avvolgere la parte conuna medicazione sterilegrassa, mantenendola inposizione con un bendag-

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gio. La copertura delleustioni riduce il dolore e laperdita di liquidi.4 Ripetere la medicazioneuna o due volte ogni gior-no, rimuovendo garze uti-lizzate (può essere utileinumidirle con acqua tiepi-da e pulita), risciacquare eapplicare nuovamente lapomata antibiotica, la medi-

cazione sterile con garzagrassa, ed il bendaggio conun rotolo di garza.

5 Sollevare le estremitàustionate per ridurre il gon-fiore.

6 Un farmaco antinfiam-matorio (aspirina o ibupro-fene) può alleviare il doloreed il gonfiore.

86 ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE

V

Una vescica è una raccolta di liquido in una "bolla", al disotto dello strato più esterno della cute. Deriva da uno sfre-gamento o una frizione eccessivi. (Questa sezione non trattale vesciche causate da ustioni, congelamento o dal contattocon una pianta velenosa).

COSA FARESe l’area sulla pelle diventa un “macchia calda” (un’area do-lente e rossa):

VESCICHE

1 Applicare un pezzo dicerotto liscio o una strisciad'alluminio argentato, op-pure2 Coprire con una garza

grassa (riduce l'attrito) ocon una garza a forma diciambella, fermata con ce-rotto.

1 Coprire l'ustione conuna medicazione asciuttasterile, grassa, o con unpanno asciutto e pulito, ocon un lenzuolo.2 Trattare lo shock solle-vando le gambe e mante-

nendo la vittima calda, conun lenzuolo pulito o conuna coperta. Sollevare gliarti ustionati.3 Richiedere l’interventodi un’ambulanza.

Terapia delle ustioni di terzo grado e di quellegrandi di secondo grado estese

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ELENCO ALFABETICO DELLE EMERGENZE 87

V

Se la vescica sul piede non è rotta e non è molto dolente:

1 Praticare un foro in al-cuni tamponi di garza, peradattarli alla vescica. 2 Applicare diversi stratidi tamponi di garza bucatiintorno alla vescica.

3 Fissare un tampone digarza non tagliato, sopra itamponi a ciambella.

Oppure coprire la vescica con una garza grassa.

Se la vescica sul piede è rotta o se una vescica integra moltodolorosa impedisce il camminare e/o correre:

1 Lavare l’area con acquae sapone.2 Fare uscire tutto il liqui-do dalla vescica, praticandonumerosi piccoli fori allasua base, con un ago steri-lizzato. Comprimere la ve-scica e far uscire il liquido.Non rimuovere il tetto dellavescica, a meno che non sialacerato.

3 Applicare una pomataantibiotica.4 Impiegare le procedureillustrate prima per trattareuna vescica integra.

5 Cambiare la medicazio-ne quotidianamente, e con-trollare ogni giorno lo svi-luppo di un processo infetti-vo (eritema e pus).

Praticare dei fori in diversitamponi di garza

Mettere i tamponi digarza bucati sulla ve-scica

Non ri-muovere iltetto dellavescica

Una vescica dolorosa puòessere svuotata pratican-do un piccolo foro con unago sterilizzato