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1 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELL’AQUILA DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA LM / 85 BIS PROGETTO DI TIROCINIO L’istituzione del nuovo Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria prevista nel DM 249/2010 pone il Tirocinio come percorso formativo e obbligato, consistente in un insieme di occasioni di osservazione-riflessione e di progettazione attraverso cui lo studente prende direttamente contatto con il mondo della scuola e vive alcune esperienze professionali sotto lo sguardo esperto del tutor. Questa esperienza formativa non si configura solo come la messa in pratica di teorie, ma come un’esperienza complessa che offre allo studente la possibilità di conoscere i contesti reali della professione; di coinvolgersi con casi concreti; di autovalutarsi e decentrarsi dal proprio abito culturale. In altre parole lo studente deve guardare con attenzione le situazioni lavorative, osservare comportamenti operativi individuali e collettivi, scoprire ed esaminare la dinamica delle relazioni e sviluppare capacità di analisi critica e di ricerca. La pratica nella scuola deve evitare che il tirocinio si risolva in un’esperienza meramente passiva con l’acquisizione di capacità tecniche e stereotipate, ma si concentri su un “apprendere con il lavoro “. Appunto per questo il tirocinio non va visto come un’aggiunta al piano di studi, bensì come parte integrante di esso. Occorre allora, pensare ad un principio didattico fondamentale che si concretizzi nel “costruire situazioni”, nel promuovere opportunità, nel creare occasioni in cui il

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELL’AQUILA

DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE

CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA LM / 85 BIS

PROGETTO DI TIROCINIO

L’istituzione del nuovo Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria prevista nel DM 249/2010 pone il Tirocinio come

percorso formativo e obbligato, consistente in un insieme di occasioni di osservazione-riflessione e di progettazione

attraverso cui lo studente prende direttamente contatto con il mondo della scuola e vive alcune esperienze professionali

sotto lo sguardo esperto del tutor.

Questa esperienza formativa non si configura solo come la messa in pratica di teorie, ma come un’esperienza complessa che

offre allo studente la possibilità di conoscere i contesti reali della professione; di coinvolgersi con casi concreti; di

autovalutarsi e decentrarsi dal proprio abito culturale.

In altre parole lo studente deve guardare con attenzione le situazioni lavorative, osservare comportamenti operativi

individuali e collettivi, scoprire ed esaminare la dinamica delle relazioni e sviluppare capacità di analisi critica e di ricerca.

La pratica nella scuola deve evitare che il tirocinio si risolva in un’esperienza meramente passiva con l’acquisizione di capacità

tecniche e stereotipate, ma si concentri su un “apprendere con il lavoro “. Appunto per questo il tirocinio non va visto come

un’aggiunta al piano di studi, bensì come parte integrante di esso. Occorre allora, pensare ad un principio didattico

fondamentale che si concretizzi nel “costruire situazioni”, nel promuovere opportunità, nel creare occasioni in cui il

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tirocinante sia sollecitato a vedere la teoria nella didattica ed estrapolarla per poi prenderne coscienza interrogandosi sulle

situazioni e sui problemi che realmente si vivono e si affrontano nei diversi contesti educativi.

Ne consegue che la formazione del futuro insegnante non può prescindere da una presa di coscienza della realtà educativa,

della specificità e della identità della scuola.

FINALITA’-FUNZIONI-CRITERI

L’attività di Tirocinio ha lo scopo di favorire lo sviluppo dell’identità personale, culturale e professionale del futuro insegnante

della Scuola per l’Infanzia e della Scuola Primaria in una prospettiva orientata alla conquista di competenze disciplinari,

metodologico-didattiche, organizzative, relazionali.

La partecipazione diretta allo svolgimento di pratiche professionali consente allo studente di seguire un percorso formativo

centrato sui processi, di collocarsi dentro la situazione e dove, dal modello d’aula si passa a forme di coinvolgimento attivo

attraverso una dinamica di relazioni ed azioni, in un “con-testo da leggere e su cui riflettere”.

