Dr. Monica Pace ISTAT - DCIS - Servizio Sanità ed Assistenza

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Dr. Monica Pace ISTAT - DCIS - Servizio Sanità ed Assistenza U.O. Gestione ed applicazione delle classificazioni nosologiche [email protected] Caratteristiche ed implementazione dell’ICD-10 in Italia

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Caratteristiche ed implementazione dell’ICD-10 in Italia. Dr. Monica Pace ISTAT - DCIS - Servizio Sanità ed Assistenza U.O. Gestione ed applicazione delle classificazioni nosologiche [email protected]. ICD: un patrimonio internazionale dall’OMS. 150 anni di storia. Standard internazionali. - PowerPoint PPT Presentation

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Dr. Monica Pace

ISTAT - DCIS - Servizio Sanità ed Assistenza

U.O. Gestione ed applicazione delle classificazioni nosologiche

[email protected]

Caratteristiche ed implementazione dell’ICD-10

in Italia

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Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005

ICD: un patrimonio internazionale dall’OMS

150 anni di storia

Standard internazionali

versione on-line

Tavole di conversione

ICD 8, 9, 10

Database sulla mortalità : 85 paesi, >3000 anni-paese

(Mod

ific

ata

da: O

MS

, 200

2, 2

004)

http://www.who.int/classifications/en/

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Int. Cl. of Primary Care

(ICPC)

Int. Cl. of External Causes of Injury

(ICECI)

ICD ICD International

Classification of diseases

ICFICFInternational

Classification of Functioning, Disability and HealthNomenclatur

a int. delle malattie

(IND)

Classificazioni correlate Classificazioni principali

Classificazioni derivate

L’ICD-10 appartiene ad una “famiglia di classificazioni”

(Mod

ific

ata

da: O

MS

, 200

4)

ICHI ICHI International

Classification of Health Interventions (in preparazione)

ICD:ICD:•Oncologia•Disordini mentali•Odontoiatria e stomatologia•Neurologia

ICF:ICF:• Versione Bambini e Giovani...............

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L’adozione delle successive revisioni ICD da parte dell’OMS

Da:

WH

O-F

IC m

eeti

ng

, 20

04

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RevisioneConferenza

Internazionaleper la revisione

Utilizzo inItalia

Utilizzo negliUSA

Prima 1900 ------ 1900-1909

Seconda 1909 ------ 1910-1920

Terza 1920 1924-1930 1921-1929

Quarta 1929 1931-1941 1930-1938

Quinta 1938 1942-1950 1939-1948

Sesta 1948 1951-1967 1949-1957

Settima 1955 ------ 1958-1967

Ottava 1965 1968-1978 1968-1978

Nona 1975 1979- 1979-1998

Decima 1989 ------ 1999-

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Scopi dell’ICDConsentire la rilevazione, analisi, interpretazione e comparazione dei dati di mortalità e morbosità ed il loro confronto nel tempo e nello spazio

TramiteTramiteLa traduzione delle diagnosi delle malattie ed altri problemi sanitari in codici alfanumerici

In modo daIn modo da Consentirne l’utilizzo per fini epidemiologici e di gestione della sanità

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ICD: contenuti oltre la classificazioneRegole di codifica per le cause di morte

Definizioni accettate a livello mondiale, quali “causa iniziale”, “nato vivo”, etc..

Liste di intabulazione per le comparazioni internazionali

Formato del certificato medico internazionale raccomandato per la rilevazione delle cause di morte; scheda usata in Italia

Linee-guida per la codifica della morbosità

Linee-guida per l’uso dell’ICD

Storia delle revisioni dell’ICD

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Articolazione dei Volumi dell’ICD-10

Vol. I Classificazione analitica:

Centri di Collaborazione OMSElenco delle categorie a tre caratteriClassificazione analitica e sottocategorie (21 capitoli)Morfologia dei tumoriListe speciali di intabulazione delle cause di mortalità e morbositàDefinizioniRegolamento della nomenclatura

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Articolazione dei Volumi dell’ICD-10Vol. II Manuale di istruzioni:

IntroduzioneDescrizione della ICDCome usare l’ICDRegole e linee guida per la codifica della mortalità e della morbositàPresentazione statisticaCenni storici sull’ICDBibliografiaIndice analitico

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Articolazione dei Volumi dell’ICD-10

Vol. III Indice alfabetico:

Introduzione

Indice alfabetico delle malattie e della natura dei traumatismi

Cause esterne dei traumatismi

Tabella dei farmaci e dei prodotti chimici

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Struttura dell’ICDL'ICD si è sviluppata come classificazione pratica più che specificamente teorica, nella quale vi sono una serie di compromessi tra classificazioni diverse; ciò è rispecchiato nella sua struttura.

