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Relazione Tecnica Progettuale “Percorso ciclabile collegato al Naviglio del Brenta” 1
Dipartimento dei Servizi al Territorio
Manutenzione e Sviluppo del Sistema Viabilistico
PROGETTO DEFINITIVO ESECUTIVO Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007 – 2013 - Asse 4 Leader
GAL Antico Dogato - PSL “Le Vie della Serenissima” Misura 313 “Incentivazioni delle attività turistiche “
Azione 1 “Itinerari e certificazione”
Intervento a regia GAL “Percorso ciclabile collegato al Naviglio del Brenta”
RELAZIONE TECNICA GENERALE
A. Descrizione del percorso e valutazioni del contesto
B. Obiettivi specifici dell’intervento in relazione alle linee strategiche del PSL e alla
valorizzazione territoriale
C. Descrizione e motivazioni dell’intervento in relazione alle esigenze di complementarietà
stabilite dalla Misura 313.
D. Elementi di integrazione e coordinamento dell’intervento con altre iniziative previste a livello
regionale e locale.
E. Collegamenti e sinergie con altre Misure o Azioni del PSL
F. Atti progettuali: relazione tecnico illustrativa ed elenco elaborati grafici allegati.
G. Cantierabilità dell’intervento
H. Modalità di gestione del percorso
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A. Descrizione del percorso e valutazioni del contesto.
L’intervento in oggetto consiste nell’individuazione di un percorso secondario di
collegamento che segue il tracciato perilagunare lungo il Canale Taglio Novissimo
connettendosi a Nord con il più noto itinerario lungo il Naviglio Brenta e a Sud con la
pista ciclabile Lugo\Lova, sua continuazione naturale, già sviluppata lungo la medesima
sommità arginale del Canale Taglio Novissimo. In particolare, il completamento di
questo percorso rappresenta uno snodo fondamentale per la connessione dell’ambito
dell’Antico Dogado con la Riviera del Brenta e Venezia, offrendo un nuovo fronte di
sviluppo per un turismo alternativo a quello di massa, che miri alla valorizzazione dei
territori della Provincia di Venezia ad elevata ruralità.
Immagine 1- Territorio
GAL Antico Dogado
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La realizzazione di una mobilità slow alternativa a quella stradale è tra gli obiettivi
prioritari della Provincia di Venezia, che già attraverso il Piano Territoriale Provinciale
di Coordinamento ha iniziato un percorso per la definizione delle direttrici
sovracomunali principali, sulle quali “appoggiare” una rete di itinerari locali a servizio di
cittadini e turisti.
Il percorso coinvolgerà i nuclei insediativi di Mira Taglio, Porto Menai-Piazza Vecchia
fino a Lughetto e Lugo, rispettivamente nei territori di Mira e Campagna Lupia, Comuni
che costituiscono l’estremità Nord del territorio del GAL Antico Dogado.
B. Obiettivi specifici dell’intervento in relazione alle linee strategiche del PSL e
alla valorizzazione territoriale
L’individuazione di tale percorso si colloca nell’ambito del Programma di Sviluppo
Rurale per il Veneto 2007/2013, attraverso l’Asse 4 del suddetto programma, il GAL
Antico Dogado intende programmare le attività sul territorio attraverso una serie di
strategie e di obiettivi che verranno sviluppati con l’attivazione di alcune misure degli
assi 1-2-3 del PSR Veneto 2007-2013.
Tale progetto integrato ha come scopo finale quello di migliorare la qualità della vita
delle zone rurali attraverso il sostegno e lo sviluppo del territorio e la valorizzazione
delle risorse ambientali e storico–culturali. Il progetto del percorso lungo il Canale
Taglio Novissimo, che punta allo sviluppo di una mobilità lenta ed ecosostenibile, quale
quella ciclabile, è coerente alla programmazione delineata dal PSL, poiché entrambi
guardano al potenziamento di nuovo tipo di turismo attento al territorio, alle sue
produzioni agroalimentari, tradizioni e beni storico-ambientali.
Affinchè il territorio rurale venga percepito come un unico sistema ampio ed articolato,
come previsto dal PSL, è fondamentale prevedere in primo luogo la progettazione e/o
la semplice individuazione di nuove infrastrutture e percorsi che facilitino e incentivino il
collegamento fra i diversi luoghi e di conseguenza l’integrazione fra diversi settori e
attività.
Il territorio avrà l’occasione di aprirsi ad un nuovo tipo di turismo, come quello ciclabile,
che sta vivendo un’importante fase di sviluppo sia a livello regionale che locale, e che
rappresenta un’opportunità per la rivalutazione delle zone rurali e delle attività agricole
ed enogastronomiche.
