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GuidoCandelaEconomia,Stato,anarchia

Regole,proprietàeproduzionefradominioelibertà

elèuthera

©2014GuidoCandelaedelèutheraeditrice

immaginedicopertina:KazimirSeverinovichMalevich,Suprematism1916

isbn978-88-98860-68-5primaedizionedigitalemarzo2017ilnostrositoèwww.eleuthera.it

e-mail:[email protected]

Indice

IntroduzionePARTEPRIMA

DallostatodinaturaallanaturadelloStato.Ovvero,l’esistenzadellasoluzione1.LostatodinaturaeilsillogismodiHobbes2.IlruolodelloStatoineconomia3.GenesiedevoluzionedelloStato4.L’ordinespontaneo5.IlDirittonaturale6.Ipotesisull’anarchia:disordineeordine7.IpotesisulloStato:lapoliticaeconomica,ilnuovoStatominimoeloStato«diparte»8.Leistituzioni9.L’anarchiaegliStatiPARTESECONDAL’organizzazioneeleistituzionideisistemieconomico-sociali.Ovvero,l’efficienzael’equità10.L’anarchiaeilpuntodivistadell’economia11.L’individualismoanarchico12.L’anarchianeldisordine13.L’anarchianell’ordine:lavisioneeuropea,iMagazzinisocialielecooperative14.L’anarchianell’ordine:lavisioneamericana,ilvillaggio15.Ilcomunismoeilcomunismoanarchico16.Ilcapitalismoel’impresacapitalistica17.L’anarco-capitalismoel’anarco-sindacalismo18.Sintesicomparativadeisistemieconomico-sociali19.Dall’efficienzaeconomicaalpacifismoanarchico20.L’esperienzastoricaeiltemadelsecondbestPARTETERZALoStatoelasalvaguardiadell’ambientecomune.Ovvero,l’economiael’ecologia21.Ilmodelloel’ottimosociale22.L’anarchiael’ambienteCONCLUSIONI

Lapoliticadell’attenzioneallepersoneBibliografia

Settantaannidifuturoeunpassatodadefinire

RINGRAZIAMENTI

QuestolibrodevemoltoaprecedentilavoriscrittiassiemeaRenatoBalduccieAntonelloEugenioScorcu,perciòcheriguardalapoliticaeconomicaeilruolodelloStato,eaRobertoCelliniperciòcheriguardal’organizzazionedell’anarchia.ImieisinceriringraziamentivannoancheaMassimilianoCastellani,PaoloFigini,MaurizioMussonieancoraaRobertoCellinieAntonelloEugenioScorcu,checonle loroosservazioniecommentimihannoconsentitodimigliorarepiùvolteiltesto.UnringraziamentomoltoparticolarelodevoaGiampietroBertiicuiconsiglimihannopermessoarricchimenti,integrazionieanchevereepropriecorrezionideltesto.Ringrazioancheglianonimirefereedellacasaeditriceelèutheraper leosservazionichemihanno fattopervenire. Inoltre, sonodebitoredi tanti consigli aGraziachemihaseguito,correttoesostenutopassopasso,abraccetto,intuttoillavoro;unringraziamentovaancheaMarcoconcuihopiùvoltediscusso.Infine,nonultimoperimportanza,hospessobeneficiatodellediscussioniconimieistudenti,chemihannocomunicatotroppospessolaloropocaconvinzionedipoterecambiareilmondo:«Nonsiamopiùingradodiimmaginarciunmondodiverso,basatosuaccordisocialichenonrichiedonolacontinuaminacciadipistoleparalizzantievideocameredisorveglianza»(Graeber,2011,p.206).Sonoconvinto,invece,cheallaloroetàsiaindispensabilecrederedipotererealizzarequalcosadidiverso.Tutte le citazioni tratte da pubblicazioni in lingua straniera sonomie traduzioni. Le parti fra parentesi quadra fanno riferimento amie

piccolemodifiche,omissionioppureinserimentidicuihopienaresponsabilità.Allostessomodo,rimangoovviamentel’unicoresponsabiledelleaffermazionicontenuteneltestoedeglierrorieventualmenterimasti.

Introduzione

Non intendo abbandonare la politica, voglio tornare a farla per dire ciò che penso, senza ingessature né vincoli,senza dovermi preoccupare dimaggioranze, governo e alchimie di potere in cui nonmi riconosco. […]È stato ungrandeonore,perilqualeringrazioprimadituttoledonneegliuominichemihannovotata,maproprioper[…]nontradire il mandato ricevuto, vorrei tornare a dire ciò che penso, essere irriverente col potere come lo sono semprestata,senzadovermimordereincontinuazionelalingua.FrancaRame,letteradidimissionidalSenato,15gennaio2008

L’anarchia è materia trattata da molte discipline, fra cui assumono rilievo la filosofia, la storia,l’antropologia,lapolitica, l’ecologiaeildiritto;questicontributinonsolosfiorano,maentranoconricorrenza,avolteprofondamente,negliaspettieconomicidelproblema.I«padri»dell’anarchia,icuiscrittisicollocanoacavallofrailXIXeilXXsecolo,fornisconomoltispuntiteoricieapplicatirivoltiaitemidell’economia,puresequestanonèsemprelaloroprincipalepreoccupazione; inoltre, alcune recenti proposte provengono direttamente da economisti diprofessione. Dagli anni Settanta del XX secolo, numerosi ricercatori nell’ambito della politicaeconomicaedellaPublicChoicehannoanalizzatoilproblemadellaragioneedelruolodelloStato,inun dialogo aperto con i temi dell’anarchia. Ciononostante, l’aspetto economico dell’anarchia èrelativamente meno trattato, pur se affascinante e coinvolgente. Quindi avvicinare il pensieroanarchicoall’economia,partendodai suoi contenuti storici, inquestocasononvuoldire arroccarsinellamemoriadiunpensieropregresso(Berti,2012,pp.242-243),maavvalersidiunpuntodivistarelativamentenuovo:unapprocciocheconsentediidentificarenuovecondizionievincolidiversiperl’identitàsiadellasocietàlibera,efficienteedequa,siadellepersonechelapopolano,siadellasuaorganizzazione produttiva. Infatti, gli economisti accademici spesso non conoscono, se nonsuperficialmente, che cos’è l’anarchia, oppure la confondono «con i più grossolani stereotipi»(«Un’organizzazioneanarchica…?Manonèunacontraddizioneintermini?»,Graeber,2011,p.7).Allora, questo lavoro sviluppa il tema dell’anarchia e dello Stato, con la volontà di affrontarel’argomento prevalentemente dal punto di vista dell’economia, anche se non totalmente, poiché èassai difficile limitare in un solo ambito disciplinare la vastità degli argomenti trattati sia daglianarchicisiadachisièavvicinatoaquestitemi.L’adesionealmetododell’economia,comunque,ciobbliga su due versanti: l’astrazione e la razionalità individuale. Infatti, il riferimento all’homooeconomicus,presuppostotipicodell’analisieconomica,èl’immaginediunindividuochesimuovenell’ambitodirelazionisocialisemplificateallaricercadelsuomassimotornaconto.L’astrazioneciimpegna alla selezione delle ipotesi che possono rendere le «cose più chiare e semplici»,ma poinessuno–né il lettorené il ricercatore–devedimenticareche la realtàèbenpiùcomplessa,edèproprioresapiùcomprensibiledalmodellosemplificato,sele ipotesisonostatebenselezionatedachi ha confezionato il modello. La razionalità ci impegna alla ricerca dei comportamenti egoisticidegli individui,mapoi nessuno – né il lettore né il ricercatore – deve dimenticare che l’altruismonellarealtàpuòcostituireunamotivazionespessoricorrente,edèpropriol’analisidell’egoismoche,sebencondottadalricercatore,consentedipenetrareivantaggieipregidell’altruismo.Ciò detto, può essere opportuno richiamare immediatamente l’attenzione sulle questioni checostituiscono il fulcro di questo lavoro. Sono evidentemente gli aspetti analitici su cui l’economiaspendegranpartedellasuaattenzione.Ineconomia,enunciatounproblema,ilsuostudiosicompletaconlaricercadell’impossibilitàodellapossibilitàdisoluzione,einquestocasodell’individuazionedelle condizioni, se esistono, di ammissibilità. Il primo problema da affrontare è quindi quellodell’esistenzadellasoluzione,nelnostrocasointesacomel’instaurarsidiunordinesocialespontaneo,senzaStato.Anche il secondo temaè tipicodell’economiae, infatti, riguarda l’efficienzae l’equità

dell’organizzazione anarchica e dello Stato. Infine, il terzo tema affrontato è quello di più recentedatazione, la relazione fra sistema economico e ambiente naturale. Poiché ilmetodo e i temi sonoquellispecificidell’economia,èmoltoprobabileche«unlettoreanarchico[trovi]inevitabilmenteinquestepaginemolteaffermazionicheglisembrerannoscandaloseoridicole»(Ellul,2010II,p.28),echemolteperplessitàsorganoanchefrailettori«nonanarchici».Rispettando la sequenza logica e storica dei problemi enunciati, il libro si divide in tre parti. LaParteprimaèquasitotalmentededicataallaquestionechecoinvolgelamaggiorpartedellaletteraturaeconomicasull’anarchiaesulloStato:l’anarchismopresupponeunordinesocialesenzaStato,allorasicercanolecondizionidiesistenzadiquestasoluzione.PartendodallostatodinaturadiHobbes,perconquistareunavitasociale«ordinata»–peroraassumiamoquestotermineinforzadell’intuizione–gliuominidevonopresupporrel’esistenzadiun’autoritàchedettileregoleeneimpongaconlaforzal’applicazione, oppure la presenza di un’autorità qualsiasi è inutile in quanto tutto può nascere daconvenzioniliberamenteassunteevolontariamenterispettatedagliindividuidiunaediognicomunità.Fra questi due estremi (necessità o inutilità) si possono collocare molte soluzioni intermedie. Ildibattitoharaggiuntorisultatidiversi, semprenonconclusivi: infatti, risultanoessenziali idifferentipuntidivista,inuncertosensoleideologieapriori,esonodeterminantileipotesidilavoroassunte.In una parola, si registra una «debolezza» delle conclusioni. Per questo motivo, la Parte primaconcludeproponendounatipologiadell’anarchiaedelloStato.LaPartesecondasviluppaquestatipologia,allaricercadelleprincipaliformeorganizzativesocio-economiche,siadiquelleincuinonsussisteunveroordinelegale,siadiquellepropostenegliscrittidei «padri» dell’anarchia, che come vedremo sostengono istituzioni diverse motivate da visionisocialidifferenti,siadiquellesegnatedalleprincipalirealizzazionistorichedelloStato,inparticolareil comunismo e il capitalismo (sullo stesso problema, ma trattato seguendo una comparazioneideologicaestorica,sivedaBerti,2012).Inquestaparte,iltemadivienepiùstrettamenteeconomico,inquantodiogniformaorganizzativasistudianolecaratteristichediefficienzaediequità.L’analisièsiaspecifica,perognitipodianarchiaediStato,siacomparativa,conriferimentosempreall’aspettoeconomico dell’organizzazione sociale, cioè la produzione e le istituzioni. Il tema dell’efficienzasegna le conclusioni di questa parte, considerando la razionalità di una ragione che si apre allemotivazionidell’altruismo.LaParte terza è la più breve, poiché tratta di un tema più recente, emerso solo alla fine delXXsecolo,macertononmenoimportante.Untemachei«padri»dell’anarchia,conunasolaeccezione,nonpotevanopercepire,macheoggigiornoècruciale:lasostenibilitàambientale.Sitrattaquindidivederequal è il ruolodelloStatonella conservazionedellaNatura edelle sue risorse, equindidiverificare se la tesi principale dell’anarchia, l’inutilità dello Stato, si conferma anche di fronteall’esigenzadellaconservazioneambientale.Aconclusionedellibrositraggonolefiladellediversiparti,ecisisoffermanelladiscussionedeirisultati raggiunti.Rimanefermochequesteconclusioni,propriopernon tradire ilmododipensaredell’anarchia,siintendononecessariamenteprovvisorie.Poiché i metodi dell’economia possono risultare ostici, e spesso sono accusati di essereartificialmentecomplessieinutilmenteformalizzati,hocercatodiesporreinmodopianoesempliceidiversi argomenti, introducendocondettagliogli strumentidi analisi equindiusando lamatematicasolo quando strettamente necessario (e comunque nel modo più immediato e intuitivo possibile).Certamente,chièpiùavvezzoallelettureeconomichepotràtrovarel’esposizioneprolissa,ma–comedetto – i temi dell’anarchia sono multidisciplinari, e quindi la semplicità è l’aspetto primo dasoddisfarepercoinvolgerestudiosididisciplinediverse.L’esposizioneècondottaspessissimoperesempi,avolteevocatividifattisemplicimaverosimili;ancora facendo riferimento auna semplificazione tipicadell’economia, imodelli fannoquasi totaleriferimento a una comunità di due persone, cionondimeno le nostre conclusioni vanno al di là «del

numerodue,numeromagicodegli economisti» (Buchanan,2006II, p.197). Idueattori coinvoltineinostriesempisono ipersonaggibiblicidiAlefeBet.Questo riferimentoconsentedimarcarecon ipediciAeB lerispettivevariabili.NellibroquindiincontreremoquasisempreAlefeBet,inun filrouge che consente di mantenere i diversi esempi collegati fra di loro. I due personaggi vengonoabbandonati solo quandovi sono altri riferimenti noti in letteratura o quando ilmodello lo imponestrettamente:sono icasidelgiocatoredibasketWiltChamberlain(l’esempioèdiNozick)ediunasocietàdivisafrabanditiecontadini(l’esempioèdiMoselleePolak).Rimane da indicare la strada seguita per semplificare la parte formalizzata delle dimostrazioni. Imodelli sonogeneralmentealgebricienonnumerici,masonosempremodelliaunsoloparametro.Introdurre altri parametri sarebbe stato più elegante, ma inutilmente più complicato, poiché leconclusioni raggiunte sono comunque «robuste». Il valore del parametro può assumere un numeroqualsiasi, quello che preferisce il lettore, purché selezionato all’interno dei vincoli esplicitamenteindicati nei diversi casi, trasformando così le soluzioni algebriche in soluzioni numeriche.Quandoritenuto opportuno alla comprensione migliore del testo, ho suggerito dei valori specifici delparametro.La complicazione analitica maggiore dell’analisi economica consiste nella ricerca dei valori dimassimodiunafunzione.Questaricercarichiedelaconoscenzaelementaredell’analisiinfinitesimale,ma non ne possiamo prescindere, dato che questo è proprio uno degli aspetti fondanti delmetododell’economia:l’homooeconomicusèallaricercadelcomportamentochegliconsentediraggiungereilmassimodelsuoobiettivo(risultato),nelrispettodialcunecondizionilimitative(vincoli).Dovel’analisimatematicaèinessenzialeperlarobustezzadelleconclusioni,lostudiodeiproblemidi massimo è trascurato: ciò è stato possibile per tutta la Parte prima. In tutti gli altri casi, inparticolare in alcune sezioni delle rimanenti due parti, laParte seconda e laParte terza, è statopossibile ottenere funzioni «ricorrenti», la cui soluzione di massimo è richiamata in successive,specifiche e ripetute «finestre». L’indicazione di uguaglianza fra due espressioni indica la loroequivalenza,cheèilrisultatodioperazionielementarinumericheealgebriche.Infine, nel testo si usano spessissimo citazioni e scritti di altri, isolati ed evidenziati per ladimensionedelcarattere.Hofattoquestasceltanonsoloperchélapennadei«padri»dell’anarchiaèspesso«entusiasmante»,ma ancheperché chi si è occupatodell’anarchia e delloStatoha espressopareri,valutazionieconclusionichemeritanodiesserelettedirettamente.Inoltre,ilcostanterichiamoalla letteratura definisce un metodo di lavoro, cui ho pensato di uniformarmi: la più efficace edelegantedimostrazioneèquellacheraggiungerisultatinuoviusandolemiglioriparoledeglialtri.Il testo si limita al richiamo delle posizioni della politica tout court, poiché si trattanoprevalentementegliaspettipositivienormatividell’economiapoliticaedellapoliticaeconomica,maaffrontando questi argomenti sarebbe come «nascondersi dietro un dito», se mi astenessi dalconsideraregliaspettipoliticiimplicitineitemidell’anarchia.Il lettore attento certamente riconoscerà le idee nascoste – a volte non troppo – tra le righe, marimanecomunquedaesplicitarequalèl’apportodelleideepolitichedell’anarchianelXXIsecolo.La proposta di una forma di società anarchica senza Stato viene attualmente presentata da alcunieconomisticomeidoneaper ipaesimenosviluppati,noncomesoluzioneottimamacomesceltapiùsoddisfacenterispettoalleformecheassumono«difatto»igoverniegliStatiinqueipaesi.Per i paesi sviluppati, invece, ritengo irrealistico, inefficiente e impossibile pensare al totaleannullamentodelloStato,siaperilvenirmenodell’oggettorivoluzionario,acausadellivellocuièarrivatoilcoinvolgimentodelloStatonellasocietàenell’economia,siaperilvenirmenodelleclassicherappresentavanoilsoggettorivoluzionario(Berti,2006II).Inquestocaso,allora,sorgespontanealadomanda:qualèlaportatafattualeeattualedell’anarchismo?Ebbene, ritengoche la forzacorrentedell’anarchia sia lo sviluppocostanteeattentodella critica,dell’ironia e finanche dello «sberleffo» (Fo, 2006 e 2013) verso ogni comportamento autoritario,

poichésolocosìsipotràmantenerealtal’attenzionesocialeegettare,inognisocietà,leradiciperunalimitazione del potere dei potenti, della presunzione dei presuntosi, dell’arroganza degli arroganti,delle ruberiedei ladri,dellastupiditàdeglistupidi,dell’ingerenzadegli ignoranti.ÈproprioquestaaffermazionechechiudeilcircuitofraquestaIntroduzioneeleConclusioni.Macosavuoldireinpratica?L’anarchicopermanteneresemprelasuacriticalibera,perusarepienamentelaforzadell’ironiaper«mettereanudo»ilRe,perporre«allaberlina»socialeipoteriinadeguatidelloStato,nondevemaipensarenédiproporsiperilgoverno,nédicercareconsensiperandarealgoverno:Facciamounabuonaelealepolemica;diamoalmondol’esempiodiun’informataelungimirantetolleranza,manonfacciamodinoistessi,

perchésiamoallatestadiunmovimento,icampionidiunanuovaintolleranza(ProudhonaMarx,letteradel17maggio1846).[L’anarchismo di Camillo Berneri] ha una traduzione nella correlazione tra la dimensione politica e la dimensione economica. La

dimensionepoliticaincludeunasortadigiudiziodivalore,ladimensioneeconomicaunasortadigiudiziodifatto:«Sulterrenoeconomicoglianarchicisonopossibilisti […]sul terrenopolitico[…]sonointransigential100%».Ciòsignificache l’anarchismopuòesseredivolta involtamutualista, collettivista, comunista, liberista (e varie combinazioni di queste dottrine),mentre rimane sempre rigido nella negazionedell’autorità.Inaltritermini,sulterrenoeconomicoglianarchicisonorealisti,sulterrenopoliticorimangonoidealisti(Berti,1998,p.874).EsempitrattidaMurrayBookchineJacquesEllulapropositodiecologiaedieco-anarchiapossonochiarificareulteriormentelaquestione:Il recente sfaldamento dei verdi tedeschi […] costituisce la drammatica evidenza del fatto che il potere si vendica corrompendo.Gli

idealistichehannocontribuitoafondarequell’organizzazioneechepensavanodiusareilBundestagsolamentecome«tribuna»perilloromessaggioradicale,hannooggiabbandonatodisgustatiilpartitooppuresonodiventatisquallidiesemplaridiunfulgidocarrierismopolitico(Bookchin,1993a,p.15).Ecco perché in un movimento che può essere molto vicino all’anarchismo, il movimento ecologico, mi sono sempre opposto alla

partecipazioneelettorale.[…]Anziamioavvisoèstatapropriolapartecipazionealleelezionichehafattoperdereagliecologistigranpartedella loro influenza. […] Bisogna allora rinunciare ad agire? […] Credo che l’anarchismo implichi in primo luogo un’obiezione dicoscienzaversotuttociòchecostituisceilfondamentodellanostrasocietàcapitalista(o,quantoaquesto,anchediunasocietàsocialistadegenerata)o imperialista (bianca,giallaonera che sia).Obiezionedi coscienza chenonpuò limitarsi al serviziomilitare,maa tutti gliobblighiecoercizioniimpostidallanostrasocietà(Ellul,2010II,p.38).Affermando che l’anarchico non deve cercare il governo – si noti – non intendo parlare né dipartecipazioneodi rifiutodelvoto,nédiaderireonegare ilparlamentarismo,nédellanecessitàodellainutilitàdiunaguidailluminataperilcambiamento,poichéquestesonoquestionidistrategiasucui l’anarchismo classico e post-classico appare profondamente diviso (Kinna, 2010, cap. IV).Questionichepossonoessereaffrontateconla logicadel«maleminore»(vediBerti,2012,e isuoiesempidi p. 254), chemolto si avvicina alla logicapropriamente economicadella sceltamigliorenell’ambitodiuninsiemelimitatodipossibilità.SecondoBerti,ilvincolodellepossibilitàvuoldirechel’anarchismosiponestrategicamentedopolaliberal-democraziaenoncontrodiessa,perchélaliberal-democrazia,«formapiùavanzatadellamodernità»(Berti,2012,p.356),èilsistemapolitico-socialechedefiniscel’ambitoattualedellepossibilità.Larinunciaalgovernoèperòcoerentecon lanegazionedelloStato,cionondimeno,se l’anarchicodel XXI secolo rimane fermo nella sua convinzione che lo Stato virtualmente non deve esistere,realisticamenteloStatonelXXIsecoloc’è,edècosìradicatocheèimpossibiledistruggerlo.[Un’] azione rivoluzionaria è qualunque azione collettiva che affronti o respinga una qualsiasi forma di dominio e di potere, e […]

ricostituiscanuoverelazionisociali,ancheall’internodellacollettività.L’azionerivoluzionarianonsiproponenecessariamentedirovesciareigoverni.Adesempio,sarebbeunattodipersérivoluzionarioiltentativodicrearedellecomunitàautonomeneiconfrontidelpotere.[…]Elastoriaciinsegnachelacontinuaaccumulazionediattidiquestotipopuòcambiare(quasi)qualsiasisituazione(Graeber,2011,p.47).Sel’anarchiconondeverinunciareallasuaconvinzione,chesirispecchianellacertezzacheloStatononècomunquecosaper lui,alcontemposiconfermaper lui l’impegnoall’eserciziodiunacriticacostante contro qualsiasi forma invadente e autoritaria di potere: «[L’anarchismo è] l’eserciziorivoluzionario della critica» contro il «potere esistente», contro il «potere possibile», contro il«riformarsi del potere» (Berti, 2006II, pp. 8 e 16). E non si pensi alla critica come a un eserciziopuramente passivo, perché è anche attività pratica.Allorché da essa possono nascere per reazioneorganizzazioni di autodeterminazione sociale (Ward, 2010II), che diffondendosi in cento, in millesituazioni possono, se più efficienti, imporsi come valida alternativa alla «leadership gerarchica,

autoritaria, privilegiata e permanente» (Ward, 2010II, p. 48). A fronte del fallimento dellamacropolitica dell’anarchismo, cioè quella fondata solo sull’odio verso lo Stato, Michel OnfrayattribuisceallamicropoliticadellemilleesperienzeilnomediPrincipiodiGulliver,poichéilgiganteGulliverpuòessere«imbrigliato»daipiccolilillipuzianinondalmacrolegacciodiunsolouomo,ma«grazie alla moltiplicazione micro-logica di tanti piccoli legacci» (Onfray, 2013, p. 91). Questoanarchismopraticoparladiunarivoluzionecondottanell’esperienzadi tutti igiorni,aprendospaziautonomicontesialsistemadominante(Newman,2013II).La principale intuizione dell’anarchismo pratico è che la rivoluzione può essere raggiunta con mezzi evolutivi. La strategia, che è

associataascrittoricomeColinWardePaulGoodman,èdisegnataperportarel’anarchismonellavitadituttigiorni(Kinna,2010,p.205).Leesperienzecuisifariferimentopossonoderivaredallatodelconsumo:C’èquindiunfilrougecheunisceilcommercioequoesolidale,ilconsumocritico,lepratichediboicottaggio,leiniziativedirisparmioe

finanza etica, le reti di conoscenza aperte (comequelle dei softwareopensource e le comunitàwiki), i gruppi di acquisto solidale, lebanchedeltempoetanteesperienzechespessoèanchedifficiledefinireemappare(Figini,2008,p.57).E possono derivare anche dal lato della produzione, come il controllo da parte del lavorodell’impresaolesquadredilavoroautogestite:Questi esempi di controllo dei lavoratori sul proprio lavoro sono molto importanti ai fini di un approccio anarchico ai problemi

dell’organizzazioneindustriale.Inparticolareperchénonprevedonoalcunasottomissioneatecnichepaternalistichedidirezioneaziendale,anzidemolisconoconcretamenteilmitocheiquadridirigentiabbianoabilitàspecificaesianoindispensabili.Perchéinoltrecostituisconounelementoinfavoredellasolidarietàenondelladivisionetrailavoratori,qualeèdeterminatadalledifferenzedisalarioediqualifica.Perchéinfine illustrano con dovizia di argomentazioni che è possibile restituire alla fabbrica e ai gruppi di lavoratori la responsabilità dellaformulazionedelledecisioni[…]oltretuttosonoingradodisoddisfarele[esigenze]diproduttività(Ward,2010II,p.145).SesonoconvintocheildirittodicriticaalloStatoeall’autoritàdiungovernononpuòessere,néineffettideveessere,patrimonioculturalesolodell’anarchia,credocomunquechecriticareogniesitoreale di Stato, qualunque forma abbia, per non andaremai al governo sia la prerogativa esclusivadell’anarchico.Taleèlaveraessenzadell’anarchismo:divenireunuomo,sì;unpoliticomai(JohannBlumhardt,cit. inEllul,2010II,p.30;pensoche il

terminepoliticosiadaintenderecomeuomodigoverno).L’obiettivo dell’anarchico è quindi conquistare la pubblica opinione senza voler conquistare ilgoverno.Inquestaconclusione,inquesteazioni,l’anarchismoèun’ideaattuale,credibile,utile,forteecapacedimuoverelasocietàversoilfuturo.

parteprima

DallostatodinaturaallanaturadelloStato.Ovvero,l’esistenzadellasoluzione

1.LostatodinaturaeilsillogismodiHobbes

1.1–LostatodinaturadiHobbes.L’uomoèunanimalesocialechetendeavivereincomunità.Lacomunità, secondo Buchanan (2006II), è costituita da un insieme di persone che si identificano inun’unità collettiva, invece di pensare a se stessi come individui indipendenti e isolati; il grado dicoesionesocialefragli individuièquindil’elementocrucialedellacomunità,anchesevisonovarigradietipidicoesione.Abbiamo,infatti,societàpiùomenocomunitarie,piùomenoindividualisteesocietàuniteperadesioneoperoppressione.La prima forma di vita in comune è quella identificata dallo stato di natura: da questo, quindi,dobbiamoiniziare.Ilriferimentoallostatodinaturapiùdiffusofraglieconomistièquellointrodottonel1651daThomasHobbes:unacondizione«primitiva»incuigliindividuivivonoinunacomunitàsenzagaranziadi sicurezza, senzaun’autoritàche imponga limitiecheattribuiscadiritti,cioèsenzaStato,madotatidiunagranderisorsa,laragione.IlpensierodiHobbespuòesseretrasmessosinteticamentetramiteunsillogismo.Lapremessamaggioreèsullanaturadegliuominichenasconotuttiuguali.LaNATURAhafattogliuominicosìugualinellefacoltàdelcorpoedellamenteche,sebbenesitrovitalvoltaunuomomanifestamente

più forte fisicamente o dimente più pronta di un altro, pure quando si calcola tutto insieme, la differenza tra uomo e uomonon è cosìconsiderevole,cheunuomopossadiconseguenzareclamareperséqualchebeneficiocheunaltrononpossapretendere,tantoquantolui(Hobbes,2012II,p.127).Lapremessaminore(ilmediodelsillogismo)èchetrauominiugualivièinimicizia.[Da] questa uguaglianza di abilità sorge l’uguaglianza nella speranza di conseguire i nostri fini.E perciò, se due uomini desiderano la

stessa cosa, e tuttavia non possono entrambi goderla, diventano nemici, e sulla via del loro fine […] si sforzano di distruggersi o disottomettersil’unl’altro(Hobbes,2012II,p.128).Laconclusioneèchenellostatodinaturafragliuomininonvièpace,masolounaguerradi tutticontrotutti,perlaproprietàeperildominio.[Nellostatodinatura]nonc’èpostoperl’industria,perchéilfruttodiessaèincerto,eperconseguenzanonv’èculturadellaterra,né

navigazione,néusodeiprodottichesipossonoimportarepermare,nécomodiedifici,némacchinepermuoveree trasportarecosecherichiedonomoltaforza,néconoscenzadellafacciadellaterra,nécalcolodeltempo,néarti,nélettere,nésocietà,e,quelcheèpeggioditutto,continuotimoreepericolodimorteviolenta,elavitadell’uomoèsolitaria,misera,sgradevole,brutaleebreve(Hobbes,2012II,pp.130-131).Aquestaguerradiogniuomocontroognialtrouomo,consegue[che]nientepuòessereingiusto.[…]Consegueanche[…]chenonci

sianéproprietànédominio,néunmioeuntuodistinti,macheogniuomoabbiasoloquellochepuòprendersiepertuttoiltempochepuòtenerselo(Hobbes,2012II,p.133).Nello stato di natura, Hobbes individua tre cause di contesa: la competizione (gli uomini siaggrediscono per il guadagno), la diffidenza (gli uomini si aggrediscono per la sicurezza) e lareputazione(gliuominisiaggredisconoperlagloria,lafierezza,l’orgoglioeilvanto).Al finediusciredaquesta indesiderabilecondizione,Hobbes indicaduevie.Laprimaè l’ordinespontaneodettatodallaragione:Laragione[…]suggerisceconvenientiarticolidipacesucuigliuominipossonoesseretrattiadaccordarsi(Hobbes,2012II,p.133).Lasecondaèla«creazione»diun’autoritàesternaagliuominicheliobblighiall’ordine.Gliuomininonhannopiacere[maalcontrariomoltaafflizione]nellostare incompagnia,ovenoncisiaunpotere ingradodi tenere in

soggezionetutti(Hobbes,2012II,p.129).Questaautoritàesternaè identificatadaHobbesnelLeviatano.Se l’uomoèfattodicuore,nerviegiunture,ilLeviatanoèunuomo«artificiale».[IlLeviatano]altrononècheunuomoartificiale,sebbenedistaturaediforzamaggiorediquellonaturale,allacuiprotezioneedifesafu

designato.Inessolasovranitàèun’animaartificialeinquantodàvitaemovimentoall’interocorpo;imagistratieglialtriufficialidellagiudicaturaedell’esecuzionesonolegiuntureartificiali;laricompensaelapunizione[…]sonoinervi, iqualifannolastessacosanelcorponaturale;laprosperitàelaricchezzadituttiimembriparticolarisonolaforza;lasicurezzadelpopoloisuoiaffari; iconsigliericheglisuggerisconotuttelecosecheènecessariocheessoconosca,sonolamemoria; l’equitàeleleggi,unaragioneeunavolontàartificiali; laconcordia,sanità; lasedizione,malattia; laguerracivile,morte.Infine,ipattieleconvenzioni,dacuilepartidiquestocorpopoliticosonostatedapprimafatte,messeinsiemeeunite,rassomiglianoaquelfiat,oaquelfacciamol’uomopronunciatodaDionellacreazione(Hobbes,2012II,pp.5-6).PerHobbes,ilLeviatanoèlapersonalizzazionedelloStato.Anchequestomododiusciredallostatodi natura è in fondodettatodalla ragione, poiché l’autorità attribuita alLeviatano è il fruttodi unadelegavolontariadelpoterediogniuomo.Ioautorizzoecedo ilmiodirittodigovernaremestessoaquest’uomooaquestaassembleadiuomini,aquestacondizione,che tugli

ceda il tuodiritto, e autorizzi tutte le sueazioni inmaniera simile.Fattociò, lamoltitudinecosìunita inunapersonavienechiamataunoStato,inlatinocivitas.QuestaèlagenerazionediquelgrandeLeviatanoopiuttosto–perparlareconpiùriverenza–diquelDiomortale,alqualenoidobbiamo,sottoilDioimmortale,lanostrapaceelanostradifesa(Hobbes,2012II,p.167).L’ordine spontaneo o lo Stato sono le due soluzioni: in questa differenza sta tutta la questione.EntrambelesoluzionidellaragioneadombratedaHobbesmeritanolanostraattenzione,matrattiamodapprima lo Stato, quella da lui preferita, per cercare più avanti le motivazioni e la possibilitàdell’ordinespontaneo.

2.IlruolodelloStatoineconomia

2.1–LoscambiovolontarioelapresenzadelloStatominimo.PerdiscuteredelloStatoseguendoilmetododell’economiapolitica,consideriamounacomunitàformatadadueindividui,AlefeBet,chepossonoessereancheintesicomerappresentativididuegruppisociali.Neinostriesempi,cheriguardanoloscambiodibenifraAlefeBet–aspettocrucialedell’efficienzadiunacomunità,perchéloscambioèperl’economiailprimoattoproduttivo–valutiamosevisiaunguadagnopossibileconloscambioperAlefoperBet,esevisiaancheunvantaggio«sociale»perAlefeperBet.[L’]economiadivienesemprepiùuna«scienzadelcontratto»piuttostocheuna«scienzadellascelta»[…].Ilprincipiounificantediviene

ilguadagnoderivantedalloscambio,nonlamassimizzazione[delrisultato].Questiprincipisifondono,naturalmente,allivellodelcalcolodellasceltaindividuale,maessidivengonomoltodiversi,quandol’attenzionesispostasull’interazionesocialechechiamiamo«economia»(Buchanan,2006II,p.193).Tratteremo,quindi,dell’autoritàdelloStatoinunacomunitàfacendoricorsoalleapprossimazioniesemplificazioninecessarieperlacostruzionediunmodelloeconomico(Balducci,CandelaeScorcu,2001).Partiamo dall’ipotesi più semplice possibile: l’agricoltore Alef e l’allevatore Bet sono dotati dirisorseottenutedirettamenteconlapropriaattivitàdiproduzioneeraccolta.Suquesterisorse,quindi,hanno un titolo «valido» di proprietà, perché ottenute direttamente con il loro lavoro. Essendo,tuttavia, in comunità hanno anche la possibilità di incontrarsi per scambiare, poiché pur avendo lostessotipodirisorsequestepotrebberononesserenelladimensionerelativapiùdesiderabile.Allora,inquestoincontro,entrambisidomandanosevalelapenadiproporreediaccettareunoscambiodipartedelleproprierisorseconpartediquelledell’altro.Poichéciascunodecidevolontariamente segliconvieneaccettareorifiutarel’offertadell’altro,loscambioavràluogosoloconlasoddisfazionedientrambi.Cidomandiamo,inoltre,seloscambiorichiedachenellacomunitàgoverniunoStatopergarantireidirittidiproprietà,oppuresiasufficienteunautocontrollodellepersone.Immaginiamoquindichenellacomunitàvisianoduerisorse:ilpanepeilburrob.Lepreferenzedeidueagentidefinitesuiduebenisonoespressedalleseguentifunzionichefornisconounamisuradellasoddisfazione individualeU che rispettivamenteAlef eBet traggono dalle diverse combinazioni diconsumo1:perAlefsiaUA=pb,perBetsiaUB=p+ab,dovea èunparametro,cheper inostri

calcoli indichiamo in 0,2. Si tratta ora di dare una dimensione alle loro risorse, possedute comeabbiamodettoatitolovalido(Nozick,2008III).L’attivitàdiraccoltaeproduzionehadotatoAlefdi11unitàdipaneedi7unitàdiburro,eBetdi7unitàdipaneedi8unitàdiburro.Domandiamociquindise,aseguitodell’incontrodeiduesoggetti,inuno spazio fisico che chiamiamomercato, sia possibile – cioè individualmente vantaggioso – unliberoscambioesesiaancheefficiente.Conquestesemplificazioni,sisonointrodottialcunielementiessenzialididiversitàtraAlefeBet:pur essendo uomini uguali, essi hanno diversa attività e diverse attitudini, infatti dal loro lavoroottengono differenti dotazioni. E hanno anche diversi gusti, poiché dal consumo degli stessi beniottengonodifferentisoddisfazioni,misuratedaquellecheineconomiacostituisconolefunzioniUAeUBdiutilitàindividuale.Per proseguire nell’esempio, immaginiamo cheAlef eBet considerino l’opportunità di scambiaresecondo questa regola: una unità di pane con 2 unità di burro, ad esempio perché questo rapportorispecchia,comedirebbeAdamSmith,ilvalorelavorocomandato,cioè il fattocheperprodurre ilpane sia necessario il doppio delle ore di lavoro richieste per produrre il burro. Lo scambio,rispettandoquesta regola, condurrebbe alla seguente dotazione finale: 10unità di pane e 9 unità diburroperAlef;8unitàdipanee6unitàdiburroperBet.Poiché la strategia dello scambio, senza alcuna autorità esterna, è l’esito di un’azione liberadell’individuo, possiamo affrontare il problema ricorrendo a ungioco che rappresenta, tramite unamatrice, gli esiti delle due strategie possibili per ciascuno: «accettare lo scambio» oppure «nonaccettare lo scambio».NellaTavola 1 gli esiti delle possibili strategie sonomisurati in termini diutilitàdelconsumodiogniindividuo,calcolatisecondolerispettivefunzionidiutilità.Naturalmente,poiché lo scambio è volontario, esso sarà impossibile se almenounodei due agenti non accetta laproposta.Seunosolodeiduesimanifestascetticoneiconfrontidelloscambio,questononhaluogo,quindientrambirimangonoconladotazioneinizialeilcuiconsumocomportaunasoddisfazionedi77(=11×7)perAlefedi8,6(=7+0,2×8)perBet;seinveceloscambiosieffettua,ladotazionefinaleraggiuntacomportaunamaggioreutilitàsiaperAlef,cheottiene90(=10×9),siaperBet,cheottiene9,2(=8+0,2×6).QuestivalorisonoriportatineirispettiviincrocidellaTavola1,dovecisonoduenumeri: il primo numero indica l’utilità di Alef e il secondo numero quella di Bet. Naturalmente,poiché si tratta di valori soggettivi, possiamoeffettuare i confronti per la stessapersona,manon alivellointerpersonale.Evidentemente,soloseAlefeBetseguonoentrambilastrategia«accettaloscambio»siconfiguralanascitadiunmercato.Per la soluzione di questo gioco è sufficiente fare riferimento al principio di selezione dellealternative che l’economia politica chiama l’equilibrio della rispostamigliore, in senso debole. Ilragionamentodasviluppareperrisolvereilproblemaèilseguente.ÈevidentecheadAlefconvieneaccettareloscambioseBetaccettaloscambio,poichéun’utilitàdi90èmegliodi77,mentreseBetnonaccetta lo scambioperAlef è indifferente accettareononaccettare lo scambio,perché inognicasootterrà77;quindiadAlefconvienesempreaccettareloscambio.AltrettantopenseràBet.

BetAlef accettaloscambio nonaccettaloscambio

accettaloscambio 90;9,2 77;8,6

nonaccettaloscambio 77;8,6 77;8,6Tavola1.Gliesiti,interminidiutilità,diAlef(primacifra)ediBet(secondacifra)

Loscambioavràdunqueluogosenzalacostrizionedinessunoesenzachesianecessariosupporrel’interventodialcunaautoritàesterna,poichésiaAlefsiaBetstannomeglioscambiando(90èmeglio

di77perAlefe,contemporaneamente,9,2èmegliodi8,6perBet).Equindi,poichéAlefeBetsonopiùsoddisfatti,anchetuttalacollettivitàècomplessivamentepiùsoddisfatta.Tuttavia,affinchéleoffertediAlefediBetsianocredibilieloscambioabbialuogo,potrebbeesserenecessariochel’unodimostriiltitolovalidodiproprietàdiciòchehael’altroabbialagaranziadipotereconservarelaproprietàdiciòcheottienedalloscambio.Ilmercatoquindirichiedecomunqueladefinizioneelatuteladeidirittidiproprietàelagaranziadell’esecuzionedeicontratti,sianoessil’effettodiunordinespontaneoodelpoteredelLeviatano.Concludendo, il mercato realizza solo scambi mutualmente vantaggiosi, è quindi efficiente e nonnecessità di autorità, ma esiste e funziona solo se, in difetto di un ordine spontaneo, si configuraun’autoritàpubblicachestabiliscelastrutturaistituzionaleelegalenellaqualeilmercatoopera:cioèlegaranziedeidirittidiproprietàedelrispettodeicontratti,eovviamentequellodelladifesadellacomunità dalle aggressioni di altri. È questa, in prima istanza, la strutturaminima che deve esseregarantitadalloStato,cheperquestoineconomiasiusadefinire«Statominimo».2.2– Imposte, trasferimenti e lo Stato più esteso.Domandiamoci ora se questa visione di Statominimononimpongascelte tropporestrittiveallacomunità;vediamocioèse il risultatodistributivodell’attodiscambiodellaTabella1èconfinatoinunequilibriochepotrebbenonrispettareuncriteriodistributivodettatodaunmodellodiequità.Inforzadiquestomodello,loStatopotrebbeavocareaséun’altra ragione di intervento, oltre a quelle sopra indicate: aprire la comunità a possibilità diconsumodiverse,tramiteattiridistributividellerisorse,chenellarealtàsonocostituitidaimposteetrasferimenti.Supponiamo che lo Stato, prima dello scambio, quando Alef e Bet entrano nel mercato, prelevi(tramiteun’imposta)unaunitàdipanedaAlefelaattribuiscaaBet(tramiteuntrasferimento),perchésiispiraaunmodellodiequitàchevalutailpanepiùimportanteperlavita,eAlefèrelativamentepiùricco di pane. In questo modo, si modificano le dotazioni iniziali degli individui e si apronoopportunitàdiversediscambio.Entratinelmercato,ladotazionediAlefdiviene10dipanee7diburro,mentreperBetè8dipanee8diburro.Allora,ilvaloredelladotazioneinizialeinterminidiutilitàè70perAlefe9,6perBet:ilprimoèmenoriccoeilsecondomenopoverodipane.Mantenendoinvariatoilrapportodiscambiofrapaneeburro–ilmercatocontinuaadettarelaregoladiscambiareunaunitàdipanecontro2unitàdiburro–siprospettalaseguentedotazionefinale:9unitàdipanee9unitàdiburroperAlef;9unitàdipanee6unitàdiburroperBet. Inuovivaloridiutilità,primaedopoloscambio,sonoriportatinellaTavola2.Proponendo lostessoragionamentodiequilibriodella rispostamigliore, laprimaosservazionedafareèche,conlenuovedotazionisuccessiveall’attoridistributivoforzatodelloStato,loscambioèancoraaccettatovolontariamentedaentrambi,poiché81èmegliodi70perAlef,e10,2èmegliodi9,6perBet.La secondaosservazioneè che senonci fosse stato l’atto ridistributivo impostodalloStatoall’ingressodelmercato,lasoluzione81e10,2nonsisarebberealizzatavolontariamentepoichérispettoa90e9,2dellaTavola1èpeggiorativaperAlef.

BetAlef accettaloscambio nonaccettaloscambio

accettaloscambio 81;10,2 70;9,6

nonaccettaloscambio 70;9,6 70;9,6

Tavola2.Gliesiti,interminidiutilità,diAlef(primacifra)ediBet(secondacifra)

AbbiamovistonellaTavola1cheilsolomercato(illiberoscambio)portaaunasoluzionemiglioresia per Alef sia per Bet, rispetto alla loro dotazione a titolo valido iniziale; tuttavia, se lo StatoesercitalasuaautoritàperridistribuirelerisorseafavorediBet,il«nuovo»mercatoinducesempre

Alefadaccettareloscambioancheallenuovedotazioni(poiché81èmegliodi70),conducendoloaunacondizionediconsumochenonavrebbemaiaccettatosenonvifossestatounattoridistributivo(poiché70èpeggiodi77).LoStato,esercitandounattocostrittivosullerisorsediAlef,haapertolacomunitàaunasoluzionesocialechenonappartenevaaquelleprecedentementepossibili.Ilmercatoèunsistemaefficientedivitasociale,mastrettamentedipendentedalladotazioneinizialedellerisorse.Selacomunitàintendeagireinunambitodisceltapiùvasto,adottandoaltrimodellidiequità,ènecessariointegrareilsistemadimercatoconunsistemadisceltepubbliche,esercitateda un’autorità esterna ad Alef e Bet: imporre cioè una ridistribuzione delle dotazioni iniziali, nelnostroesempioloStatohatassatounindividuoetrasferitoilgettitocosìottenutoaunaltroindividuo.QuestesonolefunzionidiunoStatopiùestesodiquellominimo.Ilmercatorispettaledotazioniinizialidellerisorse,mentreRobinHood(olosceriffodiSherwood)attua trasferimenti che consentono allocazioni diverse. La scelta di tutelare il diritto di proprietà,offrendounatagliaperlasuacattura,èunatipicasceltapoliticadiunoStatochehailruolominimoditutelareilmercato.LasceltadifarediRobinHoodunorganodelLeviatanoèlasceltapoliticadiuno«Statopiùesteso»chesivuoleoccuparedi ridistribuire le risorse.Questa«forzatura»della libertàindividualemotiva–comevedremo–ilrifiutodiNozick(2008III)diconsideraregliattiridistributivinell’ambitodeipoteridelloStatominimo.2.3–Scambiareerubare,lacooperazioneneldilemmadelprigionieroeloStatoperladifesadaibriganti. Per comprenderemeglio le funzioni dello Stato è necessario complicare lo schema delloscambio,supponendoadesempiocheAlefeBetdebbanofronteggiarepiùalternativechepotrebberononconfermareilprecedenterisultatodivolontarietà.PrendendospuntodauncelebresaggiodiBush(1972)edaunmodellodiDixit(2004,par.5.2)checonfermanosostanzialmentelestesseconclusioni,introduciamol’ipotesicheperAlefeBetnonvisiasolamentelapossibilitàdiscambiare,maanchequelledirubareall’altroequindididifendersidall’altro.Allora,confermandoladotazioneinizialeeleutilitàdellaTavola1,supponiamocheilgiocononsiaconcluso:nelmomentoincuigliagentisiincontranoperscambiare,essisipongonoancheilproblemadellaconvenienzaarubareladotazionedellacontroparteeadifendereladotazionepropria.Sitratta,quindi,diconsiderareunastrategiapiùcomplessa,cioèl’alternativafra«scambiareenonrubare»e«scambiareerubare».LaTavola3rappresentaunesempiodiquestonuovogioco;inessa,partendodallarisoluzionedipuroscambiopostanelriquadroinaltoasinistra(90e9,2dellaTavola1),abbiamoindicatolediverseallocazioniperAlefeperBet,conseguentilestrategiereciprochedirubareenonrubare,eilrelativolivellodiutilità.Naturalmente,chirubaaumentalepropriedotazioni,sottraendo,conl’ingannoeconlaforza,metàdelladotazionefinaledell’altro,cheingenuamentenonsi difende: cosicché, se Alef ruba ma Bet non se lo aspetta, Alef (il brigante) si trova con unadotazionefinaledi14dipanee12diburro(cheglifornisconoun’utilitàdi168)eaBet(l’ingenuo)rimangono4unitàdipanee3diburro(cheglifornisconoun’utilitàdi4,6);seBetrubamaAlefnonseloaspetta,oraèBetchesitrovaconunamaggioredotazionefinaledi13dipanee10,5diburro(chegli forniscono un’utilità di 15,1)mentre adAlef rimangono 5 unità di pane e 4,5 di burro (che glifornisconoun’utilitàdi22,5).Maseentrambisiapprestanoarubareesiattendonocheanchel’altrorubi,alloradovrannoimpegnarerisorsedipaneeburroperdifenderelapropriadotazione,macosìfacendosiintroduceuna«perditasecca»nellepossibilitàdiconsumodellacomunità.Perottenere la propria quota in questa distribuzionenaturale, ciascun soggetto trovanecessario investire sforzi (tempoed energia) in

attivitàpredatoriee/odidifesa(Buchanan,1998,p.78).Inassenzadiun’autoritàl’individuopuòsceglierefraimpiegareilsuotemponelprodurreoppurenelprendereconlaforzaibeniprodotti

daglialtri.Nonc’ènullanellanaturaumanacheassicurichetuttiimembridellacomunitàadottinolaprimaalternativa(Bush,1972,p.5).Finoraabbiamodiscussoilproblemainteramentedallatodellaforzaedellaviolenza,maesistonoanchelafrode,l’ingannoeilsotterfugio,

dacuièdifficiledifendersisenoninvestendograndirisorse.Laloroesistenzadistoglieungrandeammontaredienergiedellasocietàdallaproduzione,conilrisultatocheilprodottototalesaràminore(Tullock,2005,p.40).Se Alef e Bet dovranno «investire» risorse nel difendersi sottraendole dal consumo, la loro

possibilitàdiconsumoscendeperentrambia7unitàdipanee5unitàdiburro;quindi larispettivasoddisfazione scende a 35 perAlef e 8 perBet. Si noti che perAlef la difesa è relativamente piùonerosa:egliimpiega3unitàdipanee4diburro,mentreBetottienelostessorisultatoconunaunitàdi pane e una di burro. Si introduce così nel modello un’altra diversità fra gli agenti: Alef èrelativamentepiùaggredibile.TuttiquesticasimotivanoivaloriottenutiapplicandoleusualifunzionidiutilitàdiAlefeBet,chesono riportati negli incroci della Tavola 3, dove come nelle tavole precedenti il primo numerorappresental’utilitàdiAlefeilsecondoquelladiBet.Inquestogiocodiscambiopiùcomplesso,qualèlastrategiarazionaledeidueagenti?Ilgiocopresentaunastrategiadominante. Infatti,ponendocidalpuntodivistadiAlef,seBetnonruba conviene rubare poiché168 èmeglio di 90, seBet ruba conviene ancora rubare, poiché35 èmegliodi22,5.Lastessacosa,mutatismutandis,valeperBet.Alloralastrategiadinonrubareèdalpuntodi vista individuale sempre la peggiore e la soluzionedel gioco è che i due agenti finisconorazionalmenteperrubarsireciprocamentelerisorse,conilsoloesito(tantaaggressivitàètipicadellostatodinaturadiHobbes)diastenersidalconsumodeibeniperdifendersi.

BetAlef scambiaenonruba scambiaeruba

scambiaenonruba 90;9,2 22,5;15,1

scambiaeruba 168;4,6 35;8

Tavola3.Gliesiti,interminidiutilità,diAlef(primacifra)ediBet(secondacifra)

Così facendo, si termina nell’insoddisfacente condizione della soluzione «scambia e ruba» perentrambi.Puressendopreferibile,alivellosociale,lasoluzionedinonrubareperchénoncreadannoalla comunità, essi finiscono per rubare: agendo razionalmente ma egoisticamente, cadononell’alternativa complessivamentemenoattraente.Quella alternativa che èben riassuntadaHobbescomeunacondizionemisera,sgradevoleebrutale.Secondo l’ipotesi del comportamento massimizzante, nella sua versione più rigorosa, ogni parte dello scambio imbroglierà, ruberà e

mentiràtuttelevoltecheilguadagnorelativoèsuperiorealvalorericavabiledallealternativedisponibili(North,2000,p.57).Nelnostroesempio,abbiamoconsideratoilcasodiunoscambioaduestadi:nelprimo,AlefeBetdecidonodiscambiare;nelsecondo,dopoaveredecisodiscambiare,scelgonodirubare.Dixit(2004)consideraanche ilgioco inunsolostadio,percuiAlefeBet,postidi fonteal rischiodi imbrogli,possonoanchedecideredinonscambiareinassoluto.Se,giocandoadadi,igiocatoricredonocheidadi siano truccati, è molto probabile che essi rinuncino a giocare (Milgrom e Roberts, 1994).Considerareanchequestaopportunità,però,nonmodificapernullalanostraconclusione,poichésesievita per timore lo scambio, si perde un’opportunità di efficienza e la comunità rimane misera esgradevole,ancheseperlomenononbrutale.Questogiocomostralapiècederésistancedell’anarchia.Infatti,solol’autoritàdelloStatosembracondurre alla soluzione preferibile. Il movimento dalla cella (35; 8) alla cella (90; 9,2) miglioral’utilità di entrambi i giocatori, ma le strategie individuali ed egoistiche non consentono ilraggiungimentodi talecondizione: inmancanzadiunavolontàcomunedicooperarepernonrubare,l’interventodelLeviatanoènecessarioperarrivareallostatodiefficienza,perabbandonareunoStatohobbesianoversocuilescelteindividuali,egoisticheedecentratepossonocondurre.Per ilmondo in anarchia, un insiemedi regole chedefiniscono i diritti dellaproprietàdevono svilupparsi e applicarsi, poiché inquesto

modosiaumental’utilitàdientrambigliindividui.Inquestosenso,leregolesullaproprietàsonomiglioridell’anarchia,equindidovrebberotendereasvilupparsi(Bush,2005,p.19).Naturalmente,questoèsolounesempioparticolare,malaconclusioneèassaipiùgenerale.Infatti,questa strategia riproduce il notodilemma del prigioniero2, che nel nostro esempio si richiama alcomportamentodiAlefeBet,entrambibriganti,conunasoluzionechesiconcretizzainunosprecodi

risorse(distrutteeimpegnateperunadifesadelleproprietà).LoStato–sidice–potrebbeesserenonsolo necessario ma anche opportuno, se per combattere il brigantaggio impegna meno di quantospendono nel totaleAlef eBet per difendersi. Pur tuttavia, ciò è apparenza poiché le spese per ladifesasonoutiliperchéesistonoibriganti,masostanzialmenteinutilisenonvifosserobriganti.2.4–Illuogodelmercato,ilcoordinamentonellabattagliafraisessi.Lasituazionedescrittadaldilemmadel prigioniero non è l’unica in cui una soluzione efficiente può richiedere l’intervento diun’autorità.Unaltroesempio,anchequestobennotoineconomia,èilgiocochiamatolabattagliafraisessi3.TraAlefeBetvipossonoesseredellepreferenzediscordirispettoallalocalizzazionedelmercato:seincontrarsinelmercatosottocasadiAlef,chestavicinoalbosco,oppurenelmercatosottocasadiBet,chestavicinoalfiume.Tuttavia,essihannounparerecomune:primaditutto,indipendentementedal luogo, è meglio incontrarsi, poiché ai fini della realizzazione dello scambio fallire l’incontrovorrebbedireperdereperentrambiun’opportunità.Chisispostapagailtrasferimentoimpiegandounaunitàdiburro.Allora,Alefpreferisceilmercatodelbosco,conservandolasuadotazionefinaleintegradi10unitàdipanee9unitàdiburro,piuttostocheandarealmercatodelfiumepertornareconunadotazionenettadi10unitàdipaneesolo8unitàdiburro.Betpreferisceilmercatodelfiume,conservandolasuadotazionefinaledi8unitàdipanee6unitàdiburro,piuttostocheandarealmercatodelboscopertornareconunadotazionenettadi8unitàdipaneesolo5diburro.Se,neldubbio,AlefeBetguardanosoloallaloroimmediataedegoisticaconvenienza,èpossibilechevadanoinluoghidiversi,ilprimoalboscoeilsecondoalfiume,manonincontrandosinonpossonorealizzareloscambiochefanascereilmercato,rimanendoconledotazioniiniziali,maperdendoogniopportunitàdimiglioramentonelconsumo.LaTavola4riportagliesitidellesceltecherispecchianoleipotesiappenaformulate.Nelmercatodelbosco,Alefottieneunaumentodi13nell’utilitàdelconsumo(=90–77),nelmercatodelfiumeottiene invece un incremento di 11 di utilità (= 88 – 77), perché paga con una unità di burro iltrasferimento;nelmercatodelfiume,Betottieneunaumentodi0,6diutilità(=9,2–8,6),nelmercatodel bosco ottiene un extra di 0,4 di utilità (= 9,0 – 8,6), perché paga con una unità di burro iltrasferimento.Se le scelte devono essere fatte senza alcuna indicazione a priori, si presentano due soluzionisoddisfacentiperentrambi,purinmisuradiversa(interminitecniciineconomiasidicecheilgiocoammettedueequilibri):andareentrambialbosco;andareentrambialfiume.Mainquestacondizione,ilrischioècheAlefeBetsitrovinoallafineinpostidiversi,finendosenzavolerenellacondizionedinon potere effettuare gli scambi, che entrambi ritengono la situazione peggiore in assoluto. Questogiocoquindinascondeunproblemadicoordinamentofraigiocatori,mentreilgiocodeldilemmadelprigionierorappresentaunproblemadicooperazionefraigiocatori.Inprimaistanza,siarrivaallaconclusionechesipuòevitareconcertezzalasoluzioneindesiderabilesolo se interviene un’autorità esterna ad Alef e Bet che «fissi» una priorità sociale. Il criterio dipriorità èperò indeterminato, poichépuòprivilegiareAlef, attribuendounapriorità alla sua scelta,quindi iduesi incontrerannoentrambinelmercatodelbosco;oppurequellaoppostacheattribuisceinveceaBetlapriorità,percuisiincontrerannoentrambinelmercatodelfiume.Unodeiduegiocatorisaràilpiùfavoritoasecondadellaprioritàscelta,matant’ècheentrambipreferisconoun’indicazionedettatad’autorità,perevitarerischidisituazionipeggiori.

BetAlef mercatodelbosco mercatodelfiume

mercatodelbosco 13;0,4 0;0

mercatodelfiume 0;0 11;0,6

Tavola4.Gliesiti,interminidiutilità,diAlef(primacifra)ediBet(secondacifra)

L’esempio fornisce un’altra ragione dell’intervento dello Stato, oltre alla difesa dai banditi: inassenza di un ordine spontaneo, l’esercizio di un’autorità può essere necessario per risolvere unproblemadicoordinamentodellescelteindividuali.Questa motivazione dell’intervento dello Stato è più generale di quanto possa apparire. Infatti,possiamo immaginare molte altre situazioni «poco importanti» o «molto importanti» in cui ilcoordinamentoèessenziale.Se,nelcorsodiunaconversazione,unacomunicazione telefonicacade,può accadere che, richiamando contemporaneamente, la linea risulti occupata oppure che lacomunicazione non ricominci poiché ciascuno aspetta che sia l’altro a richiamare: sarebbe piùefficiente allora disporre di una semplice regola di coordinamento del tipo «chi ha chiamato perprimo,richiama».Fralesituazionimoltoimportantivièsicuramentequelladel traffico:perevitarestop indesiderabili alla circolazione o pericolosi incidenti sono necessarie delle convenzioni chefissinosiailsensodimarciasialeprecedenze.Trattandosidiconvenzioni,essepossonocambiare:inItaliasicircolaadestraeinGranBretagnaasinistra.2.5–L’autoritàdelloStato:leggi,sanzionieconvenzioni.Sequestesonoleragionidell’interventodelloStato,daquellominimoaquellopiùesteso,dobbiamochiedercicomepossaesercitarelasuaautorità(Stiglitz,1992).Visonoalcunealternative.Primadituttolaforzadiuncomando.Èevidentechel’attoridistributivodello«Statopiùesteso»,trasferire una unità di pane da Alef a Bet (Tavola 2), non può che essere l’esito di un comandopreceduto da una legge e reso esecutivo dall’esercizio di un potere d’imperio valido su un datoterritorio: infatti, Alef, se non ha motivazioni altruistiche, non sarà «contento» del trasferimento edovràquindiessereobbligatoafarlo.Diversa e più complessa è l’azione nei confronti del dilemma del prigioniero. Ad esempio, perrisolvere i problemidellaTavola3, loStatopuò intervenire espletando la sua autorità inmododamodificare ivaloridellamatricecheraccogliegliesiti, tramiteuncomandosostenutodaunalegge,chedichiariillegaleilfurtoeprevedadellesanzioni,deltipo«chirubasaràcompletamentespogliatodella propria dotazione». Se l’autorità ha la capacità di scoprire chi ruba e mantenere fede allaminacciaenunciatadallalegge,lamatricedegliesitidiverràquelladellaTavola5.Inquestatavola,l’esito della risposta migliore è quello di non rubare; lo scambio rimane un atto libero, tuttaviaun’autorità esterna emana leggi e infligge sanzioni inmododa escludereuna strategia razionalemasocialmenteinefficiente:lasanzioneforzailcomportamentocooperativodegliagenti.Esiste, infine,un’altraalternativaperobbligareallacooperazione igiocatori,diversadaquelladipunirel’infrazione:èlapossibilitàdipremiarelacooperazione(Olson,1983).Selaleggeassegnadeibenefici selettivi a coloro che rispettano le leggi, si può raggiungere ugualmente il risultato dimodificareivaloridellamatricedelgioco:invecedidiminuirecondellesanzionigliesitidichiruba,siaccrescono,tramitedeipremi, irisultatidellastrategia«scambiaenonruba».Ètuttaviaevidentecheinquestocaso,purvariandoilsensodell’interventodell’autoritàesterna,l’analisidellaTavola5nonmutanellasostanza:inestremasintesi,lostessorisultatodimodificareivaloridellamatricepuòessereottenutodalloStatosiapunendoi«cattivi»,siapremiandoi«buoni».

BetAlef scambiaenonruba scambiaeruba

scambiaenonruba 90;9,2 22,5;0

scambiaeruba 0;4,6 0;0

Tavola5.Gliesiti,interminidiutilità,diAlef(primacifra)ediBet(secondacifra)

Questiesempidimostranoche,inassenzadiunordinespontaneo,esistonodelleragionipersostenere

che una comunità necessiti dell’intervento dello Stato: solo un’autorità esterna può evitarecomportamentisocialmentedannosi.Questaconclusionedell’economiacoincide,infondo,ancoraconquelladiHobbes,chechiamaincausal’esseresuperiore,ilLeviatano:eglihalaforzadidettarelalegge,diimporrepunizioniperitrasgressoriodiconcederepremipercolorochehannorispettodellalegge.[P]oichéhomo,hominilupus,ilcomportamentodiciascunosiconcretizzeràsemprenell’adozionedellastrategia[«rubare»],cheporterà

alpeggior risultatocollettivo;perevitarloènecessaria lapresenzadiun’autoritàesterna,chepuniscachi tradisce,solo inquestocasoèpossibileraggiungerelaconfigurazionesocialmentemiglioreel’adozionedellastrategia[«nonrubare»]vienesceltadagliagentiperpauradellapunizione(CellinieLambertini,1996II,p.122).Anche nel gioco della battaglia fra i sessi (Tavola 4) un’autorità deve intervenire emanando unordinechefissiunanormadicomportamento,cheinquestocasohailvalorediun’indicazione,unaconsuetudine, in quanto le parti non hanno incentivo a deviare da essa.Allora, anche nei giochi dicoordinamentoloStatodettaunaleggeincui,adesempio,siconcedel’aperturadelmercatopropriovicinoalfiume,manonèrichiestanéalcunasanzionenéalcunpremio,datochegliesitidelgioconondevonoesseremodificati.Tuttavia,poichéloStatohadecisoperilfiumepiuttostocheperilbosco,hafavoritoBetpiuttostocheAlef,compiendounimplicitoattoridistributivo,chelofatransitaredifattodalloStatominimoalloStatopiùesteso.Concludendo, lo Stato è chiamato a imporre scelte pubbliche attraverso le leggi, ma esisteun’importante distinzione fra il gioco di coordinamento e il gioco di cooperazione. In quest’ultimocaso,loStatoètenutoamodificaregliesitidelgiocoedèquindichiamatoaunpoteredipunizionepericomportamentideviantidegliagenti.Ciòènecessarioaffinchéesistalaconvenienzadominantedi non rubare: al delitto deve seguire la pena, e – per dare credibilità all’annuncio emantenere lareputazionedelLeviatano–lapenadeveessereinflittaancheseciòècostosoperloStato.Nelgiocodicoordinamento, invece,nessunastrategiapunitivaèprevista,poichénessunagenteha incentivoadeviare,nésiaspettachealtrilofaccia.La terminologia introdotta per classificare le ragioni dell’intervento dello Stato nell’economiarichiama quella proposta da Max Weber nel 1922. Egli, parlando della cogenza delle norme, ledistingue in leggi, consuetudini e convenzioni. Le leggi impongono a un soggetto un datocomportamentoalfinedievitarediincorrereinpeneosanzioni(sivedailgiocodelprigioniero);leconsuetudini derivano da un comportamento divenuto abituale in seguito a un atteggiamento direciprocaconvenienza(sivedailgiocodellabattagliafraisessi);infine,leconvenzionisonoleggieconsuetudinivalidatedauncomportamentochevieneseguitospontaneamente,adesempioperevitareladisapprovazionedialtrisoggettidelgrupposociale.2.6–Igiochiripetuti:cooperazione,coordinamentoeilruolodelloStato.Dobbiamocomplicareancorailnostroesempioosservandocheinunacomunitàraramenteleinterrelazionifralepersonesipropongonounasolavolta(quellochesichiamagiocoaunsolocolpo),poichénelrapportosocialediunacomunitàilgiocosiripeteperalcunevolte,permoltevolteoperfino,inteoria,ad infinitum.Infatti, molte situazioni economiche come quelle dello scambio e del mercato sono realmenteripetitive, cosicchéAlef e Bet, che nel corso della settimana raccolgono le loro risorse di pane eburro, ogni sabato si recano al mercato del fiume e con sistematicità scambiano, settimana doposettimana.In queste condizioni può emergere un fenomeno di apprendimento dei soggetti economici che liconduceadapprezzarecertitipidicomportamentosocialmentedesiderabili.Adesempio,seilgiocodel dilemma del prigioniero è ripetuto all’infinito,Alef eBet potrebbero imparare che evitando ilfurto, e tenendo quindi un comportamento reciprocamente collaborativo, si possono raggiungere emantenere nel tempo soluzioni per tutti più vantaggiose.Conseguentemente da tale gioco, che ha lanatura del dilemma del prigioniero ripetuto, possiamo attenderci la nascita di qualche convenzionesocialecherisolva,senzaalcuninterventoesterno,l’impassedellasoluzionehobbesiana.

