Digital Marketing: come avere visibilità sul web

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DIGITAL MARKETING: COME AVERE VISIBILITÀ SUL WEB ROSARIO COPPOLA | ANTONIO PIZZOFERRATO | FABIANA VARRIALE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE TEORIA E TECNOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE A. A. 2015/2016

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DIGITALMARKETING:COME AVERE VISIBILITÀ

SUL WEB

ROSARIO COPPOLA | ANTONIO PIZZOFERRATO | FABIANA VARRIALECORSO DI LAUREA MAGISTRALE

TEORIA E TECNOLOGIA DELLA COMUNICAZIONEA. A. 2015/2016

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CREATIVE COMMONS

La pubblicità offline non basta più, per esisterec’è bisogno di conquistare il Web.

In questa presentazione proveremo a spiegare l'importanza di attuare strategie di Marketing digitale grazie allo sviluppo di

tecniche SEO, Social Media e l’integrazione tra queste.

INDICE1. Perchè c’è bisogno del Marketing Digitale?

2. SEO GOOGLE3. SOCIAL NETWORK

4. SEOCIAL

INTRO

PERCHÉ C’È BISOGNODEL MARKETING DIGITALE?

Per essere competitivi: le imprese attive sul web crescono più veloce-mente, generano maggiori contatti all'estero, sono più produttive, assu-

mono di più rispetto ai propri competitor “offline”.

Per essere dove sono i tuoi clienti: perché il digitale è il campo in cui si sfida oggi il mercato, un mercato fatto di persone che vivono Internet e lo

abitano.

Per comunicare: le persone sono stanche di subire le informazioni e le promozioni, vogliono interagire, parlare con le aziende, decidere.

Internet è il luogo dove si parla ma dove soprattutto si ascolta.

Un dato impressionante: entro il 2019 quasi il 40% della spesa totale di marketing delle aziende sarà digitale. (Fonte: http://goo.gl/uIouee)

Fonte: Sole24Ore, DAG (Digital Advisory Group)Link: http://www.mediarete.it/perche-la-tua-azienda-deve-investire-nel-digitale

SEOCOME HO IMPARATOA NON PREOCCUPARMIDELL’ALGORITMO

CHANNELS ROI(RETURN OF INVESTIMENT) NEL 2015

Fonte: Smart InsightLink: www.smartinsight.com

ITALIA = GOOGLEFare SEO in Italia significa confrontarsi

con Google, il principale motoredi ricerca di tutto l’Occidente.

- Negli Stati Uniti detieneil 67% del mercato, mentre nella mag-gior parte dei Paesi Europei e Suda-

mericani le quote di mercato sono prossime o superiori al 90%.

- A livello mondiale la situazione non è uniforme: in grandi paesi euroasiatici quali Cina, Russia, Giappone, Corea

del Sud il mercato è dominatoda importanti realtà locali

(es. Baidu, Yandex).Google

95%

Bing2%

Yahoo2%

Altro1%

I motori di ricerca in Italia

Fonte: StatCounter (gs.statcounter.com)Link: http://www.michelebraccini.com/percentuali-di-utilizzo-dei-motori-di-ricerca-nel-mondo/

DENTRO LA RICERCASoftware detti spider o crawler (il più famoso è Google-bot) eseguono la scansione dei contenuti pubblicati, se-guendo i link e prendendo nota di nuove aggiunteo modifiche.

La scansione è seguita dal processo di indicizzazione. Le pagine ritenute di qualità vengono inserite nell’indice di Google.

La qualità delle pagine e dunque il loro posizionamento nelle SERP di Google è deciso dal suo segretissimo algo-ritmo seguendo logiche complesse che variano in conti-nuazione.

Google stesso afferma che a influire sul posizionamento agiscono più di 200 fattori di Ranking, ognuno dei quali ha migliaia di variabili.

