Dr. Monica Pace ISTAT - DCIS - Servizio Sanità ed Assistenza
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Dr. Monica Pace
ISTAT - DCIS - Servizio Sanità ed Assistenza
U.O. Gestione ed applicazione delle classificazioni nosologiche
Caratteristiche ed implementazione dell’ICD-10
in Italia
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
ICD: un patrimonio internazionale dall’OMS
150 anni di storia
Standard internazionali
versione on-line
Tavole di conversione
ICD 8, 9, 10
Database sulla mortalità : 85 paesi, >3000 anni-paese
(Mod
ific
ata
da: O
MS
, 200
2, 2
004)
http://www.who.int/classifications/en/
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Int. Cl. of Primary Care
(ICPC)
Int. Cl. of External Causes of Injury
(ICECI)
ICD ICD International
Classification of diseases
ICFICFInternational
Classification of Functioning, Disability and HealthNomenclatur
a int. delle malattie
(IND)
Classificazioni correlate Classificazioni principali
Classificazioni derivate
L’ICD-10 appartiene ad una “famiglia di classificazioni”
(Mod
ific
ata
da: O
MS
, 200
4)
ICHI ICHI International
Classification of Health Interventions (in preparazione)
ICD:ICD:•Oncologia•Disordini mentali•Odontoiatria e stomatologia•Neurologia
ICF:ICF:• Versione Bambini e Giovani...............
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L’adozione delle successive revisioni ICD da parte dell’OMS
Da:
WH
O-F
IC m
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ng
, 20
04
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RevisioneConferenza
Internazionaleper la revisione
Utilizzo inItalia
Utilizzo negliUSA
Prima 1900 ------ 1900-1909
Seconda 1909 ------ 1910-1920
Terza 1920 1924-1930 1921-1929
Quarta 1929 1931-1941 1930-1938
Quinta 1938 1942-1950 1939-1948
Sesta 1948 1951-1967 1949-1957
Settima 1955 ------ 1958-1967
Ottava 1965 1968-1978 1968-1978
Nona 1975 1979- 1979-1998
Decima 1989 ------ 1999-
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Scopi dell’ICDConsentire la rilevazione, analisi, interpretazione e comparazione dei dati di mortalità e morbosità ed il loro confronto nel tempo e nello spazio
TramiteTramiteLa traduzione delle diagnosi delle malattie ed altri problemi sanitari in codici alfanumerici
In modo daIn modo da Consentirne l’utilizzo per fini epidemiologici e di gestione della sanità
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ICD: contenuti oltre la classificazioneRegole di codifica per le cause di morte
Definizioni accettate a livello mondiale, quali “causa iniziale”, “nato vivo”, etc..
Liste di intabulazione per le comparazioni internazionali
Formato del certificato medico internazionale raccomandato per la rilevazione delle cause di morte; scheda usata in Italia
Linee-guida per la codifica della morbosità
Linee-guida per l’uso dell’ICD
Storia delle revisioni dell’ICD
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Articolazione dei Volumi dell’ICD-10
Vol. I Classificazione analitica:
Centri di Collaborazione OMSElenco delle categorie a tre caratteriClassificazione analitica e sottocategorie (21 capitoli)Morfologia dei tumoriListe speciali di intabulazione delle cause di mortalità e morbositàDefinizioniRegolamento della nomenclatura
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Articolazione dei Volumi dell’ICD-10Vol. II Manuale di istruzioni:
IntroduzioneDescrizione della ICDCome usare l’ICDRegole e linee guida per la codifica della mortalità e della morbositàPresentazione statisticaCenni storici sull’ICDBibliografiaIndice analitico
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Articolazione dei Volumi dell’ICD-10
Vol. III Indice alfabetico:
Introduzione
Indice alfabetico delle malattie e della natura dei traumatismi
Cause esterne dei traumatismi
Tabella dei farmaci e dei prodotti chimici
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Struttura dell’ICDL'ICD si è sviluppata come classificazione pratica più che specificamente teorica, nella quale vi sono una serie di compromessi tra classificazioni diverse; ciò è rispecchiato nella sua struttura.