Allostessomodo,anche ilgiocodellabattagliadei sessipuòessere ripetutoe inquanto talepuòesserecheleparti interessate imparino(eaccettino)dicoordinarele loroazioni,adesempioper ilsolomotivoche«sièsemprefattocosì».Ilgiocoripetutopiùvoltedàluogoastrategiedifferenti:èilcosiddettosupergioco(osupergame),costituito da vari round. Ciò che si deve immediatamente osservare è che il supergioco èsostanzialmentediversodalgiocoaunsolocolpodacuideriva.Questoalmenoperduemotivi:nelsupergiocolastrategiadiognigiocatorenonèpiùlasceltadiunasingolamossa,malasceltadiunasequenzadimosseequindidellacombinazionedegliesiti;diconseguenzalasoluzionedelsupergiocononènecessariamentelastessadelgiocoiniziale.Inaltritermini,laripetizioneintroducealtricriteridisceltadellastrategiaottima.Percompletareilnostrodiscorso,quindi,èinteressantecercareilruolodelloStatonellecomunitàdovelerelazionifragliindividuisonoripetute.Nelsupergiocoderivatodalgiocodeldilemmadelprigioniero,lasoluzioneèdatadaunasequenzadistrategie«rubare»o«nonrubare».Nonèquindidettochelasoluzionedelrubarerimangaottimaanche dal punto di vista intertemporale. Infatti, al di là dell’adesione comune a un’etica sociale dicollaborazione, la strategia di non rubare potrebbe insorgere automaticamente, in forza solo di unaragioneegoistica,inassenzadileggiesanzionidiStato:leperditefutureperunnostroatteggiamentoegoistico,causatedallapunizionedellacontropartechedopounatteggiamentoinizialecollaborativoci punisce cessando di collaborare, potrebbero risultare maggiori del vantaggio immediatamenteconseguibile.Prima di tutto, dobbiamo osservare che nel supergioco del dilemma del prigioniero un ruoloessenzialeèsvoltodall’ipotesidell’orizzontetemporale.Seilgiocovieneripetutounnumeroelevatomacomunquefinitodivolte,risultaimpossibilel’insorgenzaautomaticadellacooperazione.Inquestocaso,nell’ultimostadio(l’ultimavoltachevieneripetutoilgioco)cessalaconvenienzaalnonrubare,poiché non esiste il deterrente della punizione futura inflitta dalla controparte. Inoltre, anche alpenultimoroundnessunohacomunqueconvenienzaadadottarecomportamenticooperativipoiché,serazionale,sacheallostadiosuccessivo(l’ultimo)icomportamentidelrubaresiimporranno:anchealpenultimoroundnoncisipuòfidaredell’altro,proprioperchéall’ultimoroundconverràaentrambirubare.Discorsougualevale ancheper il terzultimo round…e così via fino al sottogioco iniziale.Concludendo,seilgiocoèripetutounnumerofinitodivolteetuttihannoconoscenzadeltempoincuiilgiocoavràtermine,èrazionaleseguireimmediatamentelastrategia«rubare»(Selten,1978,pp.127-159);alcontrario,ungiocoincuil’orizzontesiafinitomaincertopuòessereassimilatoalcasochevedremo di orizzonte infinito. Questa conclusione dell’economia appare forse eccessivamente«amara»:laricercasperimentalehamostratochenellarealtàgliindividuicollaboranopiùspessodiquanto la teoria prescrive e quindi empiricamente l’etica cooperativa sembra imporsi sulla purarazionalitàdellaragioneegoistica.Diversaèlastrategiadeigiocatoriseilgiocoèripetutoinfinitevolte.Ritorniamoall’esempiodellaTavola3supponendocheAlefeBetabbianolacomuneconvinzionedellapossibilitàdiincontrarsiinfuturoinfinitevoltealmercatodelfiumeperproporreognisettimanauguali(oanaloghi)scambi.VediamoilragionamentodiAlef(quellodiBetèdeltuttoanalogo).Eglisidomanda:miconvieneadottare il comportamento non cooperativo del rubare, oppure mi conviene non rubareimmediatamentesapendocheinfuturoincontreròinfinitealtrevolteBetperproporgliancorascambi?SeAlefrubamentreBetnonlofa,egliottieneimmediatamenteunguadagnoparia78(=168–90),ma in futuroBet, avendo imparatodall’esperienza, tenterà sicuramente anch’egli di rubare equestoimporràadAlefunaperditadi55(=90–35):BethailpoteredipunireAlefiniziandoanch’egliarubare, costringendo la comunità in uno stato di natura hobbesiano perenne. Allora, Alef dovràconfrontareuna sequenzadiguadagnipari a90 se sceglie (insiemeaBet)dinon rubare,oppuredirubareimmediatamenteottenendosubito168alpostodi90(tradendo,masoloperunavolta,labuona

fedediBet)perricaderepoiinfuturoinunasequenzainfinitadiesiti35.Poiché il problema tratta di grandezze attuali e di grandezze future dobbiamo calcolare il valoreattuale4degliesitialtassodiscontoivigentenellacomunità,percuiAlef:–adotteràlastrategiadirubarese90/i<168+55/i,ovverosel’esitodi90persempreèpeggiorediquella che consentedi ottenere subito il vantaggiodi 168 rubandoe ricaderepoi inuna sequenzahobbesianapersempre;–adotteràlastrategiadinonrubarese90/i≥168+55/i,ovverose l’esitodi90persempreènonpeggiore,supponendocheAlefabbiaunepsilonpositivodipreferenzaperilnonrubare,diquellache consente di ottenere subito il vantaggio di 168 rubando e ricadere poi in una sequenzahobbesianapersempre.Sviluppandoquestecondizionisiosservachelacollaborazioneinsorgeràesimanterrà,noninforzadiunaleggedelloStato,maseesoloseperAlef(esimmetricamenteancheperBet)èverificatalacondizione90/i≥ 168+ 55/i, una condizione che coinvolge il tasso di interesse vigente, che deveessereinferioreaundatovalore,ugualeperAlefeBetecostanteneltempo.Si osservi, inoltre, che la dimostrazione è stata condotta nell’ipotesi che, al tempo iniziale,l’avversariogiochilamossa«nonrubare»;naturalmentequestodevevalereperentrambiigiocatori.Noncisiamoineffettichiestiperchéqualcunoinizicondarelasuadisponibilitàacooperare.QuestoèilcontenutodelcosiddettoFolkTheorem(inletteraturalasuapaternitànonècerta,questospiegailnome del teorema): nel gioco del dilemma del prigioniero ripetuto infinite volte emergeimplicitamente un comportamento cooperativo se il tasso di interesse è sufficientemente piccolo,inferioreaunadatasoglia,ilcuivaloredipendedaivaloridelgioco.La ripetizione infinita del gioco del dilemma del prigioniero, allora, potrebbe risolvereautomaticamente il problema della collaborazione fra gli individui: nella filosofia della politica,questaconclusione richiama il sensodella rispostadiDavidHume (1740)alLeviatanodiHobbes.Hume, infatti, evidenziò la convenienza di ciascun uomo a cooperare, quando sa che deveripetutamenteinteragireconaltriuomini.La visione di Hume può essere riassunta […] osservando che, data l’altrui disponibilità a cooperare, ciascuno reputa conveniente

collaborare,altrimentisacheinfuturonontroveràcollaborazioneelosvantaggiochedovràsubireèmaggioredelvantaggiochepotrebbeottenerenelpresente,tradendol’offertadicollaborazionedegliavversari(CellinieLambertini,1996II,p.122).Tuttavia, abbiamo visto che l’emergere della collaborazione non è automatico, ma dipende dallecondizioni dettate dal Folk Theorem; inoltre, al ragionamento sopra esposto, sono stati mossimolteplici interrogativierilievi(Rasmusen,1993).Chievidenzia ladisponibilitàacollaborare?Senell’istante iniziale ciascuno dei due non collabora, come e quando nascerà la collaborazione?Ammettendochesiinstauriunacollaborazioneecheunodeigiocatoritradisca,lapunizionedell’altropeggiora non solo la posizione dell’opportunista,ma anche la propria. Quindi, quanto tempo devedurarelapunizioneperessereefficace?Al di là delle non ovvie risposte a queste domande, l’esito del supergioco introduce comunqueelementi di ottimismo per il comportamento cooperativo degli agenti, ma non esclude in assolutol’opportunità dell’intervento di un’autorità esterna che detti leggi e imponga sanzioni; infatti,l’opportunitàdell’insorgenza«automatica»dell’equilibriosocialmentedesiderabileèsolopossibileenoncerta,elateorianonindicaaprioriquantoquestoesitosiaprobabile.Mentre [in letteratura] sono stati introdotti alcuni schemi che possono avvicinare alla cooperazione volontaria e alla adesione libera a

contratti impliciti per risolvere il problema del dilemma del prigioniero, dobbiamo concludere che non possediamo alcuna soluzionedefinitiva.Neimercatiincuiigiocatorinonsiconosconoperfettamente,ilnumerodelleiterazionidelgiocoèbasso,ilnumerodeigiocatoriè troppo grande, è più facile che si instauri un comportamento non cooperativo piuttosto che cooperativo. In tutti questi casi, lacooperazionepuò esser forzata tramite un’istituzione come il governo che abbia l’autorità di escludere comportamenti non cooperativi(Inman,1987,p.671).Iltassodiinteressecoinvoltonellacondizionedicooperazioneèuntassomonetariosegliesitidelgiocosonoespressiinmoneta,mentreèuntassopsichico,quindisoggettivo,cheesprimel’impazienza

degli agenti, se gli esiti sono – come nel nostro caso – delle utilità (Dixit, 2004). Tuttavia, incondizionidiequilibriofinanziario,leduemisuretendonoacoinciderepoichéilmercatodelcreditomisuraemediatralepreferenzeintertemporalidegliagenti.Allora,l’ipotesidiuntassodiinteressecostanteneltempoècondizionedifficilmenteverificabile;quindi,selaripetizionedelgiococonduceallaconclusionediunapossibile«inutilità»dellaleggeedellapunizione(conunindubbiovantaggioperlacomunità),ciònonimplicaperò«l’inutilità»delloStato,poichélaconvenienzadiAlefeBetanonrubaremutaconilmutaredel tassodi interesse:oraèverificata,oranonèverificata.Nonvièquindinessunagaranziasocialedicontinuitàdellasoluzionecooperativa.Veniamoora al supergioco, estensionedel giocodellabattagliadei sessi; la ripetizionedel giocoapreancheinquestocasomoltepossibilità.Infatti,ilgiocoinsequenzapermettenonsololastrategiadiseguireunaconsuetudinepersempre,maanchequelladiadottareuncriteriodialternanza,percuiAlefeBetsitrovanoavoltenelmercatodelbosco,perrenderepiùfeliceAlef,eavoltenelmercatodelfiume,percontrobilanciarelafelicitàdiAlefconmomentidifelicitàdiBet.Tuttavia,questonuovopossibileequilibriodistrategieperilgiocoripetutodellabattagliadeisessinonesclude lapresenzadiun’autoritàdi coordinamento, anzi la rafforza. Infatti, sealternanzadeveesserci,secondounmodellodiequitàintertemporale,ènecessariochesianoprevistidegliswitchingpoint, gli istanti cioè in cui si decide di cambiare insieme la strategia.Considerando il succedersidelle generazioni, questi istanti non possono che essere fissati dall’autorità esterna, poiché solo inquestomodo è possibile pensare di passare con certezza da una convenzione a un’altra, senza cheAlef,Betei lorofiglidebbanoperderelasoddisfazione,osoffrireildisagio,dinonrealizzareconcontinuitàl’incontro.In ogni caso, se i giochi sono ripetuti, siano essi di cooperazione o di coordinamento, nellacostruzionesocialesideveipotizzarenonsolocheAlefeBetgiocherannopiùvolteillorogioco,machequestosiriproporràall’infinito,perchénelgiocosarannocoinvoltiancheilorofiglieifiglideilorofigli…generazionedopogenerazione.Allora,lalogicadelsupergiocorichiamalanecessitàchenellasocietàesistaun’autoritàesternacheconservilamemoria«storica»fralediversegenerazioni,ancheseconservarelamemoriaassumediversisignificatiasecondadellanaturadelsupergioco.Seilsupergiocoèildilemmadelprigioniero,conl’insorgenzaautomaticadellacollaborazionefragli agenti, l’autorità è necessaria sia per tramandare alla generazione successiva il comportamentocooperativo della generazione precedente, sia per aprire il mercato intertemporale del tasso diinteresse;maselacollaborazionenoninsorge,l’autoritàesternaènecessarianonsoloperquesto,maancheperdettareleleggieprevedereilloroenforcementtramitesanzioni(opremi).Se il supergiocoè labattaglia fra i sessi, l’autoritàesternanonè solo richiestaper tramandare leconsuetudini,trasformandoleinconvenzioni,maanchepermodificare,eventualmentesenzaperditadiefficienzaperlegenerazionisuccessive,unaconvenzioneimpostasinellegenerazioniprecedenti.Concludendo, l’ipotesi della ripetizione infinita del gioco sociale non solo non esclude leconclusioni sulla necessità delle leggi (sanzioni e convenzioni), confermando le affermazioni giàraggiunte,madàaltre ragioniall’interventodell’autoritàpubblicanel sistemaeconomico.Seguendoquesto ragionamento, un’autorità esterna deve «legare» fra loro le diverse generazioni che sisuccedononelcondurreirapportisociali,praticamenteall’infinito.Laripetizionedelgiocochiamaincausa il valore infragenerazionale delloStato: una ragione di intervento che gli economisti – comevedremopiùavanti–chiamanoistituzione.Sicomprende,allora,conquanto«timore»HobbesparlidellamortedelLeviatano,mentreLocke ritieneche i«consociati»abbiano la facoltàdi«ribellarsiquandoloritengonoopportuno»(Lottieri,2013,p.29).

3.GenesiedevoluzionedelloStato

3.1 –Lo stato di natura di Locke e le agenzie di protezione. Anche per John Locke, come perHobbes,nellostatodinaturavigelacondizionediuguaglianzafragliindividui,perchénessunohapiùpotere o più giurisdizione di nessun altro. Tuttavia, nello stato di natura di Locke c’è una leggenaturale che lo governa e che obbliga ciascuno: nessuno deve recare danno a un altro. PerDirittonaturale,ciascunoètenutoaconservaresestesso,eperlastessaragione,quandolasuaconservazionevienemessaindiscussione,puòfarsigiustiziadichihacommessol’offesa:l’applicazionedelleleggidinatura,quindi,èpostanellemanidiciascuno.Allora,lostatodinaturadiLockeèdiversodaquellodiHobbespoichéfapernosull’esistenzadiunaleggedinatura.[Lostatodinaturaèunacondizione]diperfettalibertàdiregolareleproprieazioniedisporredeipropripossessiedellepropriapersona

comesicredemeglio,entro i limitidella leggedinatura, senzachiederepermessoodipenderedallavolontàdi ciascunaltro (Locke,1690,sez.IV).PerLocke,laleggedinaturadettache:

I)nessunodeverecaredannoadaltrinellavita,nellasalute,nellalibertàenellaproprietà;II)gliindividuipossonoreagireperdifendersicontroitrasgressori;III)laparteoffesapuòpretenderediessereindennizzatadall’aggressoreperaveresoddisfazionedeldanno,inmisuraproporzionalealdannosubìto;

IV)ognunohadirittodipunireitrasgressoriperevitareleviolazioni.Inquestostatodinatura,lavitaèdiversadaquellaimmaginatadaHobbes.Seognunorispettasselaleggedinaturanondovrebberoesservicontese,rappresaglie,richiestedirisarcimento,marispettoachinonsiattienealleleggidinatura,ognunopuòdifendersiefarsigiustiziadasé.Poichéquestieventipossonoverificarsi,puòinsorgereundisaccordonelvalutare idanni,nell’interpretare idirittienelmododifarlivalere.Perevitareoperrenderemenoprobabilituttiquesti«inconvenienti»,Nozick(2008III)supponechesiinstaurino volontariamente delle «intese» fra le persone per la gestione delle azioni protettive.Nasconocosìdelleassociazioniprotettive,dette«agenzie»,ilcuicompitoèprodurreilserviziodelladifesa dei diritti per tutti gli associati, che pagano volontariamente un «canone» ed evitano diesercitare il diritto da se stessi. Le agenzie sono quindi delle imprese che offrono un servizio diprotezione(scoperta,arresto,giudizio,punizione,esazionedelrisarcimento)incambiodiunprezzo.Ogniagenziarendeserviziagliassociatieconcentrailsuopoteresubaseterritoriale.Nozickpresuppone che ciascuna agenzia di protezione agisca secondo la leggenaturale diLocke,dunque rispettandone la morale, e i suoi clienti rinuncino per l’appunto al diritto di rappresagliaprivataincasodiaggressioneedannosubiti,poichél’associazioneprotettivaèpiùefficiente,quindimenocostosa,diognidifesaindividuale:[I] poteri legittimi di un’associazione protettiva sono semplicemente la somma dei diritti individuali che i suoi membri o clienti

trasferisconoall’associazione(Nozick,2008III,p.107).Sotto questo stimolo, nello stato di natura sorgono spontaneamente delle agenzie con diversecompetenze territoriali. Nel caso in cui si determini un conflitto fra clienti di agenzie diverse, siverificheràunoscontrotraledueassociazioniprotettive,eunadiesseuscirà«vittoriosa»acquisendoiclientidell’altra,chesisentonoprotettimaledallaperdente.Allora,fratutteleagenziesiinstaureràun’agenzia dominante, che fornirà la protezione su un dato territorio, esercitando nella visione diNozickunmonopoliodifatto.[L’]agenziaprotettivadominantegiudicaleproprieprocedureaffidabiliedeque,ecredecheciòsiageneralmentenoto,nonpermetteràa

nessunodidifendersidaesse; vale a dire, punirà chiunque lo faccia […].Benché non rivendichi alcunmonopolio, l’agenzia dominanteoccuperàinrealtàunaposizioneunicainvirtùdelsuopotere[tramiteunmonopoliodifatto](Nozick,2008III,p.125).Questa agenzia non è uno Stato poiché prevale ancora un regime di protezione privata: alcunicittadini possono far valere da soli i propri diritti. L’agenzia non protegge tutte le persone dellacomunitàmasolochipagailservizio.[L’agenzia dominante] fornisce servizi di protezione e applicazione dei diritti solo agli acquirenti delle sue polizze di protezione e

applicazionedeidiritti.Chinoncomprauncontrattodiprotezionedalmonopoliononottieneprotezione(Nozick,2008III,p.48).Un’agenzia protettiva dominante su un territorio soddisfa davvero le due condizioni fondamentali necessarie per essere uno Stato. È

l’unicamunitadiefficaciageneralenell’imporreildivietocontrol’usodapartedialtridiprocedureinaffidabiliperfarvalereipropridiritti[…]esovraintendeaquesteprocedure(Nozick,2008III,p.129).L’agenziadominantenonèunoStato,maseneavvicinamolto.NozicklachiamaStatoultraminimo.3.2–LoStatominimoepiùestesosecondoNozick.LoStatoultraminimoèunordinamentosocialeintermedio. Infatti, l’agenzia dominante deve necessariamente valutare cosa fare per difendere gliassociatidallerappresagliedipersonechenonsiservonodelleagenzie.Allora,l’agenziadominantearriverà a proibire a costorodi farsi giustizia privata, se giudica, con i suoi associati, questo fattorischiosoepericolosorispettoalsuoservizio,inquantol’azionedell’indipendentehaancoraelementidicontesa,rappresagliaepossibilirichiestedirisarcimentoimmotivate.IlpassosuccessivoèquindiloStatominimo, intesocomeloStatoultraminimoconl’aggiuntadellecapacitàdi imporreobblighiergaomnes.LoStatominimohailmonopoliodellaforza,hacompetenzasututtoilterritorioedèfinanziatoconentratefiscali,nontramitecontribuzionivolontarie.Infatti,losvolgimentodiquestefunzioni,ancheseminime, comporta una spesa per la trascrizione delle leggi, l’amministrazione della giustizia e ilmantenimento di un esercito. Anche per svolgere questeminime funzioni, lo Stato ha l’esigenza diprelevare risorse dai cittadini, con l’esercizio di un’autorità; allora, pur se il bilancio dello Statominimoè«piccolo»,c’ècomunquel’esigenzadiimporretributi.[C]olorochedannoaunuomoildirittodigovernareconsovranità,s’intendecheglidannoildirittodiesigeredenaropermanteneredei

soldatiequellodidesignaredeimagistratiperamministrarelagiustizia(Hobbes,cit.inSugden,2004II,p.167).LoStatominimo,ovviamente,impedisceagliindipendentididifendersidasolieliobbligaapagareleimposte;costorosipotrebbero,quindi,trovareinunaposizionedigravesvantaggio.Lasoluzioneènel principio di compensazione, per cui coloro che sono iscritti alle agenzie, che promulgano laproibizioneel’obbligo,devonorisarcirecolorochesonosvantaggiati,gliindipendenti.Ilmodomenocostosoperrisarcirliègarantireanchealoroiservizidiprotezione.NozickgiustificacosìlanascitadelloStatominimocheesercitalasuaprotezionesututtiesututtoilterritorio,esigendoleimposte.LoStato[minimoèil]guardianonotturnodellateorialiberaleclassica,limitatoallefunzionidiproteggeretuttiisuoicittadinidaviolenza,

furto,frodeedituteladeicontrattiecc.(Nozick,2008III,p.129).[Con loStatominimonon]si trattadell’ingiusta imposizionediunmonopolio; ilmonopoliodi fatto riescegrazieaunprocessoamano

invisibileeconmezzimoralmenteammissibili,senzachesianoviolatiidirittidinessunoesenzachesiarivendicatoundirittospecialechealtrinonpossiedono(Nozick,2008III,p.130).Questipoteripotrebberoancheapparireingiustificabiliinquantoimpostienonvolontari,maNozickvaluta positivamente – con un’affermazione che lui stesso ritiene debole, poiché confutabiledall’individualismo libertario– ilprincipiodicompensazioneequindidimostrachenellasequenzadall’agenzia alloStatominimopermezzodelloStato ultraminimononvi è violazionedei diritti dinessuno:Gli Stati ultraminimo e minimo sono transizioni entrambe moralmente legittime […]. Gli operatori dello Stato ultraminimo sono

moralmenteobbligatiaprodurreloStatominimo.[…]nonèlegittimonégiustificabileunoStatoconpotereedestensionesuperiore alloStatominimo(Nozick,2008III,pp.72-73).Questoprocessoevolutivosiinstaurasecondoilprincipiodella«manoinvisibile»,percuinormeeistituzioniemergonoinmodospontaneo.Lanostraspiegazionediquestomonopoliodifattoèunaspiegazioneamanoinvisibile[…]abbiamoparzialmentespiegatonellostiledella

manoinvisibile l’esistenzadelloStatoultraminimo.Comespiegare l’esistenzadiunoStatominimo?L’associazioneprotettivadominanteconilsuoelementodimonopolioèmoralmentetenutaarisarcireperglisvantaggiimposticoloroacuiessaproibisceattivitàdidifesainprima persona contro i suoi clienti. Tuttavia, di fatto, potrebbe non fornire questo risarcimento. Chi agisce nello Stato ultraminimo èmoralmentetenutoatrasformarloinunoStatominimo,mapotrebbesceglieredinonfarlo(Nozick,2008III,p.134).Nozick,indefinitiva,forniscenonsololaspiegazionedelprocessodipassaggiodallostatodinaturaalloStatominimo,manesostieneancheunagenesirispettosadellevolontàindividuali.Il nostro argomento, che si prefiggeva di descrivere nei particolari comedallo stato di natura potesse sorgere legittimamente loStato

minimo,èoracompleto(Nozick,2008III,p.136).UnoStatopiùestesodiquellominimoèperNozickun«male»,un’evoluzionenonrichiestaenonnecessaria.

LoStatominimoèloStatopiùestesochepossaesseregiustificato.QualsiasiStatopiùestesoviolaidirittidellepersone(Nozick,2008III,p.164).Nozick fonda questa tesi sulla Teoria del titolo valido, che è per lui la giustificazione delleproprietà, equindidei possessi.Un titolovalidodi proprietàderivada: I) un’acquisizione iniziale(appropriazionedicosenonpossedute);II)untrasferimentovalido(scambiovolontario,dono,ereditàecarità).La giustizia dei possessi quindi è fondata su un principio «storico» che si contrappone a principidiversi,cheNozickchiama«principibasatisuunmodellodistributivo»,adesempioquelloutilitarista,delmeritomorale,dell’impegnoprofuso,deibisogniedialtrimodellipiùspecificicomequellodiRawls(1971).Principiaccomunatidalfattocheintroduconouncriteriodigiustiziadistributivobasato«sullostatofinale»,cioèsulpresuppostodirealizzareunadistribuzionediequitàdefinitaapriori.[N]essun principio a stato finale o principio di giustizia distributiva basato su un modello può essere attuato ininterrottamente senza

continue interferenzenellavitadellagente. […]Permantenereunmodello si deve interferire continuamenteper impedire allagenteditrasferirerisorsesecondoisuoidesideri(Nozick,2008IIIp.176).[…]Dalpuntodivistadiunateoriadeltitolovalido,laridistribuzioneèunaquestionedavveroseria,implicando,comefa,laviolazionedeidirittidellagente(Nozick,2008III,p.181).Ovviamente,lateoriadeltitolovalidoècompatibile,neinostriesempi,siaconilpossessodiAlefeBetdelpaneeburrodalororaccoltoeprodotto(ciòcheabbiamochiamatodotazioniiniziali),siaconlaproprietàdiquellocheAlefeBetottengonodopoloscambio(ciòcheabbiamochiamatodotazionefinaleperilconsumo).Quindi,loStatominimodiNozickcoincideconleattribuzionidiunoStatochedeve proteggere quei possessi e quelle proprietà, mentre l’atto ridistributivo dell’esempio dellaTavola2,conunoStatocheimponeuntrasferimentodaAlefaBetinforzadiunmodelloaprioridiequità (in cui il pane è ritenuto un bene dimerito), appartiene all’autorità di uno Stato più esteso,ingiustificabilenellaprospettivadiNozick.Tuttavia,abbiamogiàdimostratocheammettereattivitàridistributivevuoldire«avere»unpiùampioinsiemedi scelteper la comunità, per cui al di làdi ognidistinzione fraprincipi storici eprincipifondatisuunmodello,loStatopiùestesoconcedeallacomunitàunasortadi«guadagnoopportunità».Comeineconomiaesistonoi«costiopportunità»,utilipervalutareilcostodiunascelta–identificatodall’alternativamigliorecuisirinuncia–èimportanteanchevalutarei«guadagniopportunità»,legatialle varietà delle possibilità di scelta, anche se non necessariamente intraprese. Un guadagno diopportunitàèunasortadivalored’opzione,siainastrattosiainpratica,edèilvantaggioistituzionaledelloStatopiùesteso,cheNozicknonvaluta.Naturalmente,NozickvedeilprocessoversoloStatopiùestesocomeimposto, inquantononèunattovolontario,poichéAlefnonaccettaspontaneamentemasubisceiltrasferimentodirisorsacheglièimpostoperentrarenelmercato.Quindi,ilpassaggioalloStatopiùestesononèimputabilealmetododellamanoinvisibile,ma–iltermineèsceltodaNozickstesso–aunaformadi«boicottaggio».Le persone a favore di uno Stato di questo tipo potrebbero rifiutarsi di trattare o scambiare o avere relazioni sociali con chi non si

impegnaapartecipareall’apparatoaggiuntivodiquelloStato (incluso ilboicottaggiodeinonpartecipanti).Maggioreè ilnumerodiquelliche si impegnano a boicottare i non partecipanti, minori sono le opportunità per questi non partecipanti. Se il boicottaggio riesceinteramente,allafinetuttipotrebberosceglierediparteciparealleattivitàaggiuntivedelloStatopiùcheminimo,eanzipotrebberodarealloStatoilpermessodicostringerliafarecosecontrolalorovolontà(Nozick,2008III,p.297).Realizzare il boicottaggio è tanto più «facile» quanto è più difficile per i soggetti «votare con ipiedi»,nel sensodi spostarsi liberamentedaunoStatoaunaltro:Nozickchiamaassociazione unacomunitàorganizzataconunoStatominimocheciascunopuòabbandonare,eberlinoestunacomunitàorganizzataconunoStatominimo incuinonèpermessodiemigrare. Inquestosecondocaso,èpiùprobabilechesirealizziunatransizionedallaStatominimoalloStatopiùesteso.Lo Stato più esteso può di fatto risultare la premessa per uno «Stato di parte», ma al momentorinviamo questa discussione, poiché prima dobbiamo parlare dell’ordine spontaneo: un’opportunitàchefinoraabbiamopiùvoltericordatomaripetutamenteescluso,soloperipotesi.

4.L’ordinespontaneo

4.1–L’ordinespontaneo:ilruolodellapoliticaeilvelodell’ignoranza.Levied’uscitadallostatodinatura indicatedaHobbes sonodue, la ragione e loStato: della secondaabbiamo trattato sia indimensionesincronica,lediversemodalitàconcuiloStatosipuòmanifestaresullostessoterritorio,siaindimensionediacronica,ilsusseguirsidegliStatidaquellominimoaquellodiparte.Rimaneoradavedereselasolaragionedegliuomini,senzal’autoritàdiunLeviatano,èsufficientepergenerareunordinespontaneocheallontaniAlefeBetdallecondanneimplicitenellostatodinatura.UnacomunitàsenzaStatoèspessointesacomesinonimodianarchia.Laproposizioneinséècorrettadatoche«fareameno»delloStatoècertamenteilfilrougedelpensieroanarchico,l’aspettoprimo,ilpuntoincomune,dimoltiediversimodidiimmaginareunacomunitàliberadaogniautorità,spessomanifestazionediunpoterenonnecessariamentefondatosuuncriteriodiautorevolezza.La seguente domanda è quindi immediata: uomini ragionevoli, in economia diremo «razionali»,guidatiesclusivamentedallaragionedell’egoismo,possonogenerareunordinespontaneo?Questa domanda ha motivato importanti ricerche storiche. Le prime risposte di rilievo sonopressoché contemporanee, dovute ad Avner Greif (1989) e Bruce Benson (1990). Greif studia gliscambicommercialichesisonosviluppati,senzaunenforcementgovernativo,nell’EuropadelMedioEvo;Bensonguarda alla spontanea espansione del commercio internazionale senza governo e leggisovranazionali.AltricasisonoriportatidaBernstein(1992)eLanda(1995),mentre icontributipiùrecenti sono di Stringham (2002), Leeson (2005) e Coyne (2005). Questi studi di casi, comunque,portanosempreallaluceunapossibilitàmanondimostranounateoria,ecometalinonconsentonodichiuderelaquestione.Sugden(2004II)cercainvecedirispondereanaliticamentealladomanda.Individuichevivonoassiemeinunostatodianarchia[…]tendonoaevolvereconvenzioniecodici […]:questoèunordinespontaneo

[spontaneousorder].Leoriginidiquesteconvenzionisononell’interessecheciascunindividuohanelviveresenzaincorrerenelconflittoconglialtri(Sugden,2004II,p.8).Anarchia nel senso letterale (assenza di uno Stato) è un concetto che non deve essere associato al suo valore peggiore: disordine e

confusionepoliticaesociale(Sugden,2004II,p.1).Alef e Bet possono essere ancora gli attori principali, ma per rispondere compiutamente alladomandaènecessarioassumerealtreipotesieintrodurrenuovespecificazioni,primadiriconsiderarei giochi di cooperazione e di coordinamento. Dobbiamo cioè chiarire il ruolo della politica eanalizzarel’ipotesidelvelodell’ignoranza.Seguendo la definizione di Buchanan (2006II), la politica può svolgere un ruolo importantenell’elaborazionecondivisadelle regole cuigli individuidovrebberoattenersi; fraqueste regolevisonoidirittidiproprietàel’esecuzionedeicontratti,premessedell’ordinespontaneo.[Io]definiscopoliticacomeilprocessoattraversoilqualesonorisoltiiconflittitragliinteressideidiversiindividui(Buchanan,2006II,p.

217).Sviluppare un dibattito politico, ascoltare le ragioni dell’altro, cercare un accordo soddisfacente,avereunatteggiamentovoltoalladisponibilitànelricomporreledispute,usaresegnaliperrisolvereiconflitti,instaurareunclimacooperativo,indefinitivaricorrereallaparolapiuttostocheallearmi–bulletorballotèl’efficaceespressionedell’alternativaindicatadaMalcomX(2011)–sonoalcunidegli strumenti della politica per definire, raggiungere e validare i contenuti dell’ordine spontaneo.Concedendoci la libertàdi sostituire laparola«democrazia»con laparola«politica», il significatocheleattribuiamoèbenespressodalseguentebranodiMarcoAime:[Politica]significasaperaccettareladiversità,accoglierlaalpropriointerno,discutereconl’altro,riconoscerlo.In[politica]tuttiivalori

sono ugualmente legittimi, purché non ledano i diritti degli altri.Devono esserlo.Una vera [politica] non può essere attraversata da unpensierounico,deveconvivereconlesuemolteidentità,saperlegestire.Devearrendersiallalentaetormentatapraticadelladiscussione,conessacostruireunaveraformadiconvivenza(Aime,2013,p.34).Indefinitiva,unordinesenzaStatoèquellocheBuchananchiamaleregoledistrada.Nelsensopiùgenerale,unadellefunzionidellapoliticaèl’affermazionedelle«regoledistrada»cherendonoindividuiegruppicondiversi

insiemi di interessi capaci di perseguire obiettivi ampiamente divergenti senza che sorgano conflitti aperti […]. In questa funzione dielaborazionedelleregole,lapoliticapuòidealizzareiconflittitrainteressievalorirendendoesplicitiilimitiappropriatientrocuigliindividuipossonoagireper raggiungere i loroobiettivi. […]nell’ambitodiquestastrutturadefinitadidiritti, lepersonepossonopromuovere i lorovaloridiorigineprivatasenzascontrarsiconglialtri(Buchanan,2006II,p.218).Èilriconoscimentodelnecessariorelativismoeindividualismodeivalori,insiemeallaconcezionedipoliticacomel’impresacherisolvei

conflittitravalori,cherendesignificativol’ordinesocialelibertario(Buchanan,2006II,p.225).Ilsecondopunto,ilvelodell’ignoranza,creaunasortadianonimatofralefigurediAlefeBet.Conquestaipotesisisuppone,infatti,cheessiconoscanolalorocondizioneattuale,manonabbianoideadella loro condizione futura (Rawls, 1982II). Il velo dell’ignoranza, cioè unamancanza di certezzasullostatofuturodellepersone,modificasostanzialmenteilorocomportamentiegoistici.SeoggiBetèun ricco, che possiede 1.000 scudi di reddito, mentre Alef è un povero, che ha 100 scudi, eimmaginiamodichiedereaBetsevuolesostenereuncontrattosocialechedomaniimpongaalriccodicedere senza contropartita 400 scudi al povero, egli – semotivato dal solo egoismo – risponderàcertamente«no».Tuttavia,sevièincertezzaneldomani,puòaccaderecheBetnonsiapiùcosìsicurodirimanereilricco.Supponiamoquindicheeglivalutidiavere½diprobabilitàdiesserericcoe½di probabilità di essere povero e, in queste condizioni, gli proponiamo la stessa domanda. SeBetrisponde«no»,ilsuoredditoattesoèdi1.000½+100½=550;seBetrisponde«sì»,ilsuoredditoattesoè600×½+500×½=550:alloraèevidenteche la rispostadiBetorapotrebbeancheessere«sì».Tullock,nel1972,sviluppaperprimol’ipotesi–bendiversadaquelladiHobbes–diunostatodinatura in cui esistono importanti asimmetrie tra le persone: uomini forti e uomini deboli. Unacondizione di dominio, e quindi di sfruttamento, dell’uomo forte su quello debole si imporrebbeimmediatamente. Allora, secondo Tullock, sviluppando un ragionamento più diretto di quello diHobbes,unrimedioaldominiodell’uomofortesull’uomodebolepuòavveniresoloricorrendoalloStato.Tuttavia,enonpuòesserealtrimenti,loStatoandrebbeinmanoaipiùforti,maancheinquestacondizioneTullock ritienechedalloStatoderiverebbecomunqueunvantaggioper tutti, ancheper ideboli.ÈdalloStato,anchesediparte,chenascelapossibilitàdiprodurrepiuttostochedirubareesonofacilitatelerelazionisociali,premessadelloscambio:quindi,tuttitraggonodalloStatouncertoseppuredisugualevantaggio.Introdurrenel ragionamentodiTullock l’ipotesidelvelodell’ignoranzahaeffetti dirompenti sullasuadimostrazione.Infatti,laconclusionenonècosìimmediatasesiassumechel’uomofortenonsiasicurodiesserefortepersempre:eventiimponderabilipotrebberomutareilsuostato,passandolofraideboli.Sequestaprobabilitàèsufficientementealta,mutanoisuoivaloriattesiepuòesserequindidiversol’atteggiamentodichioggièforteversochioggi,maforsesoloadesso,èdebole.OggiAlefèl’agricoltore,madomanipotrebbeesserel’allevatore,ilcontrariopotrebbeaccadereaBet(unesempiodellacosiddettamobilitàverticale);oggiAlefhadimoravicinoalboscomadomanipotrebbeessereal fiume,viceversapotrebbeaccadereaBet (unesempiodella cosiddettamobilitàorizzontale).Quelladelvelodell’ignoranzaèun’ipotesirealisticaperunacomunitàsociale,speciesel’orizzontenonèlimitatoallasolavitadiAlefeBet,enelmomentoincuisidecidonoleregoleessinonpensanosoloasestessi,maanche–epiùchealtro–allegenerazionifuture.Nonèdettocheilfiglio di Alef sarà ancora un agricoltore vicino al bosco, né che il figlio di Bet sarà ancora unallevatorevicinoalfiume.Ecosìviafralegenerazioni,cosicchéèdifficiledirequandocominciaofinisceunagenerazione.L’uscitadielementivecchiel’ingressodinuoviavvieneinmodocosìprogressivocheilgruppoproducel’effettodiunessereunico,come

unorganismonelmezzodelloscorrereincessantedeisuoiatomi(Simmel,1981,p.177,cit.inColombo,2009II,p.102).Il velo dell’ignoranza comporta quindi un effetto di anonimato: oggi sono nei panni di Alef madomanipotreiessereneipannidiBet,eviceversaperBet.Questaèlacondizionepiùnaturaleperchidevedecideresulleregolecheimpegnanounindefinitofuturo.Nellafasediformazionedelleregoleodideliberazionecostituzionale,l’accordopuòemergeretratuttioquasituttiipossibilipartecipanti

all’interazionecollettivaseessisonocollocatidietrounvelosufficientementespessodiignoranzae/oincertezza,cosicchéilorointeressi,post-costituzionalmente,nonpossonoessereprevistiaccuratamente(Buchanan,2006II,pp.220-221).Iprincipidigiustiziavengonosceltisottoilvelodell’ignoranza.Questoassicurachenellasceltadeiprincipinessunovieneavvantaggiatoo

svantaggiatodalcasonaturaleodallacontingenzadellecircostanzesociali.Poichéognunogodediun’identicacondizione,enessunoèingradodiproporreprincipichefavoriscanolasuaparticolaresituazione,iprincipidigiustiziasonoilrisultatodiunaccordoocontrattazioneequa(Rawls,cit.inNozick,2008III,p.28).Evidentemente,affinchéilvelodell’ignoranzasvolgaappienolasuafunzionesociale,ènecessarioche la probabilità di mutare stato non sia né troppo vicina alla certezza, né troppo vicinaall’impossibilità.Per cercare di rispondere alla domanda dell’insorgenza dell’ordine spontaneo con conclusioni«forti»,assumiamoleipotesipiù«deboli»,cioèl’assenzadellapoliticaeunacomunicazionelimitatafragliagenti,nelsensoche,nelmomentoincuidecidono,igiocatorinonpossonoconoscerelamossadell’avversario;mentremanteniamol’ipotesichelavitasocialesiagovernatadalvelodell’ignoranza,ilchesignificaunasocietàconunelevatoricambiosociale.Inaltreparole,igiochidicooperazioneedicoordinamentosonoimmaginatisenzacomunicazione,conmossesimultaneeecongiocatorianonimi.Inunprimomomento,tratteremodeigiochiaunsolocolpo,comeseAlefeBetdovesseroincontrarsisolounavolta,seguendoilmodellodiBuchanan,poiconsidereremoigiochiripetuti,piùidoneiainterpretarelavitadiunacomunità,seguendoilmodellodiSugden.4.2–IlcontrattocostituzionalediBuchanan.Buchanan(1972e1975)fa largousodelgiocodeldilemmadelprigionieroperstudiare l’anarchia.Ancheseunasoluzionecooperativapuòinqualchemodo (nei fatti) emergere in un gioco fra due persone – allorché sia Alef sia Bet, conoscendosinell’indole, abbiano piena fiducia nel rispetto reciproco dell’accordo – Buchanan ritiene che lasituazionesiabendiversainunacomunitàcompostadamoltepersonedoveognunoèpotenzialmenteunosconosciutochetrattaconaltrisconosciuti.Infatti,aldifuoridicomunitàristretteeautogestite,laqualità dell’informazione e la credibilità del castigodiminuiscono con l’aumentare in numerodellacomunità; un caso questo studiato daOstrom (1999X) per indicare i limiti di un possibile accordospontaneo.Quandocisonomoltiagentilapossibilitàdiunaccordofraduepersonechesiconoscono(e si stimano) si «diluisce» fra tanti e questa possibilità diviene sempre meno probabile con ilcresceredelladimensionedellacomunità.Ognipersonarazionalehaun incentivoanonrispettare l’accordo;perciò,cisiattendechemoltepersonenonrispettino l’accordoche

quindidiverràvano,amenocheirapportitralepersonenonsianomodificati(Buchanan,1975,p.85).LamodificasuggeritadaBuchananpersuperareilproblemadeldilemmadelprigioniero(aunsolocolpo) è di tipo contrattuale, un accordo con un contenuto più vasto rispetto al semplice contrattorichiestoper un attodi scambio.Piùprecisamente, è necessarioun contrattodi naturapolitica, chearrivifinoamotivarelanascitadelloStato:soloun’autoritàesternapuòavereilpoteredimodificareirapportifralepersone,equindipotrebbeportareasoluzioneildilemmadelprigioniero.ApropositodellanaturadiquestoStato,spingendosidaeconomistaoltreladistinzionefilosoficadiNozick,Buchanandistingue fra: I)Statoprotettivo, che fornisce ladifesapersonale enazionale; II)Statoproduttivo,chefornisceibenipubblicicheiprivatinonhanno«convenienza»aprodurre,comelestradeelebibliotechepubbliche;III)Statodistributivo,chepersegueerealizzadeterminatimodellidiequità.Allora, uscire dallo stato di natura in cui domina la soluzione hobbesiana vuol dire trovare unaccordoditipocontrattualeepoliticoalivellodicomunità,pervivereinpace.Buchananindividuaquindinelcontrattualismocostituzionaleilmetodoperinstaurareunequilibriopoliticofondatosullareciproca limitazione dei comportamenti, stabilita per mezzo di regole e istituzioni scelte su baseconsensuale.L’obbligarsidiAlef eBet inattidi scambio senza loStato (per cui sono richiestideicontratti di scambio) è diverso dal vedere i loro diritti di proprietà difesi. Per questi ultimi ènecessarioloStato,chesirealizzatramiteunaccordodibenaltrolivello,ilcontrattocostituzionale.

Contrattodiscambioecontrattocostituzionalesonoledueistituzionitramitelequalisipassadallostatodinaturaallavitaincomuneorganizzata.IvarilivellidicontrattosonoperBuchananlabasepiùsemplicedallaqualeemergonoivantaggidelloscambio;idirittidiproprietàriflettonolacondizionepreesistentedidistribuzionestoricadellerisorsenaturali.Lacondizionenaturaledell’uomononpuòquindiesserediuguaglianza:ledisuguaglianzefraAlefeBet,chepossonoosservarsinelladotazione iniziale, risultanodalledifferenzecheriguardanosia leabilitàindividuali,diagricoltoreediallevatore,siaitipidicomportamentoeffettivamenteadottatinelprocurarsilerisorse,l’impegnoelecapacitànaturali.Tuttavia, il riconoscimento di leggi e diritti vantaggiosi per tutti i membri della collettività e lastipulazione di un contratto costituzionale non implicano di per sé un’accettazione e un’adesionespontaneaeuniversale.Ogni struttura positiva dei diritti è estremamente vulnerabile dalla defezione se l’adesione costante ai fondamenti contrattuali dipende

dall’attitudinespontaneaeautonomaa«osservarelalegge»(Buchanan,1998,p.141).Ilcontrattofragliuominièinutileseognunohaincentivoaviolarlo.SetraAlefeBetsiègeneratounaccordo,cheperònonmodificalanaturadelgioco,gliesitideldilemmadelprigionierorimangonoimmutati,quindigli incentivia frodaresonofortianche inpresenzadelcontrattocostituzionale.Perquestooltreallaformacontrattualeènecessariocheesistaun’autoritàcoercitiva,attribuitaalloStato,che imponga l’osservanza di norme, accettate da tutti, con delle sanzioni, introdotte proprio permodificare i valori del gioco. Tuttavia, questa autorità, per poter esercitare un controllo vero edefficace,dovrebbeessereesternaaigovernati,cioèl’arbitronondeveessereungiocatore.Allora,néAlefnéBetdovrebberoaverequestaautorità,macosìnonpuòessere:nellarealtàilproblemaècomelimitareilpoteredelloStato.IpoteridelloStatoridistributivo,infatti, introduconounnuovoconflittodiinteressifraAlefeBet,poichéchideidueèloStatohailpoterediperseguirerenditepersonali:bisognaquindiimpedirechelo Stato protettivo e produttivo (lo Statominimo per Buchanan) evolva verso lo Stato distributivo(Statopiùesteso),espressionedegliinteressidiparte.Lasoluzioneènelcontenutodelcontrattocostituzionale.L’istituzioneStatodovrebbeesserelimitatadaiterminidell’accordoiniziale,cioèdallaleggee/odallacostituzione.PercuiloStatodiBuchanandeve essere obbligato a rimanere strettamente nei limiti stabiliti dal contratto costituzionale.Nonostante questo vincolo sia l’evidente riconoscimento implicito dei limiti alla desiderabilità (eindipendenza) dello Stato, Buchanan in fondo non smentisce le conclusioni di Hobbes: l’autoritàstatale è comunque fondamentale per la convivenza umana, per creare e mantenere una societàpacifica,edèunmalenecessarioperrenderestabiliidirittidiproprietàegarantireunadistribuzionecertadellerisorse.L’Anarchiarappresentaunafacciadeldilemmasociale,mentreilLeviatanorappresental’altrafaccia(Boettke,2005,p.209).Ciò che differenzia sostanzialmente Buchanan da Hobbes è che per quest’ultimo lo Stato èimpersonatodaunaforzaastrattaesuperiore, ilLeviatano;perilprimoinveceloStatoèinmanoauomini«veri»,icuipoteridevonoquindiesserelimitatidalcontrattocostituzionale.Powell(2005)criticaquestaconclusionediBuchanan,poichénonsviluppacompletamenteglieffettiprodottidallaconstatazionecheè«necessario»cheloStatosiacostituitodapersonedellacomunitàstessa. Powell sostiene che, esplicitando questa ipotesi, si ripropone un nuovo dilemma delprigionierofra ilpopoloe loStato,percuichièalpotereha incentivoanonrispettare ilcontrattocostituzionale.LasoluzionedelgiocotraAlefeBetdinonrispettareilcontrattodiscambiorubando–cheBuchanan pensa di superare con il contratto costituzionale – si ripropone tutt’affatto simile fraAlef,cheoraèilpopolo,eBetcheoraèloStato.Betha,infatti,unanalogoincentivoanonrispettareil contratto costituzionale come lo avevanelnon rispettare il contrattodi scambio; solo cheorahaanchepiùautorità.LasceltacheBuchananlasciaèframoltibanditinomadioununicograndebanditosedentario,cheècapacedirubaremoltodipiùdei

banditi nomadi,ma che può accettare di limitare la suaminaccia nel breve periodo solo allo scopo di ottenere di più nel lungo periodo

(Powell,2005,p.94).SecondoPowell, il contratto costituzionale si sostiene solamente se lo Stato è impersonato da unforzaesternaallepersonecoinvolte,macosìsiricadenell’ipotesiastrattadelLeviatano,senzafareunpassoavanti.4.3–Lerelazioniripetute:leconvenzionidicoordinamentoedireciprocità.Adifferenzadiquelladi Buchanan, la soluzione di Sugden fa leva sull’ipotesi che Alef e Bet si incontrino molte esuccessive volte, con continuità. L’ipotesi è considerata per la prima volta da Tullock nel 1972 edenominata di continuous dealing, ma riceve una trattazione completa solo ricorrendo ai giochiripetuti.L’ipotesi dei giochi ripetuti, in effetti, è la condizione più consona per considerare i rapporti trapersonechecostituisconounacomunità;ancheselepersonecheentranoinrapportononsonosempreesattamentelestesse,sonocomunqueimeccanismididiffusionedelleinformazionichesuggerisconodifarericorsoaquestostrumentoanaliticopiuttostocheaquellodelgiocoaunsolocolpo.In anarchia, sebbene un venditore possa rendersi conto che non rincontrerà probabilmentemai più lo stesso compratore (cioè quello

specificocontrattononsiripeteràpersempre),eglisaanchechesenonrispettailcontrattoconquelcompratore,questiinformeràtuttiglialtri[dellaComunità].Poichél’attualecompratorepuòinformaretuttiglialtripotenzialicompratori,perilvenditoreavereachefareconununicocompratoreècomeavereachefarecontuttiicompratoridellaComunità(Leeson,2005,p.71).I giochi considerati da Sugden, infatti, sono giochi ripetuti, spesso risolti in strategie miste. Lastrategiamistaèuncriteriodisceltadelgiocatorechevuolecelarelepropriemosseall’avversario:lastrategiadaintraprenderedipendedalcaso.Ècomese,primadigiocare,ilgiocatoregettiundado:adesempio,seesceparidecideperun’alternativa,mentreseescedisparidecideperl’altra.Ilgiocohaancoraunasuarazionalitàstrategica,checonsistenellaselezionedellaprobabilitàconcuisiintendegiocarelestrategie.Selestrategiesonoduesideveattribuireunaprobabilità0≤p≤1allaprimaeunaprobabilità(1–p)allaseconda,poichéovviamentemuovereènecessario.Allora,p=1oppurep=0sonol’indicazionediunacertezzanellescelte,daprenderesempreodanon prenderemai: infatti, una regola, per essere regola di strada, non può essere casualema deveesserecerta.Quindi,perl’affermarsidiunordinespontaneoènecessariochel’equilibrioinstrategiamistasiap=0oppurep=1echequestocomportamentosiaverificatopressoentrambiigiocatori.Iniziamo dal gioco di coordinamento, che sappiamo essere il caso in cui èminore il conflitto diinteresse fra Alef e Bet. Ci aspettiamo quindi che emerga più facilmente l’ordine spontaneo.RiprendiamolaTavola4,trascrivendolanellaTavola6congiocatorianonimi,chenonsonopiùAlefeBet,masonoindicatigenericamentecomeilGiocatoreeilsuoAvversario.NellaTavola6,inoltre,abbiamoindicandoleprobabilitàdiciascunastrategiamista:pe(1–p)perilGiocatore;qe(1–q)perl’Avversario.GliesitidelgiocosonoglistessidellaTavola4.Inumeriingrassettodellacolonnaedellarigamarginali riportanol’esitoatteso,cheè il risultatoponderatoper laprobabilitàconcuil’oppositoregiocalastrategia.Adesempio,ilGiocatoresachesevaalboscoottiene13oppurezero:13sirealizzaconprobabilitàq,cheèlaprobabilitàconcuianchel’Avversariovienealbosco;zerosirealizzaconprobabilità(1–q),cheèlaprobabilitàconcuil’Avversariovaalfiume.Quindil’esitoprevistoèlamediaponderataconlaprobabilitàdeidueesitipossibili:13q+0×(1–q)=13q.RinviandoaSugdenperladimostrazionecompleta(inparticolaresullecondizionidistabilitàdellasoluzione),poichéstiamocercandolapossibilitàdiunordinespontaneo,unaregoladistrada,ainostrifini è sufficiente verificare che è ammissibile un equilibrio in condizione di reciproca certezza deicomportamenti.ConsiderandolacolonnaelarigamarginalidellaTavola6,possiamoconcludereneiseguentitermini.Lacondizioneq=p=1èunequilibriopossibilenelmercatobosco.Infatti,poichéunvaloreattesodi13èmegliodizero,ilGiocatoresirecaalboscoconcertezza;unvaloreattesodi0,4èmegliodizero,quindianchel’Avversariosirecaalboscoconcertezza.Anche la condizioneq=p = 0 è un equilibrio possibile nelmercato del fiume. Infatti, poichéunvaloreattesodi11èmegliodizero,ilGiocatoresirecaalfiumeconcertezza;poichéunvaloreatteso

di0,6èmegliodizero,quindianchel’Avversariosirecaalfiumeconcertezza.L’ordine spontaneo – che ricordiamo si concretizza in un sistema di vita sociale autoregolato danormedicomportamentocuiciascunovolontariamentesiattiene–puòcreareunaconvenzionesociale(dettaconvenzionedicoordinamento),incuientrambiigiocatorivannoconcertezzaalbosco(q=p=1)oppurevannoconcertezzaalfiume(q=p=0):possonoquindiincontrarsieaprireilmercatosenzal’interventodelloStato.

L’AvversarioIlGiocatore

mercatodelboscoq

mercatodelfiume(1–q)

mercatodelboscop 13;0,4 0;0 13q

mercatodelfiume(1–p) 0;0 11;0,6 11(1–q)

0,4p 0,6(1–p)Tavola6.Gliesiti,interminidiutilità,delGiocatore(primacifra)edell’Avversario(secondacifra)

Si potrebbe osservare che ilGiocatore è avvantaggiato seq=p = 1 poiché preferisce il bosco,mentre l’Avversario è avvantaggiato se q = p = 0 poiché preferisce il fiume, quindi sembranoriproporsiglielementidiconflittualitàdelgioco,maessisonoineffettisuperatidallacondizionedianonimità.Infatti,Aleforaabitavicinoalbosco,manonsasesaràlìpersempreoseprimaopoisiavvicineràalfiume,emutatismutandislostessovaleperBet:l’unopotrebbeessereilGiocatoreel’altrol’Avversario,oppureancheilcontrario.Ilgiocodelcoordinamentoripetutoconstrategiemisteeincondizionidianonimatoammette,quindi,l’insorgerediunordinespontaneo.Veniamooraalgiocodellacooperazione.Inquestocaso,l’insorgerediunordinespontaneoappareintuitivamenteunrisultatopiùdifficiledaconseguire,poichéquestogiocohapiùelementidiconflitto,mentreilgiocodelcoordinamentohaancheunelementodicondivisione.Abbiamovistocheilgiocoripetutodeldilemmadelprigionieroammetteunasoluzionecooperativasolo per valori dati e costanti del tasso di interesse. Dobbiamo quindi cercare l’ordine spontaneoprescindendosiadaltassodiinteressesiadaivaloriattuali,inunaparolanonricorrendoall’enunciatodelFolkTheorem.Come dimostra Sugden, l’aspetto cruciale del problema è la durata prevedibile della comunità.Definiamo quindi con la probabilità che in ogni tempo la comunità non termini nel periodosuccessivo, ovvero che la vita sociale fraAlef e Bet non si sciolga. Allora, la probabilità che lacomunitàduridueperiodi(anni),applicandolaproprietàdellaprobabilitàcomposta,èπ×π=π2; cheduritreanniπ3,quattroanniπ4…ecosìviapernanniπn.Riprendiamo quindi la Tavola 3, trascritta in forza dell’anonimato per un Giocatore e il suoAvversario(Tavola7).

L’AvversarioIlGiocatore scambiaenonruba scambiaeruba

scambiaenonruba 90;9,2 22,5;15,1

scambiaeruba 168;4,6 35;8

Tavola7.Gliesiti,interminidiutilità,delGiocatore(primacifra)edell’Avversario(secondacifra)

Nellaconvinzionechel’Avversarioinizicollaborandoeproseguasesicollabora,ilGiocatoredovràconfrontare i risultati attesi dalle due strategie, dove l’estensione nel tempo del premio per lacooperazione (non rubare comporta 90 per tutta la durata della comunità) o della punizione perl’opportunismo (rubare comporta 168 subito, ma 35 per tutta la rimanente durata della comunità)

dipendedallaprobabilitàcompostachelacomunitànonsisciolgaannodopoanno:–seilGiocatorenonrubamaiinunacomunitàcheprosegueconprobabilità ,conl’Avversariochecollabora,avràcomeesitisuccessivi5:90+90π+90π2+90π3…=90+90π(1+π+π2…)=90+90π/(1-π);–seilGiocatorerubainunacomunitàcheprosegueconprobabilità ,el’Avversariolopuniscenoncollaborando,avràcomeesitisuccessivi:168+35π+35π2+353…=168+35π(1+π+π2…)=168+35π/(1-π).Poichél’Avversarioiniziaacooperare,l’ordinespontaneosiinstaurasoloseperilGiocatorenonrubareèlastrategiamigliore.CioèlacondizionediconvenienzaallacooperazioneperilGiocatoreè:90+90π/(1–π)≥168+35π/(1–π).Questacondizioneèsoddisfattasoloselaprobabilitàchelacomunitàpossaproseguireèsufficientementealta,π≥78/133 0,59.Unordinespontaneodicooperazionepotràinstaurarsisenzal’autoritàdelloStato(senzanéleggi,népunizioni,némercatoperilsaggiodiinteresse),selaprobabilitàdicontinuazionedellavitasocialefraAlefeBetèalmenougualeal59%ognianno;seπ <0,59, l’ordinespontaneononèpossibileel’intervento dello Stato è necessario permantenere la cooperazione in una comunità probabilmentedallavitabreve.Il principio di anonimato consente di porre indifferentemente Alef o Bet nella posizione delgiocatore,eBetoAlefcomeoppositore:l’ordinespontaneopuòinstaurarsiancheinquestogiococheha solo potenziali elementi di conflitto, purché le relazioni siano ripetute per un temposufficientemente lungo. Conclude Sugden: l’ordine spontaneo può creare la cooperazione sociale(dettaconvenzionedireciprocità),incuiAlefeBetnonrubanomai,consentendoil«risparmio»dellerisorseimpegnatenellareciproca«inutile»spesaperl’offesaeladifesadellerisorseiniziali.Si è raggiunto quindi un risultato interessante: un elevato ricambio sociale, tale da implicarel’anonimato, e una lunga vita della comunità sono le condizioni da cui può sorgere un ordinespontaneodicoordinamentoedicooperazione.4.4–Lacooperazionesostenutadaunaconvinzioneanarchica.ÈopportunoricordarecheNozick(2008II) suggerisceuna soluzionedel tuttopersonale al dilemmadel prigioniero, chenascepropriodallaconsiderazionediunaprofondadiversitànellostatod’animofrachi si ritieneanarchicoechiaderisce alle ideologie sostenitrici dello Stato.Ai nostri fini, l’osservazione diNozick si presentaalloracruciale.In un rapporto ripetuto – affermaNozick –Alef eBet potrebbero rendersi conto che la soluzionehobbesiana,rubareentrambi,èilprologodellanascitadelloStato.Allora,l’utilitàdellastrategiadelrubaredeveessereabbassatadalla«paura»checiòaccada.LaTavola8adiminuisceivaloridallaTavola3relativamenteallastrategiadirubarediun’entitàxperAlef,chemisura lasuavalutazionedeldannodidoversubire l’autoritàdiunoStato,ediyperBet,cheanalogamentemisuraperluilostessodanno.Seguendo l’usuale ragionamento della strategia dominante, è immediato dimostrare che se questadisutilitàèparticolarmentealtaperentrambix>78ey>7,9,lastrategiamiglioredivienescambiareenonrubaresiaperAlefsiaperBet.Nell’osservazionediNozick, lapauradiun’insorgenzadelloStatopuòrisolvereilproblemadeldilemmadelprigioniero,eindurreAlefeBetall’ordinespontaneodellacooperazione.

BetAlef scambiaenonruba scambiaeruba

scambiaenonruba 90;9,2 22,5;17,1–yscambiaeruba 168–x;4,6 35–x;8–yTavola8a.Gliesiti,interminidiutilità,diAlef(primacifra)ediBet(secondacifra)

SeAlef eBet non sono anarchici possiamo supporre che siano indifferenti rispetto alla possibilenascitadiunoStato,percuix=y=0,masesonoanarchiciessipaventano lanascitadiunoStatoancheminimo,quindisidevesupporrechex,y>0.

BetAlef scambiaenonruba scambiaeruba

scambiaenonruba 90;9,2 22,5;8,1

scambiaeruba 88;4,6 –45;–1

Tavola8b.Gliesiti,interminidiutilità,diAlef(primacifra)ediBet(secondacifra)

Perglianarchiciinparticolare,seilconvincimentoèforte,ivaloridelledisutilitàpotrebberoesseresufficientementealti,adesempiox=80ey=9percui,superandoilimitiindicati,gliesitiprevistisonoquellidellaTavola8b–incuirubandol’utilitàdientrambièperfinonegativa–elastrategiadiscambiareenonrubaredivienelastrategiamigliore,quelladominante,siaperAlefsiaperBet.Illiberopattoesigechecisiattengaaciòcheèstatoconcordato.Ilcontrattosionora,laparoladatasirispetta.Unaregolaèosservata,

in caso contrariononèpiùuna regola.Anchepergli anarchici, epergli anarchici più cheperqualsiasi altro.Anarchia e [l’assenzadinorme]sonoterminiantinomici(Colombo,2009II,pp.98-99).Per Nozick, l’ideologia dell’anarchia in se stessa, qualora sia sufficientemente compresa dallepersonechecostituisconolacomunità,puòindurreunacooperazionespontaneacheportasiaausciredallostatodinaturahobbesianosiaaprescinderedalloStato.4.5 – La convenzione di proprietà e le asimmetrie fra le persone. Per confidare nell’ordinespontaneo, rimaneda affrontare unultimo importante problema: il rispetto delle proprietà acquisitecon titolovalido.L’anonimatoècrucialenel ragionamentodiSugden,ecomportagiocatorichenoncomunicanoemuovanosimultaneamente.Nell’esempiodiSugden,lestrategiedeigiocatorisonoidentificatedainomievocatividi«colomba»,se ilGiocatore non reclamaundiritto di proprietà e rispetta quello altrui; «falco», se ilGiocatorereclamaundirittodiproprietàenonrispettaquelloaltrui.IvaloridelgiocosonoquellidellaTavola9a,cheriportanellarigaenellacolonnamarginalilecorrispondentiprobabilitàdiattivazionedellestrategie: con probabilità q l’Avversario sceglie «colomba» e con (1 – q) sceglie «falco»; conprobabilitàp ilGiocatore sceglie«colomba»e con (1–p) sceglie «falco».Gli esiti attesi,mutatimutandis,sonocalcolaticonglistessicriteridellaTavola6.

L’AvversarioIlGiocatore

colombaq

falco(1–q)

colombap 1;1 0;2 q

falco(1–p) 2;0 –2;–2 2q–2(1–q)

p 2p–2(1–p)Tavola9a.Gliesiti,interminidiutilità,delGiocatore(primacifra)edell’Avversario(secondacifra)

RinviandoaSugdenperladimostrazionecompleta(inparticolarerispettoallecondizionidistabilitàe di selezione della soluzione), ai nostri fini è sufficiente verificare, come abbiamo fatto inprecedenza,seèammessounequilibrioincondizionidireciprocacertezza.Iniziamo con la condizione di certezza,p = 1 eq = 0.Con questi valori la Tavola 9a diviene laTavola 9b: l’Avversario si comporta da falco perché due èmeglio di uno,mentre il Giocatore sicomporta da colomba, poiché zero è meglio di – 2. Ovvero, l’Avversario avanza un diritto e ilGiocatorelorispetta.

L’AvversarioIlGiocatore colomba falco

colomba 1;1 0;2 0

falco 2;0 –2;–2 –2

1 2

Tavola9b.Gliesiti,interminidiutilità,delGiocatore(primacifra)edell’Avversario(secondacifra)

Proviamo ora la seconda condizione di certezza, p = 0 e q = 1. Con questi valori la Tavola 9adiviene la Tavola 9c: il Giocatore si comporta da falco, poiché due è meglio di uno, mentrel’Avversariosicomportadacolomba,perchézeroèmegliodi–2.Ovvero, ilGiocatoreavanzaundirittoel’Avversariolorispetta.Siprovacosìchesipossonotrascurarelesoluzionisimmetriche:I)colomba-colomba,incuinessungiocatoreavanzadeidiritti;II)falco-falco,incuientrambipretendonolostessodiritto.Laprimaèunasocietà in cui non si avanzano diritti di proprietà, la seconda è una società dimero conflitto, cherichiamalacondizionediHobbesdiunalottacontinuapercontestareidirittidiproprietàaltrui.Concludendo, poiché le soluzioni certe sono quelle asimmetriche falco-colomba, non esistepotenzialmentealcunasituazionediconflitto,masolodicoordinamento.Peraltro, per il principiodi anonimato, nella comunitàAlef eBetpossono trovarsi entrambinellasituazionedelGiocatoreodell’Avversario–oral’unoeoral’altropossonoavanzaredeidiritticheverrannorispettati–instaurandocosìlaregoladelriconoscimentodelleproprietà(dettaconvenzionedi proprietà). In questo esito, Sugden legge un ordine spontaneo: nella soluzione non è richiestauguaglianza di proprietà fraAlef eBet,ma l’anonimato garantisce un rispetto reciproco dei diritti,poiché né Alef né Bet sanno chi si troverà nella condizione di volere affrancare un suo diritto.Corollariodiquestadimostrazioneè laconstatazionecheanchesenzaStato sipossonoverificareemantenereasimmetriefralepersonesenzachevengacompromessol’ordinesociale.

