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Pag. 1 di 36 DOSSIER Primi dati e riflessioni sull’adolescenza a Torino Indice Le principali ricerche nazionali su bambine/i, ragazze/i e giovani ........ pag. 3 Adolescenti a Torino. Dati demografici 2011 ........................................ pag. 15 Le Scuole Superiori ............................................................................... pag. 25 La Formazione Professionale ................................................................ pag. 33 Per saperne di più ................................................................................... pag. 35

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DOSSIER Primi dati e riflessioni

sull’adolescenza a Torino

Indice

� Le principali ricerche nazionali su bambine/i, ragazze/i e giovani ........ pag. 3

� Adolescenti a Torino. Dati demografici 2011 ........................................ pag. 15

� Le Scuole Superiori ............................................................................... pag. 25

� La Formazione Professionale ................................................................ pag. 33

� Per saperne di più ...................................................................................pag. 35

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LE PRINCIPALI RICERCHE NAZIONALI SU BAMBINE/I, RAGAZZE/I E GIOVANI

Ente Ricerca Periodo Ultima Età

Indagine HBSC (salute, stili di vita)

2002; 2006; 2010 2010 11, 13, 15 OMS

Indagine GYTS (anti-tabacco) 2010 2010 15-16

ESPAD-Italia Uso alcool, tabacco, sostanze illegali

1995; dal 1999 annuale 2005 15-19

OCSE Indagine PISA (competenze studentesse e studenti)

dal 2000 triennale 2009 15

Junior&Teens - Junior dal 1989 annuale 2009 5-13 Doxa

Junior&Teens - Teens dal 1989 annuale 2008 14-18

Indagine bambine/i dal 1995 biennale 6-13 Eurisko

Indagine teenagers dal 1987 biennale 11-19

Indagine multiscopo 1998; 2005; 2008 2008 0-17 ISTAT

Censimento a scuola 2001 2001 2001 9 e 12

IARD Condizione giovanile 1983; 1986; 1992; 1996; 2000; 2004; 2007

2007 15-29

Università PD,MI,NA - Ismu Itagen2 (ragazze/i con almeno un genitore straniero)

2006 2006 11-13

Sondaggio “Infanzia” dal 2002 annuale 2009 7-11 Eurispes - Telefono azzurro

Sondaggio “Adolescenza” dal 2002 annuale 2009 12-19

Centro Nazionale Documentazione Infanzia e Adolescenza (Firenze)

Ricerche su temi diversi dal 1998 2011 11, 13, 15

Società Italiana di Pediatria Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani

dal 1998 annuale 2011 12-14

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DESCRIZIONE DELLE RICERCHE Ricerche OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) Indagini a livello internazionale sulla salute e sugli stili di vita: benessere percepito; relazioni affettive; attività fisica; abitudini alimentari; comportamenti a rischio (indagini Hbsc). Un’altra indagine specifica (Gyts) riguarda il consumo di tabacco tra le/gli adolescenti. Internet: http://www.hbsc.unito.it/it/index.php/indagine-2009-2010.html

Ricerche ESPAD-Italia (European School Project on Alcohol and other Drugs) Indagine nazionale legata all’Osservatorio Europeo sulle Droghe e le Tossicodipendenze, che intende rilevare in primis i consumi di sostanze legali (alcool, tabacco, psicofarmaci) e illegali, nonché i rischi collegati. Internet: http://www.espad.org/italy http://www.cesda.net/?p=3378

Ricerche OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) Ricerche svolte a livello internazionale per valutare le competenze di studentesse e studenti 15enni nelle aree lettura, matematica e scienze (indagini Pisa), con lo scopo di suggerire adeguate politiche formative in ogni paese aderente all’OCSE. Internet: http://www.oecd.org/pisa/ http://www.invalsi.it/invalsi/ri/pisa2012.php?page=pisa2012_it_00 -

Ricerche Doxa Indagini commissionate alla Doxa da marche italiane e internazionali per esplorare i comportamenti della vita quotidiana di bambine/i e ragazze/i, con particolare riferimento ai consumi e all’uso dei media. Avendo uno scopo prettamente commerciale, la disponibilità pubblica dei dati è limitata. Internet: www.doxa.it/

Ricerche Eurisko Come quelle della Doxa, si tratta di indagini di mercato, volte a comprendere l’atteggiamento di consumo dei cosiddetti “segmenti emergenti”. Anche in questo caso la disponibilità pubblica dei dati è limitata. Internet: http://www.gfk.com/gfk-eurisko/

Ricerche ISTAT L’ISTAT ha effettuato negli ultimi anni diverse ricerche, in particolare sui seguenti aspetti: gioco, tempo libero e tempo scolastico, uso dei media, autonomia, relazioni familiari e parentali, lavoretti in casa e regole in famiglia. Internet: http://www.istat.it/it/informazioni/per-gli-utenti/archivio-storico

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Ricerche IARD L’Istituto IARD di Milano da anni realizza una ricerca su tutte le tematiche di interesse della fascia d’età 15-29 anni: lavoro e formazione, tempo libero, vita in famiglia, rapporti amicali, associazionismo, fiducia nelle istituzioni, rapporti di genere etc. Internet: www.istitutoiard.it/

Ricerche Itagen2 Indagini nazionali rivolte a studentesse e studenti con almeno un genitore straniero; intendono valutare il processo di integrazione delle/dei figlie/i di persone provenienti da altri Paesi attraverso vari aspetti: reti amicali, ruoli di genere, percorsi scolastici, visione del futuro. Internet: www.stat.unipd.it/ricerca/fulltext?wp=384

Ricerche Eurispes-Telefono azzurro Le indagini, a cadenza annuale, sono divise in due parti (area infanzia e area adolescenza) e servono a realizzare il Rapporto nazionale sulla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza. La parte relativa alle/agli adolescenti tratta in particolare i seguenti temi: uso dei media, bullismo, tempo libero, fede e religione, alimentazione, visione del futuro. Internet: http://www.eurispes.it/index.php?option=com_content&view=article&id=880:sintesi-10d-rapporto-nazionale-sulla-condizione-dellinfanzia-e-delladolescenza&catid=48&Itemid=223

Ricerche Centro documentazione Infanzia e Adolescenza di Firenze Il Centro nazionale di Documentazione e analisi per l’Infanzia e l’Adolescenza (Firenze, Istituto degli Innocenti) promuove periodicamente ricerche mirate su diverse tematiche relative a bambine/i e adolescenti, pubblicate in appositi Quaderni. Si segnala in particolare l’ultima indagine (2011) dal titolo “Costruire senso, negoziare spazi.

Ragazze e ragazzi nella vita quotidiana”, che - oltre ad analizzare temi “consueti” come amicizia, sport, associazionismo, vita in famiglia, scuola - approfondisce in particolare il tema della partecipazione e dei diritti delle/di ragazze/i. Internet: http://www.minori.it/centronazionale http://www.minori.it/news/costruire-senso-negoziare-spazi

Ricerche SIP (Società Italiana di Pediatria) Queste ricerche, dal titolo “Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani” , riguardano comportamenti e stili di vita di pre-adolescenti e adolescenti su vari aspetti: uso dei media, rapporti familiari e amicali, sessualità, valori e altri aspetti che vengono approfonditi di volta in volta. Insieme all’ultima ricerca (2011), è stata condotta anche un’indagine specifica su Torino, di cui si parlerà più diffusamente nel seguito. Internet: http://sip.it/notizie/osservatorio-sip-sulladolescenza

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ABITUDINI E STILI DI VITA DEGLI ADOLESCENTI ITALIANI

I questionari compilati dalle/dai ragazze/i torinesi

PREMESSA La Società Italiana di Pediatria, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza, promuove annualmente un’indagine sui comportamenti di pre-adolescenti e adolescenti. La ricerca approfondisce diversi temi riguardanti la vita delle/dei ragazze/i e dedica una particolare attenzione agli aspetti collegati alla salute: abitudini alimentari; sport e attività fisiche; fumo, alcool, droghe etc. Come accennato, insieme all’ultima rilevazione (2011), è stata condotta anche un’indagine specifica su Torino, attraverso un questionario distribuito a 60 classi terze di diverse Scuole Medie cittadine, per un totale di 1.340 ragazze/i. Il questionario era articolato in due parti: la prima riguardava domande generali sulla vita delle/degli adolescenti; la seconda comprendeva alcuni quesiti specifici riguardanti la Città. Si riportano i dati principali emersi da questa indagine, che si ritiene molto significativa in quanto può dare interessanti indicazioni su come si comportano le/i ragazze/i torinesi e su che cosa pensano in relazione a un ampio ventaglio di temi riguardanti la propria vita. Nell’analisi si tiene conto anche delle eventuali differenze di genere nelle risposte. Va segnalato, infine, che presso gli uffici dell’Area Adolescenti è disponibile un’ampia documentazione - tabelle, grafici, analisi dei dati - relativa a questa rilevazione.

PARTE PRIMA - DOMANDE GENERALI La prima parte del questionario comprende i seguenti temi: uso dei media, famiglia, scuola, tempo libero, sfera sentimentale, fattori di rischio, salute. Ecco le principali indicazioni che emergono dall’analisi delle risposte dati dalle/dai ragazze/i, suddivise per argomento.

TV - Internet - Cellulare Oltre la metà delle/dei ragazze/i hanno in camera sia la TV che il computer; su questo punto i maschi sono nettamente “avvantaggiati” (se di vantaggio si può parlare). Internet è ormai entrato pienamente nella vita delle/degli adolescenti: quasi il 70% afferma di “navigare” tutti i giorni. La stessa percentuale di ragazze/i passa almeno 1 ora - nel migliore dei casi - davanti allo schermo, e uno su sei ci sta addirittura più di 3 ore. Mettendo insieme i dati relativi alla TV e al computer, si evince che il numero di ore trascorso davanti a un video è decisamente elevato: un quadro non certo rassicurante per gli occhi delle/dei nostre/i ragazze/i.1

1 Peraltro, con l’importanza ormai assunta dai computer in ogni attività, chi lavora in ufficio - indipendentemente da ciò che fa a casa sua - sta davanti a un video per un tempo assai più lungo!

