EDITORIALE di Chiara Tarenghi Anno 1 OPEN DAY · tare, in scienze il lato oscuro del cibo: le...
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PAROLANDO Pagina 1
OPEN DAY Il 19 dicembre 2015 si è svolto il tradizionale appuntamento Open Day del nostro
Istituto, la vetrina aperta al pubblico, occasione per proporre la nostra offerta didatti-
ca, indirizzata a chi, dalla scuola media, passerà alle superiori.
L’affluenza di ragazzi e genitori è stata molto buona. La
prima fase di iscrizioni si è conclusa a febbraio, ma la mag-
gior parte delle nuove leve del Rubini arriverà sicuramente
con le iscrizioni estive. A pagina 3 troverete un reportage
fotografico della giornata di orientamento organizzata dalla
Commissione Orientamento.
RUBINI goes to CHESTER Gli studenti delle classi
5ª A RIM, 5ª B SIA, 5ª A
CAT, 5ª Socio Sanitario
sono partiti per un sog-
giorno linguistico a Che-
ster, Regno Unito dal 15
al 21 novembre.
Gli studenti delle classi
3ª A Cat, 4ª A Rim sono
partiti per la stessa meta
dal 6 al 12 dicembre. (continua a pag. 15)
Il genio di
Leonardo,
racchiuso in
modelli di
macchine. (continua a pag. 16)
EDITORIALE di Chiara Tarenghi
INSIEME… SI PUO’!
L’inclusione mi piace e sono
contenta di occuparmene.
Comporta un cambiamento,
una rivoluzione di pensiero che
si realizza attraverso una serie
di azioni concrete, senza le
quali rimarrebbe solo un
bell’ideale.
Si contrappone all’esclusione e
già questo è un buon punto di
partenza. Nessuno di noi desi-
dera essere o sentirsi escluso,
anzi, tutti abbiamo bisogno di
appartenerci e appartenere e,
per far questo, dobbiamo vivere
in relazione agli altri.
Credo che la società globale
rischi davvero di essere “liqui-
da”, come sostiene Zygmund
Bauman, se venisse a mancare
l’inclusione: tutto intorno si
muove continuamente e senza
confini e noi rischiamo di ri-
manere in balia di ciò che suc-
cede, forse senza accorgercene
e avere la possibilità di cam-
biare rotta. Possiamo lasciarci
trascinare dalle onde oppure
decidere di nuotare verso una
meta -che spero non sia solo
una boa di salvataggio- diven-
tando chi veramente deside-
riamo. L’inclusione si realizza
non quando siamo costretti a
doverci adattare a un sistema
che già esiste, ma se è questo a
cambiare anche grazie e insie-
me a noi e la società è un si-
stema dinamico che può essere
capace di accogliere tutti.
Possiamo già viverla nella co-
munità della nostra scuola,
cercando di dare il giusto spa-
zio a tutti e a ciascuno, rispet-
tando le differenze in quanto
risorsa e sapendo che anche se
può essere impegnativo, ne
valga la pena. Questo è l’invito
che vi rivolgo: cercate di essere
protagonisti della vostra vita,
lasciando che gli altri lo siano
della loro, nella consapevolez-
za che solo insieme realizziamo
il benessere di tutti!
Anno 1 – n. 1 – marzo 2016
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Sommario
Cover Story
OPENDAY, un reportage fotografico pag. 3
Iniziative
Fooday pag. 5
Sir-Coaching. Sogni in realtà. pag. 7
Che bella esperienza lavorare al Rubini pag. 8
Caramba! pag. 9
Progetto Common Goods pag. 10
Mi illumino di meno pag. 11
On the Road
Il Percorso dei Santi pag. 12
Turista per frutta pag. 13
Monet…izziamo cultura! pag. 14
Rubini goes to Chester pag. 15
Scientist
La scienza e la tecnologia di Leonardi da Vinci pag. 16
Qualcuno ha detto che scienza e fede… pag. 18
Il rapporto tra scienza e fede pag. 19
Come va l’orto? Piccole piante crescono. pag. 20
Dalla Palestra pag. 20
Riflessioni
Un libro: cibo per la mente pag. 21
Per essere felici bisogna… pag. 23
The Human Right 1948. Diritto n. 16. pag. 25
Quizzando pag. 26
Salutando pag. 27
Nel numero 0 ci siam dimenticati del-
la giornata con Legambiente: puliamo
il mondo. Alla manifestazione hanno
partecipato la 2^B AFM e la 2^A CAT,
che si sono dedicate alla pulizia delle
sponda compresa tra il ponte di Ba-
riano e il laghetto Nettuno. (26 set-
tembre)
ERRATA CORRIGE al Numero Zero
Non sono pervenute segnalazioni
di errori, salvo a pag. 8.
La Certificazione Cambridge En-
glish: Preliminary non ha bisogno
dei “:”.
REDAZIONE
Responsabile: il Dirigente Scolastico Gabriella Villa
Promoter: prof. Gianluigi Nava
Supervisione: prof.ssa Maria Cristina Rizzoli
Impaginazione: A.T. Fabio Giurdanella
Responsabile web: prof. Fabio Steccanella
Collaboratori: Tutti i docenti e gli alunni di buona volon-
tà, che hanno collaborato a riempire que-
ste pagine.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
OPENDAY Un reportage fotografico.
In auditorium, la nostra preside Gabriella Villa, con la collaborazione del prof. Angelo Silva, illustra a genitori e ra-gazzi i vari indirizzi di studio offerti dal nostro Istituto
Alcuni genitori visitano as-sieme ai loro figli il labora-torio di chimica, una delle tappe del tour dell’Istituto organizzato dalla Commis-sione orientamento. I vari gruppi, suddivisi in base all’indirizzo di interesse, erano accompagnati nella visita dai nostri alunni, i quali hanno eseguito magi-stralmente il compito di Ci-ceroni.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
A sinistra e in alto, alcune foto delle mostre allestite dai nostri alunni in occasione dell’Openday.
In basso, il rinfresco organizzato in biblioteca per ringraziare chi ci è venuto a trovare, nella speranza di rivederlo l’anno scolasti-co prossimo
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
L’attività parte dall’anno scor-
so, quando i nostri docenti
avevano proposto un’unità
formativa comune incentrata
sull’alimentazione. Ovvio che
la scelta fosse stata influenzata
da Expo. In italiano avevamo
fatto un test dedicato alla no-
stra alimentazione quotidiana,
in francese la piramide alimen-
tare, in scienze il lato oscuro
del cibo: le malattie, disturbi,
patologie e chi più ne ha più ne
metta.
In geografia avevamo creato
un lavoro in powerpoint
sull’alimentazione dei “giargianesi”, fastfood,
slowfood, in inglese il lessico…
In educazione fisica la corretta alimentazione, in
particolare quella dell’atleta Le attività si erano
concluse con la visita alla mostra dedicata ad im-
magini sul cibo di tutto il mondo.
Quest’anno il consiglio di classe ha riproposto il
tutto iniziando dalla visita del 9 ottobre con i prof:
Selini e Giglio, all’Expo di Milano.