Le Funzioni principali del Tirocinio sono:

sviluppare la consapevolezza dell’agire il ruolo di insegnante;

costruire competenze metodologiche osservando e, in parte, sperimentando sul campo attività e compiti;

rielaborare le esperienze di osservazione, progettazione, verifica, valutazione ed autovalutazione;

riorganizzare in modo autonomo gli esiti ed i risultati ottenuti documentandoli nella Relazione Finale (DM 249/2010).

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I Criteri che ispirano il Tirocinio sono riconducibili a :

- Conoscenza e analisi delle caratteristiche della Istituzione Scolastica

- Coinvolgimento e partecipazione attiva del tirocinante sia a momenti collegiali e di coordinamento, sia agli interventi

educativi e di assunzione di decisioni

- Osservazione dei diversi modelli di organizzazione e progettazione

- Utilizzo dei diversi metodi, metodologie , strategie e strumenti di osservazione verifica e valutazione

- Presa di coscienza e assunzione graduale di responsabilità nello svolgimento di attività educative.

I criteri individuati prevedono, in particolare, che il tirocinio rappresenti un percorso formativo che oltre a garantire la

coerenza delle pratiche con la teoria, sia strutturato anche come ambiente di apprendimento idoneo a “simulare situazioni

didattiche” coinvolgendo gli studenti con un modello di didattica esperienziale che mira a sviluppare competenze.

Gli ordinamenti didattici del Corso di Laurea Magistrale determinano gli obiettivi formativi e i risultati di apprendimento

attesi (Decreto n.249 del 10/09/2010), secondo il sistema di descrittori dei titoli di studio adottato in sede europea (Dublino

DM 16/ 03/ 2007 art. 3 comma 7):

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DESCRITTORI DI DUBLINO OBIETTIVI FORMATIVI LM /85 bis

Abilità Comunicative - Avere capacità relazionale e gestionale - Saper costruire regole di responsabilità, solidarietà e giustizia - Collaborare e partecipare alla vita scolastica ed extrascolastica

Conoscenza e capacità di comprensione - Possedere conoscenze disciplinari - Avere capacità pedagogico-didattiche

Capacità di applicare conoscenze - Saper articolare i contenuti disciplinari in funzione degli alunni e degli obblighi scolastici - Essere in grado di scegliere le strategie mirate al percorso didattico - Saper applicare e/o utilizzare gli strumenti i più idonei al percorso didattico

Autonomia di giudizio - Riflettere criticamente sulle proprie idee e sulle decisioni prese - Confrontarsi e mettersi in discussione nell’ottica del cambiamento

Capacità di apprendimento - Imparare ad imparare - Imparare ad insegnare - Insegnare ad insegnare

IL PROCESSO E IL PERCORSO

Il tirocinio indiretto

Riguarda l’ individuazione degli aspetti teorici e metodologici, la trasposizione didattica, nonchè la predisposizione di

materiali secondo un modello di problematizzazione dell’esperienza.

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Durante tali attività,il tirocinante, sia in gruppo che individualmente, può riflettere, valutare le proprie prestazioni e ri-

pensare i necessari approfondimenti.

Il tirocinio diretto

Riguarda l’esperienza sul campo in una struttura educativa e coinvolge il tirocinante nella sua totalità, chiamando in causa

sistemi di competenze nella relazione tra il soggetto e il contesto. Dall’esperienza all’interno dell’Università si va alla

rielaborazione di significati attraverso la partecipazione attiva e il coinvolgimento responsabile.

Arricchiranno il Tirocinio diretto anche le esperienze di laboratorio svolte sia in sede universitaria, sia nel territorio

coinvolgendo in rete più attori e strutture socio-culturali (Comune, Provincia , Regione).

La valutazione riflessiva

Riguarda il processo che induce il tirocinante ad esprimere giudizi sull’efficienza ed efficacia del percorso e a formalizzare le

riflessioni emerse per arrivare ad una ridefinizione e sistematizzazione condivisa. Tutto ciò consente di collegare conoscenze,

abilità, capacità e competenze attraverso il confronto e la discussione all’interno dei gruppi .

