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«Per una persona disabile, riuscire a condurre una vita indipendente significa poter essere se stessi nonostante le oggettive difficoltà fisiche, ossia essere liberi nonostante ogni disabi- lità. L’esigenza di vivere in autonomia risponde al diritto ed al bisogno di una persona con disa- bilità di prendere tutte le decisioni che riguardano la sua vita, da quelle più quotidiane e “banali” (quando alzarsi e coricarsi, come gestire la propria abitazione, come muoversi nella propria città, e via discorrendo) a quelle che, di fatto, determinano la qualità della vita di qualunque persona: che studi seguire, come, dove e con chi spendere il proprio tempo libe- ro, a quali argomenti interessarsi, per fare solo qualche esempio» 1 . In queste parole della Consulta “Vita sociale e politiche della famiglia” sono richiamate le considerazioni di fondo che animano l’impegno dei servizi per la realizzazione di interventi di integrazione sociale ed occupazionale delle persone disabili, utilizzando anche iniziative e spazi di aggregazione cittadina, con il prezioso aiuto del volontariato. Per i disabili mentali in condizioni di gravità, particolare attenzione deve essere rivolta a sostenere le famiglie, attraverso l’accesso ai servizi diurni, alle attività di assistenza domici- liare, ai “ricoveri di sostegno” per permettere temporanei allontanamenti dal nucleo familia- re convivente. • Promuovere l’autonomia delle persone disabili e sostenere le famiglie • Facilitare la piena attuazione del diritto allo studio: l’integrazione degli alunni in difficoltà • Assicurare l’inserimento lavorativo dei dipendenti disabili (Legge n. 68/1999) • Promuovere l’autonomia delle persone disabili e sostenere le famiglie L’obiettivo di potenziare gli interventi di promozione dell’autonomia delle persone disabili e di sostegno delle famiglie è stato concretamente attuato attraverso i seguenti servizi: il servizio ADEA (Assistenza Domiciliare Educativa Adulti), un servizio avviato nel 2004 per favorire l’integrazione sociale e lo sviluppo dell’autonomia delle persone disabili, attraver- so interventi adeguati alle specifiche esigenze della singola persona e della sua famiglia; le attività per gli alunni delle scuole secondarie di secondo grado: in accordo con l’ASL, nel 2004 è stata sperimentata una modalità di intervento direttamente “sui banchi di scuo- la”, attraverso attività di orientamento e formazione rivolte ad allievi disabili, attivate gra- zie alla collaborazione di insegnanti, operatori della scuola e servizi sociali del Comune. Dall’anno scolastico 2005/2006 è stata attuata una nuova modalità di frequenza mista, “scuola-territorio”, al fine di rendere più efficace l’integrazione scolastica degli alunni disa- 107 bilancio sociale 2003-2007 comune di brescia sezione 1 Disabili | sezione 2 Le idee 1 La citazione è tratta da “Vita indipendente. Istruzioni per l’uso”, 2003. I risultati 106 Disabili

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«Per una persona disabile, riuscire a condurre una vita indipendente significa poter esserese stessi nonostante le oggettive difficoltà fisiche, ossia essere liberi nonostante ogni disabi-lità.L’esigenza di vivere in autonomia risponde al diritto ed al bisogno di una persona con disa-bilità di prendere tutte le decisioni che riguardano la sua vita, da quelle più quotidiane e“banali” (quando alzarsi e coricarsi, come gestire la propria abitazione, come muoversi nellapropria città, e via discorrendo) a quelle che, di fatto, determinano la qualità della vita diqualunque persona: che studi seguire, come, dove e con chi spendere il proprio tempo libe-ro, a quali argomenti interessarsi, per fare solo qualche esempio»1.In queste parole della Consulta “Vita sociale e politiche della famiglia” sono richiamate leconsiderazioni di fondo che animano l’impegno dei servizi per la realizzazione di interventidi integrazione sociale ed occupazionale delle persone disabili, utilizzando anche iniziative espazi di aggregazione cittadina, con il prezioso aiuto del volontariato.Per i disabili mentali in condizioni di gravità, particolare attenzione deve essere rivolta asostenere le famiglie, attraverso l’accesso ai servizi diurni, alle attività di assistenza domici-liare, ai “ricoveri di sostegno” per permettere temporanei allontanamenti dal nucleo familia-re convivente.

• Promuovere l’autonomia delle persone disabili e sostenere le famiglie

• Facilitare la piena attuazione del diritto allo studio: l’integrazione degli alunni in difficoltà

• Assicurare l’inserimento lavorativo dei dipendenti disabili (Legge n. 68/1999)

• Promuovere l’autonomia delle persone disabili e sostenere le famiglieL’obiettivo di potenziare gli interventi di promozione dell’autonomia delle persone disabili edi sostegno delle famiglie è stato concretamente attuato attraverso i seguenti servizi:– il servizio ADEA (Assistenza Domiciliare Educativa Adulti), un servizio avviato nel 2004 per

favorire l’integrazione sociale e lo sviluppo dell’autonomia delle persone disabili, attraver-so interventi adeguati alle specifiche esigenze della singola persona e della sua famiglia;

– le attività per gli alunni delle scuole secondarie di secondo grado: in accordo con l’ASL,nel 2004 è stata sperimentata una modalità di intervento direttamente “sui banchi di scuo-la”, attraverso attività di orientamento e formazione rivolte ad allievi disabili, attivate gra-zie alla collaborazione di insegnanti, operatori della scuola e servizi sociali del Comune. Dall’anno scolastico 2005/2006 è stata attuata una nuova modalità di frequenza mista,“scuola-territorio”, al fine di rendere più efficace l’integrazione scolastica degli alunni disa-

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Le idee

1 La citazione è tratta da “Vita indipendente.Istruzioni per l’uso”, 2003.

I risultati

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– i servizi rivolti all’integrazione lavorativa, attraverso le iniziative di sostegno educativo all’in-serimento o al reinserimento del disabile nel mondo del lavoro, il SILDiP (il servizio per l’in-serimento lavorativo dedicato alle persone in situazione di disagio psichico, gestito dall’ASLin accordo con il Comune), i percorsi di formazione, preparazione al lavoro e collocamentomirato;

– l’Accabus, servizio di trasporto riservato a coloro che non possono utilizzare i normali mezzidi trasporto pubblico;

– i servizi residenziali, quali le comunità alloggio, i centri residenziali e gli istituti per disa-bili.

Presso Casa delle associazioni, lo sportello Informahandicap è a disposizione dei cittadini perdare informazioni relative agli interventi e alle opportunità che possono interessare le perso-ne disabili.

• Facilitare la piena attuazione del diritto allo studio: l’integrazione degli alunni in difficoltàIl Comune supporta l’integrazione scolastica degli alunni disabili nelle scuole dell’infanzia,primarie e secondarie di primo e secondo grado, in particolare attraverso:– l’assegnazione di operatori per l’integrazione scolastica, ossia di personale specializzato

certificato dall’ASL che affianca l’alunno. L’assistenza specializzata ai minori disabili è assicurata anche nei centri ricreativi estivi(CRE) organizzati dall’istituzione Brescia Servizi presso alcune scuole dell’infanzia e pri-marie. In particolare, nell’estate 2007 sono state sperimentate nuove modalità di assi-stenza e promozione dell’autonomia dei minori disabili, assicurando a più della metà deibambini disabili iscritti il medesimo operatore conosciuto durante il precedente anno sco-lastico. Questa azione ha avuto un effetto rassicurante per le famiglie, consentendo la con-tinuità di intervento specialistico e personalizzato a favore dei ragazzi. Gli alunni disabiliinseriti nei CRE sono stati 18 presso le scuole dell’infanzia e 29 nelle scuole primarie;

– l’acquisto di ausili specifici per gli alunni portatori di handicap. Su indicazione dei terapi-sti della riabilitazione o delle istituzioni scolastiche sono stati acquistati arredi speciali(sedie contenitive, banchi con incavo e/o reclinabili, attrezzature per l’assistenza igienica,ecc...) ed ausili per la postura, mobilità e autonomia degli alunni disabili. Le attrezzature disponibili sono state inventariate, catalogate secondo indicatori interna-zionali e riunite in un catalogo informatizzato (ausilioteca), in modo da favorire l’accessoagli ausili da parte degli operatori che si occupano di integrazione scolastica. L’ausiliotecapuò essere liberamente consultata anche via internet, sul sito del Comune;

– il servizio di trasporto scolastico gratuito (previsto dalla legge) è stato assicurato a tutti glialunni disabili delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado che ne abbiano

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bili gravi nelle scuole secondarie di secondo grado: la frequenza scolastica è stata integratacon l’attività di strutture territoriali, dedicate all’assistenza e all’animazione dei disabili.L’iniziativa è stata apprezzata sia dalle famiglie, sia dai ragazzi: le famiglie hanno potutoconoscere e avvicinarsi agli operatori e alla realtà dei servizi per disabili, sostenute ed inco-raggiate dalla scuola, riconosciuta come riferimento; gli studenti hanno migliorato la cono-scenza del territorio, consolidando la propria autonomia e capacità di integrarsi nell’am-biente extrafamiliare ed extrascolastico. Di conseguenza, la proposta “scuola e territorio” èstata accolta come un’esperienza che integra il tempo scuola ma non lo sostituisce.Nell’anno scolastico 2007/2008 il progetto vede coinvolte 4 scuole secondarie di secondogrado e 15 giovani disabili, in aumento rispetto agli anni precedenti;

