ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto...

36
Gentes Lms - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - d.l. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2 - DCB Roma - Dir. Resp. Massimo Nevola sj M M a a r r z z o o A A p p r r i i l l e e 2 2 0 0 1 1 0 0 N N º º 2 2 ECONOMIA E BENESSERE Si può dare un’anima al capitalismo finanziario? m m e e n n s s i i l l e e d d e e l l l l a a l l e e g g a a m m i i s s s s i i o o n n a a r r i i a a s s t t u u d d e e n n t t i i e e d d e e l l M M . . A A . . G G . . I I . . S S . .

Transcript of ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto...

Page 1: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

GGeenn

tteess

LLmmss

-- PPooss

ttee II

ttaalliiaa

nnee SS

ppaa --

SSppeedd

iizziioo

nnee iinn

aabbbb

oonnaamm

eennttoo

ppooss

ttaallee

-- dd..

ll.. 3355

33//2200

0033 ((

ccoonnvv

.. iinn

ll.. 2277

//0022//

22000044

nn.. 44

66)) aa

rrtt.. 11

,, ccoomm

mmaa

22 -- DD

CCBB

RRoomm

aa -- DD

iirr.. RR

eesspp..

MMaass

ssiimm

oo NN

eevvooll

aa ssjj

MMMMaaaarrrrzzzzoooo –––– AAAApppprrrr iiii lllleeee 2222000011110000NNNNºººº 2222

ECONOMIA E BENESSERESi può dare un’anima al capitalismo finanziario?

mmmmeeeennnnssssiiii lllleeee ddddeeeellll llllaaaa lllleeeeggggaaaammmmiiiissssssssiiiioooonnnnaaaarrrr iiiiaaaa ssssttttuuuuddddeeeennnntttt iiii

eeee ddddeeeellll MMMM....AAAA....GGGG.... IIII ....SSSS....

Page 2: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

SOMMARIO

33 EDITORIALE– Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

di Massimo Nevola S.I.

35 STUDIO– Economia e benessere: alcune novità dalla Caritas in veritate

di Leonardo Becchetti

– Non c’è umanesimo senza Verità. L’enciclica di BenedettoXVIdi Stefano Semplici

48 INVITO ALLA PAROLA– I piedi del risorto

di Tonino Bello (1935-1993)

50 MISSIONE E SOCIETÀ– Nuove teconologie sì, ma come usarle?

di Caterina Nitti

53 VITA LEGA– La Lms e il popolo di Cuba: un’amicizia che si rafforza

di Daniele Di Desidero

– Sighet d’inverno. Volti e storie di una missione che ticattura il cuoredi Sara Torasso

– LMS Progetto Speranza 2010. Campi estivi di solidarietà

III DI COPERTINA– La bocca del lupo, un viaggio d’amore nella Genova fosca

ma densa di speranza dei dimenticatidi Elena Fratini

IN COPERTINA: Il porto trafficatissimo di Hong Kong

mensile della lega missionaria studenti e del M.A.G.I.S.

N. 2 Marzo-Aprile 2010

Direzione e Redazione: 00144 Roma –Via M. Massimo, 7 – Tel. 06.591.08.03– 54.396.228 – Fax 06.591.08.03 –Spedizione in Abbonamento postaleart. 2 comma 20/c legge 662/96 – Filialedi Roma – Registrazione del Tribunaledi Roma n. 647/88 del 19 dicembre1988 – Conto Corrente Postale34150003 intestato: LMS Roma.e-mail: [email protected]

* * *

COMITATO DI REDAZIONE

Massimo Nevola S.I. (direttore),Michele Camaioni (redattore capo),Dario Amodeo, Leonardo Becchetti,

Chiara Ceretti, Laura Coltrinari,Maurizio Debanne, Gianluca Denora,

Alessio Farina, Francesco Salustri,Luigi Salvio, Pasquale Salvio,

Gabriele Semino.

Per abbonamenti versareun’offerta libera sulcc postale 34150003

intestato: LMS Romacausale: abbonamento Gentes

Associato alla Federazione StampaMissionaria Italiana

Fotocomposizione e Stampa:

Finito di stampare Marzo 2010

Associato all’USPI

TIPOFFSET R O M A s r l

Page 3: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Marzo-Aprile n. 2-2010 33333333

A lcune icone orientali presentano il Cristo risorto che si china sopra unvecchio nell’atto di rialzarlo. Il simbolismo racchiuso nell’immaginepare abbastanza chiaro: il vecchio è Adamo, ossia l’uomo, l’umanità in

quanto tale. Il Signore Gesù è il vivente che si china su quest’umanità mortaper restituirle la vita; è il Dio che si china su quest’impasto di fango per co-municargli il suo alito di vita, come nel “primo giorno”. Stavolta però sarà lavita per sempre!Sarà il caso di domandarci, alla luce dell’icona pasquale, se i nostri annun-ci siano veramente annunci di vita. Raccogliendo la sfida lanciata da Nietz-sche nel suo Zarathustra ci chiediamo se il nostro volto sia un volto da “ri-sorti”. Può darsi infatti che talvolta ci sentiamo più a nostro agio dove c’è ildolore piuttosto che dove c’è l’esplosione della felicità. Pensiamo istintiva-mente che il posto del cristiano sia accanto a una tomba piuttosto che auna tavola imbandita dove si celebra la vita. Eppure Gesù, che non è man-cato mai all’appun-tamento col doloreumano (pensiamoalle lacrime versateper l’amico Lazza-ro), non ha disde-gnato la gioia rumo-rosa di un banchet-to nuziale o di unasemplice festa daamici, al punto cheverrà qualificato da-gli ipocriti nemicicome un “mangionee un beone”.Il nostro Dio, il Diodella Bibbia, il Diodi Gesù, è il Dio del-

EDITORIALE

Perché cercate tra i morticolui che è vivo?

Anastasis, Gesù risorto rialza Adamo ed Eva, Istanbul, Chiesa diSan Salvatore in Chora, sec. XIV

Page 4: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Gennaio-Febbraio n. 1-2010

la vita, non della morte. Dio è al centro della vita, non ai suoi margini. Memo-rabili sono state le parole che il grande Bonhoeffer scrisse dal carcere: «Lepersone religiose parlano di Dio quando la coscienza umana è giunta al limite(talvolta per pigrizia di pensiero) oppure quando le forze umane vengono me-no… Io vorrei parlare di Dio non ai confini, ma al centro; non nella debolez-za, non nella morte e nella colpa, ma nella vita e nella bontà dell’uomo… LaChiesa non risiede là dove la capacità dell’uomo non ce la fa più, ai confini,ma nel centro del villaggio».Certi cristiani, e certi “pronunciamenti” pastorali, danno l’impressione di es-ser fermi al Venerdì Santo. Presentano infatti il messaggio di Cristo con tonilugubri, severi, minacciosi. A sentirli si ricava l’impressione che Dio sia rivaledella felicità dell’uomo, quasi che Dio se l’abbia a male se qualcuno gode inquesta “valle di lacrime”. Altri, all’opposto, sembra siano arrivati al mattino diPasqua mediante comode scorciatoie dettate dalla furbizia di vuole evitare lafatica e il confronto scandaloso col Calvario, presentando così un messaggiosvuotato del suo contenuto autentico, ripulito da ogni asperità, impegno e sa-crificio, pronto a concedere parecchi “sconti” in campo etico, specie nel setto-re dell’economia e dell’impegno sociale. Senza mezzi termini, S. Paolo defini-rebbe costoro “nemici della croce di Cristo”.La vita cristiana autentica invece, per offrire una testimonianza davvero fede-le al Vangelo, deve unire i due momenti, quello del Calvario e quello dellaTomba Vuota: si arriva alla gioia di Pasqua soltanto passando attraverso le te-nebre della Passione. Chi si fermasse al Calvario sarebbe in ritardo sul Viven-te; chi scavalca la croce non potrà mai riconoscere il Risorto, colui che por-terà per l’eternità il segno dei chiodi, il segno dell’Amore.Nella nostra piccola realtà di movimento missionario, più volte abbiamo avu-to la Grazia di toccare con le nostre mani quei segni dei chiodi, di sperimen-tare la potenza liberatrice di un amore passato per il vaglio del sacrificio, ditornare a casa rinnovati dall’incontro, purificati dal servizio, ricchi di meravi-glia per i miracoli (proprio così: miracoli) compiuti, capaci di gioie vere chenon hanno più bisogno di comodi o squallidi surrogati che il consumismodella felicità pone alla mercé dei più, soprattutto dei giovani. Il Vivente cichiama e ci interpella. Non può abitare il regno dei morti Colui che ci spronae ci consola, colui che ci chiama al di là dei nostri meriti e ci abilita a compie-re miracoli d’amore, Lui che costituisce così la Ragione ultima del nostro Im-pegno. Il suo dono ci è giunto attraverso i bambini di Sighet, di Moche, le ca-se annerite dai bombardamenti di Bosnia, le chiese di Cuba, gli orfanotrofi ci-nesi…C’è più gioia nel dare che nel ricevere, dice la Bibbia. Che davvero sia questala verità che risplende sul volto dei credenti, il distintivo di chi sa che la vita,quella vera, non muore. Buona Pasqua!

Massimo Nevola S.I.

33334444

Page 5: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Marzo-Aprile n. 2-2010 33335555

1. Introduzione: dal capitalismo finanziario3.0 all’economia civile 1.0Proviamo a introdurre intuitivamente ilsenso dell’enciclica con una metaforainformatica. Il programma CapitalismoFinanziario 3.0 nella sua versione ulti-ma più aggressiva ha creato problemi eva sostituito. Alcune sue funzioni (co-me quella chiamata “gestio-ne derivati”) hanno dimo-strato di rendere il pro-gramma continuamente in-stabile fino a provocare re-centemente un collasso del-l’intero sistema operativo,cui i tecnici stanno ancoracercando di porre pieno ri-medio.Uno dei messaggi principalidell’enciclica Caritas in veri-tate sottolinea come le speri-mentazioni sul campo di-mostrano che è ormai pron-ta nuova versione, Econo-mia Civile 1.0, che andrebbesostituita e installata. Inquesta nuova versione del programma, isottoblocchi “mercato” e “profit” non so-no eliminati. Al contrario le loro funzio-ni sono potenziate, cancellando al con-tempo una serie di bug che creavano in-stabilità ed effetti negativi sul sistema.

Tutto questo grazie a un nuovo bloccodi programma e a una serie di funzioniinterattive. Il nuovo blocco di program-ma è composto dalle routine “microfi-nanza”, “impresa socialmente responsa-bile”, “impresa sociale e cooperativa”,“circuiti equosolidali con il Sud delmondo”, routine che possono essere at-

tivate e ulteriormente po-tenziate dall’utente dandoun contributo importantealla stabilità e al funziona-mento del sistema attraver-so i tasti interattivi “consu-mo e risparmio socialmenteresponsabile”, “gratuità” e“responsabilità”.Fuor di metafora, le encicli-che sociali rappresentanoimportanti momenti di at-tualizzazione dei principiimmutabili della dottrina so-ciale della Chiesa (centralitàdella persona, bene comune,opzione preferenziale per gliultimi) a realtà socioecono-

miche in trasformazione. Ogni enciclicariflette pertanto il periodo storico vissu-to e si sforza di comprendere quale sia ladeclinazione più corretta dei principifondamentali alle res novae di quellaparticolare situazione. Data l’accelera-

* Articolo in corso di pubblicazione sulla rivista Dialoghi dell’Azione Cattolica.

STUDIO

Economia e benessere:alcune novità dalla Caritas in veritate*

“Le encicliche socialirappresentano

importanti momentidi attualizzazione dei

principi immutabilidella dottrina sociale

della Chiesa(centralità dellapersona, bene

comune, opzionepreferenziale per gli

ultimi) a realtàsocioeconomiche in

trasformazione”

Page 6: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

zione dei processi dicambiamento tecnolo-gico ed economico de-gli ultimi tempi, è pos-sibile affermare che lenovità che la Caritas inVeritate si trova ad af-frontare sono vera-mente moltissime,non ultima e fonda-mentale quella di unacrisi globale del siste-ma economico, cherappresenta un svoltanon del tutto compre-sa e ancora oggetto distudio e di interpreta-zione.

