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ECOLOGIA
ANIMALE E
CONSERVAZIONE
DELLA NATURA
Dr Elvira BrunelliCubo 6B piano [email protected]/76
Dr Federica TalaricoCubo 4B III [email protected]
Introduzione all’ecologia
Ecologia di organismi, popolazioni, comunità- Ecosistemi -
Le variabili ambientali (temperatura, vento, acqua, luce,
sali,pH)
Ecologia comportamentale
Comportamento: genetica ed apprendimento -
Orientamento, spostamenti, migrazioni - Comunicazione -
Vita di gruppo, socialità, comportamento altruistico -
Riproduzione e sistemi di accoppiamento
Le popolazioni
Popolazioni e ambiente - Biotopo, Biocenosi, Habitat –
Distribuzione - Dinamica di una popolazione: potenziale
biotico e resistenza ambientale, fluttuazione delle
popolazioni, curva di crescita a J e curva di crescita a S,
specie r e K strateghe
Interazioni fra specie
Competizione, Nicchia ecologica - Predazione - Erbivorìa -
Parassitismo - Mutualismo - Commensalismo
Comunità
Metodi di studio - Diversità e ricchezza in specie - Indici di
diversità - Stabilità delle comunità e ricchezza in specie-
Cambiamento delle comunità e successione - Biogeografia
insulare
Ecosistemi
Concetto di ecosistema – Componenti che rendono
funzionale un ecosistema – Catene, reti alimentari e flusso
di energia- Catene del pascolo, del detrito e dei parassiti –
Livelli trofici – Piramidi dei numeri, delle biomasse e
dell’energia – Processo di bioaccumulo nelle catene
alimentari (magnificazione biologica) - Produzione in un
ecosistema: concetto di produttività
Biologia della conservazione
Biodiversità - Importanza della biodiversità nel
funzionamento degli ecosistemi - Perdita di
biodiversità: estinzione naturale - Perdita di
biodiversità: cause indotte dall’uomo - Strategie di
conservazione - Specie indicatrici, specie ombrello,
specie bandiera, keystone species - Ecologia del
ripristino.
Testo
Brooker et al.
Biologia Vol 6 - McGraw-Hill
Attività di laboratorio
Gruppi
•Ecologia – studio delle interazioni fra gli
organismi ed il loro ambiente
•Interazioni Biotiche – interazioni fra i
viventi
•Interazioni Abiotiche – interazioni fra gli
organismi ed il loro ambiente inanimato
•Scienze ambientali – applicazioni
dell’ecologia ai problemi reali del mondo
Ecologia dell'organismo
Ecologia di popolazione
Ecologia di comunità
Ecologia degli ecosistemi
Scala dell’ecologia
•Ecologia degli organismi
•2 sottodiscipline
•Ecologia fisiologica – studia come gli
organismi sono fisiologicamente adattati
al loro ambiente
•Ecologia comportamentale – studia
come il comportamento di ciascun
organismo contribuisce alla
sopravvivenza e al successo riproduttivo
• Ecologia di popolazione
• Pone la sua attenzione su gruppi di
individui che si riproducono fra loro
(popolazioni)
• Cerca di capire i fattori che
caratterizzano la crescita (al fine di
determinarne densità e dimensioni)
• Include lo studio delle interazioni fra
specie
• Predazione, competizione e
parassitismo
• Ecologia di popolazione
• Un settore importante dell'ecologia di popolazione si
occupa infatti delle specie introdotte o esotiche.
• Quando alcune di queste specie si diffondono in
maniera così aggressiva da soppiantare quelle
autoctone vengono considerate specie invasive
• SPECIE BIOLOGICA: secondo la definizione di Mayr:
"La specie e costituita da gruppi di popolazioni naturali
effettivamente o potenzialmente interfecondi e
riproduttivamente isolati de altri gruppi".
• Ogni specie costituisce infatti una singola comunità di
riproduzione, il cui patrimonio genetico e protetto
mediante opportuni meccanismi detti di isolamento
riproduttivo.
