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DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DI TUTTI I RISCHI PRESENTI NELLA
SEDE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA STATALE
VIA DEL GABANETO 1/A
TRAVAGLIATO
13/10/2012 SCARINZI Roberto Data Sopralluogo
Elaboratore
File:DVR_infanzia_statale_ottobre_2012.doc
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REVISIONI DEL PIANO DELLA SICUREZZA
Revisione
numero
Data certa
Oggetto
della
revisione
Firma
Datore di
lavoro
Firma
Medico
Competente
Firma
RLS
Firma
RSPP
2 13/10/2012 Aggiornamen
to del DVR ai
sensi del
D.Lgs 81/08
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I N D I C E
1. PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI 6
2. MODALITA' OPERATIVE 7
3. PROCEDURE E PROVVEDIMENTI PER LA GESTIONE DEL RISCH IO 9
4. INDIVIDUAZIONE E PROGRAMMA DELLE MISURE DI PREVENZI ONE 10
4.1 INTERVENTI DI PREVENZIONE 10
4.2 PROGRAMMA DELLE MISURE DI PREVENZIONE 10
5. DATI GENERALI 11
6. ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA 12
7. ADDETTO AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 13
7.1 MEDICO COMPETENTE 14
7.2 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS ) 14
7.3 RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIO NE 15
7.4 DISPOSIZIONI E MISURE DI PREVENZIONE 15
8. COMPLETAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO 16
9. MISURE GENERALI 17
9.1 DIMENSIONI DEI LOCALI 17
9.2 RADON 17
9.3 DOCUMENTAZIONE FUNZIONALE ALLA SICUREZZA 17
10. RISCHIO DI INCENDIO 18
10.1 CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO 18
10.2 COMPARTIMENTAZIONE 23
10.3 ACCESSO DEI MEZZI ANTINCENDIO 23
10.4 CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI 24
11. DESCRIZIONE DEI PERCORSI D’ESODO E DELLE MISURE ADO TTATE PER FAR FRONTE AL RISCHIO INCENDIO 25
11.1 SISTEMA DI ALLARME INCENDIO 25
11.2 VIE DI ESODO 25
11.3 SEGNALETICA 30
11.4 ESTINTORI 31
11.5 RETE IDRICA ANTINCENDIO 31
11.6 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA 31
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11.7 MISURE CHE SARANNO ADOTTATE PER MIGLIORARE LA SITUA ZIONE IN ESSERE. 32
12. SERVIZI IGIENICI 32
12.1 LAVABI 32
12.2 PULIZIE 32
13. VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI ALLA STRUTTURA DEI LOCALI ED ALLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE UTILIZZATE. 33
14. DESCRIZIONE DEI LOCALI UTILIZZATI DALLA SCUOLADELL’ INFANZIA STATALE 35
14.1 SEZIONI 35
14.2 SALA INSEGNANTI 36
14.3 INFERMERIA 37
14.4 PORZIONAMENTO PASTI 38
14.5 LAVANDERIA 39
14.6 ATTIVITÀ LIBERE 40
14.7 UFFICI 41
15. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI PRESENTI NEL L’EDIFICIO 42
15.1 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE 42
15.2 IMPIANTO DI RICIRCOLO E FILTRAZIONE DELL’ARIA 42
15.3 ASCENSORI 43
15.4 IMPIANTO ELETTRICO GENERALE 44
15.5 IMPIANTO DI TERRA 45
15.6 PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE 45
16. INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI AL LA ATTIVITÀ LAVORATIVA 46
16.1 PREMESSA 46
16.2 VALUTAZIONE RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DEI VIDEO TERMINALI46
16.3 RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DELLE MACCHINE FOTOCOP IATRICI E DELLE STAMPANTI 46
16.4 INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI AL LE APPARECCHIATURE ED ALLE ATTREZZATURE DI LAVORO 47
16.5 VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE A SOSTANZE CANCEROG ENE E TERATOGENE 48
16.6 VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE A RADIAZIONI IONIZZ ANTI E NON IONIZZANTI 48
16.7 VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE 49
16.8 VALUTAZIONE RISCHIO VIBRAZIONI 49
16.9 VALUTAZIONE RISCHIO POLVERI 49
16.10 VALUTAZIONE RISCHIO FUMI 49
16.11 VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO 50
16.12 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO 50
16.13 VALUTAZIONE FUMO PASSIVO 54
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17. VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI ALL’ATTIVITÀ LAVORA TIVA E DIDATTICA 56
17.1 PERSONALE DOCENTE 56
17.2 ALUNNI 58
17.3 COLLABORATORI SCOLASTICI 58
18. SORVEGLIANZA SANITARIA 66
19. STRESS DA LAVORO CORRELATO 68
20. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE 70
21. TUTELA DELLE LAVORATRICI MADRI 71
22. TUTELA DEL LAVORO DEI MINORI 74
23. REGISTRO INFORTUNI 75
24. PIANO DI PRIMO SOCCORSO 75
24.1 ADEMPIMENTI ADOTTATI 75
24.2 CONTENUTO DELLA LETTERA DI NOMINA DEGLI ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO 76
24.3 CASSETTA DI PRIMO SOCCORSO 77
24.4 PACCHETTO DI MEDICAZIONE 78
25. CONTROLLI PERIODICI 79
26. FORMAZIONE E INFORMAZIONE DEL PERSONALE 80
26.1 ADDESTRAMENTO SPECIFICO 80
26.2 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE 80
27. PIANO DI EMERGENZA 80
28. ARCHIVIO DELLA SICUREZZA E SALUTE 81
29. MISURE ADOTTATE O CHE SARANNO ADOTTATE PER LA GESTI ONE DELLE EMERGENZE E PER LIMITARE IL RISCHIO INCENDIO 83
30. MISURE ANNUE ADOTTATE DAL DATORE DI LAVORO PER LA G ESTIONE DELLA SICUREZZA 83
31. PIANO DI MIGLIORAMENTO E RELATIVE SCADENZE 85
31.1 MISURE RELATIVE ALLA ASSEGNAZIONE DEGLI INCARICHI A CARICO DEL DATORE DI LAVORO 85
31.2 MISURE RELATIVE ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE ED AL LA FORMAZIONE DEL PERSONALE A CARICO DEL DATORE DI LAV ORO 85
31.3 MISURE RELATIVE ALL’ADEGUAMENTO DELL’EDIFICIO A CAR ICO DEL COMUNE 85
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1. PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il procedimento per la valutazione dei rischi utilizzato fa riferimento ai criteri definiti dal
Titolo 1 Capo III sezione II del D.Lgs. 81/2008 e pertanto si basa sull’esame
sistematico di tutti gli aspetti di ciascun luogo di lavoro.
Il procedimento adottato prevede la:
� Individuazione delle fonti di pericolo in relazione:
1. all’ambiente di lavoro
2. agli impianti tecnologici installati
3. alle apparecchiature, attrezzature, sostanze e agenti biologici utilizzati
4. alle attività svolte
� Individuazione dei rischi connessi alle fonti di pericolo
� Individuazione del personale esposto ai rischi generici
� Individuazione del personale esposto a rischi specifici
� Individuazione delle norme giuridiche e/o tecniche di riferimento
� Valutazione dei rischi con riferimento alle disposizioni delle
norme in vigore
� In mancanza di norme, valutazione della probabilità e della
gravità dell’infortunio e/o della malattia professionale.
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2. MODALITA' OPERATIVE
RISCHI CORRELATI ALL’EDIFICIO, AGLI IMPIANTI, ALLE ATTREZZATURE ED
ALLE SOSTANZE
Il procedimento di base, per la valutazione dei rischi consiste in un esame sistematico
di tutti gli aspetti del luogo di lavoro riguardanti:
• le caratteristiche costruttive dell’edificio;
• gli impianti tecnologici installati;
• i dispositivi, le macchine, le attrezzature, le sostanze e gli agenti
biologici utilizzati.
L’analisi di quanto sopra esposto è stata attuata mediante la verifica documentale ed i
sopralluoghi tecnici adottando i seguenti procedimenti.
VERIFICA DOCUMENTALE
La verifica documentale, è volta alla raccolta della documentazione inerente alle
caratteristiche dell'immobile, degli impianti tecnologici in essa presenti, delle
attrezzature, delle sostanze e degli agenti biologici utilizzati nelle attività svolte al fine
di:
• individuare i documenti la cui elaborazione è prescritta da norme vigenti (es.
C.P.I., dichiarazioni di conformità/rispondenza relative ad impianti installati,
denuncia impianti, verbali di verifica periodica rilasciati degli organi di vigilanza e/o
da ditte/professionisti incaricati, ...)
• verificare che copia di tali documenti sia archiviata presso l'istituto, che in ciascun
documento sia presente la data di redazione/sottoscrizione e che il documento si
riferisca in modo esplicito all’impianto/struttura ecc. oggetto di verifica
• verificare che il documento sia sottoscritto da soggetto abilitato/autorizzato
• verificare che le norme di riferimento richiamate siano congruenti all’oggetto
• verificare che ci sia coerenza fra le norme di riferimento ed il contenuto
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• predisporre l'elenco dei documenti mancanti/carenti per chiederne copia all'ente
locale competente
• verificare la coerenza fra quanto indicato nella documentazione e lo stato di fatto
(sopralluogo)
SOPRALLUOGHI
I sopralluoghi, hanno lo scopo di:
• ispezionare le sedi di lavoro, rilevandone i principali parametri strutturali e di
impianto, anche in relazione alle attività che vi si svolgono,
• verificare la coerenza fra lo stato di fatto, le norme di riferimento e/o la
documentazione acquisita nella verifica documentale al fine di individuare i
provvedimenti da adottare per conformarsi alle norme vigenti e/o per realizzare un
livello di sicurezza accettabile.
RISCHI CORRELATI ALLE ATTIVITÀ SVOLTE
Per la valutazione dei rischi derivanti da attività lavorative ne è stata effettuata
l’analisi al fine di:
• individuare le attività svolte, le rispettive modalità di esecuzione, le attrezzature
utilizzate,
• identificare i pericoli connessi alle attività svolte ed i conseguenti rischi di infortunio
e/o malattie professionali,
• identificare i rischi connessi alla correlazione fra attività e l’ambiente in cui sono
svolte,
• valutare i rischi (confronto con le norme di riferimento, in mancanza di norme
valutazione della probabilità e della gravita dell’infortunio e/o della malattia
professionale),
• studiare le possibilità per eliminare o ridurre i rischi con riferimento alle prescrizioni
delle norme vigenti ed alla valutazione della probabilità e della gravità
dell’infortunio e/o della malattia professionale,
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• individuare il personale da sottoporre a sorveglianza sanitaria,
• definire il contenuto della formazione e informazione di base del personale.
• definire il contenuto della formazione, informazione e addestramento del
personale con incarichi specifici (addetti emergenza, pronto soccorso, preposti,
ecc.).
3. PROCEDURE E PROVVEDIMENTI PER LA GESTIONE DEL
RISCHIO
Il Datore di Lavoro con la collaborazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione
e Protezione ha provveduto ad adottare e attivare le seguenti procedure e
provvedimenti:
• piano di evacuazione;
• piano di pronto soccorso;
• informazione e formazione di base del personale, dei preposti e dei dipendenti
con incarichi specifici (addetti emergenza, lotta antincendio, primo soccorso);
• programmi di verifiche periodiche;
• emissione di disposizioni di servizio (circolari);
• segnalazione all’ente locale delle misure da adottare per acquisire e mantenere
ad un livello di sicurezza accettabile l’immobile, gli impianti tecnologici e gli arredi;
• segnalazione all’ente locale di guasti rilevati durante le verifiche periodiche.
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4. INDIVIDUAZIONE E PROGRAMMA DELLE MISURE DI
PREVENZIONE
4.1 INTERVENTI DI PREVENZIONE
Le misure di prevenzione che dovranno essere adottate dall’Ente locale e dal Datore
di lavoro sono state evidenziate nei capitoli successivi.
4.2 PROGRAMMA DELLE MISURE DI PREVENZIONE
L’ordine di priorità delle misure di prevenzione è stato predisposto sulla base dei
seguenti criteri.
Magnitudo del rischio ipotizzato
Prescrizioni di norme in vigore
Grado di efficacia dell’intervento individuato
Acquisizione di approvazioni preventive degli Enti preposti
Semplicità dell’intervento
Disponibilità di risorse tecnico - economiche
Sulla base di tali criteri l’urgenza degli interventi è indicata dai seguenti numeri:
• IMMEDIATI ⇒⇒⇒⇒ intervent i con pr ior i tà 1
• BREVE TERMINE ⇒⇒⇒⇒ intervent i con pr ior i tà 2
• MEDIO TERMINE ⇒⇒⇒⇒ intervent i con pr ior i tà 3
• LUNGO TERMINE ⇒⇒⇒⇒ intervent i con pr ior i tà 4
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5. DATI GENERALI
In data 24 agosto 2012 il sig. SCARINZI Roberto al quale il Comune di Travagliato, ha
affidato l’incarico di redigere il DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) ai sensi del
comma 3 dell’articolo 29 del Decreto legislativo 81/08; ha svolto il sopralluogo presso i
locali utilizzati dalla scuola dell’infanzia statale di Travagliato ubicata nell’edificio
realizzato in via del Gabaneto 1/a. In data 12 ottobre sono stati forniti daIl’ufficio
tecnico del Comune di Travagliato i dati relativi al Datore di Lavoro, del MC, del
RSPP e delle figure sensibili e pertanto si è provveduto ad aggiornare il DVR. I locali
sono all’interno di un edificio costituito da n. 2 piani fuori terra e da un piano interrato.
L’edificio è utilizzato anche dalla scuola dell’infanzia parrocchiale e dall’asilo nido. Le
scuole hanno uscite e propri percorsi d’esodo. I dati relativi al numero dei dipendenti,
sono stati forniti dal Comune; sono presenti n. 42 alunni, 6 insegnanti e 2 collaboratori
scolastici. La scuola dell’infanzia statale utilizza parte del piano terra e del primo
piano. Al piano terra sono ubicati i seguenti locali: n. 3 sezioni, l’atrio d’ingresso
adibito a bidelleria, una infermeria, un deposito, un locale utilizzato per attività libere
ed un locale per lo sporzionamento dei pasti, una sala insegnanti ed i servizi igienici.
Al primo piano la scuola dell’infanzia statale utilizza n. 2 locali adibiti ad ufficio ed un
locale definito come sala d’attesa, più i servizi igienici. Al piano terra la scuola
comunica con l’atrio d’ingresso della scuola dell’infanzia parrocchiale; mentre al primo
piano comunica con i locali adibiti ad ufficio dell’asilo nido.
Al primo piano è inoltre presente un locale al momento non utilizzato; con probabile
futuro utilizzo come alloggio per il custode.
Il primo piano è servito da n. 3 scale, una interna a giorno che sale dall’atrio della
scuola dell’infanzia parrocchiale; una esterna di sicurezza che serve come accesso
all’asilo nido; una scala interna di tipo protetto che comunica con la sala d’attesa degli
uffici del primo piano utilizzati dalla scuola dell’infanzia statale.
La presente relazione è stata ultimata in data 13 ottobre 2012
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6. ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA
Dirigente scolastico reggente Dott. Silvio LAMPONI
Medico Competente Dott. Gabriele CALABRIA
Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione esterno (RSPP)
P.i. Roberto SCARINZI
Addetto al Servizio di Prevenzione e Protezione
Addetti alla Prevenzione Incendi Sig.ra BARBENO Angela
Sig.ra LORINI Antonella
Addetti al Primo Soccorso Sig.ra LORINI Antonella
Sig.ra BARBENO Angela
Sig.ra LANCINI Francesca
Coordinatore delle operazioni di evacuazione (da
l’ordine di abbandono dell’edificio e controlla le
operazioni di evacuazione.
