Economia internazionale -8- -8- Strumenti di politica commerciale: dazi sulle importazioni, sussidi...

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Economia internazionaleEconomia internazionale

-8--8-

Strumenti di politica commerciale: Strumenti di politica commerciale: dazi sulle importazioni, sussidi alle esportazioni, dazi sulle importazioni, sussidi alle esportazioni,

contigentamenti delle importazionicontigentamenti delle importazioni

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Dall’apertura alla limitazione degli scambi commerciali con l’estero

• Finora si sono viste le motivazioni che inducono i paesi a spostarsi da una condizione di economia chiusa a una di economia aperta, integrandosi nei traffici commerciali e adottando un regime di libero scambio

• Ora ci si pone una domanda diversa: per quali motivi i paesi non si affidano al libero scambio, ma adottano misure volte a influenzare i flussi di inportazioni (in generale limitandoli) e di esportazione (in generale sospingendoli)?

• Questo perchè, al contrario di quanto indica Ricardo (le esportazioni sono uno strumento per arrivare alle importazioni che rappresentano il fine), l’idea restrostante alle politiche commerciale è che le importazioni sono “un male”, le esportazioni “un bene”; tra tutte le teorie quella di H-O fornisce una motivazione (non una giustificazione) alle politiche commerciali (conseguenze sulla distribuzione del benessere del free trade)

• In particolare si studiano– quali effetti hanno i diversi strumenti di politica commerciale?

• Chi trae beneficio e chi è danneggiato dalle politiche commerciali?

– quali sono i costi ed i benefici del protezionismo?• Se ci sono avvantaggiati e svantaggiati, i benefici più che compensanio i costi?

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Classificazione degli strumenti espliciti di politica commerciale; oltre a questi ci sono quelli impliciti, regolamenti e l’imposizione di standard

Strumenti espliciti di politica commerciale

Limitazione del commercio Sostegno al commercio

Dazio sulle importazio-

ni

Contingenta-menti sulle

importazioni/Limitazioni

volontarie alle esportazioni

(VER)

Sussidio alle esportazioni /importazioni

Espansione volontaria

delle importazioni

(VIE)

Prezzo Quantità Prezzo Quantità

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Un’analisi elementare dei dazi• I dazi (o tariffe) sono tasse sull’importazione di un bene; possono essere classificati in:

– Dazi specifici• dazi prelevati come ammontare fisso per ogni unità di bene importato

– Esempio: un dazio specifico di 10 euro su ogni bicicletta importata al prezzo internazionale di 100 euro comporta il prelievo alla dogana di una somma fissa pari a 10 euro e un prezzo finale per il consumatore di 110 euro

– Dazi ad valorem• dazi prelevati come % (frazione) sul valore dei beni importati

– Esempio: un dazio ad valorem del 20% sulle biciclette comporta il pagamento di 20 euro per ogni 100 euro di biciclette importate e un prezzo finale di vendita di 120 euro

In entrambi i casi l’effetto del dazio è di aumentare il costo del trasferimento di un bene dal paese esportatore a quello importatore e quindi il prezzo di acquisto nel paese importatore

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– Il dazio è la forma più antica di politica commerciale; esso era adottato prioritariamente come strumento fiscale per raccogliere entrate per le casse dello stato; in seconda battuta veniva l’obiettivo di proteggere settori nazionali dalle importazioni (ai tempi di Ricardo, le corn laws a difesa della produzione di grano inglese)

– I governi al giorno d’oggi preferiscono solitamente adottare politiche protezionistiche basate su barriere (o invisibili) non tariffarie, quali:

• quote (contigentamenti) all’importazione– Limiti alla quantità d’importazioni

• restrizioni volontarie alle esportazioni– Limiti alla quantità di esportazioni adottate dall’esportatore su richiesta

dell’importatore

– Nonostante il minore peso che assumono le barriere tariffarie nelle politiche commerciali, l’analisi degli effetti del dazio è un utile punto di partenza