• Una specie autoctona di una data regione è una specie
che si è originata ed evoluta nel territorio in cui si trova.
• Non va confusa con la specie naturalizzata, una specie
alloctona ormai caratterizzata da popolazioni che si
autosostengono, o indigena, una specie che non si è
evoluta nella zona in cui è presente ma vi si è stabilita da
molto tempo, per azione dell'uomo, tanto da presentare
variazioni ed adattamenti particolari in risposta al nuovo
ambiente.
• Ulteriore distinzione va fatta per la specie endemica,
particolare categoria di autoctona, caratterizzata da un
areale molto ristretto e localizzato.
Gli esperimenti di Callaway e Aschehoug su Centaurea
diffusa
■ Si è sempre pensato che le specie invasive avessero
successo perché lontane dell'ambiente di origine erano in
grado di sfuggire ai loro nemici
■ Per controllare la diffusione di queste specie si cercava
quindi di portare anche i predatori naturali. Questa forma di
contenimento è detta controllo biologico
■ Centaurea diffusa è una pianta di origine euroasiatica
diffusa in molte aree del Nord America.
Gli esperimenti di Callaway e Aschehoug su Centaurea
diffusa
■ Hanno dimostrato che Centaurea diffusa secerne allelochimici che uccidono le
radici delle piante
■ Hanno dimostrato che Centaurea deprime la biomassa delle piante e del
Montana
■ Le piante di origine euroasiatica invece subivano danni inferiori rispetto alle
specie del Montana
■ In presenza di carbone attivo che in grado di assorbire le sostanze tossiche
secrete dalle radici della Centaurea le piante del montana hanno aumentato la
propria biomassa.
■ Questo studio ha cambiato il modo di vedere le ragioni del successo di queste
specie dimostrando che l'efficacia del controllo biologico effettuato su queste
piante attraverso introduzione di predatori naturali è discutibile
Studia come le popolazioni di specie diverse interagiscono e
formano comunità funzionali
Cerca di comprendere perché alcune aree sono ricche di
specie, mentre altre sono povere di specie
Studia anche la successione: come la composizione in specie
e la struttura della comunità cambiano nel tempo,
specialmente dopo un evento di stress o di disturbo
Ecologia delle comunità
Un eco sistema è un sistema costituito da una
comunità di organismi che interagiscono tra
loro e con il proprio habitat e dall'ambiente
fisico in cui essi vivono
• Studia il flusso di energia ed il ciclo degli elementi
chimici fra gli organismi nella comunità e fra gli
organismi e l’ambiente
• Studia i livelli nelle catene alimentari (livelli trofici)
• Le catene alimentari possono interconnettersi formando
le reti alimentari
Ecologia degli ecosistemi
■ I metodi dell'ecologia ◻ Ipotizziamo di dover trovare la causa della
crescita esponenziale delle locuste
◻Per prima cosa bisognerebbe tracciare una rete
di connessioni tra i fattori che possono
influenzare le dimensioni delle popolazioni di
locuste
◻Essi includono
■ Fattori abiotici come la temperatura la pioggia
il vento e il pH del suolo
■ Nemici naturali come uccelli predatori insetti
parassiti e parassiti di origine batterica
■ Competitori rappresentati da altri insetti o da
vertebrati come gli animali da pascolo
■ Piante ospiti comprese le variazioni nella qualità e
quantità delle piante
◻ Testare un'ipotesi comprende:
1. Osservazione
2. Formulazione di una ipotesi
3. Sperimentazione
4. Analisi dei dati
5. Accettazione o rigetto dell'ipotesi
◻ Immaginiamo di scoprire che il numero delle
locuste è influenzato dai livelli di predazione
da parte degli uccelli (relazione inversa fra
produzione e il numero)
■ a) relazione inversa fra
il numero di locuste e il
livello di penetrazione
– ipotesi che livello di
produzione
determinano il numero
delle locuste
■ b) sei punti non
fossero fortemente
raggruppati sarebbe
difficile ipotizzare che i
predatori abbiano una
reale influenza sulla
densità delle locuste23
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Lo
