Dhammapada Italiano

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D HAMMAPADA per la contemplazione 1

description

Dhammapada di Gautama Buddha Sakyamuni

Transcript of Dhammapada Italiano

D H A M M A P A D Aper la

c o n t e m p l a z i o n e

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CONSACRAZIONE

IL BUDDHA

Ci sono esseriche percorrono l’arduo sentieroche passa per la rischiosa palude

delle passioni corrosiveattraversano l’oceano dell’illusione

l’oscurità dell’ignoranzae vanno oltre.

Hanno come sostegnola saggia contemplazione

come rifugio la libertà dal dubbiosono liberati:

questi sono per me esseri grandi.

Dhammapada verso 414

Che ogni merito derivante dallo sforzo di questo lavoro sia dedicato al mio Precettore, il compianto Venerabile Ajahn Chah, nel decimo anniversario della sua scomparsa.

16 Gennaio 2002___________________________

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DEDICA DEI DONATORI

Molte persone hanno contribuito generosamente alle spese di pubblicazione di questo volume. Alcuni dei donatori hanno voluto dedicare la loro offerta a:

Alfredo Nicolini

Francesco Gardellin

Lia Basevi

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DHAMMAPADA

PER LACONTEMPLAZIONE

Una versione diAjahn Munindo

ASSOCIAZIONE SANTACITTARAMA

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PER DISTRIBUZIONE GRATUITAQuesto volume è offerto gratuitamente dall'Associazione Santacittarama. Per informazioni su come contribuire alla futura pubblicazione di libri di Dhamma si veda la nota in fondo al testo.

Titolo originale:A Dhammapada for Contemplation

(River Publications)

Traduzione diChandra Candiani

Ringraziamenti in particolare aAjahn Munindo e Letizia Baglioni

© 2000, River Publications© 2002, Associazione Santacittarama

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INTRODUZIONE

Il libro che avete tra le mani è uno scintillante paniere di luce, che illumina la vicenda umana. E’ una versione del Dhammapada, un testo classico del Buddhismo; non è una traduzione letterale, ma una libera interpretazione che mira a trasmettere la vitalità del testo, sgombra dalla rigida aderenza all’esattezza formale. L’intenzione dell’autore, Ajahn Munindo, è di offrire una versione contemporanea del testo che possa essere d’aiuto ai lettori nella loro investigazione della Via. Per questo il titolo è Dhammapada per la contemplazione, perché il testo non va considerato una versione definitiva, ma un invito a incontrare e contemplare la saggezza del Buddha.

E’ una vita di contemplazione che fa da contesto a questa versione. Ajahn Munindo, nato in Nuova Zelanda, è stato ordinato bhikkhu, o monaco della tradizione Theravadin, venticinque anni fa in Tailandia. Ora risiede in una piccola comunità spirituale nel Northumberland, Inghilterra, dove vive secondo i codici di

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una disciplina che risale al Buddha e che incoraggia la semplicità e la retta attenzione. Trapiantare lo stile di vita monastico buddhista dall’oriente, dove il Buddhismo si è da tempo stabilizzato, in occidente, è stato un processo di traduzione che ha coinvolto il linguaggio, le pratiche, i rituali, e ora la tradizione Theravada, come altre tradizioni, ha trovato una sua stabilità entro il contesto culturale occidentale.

Il Dhammapada per la contemplazione, benché sia una versione libera rispetto agli standard classici, mira a una precisa trasmissione di valori, i valori spirituali della viva tradizione buddhista.

Thomas Jones Ph.D.Cambridge, Aprile 2000

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DHAMMAPADA

PER LACONTEMPLAZIONE

Namo tassabhagavato arahato

samma sambuddhassa

Omaggio al Beato,Nobile e Perfettamente Illuminato

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PREFAZIONE

Viaggiando attraverso le regioni montuose della Scozia centrale ci si può imbattere in vedute incantevoli della montagna sacra della cultura celtica, Schiehallion. Quest'aspra bellezza può essere osservata da varie prospettive, e tutte rapiscono. Scorgendola fra uno squarcio di nubi ci si rivela in tutta la sua maestà; avvolta nelle brume appare solida e senza tempo; contro il cielo azzurro parrebbe un torreggiante monumento devozionale che punti in direzione del paradiso. Talvolta si può vederla tutta intera riflessa nitidamente nelle acque di un lago, o in una pozza formata dalla pioggia.

La raccolta di versi detta Dhammapada è uno squarcio sulla verità senza tempo che il Buddha ci ha offerto duemilacinquecento anni fa. Che la si osservi da est o da ovest, da nord o da sud, per la prima, la seconda o la centesima volta, ogni occasione che ci è data di contemplare queste verità è straordinariamente appagante.

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Spero che la prospettiva offerta da questo mio Dhammapada per la contemplazione porterà gioia ai lettori e servirà a incoraggiare la riflessione secondo prospet-tive diverse. Confido che qualsiasi barlume di verità, per quanto piccolo, possa emerger-ne, incoraggi tutti i pellegrini a continuare il proprio viaggio.

La gratitudine che nascesse dalla lettura andrà rivolta ai primi traduttori, al cui lavoro sono totalmente debitore: Daw Mya Tin e gli editori della Burmese Pitaka Association (1987), Ven. Narada Thera (B.M.S. 1978), e Ven. Ananda Maitreya Thera (Lotsawa 1988); e inoltre ai tanti amici i cui contributi hanno aggiunto ricchezza e profondità a quello che altri-menti sarebbe rimasto un semplice abbozzo: in particolare Ajahn Thiradhammo, Sister Medhanandi, Bani Shorter e Thomas Jones. La responsabilità per i possibili difetti rimasti è tutta mia.

Bhikkhu MunindoAruna Ratanagiri Monastery

Northumberland, U.K. 16 gennaio 2000

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VERSI IN COPPIA

1Tutto ciò che siamo è generato dalla mente.E’ la mente che traccia la strada.Come la ruota del carro seguel’impronta del bue che lo trainacosì la sofferenza ci accompagnaquando sventatamente parliamo o agiamocon mente impura.

2Tutto ciò che siamo è generato dalla mente.E’ la mente che traccia la strada.Come la nostra ombra incessante ci seguecosì ci segue il benesserequando parliamo o agiamocon purezza di mente.

3“Mi hanno insultato, maltrattato,mi hanno offeso, derubato”:impigliati in tali pensieriravviviamo il fuoco dell’odio.

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4Se ci liberiamo del tuttoda pensieri che insinuano:“Mi hanno insultato, maltrattato,mi hanno offeso, derubato”,l’odio è spento.

5L’odio non può sconfiggere l’odio,solo esser pronti all’amore lo può.Questa è la legge eterna.

6Chi è litigioso dimenticache moriremo tutti; non ci sono litigiper il saggio che riflette sulla morte.

7Come un vento burrascososradica un albero fragilecosì chi incurante si aggrappa al piacereindulge al cibo e alla pigriziapuò sradicarlo Mara.

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8Come un vento burrascosonon scuote una montagna di rocciacosì chi contemplala realtà del corpo chi coltiva la fede e l’entusiasmonon è turbato da Mara.

9Indossare l'abito del rinunciantenon conduce di per sé alla purezza.Coloro che lo indossano e tuttavia mancanodi accuratezza sono infingardi.

10Pienamente padrone di séonesto e accurato nel comportamento:ecco chi è degnodell'abito di rinunciante.

11Scambiando la falsità per veritàla verità per falsità si vive immersi nella menzogna.

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12Ma vedendo il falso come falsoe il vero come verosi vive in impeccabile verità.

13Come la pioggia penetra attraversoun tetto male impagliatocosì le tempestose passioni si insinuano in un cuore non domato.

14Come la pioggia non può penetrareattraverso un tetto ben impagliatocosì le passioni non invadonoun cuore ben addestrato.

15Quando con chiarezza vediamola nostra mancanza di virtùil rammarico ci assale;sia ora che in futuro ci affliggiamo.

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16Quando sinceramente apprezziamola benefica purezza delle nostre azionisiamo ricolmi di gioia;sia ora che in futuro celebriamo la gioia.

17Chi fa del malecrea la propria sofferenzanel presente e nel futuro.Il pensiero assillante del proprio tortotiene schiava la mentee precipita nel caos.

18Nel presente e nel futurochi vive con onestà la propria vita è felice comunque.Spontaneamenteapprezza la virtùed è di casa nella gioia.

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19Chi è erudito nel Dhammama non vivein accordo con esso,come un mandrianoche brami le bestie altruinon gusta i beneficidel percorrere la Via.

20Sapendo pochissimo di Dhammama vivendo in sincero accordo con essotrasformando le passioni l’avidità, l'odio, la confusione liberandosi da ogni attaccamentoal presente e al futurosi gustano i beneficidel percorrere la Via.

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LA CONSAPEVOLEZZA

21La consapevolezza ricettiva apre alla vitala fuga nella distrazioneè un sentiero di mortechi è consapevole è totalmente vivochi è distrattoè come fosse già morto.

22Il saggio, totalmente vivo, gioiscedella ricettività consapevolee lieto dimorain questa qualità.

23I risvegliati saldi nella propria risoluzionesi impegnano con tutti se stessie conoscono la libertà dalla schiavitù:liberazione, unica vera sicurezza.

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24Chi spende tutta la sua energianel percorrere la Viachi è puro e sollecito nell’impegnoraccolto e onesto nel comportamentovede accrescere in sé l'esultanza.

25Con l’impegno, l’attenzionela rinuncia e la padronanza di séil saggio fa di se stesso un’isolache nessuna inondazione può sommergere.

