Economia dei Sistemi Produttivi 06 Organizzazione Aziendale ESP2014

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TRE A.A. 2013 - 2014 Corso di Economia dei Sistemi Produttivi Francesca A. Jacobone - Antonio Lerro Modulo 2 – Organizzazione Aziendale (OA)

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Economia dei Sistemi Produttivi, dispense per il corso di Roma3

Transcript of Economia dei Sistemi Produttivi 06 Organizzazione Aziendale ESP2014

  • UNIVERSIT DEGLI STUDI DI ROMA TRE

    A.A. 2013 - 2014

    Corso di Economia dei Sistemi Produttivi

    Francesca A. Jacobone - Antonio Lerro

    Modulo 2 Organizzazione Aziendale (OA)

  • PRINCIPI DIORGANIZZAZIONE AZIENDALEE GESTIONE DIMPRESA

  • Lorganizzazione una propriet caratteristicadegli esseri viventi per mezzo della quale ciascunasoggettivit, pur non cessando di esistere comeautonoma unit, esplica la propria esistenza infunzione di un organismo superiore che lo comprendee che, nella sintesi, riesce ad esprimere una diversa epi ampia individualit, punto di partenza, a sua volta,per nuove riproposizioni verso sistemi pi complessi.

    Premessa

  • L'organizzazione, quindi, prima ancora che come unentitfisica o logica, pu essere definita come una modalit delcomportamento umano connaturata allagire di frontealla complessit.

    Le organizzazioni non esistono in natura ma vengonoprogettate e costruite dalluomo allo scopo di conseguiredeterminati risultati, i quali non sarebbero il pi delle volteraggiungibili senza lapporto congiunto, coordinato eprotratto nel tempo di pi partecipanti e limpiego di risorseadeguate.

  • Tutti i rapporti che si possono sviluppare tra lunitparticolare e lorganismo generale e fra questi elambiente esterno costituiscono loggetto deglistudi organizzativi.

    L'organizzazione tout court, quindi, nasce con l'uomoe si evolve con la sua storia, ma soltantorecentemente, con l'avvento dell'era industriale, sudi essa si sviluppata una teoriadellorganizzazione.

  • Parte 1. Introduzione allorganizzazione aziendale

  • Quale lobiettivo principaledell Organizzazione aziendale ?

  • L Organizzazione Aziendale ha lobiettivo didelineare le modalit attraverso le qualilimpresa mette a sistema le risorse, materialied immateriali, per svolgere, in condizioni dieconomicit, le proprie combinazioni produttive.

  • Teorie organizzative

  • - La prospettiva industriale- La prospettiva burocratica- La prospettiva organizzativa

  • Approccio oggettivo allorganizzazioneLo Scientific Management di F. Taylor

    Distinzione dei compiti e distribuzione delle responsabilit;Studio scientifico dei metodi di lavoro regole: attivit elementari, standardizzazione, misurazione dei tempi;Selezione e addestramento della manodopera;Incentivazione pecuniaria

  • Obiettivo

    Risorse di trasformazione

    Risorse per latrasformazione

    Organizzazione

    Processo produttivo

    Sistema organizzativo

  • Attivit

    Risorse

    Organizzazione formale

    Organizzazione informale

    Componenti dellorganizzazione

    Organizzazione

    La gestione delle persone

    La struttura organizzativa

  • Parte 2. Lorganizzazione formale

  • Elementi di base dellorganizzazione formale

  • Dimensioni fondamentali di una struttura organizzativa formale:

    Ruolo

    Processo di delega

    Norme

    Procedure

    Lorganizzazione formale linsieme di ruoli, di normee di procedure che costituiscono la strutturaorganizzativa

    Elementi caratteristici di unorganizzazione formale

  • Dimensione dellimpresa

    n. diruoli specialistici

    Ruolo: comportamento atteso da chi occupa una posizione, in uncontesto organizzativo; posizione alla quale sono attribuitideterminati compiti da svolgere (mansione) intrattenendo precisirapporti gli con altri ruoli.

