Divina Commedia 26

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La Divina Commedia Purgatorio Canto XXVI

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Canto XXVI Purgatorio di Dante Alighieri

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Page 1: Divina Commedia 26

La Divina CommediaPurgatorio Canto XXVI

Page 2: Divina Commedia 26

Purgatorio

La classificazione delle La classificazione delle anime nel Purgatorio anime nel Purgatorio non si fonda, come non si fonda, come quella dei dannati, quella dei dannati, sulle colpe sulle colpe effettivamente effettivamente commesse, ma sulle commesse, ma sulle tendenze peccaminose, tendenze peccaminose, e viene quindi dedotta e viene quindi dedotta sul fondamento di sul fondamento di un’indagine un’indagine psicologica: l’analisi psicologica: l’analisi del concetto d’amore, del concetto d’amore, principio di ogni virtù principio di ogni virtù e di ogni vizio.e di ogni vizio.

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Purgatorio

Lo schema del ragionamento si può così riassumere:Lo schema del ragionamento si può così riassumere:

L’amore , che è in ogni creatura , come nel L’amore , che è in ogni creatura , come nel Creatore, si distingue in amore naturale e amore Creatore, si distingue in amore naturale e amore d’elezione. d’elezione.

Il primo, in quanto è istintivoIl primo, in quanto è istintivo, non può mai errare e , non può mai errare e non comporta responsabilità di chi agisce.non comporta responsabilità di chi agisce.

L’amore d’elezione inveceL’amore d’elezione invece, nel quale intervengono , nel quale intervengono l’intelligenza e la volontá dell’agente, può errare in l’intelligenza e la volontá dell’agente, può errare in tre moditre modi::

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Amore d’elezione

1.1. Per malo obiettoPer malo obietto

In quanto cioè si rivolge al In quanto cioè si rivolge al male, e precisamente a male, e precisamente a desiderare il male del desiderare il male del prossimo (superbia, prossimo (superbia, invidia, ira)invidia, ira)

2. Per poco di vigore2. Per poco di vigore

In quanto porta tiepidezza In quanto porta tiepidezza e negligenza e negligenza nell’amore del vero nell’amore del vero bene, che è Dio bene, che è Dio (accidia)(accidia)

3. Per troppo vigore3. Per troppo vigore

In quanto ama senza In quanto ama senza misura i beni finiti e misura i beni finiti e imperfetti (avarizia, imperfetti (avarizia, gola, gola, lussurialussuria).).

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Purgatorio Canto XXVI

Tempo:Tempo: 12 aprile 1300 (martedì 12 aprile 1300 (martedì dopo Pasqua)dopo Pasqua)

LuogoLuogo: settima cornice. A ridosso : settima cornice. A ridosso della parete del monte scorre una della parete del monte scorre una cortina di fuococortina di fuoco

CustodeCustode: Angelo della castità: Angelo della castità ColpaColpa: Lussuria: Lussuria PenaPena: I lussuriosi camminano : I lussuriosi camminano

entro la cortina di fuoco e entro la cortina di fuoco e pregano cantando l’inno Summae pregano cantando l’inno Summae Deus Clementiae. Deus Clementiae. Due schiere Due schiere opposteopposte

ContrappassoContrappasso:bruciano nel :bruciano nel fuoco come in vita furono bruciati fuoco come in vita furono bruciati dalla passionedalla passione

PersonaggiPersonaggi: Dante, Virgilio, : Dante, Virgilio, Guido GuinizzelliGuido Guinizzelli, Arnaut Daniel, Arnaut Daniel

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Canto XXVI

Temi e contenuti •La lussuria •Il coinvolgimento affettivo•La tradizione•La poesia

Personaggi :Guido Guinizelli - v. 88-135 Arnaut Daniel - v. 136-148

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LussuriaLussuria

Secondo la Chiesa Cattolica: è uno dei sette Secondo la Chiesa Cattolica: è uno dei sette vizi capitali detto “vizio impuro” ed è causa di vizi capitali detto “vizio impuro” ed è causa di effetti negativieffetti negativi