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Riguardo a richieste “pericolose” via Internet, i numeri sono esigui anche se non trascurabili: il 9% di ragazze/i ha dato il numero di telefono o ha accettato di incontrare uno sconosciuto, mentre il 7% si è fatto riprendere da una webcam. In tutti questi casi prevalgono nettamente i maschi. Le ragazze sono più chiacchierone? Tale luogo comune sembra confermato dai dati, in quanto le femmine spendono sensibilmente di per le ricariche e, dovendo scegliere, farebbero a meno di TV e computer, ma non del telefonino.

Vita in famiglia Dalle domande riguardanti l’influenza dei genitori nelle scelte delle/dei figlie/i, si ricava un’indicazione molto interessante: le/i ragazze/i ritengono giusto che i genitori “mettano bocca” sulle loro scelte in misura superiore a quanto avviene realmente. Si potrebbero fare alcune ipotesi: genitori disattenti o poco presenti? Genitori che si tirano indietro, magari per paura di essere troppo invadenti? Genitori che non colgono il bisogno di una guida autorevole manifestato dai propri figli? Certamente, si tratta di un tema che meriterebbe un approfondimento. Riguardo alle regole in famiglia, si conferma quanto evidenziato da molti studi degli ultimi 10-15 anni: i conflitti intergenerazionali tendono a scomparire e le/gli adolescenti vivono la famiglia come un ambiente poco severo e senza regole rigide. Anzi, verrebbe da pensare che gradirebbero una guida più autorevole, anche a costo di qualche limitazione in più da parte dei genitori. Un’indagine dell’Osservatorio del Mondo Giovanile del 20032 evidenziava che il clima in famiglia è ritenuto molto buono, ma le/i ragazze/i vorrebbero nel contempo poter parlare più liberamente con i genitori dei propri problemi. Dunque, concludeva la ricerca, resta il dubbio che la comunicazione con i genitori sia superficiale o non del tutto soddisfacente.3 Una domanda apparentemente curiosa riguarda l’ora in cui le/i ragazze/i vanno a letto. Pur considerando che gli orari serali si sono spostati sensibilmente in avanti rispetto a un tempo, le/i ragazze/i dormono decisamente poco. Soprattutto, stupisce il fatto che più della metà vada a letto come minimo alle 11 anche se il giorno dopo c’è scuola. Nelle serate pre-festive, poi, l’orario si sposta drasticamente in avanti. Considerando che si tratta di ragazze/i di 13-14 anni, questi dati appaiono leggermente inquietanti, anche se è possibile che molte/i abbiano un po’ esagerato nelle risposte.

Scuola Si confermano in pieno dati noti da molti anni e validi per ogni ordine di scuole, dalle medie all’Università: le ragazze si applicano di più e riescono meglio negli studi. Nessuna sorpresa anche riguardo alle materie: ai maschi piace di più l’ambito scientifico, alle femmine quello artistico e umanistico. Nonostante le difficoltà a trovare lavoro e alcuni modelli culturali veicolati dalla TV (veline e modelle da un lato; calciatori o tronisti dall’altro…) oltre la metà delle/dei ragazze/i ritengono che

2 “Comunicare tra mondi diversi”, indagine su ragazze/i di 3° media, 1° e 2° superiori di alcune scuole di Chieri. 3 E’ interessante questa riflessione che, pur risalendo molto indietro nel tempo, appare valida anche oggi: “… il conflitto tra genitori e figli è scomparso, perché entrambi vivono alla giornata. Non litigano perché parlano di cose banali; il clima familiare non è problematico solo perché si rinuncia a fare delle scelte che costano sacrifici. I genitori educano senza assumere, né chiedere ai figli che si assumano, precise responsabilità ….” (P.DONATI, Giovani e generazioni. Quando si cresce in una società eticamente neutra, Bologna, Il Mulino, 1997.

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lo studio sia “sempre” importante per avere successo. E’ azzardato ipotizzare che le/i ragazze/i siano ancora molto piccole/i e, dunque, piene/i di speranze e aspettative sulle possibilità che la scuola offre loro nella vita? La stessa domanda posta a un campione di adolescenti sui 17-18 anni fornirebbe, probabilmente, indicazioni alquanto diverse.

Sfera sentimentale, fiducia Considerata l’età del campione, la percentuale di chi dice di aver già avuto una/un ragazza/o è molto alta (oltre i due terzi). A chi si chiedono informazioni sul sesso? I questionari evidenziano che i genitori sono chiaramente preferiti rispetto agli amici: per le ragazze la madre è nettamente al primo posto, mentre per i maschi è più o meno allo stesso livello del padre. Inoltre, le ragazze si rivolgono alle amiche molto più di quanto non facciano i maschi. Un altro tema importante è quello del grado di fiducia verso alcune categorie di persone. Com’è logico supporre, vista l’età del campione, i genitori sono il riferimento fondamentale, anche se stupisce una percentuale “bulgara” del 95%; se la “cavano” abbastanza bene anche gli insegnanti, mentre gli amici non vanno oltre il 60% (dato identico per maschi e femmine): probabilmente questi sono gli anni delle prime delusioni da parte dell’amica/o del cuore.

Bullismo, prepotenze Nel complesso, il bullismo non è percepito come un problema grave; tale valutazione è sostanzialmente la stessa per maschi e femmine. Riguardo al comportamento da tenere di fronte alle prepotenze, parrebbe che certi “codici d’onore” siano, almeno in parte, superati: la stragrande maggioranza sostiene, infatti, che le prepotenze vanno denunciate. Se, però, si passa dalla domanda in generale a quella più precisa “Che cosa faresti tu?”, le cose cambiano: mentre le femmine dicono di rivolgersi preferibilmente ai genitori, tra i ragazzi prevale nettamente l’idea di farsi giustizia da soli. E’ interessante anche il giudizio su chi fa il prepotente: la grande maggioranza lo vede negativamente, ma non è affatto trascurabile la percentuale di chi, sostanzialmente, se ne frega purché non tocchi a lei/lui subire le prepotenze. Il netto divario tra i due sessi rispetto a questo atteggiamento di disinteresse (assai più diffuso tra i ragazzi) conferma - se mai ce ne fosse bisogno - che le femmine sono più responsabili dei loro pari età maschi.

Fattori di rischio Non era difficile immaginare che i ragazzi amano il rischio in misura maggiore rispetto alle ragazze, ma resta il dubbio di un condizionamento sociale: i maschi “devono” essere forti e coraggiosi, per cui magari nel questionario hanno esagerato nell’affermare di tenere comportamenti “a rischio”. Riguardo al fumo, dai dati si evince che ben tre quarti delle/dei ragazze/i non hanno mai fumato. Pochissime/i hanno provato le “canne”, ma quasi la metà dice di conoscere altre/i che l’hanno fatto. Infine, la percezione della pericolosità dell’ecstasy risulta - fortunatamente - piuttosto elevata. Passando all’alcol, si nota che la percentuale di chi beve abitualmente è molto bassa (in altri Paesi i numeri sarebbero di sicuro assai più elevati), però quel 16% - ossia una/un ragazza/o su sei - che dice di bere liquori “qualche volta” non è affatto trascurabile. Che si tratti di birra, vino o liquori, i maschi bevono nettamente di più.

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Aspetto fisico e salute Sull’aspetto fisico si riscontrano le maggiori differenze di genere: i maschi vorrebbero soprattutto essere “più muscolosi” e le ragazze genericamente “più belle”, anche se - nel complesso - il problema principale sembra essere quello dei brufoli. Anche la statura è un problema sentito, sorprendentemente in misura eguale tra i due sessi (si poteva pensare che riguardasse maggiormente i ragazzi). Molte/i vorrebbero essere più alte/i, ma è interessante notare che tra le femmine - a quell’età assai più sviluppate dei coetanei maschi - non sono poche quelle che hanno il problema opposto. Come prevedibile, le ragazze hanno fatto o intendono fare una dieta dimagrante in misura assai maggiore rispetto ai maschi; egualmente, l’anoressia e la bulimia sono problemi che riguardano molto più frequentemente l’universo femminile. Per fortuna non sembrano molto diffuse.

Abitudini alimentari La maggioranza del campione fa colazione tutti i giorni ma c’è un 15% che risponde “mai” o “quasi mai”, un dato di cui tenere conto visto che si tratta dell’età dello sviluppo. Disaggregando per genere, i dati sono ancora più significativi: solo metà delle femmine fa sempre colazione. Che cosa non manca mai la mattina? Lasciando da parte il latte, al primo posto vi sono di gran lunga i biscotti, seguiti dai cereali e dall’intramontabile Nutella (con i suoi surrogati). Nella classifica dei cibi che si mangiano tutti i giorni prevale quello italiano per definizione: la pasta; stupisce, però, notare che la frutta la “incalza” da vicino, con una percentuale quasi uguale. Esaminando anche i dati degli altri cibi, sembrerebbe che certi allarmi sulle pessime abitudini alimentari delle/dei ragazze/i siano ingiustificati, almeno per il campione del questionario. Riguardo alla domanda su dove si va a mangiare se si esce con amiche/amici, si registra la larga vittoria delle pizzerie, anche se non è trascurabile la percentuale raccolta dai McDonald’s, terribili per il fegato (e non solo). Su questo punto non c’è nessuna differenza tra maschi e femmine.