In geografia abbiamo parlato
dell’alimentazione dei ricchi e dei poveri. In
scienze, legate alla classica programmazione, ecco
le macrobiomolecole, e via di carboidrati, di zuc-
cheri, di grassi e… proteine, vitamine, piramide
alimentare, IMC .
Abbiamo considerato le diete per sportivi, per
donne in gravidanza e …, ma l’attività che ci
ha visto protagonisti è stata la giornata dedicata a
Fooday.
Sveglia all’alba prima ora una dose di Rizzoli con
slide dedicate al cibo nella storia, nella letteratura
e nell’arte, seconda ora raccolta di tutto il materia-
le con la Giglio cooperativ-lerning: opuscolo.
Terza ora senza preavviso disturbata nel suo esse-
re tranquillo e programmata la prof Ponzellini ha
parlato delle sofisticazioni alimentari, e “se ghe
chi mor ghe chi Nas”. Quarta ora la matematica va
in laboratorio e via di calcoli per preparare il croc-
cante, gioie e dolori degli zuccheri, operazione
conclusa. Alla quinta e sesta ora, con la sempre
perfetta acconciatura ecco a voi entra in campo la
prof Severgnini che ci ha portato insieme al tecni-
co di laboratorio al Conad di Romano a fare la
spesa virtuale: ogni gruppo ha preparato un menù
ipercalorico e uno ipocalorico…. il prof. Nava sta
ancora aspettando il lavoro…. L’attività è stata
riproposta alla 2 OT.
La 2 B AFM
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Amarcord di EXPO Milano 2015. Palazzo Italia
La classe 2ª OT prepara il croccante.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Esperienza SIR COACHING - Sogni in realtà
Classe 4ª A R.I.M.
Nei giorni 25,26 gennaio la nostra classe, in-
sieme alla classe terza, ha partecipato
all’attività, proposta dalla nostra scuola, del
SIR COACHING.
Secondo le opinioni raccolte è stata
un’esperienza molto utile che ci ha per messo
di conoscere meglio noi stessi e reciproca-
mente. Grazie alle attività proposte abbiamo
potuto porci i
problemi “più
frequenti” che
ci capitano nel
quotidiano e
grazie alle “ri-
sorse” che ci
sono state date
abbiamo tro-
vato il modo
per alleviarli
e\o risolverli.
Attraverso le
conoscenze
acquisite in
questi giorni
abbiamo im-
parato a riconoscere e scoprire i vari modi nei
quali le persone si relazionano e le varie mo-
dalità di apprendimento secondo il “metodo”
VAK (visivo, auditivo e cinestetico). E fin da
subito abbiamo applicato queste conoscenze
tra di noi associandoci reciprocamente nelle
varie categorie. Ciò ci è sembrato molto utile
poiché ora, se riconosciamo il canale di co-
municazione di una persona, possiamo rap-
portarci con lei utilizzando dei comportamenti
adatti al suo modo di comunicare.
Altra cosa importante, e che ci ha fatto riflet-
tere molto, è stato l’argomento riguardante i
punti di vista. Mettendoci “nei panni” di
un’altra persona e vedere le cose con i suoi
occhi è utile per il confronto con altri che
hanno opinioni differenti dalla nostra.
Un argomento che ci ha colpito è stato quello
riguardante l’autostima ed il credere in noi
stessi e nelle nostre capacità. Durante le attivi-
tà che ci sono state proposte grazie all’aiuto
dei nostri compagni abbiamo scoperto quali
sono le nostre doti e abbiamo trovato il modo
per poterle sfruttare al meglio nel nostro quo-
tidiano. Svolgendo questa attività è stato sti-
molante so-
stenerci a vi-
cenda poiché
ci ha reso più
sicuri di noi.
Oltre alla ri-
flessione ri-
guardante i
punti di vista
abbiamo an-
che acquisito
dei metodi ef-
ficaci inerenti
le emozioni e
soprattutto la
capacità di
contenerle
(per esempio non farci sopraffare dall’ansia
durante le verifiche).
L’ultimo incontro si è concluso in maniera
molto particolare: abbiamo creato attraverso
dei disegni il nostro futuro ed i nostri sogni
che, grazie alle risorse che i Sir Coaching ci
hanno proposto, ora ci sembrano un passo più
vicini a noi.
In generale la classe è stata molto soddisfatta
dell’esperienza e la riproporremmo anche per
le altre che non hanno potuto partecipare.
(Armellini)
L’incontro di SIR COACHING tenuto nel nostro Istituto
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Che bella esperienza lavorare al G.B. Rubini di Romano di Lombardia! Il 25 e 26 gennaio 2016, è
stato effettuato un Coaching
di orientamento di gruppo
con le classi 3a e 4a RIM.
In un programma di 12 ore,
divise su due giornate, i tre
Life Coach di SiR Coaching
hanno guidato gli studenti
in un percorso articolato e
ambizioso alla scoperta di
risorse interiori e strumenti
di crescita personale. Il pri-
mo fattore che ha determi-
nato l’ottima riuscita
dell’evento è la lungimiran-
za della dirigenza e degli
insegnanti che hanno rico-
nosciuto l’importanza di
una proposta studiata ad hoc
per gli adolescenti della
scuola superiore.
L’ulteriore elemento decisi-
vo è stato mettere al centro
dell’attività gli studenti in
un ruolo attivo e determina-
te, che gli alunni delle due
classi hanno saputo ricono-
scere e rivestire con grande
partecipazione. L’aspetto
innovativo di questa propo-
sta è l’utilizzo dei principi
del Coaching applicati
all’orientamento scolastico,
per consentire ai ragazzi di
approfondire la conoscenza
di sé, indispensabile per
mettere a fuoco gli obiettivi
personali e esprimere
al meglio le proprie
potenzialità.
Gli strumenti forniti
sono stati approfonditi
e sperimentati in prima
persona dai ragazzi nel
contesto
dell’orientamento, e
costituiscono risorse
preziose a cui essi
stessi potranno attinge-
re in ogni momento
della loro vita.
Una delle attività più
significative è stata
l’interazione positiva
tra gli studenti, che ha
visto ognuno di loro
contribuire a valorizza-
re le qualità gli uni de-
gli altri, in un clima di
serena collaborazione.
Di grande interesse è
stato l’incontro del lu-
nedì sera con inse-
gnanti e genitori, dal
titolo “La comunica-
zione efficace”, duran-
te il quale è stato ap-
profondito il delicato
rapporto fra adulti e
adolescenti con particolare
riguardo al valore delle pa-
role.
articolo di Marcella Crespi, Michela Manzoni, Mirco Bassi (responsabili dell’incontro) [email protected] Trovate la brochure dell’incontro di SIR Coaching sul sito dell’Istituto al seguente link: http://www.gbrubini.gov.it/wp-content/uploads/2016/01/SiR-Coaching_volantino-Rubini.pdf
“Progetto il mio futuro”
Il 25 e il 26 gennaio 2016 gli alunni
delle classi 3 ARIM e 4 ARIM han-
no svolto un’attività con esperti Life
Coaching dal titolo “Progetto il mio
futuro”.
