Dialoghi Con Sai Baba

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(n copertina il volto di Sathya Sai Baba)

Sathya Sai BabaDIALOGHI CON SAI

Sathya Sai Baba

DIALOGHI CON SAI

LAutore di questo libro ormai conosciuto in tutto il mondo per Sua fama che ha varcato i confini del Suo piccolo Villaggio natale, nel Sud dellIndia, ora divenuto un centro mondiale di pellegrinaggio. Per toccare i cuori di molti uomini in ogni angolo della terra. I Suoi miracoli e i Suoi prodigi, raccontati da tutti coloro che sono stati a vederLo, ormai fanno parte di una folta letteratura che affascina e sbalordisce. Ma se si vuole capire il loro significato e trarne vantaggio personale non vi altro che ascoltare i Suoi insegnamenti di questo (Dialoghi con Sai) rappresenta un saggio che tutti gli aspiranti spirituali dovrebbero poter leggere. Solo attraverso la comprensione, la meditazione e la messa in pratica di questi elevati insegnamenti morali, luomo potr trovare pace e divenire un utile strumento nelle mani di Chi questo mondo ha voluto ed al quale ha dato un significato: AMORE.

DIALOGHI CON SAI

DISTRIBUITODA:EDIZIONI MILESI srl Via Sallustio, 9/15

41100 MODENATel. 059-82.81.62

P.IVA 02190860367

Traduzione dal telugu: N. Kasturi Traduzione dallinglese: Antonio Craxi Titolo originale dellopera: Sandeha Nivarini Fondazione Sathya Sai Seva 6535 - Roveredo GR -CH

Sathya Sai Baba

DIALOGHI

CON SAIINDICE (Del Maestro e del discepolo) (Della maldicenza sul Signore) (Della natura del mondo) (Della pura consapevolezza) (Della natura dellIo) (Degli strumenti dellindagine interiore) VII. (Delle regole di condotta) VIII. (Della dottrina dellAtma) IX. (Del principio di Prakriti e del Purusha) X. (Della liberazione e della disciplina per ottenerla XI. (Degli ostacoli alla conoscenza XII. (Del mondo grossolano e sottile nella Ghita) 93 XIII. (Del mondo grossolano e sottile nel Ramayana e nella Bhagavatham XIV. (Dei falsi maestri) XV. (Della meditazione) XVI. (Della illusione) (Glossario dei termini in sanscrito) I. II. III. IV. V VI. pag. 15 23 35 41 49 53 61 67 75 87 9

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PREFAZIONE Io sono Sai Baba di Shirdi ritornato! annunciava Sathya Sai Baba abbandonando i libri di scuola e indirizzandosi a un gruppo di devoti. Allora ero impegnato a prepararvi da mangiare, ora sono venuto per dare cibo a tutti. Era il 1941 e sin da allora Baba ha consolato, curato, messo sulla strada giusta, con il Suo amore e la Sua compassione irresistibili, una sempre crescente folla di sofferenti nel fisico e nello spirito, iniziando la costituzione della nuova era del Sai di pace e serenit. Nel 1956 inizi un mensile al quale diede il nome di Sanathana Sarathi. La Sua intenzione con quel titolo era di annunciare che Egli era (Sanathana) (eterno, antico) e (Sarathi) (lAuriga di tutti gli esseri). Egli dichiar che con quella rivista si sarebbe impegnato nella campagna contro la falsit di ogni tipo e in specie contro lo spirito dellegoismo. Questa serie di dialoghi con Sai, pubblicati nella rivista originalmente in lingua telugu, rivelano i misteri della verit spirituale e amorevolmente rimuovono il velo che copre la visione allaspirante spirituale. Se letti e meditati con fede e attenzione, questi dialoghi hanno il potere di rafforzare, chiarire e convincere. (N.Kasturi, M.A., B.L.) pag.7

I DEL MAESTRO E DEL DISCEPOLODISCEPOLO Swami, posso farTi liberamente qualche domanda su argomenti che non conosco riguardanti la Via Spirituale? MAESTRO Ma certo! Quali sono le obiezioni? Quali sono i dubbi? E che ci sto a fare io, qui? Fammi le tue domande senza timori n esitazioni. Io sono sempre pronto a risponderti; voglio solo che la tua ricerca sia sincera e mossa dal desiderio di sapere. DISCEPOLO Qualcuno ci ha detto che non si deve infastidire il (Guru) con troppe domande. cos, Swami? MAESTRO Non cos. Chi altro potrebbe dare spiegazioni al discepolo? Poich il (Guru) tutto per lui, giusto che egli chieda consiglio su tutto, per poi metterlo in pratica. DISCEPOLO Si dice che dobbiamo eseguire con rispetto tutto ci che gli anziani ci dicono di fare, senza muovere obiezioni. questo il Tuo consiglio? MAESTRO Finch non si formata in voi piena fiducia in loro e non conoscete la validit delle loro parole, vi sar difficile eseguire i loro ordini. Ebbene, fino a quel momento, sar bene che chiediate loro il significato e la validit dei loro suggerimenti per esserne convinti. pag.9

DIALOGHI CON SAI DISCEPOLO Swami, a chi dobbiamo credere? Il mondo cos pieno di inganni! Come avere fiducia quando quelli che credevamo buoni si sono poi rivelati cattivi? MAESTRO Be, ragazzo mio, perch mai in questo mondo o in qualunque altro dovresti sentire il bisogno di aver fede negli altri? Comincia ad aver fiducia in te stesso, poi credi nel Signore e in Dio. Se avrai questa fede n il bene n il male potranno influire su di te. DISCEPOLO Swami, talvolta scema in me la fede nel Signore, perch?

MAESTRO Quando il mondo ti delude, perch non soddisfa i tuoi desideri, la fede nel Signore diminuisce. Perci, abbandonali. Desidera solo le relazioni spirituali, che non siano bersaglio di dubbi e difficolt. Ma per farlo, la cosa pi importante la fede nel Signore; se questa manca, dubiterai di tutte le cose, grandi o piccole che siano. DISCEPOLO Si dice che sia importante stare in compagnia dei grandi e dei buoni e avere anche un (Guru), sino a quando non si sia realizzata la Realt, davvero necessario? MAESTRO Certo che necessaria la compagnia dei giusti, ed anche importante il (Guru), per farti conoscere questa Realt. Ma in questo devi fare molta attenzione perch i veri (Guru) sono molto pochi. Si sono moltiplicati gli imbroglioni e i Maestri si sono ritirati in solitudine, per realizzare se stessi senza essere disturbati. (Guru) genuini ce ne sono molti, ma non facile trovarli e se ne trovi uno, puoi ringraziare la tua buona sorte se ti dar pi di una sola (Sadvakya) (parola illuminata) e non vorr pag.10

I. DEL MAESTRO E DEL DISCEPOLO genere di storie. Nella ricerca del (Guru) non si deve aver fretta. DISCEPOLO

perdere il suo tempo a raccontarti ogni

E allora, quale mai la strada da seguire?

MAESTRO Ebbene, proprio per questo abbiamo i (Veda, le Sastra, i Purana e le Ithihastha) (poemi epici). Studiali, attieniti alla Via che insegnano e fai tesoro dellesperienza; comprendi il significato e lo spirito del loro messaggio, praticalo, medita su Dio in quanto Dio (Guru). Allora quei libri diverranno il tuo (Guru), perch che cos il (Guru?) quello per il cui mezzo la tua mente si fissa in Dio. Se prendi come tuo (Guru) Dio stesso, fai (Sadhana) (disciplina) con amore incrollabile. Dio stesso apparir dinnanzi a te e ti impartir (Upadesa)(insegnamento) proprio come un (Guru). Oppure, grazie al tuo (Sadhana), potr concederti di trovare il (Guru) dei (Guru) (il Sadguru). DISCEPOLO Per oggigiorno ci sono dei Grandi che danno (Upadesa) a chiunque si presenti e li lodi. Sono essi dei (Sadguru), Swami? MAESTRO Non voglio dire quali lo sono e quali no. Dico solo questo: non segno del (Sadguru) dare (Upadesa) al primo venuto che gli dica di apprezzarlo; deve prima considerare il passato e il futuro dellaspirante, scoprirne le qualificazioni e le negativit e stabilire se adatto. DISCEPOLO Allora ho fatto un errore, Swami! Quando venne al nostro paese un certo personaggio, e tutti andavano a ricevere (Upadesa) da lui, ci andai anchio, mi prostrai ai suoi piedi e glielo chiesi anchio. Mi diede un buon (Upadesa) e ripetei il suo (Manthra) per qualche tempo. Quando per venni a sapere che era un imbroglione, persi la fede nel Nome e non recitai pi il (Manthra). Ho fatto male o bene? pag.11

DIALOGHI CON SAI MAESTRO Hai dei dubbi? Hai fatto malissimo! Cos come il (Guru), ho detto pocanzi, deve accertarsi delle qualificazioni dei discepoli, anche il discepolo deve esaminare con occhio critico le credenziali del (Guru), prima di farsi dare l(Upadesa). Il tuo primo errore stato di non aver fatto attenzione a questo (Upadesa) troppo frettolosamente accettato. E poi, anche se il (Guru) te lavesse dato prima dei necessari accertamenti, perch hai rotto il tuo voto e hai smesso di recitare il Nome? Questo il tuo secondo errore: scaricare gli errori di un uomo sul Nome di Dio che sacro. Avresti dovuto prender tempo prima di ricevere (Upadesa) e assicurarti della sua sincerit per dargli fiducia. Solo allora avresti dovuto accettarlo. Per, una volta accettato, lo dovevi seguire, quali fossero state le difficolt e non abbandonarlo mai. Cos sei incorso nella colpa di accettare senza vera convinzione e di rifiutare sempre, senza vera decisione. Non dovevi accettare un Nome mentre avevi ancora dei dubbi, o perch non lo gradivi. Ma avendolo accettato non dovevi abbandonarlo.

DISCEPOLO Adesso che lho abbandonato, cosa mi succeder?MAESTRO Be, caro ragazzo, a causa dellinfedelt al (Guru) e del rifiuto del nome di Dio, la unidirezionalit del tuo sforzo e la concentrazione si inaridiscono. Dice il proverbio: Il virgulto malato non diverr mai albero.

DISCEPOLO Ma il (Guru) d il (Manthra) senza verificare se lo meritiamo?MAESTRO Quello non un (Guru). Il risultato del suo errore non ricadr su di te, ma sar un male che colpir solo lui. pag.12

I. DEL MAESTRO E DEL DISCEPOLODISCEPOLO Se il discepolo agisce secondo la promessa fatta al (Guru), e non si cura di quello che si dice di lui, e lo onora come prima, pu raggiungere la Meta? MAESTRO E ne dubiti? Certamente. Non sai la storia di Ekalavya? Bench Dronaciarya non lo avesse voluto per discepolo, egli si fece una statuetta e la consider come Dronaciarya stesso. Venerandola sempre, impar luso dellarco e impar tutte le arti. Alla fine, quando lingiusto (Guru), accecato dallodio, chiese in pagamento dei suoi onorari il pollice della sua mano destra, egli se lo tagli senza esitare. E kalavya serb forse rancore al ( Guru) per il male che aveva subito? DISCEPOLO A cosa valse quellofferta? Tutto ci che impar non serv. Quale ne fu lutilit? MAESTRO Per quanto Ekalavya avesse perso ogni possibilit di impiegare le sue arti, il carattere che aveva acquisito con quellistruzione non lo perdette. Non compenso sufficiente la fama che raggiunse il suo sacrificio? DISCEPOLO Be, quello che stato stato. Adesso qui mi stabilir e non dimenticher mai il Nome. Dammi Tu (Upadesa), per favore. MAESTRO Sei come chi, dopo aver assistito alla recitazione del Ramayana per tutta la sera, domanda ancora allindomani che rapporto cera fra Rama e Sita. Ho appena finito di dirti che il (Guru) e (Upadesa) verranno quando saranno mature le tue qualificazioni. Verr da s, senza che tu lo chieda. In verit, il discepolo non dovrebbe prendere liniziativa di chiedere (Upadesa), perch non pu sapere se pronto. Sar il (Guru) a valutare il momento, ad aiutare e a concedere. L(Upadesa) la potrai pag.13

DIALOGHI CON SAI avere una sola volta poich essa non ripetibile. Se ne lasci uno per un altro quando ti salta il ticchio, ti comporti come un adultera.