Sport Nel complesso, lo sport è abbastanza praticato, soprattutto dai maschi, ma va segnalato un dato in qualche modo preoccupante: oltre un quarto delle ragazze non fa alcuno sport al di fuori delle poche ore di ginnastica previste a scuola. Riguardo al tipo di sport praticato, tra i maschi domina, ovviamente, il calcio, mentre tra le femmine prevale la danza. Perché si fa sport? Il motivo principale è il divertimento - e meno male che è così a quell’età - ma tra i maschi è importante anche il desiderio di diventare un campione, mentre le femmine nello sport vedono piuttosto un’attività che fa bene alla salute e/o all’aspetto fisico. Se non si fa sport è in primo luogo per mancanza di tempo, e ciò riguarda in misura assai maggiore le femmine. Che cosa significa questo? Le ragazze studiano di più; inoltre, è presumibile che si dedichino maggiormente ad attività extra-scolastiche di tipo artistico. Ma forse manca un tassello: il tempo dedicato alla cura della casa e ai lavori domestici. Fino a pochi anni fa, varie ricerche evidenziavano come alle ragazze si continuasse a richiedere un maggior aiuto in casa da parte della famiglia, il che, evidentemente, influenza anche il tempo libero. Sarebbe interessante un approfondimento in questa direzione.

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Conclusioni Riepilogando quanto detto fin qui, le indicazioni principali emerse dall’indagine sono le seguenti: � I genitori sono il riferimento fondamentale e, anzi, le/i ragazze/i sembrano richiedere che siano

maggiormente presenti nelle loro decisioni. Anche le/gli insegnanti sono ritenute/i più affidabili rispetto al gruppo dei pari.

� Lo studio è ancora considerato molto importante per avere successo nella vita. � Il bullismo non è percepito nel complesso come un problema grave. � I dati su fumo, droghe, alcool - pur non destando preoccupazione - non sono nemmeno del tutto

rassicuranti, considerata la fascia d’età. � L’aspetto fisico è ritenuto importante, ma non pare assillare troppo le/i ragazze/i. � Una percentuale significativa del campione (soprattutto tra le femmine) non fa mai sport. Riguardo al genere, si può dire che le ragazze dimostrano un maggior grado di maturità e responsabilità, a livello scolastico ma anche al di fuori, il che non costituisce certo una sorpresa. Più in generale, si riporta un prospetto che sintetizza le eventuali differenze tra maschi e femmine nelle risposte ai questionari.

Differenze tra le risposte di femmine e maschi riguardo ad alcune azioni

Azione Molto più F.

Poco più F.

Equilibrio F. / M.

Poco più M.

Molto

più M.

Guarda la TV

Ha il PC o la TV in camera

Usa Internet

Ha messo filmati su Youtube

Spende per ricariche cellulare

Valuta positivamente le regole in famiglia

Va bene a scuola / Studia

Vuole apparire più grande

Ha già avuto la/il ragazza/o

Pensa di essere informata/o a sufficienza sul sesso

Legge libri e/o quotidiani

Fa qualcosa di rischioso

Beve alcolici

Ha fatto dieta dimagrante

Fa sempre colazione

Fa abitualmente sport

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PARTE SECONDA - DOMANDE SU TORINO

Valutazione della Città Cominciamo questo breve analisi delle domande riguardanti Torino con una tabella che riporta il grado di accordo delle/dei ragazze/i con alcune affermazioni sulla Città.

Percentuale di “sono d’accordo” con alcune affermazioni su Torino

Torino è: % F. % M. % Tot.

Molto bella 92 91 92

Si vive bene 80 80 80

Molte possibilità di svago 79 76 77

Con molto verde 49 58 53

Sicura 37 42 40

Pulita 33 39 36

Molte possibilità di lavoro 27 32 29

Inquinata 78 74 76

Troppo trafficata 68 62 65

Caotica 50 53 51

Costosa 34 33 34

Nel complesso, la città è molto apprezzata dalle/dai ragazze/i; i massimi valori di “Sono d’accordo” riguardano, infatti, affermazioni in positivo su Torino: “Molto bella”, “Si vive bene” e “Offre molte possibilità di svago”. Questa valutazione appare, almeno in parte, contraddittoria con un altro dato che emerge dai questionari: oltre la metà del campione dichiara di voler vivere altrove da grande. Si può ipotizzare che la curiosità o la voglia di cambiare - unite al fatto che questo “da grande” viene visto come una prospettiva lontana nel tempo - abbiano la meglio su un “hic et nunc” comunque soddisfacente. Gli unici “nei” di Torino sembrano riguardare l’ambito ambientale (pulizia, inquinamento e traffico), ma si tratta di problemi in qualche modo connaturati a una città di quasi un milione di abitanti. Anche il livello percepito di sicurezza è inevitabilmente diverso da quello che si potrebbe riscontrare in una cittadina di dimensioni medio-piccole. Con tutto ciò, probabilmente la Città potrebbe fare di più su queste tematiche. Un altro punto dolente è il lavoro, ma con ogni probabilità oggi su questo punto il risultato sarebbe stato negativo in qualsiasi altra città italiana. Rimanendo in tema di lavoro, va segnalato un dato che capovolge la tradizionale immagine di Torino “città industriale e grigia” e conferma la nuova percezione della Città determinata dalle notevoli trasformazioni urbanistiche (e non solo) degli ultimi anni: secondo le/i ragazze/i la città

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offre molte occasioni di svago e poche di lavoro. Pur tenendo conto della crisi, chi avrebbe immaginato una simile “mutazione genetica” anche solo 10-15 anni fa? A questo proposito, aggiungiamo che nel 2003 il Settore Politiche Giovanili elaborò un questionario sulla percezione di Torino da parte delle/dei ragazze/i,4 di cui si riportano alcuni dati come raffronto con quelli dell’attuale indagine. � Alla domanda “Ti piace Torino” i “Molto/Moltissimo” erano il 37%, a fronte di un 22% di

“Poco/Per niente” e di un 41% di “Abbastanza”. � Il “peccato” principale di Torino era l’accidia (33%); quello meno legato alla città l’ira (3%). � La domanda “Torino capitale di …?” vedeva ai primi posti le risposte “Auto”, e “Industria”. Con le cautele del caso (non si trattava di un campione significativo e i dati riguardavano una sola scuola) il cambiamento nella percezione della città appare evidente. Vale la pena di aggiungere anche qualche considerazione riguardo alle differenze di genere. In generale, le ragazze sono sensibilmente più critiche verso Torino rispetto ai loro pari età maschi. Gli aspetti su cui maggiormente differisce la visione femminile sono quelli già evidenziati come i punti deboli della città: verde, pulizia e traffico. Le ragazze sono meno d’accordo dei ragazzi anche su “Torino città sicura”.

Che cosa vorresti a Torino? Le differenze di genere sono significative anche riguardo ad altre due domande tra loro collegate: “Cosa ti piacerebbe fosse disponibile in città?” e “Quali attività ti piacerebbe praticare?” Ai maschi piacerebbe disporre di più impianti sportivi e piste ciclabili; le femmine, per contro, vorrebbero più parchi/giardini e più spazi d’incontro attrezzati. Per andarci a piedi, però; un dato curioso che emerge dai questionari, infatti, è che i maschi usano la bicicletta assai più frequentemente delle femmine: l’80% delle ragazze afferma di non utilizzare “mai” o “quasi mai” le due ruote. Riguardo alle attività che si vorrebbero praticare, quella che riscuote il maggior consenso è “Sport libero in un centro attrezzato”; un po’ a sorpresa, ciò vale anche per le ragazze. Subito dopo viene il “Corso di computer”, ma in questo caso c’è una netta prevalenza maschile; al contrario, le femmine dimostrano un maggiore interesse rispetto ai maschi per attività di tipo artistico (pittura, teatro, danza). Infine, la musica (“Suonare uno strumento in spazi attrezzati”) è l’unico ambito in cui le risposte di ragazze e ragazzi coincidono.

Informazione sulle attività per adolescenti Per concludere, si ritiene utile riportare un’altra tabella con i risultati dei questionari alla domanda: “Sei informato sulle iniziative cittadine adatte alla tua età a cui puoi partecipare nel tuo tempo libero?”

4 Il questionario - distribuito a circa 600 ragazze/i dell’Istituto Rosa Luxemburg - era articolato su domande a volte curiose come “Chi sceglieresti come Cicerone per visitare la città?”; “Quale dei sette peccati capitali è tipicamente torinese?” o “Se avessi la bacchetta magica, cosa cambieresti?”.

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Sei informato sulle iniziative cittadine a cui puoi partecipare?

Risposta % F. % M. % Tot.

Sì 39 39 39

No 61 61 61

Il livello di conoscenza delle opportunità offerte dalla Città appare piuttosto basso, pur tenendo conto dell’età delle/dei ragazze/i che hanno compilato i questionari. Indubbiamente, si tratta di un dato che andrebbe approfondito meglio per capire le ragioni di tale scarsa conoscenza, ma questo 61% di “No” (senza alcuna differenza tra maschi e femmine) indica, se non una criticità vera e propria, quantomeno una questione da tenere nella dovuta considerazione. Dunque, è importante che le istituzioni nel loro complesso si interroghino, ragionando sia sulle tipologie di servizi, sia - soprattutto - sulle modalità della comunicazione rivolta al mondo adolescenziale.

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ADOLESCENTI A TORINO Dati demografici al 31/12/2011

PREMESSA Parlando di adolescenti, occorre in primo luogo chiarire a chi ci si riferisce quando si usa questa parola. Le opinioni in proposito sono discordi: c’è chi identifica le/gli adolescenti con le/i “teen-agers” inglesi (13-19 anni), chi considera soltanto le/i ragazze/i delle scuole superiori, chi - al contrario - fissa un punto di partenza precedente (11-12 anni), eventualmente suddividendo ulteriormente tra adolescenti in senso stretto e “pre-adolescenti”. Nel presente capitolo, si tratterà la fascia d’età 13-18 anni (estremi inclusi) e - laddove possibile - i dati saranno ulteriormente ripartiti in tre ulteriori sottogruppi: 13-14 anni, 15-16 anni e 17-18 anni. UNO SGUARDO GENERALE Prima di cominciare a trattare di adolescenza, conviene dare - sia pure in estrema sintesi - qualche dato più generale sulla composizione demografica di Torino, in modo da fornire un quadro di riferimento generale su cui innestare le successive considerazioni. Cominciamo con un grafico che esamina l’andamento della popolazione cittadina negli ultimi 20 anni.

