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    Parte I PERCH

    LA MORTE IN OCCIDENTELaspettativa dellAldilLa Morte: mistero per definizione. La grande scienza moderna, conle sue mirabili conquiste e talvolta protervie definizioni, non riescea risolvere quello che appare come il pi grande problemadelluomo doggi; un problema talmente sentito, che nemmeno sene vuol parlare, e viene rimosso controbilanciato da una concezio-ne esagerata della vita, tutta volta al piacere e allemotivit: ci sistordisce per non sentire. Tuttavia, proprio questo modo di vivere

    il risultato del problema non affrontato della morte: tanto pi vo-gliamo sfuggire alla sua idea, tanto pi essa entra e influisce nellescelte che facciamo quotidianamente. E ci che scacciamo dallaporta rientra trionfante (ma mascherandosi di qualcosaltro) dallafinestra.La morte resta cos un mistero, e ci spaventa come tutto ci chenon si conosce; tanto pi che essa ha a che fare direttamente conil mistero; il mistero dei misteri. quindi una paura al quadratoche ci provoca.

    Ma proprio vero che non possibile risolvere questo mistero deimisteri? Lasciamo da parte almeno per ora le spiegazioni basa-te su teorie o dogmi, e vediamo di utilizzare quella facolt che tuttiindistintamente possediamo, perch quella che ci contraddistin-gue in quanto esseri umani: la logica. In fondo lo stesso proce-dimento che usa la filosofia della scienza; lesistenza stessa dellascienza fondata sullidea che ci siano leggi che governanoluniverso, e che queste leggi siano logiche, cio intelligenti, tantoda permetterci di studiarle e analizzarle, cosa che sarebbe impos-

    sibile se non fossero, per logica, comprensibili. La logica cio non qualcosa che nasce solo dentro luomo, come fosse una sua crea-tura ed invenzione, ma qualcosa che insita nella natura, ed pertanto reperibile anche nelluomo, in quanto prodotto di quellastessa natura. Luomo giunto ad un livello di evoluzione che gliconsente di attingere direttamente a questo elemento (la coscien-za), ed per questo che il Re della creazione, ma ci non unaprova contro lesistenza della logica come elemento fondante dellacreazione stessa.Qualcuno ha detto che non possibile per luomo avere delle aspi-

    razioni, delle aspettative, senza avere prima provato o in qualche

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    modo vissuto come esperienza ci cui aspira. Ad esempio, se nonavessimo mai visto e assaggiato una mela, potremmo avere vogliadi una mela? Lo stesso ragionamento possiamo estenderloallaspettativa dellAldil. Quando da bambini qualcuno ci ha dettoper la prima volta che siamo destinati a morire, ci siamo messi apiangere, e abbiamo rifiutato quellidea che successivamente passata, possiamo dire, culturalmente; tanto che sembra oggi fuordi logica inseguire una vita che continua dopo la morte, piuttostoche cedere allidea della fine definiva. Ne discende un pessimismoche avvelena lesistenza e anche molti avvenimenti della vita.

    Vita e Materia

    Cerchiamo perci di analizzare con la ragione quello che ci appareassistendo alla morte. Sembra facile a tutta prima, ma quando vo-gliamo distinguere fra una cosa viva e una cosa morta, o permeglio dire inerte, non sempre tutto cos chiaro. Ci si dice: Pol-vere siamo e polvere diventeremo; ma io risponderei: Quandomai tu sei stato polvere?. Qualsiasi manipolazione luomo moder-no faccia con la vita, costretto sempre ad iniziare con qualcosache gi vivo: non sa trasformare linerte in vivente.Se tentiamo di stabilire una condizione, un comportamento, chedallesterno ci indichi se una cosa viva o meno, diventa difficile

    codificarla: reazione, movimento, crescita, possono apparteneresia alla prima che alla seconda categoria. La cosa pi sicura pertrovare la vita sembra essere la morte, nel senso che quando qual-cosa muore, possiamo dirci con sicurezza che prima era viva.Che cosa ci d questa certezza? Quel fenomeno che tutti i corpi vi-venti mostrano dopo la morte: la decomposizione. Se guardiamospregiudicatamente questo processo, ne ricaviamo lidea che esso la conseguenza di una forza che inizia ad agire quando unaltraforza (che chiamiamo vita) cessa la sua azione. E pi precisa-

    mente esso il risultato di forze di tipo terrestre, inerenti la mate-ria, che possono agire soltanto quando altre forze non agisconopi. Infatti il risultato della decomposizione lomologazione dellamateria che prima appariva distinta e separata, a tutta quellaltramateria formante la terra.In altre parole, una forza che si opponeva a quella terrestre tenevain un certo modo insieme un corpo, che risultava distinguibile dalresto del mondo unicamente grazie a questa forza, dato che quan-do lazione di questa cessata, la forza terrestre lo ha distrutto. chiaro perci che la forza che formava il corpo una forza che si

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    oppone a quella terrestre, una forza che non strettamente fisi-ca, dato che pu vincere i processi che regolano la materia.Il secondo principio della termodinamica dimostra come nella ma-teria delluniverso aumenti sempre pi, col trascorrere del tempo,lentropia, cio il disordine, lomologazione. Constatiamo inveceche la materia animata, i corpi viventi, procede nel verso oppo-sto, costruendo organismi sempre pi complessi. Questa energiache organizza la materia vitalizzandola non appartiene perci al pi-ano fisico ordinario, il quale prende il sopravvento solo quandoquella non agisce pi, provocando allora la decomposizione, ossialazione che aumenta lentropia.

    Dove inserire allora questa forza che chiamiamo vita?Il piano in cui si esprime lo definiamo appartenere a Mondi Interio-ri. Anche questo termine va spiegato: linteriorit ci sfugge conti-nuamente. Facciamo un esempio banale: se prendiamo in manouna mela, e ci diciamo: voglio vedere come fatta dentro, nelsenso di che cosa le d vita, la prima cosa che ci viene in mente di tagliarla a met. Quando per labbiamo fatto, ci ritroviamo conle due met in mano, ma continuiamo a vedere dallesterno: quelloche prima era dentro ora fuori. Esaminando fisicamente, il dentronon pu essere colto.

    Quando nelle Scritture troviamo la parola cieli, non dobbiamo in-tendere il cielo che si trova geograficamente sopra la nostra testa,ma i piani, le dimensioni, i mondi interiori: Dio cre i cieli e la ter-ra, cio le dimensioni interiori e il piano fisico. Lessere riusciti aduscire dallatmosfera terrestre e lavere scoperto con lastrofisicache non c niente di quello che la lettera dellinsegnamento reli-gioso tramandava, ha portato molti di coloro che eseguivano que-sta lettura superficiale ad allontanarsi dalla religione edallaccettazione di un Dio che vive nei cieli, perch la loro ragio-

    ne rifiutava tale soluzione. Altri, non volendo arrivare alle stesseconclusioni e sapendo ascoltare il cuore, hanno risolto la questionedicendo che in realt Dio nel cuore delluomo, cio dentroluomo, e in ci possiamo incontrarci; restando per prigionieri diuna concezione solo fisica che non pu rispondere n comprendereil messaggio delle Scritture.Resta come conseguenza che i primi hanno unidea solo razionale,ma superficiale, fredda del mondo, e i secondi solo emotiva, nonilluminata da una logica convincente. Solo lesoterismo pu com-pletare e coniugare entrambe le visioni, perch nellinteriorit del

    cuore delluomo scopre che realmente possibile scoprire i cie-

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    li, il vero universo, del quale quello fisico non che linvolucro su-perficiale al quale ristretta la nostra capacit percettiva e com-prensiva.

    La ScienzaQuesto dentro in realt la scienza lo sta indagando, ed una del-le ricerche pi affascinanti e pi avanzate del mondo scientifico:quello delle dimensioni dello spazio.

    Una delle speculazioni teoriche pi affascinanti della fisica moder-na, riguarda la complessa teoria delle stringhe, e in particolar mo-do delle stringhe o corde eterotiche. Ci che a noi interessa parti-colarmente il fatto che questa teoria prevede lesistenza di unnumero di dimensioni superiori alle 3 (altezza, larghezza e profon-dit) o 4 (+ il tempo) delle quali siamo consapevoli. Tale teoriaviene spesso utilizzata nei film di fantascienza che parlano dei co-siddetti universi paralleli, ossia realt a noi non percepibili cheesistono a fianco della nostra. Questi racconti trovano supporto

    scientifico nella teoria delle stringhe.Questi sono gli aspetti pi progrediti della scienza, che per nonriesce ancora ad estenderli oltre lidea della materia, anche se glistessi suggerirebbero proprio questa soluzione. Cos la coscienzadiventa un prodotto del cervello, e non si ha un concetto chiarosulla distinzione fra cervello e mente. Le indagini sulla biologia,giunte fino alla scoperta e alla mappatura genetica, sulla fisica,spinta verso linfinitamente piccolo, sullastrofisica, versolinfinitamente grande, ecc., hanno costretto ad ampliare il pano-rama e a non considerare pi valida in toto la semplice teoria ma-terialistica della morte; la soluzione proposta per sembra essere

    Se allinterno delle tre dimensioni dellospazio pensiamo che, anzich essere costi-

    tuite dallestensione geometrica di un puntoprivo di dimensioni, contengano a loro voltauno spazio ulteriore non riconducibile alledimensioni note come si trattasse di tubio stringhe, possiamo concepire ulteriori e-stensioni dimensionali, nello schema qui pro-posto visualizzate con linee tratteggiate.La teoria delle stringhe attualmente giunge adefinire (come risultato matematico)lesistenza di 11 dimensioni.

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    quella che dice: luniverso (materiale) come un grande organi-smo, e tutto opera in stretta analogia e armonia, perci le celluleviventi che compongono il nostro corpo entreranno a far parte dialtri organismi viventi, perpetuando cos la vita.Ma che soluzione al problema della morte mai questa? Non con-siderando la coscienza come appartenente ad un dominio naturale,ad una dimensione tutta sua, non davvero una bella consolazionesapere che la vita (della quale sono irresponsabile e spesso inco-sciente) in qualche modo proseguir, ma che la coscienza quellaparte cio di me con la quale mi identifico, e che proprio quellache ha paura di morire non avr alcun futuro!Il famoso nulla si crea e nulla si distrugge andrebbe infatti esteso

    anche alla coscienza, allora s che troveremo sollievo alle nostrepaure. La coscienza non muore; il corpo che muore, ma la co-scienza abita il corpo, ma non le appartiene. Se vogliamo, con Nie-tsche, trovare il superuomo, dobbiamo andare in quella dimensio-ne che lo stesso invece aborriva: la dimensione ultrasensibile,lAldil. Il grande problema delluomo doggi rimane cos ancora in-soluto.