26Chi è stolto e confusosi smarrisce nella distrazione.Il saggio fa tesoro della consapevolezzache ha coltivatocome il più prezioso dei possessi.

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27“Non smarrirti nella trascuratezza,non perderti nella sensualità”.Tenendo caro questo consiglioil contemplativo gustaun profondo sollievo.

28I risvegliatiche hanno assaporato la libertàda ogni distrazionecoltivando la consapevolezzavedono tutti i sofferentialla luce della compassione,come chi dalla cima di una montagnaosservi la pianura.

29Consapevole in mezzo ai distrattisveglio in mezzo a chi dormeil saggio procedecome un giovane vivace cavallolasciandosi alle spalle gli altri, esausti.

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30Accurato nella consapevolezzail dio Magha conquistò il suo regno.L’accuratezza è sempre ricompensata,la trascuratezza smascherata.

31Il rinunciante che ama vegliaree rifugge la distrazioneavanza come un fuoco d’erbaconsumando ostacoli grandi e piccoli.

32Il rinunciante che ama vegliaree rifugge la distrazioneè protetto, non può retrocedere:va dritto verso la liberazione.

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LA MENTE

33Come il fabbro forgia una frecciacosì il saggio trasforma la mentedi per sé irrequieta, instabilee difficile da governare.

34Come un pesce trascinato viadalla sua casa sott’acquae scagliato sulla terrafermasi dibattecosì freme il cuorequando viene rapitodalla corrente di Mara.

35E’ difficile da educare la mente attivacapricciosa e vagabonda:padroneggiarla è essenzialeperché porta gioia e benessere.

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36La mente custodita e sorvegliata fa sentire a casa.Per quanto elusiva, sottile e difficileda afferrare, chi è all’ertadovrebbe custodire e sorvegliare la mente.

37Libera vagabonda senza formala mente dimora nell'intima cavernadel cuore.Dominandola si è liberidalle catene dell’ignoranza.

38In chi ha la mente instabileil cuore non lavoratodai veri insegnamentie una fede immaturanon è ancora cresciutaappieno la saggezza.

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39Non esiste pauraper un cuore incontaminatodalle passionie una mente libera dall'astio. Chi vede al di là del bene e del maleè sveglio.

40Considerando questo corpo fragilecome un vaso di cocciofortificando il cuorecome le mura di una cittàsi può fronteggiare Maracon l’arma della visione profonda. Il vantaggio del non-attaccamentoprotegge quanto è già stato conquistato.

41Ben presto questo corpo giacerà senza vita:per terra abbandonatoprivo di coscienzainutile come un ceppo bruciato.

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42Peggio di un ladropeggio di un nemicoun cuore mal indirizzatoinvoglia a nuocere.

43Non tua madre non tuo padrené chiunque della famigliapuò darti dono più preziosodi un cuore ben diretto.

FIORI

44Chi vede secondo veritàcosì come sonola terra, il corpoi mondi infernali e celesti?Chi sa discernerela Via di saggezza ben esposta con l’occhio esperto del fioraioche sceglie i fiori senza difetti?

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45Chi consapevole percorre la Via:ecco chi vede la terra, il corpo i mondi infernali e celesticosì come sono. Ecco chi sa discernere la Via della saggezza ben esposta.

46Ricorda che il corpo è fugacecome la schiuma del mare, un miraggio.Il fiore della passione sensualenasconde un artiglio.Ricordalo, e passa oltre la morte.

47Come un’improvvisa alluvionepuò spazzar via un villaggio addormentatocosì può la morte distruggerequelli che cercano solo i fiori casualidei piaceri dei sensi.

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48Essere insoddisfatti e inappagatie tuttavia cercare ancora soloi fiori casuali dei piaceri dei sensisottomette al dominio del distruttore.

49Come un’ape raccogliendo il nettarenon nuoce né danneggiail colore e il profumo del fiorecosì il saggio si muovenel mondo.

50Non soffermarti sugli errorie i difetti degli altri;cerca invece di esaminare con chiarezza i tuoi.

51Deludenti come un fiore belloma senza profumosono le parole saggesenza retta azione.

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52Come un fiore dal delizioso profumoè la parola saggia e amorevoleaccompagnata dalla retta azione.

53Come con un mazzo di fiorisi possono intrecciare ghirlandecon questa nostra esistenza umanapossiamo fare ghirlandedi nobili azioni.

54Il profumo di fiori o del legno di sandalo si diffonde solo col vento a favorema la fragranza della virtùpervade tutte le direzioni.

55Impareggiabile è il profumodella virtùanche per i fiorie per il legno di sandalo.

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56L’aroma del legno di sandaloe il profumo dei fiorisono un tenue piacererispetto alla fragranza della virtùche raggiunge anche i regni celesti.

57Mara non può catturarechi vive in ricettiva consapevolezzachi per impeccabile conoscenza è liberoe coltiva la virtù.

58-59Come il loto crescein grazia e profumoda un mucchio di rifiutiabbandonati la luce del vero discepolodel Buddharischiara le buie ombresparse dall’ignoranza.

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LO STOLTO

60Lunga è la notteper chi non può dormire.Lungo il viaggio per chi è stanco.Immersa nell’ignoranza,lunga e tediosa la vitaper chi ignora la verità.

61Se non trovi compagniche abbiano viaggiatoalmeno quanto teè meglio camminare soloche accompagnarsi a chiè esitante.

62“Penso a mio figlio, penso ai miei beni”:ecco le preoccupazionidegli stolti.Se nemmeno noi ci apparteniamoa che queste pretese?

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63Lo stolto che sa di essere stoltoha un pizzico di saggezza;lo stolto che pensa di esser saggioè impudentemente stolto.

64Come il cucchiaio non puògustare il sapore della minestracosì è lo stolto, che non intende la veritàpur vivendo per una vitain mezzo ai saggi.

65Come la lingua che gustail sapore della minestraè chi vede distintamentela verità, essendo stato un pocoin compagnia di chi è saggio.

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66Sventatamente agendo malel’incauto stoltogenera per sé amari frutti.Si comporta come fosse il peggiore nemico di se stesso.

67Un'azione è scorretta quandoa ripensarci proviamo rimorso:piangendo di rammaricosi colgono i suoi frutti.

68Un’azione è corretta quandoa ripensarci non proviamo rimorso:nella gioia si colgono i suoi frutti.

69Gli stolti si figurano le cattive azioni dolci come il mielefinché non vedono le conseguenze.Quando ne scorgono i frutticerto gli stolti soffrono.

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70Mesi di rigido ascetismovivendo di dieta frugale:uno stolto non può paragonarsia chi semplicemente vede la verità.

71Il latte fresconon caglia immediatamentenon immediatamente le azioni ingiuste recano frutto; tuttavia gli stolti soffrono di certo le conseguenzedella loro stoltezzacome bruciassero posandosu braci ricoperte di cenere.

72Stolti sono coloro che abusano di qualsiasi dono dispongano distruggendo la propria fortuna.

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73-74Cresce la presunzione e la brama degli stolticon l’esigere immeritata autoritàriconoscimento e compenso;la falsità colora la loro setevogliono esser vistipotenti e perspicaci.

75Due sentieri distinti:quello che porta al guadagno mondano e quello che porta alla liberazione.Accorto, il discepolo rinuncianteevita la distrazionedel gioco mondano di guadagni e successiper dimorare in solitudine.

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IL SAGGIO

76 Spuntano doni del cielostando in compagniadi chi è saggio e perspicacedi chi con accortezza offredissuasione e consigliocome guidando a un tesoro nascosto.

77Che il saggio guidi gli esserivia dall’oscuritàche offra orientamento e consiglio;ne farà tesoro l’onestoli rifiuterà lo stolto.

78Non cercare la compagniadi chi è sviatoguardati da chi si è guastato.Cerca e gioisci della compagniadi amici fidati sulla Viadi chi la visione profonda difende.

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79Abbandonarsi al Dhammaporta serenità. Il saggio vive nella perenne gioiadella verità dal Risvegliato svelata.

80I costruttori di canaliconvogliano il flusso dell’acqua. Il fabbro forgia le frecce.Il falegname lavora il legno.Il saggio doma se stesso.

81Come una solida roccianon è scossa dal ventoimperturbato è il saggiodalla lode e dal biasimo.

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82All’udire il vero insegnamentoil cuore ricettivosi fa serenocome un lago, profondo, limpido e silente.

83Chi è virtuoso è libero.Non indulge a discorsi futilisui piaceri dei sensi.Prova sia gioia che dolorema nessuno dei due lo possiede.

84Non per proprio interessené a favore di altri: maiuna persona saggia nuocenell’interesse della famigliadel patrimonio o per guadagno.A ragione costui viene chiamatovirtuoso e saggio.

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85Quelli che raggiungono l’altra spondasono pochi.I più vagano avanti e indietro, senza finesu questa spondanon arrischiandosi al viaggio.

86Anche se è difficile attraversare il burrascoso oceano della passionechi vive in accordocon il vero insegnamento della Viaraggiunge l’altra sponda.

87-88Mirando all'obiettivo della liberazione il saggio abbandona l’oscuritàe ha cara la lucesi lascia alle spalle la sicurezza meschinae cerca la libertà dall’attaccamento.Il desiderio di libertà è cosa ardua e rara ma il saggio continuerà a cercaredistaccandosi da tutto ciò che si frapponepurificando il cuore e la mente.

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89Liberati dal desiderionon soggiogati dalla comune aviditàquelli che si accordano con la Viaconoscono la meraviglia del non-attaccamentoe pur dimorando nel mondoluminosi risplendono.

IL RISVEGLIATO

90Non c’è più tensione per chi ha portato a compimentoil proprio viaggioed è liberodal tormento della schiavitù.