L’AvversarioIlGiocatore colomba falco

colomba 1;1 0;2 1

falco 2;0 –2;–2 2

0 –2

Tavola9c.Gliesiti,interminidiutilità,delGiocatore(primacifra)edell’Avversario(secondacifra)

Usciredallostatodinaturainforzadellasolaragionediconvenienza,fondatasull’egoismodiAlefeBet,èquindipossibile,anchese–sideveammettere–certamentenonfacile.4.6– Ipresuppostidell’ordinespontaneo.Ripercorrendoeadattando ledimostrazionidiSugden,abbiamoverificatoilpossibileinsorgerediconvenzionisucuifondareunordinespontaneo.Tuttavia,ciòèpossibilesolonelrispettodicondizionicheèbenerichiamare.Innanzitutto,affinchéfunzioninoglischemideigiochi ripetutiènecessariochenellacomunitàvigauna trasparente e diffusa informazione. Inoltre, per le convenzioni di coordinamento e per leconvenzionidiproprietà èdeterminante l’ipotesidel«velodell’ignoranza», che inpratica significache nella comunità, in forza dell’anonimato, si può realizzare sia un’effettiva variabilità negli statidellepersone(percuiAlefeBetpossonomutaredidomicilio,dalboscoalfiumeeviceversa),siaun’elevata mobilità sociale (per cui Alef e Bet possonomutare i loro diritti di proprietà). Per leconvenzioni di reciprocità, è essenziale la fiducia che Alef e Bet hanno nella durata della lorocomunità. Probabilità elevate di scioglimento sono incompatibili con il formarsi di un ordinespontaneo.Quindi,richiamandolepremessediognidimostrazione,siamoportatiaconcluderecheunasocietàsenza Stato può instaurare un ordine spontaneo se sono rispettate tutte le seguenti condizioni: larazionalità degli agenti, la ragione dell’egoismo, la ripetizione delle interrelazioni sociali,l’informazionetrasparenteediffusa,ilricambiosocialeelacontinuitàdellavitaincomune.Queste conclusioni, interpretate in negativo, dimostrano che un ordine spontaneo senza Stato èimpossibile se non circola informazione, non vi è sufficiente ricambio socialee non vi è fiducianellacontinuazionedellacomunità.L’ordinespontaneoconsentedirisparmiarerisorse,poichénonc’èbisognodell’autoritàdelloStato,nédiunoStatominimo,nédelleimposte,nédel«rischio»chesiarrivi a uno Stato «di parte». In questa conclusione c’è la premessa stessa dell’anarchia: l’ordinespontaneovieneprimadellarivoluzioneeprimadiqualsiasisuaorganizzazioneproduttiva.Inoltre,seguendoNozick,abbiamoosservatocheuna«vera»convinzioneanarchicadiAlefeBetpuòstimolarel’ordinesociale,perchéèbenerinunciareaqueicomportamentiopportunisticicheportanoamotivarelanascitadelloStato.Infine, dai teoremi di Sugden discende un corollario che merita di essere sottolineato: l’ordinespontaneoammetteleasimmetrienegliesitidelgioco.Sugden classifica le seguenti asimmetrie tra i giocatori: disparità negli esiti del gioco (outcomeasymmetry), che possono avvantaggiare relativamente l’uno o l’altro; diversità nelle strategie adisposizionedeigiocatori(labelasymmetry).Nella convenzione di coordinamento è possibile un ordine spontaneo anche se Alef e Bet hannodiverso interesse nel risparmiare le spese di spostamento verso il fiume o verso il bosco; nellaconvenzione di reciprocità, l’ordine spontaneo è possibile anche seAlef eBet sostengono diversespesedidifesa,moltopiùoneroseperAlef,chedeverinunciare–tornandoall’esempiodellaTavola3–al consumodi3dipanee4diburroperproteggere la suadotazione, rispetto aBet, chedeverinunciarealconsumodiunaunitàdipaneediunaunitàdiburroperproteggerelasuadotazione.Inoltre, l’ordine spontaneo è perfino «facilitato» dalle asimmetrie delle strategie tra i giocatori.Infatti,nellaconvenzionediproprietànonsiseguonostrategiespeculari,l’ordineènell’asimmetria:seil proprietario (chiunque esso sia) avanza il diritto, il challenger (chiunque esso sia) sceglie dirispettarlo.L’ordine spontaneo non necessita dell’uguaglianza diAlef eBet, ovvero è falsificata la premessaprincipaledelsillogismodiHobbes– tuttigliuomininasconouguali–evièquindidisparitànellecapacitàeneipossessidellepersone.Essoderivapropriodalvolontarioriconoscimentosocialeditali asimmetrie, da cui discende il rispetto delle convenzioni, dei diritti e delle proprietà.L’ordinespontaneo, presupposto per un’organizzazione anarchica della società, è compatibile con alcune e

limitate, perché volontariamente accettate dalla comunità, disparità di potere: «L’autorità dellacompetenzanonnegalalibertàdichivolontariamentel’accetta»(Bertolo,1983).Graziealladiversità,l’umanitàèuncollettivounico,nelqualeciascunoècomplementareatutti,inmodochetaleinfinitadiversitàdegli

individui umani è la causa stessa, il fondamento principale, della loro solidarietà, un argomento onnipotente in favore dell’uguaglianza(Bakunin,cit.inColombo2009II,p.100).Allorché si tratta di stivali, ricorro all’autorità del calzolaio; se si tratta di una casa, di un canale o di una ferrovia, consulto quella

dell’architetto o dell’ingegnere. Per ogni scienza particolaremi rivolgo a chi ne è cultore.Ma nonmi lascio imporre né il calzolaio, nél’architetto, né il sapiente.Loascolto liberamente e con tutto il rispetto chemeritano le loro intelligenze, il loro carattere, il loro sapere,riservandominondimenoildirittoincontestabiledicriticaecontrollo(Bakunin,2008,p.47).Sifacciacomunqueattenzione,ciòavvieneseesolosevièunadeguatoricambiosociale,premessadell’anonimato: «Chi ieri comandava oggi può essere subalterno» (Bakunin). Una condizione benlontana da quella rigidità sociale della «tecnostruttura» che trova riscontro nel capitalismomaturo(Galbraith, 1968). Una rigidità che a ragione può essere definita come l’affermarsi di un nuovofeudalesimoindustriale(AA.VV.,1973,p.66).Esiste,quindi,unaconiugazionefraanarchiaeautorità,purchéessaderividall’essereun’autoritàpiuttostochedall’avere un’autorità, poiché solo a quest’ultima l’anarchia associa lamanifestazionepropriadelloStato(Kinna,2010,p.103).Ecomunquel’autoritàammissibiledevederivareedesseresempreconfermatadalbasso.Conseguentemente,vièancheunaconiugazionefraanarchiaepotere,seppureinquestocampovisiano più distinzioni, che ineriscono a un nuovo e diverso potere, distinto da quello proprio delloStato: ad esempio, per la realizzazione dell’anarchia, il potere dell’autogoverno, oppure ilriconoscimento di un potere collettivo o persino individuale. Importante, in questi termini, è lachiarificazionecheAmedeoBertolointerponefraiterminipotereedominio,spesso–sostiene–usatiindifferentementeopeggioconfusinell’anarchismoclassicoepost-classico.Partendodalquesitodiquanto«c’è[nelpotere]difunzionisocialiuniversaliequantoc’èdifunzionipropriediunrapportodi dominio», Bertolo riconduce il potere, ma non il dominio, alla libertà tipicadell’autodeterminazione(Bertolo,1983),cioèdiquellachesecondonoiidentificaunpossibileordinespontaneo.Perl’economia,comunque,sitornasemprealproblemadell’efficaciaconcuilacomunitàriescealimitareglieccessidiautoritàedipotere.In qualsiasi relazione sociale, anche in una relazione anarchica, a un certo livello ci sarà sempre potere, anche se in quest’ultima

(presumibilmente)lerelazionidipoteresarebberofluide,reciprocheedegualitarie(Newman,2013,p.165).Considerareesplicitamenteleasimmetrienell’ordinespontaneovuoldireallargarelepossibilitàdiun’organizzazione anarchica (Beaulier, 2005) e non di restringerla (Samuels, 1974). Non è quindicorrettal’affermazionediFernandoPessoainIlbanchiereanarchico:Unpiccologruppodipersonesincere […]creatoecoagulatoesclusivamenteper lavorareper lacausadella libertà,dopoalcunimesi

avevaottenutosolounacosadipositivoeconcreto:lacreazionealsuointernodellatirannia.[…]Quellichecomandavanosuglialtri[…]nonlofacevanoinforzadeldenaroodellaposizionesociale[…],questatiranniaera,relativamenteallefunzionisociali,unatirannianuova. […] Per esempio: la tirannia dell’aiuto. […] Aiutare qualcuno è considerarlo incapace (Pessoa, 2012, pp. 35-37, corsivo inoriginale).Valutare come Pessoa le asimmetrie liberamente riconosciute dalla comunità come una forma ditirannia,piuttostochelarealizzazionepraticadell’ordinespontaneodellacomunità,vuoldirecaderenellalogicadell’individualismoanarchicoche–comevedremonellaParteseconda–puòportareaunsistemaeconomico-socialesenzaordineesenzasboccoistituzionale.Comesoggiogareildenarocombattendolo?Comesfuggirelasuastessainfluenzaetirannia,senzaevitarlo?C’eraunsolomodo:averne,

averne inquantità sufficientedanon sentirne l’influenza; equantodipiùneavessi avuto, tantopiù sarei stato liberodalla sua influenza(Pessoa,2012,p.51).Tuttavia, è ragionevole supporre – e Sugden stesso lo ammette – che possa accadere che leconvenzioninonvenganorispettatedatutti,periseguentimotivi:I)pererrore,poichéalcunipossonointerpretare erroneamente una convenzione; II) per tentazione, se un interesse di opportunismoimmediato offusca la ragione di lungo periodo; III) per un evento occasionale, un fatto cioè chemodificatemporaneamentegliesitidelgioco.

Persostenerel’ordine,èalloranecessarioricorrereaunconcetto«piùforte»dellaconvenzione,ildiritto.Cioèuninsiemedinormeedileggicheabbianovaliditàergaomnes,quindiobbligatoriesuunterritorioedotatedisanzioni. InquestoragionamentoSugden,puravendoseguitoun’altrastrada,siavvicinamoltoalmodellodiNozick,mailsuoriferimentononèaunoStatominimo,bensìalDirittonaturale,intesocomecodificazionediunordinespontaneo.

5.IlDirittonaturale

5.1–Dalle convenzioni alDiritto naturale. Abbiamo visto che siaHobbes sia Locke legano laquestionegiuridicaalDirittonaturaleealleleggidinatura;inveroèimportanteanchefareriferimentoaDavidHume(1759),seppureisuoiscrittisianodiquasiunsecolopiùtardi.Hobbes afferma che sono le convenzioni spontanee ad assumere la forzadi undiritto: la leggedinaturaèunprecettoounaregolageneralechetutelal’uomo,scopertadallaragione.L’insiemedelleleggidinaturacostituisceilDirittonaturale.Neldirittodinatura,Hobbesriconosceediscute19leggi.Leprincipalidelsuoelencosonodue:I)cercareeconservarelapace,difendendosicontuttiimezzipossibili; II)gestireildirittosullecose,tramitedeipattiavvaloratidaunobbligodiadempimento(scambio,donazioneoperfinorinuncia).Tuttavia, anche se le leggi di natura esistono e sono tante, per Hobbes il Leviatano è necessario«poiché ivincolidelleparolesonotroppodeboliper imbrigliare l’ambizione, l’avarizia, l’ira,e lealtrepassionidegliuomini,senzailtimorediqualchepoterecoercitivo».PerLocke,invece,leleggidinaturasonocomponentistessedellostatodinatura.Laleggedinaturachelogovernaecheobbligaciascunosienunciacosì:nessunodeverecaredannoaunaltronellavita,nellasalute,nellalibertàenellaproprietà.PerDirittonaturale,inoltre,ciascunoètenutoaconservaresestessoe,perlastessaragione,devepreservaretuttiglialtri,amenochenondebbafarsigiustiziadichigliharecatooffesa,naturalmente«entroilimitidellaleggedinatura».Ognuno,quindi,perleggenaturalehadirittodipunireitrasgressori–ilpresuppostodacuiparteNozick.Infine,perHumeilDirittonaturaleèespressionedelsensomoraleedigiustiziaimplicitonell’uomocomeanimalesociale,chequindiassumelaforzadiundiritto.Lagiustiziaèunavirtùnaturale,intendendo«naturale»nelsensooppostoad«artificiale».[…]L’umanitàèunaspecieinventiva[…]e

unacreazioneèdettanaturalesediscendeimmediatamentedaprincipioriginali,senzal’interventodelpensieroedellariflessione.Sebbenele leggiappaianoartificiali,essenonpossonoesserearbitrarie. Inquestosensononè improprioparlarediDirittonaturale(Hume,cit. inSugden,2004II,p.151).In parte in uniformità e in parte in contrapposizione con queste posizioni, Sugden inizia il suoragionamentoriconoscendocheleconvenzioni,possibilefruttospontaneodellaragione,assumonolaformadiDiritto naturale nelmomento in cui «incorporano» in sé tre proprietà sociali: I) a ognunoconvienerispettarelaconvenzione;II)ognunosiaspettachel’altrorispettilaconvenzione;III)iterzigiudicano negativamente coloro che non rispettano la convenzione. Infatti, se così è, le due primeproprietàdannoallaconvenzionelavaliditàergaomnes,elaterzaproprietàledàancheunasanzionesociale,dettatadall’ostracismodeiterzi.IlVizio[è]limitatodalladisapprovazionegeneraleedallasobriacondannadiognimembro(Godwin,1990,p.236).Naturalmente, affinché questo meccanismo «automatico» di validazione delle leggi funzioni, ènecessario che «nella società operi una buona rete informativa e una credibile strategia di castigomultilaterale»(Dixit,2004,p.12).Aquestecondizioni,cioèdifacilecircolazionedell’informazionepubblica e di credibilità della sanzione sociale, la genesi del Diritto naturale trova confermanell’evoluzionedi unordine razionale e spontaneo.Nella classificazionediSugden, i contenuti delDirittonaturalerispecchianoesattamentelesuedimostrazionidiunordinespontaneo.I) Le convenzioni di coordinamento: tutti hanno convenienza a rispettarle, quindi divengonofacilmenteunaleggenaturale,ancheseperl’asimmetriatalunipreferirebberounadiversasoluzione.

II)Leconvenzionidireciprocità:seciascunointendeesserecooperativo,eglisiaspettacheancheilsuo oppositore non sia meno cooperativo di lui, ovvero si afferma un valore convenzionale direciprocità,chepuòdivenireunaleggenaturale.

III) Le convenzioni di proprietà: dettano un «appropriato» grado di aggressività di tuttinell’affermazione di un diritto di proprietà, per cui ciascuno nel momento in cui afferma la suaproprietàsiaspettachel’altrolarispetti.Anchequestaconvenzionepuòdivenireunaleggenaturale,cheimponeunmassimodiaggressivitànell’affermareidiritti.L’ordinespontaneo,quindi,puòarrivareadettareuninsiemediconvenzionicheassumonoperfinolaformadiundiritto. Inquesti termini, ilmodelloeconomicodiSugdensi rifàalpensierodiHobbespiuttostocheaquellodiHume, tuttaviaalcontrariodiHobbesdimostrache l’ordinespontaneoconforza di legge è possibile senza il Leviatano. Secondo Sugden, infatti, in una società senza Stato,l’informazione che sostiene la ripetizione delle interazioni sociali, la razionalità, la ragionedell’egoismo,ilricambiosocialeelacontinuitàdellavitaincomunepossonoinstaurareunordinespontaneo in cui,oltre adesiderare lapace, ciascuno si comporta inpacepurchéanchegli altri sicomportino in pace; e chi non si comporta così viene escluso dal gruppo, usando la forza diconvenzionicheevolvonoinunaleggesocialespontanea.Lostatodiguerraèquindievitato.LaposizionediSugdenèdiversaanchedaquelladiNozick,direttaevoluzionedelpresuppostodileggenaturalediLocke.LaleggedinaturadiLockeevolvedipersé,tramiteleagenzieeilprocessoamano invisibile, versounoStatominimo,mentrenelmodellodiSugdennonvi ènulla cheporti dinecessitàaunformadiStato,neppureminimo.SidomandaBakunin:lalibertàdell’uomoconsisteforsenellaribellionecontrotutteleleggi?No,sesitrattadilegginaturali,economiche,

sociali,legginonimposteautoritariamente,mainerentiallecose,airapporti,allesituazionidellequaliesprimonoilnaturalesviluppo(Berti,2009b,p.10).Il riferimento teoricodiSugdensianelgiocodel rubaresia inquellodel falcoedellacolombaèsempreildilemmadelprigioniero,manelsuomodellosiammettelapossibilitàdisoluzionesenzaunordineesterno,dimostrandol’instaurarsidiconvenzionisociali,chepossonoancheassumerelaforzadileggi.

6.Ipotesisull’anarchia:disordineeordine

6.1–Anarchianeldisordineenell’ordine.Partendodallostatodinatura, facendo levasolosullaragione, razionalità ed egoismo di Alef e Bet, abbiamo raggiunto una conclusione sull’ordinespontaneochepotrebbeperòessereconsiderataun«nonrisultato»:l’ordinespontaneoèpossibilemaèancheimpossibile,l’ordinespontaneoèrealisticomaèancheirrealistico.L’unicorisultatocertoèchel’ordinespontaneononèun’utopia(Ward,2010II).Sonoconclusionichepossonolasciaredelusi,ma proprio per questo nonmancano di suscitare interesse.L’ordine spontaneo è il presupposto delpensieroanarchico,«iltestpiùverodellafilosofiaanarchica»diceWolff(1973,p.85),maèlegatoamolte condizioni ed è condizionale a molti eventi. Allora, per parlare di anarchia, si devonosvilupparenonuna,madue ipotesi, non semprepercepite con chiarezza: l’anarchianel disordine el’anarchianell’ordine.Nell’anarchia nel disordine (altrimenti detta anarchia negativa), le persone vivono senza alcunordine spontaneo, per cui tutti i rapporti sociali si tengono senza convenzioni: I) in assenza dicoordinamento, può sorgere il costo sociale dell’assenza del mercato (Alef va al bosco e Bet alfiume);II)inassenzadicooperazione,sorgeilcostosocialedellosprecodellespeseperladifesaeperl’offesa(AlefeBetrubanoentrambi);III)senzailrispettodelleproprietà,sorgeilcostosocialediunostatodiguerraperenne(AlefeBetsicomportanoentrambidafalchi).L’anarchianeldisordinesiinstaura se le persone non considerano gli altri come membri della stessa comunità e quindi non

rispettanoirequisitifondamentalidiunavitaincomune.Nell’anarchia nell’ordine (altrimenti detta anarchia positiva), le persone vivono in un ordinespontaneo, per cui tutti i rapporti sociali si tengono secondo le convenzioni: I) la convenzione dicoordinamentopermette la nascita delmercato e della produzione in comune (Alef eBet si recanoentrambialboscooppurealfiume,oproduconoalcunchéassieme); II) laconvenzionedireciprocitàrisparmia le inutili spese per la difesa e gli sprechi dell’offesa (Alef e Bet non rubano); III) laconvenzione di proprietà conserva uno stato di pace prevalente (Alef e Bet riconosconoreciprocamenteidiritti).L’anarchianell’ordinesi instauraseogni individuorispettale libertàdeglialtri come le proprie, in forme di accordo, implicito o esplicito, conformandosi alle norme dicomportamentorichiestepergenerarefiduciareciproca.Èquestalaforma«migliore»dianarchiachesipuòsperare:unasituazionesenzaStato incuigli individui ingeneralesoddisfanovincolimorali,paradossalmenteancheseapparentementesupportatisolodamotivazioniegoistiche,esicomportanocomedovrebbero (Nozick,2008III). Infatti, è indubbiamente l’anarchia nell’ordine ciò che hanno inmente i sostenitori storici dell’anarchia. Lo si legge chiaramente alla voce «Anarchia» scritta daKropotkin,nel1905,perla11aedizionedell’EncyclopaediaBritannica(Ward,2008):[Anarchiaè] ilnomeattribuitoaunprincipio,o teoriadivitaecondotta, inbasealquale lasocietàèconcepitasenzagoverno; in tale

società,l’armoniaèottenutanonattraversolasottomissioneallaleggeol’obbedienzaaqualcheautorità,maperliberiaccordiconclusitraivari gruppi, territoriali e professionali, liberamente costituiti per la produzione e il consumo, e anche per il soddisfacimento dell’infinitavarietàdiesigenzeeaspirazionidiunesserecivile(Kropotkin,cit.inWard,2008,p.20).Tuttavia, l’anarchia nel disordine non può essere esclusa a priori; e inoltre essa appartienecertamentealsentirecomunedeinonaddetti.[L’]uomooccidentaleètalmentepersuasochel’ordinesocialepuòaversisoltantoconunfortepoterecentraleeconilricorsoaimezzi

cheglisonopropri(polizia,esercito,propaganda…),cheappenaquestipoterisonomessiindiscussionesubitosipaventaildisordine(Ellul,2010II,p.69).Èperquestoche,perlostudiodell’anarchiacomeorganizzazionesocio-economicadiunacomunità,intendiamosvilupparenellaPartesecondaentrambeleipotesi.

7.IpotesisulloStato:lapoliticaeconomica,ilnuovoStatominimoeloStato«diparte»

7.1– I fallimenti delmercato e lo Stato che interviene nell’economia.Oltre i limiti dello Statominimo,nell’ambitodelloStatopiù esteso, allorquando il sistemaeconomicoprivatomostra i suoifallimenti riguardo a efficienza ed equità, si apre l’opportunità di un intervento dello Stato ineconomia.Induesecolidi storiadelpensieroeconomicosull’economiadimercato, i fallimenti«denunciati»dall’economia politica e dalla politica economica si sonomoltiplicati, e comunque possono essereclassificati in due grandi categorie: fallimenti microeconomici, se interessano i singoli mercati, efallimenti macroeconomici, se riguardano il sistema economico nazionale (Balducci, Candela eScorcu,2001).Per affrontare questi temi, prima di tutto dobbiamo dire con più precisione cosa si intende ineconomiaperefficienzaedequità.I concetti di efficienza sono numerosi. L’economia, che si occupa della produzione dei benimateriali,definisceduecriteripervalutareunsistemaproduttivo:l’efficienzaallocativael’efficienzadinamica.L’efficienzaallocativasirifàalcriteriodiPareto:unasituazioneèmigliorediun’altraseconsentediaumentarelasoddisfazionediqualcuno(anchediunsoloindividuo)senzapeggiorarequelladinessunaltro. Ovviamente, l’allocazione ottima è quella che non consente alcun miglioramento (nel sensoparetiano), comunque ci si sposti da essa. In generale, questo criterio corrisponde a un concetto diefficienzapoichéconsidera inefficienti tuttequellesituazioni incuièpossibileottenerequalcosadi

piùsenzaaverequalcosaaltrodimeno.Unasituazioneèquindiefficientequandononconsente«alcunpastogratis».Questoconcettodiefficienzaallocativaha,evidentemente,unanaturastaticapoichéèdefinitoinassenzaditempo.L’efficienzadinamica tiene invece contodel procederedel tempo,maèun concettomenoprecisodato che sonopresenti in letteratura diverse definizioni. Innanzitutto si parla di efficienzadinamicaadattivacheconsistenellacapacitàdelsistemadi«adeguarsi»aifattinuovi(Alchian,1950);unaltrotipodiefficienzadinamicaèquellainnovativa,checonsistenellacapacitàdelsistemaproduttivodiintrodurrenovitàtecnologicheeorganizzative(Schumpeter,1977).Ancheiconcettidiequitàsonomolti,financhepiùnumerosidiquellidiefficienza.Varieconomistiefilosofihanno,infatti,enunciato«principiamodellidistributivi»fondatisuconcettidiversidiequità.Anchequandosiariconosciutal’importanzafondamentaledell’equitàdistributiva,ladomandacherimaneapertaèqualemetrosidebba

usarepervalutarla.La risposta saràmoltodiversae spessoambigua, inquantodipendedacomeviene interpretata l’equità: […]comeequitàorizzontale(trattareallostessomodopersoneconlastessaposizione);comeequitàverticale(trattareinmodiadeguatamentediversipersoneconposizionidiverse);comeequitàmarxista(«daciascunoasecondadellesuecapacitàaciascunoasecondadellenecessità»);secondoilVecchioTestamento(«occhioperocchio»);o,infine,secondoilNuovoTestamento(«porgil’altraguancia»)(Wolfjr,1995,pp.19e82).Uncriteriopotrebbeesserequellodiammetterecomesocialmenteequesololediversitàdistributivenello stato finale che si originano partendo da una condizione di uguaglianza dei punti di partenza(cioèdall’averegarantitepertuttigliindividuipariopportunità,equitàsostenutagiànel1944daLuigiEinaudi, sivedaEinaudi,2004); il criteriooppostoèquellodi considerareeque leposizionidellostato iniziale, ovverosia della distribuzione del reddito che è il risultato del possesso secondo untitolovalidodiacquisizione (Nozick,2008II).Unaposizionediversa,manon troppo, dallaprima èquellacheconsideraequaunadistribuzionedellerisorsecherispecchiailtalentodegliindividui,percuichihapiùmeritoepiùcapacitànaturalideveaveredipiù;ilcriteriooppostoèinvecequellodiun’equità che sostiene la distribuzione dei beni non secondo il talento,ma secondo i bisogni degliindividui.Oltreaquestisonostatisviluppatialcunicriteridiequità«piùtecnici».Ricordiamoquelloindicato da John Rawls che considera giusta ogni situazione che migliora la condizione del piùpovero.Selenozionidiefficienzasonodiverse,imodellidiequitàsonoespressionedigiudizidivalore,percuièdaritenerechelaselezionedelcriteriodaassumeredipendadavalutazionistrategiche,etiche,religiose o politiche, personali o della comunità, su ciò che dovrebbe essere; in quanto criteridiscutibilipossonoessereaccoltidauno,danessunoodacentomila.Seilsistemadimercatotende«automaticamente»allarealizzazionedicriteri-obiettivodiefficienzaedequità,alloranonvièragionediuninterventodelloStato.Ilproblemasiponeseunaoentrambeleevoluzioninonraggiungonoquegliobiettivi,masiallontananodaessi: inquestocasoprendecorpol’ideadiun’azionedelloStatonell’economia.L’azionedelloStatocomporta sempre l’eserciziodiun’autorità,chesirealizzatramitel’usodistrumenticoercitividicontrollo.Ineconomia,ilcompitospecificodelloStatopiùestesoèquindiquellodicorreggereifallimentidimercato,tramitecomandieinterventid’autorità.Se [i mercati funzionassero senza fallimenti] non vi sarebbe alcun bisogno di altre organizzazioni economiche. Potrebbero esservi

organizzazioni politiche sorte […] per indurre una maggiore attenzione a problemi di equità del sistema, ma organizzazioni finalizzateall’incrementodell’efficienzadiverrebberoinutili.Quandoperòimercatinonsonoefficientipossonoemergerealtreistituzioni,periniziativadiprivaticittadiniedelloStato,perrimuovere,evitareoridurregliostacolicheimpedisconoaimercatidiraggiungeredasoli l’efficienza(MilgromeRoberts,1994,p.122).La constatazione che un mercato tutelato dallo Stato minimo possa fallire rispetto a un qualchecriterio di efficienza o di equità non è però elemento sufficiente per giustificare l’intervento ineconomiadiunoStatopiùesteso.Nozick, infatti,nega ilproblema findalle sue radici. Ilprincipiostoricodeltitolovalidodiacquisizionegiustificainsestessol’equitàdeipossessi,ecancellaquindiogni fallimento del mercato, anche in termini di efficienza. L’intervento dello Stato in economiapresupponeunobiettivo,eogniobiettivodevediscenderedaunamancatacorrispondenzafraloStato

storicoeunprincipioamodellodistributivo.Tuttavia, èproprioquest’ultimoprincipiocheNozickconfutaerifiuta:loStato,quindi,ègiustificatoaintervenirenell’economiasolosevièinfrazionenelprincipio del titolo valido, per ripristinare l’ordine nelle proprietà.Questo è compito di uno Statominimo.L’interventodiunoStatopiùestesoineconomiaperNozickèingiustificato.Un’oppostaargomentazionedelruolodelloStatopiùesteso,partendodallavaliditàdiunprincipioamodello distributivo, a fronte di una mancata corrispondenza tra il dato storico e il criterio diriferimento,registrailfallimentodelmercatoeammettel’interventocorrettivodelloStato.Una terzaargomentazione,pur riconoscendocheesistono i fallimentidelmercato, tuttavia escludeancoral’interventoineconomiadelloStatoconduediversemotivazioni:l’inutilitàdellacorrezioneel’inefficienzadellacorrezione.Laprimamotivazione,l’inutilitàdellacorrezione,nascedall’ideacheifallimentidelmercatosonocomunque marginali e trascurabili, oppure temporanei e superabili dando tempo al mercato diesplicaretuttiisuoieffetti.Inquestocaso,l’interventodelloStatopuòessereritenutoinutile.Se tutti i partecipanti al sistema economico possono incontrarsi, se inizialmente i diritti di proprietà su tutte le entità valutabili

economicamentesonoloroassegnati,eseessipossonoeffettuareaccordicompletamentespecificatiesenzacosti,alloral’esitodovrebbeessereunsistemacomplessivoefficiente,chelasciasololadivisionedellerisorsealpoterecontrattualedeipartecipanti.Inquestosistemanonvisarebbeunruoloperlapoliticaeconomica(Dixit,1996,p.37).Lasecondamotivazione,l’inefficienzadellacorrezione,sifondasull’osservazionecheafrontedelleimperfezioni del mercato anche l’esercizio dell’autorità dello Stato non è scevra da imperfezioni.Infatti, l’azione dello Stato può essere sottoposta a fallimenti, sia per l’incapacità delle personeoccupatenelloStatosiaperl’insorgerediconflittidiinteresse.Alfallimentodelmercatopuòquindicorrispondere un fallimento dello Stato. Ovvero, ai fallimenti del mercato in termini di equità edefficienzapossonocorrisponderefallimentidelloStatosempreinterminidiequitàedefficienza:può,allora,accaderecheilcostodellacorrezionesiamaggioredellaperditadovutaalmercato.Sel’erroredelloStatoèmaggioredell’erroredelmercato,la«curaèpeggioredelmale»esimotivaperquestavia un ritorno allo Stato minimo. La seconda motivazione, quindi, sostiene l’inefficienza dellacorrezione.UnoStatopiùestesochedecidadinonagireosiuniformiineconomiaall’inutilitàdellacorrezione–econminoreragioneall’inefficienzadellacorrezione–èloStatodellaisserfaire.Narra, infatti, la tradizioneche ilministroColbertchieseungiornoalmercanteLegendre«Que faut-il fairepourvousaider?».«Nous

laisser faire» risposeLegendre.Nella sua formapiùbrevedi incisa apostrofe, il laisserfaire divenne ilmotto della politica economica[liberale](Capodaglio,1968,pp.60-61).Al di là di queste motivazioni, uno Stato che abbia obiettivi di efficienza ed equità, verifichifallimenti dimercato non trascurabili e duraturi, e sia efficiente nella correzione può avere valideragioniperintervenirenell’economiaeilsuointerventosiidentificaconlapoliticaeconomicadiunoStatopiùesteso.L’attivitàeconomicadiquestoStatodevequindiesserevistaneisuoirapporticonilmercato,concuisipossonoinstaurareaspettidiintegrazionee/oaspettidisostituzione.LanaturadeirapportifraStatoemercato,fraistituzionidelloStatoealtreistituzioni,sièmodificataneltempoequalsiasimodelloastrattorichiedediessereconiugatoconl’analisistorica.Daquando,alterminedelperiodofeudale,ilmercatosièaffermatoneivaripaesicomeistituzioneprivatisticacaratterizzantedellavita

sociale (societàmercantile), lo Stato ha dapprimamirato a condizionarlo e costringerlo (mercantilismo). Successivamente, a partire dalsecoloXVIII,anchesotto l’influenzadelpensierodei fisiocratiedei filosofimoraliscozzesi,hadelegatoalmercatocompitipiùampi,purconservandoorafforzandolelevecapacidiindirizzareilmercatostesso(Acocella,1999,p.45).Ilgovernoamministrativodeglistrumentidicontrollodell’economiavieneesercitatodalloStatopiùesteso tramite uffici pubblici e istituzioni, i bureau dello Stato, che sono destinati, con diversecompetenze,acorreggerevuoilaperditadiefficienzavuoilaperditadiequitàdelsistemaeconomico(Balducci,CandelaeScorcu,2001).Volendoclassificare lediversearticolazionidelloStatochesioccupa di economia facciamo riferimento all’impostazione di Richard AbelMusgrave (1959), chegeneraun’astrattaclassificazionedelleattivitàeconomichedelloStato.Musgraveindicaintreclassigliobiettividell’amministrazionedeifondichefannocapoalbilanciopubblico:allocation,quellichesono

destinati alla produzione dei beni e servizi pubblici, alla correzione delle esternalità ecc.; distribution, quelli inerenti le imposte e itrasferimentialloscopodiraggiungereunadistribuzionedelredditoedellaricchezzapiùgiusta;stabilization,per laconservazionediunlivelloaltomanon inflazionisticodelladomandaaggregataedell’occupazione.Questomodello spiega lo sviluppodell’economiapubblicaneglianniSessantaeSettantadelXXsecolo(Dixit,1996,p.6).Quindi, lamolteplicitàdegli interventidelloStatoineconomiapuòesserericondottaall’attivitàditreufficifondamentali:Allocationbureau,chesioccupadeifallimentimicroeconomicidelmercato;Stabilizationbureau,chesioccupadeifallimentimacroeconomicidelmercato;Distributionbureau,chesioccupadelladistribuzionedelredditoedellaricchezza.7.2–InterventodirettoeindirettodelloStato.LaprimaimportantedistinzionedelmodoconcuiloStato può intervenire nel sistema economico è fra intervento diretto e intervento indiretto. Percontrollo diretto si intende ogni intervento mirato a realizzare la correzione imponendo un datocomportamentoaiprivati,tramite«struttureburocratiche(affiancatedalpoliziotto)»(Ward,2010II,p.42). Per controllo indiretto si intende ogni intervento mirato a conseguire l’obiettivo inducendo iprivati a comportarsi nelmodo desiderato dallo Stato, influendo sulle variabili dalle quali le lorodecisionidipendono(Balducci,CandelaeScorcu,2001).Adesempio,se loStatovuolechenéAlefnéBetmanginomele,èpossibileagire induemodi: I)impedire«con la forza»aentrambidiavvicinarsialmelopercoglierne i frutti (interventodiretto),ponendo intorno all’albero una recinzione e un’autorità di vigilanza; II) introdurre incentivi (adesempioimponendoun’impostaproibitivasulprezzodellemele)affinchénessunodeidueabbiapiùlavolontàdi acquistarequel frutto (intervento indiretto).Sinoti che l’intervento indiretto è comunqueuna manifestazione dell’autorità dello Stato, che si manifesta con un prezzo d’imperio, ma non èrichiestalaforzafisicadatocheAlefeBetsonoindottiadadeguarsi«liberamente»allavolontàdelloStato. In condizioni di certezza, senza casualità né difetti di informazione, l’intervento diretto el’interventoindirettoconduconoalmedesimorisultato.La teoriadellostrumentodi interventodeveessereaffrontata in terminidiconvenienza,preferenzaopregiudizio,manon in terminidi

sostanza(Poole,1970,p.479).Tuttavia,incondizionipiùrealistiche(Balducci,CandelaeScorcu,2001),lasceltadellamodalitàdiintervento dipende da considerazioni di economicità, ma anche da un complesso di valutazionipolitiche,nonprettamenteeconomiche.Vi possono essere importanti ragioni pratiche per preferire [gli interventi diretti o gli interventi indiretti] come importanti strumenti di

programma.Questeragionipossonoriguardarequestioni ideologiche,politiche, legali,sociali,amministrative,motivazionali,dicontrollo,diautoritàoaltreancora(Weitzman,1974,p.479).IlTeoremadiBaumol-Oates(BaumoleOates,1975)sostienechel’interventocheminimizzailcostosocialeèquelloindiretto.Tuttavia,seinteoriavisonomotivazionivalidepersostenerecheloStatodebbaprivilegiaregliinterventiindirettiperrenderelavolontàdellepersoneapparentementelibera,inpraticaigoverniusanoconpiùfacilitàgliinterventidiretti,privilegiandol’esercizio«visibile»delloropotere.Infine, il teoremaè importanteperosservareche l’interventodelloStatopiùesteso ineconomiaèsempre e comunque un atto ridistributivo, poiché può comportare dei costi per le persone chesubisconol’interventoavantaggiodialtre,conlamotivazionediunguadagnopertuttalacomunità.Èproprioinquestaconclusionechesiriconoscel’avversionediNozicksiaperloStatopiùestesosia,afortiori,perquellochesioccupadieconomia.7.3–Discrezionalitàoregole.IlnuovoStatominimo.Unasecondaimportantedistinzionedelmodocon cui lo Stato più esteso può intervenire in economia è fra interventi ispirati a un governodiscrezionale oppure legati all’esecuzione di regole, che si richiamano a un concetto di controlloautomaticodelsistemaeconomico.Laquestionedipoliticaeconomicaèsesiamegliocheibureauseguano regole fisse automatiche (razionali o semplicemente dettate dall’esperienza), oppure che igovernanti risolvano i problemi usando un controllo discrezionale, cioè «caso per caso», dopoun’attentavalutazionedellasituazionespecifica.

Basta richiamarci al senso comune per sostenere che il controllo discrezionale è non inferiore aquello basato su regole automatiche. Infatti, la possibilità di agire «caso per caso» permette dirispondere a ogni improvvisomutamento,mentre le regole fisse non consentono alcuna reazione difronteadaccadimentiinattesi.Una possibile obiezione all’adozione di una norma vincolante risiede nel fatto che essa priva le autorità […] dell’opportunità di

fronteggiarecontingenzenuoveeimprevistecherichiedonoprovvedimentiinsoliti(Phelps,1991,pp.57-58).Adesempio,laregoladiguidaretenendoladestraèunaregolafissa,mamoltopericolosainalcunesituazioni.Negli StatiUniti è noto che gli automobilisti guidano tenendo la destra; inGranBretagna, invece, gli automobilisti guidano tenendo la

sinistra. Se siete un automobilista statunitense e viaggiate in Inghilterra, volendomantenere la vostra regola e ignorare quella inglese èmoltoprobabilechel’esitosiatragico(Poole,1997,p.20).Quindi, ilcomportamentodisceglierediscrezionalmente lamanodatenerenellaguidadopoavereosservatoilcomportamentodeglialtrièunastrategiachenonpuòcertodareunesitopeggioredellaregola fissa di guidare sempre a destra. Tuttavia, l’affermazione «che una giudiziosa sceltadiscrezionalenonpuòessereinferioreaunaqualsiasiregolafissa»(Turnosky,1977,p.351)èstata«aggredita»daalcunieconomisticonargomentazioniinfavoredelleregoleautomatiche.Gliargomentiportatiafavoredellasuperioritàdelleregolefissesonotre.Ilprimo,sostenutodaMiltonFriedmannel1953,sifondasuunpresuppostofallimentodelloStato.Secondo Friedman esistono molte cause per cui si può generare tale inefficienza, tra cui le piùrilevantisonodue:I)l’informazionesucuiloStatofondailpropriointerventoèspessopocoaccurata,specialmenteincondizionediurgenza; II)poichéogni interventocomportadeiritardidiesecuzione,puòesserechenelmomentoincuilapoliticavieneintrapresanonsiapiùdesiderabile.Lemotivazionisostenute da Friedman a favore delle regole fisse sono quindi ispirate ad argomentazioni pratiche,secondocuicisonolongandvariablelagschemotivanoilfallimentodelloStato.[LatesidiFriedman]richiedel’assunzionecheilgoverno,senoncostrettoinregolefisse,perseguaobiettivisbagliatioperseguaobiettivi

giustimainmanierasbagliata,perchédisponediinformazioninoncorretteoppureusainmanieraincompetentel’informazionedisponibile(Buiter,1981,p.651).IlsecondoargomentoafavoredelleregolefisseèdiRobertE.Lucas(1986).Questalineadiattaccoagliinterventidiscrezionalidiscendedall’ipotesicheiprivatisianototalmenterazionaliedefficienti.Personecon talicapacitàsaranno«disturbate»da interventidiscrezionalidelloStato,poichénon ingradodi inferire alcuna«traccia» sicuradella suavolontà, cosa invecepossibile se loStato seguedelle regole note, annunciate e osservabili. Questa conclusione comporta, secondo Lucas, unasuperioritàdelleregolefissepiuttostocheuneserciziodiscrezionaledell’autoritàdelloStato.Selamodificazionenormativaavvieneattraversounasequenzadidecisionicheseguonounandamentonondiscussoopreannunciatoe

quindisimanifesteràagliagentiinmodocasuale,ciòavverràprobabilmenteconunallargamentodellavarianzadeidisturbi.Inquestocaso,ilmovimento[…]sarànonsistematicoeimprevedibile,daunpuntodivistaeconomico.Se,d’altrolato,levariazioninormativeavvengonoattraversomodificazionidelleregolepienamenteannunciateediscusse,vièqualchesperanzacheicambiamentistrutturalichenerisultanopossanoessereprevisti(Lucas,1986,pp.169-170).LasuperioritàdelleregolefissesostenutadaLucas,fondatasull’ipotesicheiprivatinelformularelelorodecisionianticipinoifuturiprogrammigovernativi,sipresentatuttaviacomeunrisultatodebole,perchéfondailsuogiudiziosull’ipotesifortechelepersone«sappiano»seguirecomportamentiiper-razionali,stabiliedefficienti,cosicchél’interventodelloStatosirisolveinundisturbonell’eserciziodiquestalorocapacità.Inquestomododi intendere, ilgovernopuò influenzare l’attivitàeconomicarealesolodeviando ipropristrumentidalvaloreattesodai

privati,cioèsoloimbrogliandoilsettoreprivato.[…]Ilsolocontributodelgovernopuòesserequellodiminimizzarel’incertezzasulpropriocomportamento,cioèmassimizzarelaprevedibilitàdelleproprieazioni.Qualunqueregolanota[…]saràneutrale(Buiter,1981,p.653).LaterzamotivazioneèdovutaaKydlandePrescott(1977).Segliagentiprivatirazionali«guardanoinavanti»,essipossonoanticipareilcomportamentoincoerentedelloStatoeassumerefindall’inizioun atteggiamento per non farsi «imbrogliare». In estrema sintesi, se la regola annunciata non vienecreduta,poichéiprivatisannocheloStato,avendoun’autoritàdiscrezionale,potrà«ingannarli»,essipossonoseguirecomportamenticheconduconoasoluzioninondesiderabili. Inquestecondizioni, lo

Statodeveconvincereiprivatichenoneserciteràun’autoritàdiscrezionale,obbligandosiaunaregolache,perqualcheformadiimpegno«forte»,risultiinderogabile.Un noto esempio di incoerenza temporale in economia riguarda la tassazione. Prima che i privatiassumano la loro decisione se evadere o dichiarare il vero, la politica del governo è quella diincentivareledichiarazioniveritiere,adesempioannunciandocheglievasorisarannoscovati,conunacapillareattivitàamministrativa,equindiseveramentepuniti.Quando,però,ledichiarazionisonogiàstatefatte,allorapuòessereottimalenonimpegnarecostoserisorseperstanareglievasori,mentreèfacile procurarsi velocemente altre entrate con forme diverse di condono; infatti, ex-post, chi hadichiaratoilverolohagiàfattoechihaevasosipaleseràpagandodimeno,senzasanzioni,maanchesenzaspeseperl’amministrazione.Tuttavia,seiprivatidecidonocomecomportarsiinterrogandosisulfuturo, essi anticipano l’incentivo del governo a rinnegare l’impegno assunto, perciò sarannorazionalmente stimolati a evadere, aspettando tutti il condono. Cosicché le entrate fiscali sarannominoridiquellechesi sarebberoavutequalora loStatosi fosseobbligatoauna regola fissa,«maicondoni»,equestoobbligofossestatocredutocomeinderogabile.Concludendo, l’affermazione intuitiva e di buon senso – da cui eravamo partiti – a favore diinterventidiscrezionalipiuttostochediregolenonècosìassoluta.Leargomentazioniafavoredelleregole fisse, tuttavia,a lorovolta si sonodimostratedeboli,perché legatealle ipotesiempirichediinefficienza e incapacità degli organi di unoStato invasivo, a fronte della capacità di privati iper-razionalicapacidiseguirecomportamentistabiliedefficienti.Nonvièunamotivazionecheprivilegisistematicamente l’una o l’altra soluzione. Il pensiero economico, quindi, si divide a favore delladiscrezionalitàoppureafavoredelleregolefisse.Nel1930,lacapacitàdisviluppodelsistemacapitalisticounitaall’azionediscrezionale,costanteeincisivadiunoStatochesioccupadieconomiaapparivaaJohnMaynardKeynesingradodirisolvereogni«malattia»delsistemaeconomico:«L’umanitàstaprocedendoallasoluzionedeisuoiproblemieconomici»(Keynes,1968).Mentre[…]l’allargamentodellefunzionidigoverno[…]sarebbesembratoaunpubblicistadelXIXsecolooaunfinanziereamericano

contemporaneoun’orribileusurpazioneaidannidell’individualismo,iolodifendo,alcontrario,siacomel’unicomezzoattuabileperevitareladistruzionecompletadelleformeeconomicheesistenti,siacomelacondizionediunfunzionamentosoddisfacentedell’iniziativaindividuale(Keynes,1968,p.338).La cura di un capitalismo «malato» è, quindi, uno Stato più esteso competente nell’intervenirediscrezionalmentenelmodomiglioreenelmomentopiùopportuno–affermanoLucaseSargent,unlookeverything,respondeverythingrealizzatotramiteilfinetuningdeglistrumentidigoverno–cosìdarisolvereneltempoiproblemieconomicidell’umanità.SulfiniredeglianniSessanta,lavisionedelloStatoneocapitalistadominaincontrastatanellescelteconcretedipoliticaeconomicadegliStati.Leoccasionidiinterventodiscrezionalenell’economiasimoltiplicano, l’espansionedelle funzioni degli Stati raggiunge il puntomassimo; ciò che si affermanellapoliticamondialeèilcosiddettocompromessokeynesiano.Datocheilsistemadeimercatichegovernailcapitalismononsièdimostratoingradodigarantireinognitemponélapienaoccupazionedellavoroaltassodelsalariocorrentenélapienautilizzazionedelcapitalegiàinvestitonelleimprese,nelbreveperiodo–quellocheinteressavaaKeynes,cioèuntempocosìbreve incuinonèpossibileaumentarené ilcapitale investito inciascuna impresané ilnumerodelleimprese–lapoliticakeynesianadelladomanda,cheprevedeunsostegnodapartedelloStatodeiconsumiedegliinvestimenti,vienedatuttiaccettatacomelasoluzionedelproblema.Infatti,con questa politica lo Stato può «convincere» le imprese ad aumentare la produzione econseguentementeadaumentaresia l’occupazionesia il tassodiutilizzazionedelcapitale installato.Questa politica economica dello Stato più esteso avvantaggia sia i lavoratori, in quanto nuovilavoratori trovano occupazione al tasso di salario vigente, sia gli imprenditori, in quanto le stesseimprese con lo stesso capitale investito aumentano i loro profitti, a causa del miglior grado diutilizzazionedellastrutturaproduttivaesistente.Unatalecoincidenzadiinteressimotivaunasortadi

pattosociale tra lavoroe capitale, sostenendo il compromessokeynesianoche si consolidaattornoallo Stato neocapitalista. Tuttavia, questo è un patto asimmetrico. In quanto, se con la produzioneaumentailredditocomplessivo,cioèlasommadelmontesalariedeiprofitti,ilmontesalaricrescepoichéaumentailnumerodeilavoratorichetrovanooccupazioneallostessotassodelsalario,mentreiltotaledeiprofitticresceperchéglistessiimprenditorivedonoaumentareillorotassodiprofitto:ilcompromesso keynesiano consiste in uno «strano» patto sociale, lavorare tutti per aumentare ilredditodialcuni.Finchéilneocapitalismosostieneunosvilupporagionevole,ilcompromessosocialetiene,madaglianniOttantasimanifestal’asimmetriadelpattoeunaconvinzioneradicatadadecennidiconsolidataprassi,sostenutadaanalisiteorichepost-keynesiane,perdediaffidabilitàteoricaefattuale.Lecausesono da ascriversi al ri-manifestarsi dei cicli economici, alla crescente disuguaglianza nelladistribuzionepersonaleeterritorialedelreddito,allericorrenticrisifinanziariecheculminanonellanuovaGrandeDepressioneoriginatasinel2008(perunasinteticamalucidaanalisisivedaBortolotti,2013,capp.1e2)enondaultimonell’esploderedelproblemaecologico.Dopo la seconda guerra mondiale, quando il compromesso keynesiano fu finalmente messo in pratica, esso fu offerto a una fetta

relativamentemodestadellapopolazionemondiale.Conilpassaredeltempo,semprepiùpersonevollerogoderedeibeneficidiquelpattosociale.Quasituttiimovimentipoliticidelperiodocompresofrail1945eil1975,forseancheimovimentipiùrivoluzionari,possonoesserevisti come richieste di inclusione. […] Il risultato si potrebbe chiamare crisi di inclusione. Intorno alla fine degli anni Settanta, l’ordinekeynesianoerachiaramentealcollasso(Graeber,2012,p.363).Falliscono i mercati, falliscono gli Stati. Una sintesi brutale […] potrebbe essere questa. La crisi ci ha fatto capire che il mercato

finanziario non è unmeccanismo perfetto […].Ma se il capitalismo è in crisi, lo stesso può dirsi per lo Stato che sembra incapace dirisolvereconglistrumentitradizionalilanuovaGrandeDepressione(Bortolotti,2013,pp.77-78).Ilvuoto lasciatodallacrisidelkeynesianesimoè stato riempitodaundiversomododi accostarsialle leggi che guidano le vicende economiche: governare per regole. La Nuova macroeconomiaclassica, e inprimis il suo caposcuolaRobert E. Lucas, suggerisce ricette di governo che, se nonritornano allo Stato minimo, minimizzano però l’attività dello Stato, relegando le sue funzioni aoperazioni automatiche, chiaramente annunciate; in una parola, si tratta di attività di routine chedebbono consentire al mercato di sviluppare tutti i suoi meccanismi automatici di efficientefunzionamento.TramitequestiparadigminonsidiminuisceladimensionedelloStato,cherimanesempreunoStatopiù esteso che si occupa di economia,ma se ne occupa solo seguendo regole fisse, quasimai consceltediscrezionali,poichéladiscrezionalitàproduceinstabilità,alterandolastabilitàintrinsecadelcomportamentodeiprivati.Dunque,laNuovamacroeconomiaclassicaproponediminimizzarenonloStatoinsestesso,malesuefunzioni:L’analisi politica, che utilizza l’economia inmodo scientifico, richiede necessariamente la scelta di interventi stabili e prevedibili, non

modificatifrequentementee,sestrettamentenecessario,solodopoun’estesadiscussionegeneraleeprofessionale,inmodochesiminimizzi(sebbenenoneliminandolototalmente)ilruolodellagestionediscrezionaledellapoliticaeconomica(Lucas,1986,p.337).Inquestavisione,quindi, lagestionedelloStatopiù esteso è affidata a semplici funzionari che siattengonoaregolefisse,stabiliperlunghiperiodi;inquestaconclusionerisiedelapropostapoliticadiunoStatochepotremmochiamareilnuovoStatominimo.Infatti,traloStatominimoeilnuovoStatominimomuta laconcezionedelloStato,nonpiùsologuardianonotturnomaattorenell’economia: lanuova macroeconomia non esclude che lo Stato debba occuparsi dell’economia, ma deve gestirlasenzaautoritàdiscrezionale.La differenza tra queste interpretazioni dello Stato si percepisce appieno guardando ai ruoli deibureau dell’economia. Nello Stato minimo tutti i bureau sono chiusi: in particolare quelloridistributivo perché è la prima funzione che Nozick considera «illegittima», ma anche i bureaudell’allocazioneedellastabilizzazionenondevonoaprireperchéogniattochecompetelorocomportasempre,comeabbiamodetto,aspettiridistributivi.NelloStatodellaisserfaireibureau funzionano,mail loroattivismoèsospeso.NelloStatoneocapitalista ibureau sonogestitida funzionari–cioè

tecnici–dotatidipoterediscrezionale,chequindi«entrano»comesoggettiattivinell’economia.NelnuovoStatominimo,ibureausonoaperti,masonogestitisecondoroutine;loStatosiattienearegolefisseequindinonsi«sente»nell’economia(Balducci,CandelaeScorcu,2001).Ovviamente,questimodidiintendereloStatocoinvolgonoaspettidellapoliticatoutcourt.7.4–LoStatodiparte.LasciandoallespallelavisionedelloStatodellaisserfaire,perassumerel’identitàdiunoStatopiùestesochesioccupadieconomia,dobbiamoammettere,poichéilLeviatanonon è un essere di questo mondo, che lo Stato, le cui funzioni si esplicano tramite un’attività digoverno, è«di fatto»gestitodapersonedellacomunità stessa, eche la loro tentazionedimuoversiversounoStato«diparte»èassaiforte;unoStatocioècheprivilegiagliinteressidialcunipiuttostochedialtri,chedistribuiscepotereadalcunieoppressioneadaltri.Aquestopunto,primaditirarelefila delle conclusioni della Parte prima, pensiamo sia corretto soffermarci sugli «inconvenienti»storicichelaformadiunoStatodipartepuòassumere.QuestadescrizionedellacondizionedifattodelloStatoèstataavanzataovviamentesiadai«padri»dell’anarchiasiadapensatorinonanarchici,maanchedagrandiliberali.Proudhon,unodeipiùfamosianarchicieuropei,fornisceuninteressanteecompletoelencodeiguaidelloStato,ovviamentenonsolodiquellopiùesteso;l’elencoèriportatoancheinNozick(2008III).Essere governati vuol dire essere sorvegliati, ispezionati, spiati, diretti, sottoposti alla legge, numerati, regolati, arruolati, indottrinati,

esortati,controllati,esaminati,giudicati,valutati,censurati,comandatidacreaturechenonhannonéildiritto,nélasaggezza,nélavirtùperfarlo.Esseregovernativuoldire,aognioperazioneetransazione,essereannotati,registrati,contati,tassati,marcati,misurati,fattioggettodi accertamenti,muniti di permessi, autorizzati, ammoniti, impediti, proibiti, riformati, corretti, puniti.Vuol dire, con il pretesto dell’utilitàpubblicae innomedell’interessegenerale,essere sottoposti acontribuzione,adaddestramentomilitare, spogliati, sfruttati,monopolizzati,esserevittimediestorsioni,spremuti,ingannati,derubati;poi,allaminimaresistenza,alleprimeparolediprotesta,essereoppressi,multati,vilipesi,molestati,perseguiti,vessati,bastonati,disarmati,legati,soffocati,imprigionati,processati,condannati,fucilati,deportati,sacrificati,venduti, traditi; e a coronamento di tutto ciò, presi in giro, ridicolizzati, derisi, oltraggiati, disonorati. Questo è il governo; questa la suagiustizia;questalasuamoralità(Proudhon,1851).Questo elenco è stato ripreso con qualchemodifica daBenjaminR.Tucker e successivamente daLysanderSpooner (1870), iprincipaliesponentidell’anarchiaamericana,dove l’equazione (Stato=brigante)èperfinoresaesplicitamente.ÈverocheinteorialanostraCostituzionerichiedecheletassesianopagatevolontariamente;cheilnostrogovernosiaun’istituzionedi

mutuaassicurazione,volontariamentesottoscrittadallepersone[…].Maquestateoriadelnostrogovernononcorrispondeallapratica.Difattoilgoverno,comeunbrigante,timinaccia«Olaborsaolavita».Poichémoltetasse,senontutte,sonopagatesottolacostrizionedellaminaccia. […] Inoltre, dopo aver preso il tuo denaro, il brigante ti abbandona e non ti protegge come vorresti.Non ti segue facendotiintenderechehaiundiritto«sovrano»sutestesso;perproteggertitichiededenaro.Eglinontiproteggesenoncomandandotidichinareilcapoediservirlo;mentretichiedeunacosa,tiproibiscedifarneun’altra;rubandoappenapuòiltuodenaroperfareilsuointeresseeilsuopiacere;esegliservetietichettacomeunribelle,untraditore,unnemicodeltuopaeseetisparasenzamisericordiasemettiindubbiolasuaautoritàoresistiallesuerichieste.Ilbrigantesitravestedagentiluomopernonrendersireodiquestiinganni,affrontiemalvagità.Inbreve,oltreaderubarti,eglititrattadacreduloneodaschiavo(Spooner,1870).InquestacriticaalloStatodiparte,BakuninèmoltovicinoalleposizionidiProudhon.[LoStato]èlapiùflagrante,lapiùcinica,lapiùcompletanegazionedell’umanità(Bakunin,1976,p.147).Kropotkin,invece,vedeloStatodipartemanifestarsitramitel’attivitàlegislativa,anchequandolenormeoriginanodalDirittonaturale.Tutteleleggi[…]rappresentanoiprincipidimoralitàesistentiinunadatasocietàaundatoperiodo.Laleggeconfermaquesticostumi;li

cristallizza, nello stesso tempo ne approfitta per introdurre, generalmente dissimulandola, qualche nuova istituzione nell’interesse dellaminoranzadeigovernantiedegliuominidiparte(Kropotkin,1952,p.70).Buchanan,chenonèscrittoreanarchico, ricordachenella realtà ladirezioneversocui tendeognitipo di governo è per così dire «deviata» dall’essere costituito dagli uomini della società stessa,esserirazionalichemassimizzanoilbenesserepersonaleenoncollettivo.Seilgoverno,cheèconcepitocomeun’autoritàprepostaafarrispettareidirittiindividuali,siarrogaessostessopoteripermodificarela

struttura legale, gli individui risultano privati dei diritti e la loro esistenza diviene quindi equivalente a quella descritta nell’anarchiahobbesiana(Buchanan,1998,p.173).AncheWolff,studiandolacontrapposizionefraautoritàdelloStatoeautonomiadelsingolo,concludeconironiache:LoStatogiustodeveessereassegnatoallacategoriadeiquadratirotondi,degliscapolisposatiedelleesattezzesbagliate(Wolff,1973,p.

77).Infine, tra i grandi liberali ricordiamo prima di tutto von Hayek, sostenitore di un originalecompromessofrasocietàliberaelibertaria(LeesoneStringham,2005;StringhameZywicki,2011).DelleistituzioniesistentiinunaGrandesocietà,unacheregolarmenteoccupaunaposizioneveramentespecialeèquellachechiamiamo

governo.Sebbenesiaconcepibilecheunordinespontaneopossaesisteresenzagoverno,[…]inmoltecircostanzequellaorganizzazionechenoichiamiamogovernodivieneindispensabileaffinchésiaassicuratoche inpratica[le]regolesianoosservate(vonHayek,2000,p.62). [Tuttavia], se la democrazia diviene sinonimo di governo dellamaggioranza dotato di potere illimitato, io non sono democratico, econsideroanziuntalegovernopernicioso(vonHayek,2000,p.413).PowelleStringham(2009)richiamanolostatodifattodigovernichenonfannocontodiperseguireinteressipubblici,specieneipaesisottosviluppati:Nonhasensoperglieconomistiassumereche:«tuttiicontrattisonoresioperatividaunamagistraturaonniscienteeincorruttibile;echeil

governo automaticamente si fa carico del bene pubblico e non interferisce con le preferenze private» (Rayan, 2004). In molti casi,specialmenteneipaesisottosviluppati,ilgovernononassomigliapernullaaquesto(PowelleStringham,2009,p.524).AncheDixit(2004)nonèdolceneiconfrontidellaformarealecheloStatopuòassumere:Ilgovernoèspessomoltocostoso,lento,inaffidabile,deviato,corrotto,debole,osemplicementeassente(Dixit,2004,p.3).Equestacondizionedigoverno–continuaDixit–deveesserenecessariamentescartatasesiintendeparlare in teoria di un ordine privato in unmercato che funziona all’ombra delle leggi dello Stato(privateorderingundertheshadowoflaw):Inmoltimodelliformali[…],iononconsideroindettagliolacondizionediungovernopredatorioecleptocratico.Questoperchéiocredo

che lo studio di questa ipotesi astratta sia alla base di ulteriori ricerche sull’interazione fra governi corrotti e di parte con le soluzioniamministrativeprivate(Dixit,2004,p.9).Daultimo, l’economiahamesso il rilievo che loStato di parte può essere causa stessa del cicloeconomico,unfallimentomacroeconomicoricorrentenelfunzionamentodeisistemidimercato.Michał Kalecki (1943) vede nello Stato di parte una concausa del ciclo che è noto come ciclopolitico. Il sistema di mercato non può conservare a lungo una condizione di crescita e di pienaoccupazione del lavoro, poiché i sindacati acquisterebbero troppo potere contrattuale. Il ciclo simanifesta perché lo Stato sta dalla parte dei capitani d’impresa sia quando adotta una politicaespansiva discrezionale, per sostenere i profitti, sia quando adotta una politica restrittivadiscrezionale,percontenerelaforzapoliticadeisindacati.In tempodicrisi […],un investimentopubblico indeficitviene intrapresoperevitareunadisoccupazione in largascala.Masequesto

interventoriesceamantenereunaltolivellodioccupazionecreandolaripresaeconomica,èpossibilechesiincontriunaforteopposizionedapartedeigrandiaffari.[…]Ilavoratoripotrebbero«alzarelatesta»eicapitanid’industriasarebberoansiosidi«darelorounalezione».[…]Lapressionedituttequesteforze,einparticolarequelladeigrandiaffari–ingradodiinfluenzaregliufficidelgoverno–puòindurrelo Stato a intraprendere politiche di riduzione del deficit, riducendo l’investimento. Una crisi ne seguirà. E vi saranno motivazioni perricominciare(Kalecki,1943,p.6).AncheWilliamD.Nordhaus (1975)attribuiscealloStatodiparte la ragionedelcicloeconomico,riferendosi però a una democrazia elettorale in cui il governo è prima di tutto interessato allaconservazionedelpotere.Questefluttuazionisiconosconoconilnomedicicloelettorale.Glielettorisonoinfluenzati,almomentodelvoto,dallecondizionieconomichecontingenti,perciòinprossimitàdelleelezioniilgovernouseràlasuadiscrezionalitàpereffettuareunapoliticaespansivainmododaandarealleurneincondizionivicineallapienaoccupazione,equindivincereleelezioniconservandoilpotere.Passateleelezioni,simanifestalanecessitàdiunapoliticarestrittivainmododaripianareildeficit,creandodisoccupazione.Maleurnesonogiàchiuseeilgovernoconfermato.Il modello del ciclo [elettorale] opportunistico si può riassumere tramite due elementi: le condizioni economiche prima di un’elezione

influenzanosignificativamentelesceltedeglielettori;ipolitici,acausadiciò,cercanoditrarrevantaggiodaquestoelemento(Drazen,2000,p.229).Ciclo politico e ciclo elettorale, quindi, sono anche questemanifestazioni dello Stato di parte, ilprimodallapartedeicapitanid’impresa,ilsecondodallapartedeigovernantistessi.

