DUE PREMESSE PERCHE’ NON SI PARLA AI PROGRAMMI DEI …

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Foglio di informazione semi-seria a cura di Giuseppe Callegari. Supplemento a Lacio Drom Reg. Tribunale di Mantova N.15/2001 del 17.12.2001 Editore: Daniele Bottura Direttore Responsabile: Giuseppe Callegari N32 MAGGIO 2015 Esce quando può, ma, soprattutto, quando è necessario Grafica titolo e rubri- che: Silvio Minerva, ma non prendetevela con lui per gli articoli. Redazione: Grazie - Via Francesco I Gonzaga, 12 Tel 340/2102526 Ricevo e volentieri pubblico una lettera di Giuseppe De Donno, Vice-Sindaco e assessore ai Servi- zi Sociali, Solidarietà, Famiglia, Scuola e Politiche Giovanili Credo sia una delle ultime volte che ho la possibilità di utilizzare questa carta inte- stata e lo faccio per ringra- ziarTi per l'impegno che in questi cinque anni hai mes- so nel pungolare e stimolare la nostra amministrazione, a volte in modo molto ap- passionato. Ho letto l'ultimo numero de "Il Topone" e l'ho trovato pieno di sugge- rimenti utili ed imprescindi- bili per la futura azione di Governo. Credo tuttavia che una riga (dico solo una), per chi è attento come te a quello che è stato o non è stato fatto, dovrebbe essere dedicata al mondo del so- ciale, della scuola, degli an- ziani e delle politiche giova- nili. In questi cinque anni, come sai, massimo è stato il mio impegno. Molto ci sarà da fare e credo che tutti do- vremmo "suggerire" alla prossima Amministrazione di non attenuare gli sforzi sulle "fragilità". Giuseppe De Donno Prendo atto delle considerazioni del Vice-Sindaco e gli sono debi- tore di alcune precisazioni. In- nanzitutto, nelle proposte alla nuova Giunta, non si faceva menzione dei servizi sociali per- ché alcune proposte per le cate- gorie più deboli erano già state fatte, in occasione dell’incontro con il candidato sindaco, Fran- cesco Ferrari, da parte del Pre- sidente del Comitato Antico Borgo delle Grazie. Delicatezza e correttezza mi hanno impedito di appropriarmi di idee altrui. Tuttavia, credo che di tutto mi si possa accusare, meno che avere scarsa attenzione nei con- fronti delle categorie più deboli. Partendo dal presupposto che verba volant e scripta manent, ricordo che nel N. 7 del Topone (gennaio 2013) proponevo l’istituzione della Banca del Tempo per aiutare le persone in difficoltà. A questa proposta (Topone N. 9, febbraio 2013 bis) rispondevano positivamente Afro Vigna e Roberto Rodighie- ro. Intorno a loro un sepolcrale silenzio. Nel N. 14 del Topone (febbraio 2014) ho lanciato un S.O.S per il Madonnaro Pino Vommaro che era letteralmente alla fame e, affinché la destra sappia cosa fa la sinistra, dalla morte di Straccetto, nei mesi invernali, è quasi a completo carico di mia moglie e del sotto- scritto. Nel N. 16 del Topone (marzo 2014) comunico che era stato inviato un aiuto economi- co da parte delle famiglie Ro- meo Nicoli, Bruno Mariotti e PERCHE’ NON SI PARLA DEI SERVIZI SOCIALI? Paolo Roversi. Nel Topone 19 (giugno 2014) chiedo aiuto per- ché una signora dorme in mac- china all’interno dell’area cam- per e nel numero successivo an- nuncio che il comune di Curta- tone le aveva trovato una siste- mazione decisamente buona. Non credo, quindi, di avere una scarsa attenzione per la fragili- tà, sono convinto, addirittura, che questo sia il mio cavallo di battaglia da sempre. Non posso essere liquidato come qualcuno che nelle proposte alla nuova Giunta si è dimenticato del mondo del sociale, della solida- rietà, della scuola, degli anziani e delle politiche giovanili. Di questo ha già scritto l’attuale Giunta, distribuendo