SCANSIONE

INDICIZZAZIONE

CLASSIFICAZIONE

SERP

GOOGLE ALGORITHM UPDATES

Fonte: Oncrawl (www.oncrawl.com)Link per approfondire: https://moz.com/google-algorithm-change

FATTORI DI RANKINGPIÙ INFLUENTI DEL 2015

SEO: COS’È?La SEO (Search Engine Optimiza-tion) comprende le attività di 1. indicizzazione 2. ottimizzazione 3. analisivolte a rinforzare il posizionamento (ovvero la visibilità) di un sito nei risultati dei motori di ricerca(le cosidette SERP).

Il posizionamento SEO comprende solo i risultati naturali (detti anche “organici”) e non quelli a pagamen-to (es. annunci sponsorizzati con Google AdWords).

INDICIZZAZIONE :COME FARSI TROVARE DA GOOGLE?

- Google add url(http://www.google.it/add_url.htm);

- Sitemap.xmlfornisce ai crawler un elenco di tutte le pagine

e informazioni del sito.Si può creare qui:

https://www.xml-sitemaps.com/e inviarla a Google Search Console

https://www.google.com/webmasters/tools

PROVA: scriviamo su Google«site:*nomesito*» per capire lo stato

dell’indicizzazione. Se il primo risultato non è l’homepage c’è qualcosa che non va...

COME NON FARSI TROVARE DA GOOGLE?

Il file robots.txt stabilisce quali file e/o direc-tory NON devono essere considerati dai craw-ler. Può bloccare un singolo file ma anche l’intero sito.

È composto da diversi “blocchi” di istruzioni, ognuno dei quali specifica due parametri:

- User-agent: lo spider di riferimento- Disallow: il file (o la directory) che non deve essere considerato dalla scansione.

CAPIRE LE KEYWORDS:LONG TAIL STRATEGY

Le Keywords sono le interrogazioni degli utenti al motore di ricerca.

Si dividono in: navigazionali (25%): «voglio andare sul sito di Apple»

informative (40%): «voglio saperne di più di Apple»transazionali (35%): «voglio comprare un prodotto Apple»

Il volume delle ricerche degli utenti è suddiviso in:Termini singoli: 10%

Termini composti da 2-3 parole: 15%Termini composti da 4 o più parole: 75%

Dati: Dati GoogleLink: http://www.riccardoperini.com/long-tail-coda-lunga.php

Partire dalla Long Tail Strategy dunque si rivela fondamentale per posizionarsi nelle SERP in tempi.

Le keywords di nicchia sommate possono generare un volume di accessi pari o superiore a quello delle chiavi

di ricerca più generiche.

STRUMENTI DI RICERCA DI PAROLE CHIAVE Keyword Planner di Google AdWords:

riceve come input una frase o delle parole importanti che abbiamo indi-viduato e fornisce una lista di idee per le keywords basate sulla perti-

nenza e sulla media delle ricerche mensili per quelle idee.

E’ possibile personalizzare la ricerca a seconda della geolocalizzazione (ottimo per la Local SEO), lingua, intervallo di tempo e tanto altro.

Per usarlo basta registrarsi su https://adwords.google.com/

Google Trends: esplorare le tendenze del momento, il trend negli anni e il confronto tra più termini di ricerca.

https://www.google.it/trends/

Ubersuggest: «Google Suggest on stereoids» http://ubersuggest.org/

COME SCEGLIERE LE KEYWORDSPIÙ EFFICACI?

Frequenza di ricerca: indica il numero di ricercheeffettuate sul motore di ricerca (solitamente mensili) aventi come oggetto una keyword.

Concorrenza: rappresenta l’indice relativo al numero di siti web già posizionati nella SERP cercando una keyword.

Keyword Effectiveness Index (KEI): Il quadrato della Frequenza di Ricerca fratto Concorrenza. Maggiore è l’indice, maggiore sarà l’efficienza della keyword.

Keyword difficulty Tool: Il grado di difficoltà di una SERP. (https://moz.com/tools/keyword-difficulty)

ALGORITMO LSI(LATENT SEMANTIC INDEX)

Non solo keywords ma entità latenti che siano pertinenti e rilevanti per l’algoritmo e per gli utenti.