91Pronto alle necessità del viaggiochi percorre il sentiero della consapevolezzascivola via silenzioso come un cignoabbandonando i vecchi luoghi di riposo.

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92Come gli uccelli non lascianoorme nell’ariala sua mente non si aggrappaalle tentazioni che gli si offrono.La sua rottaè lo stato di liberazione senza tracceinvisibile agli altri.

93Liberoda ogni ostacolo non assillato dal cibola sua rotta la liberazione senza tracce.Come un uccello che si libra nell’ariasenza orme percorre il sentiero.

94Come un cavallo ben addestrato dal padroneè chi abilmente ha domato i propri sensi;liberato il cuoreda orgoglio e impuritàdesta una gioia che tutto pervade.

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95Pazienti come la terranon turbati da rabbiasaldi come pilastripacati come un limpido e quieto stagnosono gli esseri che scoprono comenon caderenelle reazioni nate dalla confusione.

96Chi attraverso la retta comprensionearriva allo statodi perfetta libertàè sereno nel corponella parola, nella mente.Gli alti e bassi della vitanon lo scuotono.

97Chi conosce ciò che non è natochi è libero e placatochi ha abbandonato il desiderioè il più nobile degli esseri.

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98Nella foresta, in cittào in aperta campagnaregna la gioia nella dimoradi chi è pienamente libero.

99Gli esseri liberi dall’ebbrezzadel piacere dei sensiconoscono una gioia unica al mondo.Cercano nei boschi la quieteche il mondo rifugge.

MIGLIAIA

100Una sola parola verache acquieta la menteè meglio di millefutili parole.

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101Un solo verso autenticoche calma la menteè meglio di milleinconsistenti poesie.

102Recitare un unico verso di verità che tranquillizza la menteè meglio che recitarecentinaia di versi insignificanti.

103C’è chi da solo sa sconfiggere centinaia e centinaia di avversari;ma il più sublime degli eroiè colui che sa vincere se stesso.

104-105La vittoria su se stessi è la suprema vittoria,ha molto più valoreche soggiogare gli altri.Questa vittorianessuno la può contraffarené carpire.

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106Onorareper un solo momentochi ha conquistato se stessoè più meritevoleche migliaia di offertea chi ne è indegno.

107Onorareper un solo momentochi ha conquistato se stessogiova di piùche celebrare mille cerimoniesenza saggia comprensione.

108I gesti di offertadi un intero annoper guadagnar meriti a se stessinon valgono un quartodel rispetto devoto verso un essere nobile.

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109Chi onora e rispettai più anzianiriceve quattro doni del cielo:lunga vita, bellezza, felicità e forza.

110Un solo giorno vissutocon chiara intenzione e onestàha più valore di cento anniprivi di disciplinae di saggia rinuncia.

111Un solo giorno vissutocon chiara intenzione e saggezzaha più valore di cento anniprivi di disciplinae di manifesta saggezza.

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112Un solo giorno vissutocon chiara intenzionee profondo impegnoha più valore di cento annivissuti in pigra passività.

113Un solo giorno vissuto consapevolidella natura fugace della vitaha più valore di cento anniinconsapevoli di nascita e morte.

114Un solo giorno vissuto svegli a ciò che non muoreha più valore di cento annirestando ignari del senza-morte.

115Un solo giorno vissuto nella consapevolezza della verità profondaha più valore di cento annivissuti da inconsapevoli.

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IL MALE

116Non tardare a fare ciò che è salutare.Dissuadi la mente dal fare il male.La mente che esita a fare il benepotrebbe provar piacere a fare il male.

117Se compi un’azione malvagianon ripeterla.Evita di compiacertene nel ricordo. Dolorosa è la conseguenza del male.

118Se compi un’azione salutarefalla di nuovo.Gioisci nel ricordarla.Il frutto della bontà è la contentezza.

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119Anche chi fa del malepuò gioirefinché le sue azioninon hanno dato frutti.Ma maturati gli effettidelle azioninon potrà evitarne le dolorose conseguenze.

120Anche chi vive in modo salutarepuò soffrirefino a che le sue azioninon hanno dato frutti.Ma quando i fruttidelle sue azioni maturanonon gli sfuggonole gioiose conseguenze.

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121Non ignorare la risonanza del malepensando che finirà nel nulla.Come la brocca si riempiedi pioggia che cade goccia a gocciacosì col tempo lo stolto è incrinatodalle azioni malvage.

122Non sottovalutare la risonanzadi un’azione saggiapensando che a nulla varrà.Come la brocca si riempie di pioggia che cade goccia a gocciacosì col tempo il saggiosi fa ricolmo di bontà.

123Come vigile e protettivorimane colui cui si affidaun carico preziosoevita il male come un veleno.

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124Una mano senza ferite può maneggiare il velenoe non subire danno;così il male non toccachi non lo compie.

125Se con intenzione fai malea una persona innocenteuna persona pura e senza macchiail male si ritorcerà contro di tecome sottile polvere gettata nel vento.

126Alcuni rinascono come esseri umanichi fa del male rinasce in un infernochi fa del bene nella beatitudinee il puro entra nella terra senza sentieri.

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127Non c’è luogo sulla terranon caverna di montagnanon oceano né cielodove sfuggire le conseguenzedelle cattive azioni.

128Non c’è luogo sulla terranon caverna di montagnanon oceano né cielodove la morte non allunghi su di te la mano.

LA VIOLENZA

129Provando empatia per gli altrisi scopre che tutti gli esseri hanno pauradella punizione e della morte.Allora, non si assalené si provoca più nessuno.

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130Provando empatia per gli altrisi scopre che tutti gli esseriamano la vita e temono la morte.Allora, non si assalené si provoca più nessuno.

131Far male agli esseri viventiche come noi cercano appagamentosignifica far male a noi stessi.

132Non far del male agli esseri viventiche come noi cercano appagamentosignifica far felici noi stessi.

133Evita di parlare agli altri con durezza:la parola aspra provoca rivalsa.Chi viene ferito dalle tue parolepuò di rimando ferirti.

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134Se ti parlano con durezzafatti silenzioso come un gong spezzato;non rivalersi è segno di libertà.

135Come il pastoreconduce il gregge al pascolovecchiaia e mortesospingono gli esseri viventi.

136Fanno il malema non sanno quello che fanno;gli stolti subiscono le conseguenzedelle loro azionicome chi maneggiando il fuoco si brucia.

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137-140Far del male a chi è indifesoporta in breve sofferenzaagli aggressori.Mieteranno dolore, povertà o fallimentomalattia, follia o persecuzioneviolenza, angoscia o rovinae dovranno dopo la morte, soliincontrare faccia a faccia i propri torti.

141Né l'ascetismo esteriorené l'umiliazione di séné alcuna privazione fisicapurificano il cuoredi chi è ancora oscurato dal dubbio.

142Vesti sgargiantinon sono di per séostacolo alla libertà.E' un cuore in pacepuro, domatovigile e senza macchiaa distinguere un rinuncianteun pellegrino, un essere nobile.

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143Un cavallo ben addestratonon ha bisogno di freno.Rari sono gli esseri a cuiper moderazione e disciplinanon serve ammonimento.

144Lascia che il timore di una mediocrità senza fine ti sproni a un ardente impegno come per incitare un cavallo ben addestrato basta il tocco della frusta.Abbandona il peso dell'interminabile contesa con fiducia non esaltatacon purezza d'azione, impegno concentrazione e consapevole e disciplinata dedizione al sentiero.

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145I costruttori di canaliconvogliano il flusso dell'acqua.I fabbri forgiano le frecce.I falegnami lavorano il legno.I buoni domano se stessi.

LA VECCHIAIA

146Come ridere?Come abbandonarsi alla gioiase il mondo è in fiamme?Perché sei avvolto nel buionon dovresti cercare la luce?

147Guarda questo corpo un tempo imbellettato:sapeva attrarre l'attenzionema ora non è che carne che va guastandosisemplice putridume.Non è né solido né reale.

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148Questo corpo con gli anni si consuma;la malattia è sua ospite:vulnerabile, fragileun ammasso decrepito che va disintegrandosie infine svanisce nella morte.

149Che piacere serba la vitauna volta scortevecchie ossa sbiancateabbandonate e sparse intorno?

150Il corpo fisico non è che ossacoperte di carne e sangue.Dentro ammassatidecadimento e morte, orgoglio e malignità.

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151Tramandato dai saggiè il sapere che la veritàsopravvive alla dissoluzione benché ciò che è esternamente entusiasmanteperda di smaltoe benchè il corpo decada.

152Come buoi nella stallainvecchiano gli stolti, mettendo su carnee restando piccoli di mente.

153-154Per vite innumerevoli ho vagatocercando invanoil costruttore della casadella mia sofferenza.Ma ora ti ho trovato, costruttoredi nulla da oggi in poi. Le tue assi sono state rimossee spezzata la trave di colmo.Il desiderio è tutto spento;il mio cuore, unito all'increato.

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155Coloro che in gioventù non scelgono una vita di rinunciané ricavano un buon profitto dal lavoro finiscono vecchi aironi intristitipresso uno stagno senza pesci.

156Coloro che in gioventù non scelgono una vita di rinunciané ricavano un buon profitto dal lavoro come frecce che mancato il bersagliocadono stanche rimpiangeranno il passato.

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SE STESSI

157Se siamo cari a noi stessi ci veglieremo solleciti giorno e notte.

158E' saggioconsolidare se stessiprima di dare indicazioni agli altri.

159Il più difficile dei discepoli siamo noi stessi.Pratica quello che insegni:doma te stessoprima di cercare di domare altri.

