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Direzione Didattica 3° Circolo Aversa Piano per l’Inclusione Una scuola inclusiva è una scuola che vive e insegna a vivere con le differenze…

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Direzione Didattica 3° Circolo Aversa

Piano per l’Inclusione

Una scuola inclusiva è una scuola che vive e insegna a vivere con le differenze…

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BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE

Il 6 marzo 2013 il Ministero dell’Istruzione ha emanato la Circolare n. 8 che illustra le indicazioni

operative per l’attuazione della suddetta Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di

intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione

scolastica”.

Per realizzare una politica per l’inclusione nelle singole scuole, la Circolare indica “l’elaborazione di

una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività”, riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al

termine di ogni anno scolastico”.

La nozione di “Bisogno Educativo Speciale” si presenta come una categoria generale comprensiva

di tutte le condizioni che richiedono l’impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, dei

cinque pilastri dell’inclusività: individualizzazione; percorsi differenziati per obiettivi comuni;

personalizzazione, percorsi e obiettivi differenziati; strumenti compensativi, misure dispensative;

impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie,strumentali.

“Un approccio educativo, non meramente clinico, dovrebbe dar modo di individuare strategie e

metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola

sempre più inclusiva e accogliente, senza bisogno di ulteriori precisazioni di carattere normativo”

(D.M. 27/12/2012).

Le tipologie di BES maggiormente ricorrenti nelle istituzioni scolastiche si possono raggruppare in

4 grandi categorie:

✓ alunni disabili (legge104/1992);

✓ alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici (legge

170/2010);

✓ svantaggio sociale eculturale;

✓ difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché

appartenenti a culture diverse.

La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione

dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.

Si pone quindi la questione del “rendere partecipi” tutti gli alunni, attraverso l’assegnazione di un

ruolo ben preciso a ciascun componente della classe con la finalità di rendere tutti complessiva- mente

autonomi nei processi di apprendimento.

La partecipazione diventa quindi un indicatore dell’inclusione. In quest’ottica, la scuola si fa carico

dei bisogni particolari di tutti gli studenti, pre-stando maggiore attenzione a quelli che presentano

bisogni speciali (BES). I PDP per gli alunni con BES prevedono, quando necessario, l’utilizzo di

misure dispensative e strumenti compensativi, con una “specifica attenzione alla distinzione tra

ordinarie difficoltà di apprendimento, gravi difficoltà e disturbi di apprendimento”.

IL PIANO DI INCLUSIONE

ha le seguenti caratteristiche:

• è un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all’autoconoscenza e alla pianificazione della

propria offerta formativa in senso inclusivo, sfondo e fondamento sul quale sviluppare una didattica

attenta ai diversibisogni;

• è conosciuto e condiviso da tutti gli organismiinteragenti;

• risponde a criteri di fattibilità e gradualità tenendo conto di vincoli erisorse;

• ha validitàannuale;

• è rivolto agli alunni con Bisogni Educativi Speciali.

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Linee guida per una didattica inclusiva

• Mettere la persona al centro dell’azione didattica, cioè accogliere ed accettare l’altro come

persona, per conoscere l’alunno anche dal punto di vista socioaffettivo, oltre checognitivo

• Includere, anziché escludere, anche gli studenti più problematici, cioè riconoscerne i bisogni e

cercare strategie idonee a sollecitare l’attenzione e la partecipazione, per creare apprendi-mento

significativo, per non creare dispersionescolastica

• Considerare fondamentale la relazione educativa, base indispensabile dell’apprendimento, al di

là dei programmi dasvolgere

• Promuovere la dimensione comunitaria e socialedell’apprendimento

• Praticare in classe strategie più coinvolgenti di quelle tradizionali (attività espressive come teatro,

musica, video, laboratori di cittadinanza attiva; studio guidato; lavori sulle dinamiche di classe, sulle

emozioni, sul bullismo; utilizzo di percorsi interdisciplinari, su tematiche ci-viche e ambientali, con

materiali e sussidi multimediali)

• Condividere le linee metodologiche e i presupposti pedagogici con tutto il personaleeducativo

• Valorizzare le potenzialità e risorse di ognuno, anche le competenze nonformali

• Riconoscere i diversi bisogni e le differenze individuali, dando risposte diverse a domande

diverse, cioè curare la personalizzazione dell’insegnamento e adeguare in itinere la programmazione

di ciascunadisciplina

• Definire pratiche condivise tra scuola efamiglia

• Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti

territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, Regione, Enti di formazione,...)

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Rilevazione dati

10 Valutazione

BES

FocusG.L.I.

Reti di scuole

Puntioperativi del PAI

Gestione di

tempi e spazi dei progetti

PDP e PEI

Distribuzione

delle risorse di 6

sostegno Gestione delle

classi

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GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI)

Il G.L.I. ridefinisce il tradizionale

approccio all’integrazione scolastica,

basato sulla certificazione della disabi-

lità, estendendo il campo di intervento

e di responsabilità all’intera area dei

Bisogni Educativi Speciali (BES)

che comprende:

Alunni disabili per i

quali è stato espres-

samente previsto un

PEI

Alunni con DSA e

disturbi evolutivi

specifici

Alunni appartenenti

all’area dello svantaggio

socioeconomico, linguistico

e culturale

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A seguito della Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 prot. n. 561, è prevista l’estensione

dei compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’istituto (GLHI) alle problematiche rela- tive a tutti i

Bisogni educativi speciali (BES), con la conseguente integrazione dei componenti del GLHI e

trasformazione dello stesso in Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI).

Tale Gruppo di lavoro per l’Inclusione svolge le seguenti funzioni:

• promuove una culturadell’inclusione;

• rileva i Bisogni Educativi Speciali presenti nellaScuola;

• elabora, tiene aggiornato e verifica il Piano Annuale per Inclusione dei portatori di disabilità e di

tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali entro il mese di giugno di ogni annoscolastico;

• propone al Collegio dei Docenti, all’inizio di ogni anno scolastico, una programmazione degli

obiettivi da perseguire e delle attività da realizzare, che confluisce nel Piano Annuale diInclusione;

• raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni

di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche

dell’Amministrazione;

• organizza focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strate-

gie/metodologie di gestione delleclassi;

• formula progetti per la continuità fra ordini discuola;

• promuove azioni di sensibilizzazione degli alunni, dei genitori, delterritorio;

• collabora alla pianificazione di specifici progetti per i soggetti disabili, in relazione alle ti-

pologie, anche in riferimento all’analisi e al reperimento delle risorse finanziarie ad essinecessarie;

• propone al Dirigente scolastico l’acquisto di attrezzature, sussidi e materiale didattico desti-nati

alle attività per il supporto dei soggettidisabili.

Il Gruppo, coordinato dal Dirigente scolastico o da un suo delegato, può avvalersi della consu-lenza

e/o supervisione di esperti esterni o interni, anche attraverso accordi con soggetti istituzionali o del

privato sociale, a seconda delle necessità.

Il GLI si riunisce:

1) nel mese di ottobre per stabilire le linee guida per l’inclusione degli alunni con BES, per sti-lare

i PEI e i PDP, per l’assegnazione dellerisorse;

2) ogni qualvolta se ne presenti la necessità, per la concreta organizzazione delle attività scola-

stiche che coinvolgono gli alunni in situazione di disabilità e con BES, cioè definizione di linee

educative condivise, organizzazione dell’orario, pianificazione degli interventi, verifica in itinere

delle attività programmate nei PEI e nei PDP, formulazione di progetti di accoglienza per gli alunni

nuovi iscritti,ecc.

