Eidé per la scuola

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per la SCUOLA Percorsi tematici Laboratori espressivi Formazione genitori e insegnanti

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Una brochure che racchiude i percorsi attivabili nelle scuole proposti dalla Cooperativa eidé: percorsi tematici, laboratori espressivi e formazione per genitori e insegnanti

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per la SCUOLA

Percorsi tematici Laboratori espressivi

Formazione genitori e insegnanti

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Non possiamo mollare sul fronte della scuola, della formazione e

dell'investimento sui giovani. Sarebbe come, per alleggerire

un aereo troppo pesante, buttare il motore.

Barack Obama

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Indice

Eidé a scuola pag. 4 Cosa fa Eidé a scuola? pag. 5 I percorsi nelle scuole pag. 7 I percorsi tematici pag. 9

Progetto Calamaio pag. 10 Viaggio tra le diversità pag. 12

Spostare il centro del mondo pag. 14 Di ke genere 6? pag. 16

Io, tu, noi in classe pag. 18 Partecipazione e cittadinanza pag. 20

Yes, we can pag. 22 Laboratori espressivi pag. 25

In disequilibrio pag. 26 Animattori pag. 28

C’era una volta pag. 30 Formazione genitori e insegnanti pag. 33

Educare alle differenze pag. 34 Oltre il limite pag. 35 GiochiAmo pag. 36

Per informazioni pag. 38

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Eidé a scuola La cooperativa si propone […] di svolgere in forma organizzata e senza

fini di lucro, ispirandosi ai principi di mutualità e solidarietà tipici della

cooperazione sociale, diverse attività finalizzate alla promozione umana,

morale, culturale, professionale, al rispetto dei diritti umani, alla

valorizzazione delle diverse culture, etnie e religioni, all’educazione, alla

pace e alla nonviolenza. La cooperativa considera ambiti privilegiati

della sua azione la scuola e la formazione […].

(Statuto Cooperativa Sociale Eidé, Art. 2)

Fin dalla sua nascita, nel 1997, la Cooperativa Sociale Eidé ha stretto

una collaborazione con la scuola, luogo per eccellenza di

educazione.

La base sociale di Eidé (composta da soci lavoratori e da soci

volontari) vanta un gran numero di insegnanti attivi in scuole del

territorio di ogni ordine e grado e tiene costantemente viva la

riflessione sui bisogni educativi nella scuola.

Crediamo che la scuola rappresenti un insostituibile “laboratorio

sociale” di scoperta di sé attraverso l’incontro con gli altri: gli adulti,

che sempre comunicano una visione del mondo; le discipline di

studio, scoperta di un “altrove” che deve suscitare interesse e

desiderio di apprendimento; i compagni, diversi per attitudini,

provenienza socio-culturale, genere, condizione fisica, risorsa

formidabile perché si apprende solo insieme. La scuola è un

contesto di vita che aiuta a crescere e ad imparare quanto più è in

grado di offrire a tutti - e soprattutto a coloro che rischiano di essere

esclusi - condizioni in cui stare bene insieme, imparare a conoscersi e

aiutarsi.

Nella scuola incontriamo tutti e spesso l’eterogeneità delle classi

mette in evidenza quanto è difficile riuscire a considerare le

differenze (disagio, disabilità, culture, genere, religioni …) terreno in

cui comunque è possibile apprendere.

Eidé si pone a servizio della scuola per accettare, insieme ad essa e

a tutti i soggetti che si occupano di educazione nella comunità, la

sfida dell’inclusione, perché ciascuno abbia “il diritto di essere

differente”.

Su questi aspetti la cooperativa Eidé lavora in varie forme da anni

ed è ormai un punto di riferimento per molti degli Istituti Comprensivi

della provincia e diverse Secondarie di Secondo grado.

A maggior ragione in un momento difficile come quello che la

scuola italiana vive in questi anni, sentiamo il bisogno di rinsaldare

l’alleanza tra le diverse figure educative del territorio e di sostenere

insegnanti e famiglie con proposte di qualità volte ad arricchire

l’offerta formativa delle scuole.

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Cosa fa Eidé a scuola:

Diverse sono le tipologie di attività che la cooperativa svolge nelle

scuole.

Riportiamo qui le principali:

• Servizi scolastici integrativi. Sostengono le famiglie,

“allungando” il tempo scuola con proposte educative

significative ed educatori professionisti. Sono i pre/post scuola,

ludoteche, assistenza alla mensa, attività integrative del sabato

mattina …

• Educatore scolastico. Una figura innovativa, ormai stabile in

alcune Secondarie di Primo grado, sostenuta inizialmente dal

Progetto SMS di Fondazione Cariparma e oggi dal Progetto

Teseo del Comune di Parma attraverso il Consorzio di Solidarietà

Sociale, per promuovere la partecipazione attiva di classi, gruppi

e singoli alunni in situazione di fragilità.

