Educazione alimentare: le regole e le buone pratiche - … · la possibilità di aderire – o non...
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Educazione alimentare:le regole e le buone pratiche
Laura GennaroSibilla Berni CananiUmberto Scognamiglio
Il problema dell’obesità e del sovrappeso nei bambini ha acquistato
un’importanza crescente in Italia, sia per le implicazioni dirette
sulla salute del bambino (ipertensione, iperinsulismo, diabete tipo
2 e steatosi) sia perché l’obesità infantile rappresenta un fattore
predittivo di obesità nell’età adulta, in quanto nell’età evolutiva
l’eccesso di apporto calorico, rispetto al dispendio energetico,
soprattutto se associato a sedentarietà, determina non solo un
aumento del volume delle cellule adipose ma anche un
aumento del numero di dette cellule.
Il Contesto di Riferimento
30,7%
http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/pdf2015/SINTESI_16gen.pdf
http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/pdf2015/SINTESI_16gen.pdf
http://www.epicentro.iss.it/okkioallasalute/pdf2015/SINTESI_16gen.pdf
Il 41,3% delle madri di bambini fisicamente poco attivi ritiene che il proprio figlio svolga poca attività motoria.
Solo il 28,9% delle mamme di bambini in condizioni di eccesso di peso ritiene che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio sia eccessiva
Gli “educatori” hanno di fronte una grande sfida:
Cercare di configurare messaggi che‐ attirino l’attenzione,‐ abbiano senso, e‐ incoraggino cambiamenti in quelli che spesso sonocomportamenti profondamente radicati nei destinataridell’intervento.
L’educazione alimentare comprende ogni attività che miri allo
sviluppo di comportamenti alimentari corretti e consapevoli del
consumatore, nonché di uno stile di vita sano, vissuto non come
costrizione, ma come valore condiviso.
Educazione alimentare
La finalità ultima è quella di condurre ad una autonoma
capacità di gestione corretta della propria alimentazione e
dunque di difesa nei confronti di ogni forma di
malnutrizione
(Prima conferenza nazionale per l’educazione alimentare. INN, 1975)
Istituto Nazionale della Nutrizione
Educazione alimentare
Linee guida per l’educazione alimentare nella scuola italiana, 2011(http://archivio.pubblica.istruzione.it/allegati/prot7835_11.pdf)
Elementi di riflessione emersi:- Il bisogno di distinguere tra momento informativo e momento educativo
- Il riconoscimento della complessità dell’atto alimentare come sintesi di valenze fisiologiche, psicologiche, sociali e culturali
- La necessità di affrontare l’Educazione Alimentare in modo sistemico, coinvolgendo la popolazione e i giovani in particolare
Due i punti di debolezza principali riscontrati:- L’identificazione dell’educazione alimentare con l’educazione nutrizionale- La dispersione delle esperienze
http://www.istruzione.it/allegati/2015/Linee_Guida_per_l'Educazione_Alimentare_2015.pdf
Immagine del cibo di qualità:Sicurezza;Caratteristiche sensoriali;Valore nutritivo;Rispetto dell’ambiente e delle risorse;Rispetto di principi etici (equità sociale, benessere animale, ecc..);Gratificazione nell’acquisto e nel consumo.
Obiettivi dell’ed. alimentare:Incentivare la consapevolezza dell’importanza del rapporto cibo-salute;Favorire l’adozione di sani comportamenti alimentari;Promuovere la conoscenza del sistema agroalimentare;Promuovere la trasversalità dell’Educazione alimentare;Promuovere un concetto di socialità complessiva (sostenibilità, etica, legalità, intercultura, territorialità)
Aree tematiche dell’ed. alimentare:Rapporto sensoriale con gli alimenti;La nutrizione e l’ambito scientifico (fisiologia della nutrizione);La conoscenza del cibo (trasformazione, confezionamento, conservazione, preparazione)Igiene e sicurezza;Approccio culturale.
Gli Italiani amano il cibo
L’Italia ha più di 700 prodotti con certificazioni di qualità.