Le sedute del GLI sono documentate da apposito verbale scolastico.

Il GLI sarà così costituito nell’anno scolastico 2017-2018 da:

• Il DirigenteScolastico

• CollaboratoreDS

• Funzione strumentale Area1 (stesura e coordinamento delle attività inerenti al POF ePTOF)

• Funzione strumentale Area 3 (interventi a favore dei discenti: disagio, dispersione, recupero

ehandicap)

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• Docente di sostegno scuola primaria edell’infanzia

• Docente curriculare scuola primaria edell’infanzia

• Docente di specializzazione nelle tematiche dei DSA e BES scuola primaria e/oinfanzia

• Un rappresentante deigenitori

• Un rappresentante dei servizicomunali

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A. Rilevazione dei BES presenti: n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 24

2. svantaggio/ disagio comportamentale, socio-economico, linguistico 200

3. alunni bes non certificati segnalati dai C.d. c 26

4.stranieri 75

N° PEI redatti dai GLHO 24

N° di PDP redatti dai Consigli di classe 26

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

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Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… SI/NO

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo SI

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori SI protetti, ecc.)

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo NO

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori SI protetti, ecc.)

Assistenti alla comunicazione NO

Funzioni strumentali / coor- SI

dinamento

Referenti di Istituto (disabilità, SI DSA, BES)

Psicopedagogisti e affini NO esterni/interni

Docenti tutor/mentor NO

COINVOLGIMENTO DOCENTI CURRICOLARI

Attraverso attività di continuità; programmazione di

SI

attività “agganciate” alla programmazione prevista per

la classe

Coordinatori di classe e simili • Partecipazione aGLI SI

• Rapporti confamiglie

• Tutoraggioalunni

• Progetti didattico-educativi a prevalentetematica

inclusiva

Docenti con specifica formazione

• Partecipazione aGLI • Rapporti confamiglie

• Tutoraggioalunni

• Progetti didattico-educativi a prevalente tematicainclusiva • Monitoraggio delle attività

Altri docenti

• Partecipazione aGLI

SI

• Rapporti confamiglie

• Tutoraggioalunni

• Progetti didattico-educativi aprevalente

tematica inclusiva

Coinvolgimento personale • Assistenza alunnidisabili SI

ATA • Progetti di inclusione / laboratoriintegrati

Coinvolgimento famiglie

• Informazione/formazione su genitorialità e

psico- pedagogia dell’etàevolutiva

• Coinvolgimento in progetti diinclusione

• Coinvolgimento in attività dipromozione

della Comunitàeducante

SI

SI

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Rapporti con servizi Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati SI sociosanitari territoriali e sulla disabilità

istituzioni deputate alla

sicurezza. Rapporti con CTS Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati SI

/CTI (centro territoriale di su disagio e simili

supporto, e i CTI centri terri-

toriali inclusione) Procedure condivise di intervento sulla disabilità SI

Procedure condivise di intervento su SI

disagio e simili

Progetti territoriali integrati SI

Progetti integrati a livello di singola scuola

Rapporti con CTS / CTI

Rapporti con privato Progetti territoriali integrati

SI sociale e volontariato Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole

Formazione docenti Strategie e metodologie educativo-didattiche/ gestione

SI

della classe

Didattica speciale e progetti educativo-didattici SI

a prevalente tematica inclusiva: DSA

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Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambia- X

mento inclusivo

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e X

aggiornamento degli insegnanti

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi X

inclusive

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti X

all’interno della scuola

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti X

all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esi-

stenti;

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e X

nel partecipare alle decisioni che riguardano

l’organizzazione delle attività educative;

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla pro- X

mozione di percorsi formativi inclusivi;

Valorizzazione delle risorse esistenti X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utiliz- X

zabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandi- X

scono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i

diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavo-

rativo * 0 per niente, 1 poco, 2 abbastanza, 3 molto, 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di

inclusività dei sistemi scolastici

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Figure coinvolte nel processo inclusivo

Il Dirigente scolastico

È il garante dell’offerta formativa che viene progettata ed attuata dall’istituzione scolastica:

ciò riguarda la globalità dei soggetti e, dunque, anche gli alunni con disabilità e con Bisogni Educa-

tivi Speciali.

A tal fine egli:

✓ procede all’assegnazione degli insegnanti curricolari e di sostegno, laddove per questi ultimi

ci sia la richiesta della famiglia;

✓ cerca di assicurare la continuità rispetto all’assegnazione dei docenti;

✓ gestisce le risorse valutando le reali esigenze di ogni singolo caso;

✓ assicura al proprio Istituto il reperimento di tutti gli ausili e/o attrezzature necessarie al caso

di precise esigenze dell’alunno

✓ attiva azioni in collaborazione anche con Enti e Associazioni per assicurare l’inclusione

dell’alunno;

✓ dialoga con le famiglie e gli insegnanti al fine di trovare soluzioni, chiarimenti e confronti.

Funzione strumentale Area 1

collabora alla pianificazione di interventi mirati con i coordinatori di classe, con il gruppo di auto-

valutazione per implementare azioni di miglioramento riguardo alla strategia inclusiva dell’istituto e

monitora le azioni e i risultati per definirli nella revisione del PTOF.

Collaboratori DS e Referenti di plesso

raccolgono le osservazioni dei docenti curriculari che individuano i BES, segnalano poi tali osser-

vazioni al GLI che propone interventi di recupero

Docenti curriculari

rilevano situazioni di disagio all’interno delle classi, si confrontano con il collaboratore del DS o il

referente di plesso e suggeriscono interventi specifici

Funzione strumentale Area 3

collabora con la Dirigenza e con lo staff, gli insegnanti curricolari, i servizi socio-sanitari, gli Enti

locali e le strutture del territorio e si occupa di:

✓ azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area di sostegno;

✓ raccordo tra le diverse realtà (Enti territoriali, Enti di formazione, Cooperative, scuole, ASL

e famiglie);

✓ coordinamento per la stesura del Piano di Inclusione Scolastica;

✓ organizzazione insieme al Dirigente Scolastico degli incontri con i genitori degli alunni cer-

tificati in uscita dalla quinta della scuola primaria;

✓ pianificazione dei colloqui di reinserimento con il personale di supporto della scuola media

al fine di garantire la continuità educativa;

✓ coordinamento stesura PDP degli alunni con DSA e/o con BES;

✓ collaborazione nelle attività di formazione per i docenti;

✓ azioni di coordinamento del GLI;

✓ ricerca e produzione di materiali per la didattica;

✓ individuazione di adeguate strategie educative;

✓ aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati.

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CONSIGLIO DI CLASSE/interclasse/intersezione

Fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti

alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di Classe indicare in quali altri

casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente

di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico glo- bale e inclusiva

di tutti gli alunni. È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato per un alunno con

Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe dando luogo al PDP, firmato dal

Dirigente Scolastico (o da un docente da questi specificatamente delegato), dai docenti e dalla

famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà cura di

includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia.

Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti

motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni

pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare il contenzioso. Definisce con il coordinatore di classe

o con il docente di sostegno, se vi sono, le modalità più consone per favorire l’accoglienza dei nuovi

alunni e, quando è possibile, attività comuni al resto della classe per promuovere una prima

socializzazione; stabilisce comportamenti e buone pratiche che ogni singolo insegnante possa

adottare, divenendo in prima persona un modello positivo per l’integrazione degli alunni con

disabilità; collabora, con il coordinatore di classe, alla stesura del PEI/PDP degli alunni, curando in

particolare l’organizzazione oraria delle attività, da svolgere in classe con o senza il personale di

sostegno, e iniziative funzionali al percorso di integrazione; collabora col coordinatore di classe alla

redazione della programmazione individualizzata collabora con il coordinatore di classe alla

pianificazione e all’organizzazione di uscite didattiche e viaggi di istruzione nel rispetto delle

caratteristiche degli alunni disabili; si occupa delle verifiche periodiche del PEI/PDP.