(Il coaching è quel processo che
permette alle persone di esprimere il
proprio potenziale, superare i limiti e
attuare i cambiamenti necessari per
raggiungere obiettivi specifici.)
L’obiettivo essenziale, dell’attività
proposta, è stato quello di fornire
agli alunni gli strumenti per ricono-
scere i propri desideri, capacità e ri-
sorse per progettare coerentemente il
futuro.
La sera del 25 gennaio 2016 alle ore
20.30 nella biblioteca del nostro Isti-
tuto si è svolto un incontro con i ge-
nitori e docenti delle classi coinvol-
te, dove è stato affrontato il tema
della comunicazione efficace, parti-
colarmente rivolta al rapporto coi
giovani.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Nel mese di febbraio 2016
si è svolta presso la nostra
scuola un’attività da parte
del comando locale dei ca-
rabinieri nelle classi secon-
de e prime dell’istituto.
In particolare il comandan-
te dei carabinieri è interve-
nuto nella 2^A AFM per
parlare a noi studenti delle
problematiche legali con-
nesse con alcuni comporta-
menti sbagliati, di cui noi
spesso ignoriamo le conse-
guenze. Le tematiche af-
frontate hanno riguardato
l’uso e la detenzione di so-
stanze stupefacenti. Tra le
cose più interessanti raccon-
tateci dal comandante vi è
stata la modalità di effettua-
zione, da parte delle forze
dell’ordine, della persecu-
zione personale dello stu-
dente trovato in possesso di
sostanze stupefacenti. Ab-
biamo capito che i ragazzi
possono essere perquisiti
solo da un uomo e le ragaz-
ze solo da donne. In partico-
lare se non c’è un ufficiale
donna disponibile abbiamo
capito che le forze
dell’ordine possono chiede-
re anche a un passante di ef-
fettuare una perquisizione.
Un altro argomento di di-
scussione ha riguardato le-
galità o l’illegalità dell’uso
di sostanze stupefacenti in
Italia: ci siamo parecchio
intrattenuti sul significato di
uso personale e quello di
spaccio. Il comandante ci ha
spiegato che esiste una mi-
nima dose per uso persona-
le, che comporta una san-
zione amministrativa, inve-
ce se si vieni trovati anche
con una piccola quantità,
destinata allo spaccio (o
racchiusa in bustine apposi-
te), è prevista
l’incriminazione per il reato
di spaccio. Ci è stato detto
che quando si viene trovati
con un bilancino o delle bu-
ste di plastica per contenere
la sostanza stupefacente al-
lora si può essere incrimina-
ti per spaccio. Siamo stati
anche informati che non
esiste solo un tipo di sostan-
za di stupefacenti ma anche
delle droghe sintetiche ac-
quistabili su internet.
L’incontro sarà seguito da
un altro che si terrà in mar-
zo. Abbiamo ritenuto inte-
ressante l’intervento del
comandante e ci piacerebbe
approfondire altri argomenti
o dedicare maggiore spazio
ai quesiti durante il prossi-
mo intervento.
Alla fine abbiamo ritenuto
l’intervento molto utile per-
ché abbiamo ottenuto delle
spiegazioni su argomenti
che ci interessano.
2ªA AFM: Armellini, Bonetti, Galliani, Giavardi con la collaborazione della Prof.ssa M.C. Carioni
La classe 1ª A CAT insieme al maresciallo dei Carabinieri che ci ha fatto visita
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
PROGETTO
COMMON GOODS
Social Super Bowl
Fra le pratiche relative al progetto “alternanza
scuola lavoro”, alcune associazioni della Regione
Lombardia hanno avviato per le classi terze del
settore tecnico il progetto “Common Goods – So-
cial Super Bowl”.
Il progetto ha come obiettivo quello di contribuire
alla formazione di giovani allievi con una cultura
imprenditoriale sana, attiva e responsabile, per un
loro ingresso nel mondo del lavoro come gruppo
e/o singolo imprenditore.
Tale progetto sarà svolto in collaborazione con la
fondazione PIME Onlus e realizzato con AVCO,
Assolombarda Università Cattolica di Milano,
Fondazione Cariplo, ecc.
Il primo livello del percorso “Common Goods –
Social Super Bowl” proposto per l’anno 2015-
2016 alle classi terze, dove hanno partecipato le
nostre classi 3^A CAT, 3^A RIM e 3^B SIA, si
articolerà nel seguente modo:
N° sei incontri di formazione in aula, di
due ore ciascuno, con la formatrice Sig.ra
Rita Rombolotti;
Lavoro dei team sui progetti nelle tre fasi
della conoscenza del territorio, della rea-
lizzazione del progetto e della sua presen-
tazione, con il sostegno di un docente re-
ferente (Professor Figlioli) e del gruppo
docenti dell’area tecnica dell’istituto.
Per quanto riguarda la 3^A CAT, il progetto scelto
è: Progetto di riutilizzo in modo diverso di uno
spazio pubblico “Parchetto Piazza Rossa” di Ro-
mano di Lombardia.
Il sogno di 3 A RIM. Il trenino di Romano
L'area del parco vicino al cimitero di Romano, vista dall'alto.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Mara Filippoli e Nicole Rizzi 4ª S
Il MIUR Ministero
dell’Istruzione,
dell’Università e della Ri-
cerca ha proposto
un’iniziativa di risparmio
energetico che si è svolta in
classe nella giornata del 19
febbraio. Lo slogan è
“M’illumino di meno” e
propone di spegnere qual-
siasi tipo di strumento elet-
tronico e l’illuminazione per
dieci minuti, dalle ore 12.00
alle ore 12.10.
Questa iniziativa ha scate-
nato il dibattito in classe sul
fatto se sia questa la via per
il risparmio o meno. La
maggior parte degli studen-
ti sostiene che il risparmio
possa giovare sia da un
punto di vista economico,
sia per evitare un dispendio
di energie inutili. Oltretutto
vi è un maggior riguardo nei
confronti dell’ambiente, in-
fatti si cerca di stimolare
l’utilizzo di energie rinno-
vabili come ad esempio
l’energia eolica, solare, idri-
ca e fotovoltaica. È impor-
tante che non si riducano
solo a questi dieci minuti
tutti i piccoli accorgimenti
come spegnere la luce -se
non è necessaria- e tutti
quegli strumenti elettronici
con i led che solitamente
rimangono accesi, non far
scorrere l’acqua inutilmen-
te, ecc. È necessario che ci
sia un’attenzione continua
e da parte di tutti.
Per questo, contrariamente
alla tesi del risparmio, c’è
chi sostiene che
quest’occasione sia stata
inutile perché soltanto dieci
minuti non fanno la diffe-
renza. Si è detto anche che
c’è molta indifferenza, c’è
chi pensa soltanto a sé e
percepisce come inutili cer-
ti piccoli gesti quotidiani.