– progetti per l’utilizzo di giovani volontari in servizio civile: la realizzazione di alcuni progettidi servizio civile ha consentito di arricchire le offerte di sostegno ed accompagnamento allepersone disabili della presenza e dell’attività di giovani, che hanno saputo offrire un rap-porto non istituzionale, capace di stimolare la socializzazione ed aumentare le opportunitàdi relazione, di partecipazione alla vita della città;

– buoni a sostegno dell’assistenza domiciliare: sostengono prestazioni di cura ed assistenzaa persone adulte non autosufficienti, necessarie ad integrare le cure rese dai familiari. Sitratta di interventi non professionali che sono spesso volano di altre relazioni e di altreoccasioni di integrazione. Nell’anno 2006 sono state aiutate 22 persone, a cui sono statierogati buoni per 44.759,00 euro;

– integrazione economica ai progetti di vita indipendente sostenuti dalla legge n.162/1998:il progressivo diminuire dei trasferimenti del fondo nazionale per le politiche sociali e l’au-mento delle richieste hanno reso necessario integrare il finanziamento con fondi comuna-li, con modalità di erogazione che hanno privilegiato le condizioni economiche più svan-taggiate;

– il servizio di garanzia e di pubblica tutela per le persone disabili senza familiari che, ancheattraverso il coinvolgimento e la collaborazione di organismi del volontariato e dell’asso-ciazionismo, individua, forma e sostiene l’attività di tutori e amministratori di sostegno. Nel 2005 sono state presentate al Tribunale le prime richieste di nomina degli ammini-stratori di sostegno, figura prevista dalla legge n. 6/2004 per tutelare le persone con limi-tata capacità di agire;

– i ricoveri di sollievo, che consentono l’accoglienza temporanea e programmata di personein condizione di gravità in comunità e strutture residenziali.In accordo con il reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Ospedale dei bambini e con unacomunità convenzionata, dal 2004 è sperimentato l’utilizzo del “ricovero di sollievo” ancheper minori in condizioni di grave disabilità. Tale sperimentazione ha trovato continuità nel2007 attraverso la realizzazione di una comunità familiare che garantisce accoglienze tem-poranee a minori gravemente disabili, in locali adeguatamente ristrutturati ed attrezzatiadiacenti la comunità Hebron;

– gli alloggi palestra, in cui dal 2004 sono accolti disabili fisici che desiderano sperimenta-re nuove modalità di vita autonoma, attraverso l’utilizzo di supporti domotici (strumenti eattrezzature che sfruttano la tecnologia, mettendola a servizio del disabile) e con l’assi-stenza garantita dai servizi sociali del Comune (assistenza domiciliare, telesoccorso, tra-sporto, consegna pasti, ecc…).

Con il gruppo di lavoro per la realizzazione del piano di zona dei servizi sociali – trattato nellasezione “Comunicazione e partecipazione” a cui si rimanda – sono state censite le risorseresidenziali nel territorio dell’ambito 1 (Brescia e Collebeato). È stata avviata un’indagine trale famiglie delle persone disabili per misurarne il carico assistenziale e raccogliere indica-zioni per il “dopo di noi”, ossia per affrontare il problema del futuro dei disabili dopo la mortedei familiari che li assistono.

Questi interventi integrano l’offerta di servizi per disabili, ormai consolidata, che compren-de, fra gli altri:– l’assistenza domiciliare;– i centri socio-educativi, strutture diurne per persone con gravi handicap;– i servizi formativi per l’autonomia ed il servizio di integrazione sociale, che offrono occa-

sioni di socializzazione, sportive, ricreative e occupazionali;

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Indicatori 2003 2004 2005 2006N. ore di assistenza a domicilio di disabili maggiorenni 18.049 18.627 16.849 18.415N. disabili maggiorenni assistiti a domicilio 110 109 101 57N. utenti servizi formativo-assistenziali per l’autonomia 71 72 67 83N. utenti servizio integrazione sociale per disabili 62 50 45 58N. utenti servizio avviamento al lavoro 185 219 287 275N. utenti Accabus 70 74 72 76N. utenti centri socio-educativi/centri diurni per disabili 125 132 131 123N. utenti dei servizi residenziali (comunità alloggio, centri residenziali e istituti per disabili) 82 82 80 76Fonte dati: settore Servizi sociali

(importi in euro)

2003 2004 2005 2006Costo servizi e interventi per disabili 2.822.648,63 2.957.455,35 3.068.222,19 3.321.386,03Costo sociale pro-capite 12,06 12,69 13,70 13,41Fonte dati: unità di staff Programmazione e controllo di gestione

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fatto richiesta. Questo servizio è stato integrato con trasporti individualizzati dalla scuolaai centri di cura e riabilitazione di Brescia in situazioni particolari, per gli alunni che neces-sitano di sedute riabilitative, secondo le previsioni del piano educativo individualizzato.

Nel mese di giugno 2004 è stato sottoscritto l’accordo di programma provinciale per l’inte-grazione scolastica degli alunni disabili per il periodo 2004-2009. Oltre al Comune, hannofirmato l’accordo la Provincia di Brescia, il CSA (Centro Servizi Amministrativi, exProvveditorato agli studi) e la conferenza dei Sindaci dell’ASL della provincia di Brescia. Taleaccordo garantisce alle persone disabili il diritto all’educazione scolastica nelle sue diverseforme, l’apprendimento, la comunicazione, la relazione interpersonale, l’autonomia e lasocializzazione.Nel mese di giugno 2005 è stato raggiunto un accordo con il Gruppo Ausili dellaNeuropsichiatria infantile dell’Ospedale dei bambini di Brescia per favorire l’integrazionescolastica degli alunni disabili attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche. A talfine è stato attivato un gruppo di lavoro multidisciplinare, composto da operatori scolastici,sociosanitari, riabilitatori e tecnici che ha svolto dei sopralluoghi nelle scuole frequentate daalunni con disabilità motorie, proponendo soluzioni tecniche e programmi di intervento perla messa a norma degli edifici di competenza comunale. L’iniziativa è stata promossa dall’ufficio Barriere architettoniche del Comune, nell’ambito delPiano per l’Eliminazione Barriere Architettoniche (PEBA).

Si ricorda, infine, che il Comune sostiene enti specializzati nell’educazione e formazione deidisabili, quali la cooperativa sociale “Tonini – Boninsegna” (per i portatori di handicap gra-vissimo), la scuola audiofonetica dell’istituto Canossiano di Mompiano (che accoglie bambi-ni audiolesi) e l’associazione “Centro per l’integrazione scolastica e la piena realizzazione deinon vedenti”.

• Assicurare l’inserimento lavorativo dei dipendenti disabili (Legge n. 68/1999)Nel 2005 sono state avviate le procedure per l’assunzione di 20 disabili (appartenenti allecosiddette “categorie protette”), nell’ambito delle disposizioni della legge n. 68/1999, cheintende assicurare un effettivo inserimento dei disabili nel mondo del lavoro ed il rispettodella reale compatibilità tra il lavoratore e la mansione lavorativa.Sono state indette due selezioni, in convenzione con l’Ufficio del collocamento mirato dellaProvincia di Brescia, grazie alle quali nel 2006 sono state assunte 9 persone. Con un’ulteriore selezione specifica sono state individuate quattro persone in condizioni diparticolari difficoltà, che hanno effettuato un periodo di tirocinio, seguito dal servizio diavviamento al lavoro del Comune. Questi percorsi di inserimento lavorativo hanno consentitoun’assunzione nel 2006 e tre nel 2007.Infine, per i profili professionali che richiedono un titolo di studio superiore a quello dellascuola dell’obbligo, sono stati banditi tre concorsi pubblici esclusivamente riservati ai disa-bili che hanno portato all’assunzione di 7 persone nel 2006.

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Indicatori 2003 2004 2005 2006N. alunni portatori di handicap iscritti 36 38 39 49al servizio trasporto, di cui:- scuole primarie (elementari) 13 8 14 14- scuole secondarie di primo grado (medie) 6 7 8 14- scuole secondarie di secondo grado (superiori) 17 23 17 21Fonte dati: settore Pubblica istruzione e politiche giovanili

IndicatoriAnno scol. Anno scol. Anno scol. Anno scol.2004/2005 2005/2006 2006/2007 2007/2008

N. alunni portatori di handicap, di cui: 143 148 153 188- scuole dell’infanzia comunali 20 26 26 26- scuole dell’infanzia statali 5 5 7 19- scuole primarie (elementari) 47 52 47 61- scuole secondarie di primo grado (medie) 36 36 41 41- scuole secondarie di secondo grado (superiori) 35 29 32 41Fonte dati: settore Pubblica istruzione e politiche giovanili

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Da diversi anni Brescia è investita dalla migrazione di cittadini extracomunitari, un fenome-no che interessa tutta la provincia, ma con una concentrazione particolare - come sempreaccade in questi casi - nel Comune capoluogo.Brescia ha sempre guardato a questo fenomeno come un’occasione di arricchimento cultu-rale, economico, sociale per la città, a condizione che le situazioni di disagio e di criticitàvengano risolte e superate e che i “nuovi cittadini” rispondano con atteggiamenti responsa-bili e collaborativi. Per questo l’Amministrazione ha messo in campo alcuni servizi essenzia-li: centri di prima accoglienza, campi nomadi, progetti contro lo sfruttamento della prostitu-zione, iniziative per il dialogo fra famiglie italiane e straniere, il Punto Incontro di via Saffi,lo sportello per rifugiati, la mediazione culturale nelle scuole, e così via.Proseguendo lungo questo percorso, è opportuno pensare ancora a strategie per dare più effi-cienza ed efficacia all’intervento comunale: agevolare l’accesso e l’uso dei servizi esistenti,favorire l’inserimento delle famiglie straniere, intercettare il disagio grave di cittadini stra-nieri.

