Divina Commedia Canto primo
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Transcript of Divina Commedia Canto primo
La Divina Commedia
il suo autore e il suo tempo
Domenico di Michelino,
Santa Maria del Fiore,
Firenze (1465)
Andrea del Castagno,
affresco, Cenacolo dell'ex
convento di S. Apollonia,
Firenze 1430 circa
Luca Signorelli,
part. affresco
della cappella di
San Brizio,
Duomo, Orvieto
1490 circa
Raffaello, Il Parnaso, 1510-11, affresco,
Stanza della Segnatura, Palazzi
Apostolici Vaticani, Città del Vaticano
Eugène Delacroix, La barca di Dante, 1822,
olio su tela, Musèe du Louvre, Parigi
Claudio Marozzi
La Divina Commedia
COMMEDIA perché
DIVINA
E’ un testo narrativo: ci sono eventi, personaggi, tempi e luoghi
E’ un testo poetico: ci sono:
•versi
•strofe
•rime
•canti
•cantiche
endecasillabi
terzine
incatenate
100
3: Inferno (34) Purgatorio (33) Paradiso (33)
Inizio negativo e finale positivo
Stile mediano (in realtà
registri stilistici differenti)
A partire da un’edizione a stampa del 1555
E’ un testo enciclopedico: filosofia, scienza, religione, politica, letteratura …
Epistola
(lettera) a
Cangrande
della Scala
E’ scritta in
volgare
Claudio Marozzi
Dal latino al volgare letterario
Latino
scritto
Latino
parlato
Volgare
parlato
Volgare
per usi
pratici di
scrittura
Placito
cassinese
Volgare
letterario
Impero
romano
Alto
Medioevo
Basso
Medioevo
Latino
scritto
Latino
scritto
Fonde elementi delle
culture religiosa,
cavalleresca e borghese
Intellettuali
comunali “bilingui”
Cultura urbana
di sintesi
Claudio Marozzi
Dante Alighieri e la Divina Commedia
Nella Divina Commedia Dante è:
AUTORE
PERSONAGGIO
NARRATORE
Arco temporale: Firenze 1265 – Ravenna 1321
Famiglia piccola nobiltà
Conoscenza di “Beatrice”
Studi filosofici e letterari e partecipazione a scuola
stilnovistica
Attività politica (anche priore nel 1300) nel periodo
delle fazioni bianca e nera dei guelfi
Condanna ed esilio (1302)
Peregrinazione per corti delle nascenti signorie (in
particolare a Verona dagli Scaligeri e a Ravenna dai
Da Polenta, dove muore ed è tuttora sepolto)
BIOGRAFIA
OPERE PRINCIPALI
Vita nuova (in volgare)
Convivio (in volgare)
De vulgari eloquentia (in latino)
De monarchia (in latino)
Divina commedia (in volgare)
Portatore delle idee e delle esperienze dell’autore.
Ne sa meno del narratore
Portatore delle idee e delle esperienze dell’autore.
Ne sa più del personaggio
Doppia possibile focalizzazione (su narratore e su personaggio)
Claudio Marozzi
L’Aldilà, la missione e la visione: alcuni precedenti letterari
La struttura dell’aldilà
San Bonaventura
da Bagnoregio,
Itinerarium
mentis in Deum
(1260)
Bonvesin de la Riva, Milano
Libro delle Tre Scritture (1270 ca.) In
versi
Giacomino da Verona
De Jerusalem celesti
De Babilonia civitate infernali
(1280 circa) Entrambe in versi
Virgilio (I a.C) Eneide, Libro VI Vi è
descritta la discesa dell’eroe
nell’Oltretomba, occasione di una profezia
che serve ad esaltare la futura Roma.
San Paolo Seconda
lettera ai Corinzi
(12, 1-4):l
rapimento mistico
al terzo cielo
•Nigra: Inferno
•Rubra: Passione di Cristo
•Aurea: Paradiso
Il Paradisoè descritto come luce
pura ed eterna, un luogo
attraversato da canti e musiche
dolci, con mura di perle, fiumi d'oro,
fontane d'argento
L'Inferno una città di fuoco e rovi,
con draghi e demoni orrendi, nel
quale hanno luogo terribili torture e
dove riecheggiano lamenti e urla
strazianti
Lo schema del viaggio
La MISSIONE PROFETICAParadiso, canto XVII (ma anche
canti III e V Inferno)
Libro della scala
(testo arabo
originale perduto,
traduzione spagnola
metà 1200)
Claudio Marozzi
Lo schema temporale
Ricostruzione maggiormente
accreditata:
mattino dell’8 aprile 1300
(venerdì santo)
Inizio
percorso
Durata
percorso
Considerando la notte del
7 (smarrimento nella
selva), sono 7 giorni (fino
a mercoledì 13 aprile), di
cui 1 per attraversare
l’Inferno
Claudio Marozzi
Il livello simbolico - allegorico
Esempi dal Canto I dell’Inferno
selva oscura colle e solediritta via
verace via
Smarrimento
morale e religioso,
peccato e rischio
di dannazione
eterna (Inferno)
Il percorso
moralmente
buono che
conduce alla
salvezza
L’ascesa verso
il bene e la
salvezza e la
fede e la
grazia di Dio
Claudio Marozzi
Il livello simbolico - allegorico
Esempi dal Canto I dell’Inferno
lonza leone lupa veltroVirgilio
avidità
frode
Curia
romana
(papato)
lussuria
incontinenza
invidia
Firenze
superbia
violenza
Francia
ragione
filosofia
Impero
Salvatore d’Italia
riformatore politico
o religioso: papa?