8.Leistituzioni

8.1–Tipologiadelleistituzioni.Unruoloimportantediognicomunitàèsvoltodalleistituzioni.Ineconomia,inpoliticaeconomicaenellascienzadellapoliticailtermine«istituzioni»haunsignificatomoltoampio.Leistituzioniriduconoiltassodiincertezzacreandodelleregolaritànellavitadituttiigiorni.Sonounaguidaperirapportisocialiequando

vogliamosalutaregliamiciperstrada,guidareun’automobile,mangiareun’arancia,chiedereunprestito, seppellire inostrimorti, fareunaffare,oqualsiasialtracosasappiamocomecomportarci(opossiamoimpararlofacilmente)(North,2000,p.24).Inunadefinizionecosìvastasipossonoriconoscereduetipidiistituzioni.La prima classe fa riferimento a un insieme di convenzioni aventi carattere durevole, fruttodell’ordinespontaneodellaragione,chepossonodivenire leggidinatura tramandateoscritte: inuncaso, sidiceche l’istituzioneè informale;nell’altrocaso,nasconocostituzioni ecodici, e allora sidicechel’istituzioneèformale.La seconda classe di istituzioni fa diretto riferimento agli organi dello Stato e non solo.Un’istituzionenonsiriferiscesoloauncomplessodinormecheduraneltempo,macomprendeanchelepersonecheamministranoeapplicanoquellenormeeimezzimaterialideiqualiessesiservono.Inquestasecondainterpretazione,l’istituzionesiconfondeconun’organizzazionecheprendelaformadiunorganodelloStatoeingeneraleditutteleburocraziedelloStato:neiterminidiHobbes,sonolegiunture,inervieilcuoredelLeviatano.Sonoistituzioniinquestosensosiagliapparatipolitici(cioèipartiti,icomitati,ilparlamento,icomuniecc.),siagliapparatieconomici(leimprese,isindacati),sialeorganizzazionieducative(lescuole,leuniversità).Allora,l’istituzionecosìintesanonèsolouninsiemedinormechedettanoleregoledelgiocodellacomunità,maèunasquadra,insostanzagruppidi persone (dotate dei mezzi necessari) unite dal comune proposito di raggiungere un fine.Ovviamente,questeistituzionihannotuttenaturaformale.Circa le motivazioni che portano alla nascita delle istituzioni formali, esistono in letteratura trescuoledipensiero(cfr.Buchanan,2006II):costruttivista,organicaedevoluzionista.PerilCostruttivismo,leistituzioni«sembranoessereilprodottodiunamentecreatriceonnisciente»,per cui esse nascono da un progetto razionale «costruito» o «pianificato». Allora, le istituzioniformali, essendo il frutto di un’azione collettiva, consapevole e razionale, nascono al fine diaccrescere l’efficienza del sistema economico-sociale dello Stato, per mitigare i conflitti erisparmiaresuicostiditransazione.Per l’Organicismo, le istituzioni emergono dal funzionamento di strutture decentrate e selezionatesecondo il principio della mano invisibile, «la più grande scoperta intellettuale di tutta la storiadell’economia»(Buchanan,2006II,p.229);quindibisognalasciarfareelasciarfunzionareilsistemasociale affinché il procedere delle interrelazioni fra gli individui possa migliorare le istituzioni.Infatti,questesorgonodall’interazionedimoltissimiagentiindividuali,ciascunodeiqualipersegueipropri interessipersonali: le istituzioninascono (edevolvono)organicamente,nonper effettodiunprecisodisegnoodiunaveravolontàcollettiva.«Ilmessaggio sembrachiaro: rilassarsidavanti allentocorsodellastoria»(Buchanan,2006II,p.230).Infine, l’Evoluzionismo (detto anche darwinismo biologico delle istituzioni) esprime la terzaposizione:laselezioneevolutiva.Auncertostadiodellastoriaumana,qualcheuomo«hainventato»delleregoleperinteragireconisuoicompagni,ehapoiconvinto,con

laforzaoconlapersuasione,isuoicompagniarispettarequesteregole;alcunediquesteregole(istituzioni,convenzioni,consuetudini)sonosopravvissute;altreno(Buchanan,2006II,pp.237-238).Questoprocessodiselezionegiustificalasopravvivenza,ilprogredireel’estinzionedelleistituzionistesse,ericordaunmodelloevolutivosimilealdarwinismoeaimodellimatematicidellabiologia.Labiologiasostienecheilmondoanimalesviluppaunavarietàdiformeperrisolverespecificiproblemidisopravvivenza;così,leorganizzazioniineconomiaevolvonopropriocomelespecieviventi,quindila società crea le istituzioni più opportune e sviluppandosi le modifica o le estingue. QuestainterpretazionepuòesserefattarisalireadAlfredMarshall,chedichiaròesplicitamentediesserestatoinfluenzatoneisuoistudidieconomiadaicontributidellabiologia.

Leistituzionipossonoesseresuddivisesecondoaltricriteri.Innanzitutto, le istituzioni economiche si classificano in pubbliche o private. Due sono i caratteridistintivi: ilgruppodipersonecheleformanoel’eserciziodiunpoterecoercitivo.Sonoistituzionipubblichequellegestitedaigovernantiedotatedipotered’imperiosuundatoterritorio;sonoprivatequellecheperseguonofinalitàindividualidiungruppo(ristretto)diindividuiesonocaratterizzatenondall’autorità ma da partecipazione volontaria e da rapporti di reciprocità (Bowles, 1985). Fra leprime,abbiamoadesempioglientipubbliciterritoriali, loStato,leregioni,leprovinceeicomuni;fra le seconde, i più significativi esempi sono ilmercato, le imprese, le cooperative, le agenzie diprotezioneeiMagazzinisociali–chevedremonellaParteseconda.Unasecondadistinzionefariferimentoallacircoscrizioneincuil’istituzioneopera:nelnostrocasoabbiamoparlato delle competenze territoriali delle agenzie di protezione, dell’agenzia dominante equindidelloStato.Piùingenerale,ilriferimentoterritorialedivideleistituzioniinlocali,regionali,nazionali,internazionaliesovranazionali.Inoltre,leistituzionipossonodistinguersirelativamenteall’ambitoincuioperano:sicurezza,sanità,istruzioneecc.Ricordando, infine,che i rapporti tragli individui inunacomunitàsonoripetuti, si riconoscono inletteraturaaltreclassificazionidelle istituzioniguardandoal succedersidellegenerazioni.È, infatti,necessario che nascano delle istituzioni infra-generazionali per conservare la memoria storica dinorme e comportamenti che, anche se frutto di taciti e spontanei accordi, spesso devono esserecodificatiperesseretramandatifralegenerazioni.Se la logica dell’istituzione è che duri nel tempo, non bisogna intendere questa proprietà comesinonimo di conservazione. Infatti, è proprio tramite le istituzioni che nella società può imporsi uncambiamentonellenorme,nelleconvenzionienell’organizzazione.Il ruolo più importante delle istituzioni è ridurre l’incertezza determinando una struttura stabile (anche se non sempre efficiente) di

relazionisociali.Malastabilitànonèincontraddizioneconilcambiamento.Leistituzionievolvonodalleconvenzioni,daicodicimoralie dalle regole di comportamento alla legislazione, al diritto consuetudinario (common law) e ai contratti privati in modo damodificarecontinuamentelesceltepossibili(North,2000,pp.26-27).DouglassNorthciavvertechelatrasformazionedelleistituzionièunprocessocomplicatoche,comeabbiamodetto,puòessereevolutivo,mapuòessereancheradicale.IlLeviatano,ricordiamo,èforte,aggressivo,mettepauraedèpotente,ma–comelostessoHobbespaventa–puòanchemorire.Allora,le istituzionidelloStatopossono trasformarsi con esso,mapossonoanche scomparire con loStatostesso.Inquestocaso,saremmodifronteaunamodificarepentinadistato,cheimatematicichiamanocatastrofe,macheinpoliticasichiamarivoluzione.8.2–Ilmomentodelladeterminazionedellavolontàsociale.Ognicomunità,siaessasostenutadaunordine spontaneooppure fondata sull’autorità di unoStato, nonpuò esimersi da assumere sceltecomuni:nonèinfattipensabilechetuttalavitasocialepossarisolversiinunacompatibilitàreciprocadisolescelteindividuali,seppuregovernatadallacooperazione,dalcoordinamentoedalmercato.Lo Stato più esteso, ad esempio, può incontrare questa esigenza nel momento in cui un organopoliticoèchiamatoaesprimersisulmodellodiequitàdaadottare;allostessomodo,loStatochesioccupadieconomiadevecomunqueselezionareconsceltapubblicaqualealternativa seguire fra lediverseviedellapoliticaeconomica(Balducci,CandelaeScorcu,2001).Inanarchia,oltreall’ordinespontaneo,moltospazioèlasciatoallaliberacomposizionedellepreferenze:lasoluzionecollegialedellevolontàindividualièil«nucleo»dell’anarchismo.Inquestocampo,l’economiaèandatamoltoavantiehaelaboratoproprischemilogicichetrovanoriscontronellacosiddettaTeoriadellesceltesociali,cioèquelladisciplinachestudialerelazionifrale preferenze degli individui e le scelte collettive (Mueller, 1997;Mas-Collel,Whinston e Green,1995). Ilproblemapuòvantare lontane radici storiche, cheportanoalla finedelXVIII secolo, con ilavoridiJean-CharlesdeBordaedelMarquisdeCondorcet,mailcorpodottrinalemodernoprendeformaneglianniSessanta-SettantadelXXsecoloconicontributidiKennethJ.Arrow,DuncanBlack,

JamesM.BuchananeGordonTullock.Questi modelli, che si fondano sempre sull’ipotesi di individui razionali ed egoisti tesi allamassimizzazionedelpropriointeressepersonale,cercanodichiarirecomeungruppodipersone,unacomunità,sceglie«chefare?»frauninsiemedialternativepossibili,sullequaliimembridelgruppopossono avere opinioni divergenti. Il campo di indagine confina ovviamente con la Scienza dellapolitica,ancheseilmetodoèdiversoepuòapparireadaltredisciplineeccessivamenteastratto:«Amolti scienziati della politica i modelli delle scelte sociali appaiono caricature naïf delcomportamentopolitico»(Mueller,1997,p.5).Tuttavia,questoè ilmetodocheabbiamosceltoeaessocontinuiamoarivolgerelanostraattenzione.L’economia delle scelte sociali ha elaborato tre temi fondamentali: laTeoria delle votazioni, chestudia le diverse regole di voto, l’unanimità, lemolte forme con cui si esprime unamaggioranza eperfino ladittatura; laTeoriadellademocraziadiretta, che trattadiunorganocollegiale compostodagli individui stessi; e la Teoria della democrazia rappresentativa, che interviene se l’organocollegialeècompostodairappresentantielettidagliindividui.L’anarchia per sua natura privilegia la democrazia diretta (Bookchin, 2010II, cap. 12; Goodman,2014)e la regoladivotodell’unanimità (Wolff,1973).Questa scelta si sostienesudue ragioni.Laprima ragione si fonda sul decentramento politico, poiché gli organi collegiali cui l’anarchia fariferimento sono comunità di limitata estensione, realizzate attraverso un’organizzazione socialefondata sul federalismo, orizzontale e verticale, come è indicato esplicitamente da Proudhon econfermatodaBakunin(Berti,1998).Lasecondaragioneèmotivatadalla tutelastessadella libertàindividuale.Infatti, iprincipiliberalielibertaricondividonoinquestocampoun’unicaconvinzione:ogniindividuodeveessereliberodidissentiredalgiudiziodeglialtri(fosseroancheinmaggioranza),inoltredeveesserepostonellacondizionedipoterdifenderelasuaposizionedidissenso.Nel mercato, gli individui scambiano [pane e burro]; in politica, gli individui scambiano accordi contribuendo ai costi di ciò che è

comunemente desiderabile, dai servizi per la stazione dei pompieri fino alla giustizia […]. [L’] analogia politica con il libero scambiodecentralizzatofraindividuideveessereunacaratteristicacomuneatuttigliscambi,cioèl’accordofratuttigliindividuichepartecipano.Laregoladell’unanimitàperlesceltecollettiveèl’analogopoliticodellalibertàdiscambiodeibenisulmercato(Buchanan,1987,p.247).[Se]qualcunodettadisposizioniperun’altrapersona,èsemprepossibilechegliprovochiun’ingiustizia,maciònonèpossibilenelcaso

cheledecisioni(diquest’ultimapersona)riguardinosestessa,poichénientepuòesserefattoaunuomosenzailsuoconsenso.Allora,solol’unanimità e il desiderio comune di tutti, dove ognuno decide la stessa cosa per tutti e tutti decidono per ciascuno – in altre parole lavolontàdelpopolo–puòdettareleleggi(Kant,1965,p.78).Tuttavia,l’anarchismosirendecontodeilimitiimplicatidall’unanimità,chesonolaricercafaticosadiunaccordoconsensualeeilrischiodell’immobilitàimplicatadaunpoteredivetolasciatoapochieperfinoaunosolo.L’idea di un processo consensuale è quella di permettere a un gruppo di persone di decidere una comune linea di azione. Invece di

mettereaivoti[dimaggioranza]leproposte,sipreferiscelavorarcisopra,metterledaparteepoirielaborarle,fintantochenoncisiritrovaconqualcosachemette tuttid’accordo.[Apropositodelpossibiledissenso,]cisonodueordinidiobiezioni:unopuò«mettersidaparte»,ovverodire«questononmipiaceenonvogliopartecipare,manonimpediròadaltridifarlo»,oppure«fareostruzione»,ilchehal’effettodiunveto(Graeber,2011II,p.84).Perquesteragioni,l’anarchismononescludealtreformeeregoledivotopurchénondittatoriali:ledecisioni prese per rappresentanza ma con un controllo diretto dei deleganti in una forma di e-democracy o «democrazia digitale» (già nel 1970 Wolff parla della democrazia rappresentativaistantanea della televisione, alla cui realizzazione si frappone solamente il progresso tecnologicodelle comunicazioni); le decisioni prese amaggioranza (come sostieneBookchin nel 1994), purchéassunteconitempidelnecessarioapprofondimentoedibattito(Varengo,2007,p.105n).Negli Stati democratici, cioè governati né da un tiranno né da un’oligarchia, si privilegia lademocrazia rappresentativa e la regola di voto amaggioranza (Wolff, 1973, pp. 45 sgg.; Graeber,2011II, pp. 86-90), ma non si escludono altre forme di voto, purché anche in questo caso nondittatoriali. La prima scelta èmotivata dalle grandi dimensioni che normalmente assumeunoStatonazionale; la seconda scelta vuole evitare per queste democrazie il costo di tempo e di risorse

necessario per raggiungere un consenso unanime. Aggregare il consenso unanime nelle comunitànumerosecomportaconvinceretutticheognipropostaèbuona,unaprobatiodiabolicachepuòportareadilatareitempidellaconservazionedellostatusquo.Democrazia liberale e anarchiahanno, quindi, unadiversapredilezione sulle formee sulle regoledelle scelte sociali; comunque hanno anche un minimo denominatore comune: evitare le sceltedittatoriali.Aquestoproposito,l’economiahaelaboratodelleconclusioniedeiteoremiinteressantisucuidobbiamosoffermarci.Primadi tutto, è necessario esplicitare ciò cheKennethArrow (1977) intendeper dittatore: nellacomunitànondeveessercialcunindividuolecuipreferenzesuognicoppiadialternativecoincidanototalmente con le preferenze sociali. Il contenuto politico di questo assioma è esplicito e nessunapersona ragionevole potrebbe porlo in discussione: in una società democratica nessuno, per quantosaggioeilluminato,dovrebbeesserenellacondizionediimporreatuttiglialtriilproprioschemadipreferenzeoilpropriosistemadivalori.Siamooraingradodienunciareilprimoteoremadellesceltesociali,ilTeoremadell’impossibilitàdi Arrow: qualunque scelta sociale coerente, completa e transitiva6, che soddisfi le condizionirichiestedaunademocrazialiberale,poneunagentenellacondizionediessereundittatore.Dobbiamo, quindi, soffermarci immediatamente su quelle che Arrow considera le condizioninecessarieperunademocrazialiberale.Questecondizionisonotre.I)Condizionedeldominiouniversale:indemocrazialasocietàdovrebbedarsiunapparatonormativosufficientementegeneraleecapacedirisolveretuttelepossibilicontroversie.

II)Condizione dell’unanimità: in democrazia appare del tutto naturale e accettabile che la sceltasocialesiuniformiaciòsucuituttisonod’accordo.

III)Condizionedell’indipendenzadalle alternative irrilevanti: la scelta sociale tra ogni coppia dialternative deve dipendere dagli ordinamenti individuali su quelle due alternative soltanto e nonanchedagliordinamentiindividualisullealtrealternative.Ovvero,selacomunitàècontrolaguerra,deveesserlosempreindipendentementedalnemicocontrocuientrerebbeinguerra.QuestoassiomaèstatoimpostodaArrowsoprattuttoperun’esigenzadi«economicità»delleinformazioninecessarieper sostenere le scelte: la raccolta delle informazioni è difficile e costosa, allora l’assiomadell’indipendenza dalle alternative irrilevanti presenta l’indubbio vantaggio di limitare leinformazioninecessarie.Poiché la dimostrazione di Arrow è corretta, da questa conclusione è impossibile uscire: sceltesocialicoerentie rispettosedellecondizionidiunademocrazianonpossonoesserenondittatoriali,nelsensoteoricoepoliticocheglieconomistidannoaquestaparola.L’imbarazzodiquestoteoremaper la democrazia liberale è evidente (Odifreddi, 2001): le possibilità di sfuggire al dilemmaarrowiano tra uguale distribuzione del potere e coerenza delle scelte sociali sono estremamentelimitate.Pesanticompromessisonoquindiinevitabili.Poichéilteoremadell’impossibilitàdiArrowsièdimostratovero,nonvisonopossibilitàdi«scappare»daesso.Icinqueassiomiindicati

[transitività,dominiouniversale,unanimità,indipendenzadallaalternativeirrilevantiesceltenondittatoriali]nonpossonoesseresoddisfattisimultaneamentenelprocessodisceltacollettiva.L’unicastradadaimboccareperuscirneèscartareunoopiùdegliassiomioriginalipostidaArrow(Inman,1987,p.685).Le vie di uscita dall’impossibilità, al fine di costruire una scelta sociale coerente e democratica,sonostatecercateinmoltimodidiversi,esplorandosoprattuttoleconseguenzedell’indebolimentodialcuni degli assiomi proposti da Arrow. Il senso di questo lavoro è facilmente interpretabile: lecondizioni della democrazia teorica ipotizzate da Arrow possono essere troppo forti rispetto allecondizioni richieste dalla democrazia fattuale. In particolare, la critica si è rivolta all’assioma diindipendenza dalle alternative irrilevanti. Le regole che rinunciano a questa proprietà debbonosopportarel’oneredellaraccoltadiunamassaenormediinformazioniperordinarequalsiasicoppiadi alternative: se la preferenza per la guerra o per la pace dipendedai 100nemici che si possono

incontrare, ho bisogno di 100 informazioni, mentre se il nemico è irrilevante basta una solainformazione: «guerra o pace». Inoltre, è evidente come tale svantaggio si dilati con il numero diindividuidellacomunità.Nell’interpretarelascomparsadell’impossibilità,sidevericordare«primadigioiretroppo»chelecondizioni[…]eranoritenutedaArrow

necessarieperunmeccanismodisceltasocialeragionevole;eglinonsostennechefosseroanchesufficienti. […]Significaquestoche ilrisultato di Arrow non sia problematico per la teoria della scelta sociale? Temo di no. Ciò che questo mostra è quanto il teorema diimpossibilitàdiArrowsiaeconomico.Siindeboliscaunaqualunquedellesuecondizionielasuaconclusionecade(Sen,1986,p.195,n.31).Se,inforzadelprincipiofederativo,cisipuòattenderechelanumerositàdellecomunitàanarchichesiainferioreaquelladegliStati,cheinfattidevonofarericorsoallademocraziarappresentativapercontenereladimensionedegliorganicollegiali,alloral’indebolimentodell’assiomadellealternativeirrilevanti potrebbe comportare un aggravio di costi e di tempi di fatto sostenibili proprio per lacomunità anarchica. In quanto, come detto, queste comunità si fondano su un’estremadecentralizzazionesociale(sivedaBookchin,2010,eWolff,1973),quindisuassembleepopolari,perunmunicipalismolibertariorealizzatoalivellodicittà,dipaese,divillaggio,diquartiereperlecittàgigantesche o perfino di Comuni; assemblee popolari liberamente create (Bookchin, 1986; Biehl,2013), che consentono un decentramento istituzionale anche là dove il decentramento territorialeappareimpossibile.Contrariamenteaquantosostenevailmarxismo[…]illuogodellarivoluzionenonèlafabbrica,malamunicipalità(Biehl,2013,p.94).Questa soluzioneà la Bookchin eWolff della rinuncia all’assioma dell’indipendenza diArrow èperòdebole e parziale, perchéun secondo teoremadell’impossibilità è ancora più imbarazzante diquello di Arrow, in quanto la dimostrazione fa ricorso a condizioni più minimali. Facciamoriferimento all’articolo di Amartya Sen, L’impossibilità di un liberale paretiano, apparso sul«Journal of Political Economy» nel 1971. In questo breve saggio, Amartya Sen non solo illustra iproblemiche si incontranonell’aggregare i giudizi individuali ingiudizi sociali,madimostra che icontenutidiunademocrazialiberalesonoincompatibili.[La]societànonpuòneancheconsentireunliberalismominimale.Lasocietànonpuòcioèconsentireapiùdiunindividuodileggereciò

chevuole,didormirenelmodochepreferisce,divestirecomepiùgliaggrada,indipendentementedallepreferenzedeglialtriindividuicheformanolacomunità(Sen,1986,p.286).Conquestorisultatoilsensodifrustrazioneperlademocrazialiberaleaumenta,quandosiosservache la dimostrazione del teorema poggia su requisiti minimi che nessuna persona «sinceramentedemocratica»sarebbedispostaasacrificare.Senconducelaprovatramiteunmodellodinonfacilelettura(Sen,1986,pp.279-286),malanaturadelproblemapuòesserespiegatamedianteunnotissimoesempio,propostodaSenstesso.Esisteunasolacopiadel libro licenziosoL’amantediLadyChatterly diDavidH.Lawrence, chepuò esseredatoall’agricoltoreAlef,cheèunpuritano,oall’allevatoreBet,cheèunlibertino,oppureanessunodeidue,poiché lacomunitàdistrugge il libro,bruciandolo.Datoche il libroèattribuitocomebeneprivato, chi lo ha non solo può leggerlo ma contemporaneamente può impedire all’altro di farlo.Allora,sonotrelealternativechesiapronoallacomunità: I)Alefhail libro; II)Bethail libro; III)nessunohaillibro,perchévienebruciato.Immaginiamochelacomunitàsiachiamataaesprimersisul«chefaredellibro»confrontandotuttelecoppie possibili di alternative, che essendo tre generano sei combinazioni binarie. La Tavola 10acontienel’insiemedellepossibilitàperAlefeBet.

LealternativediAlef LealternativediBet

A.1:èmegliobruciareillibrochedarloaBet

B.1:èmegliobruciareillibrochedarloaBet

A.2:èmegliobruciareillibrochedarloadAlef

B.2:èmegliobruciareillibrochedarloadAlef

A.3:èmegliodareillibroaBetchebruciarlo

B.3:èmegliodareillibroaBetchebruciarlo

A.4:èmegliodareillibroadAlefchebruciarlo B.4:èmegliodareillibroadAlefchebruciarlo

A.5:èmegliodareillibroadAlefcheaBet(perimpedireaBetdileggerlo)

B.5:èmegliodareillibroadAlefcheaBet(cosìAlefèindottoaleggerlo)

A.6:èmegliodareillibroaBetcheadAlef(poichénoninteressaadAlef)

B.6:èmegliodareillibroaBetcheadAlef(poichéinteressaaBet)

Tavola10a.LeseialternativeperAlefeBet

Nell’esempio di Sen, si suppone che il puritanoAlef preferisca distruggere il libro piuttosto cheaverlo,maseciòèimpossibile,allorapreferisceleggerloeglistessopiuttostocheBetpossa«goderedellalettura».Alcontrario,illibertinoBetpreferisceinprimoluogochesiaAlefaleggereillibro,cosicchépossariceverneunsalutareshock,insubordinevorrebbeleggerloluistessoe,comeultimaalternativa,lamenogradita,cheuncosìbelromanzosiadistrutto.FratuttequestepossibilialternativepresentinellaTavola10a,dobbiamoimmediatamenteeliminarequelle illogiche, poiché esprimono contemporaneamente una preferenza e il suo contrario, e quelleincoerenti, poiché non transitive. Otteniamo quindi la Tabella 10b, che riassume gli ordinamentiammissibilidipreferenzaperAlefeBet.Fissate lepreferenzedegliagenti, si trattadienunciare icriteri socialidella sceltademocratica. Icriteri indicati da Sen sono due: ilPrincipio dell’unanimità, secondo cui le preferenze che sonocomuni aogni individuodevonoessere confermatedalla comunità; e ilPrincipio liberale, il qualerichiedecheogniindividuopossaesprimere«liberamente»lasuapreferenzasualmenounacoppiadialternative, e questa sua preferenza sia trasmessa direttamente alla comunità, cui non resta checonfermarla.

PreferenzecoerentietransitivediAlef PreferenzecoerentietransitivediBet

A.2:èmegliobruciareillibrochedarloadAlef

B.5:èmegliodareillibroadAlefcheaBet(cosìAlefèindotto

aleggerlo)

A.5:èmegliodareillibroadAlefcheaBet(perimpedireaBetdileggerlo)

B.3:èmegliodareillibroaBetchebruciarlo

Tavola10b.LepreferenzediAlefeBet

Mentre il primoprincipio è semplicemente la confermadell’importanza politica dell’unanimità, ilprincipio liberale mira a individuare e difendere delle «nicchie» personali, sulle quali ciascunodovrebbe poter decidere liberamente, senza interferenze. Questa condizione è ispirata al concettostessodidemocrazia,infattievitachecisiaundittatorechepossaimporrelesuepreferenzesututto.Visonocertequestionipersonali incuiognipersonadovrebbeessereliberadideciderechecosadevesuccedere,enellesceltesutali

questioniciòcheessaritienemiglioredeveessereconsideratomiglioreperlasocietànelsuocomplesso,indipendentementedall’opinionedeglialtri(Sen,1986,p.287).Con questi ordinamenti di preferenza individuali e con questi principi democratici minimi, Sendimostra che non vi è decisione sociale che sia al contempo coerente e non dittatoriale. Infatti, ilTeorema dell’impossibilità di Sen afferma che non esiste alcuna regola di scelta collettiva checonsenta una decisione sociale coerente che soddisfi simultaneamente il principio liberale e quellodell’unanimità.Selacomunitàdecidechesidebbarispettarelalibertàdiciascunindividuorelativamenteallasceltapersonaledi«chefarnedel libro»,dovrebbestabilireche:seBetpreferisceavere il libropiuttostoche bruciarlo (poiché questa è la volontà libera di Bet) e se Alef preferisce bruciare il romanzopiuttostocheaverlo(poichéquestaè lavolontà liberadiAlef),allora lacomunitàdeveconfermarequestepreferenze.Inoltre,perlaproprietàtransitiva–dareillibroaBetèmegliochebruciarlo,mabruciarloèmegliochedarloadAlef,quindidare il romanzoaBetèmegliochedarloadAlef– la

comunità ha al primo posto delle sue preferenze «assegnare il libro a Bet» e all’ultimo posto«assegnare il libro ad Alef». Tuttavia, questa soluzione non corrisponde affatto all’alternativapreferitaall’unanimitàdaAlefeBet:infatti,perlepreferenzeA.5eB.5,entrambisonod’accordocheil librodeveesseredatoadAlefpiuttostocheaBet.Allora, ilprincipiodell’unanimitàdàunesitototalmenteopposto,quindiincoerente,rispettoaquelloimplicatodalprincipioliberale.Lasceltaindemocraziaquindinonsisostiene.Di fronte a questo nuovo e palese imbarazzo, dobbiamo completare il ragionamento chiedendocicomepotrebbelademocraziarecuperarelanecessariacoerenzadellepreferenzesociali.Proseguiamo nell’esempio. Se nella comunità prevale l’integralismo puritano, Bet non può piùavanzare la sua scelta libera, cioè la preferenza B.3 gli viene impedita dall’ideologia puritana: lealternative possibili, quindi, divengono quella dellaTavola 10c.Ciò che rimane è l’indicazione dibruciareillibropiuttostochedarloadAlef,perlapreferenzadelpuritano,eall’unanimitàèmegliodare il romanzo adAlef che aBet, cosicché la scelta sociale diviene transitiva e quindi coerente:bruciareillibroèmegliochedarloadAlef,madarloadAlefèmegliochedarloaBet,allorabruciareil romanzo è meglio che darlo a Bet. Quindi, la comunità ha al primo posto delle sue preferenze«bruciare il libro» e all’ultimo posto «dare il libro a Bet». La scelta sociale è quindi divenutacoerente,masoloperchéAlefimponeallacollettivitàlasuapreferenzaindividuale,esattamentecomefarebbeundittatore.Seinvecenellacomunitàprevalel’integralismolibertino,adAlefsaràimpeditodiesprimerelasuasceltaliberadibruciareillibro.Quindi,togliendolapreferenzaA.2dallaTavola10beripetendoilragionamento,sidimostrachelacomunitàhaoraalprimoposto«dareillibroadAlef»eall’ultimoposto«bruciareillibro».Lasceltasocialeèdinuovocoerente,masoloperchéoraèBetcheimponeallacollettivitàlasuapreferenzaindividuale,esattamentecomefarebbeundittatore.

PreferenzecoerentietransitivediAlef

PreferenzecoerentietransitivediBet,chesubiscel’ideologiapuritana

A.2:èmegliobruciareillibrochedarloadAlef B.5:èmegliodareillibroadAlefcheaBet(cosìAlefèindottoaleggerlo)

A.5:èmegliodareillibroadAlefcheaBet(perimpedireaBet

dileggerlo)B.3:sceltaimpeditadall’integralismopuritano

Tavola10c.LepreferenzeautoritariedelpuritanoAlef

Allora, comunque sia, affinché la scelta sociale sia coerente si impone un principio dittatoriale,libertino o puritano, e un dittatore, sia essoAlef oBet. Il teorema dell’impossibilità di Sen, comequellodiArrow,confermal’imbarazzodellademocrazialiberaleedegliStatidemocratici.Comunquesia,ilrisultatoècheunprincipiocheriflettevaloriliberaliancheinunaformaassaidebolenonpuòaffattoesserecombinato

con il principio [dell’unanimità…].Qual è lamorale? Semplicemente che in un senso fondamentale i valori liberali contrastano con ilprincipio[dell’unanimità…].Sebbeneilcriterio[dell’unanimità]siastatoconsideratocomeun’espressionedellalibertàindividuale,sembraproprioche,nellesceltechecoinvolgonopiùdiduealternative, ilsuousopossaprodurreconseguenzechesono,difatto,profondamente[dittatoriali](Sen,1986,p.286).Dobbiamo,quindi,domandarcisequestoproblemadellademocrazialiberalesiconfermiancheperlesceltesocialiinanarchia.Proseguiamoquindinell’esempio.Il principio dell’unanimità non può ovviamente che essere confermato anche in anarchia, mentredobbiamo enunciare per questa comunità un principio libertario diverso da quello liberale (usiamoquesta parola in senso differente da quello adottato da Sen, 1986,Libertà, unanimità e diritti): ilPrincipiolibertariosostienecheogniindividuopossaesprimere«liberamente»lasuapreferenzasualmenounacoppiadialternativeechequestasuapreferenzasiatrasmessaallacomunità,marichiede– a differenza e a integrazione del principio liberale – che si escludano tutte le preferenze che simanifestanocomeautoritariee/oinvadenti.

Naturalmentesitrattadidefinireconpiùprecisionequestidueultimiconcetti,propridelliberalismoanarchico(Nozick,1973;Blau,1975):sidiconopreferenzeautoritariequellecheselezionanoazioniche si impongono a tutta la comunità, poiché chiaramente sono in contraddizione con l’idea stessadell’anarchismo,esidiconoinvadentiquellepreferenzevoltealimitarel’eserciziodellepreferenzealtrui,poichécontraddiconoilconcettoanarchicodilibertàindividuale.SehodirittoasceglieredivivereaNewYorkonelMassachusetts,escelgoilMassachusetts,alloralealternativecheimplicanocheio

vivaaNewYorknonsonooggettiidoneiaentrareinordinamentosociale(Nozick,1973,p.62).Ritornando, quindi, alla Tavola 10a, dobbiamo ignorare tutte le coppie che implicano scelte nonpersonali, poiché incompatibili con i principi di libertà propri dell’anarchia: eliminare quinditotalmentel’alternativadibruciareillibro,poichéautoritaria,ecancellarelescelteA.5(ilpuritanodivienelibertario)eB.5(illibertinodivienelibertario),poichépalesementeinvadenti.Otteniamo così la Tavola 10d. Allora, semplicemente leggendo le preferenze, è immediatoconcludere che la scelta sociale unanime e coerente della comunità è di «dare il libro a Bet».L’eliminazione delle preferenze autoritarie e invadenti, incompatibili con il concetto stesso dianarchia, rende il principio libertario coerente con il principio dell’unanimità, e questo esempiosemplificatorendeperfinoidueprincipicoincidenti.

PreferenzenonautoritarieenoninvadentidiAlef

PreferenzenonautoritarieenoninvadentiBet

A.6:èmegliodareillibroaBetcheadAlef(poichénoninteressaadAlef)

B.6:èmegliodareillibroaBetcheadAlef(poichéinteressaaBet)

Tavola10d.PreferenzenonautoritarieenoninvadentidiAlefeBet

RobertPaulWolff(1973,p.33)riassumeinduetipilapossibilitàdiunademocraziadirettaunanime:lecomunitàispiratedaunidealereligiosoosecolarecomuneatutti,oppurelecomunitàcosìmotivatedapreferire ilcompromessopiuttostoche losfaldamentodellacomunitàstessa.Dalnostroesempioappareunaterzamotivazione.Selacomunitàèformatadaagentinonautoritarienoninvadenti,portatiaselezionarele loropreferenzeinbasealprincipiolibertario,alloralasoluzioneunanimeriapparecomeunapossibilitàconcreta.In anarchia, si incontrano spessomomenti in cui è necessario esprimere una scelta sociale, e ciòaccadesoventeanchenelloStatodemocratico,peròsoloinquesto,poichénelladittaturaenelloStatodi parte, dominato da un’oligarchia, la volontà unica è necessariamente quella del dittatore o dellalobby al governo. In anarchia e nello Stato democratico, il principio dell’unanimità è una «pietraangolare»comune,tuttavialateoriadellesceltesocialihadimostratocheilprincipioliberalenonècompatibileconilprincipiodell’unanimità,quindilesceltesocialiindemocraziapotrebberoessereincoerenti oppure dittatoriali, mentre il principio libertario è compatibile con il principiodell’unanimità,quindilesceltesocialiinanarchiapossonoesserecoerentienondittatoriali.Allora,lesceltesocialidipendonodalsistemapoliticochelacomunitàsièdato.La rilevanza di questa conclusione, evidentemente, supera i limiti dell’esempio del chi e cosa silegge. Infatti, le scelte sociali secondo il principio libertario consentono soluzioni in ambiti piùimportantiperlacomunità.Innanzituttosirisolvonoiproblemidistributivi–checostituisconounodeitemi oggetto della Parte seconda – poiché pretendere di più dei propri bisogni, o di ciò che ègiustificabile in base a un criterio dettato da un modello di equità condiviso, è certamente unapreferenzaautoritariaoinvadente;allostessomodo,avanzaredirittisuterritorialtruièunapreferenzaautoritariae invadente, chequindideveessereesclusa. Inquesti termini,vorremmoconcludereconunaliberainterpretazionediun’importanteaffermazionediPierreClastres:Ilcontrollodelterritoriopermetteallacomunitàdirealizzareilproprioideale[…].Nedovrebbeconseguire,aparitàdicondizionipertutti

i gruppi locali, un’assenza generale di violenza, che potrebbemanifestarsi solo nei rari casi di violazione di un territorio, quindi con uncarattere esclusivamente difensivo. E poiché ogni gruppo ha un proprio territorio dal quale non ha ragione di uscire, [l’esclusione di

preferenzeautoritarieeinvadenticomportache]laviolenzanondovrebbemaiavereunmotivoperscatenarsi(Clastres,2013,p.54).Sappiamo che l’anarchia ha come presupposto l’ordine spontaneo e l’esercizio delle sceltecollettive.Abbiamoquindicercatolecondizionichepossonoindurrepersonerazionaliedegoistearispettaretalicomportamenti.Asuotempoèstatosostenutocheper indurreall’ordinespontaneoènecessario che la comunità faccia circolare l’informazione, consenta la mobilità sociale(orizzontaleeverticale)esiaconvintadellacontinuitàdellavitaincomune.Oraabbiamoaggiuntoa taleconclusionecheper esprimere scelte sociali coerenti e nondittatoriali è necessario che lepersonedellacomunitàsianononautoritarieenoninvadenti.Nonabbiamobasipercrederechecrescereevivere incomunitànecessariamentegeneriunadisposizione tollerante […].Èveroche

moltecomunitàanarchicheprimitivehannovissutoinpaceconilorovicini[…];mapermoltenonèstatocosì,eilmondoadessoèmoltopiùpopolato(Taylor,1982,p.167).Tuttequestecondizionisono,infatti,difficilidarealizzare,eseraggiuntesonoancorapiùdifficilidaconservare.Richiedonoquindi una costante attenzione.Comunque sonovalori sociali e individuali,nonsonoutopie.

9.L’anarchiaegliStati

9.1–L’anarchia,gliStatielaloroorganizzazionesocio-economica.Pensiamodiaveredimostratoche aspetti cruciali del ragionamento, che parte dallo stato di natura, siano quelli dell’evoluzioneverso un ordine spontaneo e della coerenza delle scelte sociali, che però risultano condizionate damolteipotesielimitazioni.Questa dimostrazione ha motivato la prima conclusione sulle due ipotesi dell’anarchia: una vitasociale condotta nel disordineoppurenell’ordine che coinvolge, se nonproprio tutte, la granpartedellepersonecheformanolacomunità.[Inuncontesto]incuimoltiindividuiaderisconoaiprecettiealleregoledicomportamento[dell’anarchianell’ordine,essi]possonoessere

sicuri con riguardo alla propria persona e alla proprietà; la stabilità sociale può esistere, e il bisognodi autorità può essereminimizzato.Corrispondentemente,lelibertàdegliindividuisonomassimizzate.Nelcasoestremoincui,letteralmente,tuttelepersonesicomportasserosecondo le regole […]non ci sarebbe affatto bisognodi un governo.Un’«anarchia ordinata» – dobbiamonotare che questo termine èusatodaBuchananstesso–dovrebbeessereprodottadall’adesionediffusaaregoledireciprocorispettotragliindividui.Inuncontestopiùplausibilmenterealistico,dovecisiaspettachelamaggiorpartemanonnecessariamentetuttelepersoneseguano(leregole),ilgoverno[…]puòessereridottoaunruolominimo,diStatoguardianonotturnoeprotettivo[…].Nonoccorrechefacciadipiù.Inuncertosenso,nonc’èbisognodiungovernoinquantotale(Buchanan,2006II,pp.249-250).Se invece la gran parte delle persone non si comporta secondo le regole, allora per risolvere lasituazione hobbesiana dello stato di natura deve nascere un governo sovrano e coercitivo. Per lastabilitàsociale,gliindividuisacrificanolelorolibertàaungoverno,chepuòassicurarel’ordineelasicurezza personale. La stabilità sociale è acquisita dagli individui al prezzo di un regime stataleautoritario.PercomprenderelanascitadelloStatosiamopartitidalmodelloteoricodiNozick,purrendendociconto che il processo storico e antropologico è più complesso e articolato di quello indicato dallateoria(siveda,adesempio,Barclay,2013):Lamonocausalitàèunerroreo,nellamiglioredelle ipotesi,unaspiegazionesemplicistica.Granpartedella teoria […spiega] l’origine

delloStato,edialtreistituzioni,conunasolacausa,ilchesignificachehannoignoratolarilevanzadialtrifattori(Barclay,2013,p.68).Tuttavia, la logicadiNozickha consentitounaclassificazionedegliStati che sembrautile. Infatti,tramite quel modello si riconoscono forme diverse di Stato, dallo «Statominimo» allo «Stato piùesteso»,alloStatochesioccupadieconomia,cheabbiamocodificatocomeleipotesisulloStato.LaFigura1 riporta in sintesi tutte le articolazioni individuateper l’anarchiaepergliStati.NellaFigura abbiamo differenziato nettamente le due ipotesi sull’anarchia. L’anarchia nel disordinepotrebbedissolversinelcaos,perunacomunitàdibrevedurata.Tuttavia,potrebbeancheavere–loverificheremonellaParteseconda –unequilibriodi lungadurata, con sue istituzioni, anche sepernullaattraenti.Invece,l’anarchianell’ordinesifondaprimadituttosull’ordinespontaneo,epursenza

Statohalungadurata,quindihadelleistituzionieun’organizzazione.LetipologiedelloStatoinFigura1sonoquellecheabbiamoillustratotrattandodelleipotesisulloStato. Esse possono essere intese in progressione, tuttavia né in ordine cronologico né secondo unordinenecessario,escludendochevisiaun’evoluzioneunilineare.Ilprocessoèinfattimultilineareepuòsaltare,puòfermarsiinognistadio,puòtornareindietro.Perquestomotivo,dallostatodinaturaalle diverse forme di Stato non è indicata alcuna freccia, appunto per evitare interpretazionimeccaniciste.Ledistinzioni importanti sono indicate inFigura1 con lebarredidivisione: ilgreatdividedelloStatominimodalloStatopiùestesosihaattraversandolafrontieradelleridistribuzioniindottedaimodellidiequitàequindidallerelativecoercizioni;ilgreatdividedelloStatopiùestesodalloStatochesioccupadieconomiaperobiettividiefficienzaediequitàsupera l’altrafrontiera,quelladeifallimentidelmercatoedelrelativocontrollo.QuestoStato,ricordiamo,coinvolgemolteforme di politica economica: dal laisser faire alla politica keynesiana, alla nuovamacroeconomiaclassica.

Figura1

SututtalatraiettoriadegliStatidominailcostante«pericolo»delloStatodiparte,chehaconclusolanostradiscussione.Si trattaoradi studiare lediverse ipotesidell’anarchiaedelloStatodalpuntodivistadella loroorganizzazioneenaturalmente,poichéogni formavorrebbeessereduratura,dalpuntodivistadelleistituzionichesipongonoinessere.

NoteallaParteprima

1.Ineconomia,lasoddisfazionecheunindividuotraedaibenidiconsumosimisuratramitelefunzionidiutilità.Ovviamente,sonomisuretotalmentepersonali, che consentonoun confronto fra consumidiversi per lo stesso soggetto,manon consentono confronti fra soggettidiversi.Ilfattochel’utilitàdiAlefsiamoltiplicativa(p×b)equelladiBetadditiva(p+0,2b)èsemplicementeunmodopersignificarecheilorogustisonodifferenti.SeunacombinazionediconsumodàadAlefunamaggioreutilitàdiun’altra,vuoldirechelaprimaèpreferitaaquest’ultima.EanalogamenteèperBet.Tuttavia,dalfattochel’utilitàdiAlefèmaggiorediquelladiBetnonèpossibileconcluderecheAlefèpiùsoddisfattodiBet;néloèilviceversa.2.Ildilemmadelprigioniero,introdottoperlaprimavoltadaLuceeRaiffanel1957,èunimportanteesempio–perlateoriaeconomicaeinparticolareperlateoriadeigiochi–sviluppatoperillustrareilfallimentodelprocessodecisionalesubaseindividuale.Lastorianarradidueprigionierichedevonoesseregiudicatiperundelittoprincipale(commessocongiuntamente),mal’accusanondisponeditestimonianzesufficienti per provarlo.Quello che l’accusa può provare è solo un delitto secondario, anch’esso commesso congiuntamente. Perciò sidomanda separatamentea ciascunprigioniero sevuoleconfessareomeno.Seentrambiconfessano,verrannocondannatiper il crimineprincipale,maotterrannounapenaridotta,adesempiodidiecianni.Senessunoconfessa,sarannogiudicatiperildelittominoreeavrannodueannia testa;seunoconfessae l’altrono,chiconfessasarà liberoe l’altroavrà lapena interadivent’anni.Dataquestasituazione,ciascunoconstatachesel’altroconfessaèmeglioperluiconfessare,esel’altrononconfessaèdinuovomeglioperluiconfessare.Cosìciascuno confessa e con questo ragionamento entrambi vanno in prigione per dieci anni, mentre se entrambi si fossero rifiutati diconfessare,gliannisarebberostatisolodue.Lasceltarazionalecostaaciascunoottoanniinpiùdireclusione.3. Il gioco ha questa denominazione perché fa riferimento ai diversi gusti fra un uomo e una donna, che comunque preferiscono stareinsieme.Luipreferisceandareadassistereaunapartitadibasket,maleipreferisceandareateatro.Entrambiperònonvoglionoassistereagli spettacoli da soli. Poiché una qualunque soluzione comune è la migliore, una scelta sociale che eviti la disputa è preferibile per

entrambi,siachedefiniscaunasocietàmatriarcale(chelasci laprimasceltaalledonnediandareassiemeateatro),siacheinstauriunasocietàpatriarcale(chelascilaprimasceltaagliuominidiandareassiemealbasket).4. Il valore attualeVdiunaperpetuitàposticipatadi importoX al tasso i èpari aV=X/i, per cui la frase«X per sempre» equivale adividerel’importoperiltassodiinteresse.5.Nellamatematicadelleprogressionisidimostrachelasommadiunaprogressionegeometricadiinfinititermini,diprimotermine1edi

ragione ,èdatada1/(1– ).6.Unapreferenzasidice transitiva,quindiespressionediunacoerenzamentaleecomportamentale,seha laseguenteproprietà:seXèpreferitoaY,eYèpreferitoaZ,alloraXèpreferitoaZ.

parteseconda

L’organizzazioneeleistituzionideisistemieconomico-sociali.Ovvero,l’efficienzael’equità

10.L’anarchiaeilpuntodivistadell’economia

10.1–Sintesidelpensieroanarchico.Apropositodell’anarchia, abbiamo lasciato laParte primaconduerisultati.IlprimoèchelostatodinaturadiHobbesèdiversodall’anarchia,comeèintesadaipadrifondatoridell’anarchismo:lostatodinaturaèunacontingenzasociale,l’anarchiaèunsistemasociale «organizzato». Il secondo risultato è che, ciononostante, occorre porre una distinzione fraanarchianeldisordineeanarchianell’ordine.Nelsentirecomune,specieinmoltaletteraturanonspecializzata,il termineanarchiavieneusatoinriferimentoasituazioninellequalil’autoritàdelloStatoècosìdebole,eidirittidiproprietàsonocosìmalamentetutelati,daritenerecheledinamichesocialisisvolganosenzaunquadroistituzionale;JohnRuskinrappresentaconefficaciaquestosentirecomune:«Governoecooperazionesonoleleggidellavitainognicosa,anarchiaecompetizioneleggidellamorte»(cit.inKinna,2010,p.14),cheètuttavial’esatto contrariodelpensierodiProudhon.Più rara,macomunqueusata, è l’etichettadi economialibertaria riferita alle elaborazioni che hanno esasperato il concetto di libera concorrenza e diindividualismo, fino a comprendere le idee di economisti neoclassici. Tuttavia, l’affermazione diassenza di un quadro istituzionale non trova riscontro in nessuno degli scritti anarchici; l’altraaffermazionedelriferimentoaglieconomistineoclassici trovaundeboleriscontroneisolianarchiciamericani.Dal nostro punto di vista, faremo riferimento all’anarchia intendendo il corpo di idee sviluppatestoricamente verso la fine dell’Ottocento da svariati pensatori, uniti sostanzialmente dal ritenerel’organizzazionee le istituzionipropriedelloStatouna sovrastruttura inutile edannosa.A frontediquestaideacomune,gliscrittorianarchicieranoesonochiamatiancheaindicareesplicitamentecomedovrebbero e debbano essere sia l’organizzazione sia le istituzioni del nuovo e auspicato sistemaeconomico-sociale.Lesoluzionidaloroindicatesonoestremamenteeterogenee.Infatti,affermarecheesiste in anarchia un pensiero dominante è una contraddizione in termini: più facile è riconoscerel’esistenzadiunpensieroanarchicofraglianarchici.Lesoluzionidaloroindicatesonoestremamenteeterogenee.Infatti,affermarecheesisteinanarchiaun pensiero dominante è una contraddizione in termini: più facile è riconoscere l’esistenza di unpensieroanarchicofraglianarchici.[L’] anarchismo deve essere pluralista, non può essere riproposto uguale in tutto il mondo, non è universale ed è portatore di una

concezionerelativisticacritica.Ilpensierolibertariodeveesserelegatoalcontestodellaproduzione,èmutevole,perennementeintransito,[…]incessantementeindivenire(Staid,2014,pp.53-54).Il massimo fulgore del pensiero anarchico europeo (altrimenti noto come anarco-socialismo) ècollocabilefrail1870eil1920,maglieconomistidiprofessionecomincianoaoccuparsenebenpiùtardi,neglianniSettanta,conunarecenteripresadiinteresseproprioagliinizidiquestosecolo.LaTavola11riportaitrattiessenzialidelpensieroanarchicoinmanieravolutamentesinteticaperchémiratadirettamentealnostro fine,cheèmeramenteeconomicoenondipolitica toutcourt (per cuiabbiamo trascurato l’anarco-insurrezionalismo), né di filosofia sociale, per cui non appaiono ilcomunitarismo anarchico e il network comunitario, che comprendono un vasto spettro di forme,dall’AnarchistCommunitarianNetwork inAmerica (Kinna, 2010) aimovimenti e centri sociali inItalia(Boni,2006;Foti,2009;Cox18,2010;ILiberieleLibere,2010).

Movimento Ilprincipaleteorico Altririferimenti

Leradicidell’anarchia WilliamGodwin(1756-1836) ClaudeHenrideSaintSimonWilhelmWeitling

L’individualismoanarchico MaxStirner(1806-1856)

JohnHenryMackayBenjaminR.Tucker

L’anarchiainEuropaeilcollettivismo Pierre-JosephProudhon(1809-1865)MichailBakunin(1814-1876)

FrancescoS.MerlinoErricoMalatesta

L’anarchianegliUSAJosiahWarren(1798-1874)LysanderSpooner(1808-1887)

BenjaminR.TuckerHenryDavidThoreau

Ilcomunismoanarchico PëtrKropotkin(1842-1921)

ErricoMalatestaCarloCafiero

L’anarchismoreligioso LevTolstoj(1828-1910) MartinLutherKingMahatmaGandhi

L’anarco-sindacalismoFernandPelloutier(1867-1901)ÉmilePouget(1860-1931)

Anarcho-SyndicalistReview

L’anarco-capitalismo MurrayRothbard(1926-1995)DavidFriedman(pubblicanel1975)

FriedrichA.vonHayekWalterBlockHans-HermanHoppeAnthonyDeJasay

Tavola11

La Tavola 11, quindi, non vuole declinare la complessità storica dell’anarchismo, ma solamenterichiamareleideecuifaremoriferimentoeinomichepiùspessoricorrerannonellanostraanalisi(perunaclassificazionepiùcompleta,sirinviaallatavolasinotticadiKinna,2010,p.33).Seppureovviaediscutibilecomeogniclassificazionedelleidee,riteniamoquestasintesinecessaria,almenoperchémoltieconomistispessononconosconooconosconopocolacomplessaarticolazionedelpensieroanarchico.(Permaggioriepiùcompletidettagli,rinviamo,fraglialtri,aBravo,1971,perunasintesieunaraccoltaantologica;eaBerti,1998,perunacompletaanalisiepistemologicaestorica. Fra le fonti più recenti, inoltre, si ricordano: Berti, 2006II; Codello, 2009; Kinna, 2010;Ragona,2013).Godwin, padre riconosciuto dell’anarchia, rifiutando lo Stato sostiene che la vita sociale devearticolarsi in piccoli comuni, che lui chiama parrocchie, con un livello di scambi ridotti. Unadimensioneperòincompatibileconlavisioneinternazionaledelprogettopoliticodeglianarchici.Stirnerimpersonal’esasperazionedell’individualismoedeltornacontopersonale.Proudhonrespingelaproprietàmanonlaabolisce.Percertiversi,lasostituisceconilpossesso,cheinterminimodernisirichiamaalprincipiodeltitolovalidodiNozick,discussonellaParteprima;peraltriversi,richiedecheciascunosiaproprietariodeibeniprodottiincomune.Lafrasepercuivienericordatonellastoria–«laproprietàèunfurto»–ineffettinonèun’affermazionegenerale,vabensìriferita a un suo aspetto particolare: ciò che si nega in assoluto è lo sfruttamento della proprietàprivataalfinedifarnemercato.Bakunin si concentra soprattutto sul tema dell’abolizione dello Stato e quindi si interessa«attivamente» del movimento rivoluzionario, ma a proposito dell’organizzazione sociale rimaneproudhoniano, distaccandosene solo in parte. Il suo modello sociale viene ricordato comecollettivismo,poiché«ametàstrada»trailcomunismo(deifattoridiproduzione)el’individualismo(cioèlaretribuzionesecondoillavoroeffettuato)(Berti,1998,p.260).L’ideologodelcomunismoanarchico,dettoancheanarco-comunismo, èKropotkin,cheha seguacianche fra gli anarchici italiani, Carlo Cafiero, Errico Malatesta e il giovane Francesco Saverio

Merlino. Secondo questa ideologia, comunismo e anarchia sono non solo compatibili ma anchecomplementari.Kropotkinarrivaanegaretotalmentelaproprietàindividuale,medianteunprocessodiespropriazione;ilnuovosistemaperònoncoincideconilcomunismoreale,dacuiprendeconforzaledistanze.LevTolstojèriconosciutocomeunpensatoreanarchicoperlasuaavversioneversoloStatoeversolareligionediStato,anchesenonammisemaidiesserlo;lasuaposizioneèassolutamenteperlanonviolenza.SuquestastradaloseguonoMohandasKaramghandGandhieMartinLutherKing.InAmerica, troviamouna duplice tradizione anarchica: una autoctona, l’altra di immigrazione.Laprima,chenasceagliinizideglianniQuarantadelXIXsecolo,èfondatasuunforteindividualismo.Èinfattidel1844l’affermazionediRalphWaldoEmerson:«Menogovernoabbiamo,tantomeglio!»,cheprosegue: «L’antidoto a questo abuso di governo formale è […] lo sviluppo dell’individualismo»(Emerson,2012,p.88),ovverol’individualismodell’uomo«savio».Laseconda,dalleradicieuropee(soprattutto tedesche e russe), è di ispirazione collettivista e comunista anarchica (ricordiamo, adesempio,glianarchiciemigratiEmmaGoldmaneAlexanderBerkman).IlpensieroanarchicoautoctononegliUSA (Donno,GuerrierieIurlano,1987;Donno,1990;Adamo,2005e2013), essendo individualista, fa leva sulla libera iniziativa coniugata con lagaranziadelleopportunità per tutti. È una sorta di completamento ed estensione della cultura liberale americana(Perez,2009):sirifiutaloStatoeognisuaorganizzazioneesternaalconsensodell’individuo.L’ideafondanteèdiWarren,chevienesperimentatatramitelacreazionedialcunecomunità,maladottrinaeconomico-sociale cui si fa generale riferimento è quella di Spooner e di Tucker. Con questepremesse, è naturale che il pensiero autoctono alla base dell’idea più recente di anarchia, conFriedmaneRothbard,databileallafinedeglianniSettantadelXXsecolo,sial’anarco-capitalismoocapitalismo anarchico, che dà un giudizio positivo su alcune ideologie e istituzioni del capitalismo«fondante»,comelalibertàdiiniziativaeilruolodelliberomercato.La storia dell’anarchia più spesso considerata nella letteratura è quella europea, poiché«l’anarchismoènatoinEuropa»(Berti,2006II,p.9).Tuttavia,LaurenceMossvuolesottolineareconforza anche la tradizione libertaria americana, affermando, in chiusura del suo saggio del 1972:«L’anarchiaèamericanacomelatortadimele»(Moss,1974,p.33).Infine, è facilepensare l’anarco-sindacalismo come«naturale» contrapposizione, non cronologicamaideologica,all’anarco-capitalismo.Questoèunfilonedipensierochesiinseriscenellosviluppodel sindacalismo in Francia, dopo il 1884. Il movimento sostiene l’importanza degli strumentidell’azione diretta in fabbrica: lo sciopero semplice, lo sciopero a singhiozzo, lo sciopero bianco,finoesoprattuttoalloscioperogenerale,conmotivazionidiautogestione,antiautoritarieeovviamenteanticapitaliste.GiampietroBerti(2006IIe2012)classificacomeanarchismopost-classicoletendenzedelpensieroanarchico a far data dalla fine della seconda guerra mondiale. Egli ricorda l’importanza di PaulGoodman,chescriveoperefondamentaliall’iniziodeglianniSessanta,edellopsicolinguistaNoamChomsky. Comunque il pensiero anarchico prosegue in molti altri paesi, e un anarchismocontemporaneo può datarsi dal 1968 (Kinna, 2010; Berti, 2012): in Inghilterra con Colin Ward,Herbert Read; in Francia con Louis Mercier Vega, Cornelius Castoriadis, René Lourau, PierreClastres,MichelOnfray; inAmerica delNord con PaulGoodman,MurrayBookchin, John Zerzan,ToddMay; inAmerica latina con il prete cattolico Ivan Illich; inSerbia conMilošRancic chenel2004fondaAnarchopedia.InItalia,sicontanosiaeditorispecializzati,siarivistededicatealpensieroanarchico classico e post-classico, sia biblioteche, archivi e centri di documentazione (Ortalli ePirondini,2009;Balsamini,2009;Ortalli2013).Nella«nuovaanarchia»nonc’ècertopiùomogeneitàcheinquellaclassica:oltreallecorrentistorichesicontanol’anarco-primitivismo,ilsituazionismoanarchico, un anarchismo post-moderno, finanche un libertarismo di destra, così detto perchécertamente non anticapitalista, che nella tradizione italiana fa riferimento a cinque economisti,

FrancescoFerrara,VilfredoPareto,MaffeoPantaleoni,LuigiEinaudieSergioRicossa(Bini,2013),ealfilosofodeldirittoedellapoliticaBrunoLeoni(Lottieri,2013,cap.XIV).Sonomolteplicileformenellequalisiesprime,oggi,ilmovimentoanarchico,sianell’azionequotidiana,sianell’analisidellasocietàedei

suoimutamenti(Ortalli,2013,p.22).InItalia,l’anarchiaclassicahaavutononpochiseguaci:perlastoriadeglianarchiciitaliani,sivedaAruffo (2006II) e più recentemente Antonioli (2009) e Giulietti (2012). È nato a Messina, ma havissuto,quandononcostrettoall’esilio,prevalentemente inToscana, l’anarchicoPietroGori (1865-1911),chehacompostoiltestoperlacanzoneAddioLuganobella.ÈdiCarloCarràunnotodipintofuturistadedicatoallaMortedell’anarchicoGalli(perunadiscussionedellasovrapposizionefraarteeanarchia,sivedaRagona,2013,cap.I).Sebbenevisianosignificativiprecedenti,comeCarloPisacane,siusadatarel’anarchiaitalianadal1865, cioè dal viaggio di Bakunin in Italia (Pezzica, 2013). Indubbiamente, le figure di maggiorespicco dell’anarchia italiana (Aruffo, 2006II) sono: Carlo Cafiero (1846-1892), che pubblica ilCompendiodelCapitale,unaversionedivulgativadelpensierodiMarx;FrancescoSaverioMerlino(1856-1930), che scrive ilManualetto di scienza economica ad uso degli operai (Berti, 1993);Camillo Berneri (1897-1937), ucciso durante la guerra civile in Spagna (Berti e Sacchetti, 2010;Ragona, 2013); ed ErricoMalatesta (1853-1932), l’anarchico italiano più noto internazionalmente,uomodigrandetenutapolitica,intellettualeefisica(Berti,2003).MortopraticamentesequestratoinRomadalfascismo(Giacopini,2012),Malatestahalasciatomoltiscritti(Turcato,2013,incorsodicompletamento)edèstataunafiguraimportantedell’azioneanarchica.BakuninsifermòalungoanchenellaRomagna,cosicchéebbegrandeinfluenzasullapartepiùattivadegli anarchici romagnoli (Emiliani, 1995): Armando Borghi, Amilcare Cipriani e Andrea Costa.Quest’ultimosimanifestasubitocomepersonaggioattivodelmovimentoanarchicoitaliano.«Esaràverach’e’mifiòll’adl’inzegn,momeancred:l’èsemparpr’algalèri».Questodubbioessenzialesull’impegnodiAndreaCosta,

il giovane anarchico allievo diGiosuèCarducci, che sta passando da una galera all’altra, lo esprime suo padre, Pietro (Pieren), nato erimastomoderato,clericale(Emiliani,1995,p.51).Anchese,piùtardi,Costaaderìalsocialismoedivennedeputatoinparlamentonel1882.MalatestaeCafiero possono essere annoverati come convinti seguaci del comunismo anarchico; le tesi diMalatestadimostranocome solo con il decentramentodelpotere si puòottenereun sistema socialeequo.In Malatesta si ha innanzitutto il superamento definitivo del collettivismo e l’adesione, pure definitiva, al comunismo anarchico, con

l’affermazionecheciascunohadirittoarichiedereallasocietàilsoddisfacimentodeipropribisogni,nell’ambitodellepossibilitàeconomichedellasocietàstessa(Bravo,1973II,p.304).Conosciutoancheperisuoidialoghisull’anarchia,immaginatitracontadiniealcaffè,ilcuichiaroelogico «buon senso» merita ancor oggi attenzione, Malatesta manifesta nei suoi scritti interessantispuntidipoliticaedifilosofiasociale,manonvitroviamoriferimentisistematicinédieconomianédiorganizzazionedelsistemaanarchico,daluipurritenutaassolutamentenecessaria.«Nonstatemiachiederecomesaràilmondodopol’anarchia,ilmondonuovo.Sonodomandevane,persinosciocche.Lastorianonha

libretto: si improvvisa». [Malatesta l’] aveva già detto e ridetto e scritto e riscrittomille volte; gli toccava ripeterlo ancora, all’infinito(Giacopini,2012,p.21).Ilsuocontributoallastoriadell’anarchiaèquelladiunrivoluzionario«attivo»,diun«passionario»dellerivoluzioni(perunacompletadisaminadellavitaedelleideediMalatesta,sivedaBerti,2003).Comunque, laposizioneassuntadaMalatestacontro laviolenzaalla finedelsuopercorsoènettaechiara(Malatesta,2014,ed.orig.1913).Il suo appello all’azione illegale, l’unica giusta, poteva essere anche travisato o tradito, portato oltre. […] «Questi anarchici che non

vogliono giudici, non vogliono tribunali, si fanno poi essi stessi giudici e carnefici e condannano a morte e giustiziano quelli che essigiudicanoinutili.Nessungovernohamai fattoconfessar tanto!Così leesplosioni.Peruccidereunmeschino […]si rischiadiucciderecinquantainnocenti.[…]Unarivoluzionenellaqualetrionfasseroquestiistintisarebbeunarivoluzioneperduta»(Giacopini,2012,p.49).10.2–Anarchia:l’azione,lareazioneelaviolenza.Unaspettosucuinoncisoffermeremo,madacui dobbiamo immediatamente sgombrare il campo, è la correlazione fra anarchia, violenza eterrorismo.È innegabilechenellastoriadelmovimentoanarchico,sia inEuropasia inAmerica, si

trovinoaspettidiazioneviolentaedireazioneviolenta,checostaronotragedieevitedatutteleparti,e che portaronomolto danno sia almondodelle idee sia almodo con cui si sperava di convertirequelleideeinpratica.Sequestastoria,chesiaffermacomestrategiadella«propagandadelfatto»echecomunquenonvadimenticata(vediTarizzo,1976;Adamo,2004;Kinna,2010,tavoladip.229epagineseguenti;Ragona,2013,pp.57-62),nonappartienedirettamenteall’oggettodelnostrostudio,ètuttaviaimportante,ancheainostrifini,ricordareilmodoconcuilaviolenzaentranell’anarchismo.SergejNečaeveraunostudenteuniversitariodiMosca inclineapredicare laviolenza, fattogiàdiperséesecrabile.Nonlimitandosiallateoria,arrivòagiustificarel’assassinio,ilfurtoeilricatto,cheeglistessopraticava(Strada,2012).Ilproblemaperlastoriadell’anarchianascedalfattochequestosinistropersonaggioesercitòun«fascino»sulvecchioBakunin:iduefuronoincontattonel1869-70.La questione della loro effettiva collaborazione e condivisione delle idee è da riconnettere allascritturadelCatechismodelrivoluzionario,incuisifariferimentoa:«veleno,cordaecoltello»,«unaguerraall’ultimosangue»,«listadicondannatiamorte»e«sentenzesecondo l’ordinedelle relativeiniquità», rivolte non solo ai propri «nemici»ma anche verso i «compagni» che non rispettano ledirettive dell’organizzazione. Sebbene si sia sostenuto (Strada, 2012) che il testo è stato scritto daNečaev e Bakunin, mentre per Woodcock (1973) Bakunin si è limitato a condividerlo, risultaconvincenteesicuralaprovadiMichaelConfino(2014II),fondatasulritrovamentodiunaletteradiBakunin stesso: ilCatechismo è stato scritto solo da Nečaev. Quest’ultima tesi è sostenuta anchedall’analisiermeneuticadeltestoeffettuatadaBerti(1998,p.273,n.121).[Bakunin] non giunsemai a proclamare la violenza per la violenza e a teorizzare qualsiasimezzo nella lotta rivoluzionaria, anche se,

naturalmente,rimaneapertoilproblemastoriograficorelativoallacifranichilistadelsuopensiero(Berti,1998,pp.272-273).Bakunin era certamente un convinto dell’azione rivoluzionaria, e lo dimostrò anche durante il suosoggiornoinItaliaeinRomagna,ma«tuttociòchesappiamodellasuavitadimostrachenellapraticaerailpiùgenerosodegliuomini»(Woodcock,1973,p.152).ErailgiovaneNečaevl’uomoenergicomafanatico(Confino,2014II,p.94),e ilsuofanatismoèuncostocheper tantotempol’anarchiahapagato inEuropa,siaconazionideviantisiaconreazioni incontrollate:«L’esperienzaacquisitaconquestoerroreciserviràinavvenire»(Bakunin,1870,inConfino,2014II,p.117).InAmerica, un’analoga apertura si riscontra nell’anarchia americana.Quando JohannMost arrivònegli StatiUniti nel 1882, con idee che si richiamavano a quelle diNečaev, pubblicò un opuscoloRevolutionäreKriegswissenschaft,unmanualesullafabbricazioneel’usodellebombe,sulfurtoconscassoesull’incendiodolosogiustificatiper il finecomune.Inoltre,Mostscrissesullarivista«DieFreiheit» vari articoli in lode della dinamite e suimodi facili di fabbricare la nitroglicerina.Mostscriveva«conilsinistrofervorediunbambinoperfidoecompletamenteirresponsabile»(Woodcock,1973,p.408),ancheseprobabilmentenonricorsemaipersonalmenteaisuoimetodi.Verosimilmentequestiscritticontribuironoacreare ipregiudizie ilconsensosocialesucuisi fondòlarepressioneantianarchica,chemotivòifattitragiciavvenutiinAmerica:dalprocessoeleesecuzionidiChicagodel 1886-1887, fino alla tragica e ingiusta esecuzione di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti nel1927.Nečaevfuunfanatico,Mostunirresponsabile,mailmovimentoanarchicocommiseilgraveerroredidarelorospazio.Glianarchicirimangonodiversiapropositodeimodiconcuipromuoverealmegliol’azioneanarchicaeunodeitemichepiùlidivideè

l’usodellaforza(Kinna,2010,p.236).Un’ulterioremasventurataosservazioneconsistenel fattochemoderneorganizzazioni terroristichesipresentano in teoriaanarchiche.