Lo schema che si è mantenuto nel tempo è il seguente: Settori dei “gruppi speciali” Settori degli “apparati o sistemi del corpo”

Preferibilmente le condizioni sono classificate in uno dei settori relativi ai “gruppi speciali” poiché ciò fornisce maggiori informazioni per le finalità statistico-epidemiologiche

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Gruppi speciali

Alcune malattie infettivee parassitarie

Tumori Malattie del sangue e

degli organiematopoietici..

Malattie endocrine,nutrizionali emetaboliche

Disturbi psichici ecomportamentali

Gravidanza, parto epuerperio

Alcune condizionimorbose che hannoorigine nel periodoperinatale

Malformazioni edeformazioni congenite,anomalie cromosomiche

Traumatismi,avvelenamenti ed altreconseguenze di causeesterne

Settore I

Settore II Settore III

Settore IV

Settore V

Settore XV

Settore XVI

Settore XVII

Settore XIX

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Apparati e sistemi

Malattie del sistema nervoso Malattie dell’occhio e degli

annessi oculari Malattie dell’orecchio e

dell’apofisi mastoide Malattie del sistema circolatorio Malattie del sistema respiratorio Malattie dell’apparato digerente Malattie della cute e del tessuto

sottocutaneo Malattie del sistema

osteomuscolare e del tessutoconnettivo

Malattie dell’apparato genito-urinario

Settore VI Settore VII

Settore VIII

Settore IX Settore X Settore XI Settore XII

Settore XIII

Settore XIV

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Fattori Esterni

Cause esterne di morbosità emortalità

Fattori influenzanti lo stato di saluteed il ricorso ai servizi sanitari

Settore XX

Settore XXI

----

Sintomi, segni e risultati anormali diesami clinici e di laboratorio, nonclassificati altrove

Settore XVIII

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Struttura dei capitoliI 21 capitoli sono relativi ad “apparati e sistemi del corpo” oppure a “gruppi speciali” Quattordici capitoli hanno assegnata una sola lettera dell’alfabeto ed usano parzialmente le cento possibilità previste alla terza cifra (K00 - K93) I capitoli sono identificati da un numero, non da una lettera, poiché quattro capitoli utilizzano più di una lettera, mentre la lettera D è assegnata ai capitoli II e III, e la lettera H ai capitoli VII e VIIILa lettera U è attualmente utilizzata negli USA

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ICD-9

ICD-10

21 SETTORIO CAPITOLI

CLASSI O BLOCCHIDI CATEGORIECON CODICEALFA-NUMERICOA TRE CIFRE(DETTAGLIORICHIESTO PER ICONFRONTIINTERNAZIONALI).

SOTTOCATEGORIEA QUATTROCARATTERI, CON ILQUARTO DOPO ILPUNTO DECIMALE.

17 SETTORIO CAPITOLI

CATEGORIECON CODICEALFA-NUMERICO ATRE CIFRE .

CLASSI O BLOCCHIDI CATEGORIECON CODICENUMERICO A TRECIFRE (DETTAGLIORICHIESTO PER ICONFRONTIINTERNAZIONALI).

CATEGORIECON CODICENUMERICO ATRE CIFRE .

SOTTOCATEGORIEA QUATTROCARATTERI, CON ILQUARTO DOPO ILPUNTO DECIMALE.

SOTTOCLASSIFI-CAZIONI DELQUARTOCARATTERE, DAPREVEDERE NEISETTORI: 1.

SOTTOCLASSIFI-CAZIONI DELQUARTOCARATTERE, DAPREVEDERE NEISETTORI:13,19,20.