L’enciclica coglie questo punto di rotturae di crisi del sistema come opportunitàper ragionare su tutto quello che al vive-re socioeconomico manca per poter co-struire veramente un modello al serviziodella persona e del suo bene integrale.In estrema sintesi, il senso della me-tafora informatica e ciò che cerchere-mo di descrivere nei prossimi paragra-fi, è che il programma su cui gira il si-stema oggi (Capitalismo finanziario3.0) si fonda su alcune premesse forte-mente riduzioniste (una concezioneantropologica fondata sull’homo oeco-nomicus, una visione limitata dell’im-presa e il disconoscimento del ruoloattivo e partecipativo della società civi-le ai processi economici) e ha bisognodi un supplemento d’anima. L’encicli-ca, agendo su tutti questi fronti e ri-flettendo su alcune buone pratiche difrontiera che già hanno in ambiti limi-tati dimostrato ciò che potrebbe esse-re, vuole dimostrare in cosa consistequesto supplemento d’anima ed in chemodo, assumendo tutti gli elementipositivi dell’esistente (funzionamento

33336666 Marzo-Aprile n. 2-2010

LE ENCICLICHE SOCIALIDalla Rerum Novarum alla Caritas in veritate,la voce della Chiesa per una società più giustaRilasciata il 29 giugno 2009, la Caritas inveritate è la terza lettera enciclica firmatada papa Benedetto XVI e si inserisce nelfilone delle encicliche sociali, inauguratoda Leone XIII nel 1891 con la Rerum No-varum, dedicata al tema del lavoro. Seguìnel 1931 la Quadragesimo anno di Pio XI,incentrata sul principio di sussidiarietà,mentre negli anni ’60 si occuparono di te-mi sociali Giovanni XXIII nella Pacem interris e Paolo VI nella Populorum progres-sio. Fondamentale per la difesa di unaconcezione etica ed evangelica del lavoroin una società sempre più permeata dalledottrine economiche del capitalismo edel libero mercato, fu nel 1981 la Labo-rem exercens di papa Giovanni Paolo II, ilquale tornò poi a trattare di questioni so-ciali con la Sollicitudo rei socialis del1987 e la Centesimus annus del 1991. Peril testo della Caritas in veritate cliccare suwww.vatican.va.

Operai al lavoro lungo la strada in una cittadina del nord-ovestdella Romania

Page 7: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

del mercato, dinamiche di sviluppo) èpossibile orientarli verso una creazio-ne di valore sociale, ambientale edeconomico in grado di promuovere ilbene comune.

2. Il perché del titolo: carità in verità Un primo elemento importante e percerti versi originale di quest’enciclica èil suo titolo. Un titolo che tiene assiemedue termini apparentemente non legatil’uno all’altro. È proprio questo inizioinvece che da il tono all’intero docu-mento, partendo da una riflessione sul-la direzione da fornire all’impegno so-ciale nell’economia globalmente inte-grata. Molto spesso oggi si viene infattiassorbiti da una prassi di impegno civi-le senza cogliere esattamente l’obiettivoverso cui ci si indirizza. L’enciclica vuo-le suggerire con il suo titolo che non èpossibile comprendere un termine cosìfondamentale come quello della caritàsenza avere un’idea precisa della veritàdell’uomo. Ovvero non ci si può propor-re di impegnarsi per il bene dell’altrosenza avere prima un’idea di quale siaquesto bene. La dottrina sociale in que-sto caso, per inquadrare l’ambito dellapropria azione e la di-rezione degli sforzi daintraprendere, si ri-chiama all’antropolo-gia, che a sua voltachiede lumi alla teolo-gia per una visione in-tegrale della persona.La verità sulla perso-na umana propostadall’enciclica è già unsuperamento di unaprima forma di ridu-zionismo. La personadi cui vorremmo fareil bene non è solo in-

dividua substantia rationalis come nellafondamentale acquisizione di Boezio ri-presa da Sant’Agostino, ma anche e so-prattutto nesso di relazioni, un io la cuiidentità si precisa e si definisce attra-verso un tu che lo guarda e loriconosce1. L’approccio personalistanon nasce da una riflessione puramen-te filosofica, ma è la traduzione antro-pologica dell’economia trinitaria. L’uo-mo è infatti immagine e somiglianza diDio, ma chi è Dio? La concezione trini-taria contiene la risposta a questa do-manda e anche il segreto delle dinami-che profonde che vitalizzano e animanola persona umana.Il centro del problema è il processo diexitus-redditus in tre fasi del Figlio che,partendo da una dimensione di pienez-za, si abbassa e si incarna per risponde-re a un grido di aiuto e a un bisognodell’uomo, per poi ritornare al Padrearricchito dopo aver concluso la suamissione. La verità dell’uomo e la fiori-tura della sua vita sta dunque tutta inquesto processo di uscita da sé, entratain relazione, azione in risposta a un bi-sogno e ritorno alla pienezza relaziona-le in cui condividere i dividendi del do-

33337777Marzo-Aprile n. 2-2010

Attività commerciali all’emporio di un villaggio ugandese

Page 8: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

no realizzato. Perseguire il bene comu-ne vuol dire creare le condizioni socioe-conomiche affinchè possano essere ri-mosse tutte le condizioni che ostacola-no o impediscono che l’uomo possasperimentare questo percorso e realiz-zare la pienezza di sé.Le “altezze” della verità raccontate inquesto modo sembrano piuttosto lontanee staccate dalle soluzioni pratiche che infondo cerchiamo leggen-do l’enciclica. Cosa vuoldire tutto questo in termi-ni di azione sul terreno?In che modo può offrirciorizzonti e soluzioni per iproblemi concreti che ciaffliggono (povertà, dete-rioramento ambientale,crisi di senso)?I collegamenti sono me-no arcani di quanto po-trebbe sembrare. La pri-ma regola fondamentaledell’impegno sociale e ci-vile è quella di non tradi-re questa verità fonda-mentale della persona.Pertanto una prima con-siderazione centrale chene scaturisce è quella ditrasformare l’idea delrapporto ineguale tra do-natore e beneficiario (ilclichè di un certo concetto di carità) inun rapporto paritario rappresentatodall’incontro tra due povertà: da unaparte la persona abbiente che rischia disclerotizzarsi e perdere il senso del suoesistere se non sa uscire da sé ed incon-trare l’altro nei suoi bisogni, dall’altra ilsecondo termine della relazione, il biso-gnoso che riceve effettivamente un do-no ma che entra anch’egli in relazionecon il donatore dando qualcosa di sé.

Ancora più concretamente, una primaindicazione è che la vera carità implicanon il fare elemosina ma il dare di-gnità, il creare condizioni che mettanochi è nel bisogno in grado di reggersisulle proprie gambe. È questa la visioneispiratrice di molte buone pratiche disuccesso cui l’enciclica farà poi riferi-mento. Ad esempio la microfinanza e ilcommercio equo solidale non hanno

l’intento di generareun’umiliante dipendenzadei soggetti marginaliz-zati dagli aiuti dei citta-dini dei paesi ricchi,quanto piuttosto quellodi creare condizioni peril loro autosviluppo e in-clusione. Tutto questoimplica necessariamenteche la prestazione nelladirezione degli esclusi (ilprestito del microcreditoo il premio di prezzo delcommercio equo e soli-dale) richiede contrat-tualmente una contro-prestazione (l’impegno arestituire le somme pre-state o quello a fornireprodotti di buona qua-lità). È proprio questoelemento fondamentaledi controprestazione che

garantisce dignità, perché la personadiventa tale quando viene messa in gra-do non solo di ricevere, ma anche didare diventando titolare di diritti e do-veri che ne fondano la cittadinanza(Becchetti, 2007a). È evidente che questo nuovo approcciodomanda un impegno maggiore ai “do-natori”. L’elemosina non richiede altrosforzo che quello di liberarsi di unaparte delle proprie dotazioni monetarie

33338888 Marzo-Aprile n. 2-2010

“La prima regoladell’impegno sociale e civile

è quella di trasformarel’idea del rapporto

ineguale tra donatore ebeneficiario in un rapporto

paritario rappresentatodall’incontro tra due

povertà: da una parte lapersona abbiente che

rischia di perdere il sensodel suo esistere se non sauscire da sé ed incontrare

l’altro nei suoi bisogni,dall’altra il bisognoso che

riceve un dono ma cheentra anch’egli in relazione

con il donatore dandoqualcosa di sé”

Page 9: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

(oggi basta un click per inviare un boni-fico in rete). L’azione solidale di micro-finanza o di commercio equo necessitadi organizzazioni e persone impegnatenella “costruzione delle capacità” e nel-la promozione dell’apprendimento deiriceventi. Si pensi agli incontri settima-nali dei clienti delle istituzioni di mi-crofinanza per l’educazione finanziariae all’apprendimento delle tecniche diformulazione dei progetti o alla part-nership tra importatori equosolidali ecooperative di produttori del sud delmondo orientata alla crescita della ca-pacità di fare e di comprendere la do-manda dei mercati esteri (Becchetti eBorzaga, 2009).La rifondazione teologica e antropolo-gica del concetto di carità impone an-che una rivisitazione del concetto diwelfare. I sistemi socioeconomici attua-li e la storia del pensiero politico edeconomico hanno sinora approfonditoe si sono sforzati di realizzare con prio-rità e accenti diversi due dei famosiprincipi della rivoluzione francese (li-bertà ed eguaglianza), dimenticandoclamorosamente il terzo, quello dellafraternità (Bruni e Zamagni, 2005). Mala riflessione antropologica presentatasopra indica che se l’identità dell’uomoè soprattutto relazionale, dimenticare ilpolo della fraternità vuol dire tradire lanatura più profonda della persona. L’in-terpretazione più vera del famoso para-dosso di Easterlin (1974) è in fondoproprio questa. La sorpresa degli eco-nomisti nel vedere che il significativoaumento del reddito pro capite negliStati Uniti nel secondo dopoguerra èstato accompagnato non da un aumen-to, ma da un leggero declino della sod-disfazione di vita (più precisamentedella quota di coloro che si dichiaranomolto felici), vuol dire che non basta

che una società crei le premesse perun’azione economica libera e che poi,in ossequio al principio di eguaglianza,si proponga di redistribuire le risorsecreate attraverso il sistema fiscale e laspesa pubblica. Un modello così freddo, che trascuracompletamente le esigenze della frater-nità, è destinato a creare quella crisi disenso e di soddisfazione di vita che os-serviamo nei dati. Gli studiosi di mo-delli di welfare (o almeno alcuni di essi)hanno cominciato a capire il problema.Un modello nel quale chi ha buone op-portunità miri ad arricchirsi sempre dipiù e chi invece non le ha riceva unaparte della ricchezza creata sotto formadi redistribuzione dal moloch pubblicoche lo considera un numero e non unapersona, non pone le condizioni per lafioritura della vita umana né per i pri-mi (i produttori di ricchezza), nè per isecondi (i beneficiari del welfare), nétantomeno per gli operatori sociali ad-detti alla redistribuzione.La spia del malessere e della mancanzadi qualcosa in questo meccanismo checerca di porre in atto i principi di li-bertà ed eguaglianza, ma non quelli difraternità, è il bellissimo paradosso delwarm glow di Andreoni (1990). Il famo-so studioso americano si trova di fronteal dilemma di un esperimento nel qualei soggetti analizzati preferiscono per lasoluzione di un determinato problemasociale una donazione diretta ai benefi-ciari piuttosto che un intervento pub-blico finanziato da un loro esborso fi-scale in condizioni esattamente equiva-lenti (stessa somma versata, stessa effi-cacia dell’intervento). Andreoni inter-preta questa scelta dei soggetti in un lo-ro desiderio di avere uno warm glow,uno sguardo caldo e parla di “altruismoimpuro”. Noi parleremo più corretta-

33339999Marzo-Aprile n. 2-2010

Page 10: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

mente di esigenza di fraternità e di bi-sogno ineliminabile di costruire rela-zioni ai fini della realizzazione dell’esi-stenza umana. Al modello freddo dove l’ingegneria so-ciale, le regole perfette, il corretto fun-zionamento delle istituzioni, l’azionedall’alto verso il basso ri-solvono “per noi” tutti iproblemi sul tappeto,l’enciclica contrapponeun modello caldo nelquale le persone non ri-cercano il bene immune(l’isolamento dall’altro)ma il bene comune e sicoinvolgono in relazionidi fraternità creandoponti tra diverse realtà.Nascono le imprese so-ciali e le associazionidella società civile checonvogliano vocazionidei cittadini all’azione inun determinato camposociale e si propongonodi agire in via sussidiariarispetto agli anonimi modelli diwelfare2. I cittadini diventano protago-nisti con le loro scelte di consumo e dirisparmio, che gettano ponti e noncreano muri. Gli stessi uomini di azien-da sentono il bisogno di coniugare ladimensione della fraternità con quelladella creazione di profitto e di valoreeconomico e di superare un approcciodicotomico in cui esiste un prima (nelquale valori e istanze sociali sono mes-se da parte) e un dopo (del tempo libe-ro o della seconda parte della vita dedi-cata alla filantropia) nel quale si pongo-no rimedi alle esternalità sociali e am-bientali negative generate nel momentodella creazione di valore.Per dirla in modo essenziale, il modello

freddo ha completamente sbagliatobersaglio pensando che l’obiettivo fossesoltanto quello della soluzione dei pro-blemi tecnico-quantitativi a prescinderedalle modalità d’intervento. La veritàche ci propone l’enciclica, che riflette laverità sull’uomo, è che il modo in cui si

interviene (creando pon-ti e relazioni e risolvendodue diverse povertà (disenso e di soluzioni ma-teriali) è parte della solu-zione del problema sem-plicemente perché lamodalità d’intervento èparte essenziale del fine(la fioritura della perso-na) e non è solo mezzo.Di più, se si sbaglia ilmodo pensando di poterperseguire solo la solu-zione tecnico-quantitati-va in astratto, ci si allon-tana sempre di più dallasoluzione3. Non è forsequesto l’insegnamentopiù importante della cri-

si finanziaria, che vede il fallimento diun modello dove ciascuno è chiamato aperseguire autoreferenzialmente il pro-prio tornaconto creando ricchezza chepoi in qualche modo sgocciolerà a valleo verrà redistribuita anche agli ultimi?