FIG. 1 - POPOLAZIONE DI TORINO. VARIAZIONI DAL 1991 AL 2011

919.602

899.806 900.736 906.874

962.507

800.000

820.000

840.000

860.000

880.000

900.000

920.000

940.000

960.000

980.000

1.000.000

1991 1996 2001 2006 2011

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

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I dati aggiornati alla fine del 2011 confermano la tendenza a un leggero aumento delle/dei residenti già riscontrata negli ultimi anni. Dopo una costante riduzione del numero di abitanti, iniziata a metà degli anni ’705 e proseguita fino alla fine del secolo, Torino si è dapprima stabilizzata intorno alle 900.000 unità, per poi ricominciare a crescere, sia pure in maniera alquanto lieve. Se la popolazione complessiva è rimasta negli ultimi anni sostanzialmente stabile, è però cambiata profondamente la sua composizione per fasce d’età; in particolare, è andata via via aumentando la percentuale delle/dei residenti anziane/i, mentre è fortemente diminuito il numero delle/dei giovani fino ai 30 anni. Senza approfondire il tema in questa sede, citiamo un solo dato per dare l’idea di questa grande trasformazione: vent’anni fa, le/i giovani 14-29 anni erano molto più numerose/i delle/degli anziane/i oltre i 65 anni (23% contro 17% circa); oggi le percentuali sono rispettivamente il 14% e il 23%. Dopo questo excursus “storico”, concentriamo l’attenzione sui dati attuali, partendo dalla popolazione complessiva suddivisa per classi d’età.

TAB. 1 - POPOLAZIONE RESIDENTE A TORINO PER CLASSI DI ETÀ

Femmine Maschi Totale Età

val. ass. % su tot F val. ass. % su tot. M val. ass. % su tot.

0-6 anni 26.538 5,6 28.373 6,6 54.911 6,1

7-12 anni 20.801 4,4 22.135 5,1 42.936 4,7

13-18 anni 20.015 4,2 21.093 4,9 41.108 4,5

19-29 anni 46.977 9,9 48.609 11,2 95.586 10,5

30-49 anni 138.455 29,2 138.448 32,0 276.903 30,5

50-65 anni 98.242 20,7 88.809 20,5 187.051 20,6

oltre 65 anni 123.293 26,0 85.086 19,7 208.379 23,0

TOTALE 474.321 100,0 432.553 100,0 906.874 100,0

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

Alla fine del 2011 risultano residenti in Torino poco meno di 907.000 persone, tra le quali circa 474.000 (52,3%) di sesso femminile. Passando alle diverse varie fasce d’età, la tabella conferma pienamente quanto si diceva sull’invecchiamento della popolazione. Il dato più impressionante è che il numero di residenti oltre i 65 anni si è avvicinato molto al numero di persone al di sotto dei 30 anni: 208.000 contro 235.000 circa. Detto in altre parole, oggi a Torino gli anziani sono in numero quasi equivalente a quello di bambine/i, ragazze/i e giovani tutti insieme! Se, poi, si raggruppano le ultime due fasce d’età indicate nella tabella, emerge che le persone al di sopra dei 50 anni sono quasi 400.000, ben il 44% delle/dei torinesi.

5 La città ha toccato il suo massimo storico nel 1974, con circa 1.200.000 abitanti.

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FOCUS SULLE/SUGLI ADOLESCENTI Passiamo adesso ad esaminare più in dettaglio i dati relativi alla nostra fascia di competenza, quella adolescenziale.

TAB. 2 - ADOLESCENTI RESIDENTI IN TORINO PER ETA’ E GENERE

Femmine Maschi Età

val. ass. % val. ass. % Totale

13 3.442 49,4 3.527 50,6 6.969

14 3.375 49,4 3.452 50,6 6.827

TOT. 13-14 6.817 49,4 6.979 50,6 13.796

15 3.260 48,9 3.410 51,1 6.670

16 3.257 48,3 3.481 51,7 6.738

TOT. 15-16 6.517 48,6 6.891 51,4 13.408

17 3.269 47,4 3.627 52,6 6.896

18 3.412 48,7 3.596 51,3 7.008

TOT. 17-18 6.681 48,1 7.223 51,9 13.904

TOTALE 13-18 anni 20.015 48,7 21.093 51,3 41.108

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

A Torino risiedono poco più di 41.000 adolescenti; in termini percentuali, il 4,5% della popolazione cittadina. I maschi sono leggermente più numerosi, il che si deve a un fenomeno ben noto tra i demografi: nascono più maschi che femmine (51% contro 49% all’incirca, percentuali costanti nel tempo) e il cosiddetto “sesso forte” si mantiene maggioritario fin verso i 40 anni d’età. A questo punto la situazione si inverte e le femmine prendono sempre più il sopravvento - almeno numericamente - con il crescere delle classi d’età considerate: dai 65 anni in su le donne sono quasi il 60% della popolazione e oltre gli 80 anni ne rappresentano addirittura i due terzi. Tornando alle/agli adolescenti, si può notare che le differenze tra i singoli anni di nascita sono minime (meno di 400 unità separano il valore massimo da quello minimo), per cui i numeri relativi alle tre sottoclassi 13-14, 15-16 e 17-18 anni sono sostanzialmente identici. Non ci soffermeremo sull’andamento nel tempo di questi dati, poiché essi sono rimasti del tutto invariati: nel 2002, 2005 e 2008 la percentuale di ragazze/i nella fascia 13-18 anni era rispettivamente pari a 4,4%, 4,4% e 4,5%.

I DATI NELLE CIRCOSCRIZIONI Spostiamo adesso l’obiettivo su un livello territoriale più ristretto rispetto a quello cittadino, con l’analisi dei dati relativi alle dieci Circoscrizioni.

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FIG. 2 - ADOLESCENTI RESIDENTI PER CIRCOSCRIZIONE

3.417

4.399

5.610

4.340

6.063

5.408

3.983

2.562

3.336

1.990

-

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

La figura 2 dà un’idea piuttosto chiara di come vari il numero di adolescenti residenti nelle varie zone di Torino: nella Circoscrizione 5 (Vallette-Madonna di Campagna-Vittoria) le/gli adolescenti circa 6.000, oltre il triplo di quelle/i che abitano nella Circoscrizione 10 (Mirafiori Sud).

TAB. 3 - ADOLESCENTI RESIDENTI PER GENERE E CIRCOSCRIZIONE

Adolescenti 13-18 anni Tot. residenti % su resid. Circ.

Femmine Maschi Totale nella Circ. nella Circ.

1 1.658 1.759 3.417 78.523 4,4

2 2.200 2.199 4.399 102.160 4,3

3 2.733 2.877 5.610 130.709 4,3

4 2.088 2.252 4.340 98.787 4,4

5 2.973 3.090 6.063 126.666 4,8

6 2.621 2.787 5.408 107.369 5,0

7 1.951 2.032 3.983 89.448 4,5

8 1.214 1.348 2.562 58.110 4,4

9 1.622 1.714 3.336 75.918 4,4

10 955 1.035 1.990 39.184 5,1

Città 20.015 21.093 41.108 906.874 4,5

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

Se, però, passiamo dai valori assoluti a quelli percentuali, le differenze tra le diverse zone di Torino diventano molto meno rilevanti; al contrario, tutte le Circoscrizioni si discostano relativamente poco

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dalla percentuale media a livello cittadino, per cui si può dire che le/gli adolescenti sono distribuiti in maniera abbastanza uniforme sul territorio. Va aggiunto che a Torino si registra una curiosa inversione tra dimensione territoriale e quota di adolescenti residenti: la Circoscrizione più piccola - la 10 - è quella con la più alta percentuale di ragazze/i, mentre in quella più popolosa - la 3 - tale percentuale scende al valore minimo, il 4,3%. Infine, segnaliamo un dato curioso: la Circoscrizione 2 (Santa Rita-Mirafiori Nord) è l’unica in cui, tra le/gli adolescenti, vi sono più femmine che maschi (ma la differenza è minima, soltanto un’unità).

RAFFRONTO CON ALTRE CITTÀ Come detto, la popolazione adolescenziale è rimasta stabile negli ultimi anni, per cui il confronto a livello temporale ci dice poco, a meno di non tornare indietro di diversi lustri. Al contrario, risulta assai interessante un confronto “spaziale”, ottenuto paragonando i dati torinesi con quelli di altre città o di ambiti più ampi.

FIG. 3 - PERCENTUALE DI ADOLESCENTI. CONFRONTO CON ALTRE CITTÀ

4,5% 4,5%

5,3%

7,0% 7,1%

5,7%

0%

1%

2%

3%

4%

5%

6%

7%

8%

Torino Milano Roma Napoli Palermo Italia

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

Questo grafico, limitato per brevità alle cinque principali città italiane (oltre al valore medio a livello nazionale), mostra chiaramente che la quota di adolescenti sul totale dei residenti è sensibilmente più bassa nelle città del nord rispetto a quelle del Mezzogiorno. Torino e Milano sono nettamente in fondo alla “classifica”, esattamente alla pari, mentre Roma si colloca a un livello intermedio, assai vicino alla media nazionale.

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Le stesse differenze si riscontrerebbero esaminando la fascia giovanile (fino ai 30 anni), mentre le altezze delle piramidi nella figura si invertirebbero se prendessimo in considerazione le/gli anziane/i oltre i 65 anni. Non è questa la sede per approfondire la spinosa questione dell’invecchiamento della popolazione, alla quale si è già accennato nella parte introduttiva; ci limitiamo a segnalare come i dati appena visti confermino pienamente un elemento demografico ben noto da diversi anni: se l’Italia è il paese più “vecchio” d’Europa, il Nord-Ovest è l’area più “vecchia” d’Italia. Un poco invidiabile primato che pone problemi non indifferenti, soprattutto in prospettiva futura.

