ECONOMIA POLITICA ESERCIZI SVOLTI - DidatticaWEB
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ECONOMIA POLITICA – ESERCIZI SVOLTI
1. Elasticità
1.1) Si consideri il seguente mercato delle palle da golf, in cui domanda ed offerta sono
rispettivamente:
𝑌𝑑 = 90 − 2 𝑃 − 2 𝑇
𝑌𝑠 = −9 + 5 𝑃 − 2,5𝐺
dove T è il prezzo del titanio, un metallo utilizzato per costruire palle da golf, P è il prezzo delle palle
da golf e G è il prezzo della gomma.
a) Se G = 2 and T = 10, calcolare il prezzo e le quantità di equilibrio.
b) Ai valori di equilibrio, calcolare l'elasticità al prezzo della domanda e l'elasticità al prezzo
della offerta.
Soluzione
a) Una volta effettuate le opportune sostituzioni con i valori assegnati di G e T, le funzioni di
domanda e offerta diventano:
𝑌𝑑 = 70 − 2 𝑃
𝑌𝑠 = −14 + 5 𝑃
Aggiungiamo inoltre la condizione di equilibrio alle due equazioni precedenti, ovvero:
𝑌𝑑 = 𝑌𝑠
per cui eguagliando domanda e offerta otteniamo:
70 − 2 𝑃 = −14 + 5 𝑃
84 = 7 𝑃
quindi,
𝑃∗ =84
7= 12
e, sostituendo nella funzione di domanda o di offerta, Y* = 70 – 2 (12) = 46
b) L’elasticità al prezzo della domanda è definita dalla seguente equazione:
휀𝑑 =𝜕%𝑌𝑑
𝜕%𝑃=
𝜕𝑌𝑑 𝑌𝑑⁄
𝜕𝑃 𝑃⁄=
𝜕𝑌𝑑
𝜕𝑃
𝑃
𝑌𝑑
Pertanto, 휀𝑑 = −2 (12
46) = −
24
46= −0,52
L’elasticità al prezzo della domanda è definita dalla seguente equazione:
휀𝑠 =𝜕%𝑌𝑠
𝜕%𝑃=
𝜕𝑌𝑠 𝑌𝑠⁄
𝜕𝑃 𝑃⁄=
𝜕𝑌𝑠
𝜕𝑃
𝑃
𝑌𝑠
Pertanto, 휀𝑠 = 5 (12
46) =
60
46= 1,3
1.2) Supponete che la curva di domanda di mercato del bene Y sia Y = 10 - P.
a) Disegnare la curva di domanda, specificandone le intercette.
b) Calcolare l'elasticità della domanda al prezzo in due punti distinti della curva di domanda,
ipotizzando che il prezzo di mercato sia P = 4 (punto A) e P = 8 (punto B).
Soluzione
a) Per rappresentare la curva di domanda ponendo il prezzo in ordinata e la quantità in ascissa,
occorre invertire la funzione di domanda diretta in forma, appunto, inversa:
P = 10 – Y
Graficamente:
Con intercette P, Y = (10, 10)
b) Se il prezzo è pari a 4 (quindi la quantità domandata è pari a 6) l’elasticità della domanda al
prezzo in tale punto sarà:
휀𝑑 =𝜕%𝑌𝑑
𝜕%𝑃=
𝜕𝑌𝑑 𝑌𝑑⁄
𝜕𝑃 𝑃⁄=
𝜕𝑌𝑑
𝜕𝑃
𝑃
𝑌𝑑= −1 (
4
6) = −0,66
Se il prezzo è pari a 8 (quindi la quantità domandata è pari a 2) l’elasticità della domanda al
prezzo in tale punto sarà:
휀𝑑 =𝜕%𝑌𝑑
𝜕%𝑃=
𝜕𝑌𝑑 𝑌𝑑⁄
𝜕𝑃 𝑃⁄=
𝜕𝑌𝑑
𝜕𝑃
𝑃
𝑌𝑑= −1 (
8
2) = −4
1.3) Calcolare il valore dell’elasticità della domanda al prezzo, per la seguente funzione: 𝑌 =30
𝑃
Soluzione
L’elasticità al prezzo della domanda è definita dalla seguente equazione:
휀𝑑 =𝜕%𝑌𝑑
𝜕%𝑃=
𝜕𝑌𝑑 𝑌𝑑⁄
𝜕𝑃 𝑃⁄=
𝜕𝑌𝑑
𝜕𝑃
𝑃
𝑌𝑑
Pertanto,
휀𝑑 = −30
𝑃2
𝑃
𝑌𝑑= −
30
𝑃2
𝑃
30𝑃
= −1
1.4) Calcolare il valore delle elasticità della domanda rispetto a P1, P2, I (I = reddito), data la funzione
di domanda:
Y = 2000 – 5 P1 + 2 P2 + 0,02 I con P1 = 300, P2 = 250, I = 5000
Soluzione
Con i dati dell’esercizio, la quantità domandata è pari a:
𝑌𝑑 = 2000 − 5(300) + 2(250) + 0,02(5000) = 1100
L’elasticità al prezzo della domanda è pari a:
휀𝑌𝑑/𝑃1 =𝜕𝑌𝑑
𝜕𝑃1
𝑃1
𝑌𝑑= −5
300
1100= −
1500
1100= −1,36
L’elasticità incrociata della domanda è pari a:
휀𝑌𝑑/𝑃2 =𝜕𝑌𝑑
𝜕𝑃2
𝑃2
𝑌𝑑= 2
250
1100=
500
1100= +0,45
e i beni sono sostituti tra loro.
L’elasticità della domanda al reddito è pari a:
휀𝑌𝑑/𝐼 =𝜕𝑌𝑑
𝜕𝐼
𝐼
𝑌𝑑= 0,02
5000
1100=
100
1100= +0,09
e il bene è normale.
1.5) Un bene inferiore ha una elasticità della domanda rispetto al reddito pari a 0,5 in valore assoluto.