Lo schema che si è mantenuto nel tempo è il seguente: Settori dei “gruppi speciali” Settori degli “apparati o sistemi del corpo”
Preferibilmente le condizioni sono classificate in uno dei settori relativi ai “gruppi speciali” poiché ciò fornisce maggiori informazioni per le finalità statistico-epidemiologiche
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Gruppi speciali
Alcune malattie infettivee parassitarie
Tumori Malattie del sangue e
degli organiematopoietici..
Malattie endocrine,nutrizionali emetaboliche
Disturbi psichici ecomportamentali
Gravidanza, parto epuerperio
Alcune condizionimorbose che hannoorigine nel periodoperinatale
Malformazioni edeformazioni congenite,anomalie cromosomiche
Traumatismi,avvelenamenti ed altreconseguenze di causeesterne
Settore I
Settore II Settore III
Settore IV
Settore V
Settore XV
Settore XVI
Settore XVII
Settore XIX
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Apparati e sistemi
Malattie del sistema nervoso Malattie dell’occhio e degli
annessi oculari Malattie dell’orecchio e
dell’apofisi mastoide Malattie del sistema circolatorio Malattie del sistema respiratorio Malattie dell’apparato digerente Malattie della cute e del tessuto
sottocutaneo Malattie del sistema
osteomuscolare e del tessutoconnettivo
Malattie dell’apparato genito-urinario
Settore VI Settore VII
Settore VIII
Settore IX Settore X Settore XI Settore XII
Settore XIII
Settore XIV
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Fattori Esterni
Cause esterne di morbosità emortalità
Fattori influenzanti lo stato di saluteed il ricorso ai servizi sanitari
Settore XX
Settore XXI
----
Sintomi, segni e risultati anormali diesami clinici e di laboratorio, nonclassificati altrove
Settore XVIII
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Struttura dei capitoliI 21 capitoli sono relativi ad “apparati e sistemi del corpo” oppure a “gruppi speciali” Quattordici capitoli hanno assegnata una sola lettera dell’alfabeto ed usano parzialmente le cento possibilità previste alla terza cifra (K00 - K93) I capitoli sono identificati da un numero, non da una lettera, poiché quattro capitoli utilizzano più di una lettera, mentre la lettera D è assegnata ai capitoli II e III, e la lettera H ai capitoli VII e VIIILa lettera U è attualmente utilizzata negli USA
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ICD-9
ICD-10
21 SETTORIO CAPITOLI
CLASSI O BLOCCHIDI CATEGORIECON CODICEALFA-NUMERICOA TRE CIFRE(DETTAGLIORICHIESTO PER ICONFRONTIINTERNAZIONALI).
SOTTOCATEGORIEA QUATTROCARATTERI, CON ILQUARTO DOPO ILPUNTO DECIMALE.
17 SETTORIO CAPITOLI
CATEGORIECON CODICEALFA-NUMERICO ATRE CIFRE .
CLASSI O BLOCCHIDI CATEGORIECON CODICENUMERICO A TRECIFRE (DETTAGLIORICHIESTO PER ICONFRONTIINTERNAZIONALI).
CATEGORIECON CODICENUMERICO ATRE CIFRE .
SOTTOCATEGORIEA QUATTROCARATTERI, CON ILQUARTO DOPO ILPUNTO DECIMALE.
SOTTOCLASSIFI-CAZIONI DELQUARTOCARATTERE, DAPREVEDERE NEISETTORI: 1.
SOTTOCLASSIFI-CAZIONI DELQUARTOCARATTERE, DAPREVEDERE NEISETTORI:13,19,20.
Settore I Epatite virale B15-B19
Epatite acuta A B15 Epatite A con coma
epatico B15.0
Confronto tra le strutture gerarchiche dell’ICD9 e dell’ICD10
Settore I
Altre malattie da virus e da Chlamydiae 070-079
Epatite virale 070
Epatite virale A con coma epatico 070.0
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La ICD è ad asse variabile Asse anatomico (la maggior parte dei settori)
Asse eziologico (alcuni settori: I, II e XX) Es: Nel Settore I, i titoli delle classi riflettono la
classificazione a due assi relativi sia alle modalità di trasmissione sia all'ampio gruppo degli organismi infettanti.