Essetendonoaindurreunadefinizionenormaledell’anarchiachesi identificaconunostatodiviolenzaediconfusione,maiononcredochesidebbaconcluderechequestaèlanaturaleevoluzionedell’anarchia(Tullock,2005,p.194).Tuttociòdimostrache ilcostodiquell’erroreèstatomoltoalto,e loèstatoper tutti,anarchicieoppositori.10.3–Glieconomistisull’anarchia.L’economiadell’anarchia,comeramodellaPublicChoice,noncontapiùdiqualchedecenniodianzianità(PowelleStringham,2009).Iprimicontributirisalganoagli

anniSettantaquandoilCenterforStudyofPublicChoicepubblicaduevolumicollettanei,acuradiTullock, Exploration in the Theory of Anarchy (1972) e Further Exploration in the Theory ofAnarchy(1974).Questericercheannoveranonel1972contributidiBuchanan,Bush,Gunning,Hogerty,SubblebineeeTullockstesso;nel1974abbiamoilavoridiMoss,Pingry,SamuelseancoraTullock.Unaselezionediquesti lavoriè stata ripubblicatanel libroacuradiStringhamdel2005,Anarchy,State,andPublicChoice,cuisiaggiungono,trent’annidopo,articolidirispostadiBeaulier,Coyne,Leeson,Osborne,Powell,Storr,ealtrisaggidiBoettke,Buchanan,Hummel,Tullock.Neitredecennichedividonoleduepubblicazionisonodaregistraremolticontributiproecontrolapossibilità teorica e pratica di avere istituzioni efficienti in anarchia, sviluppando un fruttuosodibattitofraeconomistididiversaformazione.Primadi tuttosidimostra ilconsiderevoleprogressoraggiuntonelcomprendereilpensierodell’anarchianegliultimitrent’anni.[…]Le

attualirisposteailavoriraccoltineilibricuratidaTullockprovanochel’interesseperl’anarchiaèancoravivonellagenerazioneattualedieconomisti(Sutter,2008,p.493).Pressochétuttiquestilavoristudianoilfunzionamentodimodellidiscambioconesenzaun’autoritàdigoverno,domandandosi se in assenzadiun’autorità sia ancorapossibileuno scambioordinatoestabile (detto con un sintetico ma strano accostamento anarchic prisoners’ dilemma game), senzasfociareneldisordineenellaconflittualitàhobbesiana.Permoltiversi,questisonoitemidellaParteprima, che ne condivide sostanzialmente la logica: il confronto fra unmodello astratto di anarchiafondato su un ordine spontaneo e un modello astratto di Stato, che detta le leggi e ne garantiscel’enforcement.La seconda generazione di ricerche inizia negli anni Ottanta, con una diversa impostazionemetodologica.Simetteindiscussionelacorrettezzadelprenderecomeoggettodistudiounconcetto«astratto»diStato,esitodiunvolontariocontrattosociale,esiproponecomeriferimentounmodello«realistico»diStato,mossodainteressidiparteesoggettoafenomenidifallimento,daconfrontareconimodelli«possibili»dell’anarchia,«misurati»attraversol’analisidialcuneesperienzepratiche.Tuttiquestistudi,purnellalorodiversitàdicontenutoediconclusioni,presentanoinognicasoduecaratteristiche comuni: I) seguono sostanzialmente lo stesso programma di studio, alla ricerca disoluzioni in cui è possibile evitare gli equilibri dominanti hobbesiani; II) si limitano a un’ipotesisull’anarchiasenzaStato,maanchesenzaistituzioni,chenonhariscontronegliscrittideglianarchici.Così impostato, il tema dell’analisi economica sull’anarchia confina strettamente, e si confonde inparte,conquellodeglistudisulleragionieconomichedelloStato.Infine,ènecessarioricordarecheinItaliasiregistrauncontributometodologicoeforseperquesto«isolato» dal contesto delle ricerche internazionali. Sono gli scritti di Luciano Lanza, che trattanodella cifra ontologica e dell’autonomia dell’economia nei confronti del principio di dominio, delsistema dimercato e della natura stessa del capitalismo (Berti, 2012, pp. 273-277), raccolti in unrecente contributo di aggiornamento sull’anarchismo (Lanza, 2013). Abbiamo inoltre i lavori diMassimoAmato,cheportanoariflessionidistoriadelpensieroeconomico,politico(Amato,2013)edelleistituzionimonetarie.Rispetto a questa letteratura, la Parte seconda del libro si propone in maniera sostanzialmentediversa. Innanzitutto, si riconosce che, pur in assenza di Stato, in anarchia possono esservi delleistituzioninelsensoeconomicodeltermine,ilcuifondamentodeveesserecercatonegliscrittideglianarchici classici. Così facendo, il tema dell’anarchia non si sovrappone a quello della ragioneeconomicadelloStato,ma,polarizzandol’interessesull’organizzazioneesulleistituzionideisistemieconomico-sociali, richiede il confrontocongli altrigrandi sistemicontrocui ipensatori anarchici«confliggevano»,ilcapitalismoeilcomunismo.Da economisti, si è scelto di condurre l’analisi comparativa tramite il linguaggio dell’economia,senzaperòmetterepreventivamenteindiscussioneognunodeitanticriteridiefficienzaediequitàcheabbiamonominatonellaParteprima.Eccoperchéfaremoricorsoaformulazionimoltogenerali,quasi

intuitive,diefficienzaedequità:uncriteriodiefficienzafondatosullasempliceconsiderazionecheilsistemacheproducedipiùèmigliore(principiodinonsaturazionedeibisogni),euncriteriodiequitàdistributiva altrettanto immediato, il quale prevede che a individui uguali vada un reddito uguale(CandelaeCellini,2011).Evidentemente nel criterio di efficienza proposto si rispecchia l’assunzione della concezionematerialisticadel«movimento»dellesocietà,cioèdella teoriamarxistadellastoria, secondocuisiaffermaquellasocietàchehamiglioreefficienzanellastrutturaorganizzativaeistituzionale,cioèunamaggiore produzionemateriale.Anche se ci rendiamo conto che l’antropologia, facendo seguito alcontributodiMarshallSahlinsinL’economiadell’etàdellapietra,hasottolineato i limitidiquestaassunzione:Economistieantropologimarxistihannoquestoincomune:sonoincapacidipensarel’uomodellesocietàprimitivesenzaincludereetiche

econcettinatidalcapitalismoodallacriticadelcapitalismo(Clastres,2013,p.112).Tuttavia,nonèl’uomodellesocietàprimitivequellocuiipensatorianarchiciavevanoinmente,néèlasocietàselvaggiaquellacuiilnostromodellofaesplicitoriferimento.Allo stesso tempo, siamo consci che i risultati raggiunti sono condizionali alla semplicità delmodello: in particolare, ilmodello nella sua essenzialità non è in grado di rendere conto dei costiespliciti o impliciti della produzione e della distribuzione dell’informazione (completa, privata,simmetrica),deimodellidiorganizzazione(controlli,incentiviesanzioni),degliequilibridigerarchiae di coordinamento, e neppure dei problemi di computability che possono nascere con il cresceredelle dimensioni, in termini di numero di individui coinvolti nella comunità.Allora, le conclusioniraggiunte sull’efficienza (oppure sull’equità) comparata potrebbero perfino ribaltarsi qualora imaggioricostiperl’implementazionedelsistemapiùefficientesorpassasseroilgapdiefficienzachelocaratterizza.Quelli indicati sono comunque temi economici e politici che devono nascere sulle fondamenta dimodellisocialielementari,nellaconvinzionecheèsuquestichebisognametterechiarezzaprimadispingersioltre.Infine,proprioperenucleareleideefondamentalicomuniaidiversipensatorianarchici,proporremounparticolaremodelloformalemoltosemplice,chiedendounpo’diattenzioneanaliticaallettore(perapprofondimenti,sivedaCandelaeCellini,2011e2013).Ilmodellointerpretativoutilizzeràil«linguaggio»propriodell’economia,ipotizzandoindividuichemassimizzano funzioni obiettivo sotto vincoli dati. Molti pensatori anarchici certamenteinorridirebberonelvedereiloroindividuimodellaticomesemassimizzasserofunzioniobiettivo,conl’unicaeccezione,forse,diMaxStirner,chepensaval’anarchiacomeun’unionediegoistiinteressatiesclusivamentealpropriobenessere.Ma,forse,èun’ideacondivisaanchedaKropotkin,seppuretalesuaconclusionesiasottopostaaprecisilimiti.Siaquellechechiamiamovirtuosechequellechedefiniamoviziose,legrandiabnegazionicomelepiccolemeschinerie,leazionivalorose

comequelleripugnanti,tuttederivanodaun’unicaorigine.Tutteleazionirispondonoaunbisognodellanaturadell’individuo.Tuttiricercanoilpiacere,tuttivoglionoevitareildolore.[…Gliutilitaristi]dimenticanoisuoisentimentidisolidarietàconlarazzaintera,iqualiesistono,qualunquesialaloroorigine.Nellalorospiegazionec’ègiàqualcosadivero.Manonètuttalaverità(Kropotkin,2011a,p.21ep.32).In questi termini, imodelli proposti hanno evidentemente un contenuto provocatorio,ma voglionocontribuire a spiegare sotto quali condizioni un’organizzazione sociale dotata di istituzioni coerenticon i principidelpensiero anarchicoeuropeoe americano (per lomeno,nella lettura chenevienedata)puògenerarecondizionipiùomenoefficientiedeque.

11.L’individualismoanarchico

11.1 –Max Stirner e l’individualismo. Max Stirner (pseudonimo di Johann Kaspar Schmidt) èl’ideologodell’individualismoanarchicoegoistico,sostenutonellasuapiùimportantepubblicazione,

L’Unico e la suaproprietà (1845).L’Unico è un libro brillantema estremamente personale, fruttodello scontento di Stirner. Spaventosamente prolisso (forse il testo anarchico più noioso),L’Unicorimane l’espressione di un punto di vista personale «a un estremo del vario ‘spettro’ delle teorieanarchiche»(Woodcock,1973).LoStatononè tantodasopprimere,quantoda rifiutare,perché,scomparsochesia, l’individuopotrà ricostruire l’Ionelpienodel

proprioegoismo(Bravo,1973II,p.269).LeideediStirnersono,percertiversi,sostanzialmenteconservatrici.Inquestoambito,siarrivaadefinireunasalvaguardiadiquellicheStirnerstessochiamadirittiegoistici.Perchémaidevodifendereunacausachenonèpernullalamia?[…]Sololamia[deveessere]lacausaperlaqualemibatto.[…]Dal

cantomiofacciotesorodiquestelezionie,invecedicontinuareaserviredisinteressatamentequeigrandiegoisti,preferiscoessereiostessol’egoista.[…]Lacausamianonènéildivino,nél’umano,néèilvero,ilbuono,ilgiusto,lalibertàecosìvia,masoltantociòcheèmio,enonèunacausauniversale,bensìunica,comeunicosonoio.Nessun’altracosam’interessapiùdimestesso(Stirner,inBravo,1973II,p.321ep.323).Confrontateunuomoadultoconunadolescente[…].Ilfanciulloebbesolointeressinonspirituali,cioèindipendentidapensierieidee,il

giovanesolo interessispirituali; l’uomoadultoha interessimateriali,personali, egoistici. […]gododimestessosecondo ilmiopiacere.Nonmiaffannopiùperlavita,mala«consumo»(Stirner,inBravo,1971,p.329ep.627).Maiononsonounioaccantoatantialtri:sonol’unico.Inbreve,ancheimieibisogni,lemieazionietuttociòcheèinmeèunico.Esolo

inquantotaleiom’impossessoditutto,comeinquantoagiscoemisviluppo.Noninquantouomoenonl’uomoiosviluppo,bensìinquantoio,sviluppomestesso.Questoèilsensodell’unico(Stirner,inBravo,1971,p.666).Ricordiamo,infine,cheStirnerconserva,confermandoimotiviegoistici,lacircolazionemonetaria.Stirnerritiene[…cheuna]voltasottomessoallasovranitàdell’io,ildenaro,lungidall’essereoppressivoè,acausadellasuamobilità,il

miglioregarantediunavitadinamica,diunavitachemantieneappuntol’associazioneinunflussoeriflussoincessanti.[…]Riassumendo,l’associazionismo di Stirner è abbastanza conservatore; esso conserva la proprietà privata, l’organizzazione del lavoro, la circolazionemonetaria(Arvon,1973,pp.79-80).L’anarchia individualista è il puntodi attaccodiNozickall’anarchia, e secondonoi il riferimentoimplicitoèprincipalmenteaStirner.Stirner, infatti,vedrebbeperfinonelleagenziediprotezionediNozickunaformadioppressione,ancorprimadelloStatopseudo-minimo:acquistareprotezionedaglialtriviolaiprincipidilibertàdell’individualismoanarchico.Nozick,invece,vuoledimostrarechenéloStatoultraminimonéloStatominimosonoelementidioppressione.Inquestaaffermazione,quindi,èlasuachiaracontrapposizioneall’anarchiaindividualista,checondannainvece«qualsiasi»formadiStatocomeimmoraleequindiillegittima.L’associazionedominantenell’ambitodiun territorio soddisfacevaduecondizioniessenzialinecessarieperunoStato:possedeva il tipo

richiestodimonopoliosull’usodellaforzanelterritorio,eproteggevaidirittidiognunonelterritorio,anchesequestaprotezioneuniversalepoteva essere fornita solo in forma «ridistributiva». Questi aspetti decisamente basilari dello Stato hanno costituito l’oggetto della suacondannacomeimmoraledapartedeglianarchiciindividualisti(Nozick,2008III,p.129).Dal nostro punto di vista non ci occupiamo di questo dibattito,mentre interessa sottolineare che,indipendentementedallaquestionedellamodalitàdelloStatoorganizzato,l’individualismoanarchicononproponealcunaorganizzazione,poichéuninsiemediunicinoncostituisceunsistema.LasocietàperStirnerèsoloun«contenitore»diindividui,quindinonun’organizzazione.L’unione […] non è fatta perché essa abbia vita propria, ma per servire quella dei suoi aderenti. È, come dire?, una realtà «laica»

completamentedesacralizzata,unsempliceprolungamentostrumentaledell’individuo,unsuo«valored’uso»(Berti,1998,p.150).Se, per qualche strana ragione, dalla comunità di egoisti dovesse ugualmente nascere un ordinespontaneochenegarantiscaladurata,questaanarchiasarebbecomunqueuninsiemedipersonesenzaStato, ma anche senza istituzioni. Poiché è dell’organizzazione e delle istituzioni in anarchia chevogliamo parlare, l’individualismo anarchico – da questo punto di vista – può essere trascurato.Tuttavia,sel’individualismoanarchicosecondonoinonhavaloredisistema,essocontribuisceadarecontenuto e significato alla «ragione dell’egoismo»: il comportamento che muove l’homooeconomicus,l’ipotesicheconsentediapplicareilmetododell’economiaallostudiodell’anarchia.Alcuni presupposti dell’individualismo anarchico si ritrovano – come vedremo – fra i criteriispiratoridelpensieroanarchicoamericano,comepresuppostodell’anarco-capitalismo.

12.L’anarchianeldisordine

12.1–Anarchiaedisordine: ibrigantie ilpopolo.Riteniamoche ilmodellodiMoselleePolak(2001), con qualche adattamento interpretativo e analitico, possa essere il riferimento adatto perstudiare e spiegare il funzionamento dell’anarchia nel disordine. Il modello parla di un mondoagricolo in cui vivono il popolo coltivatore, i briganti ed eventualmente un Re, usando tutta lasemplificazioneanaliticapropriadeimodellieconomici.Nellacomunità,ilpopolocontadinocoltivaleterredacuisiraccoglieilgranoperilpane.Ilpanecostituisce il reddito della comunità, ma non vi è regola nel distribuirlo. Poiché non vi è ordinecondiviso, lepersonepossonoesserecomprese indifferentementemanoncontemporaneamente tra ilpopolooppure tra ibanditi. Ibanditi si approprianocon la forzao l’ingannodiunapartedelpaneprodotto e la dividono fra loro in parti uguali; la parte restante del pane rimane ai contadini eanch’essiladividonosempreinpartiuguali.Nonesiste,quindi,unordinespontaneo,siaperchénonviècertezzadellaproprietàdelgranoraccoltoequindidelpaneprodotto,siaperchéognipersonasenzalegge, senza costi e senza remore può essere un bandito. Se normalizziamo a uno il numero dellepersonechevivonoincomunità,possiamoindicareconblaquotadeibanditiecon(1–b)quelladicolorocheformanoilpopolo.Perquestiultimi,l’occupazionedelleterreèlibera.Poiché i banditi non coltivano né producono il grano, il pane prodottoR dipende solamente dalpopolochelavora,cioèdalnumerodeicontadini(1–b)moltiplicatoperk,ilpanecheinmediaognicontadino è capace di produrre, cioè la sua produttività. Quindi, la funzione di produzione è indefinitivaR = (1 –b)k. Supponiamo inoltre che la produttività abbia l’espressione, complessamamoltocomodaperinostricalcoli,k=1+b(a–½),doveilparametroa>1èunamisuradellatecnicaproduttivaapplicatadallasocietànelraccoltodelgranoenella lavorazionedelpane:conglistessicontadini,maggioreèaemaggioreèlaproduzionedipane.ÈfacileverificarechequestafunzioneR=(1–b)[1+b(a–½)],specificataadhocpersosteneregliesempierispettarelecondizionianaliticherichiestedalmodellodiMoselleePolak,ètalepercui:setuttisonobanditinullasiproduce,conb=1 abbiamoR = 0; se b = 0 abbiamo la produzionemassima normalizzata all’unità,R = 1, poichénessunoèunbanditooziosoetuttiproducono.Ilbenesseretotaledeibanditidipendedalleloroappropriazionidipane,WB=a(1–b)b,cosìcomequello dei contadini dipende dal pane che è lasciato loro,WP = (1 – b/2)(1 – b); è immediatoverificarecheanchequestefunzionisonospecificateadhocperesserecompatibiliconlaprecedentefunzionediproduzione,inmodocheperqualsiasivalorediaebtuttoilpanevengadistribuito,poichéWB+WP R.ConilmodellodiMoselleePolak,inquestacomunitàsorgeunproblemaorganizzativochel’analisidellaParteprimanoneraingradodipercepire.Neldilemmadelprigioniero,decidendodirubarsivicendevolmente,AlefeBetproduconoentrambipaneeburroesirubanoentrambipaneeburro,cioèsonoentrambicontemporaneamenteladrieproduttori,mainquestacomunitàchirubanonproduceechiproducenonruba.Nontuttiquindipotrannoesserebanditi,poichénonvisarebbenulladarubare,e non tutti avranno convenienza a sacrificarsi per produrre, poiché quando si producemolto alcunipossonopiùfacilmenteviveredimalefatte.Devequindiintervenireunaprecisastrutturaorganizzativadella comunità: il pane a disposizione in media per il bandito deve consentirgli un consumoindividuale,wB= WB/b = a(1 – b), che deve essere uguale al consumo individuale del pane adisposizioneinmediaper ilcontadino,wP=WP/(1–b)=1–b/2. Infatti, se ibanditiavesseropiùpanepro-capite,poichénonc’ènéleggenépunizione,alcunicontadiniinizierebberoimmediatamentearubare;se ibanditiavesseroinmediamenopanedeicontadini,alcunisimetterebberodinuovoacoltivarelaterra.LacomunitàquinditrovaunasuaorganizzazioneeunsuoequilibriosewB=wP,dovesostituendoi

rispettivi valori del consumo individuale abbiamo la relazione a(1 – b) = 1 – b/2. Da questacondizionesiottieneimmediatamentelaquotadibanditichelacomunitàpuòsopportarestabilmente:0<b*=(a–1)/(a–½)<1.Seponiamoa=1,2 e sviluppiamonumericamente la soluzione,verifichiamoche la comunità è inequilibriostabile–cioètuttihannolostessoconsumodipanepro-capite–con2/7dibanditie5/7dipopolo coltivatore, che raccoglie grano e produce 0,85 unità di pane, per loro e per i banditi. Seimmaginiamoche lacomunitàsiaformatada700.000anime,allora200.000sonobanditie500.000coltivatori;se l’unitàdimisuradelpaneè100.000, laproduzionetotaledellacomunitàèdi85.000pani.Poichéquestoèunequilibrioduraturo,lasoluzionedimostrache,ancheselacomunitànonhanéordinespontaneonéStato,siinstauranoun’organizzazioneedelleistituzionidurature,chedividonolacomunitàinbanditieinpopolo,inunaquotaprecisa.L’anarchia, anche senzaordine spontaneo, èquindidifferentedallo statodi naturadiHobbes, nontutticontrotutti,maalcunivivonoallespalledialtricheloaccettano,cosicchétuttihannolostessoconsumodipanepro-capite.Nonècertounavitaaffascinante,ma–concludonoMoselleePolak–nonè così brutta, brutale e di breve durata, come sostiene Hobbes. Inoltre, l’anarchia nel disordine,contrariamente all’intuizione, si dimostra un’organizzazione socio-economica che si mantiene nellungoperiodo.Infatti,cipremenotarechelasoluzionediMoselleePolakrealizzaquellaparticolareproprietàdistabilità che è propria delModellopreda-predatore di Lotcka eVolterra (Volterra, 1931), soventeillustratofacendoriferimentoallecomunitàdi lupiediagnelli. I lupimangianogliagnellichesonoindifesi, e se sullo stesso territorio vi sono molti agnelli e pochi lupi, questi ultimi hanno grandisponibilitàdiciboeriproducendosicresconodinumero;maquandoilupisonomoltirispettoagliagnelli,lascarsitàdicibofamorireilupiequindigliagnellicresconodinumero,potendoriprodursiin un ambiente con pochi predatori; e così via in un ciclo perenne, in unaNatura che permette unequilibrioduraturofrapredatorieprede.Analogamente, nel modello dei banditi e del popolo coltivatore, se vi sono troppi coltivatori(agnelli)epochibanditi(lupi),ilpopolohamoltopaneecresceràquindiilnumerodibanditiperchémolticoltivatorilascerannoperloroconvenienzalaterra;primaopoiperòavremopochicoltivatoriequindi poco raccolto e insorgerà quindi la convenienza dei banditi a tornare alla terra; realizzandocosìunequilibriosocialechepuòmanifestarsiancheinuncicloperenne.Tuttavia,questasocietàèinefficiente,poichésoloilpopololavoraequindiilraccoltoèinferioreaquellopotenziale:ibanditisonounosprecosociale.Inoltre,sirealizzaunastranaequità:tuttihannolostessopanepro-capite(banditiepopolo),maalcunihannofaticatoealtrihannorubato.Siccomel’anarchianeldisordinemostracomunqueun’organizzazionestabile–poichéilbanditismodi Moselle e Polak rientra in quello che Olson (1993) classifica come «banditi sedentari», incontrapposizione ai «nomadi» che vogliono tutto e subito – possiamo parlare propriamente diistituzioni,seppureassaidiscutibili:ilfurtoèammesso,l’aggressioneèconcessa,ognunopuòessereunbandito,ilpanecomunqueèripartitoequamentefralepersoneeleclassi.12.2–Anarchia e disordine: i briganti organizzati, il capo e il popolo.Cosa accade se cambial’istituzioneeibanditidiventanounastrutturaorganizzata,conun«capo»?Il capo esige da ogni bandito un «pizzo» P in forma di pane, e per convincerlo lo minacciasostenendo una spesa (sempre misurata in pane); il bandito, se non vuole accettare di entrarenell’organizzazionedelcapo,devespendererisorseperdifendersidallasuaminaccia.Sembrerebbedi ricadere nella condizione hobbesiana di tutti contro tutti,ma questo è vero solo nell’ambito deibanditi, poiché il popolo né paga il pizzo né è costretto a difendersi dal capo; questa differenzamantienestabileeduratural’istituzionedeibanditiorganizzati.Ilcapononpotràovviamente imporreunpizzosuperioreaicostidelladifesadelbandito,maconquestovincoloeglifisseràilpizzoinmododaottenereilredditopiùaltopossibile,cioèinmododa

rendere massimo (rispetto alla variabile P di suo controllo) il suo reddito bP, ma sapendo checomunqueognibanditoallafinenondovràesserepiùpoverodelcontadino,poichéincasocontrariotornerebbefrailpopoloenonpagherebbepiùilpizzo.Perunacondizioneanalogaaquellaprecedentemacorrettaperilpizzo,l’equilibriosocialedeveverificarewB–P=wP.SostituendoivaloridiwBewPnellarelazionediequilibriootteniamoa(1–b)–P=1–b/2.Daquestacondizioneèpossibiledeterminareunvaloreprovvisoriodelpizzo,P=a(1–b)–(1–b/2)=(a–1)–(a–½)b,chepuòessere sostituito nell’obiettivo del bandito-capobP. Il suo programma, quindi, diviene il seguente:cercareilmassimorispettoabdi(a–1)b–(a–½)b2.Questafunzioneèunaparabolaconcavachehailsuomassimo(vediriquadro)inbB=(a–1)/2(a–½)<b*.

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamoxb,k=0,m=(a–1)en=(a–½).

Cona=1,2vediamoimmediatamentechelacomunitàconibanditiorganizzatieuncapocheesigeilpizzoèinequilibrioduraturoestabilecon1/7dibanditie6/7diunpopolocoltivatorecheraccogliegrano e produce 0,94 unità di pane, per loro e per i banditi: cioè 100.000 banditi e 600.000coltivatori,quindi94.000pani.Si dimostra allora che l’organizzazione dei banditi migliora la produzione della società, cioèl’avvicinaall’efficienza,equestospiegala«persistenza»dellemafie.Ibanditiorganizzatiaumentanoil benessere della popolazione rispetto ai banditi «liberi». I banditi diminuiscono perché devonoarricchireilcapoediconseguenzaalcunirientranofrailpopoloproduttivo.12.3 – Lo stato del Re: il Re illuminato (Contratto sociale) e il Re corrotto. Per un processostorico, può accadere che nella comunità si imponga un soggetto dominante, che assume un poteremonopolisticosututteleterre,e–seguendolaspiegazionediOsborne(2005)–ènaturalepensarechecostuisiaproprioilbanditopiùforte,capacedisottometteretuttoilpopolo.NasceunoStatosovranoenonsiamoevidentementepiùinanarchia.MoselleePolak,quindi,completanolaloroanalisiconloStatodelRe:unsovranochedominasulpopoloimponendogliun’impostaTinterminidipane,manonvuole(ononpuò)interveniresuibanditi,dacuiforseproviene,macheoranonhannopiùuncapo.Nelmondoreale,l’agentedelloStatononèunenteesterno,maèunsottoinsiemedeglisfruttatori[,ibanditi].Nonèquindiundifficile

eserciziomentaleimmaginarechecostorohannomoltepiùpossibilitàdiimporsi,usandoloStato(Osborne,2005,p.28).IlRefissal’impostaperottenereilmassimopossibiledalpopolo,cioèilmassimointroito(rispettoallavariabileTdisuocontrollo)dalleimposte(1–b)T,maognicontadinodopol’impostanondovràessere più povero di un bandito, poiché in caso contrario inizierebbe a fare il bandito e nonpagherebbe più l’imposta. Riproponendo mutatis mutandis un ragionamento analogo al casoprecedente, l’equilibrio sociale comporta l’uguaglianza delle utilità individuali nettewB=wP –T.Sostituendo i valori diwB ewP in questa relazione otteniamoa(1 –b) = (1 –b/2) –T. Da questacondizioneèpossibiledeterminareunvaloreprovvisoriodell’imposta,T=(1–b/2)–a(1–b),chepuòesseresostitutonell’obiettivodelRe(1–b)T.Ilprogrammadivienequindiilseguente:cercareilmassimorispettoabdellafunzione(1–b/2)(1–b)–a(1–b)2=–(a–1)+(2a–3/2)b–(a–½)b2.Questafunzioneèunaparabolaconcava,chehailsuomassimo(vediriquadro)inbR=(2a–3/2)/2(a–½)>b*.

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamoxb,k=–(a–1),m=(2a–3/2)en=(a–½).

Cona = 1,2, la comunità con il Re che esige un’imposta dal popolo (ma non dai banditi) ha unequilibrioduraturocon0,64dibanditi,cheèpiùdei2/7 0,28dell’anarchia,equindi0,36dipopolocoltivatore, cioè 448.000 banditi e solo 252.000 coltivatori. Questi raccolgono grano e producono0,52 unità di pane, 52.000 pani, per il Re, per i banditi e per loro, che è molto di meno dellaproduzioneinanarchiadi85.000pani.SidimostraquindicheloStatodelRepeggioral’efficienzadellacomunità,poichéimpoverendoilpopoloconun’impostaaumentailnumerodeibanditieriduceilnumerodeicontadiniproduttivi.LoStatorettodaunsovranononmiglioranecessariamentelacondizionedelpopolo:questospiegaperchéspessoilReèuntirannochedeveimporsiconlaforzaeconl’esercito.Tuttavia,ilRe«illuminato»potrebbeinvestireleimposteriscosseinunalottaalbanditismo,creandoundannoMaibanditichespendonoperdifendersi.IlRehasemprecomesuoobiettivoilmassimodiintroitodalleimposte(1–b)T,masimodificalacondizionediequilibriofrabanditiecontadini,wB–M=wP –T. Sostituendo i valori diwB ewP diviene: a(1 –b) –M = 1 – b/2 –T. Con il solitoprocedimento, siottiene ilvaloreprovvisoriodell’imposta,T= (1–b/2)–a(1–b)+M, chepuòessere sostitutonell’obiettivodelRe, (1–b)T. Il programmaquindi diviene il seguente: cercare ilmassimorispettoabdellafunzione(1–b/2)(1–b)–a(1–b)2+M(1–b)=–(a–1+M)+(2a–3/2–M)b–(a–½)b2.Questafunzioneèunaparabolaconcava,chesappiamoavereilsuomassimo(vediriquadro)inbRi=(2a–3/2–M)/2(a–½).

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamoxb,k=–(a–1+M),m=(2a–3/2–M)en=(a–½).

PoichébRidiminuisceall’aumentarediM,seilReinvesteleimpostenellalottaaibanditimiglioraprogressivamentelacondizionedellacomunità,diminuendoilnumerodibanditi;conpiùcontadinisiaumentaanchelaproduzionecomplessivadipane.IlRepuòdoversostenerequestoinvestimentoperduemotivi,chesipossonoricondurreentrambialpensierodi Jean-JacquesRousseau (1762); infatti, ilContrattosociale è il terzopilastro sucuigliscrittori classici fondano l’uscita dallo stato di natura oltre alle proposte di Hobbes e Locke, cheabbiamoanalizzatonellaParteprima (a proposito del contrattualismo nel pensiero degli anarchiciclassici,sivedaBerti,2012,pp.266-267).LaprimaargomentazionediRousseaupersostenereilContrattosocialesifondasullaconstatazionecheilRenonpuòdanneggiareilsuopopolo,poichéperderebbeinquestacontrapposizionenonsololeragionidellasuaautorità,maancheledeterminantidellasuaconfermaalpotere.Essendo il Sovrano formato dai singoli che lo compongono, non ha né può avere interessi contrari ai loro; di conseguenza il potere

sovranononhaalcunbisognodioffriregaranzieaisudditi,perchéè impossibileche ilcorpovoglianuocerea tutti isuoimembri[…].IlSovrano,perilsolofattodiessere,èsempretuttociòchedeveessere(Rousseau,LibroI,cap.7).IlsecondoargomentodiRousseausirifàallostessocontrattualismocuisièispiratoBuchanan,unaconcezione del potere politico dello Stato che si origina da un Contratto sociale tra governanti egovernati che, ponendo fine allo stato di natura, indica obblighi precisi per entrambe le parti: ilpopoloaccettaspontaneamentedipagareleimposteeloStatosiimpegnaafornirelorounamaggioresicurezzadalleaggressionideibanditi.[LoStatoè]unaformadiassociazionechedifendeeprotegge,mediantetuttalaforzacomune,lapersonaeibenidiciascunassociato

(Rousseau,LibroI,cap.6).Lacriticaalla teoriadelcontrattualismoèunodegliaspetti fondamentalidelpensierodiBakunin,argomentandochesitrattadiuna«libertàinvocataperlimitazioni»(Berti,1998,p.144),nelsensochenonsipuòtogliereunapartedilibertà«senzaucciderlatutta»(Bakunin,1912,p.144).Maperplessitàsullacoerenzadelcontrattualismosorgonoanchedifatto.Infatti,aquestoStatosovranoidealesipuò

contrapporreunRedallapartedeibanditi.IlRepotrebbeessere«corrotto»e,invecedicombattereibanditi, potrebbe assumere l’atteggiamento proprio di uno Stato di parte: concedere ai banditi unbeneficiosocialedietroilpagamentodiuna«mazzetta»dientitàC, inmododalasciare invariato illorobenessere individualewB.Questa è una «deviazione pratica» dal contrattualismo che lo stessoRousseauconsiderapossibile.I deputati del popolo, perciò, non possono essere i suoi rappresentanti: essi sono solo i suoi servitori e non possono compiere atti

decisionali.Ogni leggecheilpopolononhapersonalmenteratificatoènulla:difattononèunalegge.Ilpopolod’Inghilterrasiconsideralibero,maèunerroregrossolano:è liberosolodurante l’elezionedeimembridelparlamento.Nonappenaquesti sonoeletti la schiavitùprendeilsopravventoelalibertànonèpiùniente(Rousseau,libroIII,cap.15,cit.inWolff,1973,p.4;edaBookchin,1989,p.212).Diconseguenza, ilprogrammadelResipuòmodificarenell’obiettivo.Poiché ilReècorrottodaibanditi, il suo redditocomprende sia le impostedelpopolo sia ilpagamento lateraledeibanditi, equindi cercherà (sempre rispetto alla sua variabile di controllo T) il massimo del suo introitocomplessivo(1–b)T+bC. Inquestocaso, lacondizionediequilibriosociale fra ilconsumopro-capitedeibanditiequellodelpopolosiconfermaesserewB=wP–T,dovesostituendoivaloridiwBewPsiottienea(1–b)=1–b/2–T.PoichéinunrapportodoutdesilfavoreresodalReaibanditielamazzettaperilResisuppongonoconscambiopoliticodiparientità,siconfermalostessovaloreprovvisoriodell’impostadeicasiprecedenti.IlprogrammaperilRe,però,èoraaumentatodiciòcheottienedaibanditi,(1–b)T+bC.SostituendonellarelazioneilsolitovaloreprovvisoriodellaT,sitrattadicercareilmassimorispettoabdellafunzione(1–b/2)(1–b)–a(1–b)2+bC=–(a–1)+(2a–3/2+C)b–(a–½)b2.Anchequestafunzioneèunaparabolaconcava,chesappiamoavereilsuomassimo(vediriquadro)inbRc=(2a–3/2+C)/2(a–½).

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamoxb,k=–(a–1),m=(2a–3/2+C)en=(a–½).

PoichébRcaumentaall’aumentarediC,lacorruzionedelRepeggioraprogressivamentelacondizionedella comunità, aumenta il numero dei banditi, che si sentono protetti, e al contempodiminuisce laproduzione complessiva di pane. Ovviamente, poiché incassa le imposte e le mazzette, il «Recorrotto»èpiùriccodel«Resovrano»(chesilimitaatassareilpopolo),ilqualeasuavoltaèpiùriccodel«Reilluminato»cherispettailContrattosociale.MentreilResovranoèl’immaginediunoStatopiùestesodiquellominimo,poiché«costringe»ilpopoloaquell’attoridistributivocheèpagareleimposte, ilRecorrottorappresentaevidentementel’ideadelloStatodiparte,dallapartecioèdeibanditi.12.4–Ilrammaricodeibriganti.LoStatodelRecorrottoèlanegazioneassolutadelleideedeglianarchici, vorremmo quindi lasciare l’analisi deimodelli diMoselle e Polak, completando il lorostudiosull’anarchianeldisordineconun’ipotesichenelprosieguoemergeràaltrevolte.Proponiamo di introdurre una diversa condizione nel modello: mentre abbiamo supposto che unapersona possa senza remore fare parte dei banditi, supponiamo che non ci sia ancora né ordinesociale,nécapi,néRe,macheilbanditosiponga«personalmente»ilproblemamoraledelrubare.Cosicché, pur continuando a vivere rubando al popolo, in forza di un’etica individuale il bandito«soffre»dellasuaazionecriminale.QuestasofferenzavienemisuratadaunarinunciaspontaneadiHdelsuobottino,adesempiocomeoffertainsacrificioperricevereil«perdono»delsuoDio.Il criterio dell’equilibrio sociale, secondo cui è richiesta l’uguaglianza fra la soddisfazioneindividuale del consumo di pane fra banditi e popolo, evidentemente nonmuta, quindi la comunitàtrovaunasuaorganizzazionestabileallanuovacondizionewB–H=wP.PersostituzionedeivaloridiwBewPabbiamoa(1–b)–H=1–b/2.Daquestacondizionesiottieneimmediatamentelaquotadi

banditi«etici»chelacomunità,inanarchiasenzaordinesociale,puòsopportarestabilmente:be=[(a–1)–H]/(a–½)<b*.L’eticitàdelbanditoquindimiglioraproduzioneedefficienzadellacomunità,poichésonodipiù icontadiniequindidimenoibanditi,chediminuisconoquantopiùforteèillororammarico.Allimite,seilprincipioeticoèmoltoforte,H=(a–1),nellasocietàibanditisiautoescludono,tuttoilpopolodivienecoltivatore-produttore,be=0:laproduzioneèalsuomassimo,R=1.L’anarchiasenzaordinespontaneodiMoselleePolakpuòessereefficiente,inforzadiunamoralità«estrema»deibanditi.Nelloroarticolo,questaopportunitànonèsviluppata,forseperchél’eticitàdelbanditononè fruttodella ragionedell’egoismo,madiunprincipiodimorale assuntoapriori, chenormalmentenonentranellalogicadell’homooeconomicus.Tuttavia,questaconclusioneèimportanteperilnostrodiscorsopoiché–comevedremo–tutteleorganizzazionianarchichetraggonoefficienzadall’altruismo,eilrammaricodelbanditononèaltrocheunaformadialtruismoversoilpopolochederuba.

13.L’anarchianell’ordine:lavisioneeuropea,iMagazzinisocialielecooperative

13.1 – Anarchia e ordine: l’organizzazione e le istituzioni dell’anarchia europea. L’anarchianell’ordinescontaunordinespontaneochesirisolvenelrispettodelleconvenzioni,cioèdelleregole(distrada)cuituttisiuniformanoinforzadellarazionalitàedellaragionedell’egoismo.Regolechepossonoarrivarefinoadassumere,suundatoterritorio,lavaliditàergaomnesdiunDirittonaturale.Nella Parte prima abbiamo classificato, seguendo Sugden, queste regole in convenzioni dicoordinamento,direciprocitàediproprietà.Per definire l’organizzazione socio-economica e le istituzioni dell’anarchia nell’ordine, iniziamofacendo riferimento alle proposte degli anarchici europei. Tuttavia, questo non è un eserciziosemplice, perché i pensatori anarchici hanno sostanzialmente trascurato il problemadell’organizzazioneeconomicadellanuovasocietà,perconcentrarsisui temidellacriticapoliticaedellanegazionerivoluzionariadelloStato,dellaChiesaedelCapitale.L’organizzazione solidale, pluralistica e libertaria della società, […] appunto perché solidale, pluralistica e libertaria non può essere

prefigurataedefinitaapriorisenonneiprincipigeneralichedevonoinformarla(Nejrotti,1978,inBakunin,1973a,p.37).Solo dal progresso della rivoluzione risulteranno, in pratica, lemigliori forme possibili di produzione e distribuzione; anzi, nelle dovute

circostanze,verrannoallalucenuoveforme,cheogginonpossiamonemmenoimmaginare(Kramer-Badoni,1972,p.60).Ricostruire la società stessa sulla base di un progetto avente come fondamenti le singole autonomie, l’autodeterminazione e la piena

espansionedellevolontàindividuali[…]laposizione[dell’anarchiaè]spessocontraddittoria,difficoltosa,subordinataosuperficialedifrontea quel sistema economico – il capitalismo – del quale si combattevano alcuni meccanismi, senza, evidentemente, capirne a fondo ilfunzionamentoelanecessità(Zanantoni,1996p.26).Comunque, dovendo formulare delle ipotesi di lavoro, cerchiamo di fare luce innanzitutto sullaconvenzione di proprietà, che è il primo fra gli aspetti cruciali dell’anarchia nell’ordine. Infatti, laquestione della proprietà emerge molto chiaramente in molta letteratura sull’argomento, che siriscontra infattinellacriticadellaproprietàaccumulata, nella terminologia diGodwin, oppuredeldroitd’aubaine,nellaterminologiadiProudhon(Berti,1998).[I] duepiùgrandi teorici dell’anarchismo [Stirner eProudhon] avevanomantenuto laproprietàprivata, l’uno sotto formad’originalità,

l’altrosottoquelladelpossesso,ritenendochel’individuononpotrebbesussisteresenzala«proprietà»(Arvon,1973,p.84).«La proprietà è un furto!» doveva diventare una delle grandi parole d’ordine politiche del XIX secolo […]. Ma Proudhon […] non

intendeva alla lettera ciò che avevadetto […].Volevadenunciare la proprietàdell’uomoche sene serveper sfruttare il lavorodi altrisenzaalcunsforzodapartesua.Peril«possesso»,ildirittodell’uomoall’effettivocontrollodellacasaincuiabita,dellaterra,degliutensilidicuihabisognoper lavorare,Proudhonavevasoltantoapprovazione; loconsideravaanzi lachiavedivoltadella libertà, e laprincipalecriticadaluirivoltaaicomunistifucheessivolevanodistruggerlo(Woodcock,1973,pp.98-99).[Laproprietàèunfurto,ma]Proudhonpensavaneldirequestoallagrandeproprietàcreatricedidisuguaglianze.Ilsuosognoèlapiccola

proprietàartigianale,comeavevavisto fiorireesoccomberenegliannidell’infanzia […].Laproprietàè incompatibilecon lagiustizia, inquantodeterminal’esclusionedeiproduttoridaldirittoaun’equapartedeiprodotti,fruttodellavorocomune(Tarizzo,1976,p.28).[Bakunin]ècontrolaproprietàprivataereditaria[…],manell’ammissionesiadellaproprietàindividualenonereditariaodell’ereditarietà

nonindividuale(Bravo,1973II,p.275).L’anarchia europea ha un’articolazione complessa della convenzione sulla proprietà. Infatti, nelProudhondel1840troviamodueaffermazioniinapparentecontrasto(Ward,2008;Treglia,2007),la«proprietàèunfurto»e«laproprietàèlibertà».Comesiconcilianoquestedueconvenzioniantiteticheinunasolaregolaeconomicacoerente?Unesempiopuòmostrarelaloropossibilecoesistenza:laproprietàdellacasaincuisivive,dellaterrasucuisilavoraedeglistrumentidilavorosonolecondizioniessenzialiperlalibertà,inoltre,ognunohaunnaturaledirittodiproprietàsulprodottoottenutoconilconcorreredelsuolavoro:seunosolosiappropriadelprodottoottenutoconaltriodaaltri,questoèfurto.La seconda questione riguarda le convenzioni di coordinamento e di reciprocità che, assieme,consentono di sostenere la presenza e il funzionamento di istituzioni dell’anarchia nell’ordine. Leprincipali istituzioni sono le associazioni (o federazioni), che per Proudhon sono l’organizzazionesocio-economica fondamentale per l’economia della produzione e del consumo, la quale si reggeprincipalmentesuunacondizionedicooperazione.Cosicché, ildirittosulprodottosi risolve inuna«coproprietàinmanocomune»,nelsensocheildirittononvieneabolitomaripartito(Berti,1998,p.218).Tutte lemie idee economiche, elaborate nello spazio di venticinque anni, possono essere sintetizzate in un concetto solo: federazione

agricola-industriale.Tuttelemieideepolitichesiriduconoaunaformulaanaloga:federazionepoliticaedecentramento(Tarizzo,1976,p.33,daProudhon,Delprincipiofederativo).Michail Bakunin, circa l’organizzazione sociale, è pienamente proudhoniano, quando passa daun’associazione a un’altra, da una federazione a un’altra: alla base c’è la comune popolare, poi icomuni si associano in federazioni di successivo livello: regionale, nazionale, fino a coinvolgerel’umanità intera. Il suo modello di società comunque si distacca in parte da quello di Proudhon,presentandoalcunielementidell’anarchiaindividualista(Bravo,1973II).Iosonounpartigianoconvintodell’uguaglianzaeconomicaesociale,perchésoche,all’infuoridiquestauguaglianza,lagiustizia,ladignità

umana, lamoralee ilbenesseredegli individui,comepure laprosperitàdellenazioni,nonsarannomaialtrochemenzogne.Maessendopartigianodella libertà […]soche l’uguaglianzadevestabilirsipermezzodell’organizzazionespontaneadel lavoro[…]nonper l’azionesupremaetutricedelloStato(Bakunin,1973c,p.71).[PerBakuninilavoratori]siriunirannoprimanelleassociazioni,poineicomunicuièaffidatalagestionedellaproprietàalivellolocale;i

comunisi federeranno in regioni, le regioni innazionie infine lenazioni inunagrande federazione internazionale.Ogniorganismodovràessere autonomo e potrà scindere anche i legami che lo uniscono alla federazione, così come ogni individuo potrà liberamente […]allontanarsidall’associazioneedalcomune(Tarizzo,1976,p.48).[È]necessariochelaproduzioneprivatasiacompletamenteabolitaesostituitadaunaproduzioneanarchica;cioèil lavorodeveessere

organizzato a favore della comunità. Questa organizzazione deve essere intrapresa dal basso: cioè i lavoratori devono organizzarsi incooperative[nelsensodiassociazioni]dilavoro(AugustR.Reisdorf,1885,cit.inKramer-Badoni,1972,p.18).Sel’associazioneèlaprimaistituzionedell’anarchiaeuropea,lasecondaistituzioneessenzialeperla produzione è il Magazzino sociale. I Magazzini sociali sono un’organizzazione di produzione,conservazione e distribuzione della produzione, la quale, fintanto che è collocata nei Magazzini,rimaneproprietàditutticolorochepartecipanoall’unitàproduttiva,equindiposta«sottoilgovernoditutti quelli che la compongono» (Proudhon, 1864).Questa istituzione anarchica, che nella proprietàcollettiva di ciò che si è prodotto assieme supera il problema del furto proudhoniano, si reggeprincipalmentesuunaconvenzionedireciprocità.Oggi, il collettivista vuole che tutto ciò che serve alla produzione diventi proprietà comune, ma che tuttavia ognuno sia retribuito

individualmente,inbuonilavoro,secondoilnumerodioredateallaproduzione.QuestibuoniservirebberoacomprareneiMagazzinisocialituttelemerci,alprezzodicosto(Kropotkin,1973,p.30).[Dal Magazzino sociale] ciascun prodotto sarebbe pagato, tramite la banca, mediante buoni corrispondenti ad altri prodotti, che

richiedesserolostessotempodilavoroelestessespese.Conciò,sarebberisoltoancheilproblemadel«giustoprezzo»:noncisarebbepiùcheilprezzovero(Kramer-Badoni,1972,p.82).SecondoProudhon,allora,l’organizzazionedei«centridiproduzione»(Ansart,1972,pp.290-294)avvieneaduelivelli,laproduzioneindipendenteeleindustrie,pernoirappresentatedaiMagazzinisociali.Alivellodellaproduzioneindipendente,qualeilsingolocontadino,laproduzioneartigianalee il piccolo commercio, dove il prodotto si ottiene con il lavorodi un solo individuo (e della sua

famiglia),bisognaassicurareallavoratorelapiùtotaleindipendenzadecisionaleelaproprietàunicadelfruttodelsuolavoro.Egliparteciperàallaproduzionesocialeconilsuolavoroeilsuoprodotto,marimanendototalmenteliberodiorganizzareilsuolavoroedigestireilsuoprodotto.AlivellodeiMagazzini sociali, cioè nelle attività produttive che richiedono il concorso di più lavoratori, dovel’«uomodipendedall’uomo»,ètutt’altracosa:ilproduttorenonèpiùunindividuomalacollettivitàdei lavoratori, il bene prodotto quindi rimane «proprietà comune e indivisa di tutti quanti vipartecipano» (Proudhon, Idée générale de la Révolution au XIX Siècle, citato inAnsart, 1972, pp.291-292). I lavoratori conservano la proprietà dei loro strumenti di lavoro; tutti parteciperanno inassemblea all’organizzazione produttiva, rimanendo da precisare le regole che guideranno ladistribuzionedelprodottodaiMagazzinisociali.L’ultima istituzione su cui soffermarci è relativa al problema della circolazione monetaria, chenell’organizzazione socio-economica dell’anarchia non è superata, anzi è conservata. Infatti,Proudhon,mentresiponeilproblemadimodificarelebanche,nonpensadieliminarle(econessediprescindere dalla moneta), ma di sostituirle con un’associazione di lavoratori che gestiscono unabancadicreditosenzainteressiperilavoratori;Proudhonstessofondanel1848unabanca,laBanquedupeuple,cheperòbenprestofallirà.Ciascun cittadino […] prenderà direttamente parte alla formazione delle leggi e al governo, allo stessomodo in cui parteciperà alla

produzioneeallacircolazionemonetaria(Proudhon,cit.inKramer-Badoni,1972,p.79).Nelpensieroanarchicoeuropeoapropositodellamonetatroviamoparecchidistinguo.Ilprincipaleesempioèlavalorizzazionealternativadiunapseudo-moneta,definitaindirittidiprelievo(voucher),con cui pagare i redditi individuali: ciascun lavoratore riceve un reddito in voucher, in funzionedell’ammontare di input individuali (lavoro e mezzi di produzione) con cui ha contribuito allaproduzionesociale.13.2 – Il modello dell’anarchia europea: efficienza ed equità. Quelle ricordate sono le ipotesisull’organizzazioneesulleistituzionidell’anarchiadell’ordinedacuiprenderelemossepercostruireunmodellodifunzionamento:cosicchéneiMagazzinisocialigliindividuisicoordinanoperottenereunprodottodallavoroincomune,ecooperanoperchésiastengonodalrubareerispettanoleproprietàacquisiteatitolovalidodallorolavoroindividuale.In queste condizioni, consideriamo di nuovo una società formata da due individui (o due gruppiomogeneidiindividui):Alef,cheèproprietariodiunarisorsaprimaria(adesempioilpane)edelsuolavoromanuale,eBetcheèproprietariodiun’altrarisorsaprimaria(adesempioilburro)edelsuolavorointellettualeorganizzativo.Ognitipodirisorsaprimaria,paneoburro,edilavoro,manualeointellettuale, è valutata alla stessa stregua dalla società, e non esiste quindi nessun ordinamentogerarchicosocialedettatodall’esternooimpostoapriori.Illavoroumanoconsideratonellasuatotalitàsidivideindueparti:l’unainteramenteintellettuale,edichiarataesclusivamentenobile,che

comprende la scienza e le arti […] e la direzione generale e gerarchica delle forze operaie; l’altra solo manuale, ridotta a un’azionepuramentemeccanica[…];approfittandodiquestaleggeeconomicaesocialedelladivisionedellavoro,iprivilegiati[…]siimpadronisconodellaprimalasciandoalpopololaseconda(Bakunin,1976,p.101).IndichiamoconwAewBrispettivamentelavalorizzazioneunitariadellarisorsacomplessivadiAlefedi Bet (risorsa primaria e lavoro in un dato rapporto tecnico). Ipotizziamo anche che entrambe lerisorse complessive siano ugualmente necessarie per produrre l’output, il «pane col burro»Q. Piùprecisamente, ipotizziamo che una unità di risorsa complessiva di ciascuno dei due soggetti (adesempio,perciascunoun’oradilavoroeunaunitàdirisorsa)sianecessariaperottenereunaunitàdiQ.Poichélatecnologia(eleunitàdimisura)ètalepercuiilprocessoproduttivoèrappresentabiledalloschema(una+una)unitàdiinputdannounaunitàdioutput,alloraQmisurasial’ammontaredioutputprodottosial’ammontarediciascunarisorsacomplessivadiAlefoBetimpiegata.AssumiamocheAlefeBetabbianolestessepreferenzeesianodotatidelmedesimoammontaredirisorse,dicuisonoproprietariconpienoriconoscimentoreciproco(convenzionediproprietà);essiconferiscono volontariamente sia la risorsa in dotazione sia il loro lavoro per la produzione,

naturalmentedietro l’attribuzionediunvaloreunitariowAewB.La suppostaassolutauguaglianzadiAlefeBetpermettediintrodurreunconcettointuitivodiequitàsociale: l’equità,nelladistribuzionedelredditoedelconsumo,coincideconunprincipiodisimmetria.Nondevequindisorprenderechel’equitàinquestosemplicemodellocorrispondaallaregoladellosplit-the-surplus.Riassumendo, nella nostra comunità (evidentemente di cultura anglosassone!) si produce e siconsuma quotidianamente solo pane col burro, ma Alef è proprietario del pane, Bet del burro eciascuno del suo lavoro.Di chi è la proprietà del bene «pane col burro»?Nella risposta a questadomanda risiedono, secondo noi, le fondamenta dell’organizzazione di ogni sistema sociale diproduzioneeconsumo.Neglischemidelpensieroanarchico,entrambiisoggettihannountitolodiproprietàsulbenefinito,avendoconcorsoaprodurlo.L’anarchia,quindi,assumechesulbenefinaletuttigliagenticonservinolaproprietà.Ilprodottofinito,sucuisiesercitanopiùdirittidiproprietà,ècollocatoneiMagazzinisociali, chehanno lavalenza siadi«comunitàdiproduttori»,dal latodegli input edeidiritti sullerisorse(produzione),siadi«sistemamutualisticodisolidarietàeconomica»,dallatodelconsumodelprodotto finito (distribuzione). Il prodotto collocato nei Magazzini rimane, in ogni caso, un beneanticommon1,unbeneincomproprietà,poichéogniattodiconsumodeveacquisireilconsensodituttii proprietari (che nel nostro caso sono due), siano beni agricoli, industriali oppure servizi (inquest’ultimocasodel tuttoassimilabili alleagenziediprotezionediNozick,2008II, trannenel fattochenonevolverannoinunoStato).Laproprietàmultipladelprodottofinito,quindi,èlaragioneprimachemotiva in anarchia quella tipologia di scelte sociali – federazioni, unanimità e costruzione delconsenso–cheabbiamodiscussoallafinedellaParteprima.[Per Proudhon] la proprietà federalista è, rispetto a ognimembro della società economica, una comproprietà inmano comune. Essa

insomma non viene abolita, ma ripartita. Nel suo carattere di diritto assoluto, nella società economica essa resta dunque, sotto questoaspetto, indivisa inciascunadellepersone individualiecollettivediquesta società.Cosìnella federazioneagricola, inquella industrialeenelleorganizzazionicooperativedeiservizi(Berti,2009a,p.28).Il pensiero politico degli anarchici costringe gli economisti ad assumere una diversa visione delprodottocomecategoriaeconomica:unbenedidirittocomposito, l’unionedivariepartididiversaproprietà. Potremmo dire che non è per la bontà del fornaio che noi possiamo consumare il pane(Smith, 1973), ma per la concessione dei diritti di chi è proprietario della farina, del lievito,dell’acquaedellavoro.Perconsumareilpanedobbiamoacquistareipermessidiconsumodatutti ititolari di questi diritti: ne mancasse uno solo, non sarebbe possibile consumare il pane. Questadiversa chiave di lettura economica del prodotto ha i suoi effetti anche sull’interpretazionedell’organizzazionesocio-economica,nonsolodell’anarchiamaanchedegliStati. Infatti,nelnostromodelloilprodottofinitoèvistocomeunbenedicuiinteressanontantomettereinevidenzailfattotecnologico della produzione, quanto l’aspetto economico-giuridico in cui si perpetuano (sicristallizzano)idirittidiproprietàdeidiversifattoridiproduzione.Un esempio, nello stile provocatorio di George Bernard Shaw, può ben illustrare l’idea diinterpretare il prodotto come un anticommon, di cui solo un’organizzazione socio-economica puòdefinirneidiritti.Agliocchidiunbambino,ilferrodicavalloèdiproprietàdelfabbrochelohaprodotto.Ilfabbro,però,sabenecheilferrodicavallonon

appartienesoloaluimaanche[…]alfornitoredacuihaacquistatolamateriaprima,l’incudineeilcarbone.[…]Seancheunesempiocosìelementarepuòesserecompresosolocomeilrisultatodiunacomplessaorganizzazionesociale,cosadiredellaproduzionedicorazze,aghi,spilliopenned’acciaio?SeDiostringesseinunamanounacorazzaenell’altraunapennad’acciaio,edomandasseaGiobbechilehacostruiteeachidovrebberoappartenere,Giobbesigratterebbelatestaperplessosenzaaprirebocca(Shaw,2011,p.82).Il modello (per maggiori riferimenti analitici, si veda Candela e Cellini, 2011) è sviluppatonell’ipotesi che Alef e Bet agiscano sotto lo stimolo egoistico della massimizzazione del redditopersonale; escludiamo quindi dal modello ogni altra configurazione istituzionale, anche seaccenneremoaipossibilisviluppichetenganocontodell’altruismo.Primadi procedere con le formalizzazioni delmodello è consigliabile rientrare a pieno titolonel

nostroesempio:I)l’ipotesidiautodeterminazioneconsentediammetterecomeobiettivoindividualelamassimizzazione, simmetrica per Alef e Bet o per ogni associazione che essi rappresentano, dellavalorizzazione della propria risorsa (lavoro e fattori di produzione, pane e burro di cui hanno econservanorispettivamentelaproprietà);II)lacomposizionedellesingoleparti(pane,burroelavoro)conglobatenelbenediconsumo(panecolburro)avviene in libereassociazionidivario livellocuipartecipano in forma egualitaria Alef e Bet o le associazioni di livello inferiore che essirappresentano; III) il pane col burro ottenuto, conservato nei Magazzini sociali, viene distribuitotramiteun’altraistituzionelibertaria,l’associazionedeiproduttori-consumatori.DatocheAlefeBetsonocontemporaneamenteproduttorieconsumatori,quindimembridellestesseassociazioni,nediscendeche: I)nonesisteuna formadiproprietàsulprodotto,chequindinonpuòessere «tecnicamente» venduto, ma distribuito; II) il valore del prodotto viene determinato peraggregazione dei contributi e delle valorizzazioni individuali; III) le associazioni o gli individui siappropriano dei beni di consumo sulla base del valore delle risorse complessive da ciascunoconferite; IV) sono sempre le associazioni che decidono quanto si debba produrre, risparmiare oconsumare.QuestoèiltipodiproduzioneedistribuzionecheabbiamoidealmentechiamatoEconomiadeiMagazzinisocialiodellaDispensacomune,versocuileassociazionidestinanolelororisorseedacuiiconsumatoriprelevanolaproduzioneaivaloriconcordati,icosiddettiprezziveri.SewAewBsonoivaloriunitaridellarisorsadidotazionedibase(ossiaunagrandezzaassimilabileal salario, se la risorsa è il lavoro, oppure un reddito unitariomisto, se si conferisce una risorsacomplessiva di lavoro e di fattori produttivi in un dato rapporto tecnico), il prodotto finale, cherichiede per ipotesi una unità delle risorse di entrambi, deve avere un prezzo naturale v, che è lasommadeivaloripersonali,determinabile–comediceProudhon–attraversolascienzastatisticaelarelativa«contabilitàeconomica»(Berti,2009a,p.31).Cioè,nelnostrosemplicecasoabbiamov=wA+ wB, che è il prezzo vero come definito da Rudolf Kramer-Badoni (1972). Ipotizziamo che ladomandadelbenefinalesiaunafunzionelineare(negativa)delprezzo,ossia:Q=a–v=a–wA–wB. Nel nostro semplice esempio, il problema della società formata da Alef e Bet si limita alladeterminazionedellacontribuzionedellarisorsa,dapartediciascuno,perlaproduzionesocialedelbeneeallasuccessivadistribuzionedelbeneperilconsumo.In questo contesto, richiamando la convenzione di proprietà e l’ipotesi di egoismo, è immediatoipotizzarechegliindividuiabbianocomefinelamassimizzazionedelvaloredellapropriarisorsa.Inaltreparole,essihannoloscopodiottenereilmassimoredditopossibile.IlproblemaperAlefpuòesserequindischematizzatocomesegue:cercare ilmassimo(rispettoallasuavariabiledicontrollowA)dellafunzioneYA=wAQ=wA(a–wA–wB)=(a–wB)wA–wA2,doveAlefconsiderawBcomeunacostante, non avendone il controllo. Questa funzione è una parabola concava il cuimassimo (vediriquadro) è inwA = (a–wB)/2. Inmodo totalmente simmetrico si ottiene la condizionedimassimoredditoperBet:wB=(a–wA)/2.

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .InquestocasoabbiamoxwA,k=0,m=(a–wB)en=1.

DallarisoluzionedelsistemacheriunisceledueequazionidicomportamentodiAlefeBet,cioèlacondizionedi equilibrio sociale, si ricavano i valori unitari delle rispettive risorse complessive: èimmediatoosservarecheleduecondizionisonosoddisfattesewA=wB=w.Sostituendoquestovaloreinunaqualsiasidelledueequazionisidimostrachew=a/3.Viè,ovviamente,simmetria fra idueindividui.

Il valore al prezzo vero del beneQ, posto nel Magazzino sociale, risulta quindi v = 2a/3 e laproduzionetotaledipanecolburroèa/3(=a–2a/3),perunvaloretotaleparia2a2/9(=2a/3×a/3).Dando un valore numerico al parametro a, è possibile simulare una contabilità nazionale perl’equilibrio inanarchia (vediTavola12).Sea = 12, risultano i seguenti valori contabili: i prezziunitariperlerisorseprimariediAlefeBetsonow=4;ilprezzoverodelpanecolburroèv=8;laproduzionetotale(PILreale)èdiQ=4;eilredditonazionalecomplessivo(PILaprezzicorrenti)èY=32.Cosicchéilredditorealepro-capiteèdi2unitàdipanecolburroeilredditomonetariopro-capitedi16.Ilredditopro-capitecorrispondeinanarchiaairedditipersonalieffettivi.