Partendo da un punto in cui il reddito I = 10 e la quantità Y = 20, si ipotizzi una variazione positiva
del reddito pari a 5. Quale è il nuovo valore di Y?
Soluzione
L’elasticità della domanda al reddito è pari a:
휀𝑌𝑑/𝐼 =𝜕𝑌𝑑
𝜕𝐼
𝐼
𝑌𝑑
Un bene inferiore è caratterizzato da una elasticità al reddito negativa, perché se il reddito aumenta,
il consumatore abbandona questa tipologia di beni, ad esempio perché può permettersi l’acquisto di
altri beni o semplicemente perché si ha la possibilità di accedere ad altri beni. Pertanto, per i beni
inferiori, 휀𝑑1/𝐼 < 0 = −0,5. Utilizzando i dati dell’esercizio:
휀𝑑1/𝐼 = 0,5 =Δ𝑌
5
10
20
Δ𝑌 = −0,5(10) = −5
Quindi il nuovo valore del bene è Y = 15.
2. Funzioni di utilità - Curve di Indifferenza - Saggio Marginale di Sostituzione
2.1) Data una funzione Cobb Douglas 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑌1𝛼𝑌2
𝛽
a) Calcolare il saggio marginale di sostituzione (SMS).
b) Nel caso in cui 𝛼 = 𝛽 = 1, quindi 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑌1𝑌2, trovare l'equazione che definisca le
curve di indifferenza.
Soluzione
a) Il Saggio Marginale di sostituzione indica il coefficiente angolare della curva di indifferenza ed è
pari al rapporto tra la variazione del consumo del bene 2 (ΔY2) e la variazione del consumo del bene
1 (ΔY1). Lungo una curva di indifferenza, dove l’utilità totale di diversi, infiniti, panieri di beni è la
stessa, le due variazioni, di segno opposto, si compensano esattamente. La variazione di utilità,
conseguente alla riduzione (aumento) del consumo del bene 2 è esattamente compensata
dall’incremento (riduzione) del consumo del bene 1:
𝑆𝑀𝑆 =Δ𝑌2
Δ𝑌1
Poiché l’utilità marginale del bene 1 è pari alla variazione di utilità totale che deriva dalla variazione
del consumo del bene 1, ossia: 𝑈𝑀1 =ΔU
Δ𝑌1 e, allo stesso modo, l’utilità marginale del bene 2 è pari
alla variazione di utilità totale che deriva dalla variazione del consumo del bene 2, ossia: 𝑈𝑀2 =ΔU
Δ𝑌2,
possiamo scrivere che la variazione dell’utilità totale è pari alla variazione della quantità consumata
del bene 1 moltiplicata per la variazione di utilità che ne consegue, ΔU = 𝑈𝑀1Δ𝑌1 e, allo stesso modo
per il bene 2 ΔU = 𝑈𝑀2Δ𝑌2.
Muovendoci lungo una curva di indifferenza, l’utilità totale non cambia, quindi ΔU = 0, pertanto la
somma di queste due variazioni è nulla:
0 = 𝑈𝑀1Δ𝑌1 + 𝑈𝑀2Δ𝑌2
Con semplici passaggi algebrici possiamo quindi indicare il Saggio Marginale di Sostituzione
alternativamente come il rapporto tra le variazioni di quantità o come il rapporto (inverso) fra le
variazioni di utilità:
𝑆𝑀𝑆 =Δ𝑌2
Δ𝑌1= −
𝑈𝑀1
𝑈𝑀2
Ora, data una funzione di utilità generica 𝑈 = 𝑓(𝑌1, 𝑌2), l’utilità marginale corrisponde alla derivata
parziale di questa funzione rispetto al bene oggetto di analisi:
𝜕𝑈
𝜕𝑌1=
𝜕𝑓(𝑌1, 𝑌2)
𝜕𝑌1
Nel caso del nostro esercizio, la funzione di utilità è 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑌1𝛼𝑌2
𝛽, quindi le derivate parziali di
questa funzione rispetto a Y1 e a Y2 sono rispettivamente pari a:
𝑈𝑀1 =𝜕𝑓(𝑌1,𝑌2)
𝜕𝑌1= 𝛼𝑌1
𝛼−1𝑌2𝛽
𝑈𝑀2 =𝜕𝑓(𝑌1,𝑌2)
𝜕𝑌2= 𝛽𝑌1
𝛼𝑌2𝛽−1
Il rapporto tra queste due derivate parziali corrisponde al saggio marginale di sostituzione (SMS):
𝑆𝑀𝑆 = −𝛼𝑌1
𝛼−1𝑌2𝛽
𝛽𝑌1𝛼𝑌2
𝛽−1
E, con semplici operazioni algebriche sugli esponenti otteniamo:
𝑆𝑀𝑆 = −𝛼
𝛽
𝑦2
𝑦1
b) Nel caso in cui α = β = 1, il 𝑆𝑀𝑆 = −𝑌2
𝑌1. L’equazione che descrive la curva di indifferenza indica
un livello di utilità costante pari a k per le diverse combinazioni dei due beni, pertanto otteniamo:
𝑌1𝑌2 = �̅�
Esplicitando l’equazione per Y2, l’equazione diventa:
𝑌2 =�̅�
𝑌1 .
2.2) Data una funzione Cobb Douglas 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑌11 3⁄
𝑌22 3⁄
a) Calcolare il saggio marginale di sostituzione (SMS).
b) Trovare l'equazione che definisca le curve di indifferenza.
Soluzione
a) Ripetendo il ragionamento dell’esercizio precedente, il SMS è:
𝑆𝑀𝑆 = −1
2
𝑌2
𝑌1
b) La curva di indifferenza Cobb-Douglas ha equazione:
𝑌11 3⁄
𝑌22 3⁄
= �̅�
che, esplicitata per Y2 diventa:
𝑌2 = �̅�3 2⁄
𝑌1−1 2⁄
2.3) Un consumatore ha una funzione 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑌1 + 2𝑌2
a) Come definiamo i beni Y1 e Y2?
b) Trovare l'equazione che definisca le curve di indifferenza e fornire una
rappresentazione grafica.
c) Calcolare il saggio marginale di sostituzione.