Nuovi ingredienti, nuovi attoriIn che modo il cambiamento di pro-spettiva delineato nell’introduzione eprefigurato nel titolo dell’enciclica siconcretizza, quando il discorso diventapiù applicato e passa in rassegna leprincipali problematiche dell’economiaattuale? Riprendendo quanto già dettonella metafora iniziale, la trasformazio-ne suggerita e auspicata sta nell’inserireingredienti nuovi in termini di valori e

44440000 Marzo-Aprile n. 2-2010

“Al modello freddo dovel’ingegneria sociale, le regole

perfette, il correttofunzionamento delle

istituzioni, l’azione dall’altoverso il basso risolvono “per

noi” tutti i problemi sultappeto, la Caritas in veritate

contrappone un modellocaldo, nel quale le persone

non ricercano il beneimmune (l’isolamento

dall’altro) ma il bene comunee si coinvolgono in relazionidi fraternità, creando ponti

tra diverse realtà”

Page 11: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

nel riconoscere il ruolo di nuovi at-tori economici. Entrambe le ricettesuperano alla radice i due riduzio-nismi (della persona e della formad’impresa) e più che proporre qual-cosa di completamente nuovo, si-stematizzano e fanno tesoro di al-cune migliori pratiche già svilup-pate sul campo. L’ambizione nuovaperò è quella di definire i contornidi un sistema diverso (Economiacivile 1.0) a partire da esse.Il punto di partenza è il riconosce-re, facendo tesoro di quanto ci in-segna la crisi finanziaria globale,che «lungo la storia, spesso si è ri-tenuto che la creazione di istituzio-ni fosse sufficiente a garantire al-l’umanità il soddisfacimento deldiritto allo sviluppo. Purtroppo, siè riposta un’eccessiva fiducia in ta-li istituzioni, quasi che esse potes-sero conseguire l’obiettivo deside-rato in maniera automatica. Inrealtà, le istituzioni da sole non basta-no, perchè lo sviluppo umano integraleè anzitutto vocazione e, quindi, com-porta una libera e solidale assunzionedi responsabilità da parte di tutti» eche «il mercato, lasciato al solo princi-pio dell’equivalenza di valore dei beniscambiati, non riesce a produrre quellacoesione sociale di cui pure ha bisognoper ben funzionare. Senza forme inter-ne di solidarietà e di fiducia reciproca,il mercato non può pienamente espleta-re la propria funzione economica».Quest’ultimo punto viene ripreso nel-l’enciclica con un concetto molto simi-le, quando si afferma che «il binomioesclusivo mercato-Stato corrode la so-cialità, mentre le forme economiche so-lidali, che trovano il loro terreno mi-gliore nella società civile senza ridursiad essa, creano socialità».

Perché dunque abbiamo bisogno dinuovi ingredienti valoriali e di nuovi at-tori? Perché le regole dall’alto non ba-stano e con esse cade l’illusione, tipicadi ogni ingegneria sociale, che l’archi-tettura istituzionale perfetta possa esi-merci dalle nostre responsabilità indivi-duali, recuperando in forme diversel’antica utopia degli economisti delloscorso secolo per i quali la mano invisi-bile avrebbe magicamente ricompostoin benessere per la società la sommadegli egoismi individuali.In più, si riconosce che i valori, in pri-mo luogo la fiducia, rappresentano ilcollante senza il quale il mercato nonpuò produrre i suoi effetti benefici e ri-schia quindi di crollare. Questa non èaltro che la sistematizzazione sinteticadi una miriade di studi e di risultati chegli economisti hanno sviluppato da

44441111Marzo-Aprile n. 2-2010

Donne vendono i prodotti dei loro campi e dei boschial mercato di Sighet, in Romania

Page 12: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

tempo approfondendo i filoni delleasimmetrie informative, dei conflittid’interesse e arrivando al concetto dicontratti incompleti. Il sistema econo-mico sociale funziona su fragili accorditra individui con interessi contrappostiche decidono di fidarsi delle loro con-troparti, mentre sono avvolti dalla neb-bia delle asimmetrie informative cherende impossibile avere informazionicomplete o comunque equivalenti. Ilconcetto dei contratti incompleti rico-nosce che è impossibile identificare tut-te le possibili contingenze che potreb-bero svilupparsi in un rapporto bilate-rale e dunque non tutte le situazioniche si possono verificare sono contrat-tualizzabili e sottoponibili a un mecca-nismo di monitoraggio ed eventualecomminamento di sanzioni e punizioniin modo da evitare comportamenti op-portunistici.A questo punto rientra in campo la fi-ducia e l’importanza della qualità dellerelazioni. Se i rapporti tra le due partisono talmente forti e collaudati da con-sentire il passaggio dal terreno del so-spetto a quello della fiducia reciproca, èpossibile costruire su quella relazioneforte molte relazioni economicamenteproduttive. I valori immateriali, la fidu-cia, la qualità delle relazioni, oltre chebene in sé per il loro fondamento antro-pologico-teologico, diventano anche “ri-sorse produttive” e chiave di volta delbuon funzionamento del sistema so-cioeconomico. Il paradosso però è chela qualità delle relazioni non può esserestrumentalizzata. Nel momento in cuiusciamo dalla dimensione del dono re-ciproco e decidiamo di porci su di unpiano strumentale, la forza della rela-zione si affievolisce come il volume del-lo zucchero filato al contatto con il no-stro palato. Il segreto delle relazioni,

anche in economia, è dunque quelloche esse vanno perseguite come bene insé se si vuole poi avere l’effetto indiret-to della loro fecondità anche nella di-mensione economica.La benzina delle relazioni è la gratuitàe lo scambio di doni. Un esempio eco-nomico famoso è quello del premio No-bel Akerlof (1982), il quale dimostrache un aumento ingiustificato di pagaofferto dal manager ai dipendenti dellapropria impresa suscita una reazionepositiva di produttività di questi ultimi.Senza approfondire le dinamiche com-plesse del rischio di strumentalità e deiproblemi di sostenibilità di lungo ter-mine del dono, è evidente che lo stessoapre un varco nei rapporti tra due per-sone, aprendo unilateralmente e a ri-schio dei proponenti una breccia nelrapporto stereotipato che non osa usci-re dal quadro delle mansioni prestabili-te e che, per questo motivo, è un rap-porto tra ruoli e funzioni e non tra per-sone (non per niente oggi si parla ingergo dei dipendenti come risorse – «hodue risorse oppure ho una risorsa emezza» – e non come persone).Rendiamo il nostro discorso ancora piùconcreto con altri esempi. Gran partedelle relazioni economiche tra agentiseguono la logica di due modelli quali il“dilemma del prigioniero” e il “giocodell’investimento”. Nel primo due pri-gionieri catturati e interrogati separata-mente devono decidere se accusare l’al-tro o negare. Se entrambi accuserannol’altro, entrambi subiranno una puni-zione. Se entrambi negheranno, la penasarà molto lieve per tutti e due. Se peròuno dei due negherà mentre l’altro ac-cuserà il primo, il primo subirà una pe-na molto dura mentre il secondo saràlibero. È evidente che la soluzione piùproduttiva per entrambi sarebbe quella

44442222 Marzo-Aprile n. 2-2010

Page 13: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

di non accusare l’altro, ma se il livellodi fiducia non è abbastanza elevato idue prigionieri saranno tentati di utiliz-zare la strategia più “razionale” che limette al riparo dalle sorprese peggiori,ovvero quella di accusare l’altro. Se en-trambi faranno così il loro coordina-mento fallirà e la scelta sarà inferiore aquella ottimale. Il gioco dell’investi-mento ripropone lo stesso dilemma,con la scelta frutto della fiducia e delcoordinamento che implica il rischiodel fidarsi dell’altro ma che è apporta-trice, se la fiducia viene corrisposta, dimaggiori vantaggi della strategia dellasfiducia. Le applicazioni di questi gio-chi – che dimostrano molto chiaramen-te come la fiducia sia una vera e pro-pria risorsa produttiva – alla realtà con-creta dell’economia di oggi sono molte-plici. L’impresa stessa è oggi un conte-sto dove si svolgono continuamente si-tuazioni tipiche dei giochi a investi-mento. Bisogna portare a termine com-piti complessi, nei quali è necessaria lacollaborazione di diversi dipendenticon saperi non sovrapponibili (avvoca-to, economista, ingegnere,uomo dimarketing, ecc.). Per poter mettere as-sieme le proprie conoscenze e ottenereun risultato ottimale per l’azienda (su-periore alle somme dei singoli contri-buti), è necessario un preliminare attodi fiducia sul fatto che le contropartisedute al tavolo non abuseranno del-l’informazione ricevuta riutilizzandolacome propria. Se la diffidenza vince ilsistema si paralizza e con esso la pro-duttività e l’innovazione.

Esistono realizzazioni concrete del sogno? Unosguardo ai circoli virtuosi: i nuovi attoriIl passaggio delicato e fondamentaleche consente di trasformare il sogno el’utopia in un traguardo realizzabile

consente l’identificazione di circoli vir-tuosi che, anche se su piccola scala enon a livello di grandi masse, sono vici-ni a quel sogno e a quell’utopia. Unodei compiti a mio avviso più nobili del-lo studioso (per il quale anche la sceltadi cosa studiare è una scelta eminente-mente etica o di priorità valoriali) èquello di identificare queste miglioripratiche e spiegare come esse possonodiventare concrete e possibili, mante-nendo spirito critico ed evitando l’agio-grafia. Siamo dunque arrivati al temadei nuovi attori. L’enciclica ha il pregiodi identificarne molti.Si va dalle imprese dell’economia di co-munione alle imprese sociali, al micro-credito e alla finanza etica. «Le banchepropongono conti e fondi di investi-mento cosiddetti “etici”. Si sviluppauna “finanza etica”, soprattutto me-diante il microcredito e, più in genera-le, la microfinanza. Questi processi su-scitano apprezzamento e meritano unampio sostegno. I loro effetti positivi sifanno sentire anche nelle aree menosviluppate della terra».Fino ai circuiti di commercio equosoli-dale – «è utile inoltre favorire formenuove di commercializzazione di pro-dotti provenienti da aree depresse delpianeta per garantire una retribuzionedecente ai produttori, a condizione chesi tratti veramente di un mercato tra-sparente, che i produttori non ricevanosolo maggiori margini di guadagno, maanche maggiore formazione, professio-nalita` e tecnologia, e infine che nons’associno a simili esperienze di econo-mia per lo sviluppo visioni ideologichedi parte» – e alle imprese socialmenteresponsabili: «Si va sempre più diffon-dendo il convincimento in base al qualela gestione dell’impresa non può tenereconto degli interessi dei soli proprietari

44443333Marzo-Aprile n. 2-2010

Page 14: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

della stessa, ma deve anche farsi caricodi tutte le altre categorie di soggetti checontribuiscono alla vita dell’impresa: ilavoratori, i clienti, i fornitori dei varifattori di produzione, la comunità di ri-ferimento».Si comprende come la chiave di volta ditutto il sistema e il segreto del successodei pionieri nasca dalla partecipazionesempre più attiva e socialmente respon-sabile dei cittadini attraverso le loroscelte di consumo e di risparmio (Bec-chetti et al., 2008), come già era statolucidamente riconosciuto dal Compen-dio della dottrina sociale della chiesa(2005 n.154). «È bene che le persone sirendano conto che acquistare è sempreun atto morale, oltre che economico.C’è dunque una precisa responsabilitàsociale del consumatore, che si accom-pagna alla responsabilità sociale del-l’impresa. I consumatori vanno conti-nuamente educati al ruolo che quoti-dianamente esercitano e che essi posso-no svolgere nel rispetto dei principimorali, senza sminuire la razionalitàeconomica intrinseca all’atto dell’acqui-stare».Sarebbe lungo a questo punto entrarenel dettaglio di ciascuna di queste pro-poste innovative per identificare all’in-terno delle stesse (quando correttamen-te interpretate e non strumentalizzate)quell’unica matrice comune già eviden-ziata nell’introduzione: il bene dellapersona che passa attraverso una rela-zione che rende feconde due povertà, lapovertà di senso di chi ha e rischia dinon condividere e non aprirsi all’altro ela povertà materiale o la condizione dibisogno di chiede non elemosina, mapari opportunità ovvero una mano perpoter recuperare la propria dignità edessere titolare di diritti e di doveri. Ilsegreto per la soluzione congiunta delle

tre dimensioni del problema che oggiaffigge l’umanità (povertà materiale difasce ancora troppo ampie della popo-lazione, degrado ambientale e crisi disenso e di felicità) passa attraverso laporta stretta dell’incontro fecondo traqueste due povertà.