    La ReligioneConsiderato che la scienza non ci d sufficienti spiegazioni, tant

    che la vita continua ad essere per essa un mistero rivolgiamocidove il mistero dovrebbe essere di casa: la Religione. Essa affermache la vita prosegue dopo la morte (evviva!), ma ci d solo spiega-zioni dogmatiche, cio contrarie a qualsiasi tentativo di indagine.Anzi, proprio questa modalit che spinge molte persone ad ab-bandonare la religione per rivolgersi alla scienza, e la scienza stes-sa a considerare se stessa come lantagonista della religione.La forma religiosa che noi qui conosciamo anche se molto atte-nuata ultimamente quella che dice che dopo ununica vita, il

    risultato del nostro comportamento in essa sar un premio eterno,o una dannazione eterna. una soluzione del mistero che apparenella sua evidenza di estrema ingiustizia e contraria ad ogni logica,e per dimostrarlo usiamo le parole di un rappresentante stessodella Religione, sia pure non allineato, che diventato negli ulti-mi tempi abbastanza noto e presente grazie ai suoi libri, in tra-smissioni televisive e salotti vari: Vito Mancuso. Nel suo libro LAnima e il suo Destino (tema perfettamente adattoallargomento che stiamo qui cercando di sviscerare), scrive fralaltro:

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    Il mondo con il suo carico di dolore, malattie e sciagure a livello naturale,colmo di radicali soprusi a livello storico, dove per millenni pochi tirannihanno oppresso masse inermi, tutto ci e molto altro porta a vedere ovun-

    que il prevalere di una profonda ingiustizia. A ci si aggiunge la prima ditutte le ingiustizie: la morte. La bellezza di un tempo sfiorisce, e con essala velocit, la forza, lentusiasmo, la voglia di vivere. Che cosa rimane? Chesenso ha questa vita che solo un percorso verso la morte? Senza neppureconsiderare lestrema casualit con cui la morte raggiunge gli essere uma-ni, strappando qualcuno nel fiore degli anni, e altri lasciandoli vivere moltopi a lungo di ci che meriterebbero.Ebbene, la teoria della reincarnazione delle anime ha lenorme vantaggio diconciliare tutto ci. Essa, infatti, rintraccia la causa del dolore e del maleche colpiscono alcuni nel mondo presente, e non viene negata o attenuataa vantaggio della razionalit del tutto, in specifiche colpe che quegli stessi

    soggetti hanno commesso in vite precedenti.La colpa solo loro, lordine del mondo non pu sbagliare, tutto il sistemasi regge su una razionale legislazione che premia i buoni e punisce i cattivicon infallibile precisione. La dottrina della reincarnazione ha il vantaggio dinon negare il male di questo mondo, e insieme, ponendo altri mondi, disalvare la razionalit del tutto perch, come scrive Plotino, invita a guarda-re per ogni essere non solo al presente, ma, di volta in volta, anche ai pe-riodi di tempo passati e futuri.

    Fermiamoci qui per il momento, perch la razionalit cio la logi-

    ca invocata da Mancuso pu essere da lui stesso rintracciata e-sclusivamente nella teoria della Rinascita, mentre egli eleva quasiun grido di rabbia e di dolore contro lingiustizia palese della con-cezione religiosa imperante in Occidente, che si spinge al suo mas-simo grado, sempre nella sua visione, nella morte.

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    LA MORTE IN ORIENTE

    La Rinascita

    Quando si parla di rinascita, o di reincarnazione, la nostra mentecorre subito allOriente, perch convinzione comune che questateoria sia pensata e insegnata solo l, in contrapposizione alla vitaunica insegnata in Occidente.In realt le cose stanno cos solo fino ad un certo punto. Unideaeurocentrica, o cristianocentrica, se cos possiamo dire, ci induce apensare che la sola religione buona sia la nostra, e le altre sianotutte in errore; da qui le spedizioni missionarie che la Chiesa dasempre invia in tutto il mondo. Ma una visione pi ampia ci sugge-

    risce che tutte le grandi religioni sono adatte al popolo al quale sirivolgono, e che la differenza di insegnamento dipende dalle diver-se esigenze dei rispettivi popoli. Ogni religione, per, cela in s uninsegnamento pi profondo, riservato agli individui pi avanzati,nel quale queste differenze continuano forse ad esistere a livello diterminologia, ma praticamente si annullano a livello concettuale.Non possiamo perci pi attribuire solo allOriente lidea della rina-scita, ma dobbiamo scoprire come questa idea faccia parte inte-grante del vero messaggio Cristiano, se analizzato in profondit (lovedremo pi avanti). Mentre la stessa idea viene spesso deformata

    a livello popolare in Oriente: non infatti riconducibile ai testi sacridi quelle religioni il concetto di trasmigrazione delle anime, nelsenso di reincarnarsi indifferentemente in corpi umani o animali;ne una deformazione.Inoltre, lidea orientale del Nirvana concepita come il ritornoallAssoluto, come fosse un annichilimento dellindividuo, non giu-stifica tutta la fatica di vivere: avremmo fatto un percorso irto didifficolt, ostacoli, pericoli e dolori, per poi, alla fine, vedere tuttoquesto vanificarsi nel ritorno allafflato Divino. In ci lesoterismo

    Cristiano Occidentale si dimostra pi avanzato, perch tema cheaffronteremo d un valore e uno scopo specificoallattraversamento della materia, che non va perci evitata, mavissuta pienamente e completamente, perch da questo attraver-samento ricaveremo la capacit e la possibilit della risalita, tra-sformando noi stessi con potenzialit non ottenibili altrimenti.Lidea dellannichilimento, alla fine, non distingue la dottrina orien-tale dalla scienza moderna nei loro effetti finali: nulla rimarr diquella coscienza la cui salvaguardia soltanto ci consente di spiega-re e accettare la morte.

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    Io e STorniamo ora al testo di Vito Mancuso, e cerchiamo di scoprire imotivi che lo spingono a non accettare la teoria della reincarnazio-ne, nonostante il riconoscimento che egli fa delle soluzioni razionaliche essa comporta. Leggiamo quindi ancora continuando nellostesso libro:

    Io non aderisco a questa teoria, a causa della distruzione della storia dellasingola libert che essa comporta. Ammesso pure che io come anima so-pravvivr, magari in un uomo migliore, magari in una donna peggiore, ma-gari chiss, tutta la mia esperienza acquisita in questa vita andr comun-que persa, tutto lordine e linformazione che ho prodotto dentro la mia a-nima andranno cancellati. Non ho dubbi, infatti, che tutti i tentativi di pro-

    vare che possibile ricordare qualche cosa delle vite precedenti, che bastaconcentrarsi per vedere affiorare la reminescenza di quando eravamo qual-cun altro, sono solo illusioni. La realt che la storia della coscienza, contutte le esperienze fatte e le persone amate, se si rinasce nel tempo, vieneazzerata. Questa prospettiva pensa il tempo come una ruota, come unagiostra che eternamente ritorna, senza costruire nulla di nuovo. La leggedelluniverso, per, indica unaltra logica, manifesta di essere indirizzata auna crescita continua dellinformazione.

    Quella che manca a Mancuso lidea che il Cristianesimo Esoterico

    ha dellEgo, cio del S o Io Superiore, che nei Vangeli chiamatoIo sono. lidea centrale del Cristianesimo interiore, il camminoverso il cui sviluppo lumanit deve procedere, perch il vero Cri-stiano deve far crescere il Cristo interno, attivando le potenzialitdivine che sono in attesa dentro ciascuno di noi; quelle che Gio-vanni descrive con la frase: La luce che illumina ogni uomo.Se davvero luomo ci che ci appare superficialmente, e se dav-vero la vita da vivere una soltanto, a parte lingiustizia palese delgiudizio come insegnato dalla Chiesa, come spiegare le seguentifrasi, una di San Paolo che dice: Non sapete che siete simili agli

    Dei?, e laltra di Ges: Voi stessi farete le cose che io faccio, eanche di pi grandi?Infatti lidea che lOccidente ha sviluppato come conseguenza dellateoria della vita unica (perch di una teoria si tratta), quella diun essere umano debole, mortale, caduco, incapace di grandi azio-ni, che infatti quando si verificano diventano eroiche, cio al di fuo-ri della portata di una persona normale. umano una frase cheha come presupposto la fragilit e la fine definitiva di una vita bre-ve e spesso infelice. il pessimismo che diventato la misura del-la realt: quanto pi uno pessimista, tanto pi considerato rea-lista e da prendere in considerazione. Luomo pensa a s come ad

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    un essere incapace e limitato. Ma come mai abbiamo laspettativadellimmortalit? Questa idea viene relegata come si dicevaallinizio nelle illusioni: la vera realt tragica e il pessimista haragione. Quante pi domande luomo si fa tanto pi egli diventacredibile, a patto che non abbia le risposte, perch queste mette-rebbero in crisi la debolezza umana e la sua innata incapacit adaffrontare i misteri della vita. Sembra che tutto quello che pinegativo assuma laspetto della credibilit, mentre quello che ap-pare come bello e auspicabile si colori dei connotati di una inutileillusione. Come i nostri vecchi dicono: troppo bello per esserevero!. Ma invece vero proprio perch ci appare bello!

    Noi vorremmo dimostrare qui che le cose non stanno proprio cos,e quelle frasi di San Paolo e di Ges ci indicano come le loro stesseaspettative verso luomo, e la capacit che luomo ha dentro di s,ci portano verso una strada diversa, e certamente pi felice (siamoautorizzati ad essere felici).

    Ma non vogliamo sfuggire alle considerazioni di Vito Mancuso. Purnel rispetto della sua sicura sincerit, praticamente ogni paroladelle sue affermazioni pu essere corretta da una corretta visionedella teoria della rinascita, che egli dimostra cos di non conoscere

    a fondo, forse perch anche lui fa riferimento allidea che popola-re in oriente.Il fatto che noi siamo il prodotto delle nostre stesse azioni del pas-sato, e che il futuro che ci aspetta dipende da quello che facciamooggi, non solo non una distruzione della singola libert, ma linno pi alto alla libert: il nostro destino non dipende n da undeterministico di tipo religioso, n da un caso capriccioso, ma dallenostre libere scelte; nemmeno la Divinit si intromette.La teoria della rinascita poi non vede affatto il tempo come una

    ruota, ma come una spirale: la teoria dellevoluzione spirituale,che procede per cicli sempre pi avanzati per cui ad ogni passag-gio il ciclo attuale pi avanzato di quello precedente. proprioper questo che faremo cose pi grandi di Lui.Che la coscienza venga azzerata, poi, da negare assolutamente.Certo, se noi consideriamo la coscienza come il quid di conoscenzadella quale siamo consapevoli in un dato istante, allora essa nonsolo viene azzerata da una vita allaltra, ma viene continuamenteazzerata anche nella stessa vita. Facciamo un esempio: molti annifa ciascuno di noi ha imparato a leggere e a scrivere; quanto sfor-

    zo ci costato? Certamente abbiamo fatto fatica allinizio, poi per

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    quello sforzo diventato una dote acquisita, e oggi non ce ne ri-cordiamo pi, non solo, ma non ci serve pi. Potremmo dire chenon abbiamo pi coscienza di quello sforzo, ma ci rimasta la doteottenuta grazie ad esso. Come spiegare altrimenti il genio di unMozart (e di moltissimi altri, basta informarsi) che in tenera etsapeva gi fare cose che richiedono per un altro lunghi anni di stu-dio ed applicazione? La sola risposta possibile la rinascita: Mozartfece gi lesperienza dellapprendimento in una vita precedente, ein questa gli risultato naturale applicarlo, come per noi diventa-to naturale leggere e scrivere. Il ricordo della fatica fatta e dei sin-goli episodi biografici che ne sono stati lo sfondo non hanno alcunaimportanza.

