Gestire e monitorare sistemi SQL Server 2005 Silvano Coriani Developer Evangelist Microsoft.
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DALLO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO ALL’APPRENDIMENTO DELLA LETTO-
SCRITTURA
Corinaldo, 04/09/2015
Dott.ssa Tania Giachè [email protected]
Dott.ssa Olimpia Coriani [email protected]
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DEFINIZIONE DEL LINGUAGGIO
Il linguaggio è lo strumento di comunicazione più potente e privilegiato per lo scambio di
informazioni nella specie umana, per cui una limitazione nelle sue capacità di utilizzo determina
seri problemi di comunicazione e adattamento sociale, sia quando questo accade in età adulta,
a causa di un’improvvisa menomazione della funzione, sia quando avviene nelle prime fasi
dello sviluppo, periodo in cui il bambino sperimenta le sue prime esperienze sociali.
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BREVI CENNI SULLO SVILUPPO COMUNICATIVO-LINGUISTICO
Le prime parole compaiono intorno ai 12 mesi, ma prima di questa età l’infante è in grado di comunicare intenzionalmente (a partire da 9-10 mesi) i propri desideri, bisogni e scopi utilizzando una varietà di comportamenti (pianto,sorriso, vocalizzi, indicazione ecc.).
La comprensione precede la produzione e il repertorio di parole comprese rimane sempre più ampio rispetto a quello di parole prodotte, inoltre la comprensione predice l’ampiezza del vocabolario in produzione nella fase successiva.
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Le menti dei bambini sono come spugne!!
GESTI DEITTICI, GESTI REFERENZIALI E PRIME PAROLE
Negli ultimi mesi del primo anno di vita (9-12 mesi) comincia ad utilizzare gesti come indicare,mostrare,offrire, dare e richieste ritualizzate (ad esempio, estendere il braccio con la mano aperta e il palmo in giù o in su; aprire e chiudere il palmo come un gesto di prensione a vuoto). Hanno una natura triadica, nel senso che vengono utilizzati per indirizzare l’interlocutore verso un’entità esterna e non verso il bambino stesso.
A partire dai 12 mesi fanno la loro comparsa i gesti referenziali o rappresentativi. A differenza dei gesti deittici i gesti referenziali non soltanto esprimono un intenzione comunicativa ma rappresentano un referente specifico, il loro significato non varia al variare del contesto.È in questo periodo che compaiono le prime parole.
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Gesto deittico
Gesto referenziale
LO SVILUPPO DEL LINGUAGGIO
Intorno ai 12 mesi, il bambino inizia a dire le prime parole. Tra i 12/18 mesi il bambino impara le parole di uso quotidiano. Mamma, papà, pappa, nonna…
Tra i 18 e i 24 mesi avviene la cosiddetta esplosione del vocabolario. Il bambino impara moltissime parole in poco tempo.
Con un buon bagaglio lessicale (almeno 200/250 parole) a 24 mesi compaiono le prime frasi. Intese come “mamma pappa”, “papà nanna”.
Dai 24 ai 48 mesi viene completato l’inventario fonologico. E contemporaneamente la frase si amplia, arricchendosi con verbi, aggettivi, funtori… 5
DATI ARTICOLATORI
NORMATIVI 6
L’inventario fonologico
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Il bambino adotta strategie di avvicinamento al bersaglio adulto attraverso numerose semplificazioni che devono considerarsi fisiologiche dato che il
sistema motorio del bambino non è ancora maturo.
COSA ASPETTARSI A TRE ANNI SEGNALI D’ALLARME
Comprende frasi complesse e piccoli racconti
Difficoltà nella comprensione decontestualizzata
Adeguate capacità relazionali Difficoltà nella relazione con i pari e/o gli adulti di riferimento
Inventario consonantico ampio: a tre anni i bambini sono in grado di produrre quasi tutti i fonemi . A questa età potrebbero mancare i seguenti fonemi:/r/, /ʎ/ di foglia (i più difficili), /ɲ/ di gnomo, /ʣ/di zaino /ʃ/ di scivolo
Inventario consonantico limitato: il bambino produce poche consonanti e di conseguenza anche le paroline sono limitate come quantità e qualità.