• Percorsi individuali. Accompagnamento di alunni con difficoltà

psicosociali o legate all’apprendimento.

• Animazione. Un’equipe qualificata propone l’animazione di feste

ed eventi per un divertimento intelligente e mai privo di uno

sguardo educativo.

• Percorsi formativi (oggetto della presente brochure).

Infine, Eidé gestisce nell’ extrascuola servizi e progetti che prevedono

una collaborazione quotidiana con le scuole del territorio:

• i doposcuola dei Centri Giovani Esprit e Samarcanda (sostenuti dal

Comune di Parma);

• i corsi di italiano L2 per stranieri negli stessi centri;

• gli spazi compiti del Progetto Oratori (progetto che Eidé gestisce

per la Diocesi di Parma col sostegno di Provincia di Parma e

Fondazione Cariparma);

• il Centro estivo “Giochiamo in italiano” per bambini e bambine neo

arrivati,.

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Nella presente brochure vogliamo illustrare in particolare i percorsi formativi rivolti alle classi, agli insegnanti e ai genitori.

Ciascun percorso è presentato da una scheda che rientra nelle

seguenti tipologie:

• Percorsi tematici per gruppi classe/interclasse. (v. pagg. 9-22)

Approfondimento di tematiche specifiche.

• Laboratori espressivi per gruppi classe/interclasse (v. pagg. 24-

29) Esperienze ludico-creative con finalità formative.

• Formazione per genitori e insegnanti. Occasioni di formazione

rivolte agli adulti significativi di riferimento su temi educativi (v.

pagg. 31-36).

Le schede che seguono offrono quindi possibili tracce per aiutare i

docenti ad individuare bisogni e tematiche rilevanti. Eidé mette a

disposizione competenza ed esperienza affinché con i docenti e le

figure interessate si possano progettare insieme gli interventi.

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METODOLOGIE I nostri percorsi utilizzano metodologie in grado di coinvolgere il singolo

ed il gruppo (classe o interclasse, di docenti e/o genitori) attraverso

strumenti che aiutino ad osservare e mettersi in gioco per individuare

strade possibili di cambiamento (nel contesto scuola, nella classe, nel

gruppo dei pari o nella più vasta comunità).

Si utilizzeranno per questo motivo narrazioni, brainstorming, visioni di

video e slide, giochi di ruolo, lavori di gruppo, tecniche teatrali, della

giocoleria e dell’animazione. Ciascuna attività proposta sarà, oltre che

vissuta in prima persona, analizzata e approfondita attraverso il

confronto reciproco con particolare attenzione all’accoglienza dei

differenti punti di vista e alla sospensione del giudizio perché ciascuno

si senta libero di esprimersi.

Su richiesta, sarà possibile organizzare un incontro con persone e/o

luoghi significativi in relazione ai temi trattati.

INCONTRI CON INSEGNANTI DI PROGETTAZIONE E VERIFICA Sono richiesti almeno due momenti di incontro con gli insegnanti

referenti dei percorsi:

• un incontro iniziale di co-progettazione finalizzato alla descrizione

del gruppo e all’individuazione di eventuali strategie ad hoc da

utilizzare, nonché alla programmazione degli interventi (tempi e

luoghi)

• un incontro di verifica e valutazione al termine del percorso

Crediamo che quanto più la scuola è coinvolta nei percorsi attraverso

il suo corpo docente e gli organismi preposti (insegnanti referenti,

coordinatori di classe, funzione obiettivo, consigli di classe e di istituto)

tanto più gli interventi potranno essere efficaci e portatori di

cambiamento anche nel lungo periodo. A tal fine è richiesta la

presenza di un docente durante lo svolgimento del percorso.

I percorsi nelle scuole:

caratteristiche generali

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FIGURE PROFESSIONALI I percorsi vengono progettati, monitorati e condotti da un’équipe

multidisciplinare di educatori ed educatrici la cui formazione spazia

dall’ambito della psicologia a quello delle scienze dell’educazione,

dall’ambito glottodidattico e letterario a quello teatrale e animativo, con

esperienza sia in ambito scolastico sia in ambito dell’aggregazione

informale (Centri Giovani, Centri Estivi, Oratori, ecc). Gli incontri sono

condotti da 2 educatrici/educatori.