E’ leader in Europa
ProdurloTrasformarloMangiarlo
Complessità dell’atto alimentare…
Il moltiplicarsi di fonti informative, legate aitradizionali strumenti di comunicazione (giornali, tv,internet – accessibile ormai sempre e con ognimezzo-) provoca confusione e assenza di certezze.
Il “caos mediatico”
Le informazioni sono spesso confuse, contraddittorie,e non scientificamente accreditate.
In questo internet peggiora la situazione, perché incampo alimentare non vengono cercate, ericonosciute, le competenze.
Dove cercare informazioni?
Spesso si va su internet solo a cercare conferma di quello che si pensa…… e la si trova!!!
La normalità non fa notizia
Le informazioni offerte sono orientate al“sensazionale” e ai luoghi comuni piuttosto cheall’approfondimento
Dove cercare informazioni?
EsempiLa frutta va mangiata dopo i pasti?L’olio è più leggero del burro?L’ananas brucia i grassi?Le vitamine danno energia?Le merendine fanno male?L’olio di palma fa male alla salute?Il vino fa buon sangue?Le intolleranze alimentari fanno ingrassare?
• La scienza non ha certezze. Meglio dubitare degli statement definitivi e dare credito a frasi come “sembrerebbe che… la tendenza è quella di…diminuirebbe il rischio… aumenterebbe la possibilità….
• Gli scienziati veri sono tali se, nelle loro affermazioni, si sottopongono al vaglio della comunità scientifica, pubblicando su riviste del settore (peerreviewed). Con i libri non succede. In tv non succede, su internet non succede.
Dove cercare informazioni?
Scegliamo come fonti di informazione principalmente gli enti pubblici, gli istituti di ricerca e le loro campagne informative. Non vendono nulla, in genere non hanno pubblicità. Non hanno interesse a diffondere informazioni fasulle.
Min Salute ISS EpicentroMiPAAF CREA CREA NUT SapermangiareMIUR CNR
Educazione alimentare: chi abbiamo di fronte?
Frutta e verdura sono spesso rifiutate dai bambini ….
La neofobia è la paura di ciò che è nuovoLa neofobia alimentare è diffidenza per il cibo che non si conosce
Il termine è utilizzato per definire l'atteggiamento di avversione che un bambino assume verso nuovi alimenti che vengono introdotti nella sua dieta/ alimentazioneÈ influenzata dal modello alimentare del genitore: il bambino impara ad accettare gli alimenti osservando il comportamento alimentare del genitore
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Gli interventi :
multicomponenti risultano avere una maggiore efficacia, in particolare quelliche combinano attività fisica ed alimentazione.
che prevedono il coinvolgimento della comunità ottengono risultati positivi,anche in contesti svantaggiati
influenzati positivamente dal coinvolgimento dei genitori, ed anche dal lorolivello socioculturale e dalle loro aspettative
con adattamento culturale per i bambini di gruppi appartenenti a minoranzeetniche hanno risultati positivi.
la durata prolungata (almeno 6 mesi) favorisce l’efficacia, come anchel’introduzione nelle attività routinarie e nel curriculum scolastico
devono porre attenzione alle differenze di genere
Le buone pratiche
Manila Bonciani e Giulia Cairella, «Prevenzione dell’obesità nella scuola: indicazioni a partire dalle evidenze della letteratura», 21 gennaio 2015, Okkio alla salute
Hendy et al, Appetite 1999‐2000:I pasti a scuola sono un ottimo modo per far conoscere ai bambini alimenti e nutrienti, specie quando i genitori sono poco a casa. I premi e l’offerta ripetuta sono i meccanismi più efficaci. Il “modello” insegnante funziona meglio se l’insegnante non si limita ad assaggiare, ma commenta positivamente quello che mangia “adoro assaggiare” “che buono!!!”. I bambini in età scolare sono più disponibili all’assaggio se l’insegnante è entusiasta di quel cibo.
Le buone pratiche
Laureati et al, Appetite 2014 (Milano): L’esposizione ripetuta ha effetto, ma ancora di più se premiata, e aumenta i consumi di frutta e ortaggi. Maschi più neofobici delle femmine. .