Leonardo Becchetti

Note 1 Si può fare riferimento in proposito, tragli altri, ai fondamentali contributi al perso-nalismo di Mounier (1949), Levinas (1979)e Buber (1997).2 Con un meglio calibrato ruolo dei pubblicipoteri, è prevedibile che si rafforzino quellenuove forme di partecipazione alla politicanazionale e internazionale che si realizzanoattraverso l’azione delle Organizzazionioperanti nella società civile; in tale direzio-ne è auspicabile che crescano un’attenzionee una partecipazione.3 Il sottosviluppo ha una causa ancora piùimportante della carenza di pensiero è «lamancanza di fraternità tra gli uomini e tra ipopoli». Questa fraternità, gli uomini po-tranno mai ottenerla da soli? La societàsempre più globalizzata ci rende vicini, manon ci rende fratelli. La ragione, da sola, èin grado di cogliere l’uguaglianza tra gli uo-mini e di stabilire una convivenza civica traloro, ma non riesce a fondare la fraternità.

Bibliografia

AKERLOF G. A., 1982, Labour Contracts asPartial Gift Exchange, in “Quarterly Journalof Economics”, 97, 4, pp. 543-69;ANDREONI J., 1990, Impure Altruism and Do-nations to Public Goods: a Theory of Warm-Glow Giving, in “Economic Journal”, Vol.100 pp.464-77;BECCHETTI L., 2007a, Microcredito, Il Muli-no, Bologna;BECCHETTI L., 2007b, Oltre l’uomo economi-co, Città Nuova, Roma;BECCHETTI L. E BORZAGA C., 2009, The Eco-nomics Of Social Responsibility, Routledge(in corso di pubblicazione);

44444444 Marzo-Aprile n. 2-2010

Page 15: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

BECCHETTI L. - DI SISTO M. - ZORATTI A., 2008,Il voto nel portafoglio, Il Margine, Trento;BRUNI L. E ZAMAGNI S., 2004, Economia Ci-vile, Il Mulino, Bologna;BUBER M., 1997, Il principio dialogico e altrisaggi, San Paolo, Cinisello Balsamo;PONTIFICIA COMMISSIONE GIUSTIZIA E PACE,2005, Compendio della Dottrina Sociale dellaChiesa, Libreria editrice vaticana, Città delVaticano;

EASTERLIN R. A., 1974, Does EmpiricalGrowth Improve the Human Lot? Some Em-pirical Evidence, in Nations and Householdsin Economic Growth, (EDS) P. A. DAVID AND

M. W. REDER, Academic Press, New York,pp. 89–125;LEVINAS E., 1979, La traccia dell’altro, Piron-ti, Napoli;MOUNIER E., 1949, Le personalisme, PressesUniversitaires de France.

44445555Marzo-Aprile n. 2-2010

L a Caritas in veritate è una solle-citazione forte a ritrovare le ra-dici e le responsabilità etiche

dell’agire economico. Ma la vera novitàsta nella decisa affermazione che nonpuò esserci giustizia senza un ribalta-mento di modello antropologico: la li-bertà dell’uomo si sfigura quando nonriconosce la Verità di Dio.Ci si può avvicinare alla terza enciclicadi Benedetto XVI in due modi. Il pri-mo, più semplice, è quello di una veri-fica degli scopi e dei limiti dell’econo-mia globalizzata del ventunesimo se-colo. È vero – come sottolinea il Papa– che la Chiesa «non ha soluzioni tec-niche da offrire». Questo nuovo e riccocapitolo della sua dottrina sociale nonsi limita comunque a ribadire i princi-pi generali dell’impegno “non negozia-bile” per la giustizia, la pace e uno svi-luppo autentico perché finalizzato allapromozione di ogni uomo e di tutto

l’uomo. Si ritrova, certo, un vocabola-rio ormai consolidato: la necessità diorientare l’economia di mercato e lamisura di efficienza del profitto allarealizzazione del bene comune; il do-vere di liberare l’intera famiglia uma-na dal giogo della fame, della miseria edell’ignoranza; il metodo della sussi-diarietà; il primato del lavoro e dellapersona; i doveri nei confronti dell’am-biente. Ma l’enciclica entra allo stessotempo nel vivo di esperienze e temi co-me il non profit, la finanza etica e ilmicrocredito, il capitalismo deglistakeholders e la responsabilità sociale,lo sfruttamento delle risorse energeti-che, le regole del commercio interna-zionale, i flussi migratori, il ruolo deicittadini-consumatori e delle loro as-sociazioni. Non tace sulle nuove formedi sfruttamento legate ad una praticadisinvolta della delocalizzazione piut-tosto che al turismo sessuale. Offre,

Non c’è umanesimo senza Verità.L’enciclica di Benedetto XVI*

* Articolo pubblicato anche su www.benecomune.net.

Page 16: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

soprattutto, un’interpretazione dellalogica del dono e della gratuità comecorrettivo dall’interno della logica pu-ramente commutativa del contratto,con l’obiettivo di superare la contrap-posizione fra l’interesse autodiretto dauna parte e i valori della solidarietà edella fiducia reciproca dall’altra. Conuna importante ricaduta politica: nonsi nega il ruolo degli stati, ma si guar-da ad una riorganizzazione policentri-ca e plurivalente del potere e delle stes-se organizzazioni internazionali, in vi-sta di un governo final-mente efficace della glo-balizzazione. Fermarsi a questo livellosignifica però mancarela vera sfida dell’encicli-ca. Non si tratta di ripe-tere con Adam Smithche una società basatasull’amore, la gratitudi-ne e l’amicizia (la carità)è alla resa dei conti an-che più fiorente e felice.E nemmeno di fissare ipaletti di una disugua-glianza tollerabile, pas-sabilmente compatibilecon il vincolo della fra-tellanza universale im-posto dalle religioni econ la sua versione “laica” consegnataalle varie dichiarazioni dei diritti uma-ni. Il tema – lo dicono senza equivociil titolo e l’Introduzione – è la Verità. Ilconfronto è ancora una volta, come intutto il magistero di Benedetto XVI,sull’idea di razionalità, rattrappita dalmoderno nella sua versione empirica,strumentale, utilitarista e che occorreinvece rilanciare in tutta la sua portatapratica e addirittura metafisica. Nonc’è giustizia – in economia come in po-

litica – senza questa ragione. E la Cari-tas in veritate va interpretata di conse-guenza secondo una triplice scansione.La prima è quella di razionalità forma-le e materiale, nei termini già definitida Weber. L’economia ha affermato lasua autonomia dall’etica e anche daldiritto autoassicurandosi della neutra-lità e univocità del suo metodo: il purocalcolo di condizioni e mezzi per la ge-stione efficiente di beni, servizi e biso-gni. In virtù di questa “universalità” siè imposta, insieme alla tecnoscienza,

come l’asse di riferimen-to anche simbolico dellaglobalizzazione, con ilrischio di una derivaideologica che può sfo-ciare nella riduzionedell’umanità a mezzo,“misurato” come tutti glialtri nel medium del de-naro. Ma l’agire econo-mico resta una formadel fare dell’uomo e dun-que della sua libertà diorientarsi a scopi e fini,alla sostanza di specifi-che esigenze etiche, po-litiche, di ceto o di qual-siasi altra specie. La pre-tesa autonomia dell’eco-nomia ha spinto in trop-

pe occasioni ad abusare dei suoi stru-menti «in modo persino distruttivo».Ecco perché per Benedetto XVI questoè uno degli ambiti nei quali più urgen-te si avverte il bisogno di un allarga-mento del concetto di ragione e delsuo uso, se non si vuole smarrire «lavisione dell’intero bene dell’uomo nellevarie dimensioni che lo caratterizza-no» (§§ 34 e 31).La seconda, necessaria scansione èquella di storia e natura. L’economia

44446666 Marzo-Aprile n. 2-2010

Immanenza otrascendenza: questa è

l’ultima, essenzialealternativa della carità.Benedetto XVI riprende

dalla Populorumprogressio una citazione

di De Lubac: «L’umanesimoche esclude Dio è un

umanesimo disumano»,perché senza Dio lo

sviluppo o viene negatoo viene affidato alle mani

dell’uomo, «che cadenella presunzione

dell’auto-salvezza».

Page 17: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

non si “raddrizza” semplicemente fa-cendo appello alla sensibilità moraledegli individui. Occorre riconoscere cheun’etica economica che prescindessedall’ancoraggio al valore immutabiledelle norme morali naturali «rischie-rebbe di diventare funzionale ai sistemieconomico-finanziari esistenti, anzichécorrettiva delle loro disfunzioni». È ilrischio che si corre quando i diritti nonsono limitati dai doveri fissati da un’an-tropologia i cui contenuti non sonoostaggio di un malinteso pluralismo,non dipendono dalle mode e neppuredalle deliberazioni di un’assemblea,non possono «essere cambiati in ognimomento» (§§ 45, 59 e 43). Definendola Caritas in veritate un’enciclica socia-le, in realtà, se ne coglie solo l’aspettoper così dire “applicativo”. La questionecentrale posta da Benedetto XVI è ap-punto la questione antropologica, cioèl’alternativa secca fra un’umanità chiu-sa nel divenire di un orizzonte senzaVerità, sorda ad ogni prospettiva di sen-so che non venga da essa prodotta e perquesto facile preda del potere di unatecnica assolta dalla sua responsabilitàmorale e, dall’altra parte, il riconosci-mento dell’umanità e del suo sviluppocome vocazione, esperienza che è sì dilibertà e tuttavia incapace «di darsi dasé il proprio significato ultimo» (§ 16).Solo in questa prospettiva si comprendel’affermazione, altrimenti sorprendente,che la bioetica è il presupposto dell’eticaeconomica, che in essa, non nelle borsee nei mercati, «si gioca radicalmente lapossibilità stessa di uno sviluppo umanointegrale». È infatti nella bioetica – neilaboratori della fecondazione in vitro edella ricerca sugli embrioni, così comenella mentalità eutanasica che è espres-sione «non meno abusiva di dominiosulla vita» – che emerge la domanda de-

cisiva. L’atteggiamento dell’uomo difronte alla vita che nasce e muore, la suadisponibilità ad accoglierla e rispettarlao, al contrario, la sua volontà di ridurlaa mezzo dei suoi desideri, pongono «condrammatica forza la questione fonda-mentale: se l’uomo sia prodotto da sestesso o se egli dipenda da Dio» (§§ 74 e75). Immanenza o trascendenza: questa èl’ultima, essenziale alternativa della ca-rità. Il Papa conclude riprendendo dallaPopulorum progressio una citazione diDe Lubac: «L’umanesimo che escludeDio è un umanesimo disumano», perchésenza Dio lo sviluppo o viene negato oviene affidato alle mani dell’uomo, «checade nella presunzione dell’auto-salvez-za» (§ 78 e 11). In Gesù di Nazaret Bene-detto XVI aveva definito senza mezzitermini «un insieme di chiacchiere uto-pistiche prive di contenuto reale» la pre-tesa di costruire la pace e la giustizia aprescindere da Dio. La Caritas in veritatenon è meno esplicita nell’affermare che«l’adesione ai valori del Cristianesimo èelemento non solo utile, ma indispensa-bile per la costruzione di una buona so-cietà e di un vero sviluppo integrale» (§4). La via dell’economia si ricongiungecosì alla via maestra di questo pontifica-to: il conflitto fra la ragione e la fede de-ve essere superato, perché nel conflittosi perdono entrambe.

Stefano Semplici

44447777Marzo-Aprile n. 2-2010

Page 18: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

44448888 Marzo-Aprile n. 2-2010

INVITO ALLA PAROLA

I piedi del Risorto*

Io non so se nell’ultima cena, dopo che Gesù ebbe ripresole vesti, qualcuno dei dodici si sia alzato da tavola e, conbrocca, catino e asciugatoio, si sia diretto a lavare i piedidel Maestro.Probabilmente no.C’è da supporre, comunque, che dopo la sua morte, ripen-sando a quella sera, i discepoli non abbiano fatto altro cherimproverarsi l’incapacità di ricambiare la tenerezza del Si-gnore.Possibile mai, si saranno detti, che non ci è venuto in mente di strappargli dallemani quei simboli del servizio, e ripetere sui suoi piedi ciò che egli ha fatto conciascuno di noi?Dovette essere così forte il disappunto della chiesa nascente per quell’occasioneperduta, che, quando Gesù apparve alle donne il mattino della risurrezione, es-se non seppero fare di meglio che lanciarsi su quei piedi e abbracciarli.Testuale: «Avvicinatesi, gli cinsero i piedi e lo adorarono». Ce lo riferisce Mat-teo, nell’ultimo capitolo del suo Vangelo.Gli cinsero i piedi.Non gli baciarono le mani o gli strinsero il collo. No. Gli cinsero i piedi.Erano già bagnati di rugiada. Glieli asciugarono, allora, con l’erba del prato eglieli scaldarono col tepore dei loro mantelli. Quasi per risarcire il Maestro, siapure a scoppio ritardato, di un’attenzione che la notte del tradimento gli erastata negata.Gli cinsero i piedi.Fortunatamente avevano portato con loro i profumi, per ungere il corpo di Gesù.Forse ne ruppero le ampolle di alabastro e, in un rapimento di felicità, riversa-rono sulle caviglie del Signore gli olii aromatici, che furono subito assorbiti daquei fori: profondi e misteriosi, come due pozzi di luce.Gli cinsero i piedi.Finalmente! Verrebbe la voglia di dire.Ma, chi sa, in quel ritardo ci doveva essere anche tanto pudore. Forse la chiesanascente, rappresentata dalle due Marie, prima di cadergli davanti nel gesto

* Brano tratto da DON TONINO BELLO, Quaresima Pasqua. La carta d’identità del Risorto,Padova, Edizioni Messaggero, 2010 (I ed. 2007), pp. 59-62.