Es: nel settore II, il primo asse è il comportamento del tumore (maligno, in situ, benigno, dal comportamento incerto); il secondo asse, nell’ambito del comportamento, è principalmente basato sulla sede anatomica
Asse temporale (alcuni settori: XV, XVI) Es: Il settore XV “Gravidanza, parto, puerperio”; il settore
XVI “periodo perinatale”
Si può parlare di assi anche per la codifica; nel caso delle cause esterne di mortalità (multiassialità):• un codice del Settore XIX, che descrive la natura del
traumatismo, e un codice del Settore XX, che ne descrive la causa esterna (circostanze dell’accidente)
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Il sistema daga-asterisco
Il sistema daga (†) asterisco (*) si riferisce rispettivamente a codici etiologici, o relativi alla diagnosi principale, e a codici delle manifestazioni morboseE’ stato introdotto con l’ICD-9 (150 catg.) e quindi mantenuto nell’ICD-10 (83 catg) con uso sostanzialmente invariato I codici con gli asterischi vanno usati solo in aggiunta a quelli a daga, mai da soli; non sono utilizzati per le cause di morte
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ICD-9 ICD-10
Categorie 909 2036
Categorieesclusivamentealla terza cifra
183 261
Sottocategorie 5161 12159
Codici “E” 192 ctg.1001
sottoctg.
------
Codici “V” 77 ctg.537
sottocgt.
------
Codici Totali 6882 12420
La ICD10 è più dettagliata della ICD9
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I cambiamenti introdotti con le revisioni
Aggiunte e cancellazioni di termini usati per descrivere patologie o condizioniTrasferimento di alcune patologie da un settore o categoria ad un altroAggiunta di nuove categorie per identificare patologie o condizioni (o loro complicazioni) che sono diventate di interesse statistico-sanitarioCambiamenti di terminologia
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IICCDD--99 IICCDD--1100
410 Infarto miocardico acuto
I21 Infarto miocardico acutoI21.0 …transmurale della pareteanterioreI21.1 …transmurale della pareteinferioreI21.2 …transmurale di altre sediI21.3 …transmurale di sede nonspecificataI21.4 …subendocardicoI21.9 …non specificato
401 Ipertensione essenziale401.0 specificata come maligna401.1 specificata come benigna401.9 non specificata …
I10 Ipertensione essenzialeprimitiva
758.0 Sindrome di Down
Q90 Sindrome di DownQ90.0 Trisomia 21, nondisgiunzione meioticaQ90.1 … mosaicismo (nondisgiunzione mitotica)Q90.2 … traslocazioneQ90.9 … Sindrome di Down nonspecificata
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Attacchicerebrovascolariischemici transitori
Malattie delsistemacircolatorioCap. VII (435)
Malattie delsistema nervosoCap. VI (G45.0-9)
Shock settico Sintomi,segni… Cap.XVI (785.5)
Alcune malattieinfettive eparassitarie Cap. I(A41.9)
Sarcoidosi Malattieinfettive eparassitarieCap. I (135)
Mal. Del sangue edegli organiematopoietici edalcuni disturbi delsist. ImmunitarioCap. III (D86.1-9)
ICD-9 ICD-10
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Nuove malattie assumono importanza ad ogni passaggio di revisione
Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] (B20-B24)
Esclude: stato di infezione asintomatica da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] (Z21)
B20 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] che dà luogo a malattie infettive o parassitarie
B21 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] che dà luogo a neoplasie maligne
B22 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] che dà luogo ad altre malattie specificate
B23 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] che dà luogo ad altre condizioni morbose
B24 Malattia da virus dell'immunodeficienza umana [HIV] non specificata
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ICD-9
ICD-10
Mesotelioma mal.
