Destinazione Altri Mondi

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DESTINAZIONE ALTRI MONDI

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DESTINAZIONE ALTRI MONDI

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NUOVE DESTINAZIONI

Immaginiamo che il futuro e la fantascienza si fondano o si confondano.

Immaginiamo che sia possibile programmare un viaggio al di fuori del nostro Sistema Solare, su uno dei tanti pianeti extrasolari scoperti finora. Dove andare?  

NASA/JPL ha immaginato una lista di ipotetiche destinazioni, con i loro relativi poster-cartolina.

Questo è un viaggio verso questi nuovi mondi, alcuni caldi e inospitali, altri invece simili a Terre, forse con acqua sulla loro superficie.

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Rilassati su Kepler-16b, dove la tua ombra ha sempre compagnia

Questo è un viaggio verso questi nuovi mondi, alcuni caldi e inospitali,

altri invece simili a Terre, forse con acqua sulla loro superficie.

Saluti dal tuo primo pianeta extrasolare, 51 Pegasi b

PSO J318.5-22, dove la notte non finisce mai

Sperimenta la gravità su una Super-Terra, HD 40307g

Kepler-186f, dove l’erba è sempre più rossa

NUOVE DESTINAZIONI

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PRIMA DESTINAZIONE: 51 PEGASI B

A 50 anni luce di distanza dalla Terra nella costellazione di Pegaso, 51 Pegasi b è stato il primo pianeta extrasolare confermato in orbita attorno a una stella simile al Sole al di fuori del nostro Sistema Solare.

Era il 1995 e la sua scoperta fu incredibile perché, oltre a cambiare la nostra visione dell’universo e del posto che occupiamo in esso, veniva a sconvolgere il concetto di sistema planetario che avevamo costruito, sulla base dello studio e dell’osservazione dell’unico finora noto, il nostro Sistema Solare.

La nostra idea di architettura di sistema planetario era basata sul nostro, che si pensava fosse tipico nell’Universo, dove i pianeti rocciosi si trovano vicini al Sole, mentre i pianeti gassosi sono molto più lontani. 51 Pegasi b smentì le nostre idee.

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51 Pegasi b (abbreviato in 51 Peg b) divenne il primo esempio di gioviano caldo (o Hot Jupiter), ossia un oggetto appartenente alla classe di pianeti giganti, simili a Giove in massa e dimensioni, estremamente vicini alla propria stella.

Questa classe di pianeti extrasolari ora è ritenuta essere comune nella Galassia.

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51 Peg b ha una massa circa metà di quella di Giove e impiega solo 4,2 giorni terrestri per compiere una rivoluzione intorno alla sua stella. Mercurio, per confronto, impiega 88 giorni terrestri.

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51 PEGASI B

Nell’aprile 2015 grazie allo spettrografo HARPS montato al Telescopio di 3,6 metri dell’ESO è stato possibile osservare per la prima volta in modo diretto, attraverso lo spettro della stella madre, la luce visibile riflessa da 51 Pegasi b.

In questo modo, senza sfruttare il transito planetario, è stato possibile dedurre le diverse caratteristiche del pianeta: la reale massa del pianeta e l’inclinazione della sua orbita.

Risulta che 51 Pegasi b ha una massa che è circa metà di quella di Giove, un’orbita con un’inclinazione di circa nove gradi rispetto alla direzione della Terra. Il pianeta sembra anche avere un diametro maggiore di quello di Giove ed essere altamente riflettente, tutte proprietà tipiche di un Hot Jupiter.

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UNA CARTOLINA DA 51 PEGASI B

Saluti dal tuo primo pianeta extrasolare, 51 Pegasi b

Questa è la cartolina immaginata da NASA/JPL per celebrare il primo sistema planetario scoperto al di fuori del nostro a vent’anni dalla sua scoperta, nell’ottobre 2015.

Per scaricare il poster in alta risoluzione:

http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureau

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PSO 7318.5-22, un pianeta vagante nello spazio

Questi pianeti orfani hanno una luminosità debole legata al calore della loro formazione.

Una volta che si sono raffreddati, questi oggetti non saranno più rilevabili e vagheranno per sempre nella nostra Galassia.

Pianeti vaganti nello spazio, detti anche pianeti orfani, privi della loro stella madre.

Forse stelle mancate oppure pianeti allontanati dai sistemi planetari nelle primissime fasi della loro formazione, in conseguenza di un incontro con un altro pianeta.

PSO J318.5-22 ha un’età di 23 milioni di anni e si trova a 75 anni luce di distanza da noi.

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PSO 7318.5-22

Nel corso degli ultimi due decenni, un gran numero di pianeti extrasolari è stato scoperto e caratterizzato con vari tipi di strumenti montati su grandi telescopi terrestri.