Settore I Epatite virale B15-B19

Epatite acuta A B15 Epatite A con coma

epatico B15.0

Confronto tra le strutture gerarchiche dell’ICD9 e dell’ICD10

Settore I

Altre malattie da virus e da Chlamydiae 070-079

Epatite virale 070

Epatite virale A con coma epatico 070.0

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La ICD è ad asse variabile Asse anatomico (la maggior parte dei settori)

Asse eziologico (alcuni settori: I, II e XX) Es: Nel Settore I, i titoli delle classi riflettono la

classificazione a due assi relativi sia alle modalità di trasmissione sia all'ampio gruppo degli organismi infettanti.

Es: nel settore II, il primo asse è il comportamento del tumore (maligno, in situ, benigno, dal comportamento incerto); il secondo asse, nell’ambito del comportamento, è principalmente basato sulla sede anatomica

Asse temporale (alcuni settori: XV, XVI) Es: Il settore XV “Gravidanza, parto, puerperio”; il settore

XVI “periodo perinatale”

Si può parlare di assi anche per la codifica; nel caso delle cause esterne di mortalità (multiassialità):• un codice del Settore XIX, che descrive la natura del

traumatismo, e un codice del Settore XX, che ne descrive la causa esterna (circostanze dell’accidente)

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Il sistema daga-asterisco

Il sistema daga (†) asterisco (*) si riferisce rispettivamente a codici etiologici, o relativi alla diagnosi principale, e a codici delle manifestazioni morboseE’ stato introdotto con l’ICD-9 (150 catg.) e quindi mantenuto nell’ICD-10 (83 catg) con uso sostanzialmente invariato I codici con gli asterischi vanno usati solo in aggiunta a quelli a daga, mai da soli; non sono utilizzati per le cause di morte

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ICD-9 ICD-10

Categorie 909 2036

Categorieesclusivamentealla terza cifra

183 261

Sottocategorie 5161 12159

Codici “E” 192 ctg.1001

sottoctg.

------

Codici “V” 77 ctg.537

sottocgt.

------

Codici Totali 6882 12420

La ICD10 è più dettagliata della ICD9

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I cambiamenti introdotti con le revisioni

Aggiunte e cancellazioni di termini usati per descrivere patologie o condizioniTrasferimento di alcune patologie da un settore o categoria ad un altroAggiunta di nuove categorie per identificare patologie o condizioni (o loro complicazioni) che sono diventate di interesse statistico-sanitarioCambiamenti di terminologia

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IICCDD--99 IICCDD--1100

410 Infarto miocardico acuto

I21 Infarto miocardico acutoI21.0 …transmurale della pareteanterioreI21.1 …transmurale della pareteinferioreI21.2 …transmurale di altre sediI21.3 …transmurale di sede nonspecificataI21.4 …subendocardicoI21.9 …non specificato

401 Ipertensione essenziale401.0 specificata come maligna401.1 specificata come benigna401.9 non specificata …

I10 Ipertensione essenzialeprimitiva

758.0 Sindrome di Down

Q90 Sindrome di DownQ90.0 Trisomia 21, nondisgiunzione meioticaQ90.1 … mosaicismo (nondisgiunzione mitotica)Q90.2 … traslocazioneQ90.9 … Sindrome di Down nonspecificata

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Attacchicerebrovascolariischemici transitori

Malattie delsistemacircolatorioCap. VII (435)

Malattie delsistema nervosoCap. VI (G45.0-9)

Shock settico Sintomi,segni… Cap.XVI (785.5)

Alcune malattieinfettive eparassitarie Cap. I(A41.9)

Sarcoidosi Malattieinfettive eparassitarieCap. I (135)

Mal. Del sangue edegli organiematopoietici edalcuni disturbi delsist. ImmunitarioCap. III (D86.1-9)

ICD-9 ICD-10

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Nuove malattie assumono importanza ad ogni passaggio di revisione

Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] (B20-B24)

Esclude: stato di infezione asintomatica da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] (Z21)

B20 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] che dà luogo a malattie infettive o parassitarie

B21 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] che dà luogo a neoplasie maligne

B22 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] che dà luogo ad altre malattie specificate

B23 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] che dà luogo ad altre condizioni morbose

B24 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] non specificata

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ICD-9

ICD-10

Mesotelioma mal.