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AZIONI

• Censimento casi di situazioni con bisogni educativi speciali presenti nell’Istituto,

attraverso modelli predisposti dal GLI;

• Coordinamento e monitoraggio degli alunni BES;

• Predisposizione di un nuovo modello PDP(piano didattico personalizzato)

• Collaborazione e supervisione nella stesura dei PDP

• Revisione dei PDP in corso di anno scolastico con i consigli di classe

• Monitoraggio della ricaduta sugli apprendimenti e sui comportamenti per gli

alunni BES inseriti nei progetti extracurriculari

• Apertura dello sportello “Inteculturando” in collaborazione con l’associazione

Daada Gazo e Caritas Diocesana per la mediazione linguistica e culturale

FORMAZIONE

• Formazione per i docenti della scuola primaria e dell’infanzia del Piano Ambito

08, finalizzata alle tematiche dell’inclusione degli alunni BES ( Piattaforma

S.O.F.I.A. coordinata dal Liceo Scientifico “E. Fermi”);

• Seminario di formazione/Informazione tenutosi nel mese di novembre 2017 “Io e

l’altro “ per l’individuazione del disagio scolastico e programmazione degli

interventi patrocinato dall’Ordine degli Psicologi della Campania;

• Corso di formazione “Progetto scuola di Special Olimpics Italia”, per l’inclusione

degli studenti con disabilità intellettiva attraverso l’attività motoria e sportiva,

presso l’Istituto Comprensivo “D. Cimarosa”

• Corso di formazione “Risoterapia per il benessere organizzativo e il clima di

classe” organizzato dalla Direzione Didattica 3 Circolo

• Corso di formazione sulla “Didattica e valutazione per competenze” nell’ambito

del Progetto Scuola Viva

PROGETTI EXTRACURRICOLARI

• Progetto area a rischio ex art. 9: “IL RISCHIA…TUTTI”

• Progetto sportello d’ascolto promosso dall’Associazione “INCLUSIVITA”,

progetto di prevenzione al disagio scolastico e sostegno alla genitorialità, al corpo

docenti e agli alunni.

• Progetto PON FSE obiettivo specifico 10.1” Riduzione del fallimento formativo

e della dispersione scolastica e formativa”, e azione 10.1.1 “Interventi di

sostegno agli studenti caratterizzati da particolari fragilità”.

RETI PER L’INCLUSIONE

Rete di collaborazione e corresponsabilità tra scuola, territorio, enti locali (CTS, CTI, ASL)

ed associazioni varie, come riportato nel PTOF a.s. 2017/2018

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Piano di Miglioramento per l’Inclusività: obiettivi ed azioni di

incremento per l’a.s. 2018-2019

Il processo di miglioramento per l’inclusività si baserà sui seguenti aspetti:

a) Potenziamento/supporto alla didattica

Gli insegnanti rilevano il bisogno di supporto in classe, per ottimizzare i processi di

recupero/potenziamento nell’ottica della personalizzazione dell’apprendimento e, quindi, di una

sempre maggiore inclusione

b) Intercultura

Potenziamento di figure professionali (mediatori culturali/interculturali) per fornire un adeguato

supporto ai docenti per quanto riguarda l’accoglienza e l’inserimento di alunni provenienti da

“mondi diversi”, per guidare i docenti nelle difficoltà iniziali, nella comprensione dei

comportamenti e nell’individuazione delle competenze degli alunni immigrati, tutto ciò al fine

di favorirne l’inserimento e il successo scolastico, per coinvolgere i genitori stranieri nella

partecipazione alla vita scolastica e nel percorso educativo dei bambini.

c)Adozione di strategie di valutazione e monitoraggio progetti

Per la valutazione dell’efficacia degli interventi inclusivi, per il prossimo anno scolastico si

prevede nuovamente la somministrazione di questionari in formato cartaceo, al fine di definire

i punti di forza e di debolezza delle azioni attuate. Come indicatore quantitativo del monitoraggio

si considererà che il 80% dei bambini dichiarati BES dai Consigli di Classe, riporti una

valutazione migliore nella scala dei valori numerici.

Per il piano di miglioramento sarà effettuata la compilazione periodica, da parte dei docenti

coinvolti e degli esperti esterni, di schede di monitoraggio riportanti osservazioni sistematiche

sull’andamento delle attività progettuali, in relazione agli apprendimenti disciplinari, alla

motivazione, agli interessi e agli aspetti affettivo-relazionali.

d)Il contributo dei dipartimenti

A livello di aree e dipartimenti si sottolinea il particolare ruolo che possono svolgere per la

formulazione degli obiettivi minimi, massimi e di eccellenza per ciascuna materia. Inoltre è

fondamentale che essi individuino metodologie e strategie comuni, per impostare una didattica

mirata a garantire a tutti gli alunni, ed in modo particolare a coloro che abbiano bisogni speciali,

interventi trasversali e comuni che comprendano l’utilizzo di strumenti e approcci mirati.

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.

e) Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

• Interventi individuali per alunni che necessitano di strategie d’intervento specifiche

• Interventi frontali per gli alunni con gravi disturbi dell’attenzione

• Lavoro strutturato con un piccolo gruppo

• Apprendimento cooperativo per sviluppare forme di cooperazione e di rispetto

reciproco fra gli alunni e per veicolare conoscenze, abilità e competenze

• Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie)

f) Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

La famiglia dell’alunno:

• fornisce notizie sull’alunno;

• gestisce con la scuola le situazioni problematiche;

• condivide con la scuola il processo di apprendimento dell’alunno;

• compartecipa alla costruzione e realizzazione del PEI/PDP.

g) Valorizzazione delle risorse esistenti

Individuazione delle risorse umane e delle competenze specifiche ai fini dell’attivazione di

percorsi e laboratori per l’integrazione di tutti gli alunni individuati BES, i laboratori di recupero

vengono espletati tenendo conto dell’ organico dell’autonomia, attribuito all’istituzione scolastica

per l’anno corrente. Nell’ambito di tale personale docente, considerando le competenze professionali,

saranno effettuate scelte precise di assegnazione da parte del Dirigente Scolastico agli interventi di

supporto/ potenziamento alle classi programmati.

h) Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,

la continuità tra i diversi ordini di scuola

Potenziamento delle attività di orientamento in entrata attraverso attività, progetti “ponte”curriculari

ed extracurriculare, incontri programmati da effettuarsi in accordo tra scuola dell’Infanzia in uscita

e primaria, e scuola primaria in uscita e secondaria di primo grado, dove gli alunni fanno domanda

di iscrizione.

i)Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

Creazione di una banca dati contenente griglie di osservazione da utilizzare con gli alunni.

Formazione del personale di segreteria sulla gestione dei fascicoli degli alunni con BES Istituzione

di un’anagrafe scolastica contenente tutti i dati del percorso scolastico dello studente (eventuali PEI

e PDP in formato elettronico, documentazione varia...) per garantire la continuità.

Questo documento è parte integrante del PTOF e si propone di definire pratiche comuni

all’interno dell’istituto.