Produzioni intellegibili: le produzioni del bambino sono comprensibili sia dai bambini che dagli adulti. Ipercorrettismo presente (es. “io li conoscio”)
Produzioni inintellegibili
Ampio repertorio lessicale (tra le 400-500 parole)
Repertorio lessicale limitato 8
Costruisce frasi nucleari complete e Costruisce frasi ampliate e complesse: compaiono alcuni verbi all’indicativo (presente, passato,futuro), condizionale, (ma non il congiuntivo) il gerundio e l’infinito. Es. “ il papà guida la macchina” “il bambino prende il cucchiaio e mangia la minestra” “quando un bambino rompe qualcosa, lo caccio via”
Linguaggio non strutturato (solo Linguaggio non strutturato (solo parole), usa pochi verbi: Es. “papà guida”o “papà auto” “etto bello”
Utilizza la morfologia libera: utilizza 4/5 forme di articoli tranne /lo/ e /gli/ Es. “la mela è buona e il limone è brutto”
Non utilizza la morfologia libera:es.non usa gli articoli
Utilizza la morfologia legata: accordi articolo, nome, aggettivi ecc
Non utilizza la morfologia legata: es. non usa il plurale
Usa le preposizioni: da,su, per ,in ,con, sono i più comuni a tre anni. Usa i pronomi in forma oggettiva (leggilo)e soggettiva (mi alzo)
Non utilizza, o non utilizza correttamente le preposizioni previste per i tre anni
COSA ASPETTARSI SEGNALI D’ALLARME
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COSA ASPETTARSI A 4/5 ANNI SEGNALI D’ALLARME
Il bambino parla senza evidenti errori di grammatica o sintassi
Il bambino ripete sillabe o parole, specie all'inizio della frase
L’inventario fonetico è completo e non compie semplificazioni
Il suo linguaggio non è sempre comprensibile, sono presenti semplificazioni fonologiche
E’ in grado di raccontare brevi storie con il supporto delle immagini
Non sa raccontare eventi semplici.
Compare la consapevolezza fonologica (metafonologia globale e analitica)
COMPETENZE METAFONOLOGICHE
Sono le competenze necessarie a fare operazioni astratte sulla parola, indipendentemente dal significato. Rappresentano quindi la capacità di riflessione e manipolazione sul materiale fonologico che ne rende accessibile un uso consapevole per le attività di lettura e scrittura. Infatti sono considerate un prerequisito dell’apprendimento.
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COMPETENZE METAFONOLOGICHE Metafonologia globale (4-5 anni): è la capacità di manipolare
le sillabe. Riconoscimento sillabe iniziale, lunghezza del suono.
Segmentazione e fusione PA – TA – TA, elisione prima sillaba TA – TA, o ultima sillaba PA- TA.
Metafonologia analitica (5-6 anni): capacità di manipolare i
fonemi. Segmentazione e fusione P-A-T-A-T-A, elisione del primo
fonema o ultimo fonema.
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PREREQUISITI DELLA LETTO-SCRITTURA
Competenze linguistiche orali Competenze metafonologiche Memoria di lavoro
Strutturazione spazio-tempo-ritmo Competenze visuo-percettive Competenze prassiche
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I PREREQUISITI: COMPETENZA LINGUISTICA
Necessariamente un prerequisito della lettura deve essere un buono sviluppo del linguaggio orale:
Inventario fonologico completo Lessico adeguato Struttura morfo-sintattica nella norma Atteggiamento positivo verso la lettura
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I PREREQUISITI: COMPETENZE METAFONOLOGICHE
Esiste una correlazione altamente significativa tra la capacità di riconoscere correttamente i suoni e la capacità di scrittura e lettura nel primo anno della scuola primaria.
I bambini con difficoltà fonologiche non sono in grado di smontare la parola nei pezzi che la costituiscono che sono prima le sillabe e poi i fonemi. Al contrario, è stato visto che ibambini più abili fonologicamente, imparano più facilmente la corrispondenza grafema – fonema e a stabilizzarne la corrispondenza.
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PERCHE’ LAVORARE SULLA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA Non si può dare per scontato che tali competenze
siano già possedute dal bambino all’ingresso della scuola primaria. E’ necessario accertarsene e consolidarle già nella scuola d’infanzia!
Segmentazione sillabica/fonemica
Fusione sillabica/fonemica
Riconoscimento sillaba/fonema iniziale e finale
Elisione/aggiunta/sostituzione di sillabe/fonemi
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GIOCHI - COMPETENZE METAFONOLOGICHE
Segmentazione sillabica/fonemica
GIOCO DEI SALTI L'insegnante seleziona delle immagini di parole bisillabe
piane ad alta frequenza d'uso (poi saranno trisillabe e quadrisillabe quando i bambini diventano esperti) e costruisce un percorso con tanti cerchi quante sono le sillabe della parola. A turno ogni bambino pesca l'immagine, pronuncia il nome della parola e la divide in sillabe prima battendo le mani e poi saltando nei cerchi. Il percorso termina con un canestro.