Su richiesta della scuola verranno presentati i curriculum vitae degli

operatori.

SEDE DI REALIZZAZIONE Il contesto ideale per lo svolgimento degli incontri è un luogo spazioso e

privo di barriere, ma allo stesso tempo non troppo dispersivo. In alternativa,

gli incontri possono essere svolti in classe, creando un cerchio ed uno

spazio adeguato anche agli esercizi di movimento. In alcuni incontri sarà

necessario l’utilizzo di materiali multimediali (PC con videoproiettore, lettore

DVD, …).

È possibile svolgere i percorsi anche in luoghi diversi dalla scuola (Centro

Giovani Esprit in Via Emilia Ovest 18/A, in zona Crocetta o presso

Samarcanda, in Via Bandini n°6, laterale di Via Zarotto)

DOCUMENTAZIONE E POSSIBILITÀ DI ESITO FINALE Al termine dell’anno scolastico è prevista la possibilità di una restituzione in

una modalità da definire con la scuola (video, letture, esposizione

fotografica, presentazione di slide, performance, ecc.).

I percorsi verranno documentati con materiali fotografici ed elaborati

scritti. Per produrre un video a cura della Cooperativa Eidé, occorre

prevedere un budget ulteriore.

Per la documentazione, sarà necessario predisporre una liberatoria di

autorizzazione alle riprese fotografiche/video.

FINANZIAMENTI Alcuni percorsi sono finanziati attraverso risorse pubbliche (es. Piani di Zona,

Legge Regionale 14/08, ecc.) oppure da Fondazione Cariparma

attraverso progetti del Consorzio di Solidarietà Sociale a cui Eidé aderisce.

La scuola dovrà sostenere il costo del percorso là dove non sono presenti

finanziamenti di altro genere.

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Percorsi tematici

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PROGETTO CALAMAIO RICONOSCERE E VALORIZZARE ABILITÀ DIFFERENTI

DESTINATARI • scuole d’infanzia

• scuole primarie

• scuole secondarie di primo grado

• scuole secondarie di secondo grado

OBIETTIVI • Essere in grado di riconoscere le proprie ed altrui abilità ed i propri

ed altrui limiti

• Sperimentarsi nella relazione diretta con un’educatrice con disabilità

• Mettere in relazione le proprie capacità e competenze con la

possibilità della relazione di aiuto, dello scambio e della reciprocità:

tutti possono fare qualcosa per il gruppo e per la comunità

• Scoprire il significato terminologico e culturale di salute, deficit,

handicap, disabilità, barriera architettonica e culturale, pregiudizio e

stereotipo, ausilio, resilienza, ecc.

• Accrescere la consapevolezza di ciascuno circa i diritti goduti o

negati alle persone con disabilità, anche attraverso la conoscenza

dei contenuti della Convenzione ONU

AREE TEMATICHE • Diversità e differenza: esiste la norma rispetto alla quale siamo diversi

(concetto negativo) oppure la differenza esiste in quanto tale (e

non è né positiva né negativa)? La differenza come “norma”

costitutiva del genere umano: nessuno è normale

• Limiti: come ci poniamo di fronte alla mancanza

• Possibilità: come valorizzare le risorse che ciascuno possiede

• Inclusione: quando un contesto è inclusivo e quando è esclusivo?

Quando il gruppo è risorsa e quando è ostacolo?

DURATA

• da 2 a 5 incontri da realizzare nella scuola e/o in una cooperativa

sociale(centro diurno socio riabilitativo) o presso il Centro Esprit o

Samarcanda

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VIAGGIO TRA LE DIVERSITÀ CULTURE, ABILITÀ E GENERE

DESTINATARI • scuole secondarie di secondo grado

OBIETTIVI • Educare al riconoscimento e alla valorizzazione delle differenze,

dovute alla provenienza da paesi diversi e a diverse appartenenze

culturali e/o religiose; per condizioni socio economiche; per il

genere; legate alla presenza di un deficit motorio, sensoriale o

psichico, ecc

• Riconoscere le barriere che ostacolano l’integrazione, acquisendo

consapevolezza sui propri pregiudizi e stereotipi

• Acquisire consapevolezza circa le diversità di tutti e di ciascuno,

sapere raccogliere informazioni e sapere prendere l’iniziativa di

esplorare i diversi aspetti del proprio essere (donna/uomo,

italiano/straniero, con abilità differenti, ecc…): riconoscere queste

differenze in primo luogo su di sé

• Sviluppare accettazione e rispetto delle diversità, stimolare

l’apprezzamento delle diversità e la loro percezione come fonte di

arricchimento

AREE TEMATICHE • Uguaglianze e differenze nella classe. Riconoscersi, riscoprirsi,

rispecchiarsi

• Disabilità, deficit, abilità differenti. Come giocarsi nella relazione?

