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http://www.sardegnasolidale.it http://social.sardegnasolidale.it [email protected] Foglio di collegamento tra volontari Anno XXI n. 1 - gennaio-febbraio 2011 Sped. in a.p. art. comma 20/c, legge 662/96 Filiale di Cagliari edizione speciale Anno europeo del volontariato 2011 Volunteer! Make a difference ... e lasciamo un seme!

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Foglio di collegamento tra volontari

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edizione speciale

Anno europeo del volontariato 2011

Volunteer!

Make a difference

... e lasciamo un seme!

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che, tra le altre, andiamo arealizzare durante questoanno: Le Piazze della Solida-rietà, che vedranno le asso-ciazioni di volontariatoincontrarsi, proporre, pro-grammare, animare, da vereprotagoniste del proprio ter-ritorio, e che lasceranno inogni piazza, quasi un “pegnodi impegno”, una pietra, unseme, un seme di pietra,lavorato dalla creatività edall’estro di Pinuccio Sciola.Le Piazze della Solidarietàprogrammate in circa 40Comuni dell’Isola hannouguale cadenza e metodolo-gia, ma certamente diversarealizzazione: ogni territorioha la sua diversità e la espri-me come meglio ritiene; l’in-sieme di queste diversitàproduce sinergia e, più anco-ra, armonia. Proprio come lesingole voci dei nostri teno-res che se da sole sembrano“stonare”, insieme produco-no le note armoniche delnostro più antico e rappre-

sentativo canto, così come cihanno insegnato i Tenores diBitti. I semi di pietra di PinuccioSciola, insieme, per noidiventano i Semi dell’Armo-nia.Ed è per questo che ci rimet-tiamo in viaggio attraversola Sardegna. Un viaggio lun-go un anno, per seminare isemi dell’armonia, per invi-tare a coltivare la solida-rietà, per incoraggiare acostruire un mondo davveromigliore, come ricordano imanifesti realizzati da BepiVigna.

Il 2011 quindi vedrà tantivolontari attraversare laSardegna.

Attraverso la Sardegna perconoscerne ancor meglio gliaspetti più profondi legatialla solidarietà e al volonta-riato.Attraverso la Sardegna perscoprire le molteplici formee realtà associative, i polie-drici campi di azione, lamiriade di relazioni che ivolontari intrecciano nelloro quotidiano.Attraverso la Sardegna perriconoscere chi fa più fatica,chi soffre, chi sta male nelcorpo e nell’anima, chi sisente insoddisfatto, chi viveai margini, chi lotta per ipropri diritti, chi lotta per idiritti di tutti.Attraverso la Sardegna percomporre il mosaico dellePiazze della Solidarietà, quel-le reali e quelle virtuali,popolate dalle numeroseassociazioni e dai tantivolontari.Attraverso la Sardegna perconfermare ciò che anima larete della solidarietà, percondividere il minimo comu-ne denominatore che ci fasentire in sintonia con noistessi, con gli altri e con ilmondo.

In Sardegna, con un occhioattento alla realtà dentro laquale viviamo e che ci cir-conda e ci interpella e con

l’altro occhio che si perdenegli orizzonti più larghidell’Italia, dell’Europa, delmondo. Che ci appartengono.Cittadini sardi e cittadini delmondo. Volontari per lanostra terra e per la nostraTerra.

Seminatori di semi di solida-rietà, legalità, giustizia, pace.Contadini e massai costrutto-ri di armonia, di voci, idee,azioni che si accordano, chediventano note musicali…

40 Semi di pietra sarannofisicamente “seminati” inaltrettante piazze dellanostra Isola. Sono semi fir-mati, opera di un grandeinterprete, poeta e scultore,che ama la Sardegna e la faapprezzare nel mondo. Sonoi Semi di Pietra di PinuccioSciola, sansperatese da sem-pre, cittadino del mondo.Uno che ha dato una manoalle pietre a liberarsi del loroinvolucro per scoprire tuttala loro creatività e poesia: lepietre che pregano, le pietreche suonano, le pietre chefanno germogliare un mondomigliore.È con questi intendimentiche ritorniamo a percorrerele strade della nostra Isola.

l’isola che c’è 3

Dieci anni fa, nel 2001,in occasione dell’AnnoInternazionale del

Volontariato proclamatodall’ONU, il CSV SardegnaSolidale promosse la Carova-na del Volontariato che per34 giorni, dal 16 giugno al22 luglio 2001, attraversòben 260 Comuni della Sarde-gna con i Camper del Volon-tariato messi a disposizionedall’ANFIA.Un viaggio che aprì un solcoprofondo nel quale sono poigermogliate sinergie, iniziati-ve, collaborazioni e anchequalche invidia…Fu un’esperienza bellissimae come tale irripetibile.

Oggi l’Unione Europea propo-ne il 2011 quale Anno Euro-peo del Volontariato, ricono-scendone il valore culturale,

sociale, relazionale ed econo-mico. Le risoluzioni, i docu-menti, i manifesti e le dichia-razioni in tal senso sonoveramente tante. E se ne faràtesoro per gli anni a venire(alcuni documenti sono pub-blicati in questo speciale).

La Sardegna, periferia d’Eu-ropa e centro del Mediterra-neo, per il tramite del CSVSardegna Solidale è dentro a

questo evento e intende valo-rizzarlo, memore dell’irripe-tibile esperienza fatta nel2001.Lo slogan europeo è “Volun-teer! Make a difference”(Volontari! Facciamo la diffe-renza), che in Sardegnaabbiamo adattato così“Volunteer! Make a differen-ce …e lasciamo un seme!”Il riferimento è all’iniziativapiù articolata e prolungata

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Direttore responsabile:

Giampiero Farru

Coordinamento di redazione:Luigi Zuncheddu

Edizioni a cura delCSV Sardegna Solidale

Autorizz. Tribunale di Cagliarin.17 del 10.06.1991

Editore:

Associazione “La Strada”, via dei Colombi 1, 09126 Cagliari

C/C Postale n.19451095

Grafica e impianti: Eidos, Ca

Stampa: Litotipografia Trudu, Ca

Aderisce alla Federazione dei Periodici del Volontariato Sociale

Questo periodico è associatoall’Unione StampaPeriodica Italiana

“L’isola che c’è” viene spedito in abbonamento gratuito

rispettando le norme di legge che regolano il trattamento

dei dati personali.

Editoriale

... e lasciamoun seme!

I semi dell’armoniaUn anno per promuovere cittadinanza attiva e partecipazione nel segno della legalità e della solidarietà

Anno europeo del volontariato 2011

speciale

Volunteer!

Make a difference

The European Year of VolunteeringSlogan in 23 languages

EN Volunteer! Make a difference

BG Стани доброволец! Дай своя принос!

CS Dobrovolníci mění svět!

DA Bliv frivillig, og gør en forskel!

DE Freiwillig. Etwas bewegen!

EL Γίνε εθελοντής! Η προσφορά σου είναι σημαντική!

ES ¡Hazte voluntario! Marca la diferencia.

ET Hakka vabatahtlikuks! Muuda maailma

FI Vapaaehtoisena vaikutat

FR Changez les choses: devenez bénévole!

GA Bí i do shaorálaí ! Déan difríocht.

HU Legyen önkéntes! Tegyen a változásért.

IT Volontari! Facciamo la differenza!

LT Būk savanoris ‐ keisk pasaulį!

LV Esi brīvprātīgais! Uzdrošinies izmainīt!

MT Il‐volontarjat! Int taghmel differenza!

NL Vrijwilligers maken het verschil

PL Bądź wolontariuszem! Zmieniaj świat i siebie!

PT Sê voluntário! Faz a diferença

RO Oferă‐te voluntar! Schimbă ceva!

SK Staňme sa dobrovoľníkmi! Zmena je v našich rukách

SL Bodi prostovoljec, spreminjaj svet!

SV Gör skillnad ‐ engagera dig

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coerentemente ciò che giàesiste e che gli organismi divolontariato già realizzanoin termini di servizi e diattività. Un CSV sempre piùimpegnato a valorizzare ilpatrimonio di ricchezza dirisorse umane e di esperien-ze, che sostiene le rispostedi solidarietà in atto e quelleallo stato nascente promos-se dalle organizzazioni divolontariato operanti nell’I-sola e finalizzate principal-mente alla tutela dei dirittiumani e civili, alla indivi-duazione e alla rimozionedelle cause che determinano

situazioni di disagio e diesclusione sociale, soprat-tutto nelle fasce più deboli,al rispetto dell’ambiente ealla crescita della culturadella solidarietà nella

nostra società. Non unacomplessa struttura di buro-crati, ma un semplice grup-po di volontari che crede inciò che fa, ancor prima divederlo realizzato.Sono certamente i passi del-le singole OdV, quei passiche percorrono il proprioterritorio, che portano allaconoscenza delle situazionidi bisogno in cui è necessa-rio, a volte urgente, interve-nire. È lì che “i volontarifanno la differenza”.Sono di sicuro i passi deivolontari, di ciascuno cheha preso l’impegno non solodi fare volontariato ma diessere, di sentirsi profonda-mente “volontario”, cioè unoche agisce animato da spiri-

to di gratuità e solidarietà,di fraternità e di amore, dilibertà e di giustizia. Quellostile, quell’azione che non siconfonde con l’indossareuna divisa o una maglietta,col portare orgogliosamenteun distintivo o con l’essereiscritti a un’associazione,ma che ha come finalità ilraggiungere, lo stare vicino,l’ascoltare, l’agire insieme,per superare le situazioni dibisogno che hanno prodottole nostre società con le lorodiseguaglianze.Sono i passi forse ancoraincerti di quei ragazzi che,per i semi lasciati oggi nellePiazze della solidarietà dellanostra terra, raccoglierannofrutti di solidarietà e lorostessi se ne ciberanno. Oggi appare sempre più evi-dente come sia necessariofare volontariato anche inmezzo ai ragazzi e ai giova-ni, fare volontariato perloro, ma anche e soprattuttocon loro. Per questo mi piacepensare che loro stessi, aloro volta, saranno semina-tori dei semi della solida-rietà e della giustizia, e neraccoglieranno i frutti e liregaleranno gratuitamente.

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Quando si parte per unlungo viaggio, si sa, laprevisione dice che

bisognerà camminare,affrontare e superare lafatica, la stanchezza, che sipotrà dimenticare di averfame e sete, che il temposarà dedicato al raggiungerela meta. Tuttavia, vorrei sof-fermare il pensiero non solosul momento in cui si tagliail traguardo ma su un altrotempo, fatto di tanti piccolimomenti, in cui dietro a chicammina si aprono tantestrade, quelle di chi seguequei passi. Andare a Nuoro

il 29 gennaio per l’Aperturadell’AEV, navigare da unporto all’altro della nostraisola nel Tour della Sarde-gna, camminare nelle Piazzedella solidarietà, inevitabil-mente, porterà molti aseguire chi ha mosso i passiper primo e ha iniziatoall’alba la sua strada.