DISCEPOLO E allora, quale sar ora il mio destino? Non ho nessuna speranza?MAESTRO Pentiti dellerrore, ma seguita a meditare sul Nome che hai ricevuto. Per il (Namasmarana) (ripetizione costante del Nome) e non per (Giapa) (ripetizione del Nome), puoi usare tutti i Nomi che vuoi. Invece per (Dhyana) (meditazione) devi usare solo il Nome che ti stato dato per (Upadesa), ricorda. Non cambiare quel santo Nome, e trasforma te stesso col desiderio costante, con lo sforzo e non ti fermare. DISCEPOLO Oh, Swami! Questo proprio un grande giorno per me, perch tutti i miei dubbi sono spariti con quello che mi hai detto. L(Upadesa) aveva creato il dubbio e il Tuo (Sandesha) lha dissolto. Col Tuo permesso, tornerei al mio paese e, quando avr altri dubbi da dissipare, verr di nuovo alla Tua speranza. Se me lo ordini, torner tra un mese. MAESTRO Molto bene. proprio quello che voglio; quelli come te si devono liberare dai dubbi, afferrare il vero significato della vita e accogliere il (Sandesha) con fede e con costanza, rimanendo sempre nel ricordo costante del Nome del Signore. Chiunque venga, qualunque sia il momento, impari da me il modo per liberarsi dal dolore, dai dubbi e dalle preoccupazioni. Non si deve soffrire, perch chi soffre non pu fare (Sadhana). Qualunque (Sadhana) si faccia in quelle condizioni sarebbe come versare profumo sulla brace. Bene ora vai e torna fra un mese. pag.14

II. DELLA MALDICENZA SUL SIGNOREDISCEPOLO (Namaskaram), Swami. MAESTRO Lieto di vederti. Mi sembri molto stanco! Col calore dellestate il viaggio ancora pi faticoso. Riposa un p, poi potremo conversare. DISCEPOLO Dove si pu riposare se non c la pace nella mente?

MAESTRO Ebbene, caro ragazzo, il riposo fatto per la pace della mente. Se tu avessi raggiunto quella pace, che bisogno avresti di riposo? Le bende sono necessarie finch la ferita non rimarginata; a che servono dopo? DISCEPOLO Swami, in questi tempi la mia menti inquieta. Non riesco a decidere nulla, e non so quale sia la ragione. Che cosa devo fare? MAESTRO Non c effetto senza causa. Tu sai certamente qual la causa della tua condizione attuale. Non occorre far altro che questo: nei momenti di sofferenza mentale fai (Nmasmarana) per un p, seduto in un posto isolato, oppure canta ad alta voce dei (bhajan) e, se non ti possibile, cerca di dormire per un p. Poi potrai ripensare ai tuoi guai. pag.15

DIALOGO CON SAIDISCEPOLO Ci hai detto, Swami, che in questo mondo ognuna ama qualcosa, e se questo amore viene colpito da qualche male non si pu avere pace nella mente. Come posso avere pace nella mia mente quando qualcuno manca di rispetto a chi amo o lo critica? Che devo fare in quel caso? MAESTRO Ebbene, una persona buona, che ha capito che cos (lAtmaviciara) non sparla in quel modo di una persona che gli altri amano. Non si dovrebbe neppure frequentare gente cos. Costoro dovrebbero pensare che quando parlano male dell(Ishtam) (forma prescelta di Dio) di un altro, costui ne soffre quanto ne soffrirebbe il maldicente a sentir disprezzare il proprio idolo. Devi perci metterti il cuore in pace e pensare che coloro che svillaneggiano in quel modo ignorano (lAtmaviciara). Impegnato come sei in essa, non devi aver nulla a che fare con coloro che non sanno...B, lascia perdere. Che cose c stato che ha causato questa storia? Tutta la grana finirebbe se svuoti il sacco. DISCEPOLO Tutti sanno benissimo che Tu dai coraggio e ardire, e guidi gli uomini verso il bene, fisicamente, mentalmente e spiritualmente, e quanto sia grande la Tua opera come medico e come maestro. Non hai mai fatto del male, n direttamente, n indirettamente. Come fare per mettere a tacere coloro che inventano e diffondono ogni sorta di stupide storie su di Te? Che cosa ne traggono? MAESTRO Ah, si tratta di questo! Non sai che il bene e il male appartengono alla natura stessa del mondo? Se tutti vendessero, chi comprerebbe? Nei riguardi di Dio, la maldicenza vecchia come il mondo e non cosa di adesso; lunica differenza che per ogni tempo si confezionano pag.16

II. DELLA MALDICENZA SUL SIGNOREstorie nuove. Perch ti preoccupi di queste ingiurie? Considera che essi non hanno mezzi per ricordarsi di Swami. C la (Premasmarana) (la Ripetizione con Amore) e la (Dwesciasmarana) (la Ripetizione con Odio) e tutte e due sono la stessa cosa. Di esse la (Dwesciasmarana) (Avidyamaya) (fatta dignoranza); ed legata a (Ragioguna). Invece (Premasmarana) (Vidyamaya) (generata dalla Conoscenza) e procede da (Satwaguna). Ci che ( Avidyamaya) finisce in (Ananda), in Beatitudine. Ecco i risultati. Perch li vorresti far tacere? Tu hai chiesto quale vantaggio ne hanno. Essi non hanno bisogno di vantaggi; la maldicenza la loro abitudine. come compiere un dovere. Come dice il proverbio: Che importa alla tarma se il (sari) costoso o di poco costo? Rosicchiare e rovinare la sua natura, sia che si tratti di uno straccio o di una seta. La tignola non conosce il valore delle cose. Quindi non te la devi prendere, ma pensa che il lavoro di quei maligni come quello della tignola. DISCEPOLO Swami, ci che hai detto la verit. Quando si tratta di persone ignoranti dobbiamo considerarle alla stessa stregua della razza delle tignole, ma se si tratta di persone importanti, che sanno, come si pu tollerare che vadano a spargere quelle menzogne? MAESTRO Listruzione deve essere (Atmajnana) (Conoscenza dellAtma) e non la conoscenza delle cose del mondo, che serve per guadagnarsi da vivere. Comparare questa (atmajnana) con quelle (Vidya) (Scienze) un grave errore. I grandi uomini sono coloro che non insultano gli altri e cercano la realt con buone condizioni. Le cose spirituali non possono essere capite da chi non ha il pag.17

DIALOGHI CON SAI potere del discernimento, che borioso della propria autorit non conosce nulle dell(Atma). Perci li devi considerare come appartenenti alla razza delle tignole. Non lasciare spazio a idee e a preoccupazioni di questo genere, cerca invece di rafforzare la tua fede. DISCEPOLO Molti (Asthika) (credenti), nel mondo, stanno diventando (Nasthika) (atei) a causa loro, non vero, Swami? Non esiste un modo per eliminare queste persone che insultano i (Mahapurusha) (grandi uomini) senza alcun rispetto per il loro sapere, e che non fanno il minimo sforzo di conoscere la realt? MAESTRO A che pro? Sono un sacco di stracci su di una sella logora, come dice il proverbio. Le loro parole saranno ascoltate solo da gente come loro; nessun vero ( Asthika) si vorr accompagnare con loro. Se per caso lo facesse, scapperebbe non appena scoprisse le loro menzogne. Perci larma per abbatterli sta nelle loro stesse mani. Ricordi la storia di Bhasmasura? Bastava che mettesse la mano sulla testa di qualcuno, per ridurlo in cenere, e un giorno se la mise sulla sua e si incener da solo. Cos sar di loro: a forza di accusare gli altri, con le loro stesse parole saranno accusati. Coloro che vedono difetti nel Signore sono di quattro specie: 1) coloro che non hanno nessun interesse nelle cose che riguardano Dio; 2) Coloro che per timore di essere impiccioliti non possono ammettere la grandezza altrui; 3) Coloro che non hanno nessuna esperienza personale, nessun contatto e nessuna conoscenza e ciononostante fabbricano storie basate su voci alle quali supinamente credono; pag.18

II. DELLA MALDICENZA SUL SIGNORE4) coloro che sono venuti qui con qualche desiderio profano e che danno la colpa al Signore degli insuccessi dovuti al loro (karma) personale. Coloro che vociferano, come hai detto tu, appartengono a questi quattro tipi di persone: gli altri non gridano, n ballano come burattini. Anche se non piace loro, o se non hanno fede, e perfino se non hanno esperienze personali, quando sentono storie di questo genere tacciono, le analizzano e traggono le proprie conclusioni. Non sparlano di nessuno. Non credere in se stessi e credere negli altri non la strada giusta da seguire e, inoltre, non serve a nulla discutere con chi non conosce la Realt, poich essa, tra laltro, non ammette alcuna discussione. E poi, discutere, con chi non sa, ma che si trova a un livello intermedio toccare, come nella storia dellelefante e dei ciechi, il suo torace e credere che sia tutto il corpo. Ebbene, ricordati, non va bene sprecar tempo in questo tipo di discorsi. Linsulto e la maldicenza sono cose naturali e comuni. Chi vuol essere un vero (Bhaktha) (devoto) deve cercare solo le basi su cui costruire la propria (Ananda) (gioia). Tutto il tempo disponibile deve essere impiegato a fini sacri e non in futilit. Tu non hai nulla a che vedere col bene o col male degli altri. Quindi, invece di perder tempo, usale per eliminare il male e aumentare il bene in te stesso. Chiedimi qualche (Sadhana) o qualche (Sandesha) (disciplina e chiarimento), cerca qualcosa di degno e non venirmi a riportare storie di maldicenza altrui. Anche tu non devi indulgere in questo genere di cose. DISCEPOLO La ragione che anche noi siamo uomini. Ora ho capito e dalle Tue risposte mi venuta forza e pag.19

DIALOGHI CON SAI gioia, si sono allontanati i dubbi e i timori che avevo. Con i discorsi di quella gente, diminuiscono anche quel poco di fede, di devozione e di fervore che hanno gli uomini. Questo il motivo delle mie domande, e nientaltro. Perdonami, non Te ne parler pi. MAESTRO Molto bene! Se nel poco tempo che hai, invece di pensare a qualcosa di buono, ricordi solo le ciance ignoranti degli altri, come se anche tu partecipassi alle loro maldicenze, e ci fa del male ai (Bhaktha) (devoti). Qualunque cosa dicano gli altri, non devi perdere la tua fede. Quando essa fermamente stabile non troverai difficolt di sorta. Quando, invece, a una parola se ne ribatte unaltra nascono ira e dolore, mentre la (Bhakthi Marga) (il sentiero della devozione) ha per fine la loro soppressione e non il loro accrescimento. Hai detto che devozione e fede svaniscono in coloro che danno loro retta, ma per quanto tempo? Non appena si scopra la verit, gli si prester ancora orecchio? Saranno ancora credute le loro parole? Le chiacchiere di questi maldicenti sono come il suono del bronzo: pi i metalli sono preziosi e meno risuonano. Loro, che il pi prezioso, non suona. I veri (Bhaktha) seguono la via che del Silenzio. Essi hanno la lingua troppo occupata a pronunciare la vera grandezza del Signore. Non permettere quindi che la voce di quelle persone entri nelle tue orecchie, ma riempile col nome di Dio, che la (Pranaananda( (la gioia del Pranava, di OM) stessa. Tra un mese, se avrai qualche domanda da fare su argomenti utili come la (Sadhana) o (lAnusthana) (la condotta) ritorna qui e troverai risposta, ma non venire con dubbi di questo genere. pag.20

II. DELLA MALDICENZA SUL SIGNOREDISCEPOLO Questo stato un giorno benedetto! Sono stato illuminato dalla Tua saggezza. Ho realizzato quanto sia vero il detto Tutto viene per il bene. Dora in avanti avr pazienza e non mi arrabbier pi. (Namaskram). Col Tuo permesso, prendo congedo.

pag.21

III.

DELLA NATURA DEL MONDOMAESTRO Oh, quando sei arrivato? Non ti ho visto fuori. Stai bene?DISCEPOLO Sono qui da due giorni. Ho visto tanta gente e fuori c un vociare incessante. Sono venuto per evitare la folla, ma ce n dappertutto. Allora sono entrato, e qui si sta bene, tranquilli; dentro c tanta pace, quanto fuori c confusione. MAESTRO Che cosa c di strano? naturale. Dove c miele ci sono formiche... Ecco la differenza tra fuori e dentro! Questa la caratteristica! DISCEPOLO Swami, non capisco! Se me lo spieghi sar lieto di ascoltarTi. MAESTRO Non ho detto che c un fuori e un dentro? Li chiamiamo luno, il mondo esterno, (Bahyaprapanciam) e laltro, il mondo interno, (Antharaprapanciam) (Bahya = esterno; Anthara = interno; Prapancia = il Creato). Orbene, qual linterno? Dammene unidea.