Sig.ra BARBENO Angela
Chiamata dei soccorsi esterni in caso di incendio o
altra calamità.
Incaricato di togliere la tensione elettrica all’intero
edificio in caso di incendio o altra calamità.
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Addetti antincendio
Sono stati nominati e formati n. 2 addetti antincendio che hanno partecipato al corso
di addestramento della durata pari ad 8 ore (rischio medio) ai sensi dell’allegato IX del
Decreto Ministeriale 10 marzo 1998. Gli attestati di partecipazione sono conservati
nella cartella personale di ciascun dipendente presso la Segreteria dell’istituto
comprensivo.
Addetti al Primo Soccorso
Sono stati nominati e formati n. 2 addetti antincendio che hanno partecipato al corso
di addestramento della durata pari a 12 ore ai sensi del Decreto Ministeriale n. 388
del 3 febbraio 2004. Gli attestati di partecipazione sono conservati nella cartella
personale di ciascun dipendente presso la Segreteria dell’istituto comprensivo.
7. ADDETTO AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Dal 1 maggio 2012 essendo trascorsi 4 anni dalla entrata in vigore del D.Lgs 81/08
“Testo unico sulla sicurezza “ lo stesso si applica anche alle scuole di ogni ordine e
grado anche in assenza del Decreto attuativo previsto dall’art. 3 comma 2 del Testo
unico; pertanto deve essere nominato l’Addetto al Servizio di Prevenzione e
Protezione (ASPP). La persona incaricata dovrà partecipare al corso di formazione di
durata pari a 52 ore (Modulo A, 28 ore e Modulo C 24 ore ATECO 8) e
successivamente dovrà partecipare all’aggiornamento obbligatorio di 40 ore ogni 5
anni.
Misure a carico del Datore di lavoro [Priorità 1]
Nominare e formare l’ASPP.
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7.1 MEDICO COMPETENTE
Il Datore di lavoro ha nominato il medico competente nella persona del dott. Gabriele
CALABRIA con il quale è stato convenuto il protocollo sanitario per l’avvio della
sorveglianza sanitaria dei dipendenti (insegnati e collaboratori scolastici). Il protocollo
sanitario e la lettera di assegnazione dell’incarico sono conservati presso la
Segreteria dell’istituto comprensivo.
7.2 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS)
Non è stato nominato od eletto il RLS. Nelle aziende o unità produttive con più di 15
lavoratori il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è eletto o designato dai
lavoratori nell’ambito delle rappresentanze sindacali in azienda. In assenza di tali
rappresentanze, il rappresentante è eletto dai lavoratori della azienda al loro interno.
Promemoria per il Datore di lavoro [Priorità 1]
Sollecitare le RSU perché provvedano alla individuazione al loro interno del RLS.
Nell’ipotesi che nessun membro delle RSU accetti l’incarico, convenire con le stesse
l’elezione diretta da parte dei lavoratori del proprio RLS. Il lavoratore eletto dovrà
partecipare al corso di formazione della durata di 32 ore.
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7.3 RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROT EZIONE
Il sig. SCARINZI Roberto è stato incaricato dei compiti di Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione (RSPP).
7.4 DISPOSIZIONI E MISURE DI PREVENZIONE
Il Datore di lavoro ha predisposto documenti informativi con l’indicazione dei compiti
che devono essere assolti dagli insegnanti, dagli alunni, dai collaboratori scolastici; ha
inoltre predisposto il piano di emergenza ed ha fornito al personale le indicazioni
comportamentali per fare fronte alla emergenza incendio e terremoto. Inoltre la
Direzione ha segnalato ai collaboratori scolastici i comportamenti da adottare durante
la pulizia dei locali con l’utilizzo di prodotti chimici.
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8. COMPLETAMENTO E AGGIORNAMENTO DEL DOCUMENTO
L’articolo 29 ( Comma 3) del Decreto legislativo 81/08 prescrive che il documento di
valutazione dei rischi deve essere rielaborato “in occasione di modifiche del processo
produttivo significative ai fini della sicurezza e della salute dei lavoratori” e prescrive
che il Datore di Lavoro “aggiorni le misure di prevenzione e di protezione in relazione
ai mutamenti organizzativi …..…… ovvero in relazione al grado di evoluzione della
tecnica della prevenzione e della protezione ”.
Il presente documento sarà aggiornato ogni anno previa raccolta delle opportune
informazioni e l’esecuzione di un sopralluogo, per tenere conto delle misure di
prevenzione e di protezione adottate dall’Ente Locale:
⇒ nel caso vengano introdotte modifiche significative nell’uso dei locali,
⇒ qualora vengano introdotte modifiche significative nelle apparecchiature,
attrezzature, sostanze utilizzate,
⇒ nel caso vengano introdotti mutamenti significativi ai fini della sicurezza
nell’organizzazione del lavoro (ad esempio introduzione di nuove mansioni per il
personale dipendente),
⇒ nel caso vengano promulgate o modificate le norme attinenti la sicurezza e la
salute sul lavoro (leggi, decreti, circolari, ecc.),
⇒ nel caso vengano recepite ulteriori norme tecniche o modificate quelle attualmente
in vigore (Norme CEI - UNI – ecc.).
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9. MISURE GENERALI
9.1 DIMENSIONI DEI LOCALI
L’altezza e il volume dei locali attualmente utilizzati sono conformi a quanto stabilito
dall’articolo 6 del DPR 303/56 come modificato dal Titolo II del Decreto legislativo
81/08 (Allegato IV).
9.2 RADON
Nell'edificio non sono presenti ambienti ubicati a piani interrati o seminterrati utilizzati
in modo abituale dal personale; pertanto come riportato al cap. 1.3 delle linee guida
emesse dal Coordinamento delle regioni e province autonome di Trento e Bolzano
non è necessario procedere alle misurazioni della concentrazione di radon.
9.3 DOCUMENTAZIONE FUNZIONALE ALLA SICUREZZA
Presso l’archivio dell’ufficio tecnico sono disponibili i seguenti documenti: certificato di
collaudo statico; certificato di agibilità; certificato di conformità igienico sanitaria;
dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico e dell’impianto di messa a terra,
relazione attestante che l’edificio è auto protetto dalle scariche atmosferiche;
dichiarazione di conformità degli ascensori, degli impianti di climatizzazione e degli
impianti di ricircolo e filtrazione dell’aria calda. Sono inoltre presenti: il progetto
approvato dal Comando Provinciale dei VV.F. relativo all’adeguamento dell’edificio al
DM 26/08/1992 (norma di prevenzione incendi negli edifici scolastici); la dichiarazione
di conformità della rete idrica antincendio, del sistema di rilevazione ed allarme
incendio; delle porte REI ed i documenti comprovanti la classe di reazione al fuoco
dei rivestimenti (PVC pavimento e travi a vista del soffitto).
Promemoria per il Comune [Priorità 1]
Consegnare copia dei Documenti al Datore di Lavoro.
Archiviare copia dei verbali che saranno rilasciati da organi di vigilanza (ASL, ISPESL,
VVF) a seguito di sopralluoghi, approvazioni, rinnovi di certificati relativi all’edificio e/o
agli impianti tecnologici. [Priorità 2]
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10. RISCHIO DI INCENDIO
10.1 CLASSIFICAZIONE DEL LIVELLO DI RISCHIO
Conformemente a quanto prescritto dall’articolo2, comma 4 del DM 10/3/1998, sulla
base dei criteri stabiliti:
• dall’Allegato I (Cap. 1.4.4) del D.M. 10/03/1998,
• dall’Allegato IX (Capitoli 9.2, 9.3, 9.4) del D.M. 10/03/1998,
• dalla Circolare n. 16 MI. SA. del 08/07/1998,
poiché sono presenti più di cento e meno di mille persone la scuola presenta un livello
di rischio MEDIO.
Le misure indicate nei successivi capitoli tengono conto di:
• quanto prescritto dagli allegati I, II, VI, VII, VIII, IX, X del DM 10/3/1998;
• quanto stabilito dal DM 26/8/1992,
• quanto stabilito dalle norme di prevenzione incendi specifiche e dal Comando
locale dei Vigili del Fuoco, relativamente alle attività comprese nel DM 16/2/1982
ubicate nell’edificio scolastico.
In particolare il sopralluogo ha permesso di individuare quali luoghi a maggiore
rischio incendio i depositi e gli impianti tecnologici di climatizzazione e ricircolo
dell’aria; le misure da adottare sono indicate negli specifici capitoli del documento
di valutazione dei rischi. Considerato che i locali suddetti sono compartimentali e
che il carico di incendio dei restanti locali è costituito prevalentemente dagli arredi
scolastici e dai sussidi didattici, tenuto conto che il Comune affiderà l’incarico di
verificare periodicamente l’impianto elettrico, l’impianto di messa a terra e gli
impianti tecnologici, tenuto conto che l’edificio è autoprotetto dalle scariche
atmosferiche; considerato che il Comune ha adottato le misure approvate dal
Comando provinciale dei VV.F in conformità del DM 10 marzo 1998 e del DM 26
agosto 1992 e, tenuto altresì conto che ad ogni persona che opera nella scuola
saranno impartite disposizioni ed assegnati compiti per la gestione delle
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emergenze e che ogni anno verranno eseguite le prove di evacuazione, il rischio
di incendio residuo può essere considerato accettabile.
Sulla base delle indicazioni riportate negli allegati I, II e IX del DM 10 marzo 1998
(Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di
lavoro) la classificazione del livello di rischio, le cause ed i pericoli di incendio
individuabili all’interno della scuola, l’identificazione dei lavoratori esposti e le singole
misure adottate per prevenire gli incendi nei locali sottodescritti sono riassunte nella
tabella seguente.
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20
Locale Livello
di
rischio
Cause e pericolo
d’incendio
Persone
esposte
Misure per
prevenire gli incendi
adottate dalla
scuola
Locali
didattici
Corridoi
Locali ad
uso
collettivo
MEDIO deposito di sostanze
facilmente combustibili in
luogo non idoneo o la loro
manipolazione senza le
dovute cautele
Alunni
Personale
Docente e
non
docente
Il quantitativo di
materiale combustibile
è limitato a quello
strettamente
necessario per la
normale conduzione
dell’attività ed è tenuto
lontano dalle vie
d’esodo.
Il personale è stato
informato della
proprietà delle sostanze
e delle circostanze che
possono causare il
rischio incendio.
I materiali di pulizia
sono tenuti in appositi
ripostigli o armadi chiusi
a chiave.
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Presenza della
documentazione cartacea,
rifiuti o altro materiale
combustibile (arredi e
tendaggi) che può essere
incendiato accidentalmente
o deliberatamente.
Inadeguata pulizia delle
arre di lavoro.
I rifiuti, documentazioni
varie o altro materiale
combustibile non viene
mai depositato,
neanche in via
temporanea, lungo le
vie d’esodo o dove
possono entrare in
contatto con sorgenti di
innesco.
Per evitare l’accumulo
di rifiuti si provvede alla
loro rimozione
giornaliera e successivo
deposito all’esterno
dell’edifico.
Negligenza relativamente
all’uso di fiamme libere e di
apparecchi generatori di
calore
All’interno di tutti i locali
è stato imposto il divieto
di fumare; è stato
proibito di usare fiamme
libere; è stato vietato
l’uso di apparecchi
generatori di calore.
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Uso di impianti elettrici e di
eventuali attrezzature
didattiche elettriche.
Presenza di
apparecchiature elettriche
sotto tensione anche
quando non sono utilizzate
Riparazione o modifica di
impianti elettrici effettuati da
persone non qualificate.
Utilizzo non corretto di
apparecchi di riscaldamento
portatili (stufette con
resistenze a vista; fornelletti
ecc.).
Gli impianti sono stati
realizzati a regola
dell’arte e sono dotati
di messa a terra (le
anomalie vengono
segnalate all’Ente
locale proprietario
dell’’immobile).
Il personale è stato
informato sul corretto
uso delle attrezzature
elettriche utilizzate nelle
aule e sull’utilizzo degli
impianti elettrici.
Le riparazioni elettriche
sono eseguite
esclusivamente da
personale competente
e qualificato.
E’ stato vietato l’uso di
stufette e fornelletti.
Inadeguata formazione del
personale sull’uso di
materiali ed attrezzature
pericolose,
Il personale docente e
non docente è stato
formato ed informato
sull’uso di materiali ed
attrezzature pericolose.
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Negligenza degli addetti alla
manutenzione (incaricati
dall’Ente locale proprietario
dell’immobile)
Alle persone, ditte o
artigiani che entrano
nella scuola per
manutenzione viene
consegnata una lettera
con i divieti (es. non
ostruire le vie d’esodo);
viene inoltre illustrato il
piano di evacuazione,
chi sono gli addetti
antincendio; le norme
comportamentali da
seguire; le persone da
avvisare.
10.2 COMPARTIMENTAZIONE
La compartimentazione dell’edificio non è richiesta in quanto l’edificio scolastico ha
una superficie complessiva inferiore a 6000 m2.
Il Comune ha comunque realizzato la compartimentazione del piano interrato; dei
ripostigli; dei locali in cui sono installati gli impianti tecnologici.
10.3 ACCESSO DEI MEZZI ANTINCENDIO
L’accesso dei mezzi di soccorso è consentito da un percorso avente le dimensioni
maggiori rispetto ai valori minimi stabiliti dall’articolo 2.2 del D.M. 26/8/1992: in
particolare il cancello di ingresso all’area è largo più di 3,5 m.
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10.4 CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI
Il Comune ai sensi del DPR n. 151 del 1/08/2011 ha incaricato un tecnico di
predisporre il progetto e la pratica per l’adeguamento dell’edificio alla normativa di
prevenzione incendi. Il progetto è stato presentato ed approvato dal Comando
provinciale dei VV.F.. Successivamente sono state realizzate le misure previste dal
progetto. Come prescritto dal comma 2 dell’articolo 6 del DPR n. 151 del 1/08/2011 è
stato predisposto il registro sul quale saranno annotati i controlli, le verifiche e gli
interventi di manutenzione dei dispositivi, attrezzature ed impianti antincendio, la
formazione ed informazione del personale e l’esito delle esercitazioni antincendio.
E’ stata presentata la SCIA, (Segnalazione Certificata di Inizio Attività).
Successivamente sarà richiesto al Comando provinciale dei VV.F. il rilascio del CPI.
Promemoria per il Comune
Acquisito il CPI consegnarne copia al Datore di lavoro. [Priorità 1]
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11. DESCRIZIONE DEI PERCORSI D’ESODO E DELLE MISURE
ADOTTATE PER FAR FRONTE AL RISCHIO INCENDIO
11.1 SISTEMA DI ALLARME INCENDIO
L’edificio dispone di sistema di allarme incendio costituito da segnalatori ottico
acustici, il sistema può essere attivato manualmente mediante i pulsanti installati
lungo i percorsi d’esodo e negli atri od automaticamente dai rilevatori di fumo; il
sistema dispone di alimentazione elettrica di riserva ed è in grado di funzionare anche
al venir meno dell’energia elettrica generale. La centralina del sistema di allarme
incendio è installata al piano terra nell’atrio d’ingresso della scuola dell’infanzia
statale. Presso l’ufficio tecnico del Comune è conservata copia della dichiarazione di
conformità dell’impianto elettrico.