    Ruoli specialistici in impresa

    Ruolo

  • Autorit il potere legittimo a svolgere le mansioni per esso previste e che consente di decidere, operare nellazione pratica e controllare i risultati prodotti

    Ruolo

    Responsabilit la conoscenza dei problemi insiti nei compiti che si assumono, volont di risolverli, necessit di dover dar conto del proprio operato

  • delega (trasferimento di autorit e responsabilit)

    Delegante Delegato

    Tipologie del rapporto di delega:

    management by objectives

    management by process

    Delega = trasferimento dellesecuzione di un compito

    Processo di delega

  • Delegante

    Delegato 1

    Delegato 2

    Delegato 3

    Ampiezza di controllo

    Delegante

    Delegato 1

    Delegato 2

    Delegato 3Delegante

    Delegato 1

    Delegato 2

    Delegato 3Delegante

    Delegato 1

    Delegato 2

    Delegato 3 Livelli gerarchici

  • delega

    In funzione del grado di decentramento le imprese sono

    Accentrate Decentrate

    Grado di decentramento = distribuzione del potere decisionale tra i livelli della struttura organizzativa

  • Vantaggi dellaccentramento

    condizione pi integrata dellimpresamaggiore efficacia nelle occasioni critiche aziendali

    Presa di decisioni laddove si manifestano i problemi e si disponedelle informazioni sugli stessialleggerimento dei compiti dellAlta Direzioneresponsabilizzazione dei dirigenti di livello medio bassoflessibilit dellorganizzazione

    Vantaggi del decentramento

  • Norme e procedure

    Norme e procedure: regole comportamentali

    insieme di vincoli che limitano lazione dei ruoli e la loroautorit. Le norme sono vincoli statici, mentre leprocedure sono vincoli dinamici

  • Le funzioni aziendali

  • Tre macroaggregati delle funzioni

    aziendali

    Funzioni Operative

    Funzione Imprenditoriale

    Funzioni di indirizzo e coordinamento

    Le funzioni aziendali

  • Funzioni Operative

    Tipiche Integrative

    Ricerca & Sviluppo

    Produzione

    Acquisti

    Marketing e Commerciale

    Finanza

    Gestione del Personale

    Attengono la realizzazione delle attivit produttive del sistema organizzativo

    Organizzazione aziendale

  • Funzione Ricerca & Sviluppo (R&S) Progettazione, Protipazione ed Industrializzazione

    La R&S e la progettazione sono fondamentalmente responsabili del disegnodi prodotto, della scelta dei materiali che lo costituiranno,

    La prototipazione e industrializzazione sono responsabile della fattibilittecnica ed economica del progetto, in termini di impiego di macchine,attrezzature, impianti, personale. Si occupano inoltre dello scheduling deitempi di progetto, cio della quantiifcazione dei tempi necessari a portare inproduzione di serie il prototipo rispetto a previsioni e programmi definiti ex-ante.

  • Funzione AcquistiApprovvigionamenti, Logistica in Entrata, Gestione Materiali

    E responsabile delle scelte circa lacquisizione dei fattori produttivi, qualimateriali diretti, materiali indiretti, servizi e prestazioni esterne.

    Provvede al ricevimento, allimmagazzinamento, allo smistamento ed alrifornimento dei materiali ordinati, occupandosi al contempo della gestionedelle scorte e del magazzino.

  • Funzione ProduzioneOperations, Controllo Qualit, Manutenzione, Gestionemanodopera di produzione, Logistica in Uscita

    E coinvolta nella realizzazione fisica del prodotto, nel rispetto di programmi diproduzione definiti e in accordo a quantit, qualit, tempi, costi di produzione erisorse a disposizione.

    Verifica la sussistenza - a fine dei cicli produttivi - dei requisiti qualitativi equantitativi pattuiti col cliente (....).

  • Funzione ProduzioneOperations, Controllo Qualit, Manutenzione, Gestionemanodopera di produzione, Logistica in Uscita

    Provvede alla normali attivit di manutenzione impianti ed attrezzature diproduzione.

    Sulla base dei cicli di produzione, di concerto con la HRD, determina ifabbisogni di manodopera diretta ed indiretta.