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C. Descrizione e motivazioni dell’intervento in relazione alle esigenze di
complementarietà stabilite dalla Misura 313. L’obiettivo del PSL 2007-2012 e più specificatamente della Misura 313, è quello di
creare una rete di intercettazione dei flussi turistici costieri legati sia ai centri storici
(Venezia – Padova) sia al turismo balneare, per convogliarli in parte verso l’entroterra.
Per rendere possibile tale meccanismo è necessario aumentare l’attrazione dei luoghi
attraverso una maggior fruibilità ed accessibilità, proponendo un’ offerta di itinerari e
percorsi che sfruttino, ma al contempo potenzino, l’offerta enogastronomica,
agrituristica ed ambientale di questo territorio.
L’intervento quindi mira in primis a rispondere all’obiettivo specifico individuato dalla
Misura 313 per l’incentivazione delle attività turistiche attraverso la valorizzazione di
itinerari connessi all’enogastronomia, agriturismo e ambiente: l’individuazione di nuovi
percorsi dedicati alla mobilità leggera, permette di migliorare qualitativamente l’offerta
turistica nelle aree rurali.
Al turista verrà proposta una forma di accesso ai nuovi luoghi del turismo rurale
qualificata, attrezzata ed integrata ad un sistema di percorsi più ampio, facilmente
fruibile e riconoscibile: il nuovo percorso di cicloturismo lungo il Canale Taglio
Novissimo, diventerà chiaramente individuabile e agilmente percorribile e si porrà
come una nuova direttrice della mobilità slow dell’intero territorio perilagunare.
Assumerà sia la funzione di elemento attrattore per nuove attività agricole,
agrituristiche ed enogastronomiche, che quella di filo conduttore per tutte quelle realtà
rurali già esistenti, ma ad oggi non integrate e coordinate. (Imm 6)
D. Elementi di integrazione e coordinamento dell’intervento con altre iniziative
previste a livello regionale e locale. Come chiaramente si evince negli allegati grafici riportati alla fine di questo paragrafo, il
percorso di collegamento al Naviglio Brenta, si integra con le reti ciclabili e
cicloturistiche a più livelli: regionale, provinciale e locale. (Imm 2)
La Provincia di Venezia con il Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento (Imm 3)
ha iniziato un percorso per la definizione delle direttrici sovracomunali principali, sulle
quali “appoggiare” una rete di itinerari locali a servizio di cittadini e turisti. Tale sistema
si pone come interfaccia tra la REV della Regione Veneto e la rete ciclabile locale.
Relazione Tecnica Progettuale “Percorso ciclabile collegato al Naviglio del Brenta” 5
Il percorso in oggetto rappresenta il completamento della connessione ciclabile
meridionale della Provincia di Venezia lungo gli argini del Canale Taglio Novissimo con
la Riviera del Brenta, con il noto percorso denominato “Lungo il Naviglio del Brenta”,
incluso nella Rete REV.(Imm 4)
Il turista inoltre, una volta raggiunto Lugo di Campagna Lupia può scegliere di deviare
verso Campolongo Maggiore (e quindi verso l’Ippovia della Brenta, altro Itinerario
REV), oppure proseguire attraverso piste ciclabili arginali e/o strade secondarie fino a
raggiungere Codevigo e poi Chioggia. (Imm 5)
In alternativa, l’escursionista può deviare e collegarsi alla ciclopista del fiume
Bacchiglione e percorrere gli itinerari progettati dalla Provincia di Padova, consentendo
quindi un’integrazione anche a livello intraprovinciale.
Il nuovo percorso intercetta anche il sistema ciclabile locale: all’estremità nord si
congiunge con l’Itinerario dei Tagli, che collega lungo il Canale Taglio il Comune di
Mira con quello di Mirano; a Sud invece il percorso trova la sua naturale continuazione
nella ciclabile Lugo-Lova, che continua lungo il percorso arginale del Taglio Novissimo.
Ulteriori intersezioni a livello locale anche in prossimità dei centri attraversati o lambiti
dal nuovo percorso, ad esempio a Porto Menai (ciclabile per Sambruson) e a Lughetto-
Lugo (dove troviamo nuovi tratti di piste ciclabili ad oggi in fase di realizzazione) .
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Immagine 2 - Inquadramento del Percorso nel territorio (Ortofoto)
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Immagine 3 - Estratto Percorso su Elaborato Piano Territoriale Provinciale di Coordinamento – Itinerari
Ambientali Storico-culturali
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Immagine 4 - Estratto Elaborato cartografico Rete Escursionistica Veneto - REV
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Immagine 5 – Itinerari Intermodalità lenta GAL Antico Dogado – Esistenti e di
Progetto
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E. Collegamenti e sinergie con altre Misure o Azioni del PSL
Il progetto in questione, rispondente agli obiettivi prefissati dalla Misura 313 Azione 1,
si pone come intervento infrastrutturale indispensabile e propedeutico per il
raggiungimento dell’obiettivo che si pone il PSL 2007 2013, cioè quello della
riqualificazione del territorio dell’entroterra anche attraverso l’ implementazione del
turismo rurale.