un’elegante pubblicazione nella quale si elencavano le cose fatte e che ha raggiunto tutte le fami- glie del comune di Curtatone. Il mio non era un intento celebra- tivo, ma di stimolo per coloro che governeranno da maggio in avanti. In questi cinque anni ho aspramente criticato alcune azioni dell’attuale Giunta, ma non mi sono mai dimenticato di sottolineare gli interventi positi- vi. E di questo il Topone e il defunto Dire per Fare costitui- scono una veritiera testimonian- za storica. Solo un’ultima an- notazione: l’attuale Giunta, forse perché nato da poco, non ha mai preso molto in conside- razione il comitato Della Lan- cia Spezzata per effettuare inter- venti comuni. Ad esempio, se il comitato fosse stato coinvolto in occasione dell’iniziativa che ha portato a dipingere i ragazzi del Dopo Scuola Comunale a Grazie, probabilmente si sareb- bero create delle sinergie e sicu- ramente, in base all’etnia dei partecipanti, anche il menù della merenda sarebbe stato variegato. g.c. I vari candidati sindaci dovrebbero porre due pre- messe molto importanti ai loro programmi. La prima è relativa al sacrosanto diritto del cittadino di co- noscere quali siano le mo- dalità di finanziamento delle liste che si presenta- no per governare il comu- ne di Curtatone. Sarebbe un forte segnale di traspa- renza e di rispetto pubbli- care, insieme ai nomi dei candidati, le fonti dalle quali si attinge per svolge- re la campagna elettorale. In questo modo, si evite- rebbero congetture in re- lazione alle future scelte degli eletti e non si sospet- terebbe nessun comitato di affari, più o meno occul- to, che, mischiando inte- ressi economici e politica, rendono la seconda com- pletamente subalterna agli affari stessi. E questa con- nessione, da sempre, con- diziona qualsiasi cosa e limita fortemente la liber- tà. Se accettassi, ad esem- pio, un contributo per la realizzazione del Topone, sarei, in qualche modo, influenzato nel prendere qualsiasi decisione, non solo relativa all’autore della donazione, ma anche nella prospettiva di una possibile riverberazione sullo stesso. E se questo succede per un foglio di 190 copie, figuriamoci ad altri livelli. La seconda premessa riguarda il rap- porto fra eletti ed elettori. E’ necessario lavorare nel- la direzione di una verifica costante con i cittadini. In pratica, ciascun candidato sindaco dovrebbe impe- gnarsi a incontrare le varie frazioni, magari raggrup- pate, almeno una volta o- gni quattro mesi. In questo modo si costruireb- be un continuo e costante rapporto con il cittadino in grado di capovolgere la logica verticale e sviluppa- re un interscambio reci- proco. Da una parte, l’elettore come messagge- ro del territorio e, dall’altra, il sindaco e gli assessori come ricettori attivi che, in base alle loro competenze, prendano decisioni e le motivino a- deguatamente. Ricordo che le due premesse illu- strate non sono demago- gia spicciola, al contrario costituiscono l’abc della politica. Pensierino per le prossime elezioni La pubblicità, la propagan- da, le alchimie, i sotterfugi, i machiavellisimi, il do ut des hanno il compito di mostrar- ci un falso mondo dall’interno di una stanza che, a sua volta, è contenu- ta in un’altra e questa in un’altra ancora: una sorta di matrioska per non farci per- cepire la realtà, ma solo quello che si vuole venga visto. Quindi, occorre dif- fidare di carte patinate e variopinte, del siamo tutti amici, e sforzarsi di pensare con gli occhi chiusi e la mente aperta e poi decide- re. Infatti, le scelte nascono dalla pancia ed escono dal cuore, dopo una salutare sosta al cervello. DUE PREMESSE AI PROGRAMMI