ADOLESCENTI STRANIERE/I Nei primi anni di questo nuovo millennio Torino è stata interessata da profonde trasformazioni; dal punto di vista socio-demografico l’elemento più significativo è senza dubbio la presenza sempre più importante di cittadine/i di provenienza straniera. Dunque, vale la pena di dedicare a tale questione uno spazio abbastanza ampio. E’ ciò che si farà in questo paragrafo, in cui saranno riportati i principali dati demografici utili per dimensionare adeguatamente il fenomeno, con particolare riferimento alla fascia d’età adolescenziale. Partiamo con una tabella “gemella” della 1, ma riguardante esclusivamente le/gli straniere/i.

TAB. 4 - STRANIERE/I RESIDENTI A TORINO PER CLASSI DI ETÀ

Femmine Maschi Totale Età

val. ass. % su tot. val. ass. % su tot. val. ass. % su tot.

0-6 anni 7.167 10,4 7.724 11,9 14.891 11,1

7-12 anni 3.899 5,7 4.097 6,3 7.996 6,0

13-18 anni 3.456 5,0 3.741 5,7 7.197 5,4

19-29 anni 13.373 19,4 12.803 19,7 26.176 19,6

30-49 anni 31.245 45,4 29.796 45,8 61.041 45,6

50-65 anni 8.182 11,9 6.041 9,3 14.223 10,6

oltre 65 anni 1.484 2,2 868 1,3 2.352 1,8

TOTALE 68.806 100,0 65.070 100,0 133.876 100,0

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

Alla fine del 2011 le/gli straniere/i a Torino sono in numero decisamente consistente: quasi 134.000 persone, pari al 15% della popolazione totale. In altre parole, oggi in Città su sette abitanti uno proviene da un altro paese. Si può dire, dunque, che Torino - così come è avvenuto nelle altre città del nord6 - ha raggiunto ormai percentuali di straniere/i molto simili a quelle delle principali metropoli europee. Non era

6 A Milano la quota di straniere/i supera il 16%, mentre a Roma non raggiunge l’11% e a Napoli è poco oltre il 3%; a livello nazionale siamo al 7,5% (fonte: ISTAT). Va precisato che tali dati sono aggiornati al 31/12/2010, per cui è presumibile che nel 2011 i valori siano un pochino più elevati.

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così fino ad alcuni anni fa: nel 2002, ad esempio, la comunità straniera a Torino era di 46.400 persone, pari al 5,2% della popolazione complessiva. Facciamo un passo indietro. Dal raffronto tra le tabelle 1 e 4 emerge come la quota percentuale di popolazione straniera nelle prime fasce d’età sia nettamente superiore rispetto a quella che si registra a livello di popolazione complessiva: bambine/i, ragazze/i e giovani, ad esempio, rappresentano nel complesso il 42% di tutte/i gli straniere/i residenti in Torino, mentre a livello cittadino la percentuale corrispondente è del 26%. Per contro, nella classe d’età oltre i 65 anni sono assai poche le persone provenienti da altri Paesi. Tutto ciò non stupisce, in quanto la comunità straniera è, da sempre, nettamente più giovane rispetto a quella autoctona. Entrando nel dettaglio della fascia d’età che più ci interessa, si vede che le/i ragazze/i straniere/i nella classe d’età 13-18 anni sono quasi 7.200, ossia il 5,4% di tutta la popolazione straniera. Ma parlare genericamente di “straniere/i” non ci dice molto, senza un minimo di analisi riguardo alla loro provenienza; dunque, approfondiamo - sia pur brevemente - questo aspetto.

TAB. 5 - ADOLESCENTI STRANIERE/I RESIDENTI A TORINO (PRIMI 10 PAESI)

Femmine Maschi % su tot. Paese

val.ass. % val.ass. % Totale

stranieri

Romania 1.414 48,7 1.488 51,3 2.902 40,3

Marocco 348 45,0 426 55,0 774 10,8

Perù 319 52,6 288 47,4 607 8,4

Moldavia 204 50,2 202 49,8 406 5,6

Cina 186 48,7 196 51,3 382 5,3

Albania 174 45,8 206 54,2 380 5,3

Filippine 112 42,6 151 57,4 263 3,7

Egitto 98 43,2 129 56,8 227 3,2

Ecuador 88 50,6 86 49,4 174 2,4

Brasile 60 54,5 50 45,5 110 1,5

altri paesi 453 46,6 519 53,4 972 13,5

Totale 3.456 48,0 3.741 52,0 7.197 100,0

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

Suddividendo i dati per Paese, spicca in maniera evidente la fortissima presenza delle/dei rumene/i, che da sole/i costituiscono ben il 40% di tutte/i le/gli adolescenti di provenienza straniera. La comunità marocchina, tradizionalmente la più forte a Torino fino agli inizi del nuovo millennio, si colloca al secondo posto, ma raggruppa oggi solo il 10% del totale; al terzo posto resta il Perù, paese da sempre molto rappresentato nella nostra città. Gli altri paesi che entrano in questa “classifica” sono sostanzialmente gli stessi di 10-15 anni fa; l’unica novità importante è costituita dalla Moldavia (o Moldova). Considerato che questo paese è affine per lingua e cultura alla vicina Romania, si può dedurre che a Torino “parla rumeno” il 46% delle/degli adolescenti straniere/i.

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FIG. 4 - ADOLESCENTI STRANIERE/I. SUDDIVISIONE PER AREE GEOGRAFICHE

1.012

1.009

757

2.902

102

1.415Africa

Americhe

Asia

Europa non UE

Romania

UE (esclusa Romania)

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

Il diagramma ad anello - che si riferisce alle/ai sole/i adolescenti, ma sostanzialmente vale anche a livello di popolazione generale - è ancora più eloquente della precedente tabella, in quanto dà un’idea visivamente immediata della preponderanza rumena. A parte la Romania, tra i continenti prevale l’Africa, con il 20% circa degli adolescenti residenti, mentre Americhe7 ed Europa extra-UE coprono una quota suppergiù uguale, intorno al 14%.

TAB. 6 - STRANIERE/I E ADOLESCENTI STRANIERE/I PER CIRCOSCRIZIONE

Residenti in genere Adolescenti 13-18 anni Circ.

Stranieri Totale % stranieri Stranieri Totale % stranieri

1 8.374 78.523 10,7 456 3.417 13,3

2 8.880 102.160 8,7 461 4.399 10,5

3 16.754 130.709 12,8 886 5.610 15,8

4 15.392 98.787 15,6 854 4.340 19,7

5 18.509 126.666 14,6 991 6.063 16,3

6 22.950 107.369 21,4 1.310 5.408 24,2

7 19.443 89.448 21,7 1.027 3.983 25,8

8 8.585 58.110 14,8 403 2.562 15,7

9 10.574 75.918 13,9 566 3.336 17,0

10 4.415 39.184 11,3 243 1.990 12,2

Città 133.876 906.874 14,8 7.197 41.108 17,5

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

7 Vale la pena di aggiungere che sulle/sui 1.009 adolescenti del continente americano ben 963 provengono dal “cono Sud” e solo 46 dall’America Settentrionale e Centrale.

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Vediamo ancora la ripartizione delle/degli straniere/i - in generale e riguardo alla fascia d’età 13-18 anni - in base alla zona di residenza. La Circoscrizione più ricca di popolazione straniera è la 6 (Barriera di Milano-Rebaudengo-Falchera-Regio Parco), con quasi 23.000 persone - di cui 1.300 adolescenti - che provengono da altri Paesi. All’estremo opposto si colloca la 10, in cui risiedono circa 4.400 straniere/i, tra le/i quali poco più di 200 sono adolescenti.

FIG. 5 - PERCENTUALE ADOLESCENTI STRANIERE/I PER CI RCOSCRIZIONE

13,3

10,5

15,8

19,7

16,3

24,225,8

15,717,0

12,2

17,5

0

5

10

15

20

25

30

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Città

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

Il primo elemento che salta all’occhio osservando la figura è che le barre relative alle diverse circoscrizioni hanno altezze assai diverse l’una dall’altra. Si passa, infatti, da una Circoscrizione come la 2 (S.Rita-Mirafiori Sud), dove la percentuale di adolescenti straniere/i è intorno al 10% ad altre - come la 6 e la 7 (Valdocco-Aurora-Vanchiglia-Madonna del Pilone) - nelle quali essa sfiora o addirittura supera il 25%, il che equivale a dire che in quelle zone una/un adolescente su quattro proviene da un altro Paese. In valore assoluto, le Circoscrizioni 6 e 7 hanno oggi, da sole, più ragazze/i straniere/i di quelle/i presenti dieci anni fa in tutta Torino! Va aggiunto, infine, che oggi le/gli straniere/i si distribuiscono sul territorio cittadino in maniera alquanto diversa rispetto ad alcuni anni fa. Ad esempio, la Circoscrizione 8 (San Salvario-Cavoretto), un tempo al primo posto in Torino per la presenza straniera, oggi mostra una percentuale addirittura inferiore a quella media cittadina: 15,7% contro 17,5%. In conclusione, passiamo ad esaminare l’andamento nel tempo dei dati relativi alle/agli straniere/i appartenenti alla fascia d’età 13-18 anni.