Più specificatamente si può evidenziare la sinergia con la Misura 311 - Azione 2
“Sviluppo dell’ospitalità agrituristica”, che è la forma ricettiva che maggiormente si
addice al turismo rurale e che sintetizza al meglio il connubio fra l’ offerta turistica e
quella enogastronomica.
L’azione mira allo sviluppo dell’ospitalità agrituristica, sulla base di progetti di
adeguamento, miglioramento e sviluppo delle imprese agrituristiche, per quanto
riguarda in particolare le strutture aziendali esistenti, le aree esterne ed i servizi erogati
per l’accoglienza di ospiti e turisti.
La “Misura 313 - Individuazione di Itinerari” e la “Misura 311 - Sviluppo dell’ attività
agrituristica” vengono delineate già nel PSL come strettamente collegate e dipendenti
l’una dall’ altra, in quanto, citando il testo del PSL stesso, nell’ambito del “sistema degli
itinerari e/o percorsi segnalati quali strade del vino e dei prodotti tipici e tradizionali,
cicloturismo, equiturismo, fluvioturismo, nonché paesaggistici, naturalistici,
ecc.,”…“l’agriturismo riveste un ruolo prioritario in termini di ricettività rurale”
La mappa che segue, elaborata dal GAL Antico Dogado, riporta le strutture
agrituristiche e fattorie didattiche già presenti nel territorio, che trarrebbero giovamento
dalla presenza di un nuovo percorso ciclabile di connessione con la Riviera del Brenta.
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Immagine 6 – Elementi di connotazione della Ruralità - GAL Antico Dogado
Tratto di progetto (Lugo Mira)
Tratto già realizzato (Lugo Lova)
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F. Atti progettuali: relazione tecnico illustrativa ed elenco elaborati grafici
allegati.
Il “Percorso collegato al Naviglio Brenta”
Il percorso che collega la Riviera del Brenta con la pista ciclabile Lugo – Lova nel
Comune di Campagna Lupia lungo le sommità arginali del Canale Taglio Novissimo si
estende per circa 8 km attraverso strade urbane asfaltate, sterrate e strade rurali.
Si sviluppa nel primo tratto (da Mira Taglio a Porto Menai) lungo l’argine Sinistro del
Canale in un tratto di strada asfaltata a medio-basso traffico. Raggiunta la località di
Porto Menai, in prossimità con l’incrocio con la SP 22 verrà realizzata una passerella
ciclopedonale che permette l’attraversamento in sicurezza del Canale, senza
prevedere l’utilizzo del ponte carrabile esistente, il quale si caratterizza da carreggiate
di dimensioni esigue.
Il percorso quindi passa sulla sommità destra del Canale, che per circa 1,3 Km
coincide con la strada sterrata comunale Via Argine Destro Novissimo, la quale ad un
certo punto termina e lascia posto all’argine erboso, senza alcun tipo di finitura e privo
dell’ omogeneità e regolarità necessarie ad una pista ciclabile. Da questo punto in poi,
per circa 4,5 km, il percorso attraversa un territorio prevalentemente rurale fortemente
influenzato dalla presenza del corso d’acqua Canale Novissimo e da un’altra
importante opera idrica quale l’Idrovia, fino a raggiungere i primi nuclei urbani del
Comune di Campagna Lupia. Si attraversa infatti Via Marghera in località Lughetto nei
pressi di un ponte carrabile per l’immissione nella SS Romea e poco più avanti si
raggiunge Lugo, dove, dopo essersi ricongiunta con Via Marzabotto, il percorso
termina e lascia posto alla pista ciclabile Lugo/Lova, già esistente ed utilizzata.
Si completa così un importante collegamento ciclabile fra la Riviera del Brenta e le
aree più meridionali della provincia di Venezia, e attraverso la cartellonistica si coglie
l’occasione per dare un connotato storico culturale al percorso fornendo informazioni
su alcune architetture storiche che si incrociano e soprattutto sulle opere idrauliche e
sui manufatti idraulici storici che caratterizzano fortemente questo tragitto.
La segnaletica, che segue i dettami della normativa regionale così come definita dal
DGR 959 del 11.04.2006 e s.m.i., verrà collocata in tutti i punti di intersezione stradale,
nei punti d’accesso della passerella e nei luoghi d’interesse individuati, come
sottoelencato (ordine da nord-Mira a Sud-Lugo):
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1. Km 0 - Mira Taglio incrocio Riviera Giacomo Matteotti
Indicazione direzionale di inizio percorso. Cartello Bifacciale perpendicolare al senso di
marcia.
