Domani è un altro giorno - WordPress.com...2019/03/19  · Domani è un altro giorno E’ da...

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Domani è un altro giorno E’ da lontano che preferiamo partire, e più precisamente da giovedì 28 febbraio. Sono da poco passate le 21,00 ed un Ilario stanco si rintana nel suo piumone scrollando, per darsi un’effimera compagnia, qualche status dell’ infernale Whatsapp; quando si imbatte in un angolo bucolico dalle sfumature a dir poco nostalgiche che rappresenta le placide colline aretine, non lontano dal Poggiomondo Park di Claudio. Un rapido scambio di battute per capire la veridicit{ dell’affresco in pieno stile “Frittole 1492” che subito il Montella in versione Monet confessa l’artifizio grafico. “Ci ho lavorato per accentuare il contrasto” ammetterà nella segreta corrispondenza notturna. Eppure quell’immagine non ce la siamo tolta dalla mente, tanto che nella domenica fantamaradoniana un Claudio leggermente mesto e mogio, abbandonato su di una poltrona di casa (chi vi scrive se lo immagina così) lo vediamo accompagnato dalle note dell’immensa Ornella nazionale… “E’ uno di quei giorni che ti prende la malinconia, che fino a sera non ti lascia più…”. La sua fede è davvero scossa e in casa del “testimone” Joz non è un bel stare. L’anticipo del venerdì lascia in eredit{ un bonus “Pavoloso”, una raffica di maestrale dalla ventosa Sardinia che fa la fila in mezzo (per dirla alla Gattuso) all’undici de L’Uomo in Più. “E non c’è niente di più triste in giornate come queste che ricordare la felicità”. Annegate di già in un recente passato le carezze di Duvan e Piatek, quando ogni weekend si trasformava in un soggiorno a cinque stelle, pensione completa, a spese degli spettatori increduli di Fantamaradona. ILARIO IMPARATO RISULTATI - CLASSIFICA PROSSIMO TURNO

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Domani è un altro giorno

E’ da lontano che preferiamo partire, e più precisamente da giovedì 28

febbraio. Sono da poco passate le 21,00 ed un Ilario stanco si rintana nel

suo piumone scrollando, per darsi un’effimera compagnia, qualche status

dell’ infernale Whatsapp; quando si imbatte in un angolo bucolico dalle

sfumature a dir poco nostalgiche che rappresenta le placide colline aretine,

non lontano dal Poggiomondo Park di Claudio. Un rapido scambio di

battute per capire la veridicit{ dell’affresco in pieno stile “Frittole 1492”

che subito il Montella in versione Monet confessa l’artifizio grafico. “Ci ho

lavorato per accentuare il contrasto” ammetterà nella segreta

corrispondenza notturna. Eppure quell’immagine non ce la siamo tolta

dalla mente, tanto che nella domenica fantamaradoniana un Claudio

leggermente mesto e mogio, abbandonato su di una poltrona di casa (chi vi

scrive se lo immagina così) lo vediamo accompagnato dalle note

dell’immensa Ornella nazionale…

“E’ uno di quei giorni che ti prende la malinconia, che fino a sera non ti lascia

più…”. La sua fede è davvero scossa e in casa del “testimone” Joz non è un

bel stare. L’anticipo del venerdì lascia in eredit{ un bonus “Pavoloso”, una

raffica di maestrale dalla ventosa Sardinia che fa la fila in mezzo (per dirla

alla Gattuso) all’undici de L’Uomo in Più.

“E non c’è niente di più triste in giornate come queste che ricordare la

felicità”. Annegate di già in un recente passato le carezze di Duvan e Piatek,

quando ogni weekend si trasformava in un soggiorno a cinque stelle,

pensione completa, a spese degli spettatori increduli di Fantamaradona.

