DESCRIZIONE DELLARTICOLAZIONE STRUTTURALE … · Le funzioni centrali sono assicurate da strutture...

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1 + ATTO AZIENDALE A.S.L. NO - NOVARA ALLEGATO B.) DESCRIZIONE DELL ARTICOLAZIONE STRUTTURALE DELL A.S.L. NO (art. 74)

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ATTO AZIENDALE

A.S.L. NO - NOVARA

ALLEGATO B.)

DESCRIZIONE DELL ARTICOLAZIONE STRUTTURALE DELL A.S.L. NO

(art. 74)

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L ARTICOLAZIONE STRUTTURALE DELL A.S.L. NO

L ASL NO è preposta ad assicurare ed erogare ai cittadini l assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Conseguentemente l organizzazione è finalizzata a garantire il soddisfacimento dei bisogni sanitari della collettività locale di riferimento ai livelli essenziali di assistenza: a) Prevenzione collettiva e sanità pubblica b) Assistenza distrettuale c) Assistenza ospedaliera. L organizzazione delle attività e dei compiti istituzionali dell ASL NO in direzione generale strategica e direzioni operative, si coniuga con il criterio strutturale, attraverso l'articolazione in strutture operative aggregate per i seguenti macro-livelli:

dipartimento di prevenzione;

distretti;

presidi ospedalieri riuniti. Le funzioni centrali sono assicurate da strutture in staff alla Direzione Generale e dal Dipartimento Amministrativo.

PRINCIPI E CRITERI PER L ORGANIZZAZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLE STRUTTURE

A) Modalità di identificazione delle strutture semplici e complesse e criteri per la loro istituzione.

La costituzione delle singole unità organizzative dell ASL NO in semplici a valenza dipartimentale ovvero in complesse viene effettuata in stretta correlazione con l estensione territoriale dell azienda, con il numero dei Presidi, con il bacino d utenza di riferimento e con la complessità o la rilevanza delle funzioni della singola struttura. Le strutture complesse

costituiscono articolazioni organizzative alle quali è attribuita la responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche e finanziarie loro assegnate e che deve essere coordinata e concordata a livello di dipartimento; le loro caratterizzazioni ed identificazioni, per quanto riguarda le strutture sanitarie, corrispondono a quelle indicate dalla normativa riguardanti i requisiti di accesso alle discipline ministeriali di cui al D.M. 30 gennaio 1998 e s.m.i. L identificazione delle strutture complesse è altresì da mettersi in connessione con il livello di specializzazione ed il volume di attività che le connota, unitamente, per le strutture di degenza, con le effettive dotazioni di posti-letto ed ai loro tassi di occupazione.

Le strutture semplici a valenza dipartimentale

sono articolazioni organizzative con specifiche responsabilità di gestione di risorse umane, tecniche e finanziarie che devono essere coordinate e concordate a livello di dipartimento e sono costituite limitatamente:

all esercizio di funzioni sanitarie riconducibili alle discipline ministeriali di cui al D.M. 30 gennaio 1998 e s.m.i.;

al fine di organizzare e gestire in modo ottimale spazi ed attrezzature utilizzate da più unità operative e personale eterogeneo, appartenente a strutture complesse diverse (es. pronto soccorso).

Si configurano come strutture semplici

le sub articolazioni di strutture complesse alle quali è attribuita responsabilità di gestione di risorse umane e tecniche. Le strutture semplici, previste da fonti eteronome (disposizioni legislative o normative statali o regionali), seguono la regolamentazione delle fonti che le prevedono.

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Come previsto dalla D.G.R. 59-6349 del 06 luglio 2007 (all. B) ciascuna articolazione dell organizzazione aziendale (strutture dipartimentali, strutture complesse, strutture semplici a livello dipartimentale e strutture semplici) è descritta nelle specifiche funzioni nei paragrafi successivi. Le suddette funzioni potranno essere aggiornate in relazione alle previsioni del Piano attuativo locale e nei limiti dei volumi, delle tipologie della produzione annua prevista, nonché delle disponibilità di bilancio.

B) Modalità di identificazione dei dipartimenti e relative aggregazioni.

Nel rispetto dell art.17/bis del decreto legislativo 502/92, così come modificato e integrato dal decreto legislativo 229/99, l ASL NO adotta l organizzazione dipartimentale come modello ordinario di gestione operativa di tutte le attività. Il Dipartimento è costituito dall aggregazione di strutture

complesse e semplici a valenza dipartimentale

omogenee, omologhe, affini o complementari che perseguono finalità comuni e sono quindi tra loro interdipendenti, pur mantenendo la propria autonomia e responsabilità professionale. Le strutture costituenti il Dipartimento sono aggregate in una specifica tipologia organizzativa e gestionale, volta a dare risposte unitarie, flessibili, tempestive, razionali e complete rispetto ai compiti assegnati; a tal fine adottano regole condivise di comportamento assistenziale, didattico di ricerca, etico ed economico. L organizzazione e il funzionamento dei Dipartimenti sono disciplinati dallo specifico regolamento aziendale. I Dipartimenti svolgono attività professionali e gestionali mediche, tecnico-sanitarie e tecnico-amministrative; ad essi sono assegnate le risorse necessarie all assolvimento delle funzioni attribuite. Gli obiettivi che si intendono perseguire attraverso la realizzazione dell organizzazione dipartimentale sono:

il coordinamento dell attività di tutte le strutture complesse e semplici dipartimentali che ne fanno parte;

il coordinamento e la razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e tecnologiche, dei posti letto, dei materiali di consumo e dei servizi intermedi;

il miglioramento dell efficienza gestionale dei processi di coordinamento e di controllo della qualità delle prestazioni erogate, del livello di umanizzazione delle strutture interne al singolo Dipartimento, del rapporto tra direzione generale e direzione delle singole strutture;

la gestione del budget legato agli obiettivi dipartimentali definiti con la Direzione Generale;

il monitoraggio sull andamento dei risultati di budget in modo da consentire una valutazione sul processo e sugli obiettivi di riqualificazione e di gestione economico finanziaria;

il miglioramento e l integrazione dell attività di formazione e aggiornamento;

il coordinamento, la razionalizzazione e lo sviluppo dei percorsi diagnostici e terapeutici e di quelli volti a garantire la continuità assistenziale anche all esterno dei Dipartimenti.

I Direttori di Dipartimento, utilizzando gli organismi dipartimentali, garantiscono la partecipazione di tutte le componenti alle strategie aziendali.

I Dipartimenti dell ASL NO sono individuati

con esclusione dei casi specificatamente previsti dalla legge o dalle indicazioni regionali - privilegiando la funzionalità dell Azienda, avendo riguardo per la complessità della stessa, per la sua estensione territoriale, per le sue caratteristiche geomorfologiche, per il numero di strutture complesse presenti e per gli obiettivi che queste ultime debbono conseguire, evitando la frammentazione o la duplicazione di funzioni.

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I Dipartimenti dell ASL NO -descritti nelle tabelle seguenti e rappresentati graficamente nelle figure allegate- sono di tipo strutturale, funzionale ed interaziendale.

Tutte le strutture complesse e quelle semplici a valenza dipartimentale dell ASL NO sono aggregate in Dipartimenti strutturali. I Dipartimenti strutturali sono costituiti da strutture affini o complementari sotto il profilo delle attività, delle risorse umane o tecnologiche impiegate o delle procedure operative adottate. Nei Dipartimenti di tipo sanitario - laddove possibile - viene adottato il modello delle aree funzionali

Dipartimento Medico, Dipartimento Chirurgico- con l obiettivo di razionalizzare in termini sia di efficienza che di economicità i rapporti fra diverse strutture organizzative non altrimenti aggregabili. Negli altri casi

con esclusione di quelli previsti da specifiche indicazioni e/o norme come i Dipartimenti di Salute Mentale, il Dipartimento di Prevenzione - è stato scelto come criterio di individuazione dei Dipartimenti il raggruppamento delle funzioni di supporto e di quelle tecnico-amministrative Dipartimento Area Diagnostica e dei Servizi, Dipartimento Amministrativo -. Nell ottica della semplificazione organizzativa alcune attività per la loro peculiarità (ad es. Servizio Sovrazonale di Epidemiologia, Qualità e comunicazione, Sistema Informativo, Controllo di Gestione, Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane, Servizio Assistenza Infermieristica, Ostetrica, Tecnico sanitaria e della Riabilitazione, ecc.) non sono ricondotte ad un Dipartimento ma sono poste direttamente in staff alla Direzione Generale. Inoltre sono svolte in modo sovraordinato ad alcuni dipartimenti o strutture complesse le funzioni del Direttore Medico dei Presidi Ospedalieri Riuniti - sovraordinato ai Dipartimenti operanti nei Presidi e alle strutture operative non facenti parte di Dipartimenti limitatamente agli aspetti di integrazione e di coordinamento funzionale - e quelle dei Direttori dei distretti - sovraordinati limitatamente agli aspetti di integrazione organizzativa tra le strutture complesse territoriali o i dipartimenti afferenti -.

Oltre ai Dipartimenti strutturali nell ASL NO sono costituiti un numero limitato di Dipartimenti funzionali, che comprendono strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale facenti parte di propri Dipartimenti strutturali. Essi sono finalizzati al raggiungimento di uno specifico obiettivo, previsto da normative specifiche

DEA, Dipartimento Dipendenze

e ritenuto strategico a livello aziendale per assicurare in modo ottimale la continuità diagnostica e terapeutica.

L organizzazione dipartimentale dell ASL NO deve anche soddisfare sia l esigenza di razionalizzare ed attuare la piena complementarietà della rete ospedaliera aziendale con l AOU di Novara - evitando le sovrapposizioni su attività specialistiche di I e II livello - sia la necessità di garantire la continuità assistenziale ospedale-territorio e di sviluppare o avviare sinergie operative nell ambito dell AFS2.