Soluzione
a) In questo caso i beni sono perfetti sostituti e sono rappresentati da una curva di indifferenza
che evidenzia una relazione di sostituibilità costante (lineare) fra i due beni.
b) L’equazione che descrive la curva di indifferenza indica un livello di utilità costante k per le
combinazioni dei due beni: 𝑌1 + 2𝑌2 = �̅� . Esplicitando l’equazione per Y2 diventa:
𝑌2 =�̅�
2−
1
2𝑌1
Come detto, questa equazione (di primo grado) indica una relazione lineare tra Y1 e Y2, ovvero
le preferenze del consumatore esprimono una sostituibilità costante tra i due beni.
La rappresentazione grafica delle curve di indifferenza, con valori di utilità rispettivamente
pari a �̅� = 10 e �̅� = 20 è:
c) il Saggio Marginale di Sostituzione corrisponde al coefficiente angolare della retta espressa
al punto precedente, ed è:
𝑆𝑀𝑆 =𝜕𝑌2
𝜕𝑌1= −
1
2
2.4) Un consumatore ha una funzione del tipo 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑚𝑖𝑛{2𝑌1, 𝑌2}
a) Quali sono le caratteristiche dei beni 𝑌1 𝑒 𝑌2?
b) Calcolare il SMS della funzione.
c) Rappresentare graficamente la generica curva di indifferenza.
Soluzione
a) In questo caso i beni sono perfetti complementi e sono rappresentati da una curva di
indifferenza che evidenzia la relazione di complementarietà tra i due beni. Qualsiasi paniere
che contenga una quantità maggiore di uno dei due beni, non offre utilità maggiore al
consumatore. Ad esempio, nel caso in cui l’individuo desideri due cucchiaini di zucchero per
ogni tazza di caffè, avere a disposizione una quantità maggiore di zucchero, dato che dispone
di un’unica tazza di caffè, non aumenta l’utilità dell’individuo e rappresenta uno spreco.
Quindi il rapporto con cui utilizzerà i due beni (zucchero e caffè) è costante.
b) L'utilità marginale del bene 1 è: 𝑈𝑀1 = {0 𝑠𝑒 2𝑦1 > 𝑦2
2 𝑠𝑒 2𝑦1 < 𝑦2
L'utilità marginale del bene 2 è: 𝑈𝑀2 = {1 𝑠𝑒 2𝑦1 > 𝑦2
0 𝑠𝑒 2𝑦1 < 𝑦2
Il SMS è: 𝑆𝑀𝑆 = {0 𝑠𝑒 2𝑦1 > 𝑦2
∞ 𝑠𝑒 2𝑦1 < 𝑦2
c) Le curve di indifferenza hanno forma ad L:
3. Effetto Prezzo, Effetto Sostituzione, Effetto Reddito
3.1) Le preferenze di un consumatore sono rappresentate dalla funzione di utilità di tipo Cobb
Douglas 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑌11 2⁄
𝑌21 2⁄
. Il reddito disponibile è I = 100 ed i prezzi dei beni 1 e 2 sono P1 = 10
e P2 = 10.
a) Si calcolino le generiche funzioni di domanda;
b) Si calcoli il paniere ottimo con i dati forniti;
c) Si calcoli il nuovo paniere ottimo nel caso P1’ = 5;
d) Nel passaggio dal paniere ottimo del punto b) al paniere ottimo del punto c) si calcoli
l'effetto prezzo e lo si scomponga nell’effetto di sostituzione e di reddito
e) Rappresentare graficamente l’esercizio
Soluzione
a) Le generiche funzioni di domanda si ottengono risolvendo il problema di massimizzazione
vincolato del consumatore, dove la scelta ottima deve consentire il massimo livello di utilità
derivante dal consumo dei beni che possiamo acquistare con un dato reddito a disposizione e
con prezzi di mercato dei beni che l’individuo non può modificare. In altri termini occorre
risolvere il seguente problema:
𝑀𝐴𝑋 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑌1𝛼𝑌2
(1−𝛼)
𝑠𝑢𝑏 𝐼 = 𝑃1𝑌1 + 𝑃2𝑌2
Dalla prima espressione ricaviamo la curva di indifferenza, mentre la seconda esprime il
vincolo di bilancio. Se uguagliamo l’inclinazione della curva di indifferenza con quella del
vincolo di bilancio e poniamo a sistema questa uguaglianza con il vincolo di bilancio, stiamo
rispettando la condizione di equilibrio per cui le preferenze relative del consumatore nella
scelta dei due beni, indicate dal saggio marginale di sostituzione, debbano eguagliare il saggio
di sostituzione fra i due beni per il mercato, dato dal rapporto tra i prezzi dei beni. Poiché i
prezzi dei beni sono dati (e quindi è fissato anche il loro rapporto), nel caso in cui P1 = 2 e P2
= 1 (quindi −𝑃1
𝑃2= −2), il consumatore troverebbe conveniente modificare la combinazione
prescelta, se ad esempio fosse disposto a rinunciare a 4 unità di Y2 per ottenere una unità
aggiuntiva di Y1 (quindi 𝑆𝑀𝑆 =∆𝑌2
∆𝑌1= −4). Infatti, rinunciare ad acquistare 4 unità di Y2
permette di risparmiare 4 euro, con cui poter comprare 2 unità di Y1 (più di quanto
accetterebbe in base alle sue preferenze). La corrispondenza grafica di questo ragionamento
consiste nel cosiddetto vincolo di tangenza, in cui la retta di bilancio e la curva di indifferenza
sono tangenti fra loro, cioè hanno lo stesso coefficiente angolare. Dobbiamo però aggiungere
anche il vincolo di bilancio come condizione di livello, perché tale vincolo rappresenta tutti i
panieri di beni che il consumatore può acquistare dati i prezzi dei beni e il reddito nominale
(la quantità di moneta) a disposizione. Il sistema di due equazioni e due incognite è quindi
dato da:
{𝑆𝑀𝑆 =
𝑃1
𝑃2
𝐼 = 𝑃1𝑌1 + 𝑃2𝑌2
{
𝛼
1 − 𝛼
𝑌1
𝑌2=
𝑃1
𝑃2
𝐼 = 𝑃1𝑌1 + 𝑃2𝑌2
e, risolvendo per sostituzione, ossia esplicitando Y1 dalla prima equazione e sostituendola
nella seconda otteniamo le funzioni di domanda:
𝑌1∗ = 𝛼
𝐼
𝑃1 𝑌2
∗ = (1 − 𝛼)𝐼
𝑃2
b) Con i dati a disposizione il paniere ottimo è:
𝑌1∗ = 0,5
100
10= 5 𝑌2
∗ = 0,5100
10= 5
c) Nel caso P1’ = 5, il paniere ottimo diventa:
𝑌1𝑃 = 0,5
100
5= 10 𝑌2
𝑃 = 0,5100
10= 5
d) L’effetto prezzo corrisponde alla variazione nel consumo del bene Y1 al variare del suo prezzo
P1:
EP = 𝑌1𝑃 − 𝑌1
∗ = 10 − 5 = 5
Al variare di P1, tuttavia, si modificano contemporaneamente sia il rapporto tra i prezzi dei
beni (𝑃1
𝑃2), sia il reddito reale (la quantità di beni che può essere acquistata con una data somma
monetaria). Pertanto ipotizziamo, seguendo il ragionamento di Slutzky, che il reddito
monetario del consumatore subisca una variazione tale da lasciare invariato il reddito reale.