Promemoria per il Comune
Incaricare una ditta esterna della verifica semestrale del sistema di rilevazione ed
allarme incendio. [Priorità 2]
11.2 VIE DI ESODO
L’edificio dispone di percorsi d’esodo adeguati in numero e dimensione
La lunghezza massima delle vie di esodo è inferiore a 60 m.
Sono stati individuati n. 3 punti di raccolta, uno per ogni scuola. I punti di raccolta
sono stati individuati nei cortili posteriori all’edificio ai quali si accede direttamente dal
piano terra. Il Comune si è impegnato a realizzare una uscita da ogni cortile.
Come prescritto dal D.M. 10/3/1998 (Allegato II - art. 2.3) il materiale combustibile è
custodito lontano dalle vie di esodo ed è depositato nei locali destinati a depositi.
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11.2.1 USCITE VERSO LUOGO SICURO
L’edificio dispone di un numero adeguato di uscite di sicurezza. Quelle in uso alla
scuola dell’infanzia statale sono di seguito descritte.
Piano terra
Ingresso – costituito da una porta a due battenti larga 180 cm (90 + 90) che si apre
nel senso dell’esodo tramite maniglione antipanico certificato.
Uscita lungo il corridoio - costituita da una porta larga 120 cm (90 + 30) che si apre
nel senso dell’esodo ed immette nell’atrio d’ingresso della scuola d’infanzia statale.
Uscite attestate al termine del corridoio che serve i locali della scuola - costituite
rispettivamente da una porta larga 139 cm che immette direttamente all’esterno e da
una porta larga 120 cm che immette nell’atrio d’ingresso della scuola dell’infanzia
parrocchiale. Le porte si aprono nel senso dell’esodo e sono munite di maniglione
antipanico.
Uscita sicurezza delle sezioni – costituita da una porta larga 139 cm che si apre nel
senso dell’esodo ed è munita di maniglione antipanico. La porta immette direttamente
nel cortile posteriore.
Primo piano
Uscita di sicurezza - costituita da una porta REI 120 larga 120 cm che si apre nel
senso dell’esodo tramite maniglione antipanico. La porta immette nel vano della scala
protetta. Al piede della scala di tipo protetto, al piano terra è installata una porta REI
120 larga 120 cm che si apre nel senso del’esodo con maniglione antipanico ed
immette in un atrio in cui è installata una uscita di sicurezza costituita da una porta
larga 180 cm (90 + 90) che si apre nel senso dell’esodo con maniglione antipanico ed
immette nel cortile antistante l’edificio.
Uscita di sicurezza – costituita da una porta larga 120 cm (90 + 30), in comune con
gli uffici dell’asilo nido, che si apre nel senso dell’esodo con maniglione antipanico ed
immette verso la scala interna a giorno.
Tutte le uscite di sicurezza sono segnalate. I dispositivi di apertura (maniglioni
antipanico) sono certificati CE e conformi alla norma UNI EN 1125.
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11.2.2 SCALE
A servizio dell’immobile sono state realizzate tre scale, una interna a giorno, una
scala esterna di sicurezza ed una scala interna di tipo protetto.
Le scale hanno le seguenti caratteristiche.
Scala interna a giorno
La scala parte dall’atrio d’ingresso della scuola dell’infanzia parrocchiale e serve il
primo piano.
Le rampe sono larghe 116 cm.
Il parapetto di affaccio è alto 103 cm; le rampe sono prive di corrimano.
E’ stata installata la segnaletica indicante il percorso di esodo.
Sono stati installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza.
La scala è sgombra da qualunque materiale.
Pareti, pavimento non sono ricoperti in materiale combustibile.
Il soffitto dell’atrio è stato realizzato con travi di legno a vista; presso il Comune è
conservata la documentazione attestante la classe di reazione al fuoco delle travi del
soffitto.
Tra la scala ed il corridoio del primo piano e tra la scala e l’atrio d’ingresso della
scuola dell’infanzia parrocchiale non sono presenti porte.
Misure da adottare a carico del Comune
Applicare un corrimano lungo le rampe della scala a giorno. [Priorità 2]
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Scala esterna di sicurezza (utilizzata come accesso all’asilo nido)
La scala serve il primo piano lato asilo nido.
Alla sommità della scala è stata realizzata una superficie di aerazione protetta dalle
intemperie.
Il parapetto d’affaccio è alto 106 cm; lungo le rampe è stato installato il corrimano.
Sono stati installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza.
Sono stati affissi i cartelli con l’indicazione del percorso d’esodo.
Pareti e gradini sono realizzati in materiale non combustibile; il soffitto è stato
realizzato con travi in legno a vista; presso il Comune è conservata la
documentazione attestante la classe di reazione al fuoco delle travi del soffitto.
Scala interna di tipo protetto
La scala serve tutti i piani compreso l’interrato
Le rampe della scala sono larghe 126 cm.
Lungo le rampe della scala è stato installato un corrimano
Sono installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza.
E’ stata affissa la segnaletica con il percorso d’esodo.
Le porte di accesso alla scala sono di tipo RRI 120 e si aprono nel senso dell’esodo
con maniglione antipanico.
Nell’atrio del piano interrato è stato realizzato il camino per l’evacuazione dei fumi.
La scala è sgombra da qualunque materiale.
Pareti, pavimento non sono ricoperti in materiale combustibile il soffitto è realizzato in
legno con travi a vista; presso il Comune è conservata la documentazione attestante
la classe di reazione al fuoco delle travi del soffitto.
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11.2.3 CORRIDOI
Le caratteristiche strutturali dei corridoi sono rispondenti a quanto stabilito dal punto
1.3 dell’allegato IV (requisiti dei luoghi di lavoro) del Decreto legislativo 81/08. Più
precisamente sono dotati di adeguate apertura sufficienti a garantire un adeguato
ricambio d’aria; le superfici dei pavimenti, delle pareti possono essere facilmente
pulibili così da garantire condizioni adeguate di igiene. I pavimenti non sono scivolosi
e sono esenti da protuberanze o cavità che possono provocare la caduta delle
persone. Le superfici vetrate hanno caratteristiche di antisfondamento. Non sussiste
pertanto il rischio di caduta, inciampo, scivolamen to o urto contro parti vetrate
frangibili.
I corridoi sono dimensionati e posizionati in modo da garantire una capacità di
deflusso inferiore a 60 (articolo 5.1 dell’Allegato tecnico al DM 26/08/1992).
Lungo i corridoi non sono installati arredi o materiale che possa causare intralcio
all’esodo.
Non sono installati tendaggi in materiale combustibile.
Le pareti non sono rivestite di materiale combustibile; il pavimento è rivestito in PVC
ed il soffitto è stato realizzato con travi di legno a vista. Presso il Comune è
conservata la documentazione attestante la classe di reazione al fuoco delle travi del
soffitto e del PVC che riveste il pavimento.
E’ stata installata la segnaletica con l’indicazione del percorso d’esodo.
Sono state affisse le planimetrie con l’indicazione dei percorsi d’esodo.
Sono installati gli apparecchi di illuminazione di sicurezza.
Sono installati i componenti del sistema di allarme incendio (segnalatori ottico
acustici, pulsanti di attivazione).
Lungo il corridoio del primo piano che serve i locali dell’asilo nido e tra gli uffici della
scuola dell’infanzia e la scala interna di tipo protetto sono installate porte REI.
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Promemoria per il Comune
Incaricare una ditta della verifica semestrale delle porte REI e chiedere alla ditta
incaricata di annotare l’esito della verifica sul registro dei controlli periodici. [Priorità 3]
11.3 SEGNALETICA
Le uscite di sicurezza sono segnalate; i percorsi d’esodo sono segnalati; le
planimetrie sono state affisse; alla sommità delle porte degli ascensori non è stato
affisso il cartello con il divieto di utilizzo in caso di emergenza; nei depositi del primo
piano non è affisso il cartello con la portata massima della soletta espressa in Kg/m2;
inoltre nei depositi non è stato affisso il cartello con il divieto di introdurre fiamme
libere e di fumare.
I pulsanti di sgancio dell’energia elettrica e dell’impianto fotovoltaico sono segnalati.
La tipologia, la forma, le dimensioni, il numero e le modalità di installazione della
cartellonistica di sicurezza sono conformi a quanto stabilito dal Titolo V del D.Lgs.
81/08.
Misure da adottare a carico del Comune
Completare l’installazione della segnaletica di sicurezza: nei depositi del primo piano
affiggere il cartello con la portata massima della soletta espressa in Kg/m2; in tutti i
depositi affiggere il cartello con il divieto di introdurre fiamme libere e di fumare; in
prossimità del quadro elettrico generale e del punto di consegna dell’energia elettrica
(contatore e protezioni generali) affiggere il cartello con il divieto di usare acqua in
caso di incendio ed il cartello che segnala la presenza di tensione elettrica pericolosa;
all’esterno delle porte dei due ascensori affiggere il cartello con il divieto di utilizzo in
caso di emergenza. [Priorità 1]
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11.4 ESTINTORI
L’edificio dispone di un numero sufficiente di estintori portatili a polvere, omologati,
segnalati e con capacità di estinzione pari a 55 A, 233 B, C. Presso il locale
tecnologico per il trattamento dell’aria al primo piano è stato installato un estintore a
CO2 del peso di 5 kg con capacità di estinzione pari a 113 B.
Promemoria per il Comune
Incaricare una ditta della verifica semestrale degli estintori e chiedere alla ditta
incaricata di annotare l’esito della verifica sul registro dei controlli periodici. [Priorità 3]
11.5 RETE IDRICA ANTINCENDIO
E’ stata realizzata la rete idrica antincendio mediante l’installazione di NASPI UNI 25
posizionati in modo da potere raggiungere tutti i locali con il getto dell’acqua; la loro
ubicazione non è segnalata. All’esterno dell’edifico è presente l’attacco per la
motopompa dei VV.F. segnalato.
Promemoria per il Comune
Incaricare una ditta della verifica semestrale della rete idrica antincendio e chiedere
alla ditta incaricata di annotare l’esito della verifica sul registro dei controlli periodici.
[Priorità 3]
11.6 ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA
L’edificio dispone di apparecchi di illuminazione di sicurezza installati lungo i percorsi
di esodo, in tutti i locali e nei bagni. Presso il Comune è conservata copia della
dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico di sicurezza.
Promemoria per il Comune
Incaricare una ditta della verifica semestrale del funzionamento degli apparecchi di
illuminazione di sicurezza e chiedere di annotare l’esito della verifica sul registro dei
controlli periodici. [Priorità 3]
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11.7 MISURE CHE SARANNO ADOTTATE PER MIGLIORARE LA SITUAZIONE
IN ESSERE.
Formazione dei dipendenti sul rischio incendio e sulle norme comportamentali da
adottare per l’abbandono dell’edificio in caso di emergenza (a cura del RSPP su
incarico del Datore di Lavoro).
Esecuzione delle prove di evacuazione (a cura della persona incaricata dal Datore di
lavoro).
Controllo quotidiano della percorribilità dei percorsi d’esodo e controllo periodico dei
dispositivi di prevenzione incendi (a cura della persona incaricata dal Datore di
Lavoro).
12. SERVIZI IGIENICI
L’edifico dispone di servizi igienici, separati per uomini e donne, in numero adeguato.
I servizi igienici non sono muniti di finestra; il sistema di aspirazione forzata ha tempi
di funzionamento e portate conformi a quanto stabilito dal Regolamento Locale di
Igiene.
Sono stati realizzati i bagni per le persone diversamente abili.
12.1 LAVABI
I lavabi sono complessivamente adeguati ai sensi del punto 1.13 dell’Allegato IV del
Decreto legislativo 81/08. Il Comune provvederà ad installare i dispensatori di sapone
liquido ed i distributori di salviette monouso.
12.2 PULIZIE
Le pulizie sono adeguate e vengono eseguite dal personale di ogni scuola.
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13. VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI ALLA STRUTTURA DEI
LOCALI ED ALLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE UTILIZZAT E.
L’altezza e il volume dei locali utilizzati sono conformi a quanto stabilito dall’allegato
IV (requisiti dei luoghi di lavoro Titolo II del Decreto legislativo 81/08 (Allegato IV).
Più precisamente sono dotati di adeguate apertura sufficienti a garantire un adeguato
ricambio d’aria; l'aerazione e l'illuminazione naturale del locale è assicurata da
finestre con doppio sistema di apertura (anta e ribalta). Le lastre di vetro hanno
caratteristiche di sicurezza, il parapetto delle finestre è alto più di 90 cm. Il Comune
ha già previsto di applicare tende ignifughe.
Le superfici dei pavimenti, delle pareti possono essere facilmente pulibili così da
garantire condizioni adeguate di igiene. I pavimenti non sono scivolosi e sono esenti
da protuberanze o cavità che possono provocare la caduta delle persone. Non vi è
carenza di spazio che può causare i rischi di urto contro gli arredi che presentano
spigoli arrotondati, sui pavimenti non sono presenti cavi elettrici che alimentano le
apparecchiature in uso al personale e quindi viene meno la probabilità del rischio di
caduta per inciampo .
Le prese elettriche sono a parete, sono integre e munite di alveoli protetti; il personale
sarà formato sul rischio elettrico e riceverà l’indicazione di controllare l’integrità dei
componenti elettrici e di segnalare eventuali anomalie è quindi improbabile il rischio
elettrico da contatto diretto con parti in tensione.
I componenti elettrici sono protetti a monte da interruttori differenziali ad alta
sensibilità (30 mA). Le protezioni differenziali sono installate sul quadro elettrico
generale e sui quadri elettrici di zona e di piano e saranno controllate ogni 6 mesi.
L’impianto elettrico sarà soggetto a controlli e verifiche periodiche, a cura di una ditta
abilitata, nel rispetto della norma CEI 64/52. L’esito delle verifiche verrà riportato in
apposito registro; è quindi improbabile il rischio elettrico da contatto indiretto
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Nei locali è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza. Pareti e pavimento
non sono ricoperti in materiale combustibile. E’stato realizzato un controsoffitto.
Il quantitativo di materiale combustibile è limitato allo stretto necessario per la normale
conduzione della attività ed è disposto in modo da non intralciare l’esodo delle
persone.
L’illuminazione artificiale dei locali è stata realizzata con lampade conformi alla norme
CEI, protette contro gli urti ed in grado di garantire una illuminazione adeguata.
I locali sono climatizzati ed è stato realizzato un impianto per il riciclo dell’aria.
L’impianto di climatizzazione e quello di ricircolo e riscaldamento dell’aria saranno
soggetti a manutenzione e pulizia periodica.
Per la valutazione dei rischi connessi alla attivit à lavorativa si rimanda a quanto
scritto nel successivo capitolo del presente DVR.
Promemoria per il Comune
Appendere alle finestre dei locali tende ignifughe. [Priorità 2]
Incaricare una ditta della manutenzione e pulizia periodica del sistema di
climatizzazione e dell’impianto di ricircolo e riscaldamento dell’aria. [Priorità 2]
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14. DESCRIZIONE DEI LOCALI UTILIZZATI DALLA SCUOLA
DELL’INFANZIA STATALE
14.1 SEZIONI
Al piano terra sono presenti le tre sezioni. Ogni sezione ha una superficie di 58,48
mq. Ogni locale dispone di una porta di accesso larga 103 cm che si apre verso
l’interno della sezione; è stata installata una uscita di sicurezza costituita da una porta
larga 130 cm che si apre nel senso dell’esodo con maniglione antipanico ed immette
nel cortile posteriore dove è stato individuato il punto di raccolta.
L’altezza e il volume delle sezioni sono conformi a quanto stabilito dall’allegato IV
(requisiti dei luoghi di lavoro Titolo II del Decreto legislativo 81/08 (Allegato IV).