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Foglio di informazione semi-seria a cura di Giuseppe Callegari.

Supplemento a

Lacio Drom Reg. Tribunale di

Mantova N.15/2001 del 17.12.2001

Editore:

Daniele Bottura Direttore Responsabile: Giuseppe Callegari

N32 MAGGIO 2015

Esce quando può, ma, soprattutto, quando è

necessario Grafica titolo e rubri-che: Silvio Minerva, ma non prendetevela con lui per gli articoli. Redazione: Grazie - Via Francesco I Gonzaga, 12 Tel 340/2102526

Ricevo e volentieri pubblico una lettera di Giuseppe De Donno, Vice-Sindaco e assessore ai Servi-zi Sociali, Solidarietà, Famiglia, Scuola e Politiche Giovanili Credo sia una delle ultime volte che ho la possibilità di utilizzare questa carta inte-stata e lo faccio per ringra-ziarTi per l'impegno che in questi cinque anni hai mes-so nel pungolare e stimolare la nostra amministrazione, a volte in modo molto ap-passionato. Ho letto l'ultimo numero de "Il Topone" e l'ho trovato pieno di sugge-rimenti utili ed imprescindi-bili per la futura azione di Governo. Credo tuttavia che una riga (dico solo una), per chi è attento come te a quello che è stato o non è stato fatto, dovrebbe essere dedicata al mondo del so-ciale, della scuola, degli an-ziani e delle politiche giova-nili. In questi cinque anni, come sai, massimo è stato il mio impegno. Molto ci sarà da fare e credo che tutti do-vremmo "suggerire" alla prossima Amministrazione di non attenuare gli sforzi sulle "fragilità". Giuseppe De Donno Prendo atto delle considerazioni del Vice-Sindaco e gli sono debi-tore di alcune precisazioni. In-nanzitutto, nelle proposte alla nuova Giunta, non si faceva menzione dei servizi sociali per-ché alcune proposte per le cate-gorie più deboli erano già state fatte, in occasione dell’incontro con il candidato sindaco, Fran-cesco Ferrari, da parte del Pre-sidente del Comitato Antico Borgo delle Grazie. Delicatezza e correttezza mi hanno impedito di appropriarmi di idee altrui. Tuttavia, credo che di tutto mi si possa accusare, meno che avere scarsa attenzione nei con-fronti delle categorie più deboli. Partendo dal presupposto che verba volant e scripta manent, ricordo che nel N. 7 del Topone (gennaio 2013) proponevo l’istituzione della Banca del Tempo per aiutare le persone in difficoltà. A questa proposta (Topone N. 9, febbraio 2013 bis) rispondevano positivamente Afro Vigna e Roberto Rodighie-ro. Intorno a loro un sepolcrale silenzio. Nel N. 14 del Topone (febbraio 2014) ho lanciato un S.O.S per il Madonnaro Pino Vommaro che era letteralmente alla fame e, affinché la destra sappia cosa fa la sinistra, dalla morte di Straccetto, nei mesi invernali, è quasi a completo carico di mia moglie e del sotto-scritto. Nel N. 16 del Topone (marzo 2014) comunico che era stato inviato un aiuto economi-co da parte delle famiglie Ro-meo Nicoli, Bruno Mariotti e

PERCHE’ NON SI PARLA DEI SERVIZI SOCIALI?

Paolo Roversi. Nel Topone 19 (giugno 2014) chiedo aiuto per-ché una signora dorme in mac-china all’interno dell’area cam-per e nel numero successivo an-nuncio che il comune di Curta-tone le aveva trovato una siste-mazione decisamente buona. Non credo, quindi, di avere una scarsa attenzione per la fragili-tà, sono convinto, addirittura, che questo sia il mio cavallo di battaglia da sempre. Non posso essere liquidato come qualcuno che nelle proposte alla nuova Giunta si è dimenticato del mondo del sociale, della solida-rietà, della scuola, degli anziani e delle politiche giovanili. Di questo ha già scritto l’attuale Giunta, distribuendo un’elegante pubblicazione nella quale si elencavano le cose fatte e che ha raggiunto tutte le fami-glie del comune di Curtatone. Il mio non era un intento celebra-tivo, ma di stimolo per coloro che governeranno da maggio in avanti. In questi cinque anni ho aspramente criticato alcune azioni dell’attuale Giunta, ma non mi sono mai dimenticato di sottolineare gli interventi positi-vi. E di questo il Topone e il defunto Dire per Fare costitui-scono una veritiera testimonian-za storica. Solo un’ultima an-notazione: l’attuale Giunta, forse perché nato da poco, non ha mai preso molto in conside-razione il comitato Della Lan-cia Spezzata per effettuare inter-venti comuni. Ad esempio, se il comitato fosse stato coinvolto in occasione dell’iniziativa che ha portato a dipingere i ragazzi del Dopo Scuola Comunale a Grazie, probabilmente si sareb-bero create delle sinergie e sicu-ramente, in base all’etnia dei partecipanti, anche il menù della merenda sarebbe stato variegato. g.c.