Qualcuno sostiene che
l’energia è indispensabile e
spesso non è possibile ri-
sparmiare semplicemente
perché ci sono esigenze più
importanti che superano il
problema del dispendio
energetico.
Secondo il nostro punto di
vista questa iniziativa è sta-
ta un’ottima idea che ha
portato a una riflessione su
un tema che non si tratta di
frequente. Risparmiare è un
fatto economico, che inte-
ressa tutti, ma che pochi
mettono in pratica.
Siamo convinte che, nono-
stante siano stati solo dieci
minuti, un piccolo cambia-
mento si sia attuato almeno
con la discussione in classe.
Ad esempio d’ora in poi
proponiamo alcuni consigli:
quando lavi i denti non fare
scorrere l’acqua inutilmen-
te, apri e chiudi il rubinetto
solo quando serve. Per
quanto riguarda la luce, ac-
cendila solo in caso di ne-
cessità e, prima di uscire di
casa, controlla sempre che
tutto sia spento. Infine, cer-
ca di attuare nuovi sistemi
di risparmio che per ora
non metti in pratica e riduci
la luminosità del telefono
per consumare meno bat-
teria. Risparmia anche nelle
piccole cose!
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Il Percorso
dei Santi Il 15 dicembre con il pro-
fessor Nava abbiamo deciso
di programmare l’uscita sul
Percorso dei Santi, le osser-
vazioni che abbiamo effet-
tuato tramite riprese foto-
grafiche saranno utilizzate
per partecipare al concorso
“I territori mutanti” di
AREA parchi Lombardia.
Partenza ore 8 dall’istituto;
il tempo ci assiste, ci diri-
giamo verso la stazione uti-
lizzando il sottopasso ci
troviamo in via Cappuccini,
dove scorre il Fontanone:
l’ultimo dei fontanili. Ci di-
rigiamo in via Dosso Paga-
no e scopriamo la Cappella
omonima, poi superando
con il sottopasso della cir-
convallazione ci avvicinia-
mo alla cascina Bandiera
dove la signora Aglioni ci
racconta della sua azienda:
l’allevamento di tori e le
coltivazioni. Sulla strada
verso il Serio troviamo la
chiesetta campestre di San
Rocco, poi l’azienda Lame-
ra dove si allevano mucche
da latte, le cascine Marina e
Marinella successivamente
sosta all’Orto Botanico con
la guardia ecologica Isaia
che ci ha presentato l’area.
Scavalcando il “fosso” ecco
la colonia Igea o quello che
ne rimane. Si riprende la
strada sterrata a destra la
vecchia Cava e a sinistra il
Laghetto Nettuno. Sottopas-
siamo la ferrovia e la strada
che va a Bariano e via sul
greto del Serio a tirare i sas-
si. Riprendendo la strada dei
prefabbricati Serio in mezzo
a campi, argini vecchi e ca-
scine arriviamo finalmente
alla chiesa di San Giuseppe.
Ultimo sottopasso e via nel
centro di Romano. Rientro a
scuola dopo undici Km alle
ore 13:30.
Per altre informazioni vi
rimando al nostro video e
all’opuscolo dedicato se i
miei compagni mi daranno
una mano.
Martina Carminati
La classe 1ª Operatore Turistico
La piantina del percorso
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
TURISTA PER “FRUTTA”.
20 febbraio 201666
Il Consiglio di Classe della II OT ha
proposto per lo svolgimento della
prima Unità Formativa Comune di
ispirarsi al percorso dell’anno scorso
svolto in occasione dell’EXPO. Il la-
voro dei “frutti dimenticati”, che fa
parte del progetto “dalla Scuola al
Territorio”, è partito con diverse visi-
te all’Orto Botanico con le guardie
del parco Serio. Nell’area sono man-
tenute “ancora in vita” diverse specie
di piante, alcune più conosciute e dif-
fuse, altre quasi sconosciute o di-
menticate. Durante gli incontri, le
guardie volontarie hanno fornito agli
studenti un quadro chiaro e completo
sulla natura e sulle caratteristiche bo-
taniche di queste piante e gli alunni
hanno risposto allestendo una simpa-
tica mostra in occasione dell’open
day: il tutto descritto negli articoli
apparsi sia sul settimanale di Trevi-
glio e nel nostro giornale on line
dell’Istituto.
Così l’idea di continuare l’unità for-
mativa comune che partisse da
quest’esperienza ha coinvolto anche
noi colleghi del CdC, tanto che ab-
biamo cercato di trovare dei contenu-
ti o degli strumenti didattici che ci
permettessero di collegarci a questo
primo percorso. Non è stato possibile
o fattibile per tutti, ma per alcuni
l’idea è arrivata, con l’obiettivo co-
mune di creare, alla fine, una Bro-
chure che illustrasse e raccontasse la
nostra esperienza. Nell’attesa che
l’opuscolo sia pronto, però, non ab-
biamo resistito al desiderio di rac-
contarvela per primi.
Per Tecnica Turistica l’esperienza è
stata laboriosa ma interessan-
te…nonché avventurosa.
...“Profe ma cosa dobbiamo cerca-
re?”…. “Quali sono le domande?..”
profe va bene se le mando la
mail?”…. “Profe, se le do la chiavet-
ta?”. Dopo un susseguirsi di scambi,
correzioni e reinvii, ecco finalmente
la raccolta finale di tutti questi “frut-
ti”, dimenticati dal tempo e rivalutati
nel loro fascino antico e nelle loro
sconosciute proprietà, anche terapeu-
tiche! Aggiungiamo i lavori di grup-
po sull’agriturismo, quello sulle leggi
relative ai parchi (svolto con la pro-
fessoressa Cucciniello), un articolo
in francese (con la prof.ssa Dragone),
uno in inglese (con il prof. Galimber-
ti) e il lavoro di geografia. E ora…
si può passare all’assemblaggio! La
meta sembrava lontana, ma ce
l’abbiamo fatta.
Non è stato un viaggio organizzato in
agenzia, ma un percorso costruito
passo per passo, tra soste, curve,
cammini impervi e discese, un tour
tra “antiche rovine botaniche” risco-
perte e piccole risorse naturali da ri-
valutare. Nessuna città d’arte, nessun
antico monumento, ma solo una pas-
seggiata naturalistica, reale e virtua-
le, che forse anche un semplice turi-
sta “balneare” apprezzerebbe. Con
un pizzico di presunzione, ma senza
voler proporre la solita “educazione
alimentare”, gli alunni della II OT ci
hanno voluto semplicemente inse-
gnare che i nostri nonni conoscevano
e apprezzavano frutti, che oggi, per
motivi economici o scarsa conve-
nienza, si coltivano solo in zone rare
e nascoste, o si rilanciano sul merca-
to a prezzi da capogiro. Anche la
frutta segue la moda e un attento
operatore turistico deve accorgerse-
ne…
Anna Paola Battenti
La pera cotogna Frutti non dimenticati.... in pasticceria.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Monet…izziamo cultura!!!