I locali sono dotati di adeguate apertura sufficienti a garantire un adeguato ricambio
d’aria; l'aerazione e l'illuminazione naturale del locale è assicurata da finestre con
doppio sistema di apertura (anta e ribalta). Le lastre di vetro hanno caratteristiche di
sicurezza, il parapetto delle finestre è alto più di 90 cm. Il Comune ha già previsto di
applicare tende ignifughe. Il davanzale interno ed esterno delle finestre presenta
spigoli vivi. Il Comune ha già programmato l’installazione di adeguate protezioni.
Ogni locale dispone di apparecchi di illuminazione di sicurezza.
Pareti e pavimento non sono ricoperti in materiale combustibile. E’stato realizzato un
controsoffitto.
Le prese elettriche sono integre e sono munite di alveoli protetti.
L’illuminazione artificiale dei locali è stata realizzata con lampade conformi alla norme
CEI, protette contro gli urti ed in grado di garantire una illuminazione adeguata.
I locali sono climatizzati ed è stato realizzato un impianto per il riciclo dell’aria.
L’impianto di climatizzazione e quello di ricircolo e riscaldamento dell’aria saranno
soggetti a manutenzione e pulizia periodica.
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36
Ogni sezione comunica con il proprio bagno con superficie di 16,75 mq, dotato
ciascuno di n. 3 tazze. Nel bagno è stata applicato un apparecchio di illuminazione di
sicurezza. La porta di accesso è larga 80 cm, nella porta è stata realizzata una griglia
di aerazione.
Promemoria per il Comune
Appendere alle finestre dei locali tende ignifughe. [Priorità 2]
Incaricare una ditta della manutenzione e pulizia periodica del sistema di
climatizzazione e dell’impianto di ricircolo e riscaldamento dell’aria. [Priorità 2]
Applicare una idonea protezione agli spigoli dei davanzali interno ed esterno delle
finestre delle sezioni. [Priorità 2]
14.2 SALA INSEGNANTI
Il locale con superficie pari a 19,53 mq è ubicato al piano terra.
La porta di accesso dal corridoio è larga 90 cm e si apre nel senso contrario all’esodo.
L’altezza e il volume del locale è conforme a quanto stabilito dall’allegato IV (requisiti
dei luoghi di lavoro Titolo II del Decreto legislativo 81/08 (Allegato IV). L'aerazione e
l'illuminazione naturale del locale è assicurata da n. 2 finestre con doppio sistema di
apertura (anta e ribalta). Le lastre di vetro hanno caratteristiche di sicurezza, il
parapetto delle finestre è alto più di 90 cm. Il Comune ha già previsto di applicare
tende ignifughe. Nel locale è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza ed
è posizionato un estintore portatile a polvere.
Pareti e pavimento non sono ricoperti in materiale combustibile. E’stato realizzato un
controsoffitto.
Le prese elettriche sono integre e sono munite di alveoli protetti.
L’illuminazione artificiale è stata realizzata con lampade conformi alla norme CEI,
protette contro gli urti ed in grado di garantire una illuminazione adeguata.
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Il locale è climatizzato ed è stato realizzato un impianto per il riciclo dell’aria.
L’impianto di climatizzazione e quello di ricircolo e riscaldamento dell’aria saranno
soggetti a manutenzione e pulizia periodica.
La sala insegnanti dispone di n. 2 specifici bagni con antibagno rispettivamente con
superficie pari a 4,80 e 5,05 mq.
14.3 INFERMERIA
Il locale con superficie pari a 13,08 mq è ubicato al piano terra.
La porta di accesso dal corridoio è larga 90 cm e si apre nel senso contrario all’esodo.
L’altezza e il volume del locale è conforme a quanto stabilito dall’allegato IV (requisiti
dei luoghi di lavoro Titolo II del Decreto legislativo 81/08 (Allegato IV). L'aerazione e
l'illuminazione naturale del locale è assicurata da una finestra con doppio sistema di
apertura (anta e ribalta). Le lastre di vetro hanno caratteristiche di sicurezza, il
parapetto è alto più di 90 cm. Il Comune ha già previsto di applicare tende ignifughe.
Nel locale è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza ed è posizionato
un estintore portatile a polvere.
Pareti e pavimento non sono ricoperti in materiale combustibile. E’stato realizzato un
controsoffitto.
Le prese elettriche sono integre e sono munite di alveoli protetti.
L’illuminazione artificiale è stata realizzata con lampade conformi alla norme CEI,
protette contro gli urti ed in grado di garantire una illuminazione adeguata.
Il locale è climatizzato ed è stato realizzato un impianto per il riciclo dell’aria.
L’impianto di climatizzazione e quello di ricircolo e riscaldamento dell’aria saranno
soggetti a manutenzione e pulizia periodica.
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14.4 PORZIONAMENTO PASTI
Il locale con superficie pari a 20,48 mq è ubicato al piano terra.
La porta di accesso dal corridoio è larga 120 cm (90 + 30) e si apre nel senso
contrario all’esodo.
L’altezza e il volume del locale è conforme a quanto stabilito dall’allegato IV (requisiti
dei luoghi di lavoro Titolo II del Decreto legislativo 81/08 (Allegato IV). L'aerazione e
l'illuminazione naturale del locale è assicurata da una finestra con doppio sistema di
apertura (anta e ribalta). Le lastre di vetro hanno caratteristiche di sicurezza, il
parapetto è alto più di 90 cm. Il Comune ha già previsto di applicare tende ignifughe.
Nel locale è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza ed è posizionato
un estintore portatile a polvere.
Pareti e pavimento non sono ricoperti in materiale combustibile. E’stato realizzato un
controsoffitto.
Le prese elettriche sono integre e sono munite di alveoli protetti.
L’illuminazione artificiale è stata realizzata con lampade conformi alla norme CEI,
protette contro gli urti ed in grado di garantire una illuminazione adeguata.
Il locale è climatizzato ed è stato realizzato un impianto per il riciclo dell’aria.
L’impianto di climatizzazione e quello di ricircolo e riscaldamento dell’aria saranno
soggetti a manutenzione e pulizia periodica.
Il locale comunica con un bagno munito di antibagno di superficie pari a 6,74 mq.
Promemoria per il Comune
Sostituire il rubinetto del lavello con altro comandato a pedale o con fotocellula.
. [Priorità 1]
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14.5 LAVANDERIA
Il locale con superficie pari a 15,10 mq è ubicato al piano terra.
La porta di accesso dal corridoio è larga 90 cm e si apre nel senso contrario all’esodo.
L’altezza e il volume del locale è conforme a quanto stabilito dall’allegato IV (requisiti
dei luoghi di lavoro Titolo II del Decreto legislativo 81/08 (Allegato IV). L'aerazione e
l'illuminazione naturale del locale è assicurata da una finestra con doppio sistema di
apertura (anta e ribalta). Le lastre di vetro hanno caratteristiche di sicurezza, il
parapetto è alto più di 90 cm. Il Comune ha già previsto di applicare tende ignifughe.
Nel locale è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza ed è posizionato
un estintore portatile a polvere.
Pareti e pavimento non sono ricoperti in materiale combustibile. E’stato realizzato un
controsoffitto.
Le prese elettriche sono integre e sono munite di alveoli protetti.
L’illuminazione artificiale è stata realizzata con lampade conformi alla norme CEI,
protette contro gli urti ed in grado di garantire una illuminazione adeguata.
Il locale è climatizzato ed è stato realizzato un impianto per il riciclo dell’aria.
L’impianto di climatizzazione e quello di ricircolo e riscaldamento dell’aria saranno
soggetti a manutenzione e pulizia periodica.
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14.6 ATTIVITÀ LIBERE
Il locale con superficie pari a 69,77 mq è ubicato al piano terra.
La porta di accesso dal corridoio è larga 120 cm (90 + 30) e si apre nel senso
contrario all’esodo. Il locale dispone di una uscita di sicurezza larga 180 cm (90 + 90)
che si apre nel senso dell’esodo con maniglione antipanico ed immette direttamente
nel cortile anteriore.
L’altezza e il volume del locale è conforme a quanto stabilito dall’allegato IV (requisiti
dei luoghi di lavoro Titolo II del Decreto legislativo 81/08 (Allegato IV). L'aerazione e
l'illuminazione naturale del locale è assicurata da finestre con doppio sistema di
apertura (anta e ribalta). Le lastre di vetro hanno caratteristiche di sicurezza, il
parapetto è alto più di 90 cm. Il Comune ha già previsto di applicare tende ignifughe.
Nel locale è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza ed è posizionato
un estintore portatile a polvere.
Pareti e pavimento non sono ricoperti in materiale combustibile. E’stato realizzato un
controsoffitto.
Le prese elettriche sono integre e sono munite di alveoli protetti.
L’illuminazione artificiale è stata realizzata con lampade conformi alla norme CEI,
protette contro gli urti ed in grado di garantire una illuminazione adeguata.
Il locale è climatizzato ed è stato realizzato un impianto per il riciclo dell’aria.
L’impianto di climatizzazione e quello di ricircolo e riscaldamento dell’aria saranno
soggetti a manutenzione e pulizia periodica.
Il locale comunica con un bagno idoneo per persone disabili munito di antibagno di
superficie pari a 8,71 mq.
Il locale comunica con un deposito; la porta di accesso ha caratteristiche REI 60. Nel
deposito è installato un rilevatore automatico d’incendio ed è posizionato un estintore
a polvere.
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14.7 UFFICI
I locali adibiti ad ufficio ed a sala d’attesa sono ubicati al primo piano ed hanno
superfici pari a 20, 21 mq; 19, 28 mq e 18,70 mq (sala d’attesa).
Le porte di accesso dal corridoio sono larghe rispettivamente 120 cm (90 + 30) e 90
cm e si aprono nel senso contrario all’esodo. La sala d’attesa è separata dalla scala
di tipo protetto da una porta REI che si apre verso il vano scala con maniglione
antipanico.
L’altezza e il volume dei locali sono conformi a quanto stabilito dall’allegato IV
(requisiti dei luoghi di lavoro Titolo II del Decreto legislativo 81/08 (Allegato IV).
L'aerazione e l'illuminazione naturale è assicurata da finestre con doppio sistema di
apertura (anta e ribalta). Le lastre di vetro hanno caratteristiche di sicurezza, il
parapetto è alto più di 90 cm. Il Comune ha già previsto di applicare tende ignifughe.
Nei locali è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza.
Pareti e pavimento non sono ricoperti in materiale combustibile. E’stato realizzato un
controsoffitto.
Le prese elettriche sono integre e sono munite di alveoli protetti.
L’illuminazione artificiale dei locali è stata realizzata con lampade conformi alla norme
CEI, protette contro gli urti ed in grado di garantire una illuminazione adeguata.
I locali sono climatizzati ed è stato realizzato un impianto per il riciclo dell’aria.
L’impianto di climatizzazione e quello di ricircolo e riscaldamento dell’aria saranno
soggetti a manutenzione e pulizia periodica.
I locali dispongono di n. 2 bagni con antibagno di cui uno idoneo per persone disabili.
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15. DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI TECNOLOGICI PRESENTI
NELL’EDIFICIO
15.1 IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE
L’impianto è stato realizzato mediante n. 2 macchine CLIVET CE tipo WBAN302, di
potenza pari a 40,69 KW ciascuna. La matricola delle macchine è ACE 2382D170 e
ACE 2382D171.
L’impianto è installato su un terrazzo esterno del primo piano separato dal corridoio
da una porta con caratteristiche REI.
Sul terrazzo è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza.
Il Comune affiderà l’esercizio e la manutenzione dell’impianto ad una ditta
specializzata.
Presso il Comune è conservata copia della dichiarazione di conformità dell’impianto.
15.2 IMPIANTO DI RICIRCOLO E FILTRAZIONE DELL’ARIA
L’impianto è installato in un locale del primo piano separato dal corridoio da una porta
con caratteristiche REI.
Nel locale è installato un apparecchio di illuminazione di sicurezza. Sono posizionati
n. 2 estintori uno a polvere ed un estintore a CO2.
Nel locale sono inoltre presenti due accumulatori per l’acqua calda.
Il Comune affiderà l’esercizio e la manutenzione dell’impianto ad una ditta
specializzata.
Presso il Comune è conservata copia della dichiarazione di conformità dell’impianto.
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15.3 ASCENSORI
Sono state abbattute le barriere architettoniche mediante l’installazione di n.2
ascensori oleodinamici.
Uno serve solo il primo piano lato asilo nido e l’altro serve tutti i piani compreso il
piano interrato.
Durante il sopralluogo non è stato possibile rinvenire il quadro comandi dell’ascensore
che serve l’asilo nido; mentre il quadro comandi dell’altro ascensore è stato installato
al piano interrato.
I vani corsa sono interamente protetti con pareti in muratura.
E’ installato il sistema di allarme sonoro funzionante.
In prossimità delle porte degli ascensori non è stato installato il cartello con il divieto di
utilizzo in caso di emergenza (incendio o terremoto).
Presso il Comune è conservata copia della dichiarazione di conformità.
Il Comune affiderà ad una ditta abilitata la manutenzione degli impianti.
Promemoria per il Comune
Affiggere un cartello con il divieto di utilizzo in caso di emergenza all’esterno delle
porte degli ascensori, ad ogni piano. [Priorità 1]
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15.4 IMPIANTO ELETTRICO GENERALE
Il contatore e le protezioni generali sono ubicati in una nicchia protetta da sportelli
chiusi a chiave; la nicchia è ubicata lungo la recinzione dell’edificio. A monte
dell’impianto è installato un interruttore magnetotermico ed un interruttore
differenziale tarato ad 1 A con intervento ritardato di 150 millesecondi. Gli interruttori
differenziali sono installati anche sul quadro elettrico generale e sui quadri di zona.
All’esterno della nicchia del contatore non sono presenti i cartelli con l’indicazione di
tensione pericolosa e manca il cartello con il divieto di usare acqua in caso di
incendio. I componenti in vista (interruttori, prese, ecc.) sono integri. Le prese sono
munite di alveoli protetti.
All’esterno dell’ingresso della scuola dell’infanzia statale, al piano terra, sono stati
installati il pulsante di sgancio a distanza dell’interruttore elettrico generale ed il
pulsante di sgancio a distanza dell’impianto fotovoltaico.
Presso il Comune è conservata copia della dichiarazione di conformità dell’impianto.
Promemoria per il Comune
Affiggere la segnaletica di sicurezza. [Priorità 1]
Affidare ad una ditta abilitata l’incarico di eseguire le verifiche periodiche con
scadenze e modalità indicate dalla norma CEI 64 – 52 dell’aprile 1999. [Priorità 2]
L’esito di tali verifiche e gli eventuali interventi di manutenzione conseguenti saranno
annotati su apposito registro costituito da schede simili a quelle riportate
nell’appendice F della Guida CEI 0-10 (Fascicolo 6366 “Guida alla manutenzione
degli impianti elettrici”); ogni scheda dovrà essere datata e sottoscritta dal tecnico
incaricato. [Priorità 2]
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15.5 IMPIANTO DI TERRA
Presso il Comune è conservata copia della dichiarazione di conformità dell’impianto di
messa a terra.
Promemoria per il Comune
Come prescritto dal DPR n. 462 del 22/10/01, ogni due anni presentare all’ASL o ad
una ditta abilitata la richiesta di verifica periodica dell’impianto (la scuola è un luogo a
maggior rischio in caso di incendio). [Priorità 2] Conservare copia della dichiarazione di conformità e dei verbali relativi alle verifiche
biennali eseguite da parte della ASL (almeno il verbale relativo alla verifica eseguita
nell'ultimo biennio). [Priorità 2] Consegnare copia delle verifiche ai Datori di lavoro. Delle scuole. [Priorità 2]
15.6 PROTEZIONE DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE
L’immobile è certificato come auto protetto dalle scariche atmosferiche.