I vari candidati sindaci dovrebbero porre due pre-messe molto importanti ai loro programmi. La prima è relativa al sacrosanto diritto del cittadino di co-noscere quali siano le mo-dalità di finanziamento delle liste che si presenta-no per governare il comu-ne di Curtatone. Sarebbe un forte segnale di traspa-renza e di rispetto pubbli-care, insieme ai nomi dei candidati, le fonti dalle quali si attinge per svolge-re la campagna elettorale. In questo modo, si evite-rebbero congetture in re-lazione alle future scelte degli eletti e non si sospet-terebbe nessun comitato di affari, più o meno occul-to, che, mischiando inte-ressi economici e politica, rendono la seconda com-pletamente subalterna agli affari stessi. E questa con-nessione, da sempre, con-diziona qualsiasi cosa e limita fortemente la liber-tà. Se accettassi, ad esem-pio, un contributo per la realizzazione del Topone, sarei, in qualche modo, influenzato nel prendere qualsiasi decisione, non solo relativa all’autore della donazione, ma anche nella prospettiva di una possibile riverberazione sullo stesso. E se questo succede per un foglio di 190 copie, figuriamoci ad altri livelli. La seconda premessa riguarda il rap-porto fra eletti ed elettori. E’ necessario lavorare nel-la direzione di una verifica costante con i cittadini. In pratica, ciascun candidato sindaco dovrebbe impe-gnarsi a incontrare le varie frazioni, magari raggrup-pate, almeno una volta o-gni quattro mesi. In questo modo si costruireb-be un continuo e costante rapporto con il cittadino in grado di capovolgere la logica verticale e sviluppa-re un interscambio reci-proco. Da una parte, l’elettore come messagge-ro del territorio e, dall’altra, il sindaco e gli assessori come ricettori attivi che, in base alle loro competenze, prendano decisioni e le motivino a-deguatamente. Ricordo che le due premesse illu-strate non sono demago-gia spicciola, al contrario costituiscono l’abc della politica.

Pensierino per le prossime elezioni

La pubblicità, la propagan-da, le alchimie, i sotterfugi, i machiavellisimi, il do ut des hanno il compito di mostrar-c i un fa lso mondo dall’interno di una stanza che, a sua volta, è contenu-ta in un’altra e questa in un’altra ancora: una sorta di matrioska per non farci per-cepire la realtà, ma solo quello che si vuole venga visto. Quindi, occorre dif-fidare di carte patinate e variopinte, del siamo tutti amici, e sforzarsi di pensare con gli occhi chiusi e la mente aperta e poi decide-re. Infatti, le scelte nascono dalla pancia ed escono dal cuore, dopo una salutare sosta al cervello.

DUE PREMESSE AI PROGRAMMI

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Pagina 2 I L T O P O N E

Edera: fiaccolata

e dibattito

Appoggiata a una leggera altura, la sua disposizione a crociera incentra-ta sull'antica chiesa, Montanara si dirama conservando ben distinti nei manufatti i tempi passati, dal Medio-evo con la sua Rocca, al Liberty delle molte ville dalle pareti decorate. Il tranquillo borgo ha il suo cuore nel centro del paese, nel piccolo campo del Monumento ai Caduti per l'Indi-pendenza d'Italia, che segna il luogo dove l'idea dell'unità territoriale e politica dell'Italia lascia la sua me-moria storica più significativa, nella celeberrima battaglia di Curtatone e Montanara. Nelle terre del Risorgi-mento il borgo di Montanara diventa luogo laicamente sacro per chi ha sentimenti di Patria (espressione patriottica dell'epoca). Il tempo ha modificato di poco il suo aspetto, che rimane ancora leggibile per chi vuol dare al paese valenza storica e turistica. Alla fine di Maggio di ogni anno Cur-tatone celebra la ricorrenza, che è sempre molto partecipata. Spazian-do dal campanile non in perfetto assetto, difettoso di una leggera in-clinazione, al complesso cortivo dif-ficilmente databile della villa indica-ta come gonzaghesca e poi dei Mar-chesi Zanetti, il cuore di Montanara è rappresentato dal Monumento, che richiama memorie storiche in que-sto luogo accadute, i cui riflessi an-cora si avvertono, e che periodiche vampate iconoclaste vorrebbero cancellare: tutto ciò sfida il tempo e gli umori dei barbari di turno, la-sciando inalterata la memoria. Il 29 Maggio è il giorno di Montana-ra, che assieme alla città di Legnano, è espressione dell'idea della difesa del diritto nazionale. Queste le paro-le di un combattente volontario to-scano: "cadendo in tal giorno l'anni-versario della battaglia di Legnano ... tutti trovarono questo di lieto auspi-cio ... che la forza materiale non pre-valesse su quella del diritto.". Le cose non andarono così, ma l'idea qui ebbe il suo battesimo. Cesare Spezia