• Favorire l’inserimento socio-culturale ed economico di stranieri e nomadi:- l’integrazione scolastica- Punto incontro- la rete civica “Brescia aperta e solidale”- il progetto “Brescia accoglie”- il progetto “Empowerment del lavoratore immigrato”- il progetto “Koinè – L’integrazione degli immigrati nella società locale e nell’impresa”- il progetto “Riqualificare – qualificare il lavoro di cura privata”- la casa

• Governare l’integrazione di stranieri e nomadi (rinvio alla sezione “Sicurezza”)

• Procedere alla graduale chiusura dei centri di prima accoglienza e dei campi nomadi* Quadro di approfondimento: “La città plurale”

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Le idee

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Stranieri e nomadi

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• Favorire l’inserimento socio-culturale ed economico di stranieri e nomadi: la rete civica“Brescia aperta e solidale”

Il progetto di costituzione della rete civica “Brescia aperta e solidale” intende favorire lanascita di gruppi di iniziativa civica di quartiere, composti da residenti italiani e stranieri, incui sono riconosciuti a tutti i concittadini – al di là della nazionalità di appartenenza – paridiritti, pari doveri, pari interessi al benessere del quartiere in cui abitano, per programmaree realizzare iniziative ricreative, di dibattito civile, di proposte per la soluzione di problemi diinteresse comune, di volontariato.Avviato a giugno 2006 dall’Amministrazione comunale in collaborazione con le Acli brescia-ne e con l’associazione Centro Migranti della Diocesi di Brescia, il progetto ha subito trova-to il sostegno delle organizzazioni sindacali confederali, delle loro associazioni culturali e dinumerose altre associazioni di cittadini italiani e stranieri, tra le quali il coordinamento delFai (Forum delle Associazioni degli Immigrati). Tra ottobre 2006 ed aprile 2007 sono stati organizzati incontri di quartiere per la presenta-zione del progetto e la raccolta delle prime adesioni. Lo scorso 5 maggio il progetto è statopresentato ufficialmente alla città attraverso un convegno aperto a tutti.Il 20 ottobre 2007, 23 associazioni di immigrati ed alcune associazioni mutualistiche italiane,impegnate nel percorso della rete civica, hanno realizzato in via S. Faustino la festa “Cittadinidel mondo cittadini ovunque”, che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini.Alla data del 30 novembre 2007, sono stati costituiti 15 gruppi di iniziativa civica in 15quartieri della città ed altri due sono in fase di allestimento, con il coinvolgimento di circa500 persone tra cittadini italiani e immigrati.Per i prossimi mesi sono previste le seguenti fasi:– la prima convocazione dell’assemblea cittadina di rete;– il riconoscimento, da parte dell’Amministrazione comunale, dell’assemblea dei cittadini di

rete quale “Consulta cittadina per l’integrazione e la cittadinanza”, entro la primavera 2008.

• Favorire l’inserimento socio-culturale ed economico di stranieri e nomadi: il progetto“Brescia accoglie”

Il progetto “Brescia accoglie”, realizzato nel biennio 2004/2005, ha interessato i cittadinistranieri in possesso del permesso di soggiorno per richiesta di asilo, rifugiati e beneficiari diprotezione umanitaria, offrendo loro i seguenti servizi:– accoglienza: inserimento dei beneficiari del progetto all’interno dei centri di accoglienza

del Comune di Brescia, previa sottoscrizione di un contratto di accoglienza contenentediritti e doveri reciproci;

– informazioni e supporto per la compilazione di pratiche amministrative (quali: rilascio o rin-novo dei permessi di soggiorno, trasferimento della residenza, richiesta codice fiscale, iscri-zione al servizio sanitario nazionale, ...), consulenza legale;

– corsi di formazione (alfabetizzazione, lingua italiana, informatica di base), inserimentimirati in corsi di formazione professionale, attivazione di borse lavoro con aziende locali,accompagnamento al lavoro;

– servizi alla persona: apertura di uno spazio ascolto, sostegno psicologico, accompagna-mento a visite mediche specialistiche, attività ricreative.

Con “Brescia accoglie” (finanziato dal Ministero dell’Interno utilizzando i fondi della riparti-zione della quota dell’otto per mille dell’IRPEF a diretta gestione statale), il Comune diBrescia è entrato per la prima volta nella rete nazionale del Servizio centrale del Sistema diprotezione per richiedenti asilo e rifugiati.All’interno di questo progetto, gestito in collaborazione con un’organizzazione non profit, nelgennaio 2004 è stato aperto lo Sportello Integrazione Rifugiati presso il citato Punto incontro.Gli interventi a favore di richiedenti asilo politico sono proseguiti nel 2007 grazie a fondi sta-tali ed è già stata presentata la richiesta di finanziamento per il 2008.

• Favorire l’inserimento socio-culturale ed economico di stranieri e nomadi: il progetto“Empowerment del lavoratore immigrato”

Agevolare l’inserimento del lavoratore immigrato nelle imprese e fare dello stesso lavoratoreun potenziale imprenditore: questa è stata l’idea di fondo del progetto “Empowerment del

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• Favorire l’inserimento socio-culturale ed economico di stranieri e nomadi: l’integrazionescolastica

La presenza di alunni stranieri a Brescia è in costante aumento: all’inizio dell’anno scolasti-co 2007/2008, i minori stranieri iscritti alle scuole pubbliche dell’infanzia, primarie e secon-darie di primo grado nel Comune di Brescia sono 3.032, pari al 19,5% del totale iscritti,mentre nell’anno scolastico 2003/2004 erano il 13%. Brescia si colloca al quinto posto in Italia per numero di presenze, dopo Milano, Torino,Firenze, Bologna.Il Comune favorisce l’inserimento dei minori stranieri con progetti specifici che prevedonol’impiego di insegnanti per facilitare l’apprendimento della lingua italiana e di mediatori lin-guistici e culturali per l’accoglienza e l’integrazione all’interno delle classi e per facilitareil rapporto scuola-famiglia; sono previsti inoltre programmi di alfabetizzazione delle fami-glie e laboratori interculturali, in accordo con le istituzioni scolastiche. In particolare, siricordano:– “A come Accoglienza” (parzialmente finanziato da fondi regionali): da alcuni anni il

Comune sostiene le scuole primarie e secondarie di primo grado nell’accoglienza e nell’in-segnamento della lingua italiana agli alunni stranieri, garantisce servizi di mediazione lin-guistica e culturale per migliorare i rapporti tra la scuola e le famiglie straniere, favoriscelo scambio delle esperienze realizzate dalle diverse scuole in questo ambito. Dall’anno sco-lastico 2004/2005, il progetto - tuttora attivo - è stato esteso all’intera città, grazie a spe-cifiche convenzioni con le scuole;

– “Anche le mamme a scuola. Dall’alfabetizzazione alla genitorialità” (finanziato con fondiregionali): si tratta di percorsi di alfabetizzazione e orientamento per le madri straniere,spazi di confronto e di scambio tra donne straniere e italiane, realizzati a partire dall’annoscolastico 2004/2005 al fine di agevolare il rapporto tra scuola, famiglie straniere e italia-ne, nonchè di rendere le madri straniere protagoniste della crescita dei propri figli al difuori dell’ambiente domestico;

– “Crescere nel confronto”: dall’anno scolastico 2003/2004 le scuole dell’infanzia comuna-li aderiscono a questo progetto interculturale (parzialmente finanziato da fondi regionali),che comprende l’intervento di mediatori culturali e linguistici, soprattutto in occasione dicolloqui ed assemblee, lo sportello informativo in occasione delle iscrizioni, momenti disocializzazione e percorsi di alfabetizzazione per madri straniere, percorsi formativi speci-fici per il personale, momenti di incontro e scambio tra scuola e famiglia, laboratori didat-tici per i bambini, elaborazione di strumenti didattici specifici.

• Favorire l’inserimento socio-culturale ed economico di stranieri e nomadi: Punto incontro Lo sportello informazioni di “Punto incontro”, aperto a luglio 2001 in via Saffi, si rivolge atutti coloro - italiani e stranieri - che vogliono essere informati in materia di immigrazione.Attraverso l’incontro con mediatori culturali ed esperti del settore, l’utente può conoscere leleggi vigenti e le possibilità offerte dai servizi locali. Nel corso del mandato amministrativo Punto incontro è stato arricchito di nuovi servizi – cita-ti nelle pagine che seguono – diventando una sorta di sportello unico per gli stranieri, inquanto raggruppa numerosi servizi loro dedicati, quali: la consulenza legale, l’assistenzaburocratica, lo sportello per rifugiati, l’orientamento per il riconoscimento dei titoli di studioe per l’acquisizione della cittadinanza, lo sportello impresa. Da settembre 2007 Punto Incontro ospita il call center per la consulenza in materia di immi-grazione a pubblici amministratori e operatori dei Comuni situati nei dodici distretti dell’ASLdi Brescia.Questo servizio è stato attivato nell’ambito del progetto SISTIM (sistema immigrazione),finanziato dalla Regione Lombardia, che vede il Comune di Brescia come soggetto capofilarealizzatore. Oltre all’attivazione del call center, il progetto prevede:– la creazione di un gruppo di ricerca per individuare possibili soluzioni al problema del-

l’abbandono scolastico da parte dei minori immigrati ed elaborare politiche a favore deigiovani;

– l’organizzazione di corsi di aggiornamento, in collaborazione con ACB Servizi (l’associazio-ne dei comuni bresciani), destinati al personale degli enti che partecipano al progetto.