Pertinenza: indica la totalità campo semantico e coincide con la cono-scenza enciclopedica. L'algoritmo analizza combinazioni dei termini di una pagina web per calcolare il SUO grado di pertinenza all’argomento.

Rilevanza: analizza l'intenzione di ri-cerca dell'utente (user intent) che si nasconde nella query.

Espansione del campo semantico: gli argomenti pertinenti ma non ri-levanti valorizzano un contenuto.

Nell’esempio: per una query «iscrizio-ne Facebook» A è pertinente e rile-vante, B è pertinente ma non rile-vante, C non è pertinente nè rilevan-te, D è rilevante ma non pertinente.

SEO RANKING FACTORS:QUESTIONE DI CHIMICA

ARCHITETTURA DI UN SITO WEBIN 5 PUNTI

Usabilità : efficacia ed efficienza di utilizzoAccessibilità: facile per tutte le tipologie di personeFruibilità: visibile da tutti i dispositivi e browserNavigabilità: menù, tassonomie, url friendly, breadcrumbs, link interni, Sitemap.html, Si-temap.xml, Errori 404, Redirect 301User Experience: esperienza di piacevolezza

URL SEO FriendlyDevono essere ‘’parlanti’, rispettando la tassonomia.Devono contenere la parola chiave senza stop words.

Meglio se sotto i 100 caratteri

MOBILE FRIENDLY: BE RESPONSIVE

Fonte: KoreLink: www.korevolution.com

SEO & COPYWRITING: LE REGOLE D’OROQualità, freschezza, utilità:contenuti ben scritti, aggiornati che diano risposte agli utenti

Unicità: contenuti originali, mai du-plicati o parzialmente copiati

Semplicità: limita le espressioni complesse, dialettali, proverbi o metafore

Numero di parole: più un contenu-to è lungo più aumenta la probabili-tà di rispondere alle richieste degli utenti

Keyword: inserire la keyword in maniera naturale, senza ripeterla troppe volte (rischio di Keyword stuffing). Curare prossimità e prominenza. Usare

l’espansione del campo semantico

Intestazioni – paragrafi - liste

Grassetto - Corsivo - Sottolineato

Immagini - video - infografiche

Anchor Text: linkare solo pagine autorevoli e pertinenti

Rich Snippet: Microdati – Microformati - RDFa

Social buttons

AGIRE SUL CODICE HTML

Tag <Title>- Titoli unici, diretti, informativi

- La keyword più naturale possibile- Idealmente inferiore a 65 caratteri

- Prominenza della parola chiave- Brand va nella 2° parte del tag

Tag <Header>- <h1> definisce la voce più importante,

<h6> la meno importante- Un solo tag H1 per pagina

- Parole chiave negli headers vannose è logico e naturale farlo

Tag <Description>- Non è fattore di ranking ma

incide come azione pubblicitaria - Deve essere unica

- Tra i 150-160 caratteri

Tag <Alt>- È il testo alternativo

delle immagini(Es. <img src=”hotel_milano.jpg”

alt=”Hotel a Milano”>)- Usare la keyword

- Ranking da Google Search

GUADAGNAMOCI LA FIDUCIA:IL CONCETTO DI SITO TRUST

Esistono siti che sono sempre sistematicamente in testa alle SERP. Pensiamo a Repubblica nel settore News, Giallo Zafferano nel settore

Cucina o Aranzulla nel settore Tecnologia.

Perchè?Perchè per Google questi sono siti sono Trust ovvero vengono reputati

completamente affidabili.

Per Trust distinguiamo 3 fattori:Popolarità / Reputazione / Autorevolezza

Come capiamo se un sito è Trust?PageRank - Trust Rank

Domain Authority e Page Authority: https://moz.com/tools/seo-toolbar Citation Flow e Trust Flow: https://it.majestic.com/

Quantità, qualità ed età dei backlinks - Età del dominio

L’IMPORTANZA DEI BACKLINKS“Link are still, for the foreseeble future, going to be a more powerful

signals for search rankings than social signals.’’