2. Km 0,95 – Mira Taglio Via Argine Sinistro Novissimo
Indicazione puntuale Villa Avanzini. Cartello Bifacciale perpendicolare al senso di
marcia.
3. Km 1,87 – Porto Menai
Indicazione direzionale di imbocco nuova passerella. Cartelli Bifacciali perpendicolari
al senso di marcia. Sullo stesso supporto verrà collocata la targa pubblicitaria per le
iniziative finanziate dal PSR Veneto 2007-2013. Cartello monofacciale parallelo al
senso di marcia
4. Km 1,90 – Porto Menai
Indicazione direzionale di termine della nuova passerella. Cartello Bifacciale
perpendicolare al senso di marcia.
5. Km 1,92 –Porto Menai
Indicazione direzionale per Via Argine Destro Novissimo. Cartello Bifaccialie
perpendicolare al senso di marcia.
6. Km 2,20 – Porto Menai
Indicazione puntuale sulla facciata Oratorio Bettoni – Grassi (con nota informativa
storica). Cartelli Monofacciali paralleli al senso di marcia.
7. Km 2,90 – Porto Menai
Indicazione puntuale opera idraulica “Idrovia PD-VE” (con nota informativa storica)
Cartelli Monofacciali paralleli al senso di marcia.
8. Km 3,20 – Comune di Mira
Indicazione direzionale in presenza del bivio fra argine e Via Argine Destro Novissimo.
Sullo stesso supporto verrà collocata la targa pubblicitaria per le iniziative finanziate
dal PSR Veneto 2007-2013. Cartelli Bifacciali perpendicolari al senso di marcia.
9. Km 4,10 – Comune di Campagna Lupia
Indicazione direzionale in presenza di un bivio (con nota informativa storica sull’opera
idraulica “Canale Taglio Novissimo”) Cartelli Monofacciali paralleli al senso di marcia.
10 e 11. Km 5,20 – Lughetto
Indicazione direzionale per attraversamento Via Marghera. Cartelli Bifacciali
perpendicolari al senso di marcia.
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Immagine 7 – Abaco segnaletica ai sensi del DGR 959 del 11.04.2006 e s.m.i.,
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12. Km 6,35 – Lughetto
Indicazione direzionale in presenza di un bivio. Cartelli Bifacciali perpendicolari al
senso di marcia.
13. Km 7,70 – Lugo
Indicazione direzionale per congiungimento del percorso con Via Marzabotto. Cartelli
Bifacciali perpendicolari al senso di marcia.
14 Km 7,80 – Lugo
Indicazione direzionale prima dell’ attraversamento di Via Manin Cartelli Bifacciali
perpendicolari al senso di marcia.
15. Km 7,80 – Lugo
Indicazione direzionale per proseguimento dopo l’ attraversamento Via
Manin.Indicazione dell’Oasi WWF Valle Averto. Cartelli Bifacciali perpendicolari al
senso di marcia.
16. Km 8,10 – Lugo
Indicazione direzionale fine percorso. Indicazione dello sportello informativo sulla
Laguna Sud “Punto Laguna”, a Lova. Sullo stesso supporto verrà collocata la targa
pubblicitaria per le iniziative finanziate dal PSR Veneto 2007-2013. Cartelli Bifacciali
perpendicolari al senso di marcia. (Imm8)
Immagine 8 – Targa pubblicitaria per le iniziative finanziate dal PSR Veneto 2007-2013
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Degli 8100 m che compongono il percorso individuato, 4500 metri saranno di nuova
formazione, in quanto, come già detto, questo tratto di argine oggi è allo stato
naturale, pertanto è impossibile la praticabilità ciclabile.
Il progetto, che ha invece questo obiettivo, prevede che la pavimentazione del
percorso, sempre della larghezza di mt. 2,50, per la maggior parte di esso (circa 2650
m.), sia realizzata, dopo un leggero scortico del terreno, con la stesa di un sottile
strato di spaccato di Sarone.
Di questo tratto di percorso, si individuano alcune zone, in corrispondenza dei punti di
inserimento della cartellonistica, che avranno una pavimentazione in asfalto ecologico
tipo Biostrasse. (1850m).
Come detto sopra, il percorso ciclo-pedonale, della larghezza di mt. 2,50, sarà
individuato in asse all’argine esistente, in modo tale che vi siano margini di assoluta
sicurezza per gli utenti, sicurezza che è data dalla larghezza residua dei margini
restanti, sia dall’ampia superficie di sponda e della sua lieve pendenza
Il terreno oggetto di scortico, sarà riutilizzato in loco distribuendolo sulle scarpate,
mentre il Sarone è elemento di cava, così come elemento di cava sarà lo strato di
sottofondo per la tenuta della pavimentazione in Biostrasse.