Dietro i suoi passi,si sono aperte tante strade…

Sono senz’altro i passi dellaCarovana del Volontariatodel 2001, quelli mossi perdare visibilità alle numero-sissime associazioni divolontariato della Sardegnache mettono in gioco la lorosoggettività, e sensibilizzarei giovani a vivere esperienzedi solidarietà. Quei passihanno aperto tante strade. Dieci anni fa associazioni divolontariato con un’espe-rienza ancora da rafforzare,

e un Centro di Servizi per ilVolontariato che muovevacon decisione i primi passi,ora 1.614 OdV che voglionoessere protagoniste dell’An-no Europeo del Volontariato,insieme al CSV SardegnaSolidale.Sono ancora oggi i passi delCentro di Servizio per ilVolontariato Sardegna Soli-dale che promuove, attra-verso un sistema organicodi servizi a favore delleorganizzazioni di volontaria-to, le risorse espresse nellee dalle diverse realtà asso-ciative, mettendo in rete

l’isola che c’è 4Anno europeo del volontariato 2011

speciale

Calendario

29 gennaio 2011 NuoroAPERTURA ANNO EUROPEO DEL VOLONTARIATO IN SARDEGNA

26 febbraio 2011 Ozieri

27 febbraio 2011 Siniscola

6 marzo 2011 Lanusei

12 marzo 2011 Macomer

13 marzo 2011 Bono

27 marzo 2011 Isili

2 aprile 2011 Assemini

3 aprile 2011 Olbia

9 aprile 2011 Terralba

10 aprile 2011 Quartu S. Elena

30 aprile 2011 Orosei

7 maggio 2011 Ales

8 maggio 2011 Perfugas

15 maggio 2011 Bosa

21 maggio 2011 Tempio Pausania

22 maggio 2011 Oristano

28 maggio 2011 Nuoro

29 maggio 2011 Porto Torres

4 giugno 2011 Sassari

5 giugno 2011 Villaputzu

19 giugno 2011 Gonnosfanadiga

01-14 luglio 2011 RomaTOUR EUROPEO AEV 2011

25 luglio/5 agosto 2011Da Olbia a La Maddalena (periplo della Sardegna)TOUR DELLA SARDEGNA AEV2011

5-7 agosto 2011 La MaddalenaIl Volontariato sardo abbraccia l'Europa

10 settembre 2011 Mogoro

11 settembre 2011 Alghero

17 settembre 2011 Iglesias

18 settembre 2011 Bitti

24 settembre 2011 Senorbì

25 settembre 2011 Carbonia

8 ottobre 2011 Villacidro

9 ottobre 2011 Sinnai

22 ottobre 2011 Ghilarza

23 ottobre 2011 Tortolì

12 novembre 2011 Sorgono

13 novembre 2011 Gavoi*

19 novembre 2011 Ittiri*

20 novembre 2011 Sanluri*

26 novembre 2011 Bonorva*

5 dicembre 2011 CagliariCHIUSURA ANNO EUROPEO DEL VOLONTARIATO

* da confermare

LE PIAZZE DELLA SOLIDARIETA’Volunteer! Make a difference …e lasciamo un seme!

Si animano le piazze della solidarietà in Sardegna

Luogo di incontro, programmazione e proposta

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Il Ministero del Lavoro,della Salute e delle Politi-che Sociali è l’organismo

scelto dal Governo per coor-dinare le azioni per l’AnnoEuropeo del Volontariato.L’Osservatorio Nazionaleper il Volontariato, che haassunto come documentobase il Manifesto del volon-tariato per l'Europa, hadeliberato il documentod'indirizzo del Piano Italiaper il 2011 Anno europeodel volontariato. Alla prepa-razione del Piano 2011 han-no contribuito anche le orga-nizzazioni della società civi-le che aderiscono all'Allean-za italiana per il 2011 e tut-ti gli stakeholder pubblici eprivati che riconoscono ilcontributo del volontariatoalla costruzione del capitalesociale.

Gli ambiti del Piano 2011Italia Gli ambiti del Piano rappre-sentano una griglia di temi,argomenti e contenuti ritenu-ti prioritari, al fine della rea-lizzazione di un insieme diattività, eventi e riflessioni,che hanno come obiettivogenerale quello di accresceree consolidare i valori e la cul-tura del volontariato, proiet-

tandosi sul futuro e promuo-vendo la cittadinanza attivae partecipata. Essi concorro-no a definire una piattafor-ma che, attraverso azioni disistema, realizzate anche alivello locale, fornisca unospazio ideale e operativo nelquale le organizzazioni deivolontari e tutti i portatori diinteresse possano ricono-scersi e proporre azioni,eventi e iniziative, per i qualirichiedere il patrocinio e illogo dell’Anno europeo, edessere inseriti nel calendarionazionale delle iniziative2011. I tre cardini sui quali si fon-dano le attività del Pianosono: le organizzazioni; ivolontari; le persone e i lorodiritti, le loro comunità diappartenenza, i beni comuni. Gli obiettivi del Piano si

basano sui concetti trasver-sali alle azioni, che rifletto-no le forti motivazioni dibase dell’agire volontario:empowerment, quel proces-so dell'azione sociale attra-verso il quale le persone, leorganizzazioni e le comunitàacquisiscono competenzesulle proprie vite, al fine dicambiare il proprio ambien-te sociale e politico permigliorare l'equità e la qua-lità della vita; mainstrea-ming, quel processo dell’a-zione sociale attraverso ilquale le differenze e le pras-si innovative acquisisconocentralità e protagonismonell’insieme delle politichepubbliche. L’insieme delle azioni delPiano mira a rendere visibi-le, riconoscibile e più diffusauna cultura del volontariatocondivisa, inclusiva e propo-sitiva, agente dell’innovazio-ne sociale e collante dicomunità. Di seguito, sono indicatialcuni ambiti e temi di pro-mozione e partecipazioneall’AEV2011.

Promozione e partecipazioneStrumenti di comunicazione.Iniziative di sensibilizzazionee di prossimità. Campagne dicomunicazione con i mass-media. Riconoscimenti istitu-zionali. Ambasciatori. Mani-festazioni in piazza. Iniziati-ve pubbliche e di organizza-zioni di terzo settore. Presen-za nei grandi eventi pubblicie privati. Trattato di Lisbona:cittadinanza attiva europea,diritti e doveri dei cittadinieuropei.l’isola che c’è 7

Piano Italia per il 2011Anno europeo del volontariato: ambiti, priorità, strategie e iniziative

Anno europeo del volontariato 2011

speciale

Le canzoni, come lepoesie, si ricordanopiù facilmente, e le

immagini scolpiscono nellamente i pensieri più profon-di e vitali. Le nostre Nan-neddu meu, o anche Procu-rad’ ’e moderare, chi non lericorda? Portano con se ivolti, gli sguardi, le speran-ze della lotta per la giusti-zia e per la vita. Così èanche di quella poesia-can-zone che è richiamata pocosopra: el pan, antes que tri-go, es mano que siembra...È importante che le maniche oggi seminano siano lemani di tutti i sardi checompongono le 1614 asso-ciazioni di volontariato nel-la nostra Isola. Nel gesto

del seminare è contenuta lasperanza del futuro di unasocietà solidale, la nostra. Pianta un seme oggi per-ché, come indica il titoletto,il grano diventa pane. Maquelle parole, nel loro origi-nale spagnolo, dicono ancheun’altra verità: il pane, pri-ma è grano, e prima ancorac’è la mano che lo semina!

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Pianta un seme!

El pan, antes que trigo,es mano que siembra…

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Volontari! Facciamo la differenza Orientamento e formazioneai valori del volontariato, lacultura del dono, della condi-visione e della partecipazio-ne. Bisogni della comunità elegami sociali di comunità.Fabbisogni formativi, forma-zione, bilancio e riconosci-mento delle competenze.Pari opportunità di parteci-pazione. Passaporto europeodei volontari. Scambio dibuone prassi: per temi, perambiti di intervento, pertipologia di destinatari.Scambio di buone prassi:percorsi di qualità, innova-zione sociale, efficacia.Responsabilità Sociale: indi-viduale, comunitaria, d’im-presa. Volontariato e coesio-ne sociale: prospettive futu-re per le politiche di contra-sto alla povertà e all’esclu-sione sociale. Conciliazionetra i tempi di lavoro e le atti-vità di volontariato.

Giovani Scuola e volontariato. Labo-ratori di cittadinanza condi-visa e partecipata. ServizioCivile Nazionale. Largo aigiovani! Progetti associativiper il volontariato dei giova-ni. Volontari in erba! Educa-zione alla cittadinanza atti-va bambini e ragazzi dai 3ai 14 anni. Valorizzazionedelle competenze di cittadi-nanza attiva derivanti dalvolontariato nei percorsiuniversitari. Informazione esensibilizzazione con imedia giovanili. ServizioVolontario Europeo e oppor-tunità di mobilità interna-zionale. Legalità e responsa-bilità sociale di comunità: ilfuturo dell’Europa.

Sussidiarietà e dialogo con le istituzioni Partenariato: processi diconsultazione e di verifica.Il volontariato nella costru-

zione delle politiche e dellacoesione sociale. Manifestodel volontariato: richieste alGoverno italiano. Sedutacongiunta Parlamento Italia-no – volontari. Sedute con-giunte Consigli Regionali –volontari. Il ruolo del volon-tariato nella democraziapartecipativa. Registri:regionali, europei, tematici.

Ricerca, dati,impatto sociale “Volontariato in Europa.Organizzazioni, promozione,partecipazione”: diffusionerisultati e approfondimenticomparativi. Rilevazione sta-tistica dei volontari e delleorganizzazioni di volontaria-to. Misurazione dell’impattodel volontariato sul capitalesociale e umano. Competenzedi base e competenze tra-sversali di cittadinanza. Ren-dicontazione economica esociale. IV Rapporto Biennalesul Volontariato. Buoni esem-pi dei progetti ammessi acontributo dall’OsservatorioNazionale per il Volontariato– Annualità 2006 – 2009.Rapporto della I annualitàdei Laboratori di cittadinan-za partecipata. Rapporto del-la II annualità dei Laboratoridi cittadinanza partecipata.Volontariato europeo e inter-nazionale: motivazioni ebisogni. Libro Bianco dellaCommissione europea sulleattività di volontariato nel-l’UE, parere CESE 2006 “Le

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ALTRI APPUNTAMENTI NAZIONALI2011

Matera, 18-20 marzo 2011Meeting nazionale giovani FIDAS. Congresso a carattereinternazionale e incontro con delegazioni estere dei gio-vani europei. Auditorium di Piazza del Sedile.

Regione Sardegna, aprile 2011(in corso di definizione) Confronto con la società civile del Mediterraneo occiden-tale: “Mediterraneo mare solidale”.

Abruzzo, giugno 2011(in corso di definizione) Convegno finale della seconda annualità dei Laboratori dicittadinanza partecipata, con la presentazione del relati-vo report di ricerca, con la partecipazione degli studenti,dei docenti e dei relativi portatori d’interesse.

Milano settembre/ottobre 2011 AVIS Convegno: La donazione del sangue nel contestoeuropeo.

Cosenza, ottobre 2011“Meeting dei giovani del Mediterraneo”. All’interno delRexpò Civitas Med - Evento finale del progetto XXL –spazi larghi di protagonismo giovanile. Promosso dalMo.V.I. nazionale e realizzato in 8 regioni italiane, il pro-getto, basato sul dialogo interculturale, promuove il con-fronto con i giovani sui temi della solidarietà, impegnocivile, lotta alla povertà e il futuro. L’evento coinvolgerài giovani italiani e quelli degli altri paesi del Mediterra-neo.

Cuneo, 27-28-29 ottobre 2011 Centro Servizi per il Volontariato Società Solidale dellaProvincia di Cuneo. Il volontariato nel panorama euro-peo: confronto tra esperienze.

Torino, dicembre 2011(in corso di definizione) Conferenza Regionale del Volontariato, Consiglio Regiona-le Piemonte, Centro di Servizio per il volontariato IdeaSolidale: Volontariato e giovani - dall’Unità d’Italia all’U-nità d’Europa.

attività di volontariato, illoro ruolo nella società euro-pea e il loro impatto”.

Infrastruttura per il volontariato Quadro normativo e legisla-zione a supporto del volon-tariato. Centri di Servizioper il Volontariato: funzioni,finanziamento, governance.Organi e funzioni delle rap-presentanze, coordinamentie reti del volontariato.Finanziamenti e fondi per leattività di base delle orga-nizzazioni di volontariato.Valorizzazione delle attivitàdi volontariato. Meccanismie agevolazioni fiscali, ammi-nistrativi e gestionali per leorganizzazioni di volontaria-to. Status del volontario.

Eventi e iniziative Il grande evento in pro-grammazione per l’avvioistituzionale dell’Anno è laConferenza di apertura feb-braio/marzo 2011, Venezia,La sussidiarietà e il volonta-riato per l’inclusione socia-

le: valori, esperienze e stru-menti a confronto.Alla conclusione istituziona-le dell’Anno si arriva con laConferenza di chiusuranell’ambito della VI Confe-renza Nazionale del Volonta-riato 2012, luogo e data dadefinire: Quale infrastruttu-razione per il volontariatoin Italia e in Europa, moni-toraggio e valutazione deirisultati, nonché dell’impat-to dell’AEV 2011 in Italia ein Europa.Sul modello europeo, sonopreviste alcune Conferenzetematiche e la tappa italianadel Tour europeo AEV2011,1-14 luglio 2011, a Roma.