I metodi più prolifici per questo tipo di ricerca sfruttano la diminuzione della luce prodotta dal passaggio del pianeta davanti alla stella madre, o la misura della variazione della velocità della stella osservata lungo la linea di vista dell’osservatore dovuta alla presenza di un oggetto che le orbita attorno.

Tali metodi sono detti indiretti, perché’ sfruttano l’effetto della presenza di un eventuale pianeta sul comportamento della stella per dedurne le caratteristiche, senza perciò avere la possibilità di studiarlo direttamente. Ottenere immagini dirette di pianeti extrasolari è estremamente difficile, per via dell’elevata differenza di luminosità tra il pianeta e la sua stella madre.

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PSO 7318.5-22

La situazione è più favorevole per pianeti giovani, per via della loro temperatura relativamente elevata che li rende più brillanti nelle lunghezze d’onda infrarosse, e proprio perché’ isolati, oggetti come PSO J318.5-22 sono target preferenziali per la rivelazione diretta.

La scoperta di PSO J318.5-22 è infatti avvenuta nel contesto di una campagna per la ricerca di nane brune, oggetti definiti “stelle mancate”, a metà strada tra una stella e un pianeta. A causa delle loro relativa bassa temperatura, le nane brune sono estremamente deboli e tendono ad essere rosse.

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PSO J318.5-22, il primo degli otto pianeti orfani finora scoperti, è particolarmente rosso, il che lo rende probabilmente anche uno dei meno massicci.

Oggetti come PSO J318.5-22 sono particolarmente rari, e difficili da rivelare, e perciò estremamente interessanti. Varie osservazioni hanno permesso di confermare che PSO J318.5-22 fosse un pianeta giovane di soli 12 milioni di anni e di piccola massa.

L’osservazione continua di questo oggetto ha permesso di rivelare delle variazioni fino al 10 percento della sua luminosità, su tempi scala di poche ore.

PSO 7318.5-22

Queste variazioni di luminosità possono essere spiegate dalla presenza di strati di nubi di diverso spessore, che avvolgono PSO J318.5-22, più simili alle bande che si osservano su Giove che alle formazioni nuvolose che si manifestano nella nostra atmosfera.

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PSO J318.5-22, DOVE LA NOTTE NON FINISCE MAI

PSO J318.5-22, dove la notte non finisce maiPer via della mancanza di una stella madre, su un pianeta come PSO J318.5-22 non ci sarebbe alternanza notte-giorno.

Per questo motivo PSO J318.5-22 è stato soprannominato “Il pianeta dalla notte eterna” e la NASA/JPL Caltech gli ha dedicato PSO J318.5-22 l’infografica dal titolo: “PSO J318.5-22, dove la notte non finisce mai”

Per scaricare il poster in alta risoluzione:

http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureau

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HD 40307g

Con un volume due volte maggiore di quello della Terra, HD 40307g definisce il confine tra le cosiddette Super-Terre e i mini-Nettuno.

Non è noto se il pianeta possieda una superficie rocciosa oppure sia sepolta sotto spessi strati di gas e ghiaccio.

Una cosa è certa, però: con una massa otto volte più grande di quella terrestre, la sua attrazione gravitazionale sulla superficie è decisamente molto forte!

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HD 40307 è un sistema planetario a 44 anni luce dalla Terra formato da una stella e da sei pianeti. HD 40307 g è un pianeta che presenta un’altra caratteristica interessante: viene a trovarsi nella zona di abitabilità della stella, la regione attorno alla stella entro la quale l’acqua può trovarsi in forma liquida sulla superficie planetaria.

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HD 40307g

Sesto pianeta dalla stella, HD 40307 g orbita a una distanza di 90 milioni di chilometri dalla sua stella: la Terra si trova a quasi 150 milioni di chilometri dal Sole. Ad una tale distanza, un anno su un pianeta come HD 40307 g dura solo 198 giorni terrestri.

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HD 40307g

Il pianeta è sufficientemente lontano dalla stella madre da non mostrarle sempre la stessa faccia: in questo caso, si può fare l’ipotesi dell’esistenza di un ciclo giorno-notte come sulla Terra, che aumenta la probabilità che la vita si possa formare ed evolvere su un tale pianeta.  

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HD 40307g, dove sperimentare la gravità di una Super-TerraUna cosa è certa, però: con una massa otto volte più grande di quella terrestre, la sua attrazione gravitazionale sulla superficie è decisamente molto forte!

Per questo motivo, su HD 40307g, è possibile sperimentare una forza di gravità estremamente alta la NASA/JPL Caltech gli ha dedicato questa infografica.