Generalmente gli antichi non avevano una Generalmente gli antichi non avevano una nozione di colpa legata al comportamento nozione di colpa legata al comportamento sessualesessuale

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LussuriaLussuria Il centro del peccato di lussuria sta nell'aver ecceduto nella Il centro del peccato di lussuria sta nell'aver ecceduto nella

ricerca del piacere ricerca del piacere PG XXVI 82-84PG XXVI 82-84Nostro peccato fu ermafrodito;ma perché non servammo umana legge,seguendo come bestie l'appetito

Da dove Dante trae la notizia della lussuria e del pentimento Da dove Dante trae la notizia della lussuria e del pentimento del Guinizzelli, date le scarsissime notizie biografiche che del Guinizzelli, date le scarsissime notizie biografiche che del poeta bolognese rimangono?del poeta bolognese rimangono?

Per considerare il Guinizzelli, Arnaut Daniel e se stesso Per considerare il Guinizzelli, Arnaut Daniel e se stesso

lussuriosi, Dante non aveva bisogno di conferme biografiche: lussuriosi, Dante non aveva bisogno di conferme biografiche: bastava essere poeti d'amore, sensuale o spirituale non fa bastava essere poeti d'amore, sensuale o spirituale non fa differenza, poichè tale sentimento sempre differenza, poichè tale sentimento sempre "troppo "troppo s'abbandona"s'abbandona" al bene terreno (Pg. XVII, 136). al bene terreno (Pg. XVII, 136). Quanto alla notizia del pentimento, non ha in questo caso Quanto alla notizia del pentimento, non ha in questo caso più importanza che per altri personaggi del Purgatorio. più importanza che per altri personaggi del Purgatorio.

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LussuriosiLussuriosi Dante nella Divina Commedia Dante nella Divina Commedia

colloca i lussuriosi in tutti e tre i colloca i lussuriosi in tutti e tre i luoghi oltremondani:luoghi oltremondani:

Inferno V Inferno V “peccator carnali/ che “peccator carnali/ che la ragion sommettono al talento” la ragion sommettono al talento”

( Paolo e Francesca) ( Paolo e Francesca)

Purgatorio, Canto XXVI, 25- Purgatorio, Canto XXVI, 25- 4242

due schiere di anime, che corrono due schiere di anime, che corrono in opposte direzioni; quando si in opposte direzioni; quando si incontrano si baciano festose, e incontrano si baciano festose, e subito proseguono elevando alte subito proseguono elevando alte grida: « Sodoma e Gomorra » grida: « Sodoma e Gomorra » grida una schiera; « Nella vacca grida una schiera; « Nella vacca entra Pasifae, perché ’ l torello a entra Pasifae, perché ’ l torello a sua lussuria corra » grida sua lussuria corra » grida l’altra .l’altra .

Paradiso: Carlo Martello, Cunizza Paradiso: Carlo Martello, Cunizza da Romano e Raabda Romano e Raab

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Tra Inferno e Purgatorio…Tra Inferno e Purgatorio…

INFERNONell’Inferno la lussuria e Nell’Inferno la lussuria e l’omosessualitàl’omosessualità

sono viste come due forme di peccato sono viste come due forme di peccato

del tutto diverse anche nella gravità e del tutto diverse anche nella gravità e

come tali sono punite in gironi differenticome tali sono punite in gironi differenti

lussuriosi (Canto V) omosessuali (Canto XV)

Settimo cerchio

Paolo e Francesca

Brunetto Latini

Secondo cerchio

•PurgatorioPurgatorioI lussuriosi e gli I lussuriosi e gli omosessuali sono omosessuali sono visti come due visti come due aspetti della stessa aspetti della stessa sregolatezza sregolatezza sentimentalesentimentale

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nel Purgatorionel Purgatorio

Due schiere

Prima schieraAmore

secondo natura

(Eterosessuali)

Seconda schiera Amore

Contro natura

(Omosessuali)