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160In verità è su di noiche possiamo contare;come contaresu qualcun altro?E' un raro rifugioarrivare ad affidarcia noi stessi.

161Come un diamante taglia la pietrain cui un tempo albergavacosì può sbriciolarti il maleche tu stesso compi.

162Chi commette il malesi comporta verso se stessocome il peggiore dei nemici.Come il rampicanteche soffoca l'alberoche lo sorregge.

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163E' facile a farsi quelloche non fa bene a nessunodifficile invece è fare alcunché di veramente utile e buono.

164Come il bambù distrugge se stessonel dare fruttoa se stessi fanno male gli stoltiprestando fede a false opinionie deridendo i saggiche vivono in accordo con la Via.

165Siamo noi a fare il malee siamo noi a diventare impuri.Siamo noi a evitare il malee siamo noi a essere puri.La purezza è nelle nostre mani.Nessun altro è responsabile.

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166Se conosci la tua stradapercorrila fino in fondo.Non permettere alle richieste degli altriper quanto insistentidi distrarti.

IL MONDO

167Rinunciando ai percorsi inutilie non vivendo sconsideratamentenon seguendo false opinioninon nutriamo la confusione.

168Non atteggiarti a falsa umiltà.Segui con fermezza la tua meta.La pratica diligenteporta all'appagamentosia nel presente che nel futuro.

63

169Vivi bene la tua vitain accordo con la Via,rifuggi una vita di distrazione.Una vita ben vissuta porta all'appagamentosia nel presente che nel futuro.

170Il re della morte non riesce a scovarechi vede il mondocome insostanzialefugace, una bollaillusorio, un semplice miraggio.

171Vieni, contempla questo mondo.Guardalo: è un carro addobbato a festa.Vedi come gli stolti sono rapitidalle proprie ideementre il saggio non nutre attaccamento.

64

172C'è chi si risvegliadall'inconsapevolezzae fa luce nel mondocome la lunaquando sbuca dalle nuvole.

173Chi trasformavecchie e inconsapevoli abitudiniin gesti freschi e salutarifa luce nel mondocome la luna libera dalle nuvole.

174Una volta presi nella rete rari sono gli uccelli che sfuggono.In questo mondo di illusionerari coloro che vedono una via alla libertà.

65

175I bianchi cigni si alzano in volo.Gli adepti dello yoga viaggiano attraverso lo spazio.I saggi trascendonol'illusione del mondomettendo nel sacco le orde di Mara.

176Chi trasgrediscela legge della sinceritàchi non si curadell'esistenza futuranon c'è maleche non possa commettere.

177Chi non dà valore alla generositànon raggiunge il regno celeste.Ma il saggio gioisce nel daree dimora nella beatitudine.

66

178Meglio del dominio sul mondo interomeglio dell'andare in paradisomeglio che comandare l'universo è dedicarsi alla Via senza ripensamenti.

IL BUDDHA

179La perfezione del Buddha è assoluta;non resta niente da aggiungere.Non ha misura la sua saggezza,non conosce limiti.Come potrebbe venir distrattodalla verità?

180La perfezione del Buddha è assoluta;non esiste bramache possa trascinarlo.Non ha misura la sua saggezza,non conosce limiti.Come potrebbe venir distrattodalla verità?

67

181Gli spiriti celesti custodiscono chi si è risvegliatochi ha piena comprensione della Viaè devoto alla meditazionee gioisce della pacedella rinuncia.

182Non è facile nascereessere umanoe vivere una vita mortale.Non è facile distinguerela profonda saggezzama più raro di tuttoè che nasca un Buddha.

183Smetti di fare il malecoltiva il benepurifica il cuore.E' questa la Viadel Risvegliato.

68

184Un rinunciantenon tiranneggia nessuno.La paziente tolleranzaè il vertice dell'ascesi. Suprema metadicono i Buddhaè la profonda liberazione.

185Non insultare, non maltrattarecoltiva la rinuncianel rispetto della disciplinafrugale nel mangiare e pago della dimora che haidònati all'intento consapevole:questo è l'insegnamento del Buddha.

69

186-187Non nei beni preziositrovi l'appagamentoné nei piaceri dei sensitriviali o raffinati che siano.Il discepolo del Buddhatrova gioianell'estinzione della brama.

188-189Svariati sono i luoghi dove gli essericercano di sfuggire alla paura:montagne, boschiparchi e giardinie luoghi sacri.Ma nessuno di questi offre vero rifugionessuno ci libera dalla paura.

190-191Chi si rifugia nel Buddhanel Dhamma e nel Sanghavede e penetra in profonditàla sofferenza, la sua causa, la sua finee la via che conduce alla vera libertà.

70

192Il Buddha, il Dhamma, il Sanghasono il vero rifugiosono eccelsiconducono alla liberazione.

193E' difficile trovare esseridi profonda saggezza;rari i luoghi in cui nascono.Chi ad essi si accompagna quando appaionoincontra la buona sorte.

194Benedetta è la nascita di un Buddhabenedetta la rivelazione del Dhammabenedetta l'armonia del Sanghabeata è la melodiosa comunione.

71

195-196Immenso è il beneficioche deriva dall'onorarechi è puro, chi è andato oltre la paura.Gli esseri che hanno trovato libertàda dolore e da angosciasono degni di onore.

LA FELICITÀ

197Restare liberi dall’odioanche in mezzo a chi odia è vera felicità.

198Restare liberi da angustia anche in mezzo a chi si angustia è vera felicità.

72

199Restare liberi da aviditàanche in mezzo agli avidi è vera felicità.

200Viviamo feliciliberi dall’ansia;come esseri fulgentiin mondi celestigodiamo la gioia.

201La vittoria porta all’odioperché gli sconfitti soffrono.Chi è in pace vive lietoal di là di vittoria e sconfitta.

202Non c’è fuoco pari al desiderioné malattia peggiore dell’odioné pena che opprima come l'attaccamento né gioia pari alla pace della libertà.

73

203La fame è il più grave dei malil’essere soggetti a condizionifonte primaria di disperazione.Vedendo le cose per quello che sonochi è saggio trova la libertà, gioia suprema.

204Una mente sana è il migliore guadagno. L’appagamento è la risorsa più preziosa. Un amico fidato è il migliore congiunto.Una libertà senza condizioni è la massima beatitudine.

205Gustando il sapore della solitudinee il nettare della pacechi beve della gioia che è la sostanza della realtàvive libero dalla paura del male.

74

206E’ sempre un piacerenon avere a che fare con gli stolti.Fa sempre bene incontrarechi è nobile d'animoed è una gioia viverci insieme.

207Noiosa è la compagnia degli stoltisempre molesta, come esserecircondati da nemici;invece accompagnarsi ai saggiè come essere a casa.

208Segui le orme di chiè costante, perspicacepuro e consapevolecome la luna seguela scia delle stelle.

75

L’AFFETTO

209C’è chi va in cerca di quello che dovrebbe evitareed evita quello che dovrebbe cercare. Intrappolato nei sensiperde la viae invidiachi conosce la verità.

210Perdere la compagnia di quelli con cui ti trovi bene è doloroso;anche peggiorela vicinanza di chi non ti piace. Dunque non consegnarti alla compagnia né di quelli con cui ti trovi bene né di chi non ti piace.

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211Guardati dall’attaccamentoche nasce dall’affettoperché separarsi da chi ci è caro è doloroso;se invece non assecondiné osteggi l’affettonon ci sarà schiavitù.

212Prediligere è fonte di dolore. Prediligere genera la paura di perdere. Se invece sei libero dalla predilezione non c’è dolore, e come potrebbe esserci paura?

213Perdersi nel voler bene produce dolore; perdersi nel voler bene genera paura.La libertà dal voler bene fa cessare il dolore,e come potrebbe esserci paura?

77

214Perdersi nel piacereproduce sofferenza; perdersi nel piaceregenera paura.Restando liberi nell’esperienza del piacerela sofferenza cessa, e come potrebbe esserci paura?

215Perdersi nella passioneproduce sofferenza;perdersi nella passionegenera paura.Se non ti perdi nella passionela sofferenza cessa,e come potrebbe esserci paura?

78

216Perdersi nel desiderio produce sofferenza;perdersi nel desideriogenera paura.La libertà dal desideriomette fine alla sofferenza,e come potrebbe esserci paura?

217 Naturalmente amato è chivive agendo rettamentee ha trovato la Viae grazie alla visione profondasi è radicato nella verità.

218Chi anela all’ineffabilecol cuore colmo d’ispirazionecon la mente liberadal desiderio dei sensilo chiamo “uno che è in viaggio verso la libertà”.

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219-220Come i familiari e gli amiciaccolgono con gioiachi da lontano torna a casacosì è accolto dalle proprie buone azionichi le ha compiutequando passa da questa alla prossima vita.

LA RABBIA

221Rinuncia alla rabbia.Lascia cadere l’orgoglio.Liberati da tutto ciòche ti tiene legato.Il puro di cuore che non si aggrappané al corpo né alla mentenon cade preda della sofferenza.

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222Chi sa contenere la rabbiacome un auriga controllail carro in corsatiene in pugno le redini della sua vita;gli altri tutt'al più ci posano sopra le mani.

223Trasforma la rabbia con la gentilezzae il male col bene,la grettezza con la generositàla falsità con la rettitudine.

224Questi tre sentieriportano tutti al paradiso:dire la verità non cedere alla rabbiae dare, anche quando haiben poco da condividere.

81

225Un risvegliato non nuoce mai.Saggiamente si dominae va verso l’immutabiledove non c’è più dolore.

226Qualunque impurità viene mondata nella mente di chi sempre veglia,giorno e notte educandosi e dedicando tutta la sua vitaalla liberazione.