---- C459

Sarcoma di Kaposi

---- Vari codici per sede, o da HIV

Nuove malattie

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IIICCCDDD---999 IIICCCDDD---111000

Postumi Sequele

Regola Generale Principio Generale

Suicidio ed autolesione

Autolesione intenzionale

Omicidio e lesioni provovcate

intenzionalmente da altri

Aggressione

Malattie polmonari croniche ostruttive e condizioni morbose

affini (490 - 496)

Malattie croniche delle basse vie

respiratorie (J40 -J47)

Alcuni cambiamenti introdotti nella terminologia adottata

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La codifica della causa iniziale di morte

• L’OMS ha sviluppato, nel corso delle successive revisioni dell’ICD, un impianto di regole standardizzate per l’attribuzione della causa iniziale di morte • La necessità di dare delle regole generali per l’attribuzione della causa iniziale di morte deriva dai seguenti motivi:

• fornire la causa iniziale più plausibile ed informativa da un punto di vista della sanità pubblica

• mantenere i criteri costanti nel tempo e nello spazio per consentire i confronti

• correggere i problemi derivati dagli errori di compilazione dei certificati

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Le regole di codifica adottate nell’ICD10

SELEZIONE– Principio Generale – Regole 1 - 3

MODIFICA– Regola A. Senilità ed altre condizioni morbose

mal definite– Regola B. Affezioni banali– Regola C. Associazione [linkage]– Regola D. Specificità– Regola E. Stadi precoci e tardivi di malattie– Regola F. Sequele [postumi]

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La codifica della causa iniziale di morte con il sistema automatico di codifica MICAR-ACME

Sequenza morbosa riportata sul certificato

Causa antecedente originante

Regole di selezione (Pr. Gen. + 1, 2, 3)

Regole di modifica (9: A-F)

Causa iniziale

Riselezione

Intabulazione e pubblicazione dei dati

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I. Non si applica il principio generale, quindi selezionare I709 con la regola 1

II. Verificare l’applicabilità della regole 3, A, B III. Applicando la regola C, I709 si associa con

menzione e preferenza (LMP) con entrambi i codici I10 e I516: CONFLITTO DI ASSOCIAZIONECONFLITTO DI ASSOCIAZIONE

IV. Ignorare I709 e selezionare I10 con il principio generale

V. Applicando la regola C, I10 si associa, se in presenza di nesso causale, con I516 combinandosi (LDC) in un nuovo codice risultante: I119

VI. Pertanto la causa iniziale è: I119 Cardiopatia ipertensiva senza insufficienza cardiaca (congestizia)

Maschio, 69 anni1. Arteriosclerosi ed ipertensione I709 I102. Malattia cardiovascolare I516

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Le tavole di decisione di ACME

Rappresentano il nucleo del sistema di codifica automatica (ACS); sono realizzate dall’NCHS Includono le possibili relazioni causali tra diverse entità mediche espresse in termini di codici ICD Comprendono le regole di modificazione espresse in termini di codici ICD preferenziali L’Europa ne raccomanda l’utilizzo e l’implementazione entro il 2005 In Italia sono utilizzate (in parte) dal 1998 relativamente ai dati del 1995 Saranno adottate in modo più esteso dall’ISTAT nel passaggio all’ICD10 Richiedono la codifica di tutte le condizioni riportate sul certificato

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Alcuni cambiamenti nelle regole di selezioneselezione della causa iniziale introdotti dall’ICD10

L’impatto maggiore sulle statistiche di mortalità è dato dai cambiamenti introdotti per la regola 3

Le applicazioni della regola 3 (conseguenze dirette) sono più ampie e meglio definite: ad es. la polmonite, spesso conseguenza di altre patologie, viene selezionata meno frequentemente come causa iniziale rispetto a quanto avveniva con l’uso dell’ICD-9

Viceversa, le malattie cronico-degenerative tendono ad essere selezionate di preferenza

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Le regole di modifica sono individuate da nell’ICD-10 lettere (A-F) e non più da numeri (4-12) Due regole (4 e 5), relative a “senilità” ed a “stati morbosi mal definiti” sono state entrambe comprese in una nuova unica regola (A) “Senilità ed altre condizioni morbose mal definite” La regola C “Associazione” è stata ampliata e meglio definitaDue regole (11 e 12), relative a “polmonite, influenza e affezioni della maternità di vecchia data”, ed a “errori e accidenti nel corso di cure mediche”, sono state eliminate