Un’analisi elementare dei dazi

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– Storicamente, le barriere tariffarie sono in effetti diminuite; il livello medio di protezione tarriffaria (dazi) si è ridotto molto a partire dalla II guerra mondiale nel caso dei paesi industriali (con fenomeni di integrazione regionale molto spinta: caso europeo)

– Dal 1980 si sono notevolmente ridotti anche i dazi applicati dai PVS (anche in questo caso si sono evidenziati fenomeni di integrazione regionale, come il Mercosur tra PVS o il Nafta tra un PVS e un’area industrializzata)

– Tuttavia, i PVS continuano ad avere dazi medi più elevati dei paesi industrializzati

– I PVS adottano dazi più elevati nei confronti delle importazioni da altri PVS (rispetto a quelli applicati sulle importazioni dai paesi industrializzati)

– I paesi industrializzati adottano, però, dazi più elevati nei settori di vantaggio comparato dei PVS (prodotti agricoli, tessile-abbigliamento)

Un’analisi elementare dei dazi

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• Offerta, domanda e commercio internazionale in un singolo settore

– Supponiamo che ci siano due paesi (A e B)– I due paesi consumano e producono uno stesso bene (ad esempio,

grano), che può essere trasportato a costi nulli da un paese all’altro– In ogni paese, il settore del grano è perfettamente concorrenziale– Supponiamo che, in assenza di scambi, il prezzo del grano in A sia

maggiore che in B• Ciò implica che gli operatori comincino a esportare grano da B ad A

– L’esportazione di grano fa aumentare il prezzo in B e contemporaneamente fa diminuire il prezzo in A, fino a che le differenze iniziali tra i due prezzi vengono completamente eliminate

– Per determinare prezzo e quantità scambiata di grano, si fa riferimento a un’analisi di equilibrio parziale, in cui si considerano la domanda interna di importazioni e l’offerta estera di esportazioni

Un’analisi elementare dei dazi

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• Per determinare il prezzo mondiale (Pw) e la quantità di scambi (Qw), vengono definite due curve:– curva di domanda di importazioni di A

• Mostra la quantità massima di importazioni che il paese A vorrebbe acquistare dal resto del mondo per ogni dato prezzo del bene importato.

– Si tratta dell’eccesso della domanda espressa dai consumatori di A rispetto all’offerta dei produttori di A: MD = Domanda – Offerta

– curva di offerta di esportazioni di B• Mostra la quantità massima di esportazioni che B vorrebbe

fornire al resto del mondo per ogni dato prezzo.– Si tratta dell’eccesso dell’offerta dei produttori di B rispetto alla domanda

espressa dai consumatori di B: XS = Offerta* – Domanda*

Un’analisi elementare dei dazi

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Quantità, Q

Prezzo, PPrezzo, P

Quantità, Q

MDD

S

APA

P2

P1

S2 D2 D2 – S2

2

S1 D1 D1 – S1

1

Derivazione della curva di domanda di importazioni (MD) di A

Un’analisi elementare dei dazi

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• Proprietà della curva di domanda interna di importazioni:– interseca l’asse verticale in corrispondenza del prezzo

di “autarchia” del paese importatore, quello in corrispondenza del quale la domanda è completamente soddisfatta dall’offerta nazionale

– è decrescente: al crescere del prezzo, la domanda nazionale si riduce e l’offerta aumenta, talchè si riduce l’eccesso di domanda (cioè le importazioni)

– è più piatta della curva di domanda domestica del paese importatore (essendo ottenuta come differenza tra quest’ultima e l’offerta nazionale)