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I risultati

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• Governare l’integrazione di stranieri e nomadiGovernare l’integrazione di stranieri e nomadi significa intrecciare politiche a favore dell’in-serimento di cittadini immigrati con interventi che assicurino il rispetto delle regole di paci-fica convivenza da parte di tutti. Si rinvia alla sezione “Sicurezza” per l’illustrazione degli strumenti e delle iniziative volte agarantire il rispetto della legalità, quali: i controlli sulla regolarità della presenza di stranie-ri, sull’osservanza dei regolamenti comunali dei centri di prima accoglienza e dei campinomadi, sull’attività dei “phone center” e “Internet point”, ecc..In questa sezione si segnala la sperimentazione, in corso nel 2007, di una nuova proceduraper la presentazione in via telematica al Servizio per l’integrazione e la cittadinanza delComune di Brescia delle richieste di rilascio o rinnovo della carta o permesso di soggiornoper i cittadini stranieri residenti o domiciliati a Brescia.Questa iniziativa, resa possibile da un accordo tra il Ministero degli interni e l’ANCI(Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), rappresenta una fase sperimentale in vista deldefinitivo passaggio delle competenze sui rinnovi dei permessi di soggiorno dalle Questure aiComuni entro il 2009.

• Procedere alla graduale chiusura dei centri di prima accoglienza e dei campi nomadi I centri di prima accoglienza (C.P.A.) sono strutture comunali in cui sono ospitati tempora-neamente cittadini stranieri occupati o residenti a Brescia.Nel corso di questo mandato amministrativo, la disponibilità di posti si è via via ridotta. Afine 2007, dei cinque C.P.A. (uno femminile e quattro maschili), restano aperti solo due: unomaschile in via Corridoni, che ospita 55 persone, ed uno per donne e bambini in viale Ducadegli Abruzzi che ne ospita 33. Di conseguenza, il numero di immigrati ospitati è sceso da319 (fine 2003) a 88 (ottobre 2007).Tra i centri chiusi si ricorda il C.P.A. di via Rose che dall’inverno 2006 è divenuto, in parte,struttura di accoglienza per “l’emergenza freddo” (dormitorio), mentre la porzione restante,dal 2007, ospita una piccola comunità di persone con gravi problemi di salute.Per rafforzare il carattere temporaneo dell’accoglienza, parallelamente alla ricerca di solu-zioni alternative quali pensionati per lavoratori o alloggi a canoni proporzionati alle disponi-bilità economiche di questi lavoratori, nel 2004 è stato modificato il regolamento dei C.P.A.;è prevista una permanenza massima di 24 mesi, prorogabili per cause eccezionali e su valu-tazione sociale individualizzata, effettuata dai servizi sociali del Comune. Ma non c’è dubbioche sono mature le condizioni per superare questa esperienza, che, peraltro, buoni risultatiha dato, e, quindi, per programmarne la graduale chiusura.Per quanto riguarda l’accoglienza di popolazioni nomadi, le aree disponibili sono scese a due(via Orzinuovi e via Borgosatollo), in quanto nel 2004 è stato smantellato il campo di viaLabirinto e, a fine estate 2005, è stato smantellato il campo provvisorio, istituito dallaPrefettura di Brescia, di via Girelli.Tra il 2003 e il 2005, nel campo di via Borgosatollo le roulottes e le baracche esistenti sonostate sostituite con semplici alloggi prefabbricati, acquistati grazie ad un finanziamento dellaRegione Lombardia. La stessa Regione nel 2005 ha finanziato anche il progetto di realizza-zione di prefabbricati presso il campo di via Orzinuovi 108, destinati a famiglie Sinti in con-dizioni di grave emergenza alloggiativa.La permanenza degli ospiti nei campi è subordinata al rispetto delle precise norme dettatedal regolamento comunale che disciplina l’accesso alle aree e l’utilizzo dei prefabbricati. Inparticolare, si ricorda il pagamento della tariffa, comprensiva di sosta e raccolta rifiuti, delleutenze (direttamente ad ASMEA Srl), il ripiano degli eventuali debiti pregressi, il divieto disvolgere attività di accattonaggio, l’assolvimento dell’obbligo scolastico da parte dei minori. Nel 2007 è stato attivato un sistema di videosorveglianza.Sono state rimosse tutte le roulottes presenti in via Borgosatollo e in via Orzinuovi e sonostate abbattute le baracche di persone allontanate ai sensi del regolamento già citato. Inoltre, sono stati definitivamente allontanati i nomadi colti in flagranza di reato o colpevolidi reati passati in giudicato (ossia con sentenza definitiva).I buoni risultati fanno di Brescia una città senza baraccopoli fatiscenti e con un numero dinomadi molto contenuto rispetto ad altre città capoluogo. Non v’è dubbio che, anche in que-sto caso, sono mature le condizioni per la chiusura dei due campi e la loro trasformazione incentri di emergenza abitativa a disposizione per qualsiasi cittadino che, temporaneamente,si trovi senza un tetto.

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lavoratore immigrato”, realizzato nel 2004 grazie al finanziamento dell’Unione europea, incollaborazione con il Comune di Milano e le Province di Lecco e Cremona. Gli interventi sonostati sviluppati su due fronti:– l’apertura di uno “Sportello impresa immigrati”, a cui si sono rivolti prevalentemente uomi-

ni di età compresa tra i 25 e i 50 anni, occupati in attività già autonome o nel lavoro subor-dinato, con l’intento di sviluppare in modo più adeguato la propria idea di impresa per con-correre al meglio sul mercato;

– la realizzazione di un corso per donne interessate ad intraprendere l’esperienza di“Tagesmutter” (letteralmente, “madre di giorno”), ossia di impegnarsi nella cura di bam-bini in età compresa da 0 a 3 anni, che ha coinvolto 17 donne di cui alcune italiane.

A livello locale, la realizzazione del progetto ha portato allo sviluppo di una collaborazionecon associazioni di datori di lavoro (soprattutto nella piccola imprenditoria e nell’artigiana-to), la Camera di Commercio e, per quanto riguarda l’esperienza “Tagesmutter”, l’UniversitàCattolica e le associazioni di stranieri.

• Favorire l’inserimento socio-culturale ed economico di stranieri e nomadi: il progetto“Koinè – L’integrazione degli immigrati nella società locale e nell’impresa”

Nell’ambito delle iniziative finanziate dall’Unione europea, il Comune di Brescia ha presoparte nel biennio 2005/2006 ad un progetto rivolto a lavoratori stranieri presenti sul territo-rio comunale, alle imprese in cui lavorano e all’imprenditorialità straniera.Il progetto è stato realizzato in collaborazione con altri soggetti, tra i quali l’UnioncamereLombardia, il Comune di Milano, le province di Lecco e Cremona, l’Università “L. Bocconi”.Le iniziative che hanno interessato Brescia comprendono lo sviluppo di percorsi specifici diintegrazione a favore della manodopera straniera, ed in particolare interventi rivolti all’inte-grazione lavorativa e sociale degli immigrati nel quartiere Carmine.

• Favorire l’inserimento socio-culturale ed economico di stranieri e nomadi: il progetto“Riqualificare - qualificare il lavoro di cura privata”

Nell’ambito dei progetti “Equal” (le iniziative finanziate dall’Unione Europea per l’integra-zione delle politiche sociali e delle politiche del lavoro), è stato approvato dall’UnioneEuropea e dalla Regione Lombardia il progetto “Qualificare il lavoro di cura privato”, realiz-zato nel 2006 con l’obiettivo di:– formare le persone straniere - note come “badanti” – alle quali sempre più famiglie affi-

dano la cura di anziani non autosufficienti;– favorire l’incontro tra domanda e offerta a condizioni eque sia per le “badanti”, sia per le

famiglie che richiedono assistenza per i propri parenti.

Si rimanda alla sezione “Anziani” per l’illustrazione dei risultati del progetto.

• Favorire l’inserimento socio-culturale ed economico di stranieri e nomadi: la casa Nella sezione “Famiglie e minori”, cui si rinvia, sono stati illustrati gli interventi rivolti adalleviare il disagio abitativo di soggetti in situazione di difficoltà, di cui beneficiano anche lefamiglie ed i cittadini stranieri.Si segnala, in questa sezione, il progetto “Una casa in più”, realizzato nel 2004 per rispon-dere specificamente ai problemi della popolazione straniera presente nel territorio bresciano.Finanziato con fondi statali, ha consentito ad alcuni ospiti dei centri di prima accoglienza ditrovare una sistemazione meglio rispondente alle loro esigenze presso 7 pensionati sociali,ed ha favorito l’acquisizione di 12 appartamenti con la formula dell’affitto con l’opzione del-l’acquisto, da parte di stranieri in possesso di requisiti economici sufficienti per raggiungereuna condizione di autonomia.Sul fronte della semplificazione delle pratiche amministrative, si segnala l’introduzione dinuove modalità di rilascio delle certificazioni di idoneità dell’alloggio per i cittadini stranieriimmigrati a Brescia. Lo scorso 17 settembre è stato aperto il nuovo sportello Idoneità alloggiativa per i cittadiniimmigrati, collocato presso il citato Punto incontro.