Cangrande della
Scala? Enrico VII
di Lussemburgo?(poi Beatrice: fede,
teologia, Chiesa)
Claudio Marozzi
Lo schema spaziale: struttura fisica e morale dell’universo
Gli opposti:
ALTO – BASSO
LUCE – BUIO
DIO – LUCIFERO
ANGELI – DEMONI E DIAVOLI
SALVEZZA - DANNAZIONE
i numeri
chiave
3
7
10
Claudio Marozzi
La struttura fisica e morale dell’InfernoClaudio Marozzi
La struttura fisica e
morale del Purgatorioe del
Paradiso
Claudio Marozzi
Volgari e letterature in Italia fino a Dante Alighieri
Scuola
del Dolce
stil nuovo
Scuola
siciliana
Poesia
religiosa
Poesia
cortese
Letteratura
didascalica
Poesia
comico -
realistica
Lirica
trobadorica
Claudio Marozzi
Il Placito cassinese (e l’indovinello veronese)
<Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte sancti Benedicti >
(<So che quelle terre, per quei confini che qui la carta contiene, per trenta anni le possedette il
monastero di San Benedetto>)
Placito cassinese di Capua (960):
<Se pareva boves, alba pratalia araba, et albo versorio teneba, et negro semen seminaba>
(<Spingeva i buoi, arava un campo bianco, teneva un aratro bianco, seminava semi neri>)
Indovinello veronese (842):
Claudio Marozzi
Eneide Libro VI – Enea agli inferi
Enea e la profetessa Sibilla si addentrano nell’ingresso dove si trovano i mostri più spaventosi. Proseguendo
giungono sulla riva dell’Acheronte, “il fiume del dolore”, dove incontrano Caronte, il mostruoso traghettatore
delle anime, rappresentato come una figura misera, sporca e povera, che si rifiuta di accompagnare i due vivi
sull’altra riva del fiume finché Enea non gli mostra il ramo d’oro colto per la regina dell’Ade (Inferi), così,
superate tutte le anime degli insepolti che si ammassano sulla riva, vengono portati al di là del fiume,
nell’Antinferno.
Enea ha così modo di incontrare un altro demone, Cerbero, un mostro con tre teste, le cui criniere sono
costituite da serpenti, e Minosse , il famoso re di Creta che, secondo il mito, è stato nominato giudice
infernale come premio per il suo profondo senso di giustizia.
Enea incontra poi le anime di coloro che si sono uccisi per amore, le ombre dei guerrieri famosi.
Infine arriva al Tartaro, parte dell'Inferno in cui sono puniti i colpevoli dei peccati più gravi, alla cui porta la
Sibilla fa affiggere a Enea il ramoscello d'oro. Oltrepassato il Tartaro, giungono ai Campi Elisi, dove risiedono
le anime dei pii e dei giusti. Qui si trova Anchise, il padre di Enea.
Anchise illustra al figlio la teoria della reincarnazione, in base alla quale, trascorsi mille anni, quando l'anima è
di nuovo pura, beve l'acqua del fiume Lete, che dà la dimenticanza totale della vita precedente, ed è pronta
per tornare in un corpo nuovo.
Le anime che Anchise indica ad Enea sono quelle dei futuri eroi di Roma, che Anchise gli indica descrivendoli
nella loro progressione cronologica, fino ad Augusto (che rinnoverà l'età dell'oro e porterà l'impero agli
estremi confini del mondo). Anchise esprime il concetto che Roma ha una missione: dominare il mondo e
governarlo secondo giustizia.
Infine Anchise accompagna la Sibilla ed Enea all'uscita dell'Ade.
Virgilio prende spunto anche dall’Odissea libro XI , che descrive la visione che Ulisse ha
dell’oltretomba, con l’evocazione delle ombre dei morti grazie all’aiuto dell’indovino Tiresia
Claudio Marozzi