---- C459
Sarcoma di Kaposi
---- Vari codici per sede, o da HIV
Nuove malattie
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IIICCCDDD---999 IIICCCDDD---111000
Postumi Sequele
Regola Generale Principio Generale
Suicidio ed autolesione
Autolesione intenzionale
Omicidio e lesioni provovcate
intenzionalmente da altri
Aggressione
Malattie polmonari croniche ostruttive e condizioni morbose
affini (490 - 496)
Malattie croniche delle basse vie
respiratorie (J40 -J47)
Alcuni cambiamenti introdotti nella terminologia adottata
La codifica della causa iniziale di morte
• L’OMS ha sviluppato, nel corso delle successive revisioni dell’ICD, un impianto di regole standardizzate per l’attribuzione della causa iniziale di morte • La necessità di dare delle regole generali per l’attribuzione della causa iniziale di morte deriva dai seguenti motivi:
• fornire la causa iniziale più plausibile ed informativa da un punto di vista della sanità pubblica
• mantenere i criteri costanti nel tempo e nello spazio per consentire i confronti
• correggere i problemi derivati dagli errori di compilazione dei certificati
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Le regole di codifica adottate nell’ICD10
SELEZIONE– Principio Generale – Regole 1 - 3
MODIFICA– Regola A. Senilità ed altre condizioni morbose
mal definite– Regola B. Affezioni banali– Regola C. Associazione [linkage]– Regola D. Specificità– Regola E. Stadi precoci e tardivi di malattie– Regola F. Sequele [postumi]
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La codifica della causa iniziale di morte con il sistema automatico di codifica MICAR-ACME
Sequenza morbosa riportata sul certificato
Causa antecedente originante
Regole di selezione (Pr. Gen. + 1, 2, 3)
Regole di modifica (9: A-F)
Causa iniziale
Riselezione
Intabulazione e pubblicazione dei dati
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I. Non si applica il principio generale, quindi selezionare I709 con la regola 1
II. Verificare l’applicabilità della regole 3, A, B III. Applicando la regola C, I709 si associa con
menzione e preferenza (LMP) con entrambi i codici I10 e I516: CONFLITTO DI ASSOCIAZIONECONFLITTO DI ASSOCIAZIONE
IV. Ignorare I709 e selezionare I10 con il principio generale
V. Applicando la regola C, I10 si associa, se in presenza di nesso causale, con I516 combinandosi (LDC) in un nuovo codice risultante: I119
VI. Pertanto la causa iniziale è: I119 Cardiopatia ipertensiva senza insufficienza cardiaca (congestizia)
Maschio, 69 anni1. Arteriosclerosi ed ipertensione I709 I102. Malattia cardiovascolare I516
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Le tavole di decisione di ACME
Rappresentano il nucleo del sistema di codifica automatica (ACS); sono realizzate dall’NCHS Includono le possibili relazioni causali tra diverse entità mediche espresse in termini di codici ICD Comprendono le regole di modificazione espresse in termini di codici ICD preferenziali L’Europa ne raccomanda l’utilizzo e l’implementazione entro il 2005 In Italia sono utilizzate (in parte) dal 1998 relativamente ai dati del 1995 Saranno adottate in modo più esteso dall’ISTAT nel passaggio all’ICD10 Richiedono la codifica di tutte le condizioni riportate sul certificato
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Alcuni cambiamenti nelle regole di selezioneselezione della causa iniziale introdotti dall’ICD10
L’impatto maggiore sulle statistiche di mortalità è dato dai cambiamenti introdotti per la regola 3
Le applicazioni della regola 3 (conseguenze dirette) sono più ampie e meglio definite: ad es. la polmonite, spesso conseguenza di altre patologie, viene selezionata meno frequentemente come causa iniziale rispetto a quanto avveniva con l’uso dell’ICD-9
Viceversa, le malattie cronico-degenerative tendono ad essere selezionate di preferenza