Esempio di lussuria punita:Pasifae

Esempio di lussuria punita:Sodoma e Gomorra

Gridano come

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Il coinvolgimento affettivo

Nessun personaggio che non sia poeta è Nessun personaggio che non sia poeta è nominato nel cantonominato nel canto

Il coinvolgimento di Dante va oltre l’umana Il coinvolgimento di Dante va oltre l’umana partecipazione alla sofferenza delle animepartecipazione alla sofferenza delle anime

Profondo affetto figlio verso il padreProfondo affetto figlio verso il padrequand' io odo nomar sé stesso il padremio e de li altri miei miglior che mai

rime d'amor usar dolci e leggiadre; (XVII 97-99

Nota: il padre / mio: con queste due parole Dante riconosce al Guinizelli il ruolo di iniziatore, o meglio di precursore, come scrive il Contini, dello stilnovismo.

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La tradizione

Il riconoscimento della paternità da Il riconoscimento della paternità da parte di Dante ha grande rilievo sul parte di Dante ha grande rilievo sul piano storico-letterariopiano storico-letterario

La letteratura è tradizione: temi e forme La letteratura è tradizione: temi e forme che procedono nel tempo attraverso la che procedono nel tempo attraverso la successione di padri-maestri figli-successione di padri-maestri figli-discepoli che assicuranodiscepoli che assicurano

Continuità letterariaContinuità letteraria

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La poesia come lingua

Dante tende ad identificare poesia e linguaLa lingua “attua” la poesia in un sistema di

segni espressivi entro cui si manifesta la singola identità stilistica dell’autore

polemica anti guittoniana La lingua “plebea” di Guittone

freno alla “gloria della lingua”

elogio del volgare illustre esteso anche alla lingua d’oc

nuova lingua d’arte

stilnovoArnaut Daniel “il miglior fabbro”

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Le rime d’amor usar dolci e leggiadre (XXVI 97-99)

dolci: riguarda il «suono de lo dittato» (Conv. IV, II 13), ed è chiara ripresa del dolce di Pg XXIV 57, prima caratteristica formale del nuovo stile (oltre il v. 112);

leggiadre indica la finezza e l'eleganza (leggiadria era la virtù propria dell'uso delle corti).

L'uno e l'altro carattere vogliono contrapporsi allo stile guittoniano, considerato aspro e rozzo.

Il dialogo col Guinizelli non è che una ripresa, e un completamento, di quello con Bonagiunta.

Il grande evento che segnò la vita di Dante, la scoperta e l'esercizio del «nuovo stile», ha in questo gruppo di canti del Purgatorio una ben estesa e cosciente celebrazione.

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Li dolci detti vostri,che, quanto durerà l'uso moderno

(XXVI 112-113) Li dolci detti vostri : ritorna, con ferma

insistenza, l'aggettivo principe di questa poesia come Dante la presenta nel Purgatorio.

Il termine dolci caratterizza la poesia del nuovo stile, come si è visto. Ciò dunque che fa tanto caro a Dante il poeta di Bologna è la «dolcezza» dei suoi versi d'amore, che hanno rinnovato la poesia volgare italiana;

detti vale in antico spesso per componimento poetico in genere, dal primo senso proprio di «ammaestramenti», scritti didascalici.

l'uso moderno indica appunto lo scrivere in volgare

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La poesia d’amore

Conclusione del lungo discorso di Dante sulla poesia che , attraverso Oderisi da Gubbio( Pg XI , 97-99) , aveva raggiunto il culmine nell’enunciazione della poesia stilnovistica con Bonagiunta da Lucca ( Pg. XXIV, 52-54)

Revisione e superamento di modelli giovanili Dante – personaggio “brucia” la propria

giovanile esperienza cortese e rinasce come poeta dello spirito (G. Contini)

Dante autore della Commedia

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Appendice

Guido Guinizzelli

Arnaut Daniel

Traduzione

Guittone d’Arezzo

La lirica provenzale

Il dolce stil novo

Pasifae

Sodoma e Gomorra

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Guido Guinizzelli padre / mio e de li altri miei miglior che mai / rime d'amor usar padre / mio e de li altri miei miglior che mai / rime d'amor usar

dolci e leggiadre"dolci e leggiadre" (Pg. XXVI,97-99) (Pg. XXVI,97-99) Il bolognese Guido Guinizzelli fece il suo tirocinio poetico

alla scuola di Guittone, poi se ne allontanò, sviluppando un suo modo indipendente di poetare.I contemporanei apprezzarono la novità della sua poesia ed essa si diffuse in Toscana, dove trovò molti seguaci. Fu lui il fondatore di quella maniera di poetare che venne chiamata "Dolce Stil Nuovo" e che esercitò la sua influenza sulla letteratura italiana fino al Rinascimento.