cu
st
nu
mb
ers
Line of best fit
(b) No relationship
Level of predation
(a) Strong relationship
■ Il grafico mostra una relazione o correlazione
significativa tra due variabili
■ Questo non sempre avviene
■ Non sempre correlazione significa causa
■ In un altro esperimento rimuoviamo i predatori
dalla vicinanza con la popolazione di locuste
■ Gruppo di controllo
■ Qualsiasi differenza nei due gruppi sarà dovuto
alla predazione
■ Si replica l'esperimento
■ Abbiamo osservato che in assenza di predatori il numero medio di locuste raddoppia
Possiamo usare diversi test statistici per verificare la significatività dei risultati
Ad ogni modo il fattore meteorologico è quello che realmente influenza le dimensioni delle popolazioni di locuste
Influenza dell’ambiente sulla
distribuzione delle specie
• Sia il pattern di distribuzione delle specie che
la loro abbondanza sono limitate dalle
caratteristiche fisiche dell’ambiente
• Temperatura, vento, disponibilità di acqua e luce, salinità e
pH
Temperatura
• E’ il fattore più importante nella distribuzione degli
organismi
• Influenza i processi biologici
• La maggior parte degli organismi non riesce a regolare
con precisione la temperatura corporea
Un animale viene definito REGOLATORE rispetto ad una
determinata variabile ambientale quando utilizza meccanismi
OMEOSTATICI per attenuare il cambiamento interno in risposta
ad una fluttuazione esterna
Un animale viene definito CONFORME rispetto ad una
determinata variabile ambientale quando permette alle
proprie caratteristiche di variare insieme alle caratteristiche
ambientali
La conformità e la regolazione rappresentano due casi estremi
in un continuum di processi adattativi e nessun organismo è un
regolatore o un conforme perfetto
La regolazione infatti richiede un dispendio di energia e in alcuni
ambienti il costo della regolazione può superare i benefici
dell’omeostasi
Il controllo della temperatura corporea
La maggior parte dei processi biochimici e fisiologici sono
estremamente sensibili ai cambiamenti della temperatura
corporea.
La velocità della maggior parte delle reazioni mediate da enzimi
aumenta di un fattore 2-3 per ogni aumento di 10°C della
temperatura
Questi effetti termici influiscono drasticamente sulla funzione e
sul rendimento animale
Il controllo della temperatura corporea
Sebbene le diverse specie animali siano adattate a T differenti
OGNI SPECIE possiede un ambito ottimale di temperatura.
All’interno di questo intervallo molti animali mantengono una T
corporea costante anche quando la T esterna è soggetta ad
oscillazioni
Il controllo della temperatura corporea
Omeotermi
T corporea
costante
Eterotermi o
Pecilotermi
T corporea variabile
Endotermi
La T corporea è
determinata dalla
loro capacità di
generare calore
Ectotermi
La T corporea è
determinata unicamente
da quella ambientale
Il controllo comportamentale della temperatura
Eterotermi
29°C < T esterna < 44°C
36°C < T corporea < 39°C
L’iguana del deserto
Vive nel deserto degli Stati
Uniti sud-occidentali
T corporea ottimale =
42°C
Tollera una T corporea =
47°C
Controllo metabolico
La maggior parte degli ectotermi può regolare la
velocità delle reazioni metaboliche alla temperatura
prevalente
Termoregolazione negli endotermi
36°C < T corporea < 38°CMammiferi
40°C < T corporea < 42°CUccelli
Metabolismo
Ossidazione sostanze nutritive
Metabolismo basale cellulare
Contrazione muscolare
calore
La maggior parte del consumo calorico giornaliero serve per
generare calore corporeo
A parità di taglia un endotermo che vive in climi freddi deve
nutrirsi di più rispetto ad uno che vive in climi caldi
Calore viene perso per:
Evaporazione di acqua
Irraggiamento
Conduzione
Convezione
Gli organismi della barriera corallina sonoabbondanti soltanto in acque calde a causadell’effetto della temperatura sulla deposizionedel corallo
• Il gelo è il fattore più importante
nella limitazione della distribuzione
geografica delle piante.