Un’analisi elementare dei dazi

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P2

P*A

D*

S*

P1

XSPrezzo, P Prezzo, P

Quantità, Q Quantità, QS*2 – D*2S*2D*2

Derivazione della curva di offerta di esportazioni (XS) di B

Un’analisi elementare dei dazi

D*1 S*1 S*1 – D*1

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• Proprietà della curva di offerta estera di esportazioni:– interseca l’asse verticale in corrispondenza del

prezzo di autarchia del paese esportatore, quello in corrispondenza del quale l’offerta nazionale è completamente assorbita dalla domanda

– è crescente: al crescere del prezzo aumenta l’eccesso di offerta sulla domanda domestica

– è più piatta della curva di offerta domestica del paese esportatore

Un’analisi elementare dei dazi

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Equilibrio mondiale: in 1 eccesso di domanda di A=eccesso di offerta di B; domanda mondiale=offerta mondiale

XS

Prezzo, P

Quantità, Q

MD

PW

QW

1

Un’analisi elementare dei dazi

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• Alcune definizioni utili per l’analisi degli effetti del dazio:– la ragione di scambio è il prezzo relativo del bene di

esportazione espresso in unità del bene d’importazione– un paese piccolo è quello non in grado di influenzare,

con la variazione della propria domanda, la sua ragione di scambio, indipendentemente da quanto commercia con il resto del mondo

– un paese grande è invece quello in grado di influire con la propria domanda sulla propria ragione di scambio

Un’analisi elementare dei dazi

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• Effetti di un dazio– Partendo da una situazione di equilibrio in cui P=PW=P*, A impone un

dazio di t euro su ogni chilo di grano importato 1. Il dazio introduce uno scarto tra prezzo estero, PW, e prezzo di vendita interno con

dazio, PT: per cui PT > PW

2. I consumatori di A in corrispondenza del prezzo più elevato diminuiscono la domanda di grano, mentre i produttori di A aumentano l’offerta: in A si riduce l’eccesso di domanda di grano e quindi si riduce la domada di importazioni di grano

3. Se A è un paese grande, la sua minore domanda di importazioni si riflette in un abbassamento del prezzo di offerta in B che si riduce da PW a P*T ; in corrispondenza del minore prezzo in B si espande la domanda di grano e se ne riduce l’offerta; si contrae quindi l’eccesso di offerta di B, vale a dire si riducono le sue esportazioni

4. Questi movimenti continuano finchè non si raggiunge un nuovo equilibrio in corrispondenza del quale l’eccesso di domanda di A eguaglia nuovamente l’eccesso di offerta di B; ciò avviene in corrispondenza di volumi di commercio minori che nella situazione del libero scambio

5. Nel nuovo equilibrio i prezzi nei due mercati A e B non sono più uguali; essi differiscono dell’ammontare della tariffa/dazio; cioè non si ha più P= PW =P*,

come nel libero scambio, ma PT = P*T + t

Un’analisi elementare dei dazi

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XS

PT

MDD*

S*

D

S

PW

2

QT

1

QW

Un’analisi elementare dei daziEffetti di un dazio

P*T

3t

Prezzo, P

Quantità, Q

Prezzo, P

Quantità, Q

Prezzo, P

Quantità, Q

Home market World market Foreign marketMercato di A Mercato mondiale Mercato di B

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– In assenza di dazi, si avrebbe un unico prezzo mondiale del grano (Pw) nei due paesi

– In presenza del dazio, il prezzo del grano aumenta fino a PT in A e si riduce fino a P*T (= PT – t) in B, cioè sino a che la differenza diventa pari a t

• In A: i produttori offrono una quantità maggiore ed i consumatori domandano una quantità minore in conseguenza dell’aumento del prezzo, quindi si riduce la domanda di importazioni

• In B: i produttori offrono una quantità minore ed i consumatori domandano una quantità maggiore in conseguenza della riduzione del prezzo, quindi si riduce l’offerta di esportazioni

• Pertanto, il volume degli scambi di grano si riduce in conseguenza dell’introduzione di un dazio