ILARIO IMPARATO

RISULTATI - CLASSIFICA

PROSSIMO TURNO

Oggi c’è da abbandonare banchetti pantagruelici e abituarsi a modesti ma

sempre frizzanti apericena. Un’ “aqua panela” colombiana firmata Muriel

potrebbe bastare ma Borussia non la vede allo stesso modo. Arrivano le

tagliatelle della “nonna Josi…pina”, indigeste per Claudio ma da leccarsi i

baffi per gli occhi famelici di Josè. L’amatissimo presidente non teme

l’assist di Correa, anzi ne lascia più di uno in panca anche lui, in attesa delle

magnificenze serali del Lorenzo azzurro. La carica pre-gara di Insigne

lasciava ben sperare per godersi i tre punti nel posticipo serale ma “… è uno

di quei giorni che tu non hai conosciuto mai, beato te, sì, beato te…”. Ansia da

prestazione per il 24 di Frattamaggiore, tutto gli diventa più piccolo al

cospetto della Vecchia Signora, finanche la porta. Il destro dal dischetto si

perde sul palo e sgonfia l’eccitazione dei padroni di casa. “Bastava che non

lo tirasse” esclama uno sconsolato Joz che, grazie anche all’espulsione del

guardiano Meret, si vede depredato in casa propria. Al San Paolo, tra le

mura amiche del Josefalenstadion, ad opera di uno juventino. “Curnut e

mazziat, s’ann arrubbat o’ piecoro cu tutta a lana”. Terminerà con una X;

una crocetta al fegato per entrambi…

Ancor più intrigante quanto accade ai bordi della Kop dove un Agostino

pimpante ha ragione per 3-1 di un Francesco sommesso e sconsolato che

ammette di aver sbagliato ancora una volta la formazione di partenza e

mutuando Vasco gli verrebbe da pensare “non lo so ma è così, odio i

…venerdì”!

“Capita a tutti”, lo consolerà Josè come un buon padre di famiglia. Accade di

tutto nella gara di Anfield dove Bruno Alves in versione Esprito Santo

diventa uno e trino. Fa gol, assist e autogol in una sola partita. Roba da

raccontare ai nipotini seduti sulle ginocchia. Il calcio spezzatino tanto

demonizzato da Agostino trasforma il suo weekend in un martedì grasso

anticipato: tante chiacchiere (ma anche fatti) per i palati golosi dei Reds.

Prima Lautaro Martinez, poi Rigoni ed infine l’abracadabra del difensore

portoghese. La Dynamo francamente avrebbe meritato di più visti i bonus

di Palacio ed Immobile ma ancora una volta diventa fatale l’errore dagli

undici metri. Stavolta è Barella ad anticipare la Quaresima e rendere

indigesto lo spezzatino a Francesco. Fare la formazione anticipata è una

iattura e un Gosens in panchina fa più male di un mignolo nello spigolo ma

per dirla sulle note di Baby K… “è venerdì, torno a casa con le bende…”.

A fuoco altissimo anche la terza gara di giornata tra Sangiuseppese e Mr.

Pane che vede le prime scintille già in quel Cagliari-Inter più disastroso

della grandine. Si sporca a stretto giro il casellario del mezzosangue

Handanovic che al processo nerazzurro si canta anche il compagno Perisic.

Zingari di cuore e di etnia questi banditi, meno due per Enrico e meno due

per Gabriele e Daniele. Il compare Milinkovic, nel sabato capitolino, presta

il ponentino più malandrino che c’è ai padroni di casa e mette un assist a

verbale azzerando o quasi la zampata di Gervinho. Nel momento

dell’agguato decisivo però Gambro trova le polveri bagnate di Piatek e

inceppa il ferro. Ma nel tribunale di San Giuseppe dei Nudi la “cantata” è all’

odg e il Gallo ritrova la voce e pure il gol. Gli ospiti sono fiduciosi della

sentenza e rimandano tutto in cassazione ma nulla può l’inquisizione

spagnola del Callejon azzurro contro il generale Miralem in versione Ratko

Mladic.

Mr. Pane latita anche dal gruppo Whatsapp ma di una condanna in

contumacia non se ne parla proprio: il massacro dei Tribuni è servito con

assoluzione a formula piena. 1-2 e colpo gobbo!

