Giovedì 16 novembre 2017, ore 18:00Sala Tami, Biblioteca cantonale di Lugano

Invitoalla presentazione del volume

Diario e lettere giovanili di Plinio Martini (1940-1957)A cura di Alessandro Martini

CollanaTesti per la storia della cultura della Svizzera italianaXIV. volumeEdizioni dello Stato del Cantone TicinoBellinzona 2017

in collaborazione con

Divisione della cultura e degli studi universitari del Cantone Ticino

“Non so se conosci la mia valle: austera, profonda di voci di torrenti, di forre misteriose dove volano le aquile e i falchi silenziosi”.

Plinio Martini

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Orari d’apertura13.00 - 18.309.00 - 18.309.00 - 16.00

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La Biblioteca cantonale di Lugano e la Divisione della cultura e degli studi universitari del Cantone Ticinohanno il piacere di invitarlaalla presentazione del volume

Diario e lettere giovanili di Plinio Martini (1940-1957)A cura di Alessandro Martini

CollanaTesti per la storia della cultura della Svizzera italianaXIV. volumeEdizioni dello Stato del Cantone TicinoBellinzona 2017

Giovedì 16 novembre 2017, ore 18:00Sala Tami, Biblioteca cantonale di Lugano

Segue aperitivo

Interverranno:

Raffaella CastagnolaDirettrice della Divisione della cultura e degli studiuniversitari

Giulia Raboni Professoressa di Filologia italiana all’Università diParma

Alessandro MartiniProfessore emerito di Letteratura italianaall’Università di Friburgo

Moderazione:

Stefano VassereDirettore delle biblioteche cantonali e del Sistemabibliotecario ticinese

Diario e lettere giovanili di Plinio Martini (1940-1957)

Plinio Martini (Cavergno 1923-1979) è uno dei più notiscrittori della Svizzera italiana, grazie alle sue due maggioriprove narrative: Il fondo del sacco (1970, edizione riveduta nel1973) e Requiem per zia Domenica (1976). Ma ben prima diquesti piccoli capolavori Martini, nei suoi baldi vent’anni, giàmaestro di scuola elementare nel suo villaggio, si scoprepoeta, pubblica due raccolte (Paese così, 1951, e Diario forsed’amore, 1953), attraverso le quali misura le proprie capacità,che lui stesso sente nativamente grandi. Tocca però anchepresto i limiti di quell’esperienza lirica, nata dalla scoperta deigrandi poeti italiani del Novecento. Comincia allora unastagione di intense riflessioni, in parte depositate in un diariointimo, lungo poco più di un anno (1954-1955): rimugina leproprie ragioni e motivazioni, cerca conforto nei libri degliautori preferiti, ne dibatte con chi deve e può, dentro e fuoridalla stretta cerchia delle sue pur amatissime montagne, convivaci resoconti delle discussioni intavolate. Trova finalmenteuna nuova vena, una poesia in cui intona la propria voce aquelle dell’Antico e del Nuovo Testamento. Trova nuoviinterlocutori con i quali confrontarsi. Cessa il diario. Inizia lascrittura pubblica, giornalistica, attraverso la quale finirà perindividuare la lingua e lo stile atti a esprimere la rustica realtàche intende illustrare e difendere, la propria ardente e a volteardita esperienza. Accanto all’edizione del diario inedito (dicui anzi non ebbe mai a far parola) si sono raccolte, lungol’arco degli anni Quaranta e Cinquanta del Novecento, lelettere che, con grande immediatezza ed entusiasmo,manifestano quella vocazione e quella ricerca: a una primafiamma dei suoi diciassette anni, alla fidanzata, dai luoghi delsuo servizio militare durante gli anni di guerra, a don AlfredoLeber, direttore spirituale e a un tempo mentore dei primiscritti, agli scrittori Giuseppe Biscossa, Carlo Castelli, Giorgioe Giovanni Orelli. Il volume è pubblicato grazie all’Aiutofederale per la lingua e la cultura italiana e al sostegno dellaRepubblica e Cantone Ticino - Fondo Swisslos.

Alessandro MartiniProfessore emerito dell’Università di Friburgo (letteraturaitaliana). Si è occupato di letteratura del Seicento in prosa ein poesia: l’edizione della Lira di Giovan Battista Marino e studivari sulle forme peculiari della poesia coeva. Altro suo polodi interesse è la letteratura dell’Otto-Novecento: la criticaletteraria di parte cattolica (La letteratura negata), la poesiadell’Ottocento e del Novecento. Si è già occupato delle carteinedite di suo padre Plinio, di cui ha curato l’ultima incompiutaopera narrativa (Corona dei Cristiani), alcune poesie (Prime eultime) e il breve carteggio con Giovanni Pozzi.

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