DISCEPOLO Vuoi sentirlo proprio dalla mia bocca? Sarebbe bello sentirlo da Te!MAESTRO Va bene. Fare in modo che linquirente si dia da solo risposta alle sue domande il metodo (Sanathana) pag.23

DIALOGHI CON SAItradizionale, antico, eterno) di insegnare. Se chi domanda si d anche le risposte, capir chiaramente largomento. Lo stile del conferenziere differente. Nei tempi antichi tutti i (Rishi) insegnavano ai loro allievi a capire i (Veda) solo con quel metodo. Su, avanti, parla. Vediamo!

DISCEPOLO Mi chiedi di parlare delle cose che hanno visto i miei occhi?MAESTRO Non solo gli occhi. Dimmi tutto quello che hai provato e conosciuto per mezzo di tutti i tuoi (Jnanendriya) (strumenti per la conoscenza: vista, tatto, udito, odorato, olfatto). DISCEPOLO Terra, cielo, acqua, sole, luna vento, fuoco, stelle, crepuscolo, monti, colli, piante, fiumi, donne, uomini, bimbi, vecchi, bestie, uccelli, il freddo, il caldo, gente felice, triste, pesci, insetti, malattie ... ne ho viste cos di cose! MAESTRO Basta, basta. Questo il (Prapancia). Lhai visto solo oggi? Cera ieri? Ci sar domani? DISCEPOLO Perch me lo chiedi, Swami? Non esiste da millenni? Chiss per quanto tempo esister ancora, e da quanto esistito! MAESTRO Da quanto tempo esistito hai detto. Questo l(Anadi) (senza principio) di cui si parla. Questo mondo esterno (Anadi). Se c un esterno ci deve essere anche un interno, no? Be,hai mai visto un cinema? DISCEPOLO E che diamine, Swami, anche il cinema fa parte del (Prapanciam), no? Ne ho visti tanti. pag.24

III. DELLA NATURA DEL MONDOMAESTRO Dimmi, che cosa hai visto?DISCEPOLO Ho visto pellicole bellissime, con molte scene di gioia e di dolore. MAESTRO Hai detto: Ho visto. Una cosa il film e unaltra lo schermo. Li hai visti tutti e due? DISCEPOLO S.

MAESTRO Li hai visti tutti e due nello stesso momento?DISCEPOLO Come sarebbe possibile, Swami? Quando si vede il film non si vede lo schermo e quando si vede questo non si vede il film.

MAESTRO Bravo! Lo schermo e i films esistono sempre?DISCEPOLO No! Lo schermo permanente, i films vanno e vengono. MAESTRO Lo schermo dunque permanente mentre le pellicole vanno e vengono. In sanscrito, permanente si dice (Sthiram e Asthiram) sta per non permanente e anche (Nithyam e Anithyam, Ksharam). Unaltra domanda: il film cade sullo schermo o lo schermo che cade sul film? DISCEPOLO Sono le immagini che cadono sul telone, esso fa da base per le immagini. MAESTRO Allo stesso modo, anche il mondo esterno come il film che non ha permanenza ma cambia continuamente, mentre il mondo interno fisso, invariabile. Questultimo il sostegno del mondo esterno. DISCEPOLO Ma, Swami! Ti ho sentito dire (Ksharam-Aksharam e Nithyam-Anithyam ...) pag.25

DIALOGHI CON SAIMAESTRO Certo, figliolo! Prima parlavi di films: essi hanno nomi e forme?DISCEPOLO Certo! La storia si capisce solo in quanto ci sono nomi e forme! Se non ci fossero i nomi non potremmo ricordare (Ramayana e Bharatham) e non esistono forme senza nomi e nomi senza forme. MAESTRO Ben detto! Dove c forma ci devessere nome e viceversa. Essi sono mutuamente legati. Hai capito ora cosa vuol dire (Prapanciam)? DISCEPOLO Ho afferrato il concetto: esso si identifica con nomi e forme, ma, Swami, vorrei tanto che mi dicessi come ha avuto origine! MAESTRO Adesso non farti confondere. Se ci mettiamo a descriverlo, come se ci trovassimo in un frutteto e, invece di mangiare il frutto che abbiamo colto, ci mettessimo a contare le piante, i rami, i ramoscelli di ogni ramo, il numero dei frutti, il valore del raccolto ecc. Invece di perdere tempo a raccogliere tutti questi dati dovremmo invece fare la cosa pi importante e cio mangiare il frutto, ossia ricavare gioia e soddisfazione. Lascia perdere il resto. Qual la natura di questo (Prapanciam)? Esso ha anche un altro nome, ricordi? DISCEPOLO Questo (Prapanciam) si identifica coi nomi e le forme e viene anche chiamato (Giagath). MAESTRO Codesto (Nma.Rupa Prapanciam), questo (Giagath) come un(Indragiata), il gioco di un prestigiatore, reale solo finch lo vedi. Difatti il mondo reale solo quando lo sperimenti coi tuoi (Indriya), i sensi. Tutto ci che non sperimentato nello stato di veglia lo si ritiene inesistente. Cos stando le cose diciamo (Sath) ci che pag.26

III. DELLA NATURA DEL MONDOesiste, e (Asath) ci che non esiste. Che dici allora di questo mondo? (Sath) o (Asath)? DISCEPOLO Esiste per lesperienza dello stato di veglia e perci (Sath); non esiste nel sonno profondo e perci (Asath). MAESTRO Oh, tu hai detto Sath, Asath; metti insieme queste due parole e avrai (Sadasath), vero? Ma questo sinonimo di (Maya), ricordi?

DISCEPOLO La (Maya) qualcosa simile a un gioco di prestigio?MAESTRO Non lo forse? (Indragialam idam sarvam): Tutto ci lopera di un prestigiatore. Lhanno detto i (Rishi) migliaia di anni fa! DISCEPOLO Allora deve esistere lesecutore di tutto questo (Indragialam?) MAESTRO Certo che esiste. Dio, i cui fausti attributi sono innumerevoli. E i (Maharshi) non Gli hanno forse dato un nome sulla base di ogni attributo e forma e raggiunto la realizzazione meditando su tali forme, danno attributi al senza-attributi e forme allinformale? E la loro esperienza non lhanno divulgata mille bocche? Non hanno forse dichiarato nelle (Sastra), nei (Veda) e nelle (Upanishad) come hanno realizzato Dio nella loro (Dhyana-Samadhi), ognuno a suo modo, a seconda del carattere della loro devozione e del loro modo di pregare? E come ognuno di loro ha avuto la benedizione della Visione di Dio e della Consumazione Finale dellUnione con Lui?

DISCEPOLO S, Swami, ho capito. Per Tu hai detto chepag.27

DIALOGHI CON SAInome e forma sono fondati sugli attributi. Te ne prego, spiegamelo. MAESTRO Certo. Dobbiamo oggi concentrarci su questi importanti argomenti, perch gli altri sono al di l della tua intelligenza. Stai bene attento. Siccome il Signore piace a tutti, lo chiamano (Rama). Egli anche (Premaswarupa), la Personificazione dellAmore; anche (Bhakthavatsala), pieno di affetto per i Suoi devoti ed (krupasagara), un oceano di Misericordia. Con ognuno di questi nomi e di queste forme, Egli ha largito (Sakshatskara) (la visione di Dio) ai ( Bhaktha) e li ha benedetti con (Sayugya) (lunione dellanima individuale con Dio); Dio informale assume tutte le forme per benedire i (Bhaktha). DISCEPOLO Sono felice. Tanto felice davvero, Swami! La Tua Grazia mi ha reso chiaro tutto. c ancora un dubbio: Tu hai detto che il (Paramatma) informale ha innumerevoli nomi. Tutti i nomi e le forme sono uguali o esiste qualche differenza? MAESTRO Che domanda! Certo che tutti i nomi e le forme sono uguali. Qualunque nome o forma si adori, il Signore sempre di quellunica forma reale. Possibile realizzarLo sotto un nome o una forma, ma il (Bhaktha) deve fare attenzione a una cosa: qualunque sia la forma venerata, deve essere uno solo il favore richiesto, lo scopo della preghiera.

DISCEPOLO Quale deve essere, Swami?MAESTRO Deve essere (Mumukshuthwam), il desiderio della Liberazione. Si deve amare solo il Signore e nullaltro. AmaLo, medita su di Lui, concretizzaLo. Infine pag.28

III. DELLA NATURA DEL MONDOdecidi di fonderti in Lui: questo il solo tipo di desiderio che si deve avere. DISCEPOLO vero, Swami, ho capito bene. Infatti il (Bagavatha e il Ramayana) raccontano di gente che aveva chiesto al Signore ogni tipo di favori, facendo la propria rovina. Hiranyaksha, Ravana, Bhasmasura e molti altri sono ricordati oggi per questa ragione. Lo hai detto ben chiaro. I (Bhaktha) se ne devono ricordare bene. MAESTRO Per non serve a nulla dirlo; se lo hai impresso nel cuore devi metterlo in pratica. Se dici che vero fintantoch ne parlo e poi te ne dimentichi quando te ne sei andato, lascolto stato inutile. Il cibo fatto per togliere la fame e non per tenerlo in bocca senza inghiottirlo. inutile ascoltare e non agire secondo linsegnamento. DISCEPOLO Finora Tu hai detto certe cose importanti: Il Mondo esterno, il Mondo interno, (Bhagavan), il Signore. Sono esse entit separate o sono legate luna allaltra come causa ed effetto? MAESTRO Pensaci un p! La risposta lho gi data in (Prema Vahini) (1), e ti deve essere arrivata oggi. Leggila e vedi, a proposito del rapporto fra chi serve, chi servito e il mezzo del servizio. DISCEPOLO Hai anche detto (Ksharam-Aksharam) (variabile-invariabile) e (Nithyam-Anithyam) (Eterno e Noneterno). Esistono anche altri nomi? (1) (Prema Vahini). Discorsi su (Prema) pubblicati in Sanathana Sarathi, la rivista dell(Aspra). Tradotto e pubblicato in italiano sotto il titolo: (La via per amare). Ed. Libreria Internazionale Sathya Sai. pag.29

DIALOGHI CON SAIMAESTRO Questi due si chiamano anche (Purusha) e sono detti (Tetania e Acetano); oppure (Giava e Giada). I (Purusha Ksar e Akkschara) in altri contesti sono detti (Para e Apira Prakriti). Se ci rifletti vedrai che cambiano solo i nomi, ma la cosa rimane identica. DISCEPOLO Allora, Swami, come (Ksar-Kasher) ha per sinonimo (Purusha), il Signore, (Bhagavantha), ha qualche sinonimo? MAESTRO Certamente! (Bhagavan) ben noto con un nome molto appropriato, (Purushottama), il sommo tra i (Purusha). DISCEPOLO Quanto dolce questo nome! E i (Purusha) hanno origine da (Purushottama)? MAESTRO Ecco il grosso problema. Hai gi chiesto una volta se originano! Usiamo le parole corrette, per non avere significati errati. Non dobbiamo dire originati da (Purushottama): essi risplendono in Lui. Ti ho gi detto prima che questi (Purusha) sono indicati dai termini (Para-Apira Prakriti, GiavaGiada). Questo termine (Prakriti) d limpressione di (Swabhava) e di (Sakti) (qualit essenziale ed energia cosmica), no? DISCEPOLO secondo. S, direi che (Purushottama) il primo e la Sua (Prakriti) il

MAESTRO No, sbagli. Ripensaci. C qualche differenza tra una cosa e la sua natura? possibile separare e vedere la natura staccata della cosa? Eppure tu hai detto due. DISCEPOLO Mi sono sbagliato, Swami; non sono separabili; i due sono una cosa sola. pag.30

III. DELLA NATURA DEL MONDOMAESTRO Nel parlare comune diciamo lo zucchero dolce, il sole d luce, caldo ecc. Ma il dolce nello zucchero, la luce nel sole. Non sono separati, sono uno. La dolcezza non nota se non si mette in bocca lo zucchero; se non si vede il sole, non si conoscono n la luce n il calore. Cos, (Bhagavan) ha due caratteristiche e quando ne parliamo diciamo (Purusha e Prakriti), ma in realt sono uno. Nel (Bhagavan), la (Prakriti) (che viene detta Mahamaya), immanifesta e inseparabile, come la dolcezza nello zucchero. (Avinabhavasambandam) indica proprio questa relazione. Grazie alla volont divina questa (Maya) avvolge (Bhagavan) e si manifesta nel Cosmo, in (Brahmanda). Questo ci che si chiama (Samashti-Viswarupa), ossia Forma Cosmica Piena e Assoluta. In questo modo lAssoluto si manifesta come (Giagath), per mezzo del potere di (Avidya), secondo la Sua volont. DISCEPOLO Cosa succede, Swami? Tutto era cos chiaro e, adesso, salta fuori questa (Avidya) che mi mette in crisi! Spiegami, Ti prego. MAESTRO DISCEPOLO Non aver fretta! Conosci la parola (Vidya)? Che cosa significa? Vuol dire studio.