    Di concerto con le attivit di gestione materiali e magazzini, si occupa deltrasferimento operativo dei prodotti finiti verso gli spazi di stoccaggio edistribuzione

  • Funzione Marketing e CommercialeBusiness Intelligence, Product and Service DevelopmentManagement, CRM, Costruzione e gestione retecommerciale, Branding, Gestione Punti Vendita, AssistenzaPost-vendita

    Le funzioni marketing e commerciale hanno lobiettivo di definire edanalizzare le aspettative dei clienti e le possibili azioni dei concorrenti esoddisfare tali aspettative attraverso lofferta di prodotti e servizi di qualit,sempre pi unici e differenziati, disponibili in uno spazio competitivo definito infase strategica. Si occupano di prodotto, di prezzi di vendita, di canalidistributivi e commerciali, di promozione, di costruzione e valorizzazione dellamarca, di packaging, di gestione delle reti commerciali e dei punti vendita,della modalit di interazione con i clienti attuali e potenziali, di assistenza post-vendita, ecc.

  • Funzione Finanza

    Si occupa di acquisire i mezzi finanziari per lo svolgimento delle attivitdimpresa alle migliori condizioni di mercato.

    Opera di concerto sia con la direzione strategica dimpresa che con la funzioneamministrazione.

  • Funzione Gestione del Personale (HRM)Funzione Organizzazione

    Si occupano essenzialmente delle persone che costituiscono limpresa,attraverso i processi di selezione e reclutamento, di assunzione, diaddestamento e formazione iniziale, di piani di carriera, sistemi retributivi eincentivanti, i servizi di tutela della salute e della sicurezza, le relazionisindacali e la contrattualistica, ecc.

    E coinvolta nei piani di formazione e sviluppo, motivazione e coinvolgimentodel personale.

    Redige gli organigrammi ed i mansionari, si occupa dei carichi di lavoro,bilancia specializzazione delle attivit e coordinamento aziendale.

  • Funzione di indirizzo e coordinamento

    Sono le funzioni di interfaccia tra quelle operative e quella imprenditoriale

    Amministrazione

    Programmazione e controllo di gestione

    Sistemi informativi

  • Funzione AmministrazioneContabilit generale, fisco, previdenza, affari legali

    Cura gli aspetti amministrativi dellimpresa, in termini economico-finanziari rilevazione costi e ricavi sostenuti dallimpresa in ottica di contabilitgenerale.

    Pu occuparsi anche di adempimenti fiscali, previdenziali, ecc. Nocnch diaffari legali

  • Funzione Programmazione e Controllo di GestioneContabilit industriale, Budgeting, Reporting

    Si occupa della traduzione del disegno strategico in programmi operativi enella verifica del loro grado di realizzazione.

    Rileva i costi sostenuti secondo la logica della contabilit industriale per centridi costo, predispone il bilancio di previsione e lallocazione delle relativerisorse, sviluppa la reportistica interna per lanalisi degli scostamenti trarisultati preventivati e risultati effettivamente conseguiti dallimpresa

  • Funzione Sistemi Informativi

    Si occupa della realizzazione e della gestione delle infrastrutture tecniche econtenutistiche volte alla creazione, al coordinamento ed alla condivisione diconoscenza ed informativa aziendale.

    Scelta delle attezzature, sistemi di rete, gestione programmi di design eprogettazione, sviluppo software, connessioni varie interne ed esterne,allestimento e gestione databases, formazione specifica, ecc.

  • Funzione imprenditoriale

    Definisce le caratteristiche dellimpresa, gli obiettivi da realizzare, le risorse da coinvolgere ed impiegare

    Direzione strategica dellimpresa

  • Lorganigramma e le strutture organizzative di base

  • Organigramma

    Diagramma a blocchi

    Rappresentazione grafica della struttura organizzativa cheevidenzia gli organi aziendali e le relazioni che legano glistessi

    Evidenzia ruoli, scale gerarchiche di dipendenza, livelli diautorit, ampiezze di controllo