[Matt Cutts, Software Engineer e Head of Webspamdel Google Search Team- https://www.mattcutts.com/blog/ ]

L’IMPORTANZA DEI BACKLINKSI Backlinks (detti anche External Links) sono i link provenienti da domini

esterni e che puntano al nostro sito. Sono considerati indispensabili nella SEO. L’attività di posizionamento che aumenta il Ranking nelle SERP at-

traverso i link è detta Link Building.

Un backlink da un sito Trust passa link juice ovvero popolarità,reputazione e autorevolezza.

Un backlink di scarsa qualità (spam link) rende inaffidabiliagli occhi di Google.

Con tecniche di link building scorrette, il pericolo è di essere penalizzati o addirittura bloccati dalle SERP.

Attributo rel=‘nofollow’: istruiamo i motori a non seguire il linkDisavow Tool: permette di rifiutare i link in entrata (https://goo.gl/ZimjLT)

IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVODELLA LINK BUILDING

Il Buono (White Hat SEO)Link Earning / Guest Blog /

Article / Marketing / Contenuti multimediali / Directory / Com-ment Blog / Forum / Comunicati

Stampa / Social Signals

Il Cattivo (Black Hat SEO)Scambio link / Link a pagamento /

PBN (Private Blog Network) / Software automatici di spam /

Link nascosti / Ghost Links /Redirect 301 / Cloaking / Cracking

Il Brutto (Gray Hat SEO): non bello da vedere ma forse il più efficace...

Approfondimento: https://moz.com/beginners-guide-to-link-building

UNO STRUMENTO IMPRESCINDIBILE:GOOGLE ANALYTICS

manca un pezzo...

SOCIALNETWORK

I SOCIAL NEWTORK: COSA SONO?Servizi online che permettono la creazione,

la condivisione e lo scambio di contenuti di vario genere,all’interno di comunità virtuali.

Secondo la definizione data dalle studiose Danah M. Boyde e Nicole B. Ellison, si possono definire i social network sites

i servizi web che permettono:

• la creazione di un profilo pubblico o semi-pubblicoall’interno di un sistema vincolato

• l’articolazione di una lista di contatti• la possibilità di scorrere la lista di amici dei propri contatti

EVOLUZIONE DEI SOCIAL

WEB 1.0 WEB 2.01971

invio della prima mailtra due utenti

1978nascita dei primi

Black Board System

1988sviluppo IRC, precursore

della messaggisticaistantanea

UTENTE: fruitore dei servizi del web UTENTE: creatore dei contenuti

2003My Space

(personalizzazione layout,condivisione foto, video e musica)

2004Facebook

2005YouTube

2006Twitter

I SOCIAL NEWTORK NEL MARKETINGL’utente del Web 2.0 è diventato sempre più “multicanale”:

si esprime e condivide esperienze fuori e dentro il Web,obbligando le aziende a riconsiderare

le proprie strategie di marketing.

UTENTE = “OPINION LEADER”in grado di influenzare la percezione dei brand

e le scelte di acquisto di altri utenti.

BRAND REPUTATION

SOCIALMEDIAMARKETING

SOCIAL MEDIA MARKETING: COS’È?Il Social Media Marketing è quella branca del marketing

che si occupa di generare visibilità su social media, comunità virtuali e aggregatori 2.0.

Il Social Media Marketing racchiude una serie di pratiche che vanno dalla gestione dei rapporti online (PR 2.0) all'ottimizzazione

delle pagine web fatta per i social media(SMO, Social Media Optimization).

PERCHÈ?Il fine del social media marketing

è quello di creare conversazioni con utenti/consumatorie instaurare quella che viene definita affinità.

ATTIVITÀ DEL SOCIAL MEDIA MARKETING1. ASSESSMENT

2. BUZZ MONITORING3. REPORTING

1. Il risultato di questa fase è quello fornire un’analisidella presenza, con produzione dei relativi report e creazione

dei presidi Social.

2. Il Buzz Monitoring consiste nell’attività di monitoraggio delle conversazioni (forum, blog,micro blog, social networks, social bo-

okmarks, siti di video sharing, siti di photo sharing, ecc..).