In questo caso, dato che P1 diminuisce, passando da 10 a 5, il reddito monetario sufficiente ad
acquistare le quantità corrispondenti all’equilibrio iniziale diminuirà anch’esso. Il reddito
compensato (I’) sarà quindi pari a:
I’ = 5 * 5 + 10 * 5 = 75
Il livello di consumo ottimale di Y1 con P1’ = 5 e I’ = 75 sarà pari a:
𝑌1𝑆 = 0,5
75
5= 7,5
L’effetto sostituzione corrisponde alla variazione nel consumo del bene Y1 al variare del solo
prezzo relativo (𝑃1
𝑃2) ed è pari a:
ES = 𝑌1𝑆 − 𝑌1
∗ = 7,5 − 5 = 2,5
Dato l’effetto prezzo e l’effetto sostituzione possiamo trovare per differenza l’effetto reddito:
ER = EP – ES = 5 – 2,5 = 2,5
e)
3.2) Un consumatore ha una funzione 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑌1 + 𝑌2. Il reddito disponibile è I=100 ed i prezzi
dei beni 1 e 2 sono P1=10 e P2=20.
a) Si calcolino le generiche curve di indifferenza generate da tale funzione;
b) Si calcoli il paniere ottimo con i dati forniti;
c) Si calcoli il nuovo paniere ottimo nel caso P1’ = 15;
d) Determinare l'effetto prezzo e la sua scomposizione in effetto sostituzione ed effetto
reddito
e) Si calcoli un nuovo paniere ottimo nel caso P1’ = 25;
f) Determinare l'effetto prezzo e la sua scomposizione in effetto sostituzione ed effetto
reddito
3.2)
a) Le generiche curve di indifferenza, nel caso di perfetti sostituti, sono date da:
𝑌2 =�̅�
𝛼−
1
𝛼𝑌1
in questo caso, la curva di indifferenza è data dalla funzione:
𝑌2 = �̅� − 𝑌1
con coefficiente angolare (SMS) pari a -1.
b) Qui la sostituibilità fra i due beni è costante non solo per il mercato ma anche nelle preferenze
del consumatore (questo individuo è ugualmente soddisfatto da una pallina di pistacchio o da
una pallina di malaga, per cui sarebbe indifferente di fronte ad un cono con due palline di
pistacchio o due palline di malaga o una di malaga e una di pistacchio). Quindi SMS = -1,
mentre 𝑃1
𝑃2= −
10
20= −
1
2, ossia Y1 costa la metà di Y2 e verrà acquistato solo Y1. Il paniere
ottimo è:
𝑌1∗ = 10, 𝑌2
∗ = 0
c) Con P1’ = 15, il rapporto tra i prezzi diventa 𝑃1
𝑃2= −
15
20= −
3
4, e ancora Y1, che il consumatore
è disposto a scambiare in rapporto uno ad uno con Y2, costa meno di Y2 per cui l’individuo
vorrà acquistare ancora solo Y1, pur potendone comprare una quantità inferiore. Il nuovo
paniere ottimo nel caso P1’ = 15 sarà pari a:
𝑌1𝑃 = 6,6, 𝑌2
𝑃 = 0
d) L’effetto prezzo corrisponde alla variazione nel consumo del bene Y1 al variare del suo prezzo
P1:
𝐸𝑃 = 𝑌1𝑃 − 𝑌1
∗ = 6,6 − 10 = 3,3
Come nel caso dell’esercizio precedente, il reddito compensato (I’) che consente di acquistare
il paniere iniziale con il nuovo livello dei prezzi sarà pari a:
I’ = 15 * 10 + 20 * 0 = 150
Il livello di consumo ottimale di Y1 con P1’ = 15 e I’ = 150 sarà pari a:
𝑌1𝑆 =
150
15= 10
L’effetto sostituzione corrisponde alla variazione nel consumo del bene Y1 al variare del solo
prezzo relativo (𝑃1
𝑃2) ed è pari a:
ES = 𝑋1𝑆 − 𝑋1
∗ = 10 − 10 = 0
Dato l’effetto prezzo e l’effetto sostituzione possiamo trovare per differenza l’effetto reddito:
Effetto reddito = Effetto prezzo – Effetto sostituzione = ER = -3,3
e) Con P1’ = 25, il rapporto tra i prezzi diventa 𝑃1
𝑃2= −
25
20= −
5
4, e adesso Y1, che il consumatore
è sempre disposto a scambiare in rapporto uno ad uno con Y2, dato il suo SMS, costa più di
Y2 per cui l’individuo vorrà acquistare ancora solo Y2, modificando la propria scelta e
sostituendo completamente Y1 con Y2. Il nuovo paniere ottimo nel caso P1’ = 25 è:
𝑌1𝑃 = 0, 𝑌2
𝑃 = 5
Ripetendo il ragionamento fatto in precedenza, l’effetto prezzo sarà pari a:
𝐸𝑃 = 𝑌1𝑃 − 𝑌1
∗ = 0 − 10 = −10
il reddito compensato (I’) che consente di acquistare il paniere iniziale con il nuovo livello
dei prezzi sarà pari a:
I’ = 25 * 10 + 20 * 0 = 250
Il livello di consumo ottimale di Y1 con P1’ = 25 e I’ = 250 sarà pari a:
𝑌1𝑆 = 0
L’effetto sostituzione è pari a:
𝐸𝑆 = 𝑌1𝑆 − 𝑌1
∗ = 0 − 10 = −10
L’effetto reddito, pari alla differenza tra effetto prezzo ed effetto sostituzione è quindi:
ER = 0
3.3) Un consumatore ha una funzione del tipo 𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑚𝑖𝑛{𝑌1, 2𝑌2}.