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GIOCHI - COMPETENZE METAFONOLOGICHE
Fusione sillabica/fonemica GIOCO DEL ROBOT I bambini sono disposti in cerchio e l'insegnante pronuncia
i fonemi che compongono le sillabe. L-A
I bambini devono indovinare di che sillaba si tratta. Si passerà poi dalle sillabe alle parole bisillabe piane
pronunciando lentamente i fonemi che compongono la parola in modo che i bambini abbiano il tempo sufficiente per mettere insieme i “pezzetti”.
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GIOCHI - COMPETENZE METAFONOLOGICHE
Riconoscimento Sillaba/Fonema iniziale
GIOCO DEL SEMAFORO Ad ogni bambino viene consegnato un cartellino verde.
L'insegnante pronuncia una parola (target) rappresentata con l'immagine. Poi propone altre parole-immagini e i bambini dovranno alzare il cartellino verde se la parola inizia con lo stesso fonema della parola target.
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GIOCHI - COMPETENZE METAFONOLOGICHE
Elisione sillaba/fonema iniziale
“GNAM MANGIA LA PRIMA” L'insegnante mostra un'immagine pronunciando la parola
corrispondente e chiede a un bambino alla volta di pronunciare la parte della parola che resta se si toglie il 1° pezzo.
TAVOLO/VOLO
1° VARIANTE: usare parole alle quali, togliendo la sillaba iniziale, non resta senso
2° VARIANTE: usare non parole
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GIOCHI E LIBRI
Giocare con le parole vol. 1- Training fonologico per parlare meglio e prepararsi a scrivere. Emma Perrotta, Marina Brignola. - Erickson 2002
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GIOCHI E LIBRI
Alla scoperta delle parole. Attività metafonologiche, semantico-lessicali e narrative per l'avviamento alla letto-scrittura. Stefania Mei, Ilaria Pagni, Sara Vegini - Erickson 2013
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GIOCHI E LIBRI
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Un mare di parole. Attività di lettura e scrittura. Primo ciclo della Scuola primaria. Anna Judica – Erickson 2008
I PREREQUISITI: MEMORIA A BREVE TERMINE
La memoria di lavoro fa parte della Memoria a breve termine (MBT). Esso è un sistema a capacità limitata: possiamo trattenere poche informazioni nella nostra mente per un breve periodo di tempo e per la manipolazione dell'informazione durante l'esecuzione di differenti compiti cognitivi, come la comprensione, l'apprendimento e il ragionamento" (Baddeley, 1986)..
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MEMORIA DI LAVORO
La memoria di lavoro è composta da un sistema supervisore di controllo, l'esecutore centrale, aiutato da due sistemi. uno specializzato nell'elaborazione del materiale linguistico (MBT fonologica), l'altro che si occupa della memoria visuo-spaziale (MBT visuospaziale).
In particolare sembrerebbe la MBT fonologica sia
importante soprattutto negli stadi iniziali di apprendimento delle corrispondenze tra grafemi fonemi (Gathercole & Baddeley, 1993;
D’amico, 2000).
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GIOCHI: POTENZIARE LA MEMORIA A BREVE TERMINE
IL TELEFONO SENZA FILI. Con i bambini in cerchio, dire al primo tre parole
bisillabe. Aumentare poi il numero di parole, o variarlo con i numeri.
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LA LETTURA
Con il termine lettura si possono intendere almeno due cose: lettura strumentale come la capacità di riconoscere e denominare velocemente e correttamente le parole di un testo e lettura funzionale come la capacità di rappresentarsi il contenuto di quello che si sta leggendo
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COME LEGGIAMO? IL MODELLO A DUE VIE
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VIA FONOLOGICA
CONVERSIONE ORTOGRAFICO-FONOLOGICA: si applicano le regole di transcodifica grafema –fonema, in cui, ad ogni simbolo grafico, a partire da sinistra verso destra, viene assegnato il corrispondente suono (fonema)
BUFFER FONOLOGICO: la giusta sequenza di fonemi deve essere mantenuta in un magazzino di memoria fonologica a breve termine detto buffer fonologico , che rende possibile la successiva fusione fonemica, indispensabile per verbalizzare la parola intera (parola letta)
La via fonologica implica un grosso carico di risorse cognitive, sottraendone così alla comprensione del
testo 29
VIA FONOLOGICA
casa
/kasa/
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VIA SEMANTICO- LESSICALE
La via lessicale permette di leggere parole conosciute e parole con ortografia irregolare Dopo lo step di analisi visiva, inizia un processo di ricerca
all’interno del lessico ortografico di entrata, una sorta di vocabolario interno in cui, le parole sono immagazzinate nella loro forma visiva. La parola riconosciuta passa al sistema semantico che ne delinea il significato. In seguito la parola dotata di senso, passa al lessico fonologico di uscita, un magazzino di memoria a lungo termine in cui le parole sono immagazzinate nella loro forma verbale (fonologica) Infine attraverso il buffer fonologico la parola viene verbalizzata.