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Le regole di modifica sono individuate da nell’ICD-10 lettere (A-F) e non più da numeri (4-12) Due regole (4 e 5), relative a “senilità” ed a “stati morbosi mal definiti” sono state entrambe comprese in una nuova unica regola (A) “Senilità ed altre condizioni morbose mal definite” La regola C “Associazione” è stata ampliata e meglio definitaDue regole (11 e 12), relative a “polmonite, influenza e affezioni della maternità di vecchia data”, ed a “errori e accidenti nel corso di cure mediche”, sono state eliminate
Alcuni cambiamenti nelle regole di modificamodifica della causa iniziale introdotti dall’ICD10
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Le “note per l’interpretazione delle certificazioni delle cause di morte”
Presunzione di una causa intermedia Interpretazione delle parole "assai improbabile”Influenza della durata della condizione morbosa sulla codificaSequeleCompatibilità fra sesso del paziente e diagnosiInterventi operatoriTumori maligniReumatismo articolare acuto con interessamento cardiacoMalformazioni congenite ed anomalie cromosomiche Natura del traumatismoAvvelenamento da farmaci, medicamenti e prodotti biologiciCause esterneEspressioni indicanti una diagnosi incerta
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Alcuni concatenamenti improbabili modificati in ICD-10 (Edizione 1992; Italia, 2001) - I
E’ accettabile che: qualsiasi malattia infettiva sia dovuta a disturbi del meccanismo immunitario (infezione da HIV, AIDS, chemioterapia, radiazioni, tumori che compromettono il sistema immunitario)Aggiornamento in vigore dal Gennaio 2005:qualsiasi malattia infettiva sia dovuta a disturbi del meccanismo immunitario (infezione da HIV, AIDS, chemioterapia, radiazioni)qualsiasi malattia infettiva (A00-B19) sia dovuta ad un tumore maligno
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Alcuni concatenamenti improbabili modificati in ICD-10 (Edizione 1992; Italia, 2001) - II
E’ accettabile che: la varicella e le infezioni da H. zoster siano dovute a diabete, tubercolosi e tumori linfoproliferativiun tumore maligno sia dovuto alla malattia da HIVil diabete mellito sia dovuto a malnutrizionel’embolia cerebrale o l’emorragia intracranica siano dovute a malattie dell’apparato digerente o endocarditequalsiasi accidente (V01-X59) sia dovuto ad epilessia
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Se la condizione morbosa o la lesione riportata è classificabile nell’ambito del settore XIX (S00-T98), la causa iniziale di morte dovrebbe essere codificata con i codici del settore XX, utilizzando quelli del settore XIX come aggiuntivi
Le condizioni morbose conseguenti a cause esterne e comprese nei settori I - XVIII, non necessitano di un codice del settore XX per l’attribuzione della causa iniziale di morte; questi possono essere usati come aggiuntivi per l’analisi delle cause multiple di mortalità
Alcune considerazioni sulle cause esterne
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Variazioni dell’asse di codifica per gli incidenti da trasporto terrestri
Accidenti da trasporto
Per tipo di veicolo coinvolto
Per tipologia della persona coinvolta (pedone, ciclista, motociclista,conducente, passeggero, occupante, persona….)
ICD-9 ICD-10
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
La classificazione non è immutabile: come mantenere la comparabilità spazio-temporale?
La necessità di introdurre periodicamente una nuova revisione deriva dall’aggiornamento degli avanzamenti in campo bio-medico, sia per quanto attiene alla terminologia che alla etiologia, diagnosi e rilevanza epidemiologica delle patologie
Come abbiamo visto, ciò comporta delle modifiche sia nella organizzazione e nei contenuti dei settori, sia nelle regole di codifica per l’attribuzione della causa iniziale.