Approvato dal Collegio dei docenti

Delibera n. 33 del 30/10/2017

Il Dirigente Scolastico

Prof.ssa Anna LisaMarinelli Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell'art. 3,

comma 2 del Decreto Legislativo n. 39/1993

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Allegati:

Allegato 1: Scheda di rilevazione dei BES (Bisogni Educativi Speciali) NON certificati

Allegato 2: Piano didattico personalizzato – Scuola Primaria

Allegato 3: Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi

inclusivi

Allegato 4: Griglia di osservazione per l’individuazione di alunni BES Scuola dell’Infanzia

Allegato 5: Scheda di rilevazione della situazione degli alunni stranieri e dei loro bisogni formativi

Allegato 6: Documento di passaggio dalla Scuola dell'Infanzia alla Scuola Primaria

Allegato 7: Bilancio didattico alunni BES

Allegato 8: Relazione finale redatta in forma discorsiva

Allegato 9: Per una valutazione corretta degli alunni BES

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Allegato 1

Scheda di rilevazione dei BES

Bisogni Educativi Speciali NON certificati

Scuola Primaria Plesso…………………………………………….......... Classe/sez.……. Sezione……

Alunno/a ………………………………………………………………………………... Docenti di classe ….............................................................................................

………………………………………………………………………………………………………...……….

Data rilevazione: ………………………………………

Segnare con una o più crocette

Tipologia BES

Svantaggio socio-economico Difficoltà linguistiche e/o culturali Disagio comportamentale/relazionale Sospetto DSA Sospetto ADHD Sospetto borderline cognitivo (ritardo mentale lieve)

Altro (specificare/descrivere):

ASPETTI DESCRITTIVI

(Segnare con crocette le aree deficitarie. Ove necessario specificare.)

Area Funzionale deficit motorio-prassici

deambulazione

motricità globale motricità fine

coordinazione motoria movimenti finalizzati

orientamento

deficit neuro-psicologici: organizzazione spaziale

temporale

attenzione concentrazione

memoria altro:

deficit sensoriali: vista

udito altro:

Area

dell'Autonomia

deficit nell'autonomia personale: cura di sé

uso e organizzazione di oggetti e materiali propri e comuni orientamento nello spazio e nel tempo

deficit nell'autonomia sociale:

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comportamenti nel gruppo

comportamenti inadeguati alle situazioni e ai contesti altro:

Corporea condizioni fisiche difficili:

ospedalizzazioni malattie acute o croniche

lesioni fragilità

anomalie cromosomiche anomalie

nella struttura del corpo altro:

Cognitiva deficit dell'apprendimento del linguaggio

della letto-scrittura

delle abilità aritmetiche

del ragionamentologico dellamemoria

Degli

apprendimenti

Difficoltà in una o più specifiche aree disciplinari / competenze previste dai piani studi dei singoli ordini di scuola (specificare quali):

Affettivo - relazionale

area del sé (vissuti, emozioni, identità, immagine di sé)

relazione con i pari e gli adulti integrazione nel gruppo

motivazioni nei rapporti motivazione rispetto all'apprendimento scolastico

motivazione rispetto alla frequenza alle lezioni GRIGLIA DI RILEVAZIONE DEL DISAGIO SEGNALATO

LEGENDA (segnare con una crocetta)

0 L’elemento descritto dal criterio non mette in evidenza particolariproblematicità

1 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità lievi e/ooccasionali 2 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità non gravi mareiterate 3 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità rilevanti ereiterate 4 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità molto rilevanti e osservabili continuativamente

* in presenza di asterisco, ove necessario specificare

mancanza di autonomia nel movimento e nell’uso del proprio corpo 0 1 2 34

difficoltà nell’uso di oggetti personali e di materiali scolastici 0 1 2 34

mancanza di autonomia negli spazi scolastici 0 1 2 34

mancanza di autonomia negli spazi esterni alla scuola 0 1 2 34

difficoltà di gestione del tempo 0 1 2 34

necessità di tempi lunghi 0 1 2 34

difficoltà nella pianificazione delle azioni 0 1 2 34

difficoltà di attenzione 0 1 2 34

difficoltà di concentrazione 0 1 2 34

difficoltà di memorizzazione 0 1 2 34

difficoltà di ricezione - decifrazione di informazioni verbali 0 1 2 34

difficoltà di ricezione - decifrazione di informazioni scritte 0 1 2 34

difficoltà di espressione - restituzione di informazioni verbali 0 1 2 34

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difficoltà di espressione – restituzione di informazioni scritte 0 1 2 34

difficoltà nell’applicare conoscenze 0 1 2 34

difficoltà di lettura/scrittura 0 1 2 34

difficoltà logico/matematiche 0 1 2 34

Difficoltà in altre discipline* 0 1 2 34

difficoltà nel rispetto delle regole 0 1 2 34

svolgimento irregolare dei compiti a casa 0 1 2 34

mancata esecuzione delle attività in classe 0 1 2 34

domande e interventi non pertinenti 0 1 2 34

disturbo delle lezioni (distrae i compagni, ecc.) 0 1 2 34

facile distraibilità 0 1 2 34

difficoltà nello stare fermo al proprio posto 0 1 2 34

mancanza dei materiali necessari alle attività scolastiche 0 1 2 34

scarsa cura dei materiali 0 1 2 34

difficoltà di autoregolazione, autocontrollo 0 1 2 34

problemi comportamentali* 0 1 2 34

problemi emozionali (aggressività, timidezza, ansia, ostilità, tristezza, ritiro)*

0 1 2 34

scarsa autostima/fiducia nelle proprie capacità 0 1 2 34

scarsa motivazione 0 1 2 34

scarsa curiosità 0 1 2 34

difficoltà nella relazione con i compagni 0 1 2 34

difficoltà nella relazione con gli insegnanti 0 1 2 34

difficoltà nella relazione con gli adulti 0 1 2 34

atteggiamenti oppositivi 0 1 2 34

Ignora i rimproveri 0 1 2 34

carenza/eccesso nel senso del pericolo 0 1 2 34

instabilità psico-motoria (eccesso nel movimento/iperattività) 0 1 2 34

Altro* 0 1 2 34

Fattori delcontesto

familiare scolastico edextrascolastico

famiglia problematica 0 1 2 34

pregiudizi ed ostilità culturali 0 1 2 34

difficoltà socioeconomiche 0 1 2 34

ambienti deprivati/devianti 0 1 2 34

mancanza di mezzi o risorse nella scuola*:

difficoltà di comunicazione e o collaborazione tra le agenzie (scuola, servizi, enti,

operatori….) che intervengono nell’educazione e nella formazione*:

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SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI PUNTI DI FORZA

relativamente all’alunno, al gruppo classe e agli insegnanti del team educativo. (Rilevanti ai fini dell’individuazione delle risorse e della progettazione di interventi di supporto e facilitazione)

Punti di forza

dell’alunno discipline preferite:

discipline in cui riesce:

attività preferite:

attività in cui riesce:

desideri e/o bisogni espressi:

Altro:

Punti di forza del gruppo

classe

presenza di un compagno o un

gruppo di compagni di riferimento

per le attività disciplinari: per il gioco:

per attività extrascolastiche:

Altro

I Docenti …………………………………. ……………………………………... ……………………………….. …………………………………. …............................................ …....................................

…....................................... …............................................ …....................................

Data:…...................................................