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La città pluralewww.comune.brescia.it/stranieri

Nei primi mesi del 2005 è stata attivata sul sito Internet del Comune di Brescia una sezio-ne dedicata agli stranieri, uno strumento in grado di orientare questi cittadini nell’acquisi-zione di informazioni sulle risorse offerte dal territorio.Nelle pagine web sono presenti informazioni generali di interesse per immigrati, modulisti-ca, normativa, riferimenti utili per contattare altri enti pubblici (quali Questura e Prefettura),uno spazio per associazioni straniere, nonchè l’elenco dei servizi e delle strutture che ilComune mette a disposizione in questo ambito.Attraverso queste pagine è inoltre possibile prenotare on line un appuntamento con gli ope-ratori del Servizio per l’integrazione e la cittadinanza del Comune, oppure con gli operatoridel Punto Incontro di via Saffi, o ancora con uno degli sportelli dedicati agli stranieri.

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Indicatori 2003 2004 2005 2006N. ore di apertura al pubblico dell’ufficio stranieri 2.324 2.350 1.750 1.750e sportello Punto IncontroN. utenti richiedenti asilo politico 320 360 550 500N. contatti “Punto Incontro” 13.043 11.593 14.914 15.600N. docce via Saffi 40 5.215 4.399 7.600 7.300N. immigrati accolti nei centri di prima accoglienza 319 175 254 122N. nomadi accolti nei campi nomadi 423 286 322 312Fonte dati: settore Servizi sociali - servizio per l’integrazione e la cittadinanza

(importi in euro)

2003 2004 2005 2006Costi per interventi a favore 822.939,34 1.329.376,21 1.306.206,19 1.296.323,40di immigrati e nomadiCosto sociale pro capite 3,31 5,74 5,70 3,67Fonte dati: unità di staff Programmazione e controllo di gestione

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Adulti in difficoltà Gli ultimi anni hanno registrato un aumento di richieste e di conseguenti interventi nei con-fronti di persone adulte in condizioni di disagio. Si tratta di persone in condizioni di disabi-lità, ma più spesso di disagio sociale ed economico non imputabile a patologie o menoma-zioni.È quest’ultima una tipologia di disagio – altrimenti definita “nuove povertà” – chel’Amministrazione intende continuare a seguire con particolare attenzione, per dare sostegnoed evitare percorsi di emarginazione senza innescare, tuttavia, processi di deresponsabiliz-zazione o di delega.Il sistema dei sevizi sociali della città può contare su una rete di interventi pubblici e priva-ti che garantisce livelli quantitativi e qualitativi adeguati alla domanda dei cittadini più debo-li. Una rete, tuttavia, messa in crisi, ogni giorno sempre di più, dalla crescente riduzione deitrasferimenti dello Stato agli enti locali, dall’incremento delle persone cosiddette a rischio,dall’emergere di nuovi bisogni e, conseguentemente, dall’aumento delle persone obbligate aricorrere al sostegno dei servizi sociali comunali. Per questo motivo, l’obiettivo del consolidamento e miglioramento dei servizi già esistenti èil primo risultato da conseguire. Tuttavia, la vocazione della città ad interrogarsi sui sempre più complessi ed articolati pro-blemi e bisogni dei cittadini più fragili comporta anche la sperimentazione di servizi e diinterventi innovativi, soprattutto attraverso la determinante collaborazione tra Comune evolontariato.

• Migliorare i servizi esistenti a favore di persone in situazione di disagio e sperimentarenuovi interventi, in collaborazione con il privato sociale

• Istituire la figura del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale

• Migliorare i servizi esistenti a favore di persone in situazione di disagio e sperimentarenuovi interventi, in collaborazione con il privato sociale

Nell’area del disagio adulto è stato prioritariamente perseguito l’obiettivo di garantire il coor-dinamento e l’integrazione delle attività e dei servizi da erogare con gli interventi sanitari,dell’istruzione e con le politiche del lavoro, nell’ambito della concertazione e della coopera-zione tra soggetti istituzionali e privato sociale.In particolare, spetta al gruppo di lavoro per la realizzazione del Piano di zona – citato nellasezione “Comunicazione e partecipazione” a cui si rimanda – il coordinamento di servizi edinterventi innovativi coerenti con le responsabilità e le risorse esistenti. La collaborazione ela condivisione con il territorio è garantita dal fattivo coinvolgimento dei diversi attori istitu-zionali e non che, nel caso dell’area della più grave emarginazione, trovano momenti di con-

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Le idee

I risultati

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l’azione di associazioni e gruppi organizzati, quali famiglie di alcooldipendenti, di malati dimente, gruppi familiari di disabili. Inoltre, vengono realizzati servizi di orientamento perl’affido familiare e per la formazione delle giovani coppie.

• Istituire la figura del Garante dei diritti delle persone private della libertà personaleLa figura del Garante dei detenuti è stata istituita nel giugno del 2005 al fine di:– promuovere l’esercizio dei diritti e delle opportunità di partecipazione alla vita civile e di

fruizione dei servizi comunali, con particolare attenzione ai diritti fondamentali quali: tute-la della salute, il lavoro, la formazione, la cultura, l’assistenza, lo sport, tenendo conto dellaloro condizione di restrizione;

– promuovere iniziative e momenti di sensibilizzazione sul tema dei diritti umani dei dete-nuti e dei loro familiari e dell’umanizzazione della pena detentiva nell’ottica del recuperodella persona, della reintegrazione sociale e dell’inserimento nel mondo del lavoro.

Il primo Garante è stato nominato il 10 gennaio 2006. Il suo ufficio – in via F.lli Lombardi– è a disposizione delle famiglie dei detenuti e di quanti sono interessati alle problematicheinsite con la restrizione, mentre i detenuti possono incontrarlo direttamente presso gli istitu-ti di pena in cui sono reclusi.Nello scorso mese di maggio il Consiglio comunale si è riunito all’interno del carcere diCanton Mombello, in seduta straordinaria. Il Garante ha illustrato la prima relazione annua-le sulla propria attività. Questa iniziativa è maturata nell’ambito di una pluriennale collaborazione tral’Amministrazione e la Direzione del carcere, collaborazione che si è concretizzata in diversimomenti di scambio, di dialogo e di confronto: dalle attività di socializzazione, di animazio-ne e teatrali, sino alla recente presentazione delle grandi mostre di S. Giulia all’interno dellastruttura di via Spalto S. Marco.

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fronto nelle riunioni di una specifica commissione, che raggruppa gli organismi che lavoranoin questa area.I principali interventi a favore delle cosiddette fasce deboli della popolazione possono esse-re ricondotti ai seguenti ambiti:– accoglienze residenziali: è stato incrementato il numero degli alloggi a protezione sociale

e sono state sperimentate nuove forme di accoglienza – per 4/6 persone – in via Calatafimi,via Camozzi, via Rose (Casa S. Martino) e nuove tipologie di beneficiari, per esempio ipazienti psichiatrici in carico ai Servizi psichiatrici cittadini;

– centro diurno donne: dal 2004 è attivo uno specifico servizio per donne in condizioni dimarginalità sociale, integrato nella rete dei servizi esistenti, per offrire un’attenzione spe-cifica al bisogno femminile, anche attraverso la proposta di attività artistiche e lavorative;

– accompagnamento e sostegno: è un servizio a domicilio per la promozione dell’autonomiae lo sviluppo delle capacità di autogestione di adulti in situazione di disagio.Ad integrazione del servizio sociale rivolto all’utenza con problematiche sempre più com-plesse è disponibile la consulenza di uno psichiatra per valutare e definire progetti di inter-vento nei confronti di persone con disturbi psichici e/o del comportamento. Anche sullabase dei risultati di questa sperimentazione, un protocollo operativo con il DipartimentoSalute Mentale degli Spedali civili di Brescia ha consentito di definire le modalità di acces-so alle consulenze psichiatriche ed alla valutazione congiunta degli interventi nei confron-ti delle singole persone;

– misure a contrasto della povertà: sono state individuate modalità innovative e più efficaciper sostenere persone e famiglie in situazione di povertà. Sono stati sperimentati, tra glialtri, l’utilizzo di buoni spesa (ticket services) per acquisti di alimenti e farmaci, il buonoaffitto oneroso calcolato sulla base della normativa regionale e contributi economici conti-nuativi a sostegno del reddito, erogati a fronte di un progetto di assistenza che impegna ilbeneficiario a seguire percorsi di cura, formazione, e/o inserimento lavorativo;