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FIG. 6 - TREND ADOLESCENTI STRANIERE/I RESIDENTI IN TORINO

7.197

6.469

2.253

4.112

5,7

10,3

15,8

17,5

-

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

2002 2005 2008 2011

-

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

16,0

18,0

N. adolesc. Stranieri % su tot. Adolescenti

Elaborazione su dati Servizio Statistica del Comune di Torino

Il trend di crescita delle/degli adolescenti straniere/i è notevole: oggi esse/i sono più del triplo di quelle/i che risiedevano in città nel 2002, e rappresentano il 17,5% sul totale delle/degli adolescenti torinesi. Visto che il numero complessivo di adolescenti è rimasto sostanzialmente stabile, anche la percentuale di straniere/i sul totale segue un andamento identico, triplicando il suo valore negli ultimi dieci anni. In conclusione, va segnalato che nel grafico i primi “gradini” della scala sono assai più alti rispetto all’ultimo. Ciò indica che nei primi anni del millennio l’incremento di adolescenti straniere/i è stato molto forte; poi, nell’ultimo triennio si è ridotto, ma rimane tutt’altro che trascurabile.

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LE SCUOLE SUPERIORI Negli ultimi anni la scuola italiana, e in particolare quella superiore,8 ha vissuto un processo di continua trasformazione a livello normativo e non solo. Non è questa la sede per esaminare tali cambiamenti, ma si tratta di un elemento che va sottolineato in quanto complica non poco il lavoro di raccolta ed elaborazione dei dati statistici relativi alla scuola, soprattutto per quanto riguarda i raffronti nel tempo. In questa parte si cercherà, comunque, di fornire un quadro d’insieme sulle Scuole Superiori, riportando i dati numerici più significativi. Va aggiunto che tutti i dati sono relativi all’anno scolastico 2010-11 (si tratta dei dati più recenti disponibili in maniera completa presso le fonti istituzionali al momento della stesura del presente testo) e riguardano gli Istituti Superiori situati nel comune di Torino.

GLI ISTITUTI SCOLASTICI Cominciamo con qualche dato sugli Istituti scolastici superiori esistenti in Torino, proponendo una tabella riepilogativa che dà l’idea della loro distribuzione nel territorio cittadino. L’elenco comprende le sedi centrali di tutte le scuole, statali e non statali; non sono state considerate le succursali e le sezioni staccate. Riguardo alla suddivisione per tipologie, nel caso di scuole con più indirizzi di studio al loro interno si è fatto riferimento alla denominazione ufficiale dell’Istituto o al tipo di corsi prevalenti.

TAB. 1 - SCUOLE SUPERIORI DI TORINO PER TIPOLOGIA E CIRCOSCRIZIONE (SEDI CENTRALI)

Circoscrizione Licei Istituti Tecnici

Istituti Profess.

Altre scuole9 Totale

1 - Centro-Crocetta 14 2 3 0 19

2 - Santa Rita-Mirafiori Nord 2 2 1 0 5

3 - San Paolo-Cenisia-Pozzo Strada 2 2 2 0 6

4 - San Donato-Parella 5 1 1 0 7

5 - Vallette-Mad.di Campagna-Vittoria 0 3 1 0 4

6 - Barriera MI-Rebaudengo-Falchera-R.Parco 2 2 1 0 5

7 - Valdocco-Aurora-Vanchiglia-M.Pilone 2 2 2 0 6

8 - San Salvario-Cavoretto 7 2 2 0 11

9 - Nizza-Lingotto 1 3 1 1 6

10 - Mirafiori Sud 1 1 0 0 2

CITTA' 36 20 14 1 71

Elaborazione su dati Regione Piemonte - Area Rilevazione Scolastica

8 Per maggiore facilità di lettura, si utilizzeranno in questo testo le denominazioni tradizionali di “Scuole medie“ e “Scuole superiori” anziché quelle ufficialmente stabilite oggi. 9 Si tratta del “Convitto statale per sordi”.

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LE/GLI ISCRITTE/I Passiamo ora dalle strutture alle/ai ragazze/i, con alcuni dati sulle iscrizioni alle diverse tipologie di Istituti.

TAB. 2 - ISCRITTE/I NELLE SCUOLE SUPERIORI DI TORIN O

Femmine Maschi Tipo insegnamento

val.ass. % val.ass. % Totale

Liceo Classico 2.730 66,1 1.400 33,9 4.130

Liceo Scientifico 4.727 44,5 5.887 55,5 10.614

Liceo Linguistico 1.281 79,0 341 21,0 1.622

Liceo Scienze umane 2.758 84,4 508 15,6 3.266

Liceo Artistico - Ist.arte - Coreutico 1.613 70,3 683 29,7 2.296

TOT. Licei 13.109 59,8 8.819 40,2 21.928

Ist.Tecnico Industriale 628 13,0 4.193 87,0 4.821

Ist.Tecnico Commerciale 1.619 52,9 1.444 47,1 3.063

Ist.Tecnico Geometri 207 15,8 1.105 84,2 1.312

Altri Istituti Tecnici 1.570 74,0 553 26,0 2.123

TOT. Istituti Tecnici 4.024 35,6 7.295 64,4 11.319

Ist.Profess. Industria-Artigianato 507 19,2 2.132 80,8 2.639

Ist.Profess. Commercio-Turismo 2.013 63,0 1.184 37,0 3.197

Ist.Profess. Alberghiero 1.125 43,6 1.455 56,4 2.580

Altri Istituti Professionali 2.149 65,2 1.149 34,8 3.298

TOT. Istituti Professionali 5.794 49,5 5.920 50,5 11.714

TOTALE GENERALE 22.927 51,0 22.034 49,0 44.961

Elaborazione su dati Regione Piemonte - Area Rilevazione Scolastica In base ai dati dell’anno scolastico 2010-11, nelle scuole superiori di Torino - statali e non statali - risultano iscritti complessivamente poco meno di 45.000 ragazze e ragazzi, con le femmine in leggera maggioranza (51%). Le tipologie di scuola più frequentate sono gli Istituti oggi catalogati come Professionali e Tecnici, con un numero all’incirca uguale di iscritti (tra 11.000 e 12.000). All’interno di questi due blocchi, spicca il dato degli Istituti Tecnici Industriali - un tipo di scuola tradizionalmente molto importante nella realtà torinese - scelti da oltre 4.800 ragazze/i. Se, però, anziché raggruppare in un unico blocco i diversi tipi di Istituti, si considerano i dati per singolo indirizzo, al primo posto si colloca nettamente il Liceo Scientifico. Poco meno di un quarto del totale delle/dei ragazze/i sceglie questo tipo di scuola, che - da sola - concentra oltre 10.000 studenti, un numero quasi uguale a quello di tutti gli altri Licei messi insieme.

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FIG. 1 - RIPARTIZIONE ISCRITTE/I NELLE SCUOLE SUPER IORI DI TORINO

9,2%

3,6%

7,3%5,1%

25,2%

26,1% 23,6% Liceo Scientifico

Liceo Classico

Liceo Linguistico

Liceo Scienze umane

Liceo Artistico

Istituti Tecnici

Istituti Professionali

Elaborazione su dati Regione Piemonte - Area Rilevazione Scolastica

La Figura 1 rappresenta in maniera visivamente più immediata quanto si diceva sulla suddivisione per tipologie di scuola. In particolare, si può dire che le/i circa 45.000 studentesse e studenti delle scuole torinesi si ripartiscono in quattro grandi blocchi all’incirca equivalenti: Professionali; Tecnici; Licei Scientifici; altri Licei. La colorazione simile per questi ultimi tipi di scuola può aiutare a cogliere questa divisione della “ciambella” in quattro quarti.

FIG. 2 - PERCENTUALE FEMMINE E MASCHI NELLE SCUOLE SUPERIORI

84,4

79,0

70,3

66,1

63,0

52,9

44,5

43,6

19,2

15,8

13,0

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Lic.Scienze umane

Lic.Linguistico

Lic.Art ist ico

Lic.Classico

I.P. Commercio

I.T .Commerciale

Lic.Scientifico

I.P.Alberghiero

I.P.Industria-Artig.

I.T .Geometri

I.T .Industriale

Femmine Maschi

Elaborazione su dati Regione Piemonte - Area Rilevazione Scolastica

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Riguardo alla suddivisione per genere, si possono notare forti squilibri in quasi tutti i tipi di indirizzi; niente di sorprendente, peraltro: i dati non fanno che confermare gli orientamenti tradizionali delle ragazze e dei ragazzi. Le femmine sono largamente maggioritarie negli ambiti delle Scienze umane (le ex-Magistrali), delle Lingue e dell’Arte in genere, con percentuali oltre il 70%; le parti si invertono nell’area industrale (sia Istituti Tecnici, sia Professionali) e negli Istituti per Geometri, scuole in cui i maschi sono di gran lunga predominanti. La tipologia di scuola più “equilibrata” è il Liceo Scientifico, in cui il sesso prevalente (maschi) raggiunge all’incirca il 55% del totale.

TAB. 3 - ISCRITTE/I NELLE SCUOLE SUPERIORI DI TORIN O. CONFRONTO SCUOLE STATALI - NON STATALI

Scuole statali Scuole paritarie Totale Tipo insegnamento

val.ass. % val.ass. % val.ass.

Liceo Classico 3.595 87,0 535 13,0 4.130

Liceo Scientifico 9.028 85,1 1.586 14,9 10.614

Liceo Linguistico 1.169 72,1 453 27,9 1.622

Liceo Scienze umane 2.913 89,2 353 10,8 3.266

Liceo Artistico / Ist.arte / Coreutico 2.131 92,8 165 7,2 2.296

TOT. Istituti Tecnici 10.943 96,7 376 3,3 11.319

TOT. Istituti Professionali 11.545 98,6 169 1,4 11.714

TOTALE GENERALE 41.324 91,9 3.637 8,1 44.961

Elaborazione su dati Regione Piemonte - Area Rilevazione Scolastica Aggiungiamo un breve commento anche sulla distinzione tra scuole statali e non statali. I numeri ci dicono che la grande maggioranza di studentesse e studenti frequenta le scuole statali: siamo oltre il 90%, percentuale che è rimasta suppergiù invariata nel corso degli anni. Tale quota diventa addirittura schiacciante negli Istituti Professionali, nei quali sfiora il 99%. Per contro, si segnala un unico indirizzo di studi per il quale la quota di ragazzi che frequentano una scuola privata è significativa: si tratta del Liceo Linguistico, con il 28% circa. Va aggiunto, peraltro, che fino a non molti anni fa chi voleva seguire questo tipo di studi non aveva scelta, poiché in tutta Torino non esisteva alcun Liceo Linguistico statale.