    Mancuso scrive: che non basta concentrarsi per vedere affiorarela reminescenza di quando eravamo qualcun altro; possiamo ag-giungere che anche noi oggi gi siamo qualcun altro rispetto a chieravamo quando imparammo a leggere e scrivere.

    Quello che impedisce qui di comprendere la teoria della rinascita proprio quella idea centrale del Cristianesimo: lIo Superore o S.Concepire le varie reincarnazioni significa concepire una dimensio-ne superiore allio personale incarnato, ed questa idea che spes-so spaventa, perch si teme lio personale teme, come teme la

    morte, cio tutto ci che ne rischia lannullamento di mettere incrisi lidea che abbiamo di noi stessi, lidentit sulla quale poggia-mo la consapevolezza di io. Ma un altro esempio mostrer quantoquesta idea sia a sua volta ingannevole.La biologia moderna sa bene che tutte le cellule del nostro corposono soggette ad una continua modificazione e sostituzione, anchea livello atomico; se lidea su cui vogliamo poggiare lidentit quella del corpo, della nostra forma fisica, qui non pu pi esseresostenuta.

    Quando guardiamo un anziano e lo confrontiamo con un bambino,molto spesso notiamo quanta differenza e talvolta insofferenza ci sia nel suo modo di fare, tanto da farci chiedere: Ma quel vec-chio fu anche lui, a suo tempo, un bambino? Mi sembra impossibi-le.Vediamo dunque come lidea dellidentit sulla quale si arrocca lionon difendibile n giustificabile, n dal punto di vista fisico n daquello psicologico.Lio muore, ma lEgo perdura: lui che utilizza le varie rinascite(anzi, che rinasce in corpi differenti, anche se la coscienza di s

    viene ristretta, nel periodo di incarnazione, ai vari io personali)

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    per il proprio sviluppo. Per non spaventare lio personale, dobbia-mo dirgli la verit: non sei destinato a morire, ma ad ampliare lavero conoscenza che hai di te, identificandoti in ci che veramentesei, di cui sei parte: limmortale S.

    Luomo tale grazie alla grandezza di essere giunto al punto evo-lutivo nel quale lEgo, lo Spirito, abita e dirige direttamente il cor-po, e tutte le facolt Divine, proprie dello Spirito, che sono statedormienti, possono ora cominciare a svilupparsi trasferendosi nelcomportamento che lautodeterminazione consente.Non un processo facile n breve, ma un processo iniziato checertamente si realizzer. Quando diciamo UOMO perci, intendia-

    mo la Divinit interiore, la Luce che illumina ciascuno di noi. Albando la visione pessimistica figlia solo dellignoranza; quello checi viene richiesto di utilizzare la facolt divina della Creativit edella Volont, cosa che abbiamo gi cominciato a fare, ed quelloche ci distingue dagli altri regni della natura. agendo nellesperienza fatta nella materia che stiamo imparan-do: la vita una scuola, e ogni errore una lezione che ci consen-tir, col tempo, di sviluppare la nostra eredit divina.Come diciamo noi: di far fiorire le rose sulla nostra croce.Non perci nemmeno come dice Mancuso nella sua lode alla teo-

    ria della reincarnazione, perch premia i buoni e punisce i cattivi:non si tratta n di premiare n di castigare o punire, ma di ap-prendere delle lezioni, che sono sempre utili allevoluzione sia indi-viduale che collettiva. Come tutto ci funziona lo vedremo nella se-conda parte.

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    LA NOSTRA ESPERIENZA

    Guardando la Natura

    La Natura limpronta di Dio disse un saggio. Se consideriamoche la scienza sta tentando, nelle sue ricerche pi avanzate, di tro-vare la formula unificatrice, nata dalla necessit di rendere fra lorocompatibili tutte le formule con le quali si stanno attualmentespiegando i fenomeni fondamentali delluniverso gravit, movi-menti atomici, ecc. dobbiamo avere in mente che questo con-cepibile e fattibile unicamente se eliminiamo lipotesi che oggi in-vece viene sostenuta a livello scientifico come discriminante ineli-minabile: il Caso. Infatti, trovare la formula capace di unificare,

    cio di spiegare ogni movimento e fenomeno, significa in altre pa-role cercare la legge che tutto regoli, togliendo cos spazio allideadella casualit!Significa cercare per via scientifica ci che finora la scienza ha ten-tato di relegare nella sfera dei credo, se non della superstizione:lIntelligenza che tutto regola. Vogliamo chiamarla con il suo no-me? DIO.In Esoterismo una legge fondamentale, che Max Heindel ci dice es-sere la chiave per conoscere tutti i misteri, la Legge di Analogi-a, che in fondo si basa sul medesimo principio: poich tutto ha a-

    vuto inizio dalla stessa Volont, man mano che ci inoltriamo neivari piani dellesistenza rintracciamo in essi forme diverse di appli-cazione della stessa legge. Come scrisse Ermete: Ci che in alto come ci che in basso, e viceversa. Cos se vogliamo conosce-re latomo possiamo guardare al sistema solare, o alle galassie, ese vogliamo conoscere Dio possiamo guardare luomo; e viceversa.

    Se vogliamo trovare la prova della legge di rinascita, possiamo al-lora guardare il mondo, guardare fuori dalla finestra. Che cosa ci

    racconta la natura? Vediamo i cicli susseguirsi, vediamo la mortesempre seguita da una rinascita, vi troviamo che quello che apparead un certo punto come inerte, privo di ogni azione vitale, riprendepoi a muoversi, a crescere e a mostrare ancora vita. Se alziamo gliocchi al cielo, troviamo anche l la legge ciclica della vita e della ri-nascita: tutto in perfetto, ordinato movimento, tanto che la parolaCosmo lopposto della parola Caos, o Caso.Luomo deve essere considerato come un fenomeno a parte? LaLegge di Analogia ci dice di no: nulla si crea e nulla si distrugge,ma tutto si trasforma. La coscienza che allinizio solo in abbozzo

    si sviluppa, cresce fino ad abbracciare sfere sempre pi ampie. La

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    morte non che un passaggio necessario a questo sviluppo, per-ch la trasformazione non pu verificarsi se prima le condizioni ini-ziali non sono sottoposte ad un cambiamento, proprio come il se-me sepolto nel terreno deve morire prima di poter rinascere e for-mare una pianta nuova.

    Sonno e MorteApplichiamo subito la Legge di Analogia ad unesperienza comunea tutti gli esseri dotati di sensazione: il sonno. Quante volte ci capitato, in procinto di addormentarci, di sentirci come cadere,precipitare nel vuoto? E quante volte, appena svegli, successo disentirci come rientrare nel corpo, oppure di dover lasciar passare

    qualche istante prima di poterci muovere? Sono sensazioni abba-stanza comuni, specialmente nei bambini. In realt si tratta di e-sperienze effettuate in un momento molto particolare della co-scienza, che la scienza chiama con vari nomi, uno dei quali dettopsicagonico, cio lattimo in cui la coscienza non ancora del tut-to presente a se stessa. La spiegazione molto semplice: dormirevuol dire trasferirsi in unaltra dimensione, vuol dire cio lasciare ilcorpo fisico nel quale ha sede la memoria consapevole per con-tinuare a vivere in dimensioni diverse, pi sottili, con gli altri corpi,pi sottili, che formano la nostra personalit:

    il corpo vitale,il corpo del desiderio,la mente.Non possibile per esseri sensibili quali noi siamo mantenere lacoscienza nel piano fisico con continuit: dobbiamo ogni tanto tra-sferirciin altri piani. Ci una dimostrazione che luomo non unessere esclusivamente terrestre.Ebbene, quello che succede con il sonno la stessa identica cosache succede con la morte: ci trasferiamo in altri piani, pi sottili

    del fisico, con i nostri corpi pi sottili, dove continuiamo a vivere.Lunica differenza consiste nel fatto che dai piani dove ci trasferia-mo nel sonno non rischiamo di non poter ritornare, quando ci re-chiamo negli stessi dopo la morte, il ritorno impossibile. La spie-gazione di ci sar affrontata pi avanti, ma per ora quello che ciinteressa sapere che la morte un fatto perfettamente naturale,anzi, unesperienza che viviamo praticamente ogni giorno dellanostra vita da incarnati. Ne ricaviamo un importate insegnamento:MORIRE NON DOLOROSO. Come non proviamo dolore quando ciaddormentiamo, cos la morte non ha nulla di doloroso; quello che

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    eventualmente provoca dolore la malattia, ma la malattia non hanulla a che vedere con la morte; LA MORTE NON UNA MALATTIA.

    Cosa dicono le Scritture?Unultima cosa che pu venirci in mente riguarda le Scritture: unareligione non pu definirsi compiutamente tale se non affronta ilmistero della morte (che fa parte del mistero della vita). Che cosadicono allora le Sacre Scritture Cristiane con riferimento alla mor-te, e soprattutto con riferimento alla teoria della rinascita? Se larinascita una realt come noi vogliamo dimostrare, pu una ve-race religione ignorarla, o addirittura insegnare il contrario? E se cos, perch questo avviene?

    In questa parte cercheremo di rispondere alla prima delle due do-mande; alla seconda risponderemo in seguito.Per riprendere per lultima volta il testo di Vito Mancuso che quicomunque ci serve per esprimere unidea diffusa in tutta la Chiesa,se non in tutto lOccidente riportiamo:

    Il Cristianesimo ha sempre escluso la preesistenza delle anime, perch noinon siamo mai stati altri io, e non saremo mai altri io.