Per tali materiali, posti in un contesto come quello di cui si tratta ed in particolare
questa alzaia di fiume, non è stata volutamente prevista, una cordonatura di
contenimento.
Ciò consentirà di ottenere un approccio con lo stato di fatto poco impattante e
contestualmente integrato.
Il pacchetto di realizzazione, a scavo di scortico avvenuto, è costituito da uno strato di
rilevato dove necessita, uno strato di stabilizzato ed uno strado a finire di cm. 6 di
Biostrasse, dove i 6 cm. consentiranno l’accessibilità sia di eventuali mezzi di
soccorso, sia dei mezzi di manutenzione degli argini.
La stessa attenzione all’ecosostenibilità e reversibilità degli interventi è stata posta
sulla scelta del sistema di ancoraggio della cartellonistica a basso impatto ambientale:
non prevede scavi nè realizzazione di plinti in calcestruzzo, ma la semplice infissione
nel terreno di un sistema di ancoraggio in ferro in cui si infilerà il palo di sostegno
della segnaletica.
La passerella in Località Porto Menai
Il progetto della costruzione di una passerella ciclopedonale, posta tra le due sponde
Relazione Tecnica Progettuale “Percorso ciclabile collegato al Naviglio del Brenta” 17
del Canale Novissimo, in località Porto Menai in Comune di Mira, ricade nell’ambito
del Protocollo di intesa tra la Provincia di Venezia ed il Comune di Mira, in data
10.11.2003, nel quale sono state delineate le prime linee guida per la realizzazione di
messa in sicurezza lungo le SS.PP. 22, 27, 29, 30 preventivamente approvato in
bozza con Delibera di Giunta Provinciale n. 2003/00305 del 14.10.2003.
Successivamente con Delibera di Giunta Provinciale n. 2008/00152 del 18.07.2008, è
stata approvata la bozza del protocollo integrativo per la Sistemazione viabilistica delle
strade provinciali n. 22, 27, 29 e 30 nel territorio del Comune di Mira, nel quale
protocollo si prevede che la Provincia di Venezia debba predisporre la progettazione e
realizzazione dell’intervento denominato “SP 22 passerella ciclopedonale a Porto
Menai in Comune di Mira”.
Tale programma della Provincia di Venezia prevede che sia costruita una passerella
ciclopedonale posta tra le due sponde del Canale Novissimo, in prossimità del ponte
carrabile esistente situato in località Porto Menai, al fine di dare continuità
ciclopedonale tra la sponda sinistra, nel tratto Mira Taglio-Porto Menai e la sponda
destra tra Porto Menai e Lugo.
Il ponte carrabile esistente, costruito circa 30 anni or sono, è di tipo girevole su pila
centrale, anche se, sostanzialmente dalla sua stessa costruzione, necessità di far
transitare mezzi acquei delle dimensioni tali da doverlo aprire non ve ne sono state;
oggetto di continua manutenzione da parte della Provincia di Venezia e del Genio
Civile di Venezia, la struttura non è stata aperta da molto tempo, ed ignoto è lo stato
delle sue parti meccaniche ed elettriche.
Tuttavia, per espresso volere dello stesso Genio Civile, in conformità alla tipologia del
Canale Taglio, che lo definisce “navigabile”, il ponte esistente dovrà mantenere la
vocazione dell’apertura girevole.
Su tale precisa indicazione si è svolto l’approccio progettuale della nuova passerella.
Soffermandoci brevemente sul ponte carrabile esistente, esso è costituito da una
struttura in acciaio, che si presenta, allo stato visibile, sia verso nord che verso sud,
con due travi in acciaio aventi altezza pari a cm. 80, opportunamente controventate,
sulle quali, in ambedue i lati nord e sud, è fissato il parapetto anch’esso in acciaio.
Non vi è solettone in c.a., tale che sulla stessa struttura, che si sottolinea essere
completamente in acciaio, è posato il manto asfaltico direttamente sulla lamiera di
base.
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La parte mobile del ponte esistente ha una lunghezza pari a mt. 20,00 e la pila di
sostegno, sulla quale grava la cerniera di apertura, è posta quasi nella mezzeria (mt.
9,00 e mt. 11,00); la parte fissa del ponte, considerando quella più lunga sita sul lato
Est, ha una lunghezza pari a mt. 7,00.
Complessivamente, il ponte ha una lunghezza totale di mt. 30,00 ed una larghezza, tra
i due parapetti, di mt. 5,50.