Un’analisi elementare dei dazi

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– L’incremento del prezzo domestico in A è inferiore al dazio perché parte del dazio si riflette nella riduzione del prezzo di esportazione di B, questo dipende dal fatto che A è un paese grande e riesce a scaricare una parte dell’onere del dazio sul paese B

– Se A è un paese piccolo e introduce un dazio, allora il prezzo estero di esportazione rimane invariato ed il prezzo domestico in A (il paese importatore) aumenta dell’intero l’ammontare del dazio, talché PT = PW + t

Un’analisi elementare dei dazi

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Effetto del dazio in un paese piccolo

SPrezzo, P

Quantità, Q

D

PW + t

PW

Importazioni dopo il dazio

S1 D1

Importazioni prima del dazio

D2S2

Un’analisi elementare dei dazi

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• Come si misura il grado di protezione assicurato da un dazio?

• Si potrebbe pensare che il livello di protezione sia dato dal rapporto tra dazio e prezzo di equilibrio di mercato internazionale che sarebbe prevalso in libero scambio, cioè esso sarebbe dato da t/PW%. Però PW non è sempre osservabile; se il paese è grande esso non è dato dalla differenza PT - t = PW

• Ma anche se fosse possibile calcolare t/PW%, ciò non misura da solo l’effettiva protezione di cui gode il settore; occorre tenere conto degli effetti della protezione sull’intero processo produttivo

Un’analisi elementare dei dazi

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• Tasso effettivo di protezione– Bene finale F il cui prezzo sul mercato mondiale è 100; per

produrre F si impiegano beni intermedi I il cui prezzo sul mercato mondiale è 70

– CASO 1. Il paese produce I, ma non il bene finale F e vuole incoraggiarne la produzione nazionale; applica un dazio ad valorem del 30% sulle importazioni di F: il prezzo interno aumenta a 130 (ipotesi paese piccolo): la protezione effettiva non è però 30% (130-100/100). Prima del dazio potevano stare sul mercato solo imprese con costi operativi di 30 (100=70+30), ora possono stare sul mercato imprese con costi operativi di 60 (130=70+60); il tasso effettivo di protezione è (60-30)/30=100%

– CASO 2. Il paese produce F, ma importa I e vuole incoraggiare la produzione nazionale di I. Per fare questo impone un dazio del 10% sulle importazioni di I, il cui prezzo interno (ipotesi paese piccolo) passa da 70 a 77. Questo provoca una tasso effettivo di protezione negativo: se prima potevano stare sul mercato imprese con costi operativi di 30, ora possono sopravvivere solo quelle con costi operativi di 23 (100=77+23); il tasso effettivo di protezione è (23-30)/30=-23,3%

Un’analisi elementare dei dazi

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Costi e benefici di un dazio• Un dazio determina l’aumento del prezzo del bene nel

paese importatore e (se il paese importatore è grande) la sua riduzione nel paese esportatore

• In conseguenza di queste variazioni nei prezzi:– il benessere dei consumatori si riduce nel paese

importatore e aumenta nel paese esportatore– il benessere dei produttori aumenta nel paese

importatore e si riduce nel paese esportatore– il governo che introduce il dazio ottiene un gettito

• Per misurare e confrontare questi costi e benefici, si ricorre ai concetti di surplus del consumatore e quello del produttore

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• Surplus del consumatore e del produttore– Surplus del consumatore

• Misura il beneficio che un consumatore trae dall’acquistare un bene come differenza tra il prezzo effettivamente pagato ed il prezzo che sarebbe stato disposto a pagare: questa differenza si determina perchè il prezzo è dato dal valore (più basso) a cui si deve vendere il bene per spingere il consumatore ad acquistarne un’unità addizionale; tale prezzo si applica non solo all’unità addizioanle, ma a tutte le unità vendute/acquistate (anche a quelle che il consumatore sarebbe stato disposto a pagare di più)

• Può essere derivato dalla curva della domanda di mercato; graficamente, è pari all’area sottostante alla curva di domanda e situata al di sopra del prezzo