227Dall’inizio dei tempivengono criticatiquelli che parlano troppoquelli che parlano troppo pocoe quelli che non parlano affatto.Tutti in questo mondo sono soggetti a critiche.

82

228Non c’è mai statoné mai ci saràné c’è ora qualcunoche venga solo biasimatoo in tutto e per tutto lodato.

229Chi vive in modo impeccabilechi ha discernimentoè intelligente e virtuosoviene apprezzato dal saggio.

230Si può coprire di biasimo chinel suo essere è simile all’oro?Anche gli dèi apprezzano il suo splendore.

231Guardati dai movimenti maldestrie sii consapevole del comportamentodel tuo corpo. Rinuncia a una condotta insincerae coltiva ciò che è salutare.

83

232Guardati dalla parola affettatae sii consapevole di ogni cosa che dici.Rinuncia alla parola scaltra e coltiva ciò che è salutare.

233Guardati dal pensiero tortuosoe fai attenzione a tutto quello che pensi.Rinuncia al pensiero indisciplinatoe coltiva ciò che è salutare.

234Coltiva il dominio di séil saggionell’azione, nel pensieroe nella parola.

84

GLI INQUINANTI

235Come una foglia avvizzita,i messaggeri della morteti sono al fianco.Benché un lungo viaggio ti aspettinon hai fatto alcun preparativo.

236Affrettati a coltivare la saggezza.Fai di te stesso un’isola.Terso da macchie e imperfezionisarai un essere nobile.

237E’ tempo per te di presentartial signore della morte.Non ci sono soste in questo viaggio,eppure quali preparativi hai fatto?

85

238Affrettati a coltivare la saggezza,fai di te stesso un’isola.Terso da macchie e impuritàsei liberodalla nascita e dalla morte.

239A poco a pocopasso passoil saggio asporta le sue impuritàcome l’orafo dall’oro le scorie.

240Come il ferro è corrosodalla propria rugginecorroso dal suo stesso agireè colui che compie il male.

86

241La mancanza di studio portaa dimenticare gli insegnamenti,la trascuratezza sciupa la casa,la pigrizia fa perdere la bellezza,la distrazione è la rovina dell’attenzione.

242Un comportamento sessuale scorrettosminuisce chi lo segue,l’avarizia sminuiscechi non dona.Le azioni che sminuiscono chi le compiesono vere macchie.

243Ma la peggiore delle macchieè l’ignoranza.Sei liberose la purifichi.

87

244La vita sembra facileper chi non conosce vergognaper chi è impudente come un corvo,arrogante, aggressivoinvadente e corrotto.

245Non è facile la vita di chiconosce la vergogna,è umile, puro di cuoree distaccato, ha integritàmorale ed è riflessivo.

246-247Chi distrugge la vita,non tiene in nessun conto la verità,è irresponsabile nella sessualità,prende ciò che non gli appartienee sventato indulge alle droghedistrugge le radici stessedella sua vita.

88

248Chi dedica se stesso alla bontàricordi che è disastrosal’incapacità di dominarsi.Non permettereall’avidità e al comportamento scorrettodi prolungare la tua infelicità.

249-250Sono la fede e la fiduciache ispirano a essere generosi.Se ci sentiamo scontentidi quanto ci è stato datosarà turbata di continuola nostra meditazione; ma liberi da tale scontentezza la meditazione si colma di pace.

251Nulla brucia come la passionenulla ostacola come l’odionulla imprigiona come l’illusionee nulla travolge come il desiderio.

89

252E’ facile notare i difetti degli altrima ci vuole coraggio per guardare ai propri.Come pula vagli le altrui manchevolezzee intanto nascondi le tue,come un cacciatore furtivosi nasconde alla preda.

253Chi va sempre in cercadei difetti degli altrimoltiplica i propri vizi e si allontana dalla libertà.

254Non ci sono sentieri tracciati nell’arianon c’è liberazione che non passi dalla Via.Molti indulgonoalla proliferazioneil risvegliato ne è libero.

90

255Non ci sono sentieri tracciati nell’aria,non c’è liberazione che non passi dalla Via.Niente di ciò che è condizionatoè permanentee tuttavia i Buddha restano sereni.

IL GIUSTO

256Decidere in modo arbitrarionon equivale a giustizia.Consideratii pro e i contro,il saggio decide caso per caso.

257Chi prende decisioni in basealla verità e all’equitàsalvaguarda la leggeed è ritenuto giusto.

91

258Chi parla moltonon vuol dire che sia ispirato dalla saggezza.Il saggio si riconosceperché è in pace con la vitalibero da ostilità e paura.

259 Chi ha una conoscenza limitatama comprensione e condotta in armonioso accordo con la Via,questi conosce il Dhamma.

260Non bastano i capelli grigiper fare un anziano;si può essere maturi d’annima forse invano.

261Anziano è coluiche è sincero, virtuoso,impeccabile nel comportamento,senza macchia e saggio.

92

262-263Chi è invidioso,meschino e intrigantenon è attraente nonostanteun bell’aspetto e la parola eloquente.Ma chi si è liberatodalle sue manchevolezzeed è giunto alla saggezzaè veramente attraente.

264Rasarti la testanon fa di te un rinunciantese sei ancoraincurante e disonesto.Come può essere considerato rinunciantechi è ancora possedutodal desiderio e dalla passione?

265Si diventa monaci o monachelasciando cadere ogni malvagitàrinunciando a qualsiasinocivitàsia essa grande o piccola.

93

266Non si è monaci o monache perché si dipende dagli altriper il proprio nutrimentoma perché ci si sottomettecon tutto il cuoreall’ addestramento del corpo,della parola e della mente.

267Si diventa monaco o monacapenetrando questo mondocon la comprensioneal di là del bene e del malee vivendo una vita di purezzae di contemplazione.

268-269Il silenzio non esprime profonditàse resti ignorante e non coltivato.Come avesse una bilancia in manol’assennato soppesa le cosesalutari e non salutarie arriva a conosceresia il mondo interiore che quello esterno.Perciò l’assennato è detto saggio.

94

270Quelli che ancora causano sofferenzaagli esseri viventinon li si può chiamare realizzati. Chi è spiritualmente realizzato si comporta in modo da non ferirenessuno.

271-272Non accontentartidi attenerti alle regolee ai regolamenti né di ottenere una vasta erudizione.Non sentirti soddisfattoperché raggiungi l’assorbimento meditativoné perché dimoriin beata solitudine. Dovresti essere contentosolo quando arrivial completo sradicamentodi ogni forma di ignoranza e inganno.

95

IL SENTIERO

273La più nobile delle vieè l’ottuplice sentiero,il più nobile discorsoquello delle quattro nobili verità,la libertà dal desiderioè il più nobile degli statie il Buddha che tutto vedeil più nobile degli esseri.

274Questa è l’unica vianessun' altra porta alla chiara visione.Segui questo sentieroe Mara resterà disorientato.

275Se segui il sentieroarriverai alla fine della sofferenza.Avendolo visto di personainsegno la Viache toglie tutte le spine.

96

276Il risvegliatopuò solo indicare la via:siamo noi a doverla percorrere. Chi con saggezza riflettee intraprende il sentieroè libero dai ceppi di Mara.

277“Tutte le cose condizionatesono impermanenti”:quando lo comprendiamodirettamente e profondamenteci sentiamo stanchi di questa vitadi sofferenza.E’ questa la via che conduce alla purificazione.

97

278“Tutte le cose condizionatesono di per sé insoddisfacenti”:quando lo comprendiamodirettamente e profondamenteci sentiamo stanchi di questa vitadi sofferenza.E’ questa la via che conduce alla purificazione.

279“Tutte le realtà sono prive di un sé permanente”:quando lo comprendiamodirettamente e profondamenteci sentiamo stanchi di questa vitadi sofferenza.E’ questa la via della purificazione.

280Se, pur giovane e forterimandi di agirequando sarebbe necessarioperso in sbadate fantasienon potrai scorgere maila Via e la sua saggezza.

98

281Sii accurato in ciò che dicidomina i tuoi pensierie sii impeccabile in ciò che fai.Purificare questi tre comportamentiti farà procedere sulla via dei saggi.

282Contemplare la vita porta alla saggezza,senza contemplazione la saggezza svanisce.Discerni come la saggezzasi coltiva e si distruggee cammina sulla via della crescita.

283Sfoltisci le foreste del desiderioma non aggredire e non distruggeregli alberi.Sfronda l’intera foresta del desiderioe vedrai il sentiero che conduce alla libertà.

99

284Finché l’attrazione sessualenon è svanitase anche la più sottile delle tracce rimaneil cuore è tenuto in dipendenzacome il vitellino alla mucca.

285Recidi i vincoli d’affettocome si coglie un fiore d’autunno.Percorri il sentiero della liberazioneesposto dal Risvegliato.

286E’ stolto chi indulge a sognareil luogo più incantevolein cui vivere, dicendosi:“Qui farà caldo,lì sarà fresco” —inconsapevole della morte che incombe.

100

287Come un’alluvione può travolgereun intero villaggiochi è catturatoda relazioni e possessila morte lo trascina con sé.

288-289Quando si avvicina la mortenessuno dei tuoi ardenti attaccamentiti proteggerà.Ricordalo e con saggia disciplinae risoluto sforzo affrettatiad aprirti una strada verso la libertà.

101

VERSI SPARSI

290E’ la saggezza che permette di lasciar andarepiù lieve felicitàin cambio di più vastafelicità.

291Falliscinella ricerca della felicitàse è alle spesedell’altrui benessere.Ti intrappola ancorail laccio della malevolenza.