La lottizzazione “Edera” di Levata è stata oggetto di aspro dibattito in Consiglio Comunale e ha avuto vasta eco sulla stampa locale. Come molti sanno, si tratta di una grande area sulla quale, per volontà della prece-dente Amministrazione, doveva sor-gere un quartiere. Attualmente, l’area è in abbandono e non si riesce a comprendere che cosa succederà in futuro. La cosa certa è che esiste un pericoloso accenno di rotatoria che il Comitato di Quartiere di Levata ha chiesto al Comune di completare presentando una petizione con più di duecento firme a cui hanno contri-buito anche cittadini di Grazie. La risposta è stata ingiustamente nega-tiva perché non si tratta di un terre-no di proprietà comunale. Tuttavia, il Comitato di Levata ha prontamente e logicamente replicato che, come per la scuola, se ci fosse stata una precisa volontà politica si poteva pro-cedere. Per porre queste problemati-che all’attenzione dei cittadini, pros-simamente elettori, è stata organiz-zata una fiaccolata che si svolgerà giovedì 14 maggio, partendo dalla Sala Civica di Levata. Sempre il Comi-tato di Quartiere di Levata ha messo in cantiere un pubblico dibattito sul tema: Edera che fare? L’incontro sarà effettuato il 21 maggio, alle ore 21, sempre nella Sala Civica, e saran-no invitati tutti i candidati alla poltro-na di primo cittadino affinché dichia-rino come intendono procedere per risolvere questo annoso problema.

Il mese di maggio

pieno di fiori

Il prossimo maggio graziolese sarà all’insegna dell’arte e dei fiori. Infatti, a lato del Santuario, tutte le domeniche, un gruppo di Mae-stre Madonnare, guidate da An-drea Mariano Bottoli, svilupperà un progetto collettivo dedicato alla Madonna. Contemporanea-mente, gli allievi della scuola d’Arte Madonnara di Grazie occu-peranno lo spazio di ferragosto e con i gessetti coloreranno il piaz-zale riempiendolo di fiori. L’obiettivo, pioggia permettendo, è quello di riempire progressiva-mente tutto lo spazio a disposizio-ne. L’iniziativa è organizzata dal Comitato Antico Borgo delle Gra-zie in collaborazione con il C.I.M (Centro Italiano Madonnari). A cominciare dalla seconda domeni-ca di maggio, di fronte alla ex trat-toria da Nina, in collaborazione con i locali del borgo, ci sarà una degustazione dei piatti tipici della cucina mantovana e graziolese.

Montanara: il bel borgo e il suo 29 maggio

Spazio polivalente

per i ragazzi

In via Pozzarello, presso il Circolo Sportivo Calcio Grazie, sono iniziati i lavori per la costruzione di un magazzino in legno, a lato della sala bar. Il locale accoglierà molte cose che, attualmente, trovano riparo sotto la gloriosa baracca lì posizionata dopo lo sfratto dal fondo lago. Tale struttura sarà ri-mossa e, quindi, si formerà un’ area sufficientemente ampia, in grado di ospitare un campo poliva-lente per i ragazzi. Attualmente si stanno valutando alcune ipotesi, la cui fattibilità è legata al fattore economico. Con molte probabilità si allestirà uno spazio per giocare a pallavolo, calcio-tennis e calcetto. Sarebbe auspicabile anche il posi-zionamento di due tabelloni che permettano di giocare a basket. Occorrerà, però, cercare soluzioni meno care dei 1.200 euro per ogni tabellone. In ogni caso, lo spazio polivalente offrirà una risposta concreta alla domanda di un punto di aggregazione nel borgo.