• Esempio: si supponga che una persona sia disposta a pagare 20 euro per ogni scatola di pillole, ma che il prezzo è solamente di 5 euro. Allora, il surplus del consumatore, realizzato attraverso l’acquisto di un pacchetto di pillole, è di 15 euro

Costi e benefici di un dazio

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8

$12

9

$10

10

$9

11

D

Derivazione del surplus del consumatore dalla curva di domanda

Costi e benefici di un dazio

Prezzo, P

Quantità, Q

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Figura 8-7: geometria del surplus del consumatore

Costi e benefici di un dazio

a

bP1

P2

D

Prezzo, P

Quantità, QQ2Q1

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– Surplus del produttore• Misura il beneficio che un produttore trae dal vendere

come differenza tra il prezzo effettivamente praticato per vendere un’unità addizionale ed il prezzo a cui sarebbe stato disposto a vendere anche le altre unità di bene

• Può essere derivato dalla curva dell’offerta di mercato; graficamente è pari all’area sovrastante la curva di offerta e situata al di sotto del prezzo

• Esempio: un produttore disposto a vendere un bene per 2 euro, ma che ne riceve 5 euro, realizza un surplus del produttore di 3 euro

Costi e benefici di un dazio

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Geometria del surplus del produttore

Costi e benefici di un dazio

d

c

P2

P1

S

Prezzo, P

Quantità, QQ2Q1

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Costi e benefici di un dazio

• Misurazione di costi e benefici– E’ possibile sommare il surplus del consumatore con

quello del produttore?• Algebricamente, possiamo sommare il surplus del

consumatore con quello del produttore perché ogni variazione del prezzo influenza ogni individuo in due modi:

– come consumatore

– come lavoratore (produttore)

• Assumiamo che al margine il guadagno o la perdita di un euro abbiano lo stesso valore sociale per ogni gruppo

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Costi e benefici di un dazio per il paese importatore

Costi e benefici di un dazio

PT

PW

P*T

b c d

e

D

a

= perdita del consumatore (a + b + c + d)

= beneficio del produttore (a)

= gettito del governo (c + e)

QT

D2S2

S

S1 D1

Prezzo, P

Quantità, Q

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Effetto netto di benessere di un dazio

PT

PW

P*T

b d

e

D

= perdita di efficienza (b + d)

= beneficio legato alla ragione di scambio (e)

Importazioni

SPrezzo, P

Quantità, Q

Costi e benefici di un dazio

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– Le aree dei due triangoli b e d misurano la perdita subita dalla nazione nel suo insieme (perdita di efficienza) e l’area del rettangolo e misura i benefici in termini di ragione di scambio (si suppone un paese grande)

• La perdita di efficienza emerge perché un dazio distorce gli incentivi al consumo e alla produzione

– I produttori ed i consumatori agiscono come se le importazioni fossero più care di quello che sono effettivamente

– Il triangolo b rappresenta la distorsione nella produzione (si produce una quantità troppo elevata del bene che potrebbe essere più convenientmente prodotta all’estero) e il triangolo d rappresenta la distorsione nel consumo (i consumatroi sono indotti ad acquistare una quantità troppo bassa in confronto a quanto farebbero in assenza della tassa rappresentata dal dazio)

• Il beneficio legato alla ragione di scambio emerge in quanto un paese grande con il dazio riesce a ridurre il prezzo estero delle esportazioni (corrispondenti alle sue importazioni)

Costi e benefici di un dazio

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– Se il beneficio legato alla ragione di scambio è maggiore della perdita di efficienza, il dazio può migliorare il benessere del paese importatore; il paese deve essere molto grande per poter indurre un’ampio modifica della regione di scambio

– Nel caso di un paese piccolo, il dazio riduce necessariamente il benessere del paese importatore: l’area del quadrato e è nulla