292Lasciare incompiutociò che andrebbe fattoe fare ciò che andrebbe evitatoconduce a trascuratezza e presunzione.Moltiplica la confusione.

102

293Svanisce la confusioneperseverando in una praticadi meditazionecentrata sul corpo,evitando ciòche non andrebbe fattoe consapevolmente facendociò che va fatto.

294Lasciando cadere desiderio e orgogliosradicando le visioni erratee superandogli illusori attaccamentidel mondo dei sensiprocede libero il nobile d'animo.

295Avendo sgombrato il sentieroda tutti gli ostacoli —avidità, rabbia, fiacchezza e pigriziainquietudine, ansia e dubbio —procede libero il nobile d'animo.

103

296I discepoli del Buddhasono pienamente svegligiorno e nottecontemplando il Risvegliato.

297I discepoli del Buddha sono pienamente svegligiorno e nottecontemplando la realtà.

298I discepoli del Buddhasono pienamente svegligiorno e nottecontemplando la comunionedei risvegliati.

104

299I discepoli del Buddhasono pienamente svegligiorno e nottecontemplandola vera natura del corpo.

300I discepoli del Buddhasono pienamente svegligiorno e notte immersinella gioia della compassione.

301I discepoli del Buddhasono pienamente svegligiorno e notteimmersi nella gioiadi coltivare il cuore.

105

302E’ difficile viverela vita della rinuncia:raro è saperne apprezzare le sfide.Ma è anche difficile viverela vita del capofamiglia:fa soffrirestare con quelliper cui non si sente amicizia.Vagare senza impegnoporta sempre a difficoltà.Perché non rinunciareall’illusorio inseguimento del dolore?

303Un pellegrino adorno di virtùpadrone di sé e deditoal comportamento saggiosarà accolto sempre con onore;uno così è facile a riconoscersie può viaggiare con fiducia.

106

304I buonisi scorgono anche da lontano.Splendono come le distanticime dell’Himalaya.Chi non sceglie la pratica semplicemente scomparecome freccia scoccata nel buio.

305Con entusiasmo dèdicatialla pratica in solitudine: siedi solo, dormi solo, solo camminacon gusto, come fossi nel cuoredella foresta.

107

L’INFERNO

306Mentire porta sofferenza.Nascondere azioni disonesteporta sofferenza.Queste due forme di ingannoportano gli esseri a uno stesso stato di afflizione.

307Chi indossal'abito del rinunciantee tuttavia nutre il malee non ha frenosi muove verso uno stato doloroso.

308Per un rinuncianteè meglio inghiottire ferro roventeche vivere di offertedisonestamente ottenute.

108

309Ripetuta tristezza,sonno tormentato,biasimo e rimorsosono la sorte dell’adultero.

310Breve è la gioiamista a timore della coppia di adulteri;non porta che a dolorose conseguenze.

311Anche un filo d’erba maneggiato malepuò ferirti la mano;così la vita del rinunciantefa male a chi la vive in modo sbagliato.

312Le azioni fatte in modo negligentele pratiche compiute senza purezzala vita santa vissuta in modo iniquosono di poco o nessun beneficio.

109

313Se devi fare qualcosafalla benecon energia e devozione;la vita del rinunciante condotta svogliatamentenon fa che alzare polvere.

314E’ meglio non compiere azioni nociveperché portano sempre rimorso.Meglio compiere azioni non dannoseperché non ne seguirà pentimento.

315Come accuratamente si difende una città di confineproteggi te stessodai pericoli interni ed esterni:costruisci le tue difese in tempo e con saggezza.Se non ci si mette all’operaal momento giustone deriverà profonda infelicità.

110

316Opinioni distorteche creano vergognaper ciò che vergognoso non èo indifferenzaper ciò di cui andrebbe provata vergognaprecipitano gli esseri in un inferno.

317Opinioni distorteche creano pauraverso ciò che non è da temereo indifferenzadi fronte a ciò che andrebbe temutoprecipitano gli esseri in un inferno.

318Opinioni distorteche additano come giusto ciò che è sbagliatoe sbagliato ciò che è giustoportano gli esseri alla disgregazione.

111

319La chiara visione che riconosceciò che è guasto come guastoe ciò che è puro come puroporta gli esseri a trascendere l’infelicità.

L’ELEFANTE

320Come un elefante in battagliaresiste alle frecceio scelgo di tolleraregli attacchi verbali degli altri.

321Cavalli ben addestratisono fidati anche nella ressae degni di essere montati dai re.Gli individui che hanno addestrato se stessia tollerare la violenzasono ovunque preziosi.

112

322Ci colpiscono i cavalli e gli elefantiben addestratima più toccantisono gli esseriche hanno domato se stessi.

323Non su un animale ben addestratopuoi cavalcareverso la terra della liberazione,puoi raggiungerla solosulla ben addestratacavalcatura di te stesso.

324Un elefante selvaggiocatturato, legato e in calorediventa agitato e incontrollabile,non tocca cibo,brama solo di tornare a casa nella foresta.

113

325Solo lo stolto mangia troppoe indulge alla pigriziae torpido sguazzanel sonno come un enorme maiale:tutto ciò predice nuova sofferenza.

326La mia mente un temposelvaggia e indisciplinatavagava dove voleva;ora la tengo a frenocome il mahout col suo bastone uncinatocontrolla un elefante in calore.

327Come un elefante con risolutezzasi trascina fuori da un pantanoelèvati con l’ispirazionedell’attenzione coltivata.

114

328Se trovi un compagno sinceroche coltiva integrità e saggezzasupererai tutti i pericoliin gioiosa e affettuosa compagnia.

329Ma se non troviun amico sinceroche coltiva integrità e saggezzaallora, come un re che lasciauna terra conquistatao un elefante che vaga solitario nella forestaprocedi in solitudine.

330Un’innocente vita solitariavissuta con agiocome il solitario elefante nella forestaè meglio della vanacompagnia degli stolti.

115

331La gioia sorgedalla tempestiva compagnia di amici.La gioia sorgedall’avere poche esigenze.La gioia sorgedalla virtù accumulata alla fine di una vita.La gioia sorge dal vedere al di là della sofferenza.

332La gioia sorgedal servire equamente i propri genitori.La gioia sorgedal dare sostegno ai rinuncianti.La gioia sorgedall’onorare gli esseri risvegliati.

333La gioia sorgedal coltivare la virtù anche in vecchiaia.La gioia sorgedal coltivare una fede che ha fondamento.La gioia sorge con la chiara visione.La gioia sorgedal rinunciare al male.

116

LA BRAMA

334Il desiderio non contenutocresce come rampicante nella foresta.Perdendocisi dentrosi salta qua e là come una scimmia, di albero in albero cercando frutti.

335 Nutrire le abitudinia desiderare e ad aggrapparsiè come concimare erbe nocive.

336Come l’acqua cade da una foglia di lotocosì scivola via la sofferenzada chi è libero da tossico desiderio.

117

337Come le piogge torrenziali distruggonole messi Mara ti può distruggere.Perciò ti supplico:dissoda le radici di ogni desiderio.La mia benedizioneprotegga il tuo lavoro.

338Se le radici non vengono strappatele erbacce continuano a ricrescere:la sofferenza torna a visitarcifinché rimane il desiderio.

339 Quando la correntedel piacere dei sensi scorre impetuosagenera un torrente di desiderio.

118

340La corrente del desiderio scorre ovunque.Il rampicante selvaggio della passionesi dissemina e si fa intricato.Individuarlo con chiara visione lo estirpa.

341Gli esseri incontrano naturalmenteil piacere; ma quando il piacereè contaminato dalla bramanon abbandonarlo genera frustrazioneseguita da un penoso tedio.

342Catturati nelle abitudini del desideriosiamo colti dal panicocome conigli presi in trappola. Reagire rinforza il doloredel sentirsi intrappolati.

119

343Catturati nelle abitudini del desideriosiamo colti dal panicocome conigli presi in trappola.Se si vuole uscire dalla trappolaè dal desiderio che ci si deve liberare.

344C’è chi si incamminasul sentiero della libertàper poi tornare, seguendo il desiderio,in schiavitù.

345-346La saggezza sa che essere dietro le sbarreo in catene imprigiona menodell’infatuazione per gli oggettio l’ossessione delle relazioni.Questi legami seppure non altrettanto evidenti sono potenti e ci incatenano.Rinunciare all’attaccamentoal mondo dei sensi significa essere liberi dalla prigione del desiderio.

120

347Come un ragno prigioniero della sua stessa tela un essere irretito dal desiderio dei sensi deve liberarsi dalle sue passioni per tornare libero.

348Lascia cadere il passato.Lascia cadere il futuro.Lascia cadere il presente.Con cuore liberoraggiungi l’altra spondaal di là della sofferenza.

349I legamidelle abituali illusioni e del desideriosi rafforzanose distratti lasciamo che la mente induginegli oggetti desiderati.

121

350Chi trova gioianel calmare i pensieri sensualichi è vigile e coltivala consapevolezza degli aspetti ripugnantidel corpo spezza i legami del desiderioe scioglie le abitudini illuse.

351Per chi ha raggiunto la metanon c’è più bisogno di una nuova forma:è libero da paura e desiderio.Estirpate sono le spinedell’esistenza.

352Maestro è chi ha abbandonatoogni desiderio e ogni presa sul mondochi ha visto la veritàal di là delle forme eppure possiedeuna profonda conoscenza delle parole.Di tale grande essere si può direche abbia portato a compimentoil suo scopo.

122

353Non riconosco altricome miei maestripoiché da me stesso sono giuntoalla saggezza che tutto vince,tutto comprende, a tutto rinuncia:interamente liberato da ogni desiderio.