Pg. XXVI,112-114Pg. XXVI,112-114

... Li dolci detti vostri,... Li dolci detti vostri,che, quanto durerà l'uso modernoche, quanto durerà l'uso moderno (fino a che durerà (fino a che durerà

l'uso di poetare in volgare)l'uso di poetare in volgare)faranno cari ancora i loro incostri.faranno cari ancora i loro incostri.

(renderanno preziosi i manoscritti che li contengono)(renderanno preziosi i manoscritti che li contengono)

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Arnaut Daniel Arnaut Daniel fu un celebre

trovatore provenzale attivo fra il 1180 ed il 1210. Nelle antiche biografie si dice di lui che si dilettasse a scrivere versi difficili, che Dante imitò nelle sue "rime petrose" gareggiando in virtuosismi tecnici. Lo stesso giudizio pienamente positivo sulla poesia di Arnaut Daniel è condiviso anche dal Petrarca, che nel Trionfo d'Amore esplicitamente loda il poeta provenzale.

El cominciò liberamente a dire:El cominciò liberamente a dire:Tan m’abellis vostre cortes deman,Tan m’abellis vostre cortes deman,

qu’ieu no me puesc ni voill a vos cobrire.qu’ieu no me puesc ni voill a vos cobrire.Ieu sui Arnaut, que plor e vau cantan;Ieu sui Arnaut, que plor e vau cantan;

consiros vei la passada folor,consiros vei la passada folor,e vei jausen lo jorn qu’esper, denan.e vei jausen lo jorn qu’esper, denan.

Ara vos prec, per aquella valorAra vos prec, per aquella valor que vos condus al som de l’escalina,que vos condus al som de l’escalina,

sovenha vos a temps de ma dolor!sovenha vos a temps de ma dolor!

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140-7. Tan m'abellis...: questo brano di quasi tre terzine, unico passo del poema in lingua straniera, è insieme un pezzo di bravura e un omaggio che Dante vuol rendere al provenzale che nella sua opinione soverchiò tutti nell'arte di usare la lingua volgare. Brano di grande dolcezza, profondo sentire, e intensa musicalità, dove risalta l'arte non minore dell'emulo fiorentino.

Questa la traduzione letterale: «Tanto mi è gradita la vostra cortese domanda, ch'io

non mi posso nè voglio nascondere (cobrire) a voi. Io sono Arnaldo, che piango e vo cantando, guardo pensoso (consiros vei) la passata follia, e guardo con gioia (jausen: godendo), davanti a me,la felicità celeste che spero. Ora vi prego, in nome di quella virtù o grazia divina, che vi guida al sommo della scala (cioè alla cima della montagna del purgatorio), vi sovvenga, a tempo debito (a temps vale il lat. ad tempus), cioè di fronte a Dio del mio dolore!».

Traduzione

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Guittone d’ArezzoGuittone d’Arezzo

Pg. XXVI,124-126Pg. XXVI,124-126Così fer molti antichi di Guittone,di grido in grido pur lui dando pregio,fin che l'ha vinto il ver con più persone.

Guinizzelli, sottolinea come l'apparire di poeti migliori spegnerà naturalmente l'artificiosa fama di Guittone:

Guittone d'Arezzo, attivo nella seconda metà del XIII sec., è considerato l'iniziatore della lirica di ispirazione provenzale che fiorì in Toscana in un periodo in parte precedente ed in parte coincidente alla fioritura dello stilnovismo, ma che ad esso rimase volutamente estraneo. .

