EDUCARE I SENTIMENTI E’ ANCORA POSSIBILE ?
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EDUCARE I SENTIMENTI E’ ANCORA POSSIBILE ?
Incontri di formazione con i genitori Valfabbrica - 13 maggio 2010
Sentimenti / Emozioni
- Il sentimento - L’affetto - L’emozione
“Sentimento”
Che cos’è un sentimento?
Con il termine sentimento si intende, generalmente,
la capacità di provare sensazioni ed emozioni in modo
consapevole. A differenza dell'emozione, il sentimento
presenta una minore intensità ed una maggiore durata.
Sensibile, scultura di Miquel Bay (1910)
“Affetto”
Che cos’è l’affetto?Inclinazione sentimentale, moto dell’anima.
Intenso sentimento di:
AmiciziaAmoreAttaccamentoTenerezzaSimpatiaDevozioneEcc.
Ogni moto dell’animo, affetto, passione, emozione chiuso dentro di sé o manifestato agli altri.
Deriva da: “Sentire, percepire”
Un sentimento può essere:
ReligiosoUmanitarioSocialeMoraleEsteticoArtisticoIntellettualeEcc.
I Sentimenti positivi
L’amicizia L’amore Il colpo di fulmine La felicità L’innamoramento
La passione Simpatia empatia
La socialità
I Sentimenti negativi
L’amore violentoL’angoscia
L’aggressivitàL’autodistruttività
La cattiveriaIl fanatismoIl cinismo
La frustrazioneGelosia e possessività
L’indifferenzaL’infelicitàL’invidia
Il narcisismoL’odio
La pauraIl senso di colpaIl senso di morte
La violenza
EDUCARE I SENTIMENTI E ALLE EMOZIONI
E’ ANCORA POSSIBILE
Sì è possibile!
anzi
INDISPENSABILE
Intelligenza Emotiva
Bion, noto psicoanalista , a proposito delle competenze di un
generale sul campo di battaglia parla della capacità di rimanere lucidi
e pensare in mezzo alle pallottole e ai pericoli che minacciano il suo
battaglione, piuttosto che agire in modo attivistico e frenetico.
Utilizzando in chiave metaforica questa riflessione i responsabili ideali
di un'impresa in guerra (guerra metaforica naturalmente) non sono
quelli che agiscono impulsivamente dando una sensazione di
attivismo sfrenato e di decisionismo, ma quelli che sanno fermarsi a
pensare, autoponendo la riflessione all'azione. Pensare, però, non si
limita in questo caso a un'attività cognitiva, pure fondamentale, di
valutazioni di alternative o di scelta di metodologie adeguate, chiama
invece in causa aspetti emotivi legati all'ascolto e all'osservazione di
se stessi e degli altri, alla comprensione delle dinamiche emotive
presenti nelle relazioni in cui si è coinvolti, alla capacità di tollerare
situazioni ignote in cui i risultati non sono prevedibili.
Che cosa sono le emozioni
L’emozione è una modalità sensoriale diretta verso l’interno.
Le emozioni sono insiemi di risposte chimiche e neuronali che si manifestano con modificazioni dello stato interno (ad es. frequenza cardiaca).
Sono processi che si innescano automaticamente, sono determinati biologicamente, anche se apprendimento e cultura possono conferire alle emozioni nuovi significati.
Le emozioni usano il corpo come teatro.
“Emozione”: definizioni
Azioni o movimenti, in larga misura pubblici, ossia visibili ad altri, che si manifestano nel volto, nella voce o in comportamenti specifici.
Reazioni, che si manifestano nel corpo, a determinati stimoli (emozione), mentre, il sentimento (nella mente) è la consapevolezza dell’emozione.
Funzione Motoria
Funzione Affettiva
Funzione Cognitiva
Funzioni Percettive
Funzioni Sociali
Funzione Sessuale
Funzioni
Linguistiche
LE
EM
OZ
ION
I
LE EMOZIONI SI DIVIDONO IN:
Di fondo: energia, entusiasmo, malessere, eccitamento, nervosismo, tranquillità
Primarie: paura, rabbia, disgusto, sorpresa, tristezza, felicità _______ INNATE
Sociali: imbarazzo, vergogna, senso di colpa, orgoglio, gelosia, invidia, gratitudine, ammirazione, indignazione, disprezzo
La funzione biologica delle emozioni
• Produrre una reazione specifica alla situazione che induce l’emozione ( ad es. la persona che ha paura o si sente minacciato può fuggire, aggredire, restare immobile…)
• Regolare lo stato interno dell’organismo in modo da prepararlo alla reazione specifica (aumentare il flusso sanguigno negli arti, modificare il ritmo del cuore o della respirazione…)
• L'emozione agisce anche sulla mente, attraverso la consapevolezza dell'emozione (sentimento) e accresce la capacità dell’organismo di reagire in maniera adattiva.