MAESTRO (Vidya) significa conoscenza, (Jnana). Se ci metti davanti una A diventa (Ajnana), nescienza, ignoranza. (Ajnana) una sola ma prende molte forme. DISCEPOLO S, Swami. Ma come si produce questa (Avidya)?

MAESTRO La luce e il buio possono coesistere? pag.31

DIALOGHI CON SAIDISCEPOLO Se c luce non c buio, e se c il buio non c la luce. MAESTRO Quando c la luce, dov il buio? Quando c il buio, dov la luce? Pensaci bene. DISCEPOLO una domanda difficile, alla quale risponder come meglio posso. Perdonami se sbaglio. Nella luce deve esserci il buio, e nel buio ci deve essere la luce; come potrebbe essere altrimenti? MAESTRO Ti far unaltra domanda: questa luce e questo buio sono indipendenti o dipendono da qualcosa? DISCEPOLO Dipendono dal Sole: quando sorge il Sole c luce e quando tramonta c il buio. MAESTRO Bene, figliolo. (Vidya e Avidya) dipendono dal Signore. (Vidya) ha un altro nome, (Cith). Se verrai il mese prossimo te ne parler. Per oggi sufficiente. Se si mangia tutto in una volta sola non si ha la capacit di digerire bene e si finisce per rovinare la propria salute. Ci che hai udito e mangiato richiede tempo per esser digerito e assimilato. Se entro questo tempo lo avrai digerito appieno e messo in pratica, sar lieto di parlarti del resto. Altrimenti cosa potrai capire? DISCEPOLO (Namaskaram); mi sento veramente benedetto. Per digerire quello che ho sentito e quello che ho mangiato, mi occorre una forza che Tu solo puoi concedere. Quando tutto del Signore, come potrebbe una cosa essere nostra? Cercher di usare tutto il potere e la conoscenza di cui Tu mi hai dotato, senza sprecarli. Al di l di questo, tutto dipende dal mio (Karma) e dalla Tua Grazia. Col Tuo permesso, mi congedo. pag.32

III. DELLA NATURA DEL MONDOMAESTRO Scaricare il tuo fardello sul Destino e stare in pace implica una diminuzione nello sforzo. Con lo sforzo e la preghiera, invece, si vince il Destino e la Grazia. Comincia a lavorare! Vai e ritorna di nuovo contento.

pag.33

IV. DELLA PURA CONSAPEVOLEZZA MAESTRO Oh, sei arrivato! Ho atteso di vedere se saresti venuto. So che sei puntuale e sono perci contento di vederti. DISCEPOLO Potrei mancare a tutto, meno che ad eseguire un Tuo ordine, Swami. In effetti io aspetto con ansia il giorno sedici di ogni mese per venire da Te. Che cosa c di pi lieto per me? Che cibo migliore potrei avere? MAESTRO Molto bene! Una (Sraddha) e una (Bhakhti) (fede e amore per Dio) come queste aiutano molto il cammino dellUomo. Invece di perdere sonno e rinunciare al pranzo in cerca di inutili ed effimeri successi del mondo, quanto pi gioioso raggiungere la Meta santa, vera e significativa! Be, veniamo a noi. Che cosa vuoi, adesso? Vediamo, chiedi. DISCEPOLO Swami, il mese scorso hai detto qualcosa riguardo a (Cith) e hai avuto la bont di promettere che avresti continuato il discorso questo mese. Da allora ho contato i giorni ansioso di saperne di pi. Finalmente venuto quel giorno: Ti prego, parlamene. MAESTRO Hai capito tutto ci che stato detto finora? Capire non vuol dire apprendere intellettivamente ma pag.35

DIALOGHI CON SAIprendere coscienza col pensiero, la parola e le azioni, con mente equanime, la vera natura irreale del Mondo. DISCEPOLO Solo con questa comprensione si pu esser sempre immersi nel pensiero di Sai, del Signore. Comprendere ci frutto della Tua Grazia; il mio sforzo non conta per nulla. MAESTRO Bene, figliolo carissimo! Quanto sarebbe triste il villano se i semi che ha gettato non avessero germinato e dato frutti! Allo stesso modo, Mi renderebbe triste vedere i semi della Vera Sapienza non dare robusti germogli e una buona messe. Se, invece, crescono bene e fruttificano producendo il raccolto di (Ananda), ne traggo gioia! Questo il mio cibo, e questo il (Seva), il Servizio che desidero da un devoto. Non c nulla di pi grande. Se non si disperdono al vento le parole di bont e di verit, dette per il bene, se le si mettono in pratica e se ne trae gioia, questo il mio cibo. Se tu agisci cos, secondo quanto dico, sar lieto di insegnarti ancora altre cose, qualunque sia la qualit di domande che mi vorrai porre. Se per lasci che quanto ti dico si deteriori senza metterlo in pratica, a che vale venire da me a farmi altre domande? Se tutti volessero praticare, come fai tu, nel Mondo non ci sarebbero guai ma si manifesterebbe soltanto la Verit. DISCEPOLO Swami, anche per mettere in pratica le parole divine occorre, come per ogni altra cosa, la Grazia del Signore. Senza di essa nulla si pu fare. Come Tu dicesti, essa onnipresente ma, come il Sole pu essere occultato dalla nebbia, cos la Grazia pu essere impedita dalle tenebre di io e mio (senso dellego e del possesso). Queste nebbie si diradano per mezzo della pratica e della disciplina. Risulter facile, se comprendiamo pag.36

IV. DELLA PURA CONSAPEVOLEZZAbene il senso di ci che udiamo e lo mettiamo in pratica. Questa la mia esperienza e non conosco quella di altri. MAESTRO vero e quello che dici giusto. Hai capito bene. Se non si afferra il significato e vengono date diverse interpretazioni, pu venire distorta la realt. Se invece si chiaramente inteso, la pratica diviene facile. Ora considera quanto ti sto dicendo: sono tutti nati nello stesso momento? Muoiono tutti allo stesso momento? La Sapienza Suprema, allo stesso modo, albeggia in momenti diversi in una persona o in unaltra. Se canti continuamente una canzone ne imparerai la musica. Allo stesso modo se io continuo a parlare della Realt, tutti la comprenderanno. Tacere non fa parte della mia missione. Ai duri di comprendonio ripeter le cose finch sar sufficiente. DISCEPOLO Swami, noi siamo come dei pezzi di ferro e il Signore la calamita; entrambi si attraggono. Se per il ferro deve essere trasformato in uno strumento nelle mani di Dio, devessere arroventato nel fuoco dellansia e battuto col maglio del dolore, perch possa obbedire e rispondere. Cos, per forgiare in utensili questi pezzi di ferro che siamo. Tu ti prendi tanti fastidi. Tu hai detto che questa la Tua missione. E allora, Ti prego, parlami della (Cith), che menzionasti il mese scorso. MAESTRO S. (Cith) ha anche un altro nome: (Suddha Sathwa), Pura Consapevolezza. Si contrappone quindi alla Consapevolezza Impura, come (Vidya) si contrappone ad (Avidya). La Consapevolezza Impura inerente alla Pura allo stesso modo come le tenebre sono inerenti alla luce. Non farti confondere da tante parole, figlio caro: (Vidya-Avidya, Jnana- Ajnana, Suddha Sathwa-Malina) pag.37

DIALOGHI CON SAI(Sathwa), non sono diversi concetti ma lo stesso. Ti far unaltra domanda. Hai mai sentito parlare di una parola che il contrario di (Prakriti)? DISCEPOLO Certo, Swami. Quando studiavo grammatica imparai che il contrario di (Prakriti Vikriti).

MAESTRO Che significa (Vikriti)?DISCEPOLO Viene da (Vikarama), cambiato, trasformato, derivato, dalla parola originaria (Agghi); e (Ginama) viene da (Yama, Gianma) da Yajna e cos via. MAESTRO Allo stesso modo, la (Prakriti) del Signore detta (Vidya) e il suo derivato, la forma inferiore di (Vikriti) nota come (Avidya, Avidya), ossia la (Malina Satwa), la forma inferiore di (Vidya), o (Suddha Satwa). DISCEPOLO Come mai, Swami? (Vidya) risplende nel Signore e (Avidya) appare solo perch esiste (Vidya). Vale a dire che il Principio Cosmico Universale sta nel Signore e appare in individui diversi tra loro. (Lapparizione degli individui causata dalle caratteristiche di nome e di forma). Questa (Avidyasakti), o Potere dellIgnoranza, si manifesta come unentit inseparabile dal Signore che lUnica Esistenza. Perci lEssere la Base, il Fondamento dellUniversale e del Particolare, della Totalit e delle Parti apparenti. questo che si intende, Swami? MAESTRO Ecco perch il Signore detto (Sathya e Brahman). Questo (Sathya Akhanda), Indivisibile; (Adwaitha), Non-duale; (Anantha), senza fine. Nelle (Upanishad) questa (Sathya) (associata con limmanifesta Maya Sakti) detta la (Purna) (totalit), (Adah), mentre la (Sathya) (se associata con la Maya Sakti manifestata) detta (Purna Idam). pag.38

IV. DELLA PURA CONSAPEVOLEZZAQuesta la spiegazione del (Manthra) upanishadico (Purnam-adah, Purnam-idam). DISCEPOLO Bellissimo! come avere il frutto gi sbucciato, pronto per essere mangiato! Questo Cosmo manifestato, il (Purna), sorge dal (Purna) della Realt Immanifestata Indivisibile. MAESTRO Per questo diciamo (Vasudevassarvamidam, Sarvamkhalvidam Brahma) ecc. Le parole (Vasudeva, Brahma) sono diverse, ma non nel significato.

DISCEPOLO tutto nettare, per me; ma finora non mi hai detto chi sono io!MAESTRO Per oggi basta; fra un mese chiarir i tuoi dubbi con degli esempi illustrativi. Afferra bene quello che ti ho detto; mettilo in pratica, non dimenticarlo. Meditalo. Adesso puoi andare. pag.39

V.

DELLA NATURA DELLIOMAESTRO Ragazzo mio, sono lieto che tu sia venuto. Hai riflettuto sulle risposte che ti ho dato lultima volta e hai praticato ci che ti stato detto, con ferma convinzione? Ne hai ricavato (Ananda)? DISCEPOLO Swami, un (Bhaktha) come me, potrebbe lasciare inutilizzate le Tue parole, che sono nettare? Nessuno che desideri ottenere la vera (Ananda) potrebbe sprecare le parole che come ambrosia la Tua Grazia concede. Non so per gli altri, ma per quanto mi riguarda rifletto giorno e notte sulle Tue risposte, con convinzione e coraggio. Rimango sveglio in attesa del momento in cui posso riderTi. MAESTRO I devoti dovrebbero coltivare questa attenzione. Attaccarsi alle sciocchezze fuggevoli e senza valore del mondo, rincorrerle e rattristarsi quando sfuggono di mano, o gioire quando si afferrano, tutto (Avidya Maya). Se invece conti i giorni sveglio, ansioso di riavere loccasione di ascoltare la Voce del Signore e di bere lEssenza delle Sue parole, (Vidya Maya). Il (Bhaktha) che entra in questultima (Maya) giunger a compimento senza fallo, un giorno o laltro. Sicch, se questa (Maya) ti ha illuminato, puoi dirti fortunato. Accresci questo tuo attaccamento ai pensieri di Dio; non abbandonarlo n pag.41

DIALOGHI CON SAIridurlo per nessun motivo. Diverrai santo, sicuramente, e giungerai alla meta. DISCEPOLO Swami, il mese scorso mi dicesti che mi avresti spiegato chi sono io. Se riuscir a capirlo sar libero da una mia illusione e, quindi, senza alcun dubbio nella mente, potr meditare su di Te ed essere pieno di grazia. Quale pi grande fortuna potrei avere? MAESTRO Bene, ragazzo mio, Parlare della reale natura dellIo molto facile, ma fino a che non si sperimentata una completa gioia impossibile. Occorre del tempo: per me di parlartene soddisfacentemente, e per te di afferrarne il significato appieno. Questo mese non mi concede il tempo necessario. Io dedico tutto il tempo alla gioia dei miei devoti. Non uso nulla per me stesso. Durante il mese passato sono andato a Nellore, Gudur, Venkatagiri e nei villaggi vicini. Poi sono andato a Bangalore e sono tornato. Il poco tempo che rimaneva lho dedicato a comporre il Premavahini. Questo mese ho visitato Hyderabad, Rajahmudry, Samalkot, Chebrohe, Nuzvia e altre localit, per cui non vi stato molto tempo. Il mese prossimo ti dir chi sei. Per il momento cerca di afferrare il significato di questa canzone in stile popolare. Capirai che questo Io e ti sar possibile avere un certo distacco. Poi, capirai il significato di ci che ho da dirti pi chiaramente e con maggior profitto. Non leggerla solamente, ma cerca di meditare sul significato di ogni parola. Questa canzone popolare certamente ti cambier la visione! DISCEPOLO nettare. Va bene. Dimmi. Soddisfer il mio desiderio bevendo questo

MAESTRO Ascolta con attenzione: pag.42

V. DELLA NATURA DELLIO CANZONELE MARIONETTE

1.