Per scaricare il poster in alta risoluzione:

http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureau

HD 40307g, dove sperimentare la gravità di una Super-Terra

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Che sia la fantascienza a superare la realtà o la realtà a superare la fantascienza è ancora da capirlo. Ma un dato è certo: l’esistenza di pianeti in orbita attorno a due stelle non è più fantascienza.

La prima conferma osservativa l’abbiamo avuta il 15 settembre 2011 grazie al Telescopio Spaziale Kepler della NASA quando venne individuato Kepler-16b, un pianeta in orbita attorno ad un sistema binario.

KEPLER-16b

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Tatooine di Star Wars non è un mondo che esiste solo nella fantascienza.

Questo è il poster realizzato da space.com in occasione della scoperta.

KEPLER-16b

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Come Tatooine, pianeta natale di Luke Skywalker di Guerre Stellari, Kepler-16 b ruota attorno a un sistema binario di stelle.

Rappresentato come un pianeta terrestre, Kepler-16b potrebbe essere invece un gigante gassoso simile a Saturno, circa metà formato di gas e metà di roccia e ghiaccio. Orbita attorno alla sua stella in 229 giorni terrestri.

KEPLER-16b

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Kepler-16b ha un'altra caratteristica oltre ad orbitare attorno a due stelle: presenta un'orbita il cui raggio è minore di quanto ci si aspetterebbe dai modelli di formazione planetaria.

I modelli di formazione planetaria affermano infatti che, affinché un pianeta si trovi in un'orbita stabile intorno ad un sistema binario, il pianeta debba essere almeno sette volte più lontano della distanza tra le due stelle, ma Kepler-16b ha un'orbita che è circa metà di tale distanza.

KEPLER-16b

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Quattro anni dopo la scoperta di questo primo pianeta circumbinario con il Telescopio Spaziale Kepler della NASA, a metà del 2015 arriva la notizia che pianeti di questo tipo, formati da pianeti che orbitano attorno a due stelle, sono piuttosto comuni nella nostra Galassia.

Le prospettive per forme di vita su questo mondo insolito non sono buone, ma la scoperta dimostra che il famoso tramonto su Tatooine con due soli all’orizzonte è tutt’altro che fantascienza.

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Rilassati su Kepler-16b, dove la tua ombra è sempre in compagnia Nel momento in cui venne scoperto, Kepler-16 b fu subito confrontato con il pianeta Tatooine di Guerre Stellari, il luogo natale di Luke Skywalker. Infatti, come Tatooine, Kepler-16 b ruota attorno a un sistema binario di stelle.

Per questo motivo, la NASA/JPL Caltech gli ha dedicato questa infografica.

Per scaricare il poster in alta risoluzione:

http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureau

Rilassati su KEPLER-16b, dove la tua ombra è sempre in compagnia

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Kepler-186f fu il primo pianeta ad essere scoperto nell’aprile 2014 con dimensioni simili alla Terra nella zona di abitabilità della stella madre, ossia nella regione in cui l’acqua si può trovare in forma liquida sulla superficie planetaria.

Anche se le dimensioni di Kepler-186f sono ben note, la sua massa e composizione non lo sono. Ricerche compiute in passato, comunque, mostrano che un pianeta delle dimensioni di Keper-186f deve probabilmente essere roccioso.

KEPLER-186f

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Kepler-186f ha un periodo di 130 giorni e riceve dalla sua stella circa un terzo dell’energia che il nostro pianeta riceve dal Sole. Inoltre, si trova vicino al bordo esterno della zona di abitabilità.

Tuttavia, anche se si viene a trovare nella zona di abitabilità questo non significa che il pianeta sia abitabile. La temperatura sulla superficie del pianeta dipende fortemente dal tipo di atmosfera che il pianeta ha. Kepler-186f può essere pensato come un cugino della nostra Terra piuttosto che un gemello. Possiede infatti molto proprietà caratteristiche della nostra Terra.

KEPLER-186f

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Se ci trovassimo sulla superficie di Kepler -186f e guardassimo il cielo, la stella ci apparirebbe un 30 percento più grande di quanto appare in cielo il Sole, a causa della maggiore vicinanza del pianeta alla sua stella. E la stella, essendo più fredda del Sole, in cielo apparirebbe più rossa e il cielo stesso più arrossato.

KEPLER-186f

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Stelle come Kepler-186 sono nane di tipo spettrale M che emettono meno luce visibile del nostro Sole e, di conseguenza, anche il pianeta ne riceve meno.

Se delle piante dovessero esistere su un pianeta come Kepler-186f, cercherebbero di assorbirne più radiazione possibile, il che le farebbe apparire di un colore rosso o giallo scuro, o perfino nero.