    Purtroppo ancora una volta mi vedo costretto a negare entrambequeste affermazioni. Partiamo da quella che termina il passo ripor-tato: Non siamo mai stati altri io e non saremo mai altri io. Di-pende da che cosa intendiamo per io: infatti, se per io intendolio personale del quale abbiamo coscienza contingente, quello cheinizia dalla nascita di questa vita e terminer dopo la morte, allo-ra dobbiamo convenire: noi non siamo stati n saremo altri io. Malio al quale noi ci riferiamo lIo sono delle Scritture, la luceche illumina ogni uomo di Giovanni, lIo sono che era prima di

    Abramo (cio oltre la discendenza di sangue che legata allaforma fisica e al corpo fisico) di Ges. Il S spirituale.Per quanto riguarda la prima affermazione, essa semplicementeerrata. possibile dimostrarlo in molti passaggi, e prenderemo inesame solo i pi noti ed eloquenti riportando proprio brani delleScritture.

    Matteo 17Sei giorni dopo, Ges prese con s Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratelloe li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro;

    il suo volto brill come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce.Ed ecco, apparvero loro Mos ed Elia, che conversavano con Lui Allora i

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    discepoli gli domandarono: Perch allora gi scribi dicono che prima devevenire Elia?. Ed Egli rispose: S, verr Elia e ristabilir ogni cosa. Ma io vidico: Elia gi venuto e non lhanno riconosciuto; anzi, lhanno trattato

    come hanno voluto. Cos anche il Figlio delluomo dovr soffrire per operaloro.Allora i discepoli compresero che Egli parlava di Giovanni il Battista.

    Marco 9Dopo sei giorni, Ges prese con s Pietro, Giacomo e Giovanni e li portsopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigur davantia loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaiosulla terra potrebbe renderle cos bianche. E apparve loro Elia con Mos ediscorrevano con Ges E lo interrogarono: Perch gli scribi dicono cheprima deve venire Elia?. Egli rispose loro: S, prima viene Elia e ristabili-sce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio delluomo? Che deve soffrire

    molto ed essere disprezzato. Orbene, io vi dico che Elia gi venuto, mahanno fatto di lui ci che hanno voluto, come sta scritto di lui.

    Il Cristianesimo Esoterico dice che Giovanni il Battista fulincarnazione di Elia, ed Elia lincarnazione di Mos: Mos, Elia eGiovanni il Battista sono tre incarnazioni dello stesso Spirito o Ego!Cos si spiegano i passaggi suddetti.La cosa diventa ancora pi chiara se riportiamo anche la frase chepronunci Giovanni il Battista nel momento in cui battezz Ges,dopo aver visto lo Spirito del Cristo scendere su di Lui:

    Io devo diminuire, lui deve crescere.

    Infatti, Mos il legislatore, rappresenta la Legge, quindi ancheGiovanni il Battista, sua reincarnazione, rappresenta la Legge (bat-tezza con acqua); il Cristo invece venuto per aiutarci a superarela legge esteriore, per farci scoprire, sviluppare ed ascoltare laLegge Interiore, quella che proviene non da comandamenti pi omeno comprensibili e/o condivisibili, ma che scritta nel cuore

    degli uomini: lAmore, molto pi esigente della legge esterna, persua natura sempre imperfetta e superficiale, ma che ci parla dadentro, dalla nostra stessa coscienza (battesimo di fuoco). Infattila venuta del Cristo aveva questo scopo: farci passare dalla Leggeesterna alla Legge interna; cio io (Giovanni il Battista, la Leggeesterna) devo diminuire, lui (il Cristo, la legge interna) deve cre-scere.Solo considerando la reincarnazione questi passaggi delle Scrittureassumono il loro vero significato, gettando sugli stessi una luce chealtrimenti impossibile cogliere e comprendere.

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    Un altro passaggio:

    Matteo 16Essendo Ges giunto nella regione di Cesarea di Filippo, chiese ai suoi di-scepoli: La gente chi dice che sia il Figlio delluomo?. Risposero: AlcuniGiovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti. Disseloro: E voi chi dite che io sia?. Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.

    Vediamo qui come il Cristo, che svolgeva la funzione di Maestroverso i Suoi discepoli, non si scandalizz delle risposte riportate,come sarebbe stato dovere di un Maestro davanti ad affermazionierrate. evidente invece che fra i pi avanzati dellepocalinsegnamento della rinascita era ben diffuso. La risposta dei di-scepoli indica anche come il Cristo aveva insegnato loro che Eglinon era un Essere appartenente ad una linea di sangue terrestre,soggetto cio a rinascite come uomo, ma era il Figlio del Dio vi-vente, cio un Essere pi evoluto che solo in quella occasione sto-rica avrebbe preso le sembianze di un uomo come noi.

    Per quanto riguarda poi laffermazione che il Cristianesimo hasempre escluso la preesistenza della anime, semplicemente unfalso storico.

    Solo nellanno 553 la Chiesa condann la dottrina della rinascita,con il Concilio indetto dallimperatore Giustiniano.SantAgostino scriveva: La mia infanzia ha forse seguito unaltramia et?... E ancora prima di questa vita, io esistevo gi in qualcheluogo o altro corpo?.San Girolamo (347-420) diceva: Non conviene si parli troppo dellerinascite, perch le masse non sono in grado di comprendere.Origene, uno dei padri della Chiesa, affermava: Le anime che ri-chiedono i corpi si rivestono di essi e, quando queste anime cadutesi sono elevate a cose migliori, i loro corpi si annientano ancora

    una volta. Cos le anime svaniscono e riappaiono continuamente.

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    Parte II COME

    LEGGI DI CONSEGUENZA E DI RINASCITAReligioni di Razza e CristianesimoCon la scoperta dellevoluzionismo, molte delle idee precedenti alivello culturale e scientifico sono state riviste e modificate: cheluomo sia sottoposto a continui cambiamenti (o adattamenti)non pu lasciare indifferenti, perch ci vuol dire che molti ambiti,molte concezioni ad esempio: il bene e il male possono mutaredi valore in epoche differenti. Applicato alla religione con la visionesuperficiale che contraddistingue lanalisi moderna, si detto, una

    volta verificato che luomo passato da una concezione semplice eprimitiva di un Dio che premia e castiga secondo una Sua volontincomprensibile, ad unidea sempre pi raffinata ed avanzata, chein realt lidea di Dio qualcosa che nasce nella testa delluomo enon trova riscontro nella realt delluniverso, considerato che quel-la stessa idea subisce le modificazioni e le capacit intellettive dichi cos la concepisce. In poche parole, luomo che crea a propriaimmagine Dio, invertendo la scrittura secondo la quale Dio creluomo a sua immagine.Questa affermazione pu essere contestata solo se si prende inconsiderazione la teoria evoluzionistica, non nella sua formulazionematerialistica, ma anche nella sua relazione con lo spirito. Cosache non sa certamente fare la scienza e neppure la religione attua-le, che appiattita sulle conclusioni scientifiche o, nelle sue frangeestremistiche e conservatrici, nel cosiddetto Creazionismo, ilquale legge la Genesi biblica interpretandola alla lettera e pre-tende che il mondo sia sempre stato identico a se stesso perchcos sarebbe uscito dalle mani del Creatore, impedendo al Creatorestesso, per assurdo, di proseguire oltre nella Sua azione creatrice.

    chiaro che non ci interessano qui queste ultime posizioni, mentredobbiamo prendere brevemente in esame levoluzione scientifica,perch crediamo che ci sia unevoluzione non solo delle forme, maanche del pensiero, e che entrambe trovino la loro ragione primanelle leggi spirituali che le governano. noto che la teoria evolu-zionistica della scienza sta entrando in profonda crisi, perch non in grado di spiegare tutto quello che prometteva allinizio.Facciamone una breve storia. Non fu Darwin a parlare per primo dievoluzione, ma lidea gi era presente nellambito scientifico. Prima

    di lui fu Lamarck, uno scienziato francese, ad affermare che lo

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    sforzo di adattamento ambientale causa modificazioni fisiche neisoggetti inseriti in un dato ambiente, le quali si trasmettono aglieredi con un progressivo miglioramento del loro adattamento.Questa teoria and in crisi quando Weisman teorizz la distinzionebiologica fra cellule corporee (fenotipi) e cellule germinali (genoti-pi), affermando che solo queste ultime, non coinvolte nelle modifi-cazioni dovute allambiente, si trasmettono agli eredi. A questopunto prese il sopravvento la teoria di Darwin, che sosteneva mo-difiche casuali delle cellule germinali capaci di produrre individuidiversi, fra i quali sopravvivrebbero solo quelli pi adattiallambiente circostante. Le modifiche cio non sono pi dovute inquesto modo ad un processo intelligente che trova origine nelle

    leggi biologiche delle specie, ma ad un incidente casuale che nascefuori degli individui; questo ricorso al caso fu probabilmente il mo-tivo per cui lambiente scientifico prefer la teoria di Darwin moti-vo che toglie di mezzo uno scomodo processo intelligente nono-stante Lamarck sostenne sempre la validit della sua teoria, ba-sandosi su esperimenti che ne suffragavano le tesi. Al giornodoggi la teoria darwiniana comincia a mostrare tutti i suoi limiti,tuttavia nessuna teoria che non allarghi il panorama anche allo spi-rito riuscir mai a spiegare in termini soddisfacenti il vero voltodellevoluzione. Ma questo lo troveremo pi avanti.

    Lindubbia evoluzione del pensiero religioso non dipende in realtdalla sola capacit delluomo di concepire in modo pi raffinato laDivinit, ma dal fatto che luomo primitivo non era in grado di con-cepire e accogliere un Dio tutto Amore e Perdono: doveva arrivarciattraverso levoluzione, la quale era sospinta anche dallidea di re-ligione che man mano scopriva i suoi aspetti pi profondi. unprocesso ancora in corso, nel quale lesoterismo svolge un ruolofondamentale.

    Aiutiamoci con la legge di analogia: guardando anche ad una solavita delluomo notiamo come al suo interno si svolga un processodi sviluppo. Si passa dallinfanzia alla adolescenza e allet matura,poi alla vecchiaia, eccetera. Sviluppo un sinonimo di Evoluzione:quello che nel piccolo anche nel grande, e viceversa; quello cheavviene allinterno di una sola vita avviene anche nei tempi pilunghi di molte vite. Luomo pass da una mentalit di tipo infanti-le (che ora ricapitola ogni volta che rinasce) maturando via viaverso mentalit pi progredite. La religione svolse un compito for-mativo fondamentale in questo processo.

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    Premio e castigo sono strumenti educativi che noi mettiamo in attonei confronti dei bambini, per indirizzarli verso comportamenti cheessi non sono ancora in grado di svolgere autonomamente. Diamoloro delle regole: ad esempio non devono attraversare la strada dasoli, ma devono essere sempre accompagnati da un adulto. Ebbe-ne, la stessa cosa riscontrabile in grande nellevoluzione delle re-ligioni, che iniziano da una fase nella quale cercano di far crescereunumanit bambina per mezzo di regole (i comandamenti) ester-ne. In questa fase non necessario che il destinatario comprendale motivazioni dei comandamenti; tutto quello che deve fare Ob-bedire! Il mezzo per ottenere obbedienza il premio o il castigo,cio il Timor di Dio.