Conseguentemente, l’introduzione di una nuova revisione introduce delle discontinuità nei dati
Tassi standardizzati per le prime 15 cause di morte negli Stati Uniti (1950-99)
National Vital Statistics Report, Vol 49 N.8; 2001 MODIFICATO
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CAUSE DI MORTE CODICI CD-10 CODICI ICD-9 COEFF. DI ERRORE MODIFICHERACCORDO
(1996)STANDARD
Heart disease I00-I09,I11,I13,I20-I51 390-398,402,404,410-429
0,99 0.0002 Regole A, C
Malignant neoplasms C00-C97 140-208 1,01 0.0002 Regola 3,“Concatenamenti
improbabili”
Chronic lower respiratory diseases J40-J47 490-494,496 1,05 0.0009 Regola 3Cerebrovascular diseases I60-I69 430-434,436-438 1,06 0.0050 Regola 3
Unintentional injuries V01-X59,Y85-Y86 E800-E869,E880-E929
1,03 0.0014 Regole 3, A
Pneumonia and influenza J10-J18 480-487 0,7 1,01 0.0018 Regola 3Suicide X60-X84,Y87.0 E950-E959 1,00 0.0005 ---Diabetes mellitus E10-E14 250 1,01 0.0011 Regole 3, A
Alzheimer's disease G30 331.0 1,55 0.0071 ICD, Regola C
Chronic liver disease and cirrhosis K70,K73-K74 571 1.04 0.0027 Regola 3Nephritis,nephroticsyndrome&nephrosis
N00-N07,N17-N19,N25-N27
580-589 1.23 0.0044 ICD
Septicemia A40-A41 038 1.19 0.0042 Regola 3
Homicide X85-Y09,Y87.1 E960-E969 1.00 0.0006 ---HIV disease B20-B24 042-044 1.06 0.0018 Regola 3,
“Concatenamentiimprobabili”
Il bridge-coding per la ICD-10
National Vital Statistics Report, Vol 49 N.8; 2001 MODIFICATO
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IICCDD--99 IICCDD--1100 MMooddiiffiicchhee
Polmonite Tumori maligni Regola 3
Tumori maligni HIV, Sequenzeimprobabili
Tumori maligni Tumori dalcomportamentoincerto
Interpretazionedel termine“massa”
Tumori maligni Tumori maligni Criteri diselezione
Cambiamenti nell’assegnazione della causa iniziale per i tumori avvenuti all’ultimo passaggio di
revisione negli U.S.A.
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
L’implementazione in Italia Presso l’ISTAT sono in corso i lavori per
implementare l’ICD10 per le statistiche di mortalità
Le principali attività comprendono:Re-ingegnerizzazione di alcuni processi (controlli quantitativi, checks, …)Revisione ed aggiornamento del dizionario di circa 187.000 termini utilizzato per la codifica automatica tramite un data-base appositamente realizzatoSostituzione di un modulo del sistema di codifica automaticaSviluppo di nuovo software per la gestione del sistema di codifica automaticaFormazione ad hoc (inglese medico, fisiopatologia, introduzione alla ICD10) Formazione alla nuova codifica con l’ICD10Predisposizione di uno studio di bridge codingRevisione delle pubblicazioni
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Per saperne di più
ISTAT (2001), “La nuova indagine sulle cause di morte. La codifica automatica, il bridge coding e altri elementi innovativi”, Metodi e Norme, n. 8.
ISTAT (2003), “La codifica automatica delle cause di morte in Italia: aspetti metodologici e implementazione della ICD X”; è disponibile qui: http://www.istat.it/Societ-/Sanita-e-p/index.htm (editoria)
Il sito dell’OMS sulle Classificazioni Internazionali in ambito sanitario è: http://www.who.int/classifications/en/
La brochure informativa sulla icd10 italiana è disponibile qui:http://www.istat.it/Societ-/Sanita-e-p/brochureICD10.pdf
Le schede di morte ISTAT edizione 2005 sono disponibili qui:http://www.istat.it/Imprese-e-/index.htm
L’elenco dei settori ICD10 in italiano al livello di categoria (III cifra) è disponibile qui:http://www.ministerosalute.it/servizio/pubblicazioni/brochure_icd10.pdf
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Riempia il cartellino e lo attacchi all’alluce...
Se non siete morti non siamo interessati
Il futuro sarà rappresentato da un approccio ed un utilizzo integrato degli strumenti a disposizione?
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Principio Generale
Quando è riportata sulla scheda più di una malattia, selezionare l'affezione indicata isolatamente per prima al quesito 1 o, in mancanza, al quesito 2 o, in mancanza, al quesito 3 solo nel caso che possa aver dato luogo all'insorgenza di tutte le condizioni morbose indicate ai quesiti successivi ad eccezione del quesito 4.