• Differenze di genere. Punti di vista e stereotipi su “maschile e

femminile” attraverso l’immagine e la corporeità

• Differenze culturali: decentramento e riconoscimento delle immagini

stereotipate come primi impegni per un’integrazione possibile

DURATA

• 4 incontri

• Possibilità di aggiungere ulteriori interventi per incontrare testimoni o

luoghi significativi

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SPOSTARE IL CENTRO DEL MONDO EDUCARE LO SGUARDO IN UNA SOCIETÀ MULTICULTURALE

DESTINATARI • scuole secondarie di secondo grado

OBIETTIVI

• Ricercare e definire le identità molteplici proprie e altrui

• Sperimentare l’estraneità, il sentirsi diversi

• Stimolare la capacità di decentramento cognitivo e culturale:

mettersi nei panni degli altri e adottare altri punti di vista, accogliere

lo sguardo dell’altro come arricchente e non come fonte di

minaccia

• Riconoscere le barriere, gli stereotipi, i pregiudizi riguardo il tema

degli stranieri, delle diversità culturali, dell’immigrazione

• Riconoscere le possibilità di arricchimento reciproco nell’incontro

con una persona di altra cultura, che offre la possibilità di uno

sviluppo ulteriore di ciascuna identità

AREE TEMATICHE • Ricercare i motivi che portano le persone a spostarsi

• Fare emergere le persone, le storie, i desideri al di là della parola

“extracomunitario”

• Barriere psicologiche e comunicative nei confronti di chi sentiamo

“estraneo” (autodifesa, paura, diffidenza, chiusura, pregiudizio,…)

• Rilettura di alcuni concetti chiave che rischiano di costituire

trappole, quali “cultura”, “origine”, “radici”

DURATA • 4 incontri

• Possibilità di aggiungere ulteriori interventi per incontrare testimoni o

luoghi significativi

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DI KE GENERE 6? MASCHI E FEMMINE:

DIFFERENZE E STEREOTIPI, STORIA E FUTURO, CONFLITTI E DIALOGO

DESTINATARI • Scuole secondarie di primo grado

• Scuole secondarie di secondo grado

OBIETTIVI • Far crescere consapevolezza sul fatto che ciascuno/a si relaziona

con le altre persone a partire dal proprio essere uomo o donna,

anche inconsapevolmente

• favorire nelle ragazze e nei ragazzi il riconoscimento delle forme in

cui l’appartenenza di genere si struttura socialmente, ricercandone

le origini e le motivazioni

• offrire strumenti di lettura e di azione su alcuni fenomeni che

interessano la realtà presente e le aspettative future, come le

dinamiche della violenza di genere o la relazione, solo

apparentemente contraddittoria, fra alta scolarizzazione delle

donne e loro fragilità sul mercato del lavoro

• stimolare un’integrazione critica fra modelli sociali e libertà

individuale, sostenendo l’apertura di nuove vie di espressione del

proprio essere donne e uomini

AREE TEMATICHE • Siamo tutti uguali!…o no…?? Consapevolezza di genere:

riconoscimento di cosa e quanto abbiamo introiettato in quanto

maschi e femmine

• Domande ai saperi e alle discipline. Cosa dicono di te e del

rapporto con il tuo e l’altro genere: il linguaggio, la letteratura, i libri

di scuola, le favole, i film, la pubblicità. Da dove vengono le idee sui

maschi e le femmine e sul rapporto fra di loro? Che “prove”

abbiamo? È sempre stato così? È dovunque così?

• “È da maschio, è da femmina”. Punti di vista e stereotipi sulle identità

maschile e femminile, non per dare risposte semplificate, ma per

stimolare domande

DURATA

• 4 incontri

• Possibilità di aggiungere ulteriori interventi per incontrare testimoni o

luoghi significativi

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IO-TU-NOI IN CLASSE RESPONSABILITÀ E RECIPROCITÀ NELLE RELAZIONI

DESTINATARI • scuole secondarie di primo

• scuole secondo grado

OBIETTIVI • Promuovere un clima di maggiore accoglienza e aumentare le

interazioni nella classe attraverso la conoscenza e il gioco

• Promuovere la coesione del gruppo sostenendo la capacità

cooperativa

• acquisire consapevolezza dell’importanza di avere buone relazioni in

classe e la fiducia nel cambiamento possibile

• acquisire consapevolezza su pregiudizi e stereotipi maturati

all’interno della classe e come uscirne

• acquisire consapevolezza dei limiti e delle risorse delle persone

AREE TEMATICHE • Fiducia (quando mi posso fidare dell’altro?)