    La fase successiva quella di aiutare luomo ad interiorizzare lalegge, grazie allesperienza accumulata attraverso i castighi e ipremi cio alle lezionidella vita nelle varie esistenze.

    La prima fase viene definita in esoterismo fase delle Religioni diRazza, per le quali i valori da coltivare sono: Obbedienza e Inno-cenza. Una Divinit esteriore conduce lumanit presentandosi adessa come una autorit potente e vendicativa, tale da convincerlaad adattarsi ai propri voleri, anche se imperscrutabili. Il fedele de-ve adattarsi ed eseguire. il Dio del Vecchio Testamento, Jehovah,

    il Quale per sa di dover diminuire poich sta preparando luomoad una Nuova Alleanza.Leggiamo con Geremia:

    Ecco, verranno giorni nei quali Io concluder un'alleanza nuova.Non come l'alleanza che ho concluso con i vostri padri,quando li presi per mano per condurli fuori dal paese dell'Egitto,un'alleanza che essi hanno violato, bench da me guidati.Questa sar l'alleanza che Io concluder dopo quei giorni:porr la mia legge nel vostro animo, la scriver nel vostro cuore.

    Allora Io sar il vostro Dio e voi il mio popolo.Non dovrete pi istruirvi gli uni gli altri, dicendo: obbedite al Signore,perch tutti gi mi conoscerete, dal pi piccolo al pi grande.- Geremia 31:33-34 -

    In queste ultime righe viene prefigurata una situazione nuova, di-versa dalla precedente, che contempla una conoscenza direttadel Signore. Mentre la prima era eseguita tramite il medium cheera, lui solo, in grado di ricevere i dettami divini e che doveva poitrasmetterli e farli rispettare al popolo, medium rintracciabile in

    una classe sacerdotale con funzioni di intermediazione, la seconda

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    fase deve superare questa situazione, e ciascuno deve scoprire laLegge dentro di s, la Legge Divina interiore.Questa la fase del Cristianesimo, non il Cristianesimo popolareche in realt una ripetizione della fase precedente, ma il Cristia-nesimo esoterico, o interiore, nel quale i valori di prima devono es-sere sostituiti da due nuovi valori: Libert al posto di Obbedienza,ed Esperienza al posto di Innocenza. Ora viene richiesto a noi dicomprendere e di condividere la Legge, e di seguirla perch buo-na in s, senza la necessit di promettere un premio o un castigo,ma perch bene fare il bene.Ovviamente questo ancora un traguardo per la maggior parte dinoi, per non dobbiamo credere che sia una meta irraggiungibile;

    essa gi in atto, come dimostra il fatto che per noi qui presenticertamente non la legge Non rubare e il relativo castigo ad im-pedirci di rubare, ma il semplice fatto che sappiamo che non be-ne farlo: abbiamo interiorizzato questa legge, e rispetto ad essasiamo diventati adulti.

    La Legge e lAmoreMentre il Dio del Vecchio Testamento si mostrava dallalto dei cieli,intimorendo lumanit infantile e recalcitrante che doveva guidare(compito non invidiabile), nel Cristianesimo troviamo una nascita

    umile, al buio, nella povert e al freddo, e una morte infamantesulla Croce: il salto di qualit notevole, ed notevole il fatto cheuna religione nata da tali premesse sia riuscita a diventare quellapi seguita nel mondo, particolarmente nel Mondo Occidentale.Per poter comprendere come questo sia possibile, dobbiamo riper-correre velocemente il cammino dellevoluzione, e scoprire qualisono le modalit con le quali ci siamo sviluppati e continuiamo asvilupparci. Comprenderemo cos anche perch siamo soggetti aquesto continuo ciclo di nascite e rinascite, oltre alla loro funzione

    nello sviluppo spirituale, che sola pu portare a maturare ci cuisiamo tutti destinati. Infatti per conoscere ci che la vita e lamorte occorre conoscere lo svolgimento del ciclo vitale, e la cono-scenza del ciclo vitale ha un senso solo se viene inserita nel pro-cesso di evoluzione.

    Siamo cos arrivati al momento in cui possibile cominciare ad e-saminare praticamente il tema che ci interessa. La prima do-manda da farci la seguente: qual lo scopo della creazione edellevoluzione? Lesoterismo insegna che siamo tutti scintille divi-

    ne, che la parte pi profonda e autentica di noi lo Spirito che, es-

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    sendo parte di quella Grande Intelligenza cosmica che chiamiamoDio, partecipa anche a tutte le Sue facolt e potenzialit; lo scopodel processo evolutivo quello di rendere dinamiche queste poten-zialit, trasformandole da qualit incoscienti e sterili a capacitconsapevoli e creatrici. Per ottenere questo fummo immessi pro-gressivamente in materia sempre pi densa finch, avendo perdu-to laccecante identificazione con il grande Globo di luce di cui sia-mo parte, ne perdiamo la capacit percettiva e ci accorgiamo diconseguenza della nostra individualit. La Legge inizia allora a gui-darci dallesterno, fino a quando il richiamo del Padre dal Qualeproveniamo trova voce dentro di noi, spingendoci a interiorizzarela Legge nella direzione di un recupero delle dimensioni pi sottili

    via via abbandonate, con la differenza che ora le ripercorriamo co-scientemente, spinti da quellimpulso allunione che possiamo con-siderare il principio dellAmore. La Legge sar scritta nel nostrocuore, passando dal timor di Dio allAmore. questa la differen-za fra lidea occidentale del ritorno a Dio e quella orientale, di cuiabbiamo gi parlato.Ora possiamo comprendere il significato delle parole: Non sapetevoi che siete Dei?, e Anche voi farete le cose che io faccio.

    I piani di sostanza sempre pi densa e i relativi veicoli di cui ci

    siamo rivestiti durante il processo di discesa (involuzione) sono iseguenti:

    Mondo dello Spirito Divino Spirito DivinoMondo dello Spirito Vitale Spirito VitaleMondo del Pensiero Regione Pensiero astratto Spirito UmanoMondo del Pensiero Regione Pensiero concreto MenteMondo del Desiderio Corpo del desiderioMondo Fisico Regione Eterica Corpo vitaleMondo Fisico Regione chimica Corpo denso o fisico

    Per giungere fino alla costruzione del corpo denso, passammo at-traverso 3 fasi e mezza o Periodi successivi, a met del quarto ladiscesa nella materia inizi a rivolgersi nuovamente verso lalto(momento evolutivo che abbiamo praticamente appena attraversa-to). Il compito ora quello di riprendere il recupero in salita.Questo potr avvenire se riusciamo a passare dalla fase a guidaesterna, attraverso la Legge e le Religioni di Razza, alla fase a gui-da interiore, grazie al risveglio del Cristo Interno.Ci era previsto fin dallinizio, come il passaggio di Geremia gi ci-tato, appartenente tuttavia ad un periodo storico ristretto alla fase

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    di discesa, gi prefigurava. Ma non solo nella Bibbia siamo in gradodi trovare tale conoscenza profetica; ad esempio il simbolo del Taopu essere letto anche in questa chiave, superandone cos la solitainterpretazione statica di equilibrio fra forze opposte:

    Linflusso involutivo (dallesterno verso linterno) si descrive con una cur-va sinistrorsa, che qui vediamo entrare nel simbolo formando un cerchioche rappresenta un essere a guida esterna.Quando liniziativa dellazione comincia a nascere dallinterno, devo inver-tire il senso della rotazione, e facendo ci sono costretto a seguire la for-ma che crea limmagine del Tao.Un seme del futuro sviluppo lo trovo nel punto bianco in mezzo al nero;la necessit di uno stimolo che attivi la curva verso lesterno, nel puntonero, indicante ancora interesse, nel campo bianco del disinteresse.

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    ATOMI-SEME E CORDONE ARGENTEO

    Gli Atomi-seme

    Per poter seguire ci che avviene lungo il percorso del ciclo vitale,cosa che d anche luce al processo di evoluzione, dobbiamo cono-scere la nascita dei diversi veicoli che servono allo spirito per il suoavanzamento. Questi veicoli o corpi sono, come gi abbiamo visto,il corpo fisico o denso, il corpo vitale o eterico, il corpo del deside-rio o emozionale e la mente.Fra di essi, questi veicoli sono in relazione reciproca, contraddistin-ta dal fatto che ciascuno ha un suo diverso, seppure parallelo, per-corso evolutivo. Gli insegnamenti esoterici dicono che levoluzione

    delluomo ha attraversato fino ad oggi 3 e mezzo dei Periodi di cuisi compone, dando progressivamente inizio ai vari corpi. Vediamonel dettaglio:

    Periodo di Saturno inizio evoluzione del Corpo Fisico(ora alla sua IV e ultima fase)

    Periodo del Sole inizio evoluzione del Corpo Vitale(ora alla sua III fase)

    Periodo della Luna inizio evoluzione del Corpo del Desidero(ora alla sua II fase)

    Periodo della Terra inizio evoluzione della mente(ora alla sua I fase)

    Ragionando sempre per analogia, possiamo affermare che, come lanascita del corpo fisico che possiamo osservare oggi avviene graziead uno spermatozoo, e nel grembo materno pu crescere e so-pravvivere grazie al cordone ombelicale, cos ognuno di questi cor-pi nasce da un atomo-seme, ed unito alla matrice che lo formagrazie ad un settore di quello che viene definito cordone argenteoformato della rispettiva sostanza.

    C perci una sezione del cordone argenteo formato di sostanzaeterica, una formata di sostanza del desiderio e una formata di so-stanza mentale.

    Latomo-seme del corpo fisico posto nel cuore, e fu dato a ciascuno di noinel Periodo di SaturnoLatomo-seme del corpo vitale radicato nel plesso solare, e fu dato a cia-scuno di noi nel Periodo del SoleLatomo-seme del corpo del desiderio radicato nel fegato, e fu dato a cia-scuno di noi nel Periodo della Luna

    Latomo-seme della mente posto nel seno frontale, e fu dato a ciascunodi noi nel Periodo della Terra

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    Di conseguenza, nel Periodo di Saturno eravamo simili ai mineraliper quanto riguarda la forma di coscienza, e i minerali di oggistanno ora iniziando il loro processo evolutivo;nel Periodo del Sole eravamo simili per coscienza ai vegetali di og-gi, i quali sono ora al loro secondo passo evolutivo, iniziato nelprecedente Periodo della Luna;nel Periodo della Luna avevamo una coscienza analoga a quelladegli animali di oggi, i quali iniziarono il loro sviluppo nel Periododel Sole, e sono perci ora al loro terzo passo evolutivo.