ALUNNE/I STRANIERE/I Come si è detto nel capitolo relativo ai dati demografici, l’elemento più significativo dei primi anni di questo nuovo millennio è senza dubbio la presenza sempre più importante di cittadine/i di provenienza straniera. Ciò vale, come si vedrà, anche per quanto riguarda la frequenza scolastica: se fino a non molti anni fa vi erano parecchie/i bambine/i straniere/i nelle scuole dell’infanzia e nelle elementari, poche/i nelle medie e un numero pressoché insignificante nelle superiori, ormai anche nelle scuole di secondo grado la presenza straniera è diventata significativa.

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Riprenderemo questo dato più avanti, nel paragrafo relativo all’evoluzione dei dati nel tempo; per il momento esaminiamo più in dettaglio i dati dell’anno scolastico 2010-11.

TAB. 4 - ISCRITTE/I NELLE SCUOLE SUPERIORI DI TORIN O CONFRONTO ITALIANE/I-STRANIERE/I

Italiane/i Straniere/i Totale Tipo insegnamento

val.ass. % su

tot. Ital. val.ass.

% su tot. Stran.

val.ass. % su tot.

gen.

Liceo Classico 4.060 10,1 70 1,5 4.130 9,2

Liceo Scientifico 10.122 25,2 492 10,3 10.614 23,6

Liceo Linguistico 1.546 3,8 76 1,6 1.622 3,6

Liceo Scienze umane 3.067 7,6 199 4,2 3.266 7,3

Liceo Artistico-Ist.arte-Coreutico 2.200 5,5 96 2,0 2.296 5,1

TOT. Licei 20.995 52,2 933 19,6 21.928 48,8

Ist.Tecnico Industriale 4.157 10,3 664 14,0 4.821 10,7

Ist.Tecnico Commerciale 2.484 6,2 579 12,2 3.063 6,8

Ist.Tecnico Geometri 1.107 2,8 205 4,3 1.312 2,9

Altri Istituti Tecnici 1.865 4,6 258 5,4 2.123 4,7

TOT. Istituti Tecnici 9.613 23,9 1.706 35,9 11.319 25,2

Ist.Profess. Industria-Artigianato 2.008 5,0 631 13,3 2.639 5,9

Ist.Profess. Commercio-Turismo 2.493 6,2 704 14,8 3.197 7,1

Ist.Profess. Alberghiero 2.261 5,6 319 6,7 2.580 5,7

Altri Istituti Professionali 2.834 7,0 464 9,8 3.298 7,3

TOT. Istituti Professionali 9.596 23,9 2.118 44,5 11.714 26,1

TOTALE GENERALE 40.204 100,0 4.757 100,0 44.961 100,0

Elaborazione su dati Regione Piemonte - Area Rilevazione Scolastica Come si vede dalla tabella, su un totale di circa 45.000 studenti quasi 4.800 provengono da altri paesi, il che equivale a una quota percentuale dell’11% . Approfondendo meglio i dati per tipologia di scuola, si nota che le/i ragazze/i straniere/i si distribuiscono in maniera assai diversa rispetto alle/agli italiane/i; in particolare, oltre l’80% frequenta Istituti Tecnici e Professionali (in particolare questi ultimi), mentre la corrispondente percentuale relativa alle/ai sole/i italiane/i è intorno al 48%. Per contro, le/i ragazze/i provenienti da altri Paesi scelgono i Licei in misura inferiore al 20% a fronte di una quota superiore al 52% tra le/gli alunne/i italiane/i. Dunque, le/gli straniere/i si concentrano in grande maggioranza sulle scuole orientate verso uno sbocco professionale più vicino nel tempo, che sono anche quelle considerate nella percezione comune “più facili”. Ciò non significa che le/gli straniere/i vadano meno bene a scuola, anzi in molti casi si impegnano negli studi più e meglio rispetto alle/ai pari età italiane/i. E’ chiaro, però, che - venendo da culture e tradizioni diverse - le/i ragazze/i di nazionalità straniera hanno delle lacune per non aver svolto alcune parti dei nostri programmi scolastici; inoltre, coloro che vivono da pochi anni in Italia hanno, inevitabilmente, difficoltà nell’uso della lingua italiana.

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ISCRITTE/I: EVOLUZIONE NEL TEMPO Passiamo, infine, ad un’analisi dell’evoluzione nel tempo dei dati scolastici, a partire dal numero complessivo di iscritte/i alle Scuole Superiori di Torino negli ultimi anni, che si riporta nella figura seguente.

FIG. 3 - ISCRITTE/I NELLE SCUOLE SUPERIORI DI TORIN O NEGLI ULTIMI 10 ANNI

45.162 44.183 44.583 45.562 44.96146.178

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

45.000

50.000

A.S. 2000-01 A.S. 2002-03 A.S. 2004-05 A.S. 2006-07 A.S. 2008-09 A.S. 2010-11

Elaborazione su dati Regione Piemonte - Area Rilevazione Scolastica

Come mostra chiaramente l’altezza costante delle colonne dell’istogramma, negli ultimi anni il numero di iscritte/i si è mantenuto intorno alle 45.000 unità, con una variabilità modesta: al massimo un migliaio di unità, in più o in meno. Tutto ciò - come si è visto nel capitolo precedente - in una situazione di sostanziale stabilità nel numero di adolescenti residenti. Va aggiunto che questo dato contrasta fortemente con quanto era avvenuto nel decennio precedente, che aveva visto una continua e sensibile diminuzione di iscritte/i. Per citare solo un paio di numeri, nell’anno scolastico 1990-91 le Scuole Superiori torinesi comprendevano oltre 63.000 ragazze/i e nel 1995-96 poco meno di 52.000. Questo sensibile calo, peraltro, corrispondeva all’andamento demografico della popolazione residente in Città.

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FIG. 4 - ISCRITTE/I NELLE SCUOLE SUPERIORI DI TORIN O NEGLI ULTIMI 10 ANNI CONFRONTO ITALIANE/I-STRANIERE/I

44.122

42.569

40.204

1.066

3.270

4.757

0 10.000 20.000 30.000 40.000 50.000

A.S. 2010-11

A.S. 2005-06

A.S. 2000-01

Italiani Stranieri

Elaborazione su dati Regione Piemonte - Area Rilevazione Scolastica

Il grafico - per semplicità limitato a tre soli anni “spot” - mostra chiaramente che se il totale complessivo resta in sostanza invariato nel tempo, cambia però sensibilmente la composizione relativamente alla nazionalità delle studentesse e degli studenti. In particolare, va segnalato che in dieci anni il totale delle/dei ragazze/i straniere/i si è più che quadruplicato, passando da poco più di 1.000 a quasi 4.800 unità. Si può dire che nelle scuole superiori si è verificato - almeno in parte - un fenomeno analogo a quello relativo ai dati demografici: come avviene per i residenti in città, anche nelle scuole superiori il numero complessivo rimane stabile grazie all’aumento di ragazze/i straniere/i, che compensa il calo riguardante le/gli italiane/i. Un calo che - anche se sicuramente meno netto di quello degli anni ’90 - sarebbe comunque significativo senza il “contributo” della componente straniera. Come si è accennato nella parte introduttiva, riguardo alle diverse tipologie di scuola risulta problematico fare delle comparazioni nel tempo realmente significative. Ci limitiamo, pertanto, a indicare alcune tendenze generali prendendo come riferimento i dati relativi alla metà degli anni ’90 (in particolare, l’anno scolastico 1995-96), senza riportare tabelle e grafici più dettagliati che rischierebbero, soprattutto per alcuni ordini di scuole, di essere fuorvianti. Da questo confronto a 15 anni di distanza emergono alcuni elementi degni di nota; in particolare: � Gli iscritti agli Istituti Tecnici sono in sensibile calo: oggi coprono una quota percentuale del

25%, contro il 33% del 1995-96; in sostanza, il numero di iscritti ai Tecnici cala da un terzo a un quarto del totale delle/dei ragazze/i. Probabilmente nel corso degli anni questo tipo di scuola ha risentito della “concorrenza” da un lato dei Licei Scientifici, dall’altro degli Istituti Professionali.

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� Visto, però, che gli Istituti Professionali rimangono sostanzialmente stabili con una quota di iscritti intorno al 25%, nel complesso si registra un calo sensibile delle iscrizioni alle scuole tecniche in senso lato, per le quali esiste a Torino un’antica tradizione. Si può ipotizzare che - almeno per quanto riguarda l’indirizzo industriale - alla base di questo cambiamento vi sia la profonda trasformazione della città avvenuta negli ultimi anni, trasformazione cui si è già accennato più volte nel capitolo dedicato alle ricerche sull’adolescenza.

� Invece, continuano a crescere nel gradimento delle/dei ragazze/i i Licei Scientifici, che sono passati dal 18,6% al 23,6% delle iscrizioni totali. Probabilmente, questa tipologia di scuola viene considerata in grado di dare una preparazione qualitativamente buona e, soprattutto, è vista come quella più completa, per l’equilibrio tra materie afferenti all’area umanistica e a quella scientifica.

� Peraltro, anche una scuola fortemente orientata verso un lato della “barricata”, come il Liceo Classico, mostra (forse un po’ a sorpresa) una tendenza alla crescita, dal 7,8% di 15 anni fa all’attuale 9,2%. Sembra, dunque, che “greco e latino” mantengano ancora un certo fascino sulle/sui ragazze/i di oggi, anche se bisognerebbe valutare quanto incidono sulle percentuali di iscritte/i il prestigio e la considerazione di cui tuttora godono i Licei Classici.