• Cooperazione (perché insieme è meglio che da soli?)

• Reciprocità (nella relazione siamo sempre in due!!!)

• Giudizi e pregiudizi: quando sono barriera (come uscirne?) quando

aiutano a crescere (come accogliere lo sguardo dell’altro?)

• Quali sono gli atteggiamenti da coltivare affinché ciascuno si senta

accolto?

DURATA • 3/4 incontri

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PARTECIPAZIONE E CITTADINANZA DENTRO E FUORI LA SCUOLA PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO AI RAPPRESENTANTI DI CLASSE E DI ISTITUTO

DESTINATARI • Scuole secondarie di secondo grado. Gruppo interclasse di

rappresentanti di istituto e di classe, ma anche studenti interessati

alla tematica

OBIETTIVI • Individuare negli spazi di partecipazione un’occasione per mettere

in campo le proprie risorse, per essere promotori di contesti di vita

partecipativi e includenti

• Riconoscere le proprie modalità di partecipazione e di esercizio

della leadership

• Mettersi nei panni degli altri e adottare altri punti di vista,

sperimentando il ruolo di altri soggetti nella scuola, (insegnanti,

preside, bidelli…) e ricercando una risoluzione creativa dei problemi

• Distinguere e priorizzare i problemi che appartengono

all’organizzazione scolastica, agli insegnanti, ai ragazzi …o alle

relazioni fra i differenti soggetti, per cogliere la scuola come un

sistema complesso su cui è possibile incidere solo in parte

• Migliorare la capacità di rilevare i bisogni degli studenti dell’istituto

ed in particolare della propria classe

• Acquisire fiducia nelle possibilità di cambiamento e trasformazione

delle situazioni, proprio a partire dagli spazi della partecipazione

all’interno della scuola

• Preparare e verificare insieme un’assemblea di istituto

AREE TEMATICHE • Partecipazione, linguaggio del corpo, ascolto, autorevolezza,

responsabilità, conflitto, assemblea, comunicazione, punti di vista

(parole tratte dal brainstorming con gli studenti)

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METODOLOGIA Partendo da un lavoro che permetta di individuare i bisogni priorizzati

attraverso la tecnica dell’evaluation, si imposta un percorso col

gruppo sul quale il gruppo stesso avrà la tenuta e la percezione del

senso. L’esperienza vuole essere meta- cognitiva, ossia: le esperienze

che vengono vissute durante il laboratorio servono poi nell’esercizio

della funzione di rappresentante.

Il percorso utilizza principalmente tecniche del teatro immagine e del

teatro forum (fondamenti del teatro dell’oppresso).

Una volta scelti alcuni nodi problematici comuni questi vengono

trasformati in immagini statiche o improvvisazioni, che saranno poi

“messe in scena” durante l’assemblea di istituto oppure in

un’assemblea di classe finale.

Il teatro immagine e il teatro forum fanno sperimentare una modalità di

discussione dei problemi che passa attraverso la messa in gioco

personale, al fine di trovare strategie per la soluzione dei problemi

comuni. Nelle situazioni conflittuali che rappresenteranno, i ragazzi si

troveranno a “vestire” altri ruoli, scoprendo nuovi punti di vista che li

porteranno a maturare strategie creative per la soluzione dei problemi.

DURATA 12 incontri

più 1 evento conclusivo

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YES, WE CAN! PERCORSO PER UN CAMBIAMENTO PARTECIPATO ATTRAVERSO L’EVALUATION

DESTINATARI

• Scuole secondarie di secondo grado:

Gruppi classe

Consiglio di classe

OBIETTIVI

• Sostenere i processi di apprendimento

• Supportare la classe e il corpo insegnanti a identificare problemi e

risorse per individuare piste di soluzione

• Favorire la percezione da parte del corpo insegnanti di essere un

gruppo

AREE TEMATICHE

“La classe non cammina”, “La classe non apprende”, “Le capacità ci

sono ma non si applicano”. Il percorso viene proposto a partire proprio

da queste affermazioni, spesso ripetute dagli insegnanti. L’opportunità

è quella di costruire all’interno dei percorsi scolastici occasioni

accessibili, legittimate e trasparenti in cui i diversi soggetti (gli allievi

come soggetto collettivo e il corpo docenti) abbiano la possibilità di

riflettere sugli ambiti che influenzano l’apprendimento e i problemi ad

esso connessi (rapporto studenti insegnanti, modalità di

apprendimento, relazione tra gli studenti, sistema di organizzazione

della scuola) individuando le risorse e pianificando insieme i possibili

cambiamenti.