KEPLER-186f

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Kepler-186f, dove l’erba è sempre più rossa

Piante dalle foglie rosse, o giallo scuro, o perfino nero per poter assorbire tutta la radiazione possibile dalla loro stella che emette una debole radiazione, essendo di tipo spettrale M, più fredda del Sole.

Per questo motivo, la NASA/JPL Caltech gli ha dedicato questa infografica.

Per scaricare il poster in alta risoluzione:

http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureau

KEPLER-186f

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DESTINAZIONE ALTRI MONDI

IL TEAM:WOW – A WAY TO OTHER WORLDS

A CURA DI:SABRINA MASIERO, INAF - OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI PADOVA

COL CONTRIBUTO DI:MARIANGELA BONAVITA, ISTITUTO DI ASTRONOMIA, UNIIVERSITA’ DI EDIMBURGO (SISTEMA PSO

J318.5-22)

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Fonti:NASA Planet Quest – Exoplanet Travel Bureau: http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureau ESO – NEWS/Comunicati Stampa: http://www.eso.org/public/italy/news/eso1517/

Immagini:diapositiva 1 e 2: Copyright 2005, Fahad Sulehria, http://www.novacelestia.com e http://www.novacelestia.com/images/extrasolar_planet_space_art_gj_876.htmldipositiva 3: Planet Quest – NASA/JPL - http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureaudIapositiva 4: pianeta extrasolare 51 Pegasi 5 b – Crediti: ESO/M. Kornmesser/Nick Risinger (skysurvey.org), Fonte: http://www.eso.org/public/italy/images/eso1517a/Diapositiva 5: pianeta extrasolare 51 Pegasi b - Nature publishing group – Fonte: http://www.astronomiskungdom.se/wp-content/uploads/2015/07/51-pegasi-b.jpgdiapositiva 6: pianeta extrasolare 51 Pegasi b, Fonte: http://www.jb.man.ac.uk/astronomy/nightsky/AList/51Peg.jpgDiapositiva 7: pianeta extrasolare 51 Pegasi b, Fonte: http://point-of-no-23.livejournal.com/1120478.htmldiapositiva 8: Una cartolina da 51 Pegasi b, NASA/JPL-Caltech , Fonte: Planet Quest - http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureaudiapositiva 9: Fonte: http://www.spaceref.com/news/viewpr.html?pid=33587diapositiva 10: NASA/JPL - Caltechdiapositiva 11: NASA(JPL-Caltechdiapositiva 12: NASA/JPL -Caltech

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Immagini:diapositiva 13: PSO J318.5-22, dove la notte non finisce mai -Planet Quest – NASA/JPL - http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureaudiapositiva 14: PHL / UPR Arecibo, http://phl.upr.edu/diapositiva 15: Fonte immagine - http://www.mondialieni.altervista.org/diapositiva 16: Fonte: http://marc-bloch-journal.spip.ac-rouen.fr/IMG/jpg/hd40307g_header-590x184.jpgdiapositivadiapositiva17:HD 40307 g di Jonahrf, Fonte: http://jonahrf.deviantart.com/art/HD-40307-g-424401878diapositiva 18: HD 40307g, dove sperimentare la gravità di una Super-Terra - Planet Quest – NASA/JPL - http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureaudiapositiva 19: Rappresentazione artistica di un pianeta extrasolare circumbinario simile a Kepler-453b. Crediti: NASA/JPL-Caltech/T Pylediapositiva 20: poster di Kepler-16b, realizzato da Space.com - http://www.space.com/12964-alien-planet-star-wars-tatooine-kepler-16b-infographic.htmldiapositiva 21: Lynette Cook / www.extrasolar.spaceart.orgdiapositiva 22: NASA/JPL-Caltech.Diapositiva 23 e 24: Rilassati su Kepler-16b, dove la tua ombra è sempre di compagnia- Planet Quest – NASA/JPL - http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureau e http://www.jpl.nasa.gov/infographics/infographic.view.php?id=11294diapositiva:25: NASA Ames/SETI Institute/JPL-Caltechdiapositiva 26: http://topinfopost.com/wp-content/uploads/2015/02/new_earthh.jpgdiapositiva 27: PHL-Planetary Habitable Laboratory, Arecibo, http://phl.upr.edu/diapositiva 28: Foglie nere – Gianfranco Martelli - http://www.fotocommunity.it/pc/pc/display/6093677e Kepler-186f: http://tribune.com.pk/story/697040/science-fiction-no-more-first-earth-sized-planet-found-in-habitable-zone/diapositiva 29: Planet Quest – NASA/JPL: http://planetquest.jpl.nasa.gov/exoplanettravelbureau