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Cronologia degli eventi che hanno portato all’Anno europeo del Volontariato 2011

5 dicembre 2007: incontro dell’Alleanza dei maggiorinetwork europei per iniziare a sviluppare una strategia per-ché il 2011 sia dichiarato Anno Europeo del Volontariato.2007 - inizio 2008: il Comitato Economico e Sociale Europeo,il Comitato delle Regioni e il Consiglio dell’Unione europea deiministri dell’Educazione chiede alla Commissione europeache il 2011 sia dichiarato Anno Europeo del Volontariato.9 aprile 2008: 5 eurodeputati lanciano la Dichiarazione Scrit-ta 30/2008 per chiedere alla Commissione europea la procla-mazione del 2011 come Anno Europeo del Volontariato.22 aprile 2008: il Parlamento europeo approva la Risoluzio-ne presentata da Marian Harkin “Contributo del volontaria-to alla coesione economica e sociale”. Luglio 2008: 454 eurodeputati firmano la Dichiarazione.3 giugno 2009: la Commissione europea presenta la propo-sta di Decisione sul 2011 Anno Europeo del Volontariato alConsiglio. 1 ottobre 2009: lancio del concorso per scegliere il logo e loslogan per l’Anno Europeo del Volontariato 2011. 27 novembre 2009: il Consiglio dell’UE decide che il 2011sarà l’Anno Europeo del Volontariato, con un budget di 8milioni di euro. 22 gennaio 2010: è pubblicata in Gazzetta Ufficiale(2010/37/CE) la Decisione del Consiglio relativa all’Annoeuropeo delle attività di volontariato che promuovono la cit-tadinanza attiva, 2011. Febbraio 2010: il Governo italiano nomina il Ministero delLavoro e degli Affari Sociali come Organismo Nazionale diCoordinamento per il 2011. 17 febbraio 2010: l’Unione Europea pubblica un rapportosul volontariato in Europa.2 dicembre 2010: conferenza stampa per il lancio mediaticodell’Anno Europeo del Volontariato 2011 a Bruxelles.8 gennaio 2011: inaugurazione ufficiale dell’Anno Europeodel Volontariato 2011 a Budapest.1-14 luglio 2011: Tour europeo AEV2011, tappa a Roma.

Anno europeo del volontariato 2011

speciale

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Quasi due anni sonopassati da quando aBruxelles si incontra-

rono i maggiori networkeuropei, ventidue reti, periniziare a sviluppare unastrategia che portasse alladichiarazione del 2011 qua-le Anno Europeo del Volon-tariato. Era il 27 novembre2009, il Consiglio dell’Unio-ne Europea (UE) in seguitolo decise.Nella decisione del Consiglioeuropeo, elaborata ed artico-lata in un apposito docu-mento, si esalta questamodalità di unirsi dei citta-dini, per far crescere il livel-lo di civiltà delle popolazionieuropee nella libertà e nellagratuità. Secondo i dati uffi-ciali, sono 3 cittadini su 10nell’UE che scelgono di inve-stire il proprio tempo in atti-vità di volontariato, per untotale complessivo di 100milioni di persone.L’obiettivo generale dell’An-no Europeo del Volontariato(AEV2011), secondo lo stes-

so documento, è quello diincoraggiare e sostenere – inparticolare attraverso loscambio di esperienze e dibuone pratiche – gli sforzidella Comunità, degli Statimembri, delle autorità localie regionali per creare per lasocietà civile condizionifavorevoli al volontariatonell’UE e per aumentare lavisibilità delle attività divolontariato.

Gli obiettivi dell’AEV2011sono i seguenti: 1. creare condizioni favore-voli al volontariato nell’U-nione europea al fine diintegrare il volontariatonegli sforzi di promozionedella partecipazione civica edelle attività interpersonaliin un contesto UE e affron-tare gli ostacoli esistenti alleattività di volontariato, se

appropriato e necessario; 2. fornire agli organizzatoridi attività di volontariato glistrumenti per migliorarnela qualità al fine di agevola-re le attività di volontariatoe aiutare gli organizzatori aintrodurne nuovi tipi edincoraggiare la collaborazio-ne in rete, la mobilità, lacooperazione e la creazionedi sinergie nella società civi-le nonché tra la società civi-le e altri settori in un conte-sto UE; 3. riconoscere le attività divolontariato al fine di pro-muovere incentivi appro-priati per privati, imprese eorganizzazioni che formanoe sostengono i volontari eassicurare un riconoscimen-to del volontariato a livellodi UE e negli Stati membrida parte dei responsabilipolitici, delle organizzazionidella società civile, delle isti-tuzioni pubbliche, del settoredell’istruzione formale enon formale e dei datori dilavoro, sotto il profilo dellecapacità e delle competenzeacquisite nell’ambito di taliattività; 4. sensibilizzare l’opinionepubblica al valore e all’im-portanza del volontariato alfine di suscitare una presadi coscienza collettiva del-l’importanza del volontaria-to in quanto espressione dipartecipazione civica checontribuisce alla soluzionedi problemi di interessecomune per tutti gli Statimembri, come lo sviluppoarmonioso della società e lacoesione sociale.

Le misure da adottare perconseguire gli obiettivi pos-sono comprendere le

seguenti iniziative organiz-zate ai livelli comunitario,nazionale, regionale o loca-le, in relazione agli obiettividell’AEV2011: a. scambio di esperienze e dibuone pratiche; b. realizzazione di studi e dilavori di ricerca e diffusionedei relativi risultati; c. conferenze ed eventi perpromuovere il dibattito, sen-sibilizzare l’opinione pubbli-ca all’importanza e al valo-re delle attività di volonta-riato che stimolano l’impe-gno dei cittadini e rendereomaggio all’azione svolta daivolontari e dalle loro asso-ciazioni; d. iniziative concrete negliStati membri volte a pro-muovere gli obiettivi del-l’AEV2011; e. campagne d’informazionee di promozione per diffon-dere i messaggi chiave.

I programmi di lavoro o lemisure prevedono:a) incontri e eventi in rela-zione agli obiettivi dell'An-no europeo, tra cui manife-stazioni nazionali per il lan-cio e la promozione dell'An-no europeo, destinate acreare un effetto catalizza-tore e a offrire spazi apertidi discussione su iniziativeconcrete;b) seminari destinati all'ap-prendimento reciproco suscala nazionale, regionale elocale;c) campagne educative,informative e promozionaliai livelli nazionale, regionalee locale, tra cui anche l'or-ganizzazione di premi e con-corsi;d) collaborazione con imedia.

L’Anno Europeo delVolontariato 2011 –AEV2011 intende

dimostrare, in un contestoeuropeo, che le attività divolontariato rafforzano lapartecipazione civica e pos-sono contribuire a stimolarenei cittadini il senso diappartenenza alla società eil loro impegno sociale a tut-ti i livelli: locale, regionale,nazionale ed europeo. Sono quattro le iniziativeAEV2011 proposte a livelloeuropeo: tour, relay repor-ter, sito web, conferenzetematiche.

Tour AEV2011Volontari gireranno per tut-ta l’UE lungo il corso di unanno, illustrando il propriolavoro al pubblico e rivolgen-dosi ai responsabili dellepolitiche in tutte le tappepreviste.

Reporter AEV2011L'iniziativa EYV relayreporter vede impegnati 27reporter volontari, con espe-

rienza nel campo del video edel giornalismo, nel seguiree raccontare sul campo illavoro, l’impegno e le storie

dei volontari di 54 organiz-zazioni di volontariato inognuno dei 27 Stati membri;il prodotto audio, video escritto, sarà trasmesso sudiversi media. Alla finedell’anno, tutto il materialeverrà raccolto e montatoper un documentario di qua-lità sull’Anno Europeo e ilsuo viaggio.

Sito Web AEV2011Il sito ufficiale dell’Annoeuropeo http://europa.eu/

volunteering è una risorsaimportante per restareaggiornati sugli sviluppi, leproposte e gli eventi che sisusseguiranno per tutto il2011. È già possibile rac-contare la propria esperien-za di volontariato che verràpoi messa on line all’indiriz-zo http://europa.eu/volun-teering/en/node/add/gene-ric-content-evy/story insie-me alle storie di tanti altrivolontari europei.

Quattro conferenze tematichePer mettere in evidenza itemi chiave legati al volonta-riato: 8 gennaio a Budapest“Riconoscimento del Volon-tariato”; maggio/giugno“Celebrare i volontari e illoro prezioso contributo”;ottobre “Rafforzare le orga-nizzazioni di volontariato”;dicembre, conferenza dichiusura sulle sfide future.

l’isola che c’è 11l’isola che c’è 10

100 milioni di volontari in EuropaL’UE riconosce ai volontari la capacità di creare coesione sociale e qualità della vita

Iniziative a livello europeoTour, relay reporter, sito web, conferenze tematiche. E le innumerevoli iniziative nazionali, regionali, locali nei 27 Paesi UE

Anno europeo del volontariato 2011

speciale

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Stato dell’arte in cifre

Considerando che la libertà di vivere con dignità è un dirittoumano tutelato dalla Convenzione europea dei diritti dell’uo-mo e che sta alla base dei valori europei e mentre la strate-gia Europa 2020 mira a trasformare l’UE in una “economiainclusiva che fornisce livelli elevati di occupazione, produtti-vità e coesione sociale”, la povertà e l’esclusione socialerimangono una realtà innegabile in Europa e nel mondo.

Povertà ed esclusione sociale rappresentano una seria minac-cia agli aspetti materiali e non materiali della vita di una per-sona e al suo benessere. La povertà nel senso di mancanza dirisorse finanziarie sempre più spesso porta ad un circolo vizio-so con conseguente impossibilità di accedere ai beni materiali,come il cibo adeguato, servizi di alloggio e di qualità, ma diuguale importanza conduce ad aspetti quali la perdita dei con-tatti sociali e delle capacità di interagire con la comunità, l’in-capacità di garantirsi un’istruzione e una formazione adegua-ti, a un impatto negativo sulla salute fisica o mentale, e unaperdita di fiducia in se stessi e una sensazione di impotenza edi angoscia. Dobbiamo combattere contro questi, al fine di con-

sentire a tutti i membri dellanostra società di condurreuna vita dignitosa.

l’isola che c’è 13

insertoIl volontariato è una possibilità per uscire da un circolo vizioso. È un positivo passo in avanti. Ti consente di sapere che le cose non sono finite

(Eurobarometro 321/2010)

Dichiarazione di Bruxelles CEV Il Centro Europeo del Volontariato sul ruolo del volontariato nella lotta contro la povertà e l’esclusione sociale

! quasi la metà del mondo - oltre tre miliardi di persone - vivono con meno di 2,50 US$ al giorno

! quasi 84 milioni di europei (16% della popolazione totale) vivono a rischio di o sotto la soglia di povertà e in molti affrontanoseri ostacoli nell’accedere al mondo del lavoro, all’istruzione, all’abitazione, ai servizi sociali e finanziari

! Il 73% degli europei ritiene che la povertà nel loro paese sia diffusa

! Il 15% degli europei si sentono esclusi dalla società

! 23 milioni di persone (9,6%) nei 27 Stati membri si stimava che sarebbero state disoccupate nel marzo 2010

! 150 milioni di persone (30%) in Europa avranno 65 o più anni d’età nel 2060, rispetto ai 60 milioni(17%) nel 2008; nel 2007, il 22% delle donne e il 17% degli uomini sopra i 65 anni erano a rischio di povertà

! Il 6% della popolazione dell'UE27 ha sofferto di grave privazione abitativa nel 2007

Nell’ambito dell’AnnoEuropeo delle attivitàdi volontariato che

promuovono la cittadinanzaattiva, la Commissione euro-pea intende cofinanziarefino al 60% del totale dellespese 54 progetti, flagshipprojects, che abbiano la fina-lità di rafforzare la partner-ship tra le organizzazionidella società civile che sioccupano di volontariato eche si riconoscano negliobiettivi dell'Anno.Il budget totale previsto è di2 milioni di euro, ripartitisecondo la popolazione degliStati membri; per quantoriguarda l'Italia, l'importomassimo finanziabile è paria 120 mila euro.