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22

Allegato 2

• DIREZIONE DIDATTICA STATALE 3° CIRCOLO

Via Canduglia, 1 81031 Aversa (Ce) Tel. 081/8141844 – Fax 081/8149928

Cod.F. 81003120615 – Cod. Mecc. CEEE01200B

• E-mail:[email protected] Sito:www.3circolodidatticoaversa.gov.it

P.D.P. PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

➢ Per allievi con altri Bisogni Educativi Speciali (BES-Dir. Min. 27/12/2012; C.M. n. 8 del 6/03/2013)

Istituto________________________________ Plesso________________________________

A.S. ______________

Alunno/a: __________________________

Classe/sez: ______________

Coordinatore di classe/Team: _________________________

Referente/i BES____________________________________________

________________________________________________________________

Coordinatore GLI________________________________________________

SEZIONE A - Dati Anagrafici e Informazioni Essenziali di Presentazione dell’Allievo

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23

Cognome e nome allievo/a:________________________________________

Luogo di nascita: __________________________Data____/ ____/ _______

Lingua madre: _________________________________________________

Eventuale bilinguismo: ___________________________________________

INDIVIDUAZIONE DELLA SITUAZIONE DI BISOGNO EDUCATIVO

SPECIALE DA PARTE DI:

• SERVIZIO SANITARIO

• DIAGNOSI RILASCIATA DA PRIVATI

• DI CLASSE/SEZIONE - TEAM DOCENTI

Relazione redatta da: __________________________________________________in

data ___ /___ / ____

(relazione da allegare)

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DIAGNOSI SPECIALISTICA (dati rilevabili, se presenti, nella diagnosi)

OSSERVAZIONE IN CLASSE (dati rilevati direttamente dagli insegnanti)

LETTURA LETTURA

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

VELOCITÀ

Molto lenta Lenta Scorrevole

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

CORRETTEZZA

Adeguata Non adeguata (ad esempio

confonde/inverte/sostituisce omette lettere o sillabe

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

COMPRENSIONE

Scarsa Essenziale Globale Completa-analitica

SCRITTURA SCRITTURA

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

SOTTO DETTATURA

Corretta Poco corretta Scorretta

TIPOLOGIA ERRORI

Fonologici Non fonologici Fonetici

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

PRODUZIONE AUTONOMA/

ADERENZA CONSEGNA

Spesso Talvolta Mai

CORRETTA STRUTTURA MORFO-SINTATTICA

Spesso Talvolta Mai

CORRETTA STRUTTURA TESTUALE (narrativo, descrittivo, regolativo …)

Spesso Talvolta Mai

CORRETTEZZA ORTOGRAFICA

Adeguata Parziale Non adeguata

USO PUNTEGGIATURA

Adeguata Parziale Non adeguata

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25

GRAFIA GRAFIA

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

LEGGIBILE

Sì Poco No

TRATTO

Premuto Leggero Ripassato Incerto

CALCOLO CALCOLO

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Difficoltà visuospaziali (es: quantificazione automatizzata)

spesso talvolta mai

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Recupero di fatti numerici (es: tabelline)

raggiunto parziale non

raggiunto

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Automatizzazione dell’algoritmo procedurale

raggiunto parziale non

raggiunto

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………...

Errori di processamento numerico (negli aspetti cardinali e ordinali e nella corrispondenza tra numero e quantità)

spesso talvolta mai

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Uso degli algoritmi di base del calcolo (scritto e a mente)

adeguata parziale non

adeguato

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Capacità di problemsolving

adeguata parziale non

adeguata

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

Comprensione del testo di un problema

adeguata parziale non

adeguata

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SI RITIENE OPPORTUNO AGGIUNGERE ALCUNI INDICATORI RIFERITI IN MANIERA SPECIFICA ALL’APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE

APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE

Pronuncia difficoltosa

spesso

talvolta

mai

Difficoltà di acquisizione degli automatismi

grammaticali di base

spesso

talvolta

mai

Difficoltà nella scrittura ( copiare dalla lavagna) spesso talvolta mai

Difficoltà nella scrittura autonoma spesso talvolta mai

Difficoltà nell’ acquisizione del nuovo lessico

spesso

talvolta mai

Differenze tra comprensione del testo

scritto e orale

notevoli

poche

mai

Differenze tra produzione scritta e

orale

notevoli

poche

mai

Altro:

……………………………………………………………

………………

………………

……………

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ALTRE CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO

(Dati rilevabili se presenti nella diagnosi)

OSSERVAZIONE IN CLASSE

(dati rilevati direttamente dagli insegnanti)

PROPRIETÀ LINGUISTICA PROPRIETÀ LINGUISTICA

difficoltà nella strutturazione della frase

difficoltà nel reperimento lessicale

difficoltà nell’esposizione orale

MEMORIA MEMORIA

Difficoltà nel memorizzare:

categorizzazioni

formule, strutture grammaticali, algoritmi (tabelline, nomi, date …)

sequenze e procedure

ATTENZIONE ATTENZIONE

attenzione visuo-spaziale

selettiva

intensiva

AFFATICABILITÀ AFFATICABILITÀ

Sì poca No

PRASSIE PRASSIE

difficoltà di esecuzione

difficoltà di pianificazione

difficoltà di programmazione e progettazione

ALTRO ALTRO

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SEZIONE B - GRIGLIA OSSERVATIVA PER ALLIEVI CON BES

PARTE II: descrizione dei comportamenti

Presenta regolarità nella frequenza scolastica 2 1 0

Manifesta difficoltà nel rispetto delle regole 2 1 0

Mostra rispetto verso gli impegni (compiti a casa, attività a scuola…)

2 1 0

Non porta a scuola i materiali necessari alle attività scolastiche; ne ha scarsa cura

2 1 0

Mostra autonomia nel lavoro 2 1 0

Manifesta difficoltà nel mantenere l’attenzione durante le spiegazioni

2 1 0

Manifesta difficoltà nella comprensione delle consegne proposte

2 1 0

Non presta attenzione ai richiami dell’insegnante 2 1 0

Mostra bassa tolleranza alla frustrazione con comportamenti inadeguati

2 1 0

Reagisce con aggressività alle provocazioni dei compagni

2 1 0

Viene escluso dai compagni dalle attività scolastiche

2 1 0

Tende ad autoescludersi dalle attività scolastiche e dalle attività di gioco/ricreative

2 1 0

Dimostra scarsa fiducia nelle proprie capacità 2 1 0

Mostra consapevolezza delle proprie difficoltà

2 1 0

Mostra consapevolezza dei propri punti di forza 2 1 0

LEGENDA

0 L’elemento descritto dal criterio non mette in evidenza particolari problematicità 1 L’elemento descritto dal criterio mette in evidenza problematicità lievi o occasionali 2 L’elemento descritto dal criterio mette in evidenza problematicità rilevanti o reiterate

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SEZIONE C - PATTO EDUCATIVO CONCORDATO CON LA FAMIGLIA DELL’ALUNNO

1. Attività scolastiche personalizzate programmate :

o di recupero,di consolidamentoe/o di potenziamento;

o a classi aperte;

o di di gruppo e/o a coppie;

o di recupero/sostegno linguistico con operatori esterni alla scuola;

o di supporto nello svolgimento dei compiti in orario pomeridiano;

o di tutoring da parte dei compagni di classe;

o in apprendimento cooperativo

o utilizzo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative come da tabella D;

o altro ………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………..

……………………………………………………………………………….. 2. Strumenti e supporti nel lavoro a casa

o testi semplificati e/o ridotti;

o schemi e mappe;

o intervento di un tutor privato;

o intervento di un familiare;

o altro ………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………..

3. Strategie metodologiche e didattiche

Gli insegnanti, per stimolare l’autostima ed evitare frustrazioni, opereranno ponendo particolare attenzione alle specifiche difficoltà, affinché l’ alunno/a sia messo/a in condizione di raggiungere il successo formativo. A tale scopo favoriranno l’attivazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative, che ritengono adeguati, riportati nella sez. D.