Articolazione del Tirocinio

Il Corso di Laurea prevede che il Tirocinio abbia inizio dal II Anno e che si completi in 600 ore (24 CFU). La distribuzione dei

CFU per ogni anno accademico, riportata nel Regolamento del Tirocinio, risponde alla logica della gradualità nell’approcciarsi

all’universo professionale dell’insegnamento ed a sviluppare progressivamente competenze.

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Modalità di lavoro

Tirocinio indiretto

- Simulazioni, role - play

- Studi di caso

- Simulazione di una lezione

- Elaborazione di strumenti ( griglie di osservazione- diario-autobiografia formativa e narrativa)

- Feedback sull’evoluzione delle competenze professionali via via acquisite

Tirocinio diretto

- Attività e interventi che si svolgono presso le Istuzioni Scolastiche

- Interventi dei Tutor Organizzatori e Coordinatori per facilitare l’esperienza formativa all’interno della scuola.

Autoformazione

- Letture

- Esercitazioni

- Elaborazioni di materiali utilizzati nel tirocinio diretto e indiretto

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Tabella di sintesi delle ore di tirocinio

II ANNO III ANNO IV ANNO V ANNO 100 ore totali 50 diretto

100 ore totali 50 diretto

150 ore totali 75 diretto

250 ore totali 125 diretto

15 Documentazione

15 documentazione 15 documentazione

15 documentazione

35 indiretto 35 indiretto 60 indiretto 110 indiretto

Tirocinio indiretto (in sede universitaria)

IL tirocinio viene articolato in momenti di plenaria e momenti di lavoro in piccolo gruppo con il tutor.

Nella plenaria verranno affrontate grosse aree tematiche.

Nel piccolo gruppo verranno rielaborate le problematiche trattate nella plenaria attraverso la riflessione e la documentazione divisa per anni di frequenza.

Macroaree da trattare in plenaria

1) Accoglienza: contratto formativo e presentazione del progetto del tirocinio (finalità, attività previste, aspettative), funzione docente

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2) Documenti:

- Indicazioni Nazionali per il Curricolo della Scuola dell’ Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione 2012, Misure di Accompagnamento alle Indicazioni 2013, Descrittori di Dublino, Raccomandazioni del Parlamento e del Consiglio Europeo 2006, Regolamento Autonomia DPR n. 275/99, Direttive Ministeriali BES, DSA.

3) Dalla trasmissione del sapere alla costruzione del sapere : processo di insegnamento - apprendimento

- teoria dell’indagine e metodologie attive (problem-solving, laboratorio, apprendimento cooperativo, dialogo radicale) mediatori, didattica inclusiva, i saperi riferiti alla scuola dell’Infanzia e alla scuola primaria

- dall’ambiente di insegnamento all’ambiente di apprendimento

4) Osservazione- valutazione e autovalutazione come processo

Metodologia di conduzione del lavoro in plenaria

Accoglienza (divisione degli studenti in sottogruppi condotti da tutti i tutor)

- parole chiave - brainstorming - discussione - rielaborazione a piccoli gruppi - condivisione - proposte degli studenti - visione di filmati ,video - documentazione fotografica e video di esperienze didattiche

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Lo studente riporta i risultati del gruppo e il tutor riporta l’osservazione del processo di gruppo.

Metodologia di conduzione del lavoro nei piccoli gruppi

- Simulazioni, role - playing

- Studi di caso

- Simulazione di una lezione

- Elaborazione di strumenti (griglie di osservazione - diario -autobiografia formativa e narrativa)

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ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO NEI PICCOLI GRUPPI

DESCRITTORI II E III ANNO

OSSERVA, VALUTA, AUTOVALUTA

IV ANNO

LAVORA IN SITUAZIONE GUIDATA

V ANNO

LAVORA AUTONOMAMENTE

CONOSCERE Analizza strumenti e metodologie

Individua un problema. Conosce e raccoglie dati e strumenti

Ricerca autonomamente strumenti e dati funzionali al problema

APPLICARE Predispone ed utilizza strumenti sia a scuola che nelle simulazioni

Seleziona ed usa strumenti sia a scuola che nelle esercitazioni simulate in sede

Applica autonomamente gli strumenti selezionati in contesti e situazioni diverse

GIUDICARE AUTONOMAMENTE

Riflette sui punti di forza e di debolezza degli strumenti e delle metodologie

Condivide gli strumenti sia a scuola che all’Università

Valuta e giudica quali strumenti sono adeguati alle diverse situazioni

COMUNICARE Sceglie i dati da comunicare, documentandoli

Comunica con registri adeguati ad interlocutori diversi

Comunica e collabora con interlocutori diversi nella vita scolastica ed extrascolastica