  • -organigramma lineare verticale -

    area dove inserire

    ruoli omogenei

    -organigramma lineare orizzontale -

  • Vantaggi

    rappresentazione sintetica e immediata della realt aziendale

    consente, in un certo momento dellevoluzione del sistema, la visualizzazione dei collegamenti esistenti tra le varie posizioni

    evidenzia i livelli di autorit e responsabilit, le linee gerarchiche di comando e i loro canali di comunicazione

    rappresentazione statica di una realt dinamica (necessit di aggiornamento)

    non evidenzia relazioni tra gli organi diverse da quelle gerarchiche

    non d indicazioni sufficienti riguardo ai compiti svolti da ogni organo

    Svantaggi

  • Strutture organizzative di base

    Strutture organizzative

    di base

    1. Struttura organizzativa semplice

    3. Struttura organizzativa multidivisionale

    5. Struttura organizzativa a matrice

    2. Struttura organizzativa plurifunzionale

    4. Strutture organizzative per linnovazione

  • Struttura organizzativa semplice

    Tipica delle imprese di piccole dimensioni, le diverse funzioni sono indistinte ed accentrate nelle mani dellimprenditore-capitalista

  • Struttura organizzativa plurifunzionale (detta anche dipartimentale)

    Unit operative

    Unit funzionali

    DirezioneDirezione Generale

    DirezionePersonale

    Direzione Produzione

    Dir. Acquisti Direz. Vendite

    Unit operativ

    a 1

    Unit operativ

    a 2

  • VANTAGGI

    chiarezza dei rapporti tra i diversi organi aziendalicontrollo dei costi delle diverse funzionipromozione di elevata specializzazionelarga divisione del lavoro a livello direttivo

    SVANTAGGI

    inadeguatezza a far fronte ad un aumento delle dimensioni aziendaliProblemi di coordinamento di aree specializzate differentirischio di eccessiva specializzazione

  • 3 criteri per il raggruppamento delle attivit

    Divisioni =combinazioni produttive

    b. Aree di affaria. Prodottic. Aree geografiche

    3. Struttura organizzativa multidivisionale

  • Direzioni di divisione

    Dipartimenti funzionali

    Direzione generale

    Divisione prodotto A Divisione prodotto B

    Produzione

    Progettazione

    Vendite

    Produzione

    Progettazione

    Vendite

    3a. Struttura multidivisionale per prodotto

  • Direzione Generale

    Divisione Prodotto A

    Produzione

    Progettazione

    Vendite

    Produzione

    Progettazione

    Vendite

    DivisioneProdotto B

    Operations

    Qualit

    Operations

    Qualit

    Alta direzione

    Direzione divis.

    Unita funzionali

    Unit operative

  • Attivit

    Direzione generale Definizione strategie globali Allocazione risorse tra divisioni Coordinamento, pianificazione e

    valutazione delle divisioni

    Direzioni di staff Supporto allalta direzione Interazione con le divisioni

    Direzioni divisionali Definizione strategie di divisione Coordinamento, pianificazione e

    valutazione delle unita funzionali

    Unita funzionali Operare allinterno delle deleghe Coordinamento, pianificazione e

    valutazione delle unit operative

  • Direzione generale

    Divisione Mercato 1 Divisione Mercato 2

    Produzione

    Progettazione

    Vendite

    Produzione

    Progettazione

    Vendite

    3b. Struttura multidivisionale per area daffari

  • In presenza di produzione diversificate, una struttura ottimale

    Maggiore flessibilit in aziende di grandi dimensioni (frammentazione in tante sub-aziende con propria autonomia)

    Sviluppa nei dirigenti capacit gestionali globali

    Consente al vertice aziendale di concentrarsi sulle decisioni strategiche

    Vantaggi Svantaggi

    Necessit di una governance forte basata sulla trasparenza e monitoraggio dei risultatiLivelli di efficienza diversiMaggiori costiNecessit di potenziare il sistema informativo aziendale (elemento di supporto al decentramento decisionale e allattivit di coordinamento)

  • a. Task forceb. Struttura

    organizzativa per progetti

    4. Strutture organizzative per linnovazione

  • Task force

    Temporanea, opera per un breve periodo Costituita da specialisti Attivata in presenza di un problema/obiettivo

    ben determinato Riduce i conflitti, mediante focalizzazione

    sullobiettivo Smobilitata al conseguimento dellobiettivo

  • Struttura organizzativa per progetti

    Progetti di dimensione economica e temporale

    notevole

  • Organizzazione per progetti

    Unit di progettoTemporanea, di composizione variabile

    Finanza Marketing Produzione Project Management

    Top management

  • Disciplina del Project Management (....)