Alcuni cambiamenti nelle regole di modificamodifica della causa iniziale introdotti dall’ICD10

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Le “note per l’interpretazione delle certificazioni delle cause di morte”

Presunzione di una causa intermedia Interpretazione delle parole "assai improbabile”Influenza della durata della condizione morbosa sulla codificaSequeleCompatibilità fra sesso del paziente e diagnosiInterventi operatoriTumori maligniReumatismo articolare acuto con interessamento cardiacoMalformazioni congenite ed anomalie cromosomiche Natura del traumatismoAvvelenamento da farmaci, medicamenti e prodotti biologiciCause esterneEspressioni indicanti una diagnosi incerta

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Alcuni concatenamenti improbabili modificati in ICD-10 (Edizione 1992; Italia, 2001) - I

E’ accettabile che: qualsiasi malattia infettiva sia dovuta a disturbi del meccanismo immunitario (infezione da HIV, AIDS, chemioterapia, radiazioni, tumori che compromettono il sistema immunitario)Aggiornamento in vigore dal Gennaio 2005:qualsiasi malattia infettiva sia dovuta a disturbi del meccanismo immunitario (infezione da HIV, AIDS, chemioterapia, radiazioni)qualsiasi malattia infettiva (A00-B19) sia dovuta ad un tumore maligno

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Alcuni concatenamenti improbabili modificati in ICD-10 (Edizione 1992; Italia, 2001) - II

E’ accettabile che: la varicella e le infezioni da H. zoster siano dovute a diabete, tubercolosi e tumori linfoproliferativiun tumore maligno sia dovuto alla malattia da HIVil diabete mellito sia dovuto a malnutrizionel’embolia cerebrale o l’emorragia intracranica siano dovute a malattie dell’apparato digerente o endocarditequalsiasi accidente (V01-X59) sia dovuto ad epilessia

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Se la condizione morbosa o la lesione riportata è classificabile nell’ambito del settore XIX (S00-T98), la causa iniziale di morte dovrebbe essere codificata con i codici del settore XX, utilizzando quelli del settore XIX come aggiuntivi

Le condizioni morbose conseguenti a cause esterne e comprese nei settori I - XVIII, non necessitano di un codice del settore XX per l’attribuzione della causa iniziale di morte; questi possono essere usati come aggiuntivi per l’analisi delle cause multiple di mortalità

Alcune considerazioni sulle cause esterne

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Variazioni dell’asse di codifica per gli incidenti da trasporto terrestri

Accidenti da trasporto

Per tipo di veicolo coinvolto

Per tipologia della persona coinvolta (pedone, ciclista, motociclista,conducente, passeggero, occupante, persona….)

ICD-9 ICD-10

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La classificazione non è immutabile: come mantenere la comparabilità spazio-temporale?

La necessità di introdurre periodicamente una nuova revisione deriva dall’aggiornamento degli avanzamenti in campo bio-medico, sia per quanto attiene alla terminologia che alla etiologia, diagnosi e rilevanza epidemiologica delle patologie

Come abbiamo visto, ciò comporta delle modifiche sia nella organizzazione e nei contenuti dei settori, sia nelle regole di codifica per l’attribuzione della causa iniziale.

Conseguentemente, l’introduzione di una nuova revisione introduce delle discontinuità nei dati

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Tassi standardizzati per le prime 15 cause di morte negli Stati Uniti (1950-99)

National Vital Statistics Report, Vol 49 N.8; 2001 MODIFICATO

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CAUSE DI MORTE CODICI CD-10 CODICI ICD-9 COEFF. DI ERRORE MODIFICHERACCORDO

(1996)STANDARD

Heart disease I00-I09,I11,I13,I20-I51 390-398,402,404,410-429

0,99 0.0002 Regole A, C

Malignant neoplasms C00-C97 140-208 1,01 0.0002 Regola 3,“Concatenamenti

improbabili”