Torino, 15 Dicembre 2015
Le classi 4^ A RIM e 5^ A
RIM effettuano, in data 15 Di-
cembre 2015, una visita
d’istruzione alla città di Tori-
no…oltre le abitudini.
Torino città dai molti salotti
all’aperto, dai molteplici pa-
lazzi sontuosi; Torino città
delle gratificazioni sensuali,
del fiume Po, del Parco del
Valentino e della sua evoca-
zione in musica.
No! Non sono questi i contras-
segni della nostra visita… Noi
andiamo oltre le abitudini, di-
ritti alle nostre mete: la GAM,
sede della mostra temporanea
di MONET, il padre
dell’IMPRESSIONISMO ed il
MUSEO DIFFUSO della Re-
sistenza, della Deportazione,
della Guerra, dei Diritti e della
Libertà. Trepida attesa
all’ingresso alla GAM, come
da copione; benevolo afflusso
dei nostri studenti, alle sale
dell’esposizione.
All’interno, incontriamo di-
versi visitatori, raccolti in pic-
coli ed in grandi gruppi. Scia-
mano lungo le sale, si soffer-
mano, carichi di aspettative o
inclini ad intrinseche confer-
me, davanti alle opere di
MONET.
Scrutano le pitture, le interpre-
tano secondo loro categorie, le
scartano con sorprendente abi-
lità (come alcuni fra di noi)
allorquando non vogliono tro-
vare alcun nesso interattivo
con esse.
Indugiano, invece, quando av-
vertono delle sinestesie e si
compiacciono (come alcuni fra
di noi) ed esprimono un sono-
ro e convinto “Mi piace”. Io,
operatore didattico, prestato
per la visita, confesso di aver
condotto con due colleghi, ol-
tre le abitudini, coadiuvato,
nella 2^ parte da un Formatore
didattico messo a disposizione
dal Museo Diffuso della Città.
Di fatto, percorriamo, per 1 h
30, il Museo Diffuso della Re-
sistenza, della Deportazione,
della Guerra, dei Diritti e della
Libertà.
Puntiamo lo sguardo su alcuni
palazzi dalle facciate asimme-
triche che ospitavano determi-
nate persone, su cancelli ano-
mali che, ad ora prefissata,
rinchiudevano, determinate
persone nelle loro dimore.
Ci trasferiamo alla Sinagoga
che il Formatore didattico ci
descrive dal piazzale, presidia-
to da forza armata.
Alla Stazione di Porta Nuova,
concludiamo il nostro percorso
a piedi, ma non per prendere il
mezzo per il ritorno, bensì per
conoscere il binario da cui par-
tiva il treno della Deportazione
carico di indesiderate persone.
Sul piazzale antistante I.S.S.
Rubini siamo ritornati edifica-
ti, arricchiti interiormente dal-
la visita…oltre le abitudini?
Confesso che i semi sono stati
gettati, copiosamente… Con-
fesso che quei semi germoglie-
ranno. Prof. Danilo Selini
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
CHESTER! dalla prima pagina
Gli allievi sono stati ospitati dalle famiglie e hanno seguito le lezioni
presso la “Conlan School”, dove a fine corso è stato consegnato un certi-
ficato di frequenza. Il soggiorno ha previsto escursioni nei dintorni :
Shrewsbury (il paese natale di Charles Darwin); la visita per un’intera
giornata a Liverpool con la sua cattedrale, il Maritime Museum e il Ca-
vern Club; la visita del MOSI (Museum of Science and Industry) a Man-
chester; una breve visita al Manchester United stadium. Gli studenti han-
no partecipato ad una lezione universitaria (economia aziendale) presso la
Glyndŵr University, Wrexham (Galles). Hanno, inoltre, partecipato ad
una “treasure hunt” per le vie di Chester e assistito alla Chester Christmas
parade e i 12 Days of Christmas.
Gli studenti hanno apprezzato e ritenuto l’esperienza molto positiva in
tutti i suoi aspetti. L’unica lamentela è stata la durata poiché desideravano
restare un’altra settimana. Sia gli insegnanti che le famiglie locali si sono
complimentati per il comportamento corretto e responsabile degli studen-
ti.
A Chester c’eravamo
anche noi …
Noi della 3ªA C.A.T. , insieme ad alcuni
alunni della 4ªA R.I.M. e 4ªB C.A.T. ,
siamo andati a Chester, Inghilterra, per
una vacanza-studio. Siamo partiti il 6
Dicembre dall’ aeroporto di Orio al Se-
rio e siamo atterrati a Manchester do-
po un’ora e mezza di volo. Da lì un’altra
mezzora di autobus per arrivare a Che-
ster dove le famiglie ci hanno accolti.
Per una settimana la mattina andava-
mo a scuola per circa tre ore mentre
nel pomeriggio svolgevamo attività do-
ve dovevamo parlare inglese. In giro
eravamo indipendenti: prendevamo
l’autobus per venire a scuola, per tor-
nare a casa e andavamo per le strade di
Chester per conto nostro. Abbiamo fat-
to anche due gite in due grandi città:
Manchester e Liverpool.
Sono stati cinque giorni molto belli sia
per imparare meglio l’inglese, sia per
essere più autonomi e per socializzare
anche con i ragazzi delle altre classi.
Purtroppo la vacanza-studio se n’è an-
data subito e il 12 Dicembre siamo do-
vuti tornare in Italia. Però è stata una
bella esperienza per tutti sotto ogni
punto di vista, speriamo di rifarla anche
l’anno prossimo!
A Liverpool con John Lennon
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
La scienza e la tecnologia, la teoria e la sperimen-
tazione, insieme secondo il genio di Leonardo da
Vinci, racchiuso in modelli di macchine. dalla prima pagina
Meccanismi riprodotti usando soprattutto materiale di riciclo, osservando i disegni di Leonardo nei
Codici Hammer, Atlantico e di Madrid.
I modelli sono visibili nello storico laboratorio di meccanica e macchine utensili dell’Istituto Rubini, in via
Belvedere, fino al termine dell’anno scolastico. Si può visitare tutte le mattine dal martedì al sabato. Per visi-
te guidate è gradita la prenotazione (da effettuarsi presso la segreteria della scuola). L'ingresso è gratuito.
Vale la pena una capatina.
Adesso vi vogliamo descrivere alcune realizzazioni ricavate dai progetti di Leonardo da Vinci, e pre-
cisamente:
IL PONTE “SALVATICO”
Il ponte rientra nel vasto repertorio delle macchine da guer-
ra progettate da Leonardo.
Questo ponte è chiamato “salvatico” perché è utile per il
salvataggio.
Ha una costruzione molto semplice e utilizza soluzioni tec-
niche molto geniali. Poteva essere costruito in tempi bre-
vissimi e distrutto subito dopo l’impiego in modo da impe-
dire al nemico di trarne vantaggio.
I tronchi sono incastrati fra loro secondo una schema sem-
plice ed efficace.
Inoltre questo ponte non richiede accessori metallici o cor-
de la asportazione di uno solo degli elementi che lo com-
pongono ne pregiudica completamente la stabilità.