•Anche la distribuzione geografica
degli animali endotermi è
influenzata dalla temperatura. I
limiti settentrionali della
distribuzione invernale di Sayornis
phoebe, un piccolo uccello
corrispondono le regioni in cui le
temperature minime in gennaio si
mantengono sopra i 4°
Il gelo
• I coralli espellono le
alghe simbionti quando
le temperature sono
troppo alte
• Sbiancamento dei
coralli
• 1982-83 nella zona
Equatoriale del Pacifico
t>2-3 gradi Millepora
intricata unica specie
sopravvissuta
Le alte temperature
La temperatura media il parametro che limita la
distribuzione delle specie ma la frequenza delle
temperature estreme
Spostamento a scopo sperimentale di organismi al di
fuori delle loro zone di distribuzione e monitoraggio
dei tassi di sopravvivenza
Mettere in relazione la distribuzione delle specie solo
con la temperatura può essere un errore.
Le temperature usate per costruire le carte
isotermiche e non sempre corrispondono a quelle
percepite dagli organismi. In natura un organismo può
mettere in atto meccanismi comportamentali.
Le variazioni locali del clima all'interno di una
determinata area prendono il nome di microclima e
sono molto importanti per alcune specie
Tuttavia sono numerose le specie la cui distribuzione
viene limitata dalla temperatura. Per questo gli ecologi
sono preoccupati dall'aumento previsto della
temperatura a livello globale che porterebbe molte
specie all'estinzione
La radiazione solare passa attraverso l’atmosfera e scalda la
superficie della terra
L’energia irradiata dalla terra ritorna nell’atmosfera
I gas atmosferici assorbono molta di questa energia e la
reirradiano verso la superficie terrestre aumentando ulteriormente
il riscaldamento
Senza questo effetto, la vita non sarebbe sorta sulla terra
E’ causato principalmente da vapore acqueo, anidride
carbonica, metano, monossido d’azoto, e clorofluorocarburi
Effetto serra (Greenhouse effect)
Luce solare
Atmosfera
Calore
Calore
CO2
Effetto serra (Greenhouse effect)
La preoccupazione degli ecologisti e che l'attività umana
aumenti l'effetto serra causando il riscaldamento globale
cioè un innalzamento della temperatura della superficie
terrestre
2007 - Intergovernmental Panel on Climate Change - il
clima si sta riscaldando inequivocabilmente. L'evidenza
deriva dalle rilevazioni di un aumento globale delle
temperature medie dell'aria e degli oceani dallo
scioglimento di nevi e ghiacciai e dall'innalzamento dei
livelli medi degli oceani
Le attività umane accrescono l’effetto serra
Tutti i gas serra sono aumentati nell’atmosfera dall’inizio
dell’era industriale
La CO2 ha un potenziale più basso per unità di gas ma la sua
concentrazione nell’atmosfera e molto maggiore
I cambiamenti nel clima avvengono troppo rapidamente per
essere compensati dai processi evolutivi
Le zone climatiche potrebbero slittare più rapidamente di
quanto gli alberi riescano a migrare attraverso la dispersione
dei semi causando estinzione
Global warming (riscaldamento globale)
• Il vento può amplificare gli
effetti della temperatura
• Accresce la perdita di
calore attraverso
l’evaporazione/
transpirazione and
convezione (wind chill)
• Può intensificare l’azione
delle onde oceaniche
•Animali con colle
organiche e piedi
muscolosi (es. bivalvi con
ghiandola del bisso)
Vento
Disponibilità di acqua
L'acqua ha un effetto importante sulla distribuzione degli
organismi
Il citoplasma è costituito per l'85-90% di acqua e in
assenza di umidità la vita può risultare impossibile
L'acqua agisce da solvente in tutte le reazioni chimiche
partecipa le reazioni di idrolisi e disidratazione ed è il
mezzo attraverso il quale gli animali eliminano i rifiuti.