3. Analisi dei dati raccolti (data analysis).

DATA ANALYSISUna delle attività importanti del Social Media Marketing è

la raccolta dei dati, inseriti poi all’interno di report, per analizzarel’andamento delle politiche di marketing sui social.

Esistono diversi tool da utilizzare per ricavare dati tecnici e non,da poter poi essere analizzati.

Google Alert: avvisa sugli ultimi articoli e post che parlano di quella keyword, utile per monitorare i risultati di ricerca

#tagboard: monitoraggio degli hashtag

Buzzsumo: monitoraggio dei social e segmentazione per tipo di contenuti

Hootsuite: monitoraggio congiunto dei social, con la possibilità di avere anche dei report

TrueSocialMetrics: fornisce le KPI (indicatori di performance) più importanti per il settore ovvero tassi di conversazione / amplifi-

cazione / applausi

followerwonk: il migliore per l’analisi di Twitter (è di MOZ)

Facebook Insight: analisi dei dati e grafici della pagina Facebook

SOCIAL MARKETING VIRALEUn esempio comune di social media marketing è l'azione

di marketing virale che si compie sui social network (Facebook, Twitter, YouTube, ecc...).

L'azienda, dichiarando o meno la propria reale identità, pubblica un contenuto interessante e/o di intrattenimento con l'obiettivo di

generare hype e diffusione dello stesso.

Tramite il passaparola spontaneo tra utenti si produceun effetto virale che porta sempre più persone a visionareil contenuto, dunque, a far sì che il messaggio raggiunga

più utenti/consumatori possibili.

IL CASO BLENDTEC

Uno dei casi di marketing virale che ha avuto più succes-

so nel web è stata la campa-gna realizzata da Blendtec,

una impresa statunitense che vende frullatori.

Per dimostrare il potere dei loro prodotti hanno caricato su Youtube video in cui il fon-

datore dell’impresa Tom Dick-son frulla differenti prodotti di ogni tipo, dal cibo ad oggetti

elettronici ecc….

856.834 iscritti sul canale YouTube269.624.276 visualizzazioni totali

(da 30 Ottobre 2006)

CERES:L’IRONIA E...

Il real time marketing è la capacità di utilizzare fatti di attualità per inserirsi nel flusso di conversazione che si innesca riguardo a

questi sui social.

Per fare in modo che questa attività sia proficua è necessario par-lare di fatti noti al pubblico a cui ci si rivolge, eventi rilevanti e di-scussi, mettendoli in relazione al brand e facendo sì che il brand emerga in modo positivo e nel rispetto della sensibilità del suo

target.

...IL REAL TIME MARKETING

IL VIRAL MARKETING SPONTANEO

I NUOVISOCIALNETWORK

PERISCOPE

Periscope è la nuova applicazio-ne di Twitter per trasmettere

in diretta una ripresa fatta con il proprio smartphone.

Acquisita da Twitter nel Gennaio 2015 , prima ancora della sua

pubblicazione.L’acquisizione è stata annunciata

ufficialmente il 13 Marzo in un tweet di Periscope, ritwittato da

Dick Costolo (CEO Twitter).

SNAPCHATSnapchat è stata fondata nel 2011 da Bobby Murphy ed Evan

Spiegel, con sede a Los Angeles.

È un servizio di messaggistica istantanea per smartphone e tablet. Consente di inviare agli utenti della propria rete messaggi di testo,

foto e video visualizzabili solo per un certo numero di secondi.

Interessante è la funzione "Storie", che permette agli utenti di unire snap in una “storia” che può essere vista da altri utenti, in

ordine cronologico, entro le 24 ore dalla loro pubblicazione.Snapchat cura le “storie live”, con contenuti di diversi utenti che si

focalizzano su un determinato evento o tema.

Maggio 2015: 2 miliardi al giorno di foto e video inviati dagli utenti,i contenuti delle Storie di Snapchat sono state visti ben 500 milioni di

volte al giorno.Novembre 2015: 6 miliardi di video al giorno.