METODOLOGIA Il percorso utilizza il sistema dell’evaluation come processo che

coinvolge i diversi attori di un sistema per attivare il cambiamento.

• Prioritaria presentazione del progetto al consiglio di classe e suo

avvallo (indispensabile)

• Contratto col gruppo classe

• Somministrazioni di questionari

• Identificazione e priorizzazione dei problemi

N.B per la realizzazione del percorso si richiede la presenza in classe di

un insegnante che abbia almeno tre ore di lezione nella classe.

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DURATA • 5 incontri con la classe e Incontri col consiglio di classe da definire.

• Il percorso si sviluppa nel corso dell’anno scolastico per potere

verificare il cambiamento prodotto nel tempo

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Laboratori espressivi

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IN DISEQUILIBRIO… FRA UGUAGLIANZE E DIFFERENZE LABORATORIO DI TEATRO E GIOCOLERIA

DESTINATARI • Scuole secondarie di primo grado

• Scuole secondarie di secondo grado

OBIETTIVI • Attraverso la scoperta di alcuni strumenti della giocoleria e la

narrazione teatrale, attivare una riflessione sulle diverse abilità di

ciascuno e sul modo di incontrare i propri limiti

• Migliorare l’autostima e favorire la concentrazione come ascolto di

sé e dei compagni

• Allenare la “sospensione del giudizio”, al fine di costruire un reale

scambio fra i partecipanti, tutelare la libertà espressiva di ciascuno

e facilitare la messa in gioco anche dei soggetti più fragili

• Offrire un’opportunità di coinvolgimento e rinforzo ai ragazzi che si

esprimono meglio attraverso il corpo e il “fare”

AREE TEMATICHE E METODOLOGIE Una pallina, una clava, un cerchio, un piatto, due kiwido: strumenti

diversi che mettono in gioco abilità differenti eppure uguali perché

presuppongono esercizio continuo, desiderio di mettersi alla prova

senza arrendersi al primo tentativo. A partire da ciascuno di questi

oggetti inizia un percorso di scoperta delle proprie attitudini, che sono

incredibilmente diverse per ciascuno. L’incontro con il proprio limite

sarà al centro del percorso e farà da specchio alla modalità con cui

ciascuno si relaziona rispetto agli insuccessi. Dall’errore, da una pallina

che cade, da una clava che non gira, da un cerchio che non segue

la traiettoria, inizierà un viaggio fatto di nuovi tentativi, dettati dalla

tenacia e dalla voglia di riuscire. L’oggetto da cui si partirà verrà

sviscerato, scomposto e ricomposto, con un mix di tecniche circensi e

teatrali per far incontrare la tecnica con l’immaginazione. Il teatro

fungerà da stimolo alla creazione di storie partendo dagli attrezzi di

giocoleria, ma anche dalle emozioni emerse durante il percorso. Una

parte di ogni incontro sarà dedicata alla rielaborazione, per

condividere le emozioni messe in gioco durante il lavoro.

DURATA • Il percorso durerà 6 incontri, non è previsto l’esito finale.

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ANIMATTORI LABORATORIO DI MAGIA E GIOCOLERIA

DESTINATARI • Scuole secondarie di primo grado

• Scuole secondarie di secondo grado

OBIETTIVI • Specializzare i ragazzi in un’attività specifica (giocoleria, magia,

forme con i palloncini, ecc) sottolineando i miglioramenti e gli step

raggiunti di volta in volta

• Formare una mini equipe di animazione che possa essere valorizzata

nel contesto scolastico e cittadino per promuovere un’immagine

propositiva e positiva dei ragazzi anche rispetto al territorio

• Migliorare l’autostima e favorire la scoperta di sé (superare il blocco

mentale che fa dire “Non ci riesco!”, attraverso la messa in gioco)

• Migliorare l’abilità manuale e le capacità di ragionamento

• Sostenere la formazione del gruppo classe attraverso l’animazione e

formare un gruppo con cui confrontare le capacità apprese

• Lavorare attraverso il gioco sul rispetto delle differenze

AREE TEMATICHE • Cosa fa un animatore? Si impegna per far star bene le persone con

cui ha a che fare, ANIMA un contesto.