  • Realizzazione in parallelo di progetti per un

    tempo medio-lungo

    Produzioni con problemi unici

    e non ripetibili

    Struttura organizzativa a matrice

    La gestione di programmi e progetti complessi diventano routine per limpresa

  • Project manager

    Direzione generale

    Direttori funzionali

    potere di coordinamento,

    controllo, programmazione

    dei progetti

    potere di gestione delle risorse

    aziendali

  • Direzione Generale

    Direzione Progetti

    Direzione Funzione 1

    Direzione Funzione 2

    Direzione Funzione 3

    Progetto A

    Progetto B

    Progetto C

  • Team di Progetto

    ProjectManager

  • Duplice autorit deiresponsabili di funzione edei responsabili di progettosugli specialisti

    Coinvolgimento dellospecialista in pi progetti

  • Variabili per la scelta del tipo di struttura organizzativa

    Dimensione aziendale Dispersione geografica delle diverse unit organizzative Tipo di produzione Tipologia di mercati e del comparto industriale Comportamento direzionale

  • Parte 3. Lorganizzazione informale e la gestione delle risorse umane

  • Lorganizzazione informale e la gestione delle risorse umane

    Insieme dei rapporti che sivengono ad instaurare tra glielementi del sistema organizzativo,indipendentemente da regole estrutture formali

  • Perch siamo interessati alla gestione ed alla soddisfazione delle persone in un sistema organizzativo?

  • La ricerca di elementi differenzianti rispetto ad altre organizzazioni

    Competenze, risorse, beni distintivi

    Perch il cliente dovrebbe scegliere proprio noi? Cosa ci contraddistingue rispetto agli altri?

    Come un sistema organizzativo si differenzia, attraverso quali risorse e meccanismi?

    Gli scenari attuali ..

    Benessere delle persone

    Migliori prestazioni aziendali

  • Lequilibrio organizzativo: elementi

    AutonomiaCompetenze individualiMotivazione/Coinvolgimento

    Controllo gerarchico Struttura formale

    Azioni

    Risorse

    Cooperazione Cultura aziendaleTeam working

    LeadershipDefinire obiettiviLa capacit di influenzare

  • Cultura organizzativa

    Struttura di codici che indirizza il comportamento degli attoriorganizzativi, sia in occasione di eventi unici e straordinari, che inoccasione di attvit ed interazioni quotidiane.

    Tali codici sono sottoposti ad un percorso di creazione edevoluzione dinamica allambiente esterno nonch interno.

    Grazie alla cultura organizzativa si generano quindi modellicognitivi per linterpretazione degli eventi, coinvolgimento e sensodi appartenenza allorganizzazione

  • Cultura organizzativa

    E incorporata in artefatti simbolici che hanno il compito dicostruirla, conservarla e trasmetterla. Bodega (1997) considera:

    I simboli fisici (edifici, abbigliamento, layout degli uffici e deiluoghi di lavoro, isegne e loghi, ecc.) I linguaggi, che comprendono il gergo aziendale, gli scritti, lemetafore, i detti, le frasi celebri, gli slogan, i soprannomi Le tradizioni, che comprendono assunti, valori, riti, cerimonie(pranzi, convention, premiazioni per risultati, fine carriera), routines Le storie, che comprendono leggende, miti, saghe, aneddoti,giochi, ideologie, che servono a creare il vissuto diunorganizzazione ed il ruolo di certi personaggi aziendali rilevanti oesaltare la formula imprenditoriale

  • Un fine chiaro.

    Una strategia ben definita e, cosa pi importantecomunicata a tutti i collaboratori.

    Un insieme di valori comuni (senso di appartenenza).

    Un certo grado di disciplina.

    Labitudine a una preparazione accurata.

    Capire il significato profondo, lamissione, la finalit dell attivit lavorativadei collaboratori, permette al leader dicostruire un obiettivo professionalealimentato da una forte motivazione.

    Riconoscere i BISOGNI dei propri

    collaboratori

    Il teamworking

  • La leadership

    La capacit di stabilire una direzione ed influenzare gli altri a seguirla

    InfluenzaPOTERE DI POSIZIONE

    LEADERSHIP TRANSAZIONALE

    LEADERSHIP TRASFORMAZIONALE

    POTERE PERSONALE

    I followers vengono motivati grazie alla possibilit di ottenere ricompense personali, di qualsiasi tipo, che solo il leader pu concedere.