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SEZIONE D - Quadro riassuntivo delle misure dispensative e degli strumenti compensativi - parametri e criteri per la verifica/valutazione(nota2)

MISURE DISPENSATIVE (nota1) (legge 170/10 e linee guida 12/07/11) E INTERVENTI DI PERSONALIZZAZIONE

D1. Dispensa dalla lettura ad alta voce in classe

D2. Dispensa dall’uso dei quattro caratteri di scrittura nelle prime fasi dell’apprendimento

D3. Dispensa dall’uso del corsivo e dello stampato minuscolo

D4. Dispensa dalla scrittura sotto dettatura di testi e/o appunti

D5. Dispensa dal ricopiare testi o espressioni matematiche dalla lavagna

D6. Dispensa dallo studio mnemonico delle tabelline, delle forme verbali, delle poesie

D7. Dispensa dall’utilizzo di tempi standard

D8. Riduzione delle consegne senza modificare gli obiettivi

D9. Dispensa da un eccessivo carico di compiti con riadattamento e riduzione delle pagine da studiare, senza modificare gli obiettivi

D10. Dispensa dalla sovrapposizione di compiti e interrogazioni di più materie

D11. Dispensa parziale dallo studio della lingua straniera in forma scritta, che verrà valutata in percentuale minore rispetto all’orale non considerando errori ortografici e di spelling

D12. Accordo sulle modalità e i tempi delle verifiche scritte con possibilità di utilizzare supporti multimediali

D13. Accordo sui tempi e sulle modalità delle interrogazioni

D14. Nelle verifiche, riduzione e adattamento del numero degli esercizi senza modificare gli obiettivi

D15. Nelle verifiche scritte, utilizzo di domande a risposta multipla e (con possibilità di completamento e/o arricchimento con una discussione orale); riduzione al minimo delle domande a risposte aperte

D16. Lettura delle consegne degli esercizi e/o fornitura, durante le verifiche, di prove su supporto digitalizzato leggibili dalla sintesi vocale

D17. Parziale sostituzione o completamento delle verifiche scritte con prove orali consentendo l’uso di schemi riadattati e/o mappe durante l’interrogazione

D18. Controllo, da parte dei docenti, della gestione del diario (corretta trascrizione di compiti/avvisi)

D19. Valutazione dei procedimenti e non dei calcoli nella risoluzione dei problemi

D20. Valutazione del contenuto e non degli errori ortografici

D21. Altro

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STRUMENTI COMPENSATIVI (legge 170/10 e linee guida 12/07/11)(Nota 2 e 3)

D1.1 Utilizzo di computer e tablet (possibilmente con stampante)

D1.2 Utilizzo del registratore digitale o di altri strumenti di registrazione per uso personale

D2.3 Utilizzo di ausili per il calcolo (tavola pitagorica, linee dei numeri…) ed eventualmente della calcolatrice con foglio di calcolo (possibilmente calcolatrice vocale)

D3.4 Utilizzo di schemi, tabelle, mappe e diagrammi di flusso come supporto durante compiti e verifiche scritte

D4.5 Utilizzo di formulari e di schemi e/o mappe delle varie discipline scientifiche come supporto durante compiti e verifiche scritte

D5.6 Utilizzo di mappe e schemi durante le interrogazioni per facilitare il recupero delle informazioni

D6.7 Utilizzo di testi semplificati

D6.8 Integrazione dei libri di testo con appunti su supporto registrato, digitalizzato o cartaceo stampato sintesi vocale, mappe, schemi, formulari

D7.9 Altro_______________________________________________________________________

Nota2 …”Vi è quindi la necessità di estendere a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali le misure previste dalla Legge 170 per alunni e studenti con disturbi specifici di apprendimento”….” Le scuole – con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico – possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previste dalle disposizioni attuative della Legge 170/2010 (DM 5669/2011), meglio descritte nelle allegate Linee guida.”- (Direttiva 27 dicembre 2012 - Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica). Nota3 - In caso di esame di stato, gli strumenti adottati dovranno essere indicati nella riunione preliminare per l’esame conclusivo del primo ciclo in cui il Consiglio di Classe dovrà indicare modalità, tempi e sistema valutativo previsti-vedere p.14

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SEZIONE E

INDICAZIONI GENERALI PER LA VERIFICA/VALUTAZIONE

PROVE SCRITTE

o Utilizzare prove V/F, scelte multiple, completamento;

o Predisporre verifiche accessibili, brevi, strutturate, scalari;

o Facilitare la decodifica della consegna e del testo;

o Programmare e concordare con l’alunno le verifiche;

o Utilizzare mediatori didattici durante le interrogazioni (mappe - schemi - immagini);

o Presentare eventuale testo della verifica in formato digitale e/o stampato maiuscolo;

o Prevedere lettura del testo della verifica scritta da parte dell'insegnante o tutor;

o Apportare riduzione/selezione della quantità di esercizi nelle verifiche scritte;

o Programmare tempi più lunghi per l’esecuzione delle prove;

o altro……………………………………………………………….

PROVE ORALI

o Gestione dei tempi nelle verifiche orali;

o Valorizzazione del contenuto nell’esposizione orale (esperienze personali, storie, ecc) tenendo conto di eventuali difficoltà espositive;

o Osservazioni sistematiche occasionali del comportamento (per la scuola dell’infanzia);

o Stimolare la verbalizzazione di esperienze personali anche attraverso l’attività grafica (per la scuola dell’infanzia);

o Prevedere verifiche orali a compensazione di quelle scritte (soprattutto per la lingua straniera) ove necessario.

VALUTAZIONE (consigli generali)

- Valutare per formare (per orientare il processo di insegnamento-apprendimento);

- Valorizzare il processo di apprendimento dell’allievo e non valutare solo il prodotto/risultato;

- Valutare tenendo conto maggiormente del contenuto che della forma;

- Favorire un clima di classe sereno e tranquillo, anche dal punto di vista dell’ambiente fisico (rumori, luci…);

- Rassicurare sulle conseguenze delle valutazioni(nota1).

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IMPIANTO VALUTATIVO PERSONALIZZATO (per l’esame di stato conclusivo del I ciclo )

Disciplina Misure dispensative

Strumenti compensativi

Tempi aggiuntivi

Criteri valutativi

Altro

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___________________________________ Nota1. La valutazione dell’alunno è sempre rapportata al percorso didattico stabilito nel PDP e ai progressi compiuti dall’alunno stesso in base alle proprie capacità.

Le parti coinvolte si impegnano a rispettare quanto condiviso e concordato, nel presente PDP, per il successo formativo dell'alunno.

FIRMA DEI DOCENTI

COGNOME E NOME DISCIPLINA FIRMA

FIRMA DEI GENITORI

___________________________ ___________________________ __________________, lì ___________

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

_____________________

Allegato 3

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi

formativiinclusivi

RISORSE/STRUMENTI/METODOLOGIE DIDATTICHE

Apprendimento cooperativo: sviluppa forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli

allievi e veicola le conoscenze/abilità/competenze.

Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie)

Didattica laboratoriale

Procedere in modo strutturato e sequenziale: proporre attività con modello fisso e dal semplice

al complesso→ si faciliteranno nell’alunno l’esecuzione delle consegne, la memorizzazione e

l’ordine nell’esposizione dei contenuti.