a) Si calcolino le generiche funzioni di domanda;
b) Si calcoli il paniere ottimo con reddito disponibile è I = 360 e prezzi dei beni 1 e 2,
rispettivamente, P1 = 80 e P2 = 20
c) Si calcoli il nuovo paniere ottimo nel caso I’ = 450
d) Si calcoli il nuovo paniere ottimo nel caso I’ = 450 e P1’ = 65
e) Si calcoli l'effetto prezzo e lo si scomponga nell’effetto di sostituzione e di reddito nel caso in
cui I’ = 360, P1 = 80, P2’ = 80
Soluzione
a) Nel caso di beni complementari, dove la funzione di utilità è:
𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑚𝑖𝑛{𝑌1, 𝛼𝑌2}
il consumatore sceglierà una combinazione costante di beni, dove 𝑌1 = 𝛼𝑌2, perché ogni unità
di Y1 si accompagna sempre con α unità di Y2. La scelta ottima di un consumatore che voglia
massimizzare la propria utilità si trova ponendo a sistema questo rapporto costante tra i due
beni con il vincolo di bilancio:
{𝑌1 = 𝛼𝑌2
𝐼 = 𝑃1𝑌1 + 𝑃2𝑌2
e, risolvendo per sostituzione, troviamo le generiche funzioni di domanda per i due beni:
𝑌1∗ =
𝛼𝐼
𝛼𝑃1+𝑃2 𝑌2
∗ =𝐼
𝛼𝑃1+𝑃2
Data la funzione di utilità dell’esercizio:
𝑈(𝑌1, 𝑌2) = 𝑚𝑖𝑛{𝑌1, 2𝑌2}
le generiche funzioni di domanda per i due beni sono quindi pari a:
𝑌1∗ =
2𝐼
2𝑃1+𝑃2 𝑌2
∗ =𝐼
2𝑃1+𝑃2
b) Sostituendo i valori del reddito disponibile (I = 360) e dei prezzi dei beni (P1 = 80 e P2 = 20),
il paniere ottimo è dato da:
𝑌1∗ =
2(360)
2(80)+20=
720
180= 4 𝑌2
∗ =360
2(80)+20=
360
180= 2
c) Nel caso in cui il reddito aumenti e sia pari a I’ = 450, il paniere ottimo diventa:
𝑌1𝑅 =
2(450)
2(80)+20=
900
180= 5 𝑌2
𝑅 =450
2(80)+20=
450
180= 2,5
Entrambi i beni possono essere definiti beni normali perché all’aumentare del reddito,
aumenta il loro consumo.
d) Nel caso I’ = 450 e P1’ = 65, il paniere ottimo è:
𝑌1𝑅𝑃 =
2(450)
2(65)+20=
900
150= 6 𝑌2
𝑅𝑃 =450
2(65)+20=
450
150= 3
e) Considerando il caso rappresentato al punto b, e modificando il prezzo del bene 2, quindi con
I’ = 360, P1 = 80 P2’ = 80, il paniere ottimo diventa:
𝑌1𝑃 =
2(360)
2(80)+80=
720
240= 3 𝑌2
𝑃 =360
2(80)+80=
360
240= 1,5
L’effetto prezzo corrisponde alla variazione nel consumo del bene Y2 al variare del suo prezzo
P2:
𝐸𝑃 = 𝑌2𝑃 − 𝑌2
∗ = 1,5 − 2 = −0,5
il reddito compensato (I’) che consente di acquistare il paniere iniziale con il nuovo livello
dei prezzi sarà pari a:
I’ = 80 * 4 + 80 * 2 = 480
Il livello di consumo ottimale di Y2 con P1’ = 80 e I’ = 480 sarà pari a:
𝑌2𝑆 =
480
2(80) + 80=
480
240= 2
L’effetto sostituzione è pari a:
𝐸𝑆 = 𝑌2𝑆 − 𝑌2
∗ = 2 − 2 = 0
Nel caso di beni complementari, il consumatore non sostituisce i beni fra loro, ma li consuma
sempre in rapporto costante, pertanto l’effetto sostituzione è sempre nullo.