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FORMAZIONE PROFESSIONALE Naturalmente, le Scuole Superiori non esauriscono il quadro della formazione rivolta alla fascia adolescenziale, anche se ne costituiscono il nocciolo fondamentale; dunque, è opportuno parlare - sia pur brevemente - anche del sistema della Formazione Professionale post-scuole medie. Cominciamo con i dati sulle/gli allieve/i dei corsi di Formazione Professionale, proponendo una tabella che riporta i principali ambiti e i numeri relativi, suddivisi per genere.

TAB. 1 - ISCRITTE/I CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONA LE A TORINO SUDDIVISI PER GENERE

Femmine Maschi Ambito N. corsi

Iscritte % Iscritti % Totale

Alimentare 5 44 47,3 49 52,7 93

Artigianato Artistico 3 20 46,5 23 53,5 43

Edilizia e Impiantistica 31 1 0,2 551 99,8 552

Grafica e Multimedialità 9 55 32,7 113 67,3 168

Legno e Affini 3 0 0,0 59 100,0 59

Meccanica e Riparazioni 22 1 0,2 413 99,8 414

Ristorazione e Turismo 17 125 36,3 219 63,7 344

Servizi di Impresa 11 139 67,5 67 32,5 206

Servizi Personali 21 394 92,7 31 7,3 425

Servizi Socio-Assistenziali 9 102 48,8 107 51,2 209

Tessile e Abbigliamento 4 54 93,1 4 6,9 58

TOTALE GENERALE 135 935 36,4 1.636 63,6 2.571

Elaborazione su dati Provincia - Area Istruzione e Formazione

Complessivamente le/gli iscritte/i ai corsi di Formazione Professionale a Torino sono poco meno di 2.600. Va aggiunto che la Provincia segnala anche 800 iscritti nella voce “Orientamento e sostegno all’inserimento lavorativo”, ma non si tratta di corsi di formazione veri e propri, per cui non vengono considerati nella tabella. Il settore che raggruppa il maggior numero di persone è Edilizia e impiantistica, con circa il 21% degli iscritti; seguono quelli relativi ai Servizi alla persona e alla Meccanica, frequentati in maniera pressoché identica. I maschi sono in netta maggioranza (64% circa del totale); in valore assoluto si tratta di 700 iscritti in più. Se a questo valore aggiungiamo anche i dati relativi all’Orientamento e sostegno all’inserimento lavorativo, i ragazzi superano le ragazze all’incirca di un migliaio di unità, il che compensa quasi esattamente il maggior numero di femmine che si riscontra nelle iscrizioni alle Scuole Superiori. Dunque, si potrebbe dire che “i conti tornano”, anche se va ricordato che i dati scolastici non devono necessariamente corrispondere con quelli demografici, in quanto nelle scuole di Torino vi sono anche molte/i studentesse e studenti che vengono dalla provincia, e non è detto che si ripartiscano equamente tra i due sessi.

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Riguardo agli ambiti - lasciati da parte quelli esclusivamente maschili (Edilizia-Impianti e Meccanica) o con schiacciante maggioranza femminile (Servizi Personali e Tessile) - si nota una certa prevalenza dei ragazzi nel settore Grafico-multimediale e nella Ristorazione, mentre le ragazze sono maggioritarie nei Servizi di impresa. In tutti e tre i casi citati il genere prevalente raggruppa all’incirca i due terzi del totale. C’è un sostanziale equilibrio, invece, nell’ambito Socio-assistenziale e in quello Alimentare.

Un altro elemento significativo da analizzare riguarda la distinzione per nazionalità; si riporta in proposito una tabella simile alla precedente, ma con una differenza importante: le percentuali sono calcolate sulle due colonne “Italiane/i” e “Straniere/i”, e non per ogni singolo ambito.

TAB. 2 - ISCRITTE/I AI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSI ONALE A TORINO SUDDIVISIONE ITALIANE/I - STRANIERE/I

Italiane/i Straniere/i TOTALE Ambito

Iscritte/i % Iscritte/i % Iscritte/i % su TOT.

Alimentare 70 3,4 23 4,3 93 3,6

Artigianato Artistico 40 2,0 3 0,6 43 1,7

Edilizia e Impiantistica 419 20,6 133 24,9 552 21,5

Grafica e Multimedialità 153 7,5 15 2,8 168 6,5

Legno e Affini 50 2,5 9 1,7 59 2,3

Meccanica e Riparazioni 285 14,0 129 24,2 414 16,1

Ristorazione e Turismo 283 13,9 61 11,4 344 13,4

Servizi di Impresa 145 7,1 61 11,4 206 8,0

Servizi Personali 374 18,4 51 9,6 425 16,5

Servizi Socio-Assistenziali 170 8,3 39 7,3 209 8,1

Tessile e Abbigliamento 48 2,4 10 1,9 58 2,3

TOTALE GENERALE 2.037 100,0 534 100,0 2.571 100,0

Elaborazione su dati Provincia - Area Istruzione e Formazione

Tra le persone iscritte, le/gli straniere/i sono poco più di 500, il che corrisponde a una percentuale del 21% circa. In altre parole, una/un allieva/o su cinque è di nazionalità non italiana. Rispetto agli ambiti dei corsi di Formazione, il dato che emerge con maggiore evidenza è che, in generale, le differenze tra italiane/i e straniere/i non sono molto nette; i settori più frequentati, infatti, sono grosso modo gli stessi. Tra gli ambiti formativi che si trovano ai primi posti della “classifica”, vi sono solo due eccezioni: quello Meccanico, scelto dal 24% delle/degli straniere/i a fronte di un 14% di italiane/i e quello dei Servizi Personali, per il quale la preferenza delle/i italiane/i è quasi doppia rispetto a quella di persone di altri Paesi: 18% contro 10%. Può stupire il fatto che in un settore lavorativo come quello edile, in cui la presenza straniera è visibilmente massiccia, le quote di italiani e stranieri (in questo caso si può senz’altro usare il maschile tout court) siano molto simili. D’altro canto, si tratta di lavori che si imparano soprattutto “sul campo”, per i quali, probabilmente, una qualificazione specifica non risulta fondamentale.

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PER SAPERNE DI PIÙ … Il materiale presentato nella presente pubblicazione rappresenta solo una parte di quanto esiste presso la Direzione. Molti argomenti sono stati appena accennati, altri del tutto ignorati, e non per certo perché non fossero anch’essi importanti. Dunque, a beneficio di chi intendesse approfondire gli argomenti trattati, è opportuno riportare in conclusione una serie di riferimenti alla documentazione disponibile. Si intende mettere tale materiale (che può essere di svariate tipologie: atti amministrativi, tesi di laurea, testi, tabelle e grafici etc.) a disposizione di tutti coloro che, a vario titolo, si occupano di adolescenza: servizi del Comune e di altri Enti pubblici, Associazioni, gruppi di studentesse e studenti o anche singole persone interessate al tema. La documentazione disponibile è indicata nella seguente tabella, con un’ulteriore indicazione per quanto riguarda il materiale specificamente dedicato all’adolescenza.

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DOCUMENTI DISPONIBILI Rapporti, relazioni, opuscoli

Opuscolo “TuttoAdolescenti” Progetti per adolescenti dei vari Assessorati (1990)

Progetto GIADA (GIovani e ADolescenti A Torino)

Storia del progetto e programma 1991-95 (1991)

Rapporti sulla condizione giovanile

7 rapporti biennali sulla condizione giovanile a Torino. Temi: scuola, formazione, lavoro, devianza, aggregazione (1994-2008)

I progetti per i giovani a Torino 1995-96

Ricerca sui progetti esistenti in Città, finalizzata alla stesura del nuovo Progetto Giovani (1995-96)

I progetti per i giovani delle città della rete EYO (European Youth Observatory)

Confronto tra i progetti di 7 città europee: Colonia, Barcellona, San Sebastiàn, Rotterdam, Turku (Finlandia), Modena e Torino (2000-01)

Comunicare tra mondi diversi Analisi dei questionari compilati da ragazze/i (13-15 anni) delle scuole di Chieri su: valori, tempo libero, amicizia, rapporti familiari etc. (2003)

I giovani e Torino Analisi dei questionari compilati da ragazze/i dell’Istituto Levi sulla percezione di Torino (2003)

Le finalità strategiche del Settore Gioventù. Un processo di progettazione partecipata

Report articolato in 3 fasi: Analisi criticità del mondo giovanile; Definizione macroproblemi; Individuazione finalità strategiche e linee-guida per le politiche giovanili (2003-04)

Ricerche e studi sugli adolescenti Ricerca Società Italiana di Pediatria

Dati e approfondimenti sulla ricerca “Abitudini e stili di vita degli adolescenti italiani” (2011)

Ricerca Centro Documentaz. Infanzia e Adolescenza (Firenze)

Scheda sintetica della ricerca “Costruire senso, negoziare spazi” (2011)

Ricerca Eurispes-Telefono azzurro

Sintesi dei dati principali del “Sondaggio Infanzia / Sondaggio Adolescenza” (2009)

Atti amministrativi

Delibere varie

Primo progetto giovani (1977) Prevenzione droghe e tossicodipendenze (1984) Istituzione Osservatorio del Mondo Giovanile (1987) Nuovo progetto giovani (1997)

Testi vari

Riflessione sulle politiche giovanili

Idee elaborate da un gruppo di esperti per la definizione del nuovo Progetto Giovani (1996)

Tesi di Laurea Tesi sulla storia dei progetti giovani a Torino dal 1977 al 2006, con dati e interviste (2006)

Le politiche giovanili a Torino Storia delle politiche giovanili a Torino (2010) Sintesi dei Progetti giovani della Città con tabelle comparative (1977-1999)

Fondo grigio = prodotti specifici sugli adolescenti