I 54 progetti

I progetti, un massimo di 2per ognuno dei 27 Statimembri dell’UE, devonocoinvolgere un partenariatocon almeno quattro partner,incluso il capofila del proget-to, che deve essere un’orga-nizzazione non governativadella società civile con per-sonalità giuridica, che svi-luppa le sue attività nelcampo del volontariato a

livello locale, regionale,nazionale o europeo. Le proposte ammissibili, svi-luppate su temi rilevantidell’AEV2011, avranno peroggetto campagne d’infor-

mazione e di promozione,scambio di esperienze e dibuone pratiche, sviluppo distudi e ricerche e diffusionedei loro risultati, conferenzeed eventi per promuovere ildibattito. Le attività devono iniziaretra il 15 gennaio e il 31marzo 2011, e devono avere durata massima di 12 mesi.

l’isola che c’è 12

Volunteer!

Make a difference

Let’s Slogo

Volunteer! Make a difference, cioè Volontari! Facciamola differenza, è lo slogan ufficiale che la Commissioneeuropea ha selezionato su 696 inviati, insieme al logosu 566 partecipanti al concorso europeo Let’s Slogo.Tre colori, tre mani che si intrecciano, un cuore che siforma al centro, è il logo scelto. L'ideatore del logo èIvan Gamal (Ucraina) e dello slogan è Silvia RoxanaPatru (Romania).

La Commissione europeafinanzia 54 progetti in partnership

Successioneanni europei

Particolarmente favorevoleper il volontariato è la suc-cessione degli anni europei2010 – 2011 – 2012; infatti,anche il 2010 e il 2012intendono sensibilizzare lacittadinanza su tematiche diparticolare interesse per ilvolontariato e in cui il volon-tariato è ampiamente coin-volto.

2010, Anno Europeo della Lotta alla Povertà e all’Esclusione Sociale

2012, Anno Europeo dell’Invecchiamento Attivo

Budget

L’Anno europeo ha un sostegno finanziariodi 3 milioni di euro per la preparazione nel 2010 e 8 milioni di euro per le attività del 2011.

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Nella lotta alla povertà e all’esclusionesociale

1. Promuovere il contributodei volontari e delle orga-nizzazioni di volontariatonella lotta alla povertà edall’esclusione sociale: ilvolontariato "per" personein situazione di povertà edesclusione sociale.I volontari sono coinvolti inuna vasta gamma di settoriche vanno da sport, istruzio-ne o ambiente a servizisanitari e sociali e aiutare lepersone nel bisogno. I volon-tari e le loro organizzazionisono quelli che quotidiana-mente forniscono azioniconcrete volte a sostenere lepersone in situazione dipovertà ed esclusione socia-le. Che cosa accadrebbe senon ci fossero i volontari nelsettore sociale?

2. Rafforzare l’inclusivitàdel volontariato e delle suepotenzialità per essere unmezzo di emancipazione,inclusione sociale e cittadi-nanza attiva - Promuovere ilvolontariato "delle" personein situazione di povertà edesclusione sociale.Uno degli effetti collateralidella povertà è la perdita difiducia, dignità e rispetto disé. Un effetto ricorrente del-la povertà è l’esclusionesociale, un senso di solitudi-ne, stigmatizzazione e nes-suna capacità di utilizzareattivamente i diritti dei cit-tadini di partecipazione allasocietà, soprattutto quandole persone in povertà diven-tano insicure circa il loroscopo nella vita e sottovalu-tano il loro valore per lasocietà. Il volontariato è unmodo per ricostruire questafiducia e permettere allepersone in situazione dipovertà e di esclusione

sociale di diventare attive, eper permettere alle personeemarginate dalla società diavvicinarsi ad una parteci-pazione più attiva. D’altra parte, il settore del volon-tariato non sembra essere sem-pre in grado di essere piena-mente inclusivo: la maggioranzadei volontari proviene soprattut-to dalla classe media – spessoindicati in maniera preoccupan-te come quelli che sono in gradodi “permettersi” di fare volonta-riato. Inoltre, il volontariato è unmodo molto importante perassicurare la partecipazionesociale, consentendo allepersone che sono tempora-neamente o permanente-mente disoccupate di raffor-zarsi, sentirsi utili e di esse-re attive per il bene comune.

3. Assicurare che il volonta-riato sia un diritto per tutti:fornire e promuovere unambiente giuridico per la par-tecipazione attiva delle per-sone in situazione di povertàed esclusione sociale.Non tutti in Europa possonofare volontariato. Ci sonoostacoli giuridici e barriereche impediscono alle perso-ne di essere coinvolte - o checostringono le persone afare "volontariato". Le assi-curazioni sociali o le disposi-zioni inerenti all’indennitàdi disoccupazione a voltescoraggiano la partecipazio-ne attiva alle attività di

volontariato. Un ambientefavorevole legale comprendeanche disposizioni per il rim-borso delle spese, e forniscel’assicurazione alle personementre sono coinvolte nelvolontariato. Infine, il volon-tariato deve rimanere“volontario”, in nessun casopuò essere abusato per sosti-tuire il lavoro retribuito omal utilizzato per forzare icittadini a “contributi volon-tari per la società”.

4. Riconoscere e promuove-re il potenziale del volonta-riato come un modo peracquisire competenze e peraccrescere l’occupabilità.Mentre gli ostacoli per

entrare nel mercato dellavoro sono molti e comples-si, è innegabile che, mentreattraverso il volontariato lepersone acquisiscono capa-cità e competenze - amplian-do le loro reti e il capitalesociale e migliorando la loroautostima migliorando cosìla loro occupabilità - puòessere fatto di più per otti-mizzare il potenziale delleopportunità di volontariatoin questo senso e coinvolge-re il settore delle impresenel promuovere il riconosci-mento di queste competenzee l’impatto positivo delvolontariato sull’occupabi-lità.

l’isola che c’è 15

Gli obiettivi dell’Anno europeo 2011

1. Creare condizioni favore-voli al volontariato nell’UE- al fine di integrare il volon-tariato alla promozione del-la partecipazione civica e inattività people-to-people inun contesto europeo eaffrontare gli ostacoli esi-stenti alle attività di volon-tariato, ove opportuno enecessario.

2. Accrescere le competenzedegli organizzatori delleattività di volontariato -per migliorare la qualitàdelle attività di volontariatoal fine di agevolare le atti-vità di volontariato e aiuta-re gli organizzatori a intro-durre nuovi tipi di attivitàdi volontariato e per inco-raggiare la creazione di reti,la mobilità, la cooperazionee le sinergie nell’ambito del-la società civile e tra lasocietà civile e altri settoriin un contesto europeo.

3. Riconoscere le attività divolontariato - al fine di pro-muovere incentivi appro-priati per individui, impresee organizzazioni di volonta-riato e per ottenere il rico-noscimento delle abilità ecompetenze sviluppate

attraverso il volontariato alivello UE e negli Stati mem-bri di politici, organizzazionidella società civile, istituzio-ni pubbliche, del settoredell’istruzione formale enon formale e datori di lavo-ro.

4. Aumentare la consapevo-lezza del valore e dell’im-portanza del volontariato -al fine di aumentare la con-sapevolezza generale del-l’importanza del volontaria-to come espressione di par-tecipazione civica che con-tribuisce alla soluzione diproblemi di interesse comu-ne per tutti gli Stati mem-bri, come lo sviluppo armo-nioso della società e la coe-sione sociale.

l’isola che c’è 14

Per “Assoluta o estrema povertà” si intende la condi-zione in cui “le persone non hanno l'indispensabileper la sopravvivenza”. La povertà nei paesi dell'UE èpiù generalmente intesa come povertà relativa“quando lo stile di vita e il reddito è molto peggioredel livello generale di vita nel paese o nella regione incui vivono, che lottano per vivere una vita normale epartecipare alle ordinarie attività economiche,sociali e culturali”.

L'esclusione sociale è “il processo che spinge le per-sone a margini della società, che limita il loro accessoalle risorse e alle opportunità, riduce la loro parteci-pazione alla vita sociale e culturale, lasciandoli sen-tire emarginati, deboli e discriminati”.

! Le organizzazioni di volontariato ed i loro volontari lavorano con gruppi isolati e aggiungono valore al settore sociale. In Lituania il 55% e in Spagna il 31,8% delle attivitàdi volontariato sono concentrate nel settore della assistenza e nei servizi sociali.

! La ricerca mostra che i disoccupati, persone provenienti da minoranze etniche e dei lavoratori non qualificati sonosotto-rappresentati nella “forza volontariato” in Europa.

! “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali indignità e diritti”.

! Un volontariato inclusivo porterebbe benefici agruppi diversi. Come suggeriscono esempi dall’Irlan-da, attraverso il volontariato, “le persone ai marginisono in grado di identificare e articolare le loro esigen-ze e progettare modi per superare il loro proprio svan-taggio”, trasformando “il processo decisionale in piùinclusivo e democratico”.

! Il volontariato migliora la fiducia in se stessi. Oltre“l’80% dei volontari inglesi affermano che l’impegno inattività di volontariato li rende felici e migliora la loroautostima”.

! Secondo uno studio tra coloro che cercano lavoro inInghilterra, “l’81% degli intervistati ha dichiaratoche il volontariato ha dato loro la possibilità diapprendere nuove competenze”.

! Quasi 3/4 dei datori di lavoro preferiscono assume-re candidati con esperienza di volontariato nel loro CV.

Focus sulle soluzioni: creare uno spazio d’azione Combattere la povertà e l’esclusione sociale è un processocomplesso che coinvolge diversi attori che vanno dai gover-ni e le istituzioni dell’Unione europea alle organizzazionidella società civile, imprese come “imprese di cittadini” e gliindividui. Il ruolo del volontariato nella lotta contro lapovertà e l’esclusione sociale, sia nel prevenire le cause ecombattere le loro conseguenze è fondamentale - ma lonta-no dall’essere riconosciuto appieno.

I principi ispiratori dell’Anno europeo 2010- Riconoscimento dei diritti - Condividere le responsabilità e partecipazione - Coesione - Impegno e azioni concrete

La “Dichiarazione di Bruxelles CEV”vuole essere un ponte tra l’Anno europeo della lotta allapovertà e all’esclusione sociale 2010e l’Anno Europeo del Volontariato2011, mettendo in luce i quattroobiettivi di ciascuno degli anni

! Il 63% degli europei hanno fiducia nelle azioni delleONG e associazioni di beneficenza per la lotta controla povertà e l’esclusione sociale ! più di 100 milioni di europei s’impegnano in atti-vità di volontariato

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Abitanti Superficie Volontarikm2

Finlandia 5 326 314 338 145 500 mila

Svezia 9 256 347 450 395 3 milioni

Estonia 1 340 935 45 227 25 mila

Lettonia 2 270 894 64 559 500 mila

Lituania 3 350 079 65 300 100 mila

Polonia 38 135 876 312 685 1,6 milioni

Repubblica Ceca 10 381 130 78 866 1 milione

Slovacchia 5 412 254 49 034 120 mila

Ungheria 10 045 401 93 030 500 mila

Slovenia 2 025 866 20 273 8 milaa tempo pieno

Romania 21 508 000 238 391 -------------

Bulgaria 7 640 238 110 970 76 mila

Grecia 1 215 785 131 957 --------------

Cipro 789 300 5 896 500 mila

Abitanti Superficie Volontarikm2

5 511 451 43 098 110 mila Danimarcaa tempo pieno

61 446 000 242 514 18 milioni Regno Unito

4 422 100 70 273 -------------- Irlanda

16 486 587 41 528 406 mila Olandaa tempo pieno

10 666 866 30 528 1,5 milioni Belgio

483 799 2 586 100 mila Lussemburgo

82 217 837 357 104 30 milioni Germania

8 342 600 83 871 2,5 milioni Austria

62 106 000 543 965 11 milioni Francia

10 627 000 92 152 400 mila Portogallo

45 453 685 505 937 1,3 milioni Spagna

60 045 068 301 317 1 milione Italia

410 290 315,60 ------------ Malta

l’isola che c’è 17l’isola che c’è 16 Fonte abitanti e superficie: Calendario Atlante De Agostini, 2010Fonte dati volontari: report CSVnet, aggiornato dicembre 2010

I numeri (incerti) dei volontari nei Paesi dell’UE

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Adozione della Carta europea del volontariato che compren-da le definizioni di:- azione volontaria: libera, gratuita, a beneficio della comu-nità e del bene comune;- organizzazione di volontariato: la sua natura e ruolo, le sueregole democratiche;- organizzazione europea di volontariato: lo status, i requisi-ti minimi e la natura delle reti europee;- volontariato come espressione del più generale fenomenodella cittadinanza attiva; e che istituisca:- l’osservatorio europeo del volontariato presso la Commis-sione Europea con la partecipazione dei rappresentanti dellereti europee del volontariato: con le funzioni di monitorag-gio, di promozione dell’innovazione e del lavoro di rete, per

rappresentare le istanze volontariato alle istituzioni euro-pee e con l’obiettivo di promuovere comportamenti coerentied omogenei da parte delle Direzioni Generali che a variotitolo si occupano di volontariato.