Valorireali(panecolburro) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefwA=4

RedditounitariodiBetwB=4

Produzione(PIL)Q=4 Prezzodelpanecolburrov=8

RedditocomplessivoY=32Redditopro-capite16

ConsumodiAlef2 RedditodiAlefYA=16

ConsumodiBet2 RedditodiBetYB=16Tavola12.LacontabilitàdeiMagazzinisociali

Tutto ciò si ottiene per il solo effetto delle convenzioni e delle istituzioni anarchiche, senzal’interventonédelloStatoné tantomenodiunMinistrodellaproduzione,eal limitesenzabisognoneppuredellamonetadiStato,masolodi«buoni»diriconoscimento, ivoucher,attribuitiadAlefeBetincontropartitadelleunitàdirisorseprimarieconfluitenellaproduzionedell’output.Infatti,AlefeBethannoricevutounredditoperilloroconferimentodirisorsealMagazzinosocialerappresentatodaibuoniricevuti,possonoquindirecarsialMagazzinoperprelevareilproprioconsumo«pagando»con i voucher il pane col burro al prezzo di 2a/3; ciascuno riceverà la stessa quantità del bene,corrispondentealcontenutorealedelredditoindividuale,QA=QB=a/6.ConisemplicicalcolidellaTavola12sidimostracheilprelievototalecorrispondeesattamentealpanecolburrocheènelMagazzinosociale(CandelaeCellini,2011).Pertanto,ilconsumodiAlefeBet svuota ilMagazzino, senza né conflitto né residuo, per cui non è necessario l’intervento delloStato, neppure per battere moneta, poiché bastano dei «buoni di prelievo» per regolare lecontribuzioni del lavoro di ciascuno e i relativi consumi: una moneta che può essere emessa daicittadinistessi,omegliodalleloroassociazioni.Aquestopuntosonoimportantialcuneannotazioniecomparazionidipensiero.LaTeoria del titolo valido diNozick non è in contrapposizione con i principi della proprietà inanarchia per quanto riguarda i mezzi di produzione (pane e burro), poiché questi derivano, comenell’esempio diAlef e Bet dellaParte prima, dall’appropriazione o produzione propria e/o dalloscambio;ancheilprodottocomune(panecolburro)deiMagazzinisocialicostituisceuntitolovalidostoricamente,mapertutticolorochehannocontribuitoallaproduzione.[Una tesi] sostiene che i lavoratori hanno titolo al prodotto e a tutti i frutti del loro lavoro; se li sono guadagnati; una distribuzione è

ingiustasenondàailavoratoriciòacuihannotitolo.Questititolisonobasatisuunacertastoriapassata(Nozick,2008III,p.168).AnchelaTeoriadellagiustiziadiRawls(1982)nonèincontrapposizioneconlaproprietàcomuneneiMagazzinisocialideibeniprodotti,cosìcomeèespressadaRawlseinterpretatadaNozick:Èimpossibiledistricareicontributidiindividuidistintichecooperano:tuttoèprodottoincomunedatutti.Suquestoprodottocomune,osu

unaqualsiasiporzionediesso,ciascunapersonaavanzeràplausibilmentepretesedipariforza;tuttihannounapretesaugualmentevalida,ocomunque nessuna persona ha una pretesa chiaramente superiore a quella di qualsiasi altra. In qualche modo […] va deciso come

suddividerequestoprodottototaledellacooperazionesocialecomune(Nozick,2008III,p.197).Rimanedachiedersi se inanarchia,com’ènelnostroesempio, i redditie iconsumidiAlefeBetdebbanoesserenecessariamenteuguali.13.3 – Anarchia e disuguaglianza: il contratto distributivo. Poiché la distribuzione dei benianticommondalMagazzinosocialeèilfruttodiunaccordo«contrattuale»fraleparti,fondatosuunavolontàsocialenonautoritariaenoninvadente, ladistribuzionedeidirittidiprelievoècompatibileconasimmetriedistributivenellavalutazionedegliapportidegliagenti.IlcasodiAlefeBet«uguali»èsolol’ipotesilimitedelmodello,malacomunitàpotrebbericonoscereunpiùforte«valore»socialeal lavorodiBet, ad esempioperché incorporamaggiore capitale umano, oppure al lavorodiAlef,perché è logorante e ripetitivo, sempre che vi sia il ricambio sociale necessario per validare leconvenzioni.InfattiilconcettodiuguaglianzanonsispecificainProudhoncomemeroappiattimentoeuniformità,maalcontrariocomeesaltazionedel

particolare e dell’individuale. L’uguaglianza, egli afferma, «non è affatto una condizione fissa,ma lamedia algebrica di una situazionesempremobile»(Berti,2006II,p.63).Allora, in generale, l’anarchia può ammettere diversità distributive come esito di un paradigmacontrattualista,fruttocioèdiunaccordocondivisofraidiversiproprietaridell’anticommonpostoneiMagazzini sociali. Buchanan definisce Paradigma contrattualista un accordo sulle regole, che –sappiamodallaParteprima–puòinterveniresiaa livellodiscambio(contrattodiscambio)siaalivellocostituzionale(contrattocostituzionale).Tuttavia,poichéilpanecolburroègestitosullabasedi accordi fra tutti coloro che ne sono proprietari, in anarchia, oltre ai contratti costituzionale e discambio,sipuòparlarediuncontrattodistributivo,condivisoinunasceltasociale.Inquestomodo,ladistribuzioneanarchicaèequaapriori, perché leasimmetriedistributive seesistono (epossonoesistere) sono riconosciute volontariamente, nella forma di un contratto liberamente proposto,accettato,realizzatofrapersonechehannopreferenzenonautoritarienéinvadentiequindieseguito.Possiamoillustrareilcontenutodelcontrattodistributivoriprendendoesviluppandounnotoesempiodi Nozick, quello del giocatore di basket Wilt Chamberlain. Chamberlain era un forte giocatore,richiestodamoltesquadreperchéfacevapubblico.IlcontrattocostituzionaledellaNBAriconoscecheigiocatori sono liberi agenti di se stessi; e il contratto di scambio permette aChamberlain, in forzadellacompetizionefralesquadre,diottenereuncontrattodalproprietariodellasquadra(ChamberlaingiocòprimaneiPhiladelphiaWarriors,poineiLosAngelesLakers)chegliriserva–diceNozicknelsuo esempio – 25 centesimi del prezzo dei biglietti, appropriandosi così a priori di una quotadell’incasso.Rimane aperta la questione seChamberlain stia «spremendo gli spettatori» (perché ilprezzo potrebbe essere più basso in assenza del contratto) oppure stia «spremendo i compagni disquadra» (poiché a parità di prezzo essi potrebbero ottenere la loro quota sul prezzo pieno). Quifiniscel’esempiodiNozick.Inanarchia,Chamberlainèungiocatoredell’associazionedeigiocatoriedegliallenatori,quindil’incassodellepartiteèunanticommon,cioèproprietàdituttiloro,nonc’èilproprietario unico. Dunque, sono solo costoro, e non il proprietario della squadra, che possonoriconoscere liberamente lemaggiori abilitàdiChamberlaineaccettarevolontariamenteuncontrattodistributivo che attribuisca al giocatore 25 centesimi in più per ogni spettatore, prima di dividersil’incasso. In tale condizione, è chiaro che vi è asimmetria distributiva,ma è rispettato il principioeticodilibertà,quindinonsi«spremenessuno».L’anarchiaèunsistema intrinsecamenteequo,anchequandoammettediversità fra lepersonedellacomunità.13.4–Anarchiaecooperazione.Rimaneancoradaaffrontareilproblemaselaformaorganizzativadel Magazzino sociale, che supporta il sistema anarchico, sia analoga a quella dell’Impresacooperativa(diproduzioneeinparticolaredilavoro),cioèunaformaorganizzativadiproduzionecheappartiene ai lavoratori. L’impresa cui facciamo riferimento è quella che unisce il principio dellapartecipazioneaiprofittideilavoratoriconilprincipiocooperativodelladivisionepro-capitedegli

utili.Alcunifilosofiedeconomistitendonoaidentificarelaproduzioneanarchicaconlecooperative–fra questi c’è Nozick stesso – ma il riferimento più proprio è all’anarco-socialismo di GustavLandauer (2012), che vede nelmovimento cooperativo una forma di anarchia. Proviamo, quindi, aimpostare il problema in una logica evolutiva considerando se il sistema dei Magazzini socialiequivaleaunsistemadicooperativedilavoro.Nelnostromodello,l’impresacooperativaavrebbecomesociAlefeBet,cheportanolalororisorsa(il lavoro e i beni di proprietà) all’impresa cooperativa e ricevono, oltre a un uguale redditoanticipato(ilsalario),unaquotaparte,pertesta,delprofittodell’impresa.Poiché l’impresa cooperativa sorge in un contesto anarchico, dobbiamo ragionare come segue:ciascunlavoratorericeveinanticipouna«remunerazioneperiservizidelpropriolavoroedeimezzidiproduzioneconferiti»pariaquelladiequilibrionelsistemaanarchico,cioèa/3;inoltre,l’impresaattribuirà a ciascuno dei soci-lavoratori un’uguale frazione del profitto conseguito. Il profittocomplessivodell’impresacooperativanelnostrocasoè:Pc=vQ–(wA+wB)Q=vQ–2aQ/3,poichéwA=wB=a/3.Ilprogrammadellacooperativa,quindi,risultadallamassimizzazionedelprofittopro-capite, tenuto conto della domanda Q = a – v: ovvero cercare il valore massimo (rispetto allavariabiledicontrollov)dellafunzionecheripartiscepro-capiteilprofittofraAlefeBet,Pc/2=vQ/2–aQ/3=(v/2–a/3)Q.Sostituendonellafunzioneilvaloredelladomandasiottiene(v/2–a/3)(a–v)=–a2/2+5av/6–½v2,cheèunaparabolaconcava ilcuimassimo(vedi riquadro)è invc=5a/6.QuestoprezzocomportaunaproduzionedellacooperativadiQc=a/6.

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamoxv,k=–a2/2,m=5a/6en=½.

ConfrontandolaproduzionedellacooperativaconquelladeiMagazzinisociali,cheèa/3,possiamoimmediatamente concludere che la produzione dell’impresa cooperativa è, in anarchia, minore diquelladelMagazzino sociale. Inoltre,purconsentendoal lavoratore lapartecipazionepro-capitealreddito, ciò causa (Candela e Cellini, 2011) unminore reddito individuale sia di Alef sia di Bet.Infatti,conlamassimizzazionedelprofittovieneviolatoilprincipiodel«prezzovero»,chevuoleunprezzocontabiledeterminatosolodaivaloriunitarideifattoriconferiti.Inconclusione,l’impresacooperativaall’internodelsistemaanarchicodiproduzioneèinefficientedalpuntodivistaallocativoeincoerenterispettoadalcuniprincipidelmondoidealeanarchico,anchesesalvaguardadiperséilprincipiodiequitàedisimmetriafragliagenti.La«liberaassociazionedilavoratori in cooperative», indicata da alcuni scrittori anarchici, necessita quindi di ulterioriqualificazioni,perchéquesta istituzione–come immaginatadalnostromodello– risulta inefficienterispettoalsistemadelMagazzinosociale.

14.L’anarchianell’ordine:lavisioneamericana,ilvillaggio

14.1–Anarchia e ordine: l’organizzazione e le istituzioni nell’anarchia americana. Negli StatiUniti,lungoilXIXsecolo,trovanoriscontrosignificativicontributidelpensieroanarchico,alcunideiqualigiàcitati:Warren(1852),Spooner(1870)eTucker(1893).Questianarchicinonhannoinmentela produzione in comune dei Magazzini sociali, ma – in quanto espressione della cultura liberaleamericana – sono forti sostenitori della libertà individuale, della mobilità sociale, della proprietàprivata, dell’economiadimercato, dei contratti liberamente conclusi ed eventualmentedi unoStato«veramente»minimo(Berti,1998,cap.XVI),portandoalleestremeconseguenzeduecredodiHenry

DavidThoreau:lo«spiritodell’individualismo»e«ilgovernomiglioreèquellochegovernameno»o«che non governa affatto» (Thoreau, 2013, p. 27). In effetti, questi anarchici fondarono villaggi ecomunità ispirati ai loro principi. Chiamiamo quindi questa organizzazione, diversa da quella delMagazzinosociale,conilnomediEconomiadelvillaggio.Tuttavia,l’individualismoanarchicoamericanoèbendiversodaquellodiStirner.Infatti,questaideasiavvicinadipiùalpuntodivistadiRalphWaldoEmersoncheaquelladelfilosofotedesco:l’uomoalsingolarediEmersonnonèevidentementel’unicodiStirner.Evisonouomini–sedavveropossoparlarealplurale–madiròmeglioepiùesattamentevièunuomo[…]alqualenessunpesodi

esperienzaavversafaràapparireimpossibile,neancheperunmomento,chemigliaiadiesseriumanipossanoesercitaregliuniversoglialtriisentimentipiùsempliciegrandiosi,comefosseroungruppodiveriamiciocoppiadiinnamorati(Emerson,2012,p.95).[Tucker] sostiene con Stirner che l’individuo, per potersi difendere dall’organizzazione sociale che lo opprime, ha un unico mezzo,

l’egoismo,eglianarchici,pergarantirelaproprialibertà,devonoessereegoisti.Però,alcontrariodiquantoauspicavaStirner,eglinonmiraa distruggere la società: questa, anzi, sarà esaltata dal sommarsi dei molteplici interessi egoistici, purché, nell’ambito di essa, a ogniindividuovengariservataunasferadilibertàpariaquelladituttiglialtri(Bravo,1973II,p.272).A proposito della moneta, Lysander Spooner, per la garanzia libertaria dell’individuo, proponel’abolizionedellacartamonetaemessadalloStato,manondellafunzionemonetariaperchésostituiscela moneta con la possibilità per chiunque di aprire una banca (Zanantoni, 1996, p. 70), quindipensandoauncreditoincondizionatoeillimitatopertutti.Spooner elaborò alcune proposte economiche di indubbia attrattiva. Il suo progetto riguardava la creazione di un’economia politica

liberistailcuiscopoeradaunlatoilfunzionamentodell’attivitàeconomicasenzaalcuninterventostatale,edall’altrolagaranzialibertariaperl’individuo[…].Lostrumentocardineditaleprogettodovevaesserel’abolizionedelmonopoliodiemissionedicartamonetadapartedelgovernoelapossibilitàperchiunquediaprireunabanca[…]permettendoachiunquedidivenireimprenditore(Zanantoni,1996,pp.69-70).Inoltre, in una famosa lettera diretta a Thomas F. Bayard, Spooner (1882) sostiene con forza econvinzionelasuatesidellalibertàindividuale.Nessunuomopuòdelegare,otrasferire,ilsuonaturaledirittoallalibertà[…].Iomisonosforzatodisostenerelaproposizionechenon

esisteprocessoconcuiunuomoouninsiemediuominipossaottenereildirittodidominioarbitrariosualtriuomini,osullaproprietàdialtriuomini; e conseguentemente,non sipuòemanarealcuna legge–diversadalla leggedinatura–e costringerequalcunaltroaobbedirla(Spooner,1882,L.B.10eL.B.32).Inbreve,ilpuntofondantedellavisioneamericanadell’anarchiaèlalibertàindividuale,senzaalcuninterventostatale.Libertàchenonpuòesserelimitatanédallaleggenédaun’insufficientedotazionedirisorse. Inoltre, la presa di posizione contro ogni forma di monopolio ha un posto centralenell’ideologiaanarchicaamericana; la lotta almonopolio,nelle loroopinioni, si realizza tramite lapossibilità per chiunque di ottenere credito gratuito per aprire istituzioni che si occupano dellaproduzione.Comevedremo,conquestaideadell’anarchiasievitailproblemadell’anticommon;l’Economiadelvillaggioà laWarren-Spooner-Tucker, tuttavia, può essere ancora descritta con una variazione delsolitomodello(CandelaeCellini,2013).Nel villaggio, conAlef e Bet, dobbiamo contare virtualmente tre produttori: Alef che produce ilburro;Bet che produce il pane; e una terza organizzazione che produce il pane col burro.La terzaorganizzazionenasceconilpresuppostochesiaanticipatalamonetaperpoteracquistareilpaneeilburroearrivareaoffrireilpanecolburro.Visono,quindi, tremercatietreprezzi, ilprezzoperilpane,ilprezzoperilburroeilprezzoperilpanecolburro.L’obiettivodiAlef è ilmassimoprofitto per il pane cheproduce; l’obiettivodiBet è ilmassimoprofittoper il burro cheproduce; l’obiettivodella terzaorganizzazione è ilmassimoprofittoper ilpane col burro – questo sistema socio-economico di produzione è una forma molto vicina alcapitalismodiffuso.Affrontiamoilproblemaorganizzativopergradieconsideriamodapprimachevisiaunanonmeglioidentificata organizzazione autonoma «terza», che produce il pane col burro al prezzo p (in effettiimmaginiamo esista un altro soggetto che non appartiene al villaggio). Questa organizzazione,impiegandoAlefeBet,cuipagawAewBrispettivamenteperillorolavoroeilloroprodotto,hacome

obiettivo il massimo (rispetto alla sua variabile di controllo p) del profitto, sapendo che vale ladomandaQ=a–p.DiversamenteAlefeBet,cheproduconopaneeburro,hannocomeobiettivoilmassimodiredditodairispettiviprodotti: ilmassimo(rispettoawA)diwAQperAlef,e ilmassimo(rispettoawB)diwBQperBet.Abbandoniamo ora l’ipotesi astratta di un «terzo uomo» e prendiamo in considerazioneesplicitamente l’organizzazione. Essa dovrà essere condotta necessariamente da un componente delvillaggio,diciamoBet.CosicchéBet, cheèanche il fornitorediburroe lavoroorganizzativo,avràcomeobiettivo lamassimizzazionedel suo redditocomplessivo, sommadelguadagnodellavenditadelburroprodottoedelprofitto chegliderivadall’organizzazionedaluigestita,wBQ+ =wBQ+pQ – (wA+wB)Q = (p –wA)Q, sapendo cheQ= a – p. Sostituendo il valore della domanda neiguadagni complessivi di Bet, la funzione di cui si cerca ilmassimo (rispetto alla sua variabile dicontrollop)diviene[–awA+(a+wA)p–p2],considerandodatowA.Questafunzioneèunaparabolaconcavachehailsuomassimo(vediriquadro)perp=(a+wA)/2.

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamoxp,k=–awA,m=(a+wA)en=1.

Alef invecemassimizza (rispetto alla sua variabile di controllowA) il suo usuale obiettivo,wAQ,sapendo che la domanda deve essere calcolata al prezzo d’offerta di Bet:Q = a – (a + wA)/2.Sostituendoquestadomandanellasuafunzioneobiettivo,Alefvorrà ilmassimodi [awA/2–½wA

2],cheèancoraunaparabolaconcavailcuivaloremassimo(vediriquadro)èperwA=a/2.

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamo:conx wA,k=0,m=a/2en=1/2.

AssumendocheAlef, cui concediamo il vantaggiodellaprimamossa, fissi il prezzodelpaneperprimo,ilprezzodelpanecolburrorisulteràdiconseguenzap=3a/4equindilarelativaproduzioneèQ=a/4.Questa combinazione produttiva è inefficiente rispetto all’organizzazione del Magazzino socialeanarchico,cheottieneQ=a/3.Pera=12,ilprezzodelpanecolburrocheescedall’organizzazioneèp = 9 e la produzione diQ = 3, quindi inferiore a quella delMagazzino sociale, che fornisce unaproduzione di 4 (vedi Tavola 12). La fonte di questa inefficienza è nel potere di monopoliodell’organizzazionechedeterminaunprezzodelpanecolburrodiversodalprezzovero.Tuttavia,poichéilcontrastoatuttiimonopoli,dellaterra,dellabancheedeiprodotti,èilnucleodelpensiero anarchico americano, è necessario sviluppare il modello introducendo esplicitamente lacondizione di profitto nullo, cioè la condizione del prezzo vero, che comporta per Bet i seguentivincoligestionali:wB=wA=wep 2w,cheincorporanolacelebreformuladiWarren:«ilcostoèillimitedelprezzo».Cosicché,tornandoairispettiviobiettivi,conπ=0el’uguaglianzadeiprezzidellerisorsewB ewA, è immediato verificare che i programmi diAlef e diBet divengono identici, cioèentrambihannoinanimodiottenereilmassimodellafunzionewQ=w(a–2w)=aw–2w2.Questaèunaparabolaconcavailcuimassimo(vediriquadro)èperw=a/4.

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzione

ammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamoxw,k=0,m=aen=2.

Allora,seguendoilpensierodeglianarchiciamericani,lagiustificazionedelvincoloπ=0dovrebbeinpraticatrovarefondamentonelladisponibilità,pertuttieperciascunonelvillaggio,diuncreditoinfinito a tasso di interesse nullo, in modo da rendere i «mercati contendibili», usando unaterminologiaattuale,cioèapertiaunacompetizionepotenzialecherendenulliiprofitti.Conquestovincoloèimmediatoverificareinuovivaloridell’equilibrio:wB=wA=a/4,p=a/2eQ=a/2.Cona=12,ilprezzodelpanecolburroscendeap=6equindiaumentalaproduzioneaQ=6:la contabilità dell’economia di un villaggio in cui il libero credito rende i mercati contendibili èdettagliatanellaTavola13.Questoè il risultatopiùefficiente finora raggiunto, infatti siottieneunamaggiorequantitàdipanecolburroaunprezzoinferiore,perun’organizzazioneanarchicache,senzaStato,appareconunaproduttivitàpari–comevedremotrapoco–aquelladiuncapitalismodiStatoodiuncapitalismoprivato.

Valorireali(panecolburro) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefwA=3

RedditounitariodiBetwB=3

Produzione(PIL)Q=6 Prezzodelpanecolburrop=6Redditocomplessivo36

Redditopro-capite16

ConsumodiAlef3 RedditodiAlefYA=18

ConsumodiBet3 RedditodiBetYB=18Tavola13.Lacontabilitàdelvillaggio,conliberocreditoeprofittonullo

Inquestasoluzione,lacondizionediliberocreditoconsentediinvocaresialacondizionediprofittonullo,siailprincipiodelricambiosociale–unpilastrosucui,abbiamodimostratonellaParteprima,si fonda l’ordine spontaneo – per cui tutti possono essere potenzialmente nella condizione di Bet,anche Alef. Questa condizione e questo principio consentono di giustificare un equilibrio dellaproduzione nell’Economia del villaggio, da cui discende sia un livello produttivo più efficiente diquellodeiMagazzinisociali,siaunequilibriodistributivoegualitario(inredditoeconsumo)fraAlefeBet,poichél’organizzazionenonfaprofittiequindinondàredditoaddizionale.Illiberocreditoatassodiinteressenulloèl’istituzionefondamentaleperglianarchiciamericani,inquantoècausaprimadeimercaticontendibili,quindidellaconcorrenzaperfettaedelricambiosocialenecessariperl’ordine,l’efficienzael’equità.Maquestoèancheilpuntodeboledellaloroproposta,poichéconservareilsistemabancarioeilsistemadelcreditoesupporreuntassodiinteressenulloèunacondizione,perl’economiamoderna,logicamenteinsostenibile:inquestecondizioniistituzionalidovesiconservalamonetaeilcredito,lacondizionediuncreditoinfinitoatassodiinteressenullofarebbeperdereogni funzioneallamoneta e farebbe regredire la comunità albaratto,perdendoperquestavialasuagiustificazionediefficienza(Rothbard,2006).I due errori fondamentali della teoria di Spooner […] discendono tutti da non avere compreso la natura dellamoneta e la natura del

saggiodiinteresse.Perluistampare«monetaamanovella»volevadireriempireilmercatodimonetaecredito[…].Cioè,unsistemadibanche libere. […] Queste condizioni, invece di portare a un’indefinita offerta di moneta e a una scomparsa del tasso di interesse,avrebberocondottoaunacircolazionemonetariapiù«difficile»eindefinitivaaunarestrizionedelruolodellamoneta(Rothbard,2006,p.10ep.14).Inoltre,ilsistemadelcreditoneifattifunzionainmanieradeltuttooppostaaquellaimmaginatada

TuckereSpooner:ilcreditoèconcessosoloachihagiàildenaro.Molti economisti suppongono, almeno nelle teorie astratte, una situazione di democrazia economica nella quale chiunque sia dotato di

capacitàimprenditorialipuòottenereilcapitaleperlanciarsiinunaffarerischioso.Questoquadrodelleattivitàdelpuroimprenditoreè,adirpoco,irrealistico.Ilrequisitopiùimportanteperdiventareunimprenditoreèlaproprietàdelcapitale(Kalecki,1957,p.108).Inconclusione,lacondizionediunliberocreditodisponibileperchiunqueabbiainiziativa,riccoopoverochesia,ècondizionenecessariaperl’efficienzael’equitàdell’Economiadelvillaggio,maèancheilpuntodidebolezzadelpensieroanarchicoamericano.

15.Ilcomunismoeilcomunismoanarchico

15.1 – Il modello del comunismo: efficienza ed equità del comunismo ideale e predatorio.L’organizzazione socio-economica del comunismo prescrive uno Stato che è unico proprietario deifattori produttivi e quindi dei prodotti finali, sostituendo così la proprietà pubblica alle proprietàindividuali; allora, il problema dell’anticommon non si pone. Il Ministro della produzione e leimpresediStatosonoleistituzionifondamentalidelcomunismo.Se, invocando ilprincipiodel titolovalido, inizialmenteAlefha ilpanee il suo lavoro,Betha ilburroeilsuolavoro,l’organizzazionesocialedelcomunismoespropriasiailpanediAlefsiailburrodi Bet, dandone disponibilità (e proprietà) al Ministro della produzione, che organizza nelle sueimpreseancheillavorodiAlefeBet.Il pane col burrovieneprodotto in impresedi Stato, ed è proprietà unica delloStato, gestito dalMinistrodellaproduzione.IlprezzovienefissatodalMinistro,conunsistemafondatosudeicostidicontopiùun’imposta(dettaimposta-scambio),ilcuiimportoèdecisodalMinistrodellaproduzionestesso–unafunzionechedifattonellacomunismodell’URSSfusvoltadalGosplan.Ilpanecolburrononèpiùunanticommon,poichésudiessosiaAlefsiaBetnonesercitanoalcundiritto di proprietà; vi è un unico diritto, quello dello Stato. Allora, il principio fondante delcomunismononèl’espropriodeimezzidiproduzione–laproprietàpubblicadelcapitaleèsolountramite–malaproprietàstataledellaproduzione.Nel comunismo [secondo il ProudhondelSystèmedes contradictions économiques] la proprietà si ricostituisce non come proprietà

giuridico-privata deimezzi di produzione, come riconoscimento ufficiale,ma come reale possesso da parte di chi detiene e controlla inqualchemodoilmonopolio[delfrutto]dellavoro(Berti,2009a,p.86).Mantenendo ferme le condizioni e le equazioni del modello, è il Ministro della produzione cheorganizza la produzione del pane col burroQ. Si può immaginare che l’obiettivo perseguito sia ilmassimovalore (rispettoallasuavariabiledicontrollo,cheè ilprezzovdelpanecolburro)dellaproduzione sociale, ossia diW= vQ= v(a – v) = av – v2. Questa è una parabola concava il cuimassimo(vediriquadro)rispettoavèinv=a/2.

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamoxv,k=0,m=aen=1.

Confrontandoquesta soluzione con quella dell’organizzazione anarchica delMagazzino sociale, siosserva che il prezzo del pane col burro è inferiore e quindi la produzione èmaggiore,Q = a/2.L’EconomiadeiMagazzinisocialièquindiinefficienterispettoalcomunismo,mentrel’Economiadelvillaggiohalostessolivellodiefficienza,maraggiuntoconladebolezzateoricaepraticadelliberocredito.Dando un valore numerico al parametro a, è possibile simulare una contabilità nazionaleper ilcomunismo(Tavola14).Sea=12,risultanoiseguentivaloricontabili:ilprezzodelpanecolburroè6;laproduzionetotale(PIL reale)è6e il redditonazionale(PILaprezzicorrenti)è36.Cosicché ilredditorealepro-capiteèdi3unitàdipanecolburro,eilredditomonetariopro-capiteè18.Iredditiindividualieffettiviperòdipendono,comevedremo,dallecondizionidistributivedettatedalMinistrodellaproduzione,eperquestomotivosonostatealmomentoesclusedallaTabella14.

Valorireali(panecolburro) Valorimonetari

Produzione(PIL)Q=6 Prezzodelpanecolburrov=6Redditocomplessivo36

Redditopro-capite18

Tavola14.Lacontabilitàdelcomunismo

Sipuò,allora,concluderecheilsistemaanarchicoeuropeoèinefficienterispettoalcomunismo,sianelvaloredellaproduzione,sianell’entitàdelprodottoottenuto.CiòaccadeperchéilMinistrodellaproduzione – nel sistema comunista – supera, con la proprietà unica dei fattori produttivi e delprodottofinito,ilproblemadell’anticommon.Comesirealizzanelcomunismoladistribuzionesocialedellaproduzione?IlMinistrodellaproduzione,responsabiledell’organizzazioneproduttiva,disponediunammontaredibeneprodottopariaa/2chedevedistribuiretraAlefeBet.Eglihal’autoritàdidettareleregoledelladistribuzione.Vedremo,quindi,comeilvantaggiodell’efficienzapossaesseremessoinforsedalperseguimentodiobiettivi«diparte» (che è la testimonianzadella realizzazione storicadei sistemicomunisti). Infatti, il problema del comunismo riguarda sia chi esercita l’autorità sia come la siesercita. Nella letteratura economica si possono riconoscere due casi che regolano l’azionedistributivadelMinistrodellaproduzione,ilcomunismoidealeeilcomunismopredatorio.Nel comunismo ideale, l’autorità è «esterna» al sistema sociale (proprio come il Leviatano diHobbes)edèidentificataineconomiaconlafiguradeldittatorebenevolente:unesserestraordinariochedall’esternodellasocietàincarnalacapacitàdelloStatocomunistadirealizzaresenzainteressidiparteunordinedistributivotraAlefeBet.PoichénelnostromodellosemplificatoAlefeBetsonouguali,lasoluzionesimmetricasembreràlapiùovviaaldittatorebenevolente,quindiquestoMinistrodellaproduzione«ideale»distribuisceunredditoinmonetaugualeperogniunitàdilavorodiAlefeBet,w=a/4,corrispondendoaciascunolostessoredditomonetario.CosìAlefeBethannolostessoconsumoreale.Ciòsignificachesirealizzaunadistribuzioneegualitariaesimmetricacheperprincipiosirichiamaaquelladell’anarchia,mache,inquantopiùefficiente,consenteunadisponibilitàmaggioredelbeneperentrambigliagenti:3unitàdipanecolburroatestapiuttostoche2unità.Tuttavia,nellasocietàcompostadaisoliAlefeBetnonpuòesservialcunaautoritàesterna,quindil’unool’altrodovràdifattoassumerelaposizionediautoritàdelMinistrodellaproduzione,chegliconferisceanche ilpoteredidettare le regoledelladistribuzione.Ma l’ipotesicheeglisimanifesticome un dittatore benevolente non è coerente con il principio egoistico che, per ipotesi, ispira ilcomportamento sia di Alef sia di Bet. Per determinare la soluzione del problema sociale della

distribuzionenelcomunismo,dobbiamoabbandonarel’ipotesidelcomunismoideale.Nelcomunismopredatorio,poichésiprescindedall’impossibileautoritàesterna, sidevesupporrecheilMinistrodellaproduzionesiascelto,dinecessità,traAlefeBet;supponiamocheilMinistrosiaBet.Allora, ilpresuppostoegoismodiBet comportache si realizziunadivisionené simmetricanéegualitaria tra gli individui, effetto di un conflitto tra ilMinistro eAlef (per approfondimenti sullaTeoriaeconomicadelconflitto,sivedaHirshleifer,1987a,b;GarfinkeleSkaperdas,2007;CandelaeCellini,2011).AlefeBethannoprodotto,sottoilcontrollodelloStato,cioèdiBetcheèilMinistro,unaproduzionea/2,chedeveesseredistribuitaperilconsumo.Nellasoluzionedeldittatorebenevolente,AlefeBetottenevanoentrambia/4,maloStatoèBetequestoèsufficientepernonconfermare talesoluzione,datocheBetvuoleottenereperséilmassimo.Nell’ambito del conflitto distributivo, le quote sono determinate in base alla «forza» manifestatadalleparti:le«richieste»diciascunosisostengonosiaconlaloroforza,siaconl’autoritàdiimporrelasoluzione,modificandoleregoledelgioco.IlfattocheBetimpersoniilMinistroall’internodellasocietàimpediscel’assunzionedell’ipotesidisimmetriadellaforza.Bet,infatti,hal’autoritàdimodificarelaregoladidistribuzioneperlegge,nelcasoconcretomanovrandol’imposta-scambio.Alefriceveper ilsuo lavorounsalario inmonetadiStato,fissatodalMinistrodellaproduzione;conquestosalarioacquistailpanecolburroalsistemadeiprezzideiGrandiMagazzinistatali,regolatotramitel’imposta-scambio,cheincidesugliacquistidiAlef.Se l’imposta-scambioèalta,Alefpuòcomprare«poco»emolto restaaBet; se l’imposta-scambioèbassa,Alefpuòcomprare«molto»epocorestaaBet.Nell’esercitare il suopotere,Betovviamenteuserà l’imponenteapparatoburocratico richiestodalfunzionamento del comunismo. In effetti, il ruolo della burocratizzazione ha determinato i limiti diequità(eanchediefficienza)deisistemicomunisti:«Nonsipuòraggiungerealcunpoteretotalitariosenza[…]controllodellaburocrazia»(vonHayek,2000,p.519).Quindi,BetpuòusarelasuaautoritàperimporreundiversoconsumorispettoallerichiestediAlef,cherappresentailpopolo.Selerichiestedipanecolburrosonotroppoalte,ilMinistropuòaumentarel’imposta-scambio,trattenendocosìpiùprodottineiMagazzinistatalidicuihapienocontrollo.QuindiBet,conquestiinterventi,ottieneeimponelequotedistributivedaluidesiderate.Riconoscere al Ministro della produzione questa autorità, vuol dire attribuire a Bet il potere dimodificare strategicamente la «tecnologia del conflitto» introducendo una variabile istituzionale (sivedaGrossman eKim, 1995), una «leva» da lui totalmente controllata.Alef può chiedere ciò cheritiene essere il riconoscimento del proprio lavoro, ma Bet puòmodificare le regole del gioco, etramitel’imposta-scambiopuònoncorrisponderelesuerichieste.Quest’ultimopoteresovrastaquellodiAlef,quindil’ipotesipredatoriaèchetuttoilpoteresiadiBet,ilqualecontrollatuttelevariabili.Alefèdifattosvuotatodiognipoterenellagestionecomune.Quando decidiamo su ciascuna soluzione soltanto in base a quelli che appaiono essere i suoi singoli meriti, finiamo sempre per

sovrastimare ivantaggidelladirezionecentralizzata[…].Se lascelta tra libertàecoercizioneviene trattatacomeunaquestionedimeriespedientiopportunistici,lalibertàfiniràperesseresacrificatapressochécostantemente(vonHayek,2000,pp.75-76).Come Hayekmette in rilievo, il pianificatore centrale come organizzazione economica richiede un governo che abbia l’autorità e la

discrezionalitànecessariaperdirigerel’attivitàeconomicanazionale,edènecessariounattorepoliticocheabbiaun’autonomiadidecisionerispettoaidesiderideicittadinichepossonoentrareincontrastoconisuoipiani(LeesoneWilliamson,2009,p.56).Nelcomunismopredatorio,Betèingradodiimporrecomesoluzioneestrema:QB a/2eQA 0.Aparole,BetsiappropriadituttalaproduzionelasciandoAlefallimitedellasussistenza.Questotipodisoluzioneèpalesemente insoddisfacenteeha,di fatto,costituito ildifettostoricodelcomunismodiStato.Bakunin,nellasuaferocecriticaalloStatosviluppatainStatoeAnarchia,fraletanteargomentazionistoriche e politiche riassume con parole efficaci la deriva autoritaria e predatoria del comunismoreale, quella stessa che Errico Malatesta già nel 1919, meno di due anni dopo la rivoluzione,

profetizzava.Noi[…]siamorealmentenemicidiogniautorità,perchésappiamocheilpoterecorrompesiacolorochenesonoinvestitichecoloroi

quali devono soggiacervi. Sotto la sua nefasta influenza gli uni si trasformano in despoti ambiziosi e avidi, in sfruttatori della società infavoredellapropriapersonaocasta,glialtriinschiavi(Bakunin,1973c,p.162).InRussiailproletariatoc’entracomec’entrailpopoloneiregimidemocratici,cioèsemplicementepernasconderel’essenzarealedella

cosa.Inrealtàsitrattadelladittaturadiunpartito,opiuttostodeicapidiunpartito:edèdittaturaveraepropria,coisuoidecreti,collesuesanzionipenali,coisuoiagentiesecutiviesoprattuttocollasuaforzaarmata,cheserveoggiancheadifenderelarivoluzionedaisuoinemiciesterni, ma che servirà domani per imporre ai lavoratori la volontà dei dittatori. […] Lenin, Trotsky e compagni sono di sicuro deirivoluzionarisinceri[…];maessipreparanoiquadrigovernativicheservirannoaquellicheverrannodopoperprofittaredellarivoluzioneeucciderla(ErricoMalatestaaLuigiFabbri,30luglio1919,cit.inBerti,1998,p.601).È naturale, quindi, attendersi che il pensiero anarchico non possa condividere il sistema delcomunismo,maavanziunasoluzionealternativa.15.2–L’anarco-comunismo.Ilcomunismoanarchicosifondasull’ipotesicheall’abolizionedellaproprietà privata corrisponda una distribuzione del potere decisionale in capo a ogni componentedellasocietà:undecentramentoilcuicompitosarebbequellodi«impedirelepossibiliimplicazioniburocraticheeautoritariedell’espropriazione»(Berti,1998,p.351).Kropotkinesposepubblicamentei principi del comunismo anarchico nel 1880 al Congresso della Fédération Jurassienne. Il suorapporto sottolineava la necessità che la rivoluzione avesse espropriato e collettivizzato imezzi diproduzione, ma non indicava ancora il metodo di distribuzione (Woodcock, 1973, p. 178).SuccessivamenteKropotkinfupiùesplicito.[Dobbiamopuntarea]uncomunismosbarazzatodellateocraziaedell’autoritarismogiacobinodellaprimametàdelsecolo,alcomunismo

libero, anarchico. […] L’organizzazione del comunismo [anarchico] non può essere affidata a corpi legislativi, si chiamino parlamenti,consiglimunicipaliocomunali.Dev’essereoperaditutti,unprodottodelgeniocostruttoredellagrandemassa;ilcomunismononpuòessereimposto, non vivrebbe se non lo sostenesse il concorso costante e quotidiano di tutti. Soffocherebbe in un’atmosfera d’autorità. Perconseguenza,nonpuòesisteresenzacreareuncontinuocontattofratuttiperlemilleemillequestionicomuni.Nonrisponderebbealsuoscoposenoncoprisse lasocietàconuna retedimigliaiadiassociazionipersoddisfare imillebisognidi lusso,di studio,digodimento,didivertimento(Kropotkin,1973,p.33ep.52).In questo brano appare evidente la ragione di Kropotkin nel sostenere un comunismo con ildecentramentototaledelpotere, la formache, ritornandoalnostromodello,sidimostranecessariaperattribuirealcomunismoefficientel’equitàpropriadell’anarchia.Infatti, confermando lo stessomodello conflittuale, tra i varimodi con cui è possibile dividere ipoteri istituzionali del comunismo, possiamo supporre che, mentre a Bet sia lasciato il potere didettareleregoledelgioco,poichéquestaèlanaturaprogrammatoriadelMinistrodellaproduzione,adAlefsiaconcessalapotestàdidichiararelequotedistributiveediapprovarle.Allora, se Bet conserva un’autorità sulla produzione, Bet stesso deve dare ad Alef completainformazione del prodotto disponibile (Kropotkin, 1978), cioè fare un «inventario dell’esistente»(Berti,1998,p.351),affinchéfraAlefeilMinistropossaintervenireunasoluzioneconcordata–chesi richiama precisamente al contratto distributivo in anarchia – in cui all’approvazione di AlefcorrispondeunaregoladistributivaconcessadaBet2.Il[Ministrodellaproduzione]sapràquanteprovviste[ilMagazzinostatale]contiene;un’informazione,questa,chedovràessereresadi

pubblicodominioalfinedievitareilsorgerediunaconoscenzaburocraticaparticolare.Aciòdovràseguireundecentramentocontinuo[…]conlacreazionedi«gruppidivolontari»[…]iqualisaprannocoordinarsifraloro(Berti,2011,p.21).Ilcomunismoanarchicoècomunismoinquantoc’èloStatoerimanequindil’autoritàdelMinistrodellaproduzione,maèanarchicoinquantoladistribuzionedelprodottoavvienesecondouncontrattodistributivo. Il decentramento del potere è l’istituzione che trasforma il comunismo predatorio incomunismo anarchico: «Egualitario per sua stessa essenza, il comunismo è la negazione di ogniautorità»(Kropotkin).Fra gli equilibri possibili, può essere inserito quello che risponde a un modello distributivodell’anarchia enunciato più volte da Kropotkin proprio per il comunismo libertario: «a ciascunosecondoisuoibisogni».[Non è possibile distinguere l’opera di ciascuno nel lavoro comune]. Misurarla in base ai risultati porta all’assurdo. Frazionarla e

misurarlainbasealleoreimpiegateportaall’assurdo.Nonrestacheunacosa:mettereibisognialdisopradellavoroericonoscereprima

di ogni altra cosa il diritto alla vita e poi il diritto al benessere per tutti coloro che prendono parte alla produzione (Kropotkin, Laconquistadelpane,1892,inKropotkin,2011a,p.197).Questo principio è sostenuto anche da Proudhon, ma l’idea è più vecchia dell’anarchia stessa(Woodcock,1973,p.177,ricordaTommasoMoro,Winstanley,Fourier,ilCampanelladellaCittàdelsole,mapiùdiunriferimentositrovaanchenegliAttidegliapostoli).Il comunismo anarchico, quindi, è efficiente in quanto comunismo ed equo in quanto anarchico.L’efficienzanascedallapresenzadelMinistrodellaproduzione,l’equitàèl’effettodelladistribuzionedeipotericheimponealMinistrolaricercadiunasoluzionecontrattualedelladistribuzione,piuttostocheunasoluzionedidominio.Lapianificazionedell’economiaèquindiconfermata,manonèimpostadall’alto,bensìinsorgedalbasso(Berti,1998,p.367).Kropotkin non fugge, né potrebbe farlo, all’idea della pianificazione […]. Si tratta, però, di una pianificazione opposta alla tradizione

collettivista e a quella comunista statale, perché qui la pianificazione non è imposta dall’alto, ma si delinea quale rispostaall’insorgenzadalbasso[…],sifondaprimadituttosuunasortadiconsapevolezzacollettiva(Berti,2011,pp.23-24).Inquesti termini, ladistribuzioneequadelcomunismoanarchicopuòessere lettacome l’effettodiunacorrettaallocazionedeidirittidiproprietà:ilMinistrodellaproduzione,cioèBet,haildirittodidecideresulleregoleproduttive,mentreAlefhaildirittodivetosulladistribuzionedelbeneprodotto,senonvièpreventivoaccordosullequotedistributive.

16.Ilcapitalismoel’impresacapitalistica

16.1 – Il modello del capitalismo: efficienza ed equità. Il capitalismo prevede un’impresa che,acquisendo o avendo in uso i fattori produttivi, diviene proprietaria unica del prodotto finito einternalizzacosì il problemadell’anticommon, tramite la tutelagiuridicadellaproprietàprivata sulprodotto ottenuto.Rispetto al comunismo, la soluzione del problemadell’anticommon è trovata peraltravia: l’unificazionedeidirittidiproprietàavvienesulprodottofinitodell’impresapiuttostochepermezzodell’espropriodeifattoridiproduzione.Alef ha il pane e il suo lavoro; Bet ha il burro e il suo lavoro. Tramite ilmercato, uno dei dueacquistadall’altrosiailfattorediproduzionesiaillavoro:supponiamochequestisiaBet.CosicchéBethapane,burro,disponedelsuolavoroedellavorosalariatodiAlef.EAlefhailcorrispondentemonetarioperlavenditadelsuopaneedell’usodelsuolavoro.Bet,divenutoimprenditore,organizzalasuaimpresaedèproprietariounicodelpanecolburroprodotto,chedecidedivenderesulmercatoalprezzopiùconveniente.NellavisionediProudhon,questoèil«furto».Alef,chehaunredditomonetarioperilpaneeillavorovendutiall’impresa,puòacquistareilpanecolburronelmercato,nellamisuracompatibileconilsuoredditoeconilprezzo.Bet,quindi,oltrealredditoimputabilealsuoburroealsuolavoro,puòrealizzareunredditoresiduocomedifferenzafral’incassoeicostid’impresa:conquestoredditocomplessivoegliacquistanelmercatopanecolburroperilsuoconsumo.Un’istituzione del capitalismo interviene per risolvere il problema dell’anticommon: l’impresa.L’impresaproponedeicontrattiadAlef(inquestocasoinformadiuncontrattoeffettivo)eaBet(inquestocasoinformadiuncontrattofigurativo),offrendolorounprezzocerto,indipendentedall’esitodell’impresa,perlarisorsaoillavoroacquistato.Chiamiamoquestaistituzioneimpresacapitalistica,poichéilbeneQ,ottenutodaAlefeBetunendoillorocontributo,divieneproprietàpienasolodiBet,l’imprenditore.A questo punto è palese quanto forte sia il punto di contatto istituzionale fra il capitalismo e ilpensieroanarchicoamericano.Tuttaviasipossonoriconoscerealmenoduedifferenze.Laprimaèchein anarchia l’impresa si muove in un ordine spontaneo e in assenza di uno Stato, mentre nelcapitalismoc’èloStatoinognisuaforma,almenocomeStatodellaisserfaire.Lasecondadifferenzasostanzialeaprelastradaall’istituzionepropriadelcapitalismo,cioèlatipologiadiuncontrattocon

cui l’imprenditore persegue l’obiettivo primo nel profitto, instaurando così rapporti di produzionetotalmentediversidaquellidell’organizzatoredellaproduzioneinanarchia,poichétesiadifendereoconquistareposizionidimonopolio.Supponiamo, allora, che questa impresa proponga un contratto effettivo e uno figurativo peracquistare rispettivamente il lavoro da Alef e Bet al prezzo w uguale per entrambi; prezzo chepotrebbeessereancheinferioreaquellodianarchiawA=wB=a/3,poichéillavoratorepuòaccettaredi «lasciare» un premio all’impresa. La letteratura economica ha spiegato in maniera diversa laragionediquesto«premio»riservatoall’impresa:dalrischioallasuperioritàtecnicadellaproduzioneindustriale,dall’organizzazionealladisparitàdelpoterecontrattuale.Allora, il patto sociale che il capitalismo propone al lavoratore dell’anarchia è in definitiva larinunciaallacomproprietàdelprodottofinitoelariduzionedelsaggiodelsalariocontrolagaranziadiottenereunredditoindividualetotalenoninferiore,promessachesisostieneinforzadellamaggioreefficienzachesirealizzaconlaproprietàunicadelprodotto.L’obiettivo dell’impresa, in un’economia capitalistica, è di massimizzare il suo profitto, sotto ivincoli di partecipazione (vale a dire la libera sottoscrizione del contratto) di Alef e Bet, i qualiaccetteranno il contratto solo se otterranno un reddito totale almeno pari a quello conseguibile inanarchia,cioèa2/9.Ilprogrammadell’impresacapitalisticaèquindiilseguente,dovevèorailprezzodelpanecolburrodiproprietàdell’impresa:ottenereilmassimo(neiconfrontidellasuavariabiledicontrollov)delprofitto =vQ–2wQ,nelrispettosiadellacondizionedidomandaQ=a–v, siadellacondizionediaccettazionedelcontrattodilavorodiAlefoBet,wQ a2/9.Introducendo, ai fini di una migliore interpretazione del modello, una variabile di comodo,un’ausiliariaxnonnegativa,opportunamentedefinitaaffinchéilvincolodiaccettazionedelcontrattodilavoropossaessereriscrittoinuguaglianza:wQ=a2/9+x.Piùaltoèilvaloredixmaggioreèlaconvenienza e quindi l’interesse del lavoratore Alef (e virtualmente di Bet) al lavoro subordinatopressol’impresacapitalistica.Sostituendo le condizioni di domanda e di partecipazione nel profitto d’impresa, otteniamol’espressionedelprofittoπ=–2(a2/9+x)+av–v2,darenderemassimo(rispettoav).Assumendoxcome un parametro, ritroviamo l’usuale funzione della parabola concava il cui massimo (vediriquadro)èinv=a/2,cuicorrispondeunaproduzioneQ=a/2.SinotichesonoglistessivaloridelloStatocomunista.Seponiamoa=12,èimmediato,infatti,verificarecheidatidicontabilitànazionaleperilcapitalismosonoquellidelcomunismo,sianeivaloriassolutidellaproduzioneedelredditocomplessivo,sianeivaloripro-capite(sivedalaprimapartedellaTavola15).

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamo:conx v,k=–2(a2/9+x),m=aen=1.

L’interventodell’impresacapitalistica,cheacquistasuunmercatolarisorsaprimariacomplessivadiAlefeBet(effettivamenteilpaneeillavorodiAlef,evirtualmenteilburroeillavorodiBet)evendelorosuunaltromercatoilpanecolburro,conduceallastessasoluzioneefficientee«mima»,usandoimercati, l’intervento delMinistro della produzione. Questa conclusione conferma, per altra via, ilTeorema di Barone (Barone, 1936), che sostiene un parallelismo fra il capitalismo di Stato e ilcapitalismo privato. Infatti, i guadagni di efficienza rispetto all’anarchia rimangono quelli giàindividuatiper il comunismo;ciòaccadeperché il capitalismosupera ilproblemadell’anticommonattribuendoperleggeunasolaproprietàsulprodotto,quelladelcapitalista.In questo caso, tuttavia, il sistema del capitalismo introduce un problema distributivo, colto dallavariabile x: è immediato verificare che il profitto d’impresa dipende proprio da questa variabile,

essendoπ=a2/36–2x.Perdifferenzatrailricavoeilprofittositrovalaremunerazionechericeveciascunsoggettoincambiodellasuarisorsaprimaria:YA=YB=a2/9+x.Per risolvere compiutamente il problema distributivo dobbiamo, però, chiederci di chi sia laproprietàdell’impresa.Nelnostromodello semplificato, nonpuò essere chedi unodei due agenti:abbiamodettocheèBet. Inquestocaso,al redditocheaBetderiva inquantopossessoredellasuarisorsaprimaria(ceduta,perchéconferitaall’impresanellasuacostituzione)dobbiamoaggiungereilprofitto d’impresa, ottenendo così il reddito complessivo di Bet (Bet-lavoratore, YB, più Bet-imprenditore,π):YBtot=YB+π=5a2/36–x.

Valorireali(panecolburro) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefw=(16+x)/6

RedditounitariodiBetw=(16+x)/6

Produzione(PIL)Q=6 Prezzodelpanecolburrov=6Redditocomplessivo36

Redditopro-capite18

ConsumodiAlef(16+x)/6 RedditodiAlefYA=16+x

ConsumodiBet(20–x)/6 RedditodiBetYBtot=20–x

Tavola15.Lacontabilitàdelcapitalismo

Pera=12,ilprofittoè(4–2x)eiredditidalavorosono(16+x):laTavola15descriveinmanieracompleta la contabilità del capitalismo. In essa si nota un’importante dicotomia nell’equilibrio delcapitalismo: il prezzo, il reddito pro-capite, ma soprattutto la produzione e il reddito totale nondipendonodallavariabiledistributivax,laqualeinfluenzasolamenteivaloriindividuali.Ilmodello,quindi,dimostrache,superandoilproblemadell’anticommon, lapromessainseritanelpattosocialedel capitalismo è credibile, poiché l’impresa capitalistica aumenta la produzione rispetto alMagazzinosociale,maquelpattononècompletoperchéladistribuzionedelredditorimaneesogena,governatadalparametrox.LedueTavole16dimostranoquestaproprietàequesto limitedelcapitalismo: ladistribuzionedelredditononèpiùsimmetrica,poichéentrambiisoggettipercepisconounredditodalavoro,maBethaancheilredditod’impresa(Tavola16a).Soltantonelcasodiprofittid’impresanulli–checomportal’ipotesi «ideale» per l’economia di unmercato di concorrenza perfetta, nell’equilibrio di lungoperiodo–possiamoconcluderecheilcapitalismogarantisceefficienzaesimmetriadistributivatragliindividui(Tavola16b).Confrontando il redditodiBet con il redditodiAlef (che riceve soltanto la remunerazioneper lacessionedellasuarisorsaprimaria),èimmediatoconstatarecheBethapressochésemprepiùdiAlef,trannenelcasolimiteincuix=a2/72,cioèx=2,checorrispondeallacondizioneincuiilprofittod’impresaènullo.Mentre,sex=0,illavoratorecedetuttoilpremiodiefficienzaall’impresaequindiBethailsuomassimoredditocomplessivocompatibilmenteconilminimochedeveesserelasciatoadAlef poiché accetti il contratto.Le due condizioni distributive «limite» sono illustrate ancora nelleTavole16ae16b,cheracchiudonotuttigliinfiniticasiintermedipossibili.Tuttavia, il modello di concorrenza perfetta, che vive esclusivamente nei libri di testo deglieconomisti,sirivelacomelaverautopiadelcapitalismo;diuncapitalismocioècheèalcontempoefficiente ed equo. Infatti, già nel 1776,AdamSmithdalle paginedellaRicchezzadelle nazioni ciavvertiva dei limiti di questo pensiero astratto, indicando l’aspirazione al monopolio sia degli

imprenditorisiadelloStatodiparte.Persone che svolgono la stessa attività commerciale raramente si incontrano anche solo per divertimento o svago senza che la

conversazionenonsfociinunacospirazionecontrol’interessepubblicooqualcheaccordodialzareiprezzi(Smith,cit.inAlessandroDeNicola,Capirel’economia,DVDn.3).Ilmembrodelparlamentocheappoggiqualsiasipropostaperrafforzare[…]ilmonopolioèsicurodiprocurarsinonsololareputazionedi

conoscitore del commercio,ma anche una grande popolarità e influenza su una categoria di uomini che per numero e ricchezza hannograndissimaimportanza.Seinvecesiopponeataliproposte,alloranélapiùriconosciutaprobità,néilpiùaltorango,nélemassimefunzionipubblicheesercitate,possonoproteggerlodallepiùinfamantiingiurieediffamazioni(Smith,1973,LibroIV).

Valorireali(panecolburro) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefw=2,7

RedditounitariodiBetw=2,7

Produzione(PIL)Q=6 Prezzodelpanecolburrov=6Redditocomplessivo36

Redditopro-capite18

ConsumodiAlef2,7 RedditodiAlefYA=16

ConsumodiBet3,3 RedditodiBetYBtot=20Tavola16a.Lacontabilitàdelcapitalismo,sex=0(nessunpremiodiproduttivitàallavoro)

Valorireali(panecolburro) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefw=2

RedditounitariodiBetw=3

Produzione(PIL)Q=6 Prezzodelpanecolburrov=6Redditocomplessivo36

Redditopro-capite18

ConsumodiAlef3 RedditodiAlefYA=18

ConsumodiBet3 RedditodiBetYBtot=18Tavola16b.Lacontabilitàdelcapitalismo,sex=2(siannullailprofitto)

È, infine, interessante ritornaresullaconstatazioneche laproduzionee ilprezzosono indipendentidelvaloredix,ilqualegovernasolamenteilredditocheèdiAlefeilredditocomplessivocheèdiBet;inciòtrovaulterioreconfermalaconclusionechenelcapitalismosiverificaunaseparazionefraproduzione e distribuzione del reddito. Per cui il sistema per sua natura è aperto al conflittodistributivo(Pasinetti,1975),confermandoilcontenutodelTeoremaSraffa-Pasinetti:La rilevanza teorica più notevole [del modello] sta nell’avere dimostrato la possibilità di trattare la distribuzione del reddito in modo

indipendentedaiprezzi[edallaproduzione](Pasinetti,1975,p.146).Il sistema capitalistico è efficiente come il comunismo, più efficiente dell’anarchia, ma implica(tranne nell’ipotesi limite dell’equilibrio di perfetta concorrenza di lungo periodo) un’asimmetriadistributiva.Ladeterminazionediquestasoluzioneasimmetrica,inoltre,ènecessariamenteconflittualeinquantoesogenaalsistemaeconomicoe–inbuonasostanza–rinviataalconflittosocialefralavoroecapitale.16.2–L’impresa capitalistica e il diritto di proprietà. Esistono, in letteratura,molte spiegazionisullanascitadell’impresacapitalistica(Gibbons,2005),tuttaviaancoranonsidisponediunavisioneunificante (Nisticò, 2009). La prima percezione del problema risale agli economisti classici e inparticolareadAdamSmithchevedelaragioned’esseredell’impresanelladivisionedellavoro.Per

Smith, infatti, l’impresa nasce per radunare più lavoratori sotto lo stesso tetto e sotto lamedesimaguida, e lo dimostra tramite il famoso «esempio degli spilli», che è il primo esempio dellaparcellizzazionedellavoro.Unuomotirailfilodelmetallo,unaltrolodrizza,unterzolotaglia,unquartoloappunta,unquintoloarrotaall’estremitàdovedevefarsi

latesta;farnelatestarichiededueotredistinteoperazioni,collocarlaèunaspecialeoccupazione,pulireglispillineèun’altra,eun’altraèil disporli entro la carta; e in questo l’importantemestiere di fare uno spillo si divide in circa diciotto distinte operazioni, che in alcunefabbrichesonoeseguitedadistintemani,benchéinaltredallostessouomoseneeseguanodueotre(Smith,1973).L’ideadiSmith,cheponeprincipalmentel’attenzionesullamodalitàdiproduzionedeibeni,èstatainseguitogeneralizzatainchiavetecnologicanellavisioneneoclassica,assimilandol’impresaaunluogoincuisi«realizza»lafunzionediproduzione.Tuttavia,laletteraturariconoscecheinquestavisionel’impresa,insostanza,èassimilataauna«scatolanera»nellaqualeentranofattoriproduttiviedallaqualeescono,sullafrontieradell’efficienza,prodotti,manonviènessunaveraspiegazioneeconomicadiunfattocherimaneprevalentementeeconomicoenontecnico.Oltreaquellerichiamate,visonoancheleinterpretazioni«neomarxiste»,percuil’impresaesistepersfruttareilavoratoritramiteunastrutturagerarchica;e«neohobbesiane»,percuil’impresasorgepercompensare la tendenzadegliuominia«farmale»,nelsensocheridurre i lavoratorisotto lostessotettolimitalalorotensioneadassumere,nellavoro,comportamentiopportunistici.Fraitantimodellichesipossonorichiamare(vediCandelaeCellini,2011),lavisionedellaTeoriadeidirittidiproprietàèquellacheinteressapiùdavicino,sianellavecchiaformulazione(GrossmaneHart,1986;HarteMoore,1990),sianellanuovaformulazione(Gibbons,1998e2005).L’impresaèinterpretata come un insieme di input su cui il boss ha un diritto di proprietà che lo mette nellapossibilitàdiesercitareicosiddetti«dirittiresiduidicontrollo»,valeadire,inforzadicontrattidilungoperiodo(lavoroatempoindeterminato),halapossibilitàdideciderecomevuolesull’usodellerisorse,benicapitaleelavoro,intuttelecircostanzecheinfuturosipotrannoverificare,anchequelledifficili da prevedere. È quindi un’interpretazione «giuridica» dell’esistenza dell’impresacapitalistica,fondatasuldirittodiproprietàdelcapitale,dirittocheattribuiscealbosslapossibilitàdi esercitare un’autorità anche sul lavoro. Possibilità che si esplica con dueminacce: rendendo illavoratore«improduttivo»(tramitelaserrata),oppurefacendoperderedivalorealsuolavoro,cioèannullando(tramiteillicenziamento)gliinvestimentiinformazionespecificaeffettuatidaidipendenti.L’interpretazione suggerita dal nostro modello, che contrappone il capitalismo alla produzioneanarchica,consentedispiegareinaltriterminilaragionedell’impresacapitalistica.In forza della tesi del modello dell’anticommon, confrontando la produzione nell’anarchia e nelcapitalismopuro,sidimostrachel’impresacapitalisticarecuperaefficienzasostituendounsolodiritto– quello della proprietà sul prodotto finito – all’inefficienza di una pluralità di diritti sullo stessobene,quellideiproprietaridellesingolepartichelocompongono,ivicompresoildirittoalrisultatodelproprio lavoro.Questavisioneconsentediaffermareche la ragionedell’impresacapitalisticaèancoral’eserciziodiundirittodiproprietà,maildirittofondanteèlaproprietàdell’outputnondegliinput,seppurelaproprietàsulprodottononèincontraddizioneconuntitolodiproprietàanchesullerisorsenecessarieallaproduzione.La visione di Karl Marx del capitalista proprietario del capitale non spiega la natura primadell’impresa e della sua efficienza, semmai dà ragione di un fatto complementare, quest’ultimocondivisodaMalatestastesso:laproprietàdeifattoriproduttivièlacausache«convince»–nontantoliberamente – le persone a presentarsi al capitalista come lavoratori salariati, con basso poterecontrattuale,perchéespropriatedeiproprimezzidisussistenza.16.3–L’impresacooperativa. Alcune parole, infine, vanno spese sulle forme ibride di impresa,propriediuncapitalismoevolutochesiallontanadaunsistemacapitalisticopuro.Questeistituzioniibride ammettono partecipazioni diverse dei proprietari dei fattori produttivi alla produzione;l’impresa societaria, pur rimanendo proprietaria unica del prodotto, realizza una distribuzione delrisultato ottenuto diversa da quella del capitalismo puro, cioè di un’impresa appartenente a una

personafisica,ilcapitalista.Infatti,nelleformesocietarie,ildirittodiproprietàsulprodottoottenutoè esercitato da una figura spersonalizzata: l’impresa con personalità giuridica che, se società perazioni,consentenella sua formaestrema l’azionariatopopolare o lapartecipazionedei lavoratoriagliutili. Inoltre, traleformeibridedelcapitalismosidevefareriferimentoanche,epiùchealtro,alle imprese cooperative che operano nell’ambito di un sistema capitalistico, diverseconcettualmentedaquellegiàtrattatechesitrovanoaoperareinanarchiainalternativaaiMagazzinisociali.L’impresa cooperativa è un’istituzione con personalità giuridica con la quale più persone siassociano per produrre o per consumare. Oltre alla cosiddetta cooperativa di consumo, in cui lepersonesiassocianoperacquistarealmegliounprodotto,abbiamolacooperativadiproduzione,incui i soci conferiscono prodotti e lavoro per ottenere un prodotto finito da vendere sullo stessomercato dell’impresa capitalistica.Quest’ultimo è ovviamente il caso specifico di nostro interesse,essendolacooperativadiproduzioneun’alternativaperAlefeBetrispettoallacessionedeifattoridiproduzioneedellavoroalcapitalista.Per facilitare la comprensione del problema supponiamo che l’impresa capitalistica del pane colburrosiagestitadauncapitalistaesternoecheAlefeBetglivendano il lorofattorediproduzioneassiemeall’usodel loro lavoro, aununicoprezzow.Confermando tutti i valori dei nostri esempi,sappiamocheinquestocasoilprofittod’impresaèdatoda =vQ–2wQ=(v–2w)Q.Tuttavia, Alef e Bet, che vivono in un sistema capitalistico, hanno un’alternativa: costituire unacooperativa di lavoro e produzione. Alef porta alla cooperativa pane e lavoro, Bet porta burro elavoro: la cooperativa è l’impresa che produce pane col burro. Il prodotto è di proprietà dellacooperativa,quindi ilproblemadell’anticommonè risoltoallostessomododelcapitalismo,conununicoproprietario,che inquestocasoèunapersonagiuridicaenonunapersonafisica,mal’effettoeconomicoèilmedesimo:potràvendereilprodottonelmercatoincompetizionevirtualeoeffettivaconl’impresacapitalistica,quindiallostessoprezzov.SeguendoilmodellodiBenjaminWard(1958),cheapplical’ipotesidellacooperativadilavoroinun contesto capitalistico, si assume che l’impresa cooperativa abbia come obiettivo il profitto persocio-lavoratore;ciòcherimaneall’impresadelricavo,dopoaverepagatotuttigliinputdiversidallavoro,èsuddiviso«pertesta»fraAlefeBet.NeldecideredellacooperazionecomealternativaallaproduzionedeiMagazzinisociali,AlefeBethanno comevalore opportunità il reddito conseguibile dalla produzione anarchica, che deve esseregarantito(sirinviaalpar.13.4).Perlacooperativanelcapitalismo,invece,AlefeBetnonhannoperipotesialternativedi reddito,quindisiassocianosenzaunreddito«garantito»e ilprofittoobiettivodellacooperativaèsemplicementeladivisionedell’incasso:Pc/2=vQ/2.Nel capitalismo, quindi, Alef e Bet possono decidere di lavorare per l’impresa capitalisticaconseguendounredditopersonalediwQ,oppurediassociarsiincooperativaottenendounredditodivQ/2.LacondizionediconvenienzaallacooperazionepiuttostocheallavorosalariatodipendesiaperAlefsiaperBetdallacondizionevQ/2>wQ,cioèv–2w>0,cheimplicalacondizionediprofittononnullo.Allora,seilcapitalistahaunprofitto,esisteperAlefeBetl’opportunitàdicostituireunacooperativadiproduzioneedilavoro.AlternativacheperGustavLandauerdivienelaveraeprimaopposizione al capitalismo. La strada che egli indica per l’anarchismo è segnata dall’azioneeconomicaper la liberazionedel lavoro, realizzata tramite leassociazionideiproduttori (Landauer,1895).I lavoratoriavrebberodovutoconquistarepassodopopassounpoteresociale,organizzandosi incomunitàdiproduzione,diconsumoe

culturali.Dapprimasarebbestatonecessariodarvitaacooperativediconsumo,poi,sullabasedeirisparmirealizzati[…],sarebberosorteanche cooperative di produzione, il che avrebbe consentito ai lavoratori di affrancarsi dallo sfruttamento [del capitalismo] (Ragona inLandauer,2012,pp.16-17).Il movimento cooperativo è quindi un’alternativa alla produzione capitalistica nell’ambito del

capitalismostesso: la stradapercostruireunanuovasocietàdentro ilgusciodellavecchia (Mauss,1923-24;Graeber,2011).Esistonoaltrecondizionisulfunzionamentodelsistemacooperativo,siadalpuntodivistapolitico-ideologico (principi solidaristici, mutualistici e di democrazia d’impresa) sia dal punto di vistaeconomico.IlTeoremadiWard(Ward,1958)dimostrache,incondizionipiùcomplesseconcostifissidi produzione, le imprese cooperative hanno diversi comportamenti di mercato di fronte: I)all’occupazione del lavoro e alla produzione (che sono inferiori rispetto all’occupazione e allaproduzione dell’impresa capitalistica); II) almutamento dei costi fissi (la produzione aumenta se icostifissiaumentano);III)allevariazionidelprezzodimercatodelbenefinale(seilprezzoaumental’impresacapitalisticatrovaconvenienteprodurredipiù,mentrelacooperativadimeno).Quindi,inipotesipiùcomplesse,ledueimpresenonsonouguali,poichénonfunzionanoallostessomodo.