IL PARADOSSO MECCANICO
Il nostro “modellino” si compone di una base in legno
sulla quale sono fissate due parallelepipedi divergenti
il cui lato superiore, a partire da un punto più in bas-
so, sale in modo da costituire una sorta di binario in
salita.
Il componente più importante del nostro esperimento,
o elemento mobile, è costituito da due coni in mate-
riale plastico uniti per la base. Attraverso i vertici pas-
sa un asse che fuoriesce di quanto basta per potersi
appoggiare sulle guide.
Adesso appoggiamo il nostro bicono sul punto di par-
tenza.
Con sorpresa vediamo che comincia a ruotare intorno
al proprio asse ed a percorrere il binario in salita fino
ad arrivare al punto di arresto.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
ALTRI MODELLI ESPOSTI
Vi attendiamo numerosi per visionarne altri modelli e poter sperimentare, toccare, costruire insieme.
Prof. Luciano Lanzeni
CENNI SUL GENIO “LEONARDO DA VINCI”
Leonardo di Piero da Vinci, di cui vediamo a destra il famoso
autoritratto, figlio illegittimo del benestante Piero e della con-
tadina Caterina, crebbe a Firenze.
Fu apprendista presso la bottega di Andrea Verrocchio e,
successivamente, lavorò come pittore indipendente.
Dal 1482 al 1499 fu capo bottega a Milano al servizio del du-
ca Ludovico Sforza. Successivamente si trasferì a Mantova e
a Venezia per tornare a Firenze nel 1500.
Qui fu al servizio di Cesare Borgia, figlio di Papa Alessandro
VI, come ingegnere e architetto militare.
Tornò a Milano nel 1506 e, dal 1513 al 1516, visse a Roma
dove già operavano artisti come Raffaello e Michelangelo.
Nel 1516 si trasferì in Francia al servizio di Francesco I e si
stabilì vicino ad Amboise.
Morì nel 1519 e venne sepolto nella cappella di Saint-Hubert
nel castello di Amboise.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Galileo
Galilei
ualcuno ha detto che Scienza e Fede
sono inconciliabili, era nel Medioevo.
Poi c’è Galileo. Di Martina Giavarini, 4ªS
alileo Galilei dice che le interpretazioni
della Bibbia si limitano al significato let-
terale del testo; i contrasti tra la Bibbia e
le teorie scientifiche sono solo apparenti, dovuti
ad un'interpretazione sbagliata del Testo sacro. Se
la Bibbia e la scienza non sono d'accordo su un
determinato tema, significa che o la scienza su
quel punto sta sbagliando oppure si sta
interpretando la Bibbia nella manie-
ra sbagliata. Secondo Galilei è
sbagliato interpretare alla let-
tera la Bibbia, perché i Libri
sacri sono stati scritti in
maniera che la gente
dell'epoca, poco istruita,
potesse comprenderli.
Galilei dice ancora che
il fine della Bibbia era
solo spirituale e morale;
la Bibbia indica agli
uomini la via della sal-
vezza eterna e non è un
libro scientifico.
Nel testo della lettera inviata a
Benedetto Castelli, Galilei de-
scrive le sue teorie sul rapporto tra
scienza e fede; alla fine afferma l'auto-
nomia della scienza, dicendo che questo può
dare beneficio anche alla fede. Nella lettera emer-
ge che, per Galilei, la Bibbia e la natura sono en-
trambe fonti di conoscenza importanti e attendibi-
li, in quanto derivano da Dio: la Bibbia spiega le
verità che riguardano la salvezza dell'anima; la
scienza, invece, le leggi degli eventi naturali. Gli
uomini non devono confondere i due ambiti e non
devono pensare di trovare nella Bibbia le spiega-
zioni dei fenomeni fisici. La Bibbia non è un trat-
tato scientifico, non è stata scritta con uno scopo
religioso, quello di guidare gli uomini alla salvez-
za eterna.
Il mio pensiero, in accordo
con Galilei, è che la
Bibbia ci insegna
"come si fa ad an-
dare in cielo" e
non "come è
fatto il cielo".
Riguardo alla
religione ed
alla fede, cre-
do che dopo la
morte ci sia
Dio ed il para-
diso; penso che
risorgeremo in
un altro luogo,
nell'aldilà. Riguardo
alle questioni delicate,
come ad esempio l'aborto,
ritengo che sia innaturale, co-
me uccidere una persona a cui vo-
gliamo bene. Infine, è immorale chi abortisce per-
ché sa che gli nascerà un figlio disabile; secondo
il mio cuore, sarebbe più utile e più giusto accu-
dirlo fin dalla nascita per farlo vivere il meglio
possibile.
Q G
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Il rapporto tra scienza e fede
Frasi estratte dai testi di 4S sulla dicotomia
tra la Morale e la Scienza.
Al giorno d’oggi, il dibattito tra scienza e fede riguarda tematiche più delicate che si rifanno alla vita umana,
alla bioetica; un esempio ne è l’eutanasia, la morte dolce. È importante porsi all’origine del problema po-
nendosi il quesito seguente: le macchine che tengono in vita un soggetto in stato vegetativo sono frutto
dell’invenzione dell’uomo per combattere la morte e sentirsi superiori a Dio oppure dell’intelligenza, dono di
Dio stesso, per innalzare il dono della vita?
Anche parlando laicamente ogni vita ha ragione di esistere e nessun uomo o macchina può sceglierne la du-
rata.
Occorre quindi differenziare eticamente il concetto di procurare la morte e quindi negare la vita da quello di
permettere la morte stessa, l’essere contrari all’accanimento terapeutico, per accettare il normale compi-
mento di essa.
Non è tanto importante prendere posizione tra scienza e fede, ma tra vita e morte, sempre nel rispetto della
dignità dell’esistenza. (Lisa Cucchi)
La scienza si basa sulle
osservazioni e sugli espe-
rimenti da cui si deduco-
no le leggi generali. La re-
ligione è un atto di fede.
Gli scienziati non preten-
dono di dimostrare scien-
tificamente se ci sia Dio o
no, che ci sia il paradiso o
l’inferno. Sono due ambiti
diversi: uno è razionale e
uno di fede.
(Genai Toure, parafrasando Galileo Galilei)
Io la penso come il professor
Zichichi perché, anche se i due
campi del sapere sono diffe-
renti e hanno avuto molti con-
trasti, secondo me possono
combaciare.
(Krizia Fratus)
Il tema del rapporto tra scienza
e fede si è sempre manifestato
in termini accesi. Questo scon-
tro rappresenta uno sviluppo
critico perché coinvolge que-
stioni delicate di storia della
scienza e pensieri teologici.
(Veronica Natali)
La Bibbia afferma che
il mondo è stato crea-
to da Dio come pro-
viene da Dio la vita
dell’essere umano.