(Risoluzione PE, punti 13, 2, 7)

Definizione di un quadro istituzionale stabile e vincolanteper la partecipazione del volontariato a tutti i livelli decisio-nali – europeo, nazionale, regionale e locale – che preveda:- esplicito riconoscimento del ruolo del volontariato nellademocrazia partecipativa;- l’obbligo della consultazione del volontariato nelle politichesociali, sanitarie, culturali, ambientali, della cittadinanzaattiva e dello sviluppo sostenibile;- meccanismi controllabili di partenariato nel rispetto delprincipio della sussidiarietà orizzontale e nel rispetto dellaspecificità del volontariato;- sostegno alle forme di rappresentanza del volontariato;- sostegno alla formazione dei decisori pubblici e del volontariato;- momenti di verifica paritetici.

(Risoluzione PE, punti 1, 23, 5, 13)

Programma di sviluppo della infrastruttura per il volonta-riato che includa:- una prospettiva di lungo periodo, articolata a livello euro-peo, nazionale e locale;- quadro legislativo favorevole, chiaro e armonico;- obbligo di verifica per le nuove normative dell’impattosull’operato del volontariato;- sostenibilità dei centri di servizio per il volontariato;- politiche per la valorizzazione e la promozione del volonta-riato;- finanziamenti e possibilità di accesso ai fondi per attivitàdi base a livello europeo, nazionale e locale.

(Risoluzione PE, punti 18, 21, 4)

Agevolazioni gestionali e fiscali per le organizzazioni divolontariato e per i volontari, tra cui:- finanziamenti pluriennali per attività di base con monito-raggio basato sugli indicatori di qualità e di impatto;- copertura delle spese di assicurazione e di formazione deivolontari;- esenzione dall’obbligo dell’IVA su acquisti e servizi neces-sari per lo svolgimento delle attività di volontariato;- meccanismi di democrazia fiscale duraturi con procedurecerte per l’assegnazione di una quota parte delle tasseannuali dei singoli e delle imprese alle organizzazioni divolontariato;- esenzione dalle tasse statali su servizi e compensi necessa-ri per lo svolgimento delle attività del volontariato;- riconoscimento e valorizzazione quantitativa univoca egarantita delle ore dell’impegno volontario come co-finanzia-mento nelle attività co-finanziate dalle istituzioni pubbliche;- introduzione di un’eccezione specifica alla DirettivaBolkenstein, che definisca un canale separato nell’affida-mento dei servizi pubblici per le organizzazioni di volonta-riato.

(Risoluzione PE, punti 3, 15, 17, 8, 11)

Le proposte e le richie-ste che avanziamoassumono come ele-

menti costitutivi:l’Articolo 118, ultimo

comma, della Costituzioneitaliana;i contenuti della Carta dei

Valori del Volontariato;la Risoluzione del Parla-

mento Europeo sul contri-buto del volontariato allacoesione economica e socia-le del 22 aprile 2008.In particolare sottolineiamocome il volontariato sia, inItalia come in Europa, unelemento fondante per losviluppo della società civilee per il consolidamento dellavita democratica.Il volontariato si basa sullacultura della gratuità e deldono e può aiutare tutti ascoprire una nuova cultura -quella della solidarietà, dellosviluppo sostenibile, dellanon violenza, del rispettodell’altro e della cittadinan-za responsabile.In relazione alle sfide postedal nuovo profilo demografi-co della società europea, ilvolontariato, attraverso lesue pratiche quotidiane e iprogetti per l’invecchiamen-to attivo e i rapporti fra legenerazioni, apre importan-ti prospettive e costituisceuna significativa modalità dicoinvolgimento della popola-zione, rendendola protagoni-sta del proprio tempo, per il

benessere individuale e lapromozione del bene comu-ne.Con la sua azione, basatasul principio della solida-rietà, il volontariato apportaun contributo essenziale perla creazione e per l’accresci-mento del capitale sociale,per la valorizzazione dellerelazioni interpersonali eper l’affermazione della per-sona, superando i limiti diuna visione economicisticadello sviluppo. È riduttivomisurare il contributo deivolontari solo in termini divalore economico. Seppurgrande, 5% del PIL secondole stime ufficiali, esso nondà conto dell’apporto quali-tativo, di innovazione e spe-rimentazione sociale che l’a-zione volontaria produce,nonché della sua capacità diintervenire all’insorgeredelle emergenze sociali ridi-mensionandone l’impatto.Inoltre è necessario sottoli-neare il ruolo insostituibiledel volontariato nella pro-mozione della coesione

sociale, obiettivo fra i piùrilevanti della Carta diLisbona, che si esprimeattraverso la promozionedel rapporto fra le genera-zioni, il sostegno agli stratiemarginati della popolazio-ne, l’impegno per realizzarepercorsi di integrazione e dicomprensione reciproca inun’epoca di grandi flussimigratori.Attraverso i punti indicati diseguito, il volontariato italia-no indica le proprie richie-ste per valorizzare e soste-nere l’impegno del volonta-riato a beneficio della coe-sione sociale e dello svilup-po equo e sostenibile della

comunità europea dei citta-dini, chiedendo l’impegnodei deputati del Parlamentoeuropeo a costruire il qua-dro comune europeo perse-guendo gli obiettivi così defi-niti.Queste richieste e propostesi inseriscono nel quadrogenerale dell’impegno delleorganizzazioni di volontaria-to a livello locale e naziona-le, dal quale cresce la nostratensione positiva per lacostruzione di un’Europadei cittadini, basata su rego-le condivise e inclusive,rispettosa delle esigenze dicrescita e di partecipazionedi ogni individuo.�

Manifesto del volontariato per l’EuropaVolontari, cittadini europei

CSVnetCoordinamentoNazionale dei Centri di Servizio per il VolontariatoRappresentanza in Italia della CommissioneEuropea

Le richieste di impegnoal Parlamento Europeo

l’isola che c’è 18 l’isola che c’è 19

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Volontario:un giorno, una vita

Uno spettacolo surreale ciha accolto, un silenzioassordante, gente con lecoperte sulle spalle, occhipersi nella polvere, membraintirizzite dal freddo pun-gente di quella primaverache lì, all'Aquila non arrivamai. Anche gli aquilani,"gente tosta", erano ammu-toliti, increduli.Siamo stati per tre giorni suquel maledetto palazzo, 5piani ridotti ad un franco-bollo di macerie, ogni tantotra i mattoni spuntavanooggetti personali che raccon-tavano un pezzetto di storiadi gente che non c'era più.Un pietoso raccogliere dicatenine d'oro, anelli, brac-cialetti, portafogli, libri ditesto universitari di chi era

venuto per farsi un avveni-re e che un terremoto furboe diabolico aveva negatoloro. Pezzi di vita quotidianache ci rinvenivano tra lemani, una mesta processio-ne per consegnarli alle forzedell'ordine, ed in fretta,quasi a non voler partecipa-re, inconsciamente a quelrito.Quando ci siamo rimessi inmacchina per tornare acasa nessuno parlava più,nessuno si voltava indietro,in un giorno avevamo vissu-to una vita, ed era statotroppo veloce....

Angelo Ferri15 dicembre 2010

Italia - Argentina

Beh, era una bella scommes-sa, un anno lontano dall'Ita-lia, per di più a tredicimilakm di distanza, senza cono-scere bene la lingua, né lacultura di un altro Paese.Eppure ero entusiasta, sape-vo che la gratificazione cheavrei ricevuto in termini dicalore, affetto e conoscenzaavrebbe compensato tutti glisforzi e fugato ogni dubbioiniziale; non era la mia primaesperienza di volontariato.Due anni prima le lezioni diitaliano a gli immigrati aRoma mi avevano già inse-gnato quanto può rendertifelice dare una mano aglialtri, quanto si può impararedal confronto con gli altri.Perché in nessun caso farevolontariato vuol dire solodare, concedere, o sacrifica-re: c'è sempre uno scambio!I bambini con cui ho lavora-to in Argentina, bambini distrada, in situazioni moltodifficili, in alcuni casi vitti-me di violenza da parte deiloro stessi familiari, mi han-no insegnato tantissimo;grazie a loro ho imparatobene lo spagnolo, anche itermini gergali, quello checonosce solo la strada, quel-lo che ti servono per fartiriconoscere in un quartieremarginale; ho imparato aconoscere il quartiere dovevivevamo, molto malfamatoe pericoloso secondo gli abi-tanti del centro, che si èinvece rivelato pieno di sor-prese positive; ho imparatoche non si può pretendere diarrivare da lontano e inizia-re a parlare, a insegnare...bisogna prima ascoltare,capire quello che ognuno hada dire, capire di cosa c'èdavvero bisogno, a voltebasta una parola.Ho imparato che la diversità

è ricchezza, che lo scambio ècrescita, che si può rinun-ciare a delle abitudini conso-lidate per scoprirne di nuo-ve e più interessanti.È passato un anno e quasiogni giorno ricevo un mes-saggio, una mail, un pensie-ro dal Sud, da Santiago delEstero. E non me ne stupi-sco, so che la mia non è l'u-nica storia d'amore, amoreincondizionato e gioia, cheun esperienza di volontaria-to ha regalato.

Federica Borett7 dicembre 2010

Volunteering in Las Rozas de Madrid

Mi labor es entre otras, lade intermediar y coordinarservicios de voluntariado, yme es muy grato manifestarcomo la sociedad de LasRozas es altamente solida-ria, altruista y comprometi-da. En mis casi tres años deestrecho contacto con estarealidad, podría enunciar yrelatar al menos noventarelaciones humanas surgi-das del Voluntariado, rela-ciones en las que el quecomienza ayundando al vul-nerable y desfavorecido,confiesa convertirse en ayu-dado, por el intenso y grati-ficante contenido humanoque la relación le aportaconforme va pasando eltiempo.Historias con nombre yapellido que trasladan unarealidad que lejos de sercompetitiva, en el sentidonegativo de la palabra, semuestra auténtica, feliz,donde unos y otros dejan demirarse a sí mismos paramirar a su alrededor y ten-der una mano, una sonrisa,una llamada, en fin donde

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Misure per garantire l’accessibilità del volontariato a tutti,affinché:- la possibilità di accesso a tutte le forme di sostegno, sia perle organizzazioni di volontariato che per i singoli cittadini,sia sancita come diritto universale;- gruppi di cittadini a rischio di esclusione e organizzazionidi volontariato territorialmente e culturalmente potenzial-mente emarginate possano avvalersi dei servizi e del soste-gno quadro legislativo favorevole, chiaro e armonico;- i datori di lavoro perseguano la conciliazione dei tempi dellavoro retribuito con l’impegno di volontariato in quantodiritto universale di cittadinanza;- il volontariato sia considerato esplicitamente in materia divisti e permessi per lo svolgimento delle attività di volonta-riato in Europa e per i cittadini europei;- l’informazione sulle attività di volontariato e la promozio-ne della pratica di volontariato sia inserito e adeguatamenteperseguito nei media.