17.L’anarco-capitalismoel’anarco-sindacalismo

17.1–IlcapitalismosenzaStatoeilsindacalismoanarchico.Dobbiamoricordarecheesisteancheun’interpretazionerecentedell’anarchiachenonsi ispiraaunanegazione totaledelcapitalismo,maconservaun«ordinedimercato»senzaungovernoeunoStato (Zanantoni,1996,pp.85-86), incuicioè l’ordine legale è privately generated. In questo caso si parla di anarco-capitalismo, per unpensierocheavversaledeviazionistorichedelcapitalismorealizzato,madàungiudiziopositivosualcunipresuppostiideologicidelcapitalismo,comelalibertàdiiniziativa,ilruolodelliberomercato,ledecisioniliberedelconsumatore.L’anarco-capitalismo,mentredaunlatosostiene,comevuolel’anarchia,lanegazionedelloStatoacausa delle deviazioni fattuali che lo rendono il principale violatore dei diritti naturali di libertà,dall’altrolatoriconoscealmercatol’importanzadellesueideeliberiste.Thomas Carlyle descrive il laisser faire del XIX secolo come un’anarchia con il governatore. Rothbard e Friedman sono i primi

economistimodernichesostengonochenonènecessariocheilgovernoforniscaisuoiserviziinunacondizionedimonopolio.[…]Infatti,inunmondoregolatosiadallascarsitàdellerisorsesiadapersonechecercanoilpropriointeresse,RothbardeFriedmandimostranochenonsolol’ordinesocialeèraggiuntosenzaservirsidiungovernodiStato,machesiottengonoanchepaceeprosperità(Boettke,2005,p.208).In questa forma assai particolare dell’anarchia, che trova un suo riscontro nell’Economia delvillaggio del pensiero anarchico americano, la società è immaginata come un «unico» mercatoconcorrenziale, che però non vuol dire assenza dimonopoli, concentrazioni e cartelli, che possonodimostrarsianchesocialmenteefficienti(Rothbard,1962;Leoni,1957,1961e1997;Lottieri,2003).Ilmercatoè,quindi,guidatodaliberesceltesiadeiproduttorisiadeiconsumatori,inoltresiinstauranoliberirapporticontrattualifralavoratorieimprenditori.Inognicaso,lestrategiedeigiochiripetuti,gli schemi di reputazione, i contratti relazionali e di lungo periodo, i liberi arbitrati conferisconostabilitàedefficienzaalsistemadimercato: formealternativediconvivenza liberatedallaviolenzadello Stato.Al limite, le istituzioni funzionano senza governo e senza leggi dello Stato (Stringham,2005; Powell e Stringham, 2009), che è l’unica istituzione da cui può derivare il «privilegio»socialmentenegativodiunmonopoliolegale,economicoepolitico.Secondo una lettura economicista, vi sono alcuni concetti chiave nell’anarco-capitalismo. È falsal’alternativadicotomafraunoStatod’autoritàeunordinenaturale,maesisteuna terzastradacheèquelladelleleggidimercato,diunmercatoperòtraliberi.Gli [anarco-capitalisti] non si illudono che in assenzadi unoStato autoritario nessun conflitto intervenga.Piuttosto essi credono che il

mercatotroveràilmododimantenerel’ordinesocialee l’interazionefragli individui, inclusal’indicazionediregolee leggi,eanchedellaloroobbligatoriaapplicazione(Coyne,2005,p.59).Quindi,perquestaalternativaèscorrettopensarecheledueviediorganizzazionesocio-economicasiano solo il caos completo o la totale armonia. L’anarco-capitalismo creerebbe la terza via che è

quella di una società libera che funziona senza Stato, sfruttando alcuni automatismi economici dimercato che la più recente teoria economica ha di volta in volta enunciato. Si fa riferimentoinnanzitutto a condizioni di continuous dealing come: i contratti di selezione e di segnalazione(Rasmusen,1993;DixiteSkeath,2004II,cap.9),imeccanismidireputazioneedicredibilità(Stigler,1961),imodelliinformativiegliarbitrati,isistemidirivelazionedellepreferenzeperlaproduzionedeibenipubblici(Samuelson,1966;Varian,1978)elalorofornituraindividuale(DeJasay,1997).Inoltre, i giochi dinamici mostrano la possibilità di comportamenti strategici degli agenti cheimplicano soluzioni vincolanti condivise – realizzabili anche in condizioni di limitata informazione(cheap talk), ma con libertà di revisione delle scelte (outside option) – che suggerisconol’eliminazione «automatica» dei conflitti e la formazione di coalizioni implicite (Acocella, DiBartolomeoeHughesHallett,2013,capp.8e9,conPiacquadio).Infine, sono necessarie delle imprese che, in concorrenza fra loro, producano a richiestainformazione, coercizione e protezione (Dixit, 2004, cap. 4). Anche le funzioni delWelfare statedovrebberoessereoffertedalibereassociazioni.Glistessibenicomunisarebberosalvaguardatisesiformasse un accordo sui diritti di proprietà con conseguenti liberi rapporti contrattuali di scambio(Coase, 1960). Privato delle sue «usuali» funzioni, per lo Stato si elimina anche l’esigenza delprelievofiscale.Infatti,nelpensierodiRothbardogniregolamentazionechelimitalalibertàprivatadisceltaèun’aggressione,quindiancheleimpostenell’anarco-capitalismosonointesecomeunfurto–ilcheciriportaproprioalloStato-brigantediSpooner.Allora, l’anarco-capitalismo, oltre a unaprofonda fede e convinzionenelle ideologie fondanti delcapitalismoconcorrenziale,sireggesuduepresuppostiistituzionali:quellodell’ordinespontaneochefissaleconvenzionisociali,comeabbiamoindicatonellaParteprima;equellodell’ordineprivato,cioè della presunta capacità dei mercati di autoregolarsi. L’organizzazione sociale che ne nasceconiuga, quindi, anarchia e mercato (Huemer, 2013). L’economista Avinash K. Dixit (2004),proponendounaLawlessnessandEconomics incontrapposizioneallaLawandEconomics,entra inprofonditànell’analisidiquestipresuppostiistituzionali.Mentre,comeabbiamovistonellaParteprima,laLawandEconomicsstudialeinterrelazionifraleleggi dello Stato e l’attività economica, la Lawlessness and Economics tratta dell’autogovernodell’attivitàeconomica,siainpresenzadiunoStato«piccolo»–èall’ombradellesuepocheleggicheagiscono lepersone–sia in totaleassenzadelloStato.Laprima ipotesiconsideraevidentemente ilcasodiunoStatominimoodellaisserfaire,chelasciamoltaautonomiaaiprivati,einoltreanalizzala condizione in cui i privati trovano autonomamente soluzioni ai loro conflitti meno «costose» diquelle che fanno ricorso agli organi dello Stato (burocrazia e magistratura): lo Stato comemalenecessario (Tom Paine). La seconda ipotesi, che aggiunge l’ordine privato all’ordine spontaneo, èproprio quella che identifica il funzionamento istituzionale dell’anarco-capitalismo: lo Stato comemaledaevitarsi(MurrayRothbard).Unavoltachesiscoprelapossibilitàchesiailmercatoadettareleregoleeleleggi,esiasempreilmercatoaimpornel’applicazione,non

possiamopiùconcluderenécheloStatosianecessario,néchesial’unicafontedacuipuòscaturirel’ordine(Coyne,2005,p.53).PaulGoodman(Goodman,2014),unodeimaggioriesponentidelcomunitarismoanarchico,purnontoccando direttamente i temi economici («i giovani americani non sono veramente interessatiall’economia politica», p. 164), mostra alcune consonanze con l’anarco-capitalismo, almeno comeadesione alla tradizione americana («l’unico elemento di liberazione di successo […] è laRivoluzioneamericana»,p.74).Inluisiriconosce:sulpianopolitico,unasceltaprivilegiataversoilliberalismo(«[nell’etàeroicadella filosofia liberale] i liberalidicevanopiùomeno la stessacosachedico iooggi»,p.68); sulpianoeconomico,un richiamoal concettodi libera impresadiAdamSmith (p. 139); sul piano pratico, un’adesione al gradualismo, piuttosto che alla trasformazionerepentinaindottadaunarivoluzione,inognicasopensatacomenonviolenta(«cercaredidecentrareeindebolirel’autoritàverticistica»,p.160).

Lungidasosteneretesirivoluzionarie,Goodmanamavapresentarsiconun«anarchicoconservatore»,nelsensocheglisembravachelatatticamiglioredausarecontro il sistemacapitalistico fosse inprimo luogo ladifesadellezonedi libertàesistenti, seguitadasforziedabattaglieciviliperampliarle,conquistadopoconquista.Unaconcezionequindigradualistaeriformistasiapurealdifuoriespessocontroleistituzionistatualidominanti(Zanantoni,1996,p.80).Apropositodellaconvivenzafraanarchiaecapitalismo,teoriaepraticasiscontranoinundibattitononancorasopito.La posizione ideologica degli assoluti sostenitori dell’anarco-capitalismo – le cui figure piùimportantisonoDavidFriedman,figliodiMiltonFriedman,chepubblicanel1975TheMachineryofFreedom,eMurrayRothbard,chepubblicanel1978ForaNewLiberty:TheLibertarianManifesto,cheoriginainUSAillibertarianism–ècontestatadaassolutioppositorichehannoconsideratoquestiautomatismi di mercato insufficienti ad allontanare il pericolo sia di un «recesso» verso unacondizione hobbesiana dei rapporti sociali (Samuels, 1974), sia di una crisi ecologica (Varengo,2007). In particolare, fra gli oppositori ricordiamoWard (2008), che contesta la visione astratta eaccademica dell’anarco-capitalismo, e Marshall (1992), che con un’affermazione tranchant vuoleesaltare la divisione ideologica fra anarchici e anarco-capitalisti ponendo un’immaginaria linea diconfine.Questi «libertari» americani delXX secolo sono accademici, non attivisti sociali, e la loro inventiva sembra limitarsi a fornire le basi

ideologicheauncapitalismomercantileliberodaognivincolo(Ward,2008,p.88).Pochianarchiciaccetterebberogli«anarco-capitalisti»nelnoverodeglianarchici(Marshall,1992,p.565).Nei confronti dell’anarco-capitalismo dobbiamo annoverare anche dei ragionevoli sostenitori, inquanto pensano che il mercato perfetto dell’anarco-capitalismo possa sopravvivere solamente sesostenuto da uno Stato minimo (Clark, 1986; Nozick, 2008; Holcombe, 2004; Ridley, 2013) oritengono,secondoAynRand,cheilmercatodasolononsiaesentedaimperfezioni,masiacomunquecapace di autolimitare i suoi problemi solo in presenza di un «piccolo» governo, necessario percontrollareesalvaguardareimercaticapitalistici.CiòcheSamuels[1974]hadimenticatonellasuaseveracriticaallibroForaNewLibertydiRothbard,ècheRothbardsicollocanella

tradizione di Hayek, Hume e Smith. Per Rothbard, l’anarco-capitalismo non è il migliore dei casi teorici, ma piuttosto una soluzioneistituzionale chepuòessere capacedi andare incontroal criteriodi limitare«idanni creatidai cattivi edagli stupidi» (Beaulier, 2005,p.186).Controquestaposizione,però,iragionevolioppositoridell’anarco-capitalismoaffermanochenullaimpedisce che uno Stato minimo possa trasformarsi in uno Stato «di parte» (Leeson e Stringham,2005),manifestando tutti i difetti che la tradizione anarchica da sempre sostiene (Marshall, 1992).Inoltre, altri autori, pur confermando ilmercato come sistema regolatore dei comportamenti umani,hanno sostenuto che una revisione di alcuni concetti dell’anarco-capitalismo di Rothbard sianecessaria, fra cui la proprietà della terra, l’introduzione di un reddito di esistenza, il principio diautoproprietà (ad esempio del proprio corpo) e ovviamente il concetto dello Stato e del diritto(Nicosia,2011e2013;Corvaglia,Leonardi,Letizia,NicosiaeTortorelli,2013).Infine, prescindendo da una visione storico-cronologica, ma insistendo invece sull’aspettoeconomicochecontrappone,conle loroorganizzazioni, icapitalistiai lavoratori, ilnostrorichiamoall’anarco-capitalismo non può esimerci dall’accennare, per dovere di completezza, all’importanzastorica di quelmovimento anarchico sindacale che va sotto il nome di anarco-sindacalismo. È inquestacontrapposizioneche si riflette, idealmente, il conflittodistributivo fracapitalee lavoro,manon solo: infatti, è nel sindacato anarchico che troviamo il più esplicito riferimento alla negazionedell’organizzazioneproduttivapost-capitalista(Maximoff,1985).QuestomovimentonasceinFranciacon le primeBorse del lavoro negli anniOttanta delXIX secolo e ha analogie,ma anche profondedifferenze,con ilsindacalismorivoluzionario, il cui principale teorico èGeorgesEugèneSorel. Ilmovimento si espandepoi in numerosi paesi europei ed extra-europei, e si radica in particolare inSpagna,dovesorgelaConfederaciónNacionaldelTrabajo(CNT),enegliStatiUniti,dovesisviluppal’Industrial Workers of the World (IWW), che su «The Agitator», giornale del sindacato, arriva acontaretrerivoluzioniinUSA.

La prima, la Rivoluzione americana propriamente detta, aveva liberato le colonie dal giogo britannico, ma non aveva modificato lacondizionedisfruttamentodellaclasseoperaia;laseconda,laGuerraCivile,avevaabolitolaschiavitù,risolvendosiinunasortadivittoriadeicapitalistimanifatturierisuquelliagricoli,senzaancoraunavoltaemancipareilavoratori;laterza,cioèloscontroinattofracapitaleelavoro,vedevafinalmenteprotagonistalaclasseoperaiaeavrebbedeterminatol’abolizionedelsistemasalariale(Corvaglia,2000,p.12).Glianarco-sindacalistinordamericani,tuttavia,nonsiproponevanocomeanticapitalisti,nonostantein sostanza lo fossero, ma «andavano dritti al cuore del problema sostenendo di essere contro ilsistemasalariale»(Graeber,2011II,p.71),assumendounachiavediletturadelcapitalismocheapparecoincidereconquelladanoiproposta.Ciòchecaratterizzal’impresacapitalisticanonèlaproprietàdel capitale, bensì la proprietà sul prodotto finito, che è il presupposto implicito del contratto dilavorosalariato.L’attività di questi sindacati sostiene l’idea di combattere lo Stato di parte con gli strumentidell’azionedirettainfabbricaedelloscioperogenerale.Infatti,l’anarco-sindacalismofocalizzalasuaazionesull’organizzazionedei lavoratoridell’industria, l’autoproduzionecomesoluzione,efonda lateoriadellasuaazionesullostrumentodelloscioperogeneralesociale,capacediprovocareilcrollodelcapitalismoedelloStatodiparteche losostiene,quindicompletamentediversodallo scioperopericontrattifinalizzatoprevalentementeallatuteladegliinteressisettorialideilavoratori.Ovviamente all’interno del movimento sindacale si manifestano conflitti tra i sindacalisti chesostengono lotte settoriali di interessecontrattuale egli anarco-sindacalisti che riconoscono inogniconflittoilmezzoperportareilcontrastoalivellodelsistemasociale.Lateoriaanarco-sindacalistadelloscontrofrontalesifondasullaconcezionedelleinsanabilicontraddizioniinsitenelregimecapitalistico,

sullaottimisticafiducianelleillimitatecapacitàdellemasse,sullaconvinzionecheladistruzionedell’ordineesistente,deiprivilegipoliticiedeconomici, riporti l’uomoallecondizioninaturalidiquell’«armoniasociale» incuiognunodiasecondo leproprie forzee ricevasecondo ipropribisogni(Tarizzo,1976,p.83).Nel tempo, il movimento anarco-sindacalista a volte tende a confondersi con il sindacalismorivoluzionario (Tarizzo, 1976), ma più spesso ha profonde differenze strategiche e diversefrequentazioni (specie in Italia). Anche se i due sindacalismi propongono entrambi l’azione direttacomeprincipiofondanteelatesicheproduzioneedistribuzionedeibenidevonoesserecontrollatedalsindacato,incompletaindipendenzadaognimovimentopolitico(Bravo,1973II),quellorivoluzionariononènecessariamenteanarchico.

18.Sintesicomparativadeisistemieconomico-sociali

18.1 – Analisi comparativa fra anarchia, comunismo e capitalismo. Abbiamo proposto unaformalizzazione (invero molto semplificata) del funzionamento del sistema economico secondodiversescuoledipensieroanarchiche.Abbiamo,inoltre,confrontatoirisultaticonlerealizzazionidialtri due sistemi sociali storici, il capitalismo e il comunismo. La Tavola 17 riassume le diverseipotesidiorganizzazionesocialeediistituzionicheabbiamoanalizzato.Ditutteabbiamostudiatolecondizionidiefficienzaedequità.Abbiamo,infatti,mostratoche: I) l’anarchiadeiMagazzinisocialiportaaunlivellodiproduzioneinefficiente,poichédifettadicoordinamentonellaproduzioneenellavalorizzazionedeibeni,acausadell’eccessiva frammentazione dei diritti di proprietà; II) l’anarchia dell’Economia del villaggioraggiunge l’efficienza solamente sulla base di un’ipotesi economicamente insostenibile, il liberocredito.Allora,ilnostromodello,purmoltosemplificato,apropositodell’organizzazioneproduttivadell’anarchismoclassicohacondottoaunaconclusionepiuttostoimbarazzante:lasoluzionepropostadall’anarchiaeuropeaèpossibilemainefficiente,lasoluzionepropostadall’anarchiaamericanaèefficientemaimpossibile.

Organizzazione Temiecontrapposizioni

L’anarchianeldisordine Ibanditiindipendenti

Ibanditiorganizzati

nell’ordineEconomiadeiMagazzinisociali(anarchismoeuropeo)

Economiadelvillaggio(anarchismoamericano)

LoStato

LoStatodelRe IlContrattosocialeelacorruzione

Ilcomunismo Anarco-comunismo

Ilcapitalismo Anarco-capitalismoTavola17

Il modello dei Magazzini sociali è inefficiente, per effetto della natura anticommon del beneprodotto.Lasuacaratteristicaè«un’esagerazionedell’ideadilibertà»(Popper,cit.inBerti2006II,p.7):unprodottofinitocherimaneproprietàdiquantihannocontribuitoaprodurloè,secondoilnostromodello, la più evidente manifestazione dell’esagerazione della libertà individuale indicata daPopper.Un’esagerazionecheilsistemaanarchicoeuropeo«paga»conl’inefficienza.Nelmodello delMagazzini sociali, poiché i lavoratori nonhanno la proprietà «unica»di ciò checoncorronoaprodurre,nonpossonoalienarealcunchéindividualmente,mahannounasortadipotereindividualedi veto.Non èun«difetto»di diritti di proprietà che caratterizza il pensiero anarchicoeuropeo,semmaièun«eccesso»didirittidiproprietà(CandelaeCellini,2013).Al contrario dell’anarchia, il capitalismo e il comunismo realizzano un sistema più efficiente (eugualmente efficiente fra loro, in teoria): il primo per l’intervento dell’impresa del capitalistaproprietario,ilsecondoinvirtùdelcoordinamentodelMinistrodellaproduzione.Tuttavia, comunismo e capitalismo introducono entrambi elementi di disparità sociale, anche sulpianoteorico.Infatti,nelcomunismo,unodegliagentièancheMinistrodellaproduzione,assumendocosìistituzionalmenteilpoteredidettareladistribuzionedellaproduzione,delredditoedeiconsumi;la deriva burocratica del comunismo è un esito scontato della sua iniquità. Nel capitalismo, degliagenti,oltreaconferirelalororisorsa,hannoancheildirittoprivatosulprodottoequindisulprofittodell’impresa.Proprionelladistribuzione,comunismoecapitalismomanifestanoimaggioriproblemisociali,perchéilprimopuòdeviareversouncomunismopredatorio,eilsecondocomportaun’elevataconflittualitàsocialeperladistribuzionedelreddito.Mentreilnostromodellohaevidenziatocheleproprietàorganizzativedell’anarchianell’ordine,cheappaionofondamentalmentediverse,sonoperòaccomunatedalfattochel’equitàemergecomeilvaloresuperioredelpensieroanarchico.Lecriticherivoltedall’anarchismoalloStatosiriassumononell’attribuirgli l’etichettadi immorale(poiché creatore di violenza), repressivo (poiché causa dell’annullamento della libertà e dellacreatività) e inefficiente (Kinna, 2010, p. 95). Tuttavia, il nostro modello dell’anticommon hadimostratocheperquest’ultimaetichettanonèpropriocosì.LoStato,necessarioallanascitaeallapermanenzadelcomunismoedelcapitalismo, tramite la tuteladellaproprietàunicadelprodotto, èfontediefficienza.NépossiamopensarechenellaproduzionedeiMagazzinisocialiilproblemadell’efficienzasipossarisolvere «automaticamente». Per dimostrare questa affermazione dobbiamo ritornare al modelloconsiderandolapossibilitàcheAlefoBetprendal’iniziativadiridurreautonomamenteilprezzodellasuarisorsaedelsuolavoro.Persemplicitàdiragionamento,trasformiamounavariabilecontinuainuna variabile discreta, assumendo che le alternative che si aprono ad Alef e Bet siano solo due,proprioqueiprezzi i cui effetti economici ci sonogiànoti: ilprezzodia/3 (si veda laTavola12)oppureilprezzopiùbassodia/4(sivedanoleTavole13e14).Usandoquestivaloriericorrendoalleusuali definizioni, possiamo calcolare i redditi diAlef eBet in ognuna delle quattro combinazionipossibili: a fronte dei redditia2/9 ea2/8, che si realizzano se entrambi chiedono lo stesso prezzorispettivamentedia/3edia/4;èinoltrefacilecalcolarechechiribassaperprimoilprezzodellasua

risorsaguadagna5a2/48,menodicoluicheresistenelmantenerloalto,ilqualeottiene5a2/36.Ivaloricomputatipera=12sonoriportatinellaTavola18.

Alef

Bet

pr=4 pr=3

pa=4 16;16 20;15

pa=3 15;20 18;18

Tavola18.Payoff:iguadagnidiAlef(primacifra)eBet(secondacifra)

SeBetribassailsuoprezzoa3,adAlefconvienemantenereilprezzo4,poiché20èmegliodi18;seBetconfermailsuoprezzodi4,adAlefconvieneancoramantenereilprezzodi4,poiché16èmegliodi 15. E analogamente ragiona Bet. Quindi non diminuire il prezzo è la strategia dominante perentrambi.Allora,ribassareperprimoilprezzodellapropriarisorsa,comerichiederebbel’efficienza(perunasoluzioneche,sepresaassieme,porterebbeaunapiùelevataproduzionesocialeeamaggioriredditipro-capite),appareunasoluzionechesenonassolutamenteimpossibileècomunquedifficile.Infatti,questo problema ha la stessa natura del dilemma del prigioniero, ma collaborare per non rubarecomporta un diverso «impegno sociale» rispetto a collaborare per un ribasso comune e stabile deiprezzi.Mentreilprimoproblema–comeabbiamovistonellaParteprima–coinvolgeiltemadellarealizzazionedell’ordine spontaneo, questo secondoproblema coinvolge direttamente unmutamentodefinitivonell’organizzazioneproduttivadella comunità.Una trasformazioneche sostituisca i troppidiritti di proprietà con un solo diritto, quello del Ministro della produzione o dell’impresacapitalistica.Oppure,comevedremotrapoco,chemantenga lastessaorganizzazioneproduttiva,maintroducaunavisionealtruisticadellepersone.18.2 – Il ruolo delle classi sociali. Unmodello semplice come il nostro, che si richiama a dueindividui, Alef e Bet, può dire assai poco in termini di appartenenza alle classi sociali e diconflittualitàtraesse,untemacheha«guidato»lastoriaeconomicamoderna;tuttavia,ildupliceruolocheBet svolgenel comunismoenel capitalismoconsenteun richiamoalla logicadegli interessi diclasse.Nel capitalismo, infatti, Bet oltre alla proprietà della risorsa ha anche la proprietà del prodottodell’impresa e questo motiva il conflitto distributivo che, seguendo il Teorema Sraffa-Pasinetti,comportaunalottadiclassechecoinvolgecapitalistielavoratori.Nel comunismo (predatorio), invece, Bet è ancheMinistro della produzione, cosicché ilmodellocomportaunconflittodiclassechecoinvolgel’apparatopolitico-burocraticodelloStatoelasocietàcivile.Inanarchianell’ordine–poichéneldisordineemergesololadiversitàdiclassefrabanditiepopolo– né Alef né Bet hanno duplici ruoli. Sotto questo punto di vista, allora, il modello consente disostenereunaltrocomunesentiredelpensieroanarchico:ildissolversi,conlasocializzazionedellaproduzione,delproblemadelleclassi.

19.Dall’efficienzaeconomicaalpacifismoanarchico

19.1 – L’anarchia europea e l’altruismo. Come abbiamo fatto per l’anarchia nel disordine, laconclusionediinefficienzadellaproduzioneinanarchianell’ordinespingeadanalizzareglieffettidipossibilimodifichenelleipotesidicomportamentochemotivanogliagenti.

Trattandodeldisordinediunavitasocialechesidivide frabanditiepopolo,abbiamodimostratoche l’introduzione di una componentemorale può limitare, fino a risolvere totalmente, il problemadell’inefficienzadelsistemasocio-economico,eliminandoperfinolapresenzadibanditi.Ilmodelloèstato impostato supponendo che il problema morale «colpisca» una parte della società, proprio ibanditi.Nelcasodell’anarchiadell’ordinedobbiamoaffrontareunanalogoproblema,maponendocidal punto di vista di tutte le persone che vivono in comunità, dato che non ci sono delle classi. Inparticolare,valuteremocomesimodificano leconclusioni ipotizzandouncomportamentoaltruisticocuipotrebbeispirarsiilcittadinolibertario,nell’idealemondoanarchico.PëtrKropotkin,interrogatoaquestopropositodasuoidubbiosiascoltatori,prendeposizionecriticaversocolorocheritengonoilpensieroanarchicoun’utopialegataaun’ipotesidiuomosuperiore;osservazionecheglisaràrivoltaperiscrittoanchedaFrancescoSaverioMerlino,chearriveràadefinirlounuomoperfetto.Bisogna però alla fine riconoscere che la «società è ben più complicata che non si creda»; pertanto si deve «abbandonare l’idea

dell’‘individuoperfetto’,checostituisceilfondamentodelmododivederedimoltianarchici»(Merlino,1893,cit.inBerti,1998,p.205).[L’] anarchico ha un ideale; lo trovano perfino troppo bello ed elevato per una società che non è composta da uomini superiori

(Kropotkin,1973,p.7).PerverificaresequestaaffermazionediKropotkin,rivoltaconironiaachiglimuoveval’accusa,siasostenibile, supponiamo che ciascun individuo (siaAlef siaBet nel nostromodello) abbia a cuoreanche il reddito altrui. Ad esempio, nella funzione di utilitàUA di Alef, il grado di altruismo siamisuratodalparametroy(con0 y 1),icuicasilimitecorrispondonoadassenzadialtruismooatotalealtruismo.Quindi,lafunzionedicomportamentodiAlefdivienelaseguente,fondatasulredditoproprioesulredditoaltruiponderatocony:UA=YA+yYB=(wAQ+ywBQ)=(wA+ywB)(a–wA–wB),incuiabbiamotenutocontodell’usualedomandaQ=a–v,dovevè ilprezzoverodeiMagazzinisociali.PerdefinireilnuovocomportamentodiAlef,aquestafunzione,ilcuisviluppoè(wA+ywB)(a–wA–wB)=ywB(a–wB)+(a–(1+y)wB)wA–wA2,dobbiamoapplicare ilsolitometodo,cioècercarne ilmassimorispettoawA,assumendocomedatowB.Lafunzioneèunaparabolaconcavailcuimassimo(vediriquadro)èinwA=[a–(1+y)wB]/2.

La formula normale di una parabola concava è y= ± k+mx – nx2, dove i parametri k ,m,n sono tutti positivi. Questa funzioneammetteunsolomassimoperunvaloredell’ascissaidentificatodax=m/2n,indipendentedalparametrok .Inquestocasoabbiamo:xwA,k=ywB(a–wB),m=(a–(1+)wB)en=1.

Ripetendo,mutatismutandis,lostessoprocedimentoancheperunBetaltruista,siottiene:wB=[a–(1+y)wA]/2.Mettendoasistemaiduecomportamenti,sihachewB=wA=w;poi,sostituendoinunadelle equazioni il risultato, si ottiene la remunerazione riconosciuta ad Alef e Bet dal Magazzinosociale:wB=wA=w=a/(3+y).Evidentemente, le remunerazioni (e quindi tutte le altre grandezze dell’anarchia) dipendono dalvalorediy.Pera=12siottengonoivaloridellaTavola19a.Sinoticheinassenzadialtruismo,y=0,sitornaallasoluzionedelmodellobasedianarchiawB=wA=w= a/3, e quindi alla contabilità della Tavola 12. È invece possibile trovare facilmente ilvalorediycheportalevariabiliareplicareleallocazioniefficienti:poichél’efficienzarichiedew=a/4,perrealizzarlaènecessarioesufficienteaverey=1.Nel caso in cui y = 1 e a = 12, i valori della Contabilità nazionale dei Magazzini socialidell’anarchia fra persone totalmente altruistiche divengono quelli della Tavola 19b: il redditoindividualeè3;quindiilprezzoverodelpanecolburroè6;laproduzione(PILreale)è6;ilredditonazionale36.Iredditipro-capitequindisono3e18,rispettivamentequellorealeequellomonetario,uguali–poichévigeilsistemadiproduzioneanarchico–airedditieffettivipersonali.Èimmediato

verificare che sono tutti valori di massima efficienza produttiva, rispetto al comunismo o alcapitalismo.

Valorireali(panecolburro) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefw=12/(3+y)

RedditounitariodiBetw=12/(3+y)

Produzione(PIL)Q=12(1+y)/(3+y) Prezzodelpanecolburrov=24/(3+y)Tavola19a.Lacontabilitàaseguitodell’altruismo

Valorireali(panecolburro) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefwA=3

RedditounitariodiBetwB=3

Produzione(PIL)Q=6 Prezzodelpanecolburrov=6Redditocomplessivo36

Redditopro-capite18

ConsumodiAlef3 RedditodiAlefYA=18

ConsumodiBet3 RedditodiBetYB=18Tavola19b.LacontabilitàdeiMagazzinisocialiinunacomunitàdialtruisti

Solountotalealtruismo,cheprescrivecheciascunsoggettodiaunugualepesoalredditoproprioeaquello altrui, conduce il sistema anarchico ad allocazioni efficienti. Allora l’affermazione diKropotkin ha un senso compiuto, anche se diverso forse da quanto egli volevadire: infatti, l’uomosuperiorecuifariferimentononsolodeveesserealtruista(y>0),ma deve esseretotalmente altruista (y = 1);qualsiasilivelloinferioredialtruismoavvicinal’anarchiaall’efficienzaeconomica,manonlaconseguepienamente.Solounasocietàincuipredominal’altruismo,lasolidarietàelafratellanzaconferisceall’anarchiaeuropea quelle proprietà che le consentono di non essere dominata in efficienza dai grandi sistemistoricisociali.L’incontroanarchicononèunarelazionetraséchesiautolimitano,matrasingolaritàchesiaprono[totalmente]l’unaall’altra(Newman,

2013,p.159).Il sogno degli utopisti non autoritari [… è] una costante fiducia nella persona umana, nella sua capacità di esprimere solidarietà e

fratellanza(Emiliani,1995,p.9).Quindi, solo l’uomochevaluta l’altrocomesestessoècompatibileconundisegnoanarchicochecomportaoltrel’equitàanchel’efficienza.DiquestoKropotkinnontenevacontoquandosidifendevadall’accusadiutopismo,sostenendoche l’anarchiapotevarealizzarsiesostenersidalconcorrerediuomini comuni. Ammettere la critica, per i padri dell’anarchia, era un’alternativa politica di pocorespiro: tuttavia, abbiamo dimostrato che l’anarchia nell’ordine è un sistema organizzato con lerelative istituzioni, ma nei Magazzini sociali dell’anarchia europea si richiede in effetti un uomocompletamentealtruistaperrealizzareunaproduzioneefficiente.Inaltroscritto,Kropotkinsiavvicinaall’idea di un essere umano con «ideali superiori» (Kropotkin, 2011a), legati alla coscienza degliinteressi della comunità di appartenenza. Cionondimeno, questa conclusione non fa dell’anarchiaun’utopia. Poiché non è tanto l’impossibile perfezione umana evocata daMerlino che l’anarchismorichiede,quanto–sevogliamomantenerelaterminologiadiKropotkin–unadifficilemapiùconcreta«superiorità»,chenellanostraaccezionevuoldireunuomodimisuramoralepiùelevataperaltruismorispettoall’edonismoindividualistadell’homooeconomicus.19.2–L’anarchiaamericanael’impresasociale.Setorniamosull’infattibilitàdell’organizzazione

sociale dell’Economia del villaggio proposta dagli anarchici americani e riprendiamo inconsiderazione il modello di Tucker e Spooner, raggiungiamo una conclusione veramente simile aquelladelparagrafoprecedente.Infatti, la condizione di profitto nullo che risolve il problema dell’efficienza, se non può esseresostenuta come effetto di un credito infinito e gratuito, poiché la critica di Rothbard è pienamenteconvincente, può tuttavia essere interpretata come l’esito della volontà di Bet di perseguire unPrincipiodiprofittozeronellagestionedell’organizzazionecheproducepanecolburro,inforzadiunidealealtruisticochedovrebbeispirarelavitasocialedell’Economiadelvillaggio.Quindi, anche nel pensiero anarchico americano non è l’impossibile credito libero, ma un uomosuperiore, che è richiesto per raggiungere l’efficienza nell’Economia del villaggio. Come giàKropotkin,ancheTuckereSpooner,insistendosullacircolazionemonetariaesulcreditobancario,nonsirendonopienamentecontodiquestacondizione.Sotto questo punto di vista, facendo leva sul comportamento altruistico di Bet piuttosto che sullagenerosità del banchiere, possiamo concludere che l’etica anarchica americana per porsi comeun’alternativacredibilesviluppaimplicitamenteunconcettodiimpresasociale(Bortolotti,2013).Glianarchicieuropeieamericani,oltrealpresuppostolibertario,hannoquindiunaltroimportantepunto in comune: solo un uomo con un comportamento altruistico, nel senso che governaun’organizzazione produttiva senza cercare guadagni residualima offrendo un servizio, consente diridareefficienzapraticaancheaquestaformadell’anarchia.19.3–Ilpacifismoanarchicoel’anarchiareligiosa.Lanostraconclusioneafavoredell’altruismoconsente di ravvisare le ragioni di un importantemovimento anarchico che si rifà alla religione, ilcosiddettopacifismoanarchico,spessonotoanchecomeanarchismoreligioso.È indubbio che «gli anarchici sono ostili a tutte le religioni» (Ellul, 1993, p. 23), né mancanoposizionidelclerochesonostateostiliaogniaspettodelpensieroanarchico.Dallepiùnerelatebredellaterraèsbucataunasettainfamechescrissesullasuabandiera:néDionécapo.Unitiogginellafestadella

riconoscenza, stringiamoci insieme per combattere cotestomostro e scriviamo nel nostro vessillo: con Dio, col re, per la patria (card.Sanfelice,ArcivescovodiNapoli,1894,cit.inBerti,2003,p.223eAruffo,2006II,p.52).Tuttavia, i teorici dell’anarchia (in particolare Proudhon,Kropotkin,ma ancheMalatesta) si sonooccupatideltemavolendocontrastareogniintromissionedellareligionenellagestionedelpotere;laloro critica, quindi, è prevalentemente rivolta da un punto di vista storico piuttosto che di ordinemetafisico.Daquiilparadossaleincontrotral’anarchismocristianoel’anarchismoateo,nelsensocheentrambiarrivanoallamedesimaconclusione,

pur partendoda premesse antinomiche.Per gli anarchici «classici» la negazione diDio è la condizione preliminare per non ammettere,conseguentemente, ogni altra autorità terrena […]. Per l’anarchismo cristiano, invece, la fede in Dio è assolutamente necessaria perrifiutareildominiodegliuomini(Berti,1998,p.669).Arvon(1973),Woodcock(1973)eBerti(1998)riferisconol’anarchiareligiosaalpensierodiLevTolstojericonoscononelMahatmaGandhiil«suopiùgrandediscepolo».Dalnostropuntodivista,osserviamoche il rifiuto siadelloStato siadellaviolenza, seconiugatoconun totale eunperfettoaltruismo,sostieneun’organizzazionepossibileedefficiente.L’amoreelabontàtragliuomini,lafratellanzaumana,sonoiprodottidellareligione,sonoperTolstojlareligionestessa;l’amorenonpuò

essere egoista,ma un vero e proprio postulato sociale, concettomistico,ma politico nello stesso tempo […], la forza chemuove lasocietàversoilprogresso(Bravo,1971,p.291).Poiché il movimento anarchico è spesso associato al comportamento caotico dei violenti, per leragioni storiche che a suo tempo abbiamo considerato, la non violenza è divenuta una premessaesplicitadichisirifàall’anarchismoreligioso(manonsoloreligioso).Laprimaprecisazioneèche rifiutoassolutamente laviolenzaedi conseguenzanonpossoaccettarené inichilistinégli anarchici che

hannosceltolaviolenzacomemezzodiazione(Ellul,1993,p.35).TolstojèriconosciutocomepensatoreanarchicoperlasuaavversioneperloStatoeperlareligionedi Stato, anche se non ammise mai di esserlo. Ben noto per le sue opere narrative, Tolstoj siappassionaalleideepoliticheedeconomichediHenryGeorge(1839-1897),secondocuiognunoha

dirittodiappropriarsidiciòcheottienedalpropriolavoro,incasocontrarioillavoratoresoggiaceauna«nuovaschiavitù»,mentrelaterradovrebbeessereunbenepertutti.La causa delle sventure del popolo risiede nella schiavitù. La schiavitù si fonda sulle legge. Le leggi sono promulgate dallo Stato.

Pertanto,permigliorarelacondizioneattualedellagentebisognaeliminarelaviolenzadegliStati(Tolstoj,2010,p.145).Tolstoj (2003) non si rifece mai a Bakunin, ma conosceva bene l’anarchia di Proudhon e diKropotkin. La critica che, nel 1900, rivolge all’economia in La schiavitù del nostro tempo èdistruttiva, anche se appare rivolta più che altro all’economicismo, inteso come derivazione egeneralizzazioneacriticadelleleggidell’economia.La ricchezza di taluni e la povertà di altri [non avrebbero] nulla di scandaloso […] nuove spiegazioni furono fornite dalla scienza,

dall’economiapoliticachedichiaròdiaverescopertoleggicheregolanoladivisionedellavoroedelladistribuzionedeiprodottidellavoroumano.Queste leggi, secondo la suddetta scienza, stabilisconoche ladivisionedel lavoroe la fruizionedei suoiprodottidipendonodalladomandaedall’offerta,dalcapitale,dallarendita,daisalari,dalvalore,dalprofitto,ecc.,inconclusionedalleinalterabilileggichegovernanole attività economiche degli uomini. […] l’ordine delle cose esistente è quello che dovrebbe essere e pertanto noi possiamo viveretranquillamenteinquestoordinedicosesenzacercaredicambiarlo(Tolstoj,2010,pp.95-97).Lapreoccupazionedelloscrittorerusso,però,nonfumaiunatrasformazionepoliticadellasocietà,quantounasuatrasformazionemorale,nellanegazionedell’egoismo.SelepersonericonoscesserodinonesserefiglienédiqualchepadrenédiqualchegovernomafigliediDio,nonvisarebberonéschiavi

né nemici – quelle insane, non necessarie, logore, perniciose organizzazioni chiamate governi cesserebbero, e con esse tutte quellesofferenze,violazioni,umiliazioniecriminichegenerano(Tolstoj,cit.inTullock,1974,frontespizio).Infine, è necessario ricordare esplicitamente la posizione di Tolstoj per la non violenza:un’accettazioneassoluta.Dunque,itentatividiabolirelaviolenzaconlaviolenzanonsonoriuscitinelpassatoenonriuscirannonelfuturo[…]ècomespegnereil

fuococolfuoco,fermarel’impetodell’acquaconl’acquaocolmareunbucoscavandoneunaltro(Tolstoj,2010,pp.141-142).[Lanonviolenza]èquantodalungotempovadicendoTolstoj.QuandoilRed’ItaliavenneuccisodaBresci,questiscrisseunarticolo

meraviglioso che culminava nelle seguenti parole: non si devono uccidere i regnanti,ma si deve loro far intendere che essi stessi nondevonouccidere(Landauer,2012,p.93).L’idea di un comportamento non passivo ma non violento è totalmente condivisa e vissuta dalMahatmaGandhi, la cui immaginedi una societàorganizzatama senza autorità edi servizio è cosìefficacementeriportata:Ineffettisfoggiounbastonechesipuòrompereinmillepezzisenzailminimosforzo.Èsemplicementeunsostegnoconl’aiutodelquale

cammino.Uno storpiononesultaquand’è chiamato aportare il supremo fardello.Potete condividere tale fardello soloquandocompaiodavantiavoinoncomeuncomandantemacomeumileservitore.Ecoluicheservemeglioèilcapofrauguali(Gandhi,2011,p.59).Inoltre, l’immaginediunacomunità fondata sull’altruismoe sullaproprietàcomunesi trovaanchenegliAttidegliapostoli,conl’enunciazionediunprecisomodellodidistribuzione.Tutti icredenti,poi,stavanoriuniti insiemeeavevanotuttoincomune;le loroproprietàei lorobeni livendevanoelifacevanopartea

tutti,secondoilbisognodiciascuno(Attidegliapostoli,2.44).Da questi esempi, evidentemente, si comprende come nell’anarchismo religioso non si riconoscaalcuna fede dominante – e non potrebbe essere che così.Ma non si può riconoscere neppure unadominanzaconfessionale,richiamandociallaseguenteriflessionediGeorgeBernardShaw.Quandocisaremoliberatidalcristianesimosalvazionista[…]soloalloracidedicheremoallostudioscientificodimateriequalieconomiae

biologia,escopriremocheleconclusionipraticheallequaliarriveremosarannodifattoidenticheaquellediGesù.[…]GliinsegnamentidiGesùcheancoraoggirisultanoattualipossonoessereriassunticosì:1.Ilregnodeicielièdentrodinoi[…]perciònonpossiamonuocereoaiutareilnostrovicinosenzanuocereoaiutarenoistessi.[…]2.Liberiamocidelleproprietàmettendoleincomune.[…]3.Liberiamocidagiudizi,castighievendette.Amiamoilnostroprossimocomenoistessi.[…]4.Diamountaglioaivincolifamiliari(Shaw,2011,pp.74-75).È infatti evidente che i quattro punti richiamati da Shaw risolvono tutti i problemi dello stato dinatura, del ricambio sociale, della realizzazione delle convenzioni e anche dell’inefficienzadell’anarchia nell’ordine deiMagazzini sociali. In un altro brano, a proposito di questa istituzione,Shawèancorapiùesplicitoneiconfrontidell’equità.[In risposta alla proposta di Gesù di mettere in comune la proprietà privata, sembra] quasi di sentire le voci dei farisei, Corazin e

Betsaida: «Buon uomo, se oggi suddividi equamente le ricchezze della Giudea, entro la fine dell’anno avrai comunque ricchi e poveri,miseriaebenessere,propriocomeadesso;perchévisarannosempre ipigriegli industriosi, iparsimoniosie idissipatori,gliubriachie isobri[…]».Gesùribatterebbe:«Guaiavoi,bugiardieipocriti,poichéognigiornodoveteripartirelericchezzedelpaese,enonungiornosoltanto»(Shaw,2011,p.79).LaconclusionediShawèquindi assai drastica: «Sevogliamoche servano aqualcosa, dobbiamo

trasferire le proposte e i consigli etici di Gesù nella pratica moderna» (Shaw, 2011, p. 76).Cionondimeno, la nostra conclusione da economisti è molto pragmatica e poco trascendentale:l’altruismoimplicatodalpacifismoedallereligionièfontediefficienza.

20.L’esperienzastoricaeiltemadelsecondbest

20.1–L’anarchianellapraticaenellastoria.Contrariamenteallepremesse teorichedeimodellieconomici, la «storia» ha mostrato che il comunismo è risultato meno efficiente e meno equo delcapitalismo,ilqualehadecisamentevintolagarasociale.Ilcatastroficofallimento[delcomunismo]sièripetutoconformediverse[…].Ilcomunismosièsbriciolato,comeunbiscottoammuffito,

fraleditadellastoria(Berti,2012,p.160).[La]smentitadell’avventorivoluzionariohaalimentatoildisorientamentodeisuoiseguaci,chehannodovutoconstatarelacontemporanea

vittoriacapitalista,laqualesièviaviamanifestataproprioattraversolasconfittadel«totalmentealtro»(Berti,2012,p.82).Il comunismo è risultatomeno efficiente, perché ilMinistro della produzione si è dimostrato nonaltrettantoabilequantoilmercatonell’organizzarelaproduzione.Emenoequo,siaperché–dallatodelcomunismo–essosièsistematicamenterisoltoinuncomunismopredatorio,siaperché–dallatodelcapitalismo–ilcapitalismosindacalizzatohausatoilgradodilibertàdistributivapercontenereladisparitàdeiredditidelcapitalismopuro.BisognaconvenireconLucienFebvre [che]Proudhon«hacontribuito, eperuna largaparte, alnutrimento intellettualeemoraledegli

uomini,deimilitantichehannolottato[…]permettereinpiediisindacati,lecameredellavoro,lelorounionieleloroconfederazioni»,lestrutturegeneralidelmovimentooperaio(Cerroni,1978,p.XXVIII).Tuttavia, è necessario ricordare che la storia non ha ancora verificato i due sistemi che la teoriaindica efficienti ed equi, il comunismo anarchico (McNab, 2011) e il capitalismo perfettamenteconcorrenziale;dimenticandoelasciandosuilibri–checomunquesonopochi–leformepossibilidiautogestione.Quandomaièesistitoilcapitalismoclassico,conformealsuomodelloideale?Inrealtà,comeèesistitoil«socialismoreale»[nellanostra

terminologia,ilcomunismopredatorio],cosìèsempreesistitoil«capitalismoreale»nellasuacontinuametamorfosi(Berti,2012,p.165).Si svolgono tante ricerche sui metodi dell’amministrazione, ma ben poche sull’autogestione. Esistono intere biblioteche dedicate alla

gestioneaziendale,leconsulenzemanagerialisonopagateacaroprezzo,mabenpochilibri,nessuncorsodistudioesicuramentenessunonorariosonodestinatiacolorochevoglionosbarazzarsi«deidirigentipersostituirvil’autogestione»(Ward,2010II,p.14).Secivolgiamoallastoria,eperquestiapprofondimenticriticirinviamoaGiampietroBerti(2012),inquestasedecilimitiamoaosservarechenonsappiamoancoraqualesial’effettivovoltoeconomicodell’anarchia, né quali istituzioni («intese come comportamenti e organizzazioni duraturi econsolidati») debbano essere introdotte o possano sorgere per limitarne l’inefficienza,ma non perquestodobbiamoconcludereperl’impossibilità.Infatti,ilpensieroanarchicocontinuanellediverseformepost-classiche,chedialoganoeinpartesi«confondono»siaconleideechesirifannoall’etàd’oroederoicadelliberalismoclassico(primadiJohn Stuart Mill), sia con il recente pensiero radicale, sia con i movimenti di liberazione e diautogoverno.NelNovecentol’ideadiordinesocialesenzaStatoesenzaautoritàhaperdutoprestoognidignitàdiesistenza,tacciatosenzaesitazionedi

utopismo, nel senso deteriore di ciò che non saràmai invece di ciò che ancora non è (Ragona in Landauer, 2012, p. 13, corsivo inoriginale).ColinWard(2010II)descrivecondettaglio,eammirazione,molteesperienzediautogestione;PowelleStringham(2009)passanoinrassegnaalcunicasistoriciincuiunordineanarchicospontaneosièdimostratocapacedisuperarelecausediinefficienzaimplicitenellasuaorganizzazionesociale3.Fragliesempipiùrecentiche illustrano l’essenzadeidirittidiproprietàsulprodotto finito, ricordiamol’usodelcyberspazioedelleesperienzeopensourcesullareteweb.Quest’ultimoèunbuonesempiochemostra sia un’organizzazioneproduttiva che realizza la proprietà dei fattori produttivi senzaundirittodiproprietàsuibeniprodotti,siaun’impresacapitalisticache,utilizzandorisorseopensource

perottenereunprodottodavenderenelmercato,hadirittodiproprietàsulprodottofinitomentrenonhadirittidiproprietàsuifattoridiproduzione.L’open source racchiude così tanti elementi di novità che dovrebbe stimolare lo sviluppo di strumenti teorici di riflessione e di

interpretazioneinnovativi.Lecomunitàopensourceidentificanoinfattiunasituazioneincuic’èunaproduzioneprivatadiunbenepubblico,compiutaattraversolavorovolontario(Figini,2008,p.65).Néilproblemadiunriscontrostoricopuòessereevitatodalleprovedell’economia sperimentale(adesempio,lostudioriferitoall’anarchiaeall’ordinesocialeèinCartereAnderton,2001;Osborne,2005; Leeson, 2005; Vanderschraaf, 2006; Powell e Wilson, 2008), che dà esiti cooperativi piùfrequentidiquelliinferibilidaimodelliteorici.Nétantomenounarispostastoricapuòderivaredaglischemidell’economiacognitiva,chetrattadellapropensioneacooperarepernondeluderelafiduciadeglialtri,pernonsubire lacriticadichiciosserva,osemplicementepernonprovareunsensodicolpa(Chang,Smith,DufwenbergeSanfey,2011;RillingeSanfey,2011).Altriesempipossonoesserecercatinell’antropologiadellesocietàpreletterate.Nellesocietàtribalidell’Africa, comeè riportatodaFraser (1962) eKerchaceetal. (1988), il fabbroha l’impegnodiprodurrelestatueelemascherechevengonoutilizzateperilcultoprivatodegliantenati,nellefesteenelle cerimonie collettive o di iniziazione. Egli è il proprietario dei suoi mezzi di produzione, etuttavia,aeccezionediciòcheglivienecommissionatoperilcultoprivato,nonpuòtrarreguadagnovendendoilfruttodelsuolavoro,poichéèmantenutodall’interatribù.Quandostatueemascheresonoda lui prodotte per quest’ultimo fine, divengono proprietà collettiva o delle società segrete, quindisonodiciascunmembrodellasocietàodellasetta,eperchiunqueèproibitovenderle;inalcunicasi,la produzione stessa di statue emaschere è collettiva (Bohannan, 1971).Con la penetrazione dellareligione cristiana e islamica nella società tribale africana, questi oggetti persero il loro valoresimbolicoedentrarononelcollezionismod’arteinOccidente.Simanifestòquindiunincentivoprivatoallavendita,maquestaazioneincontròmoltedifficoltàperlanaturadianticommondeimanufatti,sucui tutta la tribù poteva esercitare un diritto di possesso e proprietà. Infatti, chi si intromise nellavendita di questi oggetti si espose all’ostracismo del gruppo (e a punizioni anche più violente): lapreferenzatribalefuperilloroabbandono,esponendoliallaconsunzionenaturale(CandelaeBiordi,2007). Solo con la nascita di imprese capitalistiche di produzione,maschere e statue divengonodiproduzioneprivataeoggettodivenditacometouristart(Ensminger,1992;Steiner,2001II).In molte comunità di cacciatori (Nuova Guinea, Australia e America del Nord) è vietato alcacciatoreconsumareilprodottodellasuacacciaperchénonnehalaproprietà(Colombo,2009II,p.107), anche se questo non comporta necessariamente che la distribuzione si effettui con i criteridell’anticommoninanarchia.[Nellecomunitàdicacciatori-raccoglitori]delleabitudiniallacondivisioneindicanocheilproduttorenonesercitaundirittosulprodottodel

proprio lavoro […] il che costituisce una maniera ostentata per affermare che è l’insieme della comunità e non l’individuo a esseresoggettoapriorididiritto(Testar,1982,p.211).Se la proprietà, intesa come diritto individuale, è accettata e anche diffusa nella società diraccoglitori-coltivatori, inquestecomunità«organiche»èaltrettantodiffusoecondiviso ilprincipiodellavoromutualisticoedellamessaincomunedellerisorse,siadalpuntodivistadellaproduzione(terre, strumentidi lavoro, armi), siadalpuntodivistadel consumo (ciboevestiario) (Lee,1959;Bookchin,2010II).Presso gli esquimesi Ihalmiut (Mowatt, 1968), per i beni durevoli altrettanto usata è la praticadell’usufrutto, una forma forte di diritto collettivo facilmente riconducibile all’idea di Proudhon(Bookchin,2010II,p.97),poiché i fattoriproduttividurevolisonodisponibiliperchi liutilizza,masoltanto finché li utilizza. Inoltre, l’evolvere di queste società organiche verso le società«gerarchiche»,doveilcontrollocollettivodellaproduzionevienesoppiantatodauncontrolloelitario,ilbigman (Barclay,2013),dapprimafondatosulpotere religiosopoisuquellomilitare (Bookchin,2010II),èspiegatononsolodall’eserciziodiundominiopoliticomaanche,comeindicatodalnostromodello,dallamaggioreefficienzadellaproprietàunicadelprodottochesiimponestoricamentesulla

proprietàcollettiva.Le terre comunitarie e i loro prodotti, precedentemente a disposizione di tutti grazie alla pratica dell’usufrutto […] per il tramite di

mediatoriterreni[…]acquisironounasovranitàteocraticasullacomunità,sulsuolavoroesulsuoprodotto.Laproprietàcomunitaria[…]facevacosìirruzionesottoformadicomunismodeglidèiedeiloroamministratoriterreni.Ciòcheerastatounavoltaadisposizionedellacomunitàcomeuntutto,venivaoramessoadisposizionedell’Unodeificato(Bookchin,2010II,p.159,corsivoinoriginale).Infine,fragliesperimentirealidisocietàanarchicheèindispensabilemenzionareivillaggifondatidaJosiahWarreninAmericanelXIXsecolo,denominatiproprioNewHarmony,Time-store,VillageofEquity, Utopia. Ben note ai filosofi anarchici americani, tali comunità si organizzarono comecooperative,eusavanoscambiebarattidibeni,maancheditempo.Leregoleeleconvenzionidivitaall’internodellacomunitàeranomoltoimpegnativeevincolanti(Woodcock,1973).Questi esempi di «piccoli» modelli di anarchia non possono essere assunti a prova delfunzionamentodi«grandi»modellianarchicielevatia livellodisistemaeconomico,masonoper lopiùsolounindizio.L’ideale di questi pionieri anarchici non era una diversa visione sociale,ma era un’alternativa disocietà,nécapitalistanésocialistaburocratica;unasocietàbasatasullacooperazionevolontaria trauominiedonnecheabitanoelavoranoinpiccolecomunitàautogestite.Dimostrano soltanto che in certe situazioni storiche, in circostanze favorevoli, metodi volontari di organizzare i rapporti economici e

industrialisisonorivelatialmenotantoefficaciquantoquelliautoritari(Woodcock,1973,pp.419-420).Eneppureilfederalismo,comeunionedipiccoleepiccolissimecomunitàdefinitesubaselocaleoregionale, sebbenesia ideacondivisadaProudhon,BakunineKropotkin (Ward,2008,cap.9),puòessereconsiderataunavisionechesitramutainrealtàstorica.Queste piccole comunità avrebbero dovuto collegarsi in una rete complessa poiché la visione anarchica non è locale,ma nazionale e

perfinointernazionale(Ward,2010II).20.2 – L’anarchia come soluzione di second best per il sottosviluppo. Concludendo, l’anarchiaperdeinterminidiefficienza,maprendelasuarivincitasulpianodell’equità.Essapotrebbequindipresentarsicomeunasoluzionedisecondbest,qualora,perunamancanzadeipresuppostisocialidifattorichiesti,larealtàdegliStatineipaesimenosviluppati(LessDevelopedCountries,LDC)sfociinStatidiparte,cui lanostraanalisihadatounvoltospecifico: iLDC sonoparticolarmentedebolineldifendersi sia dal comunismo predatorio sia dal capitalismo dei monopoli «protetti» dal governostesso.Rayan [2004] sostiene che non ha senso per gli economisti assumere che «tutti i contratti sono resi obbligatori da un’istituzione

onniscienteeincorruttibile;echeilgovernotienecontosolodeibenipubblicienoninterferisceinnessunadellecoseprivate».Inmolticasi,specialmenteneipaesimenosviluppati,igovernisonocosabendiversa(PowelleStringham,2009,p.524).Sinotianchechenoinonstiamosostenendochel’anarchiacomesoluzionedisecondbestperlosviluppodeipaesiLDC significa che

questipaesisisvilupperannocomequeipaesicapacidisostenereistituzionipiùperformative[…].Labaserilevanteperilparagonenonècomel’anarchiapossaottenererisultatiinquestipaesineiconfrontidegliimpossibilirisultatichesiottengonoconl’ideapoliticagovernativadi first best – un confronto chemoltipolicymakers sono tentati di fare. La base rilevante di comparazione è come l’anarchia possaottenererisultatineiconfrontidiquelliattualmenterealizzabilidaigoverniinquestipaesi–chesonogoverniperlopiùpoliticamentediparte(LeesoneWilliamson,2009,p.90).L’anarchia come soluzione di second best nei sistemi sociali dei LDC è l’ultimo e il più recenteriposizionamentodeglieconomistidell’ideaanarchica,lacuiinefficienzanoncontasepostadifronteaunoStatoche,difatto,implodeinunsistemacorrottoediparte.[LoStato]sembranonoffrireoraunasoluzione.IlLeviatanoèpartedelproblemaoppureilLeviatanoèsuperfluo.Inquestoscenario,

l’anarchiapuòesseredopotuttolasceltamigliore.Possiamoesserecontentidelfattocheglieconomistiiniziaronoastudiarequestotemaoltretrent’annifa,esipuòsperarechevisiaunariviviscenzanellostudiodellateoriadell’anarchia(Stringham,2005,p.8).Perglieconomisti,quindi,c’èancoramolto lavorodasvolgere.Efra i temidaaffrontare,portatoalla ribalta dall’economia alla fine del XX secolo e dagli anarchici post-classici, vi è certamentequellodell’ambienteedellasalvaguardiadiunaNaturaaggreditadall’attivitàproduttiva.

NoteallaParteseconda

1.Unbeneanticommon (Heller, 1998) ha caratteristiche opposte a unbene common, che è una risorsa «libera» su cui nessuno puòvantare un diritto di proprietà (Hardin, 1968). Su un bene anticommon, invece, si esercitano diritti di proprietàmultipli. La tragedia delcommonsimanifestanelfattochelasocietàverificauneccessodisfruttamento,mentrelatragediadell’anticommonsimanifestanelfattoche la societàverificaundifettodi sfruttamento,cheèmisuradi inefficienza.Perunapiùdettagliata spiegazione, sostenutadaunnotoesempio,siinvitaillettore,cuiquestecategoriesononuove,adanticiparelaletturadellaParteterza,par.21.1einparticolarelaFigura2.Ilmodellodell’anticommonnonèstatomaiutilizzato,perquantonesappiamo,neglistudieconomicisull’anarchia.2. IlcomunismoanarchicodiKropotkin, ricondottoaglischemidellaTeoriadeigiochi,puòessere interpretatoconriferimentoaunaltrogiocoricorrenteineconomia,l’ultimatumgame.C’èunasomma,notaatutti,dadividerefraduegiocatori.Leregoledelgiocosono:ungiocatore propone come dividerla, l’altro può accettare l’offerta o rifiutarla. Se la rifiuta, entrambi i giocatori rimangono amani vuote,poichénon si procede.Nel nostro caso,Bet ha il vantaggiodella primamossa,maAlef è colui chepuò accettarla o rifiutarla.Mentrel’economia teorica sostiene che accettare qualsiasi proposta è la strategiamigliore (poiché anche poco èmeglio di niente), l’economiasperimentalehaverificatocheleofferteequesonodigranlungalepiùprobabili,inquantoevitanoaprioriilrischiodelrifiuto.3.Fraquesti esempi storici si citano: lo scambio in comunità religioseoper altrimotivi ideali fortementeomogenee; i commerciantidelMessicoedellaCaliforniafrail1830eil1846;imercatisofisticaticomeimercatifinanziariolandesidelXVIIsecolo;inAfrica,gliscambiinterniprecolonialiequelliconlecarovaneeuropeedelXIXsecolo;gliscambiinternazionali,dovenonesisteun’autoritàsovranazionale;imercantidelMedioEvo;lecoloniedelFarWest;enaturalmentenell’ordinedellamalavitaorganizzata(Gambetta,1993;Skarbek,2011e2012),intesonaturalmentecome«illatooscurodell’ordinespontaneo»(MilhaurpeWest,2000).Intuttiquesticasi,sisostienecheidirittisonogarantitidallacomunità senza l’interventodelloStato.Nella letteratura sull’anarchia, sono ricordati altri casidi interesse storico: laComunediParigidel1871,alcunimovimentiinSpagna,Ucraina,leistituzionidimutuosoccorsodegliebreiinGranBretagnaenegliStatiUniti(Woodcock,1973,p.419),eikibbutzim inIsraele(Oved,2001).Pochicasistoricipossonoessereriferitianazionisenzagoverno,perlopiùdelterzomondo:ilcasopiùcitatoineconomiaèquellodellaSomalia(Coyne,2006;Leeson,2007b;Powelletal.,2008),malepiùrecentivicendenemettonogravementeindubbiolacoerenzainterpretativa:«AlcunihannointerpretatoladisintegrazionediunoStato,ilcasodell’attualeSomalia,comeunritornoallacondizionedianarchia,manonècorretto(Barclay,2013,p.45).

parteterza

LoStatoelasalvaguardiadell’ambientecomune.

Ovvero,l’economiael’ecologia

21.Ilmodelloel’ottimosociale

21.1 –Anarchia e ambiente, common e anticommon. Nell’ambiente evolvonomolteplici relazionicomplesse fra fenomeni biotici e abiotici influenzati dall’attività economica dell’uomo; con moltaefficacia John Maynard Keynes colse i pericoli di questa interrelazione tra sistema economico eambiente.Lastessaregolaautodistruttivadelcalcolofinanziariogovernaognialtroaspettodellavita.Distruggiamolecampagneperchélebellezze

naturalinonhannovalore economico.Probabilmente saremmocapacidi fermare il sole e le stelleperchénoncidannoalcundividendo(Keynes,cit.inLunghini,1994).Ogniformadiproduzioneedisviluppoproduttivoèaccompagnatadaeffettisull’ambiente.Quandosi parla di ambiente, l’accento viene posto sull’ambiente naturale, la Natura, che forma la nostrarisorsa principale senza la quale non potremmo svilupparci. In ogni caso, poiché il mondo checonosciamo ha dimostrato che il mercato fallisce rispetto allo sfruttamento ottimale delle risorse,all’emissionediinquinamentoeallaproduzionedeimalipubblici,ilcorollariochenediscendeècheilmercatofapagareall’ambientel’effettodeisuoifallimenti.Nel suo celebre esempio, Kenneth Boulding (1966) riferendosi all’economia dell’astronautaintendeva un sistema economico globale chiuso in cui è necessario confrontarsi con il tema della«finitezza»dellerisorsedellaTerra:unacondizionedacuinessunaorganizzazionesocio-economicapuòprescindere.Inoltre,laquestionedell’interrelazioneeconomia-ambienteèindicatacomeunodeiproblemidrammaticidiquestosecolo.Allora,anchesuquestaquestioneilpensieroanarchicodeveesprimersi.Per illustrare il modello con cui affronteremo il problema, prendiamo spunto da alcuni esempistorici.Nellesocietàdegliindianinativid’America(Woodcock,1977;Souchy,1995),laprateriaèunbenecomune(commongood),nelsensochesuquestarisorsanonesistonodirittidiproprietà:tuttociòchesitrovasullaprateria(ontheprairie)ègratuito,cioèditutti.Tuttavia,lacacciadeibisontirichiedeunlavorocomunee,quandoilbisonteèucciso,essodivieneproprietàdicolorochehannopartecipatoallacaccia.Questoèunbuonesempioperrifletteresulfattochel’usodiuninputchehalanaturadiuncommon (la prateria), assieme a input di natura privata (gli strumenti di caccia e il lavoro diciascuno),dannounprodottochehalanaturadiunanticommon,cioètuttihannoundirittodiproprietàsuiprodottitrattidalbisontecacciato.La stessa chiave interpretativa si può applicare alla caccia delle balene nelle società aborigene(Ellickson,1989).Labalena,chenuotainacquelibere,èunesempiotipicodibenecomune,quandoèinvita;unavoltauccisa,grazieal lavorocomunedegliuominidivieneunanticommonsucui tutti imembridellasocietàhannodirittodiproprietà,poichétuttihannopartecipatoallacattura.Ilproblemadell’anticommon si annulla con l’introduzione della caccia capitalistica, in cui un soggetto privato,l’armatoredellabaleniera,ilcapitalista,compraillavorodeibalenieriequindidivieneproprietariounicodelprodottofinale,labalenacatturataeuccisa.Con questa chiave di lettura, fornita dagli esempi degli indiani e degli aborigeni, le risorsefondamentalidelnostropianetapossonoessereconsiderateuncommon,unacategoriaeconomicachehaproprietàopposteaquelledell’anticommon.

SappiamodaimodellidellaParteseconda cheun anticommon (Heller, 1998) èunbene su cui siesercitano diritti di proprietà multipli. La tragedia dell’anticommon (tragedy of anticommons) simanifesta nel fatto che la società verifica un difetto di sfruttamento. È proprio questo difettonell’utilizzazione della risorsa che causa l’inefficienza dell’organizzazione anarchica deiMagazzinisociali,unaminoreproduzionerispettoalcomunismoealcapitalismo.

Figura2

Un’inefficienza totalmentediversa–opposta insensomatematico–accompagnainvece ilcommon(Hardin,1968),nota in letteraturacon ilnomedi tragediadelbenecomune (tragedyof commons).L’esempioricorrenteèsemprequellodellaprateria,unpascololibero,maquestaèunasituazionechesiriproduceinmoltialtricasicomeiterreniagricoli,glioceani,ilitorali,iparchinazionaliemoltealtrerisorseambientali.Considerandolaprateriaunluogooveportareicapidibestiamealpascolo,possiamoimmaginareduecondizionidiproprietàdellaterra:laprimabasatasullaproprietàprivata,cioèsulfattocheunsoloindividuo(ounasolaimpresa)decidesulnumerodicapidibestiamedafarepascolare;lasecondasibasasullaproprietàcomune,cioèsulfattochel’accessoèliberoatuttisenzaalcuna restrizione. Quest’ultimo caso illustra che cosa intendiamo per un common in un contestoeconomico,concettodiversodalledefinizionidibenecomunechesitrovanoinfilosofia,inetica,inpoliticaeingiurisprudenza(Rodotà,2012).Apropositodei common, se laprimaconclusionecui la letteraturaèpervenutaèche laproprietàcomune porta a un elevato sfruttamento della risorsa, la seconda conclusione è che la proprietàcomunepuòportareaunusodellarisorsanonrispettosodellasuasostenibilità.Thetragedyofcommonssimanifestainquestomodo.Immaginateunpascoloapertoatutti.Cisideveattenderecheognipastoreporti

tanticapiquantoèpossibilesullaproprietàcomune.Questotipodicomportamentohaportatoesitiragionevolmentesoddisfacentipersecoli,perchéleguerretribali,ilbracconaggio,leepidemiehannomantenutoilnumerodegliuominiedeglianimalimoltoaldisottodellacapacitàdi carico della Terra. Finalmente, un giorno l’obiettivo della stabilità sociale è stato raggiunto.A questo punto, la logica delle proprietàcomunihaspietatamentegeneratounatragedia(Hardin,1968,p.124).Può essere opportuno soffermarci su un esempio per comprendere meglio la natura specifica eopposta dei beni common e anticommon. La Figura 2 è dedicata a un classico caso che illustra ladifferenza:unpratochepuòesseredestinatoaparcheggio(rappresentatodalrettangolo)eunastradacheconducealprato(rappresentatadallafrecciadiaccesso).SeilpratohacomesoloproprietarioBet,eglidoteràlastradadiuncancello,quindisaràingradodifar pagare un diritto di accesso, un pedaggio, per parcheggiare sul suo terreno. Il prezzo per ilparcheggiofissatodalproprietariomonopolistalimiteràladomandadiingressoequindiilpratosaràdiviso tra auto in sosta (zona quadrettata) e prato naturale (zona grigia), come nella Figura 2 a. Ilreddito del proprietario è ilmassimo possibile, data la domanda, poiché con questo scopo egli hafissatoilpedaggio.Seilpratoèuncommon,nessunopuòesercitareundirittodiproprietà,lastradadiaccessoèlibera,nessunopuòimporreuncancello,equindinonsipagaalcunpedaggio:senzaprezzo, ladomandadiparcheggio simanifesterà fino almassimocompatibile con l’areadel prato, portando il parcheggioallasaturazione.NellaFigura2btuttoilpratoèaparcheggio,nonesistepiùunazonagrigia:quindiilprato è sovrasfruttato. Inoltre, non dà alcun reddito, poiché non c’è né proprietario né prezzo diaccesso.