Quarto match a tabellone tra Rosso Pompeano e Garra Charrua, gara bella

come poche con gli ospiti ordinati, composti e devoti nel santuario di

Pompei. Rispetto per l’avversario e concentrazione altissima sono i diktat

di Mister Dino. Il dischetto non fa paura agli uomini di Garra Charrua e il

rigore di Caputo rappresenta il compito ben fatto dell’alunno diligente e

studioso. Insomma un 7 alla versione di latino preso poco prima di Natale.

La pagella sembra blindata anche dalle sufficienze di Kessie e Parolo oltre

che dal 7 del granatiere granata Nkoulou. Il sabato del villaggio tra l’altro

aveva allietato i cuori degli ospiti con un Pasquale/Dario non poco

preoccupati dalle insufficienze di Cragno e Cristante oltre che dalle

esuberanze balcaniche del trucido Kolarov; ex per tutti, forse anche per sua

madre. Ma se il juke box di Joz e Claudio si culla sulle note della Vanoni

quello di Rosso Pompeano cambia musica e sposta la testina sugli U2.

“Sunday bloody Sunday”. Sanguinosa domenica per Dino che seduto tra i

banchi della cattedrale sgrana il Rosario in attesa del pacifico “ite missa

est”. Ma è non lontano da Pompei che nasce, cresce e si manifesta

l’Anticristo della domenica. A Castellammare vede la luce e a Ferrara cala le

tenebre, è l’Asmodeo blucerchiato, devastatore della difesa spallina e

padrone degli incubi di Dino. Due squilli di tromba che scaraventano negli

inferi le ambizioni di Garra Charrua. La partita tra angeli e demoni però

attende ancora il verdetto pomeridiano dalla brughiera bergamasca dove

Zapata e Gomez, simili rispettivamente ad Amenadiel (l’arcangelo nero

buono) e Bes (il demone nano) si contenderanno l’anima dei guerrieri.

Inutile a dirsi, il ratto è ad opera del Papu che sposterà gli equilibri della

contesa verso Rosso Pompeano che grazie anche al +2 del suo feudo,

oramai sconsacrato, fa pentole e coperchi ad un Dino in versione Mela

Mascetti intenta a “sparecchiare”.

Last but not least il match-clou in casa di Tsunami tra Marco e Ilario.

Rombano i motori della capolista intenta a scacciar via lo scivolone (non

ancora omologato) contro Borussia Jozmund della settimana prima. Di

contro gli All Blacks dovranno fare i conti con un avversario

pericolosissimo e dato per favorito alla vigilia. In campo il tandem d’attacco

frattiniano formato dal gladiatore Dzeko, il corazziere Milik e l’alfiere

Simeone. In assetto da guerra Marco che però già dal sabato non riusciva a

quadrare il bilancio subdorando aria di beffa. Il centravanti giallorosso

troppo nervoso,Bakayoko e Suso sotto la sufficienza e la beffa Musacchio

che si vedeva negare un +3 per opera dell’autogol di Lirola (difensore spia

di Ilario che nemmeno però viene schierato). La domenica si avvicina e il

rischio di subire un’imbarcata juventina prende forma; ma così non sar{.

Squadra d’Azione non attraversa un buon periodo di forma e si vede; Ilario

ha una decente media voti ma i gol di Cr7 e di Mandzukic stavolta si fanno

attendere e Ilario non può far altro che affidarsi allo zoccolo duro di

centrocampo e difesa: onesti e fedeli lavoratori sempre pronti a timbrare il

cartellino. Il reddito di cittadinanza quadra invece le entrate di Ilario grazie

anche al pennello educato di Federico Brunelleschi: il 33 bianconero

supera di un orlo la soglia di povertà e raddoppia. Diventa 66 il must di

giornata, quanto basta per arrivare allo 0-1 e mantenere la vetta. Favoriti o

meno è ancora presto per sentenziare, sapendo già che è inutile ripetere

“chiss{, domani è un altro giorno, si vedr{…”.