Ci si sofferma in particolare sulle caratteristiche della struttura esistente, in quanto una
prima soluzione progettuale trattava di una passerella ancorata al ponte carrabile. Tale
ipotesi è stata abbandonata in quanto i costi per la sua realizzazione non potevano
essere certi in quanto non è certo lo stato strutturale del ponte carrabile e, pur
analizzando i dati reperiti in merito ai calcoli strutturali ed ai disegni accompagnatori, le
opere di compensazione alla nuova struttura a sbalzo, ponevano criticità tali che
hanno impedito il proseguo dell’ipotesi primaria.
Appare invece molto più concreta la possibilità di realizzare una nuova passerella
ciclopedonale, completamente autonoma dal ponte carrabile esistente e posta a
monte dello stesso, la cui realizzazione è certa sotto il profilo progettuale e, di
conseguenza, ne sono certi anche i costi.
Dovendo dare l’idea della proposta progettuale che, seppur nell’ambito di un progetto
preliminare, essa deve essere sostenibile, sia in fase appunto preliminare, ma anche
in fase di progettazione esecutiva, il nuovo progetto tende innanzitutto al rispetto della
qualità del luogo sul quale si va ad operare, cercando di contribuire, con la scelta dei
materiali e del disegno progettuale, alla sempre più attesa qualità urbana della città.
La sostenibilità dell’intervento, è ulteriormente rafforzata dal fatto che la quota di
imposta della nuova passerella, divisa in due tronconi apribili ognuno a levatoio con
bracci oleodinamici che conseguono un angolo massimo di apertura pari a 30°, è
posta sostanzialmente sullo stesso piano della quota stradale su entrambi i lati.
Ciò favorisce il contenimento dell’impatto ambientale, evitando opere rilevanti di
innesto alla viabilità esistente, opere che sotto il profilo strutturale, sono ridotte ad un
semplice supporto alla pavimentazione in doghe di legno.
Anche in relazione alle esigenze del Genio Civile di Venezia, che ha tutela sul Canale
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Novissimo, emergono ulteriori considerazioni, quali:
- la soluzione proposta dà garanzia sulla percorribilità acquea del Canale Novissimo;
- dà garanzia di continuità di intervento sulle sponde, sia per la pulizia delle stesse
che per le manutenzioni del caso.
- dà garanzia del deflusso delle acque, senza porvi ulteriori ostacoli considerando le
cause e gli effetti di piena ed a tal proposito si evidenziano i dati espressi nella
specifica relazione idraulica.
- Si provvederà inoltre a realizzare in prossimità della passerella, per un tratto di 30
m, delle opere di difesa delle sponde, quali il rivestimento in pietrame di cava non
gelivo per un’altezza di 2,00 m con intasamento in malta cementizia e l’infissione di
pali lungo l’unghia dell’argine.
La fattibilità dell’intervento, diviene via via dunque sempre più verificabile ed attuabile
a seguito della preliminare indagine di natura statica della struttura esistente e della
indagine geotecnica effettuata su entrambe le sponde che completa il quadro
conoscitivo dello stato di fatto.
Si annota anche il tema sulle interferenze con altre strutture e/o impianti tecnologici
sotterranei (linee luce, acqua, gas, tel., fognature, ecc.), dove l’esecuzione delle opere
di sponda, non ha per l’appunto presunte interferenze con le reti presenti; anche le
opere previste di raccordo tra la passerella e le due viabilità esistenti, sono di esigua
entità e si sviluppano praticamente in superficie.
Nei calcoli preliminari effettuati, si è fatto riferimento alla nuova normativa vigente di
cui al D.M. 14 Gennaio 2008.
Per quanto riguarda i vincoli di natura storico-ambientale, si è sottoposta la
progettazione all’esame della Commissione Beni Ambientali del Comune di Mira ed
alla Soprintendenza per i beni Ambientali di Venezia; ne è emersa la piena
approvazione del progetto con una prescrizione riguardante il corrimano dei parapetti
della passerella che, previsto in acciaio, dovrà invece essere eseguito in legno.
Accertata dunque, la “disponibilità delle aree”, in quanto le sponde esistenti sono di
natura demaniale e non vi sono quindi aree da espropriare, (vedasi il fascicolo di
estratti di mappa catastali), si può procedere anche alla previsione di massima della
spesa che, con l’ipotesi progettuale che si andrà ad esprimere, lascia poco spazio ad
alti costi imprevisti in quanto imprevedibili a motivo della natura stessa del progetto.
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Anche il programma dei lavori è di non difficile individuazione, realizzando le opere, di
quanto previsto dal progetto definitivo-esecutivo, in 200giorni.