L’effetto reddito, pari alla differenza tra effetto prezzo ed effetto sostituzione è quindi:
𝐸𝑅 = 𝐸𝑃 − 𝐸𝑆 = −0,5 − 0 = −0,5
4. Massimizzazione del profitto / Minimizzazione di costo
4.1) Una piccola azienda agricola produce parmigiano, YP, che vende al prezzo PP=12, allevando
mucche da latte. Per nutrire le mucche utilizza foraggio (F) e (insilato di) mais (M). La funzione di
produzione di questa azienda è di tipo Cobb-Douglas e viene rappresentata come:
𝑌𝑃 = 0,5𝐹0,5𝑀0,5
Per rappresentare i costi di produzione, avendo a disposizione un budget di 2300 euro al mese,
l’azienda sostiene spese fisse pari a 500 euro, mentre Foraggio e Mais vengono acquistati con prezzi
rispettivamente pari a PF = 1 e PM = 4. Determinare:
a) la funzione di isocosto di questa azienda
b) il prodotto marginale dei due fattori produttivi
c) il saggio marginale di sostituzione tecnico
d) la quantità di foraggio e mais che deve essere acquistata per massimizzare il profitto
e) la quantità di parmigiano che l’azienda produce
f) il profitto complessivo ottenuto da questa azienda
Soluzione
a) la funzione di isocosto di questa azienda si ricava dal totale delle spese sostenute
dall’impresa che includono i costi fissi, che abbiamo ipotizzato pari a 500, e i costi
variabili dovuti all’impiego dei fattori produttivi (foraggio e mais) il cui costo unitario
è pari a PF = 1 e PM = 4. Pertanto:
2300 = 500 + F + 4 M
Costo totale = 2300
Costo fisso = 500
Costo variabile = PF F + PM M
1800 = F + 4M
𝑀 = 450 −1
4𝐹
b) Indicando con Y la quantità di un dato bene prodotta da un’impresa e con X1 e X2 le
quantità di fattori produttivi (input) che vengono impiegate per produrre il bene stesso,
il prodotto marginale del fattore produttivo foraggio è pari al rapporto tra la variazione
della produzione totale e la variazione dell’impiego del fattore, ossia: 𝑃𝑀𝐹 =ΔY
ΔF e,
allo stesso modo, il prodotto marginale del fattore produttivo mais è pari alla
variazione della produzione totale conseguente alla variazione dell’impiego del
fattore, ossia: 𝑃𝑀𝑀 =ΔY
ΔM. Data la funzione di produzione 𝑌𝑃 = 0,5𝐹0,5𝑀0,5, il
prodotto marginale corrisponde alla derivata parziale della funzione per il singolo
fattore, quindi:
𝑃𝑀𝐹 =1
4𝐹−0,5𝑀0,5
𝑃𝑀𝑀 =1
4𝐹0,5𝑀−0,5
c) Ipotizzando che l’impresa possa modificare liberamente (ossia senza incorrere in costi
dovuti al cambiamento del mix di tecniche produttive utilizzate) l’impiego dei suoi
input, possiamo costruire una relazione che rappresenti le diverse possibilità
produttive rispettando la condizione per cui ogni combinazione di input produca lo
stesso livello di output. Questa relazione viene chiamata isoquanto e, poiché la
metodologia utilizzata per descrivere la massimizzazione del profitto dell’impresa è la
stessa usata per il modello della scelta ottima di consumo, c’è corrispondenza con la
curva di indifferenza elaborata in precedenza per il consumatore. Il saggio marginale
di sostituzione tecnico indica pertanto il coefficiente angolare dell’isoquanto ed è dato
dal rapporto tra la variazione dell’impiego di un input (ΔF) e la variazione
dell’impiego dell’input alternativo (ΔM). Lungo uno stesso isoquanto le due
variazioni, di segno opposto, si compensano esattamente e il livello di produzione è
invariato, per cui possiamo rappresentare il saggio marginale di sostituzione tecnico
alternativamente come il rapporto tra le variazioni dei fattori produttivi oppure come
il rapporto (inverso) fra le variazioni dei prodotti marginali:
𝑆𝑀𝑆𝑇 =ΔM
ΔF= −
𝑃𝑀𝐹
𝑃𝑀𝑀
Nel nostro caso:
𝑆𝑀𝑆𝑇 = −
14 𝐹−0,5𝑀0,5
14 𝐹0,5𝑀−0,5
= −𝐹−1
𝑀−1= −
𝑀
𝐹
d) Dato il vincolo di costo, l’impresa acquisterà una quantità di input tale che la
combinazione tecnica dei fattori determinata dal saggio di sostituzione sia coerente
con il costo dei fattori produttivi determinati dal mercato. Deve cioè valere anche il
vincolo di tangenza tra il SMST e il rapporto tra i prezzi dei fattori, che graficamente
si rappresenta come tangenza tra curva di isoquanto e retta di isocosto. Risolvendo per
sostituzione il seguente sistema:
{𝑀
𝐹=
1
41800 = 𝐹 + 4𝑀
Otteniamo F* = 900, M* = 225
e) la quantità di parmigiano che l’azienda produce si ricava sostituendo i valori degli
input nella funzione di produzione ed è quindi pari a:
𝑌𝑃 = 0,5√225√900 = 225
f) il profitto complessivo ottenuto da questa azienda è pari a:
𝜋 = 12 ∗ 225 − 2300 = 2700 − 2300 = 400
4.2) Un’impresa è caratterizzata da una funzione di produzione Cobb-Douglas (α = 0,5):
𝑌 = 𝐿𝛼𝐾1−𝛼
Nel breve periodo lo stock di capitale è fisso e pari a �̅� = 400, il saggio di salario è pari a W = 10, il
prezzo di vendita del bene è P = 2 e il tasso di interesse che l’impresa deve corrispondere sui prestiti
bancari è r = 0,05. Calcolare:
a) la funzione del profitto di questa impresa
b) la quantità di lavoro che massimizza il profitto
c) la quantità di output prodotta in equilibrio
d) il livello di profitto
e) Rappresentare graficamente i risultati
Soluzione
a) Dato che un fattore produttivo, il capitale, è fisso, stiamo considerando un problema
di massimizzazione del profitto nel breve periodo, in cui l’impresa sceglie solo la
quantità ottimale dell’altro fattore produttivo, il lavoro. Si dovrà risolvere il seguente
problema di ottimo vincolato:
𝑀𝐴𝑋 𝜋 = 𝑃𝑌 − 𝑤𝐿 − 𝑟�̅�
𝑠𝑢𝑏 𝑌(𝐿, �̅�) = 𝐿𝛼�̅�1−𝛼
Inserendo il vincolo nella funzione del profitto otteniamo:
𝑀𝐴𝑋 𝜋 = 𝑃𝐿𝛼�̅�1−𝛼 − (𝑊𝐿 + 𝑟�̅�) = 2𝐿0,5√400 − [10𝐿 + 0,05(400)]
b) la quantità di lavoro che massimizza il profitto si ottiene derivando la funzione del
profitto per L e svolgendo alcune operazioni algebriche sugli esponenti delle potenze:
𝛿𝜋
𝛿𝐿= 40 ∗ 0,5𝐿−0,5 − 10 = 0
𝐿−0,5 =1
2
𝐿∗ = 4
c) la quantità di output prodotta in equilibrio si ottiene sostituendo L* nella funzione di
produzione:
𝑌 = 40,54000,5 = 40
d) il livello di profitto si ottiene sostituendo i valori trovati in precedenza:
𝜋 = 2√4√400 − [10 ∗ 4 + 0,05(400)] = 80 − 40 − 20 = 20
e) La rappresentazione grafica può combinare la funzione di produzione (che, per
costruzione ipotizziamo concava e con produttività marginale decrescente) con le rette
di isoprofitto (che indicano la relazione tra Y ed L che consente di ottenere lo stesso
livello di profitto). Quest’ultima sarà data da:
𝜋 = 𝑃𝑌 − (𝑊𝐿 + 𝑟�̅�)
𝑌 =�̅� + 𝑟�̅�
𝑃+
𝑤
𝑃
4.3) Un’impresa è caratterizzata da una funzione di produzione del tipo:
𝑌 = 2𝐿 + 𝐾
Il salario corrisposto ai lavoratori è pari a W = 1, il prezzo di vendita del bene è P = 2, il saggio di
interesse che l’impresa deve corrispondere sui prestiti bancari è r = 0,2, i costi totali sostenuti
dall’impresa nel processo produttivo sono pari a CT = 80. Determinare:
a) il prodotto marginale dei due fattori produttivi
b) il saggio marginale di sostituzione tecnico
c) la quantità di input che deve essere acquistata per massimizzare il profitto
d) la quantità di output prodotto dall’impresa
e) il livello di profitto complessivo
Soluzione
a) il prodotto marginale dei due fattori produttivi è:
𝑃𝑀𝐿 =∆𝑌
∆𝐿= 2
𝑃𝑀𝐾 =∆𝑌
∆𝐾= 1
b) il saggio marginale di sostituzione tecnico è:
𝑆𝑀𝑆𝑇 = −𝑃𝑀𝐿
𝑃𝑀𝐾= −2
c) dato che
𝑆𝑀𝑆𝑇 = −2 <𝑊
𝑟=
1
0,2= 5
l’impresa produrrà utilizzando solamente l’input K. La quantità di K utilizzata dall’impresa
sarà pari a 𝐶𝑇
𝑟=
80
0,2= 400.
d) la quantità di output prodotto dall’impresa è:
Y* = 400
e) il livello di profitto complessivo è:
𝜋 = 2 ∗ 400 − 0,2 ∗ 400 = 800 − 80 = 720
5. Mercati
5.1) In un mercato concorrenziale le curve di domanda e di offerta di breve periodo sono le seguenti:
𝑃𝑑 = 5000 − 1,25𝑌
𝑃𝑠 = 1,25𝑌
Nel mercato operano n piccole imprese, identiche, tutte con la funzione di costo:
𝐶𝑇(𝑦𝑖) = 250 + 250𝑦𝑖2, 𝑖 = 1,2, … , 𝑛
Calcolare:
a) i valori di equilibrio di mercato,
b) il surplus del consumatore corrispondente al prezzo di equilibrio,
c) la quantità prodotta dalla singola impresa in equilibrio,
d) i profitti che realizza ogni singola impresa,
e) il numero di imprese operanti nel mercato nel breve periodo,
f) rappresentate graficamente i risultati ottenuti,
g) il prezzo di equilibrio, la quantità prodotta da ogni singola impresa e il numero di imprese nel
lungo periodo.