(Luana Martini)
Dall’ultimo secolo fino ai nostri
giorni si è diffusa la convinzio-
ne che la fede possa essere so-
stituita dalle conoscenze scien-
tifiche. A tal proposito, invece,
credo che la legge morale sia
fondamentale anche per porre
dei limiti alla scienza che si sta
evolvendo sempre di più. Per
esempio penso che, in un
mondo così avanzato come il
nostro, l’aborto dovrebbe es-
sere praticato solo in caso di
salute compromessa per la
madre e per il bambino, o in
caso di stupro; ma non perché
si ha avuto un rapporto non
protetto o perché il bambino è
un maschio e non una femmi-
na, come avviene ancora in al-
cuni paesi non sviluppati del
mondo. Inoltre, in Italia,
l’eutanasia o buona morte non
è approvata, né legalmente, né
in ambito religioso perché, per
la Chiesa, solo Dio può donare
o togliere la vita. Per questo
motivo, questa pratica è consi-
derata un omicidio a tutti gli
effetti, ma non è così in tutti i
Paesi del mondo.
(Nicole Rizzi)
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Il giorno venerdì 5 febbraio la nostra classe, che sta seguendo il progetto orto, cioè
la 1ªA CAT è andata a vedere i risultati del loro lavoro svolto nel 1° quadrimestre.
Abbiamo subito notato dei germogli nella parte dell’aglio bianco e rosso, quindi
verso la fine dell’anno si potrà ammirare tutto il lavoro che abbiamo realizzato.
Il prof. Figlioli ha annunciato alla classe che molto probabilmente, nella parte dove
attualmente si trova l’orto, il comune costruirà un marciapiede o una strada e si
dovrà spostare l’orto una decina di metri più indietro rispetto a dove si trova ades-
so.
Si ringrazia la nostra preside e la segreteria per la sollecitudine nel procurare il
materiale acquistato.
COME VA L’ORTO?
Piccole piante crescono
Dalla Palestra
E’ stato presentato un progetto, per incentivare la pratica sportiva, riguardante i tornei d’ Istituto di Calcio a 5 e Palla-
volo riservato agli studenti del biennio che saranno guidati dai docenti Pisani e Ferri.
La dirigente scolastica ha accolto favorevolmente la proposta condividendo gli obiettivi educativi e formativi del pro-
getto: Pratica sportiva; Conoscenza della tecnica e dei regolamenti degli sport praticati; Confronto in ambito di gioco
fra pari; Saper mettere in atto le proprie capacità motorie; Socializzazione e Fair-play.
Al torneo di Pallavolo si sono iscritte le classi: 1^-2^ S SSS e 1^-2^ OT, mentre al torneo di Calcio a 5 si sono iscritte
le classi: 1^ Xm; 2^Xm; 1^ Cat; 2^ Cat.
Le partite si disputeranno nella palestra della scuola nelle giornate del giovedì dalle ore 13.30 alle ore 15.30, i tornei
inizieranno il 10 marzo e si prolungheranno fino al mese di maggio con le semifinali e le finali.
La direzione degli incontri sarà effettuata dai docenti: Pisani e Ferri che in ogni incontro ricorderanno a tutti i parteci-
panti lo spirito dell’iniziativa e cioè confronto all’insegna di un autentico fair-play. (Prof. Pisani)
Mattia, della 1ª A CAT, controlla la crescita delle piantine.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Un libro? Cibo per la mente Con questa citazione abbiamo
iniziato, già dalla prima, cioè
l’anno scorso a parlare di let-
tura.
La nostra profe ci ha proposto
di tutto di più ma il fatto è che
noi della nostra generazione
leggiamo poco.
Si può dire che nei vari discor-
si che abbiamo considerato è
emerso che l’unico romanzo
che tutti abbiamo letto, anche
se in modo alternativo, sono “I
promessi sposi” di Alessandro
Manzoni (eh eh eh la nostra
profe è mitica, le inventa tutte
pur di coinvolgerci e invo-
gliarci alla lettura).
A parte qualche ragazza nes-
suno di noi legge se non cose
per la scuola e anche quelle
malvolentieri.
Tornando alla frase iniziale, se
uno mangia la tendenza è
quella di scegliere cibi che gli
piacciono, da consumare
quando preferisce e veramente
ha fame e soprattutto in com-
pagnia delle persone giuste.
Lo stesso vale per la lettura:
leggiamo quello che ci piace:
fumetti, giornali, manga e-
book senza fatica, il resto con
molta fatica.
Uno dei cartelloni realizzati dalla 2ª B AFM…., ma qualcosa non va…. Trovate l’errore!
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Per riassumere, sintetizzare
(va bene profe?) tutti i discorsi
e le discussioni affrontate ab-
biamo realizzato alcuni cartel-
loni. Gli argomenti sono quelli
più importanti per noi:
- Quali generi preferia-
mo
- Quali sono i nostri li-
bri preferiti (perché
alcuni li abbiamo letti)
- Quindi quali libri vi
consigliamo e quali no
- Perché ci piace legge-
re e perché non ci pia-
ce leggere
Mentre preparavamo i cartel-
loni nel passaggio dalla brutta
(progetto iniziale…siamo gen-
te seria!!!) alla copia in bella
un gruppo ha sbagliato un
termine, capita! Abbiamo de-
ciso di lasciare l’errore e lan-
ciare una sfida: lo trovate? E
se lo avete trovato sapete dire
quale termine si deve mettere?
Attenzione perché sono ben 3
le possibilità, si cambia una
lettera…abbiamo già detto
troppo.
Mentre lavoravamo abbiamo
scoperto che fra i nostri com-
pagni stranieri soli i due ra-
gazzi di nazionalità cinese pre-
feriscono leggere nella loro
lingua, gli altri in italiano, an-
che chi conosce i caratteri di-
versi tipo arabo o cirillico
(paesi dell’est europeo).
E poi un fatto divertente: un
nostro compagno, Gabriele,
per non fare nomi, già lo scor-
so anno aveva confessato alla
profe di non avere MAI letto
un libro! Lei ha fatto di tutto
per convincerlo e un po’di
Promessi Sposi e qualcosa
sull’antologia ha letto, ma non
molto. Quest’anno però Ga-
briele è proprio caduto nella
trappola! Parlando parlando la
profe gli ha proposto di legge-
re un libro “due pagine alla
volta”. La cosa funziona così:
ogni volta che abbiamo lezio-
ne la profe porta a Gabriele
due pagine di un libro, lui sa
solo che è un romanzo
d’avventura, e legge. Solo che
all’inizio lo ha tenuto molto
“sulle spine”, fingeva di non
ricordarsi di portare le pagine,
Gabriele ha insistito molto.
Quando ha dimostrato di vole-
re davvero iniziare a leggere
ha portato fotocopie. Gabriele
ha tentato di imbrogliare, co-
me era abituato alle medie,
cioè cercare su internet la tra-
ma e il titolo, per ora senza
successo.