Essa entra far parte dello scheletro idrostatico di alcuni
invertebrati
La distribuzione della fauna è
legata a quella delle piante
La produttività di erba nel
Serengeti è correlata alle
piogge; la densità di bufali
neri (Syncerus caffer) è
correlata al cibo
Disponibilità
di acqua
La quantità di luce sufficiente per una pianta può non essere sufficienteper un’altra
Negli ambienti acquatici, l’acqua assorbe la luce impedendo la fotosintesia profondità maggiori 100m
La maggior parte delle piante acquatiche limita la sua presenza alla zonafotica dove c’e sufficiente luce per la fotosintesi
Le alghe rosse si spingono a maggiore profondità, possedendo pigmentiche rendono possibile utilizzare la luce verde-blu, che penetra amaggiore profondità rispetto alla luce rossa
Luce
Animali
I pesci d’acqua dolce tendono ad assorbire acqua e quindi devono
costantemente eliminarla
I pesci marini perdono acqua e devono quindi assorbirne per compensare
(il sale è escreto a livello delle branchie e del fegato)
Secrezione di sale in Spartina
Concentrazioni saline
Pioggia: pH 5.6
Il pH è leggermente acido perchè la CO2 forma acido carbonico
La maggior parte delle piante cresce meglio a pH 6.5 se la maggior parte dei nutrienti è disponibile
Un pH minore di 5.2 impedisce ai batteri nitrificanti di operare
Suoli gessosi e calcarei hanno una flora più ricca che non i suoli acidi
In generale il numero di pesci ed altre specie decresce in acque acide
Il pH ottimale per i pesci d’acqua dolce e di 6-9
L’acidità accresce la quantità di metalli tossici
pH
Il pH è minore di 5.6
Sono causate dalla combustione dei combustibili
fossili contenenti anidride solforosa e monossido di
azoto
L’acido solforico e nitrico nelle piogge acidificano
fiumi e laghi
Le piogge acide minacciano la sopravvivenza degli
stadi giovanili dei pesci
Possono minacciare direttamente le foreste
abbassando il pH del suolo e causando la caduta
delle foglie
Piogge acide
12
La pioggia incontaminata ha un pH di 5.6 dovuto all’anidride carbonica (CO2)
dell’atmosfera, ma concentrazioni ricorrenti di contaminanti come l’anidride
solforosa (SO2) e gli ossidi di azoto (Nox) causano un ulteriore diminuzione del pH.
Gli effetti dell'acqua acida sugli organismi non sono solo effetti diretti dovuti al pH
ma anche effetti indiretti, poichè elevate concentrazioni di ioni H+ mobilitano dai
sedimenti e dai suoli dello spartiacque l'alluminio e i metalli pesanti altamente
tossici.