Page 19: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

44449999Marzo-Aprile n. 2-2010

dell’adorazione, aveva voluto aspettare di proposito che Gesù riprendesse dav-vero le vesti. Non quelle che aveva momentaneamente deposto prima della la-vanda. Ma quelle veramente inconsuntili del suo corpo glorioso.Carissimi fratelli, oggi voglio dirvi che la Pasqua è tutta qui. Nell’abbraccio diquei piedi.Essi devono divenire non solo il punto d’incontro per le nostre estasi di amoreverso il Signore, ma anche la cifra interpretativa di ogni servizio reso alla gen-te, e la fonte del coraggio per tutti i nostri impegni di solidarietà con la storiadel mondo.Non c’è da illudersi. Senza questa dimensione adorante, espressa dal gruppomarmoreo di donne protese dinanzi al Risorto, saremo capaci di organizzaresolo girandole appariscenti di sussulti pastorali.Se non afferriamo i piedi di Gesù, lavare i piedi ai marocchini, o agli sfrattati,o ai tossici, non basta. Non basta neppure lavarsi i piedi a vicenda, tra compa-gni di fede.Se la preghiera non ci farà contemplare speranze ultramondane attraverso queifori lasciati dai chiodi, battersi per la giustizia, lottare per la pace e schierarsicon gli oppressi, può rimanere solo un’estenuante retorica.Se, caduti in ginocchio, non interpelleremo quei piedi sugli orientamenti ultimiper il nostro cammino, giocarsi il tempo libero nel volontariato rischia di diven-tare ricerca sterile di sé e motivo di vanagloria.Se l’adorazione dinanzi all’ostensorio luminoso di quelle stigmate non ci faràscavalcare le frontiere delle semplici liberazioni terrene, impegnarsi per la pro-mozione dei poveri potrà sfiorare perfino il pericolo dell’esercizio di potere.Non basta avere le mani bucate.Ci vogliono anche i piedi forati.È per questo che, quando Gesù apparve ai discepoli la sera di Pasqua, «mostròloro le mani e i piedi».E poi, quasi per sottolineare con la simbologia di quei due moduli complemen-tari che, senza l’uno o l’altro, ogni annuncio di risurrezione rimarrà sempremortificato, aggiunse: «Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io».Mani e piedi, con tanto di marchio! Ecco le coordinate essenziali per ricostruirela carta d’identità del Risorto.Mani bucate. Richiamo a quella inesauribile carità verso i fratelli, che si fa do-nazione a fondo perduto.Piedi forati. Appello esigente a quell’amore verso il Signore che ci fa scorgere ilsenso ultimo delle cose attraverso le ferite della sua carne trasfigurata.Buona Pasqua!

Don Tonino Bello (1935-1993)

Page 20: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

55550000 Marzo-Aprile n. 2-2010

I pro e i contro. Prima o poi tutti citroviamo a doverli soppesare; ciritroviamo spesso a dover prende-

re decisioni che conducano al meglio.Ma cosa si fa quando non è chiaro cosasia il meglio? Come si procede quandoinizia a non essere più così evidenteper chi stiamo cercando questo me-glio? Purtroppo le circostanze sottili eingarbugliate della vita di miliardi diuomini non agevolano la ricerca delmeglio: tonnellate di bisogni diversi,stratificati e talvolta contrastanti con-gelano una pungente e comune esigen-za di risposte e decisioni risolutive.Nel 1905 nasce l’Ilva, una società che sioccupa della produzio-ne e trasformazionedell’acciaio. A causadelle gravi difficoltà fi-nanziarie, presto l’Ilvapassa in mano pubbli-ca. Nel 1961 viene co-struito il nuovo polosiderurgico di Taranto:da questo momento,l’Ilva prende il nome diItalsider. Nascita difabbriche e industriesignifica sviluppo eco-nomico e attribuzionedi posti di lavoro. L’I-talsider di Taranto, nel

1988 rinominata Ilva dopo la privatizza-zione, è il polo siderurgico più granded’Europa. Dal 1995 passa al Gruppo Ri-va. Oggi il gruppo possiede 38 stabili-menti produttivi nel mondo, dei quali20 in Italia. L’Ilva ha assicurato e assicu-ra alla gente di Taranto numerose op-portunità lavorative. Dal 1995 ad oggi,lo stabilimento è impegnato in un pianodi ammodernamento tecnologico degliimpianti per limitare al massimo l’im-patto ambientale delle attività; sono sta-ti investiti 907,5 milioni per l’ambientee l’ecologia. Gli investimenti mirano allariduzione delle emissioni inquinanti inatmosfera, alla riduzione delle emissio-

MISSIONE E SOCIETÀ

Nuove tecnologie sì, ma come usarle?Rispetto dell’ambiente e tutela della salute umana restano troppo spesso rele-gate in secondo piano dinanzi alle opportunità di sviluppo economico offertedalle innovazioni scientifiche e dai moderni metodi di produzione.

La città di Taranto è dal 1961 sede di uno dei principali polisiderurgici dell’Italia meridionale

Page 21: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

55551111Marzo-Aprile n. 2-2010

ni solide (residui, sottoprodotti e rifiu-ti), alla riduzione del carico inquinantenelle acque di scarico e alla rimozione esmaltimento dell’amianto. Un impegnoammirabile, frutto di una ormai forteconsapevolezza dei danni che questatecnologia provoca. L’Ilva è un trampoli-no di lancio per un continuo incremen-to di scambi economici a livello nazio-nale e internazionale; è la linfa vitaledell’intera industria metalmeccanica na-zionale (produzione diauto ed elettrodome-stici).Ora, dando retta aquelle fantasie cata-strofistiche che ac-compagnano un po’tutti, verrebbe da chie-dersi come sarebbe lavita senza lavatrici, la-vastoviglie, auto e altristrumenti tecnologiciche facilitano e allieta-no le nostre vite. La ri-sposta è ovvia: un im-provviso o graduale ri-torno a condizioni divita di secoli passatisembra improbabile enon è augurabile. Dovendo allora con-servare queste tecnologie bisogna alme-no, come si sta facendo, ridurre al mas-simo le emissioni inquinanti e i danniche nello specifico le tecnologie siderur-giche provocano.Oggi però due domande sembrano es-sere legittime: perché tutto questo nonè stato fatto dall’inizio? Non serve co-noscere la triste rassegna dei morti eammalati per rendersi conto che la sen-sibilità ecologica, oggi dettata spessodalla moda, doveva nascere prima. Do-vevano farsi prima i conti con le conse-guenze di un certo tipo di applicazione

di tecnologie siderurgiche: a Taranto laposizione costiera delle industrie side-rurgiche e l’eccessiva presenza di al-tiforni e di forni per coke (da cui rica-viamo benzina o gasolio) provocano unalto tasso di incidenza di malattie. Que-sto dato, da sempre noto, è stato a lun-go trascurato.L’ingorda fame della nostra mente vuo-le risposte che spesso non troviamo; lostesso però continuiamo a cercare un

senso alle morti da av-velenamento. Grazie aquesta ingordigia sap-piamo ricercare conti-nuamente il meglio.La scienza e le sue tec-nologie devono riguar-dare tutti perché l’ap-plicazione di risultatiscientifici porta a con-seguenze comuni; nonpossiamo trovarci do-po anni di insensatemorti a dover fare iconti su cosa sarebbemeglio. Il vero megliosarebbe stato chequelle morti non fos-sero mai accadute.

Taranto oggi è un circolo vizioso: se l’Il-va non ci fosse molte meno persone siammalerebbero, ma la presenza dell’Il-va garantisce grosse opportunità lavora-tive. E così ci chiediamo cos’è meglio:far lavorare uomini che devono sostene-re la famiglia nonostante possano mori-re negli anni per incidenti di percorso orendere molti uomini disoccupati, mavivi e senza soldi? Ci sentiamo costrettia cercare il meglio tra queste due possi-bilità, ma sembra si tratti di un meglio abasso prezzo; cioè, cerchiamo ammire-volmente di ridurre al massimo l’impat-to ambientale quando molti sono già

“Taranto oggi è un circolovizioso: se l’Ilva non ci fosse

molte meno persone siammalerebbero, ma la

presenza dell’Ilva garantiscegrosse opportunità lavorative.

E così ci chiediamo cos’èmeglio: far lavorare uomini

che devono sostenerela famiglia nonostante possanomorire negli anni per incidenti

di percorso o rendere moltiuomini disoccupati, ma vivi

e senza soldi?”

Page 22: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

55552222 Marzo-Aprile n. 2-2010

morti e l’ambiente èormai profondamenteferito. Questo meglio abasso prezzo prevedeanche e ancora unabuona probabilità chequalcuno venga ad am-malarsi; in compensoperò moltissimi po-tranno vivere gli anniprima di ammalarsi dalavoratori socialmenteutili.Il vero meglio sembraormai non più rag-giungibile: il megliooggi non è meglio peril domani; una fami-glia non sa se vivere oggi lavorando, colrischio di ammalarsi domani o non la-vorare oggi, certi di vivere da sani di-soccupati domani. Cos’è meglio? Il tea-tro dell’assurdo non deve essere alimen-tato dalle nostre scelte; le nostre deci-sioni non devono fomentare un comu-ne malessere che vede la vita comeun’assurdità insensata. Dovremmo in-vece con i nostri pensieri e con le no-stre azioni aiutare a svelare la meravi-glia della nostra esistenza e contribuirea renderla ancora più meravigliosa.Forse il meglio sarebbe stato che nonraggiungere proprio queste ingarbu-gliate situazioni; sarebbe stato megliose i giovani a Taranto avessero avuto al-tre opportunità lavorative; sarebbe sta-to opportuno che l’impatto ambientalefosse stato controllato dall’inizio, quan-do invece ci si è fatti abbindolare solodalla vanagloria di un immenso e purgradito boom economico.Lungi dal disprezzare il progresso cheda tempo ormai migliora le nostre vite,dovremmo solo ammettere secondo leparole di Gadamer che «la crisi ecologi-

ca è data dal fatto che una espansionedella nostra economia e della nostratecnica, che prosegua sulla strada sucui siamo ora, finirà per rendere im-possibile la vita su questo pianeta».Ispirandoci ancora alle parole di questofilosofo contemporaneo, dobbiamo ri-conoscere che la nostra libertà oggi èminacciata non solo da colui che di vol-ta in volta detiene il potere, ma più an-cora dalla soggezione a quelle forze checrediamo di dominare. Sempre Gada-mer dice: «Viviamo un’alienazione danoi stessi che da tempo non è più pro-dotta dalla struttura economica capita-listica, ma dalla dipendenza dell’uomoda quella forma di civiltà che egli stessoha costruito». Se ritroviamo la coscien-za di ciò che ci unisce ci ricorderemoche il futuro appartiene a tutti; la re-sponsabilità per il futuro nostro e deinostri figli riguarda tutti. Il monito di Gadamer sarà sempre at-tuale: «Tutte le nostre decisioni ricadonosu di noi e nessun esperto è in grado dirisparmiarcene il peso».

Caterina Nitti

Veduta di Taranto vecchia con il castello aragonese

Page 23: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Marzo-Aprile n. 2-2010 55553333

H ola Daniel, Te cuento que mepasò este año! Sono queste leprime parole che ascolto da

molti amici una volta sceso dall’effi-ciente ed essenziale Uaua (come vienechiamato onomatopeicamente qui ilpullman a causa del suo caratteristicoclacson) che porta ilgruppone di italianidall’Havana a Carde-nas. E sono le paroleche dicono la qualitàdelle relazioni che inquesti tre anni abbia-mo stabilito con quel-la piccola fetta di po-polazione cubana chegravita attorno ad al-cune attività sociali diquesta bellissima cit-tadina affacciata suuno dei paesaggi piùaffascinanti che abbiamai visto: i Caraibi!Sono parole sincere, che vengono por-tate da persone che nel te cuento (tiracconto) esprimono un desiderio verodi incontro, oltre che una caratteristica– quella dello spirito di accoglienza edella schietta parlantina – che rendequello cubano un popolo aperto e posi-tivo.Ma siccome sono mille e mille le emo-zioni, le riflessioni e le immagini che

vorrei raccontarvi, provo a procederecon un certo ordine.Tre anni fa, allapartenza di questa nuova esperienzamissionaria a Cuba, mi era piuttostochiaro di come fossimo, noi tutti dellaLega Missionaria Studenti, di fronte adun’avventura del tutto particolare.