(Risoluzione PE, punti 11, 24, 26, 25)

Riconoscimento del valore formativo del volontariato per:- includere il volontariato e le pratiche di cittadinanza attivanei percorsi formativi dal livello elementare, all’universita-rio, al professionale;- riconoscere l’apprendimento non formale e informalenell’ambito del volontariato come parte costituente dell’ap-prendimento lungo tutto l’arco della vita;- definire il quadro unico europeo di certificazione e di valo-rizzazione delle competenze acquisite nel volontariato;- definire le competenze trasversali di cittadinanza nell’am-bito del Quadro Europeo delle Qualificazioni (EQF);- rendere trasparenti le esperienze e le competenze permigliorare la mobilità dei cittadini nell’Unione Europea.

(Risoluzione PE, punti 16, 12)

Sostegno al lavoro di rete, lo scambio delle buone prassi e gliscambi dei volontari:- nella garanzia delle pari opportunità e per tutte le età;- prevedendo meccanismi e finanziamenti adeguati per age-volare la partecipazione che riesca a superare i vincoli lin-guistici, culturali e sociali;- riconoscendo il ruolo dei centri di servizio per il volontaria-to come organismi di promozione e supporto, per garantirela possibilità di accesso alla progettazione e agli scambieuropei a tutte le organizzazioni di volontariato.

(Risoluzione PE, punti 20, 21, 22, 9)

Sostegno alla ricerca, la rilevazione statistica e la valutazione:- con finanziamenti specifici, in un’ottica europea;- valorizzando il potenziale della rilevazione e dell’analisidelle organizzazioni di volontariato impegnate a livello dellecomunità locali.

(Risoluzione PE, punti 6, 14)

Il volontariato italiano chiede l’impegno dei Parlamentari Europei italiani a:- perseguire nell’attività parlamentare gli obiettivi di risul-tato della legislatura come declinati nel Manifesto del volon-tariato italiano per l’Europa;- aderire ed essere attivi nelle attività dell’Intergruppo sulVolontariato del Parlamento Europeo;- adoperarsi affinché il Governo e il Parlamento Italiano e leistituzioni pubbliche italiane ed europee perseguano attiva-mente le politiche a sostegno del volontariato, al quale siriconosce un ruolo di primaria importanza per la realizza-zione dell’inclusione sociale e la promozione del bene comu-ne e dello sviluppo umano;- operare affinché il Parlamento Europeo intervenga suiGoverni che ancora non lo hanno fatto, perché ratifichino laConvenzione del Consiglio d’Europa contro la tratta degliesseri umani, piaga che miete tante vittime e si intrecciastrettamente ad altri gravi problemi come commercio clan-destino di sostanze stupefacenti, d’armi, di lavoratori, feno-meni portati avanti da gruppi criminali transnazionali chene fanno commercio e fonte dei loro guadagni;- adottare strategie per armonizzare le leggi degli Statimembri volte a garantire la tutela dei diritti delle fascesvantaggiate della popolazione in conformità con la Conven-zione dell’Aja del 1993 sulla protezione dei minori e sullacooperazione in materia di adozione internazionale, e con laConvenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uo-mo e delle libertà fondamentali;- confrontarsi periodicamente con il volontariato per valuta-re congiuntamente la realizzazione degli obiettivi individuati.

Per il 2011 Anno Europeo del Volontariato il volontariatoitaliano chiede agli Europarlamentari di farsi paladini epromotori- di un adeguato sostegno finanziario e istituzionale a livelloeuropeo, nazionale e locale;- della necessità di co-gestione e autogestione della prepara-zione e delle attività dell’Anno da parte del volontariato;- per realizzare nell’arco dell’Anno obiettivi concreti e misu-rabili a sostegno e per la promozione del volontariato.

l’isola che c’è 20

La mia storiaConoscere le esperienze dei volontari europei

Conoscere le esperienze dei volontari in Europa può non far cambiare opinione a chi non crede che siano 100 milioni quelli che dedicano il lorotempo nel volontariato che promuove la cittadinanzaattiva, ma è certo che tutti questi si sentanoappartenenti a una grande famiglia, che parla la stessa lingua e respira la stessa aria di gratuità, disolidarietà e di libertà.Nelle pagine http://europa.eu/volunteering/it/my-story i volontari possono scrivere le proprie esperienze. Ne abbiamo scelto alcune, che L'isola che c'è proponeai lettori.

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Bruxelles 3-12 dicembre 2010

Budapest 8-14 gennaio 2011

Vienna 5-27 gennaio 2011

Lisbona 3-9 febbraio 2011

Lussemburgo 16-19 febbraio 2011

Madrid 28 febbraio-13 marzo 2011

Atene 17-23 marzo 2011

Nicosia 29 marzo-4 aprile 2011

Parigi 14-20 aprile 2011

Tallinn 30 aprile-6 maggio 2011

Bucarest 9-15 maggio 2011

Ljubljana 20-26 maggio 2011

Londra 1-14 giugno 2011

Vilnius 20-26 giugno 2011

Roma 1-14 luglio 2011

Copenaghen 28 luglio-3 agosto 2011

Stoccolma 8-14 agosto 2011

Dublino 22-28 agosto 2011

Warsavia 1-14 settembre 2011

Helsinki 5-21 settembre 2011

Riga 26 settembre-2 ottobre 2011

Berlino 7-12 ottobre 2011

Amsterdam 21-27 ottobre 2011

Praga 2-8 novembre 2011

Bratislava 14-20 novembre 2011

Sofia 21-27 novembre 2011

La Valetta 28 novembre-4 dicembre 2011

todos colaboran en la con-strucción de una sociedadcada vez más unida, cadavez más comprometida.Gracias a todos y todas, por-que con todo ello también yome veo gratamente recom-pensada.

Mónica Caballero14 gennaio 2011

Recompensa ser voluntaria/o

Cuando en 1977 mi Madreque tenía que venir aEspaña, no pensé que aquíseguiría mi labor voluntaria,si porque esta labor la vengodesempeñando desde muyjovencita, pues en nuestracasa teníamos una tienda deultramarinos, pero ademáscomprabamos café "en gra-no" a los campesinos, ellome permitía desarrollar migran defecto "hablar contodo el mundo", en dichasconversaciones "ofrecía" miayuda desinteresada paraenseñar el catecismo a la/osniña/os para hacer la comu-nión, hacías recolectas por elpueblo para hacerles unapequeña "fiestecita" parala/os que iban a comulgar.Esa labor la continué aquí enEspaña, cuando empezaronlas clases en el colegio dondeestudiaba, me ofrecí a darclases de ayuda para lascompañeras que tuvieranproblemas con alguna asi-gnatura que a mi se me dababien, luego me casé y en elpueblo donde resido actual-mente me propuse hacer unaAsociación Cultural con el finde que nuestra/os vecina/ostuvieran conocimientos ydivertimentos en general.Paso el tiempo y un buen díase me ocurrió hacer unencuentro de Exalumnas delColegio donde estudiaba, allínació la Asociación de Exa-lumnas de FP dedicada a lalabor de voluntariado. Perte-necemos a la RED de Volun-tariado de la ciudad y enestos momentos realizamos

unos cursos de informáticapara personas mayores de60 años.Todo lo anterior me ha salva-do de una fuerte "depre-sión" a causa de muchosproblemas en el puesto detrabajo, por ello animo a queestas experiencias animen alas personas a realizar un"voluntariado" en lo que aellas les apetezca, para quese sientan útiles en la socie-dad, así como tener una gransatisfacción.

Marga Molina18 dicembre 2010

Volunteering kept us going

I began as a young leader,growing into an assistant gui-der, Guider in charge, thenalso taking on the role ofmentoring new guiders. Itstarted as a small hobby andgradually I took on more andmore.Initially it was fun to feel Iwas helping others, but overtime as life didn't progressas I had hoped it was a greatsupport.When I first started as a lea-der my husband (boyfriendat the time) had little to dowith guiding, he had no expe-rience of volunteering as hegrew up so found it all a bitstrange, over the years if Ineeded help or support withanything he would comealong and help out. Then wegot married, he still helpedout occassionally, we tried tostart our own family, butthings didn't go to plan,years went past and still nochildren. During this time Ithrew myself into workingwith my Guiding units and tomy surprise so did myhusband, he began to attendon a weekly basis and thegirls all loved having him

there. When I opened a Guideunit he did decide that hedidn't want to commit to hel-ping at both units.As the years passed I don'tthink that either of us wouldhave coped without havingthe release of working withother children. 7 years laterand we could have had ourown Brownie by now, andfinally we were expecting, itwas so interesting to see myhusband the day I had beeninto hospital for ICSI treat-ment turn around and tell methat I wasn't going to Guidesand that he would go alongand run the unit for me.My units didn't knowanything of the long journey

that we had been goingthrough, but without theirhelp and support through lifein general I would never havemade it.Now I have people saying tome I should give up workingwith the Brownies and Guidesas I have a family of my ownand I should make the mostof that. I think they find ithard to understand when Itell them how much Guidingsupported me all the wayalong this journey and that Iam going to do everything Ican not to give up on it as Idon't know how I owuld havecoped without it.

Sarah Farquhar17 gennaio 2011

l’isola che c’è 22

Écoute le silence

La famille est souvent ambi-valente face à l’aide qu’onlui accorde. Nombreux sontles services qui disposent devolontaires, particulière-ment en pédiatrie. Le besoind’aide est souvent ressentipar les soignants qui déci-dent d’envoyer un “volontai-re”.Pour les parents de l’enfantmalade le “volontaire” estperçu comme une personnede plus qui entre dans leurintimité, dans leur familleen crise et désorganisée…Dans ces conditions, établirune relation vraie demandeun cheminement patient,léger et discret. Il ne suffitpas de s’adapter. Il faut plusmais quel est ce plus? Ques-tion difficile car la réponseest en chacun de nous. Ilimporte cependant quenotre présence soit respec-tueuse, authentique, dispo-nible voire même silencieu-se. Celaimpliquede se sentirconcerné par la personne etnon par le malade surtouts’il s’agit d’un enfant quimalgré la maladie reste unenfant, sujet humain vulné-

rable au ressenti de ceuxqui l’entourent.Savoir écouter le silence del’autre en souffrance, le res-pecter et renoncer à lerompre parce qu’il est lourdet angoissant ou parce quenous croyons comprendre…“Comme je vous comprends”mais que comprenons-nousde ce que l’autre ressent?Cette rupture du silencenous entraine à notre insu àdes réponses inadéquates“Oh ça va aller”… “Tu ver-

ras tu vas guérir”… “Cen’est peut être pas si gra-ve”… Ces réponses l’enfantne les croit pas.Je voudrais illustrer monpropos par deux témoi-gnages.Je me suis trouvée dans unefamille dont un des enfantsétait atteint d’une maladiegrave incurable. Il était ren-tré chez lui pour la phaseterminale. Il avait aimé mapremière visite et m’avaitdemandé de revenir joueravec lui. Je le lui ai promiset rendez-vous fut pris.Nous sommes devenuscopains. Il était encore bien,me parlait de son école, deses projets. Lors d’une demes visites, il me dit qu’ildevenait laid… qu’il étaitjaune… Il souhaitait que jeretire le miroir car s’il ledemandait à sa mère, elleallait pleurer. Il était fatiguéet me dit qu’il n’avait pasenvie de jouer et nousn’avons pas joué. “Peux-turester près de moi même sinous ne jouons pas?” Je mesuis donc assise en silenceremplie d’émotion, lui mesemblait détendu. A unmoment, il me dit avec son

beau sourire: “Viendras-tuencore dire bonjour àMaman et aux autres?”“Oui bien sûr…” “Donne-moila main”. Je n’ai plus riendit car on ne trompe pas unenfant. Il savait et moi aus-si. Au bout d’un longmoment, il s’est endormi. Ilm’avait souvent dit: “Tu megarderas dans un coin deton cœur” et je l’ai gardé.Le volontariat est un parta-ge de moments de vie. Lorsde ma dernière visite, cetenfant de 8 ans le savait. Celong moment de silence etde respect de ce qu’il vivaitm’a appris à écouter lesilence. Il m’a égalementaidé à ressentir que la com-plicité est plus forte que lesmots.Accompagner l’enfant gra-vement malade et sa familleest un partage de joie, d’es-pérance mais aussi demoments difficiles, oùapporter la force de conti-nuer, de faire face auxmoments d’angoisse, dedécouragement, demandeune présence dont le secretest tout simplement être soi.