PIOGGE ACIDE
Clima e comunità
Clima – è il pattern del tempo meteorologico prevalente in una
regione
Temperatura, precipitazioni, vento, e luce sono i componenti
Il clima determina la presenza di differenti biomi – le comunità
di maggiore scala
๏Le differenze nelle temperature sono dovute alle variazioni
latitudinali nella radiazione solare che giunge sulla terra
๏Alle latitudini più alte i raggi del sole raggiungono la terra
obliquamente e sono disperse sulla superficie più di quanto
avviene nelle aree equatoriali
๏In generale, la temperatura aumenta man mano che
aumenta la radiazione solare
Circolazione atmosferica
Lunga distanza
Raggi solari
Superficie ristretta Equator
TERRA
Energia solare ridotta
del 40% ai poli se
paragonata ai tropici
North
Pole
Superficie estesa
Breve
distanza
Raggi solari
Radiazione solare sulla Terra
Tem
pera
tura
media
annuale
ºC
Gradi di latitudine
20
40
30
10
0
80 70 60 50 40 30 20 10 0
–10
–20
Ai tropici le T sono mantenute costantidalle nuvole e dalle precipitazionipiovose
Variazioni di temperatura
La circolazione atmosferica
• I patterns globali di
circolazione atmosferica e
precipitazioni sono
influenzate dall’energia
solare
• Il modello di Hadley è basato su una grande cella di convezione in ciascun emisfero
• Il riscaldamento all’equatore causa un
innalzamento dell’aria ed il suo flusso verso i poli
• L’aria si raffredda e va al suolo, fluendo nuovamente verso l’equatore
• L’effetto Coriolis (effetto della rotazione terrestre in senso antiorario se si guarda dal polo nord) deforma i flussi in superficie verso ovest (venti alisei)
• 3 celle in ciascun emisfero
• Hadley cell più vicine all’equatore
• Polar cell vicine ai poli
• Ferrell cell interposte fra le precedenti
• I biomi maggiori sono determinati dalle differenze di temperatura e dalla circolazione dei venti
• Nelle zone di subsidenza l’aria, diventata secca, scende verso la terra, causando alta pressione e generando clima arido (deserti tropicali).
Modello a tre celle
Subsidence zone
Subsidence zone
Calme equatoriali ITCZ
0º
Alisei di sudest
Calotta polare
Fronte polare
L’aria umida sale (pioggia)
Cella polare
L’aria fredda e secca scende
Venti occidentali
60ºN
30ºN
30ºS
60ºS
Cella di Ferrell
L’aria secca scende (deserto)
Cella diHadley
Moist airrises — rain
Venti occidentali
Fronte polare
Calotta polare
L’aria fredda e secca scende
L’aria secca scende (deserto)
L’aria umida sale (pioggia)
Cella diHadley
Cella di Ferrell
Cella polare
Alisei di nordest
Rotazione terrestre
Equatore
Deserto
Deserto
60ºN
Inverni secchi, estati umide
Praterie e foreste temperate decidue
Foresta tropicale decidua
Foresta tropicale pluviale
Taiga
Tundra
Fascia polare alta:
precipitazioni scarse
Fascia subpolare alta:
precipitazioni abbondanti
Inverni umidi, estati secche
Fascia subtropicale alta:
clima secco
Precipazioni abbondanti
in tutte le stagioni
30ºN
0º
30ºS
60ºS
Fascia equatoriale
60ºN
0º
30ºS
60ºS
ICTZ: Inter Tropical Convergence Zone
Fascia subtropicale bassa:
clima secco
Inverni secchi, estati umide
Inverni umidi, estati secche
Fascia subpolare bassa:
precipitazioni abbondanti
Fascia polare bassa:
precipitazioni scarse
Foresta tropicale decidua
Circolazione atmosferica
★L’altitudine ed altri parametri possono influenzare il clima
Raffreddamento adiabatico – l’aumento d’altitudine
comporta un calo di 10°C per ogni 1.000m
Rain shadow (ombra pluviometrica): l’aria umida sale su
per la montagna e si raffredda rilasciando precipitazioni;
nel lato sottovento l’aria secca discende caratterizzando
aree dove le precipitazioni sono notevolmente minori
Aria umida
Aria secca
Rain shadow (ombra pluviometrica)
Sulle coste di giorno spirano brezze di mare
Durante il giorno, la terra si riscalda e l’aria risale
spingendo l’aria oceanica più fresca a rimpiazzarla
Di notte le brezze spirano verso mare
La terra si raffredda più rapidamente che non il mare e
quindi la modalità si inverte
Il mare modera la temperatura di coste ed isole
BREZZA DI MARE
Aria calda
Aria fredda
Vicinanza alla terra
★ Insieme al movimento di rotazione della terra, i venti
creano le correnti oceaniche
The end