A monte dell’impianto elettrico sono installati scaricatori di tensione (SPD).
Presso il Comune è conservata la relazione attestante che l’edificio è auto protetto;
copia del documento sarà consegnata ai Datori di lavoro delle scuole.
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16. INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIV I
ALLA ATTIVITÀ LAVORATIVA
16.1 PREMESSA
Vengono presi in considerazione tutti i rischi potenzialmente eliminabili - mediante
adeguate misure di prevenzione/protezione, addestramento del personale - derivanti
dall’attività lavorativa indipendentemente dalla probabilità di accadimento. Perciò
vengono sempre individuate le misure di prevenzione e protezione,
indipendentemente dalla frequenza e magnitudo del rischio. Non vengono presi in
considerazione i fattori di rischio del tutto imprevedibili come ad esempio: condizioni
ambientali avverse non rilevabili, azioni o situazioni incontrollabili e incontrastabili,
malore o dolore improvviso dell’operatore, distrazione, dimenticanza pura,
fraintendimento, scoordinamento motorio istantaneo e simili.
I rischi dovuti all’utilizzo di forbici, tagliacarte, penne ecc. da cui possono derivare dei
microinfortuni, sono considerati “confrontabili a quelli domestici” e vengono tenuti
sotto controllo attraverso la formazione e l’informazione dei lavoratori.
16.2 VALUTAZIONE RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DEI V IDEO TERMINALI
Le attività non comportano l’utilizzo di videoterminali.
16.3 RISCHI CONNESSI ALL’UTILIZZO DELLE MACCHINE FO TOCOPIATRICI E
DELLE STAMPANTI
Le macchine fotocopiatrici sono ubicate in ambienti aerati. Al personale sono state
impartite con lettera le seguenti disposizioni:
1. Eseguire le fotocopie tenendo chiuso il portellone e con il coperchio abbassato;
2. Garantire un'areazione costante del locale.
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Va eseguita l’analisi delle schede tecniche dei toner utilizzati per verificare che questi
non contengano sostanze cancerogene o possibili cancerogeni e, che non siano
classificati come irritanti e sensibilizzanti.
16.4 INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNES SI ALLE
APPARECCHIATURE ED ALLE ATTREZZATURE DI LAVORO
Il materiale didattico utilizzato nelle sezioni non presenta rischi specifici significativi.
Il Datore di lavoro darà una disposizione per il controllo preventivo a vista dell’integrità
delle apparecchiature con alimentazione elettrica. Considerato inoltre che il personale
parteciperà ad azioni di formazione ed informazione, il rischio residuo legato all’attività
didattica ed all’utilizzo delle apparecchiature e degli attrezzi da lavoro è considerato
accettabile .
Promemoria per il Datore di lavoro
Le apparecchiature che saranno acquistate dovranno essere marcate “CE”.
[Priorità 1]
Emettere una disposizione di servizio affinché le apparecchiature didattiche a
funzionamento elettrico vengano sottoposte ad un controllo a vista prima del loro
utilizzo; in particolare dovrà essere verificata l’integrità di spine, conduttori di
allacciamento, dispositivi di protezione (tale incarico può essere affidato al personale
ausiliario che ha in custodia le apparecchiature, oppure ad ogni insegnante che ne
richiede l’utilizzo). [Priorità 2]
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16.5 VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE A SOSTANZE CAN CEROGENE E
TERATOGENE
Nella scuola non sono in atto lavorazioni e non sono presenti sostanze con
etichettatura R 45, R49. Non sono presenti polveri di legnami considerati “duri”,
ammine aromatiche, sostanze teratogene, mutagene, cancerogene di cui agli allegati
del D.Lgs 81/08, o prodotti sottoposti a discipline normative particolari. Non è perciò
rilevante il rischio di contatto con tali sostanze.
16.6 VALUTAZIONE RISCHIO ESPOSIZIONE A RADIAZIONI I ONIZZANTI E NON
IONIZZANTI
Non sono presenti fonti di radiazioni ionizzanti nella scuola, non essendo presenti
materiali di tipo radioattivo o potenzialmente tali. Non sono utilizzati apparecchi di tipo
radiogeno, radiografici o attrezzature che potrebbero esserne fonte. All’interno della
scuola non sono presenti locali interrati per i quali il rischio Radon possa essere
ritenuto significativo o possa costituire comunque un rischio da valutare con
attenzione o mediante rilevazioni strumentali. Non sono presenti fonti di radiazioni non
ionizzanti (campi elettromagnetici) e non vi è traccia di tali fonti nemmeno in
prossimità della scuola. Sono presenti linee elettriche ed apparecchiature elettroniche
che potenzialmente inducono campi elettromagnetici, ma di intensità tale da non
creare pregiudizio alla salute degli occupanti e tale da rispettare i limiti imposti dai
vigenti standard internazionali e nazionali. Non sono presenti all’interno della scuola
attività o macchinari con sorgenti laser non controllate, libere o tali da potere arrecare
rischio alle persone. Non sono presenti fonti di radiazioni UV o similari.
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16.7 VALUTAZIONE DEL RISCHIO RUMORE
Al momento del sopralluogo nella scuola non sono installate apparecchiature e non
vengono svolte attività che possono generare livelli di rumore superiori a 80 dBA.
L’attività lavorativa non comporta esposizione a rumore impulsivo ed i valori di
esposizione ed i valori di azione sono inferiori a quelli indicati dall’art. 189, del D.Lgs
81/08, (al riguardo si richiama anche l’elenco delle attività e mansioni con LEP
normalmente minori di 80 dB (A), riportato nell’Allegato 1 alle Linee Guida per la
valutazione del rischio rumore negli ambienti di lavoro emesse dall’ISPESL).
16.8 VALUTAZIONE RISCHIO VIBRAZIONI
Non esistono fonti di vibrazioni significative o pericolose per gli addetti. Non è ritenuto
necessario effettuare valutazioni analitiche o strumentali non essendo presenti
apparecchiatura/macchinari per i quali il rischio possa essere ritenuto sensibile.
16.9 VALUTAZIONE RISCHIO POLVERI
Nella scuola non si svolgono operazioni o lavorazioni che comportano formazioni di
fumi o polveri in quantità tale da dovere installare sistemai di aspirazione di qualsiasi
genere. Non sono presenti fonti di polvere di legnami di tiopologia “dura” o altre
polveri di tipo pericoloso.
16.10 VALUTAZIONE RISCHIO FUMI
Non sono presenti all’interno delle attività compiti comportanti la formazione di fumi.
Non vengo eseguite operazioni di saldatura o lavorazioni che comportino saldatura.
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16.11 VALUTAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO
Come stabilito dall’art. 271 del Dlgs 81/08 è stata effettuata la valutazione dei rischi
da agenti biologici. Nella scuola non sono presenti operazioni che implicano la
manipolazione di agenti biologici, così come definiti dagli allegati di cui al DLgs 81/98
Titolo X.
Le attività previste non comportano la deliberata intenzione di operare con agenti
biologici.
Possono essere presenti altri fattori di agenti biologici tipici delle comunità, in
particolare agenti di malattie esantematiche, parassitosi o contaminanti occasionali
per attività a rischio per il personale (pulizia servizi, pulizie aree esterne, soccorso
feriti). E’ utile prevedere misure igieniche idonee e, in qualche caso, promuovere la
profilassi vaccinale (es. rosolia per lavoratrici in età fertile, tetano per collaboratori
scolastici). Sono opportuni interventi di informazione , in particolare per quanto
concerne le lavoratrici in gravidanza.
Le misure di prevenzione e protezione adottate sono sufficienti a ridurre il rischio a
livelli trascurabili.
Raccomandazione per il Datore di lavoro
Promuovere in accordo con il Medico Competente incontri di formazione informazione
su misure igieniche idonee e su profilassi vaccinale. [Priorità 2]
16.12 VALUTAZIONE DEL RISCHIO CHIMICO
Come stabilito dal Titolo IX SOSTANZE PERICOLOSE del decreto legislativo n. 81/08
sarà effettuata la valutazione dei rischi da sostanze e preparati pericolosi.
Sarà adottato un procedimento conforme a quanto stabilito dall’art. 223 del D.Lgs.
81/08 e saranno prese in considerazione le seguenti informazioni:
a) proprietà pericolose degli agenti;
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b) informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore e dal fornitore
tramite la relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei decreti
legislativi 3 febbraio 1997, n. 52 e 16 luglio 1998, n. 285 e successive
modifiche;
c) livello, tipo e durata delle esposizioni;
d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa
la quantità degli stessi;
e) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria
già intraprese.
In base ai criteri sopra esposti il rischio chimico si riferisce essenzialmente al contatto
con sostanze chimiche utilizzate per le operazioni di pulizia degli arredi e degli
ambienti. L’esecuzione delle fasi di pulizia è svolta da personale addetto ed è stata
individuata la seguente mansione a rischio: collaboratori scolastici . Il personale
docente non esegue attività per le quali sussiste un contatto con le sostanze
chimiche.
Lavoratori che utilizzano le sostanze - Collaborato ri scolastici
Quantità utilizzata da ogni lavoratore – meno di 1 kg alla settimana
Frequenza utilizzo - 10 - 25% del tempo di lavoro ( meno di 2 ore/giorno)
DPI - Guanti in neoprene certificati CE
I prodotti utilizzati sono classificati come irrita nti; le frasi di rischio riportate
nelle schede di sicurezza sono R 36; R 37; R 38.
Il rischio chimico è stato valutato applicando il metodo MoVaRisCh adottato dalle
Regioni Lombardia, Toscana ed Emilia Romagna che prevede la individuazione del
rischio chimico in relazione alla pericolosità intrinseca (P) e alla esposizione (E).
La pericolosità delle sostanze sarà identificata con le frasi di rischio R. Ad ogni frase
R è stato assegnato un punteggio (score) R = P x E. Lo score più alto delle sostanze
utilizzate è pari a 3,40., corrispondente alle frasi di rischio (R36; R37 e R38).
Considerato che le quantità settimanali utilizzate da ciascun dipendente sono inferiori
ad 1 kg; tenuto conto che l’utilizzo settimanale delle sostanze è inferiore alle 12 ore di
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lavoro; valutate le proprietà chimico fisiche delle sostanze e della tipologia d’uso; il
rischio è risultato maggiore di 0,1 ma inferiore a 15.
Per cui il rischio chimico può essere definito basso per la sicurezza ed irrilevante
per la salute .
I collaboratori scolastici dovranno partecipare al corso di formazione ed informazione
nel corso del quale saranno illustrati i seguenti argomenti: rischio chimico e utilizzo dei
DPI. I lavoratori parteciperanno ai corsi di aggiornamento con modalità e contenuti
indicati nell’accordo Stato – Regioni del 26 gennaio 2012.
Saranno comunque adottate le seguenti misure e saranno impartite le seguenti
disposizioni.
Misure
Il Datore di lavoro disporrà che ogni sostanza potenzialmente pericolosa sia ordinata
solo dopo la valutazione della relativa scheda di sicurezza da parte del Datore di
lavoro, del RSPP e del Medico Competente. Ad un dipendente sarà affidato l’incarico
di conservare l’elenco delle sostanze potenzialmente pericolose utilizzate e le schede
di sicurezza saranno consegnate ai collaboratori scolastici.
Disposizioni che saranno impartite con lettera indi viduale
• leggere la scheda di sicurezza del prodotto utilizzato;
• leggere le prescrizioni d’uso indicate sul contenitore delle sostanze utilizzate ed
attenersi scrupolosamente a quanto scritto,
• tenere il prodotto fuori dalla portata dei bambini, conservando le sostanze
utilizzate nel locale a ciò destinato che è mantenuto chiuso a chiave;
• non lasciare il materiale abbandonato sul carrello utilizzato per le pulizie;
• usare obbligatoriamente i guanti per evitare il contatto delle sostanze chimiche
con la pelle. In caso di contatto accidentale il personale stato invitato a lavarsi
abbondantemente con acqua corrente;
• divieto di miscelare i prodotti tra loro per evitare reazioni chimiche che possono
provocare schizzi.
Durante l’utilizzo delle sostanze chimiche il personale riceverà altresì la disposizione
di adottare i seguenti provvedimenti finalizzati a limitare il livello e la durata
dell’esposizione; in particolare:
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• utilizzare i guanti idonei per evitare il contatto o l’assorbimento cutaneo; in caso di
contatto accidentale il personale è stato invitato a lavarsi abbondantemente con
acqua corrente
• aerare i locali tramite l’apertura delle finestre in modo da ridurre la concentrazione
del prodotto nell’aria;
• limitare la permanenza negli ambienti nei quali sono state utilizzate tali sostanze
allo stretto necessario per limitare il livello di esposizione.
• proibire l’acceso ai locali nei quali sono state utilizzate tali sostanze per il tempo
necessario ad abbassarne significativamente la concentrazione in aria e per
permettere ai pavimenti di asciugare onde evitare di muoversi su superfici
potenzialmente scivolose.
Raccomandazione per il Datore di lavoro
Conformemente a quanto stabilito dal comma 6 dell’articolo 223 del D.lgs 81/08,
prima dell’introduzione di nuove mansioni o attività didattiche comportanti l’utilizzo di
agenti chimici sarà aggiornata la presente valutazione dei rischi. [Priorità 1]
In conformità all’art. 15 del D.lgs 81/08 “Misure generali di tutela” sostituire ciò che è
pericoloso con ciò che lo è meno. [Priorità 1]
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16.13 VALUTAZIONE FUMO PASSIVO
In ottemperanza al disposto del D.Lgs. 81/08 TITOLO IX – Capo I “Protezione da
agenti chimici” e capo II “protezione da agenti cancerogeni e mutageni”,
• preso atto che l'Organizzazione Mondiale della Sanità e lo IARC (International
Agency for Research on Cancer) con pronunciamenti successivi hanno stabilito
che il fumo passivo è un agente cancerogeno accertato;
• considerato che Il D.Lgs. n. 25 del febbraio 2002 "Attuazione della direttiva
98/24/CE sulla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori contro i
rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro" obbliga a valutare tutti i rischi
chimici presenti sul posto di lavoro e di concerto con il D.Lgs. 81/08 ne prevede
per i cancerogeni, se possibile, l'eliminazione;
• considerato che le norme in vigore prescrivono il divieto di fumo in tutti i luoghi
di lavoro, le procedure per l’accertamento delle infrazioni, la nomina di
personale incaricato di procedere all’accertamento delle infrazioni, le
caratteristiche della segnaletica indicante il divieto di fumo (legge n. 584 dell'11
novembre 1975; direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 dicembre
1995; art. 52, comma 20, della legge n. 448 del 2001; art. 51 della legge 16
gennaio 2003, n. 3; accordo Stato-Regioni del 24 luglio 2003; decreto del
Presidente del Consiglio dei Ministri 23 dicembre 2003; circolare del Ministero
della Salute 17 dicembre 2004).
Il datore di lavoro provvederà a:
• disporre il divieto di fumo in tutti i locali della scuola.
• Nominare gli incaricati all'osservanza della norma, all’accertamento e alla
contestazione delle infrazioni.