Chi paga i rifiuti

dell’area camper?

Durante il passato week end pa-squale, l’area camper di Grazie era strapiena. E questa è una cosa sicuramente buona per il turismo. Infatti, la presenza di più di due-cento mezzi ha incrementato le attività commerciali del borgo, cosa che, in un periodo come que-sto, assolutamente non guasta. Tuttavia vorrei porre un piccolo interrogativo relativo ai rifiuti. Certamente non si pretende che tutte queste persone provvedano a fare la raccolta differenziata, ma credo sia altrettanto lecito chie-dersi chi paga per la montagna di spazzatura indifferenziata che è stata prodotta. Nel caso sia Cam-per Solidale, allora la questione è chiusa, ma se, invece, tutto an-dasse nel calderone dei rifiuti co-munali, allora il cittadino ha il di-ritto di lamentarsi. Infatti, la spesa andrebbe ripartita fra tutti gli abi-tanti del comune di Curtatone. E, come tutti sanno, questo succede già con i rifiuti della Fiera delle Grazie.

Incontro con i candidati consiglieri di Grazie

Il comitato Della Lancia Spezzata intende organizzare un incontro con i candidati consiglieri comu-nali di Grazie per le prossime am-ministrative del 31 maggio. L’incontro, che si svolgerà negli ultimi dieci giorni di maggio, ha come obiettivo quello di permette-re un interscambio dialettico fra elettori e candidati che dovranno esporre le linee guida che intendo-no seguire per quanto riguarda il borgo. Naturalmente, tutti sono invitati a partecipare.

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Mi sembra che quasi tutti gli interventi ecologici per salvare l'uomo da un ambiente ostile che lui medesimo ha "mefitizzato" traggano origine dal vecchio detto: "La stalla è stata chiusa quando i buoi erano già fuggiti". E di guardiani di stalle vuote è pieno il mondo, a cominciare da chi conserva la salute dei cittadini demonizzan-do solo il fumo (cosa sicura-mente dannosa), ma chiude gli occhi davanti al fatto che un individuo gran fumatore, bevi-tore, ammalato di sesso è inqui-nato da 59 sostanze contami-nanti, mentre uno sano (non beve, non fuma, mangia biologi-co e fa un uso moderato del ses-so) non ne ha, come si potrebbe pensare, dieci o quindici al mas-simo, ma addirittura cinquanta. Inoltre, prima si accatastano motori di ogni tipo in città e poi si eliminano le automobili di-menticandosi, alla maniera di

Pinocchio, che il riscal-damento e gli impianti industriali, soprattutto dove, come a Mantova, sono a ridosso della città, contribuiscono in modo esponenziale all'aumento delle pol-veri leggere e pesanti. Si obbligano le auto-mobili a dotarsi di marmitte catalitiche ben sapendo che per i primi 10-15 chilometri sono molto più inqui-nanti delle vecchie au-tovetture, e si fa finta di ignorare che, per la maggior parte degli automobilisti, questa è la media giornaliera di percorrenza. Mentre Mantova esplode per il traffico, nel territorio di Curtatone si brucia-no i canneti. Un volta le canne servivano e si tagliavano, ora, invece, molto semplicistica-mente e comodamen-te, si bruciano. Si dice che questo sia l'unico modo per mantenere verde la valle. In que-sta affermazione c'è un po' di vero perché nelle zone bruciate, in primavera e in estate, non ci sono macchie gialle. Però avrei una piccola domanda: non sarà che il fuoco, come la chemioterapia, di-strugge tutto, a pre-scindere dai buoni e