Soluzione
a) l’equilibrio di mercato si ottiene eguagliando le funzioni di domanda e di offerta del mercato,
risolvendo cioè il seguente sistema:
{𝑃𝑑 = 5000 − 1,25𝑌
𝑃𝑠 = 1,25𝑌
𝑃𝑑 = 𝑃𝑠
Da cui:
5000 − 1,25𝑌 = 1,25𝑌
Quindi Y* = 2.000
E, sostituendo tale quantità in una delle due funzioni di domanda o di offerta, P* = 2.500
b) il surplus del consumatore (SC) è pari alla differenza fra quanto i consumatori sarebbero
disposti a spendere per ottenere 2000 unità di prodotto e quanto effettivamente spendono:
𝑆𝐶 =(5000 − 2500)2000
2= 2500000
c) la quantità prodotta dalla singola impresa in equilibrio si ottiene risolvendo il problema della
massimizzazione del profitto, considerando che in un mercato di concorrenza perfetta la
singola impresa è price-taker. Infatti, poiché la numerosità delle imprese che operano in
concorrenza è elevata e tutte producono un bene omogeneo, non vi sono differenze qualitative
fra i beni prodotti in questo mercato, il prezzo viene determinato dalla interazione impersonale
fra i (tanti) consumatori e le (tante) imprese che abbiamo rappresentato al punto a). Risolvendo
il seguente problema:
𝑀𝐴𝑋 𝜋𝑖 = 𝑃∗𝑦𝑖 − 𝐶𝑇(𝑦𝑖) = 2500𝑦𝑖 − (250 + 250𝑦𝑖2)
mediante l’uso della derivata parziale:
𝛿𝜋𝑖
𝛿𝑦𝑖= 2500 − 500𝑦𝑖 = 0
Otteniamo
𝑦𝑖∗ = 5
d) i profitti che realizza ogni singola impresa sono
𝜋𝑖 = 2500(5) − [250 + (250)2] = 6000
e) ogni impresa produce yi = 5, mentre la quantità complessiva prodotta nel mercato dalle n
imprese è pari a Y = 2000, quindi il numero di imprese nel breve periodo è:
𝑛 =𝑌∗
𝑦∗=
2000
5= 400
f) la rappresentazione grafica è data da:
g) nel lungo periodo, l’ingresso di altre imprese, attratte dall’extraprofitto ottenuto dalle imprese
già presenti sul mercato comporterà un incremento dell’offerta di beni (graficamente ciò
corrisponde ad uno spostamento verso destra della curva S) con una conseguente riduzione
del prezzo di vendita del bene e della domanda per la singola impresa. Questo processo
continua fino ad annullare l’extraprofitto, quando cioè il bene viene venduto ad un prezzo pari
al costo unitario di produzione. La condizione che deve essere rispettata in questo caso è che
il costo unitario sia minimo, oppure che il costo unitario uguagli il costo marginale. Data la
funzione di costo totale:
𝐶𝑇(𝑦𝑖) = 250 + 250𝑦𝑖2
Il costo marginale è:
𝐶𝑀 =∆𝐶𝑇(𝑦𝑖)
∆𝑦𝑖= 500𝑦𝑖
Il costo unitario è:
𝐶𝑈 =𝐶𝑇(𝑦𝑖)
𝑦𝑖=
250
𝑦𝑖+ 250𝑦𝑖
Pertanto, eguagliando le due funzioni:
500𝑦𝑖 =250
𝑦𝑖+ 250𝑦𝑖
𝑦𝑖2 = 1
𝑦𝑖 = ±1
𝑦𝑖𝐿𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜
= 1
il prezzo di equilibrio si ottiene sostituendo la quantità prodotta nel lungo periodo nella
funzione del costo unitario o del costo medio:
PLP = 500
La quantità domandata dal mercato sarà quindi pari a:
𝑃𝑑 = 5000 − 1,25𝑌
500 = 5000 − 1,25𝑌
𝑌𝐿𝑢𝑛𝑔𝑜 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 =4500
1,25= 3600
E il numero di imprese nel lungo periodo sarà:
𝑛 =𝑌𝐿𝑃
𝑦𝐿𝑃=
3600
1= 3600
5.2) Un’impresa ha costi di produzione rappresentati dalla seguente funzione:
CT(y) = 2y2 + 98
a) Ricavate il costo unitario (costo medio) e il costo marginale;
b) Se l’impresa vuole massimizzare i profitti quando p = 40, ricavare quantità e profitto
ottimali
c) Ricavare la combinazione efficiente di quantità e prezzo
Soluzione
a) il costo unitario è 𝐶𝑈 = 2𝑦 +98
𝑦
il costo marginale è 𝑀𝐶 = 4𝑦
b) Se l’impresa vuole massimizzare i profitti quando p = 40, la quantità di equilibrio è:
p = MC 40 = 4𝑦 y* = 10
e il profitto
𝜋 = 40(10) − 2(10)2 − 98 = 102
c) La combinazione efficiente prevede una quantità corrispondente al costo unitario minimo.
Questo valore viene ottenuto quando il costo unitario uguaglia il costo marginale:
2𝑦 +98
𝑦= 4𝑦
𝑦2 =98
2= 49
𝑦 = ±7
𝑦𝐸𝑓𝑓𝑖𝑐𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 = 7
Con prezzo pari al costo unitario:
𝑝 = 2𝑦 +98
𝑦= 2(7) +
98
7= 28
5.3) Un’impresa in monopolio fronteggia la seguente curva di domanda:
𝑝 = 120 − 10𝑌
Il costo marginale è pari a:
𝑀𝐶 = 10𝑌
a) Trovare il prezzo e la quantità prodotta dall’impresa tale che il profitto sia massimo
b) Trovare il prezzo e la quantità prodotta se il mercato fosse di concorrenza perfetta
c) Determinare la perdita secca subita dal mercato nel passaggio da un mercato di concorrenza
perfetta ad un mercato di monopolio.
Soluzione
a) L’impresa in monopolio rispetta la condizione di massimo profitto MR = CM (ricavo
marginale = costo marginale). Data una domanda lineare (come in questo caso) il ricavo
marginale si ottiene costruendo una funzione con pendenza doppia rispetto alla funzione di
domanda:
𝑀𝑅 = 120 − 20𝑌
Pertanto:
120 − 20𝑌 = 10𝑌
e la quantità che massimizza il profitto in monopolio sarà:
𝑌𝑀 =120
30= 4
Con prezzo:
𝑃𝑀 = 120 − 10(4) = 80
b) se il mercato fosse di concorrenza perfetta, la condizione di massimo profitto diventa P = CM
(prezzo = costo marginale), perché in concorrenza, il prezzo di vendita del bene è dato, non
varia con la quantità. Pertanto:
120 − 10𝑌 = 10𝑌
e la quantità che massimizza il profitto in monopolio sarà:
𝑌𝑀 =120
20= 6
Con prezzo:
𝑃𝑀 = 120 − 10(6) = 60
c) La perdita secca subita dal mercato nel passaggio da un mercato di concorrenza perfetta ad un
mercato di monopolio può essere ricavata graficamente considerando i due punti di equilibrio
trovati in precedenza:
La perdita di surplus del consumatore è pari a:
𝑃𝑆𝐶 =(80 − 60)(6 − 4)
2= 20
La perdita di surplus del produttore è pari a:
𝑃𝑆𝑃 =(60 − 40)(6 − 4)
2= 20
La perdita di surplus complessiva è quindi pari a 40.