L’informazione in merito al divieto di fumo sarà effettuata mediante apposizione di
cartelli conformi a quanto indicato nell’allegato 1 del decreto del Presidente del
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Consiglio dei Ministri 23 dicembre 2003; in essi, oltre al divieto di fumo, sono riportate
le seguenti informazioni:
• i nominativi degli incaricati all'osservanza della norma, all’accertamento e alla
contestazione delle infrazioni,
• l’ammontare (min e max) della sanzione,
• che la misura della sanzione è raddoppiata qualora la violazione sia commessa
in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di
lattanti o bambini fino a dodici anni (art. 7 della Legge 11 Novembre 1975,
n°584).
E' compito dei dipendenti specificatamente incaricati vigilare sull'osservanza della
disposizione.
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17. VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI ALL’ATTIVITÀ LAVORA TIVA E
DIDATTICA
17.1 PERSONALE DOCENTE
Gli insegnanti assolvono al compito di insegnamento; assistenza educativa; vigilanza
sugli alunni. In particolare i compiti svolti dal personale sono così riassunti:
- svolgimento delle lezioni durante il lavoro in sezione, nel laboratorio di attività libere,
nelle uscite didattiche sul territorio;
- assistenza educativa durante il servizio mensa;
- vigilanza sugli alunni: accoglienza in ingresso, vigilanza in un uscita e durante le
pause delle attività didattiche;
- predisposizione, registrazione e documentazione del lavoro didattico;
- partecipazione ai lavori degli organi collegiali;
- cura dei rapporti con le famiglie.
Per evitare rischi infortunistici da contati diretti con parti in tensione il Datore di lavoro
emetterà una disposizione affinché gli insegnati controllino visivamente l’integrità delle
prese e degli interruttori dei locali nonché delle spine e dei conduttori di allacciamento
delle apparecchiature didattiche elettriche.
L’attività si svolge prevalentemente in aula. Non vengono utilizzate apparecchiature
rumorose.
Per le insegnati il Datore di lavoro emetterà le disposizioni sulla base del D.Lgs 151
del 26.03.2001 (G.U. n. 96/2001); riportate nel successivo capitolo “Lavoratrici madri”
per garantire la sicurezza e la salute delle lavoratrici madri, puerpere o in periodo di
allattamento. In particolare il Datore di lavoro inviterà le insegnanti di informarlo sullo
stato di gravidanza in modo da prendere i provvedimenti conseguenti, compresa,
qualora fosse necessario, la richiesta di interdizione anticipata del lavoro.
Le insegnanti sono state dotate di guanti idonei il cui utilizzo è obbligatorio in
occasione del soccorso ad alunni feriti con perdita di sangue.
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Sarà considerato il rischio di patologie correlate alla fatica vocale. Al momento del
sopralluogo non sono state segnalate situazioni.
Inoltre per le insegnati è stato considerato il rischio connesso alla movimentazione
manuale dei carichi che può avvenire in occasione dell’inizio dell’anno scolastico
limitatamente per i piccoli nel momento del distacco dal genitore. Si tratta quindi di
situazioni occasionali e non ripetute; alle insegnati è stato suggerito di sedersi
abbracciare il bambino in modo da evitare, se possibile di doverlo sollevare.
Gli alunni dell’infanzia sono solitamente autonomi, è quindi estremamente
occasionale che l’insegnate debba intervenire per pulire il bambino, anche in questo
caso le insegnanti sono state dotate di guanti idonei il cui utilizzo è obbligatorio.
L’utilizzo degli arredi a misura di bambino avviene per periodi limitati della giornata di
lavoro e su scelta del dipendente, pertanto non è tale da determinare problematiche
posturali, che sono invece tenute presenti per le insegnati in stato di gravidanza.
Raccomandazione per il Datore di lavoro
Qualora dovessero insorgere situazioni che comportino uno sforzo vocale prolungato
intervenire,sulla organizzazione del lavoro e segnalare al Medico competente
l’insorgenza di patologie correlate alla fatica vocale. [Priorità 2]
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17.2 ALUNNI
L’attività didattica svolta nelle aule non presenta rischi specifici significativi.
Le esercitazioni di pittura non presentano rischi particolari in quanto vengono
utilizzate tempere ad acqua.
Al momento del sopralluogo non sono previste attività didattiche per le quali risulti
necessario l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
17.3 COLLABORATORI SCOLASTICI
I collaboratori scolastici sono addetti ai servizi generali della scuola; in particolare
svolgono le seguenti attività:
- collaborazione con i docenti e con l’insieme dei servizi logistici dell’Istituto;
- accoglienza e sorveglianza nei confronti degli alunni;
- ausilio materiale agli alunni in situazione di handicap anche per l’uso dei servizi e la
cura dell’igiene personale;
- assistenza durante la mensa scolastica;
- accoglienza ed ausilio del pubblico;
- custodia e sorveglianza sui locali scolastici;
- pulizia dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi;
- pulizia e piccola manutenzione degli arredi;
L’attività lavorativa si svolge normalmente su turni mattutini e pomeridiani.
Il personale per le pulizie dei locali e degli arredi utilizza detersivi e detergenti
classificati come irritanti; il rischio chimico residuo può essere definito per legge basso
per la sicurezza ed irrilevante per la salute, come evidenziato nel Capitolo
“Valutazione del rischio Chimico”.
I collaboratori scolastici dovranno partecipare al corso di formazione ed informazione
nel corso del quale sono stati illustrati i seguenti argomenti: rischio chimico e DPI.
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I lavoratori parteciperanno ai corsi di aggiornamento con modalità e contenuti indicati
nell’accordo Stato – Regioni del 26 gennaio 2012.
Ai collaboratori saranno inoltre impartite con lett era individuale le seguenti
disposizioni:
• leggere la scheda di sicurezza del prodotto utilizzato;
• leggere le prescrizioni d’uso indicate sul contenitore delle sostanze utilizzate ed
attenersi scrupolosamente a quanto scritto,
• tenere il prodotto fuori dalla portata dei bambini, conservando le sostanze
utilizzate nel locale a ciò destinato che è mantenuto chiuso a chiave;
• non lasciare il materiale abbandonato sul carrello utilizzato per le pulizie;
• usare obbligatoriamente i guanti per evitare il contatto delle sostanze chimiche
con la pelle. In caso di contatto accidentale il personale stato invitato a lavarsi
abbondantemente con acqua corrente;
• divieto di miscelare i prodotti tra loro per evitare reazioni chimiche che possono
provocare schizzi.
Durante l’utilizzo delle sostanze chimiche il personale riceverà la disposizione di
adottare i seguenti provvedimenti finalizzati a limitare il livello e la durata
dell’esposizione; in particolare:
• utilizzare i guanti idonei per evitare il contatto o l’assorbimento cutaneo; in caso di
contatto accidentale il personale è stato invitato a lavarsi abbondantemente con
acqua corrente
• aerare i locali tramite l’apertura delle finestre in modo da ridurre la concentrazione
del prodotto nell’aria;
• limitare la permanenza negli ambienti nei quali sono state utilizzate tali sostanze
allo stretto necessario per limitare il livello di esposizione.
• proibire l’acceso ai locali nei quali sono state utilizzate tali sostanze per il tempo
necessario ad abbassarne significativamente la concentrazione in aria e per
permettere ai pavimenti di asciugare onde evitare di muoversi su superfici
potenzialmente scivolose.
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Il personale sarà informato che se utilizza apparecchiature elettriche deve accertarsi
dello stato di conservazione del cavo elettrico di alimentazione e della integrità della
spina e dovrà richiedere la sostituzione quando sono presenti presenta rotture o tagli
che rendono visibili i conduttori elettrici.
Nella scuola non sono presenti lavorazioni che implicano la manipolazione di agenti
biologici; solo in occasione della pulizia dei servizi igienici e nella pulizia delle persone
diversamente abili o alunni non autonomi può essere presente il rischio di contatto
con sostanze organiche. Il personale è stato dotato di guanti idonei il cui utilizzo è
obbligatorio e sarà informato che in caso di contatto accidentale deve provvedere
immediatamente a lavarsi con acqua corrente e sapone.
I Collaboratori scolastici devono obbligatoriamente indossare i guanti per le pulizie dei
servizi igienici, utilizzando al riguardo anche gli attrezzi appositi in modo da evitare il
rischio biologico.
L’uso dei guanti è obbligatorio anche in occasione del soccorso ad alunni feriti con
perdita di sangue.
Movimentazione manuale dei carichi
Le attività previste comportano la movimentazione manuale di pesi di lieve entità e
con bassa frequenza spostamenti di arredi, archiviazione materiale, spinta di carrelli.
Il carico di lavoro fisico è tale da non provocare eccessivo affaticamento o rischi
dorso-lombari, torsione del tronco, movimenti bruschi, posizioni instabili. La forma e il
volume dei carichi permettono di afferrarli con facilità e la struttura esterna non
comporta rischio di lesioni. Il pavimento è idoneo alle attività fisiche e lo spazio libero
in verticale permette l’agevole svolgimento della mansione.
Considerato quanto sopra l’indice di rischio calcolato secondo la scheda NIOSH è
risultato inferiore ad 1 ed è quindi può essere definito trascurabile come si evince dai
due esempi sotto riportati relativi ad una collaboratrice di età superiore a 18 anni. .
Relativamente alla sollecitazione degli arti superiori il rischio è limitato alla eventuale
esacerbazione di segni/sintomi correlabili a patologie preesistenti a carico del sistema
mano braccio. I lavoratori turnano nell’attività di pulizia che impegna non più del 10-
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25% dell’attività lavorativa, limitandosi prevalentemente alla pulizia dei pavimenti e dei
banchi, raramente delle vetrate.
Ai collaboratori scolastici sono state impartite le seguenti disposizioni da seguire per
la movimentazione dei carichi .
1. Se da terra: avvicinarsi al corpo da sollevare, flettere le gambe, sollevare il
carico mantenendo la presa e tenendolo il più vicino possibile al busto, quindi
rialzarsi distendendo le gambe. E' sconsigliabile piegare la schiena tenendo le
gambe diritte;
2. Se da media altezza: avvicinarsi al carico mantenendo il busto diritto in modo
da fare corpo unico con il carico. E' sconsigliabile flettere la schiena e
distendere le braccia.
3. Segnalare al Medico Competente ( richiesta visita straordinaria ai sensi delle
normative vigenti ) eventuali disturbi correlabili con l’attività lavorativa
ATTIVITÀ ESAMINATA: ARCHIVIAZIONE DOCUMENTI CONTENU TI IN FALDONI
DEL PESO DI 6,00 KG.
Costante di peso Kg
Femmina di età superiore a 18 anni 15 Kg
Altezza da terra della mani all’inizio del sollevam ento
Altezza cm 50 Fattore 0,93
Dislocazione verticale del peso fra inizio e fine d el sollevamento
Dislocazione cm 100 Fattore 0,87
Distanza orizzontale tra le mani ed il punto di mez zo delle caviglie
Dislocazione cm 40 Fattore 0,63
Angolo asimmetria del peso
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Dislocazione angolare 90° Fattore 0,90
Giudizio sulla presa del carico
Buono Fattore 1,00
Frequenza dei gesti (n. atti al minuto) per attivit à continua pari ad 1 ora
Frequenza 0,20 Fattore 1,00
Peso sollevato =6 kg Peso limite raccomandato = 6,88
Indice di esposizione = 0,872 minore di 1 (RISCHIO TRASCURABILE)
ATTIVITÀ ESAMINATA: PULIZIA DEGLI AMBIENTI DELLA SC UOLA MEDIANTE
L’UTILIZZO DI MOCIO BAGNATO DEL PESO DI 10 KG.
Costante di peso Kg
Femmina di età superiore a 18 anni 15 Kg
Altezza da terra della mani all’inizio del sollevam ento
Altezza cm 100 Fattore 1,00
Dislocazione verticale del peso fra inizio e fine d el sollevamento
Dislocazione cm 25 Fattore 1,00
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Distanza orizzontale tra le mani ed il punto di mez zo delle caviglie
Dislocazione cm 15 Fattore 1,00
Angolo asimmetria del peso
Dislocazione angolare 0° Fattore 1,00
Giudizio sulla presa del carico
Buono Fattore 1,00
Arti superiori in azione contemporanea
2 Fattore 1,00
Frequenza dei gesti (n. atti al minuto) per attivit à continua pari ad 1 ora
Frequenza 1 Fattore 1,00
Durata sollevamento in minuti
1 minuto Fattore 0,94
Peso sollevato = 10 kg Peso limite raccomandato = 14,1
Indice di esposizione = 10,00/14,10 = 0,71 minore d i 1 (RISCHIO
TRASCURABILE)
il Datore di lavoro ha emesso le seguenti disposizioni relativamente:ALL’USO DELLE
FOTOCOPIATRICI per evitare l’esposizione al pulviscolo ed alle fonti inquinanti
dell’aria - eseguire le fotocopie tenendo chiuso il portellone e con il coperchio
abbassato; sostituire il toner indossando guanti adeguati e smaltirlo correttamente,
garantire un’aerazione costante del locale; eseguire a rotazione le fotocopie.
ALL'ARCHIVIAZIONE DEI DOCUMENTI:
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1. Disporre sui ripiani più in basso i materiali più pesanti;
2. assicurarsi che ripiani e armadi siano stabili e che non si deformino per effetto
del carico;
3. Lasciare corridoi di 0,90 cm in modo da poter accedere ai diversi documenti;
4. Non fumare;
5. Chiudere sempre a chiave l'archivio.
AL SOLLEVAMENTO DEI CARICHI:
4. Se da terra: avvicinarsi al corpo da sollevare, flettere le gambe, sollevare il
carico mantenendo la presa e tenendolo il più vicino possibile al busto, quindi
rialzarsi distendendo le gambe. E' sconsigliabile piegare la schiena tenendo le
gambe diritte;
5. Se da media altezza: avvicinarsi al carico mantenendo il busto diritto in modo
da fare corpo unico con il carico. E' sconsigliabile flettere la schiena e
distendere le braccia.
ALL'USO DEGLI ATTREZZI:
1. Sgabello: usarlo per raggiungere altezze di deposizione / prelievo maggiori di
quelle delle spalle; posizionarlo in modo che i pesi siano compresi fra altezza
mezzo busto e altezza spalle. Evitare di alzarsi sulle punte dei piedi e flettere la
schiena per prelevare / posizionare un carico ad altezza superiore alle spalle.
2. Scala: utilizzarla per raggiungere altezze superiori a quelle consentite dall'uso
dello sgabello; avvalersi di due operatori: il primo porta il carico all'altezza delle
spalle, mentre il secondo, posizionato sulla scala, preleva il carico e lo deposita
alla quota non superiore alle proprie spalle. Non portare il carico da soli sulla
scala per non perdere l'equilibrio.
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INOLTRE IL DATORE DI LAVORO DARA’ DISPOSIZIONE DI:
• Usare scale integre con piedini antisdrucciolo;
• Appoggiare sempre le scale su superfici piane;
• Utilizzare scale doppie, assicurandosi che la scala sia ben divaricata e che i
tiranti siano in tensione;
• Chiudere la scala con attenzione evitando di schiacciare le dita;
• Non utilizzare scale metalliche in prossimità di circuiti elettrici;
• Non salire le scale con le mani occupate;
• Non spostarsi con la scala mentre si è sulla stessa;
• Non utilizzare la scala in modo improprio.
Per le collaboratrici scolastiche il Datore di lavoro darà disposizioni sulla base del
D.Lgs 151 del 26.03.2001 (G.U. n. 96/2001); riportate nel successivo capitolo
“Lavoratrici madri” per garantire la sicurezza e la salute delle lavoratrici madri,
puerpere o in periodo di allattamento.