Ci stavamo, infatti,addentrando in uncampo nuovo e piùcomplesso del nostromodo di stringereamicizie e relazionicon paesi e popoli lon-tani. Ci era stato chie-sto, infatti, di collabo-rare con la parrocchiadella piccola cittadinadi Cardenas per un’at-tività di primo annun-cio ed evangelizzazio-ne. Per poter vivereappieno questa espe-rienza, abbiamo cer-

cato di calare nella realtà cubana quel-l’approccio semplice e diretto che, neglianni, ha consentito alla Lms di instau-rare solidi gemellaggi e rapporti di ami-cizia con le genti di Albani, Bosnia,Perù e Romania.Ed è stata proprio la nostra propostadi condividere la vita della gente diCuba, che ha favorevolmente colpitole autorità locali e nazionali, al punto

VITA LEGA

La Lms e il popolo di Cuba:un’amicizia che si rafforza

“Ci apprestiamo a pensare aun nuovo campo estivo disolidarietà costruito su due

fronti di intervento: le attività diassistenza e collaborazione aCardenas (ospedale, ospizio e

centro diurno, centro perdisabili, in collaborazione con

le Sorelle della Carità) e lenuove attività tutte da

programmare e scoprire alBarrio de Casablanca

all’Havana”

Page 24: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

55554444 Marzo-Aprile n. 2-2010

da permetterci di stare costantementein mezzo alle persone, nelle loro casee in compagnia di tutte le ricchezzeche potevano offrirci.Sì, le loro ricchezze! Abbiamo trovatouna parrocchia, un consiglio pastora-le e un gruppo di giovani talmente de-sideroso di vive-re questo tempocon noi, da sen-tirci quasi comei figli di una ma-dre molto pre-murosa: cocco-lati, apprezzati eriempiti di ogniattenzione!Lo stesso è statocon le autoritàlocali , che inquesti tre annici hanno per-messo di dialo-gare con loro edi scoprire laqualità del tes-suto sociale cu-bano a partiredalla descrizio-ne che ne fannonon solo il Jefedel Consejo Po-pular (equiva-lente al nostrosindaco) e i vertici del Comitè Centralde La Havana, ma anche i semplicicittadini e gli abitanti delle zone rura-li. Ci hanno fatto conoscere da vicinoil loro sistema scolastico e sanitario,organizzando visite e incontri con ilpersonale dell’ospedale cittadino (do-ve Massimo Nevola è entrato vestitoda prete, parlando da prete, portandoil conforto agli infermi), e ci hannofatto entrare nella vita sociale dei cu-

bani proponendoci “improbabili” (pernoi) corsi di danza nella Casa de laCultura (l’accademia d’arte) e facen-doci discutere di energia, di svilupposostenibile e di prospettive economi-che con degli ingegneri di una compa-gnia petrolifera.

Tutto quello chehanno potuto fa-re per permetter-ci di capire bene,come quando siconosce unanuova persona,cosa fosse e cosarappresentasseCuba, l ’hannofatto senza scon-ti. In questo mo-do non solo i no-stri preti, ma an-che tutti i nostrivolontari laicihanno ottenutoil visto per asun-tos reljgiosos (af-fari religiosi): ildesiderio traspa-rente di entrarein contatto dav-vero con la gentedi Cuba è stato ill a s c i a p a s s a r euniversale che

abbiamo presentato a chi doveva deci-dere e che, fedele al suo dna cubano,ha accettato con entusiasmo di avviarequesto esperimento.A tre anni di distanza, questa modestaattività condotta dalla Lms si sta rive-lando un vero successo anche agli oc-chi della Chiesa locale.Al termine della scorsa estate, infatti,arrivati a La Havana per due giorniche ci hanno permesso un momento

La preparazione e l’umanità dei medici cubani so-no universalmente riconosciute

Page 25: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Marzo-Aprile n. 2-2010 55555555

di verifica al-l ’ interno delgruppo, abbia-mo ricevutol’invito del ve-scovo locale, ilCardinal JaimeOrtega, checon evidenteinteresse ci hachiesto di rac-contare l’interaesperienza.Al termine deinostri raccontici ha chiesto diprovare a pen-sare a un pic-colo gruppo,che potesse es-sere presenteanche nella ca-pitale e ci ha proposto due o tre luo-ghi dove vedrebbe positivamente unnostro apporto.Tra questi, c’è un piccolo barrio (quar-tiere) dove le Suore Missionarie dellaCarità (M. Teresa) hanno aperto unacasa. Considerando l’ottimo rapportodi collaborazione intessuto con loro aCardenas, ci è sembrato più che op-portuno puntare sulla loro collabora-zione. Neanche a dirlo, ci hanno ac-colto a braccia aperte, soprattuttopensando alle famiglie del quartiere eal beneficio che esse ne trarrebbero.Anche le autorità statali sono apparsefavorevoli all’apertura di questo nuovopossibile fronte d’intervento e ancheda loro ci giunta l’importante confer-ma che stiamo lavorando bene, in co-munione e al servizio del popolo cu-bano.Ci apprestiamo, quindi, a pensare a unnuovo campo estivo di solidarietà co-

struito su due fronti di intervento: leattività di assistenza e collaborazionea Cardenas (ospedale, ospizio e centrodiurno, centro per disabili, in collabo-razione con le Sorelle della Carità) e lenuove attività tutte da programmare escoprire al Barrio de Casablanca al-l’Havana.Questa accoglienza, queste relazionicristalline con lo Stato, con la Chiesae con chi in ogni momento incontriper strada e ti invita a stare un po’con lui per il gusto di conoscerti, sonoil grande frutto di tutta questa lungaesperienza e anche ciò di cui, atterratia Roma, senti davvero nostalgia e tirinnova il desiderio di lasciarti coin-volgere dalle storie di altri che ti fer-meranno e con entusiasmo diranno:Hola Daniel! Te cuento que me pasòeste año!

Daniele Di Desidero

Riunione operativa per i volontari che la scorsa estate hanno preso parte alcampo di evangelizzazione organizzato dalla Lms a Cuba

Page 26: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

55556666 Marzo-Aprile n. 2-2010

S ighetu Marmatiei sotto le feste diNatale è proprio carina, acco-gliente. Anche in estate, dicono,

ma io non ci sono mai stata. La perife-ria lascia intendere che si tratta di unacittà nel nord della Romania un po’ de-solata e povera, ma il centro è vivo, atti-vo, pieno di negozi e di bar. Dopo unpaio di giorni, mi ha dato l’impressionedi sentirmi in un posto conosciuto datempo, un posto in cui mi sentivo di ca-sa. È una cittadina di circa quarantami-la abitanti e nelle feste a cavallo delnuovo anno è stata invasa da una ses-santina di italiani. Qualcuno di noi eraveramente di casa. Qualcuno no. Io no.Però stavo in una casa: quella della si-gnora Maria, che tra una palinca (grap-pa), un sarmale (tipico involtino rume-no), un abbraccio e mille parole per meincomprensibili, hacontribuito a scal-dare la giornata. Eio ne avevo bisognotornando a casadall’ospedale dovefacevo servizio.Insieme ad altrequattro ragazze so-no stata per cinquegiorni nel repartopsichiatrico femmi-nile dell’ospedaledella città. Non èstato il motivo peril quale ho decisodi partire per Si-ghet. Ma adesso,forse, è diventato il

motivo per cui dovrei tornare. Dallematte ci sono finita quasi per caso. Nonavevo la minima idea di che cosa avreifatto una volta arrivata a Sighet. Propriozero. Per anni ho sentito parlare delcampo di lavoro a Sighet, dei progettidelle case-famiglia dei gesuiti, ho ascol-tato racconti di amici al ritorno ma,chissà perchè, non mi ero chiesta nem-meno per un secondo che cosa avrei fat-to io. E non sarebbe stato male chieder-selo un po’ di più. Perché alla fine si va aSighet a incontrare persone, si parte conla presunzione di dire che sono talmentedisperati che, qualunque cosa si faccia,andrà bene. A ripensarci, mi sento comese avessi mancato di rispetto a qualcu-no, in qualche modo. Insomma, andarciun minimo preparati è un modo per cer-care di fare bene la missione a cui si è

Sighet d’inverno. Volti e storiedi una missione che ti cattura il cuore

Page 27: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Marzo-Aprile n. 2-2010

stati destinati e un modo per essere pre-parati alla mazzata che ti arriva addossoquando si è di fronte a certe situazioni.E la mazzata di fronte alla situazioneche ho trovato nel reparto psichiatricomi ha preso proprio in pieno! A più ri-prese e per motivi diversi. Inizialmentemi hanno stordito la puzza e la sporci-zia di uno stanzone in cui erano ricove-rate una sessantina di donne. Bam! Miha stordito vedere donne rannicchiatecome animali sotto le coperte sporche,che si chiedevano che cosa facessimo lì.Bam! Mi ha stordito vedermi accerchia-ta da donne in cerca di un qualunque ti-po di contatto umano: un abbraccio, unbacio, uno sguardo, una carezza... qua-lunque cosa! Bam! A poco serviva pro-vare a ritrarsi. Quell’affetto se lo prende-vano! Ed è andata benissimo, perché al-trimenti non avrei capito di quanto neavevano bisogno.Qualcuna vedeva in me e nelle altre ra-gazze italiane la possibilità di esserepresa in considerazione, qualcuna lapossibilità di distrarsi dalla monotoniadelirante dei giorni, qualcuna la possibi-lità di rimediare qualche sigaretta, qual-cuna la possibilità di raccontare la suastoria, qualcuna non si rendeva conto dicosa succedeva, qualcuna vedeva la spe-ranza di uscire da lì...I motivi per cui sono state messe lì den-tro sono i più diversi. Chi per depressio-ne, chi per alcolismo, chi per il fatto diessere vecchia e sola, chi per avere qual-che disturbo mentale. Nessun essereumano dovrebbe vivere nel reparto psi-chiatrico di Sighet, ma se si può arrivaread accettare che ci vivano donne chehanno perso il senno della ragione o chefuori forse sarebbero in condizioni an-che peggiori, non è accettabile che ci vi-vano donne che potrebbero tranquilla-mente, con o senza una terapia più ade-

guata, rimettere insieme i cocci della lo-ro vita.Ogni attività che abbiamo proposto èstata accolta da molte con immensa feli-cità. Ballare e disegnare ha permesso lo-ro di muoversi, di distrarsi, di conoscer-si. Anche le infermiere mettono dellamusica nei pomeriggi in cui noi non sia-mo lì e le lasciano ballare. È il modo piùsemplice per offrire una distrazione espesso riesce. Se i motivi per fare servi-zio nell’ospedale non li avevo quandosono arrivata, li avevo sicuramentequando sono uscita. E li ho trovati, inparticolare, in due donne con cui ho tra-scorso un po’ più di tempo. Una è Ma-ria. L’altra è Violeta. Due storie comple-tamente diverse.Maria mi è sempre sembrata fuori di te-sta. Purtroppo non capivo i suoi discorsilunghissimi in rumeno e non so dire seavessero un senso oppure no. Per leisembrava ne avessero parecchio. Per meneanche un po’. Lei mi prendeva permano e non la mollava fino a quandonon ce la facevo più e me la riprendevocon forza. Stando con lei sono anche ar-rivata a chiedermi quale fosse il valoredi una vita passata nelle sue condizioni.Mi sono chiesta se avesse più senso mo-rire. Lei sembrava non capire niente dicosa succedesse, sembrava non rendersiconto della situazione in cui era, sem-brava non avere speranze, aveva quasiperso le sembianze di donna con il suounico dente e la testa rasata, stava tuttoil giorno con pantaloni e maglia bisuntisdraiata su un letto, le parlavo e nonreagiva, continuava a parlare a macchi-netta di chissà che cosa. Fino a quando,il mio penultimo giorno a Sighet stava-mo ballando (rigorosamente per mano)e io ero ormai un po’ a pezzi, tanto danon avere nemmeno più voglia di sorri-derle, e lei cosa fa? Si mette a cantic-