Premesso quanto sopra, il progetto, nella sua possibile sintesi, è il seguente:
- realizzazione di una passerella ciclopedonale della larghezza netta di mt. 2,50,
divisa in due tronconi di uguale lunghezza, ognuno dei quali apribile a sbalzo con
angolo di massima apertura pari a 30°;
- realizzazione delle opere di sponda, previa casseratura con palancolato in acciaio
(da lasciare in sito), con l’infissione di 12 + 12 micropali trivellati del diametro di 300
mm.;
- pavimentazione della nuova passerella e delle opere di sponda, in doghe in pasta di
legno di Teak o similare;
- corrimano di sponda in legno ed elementi di acciaio inox e trefoli di acciaio per il
parapetto;
- illuminazione ad incasso sulla pavimentazione in legno. Tale intervento, non
presuppone nessun tipo di relazione illuminotecnica, (trattasi infatti di un intervento di
“segnapassi” nella sola pavimentazione della passerella) in quanto l’impianto di
pubblica illuminazione esistente, non viene minimamente alterato.
La nuova passerella avrà struttura portante in acciaio, e sarà costituita
dall’installazione di una serie di tre travi accoppiate tra loro, opportunamente
sagomate per garantire una portata di almeno 500 kg/mq.
Le due metà del ponte levatoio, saranno ancorate alle opere di sponda
preventivamente eseguite.
La realizzazione dell’opera prevede le lavorazioni di seguito descritte in sequenza:
1 – Infissione di palacolate metalliche tipo larsen con profili di lunghezza di 6 m (peso
circa 100kg/mq), per circoscrivere l’area dove saranno realizzate le spalle di
fondazione;
2 – Esecuzione di n° 12 x 2 = 24 micropali del diametro di 300mm e lunghezza circa
12m armati con un tubo in acciaio 114x8mm, per il sostegno delle spalle;
3 - Scavo a sezione obbligata eseguito con mezzi meccanici per il ricavo del piano di
posa della fondazione delle spalle;
4 – Getto di calcestruzzo magro per la regolarizzazione del piano di posa di
fondazione delle spalle;
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5 – Scapitozzatura della testa dei pali;
6 - Posa armatura, casseratura e getto del c.a. delle spalle di fondazione. Prima del
varo del ponte il getto deve essere lasciato maturare come previsto dalla norma;
7 – Taglio delle parte di palancolata metallica fuori terra, la palancolata entro terra
viene lasciata a perdere come protezione del manufatto;
8 - Installazione del dispositivo oleodinamico di sollevamento della passerella
metallica;
9 – Varo della passerella in acciaio. La struttura metallica verrà trasportata in cantiere
dallo stabilimento di produzione mediante trasporto eccezionale. La posa in opera del
manufatto verrà effettuata con una gru posizionata sulla sponda;
10 – Esecuzione del tavolato per realizzare il piano di calpestio con tavole di teak o
similare di spessore 5 cm;
11 - Posa dei cavidotti flessibili corrugati per l’alloggiamento dei cavi per gli impianti
elettrici e messa in opera delle apparecchiature tecnologiche per il sollevamento.
12 – Finiture, sistemazioni esterne e pavimentazione degli accessi sulle sponde:
13 – Collaudo della passerella.
Effetti sull’impatto ambientale Verificata la tracciabilità sull’epoca della costruzione del Canale Taglio e la
sussistenza di precedenti antichi insediamenti urbani, quindi definita l’improbabilità di
aree aventi caratteristiche di salvaguardia archeologica, come di fatto testimonia la
mancanza di vincoli in tal senso, l’intervento pone particolare attenzione
all’inserimento urbanistico del nuovo manufatto ma, soprattutto, al disegno progettuale
dello stesso, in un possibile intervento di ripristino e valorizzazione ambientale dei
luoghi, dove tale prospettiva non sia certamente matrice dell’intervento, ma
significante sull’approccio al sito, fatto in “punta di piedi”, nel rispetto dei luoghi che
hanno oramai raggiunto il solido equilibrio della memoria.
La scelta progettuale proposta non è frutto di una mancata ricerca su possibili
nuovi materiali, dove un assopimento sull’aggiornamento delle nuove tecnologie
impedisce l’avvio di un disegno innovativo e spettacolare; essa tiene conto della
storicità del luogo e di tutte le prospettive ambientali che esso verrà ad offrire una
volta realizzato l’intervento. Pertanto, il progetto in essere propone l’utilizzo di
materiali di finitura quali il legno e l’acciaio inox per le parti a vista, mentre per le
strutture di sostegno si prevede l’utilizzo dell’acciaio Corten.
Relazione Tecnica Progettuale “Percorso ciclabile collegato al Naviglio del Brenta” 22
Il nuovo progetto tende quindi innanzitutto al rispetto della qualità del luogo sul
quale si va ad operare, cercando di contribuire, con la scelta dei materiali e del
disegno progettuale, alla sempre più attesa qualità urbana della città.