    Ciclo di una Rinascita

    Il ciclo della vita ripete lo stesso schema. Esso inizia nel piano pielevato, la Regione del Pensiero Astratto, per giungere fino alMondo Fisico, da dove riprende la sua salita.Prima di parlare della morte, vediamo di parlare della nascita, omeglio, di una Rinascita. Ogni esistenza sulla Terra ha il suo piano,che coinvolge non solo lindividuo che la sta effettuando, ma anchetutti coloro che entrano con lui in relazione, e lambiente nel qualedeve vivere, perch gli forniscono le condizioni e le prove necessa-rie al lavoro che chiamato a svolgere. Lambiente naturalmentesvolge un ruolo decisivo. Ecco perch levoluzionismo potr essere

    completamente compreso solo quando anche lo spirito e le sue ne-cessit verr considerato, rappresentandone la motivazione princi-pale.

    LEgo, lo spirito delluomo, in base ai crediti e ai debiti accumulatinelle sue vite precedenti, decide, aiutato da Esseri pi avanzati ri-spetto allumanit, di investire nella vita futura in modo da prose-guire nel suo programma evolutivo, scegliendo i fatti e le esperien-ze salienti da affrontare. importante sottolineare che la situazio-

    ne patrimoniale di partenza dipesa da ci che lui stesso hamesso in atto nelle vite precedenti cos come quella futura di-pender da ci che far nella prossima in modo che non si puparlare di destino nel senso comune di fato capriccioso e impreve-dibile, fuori dal controllo di una umanit debole e inconsapevole,ma come del prodotto delle sue libere scelte: egli ne ha perci idiritti dautore, che comprendono anche la facolt eventualmentedi modificarlo e migliorarlo. Tenendo presente che se di migliora-mento si parla, deve intendersi nei confronti delle esigenze evolu-tive dello spirito.

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    Nel momento di cui stiamo parlando, lEgo pu essere paragonatoad un osservatore che, dallalto di una montagna, ammira il pae-saggio sottostante, potendo coglierne larmonia dinsieme e riu-scendo a scoprire la sorgente di fiumi e ruscelli e la provenienza edestinazione delle vie che si intersecano pi in basso. Egli allorain grado di averne una comprensione ampia, tale da poter stabilirequali sono le strade migliori e pi brevi per qualsiasi direzione vo-lesse intraprendere.Ben diversa la situazione di chi si trovasse, invece, in una dellepiccole stradine che a fatica si vedono dallalto: le condizioni e leprove osservate, anzi vissute da laggi quasi sempre rimangonooscure e la tentazione quella di sottrarsi alle situazioni pi diffici-

    li, come pure di cercare situazioni comode tali da allontanare o nonaffrontare i problemi. la differenza che avviene nella coscienza dellindividuo, e fraquesti due estremi c un passaggio graduale che annebbia via viala vista dellEgo in procinto di incarnarsi, proprio come avvennenella discesa lungo i Periodi di Saturno, del Sole, della Luna, fino alPeriodo attuale della Terra.

    Nella Regione del Pensiero Astratto lEgo decide di intraprendereuna nuova esistenza nella materia, spinto dal desiderio di avanzare

    nella sua evoluzione. Ci possiamo paragonarlo al Periodo di Sa-turno dellevoluzione generalmente intesa.Inizia allora la discesa nelle varie regioni sempre pi dense, attra-versando le quali egli attiva i diversi atomi-seme di cui dotato:- nella Regione del Pensiero Concreto si attiva latomo-seme dellamente, che raccoglie il materiale di costruzione della mente cheutilizzer nella nuova vita;- nel Mondo del Desiderio si attiva latomo-seme del corpo del de-siderio, che raccoglie il materiale per la costruzione del nuovo cor-

    po del desiderio;- nella Regione Eterica si attiva latomo-seme che costruir il nuo-vo corpo vitale.

    Giunto a questo punto, latomo-seme del corpo fisico viene postonello spermatozoo fecondatore del padre che, appena entratonellovulo della madre comincia ad agire raccogliendo il materialeper la costruzione del nuovo corpo fisico.La gestazione del corpo fisico termina quando questo pronto asepararsi dal cordone ombelicale, e ci avviene nel momento che

    noi intendiamo con il nome generico di nascita.

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    Come detto, ogni corpo o veicolo ha il proprio cordone, che fa par-te del cordone argenteo e lo mette in relazione con tutti gli altricorpi. La maturazione (o gestazione) dei vari veicoli termina, inanalogia con i Periodi evolutivi, in momenti diversi, che possiamoschematizzare come segue:

    il corpo fisico nasce a 0 anni, crescitail corpo vitale nasce a 7 anni, infanziail corpo del desiderio nasce a 14 anni, inizio della pubertla mente nasce a 21 anni, inizio della maggiore et

    Di conseguenza, luomo maturo intorno ai 21 anni, perch fino

    ad allora egli non ha che ricapitolato tutti i passaggi evolutivi pre-cedenti ed stato guidato, in misura sempre minore, da forze a luiesterne. A 21 anni la costruzione della sua complessa costituzione finalmente terminata, e si pu dire che comincia a dirigersi auto-nomamente, guidato dal proprio corpo mentale che per ultimo si completato.Da questo momento egli inizia a rivolgere le forze verso lesterno,e i vortici dei corpi sottili cominciano ad invertire il loro moto di ro-tazione, da sinistrorso a destrorso (almeno se lo sviluppo si svol-to in maniera corretta).

    Siamo ora in grado di conoscere ci che realmente siamo: esserispirituali che con lo scopo di rendere attive e fattive le facolt po-tenziali possedute in quanto parti del Grande Corpo Cosmico di Di-o, ci immergiamo nella materia dove possiamo dapprima risveglia-re lautocoscienza e successivamente estenderla grazieallesperienza svolta nella stessa fino a recuperare lonniscienzadi cui siamo potenzialmente portatori.Ora ognuno di noi concepisce se stesso con la coscienza delliopersonale e separato. In questa situazione deve saper cogliere leopportunit di crescita, esperienza e miglioramento che si trasfor-meranno nella quintessenza che chiamiamo Anima, che il nutri-mento che lo spirito si attende di ricavarne. La vita sulla Terra ilmomento della semina: il raccolto avviene dopo la morte, quandoil succo dellesperienza si trasferir nellanima e quindi nello spirito. con questa consapevolezza che ora siamo in grado di affrontareil nostro tema cruciale: la morte.

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    Parte III QUANDO

    IL MOMENTO DELLA MORTEEsperienza pre-morte dalla cronaca medicaChi, vincendo resistenze culturali e preconcetti, anche da parte diricercatori dellambiente scientifico si messo a fare ricerche sullostato chiamato N.D.E. (Near Death Experience), in italiano tradottoun po impropriamente con stato pre-morte, ha trovato e conti-nua a trovare riscontri importanti, catalogando i racconti di quellepersone che, in coma o in stato di anestesia generale, hanno de-scritto ci che vedevano. Il fatto che molti di questi racconti de-

    scrivessero situazioni effettivamente avvenute durante il loro arre-sto cardiaco e quindi in mancanza di irrorazione sanguigna del cer-vello, ha escluso possibilit di ricordo normale e anche di alluci-nazioni.Eppure, una grandissima maggioranza di persone che sono stateprossime alla morte, nei racconti che riferiscono si riscontrano al-cune descrizioni di esperienze comuni, che possiamo elencare co-me segue:

    1.rivedere la vita trascorsa,2.il cosiddetto tunnel di luce,3.vedersi dallesterno,4.trovare una accoglienza fra amici e/o parenti deceduti.

    Credo che riusciremo a dare una spiegazione a tutte queste espe-rienze, inserendole in un quadro omogeneo e coerente. Accanto aqueste esperienze soggettive, esistono anche esperimenti oggettivicompiuti da medici od osservatori. Forse il pi interessante quel-lo del pesare la persona che sta per morire: si riscontrato che

    nellattimo del trapasso il peso corporeo diminuisce improvvisa-mente di circa 21 grammi, tanto che questa cifra stata definitacome il peso dellanima. Anche a questo dato daremo una spie-gazione.

    Per quanto siamo convinti di saper ascoltare il cuore, o lintuizione,trovare prove o riscontri validi anche per la mente non di minoreimportanza, considerando che in tal modo abbiamo la possibilit diarmonizzare quei due organi di conoscenza che ognuno di noi pos-siede: il cervello e il cuore, cosa che indispensabile per un equili-

    brio interiore e anche per avviarsi verso un progresso spirituale, il

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    quale non affatto basato solo su una fede cieca, ma ha bisognodi coinvolgere la totalit delluomo.

    Arresto cardiacoIniziamo perci ad analizzare i fatti che determinano e caratteriz-zano il momento della morte, tenendo presente quanto lindaginechiaroveggente descrive, suffragata dalle esperienze che abbiamoelencato.

    Nella Bibbia leggiamo:

    Quelet 12

    Prima che si rompa il cordone dargento e la lucerna doro si infranga esi rompa lanfora alla fonte, e la carrucola cada nel pozzo e ritorni la polve-re alla terra, comera prima, e lo spirito torni a Dio che lo ha dato

    Interpretando questo passo del Quelet che descrive la morte, tro-viamo i seguenti elementi:- cordone dargento (il cordone argenteo che collega il corpo

    fisico agli altri corpi)- lucerna doro (la rottura del cordone argenteo)- lanfora alla fonte (il cuore, fonte della corrente sanguigna)

    - carrucola del pozzo (morte del corpo fisico).

    una descrizione poetica, ma fedele, di quanto accade alla morte.Che cosa succede infatti alla morte? Al giorno doggi, in realt, ab-biamo spostato anche il momento della morte: da che mondo mondo la morte sempre stata scandita dal momento dellarrestocardiaco. Che cosa osserva il chiaroveggente esperto guardandouna persona nel momento della morte? Egli vede che latomo-seme del corpo fisico, posto nellapice sinistro del cuore, si rom-pe, come dice la Cosmogonia: latomo-seme cio lascia la sua se-de e percorre il tratto di cordone argenteo eterico fino alla con-giunzione con il tratto costituito di sostanza del desiderio (dove idue 6 si congiungono, col linguaggio della Cosmogonia). Allora la lucerna doro si infrange e il cuore (lanfora) si rompe: larottura dellatomo-seme che causa larresto cardiaco, e quindi lamorte. il momento in cui la vita lascia il corpo, dimostrato dalfatto che solo dopo questa rottura il corpo inizia a decomporsi,mentre fino a quando essa non avviene il corpo rimane integro(per noi vuol dire che il corpo vitale circonda ancora quello fisico).

    Allora succedono in contemporanea due cose: il corpo muore (lacarrucola cade nel pozzo e torna alla terra comera prima, cio

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    torna a ricadere sotto la legge generale di entropia) e i corpi sottili(lo spirito) vanno nei piani spirituali.