354Il dono della verità supera tutti i doni.La fragranza della realtà supera tutte le fragranze.La gioia della veritàtrascende ogni altra gioia.La libertà dal desiderioè la fine di ogni sofferenza.

355Le ricchezze rovinano lo stoltoma non chi cerca ciò che va al di là.Non solo rovina il benessere degli altrie li fa soffrire: lo stoltodistrugge anche se stesso.

123

356Le erbacce danneggiano i campi.La passione è nociva a tutti gli esseri.Sostenta chi è libero dalla passione:è un dono che arreca grande beneficio.

357Le erbacce danneggiano i campi.L’odio è nocivo a tutti gli esseri.Sostenta chi è libero dall’odio:è un dono che arreca grande beneficio.

358Le erbacce danneggiano i campi.La confusione è nociva a tutti gli esseri.Sostenta chi è libero da confusione:è un dono che arreca grande beneficio.

359Le erbacce danneggiano i campi.L’invidia è nociva a tutti gli esseri.Sostieni chi è libero dall’invidia:sarà di grande beneficio.

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IL RINUNCIANTE

360E’ giusto disciplinare lo sguardo.E’ giusto disciplinare l’udito.E’ giusto disciplinare l’odorato.E’ giusto disciplinare la lingua.

361E’ giusto essere disciplinati nel corpo.E’ giusto essere disciplinati nella parola.E’ giusto essere disciplinati nella mente.E’ giusto essere disciplinatiin tutto.Il rinunciante che disciplinaogni suo aspetto realizza la libertàdalla sofferenza.

362Chi rettamente si disciplinain tutte le azionichi è raccolto, appagato e gioiscedella contemplazione in solitudine:questi è un rinunciante.

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363E’ gradevole ascoltarele parole di un rinunciantesaggio, non tronfiola mente raccolta la parola contenutae chiara nel significato.

364Chi dimora nel Dhammachi nel Dhamma trova gioiachi contempla il Dhammachi affida alla memoria il Dhammanon perde la Via.

365Lamentarsi della propria sorteo invidiare i privilegi degli altriostacola la pace della mente.

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366Viceversa: contentoanche con poco puro nel modo di vivere e vitalesei da tutti tenuto in grande stima.

367I veri rinuncianticonsiderano l’interezza di corpo e mentenon sfiorati da pensieri di “io” o “mio”e privi di desiderioper ciò che non possiedono.

368Il rinunciante che dimoranella gentilezza amorevolecon cuore devotoall’insegnamento del Buddhaincontra pace, silenzio e beatitudine.

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369Vuota l’acqua dalla tua barca,liberati dalle inquinanti passionidella brama e dell’odio:disincagliato salpaverso la liberazione.

370Chi ha disinnescatoi rozzi attaccamentie gli attaccamenti sottilichi coltiva le facoltà spiritualiscopre la libertàdalla confusione.

371Vigila!Non trascurare la meditazionenon permettere alla mentedi intrattenere pensieri sensualiguardati dall’inghiottire per distrazioneuna palla di ferro roventeper poi gridare:“Perché soffro?”.

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372La concentrazione non sorgesenza comprensionela comprensione non si affacciasenza concentrazione.Chi le conosce entrambe si avvicina alla liberazione.

373Una felicità che trascende la gioia ordinariaconoscono i rinunciantiche si ritirano in solitudinecon cuore tranquilloe chiara comprensione della Via.

374Quando i saggi dimoranonella contemplazionedella natura impermanentedel corpo e della mentee di tutta l’esistenza condizionataprovano gioia e contentezza penetrando fino a ciòche è intrinsecamente sicuro.

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375-376Questi sono i primi passinel cammino di un rinunciante:regola in modo saggio le tue facoltà impegnati nel tirocinioappagati di quel che haicerca la compagniadi chi nutre la tua aspirazionea praticare con entusiasmogli insegnamenti.La bellezza di un comportamento purogenera pieno benesseregrazie alla completalibertà dal rimorso.

377Come i fiori appassiti cadonodal gelsominolascia caderepassione e odio.

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378Pacificato lo definiscouno che è tranquillo nel corpo,nella parola, nella mentee si è purificato interamente di tutte le ossessioni mondane.

379Scruta te stesso.Esamina te stesso.Se fai saggia attenzionenel valutare te stessovivrai con scioltezza.

380Siamo noi la nostra protezioneproprio noi siamo il nostro rifugio: come potrebbe essere altrimenti?Dunque con adeguata premuraprendiamoci cura di noi stessi.

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381Un monaco, una monaca che coltiviun’attitudine gioiosae riponga pienafiducia nella Viaincontra pace, silenzio, beatitudine.

382Seppure giovane, un rinunciantedevoto alla Via con tutto se stessoillumina il mondocome la luna che sbuca dalle nuvole.

GRANDE ESSERE

383Con impegno interrompila corrente del desiderioe abbandona le passioni dei sensi;riconoscendo i limitidi tutto ciò che ha una formarealizza l’increato.

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384Le catene di ogni schiavitù si spezzanoper chi vede chiaramentee sa bene che siano concentrazione e visione intuitiva.

385Grande è l’essere che non si ferma su questa spondané sull’altrané su sponda alcuna.Un essere così non è legato da nulla.

386Grande è l’essereche dimora con agio in solitudine,il cuore liberoda macchia,completato il cammino,purificato da ogni tendenza coercitiva,sveglio.

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387Di giorno brilla il solela luna brilla di notte.Ma giorno e notterisplende il Buddhanella gloria della luce.

388Un grande essereè chi ha trasformato il male.Contemplativoè uno che vive in pace.Rinuncianteè chi abbandona l’impurità.

389La non rivalsaè la caratteristica di un grande essere.Egli non origina rabbia.Se viene aggredito,non fa parte della sua natura reagire.

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390La libertà dalla sofferenza è parialla libertà dall’intenzionedi causare dolore.Non c’è vera grandezzase non c’è dominio sulla rabbia.

391Chi si astiene dal provocare sofferenzaattraverso il corpo, la parola e la menteè un essere degno di rispetto.

392Devozione e rispettoè naturale offrirea chi ci ha rivelato la Via.

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393Nessuno è da considerarsidegno di rispettoa causa della sua nascita o della sua culturao di qualsiasi altra qualità esteriore. E' la purezzala comprensione della veritàche decide di qualcuno il merito.

394Ornamenti esteriorie pensieri apparentemente spiritualisono irrilevantise all’interno regna la confusione.

395Non preoccuparsidell’aspetto esteriorema impegnarsiintensamente e fermamente nella praticafanno la grandezza.

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396Nessuno è nobileper eredità.Nobiltà è ripulire se stessida tutti i velenie gli attaccamenti.

397Chi si è liberato da ogni schiavitùe ha raggiunto l’assenza di paurachi è al di là degli attaccamenti e delle corruzionilo riconosco come un grande essere.

398Chiunque tagli i lacci dell’odio,sciolga i nodi del desiderio,distrugga le chiuse delle false opinioni,spalanchi le porte dell’ignoranzae guardi in faccia la verità,lo riconosco come un essere grande.

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399La forza della pazienzaè la risorsa degli esseri nobili:possono venire incatenati,sopportare attacchi fisici e verbali senza abbandonarsi alla rabbia.

400Chi è libero dalla rabbiapadrone di sé con naturalezza, virtuosoesperto nella praticaed è andato al di là della rinascitalo chiamo un essere grande.

401Come l’acqua scivola da una foglia di lotoi piaceri dei sensinon aderiscono a un grande essere.

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402Chi conosce la libertàdi aver abbandonatoil fardello dell’attaccamentoal corpo-mentelo chiamo un grande essere.

403Chi ha profonda saggezzachi vede ciò che si accorda e non si accorda con la Viachi ha raggiuntoil picco del possibilelo chiamo un grande essere.

404Chi non è attaccato alla compagnia sia di laici che di monacie vive libero da desiderio ansie di qualsivoglia sicurezza è un essere grande.

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405Chi ha rinunciatoall’uso della forzanel rapporto con gli altri deboli o forti che sianochi non uccidené dà motivo di essere uccisoè da ritenere un grande essere.

406Chi resta amichevolefra gli ostiliin pace fra gli aggressivie non si aggrappa a ciòda cui gli altri dipendonoè un essere grande.

407Per un essere grandepassione e malevolenzaarroganza e presunzionecadonocome un minuscolo seme cadrebbedalla punta di un ago.

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408Grande è coluiche dice la veritàche offre delicato incoraggiamentoche non polemizza con nessuno.

409Le azioni di un essere grande sono pure.Mai prende per séintenzionalmenteciò che appartiene a un altro.

410Il cuore di un essere grande è libero.I grandi esseri non bramano piùle cose di questo mondoo di un qualunque altro mondo.

411Il cuore di un essere grande è libero.Con accurata comprensioneche va oltre ogni dubbioha stabile accesso alla terra della liberazione.

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412Grande è l’essere che ha trasceso i vincoli del bene e del maleche è purificatoe libero dal dolore.

413L’essere liberoda ogni desideriocome la luna in un cielo senza nuvolepuro, limpido e serenolo chiamo grande.

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414Ci sono esseriche percorrono l’arduo sentieroche passa per la rischiosa paludedelle passioni corrosiveattraversano l’oceano dell’illusionel’oscurità dell’ignoranzae vanno oltre.Hanno come sostegnola saggia contemplazionecome rifugio la libertà dal dubbiosono liberati:questi sono per me esseri grandi.

415 E’ grande l’essere cheavendo messo un freno al desiderioper il piacere dei sensivive la vita del senza casae ottiene la libertàdal desiderio e dall’incessante divenire.