• Che cosa fa un Anim-Attore? È quello che ci piacerebbe scoprire

con i ragazzi. Vedere fino a che punto ed in che maniera ogni

persona può e vuole tirare fuori la carica che ha dentro, la voglia di

giocare e mettersi in gioco. Un Anim-Attore è una via di mezzo tra

l’animatore in senso classico ed un attore, uno che recita una parte,

che diventa qualcun altro e si diverte a farlo.

• Come si diventa Anim-Attori? Dentro di sé ciascuno è già Anim-

Attore, la fiammella è accesa, bisogna alimentarla con il lavoro,

l’esercizio, la pratica. Così si mette sul “tavolo” un repertorio vasto di

giochi, frizzi, lazzi, pazzia, sprezzo del pericolo e coraggio. Non tutti lo

diventano ma ognuno può trovare il suo spazio, la sua dimensione, il

suo modo di comunicare con l’ANIMA propria e quella degli altri.

METODOLOGIE Le metodologie sono dinamiche e prevedono il movimento.

Il programma delle attività si struttura in diverse fasi:

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• Avvio più dimostrativo: vengono mostrati i giochi, spiegando le

peculiarità di ogni gioco

• Si passa poi a far provare ad ognuno le attività

• Rendere i ragazzi autonomi nello svolgimento dei giochi

• Collaborare insieme al gruppo per creare una animazione

Strumenti utilizzati: palline da giocoliere, cerchi da giocoliere, palloncini

lunghi per fare le forme e pompette per gonfiarli, magie, burattini.

DURATA È possibile un percorso lungo, di 12 incontri da realizzare con una classe,

oppure un percorso più breve da 6 incontri, senza esito finale.

POSSIBILITÀ ESITO FINALE Nel caso di percorsi lunghi con esito finale, si propone di creare un

momento di animazione comune, un micro “spettacolo” con gags,

numeri di magia, giocoleria e divertimento, per mettere alla prova le

abilità apprese durante le lezioni.

In alternativa, è prevista la possibilità di una restituzione nell’ambito di

eventi cittadini.

Nel caso alcuni studenti siano interessati a proseguire il percorso e a fare

parte di una mini equipe di giovani animatori peer educator, potranno

continuare a formarsi presso il Centro Giovani Esprit.

“Chi gioca ha sempre ragione ma non serve una buona ragione per giocare!” (Cosimo Gigante in arte Mago Gigo)

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C’ERA UNA VOLTA PERCORSO SULLE FIABE PER BAMBINI

DESTINATARI • Scuole secondarie di secondo grado, particolarmente indicato per

gli indirizzi di studio”socio-educativi”.

OBIETTIVI • Accompagnare il gruppo alla scoperta di alcuni strumenti utili nella

narrazione delle fiabe (sguardo, corpo, voce)

• Portare maggiore consapevolezza sulla struttura stessa della fiaba

• Allenare all'ascolto di sé, del gruppo e alla sospensione del giudizio,

al fine di costruire un reale scambio fra i partecipanti e facilitare la

messa in gioco anche dei soggetti più timidi

AREE TEMATICHE Siamo partiti dalle considerazioni di Bruno Bettelheim:

“una fiaba dovrebbe essere raccontata piuttosto che letta...la

narrazione è preferibile alla lettura perché permette una maggiore

flessibilità... in modo che il narratore adulto possa reagire a quanto

desume dalle reazioni del piccolo ascoltatore” e adeguare i toni della

narrazione agli interrogativi posti dal bambino.

Il lavoro in gruppo e individuale porta tutti i partecipanti ad incontrare

le difficoltà della narrazione di fiabe (seguire la trama, prendere i panni

dei personaggi, improvvisare piccoli movimenti e nuovi toni vocali).

Il gruppo sperimenta anche la libertà nell'aggiungere nuove sfumature

e improvvisare nuovi sviluppi della vicenda.

METODOLOGIE • La prima parte del laboratorio è dedicata all'approfondimento

dell'intreccio della fiaba, per potersi poi sperimentare nella

costruzione collettiva di nuove storie, consapevoli delle tappe

fondamentali da rispettare

• Gli strumenti privilegiati sono esercizi teatrali d'improvvisazione, oltre

che il supporto musicale e di immagini per favorire la creazione di

nuove fiabe

DURATA • 3 incontri da due ore

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“Chiunque sia ancora sveglio alla fine di una notte di storie

sicuramente diventerà la persona più saggia del mondo.”