55557777

Page 28: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

55558888 Marzo-Aprile n. 2-2010

chiare insieme alla musica. Non unamelodia a caso, non parole a caso: lamelodia e le parole (più o meno) dellacanzone che stava passando nello ste-reo. Per me è stata un’emozione gran-dissima, tanto da commuovermi. Bam!E lei era emozionata tanto quanto me,rideva tantissimo ed era bellissima.Chissà quella canzoneche cosa le ricordava,chissà dove la riporta-va. E lì mi sono penti-ta per aver anche solodubitato del valore del-la sua vita e di altredonne del reparto. Lìmi sono accorta diquanta vita c’è dietroalla sua apparentecondizione di follia eassenza e quanto siastato importante esse-re stata lì con lei, aver-la tenuta per mano eaccompagnata a balla-re. C’ero io, poteva es-sere benissimo qual-cun altro per lei. È vero. Ma il fatto diesserci stata da un senso al mio essereandata a Sighet. E adesso da un senso,per me, anche a tutto il lavoro dei volon-tari che ogni anno arrivano a Sighet eche incontrano altre 100 Maria.Violeta. Lei lì dentro proprio non ci do-vrebbe stare. Di nuovo, nessuna ci do-vrebbe stare, ma la sua storia mi ha col-pito ancora di più e mi ha messo di fron-te a una delle forme di ingiustizia piùdifficili da digerire. Bam! Violeta parlainglese benissimo e quindi è stato moltopiù semplice capirsi. È una signora di-stinta, fine, timida. Ha perso il maritoanni fa. Penso sia per questo che è statamessa lì dentro. Cioè, penso sia per que-sto che sia entrata in depressione e poi,

«per essere aiutata», messa lì dentro. Stadiventando matta davvero. Non sapevapiù dove trovare quella speranza che lefacesse sopportare la situazione a cui eracostretta. Se sei dentro e non hai qualcu-no da fuori che fa qualcosa per fartiuscire, resti lì. Non so se si può dire persempre. Spero di no. Ma intanto resti lì e

non si sa che cosa suc-cederà. Non ho maisentito parlare di assi-stenti sociali che pren-dano in mano il tuo ca-so e che ti possano of-frire un’alternativa. Ele infermiere e i dottoricredo siano talmentedisillusi e assuefatti aqueste situazioni, chenemmeno ci provanopiù. Non so dire se leisia in grado di vivereda sola. Non ho capitoquanto grave sia la suadepressione. A me nonsembrava né depressa,né matta. Mi è sembra-

ta una persona che si rende conto chestare lì dentro la sta uccidendo. E l’hadetto a me quasi per caso, ma ormai l’hoascoltata. Penso molto a lei. Penso a co-sa sta facendo. Lei una casa fuori ce l’ha.L’ha disegnata! Penso che adesso che co-nosco, adesso che so la sua storia nonposso far finta di niente. Vorrei veramen-te tanto non pensarci più. Ma non riescoa smettere di pensare che se lei resta lìdentro, non è più solo colpa della situa-zione sanitaria rumena, del sindaco diSighet, del sistema economico mondiale,di Ceaucescu, della mafia... Adesso è an-che colpa mia. E prima o poi dovrò sce-gliere se dimenticare e non pensarci piùo se accettare questa responsabilità.

Sara Torasso

“Lì mi sono accorta di quantavita c’è dietro alla sua

apparente condizione di follia eassenza e quanto sia stato

importante essere stata lì conlei, averla tenuta per mano e

accompagnata a ballare. C’eroio, poteva essere benissimoqualcun altro per lei. È vero.Ma il fatto di esserci stata da

un senso al mio essere andataa Sighet. E adesso da un senso,per me, anche a tutto il lavoro

dei volontari che ogni annoarrivano a Sighet”

Page 29: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Marzo-Aprile n. 2-2010

Bosnia – Novo Selo

Turno unico dal 1° al 12 agosto per un massi-mo di 25 volontari. Le date indicano il giorno dipartenza e di rientro in Italia.Appuntamento e modalità di viaggio: partenzada Padova alle ore 7.30 di domenica 1° agosto inpullman/furgoncini dal Centro Giovanile Antonia-num, nei pressi di Prato della Valle. Il gruppo siriunirà e pernotterà nello stesso luogo fin dal po-meriggio di sabato 31 luglio, quando in occasionedella festa di Sant’Ignazio, si potrà partecipare aun momento conviviale presso il Centro Giovanile.

Documenti per il viaggio: carta d’identità valida per l’espatrio o passaporto.Alloggio: presso la parrocchia di Novo Selo, a 7 km dal confine con la Croazia, entran-do in Bosnia da Slavonski Brod.Attività: a parte i turni per la cucina e gli altri servizi per il buon funzionamento logisti-co del campo, manualità per la sistemazione di ambienti e ricostruzione di case o altriedifici danneggiati e partecipazione a servizi/attività/visite/iniziative per la parrocchia ela comunità locale. Le giornate saranno accompagnate da momenti di preghiera, rifles-sione personale e condivisione di gruppo, secondo lo stile della spiritualità ignaziana,comune a tutti i campi della Lega Missionaria Studenti.Bagaglio: sono necessari, oltre agli effetti personali che si raccomanda di ridurre al mi-nimo, il sacco a pelo, i guanti da lavoro e il berretto per il sole. A tutti viene raccomanda-to un abbigliamento sobrio e poco eccentrico.Età minima di partecipazione 18 anni compiuti.Responsabili: Raffele Magrone ([email protected] – 06.97274751 – Skype:ramagrone), Cristiano Basso ([email protected] – casa 051.6751262 – cell: 338.3130587 –Skype: cri73tv), Nicolò D’Alconzo ([email protected] – cell: 347.1953551).Costi: 300 euro tutto compreso. All’iscrizione è consigliabile anticipare una quota di 200euro. La quota restante verrà raccolta dal responsabile del campo direttamente in Bosnia.Per informazioni, storie, immagini e documenti sulla Bosnia e sui campi Lms degli anniprecedenti clicca su www.legamissionaria.it, sezione Gemellaggi – Bosnia.

55559999

VITA LEGA

Lega Missionaria StudentiProgetto Speranza 2010

Campi estivi di solidarietà

Page 30: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

66660000 Marzo-Aprile n. 2-2010

CINA – LUFUNG (YUNNAN)

A seguito del riuscito esperimento compiuto la scor-sa estate da 8 volontari della Lms, quest’anno si of-fre all’attenzione di quanti operano nelle realtà asso-ciative della Compagnia di Gesù e della Chiesa ita-liana un campo di solidarietà nella Cina continenta-le. Unitamente ai tanti convegni e ai pellegrinaggiorganizzati nel quarto centenario della morte di p.Matteo Ricci, quest’iniziativa vuole offrire un’espe-rienza concreta di servizio nei luoghi del grandemissionario italiano.Turno unico dall’8 al 24 agosto, per un massimodi 15 volontari. Le date indicano il giorno di parten-za da e di rientro in ItaliaViaggio: in aereo da Roma Fiumicino con percorsovia Shangai-Kunming. È prevista una due giorni diturismo a Shangai.Documenti: indispensabile il passaporto, su cui varichiesto al consolato (Roma o Milano) uno specialevisto. Necessarie le vaccinazioni antitifo, antiepatite,antitetanica. Non è obbligatoria la profilassi antima-larica.Alloggio: presso le suore che gestiscono la Children Home di Lufung.Attività: è richiesta una notevole capacità di adattamento, la piena consapevolezza chesi partecipa ad un campo “missionario” (che comporta fedeltà agli appuntamenti quo-tidiani di preghiera di gruppo e lo sforzo di offrire una valida testimonianza di vita cri-stiana), una grande generosità nel servizio, la capacità di rispettare le culture localievitando abbigliamenti e atteggiamenti eccentrici, (pearcing, alcool, fumo e quant’altrodi marcatamente occidentale). È indispensabile una discreta conoscenza della linguainglese. Considerato l’insieme di problemi legati alla società e alla situazione ecclesialeche presenta la Cina, l’accettazione delle eventuali richieste di partecipazione sarà ri-servata personalmente al p. Massimo Nevola, assistente nazionale della Lms.Bagaglio: sacco a pelo, effetti personali, cambi estivi, un k-way, berretto e guanti da la-voro. Il clima, secondo le guide turistiche è di continua primavera. Il cellulare italianocon contratto o scheda ricaricabile normalmente gode di copertura di rete. Portarsispray anti zanzare.Incontro di preparazione: per tutti gli interessati sarà indispensabile partecipare auna tre giorni di formazione culturale e spirituale che terremo a Roma dal 30 aprile al2 maggio 2010, nell’ambito del convegno annuale Cvx-Lms.Età minima di partecipazione 18 anni compiuti.Responsabili: PP. Massimo Nevola (cell. 329.9460717) e Diego Mattei ([email protected]).Costi: 1.000 euro tutto compreso. All’iscrizione va versata la quota del viaggio che è di850 euro. I rimanenti 150 euro vanno consegnati direttamente sul posto ai responsabilidel campo (P. Diego Mattei e John Lee). Come per le altre attività promosse dalla Lms,chi avesse difficoltà al pagamento dell’intera quota lo faccia presente con semplicità alp. Nevola.

Page 31: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Marzo-Aprile n. 2-2010 66661111

CUBA – LA HABANA E CÀRDENAS

Turno unico dal 29 luglio al 16 agosto 2010, per un massimo di 25 volontari. Le dateindicano il giorno di partenza e di rientro in Italia.Viaggio: in aereo da Roma Fiumicino via Madrid. Giunto all’Avana, il gruppo pernot-terà 2 notti presso la casa delle suore Brigidine (0053-7-8664064) per una sosta turisti-ca, di riposo e di programmazione del lavoro. Il gruppo si dividerà in 2 rami: 10/12 an-dranno a Cardenas per dare continuità al gemellaggio seguito negli ultimi 3 anni dallanostra associazione, gli altri 13/15 resteranno all’Avana per dar vita ad un nuovo gemel-laggio nel quartiere popolare di Casablanca in aiuto alla locale comunità delle suore diMadre Teresa.Documenti: indispensabile il passaporto, su cui va richiesto al consolato uno specialevisto per attività religiose. Necessarie le vaccinazioni antitifo, antiepatite, antitetanica.Non è obbligatoria la profilassi antimalarica.Alloggio e attività: i volontari dei due gruppi (L’Avana e Cardenas), dopo la rinfrancan-te sosta nella case delle suore Brigidine, saranno alloggiati a coppie nelle famiglie dellerispettive parrocchie. Le condizioni delle case sono dignitose. È richiesta tuttavia unanotevole capacità di adattamento, la piena consapevolezza che si partecipa ad un cam-po “missionario” (che comporta fedeltà agli appuntamenti quotidiani di preghiera digruppo e lo sforzo di offrire una valida testimonianza di vita cristiana), una grande ge-nerosità nel servizio, la capacità di rispettare le culture locali evitando abbigliamenti eatteggiamenti eccentrici, (pearcing, alcool, fumo e quant’altro di marcatamente occiden-tale). È bene conoscere almeno un po’ la lingua spagnola.Considerato l’insieme di problemi legati alla società e alla situazione ecclesiale che pre-senta Cuba, l’accettazione delle eventuali richieste di partecipazione sarà riservata per-sonalmente al p. Nevola, assistente nazionale della Lms.Bagaglio: sacco a pelo, effetti personali, cambi estivi, un k-way, berretto e guanti da la-voro. Il clima è tropicale. Il cellulare italiano con contratto o scheda ricaricabile nor-malmente gode di copertura di rete su tutta Cuba. Portarsi buone creme di protezione

solare e spray anti zanzare.Incontro di preparazione: per tutti gliinteressati sarà molto importante parte-cipare a una tre giorni di formazioneculturale e spirituale che terremo a Ro-ma dal 30 aprile al 2 maggio 2010, nel-l’ambito del convegno Cvx-Lms.Età minima di partecipazione 18 annicompiuti.Responsabili: PP. Massimo Nevola(cell. 329.9460717) e don BartolomeoPuca (cell. 339.4219907).Costi: 1.300 euro tutto compreso. All’i-scrizione va versata la quota del viaggio(inclusiva di visto e noleggio trasporti in

loco), che è di 1.000 euro. I rimanenti 300 euro vanno consegnati direttamente sul postoai responsabili del campo. Come per le altre attività promosse dalla Lms, chi avesse dif-ficoltà al pagamento dell’intera quota lo faccia presente con semplicità al p. Nevola.