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416E' grande l’essere cheavendo messo un freno alla smania di avere vive la vita del senza casae ottiene la libertàdalla smania di averee dall’incessante divenire.

417E' grande l’essere chevede in trasparenza le gioie ordinariecome pure i piaceri sottili per liberarsi dall' attaccamento.

418Chi smettedi contrapporre il mi piace al non mi piace chi si è acquietatochi non è influenzato dalle condizioni del mondolo chiamo un grande essere.

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419Grande è l’essereche comprende pienamentelo svanire e il sorgere degli esseriche resta consapevole non attaccato, sveglioconscio in ogni momentodel saggio modo di agire.

420Inconcepibile è la condizionedi un grande essere dopo la morte:non resta traccia di passioni.E’ puro.

421Chiunque viva liberodalle abitudini ad aggrapparsial passato, al presente o al futurosenza nulla possedereè un essere grande.

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422Un grande essere è impavidocome un toro,nobile, forte, saggio, diligentevede in trasparenza le illusioniè limpido, vigile e sveglio.

423Essenza di un grande essereè comprendere ogni dimensionedell’esistenza passatavedere con precisione tutti i mondiraggiungere la fine delle rinasciteconoscere con profonda chiarezzatutto ciò che è da conoscereliberare il cuore dall’ignoranza.

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NOTA AL TESTO

Il Dhammapada per la contemplazione è una versione contemporanea di un testo antico: cosa sappiamo del Dhammapada originale? Il Buddha visse e insegnò in India duemila e cinquecento anni fa. Non lasciò niente di scritto, e i suoi insegnamenti ven-nero memorizzati e tramandati oralmente dai suoi primi discepoli. Un’estesissima quantità di testi venne conservata in questo modo, anche se nacquero diverse versioni nelle varie scuole buddhiste che fiorirono in India dopo il parinibbana del Buddha. Il testo noto come Dhammapada venne trascritto probabilmente nel 3. secolo A .C., in una lingua ora nota come pali, da esponenti del “Theravada” o “Scuola degli Anziani”. Conosciamo altre quattro versioni del testo redatte in diverse lingue indiane, ma sono sopravvissute solo parzialmente, o come frammenti ricavati da reperti archeologici o come traduzioni in tibetano e cinese. Queste altre versioni contengono per lo più lo stesso materiale, ma con parecchie variazioni.

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Dunque, quello che consideriamo “il” Dhammapada non è che una versione — la più breve e probabilmente la prima mai trascritta — di un testo con una storia movimentata. Introdotto nello Sri Lanka nel 3. secolo A.C. dai Theravadin nella sua lingua indiana originale, è giunto fino ai nostri giorni nella versione preservata e commentata dalla tradizione Theravada. E’ stato il primo testo buddhista a essere tradotto in una lingua europea — il latino — nel 1855 ed ha al suo attivo qualcosa come cinquanta traduzioni inglesi. E’ senza dubbio il più noto fra i testi del Buddhismo antico; ancor oggi in Sri Lanka i monaci lo imparano a memoria prima di ricevere l'ordinazione.

La ragione di questa popolarità non è difficile da intuire. Il Dhammapada è essenzialmente un compendio di massime — concise, poetiche e dirette — che si rivolgono a tutti, non solo a monaci, monache o eruditi. Una buona metà ricorre in vari altri luoghi del Canone Pali e, pur essendo raggruppati in capitoli per argomento, la maggior parte dei versi sembra stia stata scelta per le sue qualità

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individuali, in quanto frasi o insieme di frasi contenenti un ricco nucleo sapienziale. Molte di queste massime riguardano l’etica: cosa sia salutare, cosa insensato, e i relativi risultati. Alcune di esse in realtà non sono buddhiste in senso stretto ma si ritrovano altrove nella letteratura religiosa indiana, ad esempio nel grande poema epico Maha-bharata. Appartengono dunque a una piùà vasta tradizione sapienziale rappresentata anche da noi in Occidente.

Al di là di questa saggezza umana universale, le massime del Dhammapada riguardano il sentiero verso “la libertà dalla schiavitù: la liberazione, unica vera sicurezza” (v. 23), che costituisce l'insegna-mento originale del Buddha. Insegnamento che i versi non presentano in forma sistema-tica, offrendo piuttosto una varietà di spunti, approcci e temi di investigazione — dalla descrizione dei “grandi esseri” (cap. 23) che hanno raggiunto l’altra sponda dell’esistenza, alle incisive giustapposizioni fra la via della “consapevolezza ricettiva” e quella della “distrazione” (v. 21). Ma il fascino del Dhammapada si deve in gran parte all'abbondanza di similitudini, metafore e

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immagini poetiche che illustrano il significato delle massime; così ad esempio l’influenza esercitata dal saggio è paragonata alla “luna quando sbuca dalle nuvole”(v. 172). Dulcis in fundo, il Dhammapada include il "canto di vittoria” del Buddha , i versi che si dice abbia pronunciato subito dopo l’illuminazione (vv. 153-54).

Le massime e le poesie del Dhammapada furono composte in stanze di quattro o cinque versi di otto o undici sillabe. Tali forme appartengono alla tradizione letteraria dell’India antica e donano al testo il suo ritmo caratteristico. Questo rigore ritmico imponeva di trovare parole di un certo numero di sillabe che si adattassero ai versi: di qui la varietà ed efficacia linguistica difficilmente riscontra-bili nelle scritture in prosa. Il verso pali ha dunque un suo formalismo che, come quasi sempre in poesia, è intraducibile. Se a questa intraducibilità si aggiunge l'esigenza di riprodurre in Inglese il carattere epigram-matico e allusivo delle massime, è evidente la problematicità di una versione del Dhammapada che si pretenda definitiva. Perciò, affinché la verità racchiusa in

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ciascun verso risulti chiaramente leggibile, è necessario mettere a confronto diverse traduzioni del testo e la varietà di sottolineature e risonanze offerte da ciascuna.

Potremmo paragonare le massime del Dhammapada a negativi fotografici, antichi manufatti che magicamente racchiudono la profondità della parola del Buddha. Tali negativi possono essere utilizzati per produrre stampe in una lingua moderna come l’Inglese, che riproducano quelle antiche massime. I tentativi compiuti fin qui da traduttori eruditi di generare stampe rigorosamente oggettive e formalmente accurate sono validi e necessari; tuttavia il metodo oggettivo non trasmette necessaria-mente tutto quello che le fotografie originali — quei versi succinti — avrebbero idealmente dovuto catturare. Con la sua versione Ajahn Munindo offre una stampa più personale di ciascun negativo che intende trasmettere non il significato oggettivo di ciascuna massima, quanto piuttosto un messaggio significativo e utile per un nostro contemporaneo in cerca di saggezza.

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Quanto al suo metodo di lavoro: basandosi su diverse traduzioni accreditate, l'autore ha cercato di cogliere quello che a suo parere è lo spirito o l’essenza di ciascuna massima. Nel far questo si è giovato dei racconti tradizionalmente associati a ogni verso, che illustrano l’occasione e il significato delle parole del Buddha. Si tratta di storie senza dubbio posteriori al testo stesso e per lo più a carattere leggendario come i racconti del Jataka, ma che tuttavia creano un’atmosfera, un contesto mitico, che apre su un’impor-tante dimensione del significato di ciascuna massima. Dopo aver individuato in tal modo lo spirito di ciascun verso, l'autore ha ricercato un’espressione del linguaggio contemporaneo capace di trasmetterne l'impulso spirituale.

Trattandosi di un antico testo indiano, il Dhammapada abbonda di riferi-menti a monsoni, elefanti, giungle, villaggi, brahmini e via dicendo. Benché tutto ciò sia meravigliosmente evocativo della vita al tempo del Buddha, potrebbe distrarre la nostra attenzione dall’essenza delle massime; per questo motivo, Ajahn

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Munindo per lo più adotta nella sua versione un linguaggio contemporaneo, adeguato all'odierna visione del mondo. Così l’erba birana che cresce velocemente dopo i monsoni diventa "erbacce nutrite col concime" (v. 335), e i capelli ingarbugliati degli asceti indiani, la loro pelle d’antilope e il loro stile di vita sono resi con l’espressione “ornamenti esteriori e pensieri apparentemente spirituali” (v. 394). I riferimenti alla rinascita e ai regni infernali e celesti della cosmologia buddhista sono stati sostituiti per lo più da termini psicologici. I riferimenti alla vita nomade e mendicante del Sangha monastico buddhista, dipendente com’era — ed è tuttora — da una cultura agraria di villaggio, sono stati modificati.

La versione di Ajahn Munindo presenta altre caratteristiche originali. Non ha adottato il linguaggio al maschile delle prime traduzioni, nella speranza di rivolger-si a tutti i lettori. Ha ignorato parecchi dei giochi di parole tipici della poesia originale, ma a beneficio di una maggiore fluidità e naturalezza. Pur non essendosi sforzato di riprodurre le qualità formali dell’originale,

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qualcosa della bellezza poetica del testo antico emerge grazie alla libertà di una traduzione basata sul senso (cfr ad esempio v. 377).

Infine, Ajahn Munindo ha rilevato a volte nel Dhammapada un tono giudicante che all'epoca risultava forse incisivo ma che non convince il lettore moderno. Ha dunque cercato di rendere meno categoriche le asserzioni su cosa sia giusto o sbagliato, per invitarci a riflettere sulla nostra vita da una nuova prospettiva. In tal senso l'etica può essere concepita come un insieme di principi guida funzionali a un’esistenza resa più profonda e ricca dalla contemplazione.

Thomas Jones

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