Seilpratoèunanticommon,AlefeBethannoentrambiundirittodiproprietàedotanolastradadiduecancelli:chivuoleparcheggiaredevefarliaprireentrambipagandoduepedaggi,unoadAlefeuno a Bet. Cosicché, in assenza di un coordinamento fra Alef e Bet, il prezzo complessivo delparcheggio, per l’egoismo dei due proprietari che vogliono entrambi il massimo di profitto, èmaggiore di quello del proprietario unico.Nella Figura 2 c, infatti, la quota del prato destinata alparcheggio è inferiore a quella che si sarebbe verificata con il monopolista (zona quadrettata) ecorrispondentementemaggioreè laparte rimastaapratonaturale (zonagrigia). Il reddito totaledeidueproprietarièinferioreaquellodelmonopolista,poichéilpratoèsottosfruttato.Il modello dell’anticommon è il modello di riferimento con cui abbiamo interpretato nellaParteseconda la sottoproduzione dell’anarchia dei Magazzini sociali; il modello del monopolista è laspiegazionedellamaggioreefficienzadelcomunismoedelcapitalismo,doverispettivamentelafiguradell’unicoproprietarioèinterpretatadalMinistrodellaproduzioneedalcapitalista.Introdurre il tema ambientale nei modelli dell’anarchia significa supporre che l’organizzazionesocio-economica anarchica incontri anche il problema generato dal common, che è in sintesi lasostenibilitàdell’ambientelibero.Inletteratura,larispostadeglieconomistiallatragediadelcommonèbipolare:peralcuni,ènecessariochesialoStato,riservandopersétuttalaproprietà,acontrollarelasostenibilitàdellerisorsenaturali(politicaambientaleattiva);peraltri,èsufficientecheloStatosilimitiaunachiaradefinizionedeidirittiprivatidisfruttamento(TeoremadiCoase),poichéciascunproprietarioha interesseacontrollare lasostenibilitàdellasua risorsa (Ostrom,1999X). Comunquesia,lapresenzael’interventodelloStatosononecessari.Rimane,quindi,apertoilproblemaseciòèveroinassoluto.21.2 –Ecologia e pensiero anarchico. Ovviamente, i grandi padri dell’anarchia, in Europa e inAmerica,scrivendotral’OttocentoeilNovecento,nonmostranosensibilitàaitemidell’ambiente,maprestanopressochéesclusivaattenzioneaitemipolitici,socialiedeconomicidelmomento.Tuttavia,un importante riconoscimento dei limiti dell’ambiente lo troviamo sia negli scritti del geografofranceseEliséeReclus(1830-1905)siainunoscrittodiKropotkin(Ward,2008).Nel1899,inCampi,fabbriche, officine Kropotkin, parlando di decentramento industriale e di produzione orticolaalimentare,avevaintrodottoaspettistimolantipergliantesignanidelmovimentoverde.[Kropotkinsostienecheè]necessariaunanuovagestionedelleenergieusatepersopperireaibisognidellavitaumana,dalmomentoche

talibisognisonoincrescitaeleenergienonsonoinesauribili(Ward,2008,p.116).InquestatesidiKropotkinriemergeilsuointeressegiovanileperlageografia,sonoquindiglistudidigeografiaacostituirel’anticipazionedelpensieroanarchicoclassico.Natura,spontaneità,libertà[inKropotkinsonounitida]unasequenzaprogressivaperché,sesipuòarrivareall’anarchiapartendodalla

natura,sipuòritornareaquestapartendodall’anarchia(Berti,2011,p.11).Viene così messa in luce l’effettiva possibilità […] di introdurre quelle forme di convivenza umanamaggiormente in sintonia con le

modalità del mondo naturale. In tal senso Kropotkin deve essere considerato uno dei maggiori precursori del pensiero ecologicocontemporaneo(Berti,2006II,p.116).Solo nel 1974 l’economista Pingry introduce esplicitamente il problema economico dell’ambiente(che in economia si chiama esternalità), confrontandolo con l’idea dell’anarchia; mentre, piùrecentemente, il temadella sostenibilità ambientale e dell’ecologia radicale è divenutounpensieroricorrente in discipline diverse, tanto che oggi si tende a parlare di una corrente eco-anarchica(Kinna,2010).Iltemaèstatoaffrontatogiàall’iniziodeglianniSessantadaMurrayBookchin(1979,1989III, 1993, 2010II) e da ColinWard (2008, cap. 10), poi da Alex Langer, come «riconversioneambientale», e da Purchase, nascosto sotto l’esempio di una società e città immaginaria (1994); inItalia si possono ricordare, fra gli altri, l’approfondimento sulla riflessione ecologica di MurrayBookchinnell’interpretazionediSelvaVarengo(2007)elapropostaecologicadiGuidoViale(2011).Dell’anarchismoverdesicontanotrecorrentiprincipali(Varengo,2007).

I) L’anarco-primitivismo di John Moore e John Zerzan che, rifiutando radicalmente la societàindustriale,auspicailritornoaunasocietàpremodernaepreindustriale;lasocietàindustriale,infatti,

è considerata la causadelle tante formedi alienazionedella libertà delle persone, originate dallacivilizzazione, dal potere (incluso quello dello Stato), dal capitale e dalla relativa tecnologiainquinante.

II)L’ecologiaprofonda(lacosiddettadeepecology),filosofiaoriginatadaglistudidiArneNæss,chesostiene, leggendo il ruolo della vita umana come parte dell’ecosistema, un comportamento dellepersonecapacedi influenzare l’intero sistema sociale epoliticodella comunità.Nel1984,questafilosofia si concretizza nell’elaborazione di unmanifesto programmatico in otto punti (riportati inVarengo, 2007, p. 37 e in Dalla Casa, 2011), fra i quali riemerge un controllo demografico«catastrofico»,checirichiamaaThomasRobertMalthus.

III)L’ecologiasociale, ilcuifondatoreèproprioMurrayBookchin,checorrelaitemiecologiciconquellipolitici,socialiedeconomici,interpretandoquindil’attualecrisiecologicacomeunprodottocongiunto (indesiderabile) della produzione capitalista. Gli ecologisti sociali si differenziano daisostenitori dell’ecologia profonda in quanto non credono che sia la quantità delle persone cheabitanolaTerraacrearelacrisiecologica(DevalleSessions,1989,p.78,punto4),mailmodoconcuilepersone–consumatorieproduttori–sirelazionanonelsistemaindustrialesiadelcomunismosiadelcapitalismo.Inoltre,l’ecologiasocialesidifferenziadaisostenitoridell’anarco-primitivismoperchénoncontemplanéilritornoamodidivitaprimitivinélarinunciaallatechnéincambiodiunabucolicaimmaginedipositività(Bookchin,2010II,p.483),giungendoadefinirela«nuova»societàcomeunasecondanaturaemersadallaprimanatura(Varengo,2007,p.149).L’ecologiasociale,quindi,hamoltipuntiincomuneconitemitrattatinellaParteseconda,eaessafaremopiùspessoriferimento.Tuttavia,iltemadiquestaParteterzaèinuncertosensodiversoepiùspecifico, limitandosi a verificare l’interrelazione fra il common e l’anticommon. Infatti, poiché ilcommon,laproprietàdinessuno,portaconséuneffettodisovrasfruttamento,mentrel’anticommon,laproprietà di tanti, porta con sé un effetto di sottosfruttamento, l’inefficienza dell’organizzazionedell’anarchiapuòaiutarearisolvereiproblemidisovrapproduzioneambientale:Questaprospettivapotrebbesuggerirechel’inefficienzapropriadell’anarchia,indottadall’anticommondelprodottoneiMagazzinisociali,

può essere una soluzione per ridurre lo sfruttamento ambientale prodotto dalla maggiore efficienza produttiva del comunismo e delcapitalismo–unpuntochenonèstatoancoraaffrontatoinquestitermininelpensieroanarchico(CandelaeCellini,2012,nota7).Seglieffettidelcommonedell’anticommonagisconoinoppostadirezione,dobbiamochiedercisela«soluzione anarchica» implica anche la protezione dell’ambiente. Ovviamente senza l’interventocorrettivodelloStato.Unodeiteoremifondamentalidell’Economiadell’ambienteèlanecessitàdell’interventodelloStato,perché in generale non esiste alcun teorema economico che dimostri come le libere scelte degliindividui, coordinate attraverso il mercato, riescano a risolvere il problema della conservazioneambientale.Sembrachenonabbiamoalcunaanalisichedimostriseunparticolaresistemaeconomicosiacompatibileconl’ambientenaturaleaesso

necessariamentecollegato; lacompatibilitàc’èsolo inunsenso: isistemieconomiciesistonoe l’ambientepure;nonsappiamoperòcosaoccorraaffinchésistemaeconomicoeambientecoesistanoinequilibrio(PearceeTurner,1992,p.52).Quindi,nonèancoraprovatonéinteorianéinpraticacheilcapitalismoeilcomunismosiano,persestessi,garanziadituteladell’ambiente,poichéèpropriolatecnologiadelsistemaindustrialechecostringelepersoneaconsumareilmondoincuiviviamo,un’affermazionequest’ultimanonlontanadalmododisentirediKropotkin.[È il] sistema industriale che costringegli uomini a considerare ilmondocomeunoggettoda consumare.Dipendentedalla tecnologia

industrialeperprovvedereaipropridesideri,lagentedistruggelasolacosadicuihaveramentebisogno:ilmondonaturale(Kinna,2010,p.98).RosaLuxemburgsostennenel1913cheilcapitalismoavrebbeesasperatolosfruttamentodellavoro«girando il mondo» alla ricerca dei cosiddettimercati esterni, necessari al capitalista sia comemercati di approvvigionamento sia come mercati di sbocco, ma lo stesso ragionamento si puòriproporreperlosfruttamentodelmondonaturale.Ilcapitalismogiraperilmondoincercadellaforzalavoromenoprotettaedell’ambientefisicomenoprotettoalloscopodiampliaresenza

sostailmercatoincuipiazzarelepropriemerci(Ward,2008,p.117).Inestremamaefficacesintesi,sostienePierluigiCiocca, ladebolezzadelcapitalismosimanifestanelle«treI»: ilsistemaèIniquo,Instabile, Inquinante.Questaultima«I»ècausaprimadeldegradoambientale,attualmente«laquestionepiùgrave»(Ciocca,2014II,p.40).L’ambienteè inpericolo. […In]un’economiadimercatocapitalistica le impresenonhannonécapacitàné tantomenopropensionea

conteggiarefraicostiaziendaliildannoambientalechelaloroattivitàproduttivaprovoca.[…]Ilcapitalismorecaquindinelsuosenounaspintainquinantespecifica,strutturale,senzaunlimiteendogeno.Leripercussioniperl’ambiente,perl’umanitàtutta,sonosemprepiùgravi,potenzialmentedevastanti(Ciocca,2014II,p.36).Allora, per il pensiero anarchico, si presenta la nuova estensione di una vecchia domanda. Conriferimentoaltemaambientale,l’anarchiapuòancorasostenerel’assenzadelloStato?21.3–Anarchia,Statoeottimobio-economico.Peranalizzarequestoproblema,collochiamoAlefeBetneipannidegliindianinativid’Americaeconsideriamoprateriaemandriedibisonticome«benialiberoaccesso».Laprateriaeibisontichevivivonoliberisonoquindiuncommon.Tuttavia,perdivenire beneQ di consumo, carne e altro, il bisonte deve essere cacciato e la caccia è un attoproduttivo. La tecnica di caccia è collettiva, condotta quindi con l’intervento di un’organizzazione.Nell’anarchia deiMagazzini sociali, il prodotto della caccia in comune è proprietà di ciascuno e,conservato nel suo Magazzino sociale, diviene un anticommon. Common e anticommon sicontrappongonosenell’economiadellaproduzioneanarchicasiinnestal’economiadell’ambiente.Ilmodellodianarchiacuifaremoriferimentoènecessariamentequellodell’economiadeiMagazzinisociali dellaParteseconda: la domanda privata è espressa dalla funzioneQ= a – v, dovev è ilprezzo«vero»dellacarnedibisonteQ,conv=wA+wB,ovvero lasommadei redditiperunitàdilavoro di Alef e Bet. Se a = 12, possiamo richiamare i valori di Contabilità dell’anarchia deiMagazzinisociali:laproduzioneèa/3,cioè4bisontiuccisi;ilprezzoverodellacarnediunbisonteè2a/3, cioè 8 voucher; il reddito monetario complessivo della comunità vale 32 voucher, ripartitiequamente fra Alef e Bet. Questi valori sono riportati nella Tavola 20, che mutatis mutandisriproduceesattamenteivaloridellaTavola12.Perparlaredisostenibilitàambientale,ènecessariodefinirelosfruttamentobio-economicoottimaledella prateria, introducendounavalutazione sociale che tenga conto anchedel danno inflitto con lacacciaallariproduzionedeibisontichevivonoliberinellaprateria.Possiamo considerare varie ipotesi sullo sfruttamento socialmente ottimo della prateria, malimitiamoci a quelle determinanti nel definire i tipi della relazione produzione-ambiente; nonconsideriamo invece il caso di produzione nulla (cioè diNatura integra) perché incompatibile conl’esigenzadivitadiAlefeBet.

Valorireali(carnedibisonte) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefwA=4

RedditounitariodiBetwB=4

Produzione(PIL)Q=4 Prezzodellacarnedibisontev=8Redditocomplessivo32

Redditopro-capite16

ConsumodiAlef2 RedditodiAlefYA=16

ConsumodiBet2 RedditodiBetYB=16Tavola20.Lacacciadeibisontinell’anarchiadeiMagazzinisociali(cfr.Tavola12)

I privati, perun’ipotesi tipicadell’economiadell’ambiente, non tengonocontodegli effetti esterniche reca il loro consumo. La prateria, quindi, essendo un common, è soggetta al rischio di

sovrasfruttamento. Infatti, in un sistema di libero mercato, essendo nulli per ipotesi i costi dellacaccia,l’ingressodeicacciatorièspintofinoalpuntoincuiv=0conunaproduzioneprivataQ=12.Allora, il libero accesso al common significa il più grande numero economicamente accessibile dicapi uccisi, che assumiamo implichi la totale estinzione dei bisonti liberi. Le affermazioni liberaprateriae liberomercatosono incontraddizione: senza ladefinizionedeidirittidiproprietàsullaprateria, l’invasione a libero accesso dei cacciatori è incompatibile non solo con la sostenibilitàambientale,maperfinocon la cultura stessadelle società indigene (organichenella terminologiadiBookchin), come in effetti è stato con l’avvento dell’Economia dei pionieri, che «cede» losfruttamentodellaprateriaalcapitalismomercantile.GliStatiUniti,nell’ultimametàdelXIX secolo,hannospazzatoviaquarantamilionidibisonti,hannosterminatospeciecomeilpiccione

viaggiatore i cui stormi oscuravano il cielo, hanno distrutto vaste aree di foresta originaria ed eroso ottima terra coltivabile per unasuperficiepariaquelladiungrandepaeseeuropeo[…]etuttoquestodannolohannofattoconunapopolazionedimenodicentomilioni(Bookchin,2010II,p.8).Una nuova ipotesi consente di riaprire il discorso rispetto alle conclusioni dellaParte seconda:supponiamo che il danno creato dalla produzione di efficienza comprometta la sostenibilità dellacaccia dei bisonti. In altre parole, immaginiamo che la produzione dell’impresa capitalistica o delcomunismo,cheabbattonoseicapipiuttostocheiquattrodellaproduzioneanarchica,nonsiaidoneaagarantirelasostenibilitàneltempodeibisognidiAlefeBet,equellideilorosuccessori.Allora,loStatocapitalistachesioccupadieconomia(Parteprima,par.15)oilMinistrodellaproduzionenelcomunismo (Parte seconda, par. 7) devono intervenire anche per preservare le opportunità dellefuturegenerazioni,usando i comandie le imposteper ridurre i consumidellagenerazionecorrente,cioèdiAlefeBet.Inquestitermini, l’anarchiapotrebbesublimare lasuainefficienza inunvaloresocialepositivo,quellodipreservarelaNaturalimitandoproduzioneeconsumi.Tuttavia,pervalutareappienoquestaaffermazioneènecessariosviluppareancoratreipotesi,chesonol’immaginedituttiicasipossibilidiottimosociale,bio-economico,rispettoallaproduzionedeiMagazzinisociali:I)ildannoambientalecreatodallacacciaèlimitato,percuilaproduzionepuòesserespintaoltrelaproduzioneinanarchia,adesempioa5unitàdicarne;

II) il danno ambientale creato dalla caccia è forte, per cui la produzione anarchica deve esserelimitata,adesempioa3unitàdicarne;

III) l’ipotesi intermedia è che, occasionalmente, la produzione in anarchia coincida esattamente conquellachelaprateriapuòpermettersi,le4unitàdicarne.Secitroviamoinquest’ultimacondizione,loStatoèevidentementeinutile,anzi,paradossalmente,èpropriolaminoreefficienzadell’anarchiachepreservalasostenibilitàambientale;neirimanentiduecasi, dove non c’è coincidenza fra produzione e capacità ambientale, dobbiamo chiederci sel’interventodiun’autoritàesternaèindispensabileancheinanarchia.Rientrerebbecosìdallafinestradell’ambientequelruoloautoritariodelloStatocheglianarchiciavevanocacciatodallaporta.Abbiamovistochei«grandipadri»dell’anarchianonindicanol’ambientenaturalefragliobiettivispecificidellaloropropostasociale,maperilmondoattualeilproblemaèrilevante.

22.L’anarchiael’ambiente

22.1–Lanaturanonèunvincolo:ilrimedioallasottoproduzione.Consideriamo,periniziare,ilcasoincuilaproduzioneinanarchiasiainferioreaquelladell’ottimobio-economicodi5capi,incuiquindi sia possibile aumentare la produzione senza danneggiare l’ambiente. Poiché i privati non lofanno,ovverononabbassanoilprezzo,cheèdi8voucher,néaumentanolaproduzione,cheèdi4capiabbattuti,ènecessariosupporrel’interventodiun’autoritàesterna.Descriviamoquindilasuaazione,

cheèriportatanellaTavola21,incuil’interventodelloStatoèindicatoingrassetto.

Valorireali(carnedibisonte) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefwA=4

RedditounitariodiBetwB=4

Produzione(PIL)Q=4+1=5 Prezzodellacarnedibisontev=8Redditocomplessivo40

Redditopro-capite20

Stato:prelievo8

ConsumodelloStato1 Stato:spesa8

ConsumodiAlef2 RedditodiAlefYA=20–4=16

ConsumodiBet2 RedditodiBetYB=20–4=16Tavola21.L’ambienteconsenteunaproduzionemaggiorediquelladeiMagazzinisociali

L’autorità esercita una sua domanda di carne, proprio quella equivalente al capo in più che lasostenibilità della prateria può permettersi. La produzione, sostenuta da una domanda addizionalerispettoaquelladiAlefeBet,passaa5capieloStatosostieneunaspesapubblicadi8voucher.Aquestolivellodiproduzione,ilredditomonetariocomplessivodellacomunitàpassaa40voucher(=5x8),dacuil’autoritàprelevaatitolod’impostagli8voucherchesononecessaripercoprirelasuaspesa.Ilsuobilancioèquindiinpareggio.AdAlefeBetresiduaunredditodi32cheèquantobastaper acquistare le 4 unità di carne, 2 per ciascuno.Cosicché la comunità è in equilibrio: 4 unità dicarneperilconsumodiAlefeBet,unaunitàperloStato,cheharaggiuntoilsuoscopodiaumentarela produzione a 5 unità, il livello consentito dalla prateria. Poiché l’autorità impone delle tasse esostieneunaspesa,puòatuttiglieffettiessereimmaginatacomeunoStatochesioccupadieconomia.In un certo senso, ripensando agli equilibri dellaParte seconda, potremmo dire che l’interventodelloStatoharesol’economiadelMagazzinisocialipiùefficiente,allimiteavrebbepotutoportarla,mutatismutandis,allivellodiefficienzadituttiinostriesempi,6bisontiabbattuti,selapraterialoavesseconsentito.Allora, il risultato raggiuntomerita una discussione più approfondita, poiché porta a riflettere dinuovo sulle conclusioni dellaParte seconda, rimettendo in discussione l’inefficienza dell’anarchiarispetto agli altri sistemi sociali, comunismo e capitalismo. Senza pensare all’altruismo, lo Statopotrebbedareefficienzaalsistemaanarchicodiproduzioneconunacorrettagestionedelprelievoedella spesa (la cosiddetta politica keynesiana del fine tuning, del par. 7.3). Tuttavia, questaopportunitàsipresentacomeunacontraddizioneintermini,poichél’interventodiunoStatopiùestesoche si occupa di economia non è assolutamente compatibile con l’ideologia anarchica. Il nostroesempiodimostrachequestasoluzionedell’inefficienzaèpossibileinanarchia,mapoichénecessitadiunoStatoessanonècoerente.Ècomunquenecessarionotareche l’interventodelloStatononcomportaunsacrificio rispettoallostatus quo dell’anarchia, poiché Alef e Bet conservano lo stesso reddito e lo stesso livello deiconsumi.Allora,unagiustificazionecoerenteconilpensieroanarchicodelrifiutodiquestasoluzionepuòrisiederenell’osservazionecheilsurplusdicuisiapproprialoStato,nelnostroesempiounaunitàdicarne,puòesserefontediognieserciziodipotere,autorità,corruzioneespreco.22.2–Lanatura è un vincolo: il rimedio alla sovrapproduzione.Nel caso in cui la produzionesocialedebbaesseredi3capi,mentrelaproduzioneinanarchiaèdi4,ènecessariol’interventodiun’autoritàcheagiscainmodooppostoalcasoprecedente,diminuendolaproduzionedelMagazzino

sociale.PoichéAlefeBet,peripotesi,nelleloroconsiderazioninondanno«valore»allegenerazionifuture,deveesserciun’autoritàche,nelnomedell’ambiente,imponelorounsacrificioattuale,chesiesplicain una riduzione forzata dei loro consumi di una unità di carne.Ciò è possibile solo deviando dalprincipio anarchico del «prezzo vero», quotando cioè un prezzo maggiore, nel nostro casointroducendo un’imposta che porti il prezzo della carne a 9 voucher. Descriviamo quindi anche inquestocasol’azionedell’autorità,ilcuiinterventoèriportatonellaTavola22ancoraingrassetto.

Valorireali(carnedibisonte) Valorimonetari

RedditounitariodiAlefwA=4

RedditounitariodiBetwB=4

Produzione(PIL)Q=3 Prezzodellacarnedibisontev=8+1=9Redditocomplessivo27

Redditopro-capite13,5

Stato:prelievo3

Stato:spesa3

ConsumodiAlef1,5 RedditodiAlefYA=12+1,5=13,5

ConsumodiBet1,5 RedditodiBetYB=12+1,5=13,5Tavola22.L’ambienterichiedeunaproduzioneminorediquelladeiMagazzinisociali

L’autoritàagisceancheinquestocasocomeunoStato,introducendounatassasulprezzodellacarnedi1vouchereportandocosìilsuoprezzoa9voucher,dicui1perloStato,cosicchéladomandadiAlef e Bet scende a 3 unità di carne. La produzione, quindi, si riduce e il reddito monetariocomplessivodellacomunitàscendea24voucher(=3×8),insufficientipersostenerel’acquistodelle3unitàdi carnechecostanocon l’imposta27voucher.Ma loStatoha incassato3voucher a titolod’imposta, chepuò trasferireadAlefeBetportando la lorocapacitàdi spesa individualea13,5ecomplessivaa27voucher,quelliesattamentenecessariasostenere l’acquistodelle3unitàdicarnedisponibili.Cosicché il bilancio dello Stato è in pareggio e la comunità è in equilibrio, 3 unità dicarneper ilconsumodiAlefeBet: loStatoharaggiuntoilsuoscopodi limitare laproduzionea3unità,compatibiliconleesigenzedellaprateria.Concludendo,iltemaecologicoinseritonell’organizzazioneanarchicarendeevidentecheun’autoritàpubblica,chehalaratiodiunoStato,devecontrollarelaproduzionedeiMagazzinisociali,eilsuointerventoènecessarioperlimitarelaproduzionenell’ambitodellacompatibilitàambientale.Rimane, naturalmente, da considerare l’ultimo caso, quello in cui l’obiettivo bio-economico e laproduzione in anarchia coincidono. In questa ipotesi, possiamo immediatamente concludere chel’interventodelloStatononènecessario,equindiancheloStatostessopuòessereescluso.Masoloinquestaipotesideltuttoparticolare,l’anarchianell’ordineorganizzataneiMagazzinisociali,senzanéStatonégoverno,risultacompatibileconlasostenibilitàambientale.Naturalmente,tuttociòèveroafortioriperl’Economiadelvillaggio,inquanto,qualora«funzioni»illiberocredito,èpiùefficiente.22.3 – L’anarchia e lo Stato per la sostenibilità ambientale. I nostri esempi dimostrano che«innestando» il tema della sostenibilità ambientale nell’organizzazione socio-economica europeadell’anarchianell’ordine, incui laproduzioneèorganizzatacomeunanticommonmacheutilizzaunbene common, si possono verificare tre casi rilevanti, che esauriscono la tipologia possibile degliequilibrifraproduzionesocialeeottimoambientale.I)L’interagiredelcommonedell’anticommonnonrisolvonocompletamenteilproblemaambientale,la

correzione dell’anticommon è esagerata, quindi lo Stato deve intervenire per incentivare laproduzione.

II)L’interagiredelcommonedell’anticommonnonrisolvonocompletamenteilproblemaambientale,la correzionedell’anticommonè troppo limitata, quindi loStatodeve intervenireper contenere laproduzione.

III) L’interagire del common e dell’anticommon risolvono completamente il problema ambientale,l’interventodelloStatononèrichiesto,quindiloStatostessoènonnecessarioneppureperrealizzarelasostenibilitàambientale.Inquestocaso,masoloinquesto,l’idealeanarchicoèconfermato.Sinotiche,nell’ultimocaso,AlefeBetnonhannoperipotesiladeterminanteambientalenelleloropreferenze,equindi i lorocomportamentirimangonoegoisticiancheneiconfrontidellasostenibilitàdella prateria,ma la soluzione ottima bio-economica è ottenuta, per così dire, «istituzionalmente».Infatti, l’organizzazione di unMagazzino sociale senza diritto unico di proprietà va, nei confrontidell’ambiente,oltrelasemplicedicotomiafraStatocapitalistaeStatocomunista.Ineffetti,lostessoHardin,dieciannidopoilsuoarticolodidenunciadelproblemadeicommon,indicavainun«sistemadiimpreseprivate»onel«socialismo»leduesolealternativeallarisoluzionedelproblema(Hardin,1978).Tuttavia,nonèproprio così, dato che la sottoproduzione indottadallaproprietà comunedelprodotto(l’anticommon)èingradodicorreggerel’erroredisovrapproduzionedelcommon,maquestacorrezionepuòessereinsufficiente,eccessivae,soloinuncasomoltoparticolare,esatta.Nell’economia ambientale, dove i privati non tengono conto delle esternalità nelle decisioni diproduzione e consumo, il sistema sociale anarchicopuòancora fare amenodelloStato, e apparirequindi coerente anche nei confronti della sostenibilità ambientale. Tuttavia, questa possibilità èlimitataaunacondizioneparametricachedeterminaunsolopuntonell’assedellepossibilità; infattil’ottimobio-economicopropriodi4bisontiabbattutièsolounesempioadhoc,quellocheainostrifini è più comodoed esplicativo.Uncaso, fra infiniti casi possibili, non consentedi sostenere chel’anarchianell’ordinedeiMagazzinisocialifornisceunasoluzionegeneralealproblemaambientale.Ineffettilasoluzioneesiste,mahadimensionegeometricanulla:unpuntosuunsegmentocostituitodaun’infinitàdipunti.ElinorOstrom(1999X)nelsuo lavorosulgovernodeicommonsostieneefornisceprovadialcunicasi storici (indicati nel capitolo 3), in cui il problema delle risorse ambientali può essere risoltotramiteformediauto-organizzazioneediautogoverno,ottenutetramiteliberiaccordidilimitazioned’uso, sostenuti da impegni inderogabili e accompagnati da un sistema di mutuo monitoraggio.Tuttavia,questagestionecollettivadeibenicomunièunasoluzioneriferibileaipotesiefattimoltoparticolari:inerisconocomunitàdidimensionirelativamentepiccole;riportanoaccordimoltodiversidacasoacaso,daambienteadambiente;enontutteleesperienzesonodisuccesso,poichémoltisonoi casi di fallimento (indicati nel capitolo 5). Allora, anche se si prova che un’auto-organizzazionedella comunità locale, realizzata senza l’autorità esterna dello Stato, può soddisfare in alcunespecificità il controllo ambientale, è necessario ammettere che il ricorso a un ordine spontaneo ingeneralenonrisolve,neppureinquestadiversavisione,ilproblemadellasostenibilitàdellerisorse.Concludendo,lacoerenzaambientaledell’anarchia,cioèdiunasocietàsenzaStatocherispettiperordine spontaneo la Natura, può essere riconosciuta, poiché permette di andare incontro allasostenibilità,malasoluzionecompletahailvalorediun’occasionalità.22.4 –Pulsioni ambientali eteronome e autonome. Nella Parte seconda si è dimostrato che ilcompleto altruismo in anarchia può risolvere il tema dell’efficienza, anche in assenza dello Stato(CandelaeCellini,2011e2013);un’analogaosservazionepuòispirare lasoluzionedellarelazionefralaproduzionedell’anarchianell’ordineel’ambientenaturale.Nei tre casi considerati, tutti gli equilibri sonodeterminati sull’ipotesi tipica dell’economiadi unhomo oeconomicus motivato dalla razionalità di una ragione egoistica che non comprende lavalutazionedell’ambiente.Ogniindividuo,quindi,hapulsioniambientalieteronome,cioètieneconto

dell’ambientesolamenteseobbligatoecontrollatodall’esterno(unoStatopiùestesochesioccupadieconomia).Inoltre, abbiamo ottenuto lamedesima conclusione di Bookchin che né il capitalismo di Stato néquelloprivatopermettonolarealizzazionediunasocietàecologica(Varengo,2007),purpercorrendouna strada ben diversa, cioè l’antinomia common/anticommon piuttosto che il binomiogerarchia/dominio.Allora:l’anarchianell’ordineconsentediavvicinarsiallasostenibilitàambientalemeglio del comunismo e del capitalismo, poiché «sublima» in positivo la propria presuntainefficienza, cioè la minore produzione causata dall’anticommon dei Magazzini sociali. Infine,sebbeneilnostroragionamentosiastatocondottodaunpuntodivistaessenzialmentestatico,lastessaconclusione è facilmente estendibile guardando alla dinamica economica, cioè nell’ottica dellacrescita economicista, per cui questa società alternativa può contribuire anche ad avvicinarsi allepropostediSergeLatouchediuna«decrescitafelice»(Latouche,2005,2008e2011conHarpagès),omeglio di un controllo qualitativo della crescita (Gallegati, 2014), purché realizzato attraverso unsistemadicopartecipazioneenonguidatodaStatioentipoliticidirappresentanzasovranazionale.Tuttavia, questo risultato non conduce a una piena e generale soluzione del problema. Infatti,l’economiadell’ambiente,chesiispiraaunaTerralimitata(lavisionedell’economiadell’astronautadiBoulding),divienetotalmentecompatibileconl’ideaanarchicadiassenzadelloStato,seesolosegli individui hannopulsioni ambientali autonome, cioè se l’ambiente entra direttamente nelle lorofunzioni motivazionali, per cui il limite stringente della produzione massima, nei nostri esempiqualunque produzione inferiore di a/3, è effetto di un accordo che interviene a priori, una sceltavolontariadiAlefeBetinvistadellasostenibilitàdiunaprateria,cheapprezzano,cheamanoechevogliono conservare per le generazioni future. Un facile riferimento potrebbe essere alle comunità«evolute», cioè l’aggregazione spontanea per la gestione collettiva dei beni ambientali, e quindi algreenthinking.PeterLambornWilson suggerisce, inmodo stimolante, che lanota identificazionedeinativi americani con lanaturapossanonessere

stataunareazioneaivalorieuropei,bensìunapossibilitàdidialetticainternaallelorostessesocietà(Graeber,2011,p.64).Secosìè,ilvaloredellaNaturarisultasempretutelato(Castanò,2011),volontariamentesenzaStato,poiché il temaambientaleè internalizzatonellefunzioniobiettivodegliagenti,chenefannoconto–comeaffermavaKropotkin–nell’organizzazionedellavoroneicampi,nellafabbricheenelleofficine.ConclusionechetrovaconfermaanchenellageografiasocialediEliséeReclus(1984),secondocuil’uomodevespendersi inun’organizzazionedellasocietàchesia inarmoniacon laNatura,allecuileggideveadeguarsi.Infatti,poichélaNaturaè«autoreferenziale»,capireerispettarevolontariamentele sue leggi, le sue regoledelgioco, significa realizzareepreservarenel tempo l’equilibriouomo-ambiente.Natura con storia significa spazio conStato, armonia tra uomo e natura significa, invece, spazio riconciliato con la storia.E questa è

esattamente,perReclus,lasocietàanarchica:lariorganizzazione,senzaautorità,dellospazio(Berti,1998,p.665).Bookchin(2009e2010II)sostienechequestapulsioneambientaleautonomaèpropriadellesocietàorganiche,incuivigeunafortesolidarietàfralepersoneeconilmondonaturale.Lacomunitàorganicasiconcepiscecomeunapartedell’equilibriodellanatura;comunitàdellaforesta,comunitàdellaterra,unacomunità

realmenteecologica,oecocomunità,peculiarealproprioecosistema,conunsensodiattivapartecipazioneall’internodell’ambienteeaiciclidellanatura(Bookchin,2010II,p.91).Questecomunitàsonotuttaviapopolazionipreletterate,senzascrittura,eiriferimentispecificisonoalle societàHopi (Lee,1959)e Ihalmiut (Mowatt,1968).Bookchinquindi sostienecheè l’avventodelle organizzazioni sociali, in cui «il controllo collettivo della produzione viene soppiantato dalcontrolloelitario»(p.115),cheponeinsecondopianolasolidarietàfralepersone,trascinandoconséanchelacadutadellasolidarietàambientalefrauomoenatura.Inaltreparole,quelle istituzionicheabbiamoidentificatonelcapitalismoenelcomunismo.Laversione«moderna»dellasocietàorganicaèperBookchin lasocietàecologica, un insiemedicomunitàmoltodifferentidaquellepreletterate,incuialpattodisanguesisostituiscel’organizzazione

liberadellademocraziadiretta,allagerarchiasisostituisconol’interdipendenza,laconsociazione,lacooperazione, la sicurezza e l’amoredell’altruismo, estesi dalgruppodiparentela a tutta l’umanità(Bookchin,2010II,cap.12).Quindi,lastorianonèancoraalsuocapolinea.Oggi più che mai le persone, che vivono in economie capitaliste e sono dominate da Stati nazionali, ambiscono a una società

profondamente trasformata, che sia comunale e cooperativa, che sia liberata sia dal capitalismo sia dagli Stati nazionali, che sia in unrapportocooperativoconlanatura(Biehl,2013,p.93).Inquestaargomentazione,tuttavia,sisostieneesplicitamenteche,rispettoall’ambiente,nonoperanonéilprincipiodellamanoinvisibilenél’evoluzionismodelleistituzioni:Lastorianonècertofamosaperlasuacapacitàdiselezionareeconservareitrattimiglioridell’umanità(Bookchin,2010II,p.99).Solo l’immagine di un uomo sensibile al problema ecologico potrà introdurre nelle societàecologiche una tecnica «appropriata» in armonia con la Natura; una tecnica che Bookchin chiamalibertaria.Fino ad allora, anche imigliori progetti di collettori solari, dimulini a vento e ad acqua, orti, serre, bioricoveri,macchine«biologiche»,

«villaggisolari»,sarannopocodipiùchenuoviprogetti,per l’appunto,nonnuovisignificati,perquantoben intenzionatisiano iprogettisti(Bookchin,2010II,p.409).Concludendo,ancoraunavoltaabbiamoverificatochesolouominitotalmentealtruistietotalmentesensibili al problemaambientale rendono il sistema anarchico equo, efficiente (perché altruista) esostenibile(perchéconpulsioneambientaleautonoma).Ilbiocidioproseguirà,amenochenonsiconvincalagentecheènecessariounmutamentoradicaleenoncisiorganizziatalescopo.Si

deveaccettareilfattochel’attualesocietàcapitalistadebbaessererimpiazzatadaquellacheiochiamo«societàecologica»,cioèdaunasocietà che implichi i radicalimutamenti sociali indispensabili per eliminare gli abusi ecologici […].Gli esseri umani [in quanto dotati diragione] sono esseri che, per lo meno potenzialmente, potrebbero rendere l’evoluzione biotica autocosciente e consapevolmenteautodirezionata(Bookchin,2010II,pp.11e13).Poichéabbiamosostenutocheil«capitalismo,nellasuaversioneprivataaOvestenellasuaformaburocraticaaEst»(Bookchin,2010II,p.9),nonsièdimostratoingradodirisolvereilproblemadellasostenibilità (Bey, 2007), allora possiamo concludere che l’organizzazione socio-economicadell’anarchia nell’ordine è un sistema economicamente efficiente e compatibile con il sistemaambientale solo al concorrere di un profondo mutamento motivazionale degli individui, che, traaltruismoesensibilitàall’ambiente,sonorichiestiessereuomini«migliori»apiùdimensioni.Senza appiattirci necessariamente sulla pedagogia progressista delNovecento (Spring, 1987;M.P.Smith,1990;Trasatti,2014)–cheannoverasiapensatoricomeGoodmaneIllich,sialerealizzazionieducative di Paul Robin, Francisco Ferrer y Guardia e Sébastien Faure (Berti, 1998, cap. XIV;Balsamini, 2009, Introduzione), sia le Università popolari (Trasatti, 2014, p. 166), ma anche leproposte di don Milani e Danilo Dolci (Ragona, 2013, pp. 121-125) – questi uomini nel nostrospecificocontestodevonoessereintesidiversialmenorispettoall’uomocuisolitamentesiconfrontal’economia,cioèl’homooeconomicus,razionalemaedonistaesenzapulsioniambientaliproprie.Se così fosse, la conclusione che la salvaguardia dellaNatura «richiedegovernance appropriata,strettaintegrazionefrainterventopubblicoemercato,maancheuncambiamentoculturalecheinvestestiliechangesdivita»(CioccaeMusu,2014II,p.10),potrebbeesserevirataneiseguentitermini:lasalvaguardia della Natura non richiede una governance appropriata, ma solo e principalmente uncambiamentoculturaleneglistilidivita.Infatti,correlandolaconstatazionecheleistituzionidellagovernancenonlohannoancoramaifattocon l’affermazione che«il cambiamentononpuòessere imposto conapprocciopaternalistico, [ma]liberamente accettato dalla grandemaggioranza delle persone della società» (Musu, 2014II, p. 92),allorasisostieneunadiversaconclusione:nonènecessarioche«lepolitiche»assumanounrespiroadeguato,mache lasocietàsi rivoltie,cercandoundiversomododiproduzione,evolvaversounasocietàecologica,àlaBookchin.

Conclusioni

Tutti siamo coinvolti. E tutti possiamo fare qualcosa […] per cambiare questo nostro sistema […]. Come?Riconquistando i territori, lecittà, lecampagne, lasolidarietà,gliaffetti, ildialogo, i linguaggi,curando laqualitàdellerelazionifrapersone.

donAndreaGallo,inDiSanto,2014

Lapoliticadell’attenzioneallepersone

Nella letteratura economica è stato dimostrato che fra gli uomini, in forza solo della ragione e alconcorrere di determinate condizioni sulle caratteristiche della società, è possibile un ordinespontaneosenzaStato.Analizzandoquesticontributi,abbiamosostenutochenellacomunitàdebbanoessere soddisfatti sia alcuniprincipi sociali sia alcuni principi individuali. Inoltre, utilizzando unsemplicemodello,abbiamoconclusocheunasocietàsenzaStatopuòavereunasuaorganizzazioneesue istituzioni,ma se è possibile è però inefficiente.Di fronte all’invocazionedel principiodi nonsaturazionedeibisogniumani,questoècertamenteungrossoproblema:poichéunasocietàsenzaStatonon potrà materialmente affermarsi a fronte di altri sistemi socio-economici più efficienti, cheprevedonoloStato.Poiché, inoltre, è stato dimostrato che in un’ottica uniperiodale l’inefficienza del dilemma delprigionieronontrovageneralesoluzionericorrendoallasolaragionedell’egoismo,sièsviluppatoundibattitosullanaturaindividualisticaocooperativadegliuomini.Findal1972,glieconomistiBush,BuchananeTullock(checonfermalasuaposizioneanchenel2005)–soloperricordarnealcuni–sisonomanifestatiaquestopropositopessimisti.L’ideaèestremizzatainformaefficacedaquestepocheparolescrittedaHirshleifer:Quandolepersonecooperanoègeneralmentepercospirareconqualcunooppure,nelmiglioredeicasi,perrispondereaun’aggressione

(Hirshleifer,1994,pp.3-4).Lo stesso parere, in fondo, si trova anche in alcuni che si dichiarano anarchici.Così scriveEllul(1993):Quandodicochel’uomononèbuono,nonmipongodaunpuntodivistacristiano,nédaunpuntodivistamorale:intendodirecheledue

caratteristichedell’uomo,qualunquesialasuasocietàolasuaeducazione,sonolacupidigiaeildesideriodipotere(Ellul,1993,p.43).Errico Malatesta si pone invece su una posizione intermedia, nel senso che i problemi per una«buona» convivenza non sono nella natura degli uomini, ma derivano da un loro difetto dicomprensione,eproprioperquestopossonoessereappresiequindicorretti.L’origineprimadeimalichehantravagliatoe travaglianol’umanità[…]è il fattochegliuomininonhancompresoche l’accordoe la

cooperazione fraterna sarebberostati ilmezzomiglioreperassicurarea tutti ilmassimobenepossibile (Malatesta, cit. inBerti,2003,p.107).Altrieconomisti, invece,hannomostratopiù fiducianellanaturacooperativaecollaborativadegliuomini (Moss, 1974; Sugden, 2004; Leeson 2005).Una posizione che in fondo conferma quella diAdamSmithsostenutanellaTeoriadeisentimentimorali,1759,cheanticipadidiciassetteannilapiùnotaRicchezzadellenazioni.Per quanto egoista si possa ritenere l’uomo, sono chiaramentepresenti nella suanatura alcuni principi che lo rendonopartecipedella

fortuna altrui, e che rendono per lui necessaria l’altrui felicità, nonostante da essa egli non ottenga altro che il piacere di contemplarla(Smith,1995,p.81).In fondo,questodiversomododivederevadirettamente alle radici del problema:perHobbes lanaturaumana,purtrauguali,èaggressiva,mentreperGodwineperProudhonnonècosì,poichétragliuominivigemoltapiùarmonia,«capac[i]diagireinmodocorrettosenzaimposizioni»(DeMonte,2013, p. 177). Si può, inoltre, ricordare la «straordinaria fiducia nella bontà degli uomini» nelpromuovere«lasolidarietàeilmutuoappoggio»(Berti,1998,p.306)chenutrivaKropotkin(Treglia,2007,p.42),motivataperMalatestadal«coscienteevolontariointerventodell’uomo»(Berti,2003,

p.243).Lalibertà,comedicevaProudhon,èlamadre,nonlafiglia,dell’ordine(Ward,2010II,p.42).Lepersonesonoingrado,pertentativiederrori,conl’improvvisazioneel’esperienza,disviluppare[unordinespontaneo];echel’ordine

cuisiapprodaperquestaviaèdigranlungapiùduraturo,efunzionaleaquelbisogno,diqualsiasialtroimpostodaun’autoritàesterna.[…]Èabbastanza,comunque,perchécisipossafareun’ideadelcomportamentoumanocheglianarchiciconsiderano«normale»egliautoritarisemplicementeunastranezza(Ward,2010II,p.32).Cionondimeno,ildilemmadelprigionieroaunsolocolpocostituisceilveroscogliopersostenerel’anarchianell’ordine.In economia, la cooperazione fra agenti anonimi costituisce il mistero centrale sia per l’economia classica sia per l’economia

contemporanea(Boettke,2005,p.212).Tuttavia, se il dilemma del prigioniero viene affrontato nel tempo, come un gioco ripetuto, èdimostrato che la sola ragione dell’egoismo può essere sufficiente per trovare una soluzionecooperativa,coordinataenonaggressiva,naturalmentealconcorreredidatecondizioni.Poichéunacomunità è più vicina a un gioco ripetuto che a un gioco a un solo colpo, la possibile nascita diun’anarchia nell’ordine può essere sostenuta ricorrendo all’egoismo e non come conseguenza di unuomo diverso e cooperativo, purché siano rispettati tre principi sociali: I) nella società circolil’informazione; II) la società duri sufficientemente a lungo; III) sia consentito un elevato ricambiosociale. Con quest’ultima affermazione, intendiamo una comunità in cui coloro che oggi non hannovantaggi allocativi, proprietà e diritti, un domani possano sperare di averli (loro o la lorogenerazione) e di contro coloro che oggi li hanno non abbiano invece il potere di conservarli persempre. Infatti, come sostiene Amedeo Bertolo è «l’asimmetria permanente tra i gruppi sociali»(Bertolo,1983)chegeneraildominio,primoimpedimentoallarealizzazionediunordinespontaneo.Mentre, apropositodell’informazione, intendiamoproprio ciò chePietroAdamoeGiulioGiorello(2013)intendono.Riprendendoun’affermazionediThomasJefferson,«preferireivivereconigiornalisenzaungovernochesottoungovernosenzagiornali»,essiparlanodiunacomunicazioneanarchica(nessunoStatoemoltigiornali)piuttostochediunacomunicazionelibertaria(piùgiornalieunoStatominimo),odiunacomunicazionezarista(loStatoeunoonessungiornale).Questo è un risultato apparentemente forte, poiché verifica un ordine anarchico fondato sul«normale»–siintenderazionale,secondolalogicadell’economista–comportamentodell’uomo,chesiconcretizza inuna«libertàbasatasulla razionalità» (DeMonte,2013,p.182;eBerlin,1989). Inpiù,lanormalitàcuifacciamoriferimentosirealizzaanchenelmomentodellesceltesociali,purchésiano rispettati due principi individuali. La società, organizzata con il decentramento proprio delconfederalismo(Varengo,2007,p.116),deveessere formatada individuicheabbianopreferenzeeconvinzioni:I)nonautoritarieeII)noninvadenti.Ovvero,preferenzechenonimpongononullaatuttalacollettivitànévengonoformulatesoloperinfluiresullasferadecisionalealtrui.Uncomportamento,questo, che dovrebbe trovare piena corrispondenza nelmodo di pensare anarchico: «Nessun uomoresiste [alla tentazione del] potere. […] Il potere èmaledetto ed è per questo che sono anarchica»(Sizaire,2012,p.54,affermazioneattribuitaaLouiseMichel).Tuttavia,passandoall’organizzazione socio-economica,questa conclusione«ottimistica»nonèpiùsostenibile:I)perraggiungerel’efficienzadell’anarchianeldisordine,sichiedeunamoralitàdapartedeibanditi,gliuominifortidellacomunità;II)perraggiungerel’efficienzadell’anarchianell’ordine,sichiedeuncompletoaltruismodituttiimembridellacomunità,chesiesplicitavuoinelfarcontoanchedel reddito altrui (nel pensiero anarchico europeo), vuoi nell’organizzare la produzione tramiteimprese sociali (nel pensiero anarchico americano).Allora, è stato dimostrato che le condizioni diefficienzasirecuperanosolamentenell’ipotesichevisiaunuomolacuimisuramoralesiagovernatadall’altruismo, mentre non basta la ragione dell’homo oeconomicus. La sua razionalità fondatasull’egoismopuòesseresufficienteperrealizzareunacomunitàcheverificaunordinespontaneo,mal’uomo altruista è necessario perché questa comunità sia tanto efficiente da vincere il confrontomaterialisticoconaltreorganizzazionidelloStato,imponendosiquindicomesoluzionestabiledilungo

periodo.Lavitasocialenonammetteinterruzioni.Durantelarivoluzione[…]esubitodopo,bisognamangiare,vestirsi,viaggiare,stampare,curare

imalatiecc.equestecosenonsifannodaloro(Malatesta,cit.inBerti,2003,p.246).Anche considerando la sostenibilità ambientale fra i problemi della comunità arriviamo allamedesimaconclusione:perescludereancora loStatoènecessariounuomoche,oltreall’altruismo,abbiainsestessounafortepulsioneambientale.Il«nuovo»mondosenzaStato,quindi,nonfuggedaquestascomodaconclusione:l’esigenzadiunuomo«migliore»apiùdimensioni.Allora, affinché una società anarchica, fondata su convenzioni spontanee, si imponga, non èsufficiente la razionalità della ragione dell’homo oeconomicus, ma è richiesto un altro uomo cheabbia principi diversi (quelli cheKropotkin, 2011, fa rientrare nellapratica della solidarietà): ilrammaricodiprocuraredanniadaltri,unanimoditotalealtruismoche,sechiamatoaorganizzarelaproduzione,lofacciaconobiettivosocialee–ultimomanoninordinediimportanza–chetroviinsestessopulsione e interesse alla sostenibilità ambientale.L’economia applicata ai temidell’anarchiapuò dare risultati importanti poichémostra che solo a queste condizioni una comunità senza Stato,comunqueorganizzatainMagazzinioimpresesociali,divieneefficienteesostenibile.Unosservatorecasualedelmovimentoanarchico,chesilimitiaosservaregliscrittipiùrecenti,potrebbeessereportatoaconcludereche

glianarchicinonhannounconcettodell’economia[…].Moltianarchicihannosottostimatol’importanzadell’economia,nellalorovisionediunmutamento sociale, ma non è sempre così. Gli anarchici classici, che si sono considerati sempre parte di unmovimento socialista,riconoscono che il nuovo assetto economico generato dalla rivoluzione determinerà il suo successo o il suo fallimento. Essi cioè siconfrontano con la scienza economica, con vari punti di contatto con l’economia capitalista o con ilmarxismo,ma che diverge da lorosostanzialmentepoichédifferenteèilfine(dalsitowebdellarivista«Anarcho-SyndicalistReview»,maggio2010).L’anarchia,quindi,sireggesuunarivoluzioneintellettualeemorale(Landauer,2012)checoinvolgel’essenzastessadell’uomo(Senta,2014);unuomochediciamomiglioreeovviamentesenzaalcunapredisposizioneservile,comeciricordadal1548ÉtiennedelaBoétienelsuoDiscorsosullaservitùvolontaria (de laBoétie,2012IV;Clastres,2013,cap. III).Allora, il«puntodi attacco»alla societàcorrenteversounasocietàdiversanonè lamodificadel sistemasocio-economico,cioè lachiusuradelloStato,mal’evoluzionedell’uomoinquantopersona,richiamandosicosìalleradicidell’anarchiadelSettecento,ovveroall’educazionismodiWilliamGodwin;senzaperòtrovarnepienacoincidenza,poichéunapoliticadi attenzionealle persone è qualcosa che va oltre, pur comprendendoli, sia il«persuaderelagente»delprogrammamalatestiano(Berti,2003,p.299)siauna«strategiaeducativa»,limitataafornireistruzioneegenerareapprendimento(Berti,1998,cap.XIV;Codello,2013).Questaaffermazione,secondivisa,haeffettosullastrategiapoliticadell’anarchismo.Ilmarxismoglorifica«lemasse»e appoggia loStato [diparte].L’anarchismovuole tornare all’individuoe alla comunità, il chenonè

«pratico»manecessario(cioèrivoluzionario)(DwightMacdonald,cit.inWard,2008,p.91).Quando l’unionedel lavoroutilediverràamore,cioèamoreper ilprossimo,amoreper il lavoro insé […],enell’ambitodicomunitàe

associazioniognuno si accosterà alla cultura, seguendo i propri desideri e leproprie inclinazioni, allora loStato cesseràdi esistere […].Siccomenegliuominièvenutomeno,oèstatotristementeindebolito,lospiritodiaggregazione[…]:lospiritoèstatosostituitodall’assenzadispirito,ovverodalloStato(Landauer,2012,p.114).Quindi, la rivoluzionechedevecondurreall’abolizionedelloStatononsi sostiene sulla repentinatrasformazionediunoStatodiparteinunoStatoditransizione,comesostenevanoMarxedEngels,maprima di tutto sulla più lenta «costruzione» di un altro uomo, come in fondo riteneva necessarioProudhon:larivoluzionedell’uomodeveprecederelarivoluzioneversoloStato.PerHummel(2005)lasoluzionenonènelgoverno,manelpersuaderegliuominiasostenereeadagireperlalibertà(Stringham,2005,p.

7).L’anarchismoscorgenella«solidarietà»laveramolladelleazioniumane,seappenal’uomosirendecontodellepossibilitàdilibertàinsite

nella suanaturaenegatedaunasocietàalienante.L’umanitànuovasarà formatada liberecoscienzecapacidiautogoverno interioreesociale,incuinonavrannopiùpostogerarchie,autoritarismieviolenze(Tarizzo,1976,p.78).SecondoProudhon[…ènecessario]trattareglialtricomefiniemaicomemezzi.Questadefinizionedigiustiziaportaaunforterispetto

della libertà e dell’indipendenza degli individui, i quali sono tuttavia legati tra loro da una profonda e reciproca mutualità. Il pensieroproudhoniano,nonacaso,èdefinitocomeunindividualismosocialee,inquantotale,èprofondamentediversodall’individualismoegoisticopropugnatoinqueglistessiannidaStirner(Treglia,2007,p.23).«Larelazionetraanarchiciemarxistinonèmaistatafelice»(Kinna,2010,p.43).Perunadisaminacompleta della contrapposizione logica e storica fra marxismo e anarchismo, posti di fronte alla

Rivoluzionefrancese,allaComuneeallaRivoluzionerussa,sirinviaaBerti,1998,sezioneseconda.LaquestionerisaleancheatemichefuronooggettodiasprecontrapposizionitraMarxeProudhon,trail1846e il1848 (vediTreglia,2007,cap. III). Inizialmente,nellaSacra famiglia (1845),Marx edEngels riconoscono a Proudhon il merito di avere redatto il primo manifesto scientifico delproletariato.Successivamente,dopolaletteradiMarxdel5maggio1846elarispostainterlocutoriadiProudhondel17maggio,MarxedEngels,nellaMiseriadellafilosofia(1847)enelManifestodelpartito comunista (1848), si distaccano decisamente da Proudhon, tacciandolo di speculazioniastratte. Le speculazioni astratte che Marx contesta a Proudhon nella Miseria della filosofiariguardanosiailmetodosiamoltecategoriedell’economiapoliticaclassica:iltemadelvaloreedellamoneta,ladivisionedellavoroelaquestionedellemacchine,ilmonopolioelaconcorrenza,ilruolodellarenditaedeisalari.LacriticadiMarxèserrata,puntualeespessoperfinopersonale.Conquestecritiche,MarxcollocapoliticamenteProudhontraisocialistiborghesi.InFrancia[Proudhon]haildirittodiessereuncattivoeconomistaperchépassaperunbuonfilosofotedesco.InGermaniahaildirittodi

essereuncattivofilosofoperchépassaperunodeimigliorieconomistifrancesi(Marx,1949,p.25).Intreanni,quindi,leposizionidiMarxeProudhonsipresentanobendiverse,almenotantodistantiquanto loè ilgreatdivide cheesiste fra lavariante statalista-autoritaria equella libertaria rispettoall’organizzazioneeconomica(epolitica)dellasocietàdopolarivoluzione. Il rifiutoesplicitodelladittaturadelproletariatocomefaseditransizionesitrovaanchenegliscrittidiBakuninediKropotkin(Avrich,1978).[Bakunin]puòdichiarare chegli anarchici sono i naturali nemicidi tutti quei rivoluzionari, futuri dittatori, regolamentatori e tutoridella

rivoluzione,sianoessi,appunto,blanquistiocomunisti,iqualisognanogiàlacreazionedinuoviStatirivoluzionaricentralizzatiepiùdispoticidiquelliesistenti(Berti,2009b,p.28).LadisputatraMarxeBakuninnonrappresentaunaconsuetalottaperlaleadership,mailconflittofraduedistinteprospettivepolitichee

ideali(Ragona,2013,p.50).PerMarx,lanegazionedellasocietàborgheseèpossibilesolotramiteunarivoluzioneguidatadaunorgano di potere, mentre per Proudhon può essere ottenuta attraverso una riforma partecipativa-emancipativa,chenondeveessereviolenta(Allio,1978)maingradodisostituireunacombinazioneeconomicaconun’altracombinazioneeconomicamigliorativa.La cosiddetta rivoluzione non era necessaria […] per il successo delle riforme. […] Con riferimento al suo libro, quasi terminato –

Philosophie de la Misère – Proudhon suggeriva solo vagamente l’idea di una società liberale ed egualitaria che fosse basata sullasocializzazione(nonnazionalizzazione!)dellaproprietà(Roemheld,2000,p.5).Alla luce del processo storico della dittatura del proletariato, che nel governo di Stalin (Avrich,1978) sfocia nel comunismo predatorio, sul piano della politica saremmo portati a dare ragione aProudhonquando,pensando in terminidicategorie federaliste, richiamaMarxedEngelsa riflettereancora sulla loro affrettata conclusione favorevole alla transizione al socialismo realizzata da uncentrodipotere.Sulpianodell’economia,pare invececheabbiaragioneMarxquandosostienechesolodiminuendo le spese e il bilancio statale (Manifestodelpartito comunista, cap. III, par. 2) sirealizzaquell’efficienzacomparativacheconsenteaunsistemaeconomicodi sostituire, stabilmentenellungoperiodo,unaltrosistemaeconomico.Le idee politiche contrapposte di Proudhon e Marx possono essere comprese, e forse trovareconciliazione,solose introduciamonelragionamentodientrambi l’evoluzionedell’uomo:secosìè,nonc’èbisognodiuncentrodipoterepergestirelatransizione;secosìè,sipuòrealizzareunasocietàconordinespontaneo,senzaStato,equa,efficienteedecologica.Seguendo l’interessante analisi diGiampietroBerti (2012), la storia contemporanea dimostra cheogni«rivoluzione»nonèstataingradodicrearel’uomonuovocuiaspirava:ilcomunismoconcepival’uomonuovocomeunessereegualitarioesociale,ilfascismoalparidelnazismoloconcepivacomeun essere gerarchico, nazionale e guerriero,ma il primo doveva crearlo e il secondo doveva soloscoprirlo,perchéc’eragià:ilpopolotedesco(Berti,2012,p.51).Ciòèaccaduto–prosegueBerti–perché le «massenon sono rivoluzionarie».Tuttavia, l’economiahaportato alla conclusione che larivoluzionedell’uomodeveanticipare(oalmenocoevolvere,sivedaNell,2014,cap.3)enonseguire

il momento della rivoluzione affinché essa sia sostenibile, cioè efficiente nella produzione edecologicanellaNatura.Sitratta,quindi,diinvertireilprimaconildopo:èlamodificadell’uomochecausalarivoluzioneenonlarivoluzionechecausalamodificadell’uomo.Èproprioquestainversionetra causa ed effetto che motiva la nostra affermazione di una politica di attenzione alle persone:naturalmente,questoèunprocessomoltopiùlentoche,comesostieneBookchin,richiedetempilunghi,lontanodallasperanzadigiungereintempibreviaunasocietàtotalmentediversa.[Per la costruzione della società libera e non gerarchica, oltre] a una trasformazione sociale radicale, sono indispensabili anche

trasformazioniculturaliepersonalicheportinoallosviluppodiunanuovasensibilità,diversadaquellaattuale[…].Questanuovasensibilitàpuòessereraggiunta,perBookchin,soloattraversounlungoprocessoeducativo(Varengo,2007,p.92).LarivoluzioneversounasocietàsenzaStatoparte,quindi,dallamodificadell’uomo:unapremessateoricacheMimmoFranzinelliriconosceinJacquesEllul,eGianfrancoRagonaattribuisceaGustavLandauer.Convincenteèlaspiegazione[diEllul]delbisognodiriscoprirel’anarchismoallesogliedelDuemila,dalmomentoche–differentemente

dal marxismo – esso è privo di una «teoria del potere» e consente all’individuo, tramite l’azione diretta, una possibile difesa dalleprovocazioniistituzionali(Franzinelli,inEllul,2010II,p.13).La rivoluzionenon era un atto,maunprocesso, che contenevaunadimensione spirituale orientata a unavasta riforma intellettuale e

morale(Ragona,inLandauer,2012,pp.18-19).Puravendodimostratochequestasocietàliberanonètotalmenteun’utopia,riteniamosianonfacileda realizzare partendo da una condizione iniziale in cui esiste già uno Stato esteso, poiché fortisaranno le sue resistenze. Infatti, se l’evoluzione dell’uomo attuale, dominato dalla culturadell’egoismocontroglialtriecontrolaNatura(CastoriadiseLasch,2014),versounuomomigliorepuò comportare l’estinzione dello Stato, è lo Stato stesso che potrebbe «ostacolare» il processo,trasformandosiinStatodiparte,indifesadellasuastessaparte.Sesièdimostratounerrorestoricoaffermare che sia necessario uno Stato di transizione per governare la «traversata» dallo Statocapitalistaversol’estinzionedelloStato,anchepensarecheloStatopossaeducarel’uomoallalibertà,all’altruismoeall’ordinespontaneo,premessedellasuaestinzione,èconclusionemoltodifficiledaammettere.QuestoèciòchesostieneRalphWaldoEmerson:Lo Stato esiste per educare il saggio, e con la comparsa del saggio lo Statomuore. Quando appare il carattere, lo Stato non è più

necessario. Il saggioè loStato.Eglinonhabisognodi eserciti, di forti, di flotte, egli ama troppogliuomini;nondevequindi ricorrereacorruzioni,afeste,apalazziperattirareisuoiamici(Emerson,2012,p.89).MaèproprioquestaimmaginediStato-educatore,nonquelladell’anarchia,checiapparecomeunatotaleutopia.LoStato,infatti,eserciteràlasuaautorità,lasuainfluenzamediatica,ilsuopotereelasuaforzaperimpedirela«vera»evoluzionedell’uomo:[LoStato]rassomiglierebbeall’autoritàpaternase,comeessa,avesseloscopodiprepararegliuominiallavirilità,mentrecercadifissarli

irrevocabilmentenell’infanzia(AlexisdeTocqueville,LademocraziainAmerica,1835-40,cit.inLottieri,2013,p.152).EilLeviatano–sappiamo–èdotatodiuna«forzamaggiorediquellaumana»,cheimpiegheràneldifenderesestesso.Glianarchicicontestanoilfattochel’autoritàdelloStatocostringagliindividuiafarecosecheritengonosbagliateeordinidifarecosesu

cuipotrebberoessered’accordo.Nonsolorendeisuoicittadiniipocriti,manelfarloliinfantilizza(Kinna,2010,p.81).Siamonatiliberi,elalibertàèilnostrobenepiùgrande[…]dalchediscendel’interessedeigovernantiarincretinireiproprisudditi;la

servitù simantiene attraverso lamoltiplicazionedegli svaghi organizzati dal potere: giochi, spettacoli, feste e celebrazioni ai tempi diLaBoétie,oggileversionicontemporaneediquesteattivitàantisovversive:sport,videogiochi,tiranniainformatica,consumismo(Onfray,2013,p.88).Lacostruzionedell’uomoè,quindi,essenziale,manonpuòprescinderedallaresistenzapostadalloStato,controcuiènecessarioopporsi.Inquestaconclusioneritroviamoilsensologicodellapremessadi Proudhon – «la conservazione dello Stato, invece di proteggere la libertà, non può checomprometterla» (Proudhon, Les confessions d’un révolutionaire, in Berti, 2009a, p. 77) – cheproponiamo con la seguente rilettura: lo spirito di conservazione dello Stato, invece di favorire larealizzazionedell’uomomigliore,nonpuòchecomprometterla.Nonèconlaforzafisica,però,chesipuòsuperareloStatodiparte,semmaisonoleragionidella

critica che potranno liberare l’uomo.Ward (2004) ricorda alcuni esempi concreti che chiama, consensopieno,leesperienzedeirivoluzionarisilenziosi.NeppureilpotenteLeviatanopuòresisterealpoteredellacritica,s’intendecostante,chenonèpuraspeculazionemacheinterviene–comeabbiamosostenutonell’Introduzione–comeforzaattivaecostruttivasianelconsumosianellaproduzione.L’anarchia,questaanarchia,è ideaattualeecapacedimuovereversounfuturo incui ilLeviatanononsaràaltrochenoistessi.

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