(Thai! Thai! Thai! Thai! Thai! Silenzioso guardaIl comico gioco di questa marionetta. O uomo, ascolta il lungo, lungo racconto Del tuo passato, del suo futuro, avanti e indietro)!

2.

(Guazzava nel tempo nel liquido muscosoDella matrice, buia prigione. Venne con un vagito, mentre allintorno In grande festa tutti sorridevano).

3.

(Che tragedia! Eccomi rinato!Saccorse e pianse a lungo, Tra le carezze di tutti, che ridevano E lo volevano sorridente)!

4.

(Nel suo sudiciume guazzava gaioSenza il minimo senso di vergogna, Cadeva e si rialzava ad ogni passo, Nel suo continuo gioco di bambino).

5.

(Corre e salta con i suoi compagni,E giochi impara e mille scherzi e mestieri, E cresce grande, grosso e forte Di anno in anno, in fretta e bello).

6.

(Trova la sua compagna, e pigola e corteggiaNella luce di un roseo arcobaleno, E canta come non ha mai cantato, Bevendo a quella coppa nuova e strana). pag.43

DIALOGHI CON SAI7. (Questo Brahman che crea pupazzi a coppieE milioni e milioni di coppie! Ma il nostro bambolotto non lo sa Mentre gioca con le bambole ... Thim! Thim! Thim!)

8.

(Questo pupazzo come il bue sacroLegato dalla fune di thamas (1) nelle nari. Ira e desio sono le fruste Che colpiscono le reni dello schiavo).

9.

(Si rallegra con aria trionfanteQuando un altro pupazzo come lui Muore, poi rabbrividisce di orrore e Infligge pene che non sopporterebbe neanche in parte).

10.

(Giura e impreca, scuote le braccia,Sagita e bolle, rossi gli occhi di rabbia. Orribile spettacolo! Posseduto da ira infernale)!

11.

(Esamina e legge, scribacchia e sgobba,Il perch non lo sa. Corre nel panico in cerca affannosa Di cibo per la pancia, a tutti i costi).

(1) Uno dei tre (guna). Vedi definizione nel glossario. pag.44

V. DELLA NATURA DELLIO12. (Ahim, quello strano fantoccioCon tanti libracci nel gozzo, Che si agita verde dinvidia Se trova un fantoccio pi dotto di lui)!

13.

(E dovresti sentire il suo ridere chioccioQuando uno sconcio desiderio dei sensi Una bramosia selvaggia in agguato Lo soddisfa in peccato segreto)!

14.

(Si batte superbo ... che cosa? Le spalle,ed ammira bellezza, vigore e vitalit Che svaniscono a poco a poco Mentre corre verso la vecchiaia).

15.

(Ora traballa e amicca rugoso e cadente.

Vecchio scimmione gli gridanoi bambini, Egli sorride con la bocca sdentata, E le sue ossa scricchiolano, disseccate).

16.

(Fino alla fine immerso nel timore,Consunto dal pianto e da lotte laceranti! A che giovan, fantoccio sordo, pianto e gemito? Sei dannato a raggiungere la fine!)

17.

(Oh, luccello! Batte le ali!E vola fuori dalla sua gabbia di pelle Vuota che si restringe e si irrigidisce, Si gonfia e puzza. Portatela via)! pag.45

DIALOGHI CON SAI18. (I suoi elementi si ricongiungono con il tutto,Le voglie del pupazzo sono ceneri spente; Perch piangete, stolti, quando uno di voi Cade sullaffollata scena del mondo?)

19.

(Zii, cugini, zie, amici, camminano tristiFino alla camera mortuaria; Il fantoccio, ahim, dimentic il suo migliore parente Il nome Divino, solo Redentore). 20: (O uomo, non afferrarti a quel debole fuscello!

Basta uno starnuto e questa barchetta di pellee ossa, Forata tre volte, tre falle, Ti far annegare nel mezzo del fiume)!

21.

(Piange il pupazzo, dorme e si sveglia,Quando il Burattinaio nascosto tira i fili; il Signore, dietro il fondale, Ma il pupazzo giura: Sono io, sono io!).

22.

(Il dharma ed il Karma sono le infrangibili cordeche Egli tira ed allenta. Ignaro il pupazzo si pavoneggia qua e l Fra le tavole del palcoscenico).

23.

(Crede che il mondo sia veroQuello sciocco pupazzo borioso. Un attimo, e Quello chiude il sipario! Se ne vanno superbia e pomposit). pag.46

V. DELLA NATURA DELLIODISCEPOLO Ah! Ho capito chiaramente che Io non sono il corpo, lintelletto, la mente o la (Chittham). Se non sono queste cose, devo essere solamente (lAtma) e se io sono (lAtma) allora sono il (Paramatma) e ogni cosa che (Paramatma)! Ecco cosa ho capito! Credere di essere questo corpo e questo intelletto la causa di tutte le miserie. Vero! Vero! Noi ci passiamo attraverso, una dopo laltra, come si fanno passare le perle di un rosario. Oh, quale verit! Ascoltare quella canzone sufficiente. Il cervello, come Tu hai detto, riesce ad acquisire distacco, Swami! Allinizio mi sono rammaricato di sentire che non avevi tempo, ma ci era dovuto alla mia ignoranza. Poi ho capito che il nostro Swami mai avrebbe deluso o avrebbe causato tristezza a qualcuno. Ho sentito pi gioia di quanta avessi pensato di avere. Come possibile descrivere la Tua gentilezza? Si canta di Te Per una sola lacrima Sai si commuover e che Tu mai potrai vederci soffrire: questa la prova di quella verit. Posso ora andare? MAESTRO Molto bene. Vai e torna. Anchio non ho tempo da dedicarti. Devo vedere e inviare quelli che devono andare via. pag.47

VI.DEGLI STRUMENTI

DELLINDAGINE INTERIOREDISCEPOLO MAESTRO Saluti, Swami. Saluti.

DISCEPOLO Con la Tua Grazia ogni cosa benefica, senza di essa ogni cosa diventa insignificante! MAESTRO Bene, ma hai notato che entrambe - la cosa benefica e quella insignificante - sono dovute alla Grazia? In essa sussistono entrambe. Lasciamo questo argomento per il momento. Lultima volta dovresti digerire un poema popolare che deve aver influito profondamente sui tuoi pensieri. Qual ora la tua equanimit? DISCEPOLO Eh s, adesso tutto mi sembra un teatro di burattini, ma solo in certi momenti, perch la mia mente se ne dimentica e si fa prendere dal fascino degli oggetti. Che mistero questo, Swami? MAESTRO Vedi, la mente legata a ogni genere di attivit , o (Fritto). Segue sempre la traccia dei (Vasana), istinti e impulsi. Quella la sua natura. DISCEPOLO Vale a dire che non la possiamo far rigare dritta? Che speranza c? Finiremo per essere sempre pi immersi nei (Vasana) e diventare degenerati? pag.49

DIALOGHI CON SAI MAESTRO Una speranza c, ragazzo mio. Non detto che ci si debba perdere. Anche se questa la sua natura, pu essere cambiata. Il carbone per sua natura annerisce tutto ci che tocca, ma non definitivamente. Con il fuoco il carbone si fa rosso; cos la mente che cambia di natura quando il fuoco di (Jnana) laccende, con laiuto della Grazia di Dio, anche se vorrebbe sempre vagare nelle tenebre dellillusione. La sua natura cambia quando la qualit divina di (Satwa) entra in lei. DISCEPOLO Swami, che cos (Anthah-Karana)?

MAESTRO Equivale a mente. (Karana) vuol dire (Indriya); (Anthah-Karana) significa (Indrhya) interiore, senso interiore.

DISCEPOLO Allora ci sono due tipi di sensi, esterni e interni?MAESTRO Certo, naturalmente. I sensi esterni sono detti (Karmendriya) mentre quelli interni sono gli (Jnanendriya). DISCEPOLO Ti prego, Swami, dimmi quali sono i (Karmendriya) e quali gli (Jnanedriya). Maestro Tutte le azioni del corpo sono composte dai (Karmendriya), che sono di cinque specie; quelle che forniscono conoscenza allinteriore sono dovute agli (Janendriya). Esse sono: ludito, il tatto, la vista, il gusto e lodorato e tutte insieme sono chiamate (Dasendriya). DISCEPOLO Qual allora il lavoro che fanno tutte insieme? Che collegamento c fra le loro funzioni e (Manas), la mente? pag.50

VI. DEGLI STRUMENTI DELLINDAGINE INTERIOREMAESTRO Qualunque lavoro facciano non possono arrivare a nulla senza lintervento della mente. I (Karmendriya) agiscono nel mondo e ricevono conoscenza e gli (Inanendriya) discernono il buono dal cattivo e loffrono all(Atma), tramite la mente. Se non ci fosse la mente come potrebbero trasmettere? Per raggiungere laltra riva di un fiume ci affidiamo a una barca o a una zattera. Quando i (Karmendriya) e gli (Jnanendriya), che sono in contatto con (Prakriti) vogliono arrivare all(Atma) devono ricorrere allausilio della barca di (Manas). Senza di questa non ci arriverebbero. DISCEPOLO Se cos, dove risiedono quelle altre di cui hai parlato, (Buddhi, Cittham e Ahamkaram)? MAESTRO Anche loro sono nell(Anthakarana). Nel loro insieme i (Karmendriya) e gli (Jnanendriya) si chiamano (Dasendriya). Quattro di essi sono distinti e chiamati gli (Anthah Ciatusthaya), ossia i quattro (Indriya) interiori. Essi sono: (Manas, Cittham e Ahamkara). DISCEPOLO molto bello. Vale a dire che tutti stanno entro la stessa cosa. La vita davvero buffa. Qual , Swami, la funzione di queste quattro? MAESTRO (Manas) afferra gli oggetti, (Buddhi) valuta le ragioni pro e contro, (Cittham) capisce loggetto per mezzo loro e (Ahamkara), a causa dei suoi attaccamenti, indebolisce le decisioni favorevoli e contrarie e attenua la presa di (Jnana). Ecco quello che fanno. DISCEPOLO Chiedo scusa, vorrei solo sapere: dove si trovano nel corpo?

MAESTRO (Manas) nel cranio, (Buddhi) nella lingua, (Cittham) nellombelico e (Ahamkara) nel cuore. pag.51

DIALOGHI CON SAIDISCEPOLO Magnifico! Cosicch (Buddhi) e(Ahamkaram) sono nei posti pi importanti! Esse sono le maggiori cause delle miserie del mondo. Allora, se le esaminiamo al metro delle Tue parole, si direbbe che non ci sarebbe pi il male se quei luoghi diventassero puri! MAESTRO Vedo che mi hai ascoltato con attenzione. S, cos. Anzitutto, se la parola fosse usata in modo puro e chiaro ci indicherebbe che (Buddhi) sulla giusta strada. La prova che il cuore diventato puro la sparizione di (Ahamkaram) (lEgo). Quindi, stai molto attento a questi due. Anche (Manas e Cittham) avranno delle buone (Fritto) se essi sono puri. Solo allora sarai libero da dolore e tristezza. DISCEPOLO Tra queste che colui che sperimenta tutto ci?

MAESTRO Siamo giunti al dunque. Tu non sei nessuno di questi! Essi esistono solo fino a quando esiste il sentimento di questo corpo mio. Essi sono associati con qualche attivit, o (Fritto). L(Atma) che osserva tutte queste (Fritto) sei tu. Il piacere e il dolore, la perdita e la tristezza, il bene e il male dipendono tutti dal corpo e quindi non sono tuoi, tu sei (lAtma). Finch questa verit non viene sperimentata sei nel sonno di Io e di Mio. In quel sonno vengono i sogni di danno, tristezza, dolore e gioia, sogni che durano finch non ti risvegli. Allora la paura che sentivi nel tuo sogno doloroso sparisce. Cos, quando ti liberi dallillusione e ti risvegli capisce che tutto ci non sei tu e che tu sei (lAtma). pag.52

VII.

DELLE REGOLE DI CONDOTTADISCEPOLO I miei saluti, Swami.