    Il leader trasformazionale basa il proprio potere sui principi, sullautostima, sulla fiducia e sullimpatto motivazionale ad avere una performance sopra la media.

  • Il leader si focalizza, invece, sulle opportunit di crescita e cambiamento delle persone e quindi dellorganizzazione, sullempowerment cio su un processo che ha lo scopo di render consapevoli del proprio ruolo professionale, attraverso la conoscenza dei limiti e delle possibilit

    MANAGER

    Si occupa di tecniche di pianificazione, di controllo delle risorse per raggiungere obiettivi futuri in modo da istituire una chiara strutturasociale. Essi si avvalgono di un sistema di verifica e controllo delle prestazioni

    LEADER

    Sviluppo di una VISIONE futura condivisa

    lorientamento e la capacit di indirizzare e dirigere gli altri verso una meta; la motivazione, cio linsieme delle ragioni, dei motivi che

    causano un comportamento; lispirazione, limpulso a seguire una meta

    Enaturale che per fare ci occorre che un leader abbia una CREDIBILIT indiscussa e una forte PASSIONE per il proprio lavoro

  • La sfida

    Promuovere lempowerment: come far incontrare esigenze della direzione ed esigenze dei collaboratori?

    Autonomia e responsabilizzazione della persone

  • a. Innovativit - Promuovere il pensiero innovativo;b. Rispetto - Mostrare rispetto reciproco collaboratori-direzione;c. Delega - Delegare da un lato e essere pronti ad essere delegati dallaltro;d. Fiducia - se si insoddisfatti del risultato, identificatene insieme le cause e lavorateci sopra;e. Flessibilit ed elasticit negli approcci;f. Rischio Promuovere lassunzione di rischi e accettare gli eventuali insuccessi;g. Distribuzione del potere decisionale;h. Paura eliminare la paura dallambiente lavorativo

  • i. Comunicazione parlare, ascoltare, condividere;l. Simboli eliminare i simboli non necessari di gerarchia e separazione di status (mensa, parcheggio, ambienti, ecc.)m. Partecipazione incoraggiare lo stile inclusivo e partecipativon. Condivisione scambiarsi i ruoli?;o. Collaborazione abituarsi al lavoro collaborativo interfunzionale, lavorando su processi, progetti, aree di miglioramento prioritarie;p. ..

  • HRM e Cultura AziendaleCaso Google

  • Parte 4.

    Nuovi modelli strategico-organizzativi

  • Anni Ottanta Nuovi modelli di produzione; Incertezza e mutevolezza della domanda; Crescita dei livelli di competitivit richiesti; Riduzione dei cicli di vita dei prodotti; Paradigma tecnologico in rapido cambiamento; Ecc.

    Esigenza di definire e implementare nuovi modelli strategico-organizzativi

    Nuovi modelli strategico-organizzativi

  • Complessita (K. Galbraith)Gap tra le informazioni teoricamente necessarie per svolgere unattivita in modo ottimale rispetto alle informazioni effettivamente disponibili, tutto al fine di poter organizzare ex-ante le proprie attivita.

    E funzione di 5 dimensioni:

    Numerosita degli elementi rilevanti livello strategico (prodotti, clienti, aree geografiche, canali distributivi);

    Disomogeneita, prevedibilita e interdipendenza di tali elementi;

    Pressione sui risultati.

  • Le pi rilevanti soluzioni strategico -organizzative implementate negli ultimi decenni dalle imprese di successo per fronteggiare la complessit possono essere distinte in:

    Modelli di attacco,detti anche costruttivi

    Modelli di difesa

  • Modelli di attacco

    Limpresa affronta la complessit e cerca di gestirla fondamentalmente attraverso lelaborazione e limplementazione di nuovi modelli strategici ed organizzative ed il conseguimento di migliori performance interne

    Value propositionsOrganizzazione e gestione della produzione (TQM, BPR, ecc.)

  • Modelli di difesa

    Limpresa cerca di affrontare la complessit attraverso la riduzione della pressione competitiva e la pianificazione e la gestione di sistemi di relazioni inter-organizzative

    Alleanze e partnerships, reti di imprese

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