L'emozione: Funzione di orientamento I sentimenti, le emozioni, gli stati d’animo ci aiutano a
comprendere il contesto in cui agiamo.
L’emozione consente valutazioni rapide e sintetiche.
Le emozioni ci rendono attenti al clima, alla relazione,
creano sintonia con gli altri.
Accompagnano e suscitano immagini e fantasie.
Danno pienezza alla comunicazione e fondamento alla memoria.
Un brevissimo viaggio
... Dentro....
Correlati neuroanatomici delle emozioni
Numerose strutture corticali e sottocorticali sono coinvolte nella regolazione delle emozioni, nella motivazione e nell’associazione degli stati emozionali con i ricordi e le sensazioni. Esse includono:• Corteccia Cingolata• Amigdala• Ipotalamo• Ippocampo• Giro Paraippocampale• Corteccia Orbito-frontale• Tronco Encefalico
DALLA SEPARAZIONE TRA SISTEMA COGNITIVO E SISTEMA EMOTIVO ALLA
LORO UNIONE
DOVE RISIEDONO LE EMOZIONI?
IL SISTEMA LIMBICO
Ipotalamo
L’ipotalamo è responsabile dell’attivazione delle risposte vegetative dell’organismo in relazione a stimoli emotigeni.
Tali risposte regolano diversi indici fisiologici:
• frequenza cardiaca • temperatura corporea• pressione arteriosa• sudorazione• ritmo respiratorio• contrazione gastricaL'ipotalamo regola l'OMEOSTASI, mantiene cioè
stabili le condizioni dell'organismo;È il principale trasduttore psicofisico nelle
situazioni di stress.
L'AMIGDALA: la ghiandola (mandorla)
delle emozioni
Responsabile dell'apprendimento e
memoria atavica
La principale regione cerebrale implicata nell’elaborazione delle emozioni è l’amigdala, struttura
collocata all’interno della porzione mediale del lobo temporale,
adiacente all’ippocampo, con la corteccia prefrontale posta
immediatamente anteriormente.
Risponde immediatamente ed inconsciamente a tutti i
segnali di pericolo provenienti dall’esterno.
Riceve stimoli acustici e visivi ed elabora risposte di tipo
emotivo.
IPPOCAMPORESPONSABILE
dell'apprendimento e della memorizzazione cosciente
La principale funzione dell’ippocampo sta nel fornire un ricordo particolareggiato del CONTESTO, vitale per il
significato emozionale.
L'AMIGDALA è legato a qualcosa di più dell'affetto:
tutte le passioni derivano da essa.
Le lacrime, un segnale emozionale esclusivo degli esseri umani sono stimolate dall'amigdala.
Alle emozioni più primitive come l'odio, l'amore, la paura, scatta l'amigdala immediatamente ed
invia messaggi di emergenza a tutte le principali parti del cervello.
Mentre l’ippocampo ricorda i fatti nudi e crudi, l’amigdala ne trattiene il sapore emozionale.
L’ippocampo è fondamentale per riconoscere in un volto quello di una persona cara; ma è l’amigdala
ad aggiungere se ci è simpatica o antipatica.
Nel suo ruolo da sentinella, l'amigdala si serve delle memorie registrate per vagliare
l'informazione in entrata (tutto ciò che vediamo e sentiamo istante per istante) così da valutare
minacce e opportunità in essa contenute confrontando ciò che accade ora con le
registrazioni delle nostre esperienze passate.
Mentre l’amigdala lavora per scatenare una reazione ansiosa e impulsiva, altre aree del
cervello emozionale si adoperano per produrre una risposta correttiva, più consona alla situazione (lobi prefrontali e frontali).
Elaborazione delle emozioni
PERCEZIONE ED INTERPRETAZIONE DI UNO STIMOLO EMOTIGENO
REAZIONI FISIOLOGICHE ALLO STIMOLO
ESPRESSIONI
VEGETATIVE
E MOTORIE
ESPERIENZA DELL’EMOZIONE
RICONOSCIMENTO DELL’ALTRUI
STATO EMOZIONALE
è una forma d'intelligenza legata alla capacità di provare emozioni non razionali ed usarle in modo consapevole.