Il 17 ottobre 2014 Snapchat ha aperto uffi-cialmente agli inserzionisti: gli utenti americani hanno infatti visualizzato il

primo messaggio pubblicitario.

Nel Gennaio 2015 è stata introdotta la se-zione “Discover”, che estende il concetto di storia per mostrare contenuti distribuiti

da diversi staff editoriali.Il servizio è ad-supported, in quanto le in-serzioni pubblicitarie sono l’unica fonte di

profitto per l’azienda.

Snapchat ha un valore di 10 - 20 miliardi di dollari

PERCHÈ INVESTIRE NEI SOCIAL NETWORKBusinesses on Social Media

Statistics and Trends(in America)

fonte: Go-Gulf (http://bit.ly/1CdwWIA)

1. Basso prezzo(rispetto ai mass media tradizionali)

2. Farsi conoscere

3. Creare e mantenerela brand reputation positiva

4. Interagire e relazionarsi con gli utenti

5. Misurazione e analisi dei dati

6. Incrementare il traffico sul sito web

INTEGRAZIONE DEI SOCIAL CON SEO

UN MATRIMONIODA FAVOLA

SEOcial

SEOcial: COS’È?

SEO e Social Media Marketing sono due nodi fondamentali

dell’ Inbound Marketing.

Essi sono a tutti gli effetti i primi step del “funnel”, ovvero la rappresentazione a imbuto

del processo d’acquisto che termina, o almeno dovrebbe,

con la conversione finale in vendite e acquisti.

DEAL

Fatta questa introduzione è opportuno chiedersi: Dobbiamo vedere SEO e Social Media Marketing separatamente

come compartimenti stagni oppure possiamo considerarli come due strumenti la cui sinergia e integrazione può ottimizzare il risultato

della nostra strategia?Noi propendiamo per per la seconda, vediamo perché.

UNA DOVEROSA PREMESSA...

Prima di addentrarci nell’argomento è importantefare una precisazione rispondendo ad una domanda:

I social network influenzano direttamente l’indicizzazione sui motori di ricerca e in particolare su Google?

La risposta è NO!

- I link provenienti dai social network sono link “nofollow”.

- Google non privilegia i dati dei social network ma tratta i posts degli stessi come ogni altra pagina presente sul Web (per ora).

- L’algoritmo di Google non è in grado di analizzare tutte le pagine dei social network, quindi non ha elementi per “fidarsi abbastanza” di essi.

Per approfondire: la spiegazione di Matt Cutts(www.youtube.com/watch?v=udqtSM-6QbQ)

COME INTEGRARE SEO E SOCIAL?

Posta la premessa, ci sono diversi modi, strategie e accorgimentida mettere in atto per sfruttare al meglio l’integrazione

tra SEO e social network. In particolare parleremo di:

Social Network + SERPThe Social Proof

Google Author RankPersonalized Search and Google+

Content SydicationCoordinated Social Content Promotion

E2 : Engagement & EmpathyContent is still King

Sebbene i link “nofollow”provenienti dai social

non influenzino direttamente il posizionamento,

di sicuro i profili socialinfluenzano il contenuto

dei risultati di ricerca.

Sono sempre i primi risultati di ricerca e non c’è dubbio che

essi siano importanti, per Google ma anche per chi sta

effettuando la ricerca.

SOCIAL NETWORK + SERP

Il 5 Febbraio scorso Google e Twitter rendono noto un nuovo

accordo che rivoluziona il rappor-to tra SERP e Tweets:

Questi ultimi sono visibilinei risultati di ricerca appena

vengono postati senza la previa scansione da parte di Googlebot.

In questo modo da un lato Google guadagna l’accesso alla firehouse

di Twitter;Twitter, dal suo canto,

un’immediata visibilità per i suoi utenti.

SERP & TWITTER

SERP & PINTERESTLe immagini “pinnate” vengono indi-cizzate da Google e di conseguenza appaiono nei suoi risultati di ricerca immagini. Inoltre le descrizioni dei Pin sono tenute in grande considerazione nei risultati testuali.