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Regola 1Se il Principio Generale non è applicabile ed è riportato un concatenamento terminante all'affezione indicata per prima al quesito 3 (o in mancanza di questa al quesito 2) selezionare la causa originante di questo concatenamento. Se sono riportati più concatenamenti terminanti all’affezione indicata per prima al quesito 3 (o, in mancanza, al quesito 2) selezionare la causa originante del concatenamento menzionato per primo qualora le due cause originanti siano riportate a livello dello stesso quesito. Se, invece, due cause originanti di 2 diversi concatenamenti terminanti all’affezione indicata per prima al quesito 3 (o, in mancanza, al quesito 2 ) sono riportate a livello di quesiti differenti, selezionare la causa originante del concatenamento menzionato per ultimo (cioè quello più vicino al decesso).
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Regola 2
Quando l'affezione, selezionata mediante l'applicazione del Principio Generale o delle regole 1 o 2, può essere considerata un’ovvia conseguenza diretta di un'altra affezione morbosa indicata ai quesiti 1, 2, 3 o 4, selezionare quest'ultima affezione come causa iniziale.
Regola 3
Quando non è riportato alcun concatenamento terminante all'affezione menzionata per prima al quesito 3 del certificato (od in mancanza al quesito 2 o, in mancanza ancora, al quesito 1) selezionare quest’affezione indicata per prima al quesito 3 (o, in mancanza al quesito 2, o in mancanza ancora, al quesito 1).
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
Regole di modificazione IRegola A. Senilità ed altre condizioni morbose mal definiteQuando la causa selezionata è classificabile nel Settore XVIII delle malattie (Sintomi, segni e risultati anormali di esami clinici e di laboratorio, non classificati altrove) eccetto R95 (Sindrome della morte improvvisa nell’infanzia) e sul certificato è indicata un'affezione che può essere classificata in categorie diverse da R00-R94 o R96-R99, riselezionare la causa di morte come se la condizione morbosa classificata nel Settore XVIII non sia stata riportata, a meno che essa modifichi la codifica.
Regola B. Affezioni banaliQuando la causa selezionata è un'affezione banale, incapace di per sé di provocare il decesso, ed è riportata una condizione morbosa più seria, riselezionare la causa iniziale come se l'affezione banale non fosse stata riportata. Se la morte è stata la conseguenza di un effetto avverso del trattamento dell'affezione banale, selezionare l'effetto avverso.
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Regole di modificazione II
Regola C. Associazione [linkage]Quando la causa selezionata è associata, per disposizione della classificazione internazionale o delle note per la codifica della causa iniziale di morte, con altra(e) affezione(i) indicata(e) sul certificato, la codifica va fatta secondo tale associazione.
Quando la disposizione in questione prevede solamente associazioni del tipo "affezione specificata come dovuta a talaltra" bisogna codificare secondo l'associazione solo se la relazione causale è dichiarata o se essa può essere presunta mediante l'applicazione delle regole di selezione.
Laddove ci sia un conflitto d’associazioni, scegliere l’associazione con l'affezione cui il decesso sarebbe stato imputato se non fosse stata indicata la causa originante selezionata in un primo momento. Tenere conto di tutte le associazioni ulteriori possibili.
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Regole di modificazione IIIRegola D. SpecificitàQuando la causa selezionata descrive un'affezione in termini generali e, in altra parte del certificato, un termine fornisce informazioni più precise sulla localizzazione o la natura di tale affezione, preferire il termine più informativo. Questa regola si applicherà spesso quando il termine generale può essere considerato un aggettivo che qualifichi il termine più preciso. Regola E. Stadi precoci e tardivi di malattieQuando la causa selezionata è uno stadio precoce di una malattia ed in altra parte del certificato è indicato uno stadio più avanzato di detta malattia, codificare lo stadio più avanzato. Questa regola non si applica ad una forma "cronica" riportata come “dovuta ad” una forma "acuta", a meno che la classificazione dia istruzioni particolari a questo riguardo.
Regola F. SequeleQuando la causa selezionata è uno stadio precoce di un'affezione, le cui sequele sono oggetto di una categoria distinta della classificazione ed è evidente che la morte sia dovuta alle sequele di quest’affezione piuttosto che alla sua forma attiva, codificare le appropriate “sequele di…”.Per le “sequele di….” sono previste le seguenti categorie: B90-B94, E64.-, E68, G09, I69, O97 e Y85-Y89.
Monica Pace – Seminario: Lo studio della Mortalità – Aggiornamenti Modena, 2 Marzo 2005
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