Chronic lower respiratory diseases J40-J47 490-494,496 1,05 0.0009 Regola 3Cerebrovascular diseases I60-I69 430-434,436-438 1,06 0.0050 Regola 3

Unintentional injuries V01-X59,Y85-Y86 E800-E869,E880-E929

1,03 0.0014 Regole 3, A

Pneumonia and influenza J10-J18 480-487 0,7 1,01 0.0018 Regola 3Suicide X60-X84,Y87.0 E950-E959 1,00 0.0005 ---Diabetes mellitus E10-E14 250 1,01 0.0011 Regole 3, A

Alzheimer's disease G30 331.0 1,55 0.0071 ICD, Regola C

Chronic liver disease and cirrhosis K70,K73-K74 571 1.04 0.0027 Regola 3Nephritis,nephroticsyndrome&nephrosis

N00-N07,N17-N19,N25-N27

580-589 1.23 0.0044 ICD

Septicemia A40-A41 038 1.19 0.0042 Regola 3

Homicide X85-Y09,Y87.1 E960-E969 1.00 0.0006 ---HIV disease B20-B24 042-044 1.06 0.0018 Regola 3,

“Concatenamentiimprobabili”

Il bridge-coding per la ICD-10

National Vital Statistics Report, Vol 49 N.8; 2001 MODIFICATO

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IICCDD--99 IICCDD--1100 MMooddiiffiicchhee

Polmonite Tumori maligni Regola 3

Tumori maligni HIV, Sequenzeimprobabili

Tumori maligni Tumori dalcomportamentoincerto

Interpretazionedel termine“massa”

Tumori maligni Tumori maligni Criteri diselezione

Cambiamenti nell’assegnazione della causa iniziale per i tumori avvenuti all’ultimo passaggio di

revisione negli U.S.A.

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L’implementazione in Italia Presso l’ISTAT sono in corso i lavori per

implementare l’ICD10 per le statistiche di mortalità

Le principali attività comprendono:Re-ingegnerizzazione di alcuni processi (controlli quantitativi, checks, …)Revisione ed aggiornamento del dizionario di circa 187.000 termini utilizzato per la codifica automatica tramite un data-base appositamente realizzatoSostituzione di un modulo del sistema di codifica automaticaSviluppo di nuovo software per la gestione del sistema di codifica automaticaFormazione ad hoc (inglese medico, fisiopatologia, introduzione alla ICD10) Formazione alla nuova codifica con l’ICD10Predisposizione di uno studio di bridge codingRevisione delle pubblicazioni

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Per saperne di più

ISTAT (2001), “La nuova indagine sulle cause di morte. La codifica automatica, il bridge coding e altri elementi innovativi”, Metodi e Norme, n. 8.

ISTAT (2003), “La codifica automatica delle cause di morte in Italia: aspetti metodologici e implementazione della ICD X”; è disponibile qui: http://www.istat.it/Societ-/Sanita-e-p/index.htm (editoria)

Il sito dell’OMS sulle Classificazioni Internazionali in ambito sanitario è: http://www.who.int/classifications/en/

La brochure informativa sulla icd10 italiana è disponibile qui:http://www.istat.it/Societ-/Sanita-e-p/brochureICD10.pdf

Le schede di morte ISTAT edizione 2005 sono disponibili qui:http://www.istat.it/Imprese-e-/index.htm

L’elenco dei settori ICD10 in italiano al livello di categoria (III cifra) è disponibile qui:http://www.ministerosalute.it/servizio/pubblicazioni/brochure_icd10.pdf

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Riempia il cartellino e lo attacchi all’alluce...

Se non siete morti non siamo interessati

Il futuro sarà rappresentato da un approccio ed un utilizzo integrato degli strumenti a disposizione?

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Principio Generale

Quando è riportata sulla scheda più di una malattia, selezionare l'affezione indicata isolatamente per prima al quesito 1 o, in mancanza, al quesito 2 o, in mancanza, al quesito 3 solo nel caso che possa aver dato luogo all'insorgenza di tutte le condizioni morbose indicate ai quesiti successivi ad eccezione del quesito 4.