La sostenibilità dell’intervento, è ulteriormente rafforzata dal fatto che la quota di
imposta della nuova passerella, divisa in due tronconi apribili ognuno a levatoio
con bracci oleodinamici che conseguono un angolo massimo di apertura pari a
30°, è posta sostanzialmente sullo stesso piano della quota stradale su entrambi i
lati.
Ciò favorisce il contenimento dell’impatto ambientale, evitando opere rilevanti di
innesto alla viabilità esistente, opere che sotto il profilo strutturale sono ridotte ad
un semplice supporto alla pavimentazione in doghe in pasta di legno.
Anche in relazione alle esigenze del Genio Civile di Venezia, che ha tutela sul
Canale Novissimo, sono emerse ulteriori considerazioni, quali:
- la soluzione proposta dà garanzia sulla percorribilità acquea del Canale
Novissimo;
- dà garanzia di continuità di intervento sulle sponde, sia per la pulizia delle
stesse che per le manutenzioni del caso;
- dà garanzia del deflusso delle acque, senza porvi ulteriori ostacoli
considerando le cause e gli effetti di piena ed a tal proposito si evidenziano i dati
espressi nella specifica relazione idraulica.
La fattibilità dell’intervento, diviene via via sempre più verificabile ed attuabile a
seguito della preliminare indagine di natura statica della struttura esistente e della
indagine geotecnica effettuata su entrambe le sponde, che completa il quadro
conoscitivo dello stato di fatto.
In particolare l’impiantito della passerella sarà costituito da una pavimentazione in
doghe di legno (o impasto di legno ai fini di una maggior durabilità nel tempo e di
un minor accanimento manutentivo); con il medesimo materiale saranno
pavimentate anche le opere di sponda, delle quali quella sul lato sinistro appare
planimetricamente più ampia in quanto necessita eseguire bene l’invito,
soprattutto ciclabile, a fronte di una viabilità piuttosto trafficata; diversamente sul
fronte destro, l’invito appare molto più modesto proprio anche in relazione alla
sporadica percorrenza dei mezzi su questa parte di viabilità.
I parapetti sono costituiti da elementi in acciao inox e da un elemento a sezione
circolare in legno per il corrimano, il quale risulta enfatizzato agli ingressi, sia per
Relazione Tecnica Progettuale “Percorso ciclabile collegato al Naviglio del Brenta” 23
la necessità di inserire elementi statici di sollevamento, sia per segnalare con
piccole luci a LED, entrambi gli accessi alla passerella. Inoltre, anche la
pavimentazione in doghe di legno della passerella sarà dotata di piccole luci a
LED, incassate nella stesa doga lignea, che più che per illuminare un percorso, ne
segnano l’aspetto scenografico dell’opera.
Si può dire che l’effetto sul paesaggio sia migliorativo rispetto all’attuale
situazione.
G. Cantierabilità dell’intervento
L’effettiva cantierabilità dell’intero intervento è garantita dall’attestazione della piena
disponibilità delle aree interessate in entrambi i Comuni coinvolti, per un periodo
superiore alla durata del vincolo di destinazione di 7 anni previsto dal punto “2.6-
Stabilità delle Operazioni” del documento Indirizzi Procedurali.
Come si evince dalla documentazione catastale allegata alla Domanda, le opere
insistono interamente su superfici demaniali e sono state sottoposte in data
23/04/2012 al parere della Commissione tecnica regionale decentrata presso il Genio
civile di Venezia, che ha espresso parere favorevole ai fini idraulici ed ha
contestualmente dato disponibilità delle aree oggetto dell’intervento.
Parallelamente è stata presentata al Comune di Mira richiesta di Autorizzazione
Paesaggistica prot n 11885 del 16.04.2012, vagliata in data 19 Aprile dalla
Commissione Edilizia Ambientale Integrata, che ha espresso compatibilità delle opere
con il sito tutelato. La pratica è stata inviata il 26 aprile alla Sovrintendenza di Venezia,
che ha espresso anch’essa parere positivo con l’unica prescrizione che il corrimano
dei parapetti della Passerella, sia eseguito in legno.
H. Modalità di gestione del percorso Si garantisce che nei 7 anni di vincolo di destinazione previsto dal punto “2.6-Stabilità
delle Operazioni” del documento Indirizzi Procedurali il percorso sarà mantenuto
fruibile ed accessibile, grazie all’opera di manutenzione gestita dalla Provincia di
Venezia e dai Comuni interessati dai lavori in base ad eventuali accordi che saranno
sottoscritti successivamente al riconoscimento del finanziamento dell’opera.