dai cattivi? Ho l'impressione che nel Parco del Mincio nidifichino troppi stregoni "scientifici" e "empirici". Da un lato, coloro che, sulla base di dotte elucubrazioni, elargiscono, soprattutto, divieti e pongono rimedi mai attuati; dall'altro, i nativi che si fidano solo dell'esperienza concreta e bruciano senza chiedersi se il verde estivo sia il frutto di gravi sacrifici naturali. Risultato: il Parco del Mincio è diventato, più che una riserva, un luogo di bla bla, dove c'è chi sentenzia e com-mette, spesso, degli errori, si ve-da il fu magnifico pioppo abbat-tuto a Grazie perché qualche "intelligentone" scientifico lo dichiarò malato terminale, igno-rando tutti coloro che sosteneva-no la totale integrità della pianta (logicamente l'esame autoptico dimostrò che era in perfetta sa-lute), e chi appicca fuochi a van-vera per far ritornare il tempo che fu. Il passato, da un punto di

vista naturale, purtroppo, non tornerà con uno o più roghi, ma solo quando saremo in grado di eliminare tutto il superfluo che riempie il mondo di scorie e di detriti. La salvezza per il Parco, e non solo, ci sarebbe, ma nessuno vuole vederla perché implica un totale mutamento del nostro mo-do di vivere e, soprattutto, di consumare ambiente e risorse. In pratica, si tratta di ripensare il modello di sviluppo. Sembrano tutti consapevoli che il mondo non si possa fermare e, quindi, si manda avanti in modo falso e ipocrita, generando la convinzio-ne che si sta facendo qualcosa. Si pensi, ad esempio al dragaggio effettuato nei mesi scorsi per mi-gliorare le acque della palude di Grazie. Un lavoro totalmente inu-tile, perché per migliorare lo sta-to di degrado è sufficiente au-mentare la portata dell’acqua, intervenendo sui canali diversivi e aumentando l’alveo. Fino a quando le acque di Grazie saran-no alimentate da due autentiche fogne a cielo aperto, come il Gol-done e l’Osone, la situazione ri-marrà tristemente la stessa In questo modo vince lo sport na-zionale di nascondere la testa nella sabbia e le farmacie della nostra zona forniscono quantità industriali di anestetico, che è l’unico modo per non vedere e non sentire le urla di dolore di un corpo martoriato che aspetta un miracoloso decreto legge per guarire.

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IL PAZIENTE MUORE, MA BISOGNA TACERE Fino a quando non ci sarà una precisa volontà voleranno solo parole

I L T O P O N E

CILIEGINA SULLA TORTA Ci si riempie la bocca di storie come quel-la dei Borghi più belli, ma poi si fa di tutto per peggiorare l’impatto del turista e del pellegrino. Si comincia, nel cuore di Gra-zie, con l’orribile copertura della ex tratto-ria da Nina e si finisce, in riva al lago, con la recinzione che delimita lo spazio del bar in funzione nei mesi estivi. Già le acque del lago fanno schifo, cerchiamo, almeno, di salvaguardare l’ambiente cir-costante senza un grande impegno finan-ziario. Infatti, in luogo del telone nero che ricorda un accampamento di girovaghi, si potrebbero mettere delle arelle (sicuramente in sintonia con il luogo) che potrebbero nascondere anche i bidoni delle immondizie. Non credo che l’operazione possa prevedere un gravoso impegno economico e sicuramente si mi-gliorerebbe l’impatto visivo.

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cURIOSITA’ ED ENIGMI a cura del Lupo Detective

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I candidati consiglieri di Grazie Ecco i candidati di Grazie per il prossimo Consi-glio Comunale di Curtatone.

Luisa Carboni, classe 1951, è nata e cresciuta nel borgo. E’ la figlia di Mario, gestore dell’omonima tratto-ria. Si presenta con la lista Nuovo Patto Civico che ha come candidato sindaco Antonio Badolato. Rudy Rodighiero, classe 1969, abi-ta a Grazie da sempre ed è commer-ciante ambulante di abbigliamento per bambino. Si presenta con la lista Curtatone Avanti che ha come can-didato sindaco Carlo Bottani.

Rita Carreri, classe 1955, abita a Grazie da 8 anni ed è impiegata pres-so l’I.N.P.S. di Mantova. Si presenta con il Movimento 5 Stelle che ha come candidato sindaco Giovanna Sanna

E gli altri cattolici con chi stanno?