Intelligenza emotiva
LA COMPETENZA EMOTIVA si manifesta come
capacità di riconoscere le emozioni proprie
ed altrui, di motivare noi stessi, di usare con
“intelligenza” le emozioni, tanto in rapporto
a se stessi quanto nelle relazioni con gli altri.
L'utilizzo di questa forma di intelligenza si fonda sulla capacità di intuire i sentimenti e le aspirazioni delle persone da cui si è circondati, ed al contempo avere una piena cognizione del proprio stato d'animo.
Questo consente di orientare il comportamento nella direzione del raggiungimento degli obiettivi prefissati, siano essi individuali o comuni.
Il termine nasce dall'esigenza di spiegare il successo di persone che sono dotate di una grande intelligenza che non ha natura cognitiva di tipo logico-matematico, ma si caratterizza per una forte carica emozionale e di trascinamento delle masse.
PERCHE' L'INTELLIGENZA EMOTIVA
LA DIFFERENZA LA FA LA PERSONA
OLTRE L'EXPERTISE Le regole del lavoro stanno cambiando.
Oggi siamo giudicati secondo un nuovo criterio:
non solo in base a quanto siamo intelligenti,
preparati ed esperti, ma anche prendendo in
considerazione il nostro modo di comportarci
verso noi stessi e di trattare gli altri. Le nuove
regole consentono di prevedere chi ha maggiori
probabilità di eccellere e chi è più soggetto a
perdersi lungo il cammino.
D. Goleman, 2000.
Le intelligenze multiple
Il primo psicologo che ha parlato delle
Intelligenze Multiple è stato H. Gardner nel 1983.
Il punto di partenza è errato ritenere che ci sia qualcosa chiamata
“intelligenza” che possa essere obiettivamente misurata con i test (QI)
ogni persona è dotata di almeno sette intelligenze ovvero, è intelligente in almeno sette modi diversi.
Le 7 intelligenze1.Intelligenza logico/matematica
Capacità di usare i numeri in maniera efficace e di saper ragionare bene. Questa intelligenza include sensibilità verso principi e relazioni, abilità nella valutazione di oggetti concreti o astratti.
2. Intelligenza linguistico/verbaleCapacità ad usare le parole in modo efficace, sia oralmente che per iscritto.
3. Intelligenza visivo/spazialeQuesta intelligenza implica sensibilità verso il colore, la linea, la forma, lo spazio. Include la capacità di visualizzare e rappresentare idee in modo visivo e spaziale.
4. Intelligenza musicaleCapacità di percepire, discriminare, trasformare ed esprimere forme musicali.
Le 7 intelligenze 5. Intelligenza cinestetica
Abilità nell'uso del proprio corpo per esprimere idee e sentimenti e facilità ad usare le proprie mani per produrre o trasformare cose.
6. Intelligenza intrapersonaleAvere una accurata descrizione di sé; coscienza dei propri stati d'animo più profondi, delle intenzioni e dei desideri; capacità per l'autodisciplina, la comprensione di sé, l'autostima. Abilità di incanalare le proprie emozioni in forme socialmente accettabili.
7. Intelligenza interpersonale Abilità di percepire e interpretare gli stati d'animo, le
motivazioni, le intenzioni e i sentimenti altrui. Ciò può includere sensibilità verso le espressioni del viso, della voce, dei gesti e abilità nel rispondere agli altri efficacemente e in modo pragmatico.
Goleman e l’ INTELLIGENZA EMOTIVA
L'intelligenza emotivaL'intelligenza emotiva è è lala capacità di servirsi di capacità di servirsi di meta-meta-
abilitàabilità nella gestione dell’esperienza emotiva, ovvero, nella gestione dell’esperienza emotiva, ovvero,
la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli la capacità di riconoscere i nostri sentimenti e quelli
degli altri, di motivare degli altri, di motivare noi stessi, di persistere nel noi stessi, di persistere nel
perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, di di
gestire positivamente le nostre emozioni, tanto gestire positivamente le nostre emozioni, tanto
interiormente, quanto nelle relazioni sociali.interiormente, quanto nelle relazioni sociali.
Daniel Goleman, 1995Daniel Goleman, 1995
La struttura della competenza emotiva di D. Goleman
CONSAPEVOLEZZA DI SE’:
- capacità di riconoscere i propri sentimenti e usarli nei processi decisionali.
PADRONANZA DI SE’: - competenza e abilità di raggiungere un risultato
con le forze che ha dentro e intorno a sè
MOTIVAZIONE - spinta alla realizzazione,
impegno, iniziativa
COMPETENZA SOCIALE
EMPATIA: - percepire i sentimenti degli altri e saper adottare iloro punti di vista.