MAESTRO Oh, sei venuto? Perch non ceri alla festa di Dassera?DISCEPOLO Temevo che ci sarebbero stati moltissimi devoti e che non avresti avuto tempo di parlare con me; cos sono venuto qualche giorno prima del Tuo compleanno, in modo che, con la Tua Benedizione, possa realizzare lideale che Tu insegni a veder nascere della Tua nascita. MAESTRO Ottimo, davvero una buona intenzione. Ma credi forse che (Bhakthi e Jnana) ti possano venire solo nel giorno del mio compleanno? DISCEPOLO No, no, non cos. Tu venisti al mondo in un fausto giorno, in un momento sacro, con una Forma augurale, non vero? La mia idea che in tale giorno potrei scolpire nel cuore le Tue sante parole e purificarlo. Il giorno sacro e il momento fausto.

MAESTRO Benissimo. Ora qual il tuo dubbio?DISCEPOLO Oggi sono venuto deciso ad ascoltare e mettere in pratica le Tue sante parole. Come dice ladagio pag.53

DIALOGHI CON SAI Anche se vai a Kasi, abbi al tuo fianco (Saniswara), cos oggi non sono venuto accompagnato dal diavolo del dubbio, e lo devo alla Tua Grazia. MAESTRO Ottimo. Capire che questi dubbi non vengono da soli, e che non li coltivi in te, vuol dire che la mente pura e che ben centrata. B lasciamo perdere; se non ne hai, perch dovrei parlarne? Dimmi allora, di che cosa vuoi che Ti parli? DISCEPOLO Swami, dimmi come ci dovremmo comportare in generale. Quali sono le qualit che dovremmo avere? Quali sono le cose che dovremmo conoscere? Che azioni dovremmo compiere per ricevere la Grazia divina e raggiungere la Tua santa presenza? Ti prego, dimmi le cose pi importanti ed essenziali, i gioielli da scegliere! MAESTRO Oh! Pare che un giorno Parvati avesse chiesto a Iswara: difficile ricordare a mente i (Sahasranama), i mille Nomi di Dio; ci vuole molto tempo a impararli e a ripeterli; ti prego, dimmene uno solo, che sia lessenza di tutti i mille. Come Parvati, anche tu forse trovi difficile afferrare tutto ci che io scrivo e spiego e anche tu chiedi a me che ti dica le cose pi importanti. Ma vedi, i Nomi hanno la loro essenza, come gli argomenti dei quali mi chiedi. Per quanto il loro obiettivo e il risultato finale siano Uno, le pratiche, le strade non possono essere una. Non le puoi riassumere in una parola! Comunque ti dar ora alcuni gioielli scelti, delle norme di condotta che sono le pi importanti. Raccoglile e fanne tesoro, sperimentale bene, mettile in pratica e gioisci di esse. Indossa questi gioielli che ti adorneranno. pag.54

VII. DELLE REGOLE DI CONDOTTADISCEPOLO proprio quello che volevo. Che fortuna ho avuto! MAESTRO Allora ascolta con attenzione quello che sto per dirti: 1) (Prema), lAmore, deve essere considerato come il respiro stesso della Vita. 2) Credimi, lAmore che si manifesta ugualmente in ogni cosa, il (Paramatma) (Dio). 3) Il (Paramatma) Uno si trova in tutti e in ognuno, sotto forma di Amore. 4) Pi di ogni altro tipo di Amore, il primo sforzo delluomo deve essere di convergerlo sul Signore. 5) Questo Amore diretto a Dio (Bhakthi); lacquisizione di (Bhakthi) la prima cosa sulla via spirituale. 6) Chi cerca la Gioia dell(Atma) non deve rincorrere le gioie dei sensi. 7) (Sathya), la Verit, deve essere ritenuta altrettanto vitale quanto il respiro. 8) Un corpo senza respiro inutile e in pochi minuti muore, cos una vita senza Verit inutile e diviene fetida dimora di conflitti e pene. 9) Convinciti che non c nulla di pi grande della Verit, nulla di pi prezioso, di pi dolce e di pi duraturo. 10)La Verit Dio che protegge. Non c guardiano pi potente della Verit. 11)Dio, che (Sathyaswarupa) (Incarnazione della Verit) concede il Suo (Darshan) (visione) a chi dice la Verit e a chi capace di amare. 12)Abbi ugual gentilezza e spirito di sacrificio per tutti gli esseri. pag.55

DIALOGHI CON SAI13)Devi avere il controllo dei sensi e un carattere sempre dolce e allo stesso tempo distaccato. 14)Sta sempre in guardia contro i quattro peccati che la lingua incline a commettere: la menzogna, la maldicenza, il rimbeccare, il parlar troppo. bene dominare queste tendenze. 15)Previene i cinque peccati che commette il corpo: lomicidio, ladulterio, il furto, lubriachezza e il mangiar carne. di grande aiuto per una vita elevata controllare queste tendenze. 16)Previeni senza un attimo di distrazione gli otto peccati che la mente incline a commettere: (Kamam), desiderio; (Krodham), ira; (Lobham), avidit; (Moham), attaccamento e Odio, Egoismo, Superbia e Impazienza. Il primo dovere delluomo di stare ben lontano da loro. 17)La mente delluomo veloce nelle cattive azioni. Per non lasciarla correre ricordati del Nome del Signore in quei momenti, oppure cerca di fare del bene. Chi agisce cos diverr degno della Grazia del Signore. 18)Elimina la tendenza maligna di dolerti della fortuna degli altri e di desiderare il loro male. Gioisci dellaltrui gioia e simpatizza con chi in difficolt augurandogli il bene. In questo modo si coltiva lamore di Dio. 19) Tutta la forza che occorre alluomo la pazienza. 20) Chi vuol vivere in gioia deve sempre fare il bene. 21) facile vincere lira con lamore, lattaccamento con la ragione, la menzogna con la verit, il male con il bene e lavidit con la carit. 22)Non rispondere alle parole dei malvagi e per il tuo bene tieniti a debita distanza e tronca ogni rapporto con loro. 23)Cerca la compagnia dei giusti, dovesse costarti la vita o lonore , ma prega Iddio che ti dia la capacit di pag.56

VII. DELLE REGOLE DI CONDOTTAdiscernere tra i buoni e i malvagi. Ti devi sforzare di farlo con lintelligenza che ti stata data. 24)Coloro che conquistano regni e si guadagnano gloria vengono considerati eroi, ma chi conquista i propri sensi leroe che ha conquistato lintero Universo e come tale deve essere considerato. 25)Qualunque azione buona o cattiva faccia luomo, i suoi frutti lo perseguiteranno senza tregua. 26)Lavidit porta solo dolore; accontentarsi la cosa migliore. 27)Sradica totalmente la tendenza a creare guai; essa pu perfino minare la tua vita. 28)Sopporta con ugual fortezza la buona e la cattiva sorte e cerca il modo di ottenere la felicit completa. 29)Chiuditi nel silenzio se ti invade lira e ricorda il Nome del Signore. Cerca di non riportare alla memoria cose che aumentino la tua ira. Ci potrebbe generare danno incalcolabili. 30)Non indugiare, abbandona fin dora ogni cattiva abitudine che non ti darebbe nessuna gioia. 31)Cerca con tutti i tuoi mezzi di soddisfare i bisogni dei poveri, che sono davvero (Daridranarayena) (i poveri di Dio). Dividi con loro il tuo cibo e falli contenti almeno una volta. 32)Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. 33)Pentiti sinceramente degli errori e dei peccati commessi per ignoranza; prega Dio che ti conceda la forza e il coraggio necessari per non ripeterli e per restare sulla retta via. 34)Non permettere che nulla e nessuno possa ledere il tuo amore e il tuo entusiasmo verso Dio. La sua mancanza diminuisce la forza delluomo. pag.57

DIALOGHI CON SAI35)Non cedere alla codardia e non abbandonare la (Ananda) (gioia piena). 36)Non insuperbirti se ti lodano e non avvilirti se ti biasimano. 37)Se vedi sorgere un litigio non cercare di attizzarlo e di aumentare lodio ma, con amore e simpatia, cerca di ristabilire lamicizia. 38)Invece di cercare i difetti altrui, cerca i tuoi, trovali e sradicali. meglio che tu trovi un solo tuo difetto che cento altrui. 39)Se non vuoi o non puoi fare qualche (Punya), o buona azione, non pensare e tanto meno fare qualche (Papa), o cattiva azione. 40)Se rilevano i difetti che hai, o che non hai, non avertene a male. Cerca invece di correggerli prima che te li indichino. Non serbar rancore a chi lo fa e non ritorcere le sue osservazioni facendo notare i suoi difetti, ma siigli invece grato. Se cerchi di vedere i difetti altrui commetti un grave errore. Molto meglio conoscere i propri difetti, non quelli altrui! 41)Ogni volta che hai un p di tempo, non passarlo a chiaccherare, ma impiegalo a meditare su Dio o nel fare servizio agli altri. 42)Solo il (Bhaktha) (devoto) capisce il Signore e solo il Signore capisce il (Bhaktha). Nessun altro li pu comprendere. Perci non discutere su argomenti riguardanti il Signore con chi non ha (Bhakthi), perch essa potrebbe diminuire. 43)Se ti parlano di qualcosa che hanno mai compreso, non pensare ad altri argomenti errati che potrebbero sostenere la loro posizione, ma in ci che dicono cerca solo quello che c di buono e di gradevole. Devi ritenere utile un significato veritiero, mentre uno falso o molti pag.58

VII. DELLE REGOLE DI CONDOTTAsignificati che equivalgono a nessuno non fanno che danneggiare la tua gioia. 44)Se vuoi coltivare la concentrazione quando sei in mezzo alla folla o in un bazar non guardare dovunque e su tutto, ma solo la strada che hai davanti per non inciampare o finire sotto a qualche veicolo. In tal modo la concentrazione diverr pi ferma e si eviteranno i pericoli. 45)Abbandona tutti i dubbi sul (Guru) o sul Signore. Se non sono soddisfatti i tuoi desideri materiali, non darne colpa alla tua devozione per Dio: tra essi e questultima non c alcuna relazione. 46)Se la tua (Dhyanam) (meditazione) o la tua (Giapam) (ripetizione del Nome Sacro) non progrediscono e se i tuoi desideri non sono giunti a fruizione, non disperare perch, cos facendo perderesti quel p di pace che ti eri guadagnato. Dai (Dhyanam) e (Giapam) senza scoraggiarti. Quei sentimenti provengono solo dai difetti della tua (Sadhana), che devi cercare di correggere. Potrai raggiungere il Principio Divino solo quando nella tua vita e in tutte le azioni quotidiane ti comporterai secondo queste norme. Perci attieniti fermamente a questi precetti. Mangia e digerisci i dolci di queste parole che distribuiscono nella festa di Compleanno del tuo Swami, e sii contento! DISCEPOLO Le Tue parole sono come ambrosia, Swami. Durante la sua vita quotidiana luomo non deve la strada e va per vie errate; non vi sono libri che lo possano guidare. Le Tue parole sono come l(Prana) per me e per tutti quelli che come me lottano. Siamo davvero benedetti! Fammi la Grazia che questa parole si stampino nel mio cuore e si realizzino nella pratica di pag.59

DIALOGHI CON SAI ogni giorno. Non vasta ascoltarle o leggerle: acquistano forza solo se le accompagna la Tua Grazia! Ora vado, Swami. MAESTRO Bene! Va e torna per la Festa del Compleanno; oggi il 16 e il compleanno il 23, tra sette giorni. In tutto questo tempo fa che la dolcezza di questi insegnamenti riempia il tuo cuore fino a traboccarne. pag.60

VIII.

DELLA DOTTRINA DELLATMAMAESTRO Ohil, come mai? Perch sei venuto cos presto questa volta? DISCEPOLO Se Tu che mi hai fatto venire e io sono venuto. Esiste forse qualcosa che sia mio? MAESTRO vero, pu forse muoversi senza una causa anche un pezzetto di carta? Ci deve essere quindi una ragione per questa tua venuta anticipata. DISCEPOLO Certamente! Quando ho saputo che saresti andato a Trivandrum, invitato dal Governatore del Krala, Sri Ramakrishna Rao, ho pensato che non avrei avuto molte possibilit di un colloquio se fossi venuto come al solito, dato che sarebbe stato il giorno della Tua partenza. Cos sono qui ora e ne chiedo venia. MAESTRO Hai fatto bene. Perch mi chiedi scusa? In realt nessuno dovrebbe chiedere perdono, anche se sbaglia. Allora perch ti scusi, se hai fatto bene? DISCEPOLO Perch non dobbiamo scusarci, se abbiamo fatto male, Swami?