Il contesto dell’educazione alimentare nelle scuole
Progetto sperimentale “Cibo, cultura e identità – possibili percorsi per la scuola primaria”, Università di Milano-Bicocca, sotto il coordinamento di Elisabetta Nigris, docente di Didattica Generale.
Sono efficaci, i metodi pedagogici e comunicativi “indiretti” sono i più adatti per modificare le
abitudini alimentari negli adulti e nei bambini, perché veicoli di esperienze positive e gradevoli.
• convivialità,
• momento del pasto ( sedersi a tavola a parlare),
• coinvolgimento di adulti e bambini nella preparazione del cibo,
• utilizzazione strumenti più indiretti quali immagini, storie o video, (lasciano al bambino
la possibilità di aderire – o non aderire – alla proposta educativa seconda i tempi e modi a
loro accessibili)
• metodo prescrittivo (La frutta fa bene),
• informativo-nutrizionistico, con la spiegazione della classica piramide alimentare, e
• approccio terroristico e colpevolizzante (Se mangi un certo alimento diventi obeso)
Non sono efficaci
Interventi non solo inefficaci…
Produrre disagio relazionale in chi, sovrappeso, vede accentuata l’attenzione verso la propria “diversità”
Innescare negli altri soggetti non in sovrappeso preoccupazione rispetto al peso corporeo e al cibo
Ingenerare atteggiamenti di rifiuto verso l'intervento posto senza adeguata sensibilità
Jennifer A. O'DeaPrevention of child obesity: ‘First, do no harm’ Health Education Research 2005
Grandi cambiamenti possono essere ottenuti con
piccoli passi, e il trasferimento di informazioni
semplici si è rivelato un mezzo importante di
apprendimento, purché gli insegnamenti siano
basati su metodi comunicativi efficaci
Una dieta equilibrata comprende molti alimenti diversi.Senza varietà, può capitare che mangiamo calorie sufficienti o eccessive per i nostri fabbisogni senza tuttavia ricevere tutti i nutrienti di cui abbiamo bisogno.
Non esiste una dieta «ideale», che vada bene a tutti.
Fare sempre colazione
5 pasti, ovvero due merende. Piccole.
Tanta frutta e verdura (non c’è limite massimo). Legumi regolarmente
Limitare il sale, e che sia iodato
Limitare /evitare gli alcolici
Tanta varietà
Pochi dolci e solo occasionalmente
Tanto movimento (20 min al giorno possono portare in un anno a una differenza di 5 kg.)
Le regole
Per favorire il consumo di frutta e ortaggi:
A CASA I genitori influenzano le preferenze alimentari dei loro figli Fornendo al bambino un modello (il bambino imita l’adulto) Facendo acquisire familiarità attraverso l’esposizione ripetuta, ma non forzata Coinvolgendo il bambino nella preparazione dei pasti La disponibilità nell’ambiente domestico di ampia varietà di verdure e diverse
preparazioni aiuta a superare le barriere al consumo di certi alimenti
A SCUOLA Programmi di educazione al gusto per acquisire conoscenza delle proprietà sensoriali degli alimenti
Apprendimento esplicito (conoscenza della percezione sensoriale)implicito (esperienza sensoriale con gli alimenti)
Esempi di esperienze sensoriali Raggruppare gli alimenti di analoga consistenza Il suono associato al morso di una mela Il sapore di una spremuta d’arancia con o senza zucchero
CONCLUSIONI
I bambini mangiano ciò che piace a loro
I bambini preferiscono gli alimenti a loro familiari
Gli alimenti familiari sono quelli offerti più spesso
Stoccolma, settembre 2016
Giochiamo insieme!!!
stanno per partire le iscrizioni per il prossimo anno scolastico alleOlimpiadi della Frutta, svolte nell’ambito del Programma Europeo Frutta e verdura nelle scuole!
http://olpimpiadi.fruttanellescuole.gov.it
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Grazie per l’attenzione
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[email protected]@crea.gov.it