Se è vero che il futuro della SEO è la long tail keywords a scapito della short tail, allora questo social network sembra prestarsi perfetta-mente allo scopo.Infatti le long tail presuppongono una ricerca mirata e, di conseguenza, richiedono risultati mirati.

I link nofollow provenienti dai social non hanno effetto diretto.E’ però probabile che i segnali social influenzino

indirettamente il posizionamento SEO.

Può verificarsi una riprova sociale che mostri un certo gradimento nei confronti di un contenuto, un link building indiretto

che potrebbe accrescere la credibilità agli occhi di Google.

THE SOCIAL PROOF

“La risposta è SI, ma solo indirettamente.Quando in generale si comunica bene sui social si entra nella testa delle persone. E di conseguenza queste persone magari quandoscriveranno qualche articolo ci citeranno o ci linkeranno.”- Luca Bove

“La risposta è “no, ma allo stesso tempo sì”, ovvero i segnali sociali non influenzano in modo diretto i rankings. Il social influenza la SEO indiretta-mente come strumento con cui poter potenziare l’immagine e la familiarità di un brand.”- Gianluca Fiorelli

“I social signals non sono determinanti al 100% per un progetto SEO, ma contribuiscono di sicuro come fattore di posizionamento organico, quindi a mio avviso devono essere sempre considerati all’interno di una buona strategia SEO così come altre forme di PR online e Link building.”- Enrico Ferretti

http://luca.bo.ve.it/http://www.iloveseo.net/gianluca-fiorelli-web-strategist/http://www.enricoferretti.com/

GOOGLE AuthorRank

L’AuthorRank di Googlerivoluziona il marketing

dando un’importanzaessenziale all’autorevolezza

del singolo bloggere alla qualità dei contenuti

pubblicati.

E’importante, quindi, curare la propria influenza

nelle proprie reti sociali.

A cosa può portare la relazione tra Social Network e ricerca personaliz-

zata è evidente in particolar modo con Google+.

Curando le cerchie e i contenutipubblicati si ha la possibilità

di apparire più facilmentenei risultati di ricerca.

La ricerca personalizzata miraa mostrare i risultati più rilevantiper chi attua la ricerca, è quindi

plausibile che si attinga alla attività social di quest’ultimo per capire

quali contenuti mostrare.

PERSONALIZED SEARCH AND GOOGLE+

Le molteplici condivisioni permettono a Google di conoscere e tenere in considerazione il grado e il valore dei contenuti

pubblicati.

E’ quindi fondamentale creare contenuti condivisibilifacilmente e in maniera immediata.

CONTENT SYNDICATION

COORDINATEDSOCIAL CONTENT PROMOTION

I social network sono diversi tra loro ed hanno caratteristichee peculiarità proprie.

Una promozione cross-channel è vincentese fatta in modo accurato.

Di conseguenza i contenuti condivisi devono essere diversificatie cuciti su ogni social, sfruttando i punti di forza di ognuno di loro.

E2 : ENGAGEMENT & EMPATHY

Engagement:è questa la parola magica per chi voglia fare Seo sui social

media.Quante condivisioni avrà il

nostro post? Quante azioni ri-usciremo a indurre ai lettori?

Tutto questo si misura intermini di engagement, ovvero

successo che il nostro mes-saggio veicolato tramite un

social media avrà.

Empathy:presupposto sociale

dell’engagement è l’empatia.

Perché, al di là degli strumen-ti, dei mezzi tecnici e delle

tecnologie che usiamo,chiunque voglia fare comuni-

cazione non dovrebbe mai perdere di vista la base fonda-mentale e il bisogno primor-diale di ogni essere umano:

sentirsi compreso.

CONTENT IS STILL KING!Entrare in empatia e quindi coinvolgere l’altro, invogliarlo all’azione

(call to action), creando contenuti validi ed interessanti resta sempre e comunque il presupposto fondante senza il quale tecniche

e strategie restano solo fini a loro stesse.

GRAZIEPER L'ATTENZIONE

www.seocial.altervista.org