Misure da adottare a carico del Datore di lavoro
Consegnare copia del presente capitolo ai collaboratori scolastici prescrivendo
l’adozione delle misure e dei provvedimenti in esso evidenziati. [Priorità 1]
Convenire con il Medico competente una azione d informazione sui rischi connessi
alle attività lavorative, in particolare dovrà essere informato sui rischi e sulle misure di
prevenzione e di protezione relative: [Priorità 1]
• all’uso di sostanze chimiche ( detersivi e detergenti);
• alla movimentazione manuale dei carichi;
• alla presenza di pavimentazioni potenzialmente scivolose;
• all’uso e manutenzione dei dispositivi di protezione individuale.
Consegnare al personale ausiliario copia delle schede di sicurezza relative alle
sostanze chimiche utilizzate ( detergenti, detersivi, ecc.). [Priorità 1]
Dotare il personale di guanti conformi alle Norme UNI in vigore*, marcati “CE” di
seconda categoria ( D.Lgs. 475/92) e idonei per le attività svolte. [Priorità 1]
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18. SORVEGLIANZA SANITARIA
Sostanze chimiche
Al momento del sopralluogo non sono previste attività didattiche comportanti l’utilizzo
di sostanze e preparati classificati “chimico pericolosi” dalla legislazione vigente ( T,
T+, Xn, Xi, C, F, F+, O, ……).
Il personale addetto alle pulizie:
• utilizza di regola detersivi e detergenti non classificati come sostanze o preparati
pericolosi;
• utilizza in quantità limitate detergenti classificati ………. con periodicità e durata
limitata, tale da generare un rischio basso per la sicurezza ed irrilevante per la
salute.
Le misure di prevenzione adottate (procedure, DPI, informazione/formazione) sono
sufficienti a ridurre il rischio. In accordo con il Medico Competente valutare se è
necessaria la sorveglianza sanitaria specifica.
Agenti biologi
Il personale utilizza guanti idonei (PVC/ lattice) marcati CE:
• durante le pulizie dei servizi igienici,
• in caso di assistenza a minori o disabili ai servizi igienici,
• in occasione di interventi di primo soccorso.
Le misure di prevenzione adottate sono sufficienti a ridurre il rischio. Non è
necessaria la sorveglianza sanitaria specifica
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Rumore
L’attività lavorativa non comporta esposizione a rumore impulsivo ed i valori di
esposizione ed i valori di azione sono inferiori a quelli indicati dall’art. 189, del D.Lgs
81/08, (al riguardo si richiama anche l’elenco delle attività e mansioni con LEP
normalmente minori di 80 dB (A), riportato nell’Allegato 1 alle Linee Guida per la
valutazione del rischio rumore negli ambienti di lavoro emesse dall’ISPESL).
Sulla base di quanto stabilito dall’articolo 196 del decreto legislativo 81/08. Non è
necessaria la sorveglianza sanitaria specifica.
Movimentazione manuale dei carichi
Le insegnanti della scuola dell’infanzia possono essere chiamate, soprattutto all’inizio
dell’anno scolastico, a sollevare bambini in modo infrequente. Alle insegnanti è stato
suggerito di abbracciare i bimbi da sedute in modo da ridurre lo sforzo da compiere. Il
rischio considerata l’occasionalità ed il peso dei bimbi può essere considerato
trascurabile.
Le attività svolte dai collaboratori scolastici comportano saltuariamente la
movimentazione manuale dei carichi. In accordo con il Medico Competente valutare
se è necessaria la sorveglianza sanitaria specifica.
Attività al videoterminale
Nessun dipendente ricade nella situazione di cui all’art. 173, comma c) del D.Lgs.
81/08; la sorveglianza sanitaria non è necessaria
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19. STRESS DA LAVORO CORRELATO
La valutazione del rischio sarà effettuata tenendo conto dei dati oggettivi, quali:
assenteismo (con l’esclusione della patologie gravi conosciute); ritardi sistematici;
indici infortunistici; segnalazioni da parte del Dirigente scolastico e della DSGA.
Si terrà conto dei fattori ambientali, a seguito del sopralluogo è risultato che negli
ambienti di lavoro non sono presenti fattori quali: microclima, rumore, riverbero,
illuminazione, ecc., che possono incidere negativamente sulla concentrazione, sul
rendimento e sulle prestazioni professionali degli insegnanti e dei collaboratori
scolastici.
Per gli insegnanti sarà valutata l’organizzazione del lavoro e verrà esaminata la
diffusione delle informazioni e delle circolari e verificata la loro applicazione.
La valutazione sarà eseguita seguendo un modello specifico per gli istituti scolastici.
Ciò premesso tenuto conto che la letteratura medica evidenzia che gli insegnanti a
causa di particolari fattori stressogeni legati all’attività professionale possono essere
soggetti ad affaticamento fisico ed emotivo, ad atteggiamento apatico nei rapporti
interpersonali, a sentimenti di frustrazione; saranno promossi, compatibilmente con le
risorse economiche disponibili momenti formativi ed informativi in accordo con esperti
in materia per fornire agli insegnanti strumenti di autovalutazione delle proprie
condizioni psicofisiche in modo da mantenere integra la propria capacità di critica e
giudizio. L’intervento formativo dovrà affrontare i seguenti argomenti: introduzione alla
consapevolezza dei rischi psicosociali connessi alla professione di insegnante;
riconoscimento dei sintomi caratteristici dello stress protratto nel tempo; analisi delle
condizioni individuali, sociali, professionali che favoriscono la maggiore o minore
propensione al disagio psicologico ed allo stressa correlato al lavoro; riconoscimento
della capacità personale di tollerare ed affrontare le situazioni stressanti; ecc.
Al fine di facilitarne l’inserimento ed evitare l’insorgenza di stress da lavoro correlato
gli insegnanti saranno accolti dal Datore di lavoro allo scopo di illustrare
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Informazione – Consulenza – Servizi
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l’organizzazione scolastica, le modalità per assolvere alle incombenze logistico-
amministrative e le principali norme vigenti nella scuola.
Il Datore di lavoro sarà comunque disponibile per colloqui finalizzati a chiarire le
rispettive competenze, a dare suggerimenti, a verificare i carichi di lavoro, a verificare
eventuali condizioni di lavoro che possono contribuire a generare situazioni di disagio
o stress da lavoro correlato. Di tale disponibilità gli insegnanti saranno informati.
I collaboratori scolastici
All’insorgere dei sintomi di “stress” il Datore di lavoro deve segnalare la situazione al
Medico competente e valutare con lo stesso le misure da adottare, nonché intervenire
sulla organizzazione del lavoro se possibile.
Promemoria per il Datore di lavoro [Priorità 2]
Promuovere corsi di formazione informazione; intervenire se possibile sulla
organizzazione del lavoro. Qualora dovessero persistere i sintomi di affaticamento
fisico ed emotivo, un atteggiamento apatico nei rapporti interpersonali e sentimenti di
frustrazione il datore di lavoro deve segnalare il caso al Medico competente e
convenire con lo stesso le misure da adottare. Il lavoratore ai sensi delle normative
vigenti può richiedere visita straordinaria qualora presenti disturbi correlabili con
l’attività lavorativa
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20. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Al momento del sopralluogo non sono previste attività didattiche per le quali risulti
necessario l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale.
Per i dispositivi di protezione individuale da utilizzare per le attività di pulizia vedasi il
capitolo relativo ai collaboratori scolastici.
Inoltre il personale utilizza guanti idonei (PVC/ lattice) marcati CE:
• in caso di assistenza a minori o disabili ai servizi igienici,
• in occasione di interventi di primo soccorso.
Promemoria per il Dirigente scolastico [Priorità 1]
Il tipo di DPI da fornire al personale ausiliario dovrà essere aggiornato in funzione:
• delle attività svolte,
• dei macchinari/apparecchiature/attrezzature utilizzati,
• delle sostanze chimiche in uso.
Al personale incaricato della pulizia dei pavimenti deve essere prescritto: [Priorità 1]
• di adottare modalità operative tali da garantire una posizione su “pavimento
asciutto”; in alternativa il personale deve essere dotato di scarpe antiscivolo
marcate CE;
• di delimitare i pavimenti bagnati mediante apposita segnaletica che ne vieti
l’accesso.
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21. TUTELA DELLE LAVORATRICI MADRI
A - Norme di riferimento
La valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici madri, puerpere o
in periodo di allattamento è stata effettuata sulla base del D.Lgs 151 del 26.03.2001
(G.U. n. 96/2001).
B - Misure di carattere generale
Le dipendenti ed i rappresentanti della sicurezza saranno informati sui risultati della
valutazione dei rischi e sulle conseguenti misure di prevenzione e protezione adottate.
Le dipendenti sono state informate sui loro diritti e sulla necessità di informare il
datore di lavoro sullo stato di gravidanza per consentire allo stesso l’attuazione dei
benefici previsti dalle norme, mediante la presentazione del relativo certificato
medico.
C - Criteri di valutazione dei rischi
I criteri adottati e le figure professionali esaminate sono riportate in tabella
Mansione Esposizione pericolosa
e fattore di rischio
Riferimento D.Lgs
151/01
Allontanamento dal rischio
Insegnanti scuola
dell’infanzia
Sollevamento dei bambini
(movimentazione
manuale dei carichi)
Posture incongrue
Situazione eretta
prolungata .
Rischio biologico da
stretto contatto e igiene
personale dei bambini
piccoli
All. A lett. F, G
All. C lett.A punto 1
b
All. A lett F, G
All. A lett. F, G
All. B lett. A punto 1
b
All. C lett. A punto 2
In gravidanza.
In gravidanza.
In gravidanza
In gravidanza e fino a sette
mesi dopo il parto
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Personale di
appoggio docente
o non docente
Appoggio scolastico ad
allievi non autosufficienti
dal punto di vista motorio
(fatica fisica se sollevati o
aiutati negli spostamenti)
o con gravi disturbi
comportamentali con il
rischio di reazioni
improvvise e violente.
Movimentazione manuale
disabili.
Stretto contatto e igiene
personale dei disabili
All. A lett. F, G, L
All. A lett F, G - All
C lett. A punto 1 b.
All B lett. A punto 1
b. All. C lett. A
punto 2
In gravidanza e fino a sette
mesi dopo il parto se l’allievo è
pesante o nel caso di
particolari problemi connessi
all’assistito.
In gravidanza
Fino a 7 mesi dopo il parto nel
caso di particolari problemi
connessi all’assistito.
In gravidanza
Fino a 7 mesi dopo il parto
Collaboratrice
scolastica
Operazioni di pulizia
(saltuaria
movimentazione manuale
dei pesi), utilizzo di scale
portatili; utilizzo di prodotti
chimici per le pulizie
(rischio chimico) non
classificati come :
Tossici; molto tossici;
corrosivi; esplosivi o
estremamente
infiammabili; nocivi o
etichettati R39; R40; R42;
R43; R46; R48; R60 e
R61.
All. A lett. C, E, F
All. C lett. A punto 1
In gravidanza
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Ciò premesso, si indicano di seguito le misure di prevenzione e di protezione che
saranno comunque adottate dal Dirigente scolastico in relazione ai possibili rischi
rilevati.
Misure da adottare a carico del Datore di lavoro
Utilizzo di detersivi : le lavoratrici gestanti saranno adibite a mansioni che non
comportino l’uso di prodotti chimici nocivi-irritanti
Stazionamento in piedi: le lavoratrici gestanti non saranno adibite a mansioni che
comportino lo stazionamento in piedi per più di metà dell’orario di lavoro,
provvedendo, se necessario, a riorganizzare le modalità di svolgimento del servizio.
Movimentazione di oggetti pesanti; uso di scale por tatili: alla lavoratrice gestante
è fatto divieto di usare scale portatili e di sollevare pesi che, secondo il comune buon
senso, possano costituire un pericolo.
Affaticamento fisico e mentale: su richiesta dell’interessata, sarà predisposto un
ambiente idoneo per riposarsi in posizione distesa o in condizioni appropriate (Circ.
M.L. n.66 del 6/5/’97, c. 8).
Presenza di alunni con problematiche costanti di ip erattività o di caratterialità
certificate: qualora non fosse possibile riorganizzare il servizio al fine di rimuovere le
fonti di pericolo, su richiesta dell’interessata, si darà inizio alla procedura per l’esonero
dall’insegnamento interessando lo SPISAL.
Svolgimento di attività didattiche che comportino l ’uso di mezzi di trasporto
(gite): in linea di principio all’insegnante non è consentito partecipare ad attività che
comportino l’uso di mezzi di trasporto, salvo certificazione medica che attesti
l’assenza di controindicazioni.
Conduzione di attività motoria : su richiesta dell’insegnante sarà riformulata la
programmazione escludendo attività che prevedano il diretto coinvolgimento
dell’insegnante.
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22. TUTELA DEL LAVORO DEI MINORI
Principali norme di riferimento:
• Legge n. 977 del 17/10/1967. Tutela dei bambini e degli adolescenti.
• Decreto legislativo. n. 345 del 4/8/1999 (G.U. n. 237 del 8/10/1999).
Attuazione della Direttiva 94/33 CE relativa alla protezione dei giovani
sul lavoro.
Dipendenti della scuola
Con riferimento alle norme sopra richiamate al momento del sopralluogo – presso la
scuola – non operano dipendenti con meno di diciotto anni.
Misure da adottare a carico del Datore di lavoro [Priorità 1]
In caso di assunzione di dipendenti con meno di diciotto anni saranno rispettati i
divieti e le prescrizioni stabilite dalle norme vigenti; in particolare – come prescritto
dall’articolo 8 del Decreto legislativo. n. 345/99 - la presente valutazione dei rischi
sarà opportunamente adeguata con particolare riguardo a :
f) sviluppo non ancora completo, mancanza di esperienza e di consapevolezza nei
riguardi dei rischi lavorativi, esistenti o possibili, in relazione all’età;
g) attrezzature e sistemazione del posto di lavoro;
h) natura, grado e durata di esposizione agli agenti chimici e fisici;
i) movimentazione manuale dei carichi;
j) sistemazione, scelta, utilizzazione e manipolazione delle attrezzature di lavoro;
k) pianificazione dei processi di lavoro e dello svolgimento del lavoro e della loro
interazione sull’organizzazione generale del lavoro;
l) situazione della formazione e dell’informazione dei minori.
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23. REGISTRO INFORTUNI
La Direzione della scuola dispone di un unico registro infortuni per tutti i
dipendenti sul quale sono riportati cronologicamente gli infortuni. Il registro è
assegnato in gestione ad un dipendente.
24. PIANO DI PRIMO SOCCORSO
24.1 ADEMPIMENTI ADOTTATI
La Direzione della scuola ha elaborato un piano di primo soccorso definendo gli
adempimenti da adottare in occasione di eventuali infortuni e della loro gravità. Più
esattamente la Direzione ha nominato gli addetti al primo soccorso i cui nominativi
sono resi noti a tutto il personale mediante l’affissione nella bacheca della scuola del
comunicato per la sicurezza, che riporta anche i nomi degli addetti antincendio e del
R.S.P.P.. Gli incaricati dl primo soccorso hanno partecipato ad un corso di
formazione. In applicazione del DM 388 del 15 luglio 2003 la fo rmazione del
personale addetto al primo soccorso sarà ripetuta o gni tre anni.
E’ stato stabilito che in caso di infortunio dovrà essere avvertito l’addetto presente che
dovrà prestare il soccorso alla persona infortunata avvalendosi del materiale
contenuto nella cassetta presente nella scuola e di seguito riportato.