MAESTRO Non devi n chiedere perdono per aver fatto male, n chiedere compenso per aver fatto bene. Fare il bene dovere delluomo e ha in s il suo compenso pag.61

DIALOGHI CON SAI quale altro premio potrebbe avere? Il tuo compenso la gioia di aver fatto il tuo dovere. Fare il male cosa contraria al dovere delluomo. Quindi si deve pregare con contrizione per avere lintelligenza e il discernimento necessari a non ricadere nellerrore. Dipender poi dalla Sua Grazia punire e proteggere, oppure perdonare e correggere. DISCEPOLO molto bello! Dora in avanti mi comporter cos, Swami. MAESTRO Cos deve essere. Hai fatto tesero delle gemme che ti diedi nel giorno del Compleanno? Nei fai buon uso? DISCEPOLO Il pi possibile, col mio maggiore impegno.

MAESTRO Che intendi dire con il pi possibile? Per un (Bhaktha) come te, quale altro compito pi grande di questo? Perch non sarebbe possibile? Ti occorrono solo Fede e Volont e tutto ti sar facile. DISCEPOLO Swami, Tu stesso hai detto che anche avendo Fede e Volont, mettere in pratica certe cose pu essere difficile senza le circostanze adatte e talvolta anche il significato delle cose pu non essere chiaramente comprensibile. MAESTRO Ah! Vuoi dire che sei ostacolato sia dalla mancanza di circostanze adatte, sia da scarsa comprensione? Ma se non hai capito, chiedi e se non ti favorisce latmosfera dimmi qual lostacolo. DISCEPOLO Lostacolo maggiore il dubbio; quale altro potrebbe essere pi grande? Anche dopo aver ascoltato tante cose, il diavolo del dubbio ogni tanto mi afferra. pag.62

VIII. DELLA DOTTRINA DELLATMAMAESTRO La prima ragione che non hai fiducia in te stesso e cio nella tua natura divina. La seconda di confondere il Divino che nelluomo con lUmanit stessa e perdersi nella ricerca dei piaceri sensoriali. Il demone del dubbio ti artiglia solo per queste ragioni. Se invece ti stabilizzi in Dio e ti convinci che la divinit nelluomo Dio e basta, esso non ti attaccher pi. Devi solo perdere questa (Adhyasa) (illusione) che ti confonde. DISCEPOLO Ci siamo! Ogni tanto usi parole che non comprendo e ci mi confonde ancora di pi. MAESTRO Non ti direi mai parole incomprensibili, se tu che non hai la capacit di comprenderle e questo ti rende inquieto. In realt le impiego perch tu possa capirne il significato. Bene, qual questa parola difficile?

DISCEPOLO Hai usato il termine (Adhyasa) Che cosa significa, sWAMI?MAESTRO Come, non lo sai? Vuol dire vedere una forma e prenderla per unaltra, sovrapporre unidea a unaltra. DISCEPOLO In che modo? Su quale oggetto noi sovrapponiamo un altro oggetto?

MAESTRO Be, vedere una corda e credere che sia una serpe, vedere onde di aria riscaldata dal sole e credere che siano cavalli, vedere la luce del sole riflessa da uno specchio e credere che sia una lampada ...

DISCEPOLO Ma qui che cosa ho visto e per cosa lho preso?MAESTRO Tu vedi (Paramatma) (Dio) in questa forma di (Prakriti) (Natura) e credi che sia solo (Prapancia) (il mondo) pag.63

DIALOGHI CON SAI e ti spaventi. A causa di questa illusione sei vittima di tutte queste debolezze e cade nel dubbio. Se tu vedessi giusto. lillusione sparirebbe insieme col dubbio e la fede che esso Dio si affermerebbe fortemente e coraggiosamente in te. Per avere questa fermezza occorre la lanterna di (Viveka) (Discriminazione). Luomo soffre finch vede il serpente al posto della corda. Che spavento e che illusione! Sar possibile accorgersi della verit non appena apparir la luce? Anche questi dubbi e queste illusioni spariranno non appena ti renderai conto che (Prakriti Paramatma). (Adhyasa) significa sovrapporre illusione a illusione, credere che un oggetto sia un altro. DISCEPOLO Ma come possibile, Swami, realizzare che (Prakriti Paramatma)? Se mi chiedi di capire che questo mondo, che appare come (Prapancia), invece (Paramatma), certo che mi vengono dei dubbi! MAESTRO vero, ma se ragioni un p sulla realt ti apparir come (Paramatma) anche quello che tu vedi adesso. Senza filo non si fa la tela e la tela non si chiama filo. Questo precisamente il rapporto fra (Prakriti e Paramatma. Paramatma) il filo di cui fatta (Prakriti). Tela e filo sono separabili? No. Il filo viene impiegato in un certo modo e la tela in un altro. la sola ragione per cui sarebbe errato considerare filo e tela come cose differenti. DISCEPOLO S, Swami. Essendo (Prakriti) la forma del (Paramatma), evidente che non sono separati. Orbene, se sono la stessa cosa, quale dei due (Giava)? (lanima individuale). MAESTRO proprio questo il dubbio che ti tormenta, figliolo. La (Giava) la consapevolezza dellio! legata pag.64

VIII. DELLA DOTTRINA DELLATMAalle limitazioni del corpo e dei sensi. Per essa (Atma, Giovata, Prathyagatma, Cidatma): urgente, fruitore, anima interiore, consapevolezza: tutto. DISCEPOLO La parola (GIada) viene usata per dire materia inerte. Che cos codesta (Giada) e come agisce? Me lo vorresti dire? MAESTRO A cominciare da (Buddhi) (intelletto) fino a (Deha) (corpo) tutte le trasformazioni di (Prakriti) sono (Giada). lirreale, ci che non ha consapevolezza, (lAsath), (lAcethana). Devi ritenere che tutto ci che non (sath) (Essenza) o (Cith Giada). In sostanza, il mondo (Giada) e nullaltro. Ma (Giada) non separabile da (Ciaithanya), ossia (Cith) e da (Sath) come laria non separabile dallatmosfera. Nellantichit la (Ghita) insegn che tutto il Creato, mobile e immobile, si deve allunione fra (Prakriti e Purusha), ricordi? DISCEPOLO Qual allora il rapporto fra (Buddhi) (Intelletto) e (Manas) (Mente), da un lato, e (Atma) (Spirito) dallaltro? MAESTRO Orbene, anche se fra essi e (lAtma) non esiste un rapporto speciale, (lAtma) pura e senza macchia, e cos puro e immacolato lintelletto (Buddhi). Come lo specchio riflette il Sole, cos (Buddhi) riflette (lAtma). Allora la splendente (Ciaithanya) di (Buddhi) si riflette in (Manas); la luce di (Manas) cade sui sensi, e la luce dei sensi cade sul Corpo. Qual allora il collegamento fra essi? Ci che li collega tutti lo splendore dell(Atma). Nota allora come collegato (Buddhi): da una parte con (lAtma), e dallaltra con (Manas) e con gli (Indriya), con i sensi! DISCEPOLO E qual allora il rapporto fra la (Giava) che dice io, con i sensi e con il corpo? pag.65

DIALOGHI CON SAI MAESTRO Non c nessun rapporto. LIo separato dal corpo, dalla mente ecc. LIo si sovrappone sulla (Giava), che lui stesso, la coscienza del corpo, la coscienza dei sensi e i comportamenti interiori della mente ecc. Io sono buono dice la (Giava), e sovrappone su di s una cosa con la quale non ha collegamento. Io sono muto, dice, facendo lo stesso errore con i sensi. Dice che ha questo o quel desiderio, e cos sovrappone su di s le attivit della mente. Sono solo tutte delle sovrapposizioni; mentre la verit di fondo solo Una, il (Paramatma), la (Paramgyothi) (la Luce Suprema). LEterno, la Verit Una! DISCEPOLO un insegnamento superbo. Swami; volesse Dio che questa dottrina del Principio dell(Atma), che pu esser capita anche da un bambino, si spargesse sul mondo intero, e lo portasse dalla tenebra alla luce! MAESTRO per questo che parlo con te di ogni argomento. La luce del sole cade sullo specchio, dallo specchio la luce cade sulla capanna, e dalla capanna cade sullocchio. Cos questa (Sandeha Nivarini), questa dissoluzione di Dubbi stata voluta affinch la luce del mio insegnamento cada sullo specchio del (Bhaktha), e da quello sulla capanna di (Sanathana Sarathi), affinch da essa i suoi raggi possano spargere la luce della Pace e dellArmonia nel mondo. pag.66

IX.DEL PRINCIPIO DI PRAKRITI E DEL PURUSHAMAESTRO Eccoti qua; che notizie mi porti? DISCEPOLO Lunica notizia sei Tu! Ho saputo che il Tuo giro ne l Krala stato molto piacevole e fruttifero. Mi spiace non esserci stato anchio. MAESTRO Perch ti dovrebbe dispiacere? Ascolta il reso conto e sii felice. Abbi fede e spera che alla prima occasione anche tu possa partecipare, e non star a rimpiangere il passato. DISCEPOLO A che serve sperare e aver fiducia se non si destinati? La speranza non pu che aggravare il disappunto. MAESTRO Il destino ha forse una forma e una personalit tale che tu lo possa riconoscere anche prima che si presenti? Non devi dipendere dai suoi favori, e parlar sempre di destino, destino ... Come pu dar frutti il destino, senza il tuo desiderio e la tua volont? Qualunque esso sia devi continuare ad agire. Il (Karma) devesser fatto, anche per seguire il proprio destino.

DISCEPOLO Se uno ha il suo destino tutto viene da s, non vero?pag.67

DIALOGHI CON SAIMAESTRO Questo un grosso errore. Se stai seduto e fermo, con un frutto in mano, come vuoi che arrivi alla tua bocca? Sarebbe stupido che ti lamentassi del destino che ti nega il frutto, se non lo peli e te lo metti in bocca e lo inghiotti. Il destino ti ha messo in mano il frutto, ma solo il tuo (Karma), il tuo atto pu fartelo godere. Il (Karma) il dovere: il destino il risultato; senza azione non c risultato. DISCEPOLO Allora, Swami, non possiamo star a sedere con le mani giunte scaricando tutto sul destino, vero? MAESTRO Senti bene. Non devi mai sottovalutare i tuoi poteri; e agisci in modo commisurato con essi. Per il resto, parla del destino finch vuoi. errato tralasciare il (Karma) che deve essere fatto affidando tutto al destino; se fai cos ti sfugge di mano anche il destino. Tutti, chiunque siano, devono compiere il loro (Karma) cio devono agire. DISCEPOLO S, S Swami. Nella Ghita anche ad Argiuna vien detto: AnchIo faccio (Karman); lUniverso non avrebbe moto, se Io desistetti dal (karma). Se tu ti tiri indietro, come puoi giungere al risultato?. Ora capisco che il (Karma) il (Purushalakshana), il segno dellUomo. MAESTRO anche delle donne: (Prakritilakshana). Tutti gli esseri, uomini e donne, alaberi e animali, vermi e insetti devono compiere i loro (Karma); tutto, nelluniverso, sottost a questa legge; un obbligo cui nessuno sfugge. Il (Karma) la caratteristica di (Prakriti) e non lo devi chiamare (Purushalakshana), perch il (Purusha) solo (Paramatma). La (Prakriti) (Sakthi), femmina, e voi siete (Prakriti). pag.68

IX. DEL PRINCIPIO DI PRAKRITI E DEL PURUSHADISCEPOLO Ma in natura, Swami, esiste quella distinzione: com possibile dire che siamo tutti femmine? MAESTRO La tua ragione te lo fa dire, ma in realt non co. La tua solo esperienza profana, temporale, temporanea, non la Verit basilare. tutta una commedia. In certi spettacoli uomini fanno la parte di donne, e viceversa; hanno essi cambiato sesso, forse? Nella commedia cosmica di (Prakriti) tutti gli attori sono femminili, anche se taluni figurano come uomini. Ma il vero (Purusha) uno solo, Siva, (lAtma), che immanente in tutto e tutti. Il teatro di ( Prakriti) come un educandato nel quale tutte le parti sono impersonate da ragazze, e qualcuna si traveste da uomo. La (Sakthi), che femmina, prende su di s tutte queste parti, ma non devi credere che il dramma sia reale! DISCEPOLO Swami, dopo di aver sentito tutto ci, la natura del mondo resta un enigma, per me. Se ne vedo un lato, mi colpisce come reale, e quando ne vedo un altro, mi pare irreale,. Nulla definito. MAESTRO Questa precisamente la natura di (Mithya), mi vorresti dire qualcosa di (Sathya), e di (Purusha), Swami? MAESTRO (Purusha), non ha n fine n principio, e non ha cambiamenti. Egli (Cith-Swarupa, JnanaSwarupa); il (Dharma) e i codici di condotta non fanno parte della Sua Natura e quindi non (Dharmaswarupa). La (Jnana) che la pag.69

DIALOGHI CON SAI Sua natura non cambia mai, non si aggiorna n si corregge col tempo: Saggezza Eterna. La Sua natura Luce, e non ammette neanche un punto oscuro. Lo splendore del sole non si accresce per effetto del mondo che illumina, e brilla lo stesso, che ci siano o non ci siano pianeti. Il (Purusha) splende di luce propria, sempre il soggetto della conoscenza; Egli conosce tutte le (Vritti), le mutazioni della (Cittha), la coscienza. immodificabile, (Aparinami), e non ha evoluzione. Il (Purusha) consapevolezza stessa; non affetto da comprensione o da incomprensione. Non tcco da (Vyapara), attivit, e anche se immanifesto, la Sua natura Splendore. Nel terreno il seme diventa albero, e lalbero la forma manifesta del seme. Questo cambiamento da seme a albero e da albero a seme mostra che la (Shakti) ha (vyapara), azione, nel seme. Questa (Parinama) (evoluzione), mentre il (Purusha) immutabile e intangibile. Egli lOsservatore, ed del tutto separato da (Prakriti). Nessun fatto pu diminuire il Suo Splendore n la Sua Personalit.