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Regola 1Se il Principio Generale non è applicabile ed è riportato un concatenamento terminante all'affezione indicata per prima al quesito 3 (o in mancanza di questa al quesito 2) selezionare la causa originante di questo concatenamento. Se sono riportati più concatenamenti terminanti all’affezione indicata per prima al quesito 3 (o, in mancanza, al quesito 2) selezionare la causa originante del concatenamento menzionato per primo qualora le due cause originanti siano riportate a livello dello stesso quesito. Se, invece, due cause originanti di 2 diversi concatenamenti terminanti all’affezione indicata per prima al quesito 3 (o, in mancanza, al quesito 2 ) sono riportate a livello di quesiti differenti, selezionare la causa originante del concatenamento menzionato per ultimo (cioè quello più vicino al decesso).

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Regola 2

Quando l'affezione, selezionata mediante l'applicazione del Principio Generale o delle regole 1 o 2, può essere considerata un’ovvia conseguenza diretta di un'altra affezione morbosa indicata ai quesiti 1, 2, 3 o 4, selezionare quest'ultima affezione come causa iniziale.

Regola 3

Quando non è riportato alcun concatenamento terminante all'affezione menzionata per prima al quesito 3 del certificato (od in mancanza al quesito 2 o, in mancanza ancora, al quesito 1) selezionare quest’affezione indicata per prima al quesito 3 (o, in mancanza al quesito 2, o in mancanza ancora, al quesito 1).

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Regole di modificazione IRegola A. Senilità ed altre condizioni morbose mal definiteQuando la causa selezionata è classificabile nel Settore XVIII delle malattie (Sintomi, segni e risultati anormali di esami clinici e di laboratorio, non classificati altrove) eccetto R95 (Sindrome della morte improvvisa nell’infanzia) e sul certificato è indicata un'affezione che può essere classificata in categorie diverse da R00-R94 o R96-R99, riselezionare la causa di morte come se la condizione morbosa classificata nel Settore XVIII non sia stata riportata, a meno che essa modifichi la codifica.

Regola B. Affezioni banaliQuando la causa selezionata è un'affezione banale, incapace di per sé di provocare il decesso, ed è riportata una condizione morbosa più seria, riselezionare la causa iniziale come se l'affezione banale non fosse stata riportata. Se la morte è stata la conseguenza di un effetto avverso del trattamento dell'affezione banale, selezionare l'effetto avverso.

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Regole di modificazione II

Regola C. Associazione [linkage]Quando la causa selezionata è associata, per disposizione della classificazione internazionale o delle note per la codifica della causa iniziale di morte, con altra(e) affezione(i) indicata(e) sul certificato, la codifica va fatta secondo tale associazione.

Quando la disposizione in questione prevede solamente associazioni del tipo "affezione specificata come dovuta a talaltra" bisogna codificare secondo l'associazione solo se la relazione causale è dichiarata o se essa può essere presunta mediante l'applicazione delle regole di selezione.

Laddove ci sia un conflitto d’associazioni, scegliere l’associazione con l'affezione cui il decesso sarebbe stato imputato se non fosse stata indicata la causa originante selezionata in un primo momento. Tenere conto di tutte le associazioni ulteriori possibili.

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Regole di modificazione IIIRegola D. SpecificitàQuando la causa selezionata descrive un'affezione in termini generali e, in altra parte del certificato, un termine fornisce informazioni più precise sulla localizzazione o la natura di tale affezione, preferire il termine più informativo. Questa regola si applicherà spesso quando il termine generale può essere considerato un aggettivo che qualifichi il termine più preciso. Regola E. Stadi precoci e tardivi di malattieQuando la causa selezionata è uno stadio precoce di una malattia ed in altra parte del certificato è indicato uno stadio più avanzato di detta malattia, codificare lo stadio più avanzato. Questa regola non si applica ad una forma "cronica" riportata come “dovuta ad” una forma "acuta", a meno che la classificazione dia istruzioni particolari a questo riguardo.

Regola F. SequeleQuando la causa selezionata è uno stadio precoce di un'affezione, le cui sequele sono oggetto di una categoria distinta della classificazione ed è evidente che la morte sia dovuta alle sequele di quest’affezione piuttosto che alla sua forma attiva, codificare le appropriate “sequele di…”.Per le “sequele di….” sono previste le seguenti categorie: B90-B94, E64.-, E68, G09, I69, O97 e Y85-Y89.

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