Se la gravità dell’infortunio richiede il trasporto dell’alunno all’ospedale, dopo avere
chiamato il 118 la scuola darà immediata informazione ai famigliari dello studente e
l’insegnante seguirà l’alunno nell’autoambulanza per restare vicino al ragazzo fino
all’arrivo dei suoi genitori o seguirà l’autoambulanza con il proprio automezzo (previa
autorizzazione del Dirigente scolastico).
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24.2 CONTENUTO DELLA LETTERA DI NOMINA DEGLI ADDET TI AL PRIMO
SOCCORSO
In relazione alla formazione ricevuta lei dovrà:
Lesioni di piccola entità
• Utilizzare, se del caso, i presidi sanitari contenuti nelle cassette di pronto
soccorso.
Lesioni gravi o malore
• Non abbandonare mai l'infortunato;
• chiedere l'intervento urgente dei soccorsi attraverso il numero telefonico riportato
nel "Comunicato sulla sicurezza a tutto il personale";
• rassicurare l'infortunato;
• se l'infortunato è in stato di incoscienza, metterlo in posizione di sicurezza e non
spostarlo, a meno che ciò sia assolutamente necessario;
• in caso di perdita abbondante di sangue, tentare di arrestare l'emorragia (con
laccio emostatico o altro) in attesa dei soccorsi.
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24.3 CASSETTA DI PRIMO SOCCORSO
La scuola ai sensi del DM 388 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27 del 3
febbraio 2004 è assimilabili ad una azienda di tipo B.
La scuola dispone di cassetta di medicazione. La gestione di tale presidio è
affidata ad un dipendente incaricato di integrare i prodotti utilizzati e di sostituire
quelli scaduti. Il contenuto della casetta è di seguito riportato. Il Decreto è
operativo dal 3 febbraio 2005
CONTENUTO CASSETTA DI PRIMA MEDICAZIONE
• guanti sterili monouso (5 paia) • 1 visiera paraschizzi • flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 1litro (n. 1) • flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro - 0,9) da 500 ml (n. 3) • compresse di garza sterile 10x10 in buste singole (n. 10) • compresse di garza sterile 18x40 in buste singole (n. 2) • teli sterili monouso (n. 2) • pinzette sterili monouso (n. 2) • confezione di rete elastica di media misura (n. 1) • confezione di cotone idrofilo (n. 1) • confezioni di cerotti (di varie misure) pronti all’uso (n. 2) • rotoli di cerotto alto cm 2,5 (n. 2) • 1 paio di forbici • lacci emostatici (n. 3) • confezioni di ghiaccio “pronto uso” (n. 2) • sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (n. 2) • termometro • apparecchio per la misura della pressione arteriosa.
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24.4 PACCHETTO DI MEDICAZIONE
La scuola dispone di pacchetti di medicazione che gli insegnanti dovranno portare con
sé durante le gite. Il contenuto del pacchetto di medicazione è di seguito riportato.
CONTENUTO PACCHETTO DI MEDICAZIONE
• guanti sterili monouso (2 paia)
• flacone di soluzione cutanea di iodopovidone al 10% di iodio da 125 mml(n. 1)
• flaconi di soluzione fisiologica (sodio cloruro - 0,9) da 250 ml (n. 1)
• compresse di garza sterile 10x10 in buste singole (n. 3)
• compresse di garza sterile 18x40 in buste singole (n. 1)
• pinzette sterili monouso (n. 2)
• confezione di rete elastica di media misura (n. 1)
• confezione di cotone idrofilo (n. 1)
• confezioni di cerotti (di varie misure) pronti all’uso (n. 1)
• rotoli di cerotto alto cm 2,5 (n. 1)
• 1 paio di forbici
• lacci emostatici (n. 1)
• confezioni di ghiaccio “pronto uso” (n. 1)
• sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (n. 2)
• istruzioni sul modo di usare i presidi suddetti e di prestare i primi soccorsi in attesa
del servizio di emergenza.
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25. CONTROLLI PERIODICI
Con riferimento ai rischi connessi all’ambiente, agli impianti tecnologici ed ai
dispositivi di sicurezza, è stato avviato un piano di controlli e verifiche periodiche
secondo le modalità e con le scadenze individuate dal Decreto legislativo 81/08 e
dalle Norme di Esercizio di cui al punto 12 del DM 26/8/1992, adottando il registro
antincendio.
L’esecuzione di tali verifiche è in parte affidata ai referenti di plesso ed in parte svolta
dal RSPP (sig. SCARINZI Roberto) in occasione dei sopralluoghi programmati per
l’aggiornamento del documento di valutazione dei rischi.
In particolare le verifiche ed i controlli riguardano quanto segue:
• estintori portatili;
• impianti elettrici normali;
• impianto di diffusione sonora (allarme);
• impianto di illuminazione di sicurezza;
• segnaletica di sicurezza;
• stato generale dell’immobile;
• vie di fuga;
• ecc.
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26. FORMAZIONE E INFORMAZIONE DEL PERSONALE
26.1 ADDESTRAMENTO SPECIFICO
Gli incaricati delle azioni di emergenza e di intervento in caso di incendio devono
partecipare ad un corso con contenuti stabiliti dal D.M. 10/3/98 Allegato IX, Comma
9.5, per attività a rischio di incendio MEDIO di durata pari ad otto ore.
Gli incaricati del primo soccorso devono partecipare al corso di addestramento.
Durata e contenuti della formazione degli addetti al primo soccorso sono stabiliti dal
DM n. 388 del 3 febbraio 2004; la parte pratica del corso va ripetuta ogni tre anni..
26.2 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DI BASE
Tutto il personale deve partecipare ad azioni di formazione con modalità e contenuti
conformi a quanto previsto dall’accordo stato regioni del 26 gennaio 2012; in
particolare sarà svolta una formazione generale di durata pari a 4 ore ed una
formazione specifica di durata pari a 8 ore.
La formazione del personale, non già formato, sarà eseguita nei 60 giorni successivi
all’avvio dell’attività.
Saranno inoltre pianificati gli interventi di aggiornamento della formazione (6 ore ogni
5 anni).
27. PIANO DI EMERGENZA
E’ stato predisposto e adottato un piano di emergenza conforme a quanto stabilito
dall’Allegato VIII del DM 10/3/1998. Tutti i dipendenti riceveranno una informazione
sul piano di evacuazione e sulle norme comportamentali in caso di incendio o di altro
pericolo grave. Tutti i lavoratori e gli alunni dovranno partecipare alle esercitazioni
periodiche.
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28. ARCHIVIO DELLA SICUREZZA E SALUTE
Misure da adottare a carico del Datore di lavoro
Al fine di poter dimostrare agli organi di vigilanza di aver ottemperato a quanto
stabilito dal D.Lgs. 81/08 e dalle norme di sicurezza in vigore, il Datore di Lavoro deve
archiviare copia della seguente documentazione,
• Documento di Valutazione dei Rischi sottoscritto e firmato dal datore di lavoro
(versione aggiornata)
• Documento - e lettera di accompagnamento – indicante le misure di competenza
dell’Ente Locale ed eventuali integrazioni
• Piano di emergenza
• Incarico RSPP - curriculum professionale della persona designata
• Comunicato affisso in bacheca riportante i nominativi degli addetti antincendio e
degli addetti al pronto soccorso
• Lettere di designazione coordinatore, sostituto coordinatore e addetti alla
prevenzione incendio, assistenti ai disabili in caso di esodo; eventuali
circolari/avviso di prova di esodo
• Lettera di designazione addetti al primo soccorso
• Nomina medico competente e protocollo di sorveglianza sanitaria
• Verbali di riunione annuale ( DL+RSPP+RLS+Medio competente)
• Attestato formazione RLS (corso di 32 ore)
• Attestato formazione addetti antincendio (rischio incendio MEDIO)
• Attestato formazione addetti al pronto soccorso e attestato di aggiornamento
triennale
• Formazione dipendenti: programmi e firme presenza ( insegnanti, amministrativi,
collaboratori scolastici)
• Verbale prove di esodo periodiche (almeno due prove all’anno).
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• Registro verifiche periodiche prevenzione incendi (compilato)
• Lettere di assegnazione degli incarichi consegnate al personale
• Circolare per neoassunti con la quale si prescrive al personale di nuovo incarico –
in attesa di adeguata formazione – di prendere visione e di rispettare quanto
indicato nei documenti affissi nella bacheca della sicurezza della scuola:
Regolamento generale per le sicurezza, Piano di pronto soccorso, Piano di
emergenza
• Disciplinari di incarico, referenze, offerte di terzi per: DVR – RSPP: incarichi di
formazione, ecc.
• Disposizioni di servizio - circolari attinenti alla sicurezza
• Schede di sicurezza prodotti chimico-pericolosi (prodotti per pulizia e di
laboratorio)
In un secondo faldone dovrà essere custodita copia di eventuali documenti
consegnati dall’Ente Locale: es. concessione edilizia, certificato di usabilità, certificato
di collaudo statico del fabbricato, autorizzazione sanitaria alla somministrazione dei
pasti, concessioni di modifica di destinazione d’uso degli ambienti, progetti e
dichiarazioni di conformità relative agli impianti tecnologici, Certificato di Prevenzione
Incendi, denuncia dell’impianto di terra, ecc.
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29. MISURE ADOTTATE O CHE SARANNO ADOTTATE PER LA
GESTIONE DELLE EMERGENZE E PER LIMITARE IL RISCHIO
INCENDIO
Predisposizione del Piano di emergenza e del piano di Primo soccorso
Incontro di formazione informazione con tutto il personale; i dipendenti saranno
formati sul rischio incendio e sulle norme comportamentali da adottare per
l’abbandono dell’edificio in caso di emergenza.
Designazione e addestramento degli addetti alla Prevenzione incendi ed al Primo
Soccorso.
Esecuzione delle prove di evacuazione.
Affissione della segnaletica di sicurezza
Affissione ad ogni piano delle planimetrie e delle norme da seguire per l’evacuazione.
Controllo quotidiano della percorribilità dei percorsi d’esodo e controllo periodico dei
dispositivi di prevenzione incendi.
Limitazione del carico d’incendio nei depositi.
30. MISURE ANNUE ADOTTATE DAL DATORE DI LAVORO PER
LA GESTIONE DELLA SICUREZZA
Il Datore di lavoro in applicazione di quanto prescritto dal D. Lgs. 81/08, ogni anno
provvederà a:
• Verificare che gli addetti alla prevenzione incendio e al primo soccorso siano in
servizio ed in caso di trasferimento o pensionamento procede a nuove nomine ed
al successivo addestramento
• mettere a disposizione del Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori (RLS) il
documento di valutazione dei rischi e l'eventuale documentazione funzionale alla
sicurezza;
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• in ottemperanza a quanto stabilito dall'art. 35 del D.Lgs. 81/08, promuovere una
riunione annuale convocando il Rappresentante per la sicurezza dei lavoratori e
l'RSPP (redigere apposito verbale) e dare seguito alla soluzione delle criticità
emerse nel corso della riunione;
• promuovere gli interventi di informazione descritti nell’apposito capitolo;
• promuovere sopralluoghi nei luoghi di lavoro da parte del Medico Competente e
del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;
• archiviare la documentazione comprovante l’effettuazione degli adempimenti
prescritti (es. argomenti e programmi di formazione e addestramento, elenco dei
partecipanti; copia delle lettere di nomina e di designazione del RSPP e degli
addetti alla prevenzione incendio e primo soccorso; copia delle lettere di
convocazione dei RLS, ecc.); Nel caso di lavori in appalto, in applicazione di quanto disposto dall’art.26 del Decreto
legislativo 81/08, provvede ad esempio a:
1. verificare l’idoneità tecnico professionale delle imprese,
2. fornire dettagliate informazioni sui rischi incidenti nell’area di lavoro,
3. cooperare alle realizzazione delle misure di prevenzione e protezione,
4. promuovere il coordinamento.
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31. PIANO DI MIGLIORAMENTO E RELATIVE SCADENZE
31.1 MISURE RELATIVE ALLA ASSEGNAZIONE DEGLI INCARI CHI A CARICO
DEL DATORE DI LAVORO
ADEMPIMENTI PROGRAMMAZIONE
DEGLI INTERVENTI
Formazione del personale (12 ore) Entro fine 13 gennaio
2013
Affidamento degli incarichi di disattivazione dell’energia elettrica. Entro dicembre 2012
Nomina e formazione dell’Addetto al Servizio di Prevenzione e Prevenzione Entro giugno 2013
Sollecitazione RSU per la nomina del RLS e successiva formazione Entro dicembre 2012
31.2 MISURE RELATIVE ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE ED ALLA
FORMAZIONE DEL PERSONALE A CARICO DEL DATORE DI LAV ORO
ADEMPIMENTI PROGRAMMAZIONE
DEGLI INTERVENTI
Esecuzione annua delle prove di evacuazione, esame delle criticità e correzioni
se necessarie del piano di evacuazione.
Annuale
Incontro di informazione dei nuovi assunti. Annuale
Incontri di aggiornamento della formazione ai sensi dell’accordo Stato Regioni
del 26 gennaio 2012 secondo il programma approvato.
Biennale a partire dal
2013
31.3 MISURE RELATIVE ALL’ADEGUAMENTO DELL’EDIFICIO A CARICO DEL
COMUNE
ADEMPIMENTI PROGRAMMAZIONE
DEGLI INTERVENTI
Completare l’affissione della segnaletica di sicurezza nei depositi, sugli
ascensori e sulla nicchia del contatore.
Entro settembre 2012
Applicare una idonea protezione ai davanzali interni ed esterni alle sezioni ed ai
locali didattici
Entro settembre 2012
Appendere alle finestre dei locali tende ignifughe. Entro dicembre 2012
Sostituire il rubinetto del lavello del locale di sporzionamento dei pasti con altro
comandato a pedale o con fotocellula.
Entro dicembre 2012
ICS S.r.l.
Informazione – Consulenza – Servizi
Via Dei Prati, 31 – 25073 BOVEZZO
P.I. 03601860178
cell. 3282141282 – tel – fax 030/2000484
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Consegnare copia dei Documenti ai Datori di Lavoro di ciascuna sede
scolastica, quali ad es. dichiarazioni di conformità degli impianti tecnologici,
SCIA, ecc.
Archiviare copia dei verbali che saranno rilasciati da organi di vigilanza (ASL,
ISPESL, VVF) a seguito di sopralluoghi, approvazioni, rinnovi di certificati
relativi all’edificio e/o agli impianti tecnologici.
Entro dicembre 2012
Acquisito il CPI consegnarne copia ai Datori di lavoro di ciascuna scuola. Entro dicembre 2012
Applicare un corrimano lungo le rampe della scala a giorno. Entro dicembre 2012
Affidare ad una ditta abilitata l’incarico di eseguire le verifiche periodiche
dell’impianto elettrico con scadenze e modalità indicate dalla norma CEI 64 –
52 dell’aprile 1999.
Entro dicembre 2012
Incaricare una ditta della verifica semestrale delle misure di protezione attiva e
passiva dagli incendi (sistema di rilevazione ed allarme incendio, porte REI,
illuminazione di sicurezza, rete idrica antincendio e d estintori). Chiedere alla
ditta incaricata di annotare l’esito delle verifiche sul registro dei controlli
periodici..
Entro dicembre 2012
Affidare ad una ditta abilitata la manutenzione e l’esercizio degli impianti di
climatizzazione e ricircolo dell’aria.
Entro dicembre 2012
All’inizio ed alla sommità della scala interna a giorno installare un cancelletto in
legno in modo da impedire l’utilizzo della stessa da parte dei minori.
Entro dicembre 2012