Sostenere la motivazione ad apprendere

Lavorare perché l’alunno possa accrescere la fiducia nelle proprie capacità

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Per alunni “lenti”:

o predisporre verifiche brevi, su singoliobiettivi;

o semplificare gli esercizi (evitare eserciziconcatenati);

o consentire tempi più lunghi o ridurre il numero degli esercizi nello stesso tempo (strategia da scegliere secondo la personalità delbambino/ragazzo)

Per alunni che manifestano difficoltà di concentrazione:

o fornire schemi/mappe/diagrammi prima della spiegazione (aiuteremo la mente a

selezionare, categorizzare, ricordare, applicare quanto recepito durante laspiegazione);

o evidenziare concetti fondamentali/parole chiave sul libro; spiegare utilizzando

immagini utilizzare materiali strutturati e non (figure geometriche, listelli,

regoli…);

o fornire la procedura scandita per punti nell’assegnare illavoro.

Didattica multisensoriale: uso costante e simultaneo di più canali percettivi (visivo, uditivo,

tattile, cinestesico per incrementare l’apprendimento

Tecnologie multimediali (computer, notebook per utilizzare software specifici)

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Allegato4

D I R E Z I O N E D I D A T T I C A S T A T A L E III C I R C O L O

GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DI ALUNNI BES SCUOLA INFANZIA

Barrare con una X le caselle corrispondenti alle voci che specificano la situazionedell'alunno.

ALUNNO: SEZIONE:

A.S. 2017/2018

Sa lavarsi le mani

Possiede il controllo degli sfinteri

Sa mangiare e bere da solo/a

AREA

DELL’AUTONOMIA

PERSONALE

Sa vestirsi

Sa cambiare la posizione corporea di base

Sa mantenere una posizione corporea

Sa sollevare e trasportare oggetti

Sa spostare oggetti con gli arti inferiori

Possiede l’uso fine della mano

Sa camminare e spostarsi in diverse collocazioni

Intraprende un compito da solo/a

Ha difficoltà di comprensione verbale

Ha interazioni interpersonale semplici

AREARELAZIONALE

E DELLA

COMUNICAZIONE

Ha interazioni interpersonali complesse

Comunica – riceve messaggi verbali

Comunica – riceve messaggi non verbali

Esegue una routine quotidiana

Ha difficoltà a comprendere le regole

Ha difficoltà di concentrazione

Esegue giochi cooperativi

Ha difficoltà amemorizzare

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A) Esperienze sensorialiintenzionali

Guarda

Ascolta

Racconta

B) Apprendimento dibase

Impara attraverso il gioco simbolico

Ripete

AREA

DELL’APPRENDIMENTO

AREA SOCIO

AMBIENTALE

Copia

C) Applicazione delleconoscenze

Focalizza l’attenzione

Risolve problemi

Acquisisce abilità basilari

Acquisisce abilità complesse

Prende decisioni

Non è collaborativo

Famiglia problematica

Pregiudizi ed ostilità culturali

Difficoltà socioeconomiche

Ambienti deprivati/devianti

Difficoltà di comunicazione e o collaborazione tra scuola, servizi,

enti operatori….) che intervengono nell’educazione e nella formazione

SPECIFICARE* Bisogni espressi dal team degli insegnanti relativamente alle

problematiche evidenziate (strumenti, informazioni, sussidi…)

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38

Scheda rilevazione dei “punti di forza” dell’alunno e gruppo classe su cui fare levanell’intervento

Presenza di un compagno o un SI(specificare) NO

gruppo di compagni per le

attività

Presenza di un compagno o un SI(specificare) NO

gruppo di compagni per le

attività extrascolastiche

Comportamenti

Situazioni

Contesti

Attività in cui riesce

Bisogniespressi

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Allegato 5

SCHEDA DI RILEVAZIONE SITUAZIONE ALUNNI STRANIERI E LORO BISOGNI FORMATIVI

ANNO SCOLASTICO 2017-18

L’ALUNNO……………………………………………………………………………………………………………….. NATO IL…………………………………..LUOGO DI NASCITA……………………………………………….. LUOGO DI RESIDENZA……………………………………………….TEL………………………………………. ISCRITTO ALLA CLASSE…………………………..DELLA SCUOLA………………………………………… DAL……………………………………………….A.S……………………………………..

1) L’ALUNNO,OLTRE ALLA SUA LINGUA DI ORIGINE, CONOSCE ALTRELINGUE?

SI

NO

2) SE CONOSCE ALTRE LINGUE,QUALI?

ITALIANO

INGLESE

ALTRO

3) QUALI DELLE SEGUENTI ATTIVITA’ PREDILIGEL’ALUNNO/A?

MUSICA

DISEGNO/PITTURA

SPORT

ATTIVITA’TEATRALE

LE INSEGNANTI FANNO CONOSCERE ALLA FAMIGLIA IL FUNZIONAMENTO DI CENTRI RICREATIVI, DOPOSCUOLA E DI ALTRE STRUTTURE EXSRTASCOLASTICHEPRESENTI NEL TERRITORIO EVENTUALI OSSERVAZIONI ……………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………. 4) BISOGNI FORMATIVIRILEVATI DALL’OSSERVAZIONE DELLE PROVE EFFETTUATE,L’ALUNNO/A RISULTA AVERE IL SEGUENTE LIVELLO DI COMPETENZA DELLA LINGUA ITALIANA:

A0 = L’ALUNNO/A NON CONOSCE LA LINGUAITALIANA

A1 = L’ALUNNO/A COMPRENDE E UTILIZZA ESPRESSIONI FAMILIARIE

MOLTO COMUNI PER SODDISFARE BISOGNI DI TIPO CONCRETO.SA

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COMUNICARE IN MANIERA MOLTO SEMPLICE I PROPRI DATI

PERSONALI,L’ABITAZIONE,LE COSE CHE POSSIEDE E LE PERSONE CHE

CONOSCE;

A2 =L’ALUNNO E’ IN GRADO DI DESCRIVERE IN MANIERA SEMPLICEGLI

ASPETTI DEL PROPRIO AMBIENTE QUOTIDIANO(FAMIGLIA,SCUOLA,GIOCO);

B1 =L’ALUNNO/A E’ IN GRADO DI DESCRIVERE ESPERIENZE, AVVENIMENTI

E ASPIRAZIONI UTILIZZANDO I VERBI DI USO QUOTIDIANO. RIESCE INOLTRE

AD ESPORRE BREVEMENE LE RAGIONI DELLE SUEESPERIENZE;

B2 =L’ALUNNO E’ IN GRADO DI SEGUIRE LA PROGRAMMAZIONEDI

CLASSE;

PERTANTO SI RITIENE OPPORTUNO CHE VENGANO ATTIVATI I SEGUENTI INTERVENTI, A SOSTEGNO DELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA DELLA COMUNICAZIONE E/O DELLO STUDIO: ………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………

AVERSA…………………………. FIRMA DEIDOCENTI

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Allegato 6

Terzo Circolo Didattico di Aversa

Scuola dell'Infanzia Documento di passaggio alla scuola primaria

Dati anagrafici

Cognome …………………Nome ……………………… Data /luogo di nascita …………………./………..

Comune di residenza …………………….via…………………….. n. …Prov. ………

Esperienza scolastica ANNI DI FREQUENZA N°…

FREQUENZA 3° ANNO REGOLARE SALTUARIA

ANTICIPATARIO/A SI NO

PROCESSI DI MATURAZIONE PERSONALE

AUTONOMIA SI PARZIALM. NO

Ha superato il distacco dalla famiglia

Riconosce e denomina gli oggetti personali

Riconosce e denomina gli spazi scolastici

Sa muoversi autonomamente negli spazi scolastici

Dimostra autonomia nell’uso dei servizi igienici

E’autonomo nel vestirsi e nello svestirsi

E’autonomo a tavola

Si procura il materiale necessario alle varie attività

Ha cura del proprio materiale scolastico

Usa adeguatamente gli strumenti grafici

Si organizza autonomamente nelle attività libere e non

Esegue le attività assegnate nel tempo stabilito

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

IDENTITA’ SI PARZIALM. NO

Controlla le proprie emozioni

Dimostra fiducia in se stesso

Si relaziona con i compagni

Affronta serenamente la vita scolastica

Accetta e rispetta le regole nel gioco libero

Accetta e rispetta le regole nelle attività organizzate

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

COMPETENZE SOCIALI SI PARZIALM. NO

Partecipa attivamente alla vita di gruppo

Ha iniziative personali

Rispetta le cose altrui

Si adatta alle regole della vita scolastica

Collabora con gli adulti

Note:………………………………………………………………………………………..