La via lessicale permette un accesso immediato al significato e la lettura veloce di un brano, è utilizzabile solo se in memoria sono state immagazzinate le rappresentazioni ortografiche e fonologiche delle parole, e cioè in seguito all’esercizio
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VIA DIRETTA O SEMANTICO-LESSICALE
casa
magazzino lessicale
/kasa/
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Teorizzate le due vie di lettura, si sono affermati due metodi di insegnamento : Metodo analitico: secondo cui si leggono le parole lettera per
lettera. E’ il metodo più utilizzato perché la nostra lingua è semitrasparente, cioè ad un grafema corrisponde un suono, tolte alcune eccezioni (cu-qu, gl, gn, sc, ci/chi…). Per leggere la nostra lingua è quindi importante sviluppare bene la via fonologica. INCONGRUENZE DELL’ORTOGRAFIA:
• 2 lettere diverse per un solo suono: K (cuore – quando) • 2 suoni diversi scritti con la stessa lettera (sera – rosa) • 2 o 3 lettere per un solo suono (digrammi e trigrammi)
Metodo globale: lettura di parole e intere frasi. Richiede un
retroterra di conoscenze lessicali e sintattiche 33
LA LETTURA AUTOMATIZZATA
I due parametri fondamentali per valutare l’automatizzazione della lettura sono:
Accuratezza Rapidità
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ACCURATEZZA: ERRORI TIPICI DELLA LETTURA
Errori di tipo FONOLOGICO: Omissione/aggiunta di grafemi (taolo/tavolo) Scambio di fonemi simili (f/v, p/b, t/d) Inversioni (arbitro/abritro, conforto/confronto) Grafema inesatto (ci/chi, gi/ghi)
Errori di tipo VISIVO:
Scambio di grafemi simili o speculari (b/d, e/a, o/a) Perde spesso il segno o la riga
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RAPIDITA’: CAMPANELLI D’ALLARME
Difficoltà a memorizzare i grafemi
La lettura è lenta, stentata e disprosodica
Leggere richiede un dispendio di energia notevole
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COSA FARE IN CLASSE?
Attività di manipolazione del materiale sillabico per facilitare l’automatizzazione di sillabe a complessità crescente
Utilizzo della lettura tachistoscopica per promuovere l’utilizzo della via lessicale
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TOMBOLA SILLABICA
pa ti
me po mi
to pe 38
MEMORY SILLABICO
“Sviluppare le abilità di letto-scrittura 1” Erickson
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GIOCHI CON LE SILLABE
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TACHISTOSCOPIO
“Dislessia evolutiva” Erickson 41
TACHISTOSCOPIO
“Dislessia evolutiva” Erickson 42
L’APPRENDIMENTO DELLA LETTURA
Verso la fine della seconda elementare i bambini
entrano nella fase lessicale, superando la fase alfabetica e la fase ortografica. La via lessicale diventa la via più efficace per leggere.
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LA SCRITTURA Scrittura strumentale: è la capacità di trasformare
un’informazione del codice fonologico in un’informazione del codice grafemico (scrittura sotto dettatura).
Composizione: capacità di esprimere un
significato cognitivo-linguistico in un atto di cifratura a livello di parola, frase e racconto (scrittura spontanea).
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COME SCRIVIAMO?
ANALISI UDITIVA: è il primo passaggio ed è comune a entrambe le vie: a questo livello lo stimolo sonoro viene identificato come una parola. Poi vi è la discriminazione uditiva dei fonemi (suoni), cioè la distinzione di ogni fonema dall’altro. Particolarmente complicata è la discriminazione tra B-P, D-T, F-V, C-G, M-N-, S-Z
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VIA FONOLOGICA
Conversione acustico fonologica: la parola viene segmentata in una sequenza di fonemi es: /K/-/A/-/S/-/A/ . Importante l’abilità metafonologica di segmentazione fonemica.
Buffer fonologico: la sequenza di fonemi è depositata in un magazzino di memoria a breve termine (buffer fonologico) che consente di tenere a mette tutta la sequenza di fonemi e nel giusto ordine.
Conversione fonemico-ortografica: consente di trasformare ogni fonema nel suo corrispondente simbolo grafico (grafema). Il suono /a/ viene associato al grafema “a”.