Costi e benefici di un dazio

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• I sussidi all’esportazione: la teoria– Sussidio all’esportazione

• Pagamento del governo a favore di un’impresa o di un operatore che esporta il bene all’estero

– Quando il governo offre un sussidio all’esportazione, gli operatori esportano il bene fino a che il prezzo domestico eccede il prezzo estero dell’intero ammontare del sussidio

• Come il dazio può essere specifico o ad valorem

Altri strumenti di Politica commerciale

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• Effetti di un sussidio– Il paese A impone un sussidio specifico di s dollari su ogni unità

di bene esportata 1. Il sussidio consente anche ai produttori inefficienti, quelli il cui prezzo è

superiore a quello mondiale P > PW , di entrare nel mercato, la differenza tra P e PW viene coperta dal sussidio; rispetto a una situazione di libero scambio si espande l’offerta interna

2. Sul mercato interno non c’è il sussidio e si vende quindi al prezzo più elevato PS (> PW); la domanda interna per il bene sussidiato si riduce e si ha un maggiore eccesso di offerta che viene venduto nel paese B

3. Se il paese è grande, questo aumento di esportazioni di A verso B provoca una riduzione del prezzo (sussidiato) delle esportazioni in B rispetto a una

situazione di libero scambio P*S < PW ; si ha una perdita di ragione di scambio per il paese A rispetto a una situazione di libero scambio

4. Non si ha più P= PW =P*, come nel libero scambio, ma PS = P*S + s

Altri strumenti di Politica commerciale

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ba

Effetti di un sussidio all’esportazione

Altri strumenti di Politica commerciale

PS

PW

P*S

Prezzo, P

Quantità, QEsportazioni

gfe

Sussidio dc = guadagno del produttore (a + b + c)

= perdita del consumatore (a + b)= costo del sussido per il governo (b + c + d + e + f + g)

D

S

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– Un sussidio all’esportazione provoca l’aumento dei prezzi nel paese esportatore e la loro diminuzione nel paese importatore

– Inoltre, e al contrario di un dazio, un sussidio all’esportazione peggiora la ragione di scambio del paese che lo adotta (se è grande)

– E’ un onere per lo stato (uscite dalle casse pubbliche)– Un sussidio all’esportazione genera quindi dei costi che

sono inevitabilmente superiori ai corrispondenti benefici (al contrario del dazio che può, tramite il miglioramento di ragione di scambio, indurre qualche vantaggio a favore di chi lo applica)

Altri strumenti di Politica commerciale

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Un Esempio di politica commerciale piuttosto complicata: Politica Agricola Comune europea

Altri strumenti di Politica commerciale

Prezzo, P

Quantità, Q

S

D

Prezzo nell’UEin assenzadi importa-zioni

Prezzomondiale

= costo del sussidio per il governo

Prezzo di sostegno

Esportazioni

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• I contingentamenti delle importazioni : la teoria– Un contingentamento delle importazioni è una restrizione

diretta alla quantità importata di un bene • Esempio: gli Stati Uniti hanno un contingentamento delle

importazioni di formaggio straniero

– La restrizione è spesso applicata mediante la concessione di licenze di importazione a gruppi di operatori o di imprese (di norma nazionali)

• Esempio: soltanto alcune compagnie commerciali sono abilitate ad importare formaggio

– Per alcuni casi importanti, segnatamente lo zucchero e l’abbigliamento, il diritto di vendere negli Stati Uniti viene concesso direttamente al governo dei paesi esportatori

Altri strumenti di Politica commerciale

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– Un contingentamento delle importazioni comporta sempre l’aumento del prezzo domestico del bene importato (limita l’offerta dall’estero su cui preme una domanda non soddisfatta in conseguenza della restrizione)

– I titolari delle licenze possono acquistare i beni d’importazione al prezzo mondiale e rivenderli ad un prezzo più alto sul mercato domestico incassando un guadagno

• I profitti realizzati dai titolari delle licenze sono noti come rendite da contingentamento