    Svolgimento della bobinaLatomo-seme del corpo fisico ha in realt una importanza moltomaggiore di quella che questa definizione pu far intendere. Es-sendo nato allinizio del Periodo di Saturno, esso il solo atomo(non un atomo fisico-chimico) che contiene la registrazione diTUTTA LA NOSTRA EVOLUZIONE. Esso quello che conteneva leforze che hanno costruito il nostro corpo nel processo di rinascita,e nel quale viene registrato ogni singolo evento della nostra vitaattuale, cos come contiene tutti i singoli eventi di tutte le nostre

    vite precedenti. Durante la vita sulla Terra il solo atomo-semeche non abbandona mai la sua sede nel cuore, proprio perch seci avvenisse significherebbe la morte di quel corpo. importante notare che la registrazione degli eventi non dipen-dente dalla nostra coscienza e consapevolezza dei fatti che li con-traddistinguono: essa avviene indipendentemente dalla coscienzacerebrale. Il veicolo per la registrazione, infatti, laria quellelemento di cui abbiamo pi bisogno per vivere, in mancanzadella quale possiamo resistere solo per pochi secondi attraversola piccola respirazione che collega i polmoni con il cuore. Ogni vol-

    ta che inspiriamo, perci, tutte le immagini, i suoni, gli odori, ecc.,tutte le sensazioni, le idee, ecc., presenti nellatmosfera che ci cir-conda e quindi nellaria, penetra in noi, a prescindere dalla nostraattenzione, e passa attraverso i polmoni e quindi nel cuore; qui at-traversa il ventricolo sinistro (la parte del cuore che riceve il san-gue ossigenato per poi pomparlo nellaorta) e incide in questo pic-colo atomo tutto quanto porta con s, come fosse la bobina di unregistratore. Questo dura per tutta la vita.Nel momento in cui avviene la rottura, e latomo-seme inizia ad

    abbandonare il cuore, come se questa bobina si svolgesse, e tut-te le immagini registrate in essa iniziano a scorrere in direzione in-versa rispetto a come furono registrate (cio dagli ultimi fatti dellavita verso i primi).Abbiamo qui un primo riscontro con le descrizioni delle esperienzepre-morte di cui abbiamo parlato: la vista delle scene della vitache passano velocemente davanti alla coscienza della persona. Po-ter vedere queste scene significa che gi la coscienza non dipendepi dal cervello (altrimenti sarebbero visibili anche nel corso dellavita), il quale non riceve daltronde irrorazione sanguigna e quindi

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    non pu funzionare, ma si gi trasferita nel piano pi sottile im-mediatamente adiacente, cio quello eterico.

    Come conseguenza della rottura dellatomo-seme, il corpo etericoabbandona il corpo fisico. Poich la Regione Eterica appartiene alMondo Fisico, i 4 eteri (soprattutto lEtere Chimico) per quanto po-co sono suscettibili di essere pesati, da qui il riscontro dei 21grammi di meno che lindividuo pesa come stato provato nelmomento immediatamente successivo alla morte. Questo peso stato definito il peso dellanima, ma lanima unaltra cosa; sitratta del peso del corpo vitale.

    Il secondo momento importante descritto in Quelet lo strappofra il punto di congiunzione dei due 6, ossia del tratto eterico con iltratto del desiderio del cordone argenteo. Il corpo vitale e gli altriveicoli superiori lasciano il corpo fisico seguendo il percorso delnervo pneumo-gastrico (dal cuore alla parte inferiore della testa),che probabilmente si imprime nella mente dellindividuo come iltunnel al termine del quale compare un punto luminoso espe-rienza pre-morte n.2 - (il Mondo del Desiderio) che via via si allar-ga. un processo che dura al massimo per 84 ore (tre giorni emezzo), e che serve allindividuo per imprimere nella propria co-

    scienza le immagini della vita trascorsa che gli compaiono davantia ritroso.Ora egli si trova fuori dal proprio corpo, e infatti pu vedersidallesterno esperienza n. 3 come molti hanno descritto, nonsoltanto come esperienza di pre-morte, ma avendo subito un in-tervento sotto anestesia generale, nel corso della quale (come du-rante il sonno) ci troviamo fuori del corpo. assolutamente indispensabile che egli presti, in questo periodo di3 giorni e mezzo, la massima attenzione ai quadri che gli compaio-

    no dinnanzi, perch da questo dipende molto della coscienza che lavita appena terminata lascer come eredit, che lo scopodellesperienza fisica. Vedremo come queste immagini sarannoquelle che gli consentiranno di acquisire la conoscenza,lesperienza e il potere animico come frutto dellesistenza trascor-sa. perci molto importante che il corpo del defunto venga la-sciato nella massima tranquillit possibile. Dobbiamo pertanto ri-vedere le idee che abbiamo riguardo molte attivit cosiddette post-mortem, anche di natura medica, perch nei 3 giorni e mezzo dopola morte necessario rispettare la tranquillit attorno al corpo.

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    Non dobbiamo comunque pensare mai che tutto dipenda dalle ma-ni delluomo, n riguardo la nascita n riguardo la morte: fortuna-tamente ci sono sempre leggi superiori che cercano di sopperirealle conseguenze della sua ignoranza in materia spirituale. Unadelle attivit presenti nei piani invisibili listruzione di coloro chevi si trasferiscono dopo avere abbandonato il Mondo Fisico. Unaconferma di ci possiamo trovarla nel resoconto n. 4 del nostro e-lenco sulle esperienze di pre-morte, cio laccoglienza che amici eparenti che ci hanno preceduto vengono ad accoglierci assieme afigure pi elevate, per darci il primo aiuto nellingresso di un mon-do a noi sconosciuto.In realt, molte volte lo abbiamo varcato in passato, ma la memo-

    ria della personalit non ci consente quel ricordo, cosa che, comeabbiamo visto, non ne inficia la veridicit. Piuttosto possiamo ren-derci conto di come non necessario ricordare questi passaggi pertrovare la verit: ogni sera, presi dal sonno, ci trasferiamo neglistessi luoghi, e ogni mattina rinasciamo al piano fisico. Lungiperci dal giudicare chi non ci crede o si oppone allidea della rina-scita, dobbiamo riconoscere che la cosa pi importante non il fat-to di accettarla razionalmente, ma di fare le esperienze che questavita come fosse lunica ci propone, perch da queste espe-rienze che ricaviamo lo sviluppo necessario che un giorno ci con-

    sentir di abbracciare nella nostra coscienza anche lintero arco ditutte le nostre rinascite, attraverso la costruzione dellAnima.Come avviene questa costruzione largomento che affronteremofra poco.

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    IL MONDO DEL DESIDERIO

    Purgatorio: cose da correggere

    Quella che noi chiamiamo con il nome di morte labbandono delcorpo fisico nel quale abbiamo la coscienza durante la vita sullaTerra da parte dei corpi vitale, del desiderio e mentale. Al mas-simo dopo tre giorni e mezzo da quellevento, anche il corpo vitaleviene abbandonato da parte dei corpi del desiderio e mentale. il momento che nella Cosmogonia definito come dello strappodel cordone argenteo nel punto di unione fra la sezione eterica equella del desiderio (dove si uniscono i due 6): coincide quindicon labbandono del Mondo Fisico. Latomo-seme del corpo fisico si

    unisce a quello del corpo vitale, e la sezione eterica del cordoneinizia a decomporsi assieme al corpo.La forma del corpo del desiderio forse sotto lazione dellatomo-seme eterico-fisico assume ora la stessa che aveva il corpo fisicodurante lincarnazione, e luomo ancora riconoscibile, non soloagli altri che fossero in grado di vederlo, ma anche a se stesso: e-gli pensa ancora a s come alla personalit che si identifica nellioche abitava il corpo fisico abbandonato.

    Per descrivere ci che avviene ora, una volta entrati nel Mondo

    del Desiderio, dobbiamo familiarizzarci con questultimo. OgniMondo ha delle sue leggi che sono attive in esso, ma non lo sononegli altri. Nel Mondo Fisico la legge fondamentale la leggedinerzia e quella di gravit, per cui il movimento di un corpo sipu modificare solo applicando una forza sullo stesso; nel Mondodel Desiderio si pu dire lopposto, perch l tutto in costantemovimento e ci che attrae i corpi la natura simile relativa. Ognisentimento, desiderio, ecc, - che sono gli oggetti formati di so-stanza del desiderio attratto in quel Mondo da un desiderio si-

    mile. Vi sono due forze che agiscono in quel Mondo: la Forza di At-trazione, di natura centrifuga, e la Forza di Repulsione, di naturacentripeta. La Forza di Attrazione agisce in tutte le regioni delMondo del Desiderio, ma presente in maniera esclusiva nelle re-gioni pi elevate, mentre la Forza di Repulsione tanto pi fortequanto pi scendiamo nelle regioni inferiori.Come nel Mondo Fisico ci sono oggetti formati della materia pidura e rozza (piombo, ad esempio) e altri della natura pi sottileed aerea (laria stessa, per non parlare delletere), cos nel Mondodel Desiderio ci sono diversi gradi di sostanza, da quella che rive-

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    ste le passioni pi basse e grossolane e quella relativa ai sentimen-ti ed aspirazioni pi elevati.Nelle regioni pi basse, cio pi vicine a quelle del Mondo Fisico,prevalgono le passioni inferiori e la Forza di Repulsione, ed que-sta la prima zona che si incontra inoltrandosi nel Mondo del Desi-derio dopo la morte.

    Se durante la vita non fossimo stati preda di desideri e passionali-t, passeremmo senza colpo ferire attraverso le regioni inferiori delMondo del Desiderio, ma poich ci quasi impossibile, entrandoin esse il nostro corpo del desiderio ormai della forma che ave-vamo nel corpo fisico inizia ad interagire con le forze che incon-

    tra, e le Forze di Repulsione ed Attrazione si attivano. Inizia a que-sto punto, contestualmente, un nuovo panorama della vita trascor-sa, e le immagini che si erano impresse nella coscienza durante itre giorni e mezzo ricompaiono, ma questa volta, trovandoci nelpiano dellemozione, non possibile assistervi in maniera passiva edistaccata: ogni sentimento, emozione, desiderio, ecc, che le ac-compagna non soltanto le nostre, ma anche quelle delle personecon le quali siamo venuti in contatto risuonano nella nostra inte-riorit, facendocele rivivere in maniera amplificata, perch la man-canza del veicolo fisico acuisce la loro percezione.