ABILITÀ SOCIALI: - collaborazione, sviluppo di reti sociali, gestione dei conflitti, ecc.
DUE DIMENSIONI: COMPETENZA PERSONALE
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Le 5 abilità individuate da Goleman1. CONSAPEVOLEZZA EMOTIVA
_ la capacità di distinguere e denominare le proprie emozioni_ riconoscimento dei segnali fisiologici che indicano il sopraggiungere di
un'emozione _ la capacità di comprendere le cause che scatenano determinate emozione
2. CONTROLLO EMOTIVOCONTROLLO EMOTIVO_ il controllo degli impulsi e delle emozioni_ il controllo dell'aggressività diretta verso gli altri_ il controllo dell'aggressività rivolta verso sé stessi
3. CAPACITÀ DI SAPERSI MOTIVARECAPACITÀ DI SAPERSI MOTIVARE_ la capacità di incanalare le proprie emozioni verso il raggiungimento di un
obiettivo _ la tendenza a reagire con ottimismo e iniziativa agli insuccessi e alle
frustrazioni 4. EMPATIAEMPATIA_ la capacità di riconoscere gli indizi emozionali altrui
_ la sensibilità alle emozioni e alla prospettiva altrui
5. GESTIONE EFFICACE DELLE RELAZIONI INTERPERSONALIGESTIONE EFFICACE DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI
_ la capacità di negoziare i conflitti tendendo alla risoluzione delle situazioni
_ la capacità di comunicare efficacemente con gli altri
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ALCUNI EQUIVOCI SULL’ALCUNI EQUIVOCI SULL’INTELLIGENZA INTELLIGENZA EMOTIVAEMOTIVA
Non significa essere sempre “gentili”, tutt’altro a volte, ma riflettere e far riflettere.
Non significa essere in balia dei propri sentimenti ma Non significa essere in balia dei propri sentimenti ma controllarli ed esprimerli in modo efficace da consentire controllarli ed esprimerli in modo efficace da consentire il raggiungimento di obiettivi comuni.il raggiungimento di obiettivi comuni.
Non è vero che le donneNon è vero che le donne sono piùsono più dotate dotate degli uominidegli uomini nella gestione dell’esperienza emotiva, non esistono nella gestione dell’esperienza emotiva, non esistono esperienze significative di genere.esperienze significative di genere.
Non si sviluppa solo durante l’infanzia o l’adolescenza Non si sviluppa solo durante l’infanzia o l’adolescenza ma è appresa e continua a svilupparsi durante tutta la ma è appresa e continua a svilupparsi durante tutta la vita, man mano che impariamo dall’esperienza.vita, man mano che impariamo dall’esperienza.
L’Intelligenza Emotiva è la più significativa nella vita:
per la nostra salute
per il nostro benessere
per la nostra felicità
per relazioni sane e appaganti
per il successo nel lavoro
per essere leader di se stessi e promotori di cambiamento
Forse non è la risposta a tutti i problemi di lavoro ma certo può tornare utile.
D. Goleman, 2000.
Dalla prospettiva del lavoro i sentimenti contano nella misura
in cui facilitano l'obiettivo comune o interferiscono con esso. Il
paradosso, però, è che le nostre interazioni sul lavoro sono
relazioni interpersonali esattamente come tutte le altre; le
nostre emozioni operano anche in questo particolare ambiente.
Sono proprio questi paraocchi che fanno poi propagare infiniti
problemi.
Di certo l'intelligenza emotiva non è una pallottola magica,
l'ecologia di un'azienda è straordinariamente complessa,
tuttavia “alla fine tutto si riduce alle persone”, e se
l'ingrediente umano viene ignorato, nient'altro funzionerà bene
come potrebbe. Ma a prescindere dal livello di intelligenza
emotiva dell'azienda per la quale lavoriamo, il possedere
questa capacità offre a ciascuno di noi, indipendentemente dal
luogo in cui lavora, un modo per sopravvivere conservando
intatti la propria umanità e il proprio equilibrio.
D.
Goleman, 2000.
Bibliografia
R.K. Cooper, A. Sawaf, Il fattore emozione, Sperling & Kuffer editori, Torino, 99.
D. Goleman, Intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano, 96.
D. Goleman, Lavorare con intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano, 2000.
D. Goleman, R. Boyatzis, . McKee, Essere leader, Rizzoli, Milano, 2002.