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Principio della nuova poesia Purgatorio (XXIV, 55-57)Dante e

Bonagiunta

E io a lui: «I' mi son un che, quando

Amor mi spira, noto, e a quel modoch'e' ditta dentro vo significando».

Io sono uno che quando Amore mi ispira,

ascolto e annoto, ed in perfetta aderenza almodo in cui Amore va dettando dentro il miocuore io cerco di esprimermi con le parole

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Dolce stilnovo

1230-1276: Guido Guinizzelli (Bologna)

1280-1310: Dante e Guido Cavalcanti

(Firenze)

I guittoniani accusano i nuovi poeti: “Voi, ch’avete mutata la mainera”

(Bonagiunta Orbicciani a Guinizzelli)

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Le novità Temi: solo Amore

spiritualizzato(temi politici di Guittone)

Forma: dolcezza(stile aspro guittoniano)

Fiorentino illustre(influenze provenzali/siciliane)

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Quindi… Dolce stil novo

Per la rottura con la tradizione Per la dolcezza dei versi Forme di amore Uomo - Amore - Dio -in

Guinizzelli e Dante Amore: esperienza distruttiva che

riempie di angoscia in Cavalcanti

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La donna angelicata Non donna come un angelo Ma la donna è un angelo

Donna strumento di salvezza

Dio

Donna-angelo

uomo

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Quale nobiltà?Non nobiltà di sangueMa nobiltà d’animo

Origine di questi poetiFamiglie borghesiFamiglie nobili decadutePoesia come mezzo per

nobilitarsi

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Una poesia di elite?Poesia in volgare Non poesia per tutti Ma rivolta solo ad una elite

raffinata

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PasifaePasifae

Pg. XXVI, 41-42... Ne la vacca entra Pasife,perchè 'l torello a sua lussuria corra.

Pasifae, moglie di Minosse, re di Creta, fu presa da passione bestiale per il bellissimo toro bianco che Poseidone aveva inviato in dono al marito. Per congiungersi con il toro, la regina ("colei / che s'imbestiò ne le 'mbestiate schegge." Pg. XXVI,87) entrò in una vacca di legno, costruita da Dedalo. Da questa unione nacque il Minotauro, una strana creatura, metà uomo e metà bestia (con corpo di uomo e testa di toro oppure con corpo di toro e testa di uomo, secondo quanto narra Ovidio nell'Ars Amatoria, II 23 "semibovemque virum, semivirumque bovem").

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Sodoma e GomorraSodoma e Gomorra

Sodoma (in ebraico סדום, pronunciato Sdòm) è un'antica città nominata ripetutamente nella Bibbia, situata nei pressi del Mar Morto. Nell'Antico Testamento si narra della distruzione di questa città e di Gomorra, Adamar, Zoar e Zeboim (la cosiddetta Pentapoli), per opera divina, a causa dell'empietà dei suoi abitanti. Esiste un'altura chiamata Monte di Sodoma, che secondo alcuni archeologi corrisponderebbe al sito dell'antica città.Gomorra (in ebraico ה� Amora), è stata una delle mitiche,ֲע מו�ָר"cinque città della pianura" (la più nota delle quali è Sodoma), distrutte da Dio, secondo la narrazione della Bibbia, per la "corruzione" dei loro abitanti. La sua distruzione è narrata in Genesi 19.Tradizionalmente la distruzione di Gomorra è stata attribuita allo stesso peccato che aveva causato la distruzione di Sodoma, quindi il nome di Gomorra nella letteratura antica è sempre citato o in associazione con il nome di Sodoma ("Sodoma e Gomorra"), o per sostituirlo. Spesso Gomorra viene usato come sinonimo di corruzione e decadimento morale e umano. (it.wikipedia.org)

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Purgatorio Canto XXVI

Presentazione realizzata dalla

Classe Quarta A Linguistico Brocca

e

dalla prof.ssa M. A. Di CapuaLe musiche di sottofondo sono

Yanni-Adagio in C minore

Yanni-Enya-Dancec with wolwes