Altri strumenti di Politica commerciale

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– Confronto di benessere tra dazio e contingentamento delle importazioni

• La differenza risiede nel fatto che con un contingentamento un governo non riceve alcun gettito

• Nel determinare i costi ed i benefici di un contingentamento, è cruciale stabilire chi percepisce la rendita

– Quando i diritti per vendere sul mercato domestico vengono assegnati ai governi dei paesi esportatori, il trasferimento della rendita all’estero rende i costi del contingentamento sostanzialmente pù alti del dazio equivalente

Altri strumenti di Politica commerciale

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Costi e benefici di un contingentamento per il paese importatore

Altri strumenti di Politica commerciale

PC

PW

P*C

b c d

e

D

a

= perdita del consumatore (a + b + c + d)

= beneficio del produttore (a)

= rendita per i possessori di licenzadi importazione (c + e)

QC

D2S2

S

S1 D1

Prezzo, P

Quantità, Q

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• Restrizioni volontarie alle esportazioni– Una restrizione volontaria alle esportazioni

(VER) è un contingentamento alle esportazioni amministrato dal paese esportatore

• E’ noto anche come accordo volontario di restrizione (VRA)

– Le VER sono imposte dietro richiesta del paese importatore e accordate dall’esportatore per evitare altre restrizioni agli scambi

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– Una VER equivale ad un contingentamento in cui le licenze siano assegnate al governo estero, pertanto è molto costosa per il paese importatore

– Una VER è sempre più costosa per il paese importatore di un dazio che limiti le importazioni dello stesso ammontare

• Con una VER, il gettito del dazio equivalente si trasforma in rendita realizzata da operatori esteri (area c+e)

– Esempio: circa i 2/3 del costo gravante sui consumatori statunitensi delle tre maggiori VER (su tessile, abbigliamento, acciaio e automobili) consiste in rendite realizzate da operatori esteri

– Una Ver produce una perdita per il paese importatore

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• Requisiti di contenuto minimo della produzione– Un requisito di contenuto minimo della

produzione è una norma che richiede che una frazione predeterminata di bene finale sia prodotta localmente

• Tale frazione può essere specificata in termini di unità fisiche o di valore

– Leggi sui requisiti minimi di contenuto nazionale sono largamente impiegate dai paesi in via di sviluppo nel tentativo di indirizzare la propria struttura industriale dall’assemblaggio verso la produzione di beni intermedi

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– Le leggi sui requisiti minimi di contenuto nazionale non generano né un gettito né una rendita da contingentamento

• Il prezzo finale del bene, osservato dai consumatori, riflette una media tra i prezzi degli input importati e quelli degli input prodotti localmente

– Esempio: supponiamo che il 50% delle componenti usate dalle imprese di assemblaggio debba essere di produzione locale. Il costo delle componenti importate è di 6000 euro, mentre quello delle componenti prodotte localmente è di 10,000 euro. Allora, il costo medio delle componenti è pari a 8000 euro (0.5 x 6000 euro + 0.5 x 10,000 euro)

– E’ consentito alle imprese di soddisfare il requisito sui contenuti minimi nazionali esportando, invece che acquisendo componenti prodotte localmente

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• Altri strumenti di politica commerciale– Crediti agevolati all’esportazione

• Forma di prestito agevolato concessa agli acquirenti • Hanno gli stessi effetti di un normale sussidio

all’esportazione

– Politica delle commesse pubbliche• Gli acquisti da parte del governo (o di imprese soggette a

specifici regolamenti) possono essere indirizzati a beni di produzione locale, nonostante siano più cari di quelli importati

– Regolamenti• Talvolta i governi frappongono barriere sostanziali agli

scambi attraverso procedure doganali e l’imposizione di determinati standard sanitari o di sicurezza

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Gli effetti delle politiche commerciali: una sintesi

Effetti delle politiche commerciali alternative