C. P. Estés

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Formazione genitori e insegnanti

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EDUCARE ALLE DIFFERENZE

DESTINATARI • Insegnanti

OBIETTIVI • Confrontarsi sull’esperienza della presenza nelle classi di bambini con

disabilità, stranieri o stranieri con disabilità

• Individuare elementi che ostacolano e che facilitano i processi di

inclusione

• Individuare alcune piste di lavoro all’interno della classe per

valorizzare le differenze

AREE TEMATICHE • Integrazione ed inclusione

• intercultura, assimilazione, multicultura

• alunni stranieri con disabilità

• il concetto di disabilità e salute

• rappresentazioni sociali, pregiudizi e stereotipi

DURATA • 1 – 2 incontri

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OLTRE IL LIMITE EDUCARE ALLA RESILIENZA

DESTINATARI • Genitori

OBIETTIVI • Riconoscere ciò che il “limite” suscita in noi e nominare il disagio

• Far emergere che “limite” è anche risorsa, possibilità di

superamento

• Il concetto di disabilità

• Conoscere che cosa è la resilienza e come educare i bambini

affinché diventino capaci di affrontare eventi traumatici della

vita

AREE TEMATICHE • Diversità come elemento negativo o come parte della vita

• Resilienti si diventa

• La creatività come possibilità di superamento del limite

• La persona con disabilità: diritti e inclusione

• I libri che raccontano la diversità: strumenti per conoscere vite

molteplici e possibili

DURATA • Da 1 a 3 incontri

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GIOCHI-AMO

DESTINATARI • Genitori di bimbi della fascia 0-3 anni;

• Gruppi max 15 adulti/15 bambini

OBIETTIVI

• Accompagnare i genitori a ritrovare la propria parte bambina,

quella più pura, più giocosa, più spensierata ma non per questo più

banale.

• Risvegliare, smuovere, stuzzicare la fantasia e la voglia di stare

“dentro al gioco”, rimettersi per terra senza la paura di dire “Non lo

so fare!”

• Vivere un’esperienza di gioco ritagliandola da una quotidianità

veloce e frenetica

• Accogliere la gioia di una nuova vita da poco arrivata superando i

timori sul come rapportarsi con il nuovo nato (“Sarò in grado? Non so

come fare a giocare… Come riesco a comunicare?... Ma lui tanto

non capisce…”)

AREE TEMATICHE L’essere adulti ci fa perdere di vista, spesso, cose ed aspetti

importantissimi della vita che i bambini hanno bene in mente: giocare

non è solo svago ma è tanto di più. È uso del proprio corpo, è

l’inventarsi le regole, è rispettare le regole e scomporle in modo

diverso, è dialogare con chi gioca con noi, è accogliere altri nel nostro

gioco, è mettersi in gioco senza temere il giudizio, è confrontarsi, è

scontrarsi talvolta, è gareggiare, è aiutarsi

METODOLOGIE Si tratta di sperimentazioni, non bisogna prendere appunti ma solo

guardare e lasciarsi andare con fiducia. Nessuno gioca bene o male,

basta continuare a provarci.

Le tappe del percorso:

• Ri-mettersi in Gioco

• GiochiAMO

• Le regole del Gioco

• GiochiAmo insieme

• Giocare=Amare

• Tanti giochi per riprendere da dove eravamo rimasti con la

memoria. Giocare con la testa, giocare con gli occhi, giocare con

le mani, giocare con i piedi, giocare con le braccia, giocare con le

gambe, GIOCARE CON IL CUORE.

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DURATA 5 incontri (4 solo con adulti e 1 con adulti e bambini).

Gli incontri con i soli genitori saranno della durata di 1 ora e mezza.

Gli incontri con genitori e figli: durata 1 ora a incontro.

Gli incontri si svolgeranno il sabato o la domenica mattina.

Periodo: primavera per poter usare uno spazio esterno (Contatto con

la natura; “Il fuori” per ritrovare “Il dentro”)

ESITO FINALE Festa finale con genitori che animano la festa con giochi, micro

esibizioni, letture per far giocare, divertire e sorridere.

“Non si smette di GIOCARE perché si INVECCHIA ma si INVECCHIA perché si smette di GIOCARE!”

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Per informazioni

Eidé Soc. Coop. Sociale a r.l. Piazza Duomo 3 – 43121 Parma (PR) Tel. 0521/236628 – fax 0521/1912623 E-mail: [email protected]

www.coopeide.org Cooperativa Eidé

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Hanno collaborato al progetto Ilaria Chierici

Annalisa Dall’Asta

Cosimo Gigante

Elisa Maccari

Silvia Scotti

Rita Torti

Grafica Maria Ennia Pessina

© pubblicazione a cura di

Eidé Soc. Coop. Sociale a.r.l.

«Eidé nelle scuole» Anno di pubblicazione: 2012-2013

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