Belgio18 gennaio 2011

l’isola che c’è 23Anno europeo del volontariato 2011

speciale

IL TOUR D’EUROPAUn tour europeo attraverserà i Paesi dell’UE per tutto il 2011. Le tappe di questa tournée in ciascuno Stato mem-bro dureranno circa 10 giorni e offriranno ai volontari la possibilità di esporre i loro lavori, di incontrarsi, diconfrontarsi con responsabili istituzionali e con il grande pubblico, di mettere in risalto le loro energie e il loroentusiasmo e di discutere delle questioni chiave per il futuro del loro servizio.Di seguito le città che ospitano la “carovana del Tour” e le date degli eventi.

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AEV 2011Ideali e azioniconcrete

Parte la campagnaComing To 2011 orga-nizzata dal Mo.V.I.

Movimento di VolontariatoItaliano in occasione del-l’Anno Europeo del Volonta-riato, concomitante con il150° anniversario dell’Unitàd’Italia. L’iniziativa ha rice-vuto il patrocinio dell’UNE-SCO – attività del Decenniodell’Educazione dello Svilup-po Sostenibile, del CESE –Comitato Economico e Socia-le Europeo, e del Centro suiDiritti della Persona e deiPopoli – Università di Pado-va. Anche il CSV SardegnaSolidale vi aderisce, insiemead altri CSV nazionali, orga-nizzazioni di volontariato edenti del terzo settore.

La propostaIl percorso, proposto aquanti si occupano di svilup-pare il volontariato organiz-zato intende ripercorrere losviluppo storico fatto dadonne e da uomini che han-no costruito l’idea modernadi solidarietà, così da affer-mare oggi quali siano i fon-damenti dell’agire solidale,quali elementi caratterizzi-no il volontariato delineandol’aspetto e indicandone lepriorità, per arrivare infinead individuare buone prassidell’agire solidale.

Tre percorsi per tre libriI tre percorsi di riflessione,appena indicati, confluiran-no in tre volumi collettiviche scaturiranno dal con-fronto e dalla discussionecon tutte le associazioni chedesiderino mettersi in rete econdividere il proprio puntodi vista e le proprie priorità.Il primo volume ripercor-rerà la storia del volontaria-to italiano all’interno del piùvasto panorama storiconazionale da metà Ottocentoa oggi: attraverso 26 biogra-

fie di uomini e donne chehanno contribuito alla decli-nazione del moderno signifi-cato della parola solidarietà.Il secondo, invece, vuoleinterrogarsi su quel minimocomun denominatore cheaccomuna le diverse orga-nizzazioni di volontariato,anche quando sembranooccuparsi delle questioni edei problemi più diversi: lalegalità, il rapporto con ildiverso, i diritti umani… Ilterzo, infine, si pone l’obiet-tivo di far conoscere le espe-rienze e le buone prassi rea-lizzate quotidianamente daivolontari e dalle loro asso-ciazioni sparse su tutta lapenisola.

Dalla storia ai valoriLa seconda tappa del per-corso si riallaccia al traccia-to storico e al contempo necostituisce la logica conse-guenza. Prende le mossedall'idea che il volontariatomoderno, indipendente dalleazioni di solidarietà che rea-lizza, si caratterizza peruna serie di aspetti tipici ecaratterizzanti dell’azionesolidale. Dalla storia si rile-vano valori e comportamen-ti sociali, ma quale è il ruolodel volontariato organizzatonella società attuale? Cosapotrebbe comunicare ilvolontariato alle nuove

generazioni perché questese ne innamorino e lo scel-gano come stile di vita e diimpegno sociale?

Dai valori alle azioniLa tappa conclusiva conduceai luoghi, ai modi e alle pra-tiche dell'impegno solidale,visti attraverso la lente del-la crescita e dello sviluppodella società civile. Porta apoco conoscere ideali e prin-cipi se questi non si trasfor-mano in azioni concrete del-le associazioni di volontaria-to, che preservano edampliano gli spazi di appli-cazione dei diritti umani,luoghi di tutela delle fascesociali vulnerabili. È in que-sto campo che si gioca il gra-do di innovatività, la capa-cità di coinvolgimento deigiovani, l’attenzione ai nuo-vi bisogni della società. Sitratta, dunque, di un passag-gio necessario sia per fare ilpunto sullo stato di salutedel volontariato nel XXIsecolo, sia per proiettarsiverso le nuove sfide.

l’isola che c’è 25

Il MO.V.I. propone la riflessione con la campagna coming to 2011

Il 2011 è il 150° anniver-sario dell’unità d’Italia,150 anni di storia milita-

re, politica, culturale, civile.Dopo 10 anni dall’AnnoInternazionale del Volonta-riato l’Unione Europea hadeciso di dedicare quest’an-no, il 2011, al Volontariato ealle forme di cittadinanzaattiva.Il Movimento di VolontariatoItaliano sta promuovendoun network di associazionied enti che vogliono riflette-re su questa duplice ricor-renza; il contenitore in cuiriflette e far depositare ideee stimoli è Coming to 2011(www.comingto2011.it) dicui Sardegna solidale è part-ner.Non vogliamo che l’AnnoEuropeo del Volontariato sial’occasione per realizzarecelebrazioni ma per offrireall’Europa la descrizione delmodo che ha l’Italia di esse-re solidale. Se vogliamocogliere questa occasionel’opportunità di partire eripartire dalla nostra storiaè fondamentale, utile e frut-tuosa. Il Movimento di VolontariatoItaliano vuole testimoniare,discute e sottolineare il fattoche l’Italia non è solo e sem-plicemente il frutto di 150anni di storie militari eindustriali ma anche storiadi donne e uomini che han-no, con il loro agire e il lororiflettere, allargato gli spazidi cittadinanza in questoPaese: spazi di cittadinanzache sono questo nostro Pae-se. Per questo all’interno delComing to 2011 vedranno laluce alcune pubblicazioni: laprima sarà costituita da unvolume composto da unaserie di biografie, storie didonne e di uomini che con il

loro agire, con il loro riflet-tere hanno fatto in modoche i diritti, la tutela dei piùdeboli, l’inclusione socialefacessero parte delle nostrastoria nazionale. Ricordarequeste persone non è soloun gesto di omaggio maanche la dimostrazione chepensare alla ricorrenzadell’unità d’Italia significaparlare anche di volontaria-to e di solidarietà.Ricostruire questo percorsostorico apre al secondo pila-stro del Coming to 2011:riflettere sul significato cheha oggi l’agire solidale, sulle

nuove sfide e le cambiateesigenze storiche; in altreparole sull’identità dell’agi-re solidale gratuito oggi.Per farlo verranno organiz-zati dei tavoli in cui discute-re con le organizzazioni divolontariato il lessico, leparole, i significati delvolontariato oggi. Le rifles-sioni fatte a livello localeconvergeranno in un docu-mento conclusivo di sintesiche, nelle intenzioni, degliorganizzatori e dei partner,verrà presentato alle istitu-zioni europee. Un documen-to in cui presentarsi all’Eu-

ropa con un punto di vistacomune.La riflessione verrà accom-pagnata dalla raccolta dellebuone prassi del volontaria-to, le azioni che quotidiana-mente le associazioni realiz-zano nei loro territori: leazioni che incarnano i prin-cipî di giustizia, gratuità,legalità, attenzione aglialtri…Il percorso può essere rias-sunto con questo slogan:dagli uomini alla storia, dal-la storia ai valori, dai valorialle azioni.

Guido Turus, Padova

l’isola che c’è 24

Coming to 2011

Volontariato e cittadinanza attivanel 150° anniversario dell’unità d’Italia

Anno europeo del volontariato 2011

speciale

È possibile ottenere maggiori informazioni e parteciparealla discussione sui tre percorsi attraverso il sito del progetto: www.comingto2011.it oppure contattare i promotori dell’iniziativa all’indirizzo e-mail:[email protected]

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nenza sarà breve, al massi-mo tre mesi. (…) Ci auguria-mo nel corso del 2001 diaprire questa struttura efarla funzionare, prevalen-temente attraverso l’attivitàdei volontari.Un altro augurio è che fosse-ro individuate tutte le formeassociative di volontariatoesistenti nel nostro territo-rio. Cinquantasei le abbiamogià trovate, ma siamo con-vinti che ce ne siano almenoaltrettanto. Perché se silavora insieme si vince, mada soli si perde.

Don Giovanni DiazCentro di ascolto “Don Vito Sguotti”

Referente Sa.Sol. Point 9 di Carbonia

Quest’anno dovremmoprivilegiare principal-

mente tre percorsi: 1. unvolontariato dall’identitàchiara e radicale, alla cuibase sia il senso della gra-tuità. 2. la formazione nellasua globalità: personale,all’associazionismo, allamoralità del volontariato e,

quindi, in termini più politi-ci, tutto il problema dellalegalità, che sta diventandoun elemento base nel conte-sto sociale. 3. il volontariatoche si interroga sulla suaradice, si confronta con ladimensione locale e il suoterritorio, ma che si fa inprima istanza anche euro-peo ed internazionale.

Padre Salvatore MorittuPresidente dell’Associazione

Mondo X Sardegna

Pur avendo già sensibiliz-zato tanta gente, voglia-

mo continuare la nostra atti-vità in questo senso, adesempio organizzando in tut-ti i centri della nostra zonaincontri per parlare dellasolidarietà e del volontariato.

Giovanna PaniReferente Sa.Sol. Point 18

di Ozieri

Mi auguro che l’attenzio-ne dichiarata per il

volontariato da parte delmondo politico si concretizziveramente non solo in nor-me di legge ma anche in attipolitici e di correttezza.Il volontariato non deve esse-re utilizzato dall’autorità poli-tica e amministrativa, ma siavisto nella logica della comple-mentarietà delle forze e dellerisorse del territorio nel suoruolo di risorsa per il bene ditutti, non sfruttata dal mondopolitico per altri fini.

Don Angelo PittauPresidente

Comitato Promotore del CSV Sardegna SolidaleReferente Sa.Sol. Point 22

di Villacidro

Idee, progetti e iniziative,più che mai saranno mes-si al servizio della vocazio-ne a quei valori che devonoessere “forza trasformatri-ce” in nome di una caritàche, col volto della giusti-zia, individui i “nuovi cam-mini” da percorrere in sin-tonia col carisma fonda-mentale.

Isa Sarullo DettoriPresidente regionale

Gruppi Volontariato VincenzianoReferente Sa.Sol. Point 2

di Sassari

Spero che si possa miglio-rare ciò che sino ad oggi

è stato fatto e che sia possi-bile anche usufruire deiFondi Strutturali, perchéquesti mezzi finanziari nonfacciano migliorare solo lestrade e gli acquedotti madiano la possibilità al volon-tariato di esprimere tuttequelle capacità che, purtrop-po, in Sardegna sono rima-ste inespresse proprio acausa della penuria di finan-ziamenti.

Mauro SolinasPresidente della ConsultaSociale del Volontariato

Coordinatore Sa.Sol. Point 2 di Sassari

Le nostre aspettative perquest’anno sono di riu-

scire a collegare il più pos-sibile tra loro le associazio-ni, perché finalmente si fac-cia rete e si lavori tuttiinsieme sulle cose che ciaccomunano. Abbiamonotato, infatti, che cammi-nando da soli si sprecanomolte energie e manca lacomunicazione. (…) La miasperanza è che il volonta-riato continui a rimanerepuro e, soprattutto, che nonsia mai scambiato comecopertura di lavori in neroo altro.Maria Antonietta Villanucci

Referente Sa.Sol. Point 4 di Oristanol’isola che c’è 27

Sono passati dieci annidal 2001, proclamatodalle Nazioni Unite

anno internazionale delvolontariato, AIV, dieci annidi un impegno senza confiniper quei 28 milioni di volon-tari che costituivano quelpopolo trasversale a tutti glialtri popoli, un popolo chenon è circoscritto in un con-fine di stato e nemmeno siidentifica per un’apparte-nenza etnica.