Page 32: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

66662222 Marzo-Aprile n. 2-2010

PERÙ – TRUJILLO

Turno unico dal 28 luglio al 26 agosto 2010, per un massimo di 30 volontari. Le dateindicano il giorno di partenza e di rientro in Italia. Arrivi e partenze sfasati vanno con-cordati esclusivamente con il p. Francesco Cambiaso.Viaggio: da Roma via Madrid. All’arrivo il gruppo sosterà Lima qualche giorno e poi sirecherà a Trujillo con pullman di linea.Alloggio: presso il centro Caef a Trujillo.Attività: lavori manuali di costruzione e ristrutturazione edifici, animazione con i bam-bini. Si lavora al servizio del centro Caef a Trujillo (è una casa per minori in difficoltà) enei villaggi di Nuevo Chao,Takila e Torres De SanBorjas (Moche) nell’ambitodi varie attività manuali ededili.Si visiteranno realtà signifi-cative nel campo del com-mercio equo, della giustiziaminorile e della cooperazio-ne internazionale allo svi-luppo.Bagaglio: sacco a pelo, ef-fetti personali e il necessa-rio per lavorare; portare ilminimo indispensabile. Ilclima è 25-30 gradi di gior-no, 13 la sera e la notte.Incontro di preparazione:per tutti gli interessati, siconsiglia la partecipazione a un incontro di preparazione che si terrà a Roma e Milanoin data da definirsi.Età minima di partecipazione 18 anni compiuti. Necessaria capacità di adattarsi e vo-glia di servire.Responsabili: Massimo Cantoni (cell. 347.2774475) e p. Francesco Cambiaso S.I. (cell.347.3520929).Costi: tutto compreso 1.200 euro. Come per le altre attività promosse dalla Lms, chiavesse difficoltà al pagamento dell’intera quota lo faccia presente per tempo ai respon-sabili del campo.

lmswww.legamissionaria.it

Page 33: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Marzo-Aprile n. 2-2010 66663333

ROMANIA – SIGHET

Obiettivo del campo: vivere una forte esperienza di solidarietà con la popolazionerumena di Sighet, specialmente con i più poveri ed emarginati, e di comunione conla comunità cattolica latina che accoglie abitativamente i volontari. Lo stile saràdunque di servizio coordinato dai responsabili di turno, di rispetto degli orari, di te-stimonianza del cammino (fosse anche solo di ricerca) personale e comunitario difede.Turni: tre di 15 giorni ciascuno, per un massimo di 50 volontari a turno.1° turno: dal 3 al 19 luglio 2010 – 2° turno: dal 17 luglio al 2 agosto – 3° turno: dal31 luglio al 16 agosto. È possibile partecipare a più turni. Le date indicano il giornodi partenza e di rientro in Italia.Viaggio: la partenza per ciascun turno è fissata per le ore 15.30 dal piazzale anti-stante la stazione ferroviaria di Trieste. Il punto di ritrovo, per chiunque avesse biso-gno di accoglienza a Trieste (sia alla partenza sia al rientro in Italia), sarà il CentroGiovanile “Villa Ara” dei PP. Gesuiti, responsabile Gianni Spina (cell. 3396201630). Ilviaggio sarà in pullman.Documenti: è indispensabile avere carta d’identità valida per l’espatrio o il passapor-to in regola.Alloggio: presso le famiglie della parrocchia cattolico-latina di Sighet.Attività: corsi di lingua italiana, inglese, spagnolo e francese; animazione con i bam-bini; assistenza ad anziani e portatori di handicap; animazione in case-famiglia delComune per bambini con handicap, all’orfanotrofio e all’ospedale statale.Bagaglio: si raccomanda il sacco a pelo (per eventuale escursione nel fine settima-na) e asciugamani/accappatoio propri. Per tutti si raccomanda un abbigliamento so-brio e non eccentrico (evitare i pearcing).Età minima di partecipazione 17 anni (con autorizzazione scritta dei genitori per iminori).Responsabili: P. Massimo Nevola S.I. (cell. 329.9460717) e Francesco Salustri (cell.333.8951313).Costi: 400 euro comprensivi di viaggio in pullman da Trieste a Sighet (A/R) e quotaper le famiglie ospitanti. All’i-scrizione va versata la quotadel viaggio e dell’assicurazione,che è di 200 euro. I rimanenti200 euro verranno consegnatidirettamente in Romania, allefamiglie ospitanti, secondo leindicazioni che darà il respon-sabile del turno. Chi avesseproblemi nel pagamento inte-grale della quota, ma fosse se-riamente motivato a partecipa-re all’esperienza, ne parli consemplicità al suo responsabiledi gruppo o direttamente al p.Nevola.

Page 34: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

66664444 Marzo-Aprile n. 2-2010

Scheda d’iscrizione

Cognome.......................................................... Nome ...................................................................

Indirizzo ............................................. n. ..... Città........................ Prov. ............. Cap ............

Telefono di casa................................... Cell. ............................................ Fax.............................

E-mail ...............................................................................................................................................

Nato/a il ........................... a........................................................ Passaporto n. .........................

Nazionalità ...................................................... Comunità di appartenenza.................................

Turno prescelto ................................................................................................................................

Preferenze per le attività/capacità lavorative .................................................................................

COME ISCRIVERSI AI CAMPI ESTIVI DELLA LEGA MISSIONARIA STUDENTI

Iscrizioni campo in Bosnia: entro il 27 giugno 2010, inviando la scheda d’iscrizione al MAGIS,via degli Astalli 16, 00186 Roma, o all’indirizzo e-mail [email protected], o ancora via fax al n.06.69700315 (tel. 06.69700327, ore 9-12 giorni feriali). All’atto d’iscrizione va versata la caparra di200 euro sul ccp. 72615008 intestato a “MAGIS – Roma”, specificando la causale “Pro campo in Bo-snia 2010”. Se possibile comunicare la propria disponibilità in anticipo rispetto alla data di scaden-za delle iscrizioni, al fine di facilitare l’organizzazione dei mezzi per il viaggio.

Iscrizioni campo in Cina: entro il 30 aprile 2010 mediante fax al n. 06.5910803 oppure all’indiriz-zo e-mail [email protected], inviando al scheda d’iscrizione e la fotocopia del versamento sul ccpn. 34150003 intestato a “Lega Missionaria Studenti – Roma”, specificando la causale “Pro campoCina 2010”.

Iscrizioni campo a Cuba: entro il 30 aprile 2010 mediante fax al n. 06.5910803 oppure all’indiriz-zo e-mail [email protected], inviando al scheda d’iscrizione e la fotocopia del versamento sul ccpn. 34150003 intestato a “Lega Missionaria Studenti – Roma”, specificando la causale “Pro campo aCuba 2009”.

Iscrizioni campo in Perù: contattare il p. Francesco Cambiaso via mail all’indirizzo [email protected]. All’atto dell’iscrizione vanno inviati 500 euro sul cc. bancario presso Unicredit Banca, Iban:IT 83 S 02008 01019 000004694069, intestato a “Lega Missionaria Studenti, Corso Siracusa 10,10136 Torino”, specificando la causale “Iscrizione campo Perù”.

Iscrizioni campo in Romania: entro il 15 giugno 2010 mediante fax 06.5910803 oppure all’indi-rizzo email [email protected], inviando al scheda d’iscrizione e la fotocopia del versamento sulccp n. 34150003 intestato a “Lega Missionaria Studenti – Roma”, specificando la causale “Pro cam-po in Romania” e il turno prescelto.

Page 35: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

IL FILM

La bocca del lupo, un viaggio d’amore nella Genova fosca ma densadi speranza dei dimenticatiLa bocca del lupo, regia di Pietro Marcello, Italia, 2009,76 minuti. Cast: Vincenzo Motta, Mary Monaco. Vincito-re del 27° Torino Film Festival, premiato anche al 60° fe-stival del cinema di Berlino. Realizzato con il supportodella Associazione San Marcellino di Genova, onlus ge-stita dai gesuiti che opera nel campo dell’assistenza agliultimi e ai senza fissa dimora (www.sanmarcellino.it).

Di rado capita allo spettatore di imbattersi in un’opera come questadel regista Pietro Marcello, fortemente voluta dai gesuiti della Fon-dazione San Marcellino di Genova. Anche se non si sa di precisocosa si va a vedere, come per lo più avviene anche ai più informati,fin dalle scene che vengono prima del titolo, si capisce che ci dob-biamo disporre all’ascolto. Il raccoglimento, infatti, si impone fin daquando una voce narrante evoca l’esistenza di esseri non beneidentificati, detti “uomini delle caverne” e la scena mostra una grottasul mare dove uomini e donne sono intenti a gesti quotidiani.Ci si illude, complice la voce che ci culla come in una fiaba, che tutto questo sia una bella poe-sia, magari malinconica, che parla dell’uomo e della condizione umana in modo simbolico.Ma il sospetto che ci sia ben altro è forte. Queste prime scene, infatti, ne generano altre, impo-nenti, belle di una bellezza aspra, coinvolgente: terminal, angoli di porto, vicoli stretti e bui,case e notte. Siamo a Genova, una delle nostre città, che noi conosciamo bene (ma è vero?),cui la Storia a suo tempo dette il nome sovrano di “Superba”. Un’ambientazione concreta eprecisa cui lo spettatore non sfugge.Mentre una sorta di incantesimo ci cattura, piano piano veniamo guidati alla conoscenza diesistenze che diremmo diverse dalle nostre, di cui si parla poco. Da questo punto in poi biso-gna un po’ lasciarsi andare, come quando la nostra mente deve dimenticarsi la lingua madreper impararne un’altra. E qui la lingua bene si accompagna al silenzio. Senza chiasso si dipa-na davanti a noi la storia di Enzo, immigrato siciliano che nella sua vita ha collezionato piùanni di galera di quanti si può sopportarne, un tempo nocivo che, forse con più accortezza,avrebbe potuto risparmiarsi. La pensa così anche Mary, la sua compagna, l’amore della suavita, transessuale conosciuta in prigione, in gioventù. Il ritorno definitivo di Enzo da Mary è ilfulcro del film, come un’Itaca magica per un difficile Ulisse che non si affida all’astuzia ma chedi coraggio ne ha da vendere. Il Ritorno, con la lettera maiuscola, lo sogna e ci scommette in-sieme a Enzo anche lo spettatore: si appassiona alle sue parole semplici ma precise, al suoprogetto di finire i suoi giorni accanto a Mary in una casetta di campagna con i cani. Parolecui fa eco Mary, da sola, che gradatamente si fa conoscere dallo spettatore con i suoi raccontiappassionati e vivi, pieni di un amore che sa aspettare.Ed ecco poi la scena che le contiene tutte, che racchiude tutta questa storia che non va verso lafine, ma verso un inizio; forse lo spettatore la aspettava come un premio, questa scena: la mac-china da presa davanti a Enzo e Mery, veri e concreti che insieme raccontano e descrivonoprecisamente non la loro storia, che già sappiamo, ma il loro amore, un amore umile, pazientee tenace. Questa scena è di una forza disarmante: stiamo davvero apprendendo un’altra lin-gua, che è materia e disciplina del cuore, non della mente. E facciamo anche una scoperta:l’ascolto non é una virtù necessaria, ma un’arte preziosa che ci racconta una bella storia vera.Le vite che forse non immagineremmo ci riguardano molto da vicino. (Elena Fratini)

IL FILM – La bocca del lupo, di PietroMarcello, 2009, Italia, 67 min.

Page 36: ECONOMIA E BENESSERE - LMScvxlms.it/wp-content/uploads/Economia-e-benessere... · da papa Benedetto XVI e si inserisce nel filone delle encicliche sociali, inaugurato da Leone XIII

Convegno nazionale – Assemblea generale 2010 Cvx-Lms

Cura del povero e bene comuneFRASCATI, 30 APRILE – 2 MAGGIO 2010

Programma

VENERDÌ 30 APRILE

ore 8.00 Arrivi e sistemazioniore 21.00 Verifica dei diritti di rappre-

sentanza dei votanti e presenta-zione delle comunità attraversosimboli e immagini

SABATO 1° MAGGIO

ore 7.30 Colazioneore 8.30 Meditazione di p. Luke Rodri-

gues sj (vice-assistente mondia-le della Cvx)

ore 9.15 Preghiera personaleore 10.15 Circoli di condivisioneore 11.15 Pausaore 11.30 Circoli di condivisione (elabo-

razione domande per i relatori)ore 12.30 Pranzoore 15.00 Lettura domande relatoriore 15.30 Dialogo su cura del povero e

bene comune. Modera PaoloRuffini.

Partecipano: Gianni Alemanno* (sinda-co di Roma), Franco Roberti(procuratore capo di Salerno)

ore 17.30 Tempo di confronto interperso-nale libero (riflessione sul dialogo)

ore 19.00 Eucaristia celebrata dal p.Provinciale Carlo Casalone s.j.

ore 20.00 Cenaore 21.00 Visione del film “L’ospite inat-

teso” di Ken Loach

DOMENICA 2 MAGGIO

ore 7.30 Colazioneore 8.30 Preghiera (invocazione allo

Spirito)ore 8.45 Assemblea generale – Rela-

zione di fine triennio (LeonardoBecchetti e Marina Villa)

ore 9.45 Relazione economica di finetriennio e approvazione bilancio(Simeone Valerio)

ore 10.15 Pausaore 10.30 Elezioni del Comitato Esecu-

tivo, elezione del Presidente, co-municazioni assembleari

ore 12.00 Eucaristia (mandato al nuovoComitato Esecutivo e accoglien-za della nuova Comunità)

ore 13.00 Pranzo e partenze

Informazioni:

Il convegno si svolgerà presso il CentroGiovanni XXIII, sito a Frascati (Roma),via Colle Pizzuto 2, tel. 06.9416372, fax06.9417905.Info su costi e iscrizioni suwww.legamissionaria.ite scrivendo a [email protected] o [email protected].

www.legamissionaria.it* da confermare

lms