– azioni a favore delle persone detenute: nel 2004 è stato avviato il progetto di “housingsociale” (promosso dalla Regione Lombardia), che consiste nella messa a disposizione dialloggi e nelle attività di sostegno ed accompagnamento a favore di persone beneficiarie dimisure alternative alla detenzione.Nel 2007, con la collaborazione dell’ufficio del Garante dei detenuti (citato nel paragrafosuccessivo, a cui si rinvia), è stato realizzato il progetto “Agenti di rete”, che sperimentaazioni integrate dentro e fuori dal carcere, per l’accompagnamento e l’inserimento socialedelle persone dimesse. Inoltre, il Comune ha aderito al progetto “Li.So.La. – Liberati per l’indulto: sostegno all’in-serimento lavorativo”, predisposto dal Provveditorato generale del Ministero della Giustiziaper favorire l’inserimento lavorativo delle persone scarcerate. Al Comune di Brescia sonostate assegnate 40,7 migliaia di euro per la gestione dei progetti di accompagnamento cheprevedono, tra l’altro, il pagamento di borse lavoro di 500,00 euro mensili per persona sinoad un massimo di 6 mesi;

– integrazione lavorativa: sono state incrementate le attività del servizio di avviamento allavoro per rispondere alle esigenze di un’utenza diversificata (in particolare nell’area dellosvantaggio e del disagio sociale generico), sia integrando gli interventi con le misure a con-trasto della povertà, sia sperimentando modalità di intervento che prevedono sostegni edu-cativi, azioni di orientamento ed accompagnamento, in collaborazione con la cooperazionesociale e la Provincia.L’attività è stata potenziata anche grazie a specifici finanziamenti europei (2003 e 2004)e privati (2005), che hanno consentito di sperimentare modalità ed azioni innovative ade-guate ad un’utenza in situazione di particolare debolezza per età, condizioni di salute, dif-ficoltà di adattamento, professionalità non adeguate.Nel 2007 gli interventi a sostegno dell’integrazione lavorativa hanno visto l’interruzione deirapporti con la Provincia, che sta ripensando la propria partecipazione. Sono stati pertan-to attivati interventi sostitutivi per l’accompagnamento socio-educativo.Da ultimo, è stato predisposto un piano di valutazione della qualità del servizio per otte-nere la “certificazione di qualità”;

– lavoro di comunità: dal 2006, nello “Spazio famiglia” presso Cascina Bottà, sono realizza-te attività di ascolto ed orientamento, iniziative formative e gruppi di auto-aiuto attraverso

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(importi in euro)

2003 2004 2005 2006Costi totali servizi e interventi per adulti in difficoltà 683.413,05 800.508,44 846.210,20 1.015.287,51Costo sociale pro-capite 3,17 3,88 3,98 5,10Fonte dati: unità di staff Programmazione e controllo di gestione

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Da tempo l’Amministrazione comunale ha inteso partecipare al vivace percorso dell’econo-mia cittadina. Il sistema integrato delle imprese bresciane, che operano nei diversi settori(agricoltura, industria, terziario e artigianato), rappresenta infatti un punto di forza, un siste-ma flessibile e, in generale, di elevata qualità, che consente di gestire innovazione e com-petitività, di produrre nuova occupazione.È una presenza dell’Ente locale da potenziare e sviluppare soprattutto nel tentativo di supe-rare alcuni punti critici, in particolare rappresentati dalle insufficienze burocratiche nei rap-porti con le Amministrazioni pubbliche, per cercare di snellire le procedure burocratiche edabbattere i tempi.In questo quadro generale si muove l’attenta politica verso il commercio, lungo la strada dellasemplificazione dei procedimenti e del potenziamento dell’attività di repressione dell’abusi-vismo.Un’attenzione particolare merita la valorizzazione del centro storico, ambito nel quale èavvertita la necessità di proseguire la positiva esperienza del piano di marketing urbano.L’Amministrazione, inoltre, intende continuare a riporre nell’economia turistica – termine cheevoca tutta la complessità del tema - il senso di una nuova rilevanza, tanto da inserirla apieno titolo nel programma amministrativo.Da qualche tempo, anche grazie a questa politica di sviluppo, si è aperta una fase nuova nelturismo cittadino, che si va dipanando in vari percorsi e fasi, nell’acquisizione di una cen-tralità dell’offerta che ha inteso innanzitutto ribaltare la subalternità del turismo rispetto adun passato, anche recente, di dipendenza funzionale dal turismo delle località – montane elacustri - più note della provincia.

• Favorire la ripresa economica del territorio: gli Stati generali dell’economia e della societàbresciana

• Partecipare al potenziamento di infrastrutture a servizio dell’economia bresciana: l’aero-porto di Montichiari

• Favorire lo sviluppo dell’economia turistica

• Potenziare le attività economiche nel quartiere Carmine del centro storico

• Potenziare l’attività di prevenzione e repressione dell’abusivismo commerciale* Quadro di approfondimento: il “Piano di marketing urbano”

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Le idee

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Attività economiche

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– azione 4: semplificazione amministrativa: la semplificazione dei rapporti tra Comune e ope-ratori economici trova riscontro nello sviluppo dei servizi interattivi, accessibili gratuita-mente attraverso le diverse sezioni del sito Internet comunale, con particolare riferimentoai seguenti ambiti:- Sportello unico:

* accesso ad informazioni relative all’iter delle pratiche edilizie e delle autorizzazionicommerciali;

* consultazioni di testi normativi nazionali, regionali, comunali;* possibilità di verificare, tramite il numero di protocollo della propria pratica, lo stato di

attuazione del corrispondente iter;* inoltro dei moduli per le DIA (denunce di inizio attività) e per il rilascio dei permessi di

costruire via web.La semplificazione amministrativa è stata realizzata anche attraverso il maggiore ricorsoall’autocertificazione in sostituzione della richiesta di autorizzazioni o di certificati, adesempio con riferimento ai requisiti igienico sanitari per l’esercizio di attività di sommi-nistrazione di alimenti e bevande, ai requisiti per l’avvio di attività produttive oppure perl’ottenimento dell’agibilità a seguito di interventi edilizi;

- Urbanistica:* accesso ad informazioni relative all’iter delle pratiche;* consultazione del PRG (piano regolatore generale);* possibilità di porre quesiti in materia di urbanistica e di edilizia privata;

- Informalavoro: le aziende possono pubblicare gratuitamente i propri annunci per la ricer-ca di personale, inserendo i dati dell’annuncio stesso direttamente sul sito del Comune;

- Rapporti con i fornitori:* accesso al servizio “Mandati on line”, che consente a qualsiasi creditore del Comune

(con particolare riferimento ai fornitori) di verificare se la propria fattura - o altro docu-mento di credito - è stata pagata con l’indicazione della data ed il numero di emissio-ne del mandato di pagamento;

* ricerca, settore per settore, dei bandi di gara non ancora scaduti;– azione 5: coordinamento delle risorse statistiche e conoscitive: la disponibilità di informa-

zioni, in particolare quantitative, è un vantaggio competitivo per il sistema, in quanto con-sente di migliorare la capacità dei soggetti locali – pubblici e privati – di prendere deci-sioni informate. Sulla base di tale considerazione, l’impegno è la condivisione delle risor-se informative, a partire da quelle già esistenti, e la loro diffusione attraverso i canali del-l’informatica e della telematica. In questa direzione va il progetto del portale della statistica bresciana. Nel 2006 è statocostituito un gruppo di lavoro composto dai soggetti promotori degli Stati generali già cita-ti che, nel 2007, hanno avviato la realizzazione del prototipo del portale, in collaborazionecon il CILEA (Consorzio Interuniversitario Lombardo per L’Elaborazione Automatica).All’inizio del 2008 il prototipo del portale sarà accessibile al pubblico. Sulla pagina diingresso al sito del portale - dove sarà possibile reperire informazioni su eventi e appunta-menti, nonché sulla struttura del progetto - si potrà accedere ad un archivio della docu-mentazione statistica prodotta dagli enti promotori (dati, testi, file audio, banche dati online). L’utente potrà effettuare ricerche con modalità avanzate e disporre di informazioni eclassificazioni utili per valutare le caratteristiche e l’origine del documento, in modo dadecidere se scaricare il materiale di suo interesse.

• Partecipare al potenziamento di infrastrutture a servizio dell’economia bresciana: l’aero-porto di Montichiari

Lo scalo dell’aeroporto “Gabriele D’Annunzio” di Montichiari è un’infrastruttura strategica edi straordinaria importanza per il territorio bresciano. Anche in occasione degli Stati generali dell’economia e della società bresciana, nello studiosul sistema aeroportuale lombardo curato da IReR (Istituto Regionale di Ricerca dellaLombardia), sono state confermate le enormi potenzialità di questo scalo. L’aeroporto è dotato di una pista di ottime dimensioni e caratteristiche, è sufficientementeisolato dal contesto urbanizzato e si trova in una posizione geografica baricentrica rispetto a

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• Favorire la ripresa economica del territorio: gli Stati generali dell’economia e della societàbresciana

Nel 2005 Comune di Brescia, Provincia di Brescia, Regione Lombardia, Camera diCommercio, Università degli studi di Brescia e Università Cattolica del Sacro Cuore hannoavviato un percorso di analisi, ascolto e riflessione sullo stato della società e dell’economiabresciana, confrontandosi con tutti i “portatori di interesse” (rappresentanti degli operatorieconomici, dell’associazionismo e del volontariato, dei consumatori, della Chiesa, ....) chehanno a cuore lo sviluppo della realtà bresciana.La fase di ascolto ha permesso di raccogliere dati, informazioni e proposte che hanno porta-to alla stesura di un documento di sintesi, discusso durante la conferenza conclusiva degliStati generali il 25 gennaio 2006.Con la sottoscrizione di tale documento, le citate istituzioni bresciane si sono impegnate – cia-scuna per la parte di propria competenza – nella realizzazione di cinque “azioni bandiera”:

– azione 1: innalzamento dei livelli di istruzione, con l’impegno di portare (nell’arco disei/sette anni) la percentuale di diplomati e laureati della provincia almeno ai livelli mediregionali, ossia al 20,3% i diplomati superiori ed al 6,3% i laureati.L’impegno del Comune è rivolto soprattutto al sostegno del diritto allo studio ed alle ini-ziative a favore dei giovani, illustrati rispettivamente nelle sezioni “Famiglie e minori” e“Giovani” di questo bilancio sociale;

– azione 2: innovazione e trasferimento tecnologico, un impegno che risponde alla necessità didotare la provincia di uno strumento operativo che promuova la ricerca industriale e favoriscail trasferimento tecnologico alle imprese: il Centro servizi multisettoriale e tecnologico (CSMT).Il Comune è socio (con una quota del 10,42%) del consorzio per la realizzazione del CSMT,in attuazione dell’accordo di programma sottoscritto nel 2000 dalla Regione Lombardia,dalla Provincia di Brescia, dalla Camera di commercio, dall’Università degli studi di Bresciae dallo stesso Comune.Tale consorzio è stato costituito nel 2002 con l’obiettivo di realizzare l’edificio che ospitail Centro servizi in via Branze, le attrezzature di base dei laboratori e degli impianti neces-sari per l’attività di ricerca applicata e sperimentazione. Le opere previste nell’accordo di programma sono state realizzate ed a fine settembre 2006è stata costituita la società di gestione della struttura - la “CSMT Gestione società consor-tile a responsabilità limitata” – partecipata dal Comune con una quota del 5%. Il Centro è destinato a diventare un polo di eccellenza nel campo della ricerca e dell’inno-vazione dedicate alla piccola e media impresa;

– azione 3: gestione delle riconversioni industriali, conseguenti a situazioni di difficoltà eco-nomica e di crisi delle imprese bresciane. L’obiettivo è di attivare servizi di assistenza alnegoziato e alla soluzione delle crisi aziendali, fornire servizi e risorse per i processi di ricol-locamento del personale, di riconversione e formazione professionale, nonchè di indivi-duare forme di erogazione e sostegno al reddito dei lavoratori. In particolare, gli interventisono rivolti alle piccole e medie imprese.L’attività lavorativa prevede l’approfondimento della normativa in materia di diritto del lavo-ro e la ricognizione degli strumenti esistenti o di possibile attivazione, l’individuazione deisoggetti istituzionali (quali Agenzia Regionale del Lavoro, Provincia, enti nazionali, ecc...)e di altri soggetti potenzialmente portatori di competenze e risorse. Si prevede inoltre la costituzione di un tavolo “politico” con il compito di definire le stra-tegie per affrontare a livello generale i processi di crisi e riconversione produttiva, formatoda rappresentanti delle istituzioni che hanno dato vita agli Stati Generali, integrato con irappresentanti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e delle imprese, degli ordini pro-fessionali e degli istituti di credito. Sarà istituita una cabina di regia permanente con compiti di coordinamento generale degliinterventi e di programmazione strategica di medio e lungo periodo, che coordinerà l’offer-ta di servizi esistenti sul territorio a lavoratori ed imprese e che individuerà e svilupperànuove forme di intervento. A tal fine, potrà avvalersi in via sistematica o episodica di ungruppo “scientifico” formato da esperti esterni. Sulla base delle linee e delle metodologie individuate dalla cabina di regia, nel caso di con-crete situazioni di difficoltà verranno di volta in volta attivate specifiche unità di crisi inca-ricate di gestire il caso;

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I risultati

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– assegnazione in locazione di locali di proprietà comunale, a condizioni economiche parti-colarmente vantaggiose, a fronte di progetti coerenti con le finalità del piano di recuperodel Carmine;

– esenzione fino al 2005 e, successivamente, riduzione del 50% della tariffa di occupazio-ne del suolo pubblico per tavolini e/o opere di arredo per bar, negozi, ristoranti;

– rimborso del 50% della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, per un anno, per gli esercizicommerciali situati nelle vie interessate dai cantieri per i lavori di riqualificazione (contra-da del Carmine nel 2003, via Capriolo nel 2004, cui si aggiungerà via Battaglie nel 2008);

– contributi economici straordinari alle attività collocate in contrada del Carmine, in viaCapriolo e – dal 2008 - via delle Battaglie che, in occasione dei lavori di riqualificazionedi tali vie, hanno subito particolari disagi (presenza di cantieri, di scavi, impossibilità diaccesso con mezzi motorizzati, percorsi pedonali obbligatori, ecc...);

– tariffe agevolate per parcheggi a rotazione (Fossa Bagni e Randaccio) a favore di residentie operatori commerciali del centro storico, in attesa della realizzazione di parcheggi non arotazione;

– contributi economici diversi a sostegno di eventi ed iniziative di carattere artistico, turisti-co, sociale e culturale realizzati nel quartiere Carmine.

Le somme destinate ai principali incentivi (contributi erogati o minori entrate per agevola-zioni) ed il numero di beneficiari sono indicati nella tabella che segue. I dati sono aggiorna-ti al 31/10/2007.

129 bilancio sociale 2003-2007 comune di brescia

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tutto il Nord Italia. Lo studio sostiene, inoltre, la maggiore convenienza economica del tra-sporto misto passeggeri/cargo rispetto al trasporto “solo cargo”. Con tale sistema risultereb-be anche più facile raggiungere tutte le destinazioni desiderabili, con grande beneficio alturismo locale e porrebbe il sistema economico bresciano in agevole e diretto contatto con leaziende estere.Sino ad oggi, l’aeroporto non ha però conosciuto adeguate politiche di sviluppo né, tantomeno, il necessario collegamento e messa in rete con l’intero sistema degli aeroporti lom-bardi. Il Comune di Brescia, in sinergia con il mondo economico bresciano, ha inteso sostenere lacreazione di una società di gestione che intende proporsi quale affidabile gestore dello scalo.Il 26 luglio 2007 è stata costituita la Società Aeroporto Brescia e Montichiari S.p.A. (ABeM),che ha già presentato al Ministro dei Trasporti la richiesta per l’affidamento della concessio-ne della gestione totale dell’aeroporto.L’Amministrazione comunale è entrata nella compagine azionaria, con l’intenzione nel breveperiodo di conferire capitali consistenti per il raggiungimento degli importanti obiettivi chela società si prefigge.

• Favorire lo sviluppo dell’economia turisticaL’interesse maggiore, nell’ambito dell’economia turistica, è rivolto allo sviluppo del turismoculturale. Per intercettare i flussi di questo turismo si è fatto leva soprattutto sulle potenzialità offertedall’organizzazione di grandi mostre temporanee. Le attività ed i risultati conseguiti in que-sto ambito sono illustrati nel quadro di approfondimento “Il piano di marketing urbano” -riportato nelle pagine che seguono - e nella sezione “Cultura” di questo bilancio.Parallelamente, è stata assicurata la presenza del Comune alle più importanti fiere del set-tore turistico, al fine di far conoscere Brescia come città d’arte, ricca di testimonianze stori-co-artistiche e come luogo da visitare e conoscere. Brescia è anche parte di circuiti di promozione quali il “Circuito Città d’arte della pianuraPadana” e l’associazione “Castelli e ville aperti in Lombardia”, nonchè di due delle tre stra-de del vino della provincia: la strada del vino Franciacorta e la strada del vino Colli deiLongobardi. Nel 2006 il Comune ha costituito, con la Provincia di Brescia e la Comunità montana di ValleTrompia, il sistema turistico “La via del ferro dalla Valle Trompia a Brescia”. Il programma disviluppo (che coinvolge, oltre agli enti citati, i Comuni appartenenti alla Comunità montanaed alcuni soggetti privati) è stato cofinanziato dalla Regione Lombardia con 1,2 milioni dieuro.Infine, alla promozione turistica è legato anche il tema dei gemellaggi. Dal 2006 Brescia ègemellata con Logroño (Spagna) e, dall’ottobre 2007, con Betlemme. A 16 anni di distanzadal primo gemellaggio con Darmstadt (Germania, 1991) salgano così a tre le città gemellate.