I beneficiIn questi ultimi decenni,molti economisti e non sisono interrogati sui beneficidella globalizzazione. A chivanno? Chi li raccoglie? Lacoscienza di un volontariatoautentico rigetta l’ingiusti-zia e la falsità che si nascon-dono sotto le sembianze del“buon cuore” dimenticandola sua ragion d’essere: lalotta alla sopraffazione, allosfruttamento, alle ingiusti-zie sociali ed economiche, lacondivisione della povertà edella vita. In numerosi paesi, i beneficidella globalizzazione nonarrivano certo ai poveri.Bisogna tuttavia che si fac-cia di tutto per mettere adisposizione di tutti le oppor-tunità offerte da questofenomeno. In questo caso, ilriferimento è ai volontari.

La condivisioneRiprendendo il messaggiodel Segretario Generale diallora, Kofi Annan, “i volon-tari condividono il loro tem-po, condividono le loro capa-cità e competenze. Al disopra di tutto condividonoun’esperienza umana. San-

no che la vera misura delsuccesso nella vita non èquello che noi comperiamo,ma quello che doniamo ainostri simili, uomini e don-ne. Essi hanno inoltre ilcoraggio di pensare che, conla loro azione, cambierannoveramente le cose. Essi nonsono persone ricche e gene-rose che distribuiscono leloro ricchezze ai poveri.Sono persone di tutte le lati-tudini e di ogni ceto sociale,che hanno scelto di servire ipropri simili a casa loro o inun altro paese”. ContinuaKofi Annan nel suo messag-gio: “Mettendo in movimen-to non solo le loro mani e iloro cervelli ma anche il lorocuore, i volontari fannoqualcosa di più che offrireun servizio. Portano speran-za a coloro che essi aiutano.La loro ricompensa: nuoveamicizie per la vita, unanuova comprensione deiproblemi e delle prospettivedegli altri o, semplicemente,il fatto di sapere di averpotuto cambiare qualcosa.Noi abbiamo oggi più chemai bisogno di questo impe-gno”.

Perché un annointernazionalededicato al volontariato?Era il 20 novembre 1997quando l’Assemblea Genera-le delle Nazioni Unite procla-mava il 2001 anno interna-zionale dei volontari, con l’o-biettivo di far riconoscere il

ruolo del volontariato nelproprio Paese, promuovernel’impiego e la diffusione,facilitarne la crescita e l’o-perato, incoraggiare i mediaa parlare dei successi otte-nuti dalle organizzazioni divolontari e mettere in risal-to il loro contributo in tuttoil mondo. Con quest’atto, l’As-semblea dell’ONU rico-nosceva l’impatto delvolontariato sul benes-sere e sul progresso ditutte le nazioni e il suoruolo in tutte le culture.Davanti a porzioni diumanità che vede unvolontariato stanco e inef-ficace, si afferma la suagrande importanza per ipaesi di lunga tradizione eper quelli che con difficoltàiniziano ad occuparsi delbenessere sociale.

Il PIL del volontariatoLa maggior parte dei paesinon prende in considerazio-ne il contributo dei volonta-ri. Già dieci anni fa si inizia-va a considerare come leattività dei volontari rappre-sentassero dall’8 al 14% delprodotto interno lordo. NegliUSA per esempio l’effettivototale dei volontari rappre-sentava l’equivalente di piùdi 9 milioni di occupati atempo pieno, qualcosa come225 miliardi di dollariall’anno. In Canada, un ter-zo della popolazione favolontariato e dona ognianno un servizio per più diun miliardo di ore!

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200110 anni fa

l’Anno Internazionaledel Volontariato

proclamato dall’ONU

L’isola che c’èscrisse...L’isola che c’è, nel primo numero del suo XI anno di pubbli-cazione, dedicò un Dossier dal titolo “2001 Anno interna-zionale del volontariato”.In quel periodo c’era grande fermento anche nel volontaria-to sardo; si cercava di delineare la figura del volontario chenon solo agisce in aiuto dell’altro in stato di bisogno ma cer-ca di andare alle radici della necessità per metterne in evi-denza le responsabilità e chiedere giustizia, impegno politi-co, coinvolgimento sociale, rispetto dei diritti di ciascuno.

La parola ad alcunivolontari, in rappresen-tanza di tutti coloro cheogni giorno operanodirettamente sul territo-rio. A ciascuno abbiamoposto una sola domanda:quali sono le vostreaspettative per il 2001,Anno Internazionale delVolontariato

Noi qui abbiamo unagrande aspettativa,

quella di riuscire a realizza-re entro il 2001 la primastruttura residenziale pergli alcolisti appartenentialla prima fase del loro per-corso terapeutico. Si trattadi un rifugio dove la perma-

Anno europeo del volontariato 2011

speciale

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un anno in quel paesino nonfunzionasse più un’associa-zione di volontariato che pri-ma faceva soccorso. Hannoun’ambulanza, chiusa in ungarage da un anno, in attesache vengano fuori nuovivolontari per poter ripren-dere il suo servizio. A noi èsembrato motivo di grandesperanza trovare gente chepur nella tristezza dell’asso-ciazione che chiude ha lavolontà di ricominciare emettersi in rete, avvaloratadalla caparbietà nell’aspet-tarci in quella piazza all’unadel pomeriggio”.

Castelsardo e dintorni…Un altro esempio simpaticoè stata l’accoglienza aCastelsardo, Perfugas, Bade-si: c’erano addirittura glistriscioni. A Olmedo, il sin-daco con tutta la popolazio-ne aveva predisposto all’in-

gresso del centro abitato unnastro tricolore da fartagliare ai volontari, al loroarrivo. Alla manifestazioneerano presenti le 24 asso-ciazioni di volontariato ope-ranti a Olmedo.

TestimonialLa Carovana ha vissutomomenti di grande inten-sità, grazie anche alla pre-senza di figure di rilievo eamici dei volontari. All’ini-zio di luglio don Luigi Ciottiha fatto il percorso Orune,

Mamoiada, Orgosolo eNuoro. Franco Bagnarol,a Macomer e Bosa. Nun-zio Groccia, nella valledei nuraghi di Torral-ba-Bonorva. CarloCasini e PierangeloSesini a Olbia. Insie-me con loro, PadreMorittu a Bono,don Angelo Pit-tau a Ghilarza eGavoi.

Hajò…Hajò vuole metterea fuoco la varie-gata realtà deivolontariati pre-senti in Sardegnaincontrandoli efacendoli incontra-re, andandoli a tro-vare là dove le espe-rienze si conducono.Hajò è il richiamo perquanti incontreremo:facciamo la stradainsieme! Le strette dimano e le pacche sullespalle non possono sosti-tuire la necessità di avvia-re percorsi di legalità, disolidarietà e di giustizia.Hajò è anche un forterichiamo alle istituzioni pub-bliche e alle persone che ciamministrano; un richiamoad esercitare con coerenzala responsabilità politica,non permettendo che la retetessuta con pazienza esacrificio da tanti cittadinivenga continuamente strap-pata da logiche che coltiva-no solo interessi personali.La logica dei privilegi, ilbene di pochi, non puòaccordarsi con la logica delriconoscimento dei diritti, il

benessere di tutti. È, quindi,tempo di dare segnali con-creti di cambiamento. Inquesta direzione, la Carova-na del Volontariato sardo èin cammino da tempo!

Sassari, 20 luglio 2001,tappa 34La tappa di Sassari – scriveIsa Sarullo Dettori, referen-te Sa.Sol. Point 2 di Sassari– credo che sia andata benis-simo, specialmente conside-rando che era l’ultima diHajò. I volontari sicuramen-te erano stanchi e provatiperché l’itinerario è statolungo e numerosi i giorni didurata, però pieni di entu-siasmo e in perfetta forma.Io mi trovavo ad accoglierlinella sede vescovile, insiemeal nostro arcivescovo, comesempre generosissimo, cheha accolto i partecipanti allaCarovana con grande parte-cipazione e soddisfazione.Hajò è stata un’esperienzaassolutamente positiva, inparticolar modo perché c’èstato l’incontro tra diverseassociazioni. Infatti, il lavo-ro di rete per chi opera nelsociale è veramente impor-tante, altrettanto come met-tere a confronto le proprieesperienze e i propri sogni.Per il futuro auspico, magarinon proprio sotto questaforma così impegnativa elunga, ma in formule piùrapide e concentrate, chequest’incontro tra le diverseassociazioni sia da ripetere,perché abbiamo bisogno diconfrontarci e parlare inmaniera concreta, nonastratta.

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In occasione dell’AnnoInternazionale delVolontariato 2001, il

CSV Sardegna Solidale ave-va organizzato Hajò: per-corsi di solidarietà in Sar-degna , la Carovana delVolontariato. L’iniziativa,cui hanno aderito oltre 500organizzazioni di volonta-riato, è iniziata il 16 giu-gno a Cagliari e si è conclu-sa il 21 luglio a Sassari. LaCarovana, con cinque cam-per messi a disposizione daANFIA, ha attraversato230 centri abitati in 34tappe, per un totale di circa6 mila chilometri.Riaperte le pagine l’isola chec’è dei numeri del 2001,abbiamo trovato il clima, lemotivazioni e il respiro diquei 34 giorni a contattocon la testimonianza dellavita dei volontari sardi, dicui di seguito riportiamoalcuni contributi.

Il messaggioUno dei messaggi più forti diquei giorni era che si puòessere volontari, cittadini,persone attente e responsa-bili perché tanti bisognichiedono con urgenza rispo-ste adeguate, perché il servi-zio alle persone può diventa-re una scelta che cambia lapropria vita, perché tra idoveri di cittadinanza attivanon può essere trascuratoquello di essere solidali contutti, in particolare con chivive ai margini e non ha

alcuna garanzia di sicurez-za per il futuro.“Sono più che convinto –afferma Giampiero Farru,presidente CSV SardegnaSolidale – che questa inizia-tiva sarà una preziosissimaoccasione per misurare lostato di salute del volonta-riato sardo. È un banco diprova e una cartina di tor-nasole. Si va in strada, inpiazza, davanti all’opinionepubblica per confrontarci,per crescere, per dire cheinsieme si possono fare per-corsi che camminano nelladirezione della legalità, dellasolidarietà, del riconosci-mento dei dirittti, dello svi-luppo e della giustizia”.

FinalitàPromozione del Volontaria-to, dare visibilità alle nume-rosissime associazioni divolontariato che operano nelterritorio regionale, sensibi-lizzare i cittadini sardi piùgiovani a vivere esperienzedi volontariato e solidarietà.Negli incontri, anche infor-mali con le associazioni divolontariato si avverte lavoglia di iniziative che metta-no sempre più in gioco la lorosoggettività, con l’impegno eil sostegno del Centro di Ser-vizio per il Volontariato.

IncontriIn ogni tappa e durante tut-to il percorso, numerosisono stati gli incontri coirappresentanti delle comu-nità locali e istituzionali, coirappresentanti delle chieselocali, coi vescovi delle dio-cesi di Nuoro, Oristano, Ales,Ozieri, Tempio, Bosa e

Alghero, Sassari. Anche que-sto elemento è un segnalemolto importante se si pen-sa che possano esserci mar-gini di collaborazione, dialo-go e confronto con i respon-sabili della Pastorale dellacarità nella Chiesa sarda.

Quel giorno ad AglientuRaccontano... “Quando sia-mo arrivati nel paese diAglientu, un migliaio di abi-tanti durante l’inverno ed’estate con i turisti 30-40mila presenze. In questocentro abbiamo trovato adaspettarci in piazza dopol’una del pomeriggio alcunepersone, tre per l’esattezza.Loro tre, sotto il sole del 16luglio, e un tavolino con bibi-te e dolci preparati apposita-mente per noi. Tutto questoper dirci una cosa: per loroera molto importante, emotivo di sofferenza, che da

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Riaperte le paginel’isola che c’èdei numeri del 2001, ecco il clima, le motivazioni e il respiro di quei 34 giorni a contatto con la testimonianzadella vita dei volontari sardi

Percorsi di solidarietà in Sardegna

Anno europeo del volontariato 2011

speciale

16 giugno - 21 luglio 2001

La Carovana del Volontariato, dieci anni faUn’esperienza senza precedenti

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16 giugno - 21 luglio 2001

Il percorso fotografico lungo seimila chilometri

Percorsi di solidarietà in Sardegna

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