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Carattere e comportamento

Autocontrollo Timido Vivace Conflittuale

………………………………………………………………………………………..

MOTORIE SI PARZIALM. NO

Riconosce e denomina le varie parti del corpo

Rappresenta in modo completo lo schema corporeo

Ha interiorizzato i concetti spaziali

Organizza lo spazio grafico della pagina

Riconosce i colori fondamentali e composti

Colora entro i margini

Ha sviluppato la motricità fine

Esegue correttamente i pregrafismi

Lateralità dominante dx sx crociata incerta

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

LINGUISTICO-ESPRESSIVE SI PARZIALM. NO

Si esprime in lingua italiana

Si esprime in dialetto

Articola tutti i fonemi

Formula una frase semplice e sintatticamente corretta

Si esprime in modo stentato e confuso

Elabora verbalmente racconti e vissuti

Rielabora graficamente racconti e vissuti

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

LOGICHE SI PARZIALM. NO

Esegue classificazioni in base a diverse caratteristiche

Esegue seriazioni

Conta, quantifica e simbolizza

Opera corrispondenze

Percepisce rapporti causa/effetto

Percepisce e descrive nozioni temporali: prima/dopo, ieri/oggi…

Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..

Attenzione

o Difficoltosa o Si distraefacilmente o Di lungadurata

Ritmo di apprendimento

o Rapido o Lento o Bisognoso di rinforzoverbale/iconico

Impegno

o Si impegnacostantemente o Deve esserestimolato o Ha bisogno di un rapporto

individualizzato

Memoria

o Memorizzafacilmente

o Memorizza condifficoltà

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Rapporti con la famiglia Persona/e che tengono i contatti conlascuola: Modalità preferite di incontro scuola- famiglia:

Difficoltà specifica: ¤motoria ¤ relazionale ¤ linguaggio ¤ percezione ¤ logica ¤altro

□ Assemblee □ Colloqui Individuali

□ Altre Iniziative

FASCIA DI LIVELLO N°……( Fascia1:Alta-Fascia 2: medio/alta-Fascia 3: Medio/bassa- Fascia 4:Bassa )

Aversa,…../…../…….

Le insegnanti …………………….…….. ……………………-……. …………………….…….

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Allegato 7

BILANCIO DIDATTICO ALUNNI BES

Si prega di fornire una risposta discorsiva negli spazi appositi

L’alunno/a Classe Plesso

Ha svolto per intero i contenuti del piano di lavoro

Non ha svolto le seguenti parti del piano di lavoro per i seguenti motivi:

Le aspettative erano o meno corrispondenti al reale livello dell’alunno/a?

L’alunno svolge il programma personalizzato all’esterno della classe?

Molte volte

Diverse volte

Alcune volte

Mai

Le finalità educative del PDP/ PEI sono state raggiunte?

Sono state raggiunte

Sono state parzialmente raggiunte

Non sono state raggiunte

Gli obiettivi di apprendimento disciplinari stabiliti nel PDP/ PEI

Sono stati raggiunti

Sono stati parzialmente raggiunti

Non sono stati raggiunti

Interesse e partecipazione

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Molto buoni

Buoni

Adeguati

Pocoadeguati

Progressi nel corso dell’anno

Molto buoni

Buoni

Sufficienti

Minimi

Altre osservazioni

ALTRE ATTIVITÀ SVOLTE

Nel corso dell’anno ha svolto le seguenti attività

PROGETTI DISCIPLINE COINVOLTE

I docenti

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Allegato 8

RELAZIONE FINALE REDATTA IN FORMADISCORSIVA

OSSERVAZIONI SULL’EVOLUZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA DELL’ALUNNO ED

EVENTUALI SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO

(Ogni docente può utilizzare le modalità adottate fino ad ora per la descrizione intermedia

discorsiva tenendo in considerazione le aree o i campi di esperienza o altri tipi di

indicatori)

I

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Disciplina Cognome e Nome Firma

Aversa,

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ALLEGATO9

Per una valutazione corretta degli alunni Bes

Si ritiene opportuno fornire delle precisazioni in merito ai criteri e modalità di valutazione da

adottare per gli alunni BES delle varie classi dell’Istituto.

Rispetto alle modalità di valutazione, gli alunni con BES devono essere messi in condizione di

poter dimostrare ciò che hannoappreso.

A livello generale, in base alla Normativa di riferimento, la valutazione degli alunni BES deve:

-Essere coerente con gli interventi e i percorsi pedagogico -didattici programmatici (PEI o PDP)

- Essere effettuata sulla base dei criteri educativi condivisi da tutti i docenti diclasse

-Verificare il livello di apprendimento degli alunni, riservando particolare attenzione alla

padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati alle abilità deficitarie

- Essere effettuata, eventualmente, con gli strumenti didattici compensativi o dispensativi

individuati nell’ambito del PEI oPDP.

In particolare, sarà necessario:

definire chiaramente che cosa si stavalutando

separare i contenuti della valutazione dalle capacitàstrumentali

prestare attenzione alla competenza più che alla forma, ai processi più che al solo “prodotto”

elaborato

valutare l’“apprendimento”, cioè quello che lo studente ha effettivamente imparato (non solo ciò

chesa)

effettuare la valutazione in condizioni analoghe a quelle abituali, anche con uso di strumenti e

tecnologie

Cercare di valutare oralmente o, almeno, verificare le conoscenze con colloquio orale in caso

diinsuccesso nelloscritto.

Occorre trovare un sistema di votazione che permetta all’alunno di valutare i suoi progressi, non

solamente di paragonarsi con gli altri; è, altresì, indispensabile, al momento della valutazione, tenere

conto da un lato dei risultati raggiunti dal singolo studente anche in relazione al suo punto di partenza,

dall’altro verificare quanto gli obiettivi sono riconducibili ai livelli essenziali degli apprendimenti

previsti dal grado di scuolaprimaria.

CRITERIO GENERALIZZABILE: METTERE GLI ALUNNI IN CONDIZIONE DI

DIMOSTRARE CIÒ CHE SANNO E SANNOFARE

Ma come si fa a identificare i livelli minimi attesi?

Basta chiedersi: “Qual è, nell’ambito di questa disciplina o di questa abilità o competenza, ciò che

mi aspetto sappia fare di sicuro, il minimo possibile?”

ESEMPIO. Nell’ambito di italiano, potrei definire come livello minimo il fatto che l’allievo sappia

scrivere data e giorno (prima) e come livello massimo che sappia inventare un piccolo e semplice

racconto e scriverlo.

È importante identificare anche i livelli massimi attesi, così da poter identificare anche i livelli

intermedi.

Nella rubrica per declinare i livelli ritroviamo la descrizione di 3 o 4 livelli attesi, a cui vengono

associati etichette o voti.

In sintesi, rispetto ai contenuti, all’interno del consiglio di classe, si devono stabilire livelli minimi e

massimi attesi per mezzo dei quali si tiene conto delle diversità presenti.