DISCEPOLO Allora che cosa (Prakriti)? Chi il (Purusha)?MAESTRO Il principio che trasforma ci che visto (Prakriti), e quello che sta dietro a colui che vede (Purusha, Amulam, mulam) si dice: la causa ha causa, ma sia (Prikriti), sia (Purusha) non hanno n causa n inizio.

DISCEPOLO Allora il (Samsara) (lesistenza umana) dovrebbe essere senza inizio, vero Swami?pag.70

IX.DEL PRINCIPIO DI PRAKRITI E DEL PURUSHAMAESTRO Codesta unione frutto dellillusione; provocata dallillusione, crea altra illusione. la storia del seme e dellalbero.

DISCEPOLO Che cos lunione, Swami? Cos questa condizione?MAESTRO Lunione il riflesso del (Purusha) nei (guna), che si sviluppano da (Prakriti). Ecco un esempio. Il Sole non lacqua, n lacqua il Sole, ma la loro giustapposizione produce il riflesso. Limmagine non ha n le caratteristiche del Sole n quelle dellacqua, n si pu dire che ne sia priva. Se lacqua mossa, lo anche limmagine, ed essa ha un p di lucore. Cos la calamita cosa diversa dal ferro, ma se li si avvicinano, la calamita influisce sul ferro e lo fa simile a lei. Questa la relazione detta (Samyoga), unione.

DISCEPOLO Fra questi, Swami, dimmi qua il (Purusha) reale e quale lattivo!MAESTRO Non ho parlato del Sole e del suo riflesso? Il (Purusha)-Immagine lagente, il fruitore, colui che esperimenta. Loriginale, il (Bimba) non affetto; il non-agente, il non-fruente. Il (Purusha)-Immagine lo chiamano il (Vyavahari-Purusha) o il (Grihitha). Quello che accetta; mentre il (Bimba) il Vero, lEterno, il Reale, (lAtmaswarupa). Il (Grihitha) il Conoscitore, e con questo atto di conoscere subisce modificazioni. DISCEPOLO Bene, Swami, stupendo. Quanti testi avrei dovuto consultare al fine di sapere tutto questo! E non mi facile capirlo neanche cos. Adesso so che il (Purusha) non nel mondo, che tutto solo una commedia, e che il solo (Purusha) il (Paramatma). In (Prakriti) tutto si sforza pag.71

DIALOGHI CON SAIdi arrivare a Lui: forse per questo si parla di (Siva-Sakthi). Bellissimo! MAESTRO Hai detto bene. Se ne parla anche come unione (Giva-Brahma). Tutti devono lottare per questa unione. La (Giva) non pu esistere sola; che lo si voglia o meno, tutti devono fare (Mokshasadhana) (disciplina spirituale). Senza di essa non si ha la pace.

DISCEPOLO Che cosa significano esattamente (Moksha) e (Mukthi)?MAESTRO Hanno lo stesso significato. Chi legato da (Manas) la (Givi); quando (Manas, Nama e Rupa), che la mente, come il ragno fila della propria sostanza, sono distrutti, allora la (Givi) raggiunse (Moksha), e diventa Una con (Brahman); ecco che cosa sono (Mukthi o Moksha). Quando il fiume Godavari o il Gange raggiungono il mare tutti i loro diversi nomi, il sapore dellacqua, le rive spariscono e prendono il nome, la forma, il sapore del mare stesso. Finch la (Giva) non raggiunge leliminazione di (Manas), rimangono il (Nama), la (Rupa) e la (Ruci) dellillusione, legoismo e la propriet; quando (Givi) si avvicina al mare, queste caratteristiche si affievoliscono pian piano; quando i (Guna) insieme con le mutazioni della mente vengono distrutti, si pu dire compiuta lUnione con (Brahman). Come pu restar dolce lacqua del Gange che si confusa col mare? Se ci si fusi in (Bragman) non si avranno pi i (Guna), n alcun sentore di (Manas). Questa unione totale detta (Sayuyamukthi). DISCEPOLO Che cosa grande, Swami! Dona a tutti la Grazia di raggiungere questa Unione, e che il mondo sia davvero felice! pag.72

IX.

DEL PRINCIPIO DI PRAKRITI E DEL PURUSHA

MAESTRO Che dici! Se Io facessi questa Grazia andrei contro la libert di cui vi ho dotati. Fate la (Sadhana) prescritta per meritarvi questa Grazia, lavorate; questo il modo. Non cosa da regalare. Tu preghi il Sole perch ti mandi i suoi raggi? La sua natura risplendere, e lo fa sempre. Allora, se tenete tra voi e i raggi della Grazia gli ostacoli dellillusione, dellego e del senso dellego e del mio, perch vi lamentate che i raggi non cadono su di voi? Che possono fare i raggi? DISCEPOLO Ci vorrebbe dire che dobbiamo rimuovere dalla mente ogni traccia di egoit e di possessivit? MAESTRO Perch dici vorrebbe dire? Lo dico e lo grido, sempre e di nuovo. Se volete i raggi della Grazia, cercati di togliere di mezzo gli ostacoli. Ricorda che se anche non ne senti la voglia adesso, la sentirai presto o tardi; non la puoi evitare. Questa uscita dalle reti dellillusione deve avvenire, una volta o laltra. Ma perch posporre il giorno della gioia, della liberazione? Comincia da oggi, anzi, da questo stesso istante. Adesso puoi andare, figliolo, ma quando tornerai ti dir una cosa. Per il momento non andare agli estremi: sii paziente e costante. pag.73

X. DELLA LIBERAZIONE E DELLA DISCIPLINA PER OTTENERLA MAESTRO Bene! Ti vedo pieno di gioia, oggi! DISCEPOLO Non hai detti Tu che luomo la personificazione della gioia? MAESTRO Allora devi essere sempre di questo umore: lo sei? DISCEPOLO Cerco di esserlo. MAESTRO Perch dici cerco? Non sparisce di colpo il dolore quando appare la Realt? DISCEPOLO Ma cos la Realt, Swami? MAESTRO Questo tutto irreale! I tuoi sforzi, le tue parole, tutto irreale; quando lo saprai la Realt diverr evidente. Togli via tutte le idee, le opinioni e le azioni irreali, e potrai vedere la Verit occulta. Se ci accatasti sopra tutta questa roba, come potrai vedere la Realt che vai cercando? DISCEPOLO Come possibile ritenere irreale tutto ci che si fa, si dice, si vede, si tocca e si ascolta? MAESTRO Comincia a capire chi colui che sperimenta tutte queste cose. Tu parli del tuo corpo come di io pag.75

DIALOGHI CON SAInon cos? Questo irreale. Dato che quellio che ha le esperienze irreale, come possono essere reali le esperienze? Tutti hanno la stessa (Atma). La persona che ha le esperienze non sei tu, che ha ascoltato non sei tu, tu sei solo stato il testimone di tutte queste esperienze. DISCEPOLO cadavere? MAESTRO un morto? Swami, mi hai detto che in tutto c (lAtma); anche in un

Ecco una buona domanda. pi visibile il tuo dubbio, o quello di

DISCEPOLO Il mio. MAESTRO Ma tu hai coscienza della presenza di un io solo al risveglio da un sonno profondo, da un (sushupti), no? Allo stesso modo c (Atma) anche nel cadavere. Se sai discriminare a dovere, non c n vivere n morire. Si chiama vivo un corpo che si muove, e morto uno che non si muove pi. In sogno si possono vedere ogni quantit di corpi vivi e corpi morti, che poi nella veglia non esistono. Allo stesso modo, questo mondo, mobile o immobile, inesistente ... La Morte solo lo svanire della coscienza dellio, e la rinascita avviene quando riappare tale coscienza. Questo quanto si chiama nascita e morte, ragazzo! (Ahamkara) nasce, (Ahamkara) muore: ecco tutto!

DISCEPOLO Sicch, io esister sempre, vero?MAESTRO Certo che esisterai! Quando c la coscienza dellio, tu esisti, ed esisti anche se non c. Tu sei solo la base per la consapevolezza, non la consapevolezza pag.76

X.

DELLA LIBERAZIONE

DISCEPOLO Ma si dice raggiunta la Liberazione, (Mukthi) ... Che cos?MAESTRO Compresa qual la causa delle morti e delle nascite, si deve distruggere del tutto la coscienza di un io separato; questa condizione (Mukthi).

DISCEPOLO Sicch, quando muoio, io e Te siamo Uno: cos?MAESTRO Chi direbbe no? Quando tu sia fermamente stabilito in questo senso di Uno non ci sar pi nulla di separato. DISCEPOLO Fino a quel momento, per identificare lio irreale con lio reale dicono che sia necessario laiuto di un (Guru); fino a che punto vero, Swami? MAESTRO Laiuto necessario solo finch tu avrai tanti io, no? Quando tutto Uno, perch cercare aiuti? Ripeto, finch quell(Aham), quellio non svanisce, devono esserci questo io che parla e quel tu che ascolta. Quando lio se ne andato, a che parlare? Chi ascolta? Tutti sono Uno. Il riflesso dell(Atma), condizionato da (Cith), (Iswara) (Dio); e viceversa, (Iswara) condizionato dall(Anthakarana) la (Giva). DISCEPOLO E che cos esattamente questa (Cidabhasa)?

MAESTRO (Cibadhasa) la cosapevolezza dellio condizionato (Cith); cos lUno divenne Tre, i Tre divennero Cinque; e i Cinque divennero i Molti. La coscienza dellio ( Sathwa) divenne Tre a causa del contatto con (Ragias e Thamas); in questi tre sorsero i cinque (Bhuta) (elementi: Akasha, Vayu, Aghni, Giala e Prithvi = Spazio, Aria, Fuoco, Acqua e Terra) e per mezzo di questi pag.77

DIALOGHI CON SAI Cinque si ebbe la Molteplicit. questo che causa lillusione che il corpo sia io. Parlando in termini di (Akasa), sono tre: (Cidakasam, Citthakasam e Bhutakasam). DISCEPOLO MAESTRO DISCEPOLO Che cos (Cidakasam)? (lAtma). E (Citthakasam)?

MAESTRO la sua deformazione, ossia (Cittham) (la coscienza, il riflesso sullAtma). Quando (lAtma) si cambia in (Manas, Buddhi e Ahamkaram) si chiama (Anthakaranam), parola che indica gli (Indriya), i sensi interiori. (Cidabhasam) dotata di (Anthakaranam) la (Giva). DISCEPOLO E (Bhutakasam), che cos?

MAESTRO (Cidakasam) condizionata da (Citthakasam). Quando quella vede (Akasa) elementare (la Bhutakasam) (Mano-akasam); quando vede loggetto, il (Vasthu) (Cinmaya). Ecco perch, ragazzo mio, detto: La (Manas) sola per lUomo la causa della schiavit e della Liberazione. La Mente fabbrica ogni quantit di illusione. DISCEPOLO Come pu sparire quellillusione, Swami? MAESTRO Quando avrai afferrato il suo segreto con la ricerca, i Molti si tornano a riunire nei Cinque, i Cinque nei Tre e i Tre nellUno, allora il S esiste come S. Ti viene mal di capo, ti spalmi lunguento, il dolore ti passa e torni quello di prima. Lillusione io sono il corpo una cos, e sparisce se applichi lunguento di (Viciara), dellindag