CAMBIARE Ricerca e propone altre strategie e strumenti

Cambia il punto di vista rispetto al problema e ne individua altri

Struttura (trasferendo competenze) un percorso per cambiare la realtà esistente, gestendo la complessità del problema.

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Ripartizione ore tirocinio indiretto

Anno II ( 35 ore totali )

- 17 ore di plenaria ( Accoglienza 5 ore, 3 incontri di 4 ore ciascuno ) - 18 ore con il tutor ( i primi 2 incontri di 4 ore ,il II e III incontro di 5 ore )

Anno III ( 35 ore totali)

- 5 ore per la valutazione dell’elaborato sul tirocinio diretto e indiretto - 14 ore di plenaria sulle varie tematiche ( 7 incontri di 2 ore ciascuno, le prime due ore di plenaria) - 18 ore con il tutor

Anno IV ( 60 ore totali )

- 5 ore per la valutazione dell’elaborato sul tirocinio diretto e indiretto - 28 ore di plenaria sulle varie tematiche (7 incontri di 4 ore ciascuno ) - 18 ore con il tutor - 9 ore di ulteriore riflessione con il tutor in funzione della progettazione didattica

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Tirocinio diretto

Il tirocinio diretto prevede interventi in classe, nei laboratori, in esperienze di lavoro interclasse o per gruppi di progetto ; lo studente andrà ad osservare momenti di collegialità all’interno della scuola ( interclasse, consiglio di istituto, collegio docenti ecc ).

I Supervisori cureranno i rapporti con le scuole in relazione a:

- Coinvolgimento e condivisione del progetto e del percorso formativo con i Tutor dei tirocinanti delle classi coinvolte - Coinvolgimento del dirigente per conoscere e condividere collegialmente il progetto, per apportarvi contributi e

riflessioni anche in relazione all’accreditamento delle scuole

Il progetto personale di tirocinio

Si costruisce in relazione alle indicazioni del Supervisore e si riferisce all’intera esperienza a partire da:

- approfondimenti teorici - scelta della scuola e della classe - trasposizione didattica - programmazione degli interventi di tipo osservativo, valutativo e autovalutativo soprattutto in relazione al percorso

che lo studente porta avanti nel lavoro in plenaria e nei piccoli gruppi

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Progetto personale di tirocinio (relazione finale V anno DM 249/ 2010)

Attese formative (da documentare nei momenti di accoglienza, sia in plenaria che nei piccoli gruppi)

Finalità e obiettivi che il tirocinante si aspetta di conseguire

Esperienza all’interno dell’ Istituzione Scolastica

finalità educative, ambiti e tipologie di intervento (POF, regolamento, Carta dei Servizi)

Periodo

Predisposizione di un calendario mediante il raccordo con il Tutor dei tirocinanti

Compiti

Elenco delle attività che il tirocinante andrà a svolgere sia in relazione agli strumenti predisposti, sia in funzione delle attività scolastiche

Ruolo Il ruolo assunto nelle diverse fasi : osservatore, progettista, insegnante

Strumenti e materiali impiegati Da un primo studio di strumenti e materiali ( II e III anno ) al lavoro guidato dal tutor ,per arrivare ad un lavoro autonomo

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Attività complementari trasversali

Si prevedono ulteriori attività con modalità diverse:

- Laboratori sul territorio in collaborazione con le scuole e con Enti accreditati - Laboratori permanenti nella sede universitaria, nei quali accogliere le scuole in percorsi tematici

Le attività e le ore di cui sopra saranno riconosciute come ore di tirocinio diretto.

Tutor Organizzatori:

- Agnese Carla Di Matteo mail: [email protected]

- Rosanna Pichelli mail: [email protected] - Raffaella Peroni mail : [email protected]