• Potenziare le attività economiche nel quartiere Carmine del centro storicoNel quadro degli interventi programmati per la valorizzazione del Carmine, il Comune ha rea-lizzato un piano di incentivi per l’apertura di nuove attività economiche e per il potenzia-mento di quelle esistenti. La presenza di negozi, laboratori artigianali, uffici significa infattiservizio ai cittadini, ma anche frequentazione durante la giornata e controllo del territorio.Gli incentivi riguardano:– contributi economici a fondo perduto in conto capitale, ossia per investimenti finalizzati al

consolidamento e sviluppo di imprese esistenti o per nuove imprese;– contributi economici in conto gestione, per sostenere l’avviamento di attività di nuova col-

locazione;

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(importi in euro)

2003 2004 2005 2006Costi servizio Turismo 501.102,42 440.598,59 498.769,96 470.499,17Costo sociale pro capite 2,58 2,25 2,57 2,42Fonte dati: unità di staff Programmazione e controllo di gestione

Fonte dati: unità di progetto Carmine

• Potenziare l’attività di prevenzione e repressione dell’abusivismo commercialeNonostante il crescente impegno richiesto al Corpo di Polizia municipale nei più svariatiambiti di intervento per la tutela della sicurezza dei cittadini (si legga, in proposito, la sezio-ne “Sicurezza”), l’attività di prevenzione e repressione dell’abusivismo commerciale è stataoggetto di grande attenzione. Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da un significativo aumento degli interventi dicontrasto al commercio abusivo su aree pubbliche, in particolare nel centro storico dove, a

ContributiN.

beneficiariImporto totale

(euro) Note

Contributo in conto capitale ed in contogestione per il consolidamento e/o losviluppo di imprese esistenti o per nuoveimprese

51 677.509,94 1° bando (per investimenti realizzatinel biennio 2002/2003)

Contributo in conto capitale ed in contogestione per il consolidamento e/o losviluppo di imprese esistenti o per nuoveimprese

39 411.589,90 2° bando(per investimenti realizzatinel biennio 2004/2005)

Contributo in conto capitale ed in contogestione per il consolidamento e/o losviluppo di nuove imprese

45 459.821,31 3° bando(per investimenti realizzatinel 2006)

Contributo in conto capitale ed in contogestione per il consolidamento e/o losviluppo di nuove imprese

33 489.689,27 4° bando(approvato a luglio 2007per investimenti realizzatinel periodo 1 aprile 2007– 31 dicembre 2008)

Contributi straordinari per cantieri stradaliin Contrada del Carmine e vie limitrofe

12 25.500,00 Contributi anno 2003

Contributi straordinari per cantieri stradaliin via Capriolo e vie limitrofe

15 30.500,00 Contributi anno 2004

Agevolazioni economiche per le tariffe diabbonamento annuale presso i parcheggiRandaccio e Fossa Bagni per residenti edoperatori commerciali del quartiereCarmine

100 5.000,00 Importo annuale massimoa caricodell’Amministrazione pergli anni dal 2002 al 2007

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IL PIANO DI MARKETINGURBANO:la valorizzazionedel centro storico

ha permesso ai visitatori di ottenere sconti sull’acquisto di beni e servizi presso i 330 eser-cizi commerciali e pubblici aderenti al progetto, nonchè sulle tariffe dei parcheggi del cen-tro storico.Quest’ultima iniziativa è stata riproposta in occasione delle mostre “Gauguin e Van Gogh.L’avventura del colore nuovo” (2005/2006), “Turner e gli impressionisti” (2006/2007),“America! Storie di pittura dal Nuovo Mondo” (2007/2008). La Carta dei colori, la TurnerCard e l’America Card hanno consentito ai visitatori di ottenere sconti sugli acquisti pres-so 375 esercizi commerciali e pubblici del centro, sulle tariffe dei parcheggi, sui bigliettidi ingresso per le manifestazioni e gli spettacoli organizzati dai cinema e teatri cittadiniconvenzionati, nonchè sulle esposizioni realizzate presso il polo espositivo Brixia Expo e ilMuseo delle Mille Miglia, per l’acquisto di uno speciale biglietto a tariffa unica per la retedi trasporto pubblico urbano;

• negli anni 2005, 2006 e 2007 sono stati realizzati specifici programmi di promozioneinseriti nei palinsesti “Alla scoperta di un quartiere: il Carmine” e “Brescia da scoprire”. Iprogetti hanno coinvolto dapprima il quartiere del Carmine per poi estendersi a tutto il cen-tro storico della città, con un programma composto da diverse iniziative: dalla programma-zione di visite guidate gratuite alla città ed ai suoi monumenti di pregio (chiese, teatri, edi-fici monumentali, ecc...) alla realizzazione di momenti di spettacolo teatrale, musicale e dimostre–mercato artigianali e florovivaistiche di grande richiamo di pubblico. Il calendario,l’orario pomeridiano e la collocazione delle iniziative sono stati pensati per fruire al megliodella città e consentire una riscoperta sia culturale sia commerciale di Brescia.

Nel 2006 è stato realizzato un nuovo percorso di confronto con le associazioni di categoriadel commercio e dell’artigianato cittadino che ha portato, nel 2007, alla costituzione del“Comitato per la promozione delle attività commerciali ed artigianali del centro storico e dialtre zone della città”, composto da Comune di Brescia, Brescia Mobilità S.p.A., Camera diCommercio e dalle associazioni stesse. Tra le attività del neonato comitato sono comprese la revisione del piano di marketing urba-no, la concertazione degli eventi e delle iniziative promozionali delle attività commerciali eartigianali, la verifica delle ricadute sulle attività economiche dei provvedimenti del Comune(adottati o da adottare) in materia di mobilità e traffico, di sicurezza, di arredo e decoro urba-no, le iniziative di comunicazione ai cittadini ed agli operatori economici sui temi di comu-ne interesse e – più in generale - la concertazione delle modalità di promozione del centrostorico.Tra le prime attività promosse e finanziate dal comitato si evidenzia la realizzazione, attra-verso una consulenza specialistica, di un’analisi del centro storico finalizzata all’individua-zione delle abitudini di frequentazione e di acquisto dei suoi fruitori. A seguito di tale analisi, i settori comunali e le società partecipate interessate hanno predi-sposto un piano di interventi nel centro storico in materia di viabilità, mobilità sostenibile,trasporto pubblico, illuminazione pubblica, nettezza urbana, tariffe della sosta. Gli interven-ti saranno completati entro i primi mesi del 2008.

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At t i v i tà economiche | sez ione 2

seguito di tali operazioni, si è registrato un sensibile miglioramento rispetto alle presenzeabusive dei venditori, in maggioranza stranieri, di oggetti di pelletteria.I seguenti indicatori sintetizzano l’impegno della Polizia municipale in campo commerciale:

La scelta di definire un articolato piano di marketing urbano per il centro storico cittadino,approvato nel 2000, è nata da una volontà condivisa con le associazioni di categoria dei com-mercianti e degli artigiani della città: realizzare un insieme di azioni che, sviluppando attrat-tività, animazione, accessibilità e qualità ambientale, potessero tradursi nella valorizzazionedelle attività commerciali inserite nell’ambito del centro storico cittadino compreso tra lemura venete della città (nel perimetro delineato da via Ugoni, piazzale Repubblica, via XXSettembre, via XXV Aprile, piazzale Arnaldo da Brescia, via Turati, via Pusterla, via Leonardoda Vinci, via Tartaglia).Il piano ha segnato l’inizio di un percorso di coinvolgimento di tutti i soggetti interessati allavita del centro storico della città: Comune, Camera di Commercio, associazioni di categoriadelle realtà commerciali, turistiche ed artigianali, società partecipate destinate alla gestionedei servizi pubblici, Università, enti per la gestione dei servizi culturali, enti ecclesiastici eForze di Polizia Locale.Il 2004 è stato un anno di rilancio importante per l’azione del marketing urbano, grazie aglieventi legati alle “grandi mostre”, che proseguiranno almeno fino al 2008, nel quadro delpalinsesto culturale “Brescia - Lo splendore dell’arte”. L’obiettivo è la promozione di Bresciacome città d’arte, con l’espressa finalità di mantenere vivo il legame fra la storia culturaledella città ed il suo futuro.All’interno di tale contesto, particolare attenzione è stata rivolta alle azioni di supporto allerealtà commerciali cittadine, in relazione alle esigenze turistiche legate agli eventi citati:• programma locale di interventi sul commercio (PLI), finanziato nel 2004 dalla Regione

Lombardia il PLI della città di Brescia, nell’ambito del bando regionale di assegnazione diincentivi economici per la realizzazione di progetti di sviluppo locale sul commercio. Perdefinire i contenuti del PLI è stato sottoscritto un protocollo di intesa con le associazionidei commercianti e dei consumatori.Tra le iniziative realizzate si segnalano: - il piano della segnaletica stradale turistica per il centro storico;- la riqualificazione degli spazi pubblici adiacenti al nuovo Palazzo di Giustizia;- la realizzazione di parcheggi per motocicli, ciclomotori e velocipedi nelle aree pedonali e

mercatali del centro storico;- gli incentivi all’installazione, da parte di pubblici esercenti, di nuove attrezzature per gli

spazi aperti, la campagna pubblicitaria e promozionale, rivolta ai cittadini di Brescia eprovincia, per la rivalutazione dei servizi commerciali nel centro storico;

• corso “Marketing e fidelizzazione del cliente nelle piccole strutture commerciali: commer-cio in centro storico e turismo culturale”, realizzato nel 2004 grazie ai finanziamenti dellaCamera di Commercio (130 partecipanti);

• riconoscimento al centro storico della qualifica di “ambito territoriale a rilievo artistico”(luglio 2004), che consente di individuare calendari annuali di apertura straordinaria dome-nicale degli esercizi commerciali più ampi e flessibili, nonchè di legare l’esercizio dell’atti-vità commerciale del centro agli eventi ed alle manifestazioni programmate al suo interno;

• progetti collaterali alla mostra “Monet, la Senna, le Ninfee” (2004/2005): in occasionedella mostra sono state realizzate diverse iniziative ed è stata distribuita la Monet Card, che

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Indicatori 2003 2004 2005 2006N. operazioni di prevenzione di vendite abusive da parte di cittadini extracomunitari 178 232 285 216N. controlli di pubblici esercizi di somministrazione 358 871 849 784N. controlli di commercio su aree pubbliche 335 400 900 1.006N. sequestri amministrativi di merci 72 143 387 484N. sanzioni commerciali accertate 559 828 1.057 1.223Fonte dati: settore Vigilanza – Corpo di Polizia municipale