Ho letto che i Cattolici Moderati saranno a fian-co del candidato sindaco del P.D. Francesco Fer-rari. Tuttavia, il loro referente territoriale, Mi-chele Pepe, non ha fatto dichiarazioni molto moderate. Infatti, ha sentenziato: “è necessario riconquistare la fiducia persa dei cittadini attra-verso figure giovani, serie e concrete.” Credo che questo incipit abbia poco di moderato e suoni molto rivoluzionario, sembra dare torto a Jo-seph Roth quando scrive: “Fino a quando esiste-ranno partiti moderati ci saranno sempre persone che potranno permettersi il lusso dell’indifferenza.” Sarebbe poi interessane sco-prire come si schiereranno gli altri cattolici. Mi vengono in mente, ad esempio, i cattolici estre-misti, i cattocomunismi, i cattotalebani, i neo cattolici, i vecchi cattolici, i cattoclericali, i catto-atei, i cattomistici, I cattopragmatici, i cattolici anti clericali...

Sparito il nuovo quartiere Nel numero 28, il Topone aveva dato notizia di un nuovo quartiere che era sorto a Grazie in riva alla palude del Mincio. Ci si chiedeva se questo fosse l’inizio di una nuova serie di lottizzazioni e se il Parco del Mincio avesse indicato il colore da dare all’intonaco esterno. E successo invece, che, dalla sera alla mattina, l’insediamento sparisse. In pratica, questa volta non si è creato l’effetto domino, tipi-co di Grazie.

I candidati di Grazie, i cattolici moderati, spariti il nuovo quartiere e la gazza, una targa per Fenach

Una targa per Fenach Cabrille Guiglielmi, detto Fenach, se n’è andato da qualche mese e nei miei giri mi capita di pen-sare di incontrarlo sulla sua bicicletta da donna con il cestino che era il suo ufficio ambulante. E’ stato un personaggio tipico e particolare del borgo di Grazie e con le sue capacità di affabu-lazione, in cui riusciva sapientemente a mi-schiare il vero e il falso, era in grado di coinvol-gere anche il più refrattario degli interlocutori. Nella vita ha fatto mille mestieri, ma la sua grande passione è stata il lago: come tagliatore di canne, cacciatore e barcaiolo. Per questa ra-gione sarebbe bello porre un targa in riva al la-go stesso. Mi permetto di suggerire anche il contenuto: “Cabrille Guglielmi, detto Fenach, umile interprete dei mestieri del lago e testimone partecipe di quasi un secolo di storia del borgo di Grazie.” Che fine ha fatto la gazza delle Grazie? Come ha raccontato il Topone, a Grazie era arri-vata una gazza ferita della quale si sono presi cura molte persone. Una volta guarita, sembra-va avesse scelto di stabilirsi nel borgo e non si poteva darle torto perché trovava facilmente cibo e si esibiva in spettacoli gratuiti per indige-ni e turisti. In pratica, durante le festività pa-squali era diventata una vera attrazione. Certo qualche disastro lo combinava, Silvio Minerva doveva controllare costantemente i monili luc-cicanti che espone perché, come tutti sanno, le gazze hanno una particolare predilezione per il furto. Inoltre, entrava tranquillamente nei locali e, svolazzando qua e là, bombardava le candi-de tovaglie con i suoi rifiuti organici. Natural-mente, questo non faceva felici i gestori, ma tutti erano disposti a perdonarle qualsiasi cosa. Poi, improvvisamente, un giorno non si è più vista. Credo si possa scartare tranquillamente l’ipotesi per la quale sia finita fra le fauci di un gatto perché era particolarmente attenta e so-spettosa con i felini. Probabilmente si è stufata degli umani e ha deciso di ricominciare a vivere con i suoi simili. E mi piace pensare che sia suc-cesso qualcosa di particolare a questo animale, che non sappiamo se fosse maschio o femmina. In questo senso si può credere che la gazza a-vesse un compagno o una compagna e, nono-stante gli agi del mondo degli umani, troppo forte è stato il richiamo della nostalgia e dell’amore. Infatti, è bene ricordare che le gaz-ze sono monogame: la coppia è coppia per la vita non solo nel periodo riproduttivo. Nel caso della nostra amica o del nostro amico, a causa dell’incidente all’ala si è creata un for-zata separazione, ma una volta gua-rita e aver assaporato una vita comoda e tranquilla, ha deciso di tornare dall’amato bene.