    Questo il Purgatorio, come lo definiamo noi: ogni volta che ab-biamo provocato un dolore, di qualsiasi tipo, ad altri, qui lo vivia-mo come fosse il nostro. la Giustizia Divina, il Giudizio come ladottrina della Chiesa lo chiama, ma non un Dio esterno che cipunisce, siamo semplicemente noi che risentiamo, si potrebbe direautomaticamente, seguendo una legge naturale di ricompensa erestituzione, di riequilibrio in sostanza, che ci fa rendere conto delvalore reale delle nostre azioni passate. Non un Dio vendicatoreche agisce, ma la nostra stessa coscienza che impara quali furono

    le conseguenze del suo libero agire. Proviamo a pensare che cosasignifica per noi, e per altri, il tipo di esperienza purgatoriale.

    Inoltre, nel nostro corpo del desiderio inferiore sono depositatetutte quelle dipendenze e tendenze verso i desideri meno nobili econfessabili, ed essendo questi rivestiti di sostanza del desiderioinferiore, attirano sostanza dello stesso tipo, nella quale prevale laForza di Repulsione, che distruttiva e quindi dolorosa per natura.Questa forza centripeta ci impedir di abbandonare questa Regionefintantoch non avremo eliminato tali tendenze dal nostro corpo

    del desiderio, cosa che avverr se non altro per mancanza di pos-

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    sibilit di soddisfazione, non essendo pi provvisti del corpo fisicoche serviva per provarla.

    Anche il tempo e lo spazio sono diversi nel Mondo del Desiderio ri-spetto a quelli cui siamo abituati nel Mondo Fisico. In quel Mondola vicinanza non si pu misurare in metri, perch non la formafisica ad essere decisiva, ma a similitudine: due forme del desi-derio simili si attraggono; di conseguenza, appena entrati nel Mon-do del Desiderio possiamo mettere in moto similitudini differenti,che si collegano ad episodi della vita avvenuti ad esempio con re-lazioni con individui diversi anche lontani fra loro, che ci possonofar sentire come se fossimo dilatati nello spazio, tale da compren-

    dere in esso queste diverse esperienze.La velocit degli eventi che scorrono davanti alla nostra coscien-za nel Mondo del Desiderio di circa tre volte pi rapida di quellacui siamo abituati nel piano fisico, per cui la durata dellesperienzapurgatoriale pu stimarsi di un terzo circa rispetto la durata dellavita, sempre che al termine di questo periodo nel nostro corpo deldesiderio non ci siano pi forze ancora rivestite di sostanza di na-tura inferiore, nel qual caso non possiamo proseguire oltre se pri-ma non le abbiamo purificate.

    Tutto questo lavoro svolto nelle regioni inferiori del Mondo del De-siderio nel nostro corpo del desiderio ha un valore fondamentaleper il progresso dellEgo: esso ci insegna ad agire bene, a renderciconto che quando facciamo del male a qualcuno, in realt lo fac-ciamo a noi stessi; e quando, rinascendo la volta successiva, citroveremo di fronte ad una situazione analoga a quella rivissuta esofferta nel Purgatorio, sentiremo dentro di noi un impulso, comefosse una dote acquisita, ad agire in modo differente da quello e-seguito precedentemente, e ci sentiremo anche di comunicare agli

    altri quella sensazione di comportamento sbagliato che la situa-zione suscita in noi. quella che viene definita comunemente co-me la voce della coscienza.Grazie a queste esperienze, ognuno di noi migliorato nel tempoperch ha imparato dai propri errori passati. Dobbiamo capire chelo scopo della vita non la felicit cosa impossibile da raggiunge-re nel piano fisico ma essa una scuola che ci insegna a miglio-rarci. Solo cos possiamo comprendere e quindi accettare tutte lediversit e le ingiustizie del mondo: esso abitato da individui chesono in momenti diversi del loro apprendimento, e seppure sba-

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    gliando stanno imparando ad usare il loro libero arbitrio in manierasempre migliore. il fondamento dellevoluzione.Giovanni nella sua Apocalisse ci sprona a non essere timidi: peggiore chi non fa nulla per paura di sbagliare, rispetto a chi in-vece fa, rischiando anche di sbagliare, anzi sbagliando di sicuro,perch questultimo imparer un giorno dai propri errori, e potravanzare, mentre il primo destinato fatalmente a rimanere indie-tro. Ecco perch, anzich pregare perch la durata del Purgatoriosia breve, come spesso fa la Chiesa, bene invece augurarci chela sua durata sia proficua e lasci in noi il segno di quella voce dellacoscienza che ci sar maestra per tutto il nostro futuro.Perch questo sia possibile, per, dobbiamo avere la possibilit di

    rivedere le immagini della vita trascorsa: ecco perch diamo tantaimportanza al trattamento verso il corpo di chi appena passatonei piani superiori, lasciandolo il pi possibile tranquillo e concen-trato sulle immagini che stanno scorrendo davanti al suo sguardointeriore.

    A proposito del trattamento del corpo, le scuole esoteriche consi-gliano la cremazione, perch lindividuo trapassato non si sofferminella ansiosa assistenza al disfacimento dellimmagine che egli an-cora ha di s, osservandone la decomposizione, ma si concentri in-

    vece nellimportante lavoro che deve compiere. Purch la crema-zione avvenga dopo il periodo dei tre giorni e mezzo dallarrestocardiaco che provoc la morte.

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    IL MONDO DEL DESIDERIO

    Primo Cielo: cose da ripetere

    Una volta attivata la Forza centrifuga di Attrazione, ci si ritrovanelle regioni superiori del Mondo del Desiderio. Ricompaiono leimmagini della vita trascorsa, ma questa regione fa vibrare tuttoci che positivo e armonioso, e sono le buone azioni che abbiamofatto a presentarsi alla nostra coscienza, portando con loro tutti isentimenti di gioia, gratitudine, costruttivit, ecc., che hanno su-scitato, sentimenti che viviamo come nostri in maniera amplificata.Nella nostra coscienza si imprime cos limpulso ad agire e a pro-muovere il bene nel futuro.

    solo grazie a questo continuo miglioramento che la Civilt puavanzare, e che possiamo dire di non comportarci pi come i brutiche abitavano abitavamo! la Terra qualche secolo fa. Solo que-sto pu giustificare lavanzamento delle civilt, e non la semplicecultura; se fosse questultima a decidere infatti, dovremmo notareun avanzamento lineare, regolare e continuo, cosa che invece nonavviene, perch la scuola di esperienza che la Terra ospita viavia spiriti incarnati che si alternano: classi pi evolute, formate da-gli spiriti che pi hanno saputo approfittare delle loro esperienze,lasciano il posto a classi meno evolute, per le quali le prime hanno

    preparato un terreno propizio ad accelerare lo sviluppo, e cos diseguito.

    Nel Primo Cielo c una categoria di anime molto felici che dobbia-mo esaminare: i bambini.Pu accadere che un individuo in una data esistenza sulla Terranon possa assistere in maniera adeguata alle immagini della vitatrascorsa nei tre giorni e mezzo successivi alla morte, e non siapossibile ovviare a questa mancanza nei piani sottili. Le grandi In-

    telligenze che regolano le linee generali della nostra evoluzione in-tervengono allora facendolo rinascere in una famiglia adatta, e fa-cendolo morire nella nuova vita prima del compimento dei 14 anni,ossia prima della nascita del suo corpo del desiderio. Egli quindinon passer attraverso lesperienza del Purgatorio, ma andr diret-tamente e si fermer nel Primo Cielo, luogo di gioia e di istruzione,dove sar istruito e potr recuperare la conoscenza e la saggezzache la mancata acquisizione delle esperienze gli avevano in prece-denza impedito di incamerare.Nella Cosmogonia troviamo scritto che ci che non vivificato non

    pu morire, perci questo Ego mantiene nella nuova vita lo stesso

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    corpo del desiderio e la stessa mente che aveva nella vita prece-dente, che si riporter nella vita successiva che inizier poco doposenza il passaggio nel Secondo e Terzo Cielo, ed questo il motivoper cui talvolta troviamo bambini con un ricordo molto vivido dellaloro esistenza precedente.

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    IL MONDO DEL PENSIERO

    Secondo Cielo: costruzione dellAnima

    Il Mondo del Pensiero il piano che di trova esattamente fra i pianispirituali e quelli della manifestazione in forme; solo gli Iniziatipossono accedere alla vista di quanto avviene in questo Mondo.Quando nel ciclo della vita lo spirito esce dal Mondo del Desiderioper inoltrarsi nel Mondo del Pensiero non ha che il corpo mentale egli atomi-seme dei corpi fisico, vitale e del desiderio.Il passaggio avviene in modo diverso dal punto di vista della co-scienza:- passando dal Mondo Fisico al Mondo del Desiderio, lindividuo at-

    traversa una fase di incoscienza, e anche dopo essersi risvegliatospesso non si rende conto di essere morto;- passando dal Mondo del Desiderio al Mondo del Pensiero invece,lindividuo entra nel cosiddetto Grande Silenzio, una fase di co-scienza solo interiore, dove tutto ci che obiettivo - cio esterno scompare.

    Poi c il risveglio: lEgo non si identifica pi con la personalit ab-bandonata, NUDO e la attivit consiste nellassimilare le espe-rienze della vita passata nello spirito e incorporare questi miglio-

    ramenti negli atomi-seme dei diversi corpi, che si tradurranno inveicoli migliori per le vite successive sulla Terra.Qui lEgo pu rimanere per secoli; si trova a casa, nella sua verapatria che di tanto in tanto deve abbandonare per crescere il pro-prio avanzamento attraverso una nuova immersione nella materia.Questo lUomoNella Regione del Pensiero Concreto, sede del Secondo Cielo, tro-viamo le Forze Archetipe che costruiscono tutte le forme, compre-se quelle fisiche. LEgo qui collabora che le Intelligenze Superiori

    per formare le condizioni future delle prossime incarnazioni, a se-conda dei propri bisogni evolutivi. Ecco la conoscenza che fatal-mente manca allanalisi evoluzionista: laspetto e la necessit dellospirito, che sta dietro alle leggi che la regolano dalle quali non sipu prescindere se vogliamo comprenderla compiutamente. Non il caso a decidere le modificazioni e lambiente, ma le necessitdello sviluppo spirituale a livello individuale e collettivo.

    Terzo Cielo: si riparte!Il Terzo Cielo si trova nella Regione del Pensiero Astratto, ed il

    piano pi elevato di tutto il ciclo vitale compiuto dagli esseri uma-

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    ni. Qui la conoscenza e il panorama evolutivo chiaro, e qui lEgodecide quando e come impegnarsi in una nuova avventura nellamateria, iniziando cos una nuova discesa e incarnazione.

    Vediamo perci che non esiste mera ripetizione, ma cicli continuiche hanno lo scopo di avanzare e migliorarci, fino a risvegliare leforze Divine che sono latenti dentro di noi, fino a consentirci di fareLe cose che Lui ha fatto, e anche di maggiori.