Buffer grafemico: è il magazzino a breve termine che consente di trasformare la sequenza grafemica in procedure motorie per l’esecuzione
Per mezzo della via fonologica è possibile scrive parole sconosciute mai scritte in precedenza o non- parole.
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VIA LESSICALE
Lessico fonologico in entrata: è un deposito contenente tutte le parole conosciute dal bambino e che permette il riconoscimento della parola ascoltata.
Sistema semantico: la parola riconosciuta attiva le conoscenze concettuali che delineano il significato
Lessico ortografico in uscita: è il magazzino delle conoscenze ortografiche che permette di rappresentarsi l’ortografia delle parole in modalità veloce ed automatica.
Buffer grafemico: attua la trasformazione della rappresentazione grafemica in procedura motoria.
Per mezzo di tale via è possibile scrivere parole irregolari, con ortografia ambigua (es. squalo-scualo?),
o parole già note
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L’APPRENDIMENTO DELLA SCRITTURA L’apprendimento della scrittura avviene attraverso quattro fasi,
che non sono separate rigidamente, ma sono interdipendenti.Uta Frith (1985)
1- Fase logografica: la parola è vista come disegno. Le lettere
sono semplici disegni 2- Fase alfabetica: la parola viene scritta lettera per lettera.
Conversione fonema-grafema. Competenze metafonologiche. 3- Fase ortografica: la parola viene scritta è analizzata secondo
le regole ortografiche (gl, gn, sc) 4- Fase lessicale: il bambino riesce a scrivere parole omofone
non omografe (l’una/luna, lago/l’ago 48
ERRORI TIPICI DELLA SCRITTURA
Errori fonologici: omissione o aggiunta di grafema (pote/ponte, tavolovo/tavolo), scambio di grafema (folpe/volpe), inversione (il/li), grafema inesatto (pese/pesce, agi/aghi)
Errori non fonologici: separazione e fusione illegale (in verso/inverso o dinverno/d’inverno), omissione o aggiunta di h (anno/hanno), scambio grafema omofono (squola/scuola)
Altri errori: accenti e doppie.
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COSA FARE IN CLASSE?
Attività di segmentazione fonemica utilizzando parole e non parole a complessità crescente
Attività di allenamento percettivo utilizzando coppie minime di parole e non parole a complessità crescente
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SEGMENTAZIONE FONEMICA PAROLE
L’insegnante sceglie un bambino che pesca delle immagini target (si comincia dalle parole bisillabe aumentando poi la complessità) e facendo lo spelling della parola la deve far indovinare ai compagni.
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SEGMENTAZIONE FONEMICA NON PAROLE
L’insegnante, dopo aver pronunciato una NON PAROLA scritta su un cartoncino senza
mostrarlo agli alunni, sceglie chi la deve andare a scrivere alla lavagna e poi gira il cartoncino per verificare se la risposta è
corretta
DORTA 52
ALLENAMENTO PERCETTIVO SCAMBIO DI GRAFEMI
“Recupero in ortografia” Erickson 53
ALLENAMENTO PERCETTIVO SCAMBIO DI GRAFEMI
“Recupero in ortografia” Erickson
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ALLENAMENTO PERCETTIVO DIGRAMMI E TRIGRAMMI
L’insegnante pronuncia coppie minime di parole ad esempio
OLIO/OGLIO
e gli alunni devono alzare la mano solo quando sentono il suono target.
Si ripete la stessa cosa utilizzando le non parole
VALIO/VAGLIO
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ALLENAMENTO PERCETTIVO DIGRAMMI E TRIGRAMMI
“Trattamento sublessicale” Erickson
CERCHIA TUTTE LE FIGURE
CHE CONTENGONO IL SUONO
GLI
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ALLENAMENTO PERCETTIVO FUSIONI ILLEGALI
“Recupero in ortografia” Erickson 57
ALLENAMENTO PERCETTIVO FUSIONI ILLEGALI
“Recupero in ortografia” Erickson 58
ALLENAMENTO PERCETTIVO FUSIONI ILLEGALI
“Recupero in ortografia” Erickson
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ALLENAMENTO PERCETTIVO DOPPIE
“Doppie in gioco” Erickson
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ALLENAMENTO PERCETTIVO DOPPIE
“Doppie in gioco” Erickson
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ALLENAMENTO PERCETTIVO DOPPIE
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“Recupero in ortografia” Erickson
LA SCRITTURA Le abilità di scrittura e le regole ortografiche apprese nei primi due anni della scuola primaria, rappresentano la base strumentale per sviluppare l’abilità di composizione del testo scritto.
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