L’esperimento funziona, ogni
giorno è sempre più curioso e
chiede i suoi fogli, la profe li
ha sempre nella cartelletta ma
finge di scordarsi e lui chiede,
chiede…
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Il MANTRA di questo articolo è
PER ESSERE FELICI BISOGNA…
… SFRUTTARE AL MEGLIO IL NOSTRO TEMPO (Clarissa Giuliani 4S) Io sono una persona felice? Non tutti siamo in grado di rispondere al quesito, perché non prestiamo atten-
zione a ciò che abbiamo. Prima di provare a rispondere, occorre soffermarsi sul desiderio che si prova. Se-
condo numerosi esperti di Psicologia, la felicità è uno stato d’animo che ha origine dalla soddisfazione dei
propri bisogni e desideri. Questa disciplina dice anche che la felicità è nella soluzione ai propri problemi, è
la consapevolezza di appartenere a qualcuno. Nella piramide dei desideri di Maslow, famoso studioso, al
terzo gradino troviamo amicizie, affetti familiari e intimità sessuale: essere amati completa la nostra esi-
stenza.
Alla luce di queste riflessioni, penso che la vera felicità sia quella che si prova solo in età avanzata; nel mo-
mento in cui sbirciamo nel passato e ripercorriamo con la mente tutte le sfide che la vita ci ha posto, tutte
le sofferenze e le delusioni, valutando quanto queste ci hanno fatto crescere, ma anche quanto ci hanno
cambiato la vita, ci rendiamo conto di aver sfruttato al meglio il tempo e allora possiamo considerarci per-
sone felici.
Piramide dei bisogni di Maslow Teoria delle motivazioni di Maslow
MANTRA: "veicolo o strumento
del pensiero o del pensare", ovvero
una "espressione" e formula sacra.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
… CERCARE DENTRO DI NOI (Lendita Kranisqi 4S)
FELICITA’, REALTA’ o ILLUSIONE? Nessuno di noi sa cosa sia realmente la felicità, la cerchiamo ovunque du-
rante la vita, soprattutto durante l’adolescenza. Spesso ci convinciamo che si trovi nella persona che amia-
mo. Secondo me è sbagliato “racchiudere” la felicità in un altro individuo; l’unica persona che ha titolo per
custodire la nostra gioia siamo noi stessi, che ci conosciamo e sappiamo cosa vogliamo realmente.
Credo sia impossibile essere costantemente felici perché la vita ci mette davanti tanti ostacoli che ci po-
trebbero portarci alla crisi, piuttosto che al nostro bene. Per questo non dobbiamo mai smettere di cercare
ciò che può renderci felici, che può celarsi dentro di noi. Perché ciò sia possibile, bisogna avere stima e fidu-
cia in noi stessi, piuttosto che negli altri.
…NON DESIDERARE (Desirè Bassani 4S) Il momento della felicità si raggiunge quando ci troviamo in uno stato di benessere psico-fisico assoluto.
Come si arrivi a questo non è ben chiaro. Quando non desideriamo più nulla di quello che possediamo, sia-
mo consapevoli che il nostro bisogno si è estinto e non ci resta che far durare il nostro stato di felicità più a
lungo possibile. Per fare ciò bisogna tenere “aumentato” il grado di felicità - qui sta il segreto!- sulla base di
cambiamenti emozionali che ci caratterizzano, ponendoci degli obiettivi che siano alla nostra portata e
raggiungendoli uno dopo l’altro, fino ad arrivare ad una realizzazione personale, per non lasciare che la no-
stra vita diventi una monotona routine senza via d’uscita.
Il prototipo della persona felice? Chi ha una bella famiglia, chi ha successo economico e sociale ma anche il
peggiore della società, il delinquente, il drogato o il barbone potrebbe essere felice, il più felice del mondo
se è contento di ciò che fa e se si trova bene nell’ambiente che lo circonda.
…VALORIZZARE CHI TI STA ACCANTO (Rossana Barone 4S) Credo che la felicità stia nelle piccole cose- luogo comune, lo so!- Quali piccole cose? Per esempio
l’emozione che un padre stanco, tornando a casa dal lavoro, trova nella voce di sua figlia che gli dice: “Ciao,
papà!”. La felicità è nel rapporto con le persone care, nella fiducia negli altri, nell’amore e nell’amare. Molti
filosofi e sociologi nei loro libri scrivono di felicità e suggeriscono teorie e percorsi, versano fiumi di inchio-
stro per arrivare alla conclusione che ciascuno troverà la propria strada per la felicità.
Secondo l’economista Zamagni l’avaro è l’emblema dell’infelicità ed è infelice perché si priva del rapporto
umano, preso com’è dal mito dell’efficienza. La vita è troppo breve per essere sprecata tra avidità ed ira. Se
facciamo un po’ d’attenzione, ci accorgeremo che la felicità si può trovare accanto a noi, nell’emozione di
chi ci sorride.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
The Human Rights 1948 (Rossana BARONE 4S)
Nella Dichiarazione universale
dei Diritti umani, leggendo il
diritto numero 16 “Matrimo-
nio e famiglia, ho trovato una
frase: “Ogni adulto ha il diritto
di sposarsi e di avere una fa-
miglia se vuole. Uomini e
donne hanno gli stessi diritti
quando sono sposati e quan-
do sono separati”. Allora, vi-
sto che vorrei capire come si
fa, ho pensato di rivolgermi
alle due persone che mi ama-
no più di tutti e che sono spo-
sate da 46 anni, i miei nonni.
Ho domandato loro cosa signi-
fichi il matrimonio e loro si
sono messi a ridere. Sorriden-
do mi hanno risposto: “Sop-
portare e amare”. Sono pie-
namente d’accordo con la loro
risposta.
Successivamente ho chiesto a
mio nonno come avesse capi-
to che sua moglie era la donna
giusta. Lui ha risposto quasi
con le lacrime agli occhi: “Era
bellissima e, quando la guar-
davo, sentivo le formichine
nello stomaco”; poi, senza far-
si sentire dalla nonna, ha ag-
giunto: “Era una piccola prin-
cipessa da far crescere e, an-
che se dopo 46 anni non ci
sopportiamo quasi più, la sera
ci accomodiamo sul divano e
guardiamo insieme la televi-
sione, ricordando ogni tanto i
bei tempi quando eravamo
belli e sani, come te!”. La
nonna ha aggiunto: “Il nostro
matrimonio non è stato rose e
fiori, ma nonostante tutto ab-
biamo cercato un modo con-
corde per entrambi, spesso
rinunciando ad un po’ di orgo-
glio personale”.
Credo che questa coppia sia
per tutti d’esempio perché in-
segna che l’amore, che ci do-
vrebbe essere nel mondo,
passa per il rispetto. Nella
mente di uomini e donne do-
vrebbe esser chiaro che, per
essere rispettati, si deve ri-
spettare.
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Che cos’è?
A. Il progetto di un mulino.
B. Un quadro astratto.
C. La torta del prof. Franchetti
Chi è?
A. Maria Montessori.
B. Enriqueta del “Segreto”.
C. E’ la prof.ssa ...
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PAROLANDO Anno 1 – n. 1 Marzo 2016
Saluti da Silvia e da Ilaria di 4 OT in ASL al BAR
Saluti dalla segreteria...