I Dipartimenti interaziendali, sia dotati di una storia ormai consolidata -Dipartimento di Salute Mentale Sud, Dipartimento di Prevenzione Secondaria dei Tumori - sia di nuova istituzione e finalizzati alla miglior tutela possibile di alcuni processi assistenziali - come il Dipartimento Interaziendale della Riabilitazione - aggregano a seconda dei casi strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale appartenenti alle Aziende dell AFS2 (nello specifico: ASL NO, ASL VCO, AOU di Novara). Essi trovano la loro ragione d essere nella necessità di sperimentare nuove forme di collaborazione nella logica di Area Funzionale Sovrazonale, per razionalizzare in termini di efficienza e di efficacia i rapporti fra strutture organizzative, che seppur collocate in diverse aziende, hanno obiettivi comuni da raggiungere in maniera integrata nell interesse dei cittadini utenti. A tale proposito oltre al modello dipartimentale interaziendale, sono adottabili differenti modelli organizzativi (es. gruppo di progetto, struttura complessa interaziendale, coordinamento sovra-

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aziendale) che dovranno trovare specifica definizione, preliminare all avvio sperimentale degli stessi, dei criteri di attribuzione delle risorse e di valorizzazione economica delle funzioni prestate dai diversi attori coinvolti, e dovranno ovviamente essere valutati al termine del periodo di sperimentazione in ordine ai risultati clinico-assistenziali o quelli relativi alla prevenzione e alla sanità pubblica, al gradimento per i destinatari dei servizi e per gli operatori e alle ricadute economiche e gestionali sulle aziende interessate.

Compiti ed attività.

Complessivamente, i compiti dei Dipartimenti possono riassumersi in: - coordinamento, organizzazione e valutazione delle attività; - formazione ed aggiornamento; - didattica; - ricerca; - educazione ed informazione sanitaria; - verifica della qualità; - organizzazione dei rapporti con l utenza.

Le attività del Dipartimento, in particolare di quelli sanitari, sono:

- gestione del piano annuale delle attività e dell utilizzazione ottimale delle risorse disponibili assegnate al Dipartimento (posti letto, spazi assistenziali, personale e apparecchiature), al fine di consentire una più completa assistenza al malato unitamente ad una razionalizzazione dei costi;

- valutazione e miglioramento della qualità clinica, professionale e organizzativa attraverso: - implementazione in linea con le direttive aziendali degli strumenti per la gestione del rischio

nelle strutture afferenti; - adozione di pratiche basate sulle evidenze scientifiche per la promozione dell appropriatezza

clinica ed organizzativa; - valutazione e verifica della qualità dell assistenza fornita ai pazienti; - verifica delle procedure e dei risultati ottenuti con promozione

laddove necessario - di azioni correttive o di miglioramento;

- studio, applicazione e verifica di sistemi, profili, linee-guida e protocolli, per conferire la maggiore possibile omogeneità alle procedure organizzative, assistenziali e di utilizzo delle apparecchiature;

- promozione di iniziative finalizzate alla umanizzazione dell assistenza all interno delle strutture dipartimentali;

- coordinamento con le relative attività extraospedaliere per una integrazione dei servizi dipartimentali con quelli del territorio ed in particolare con i Distretti e con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, ai quali spetta il compito di rappresentare il punto di ingresso dell assistito nel circuito ospedaliero nonché l indispensabile ruolo di figure di raccordo tra ospedale e territorio. Tale raccordo garantisce la definizione del piano di dimissione del paziente, gli interventi domiciliari e i successivi follow-up, nonché l assistenza medica nelle RSA, in funzione della continuità assistenziale;

- organizzazione dell attività libero-professionale, intesa come interesse convergente del paziente (libera scelta) del medico e dell Azienda;

- studio e applicazione di sistemi integrati di gestione, anche attraverso il collegamento informatico all interno del Dipartimento e tra Dipartimenti, allo scopo di consentire l interscambio di informazioni ed immagini, l archiviazione unificata e centralizzata dei dati, nonché l utilizzazione della telematica secondo gli sviluppi che la tecnologia nel tempo consentirà;

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- individuazione e promozione di nuove attività o di nuovi modelli operativi nello specifico

campo di competenza;

- organizzazione della didattica e della ricerca.

Direttore di Dipartimento.

Il Direttore del Dipartimento ha le seguenti competenze: a) predisporre la proposta di piano di attività annuale, correlandolo all utilizzo delle risorse

disponibili; b) negoziare con la Direzione Generale il budget; c) assicurare il funzionamento del Dipartimento, attuando i modelli organizzativi proposti dal

Comitato di Dipartimento; d) promuovere le verifiche periodiche sulla qualità, secondo il modello prescelto dal Comitato di

Dipartimento; e) controllare l aderenza dei comportamenti con gli indirizzi generali definiti dal Comitato di

Dipartimento nell ambito: dell assistenza sanitaria, della gestione del personale, dei piani di ricerca, di studio e di didattica;

f) rappresentare il Dipartimento nei rapporti con il Direttore Generale, il Direttore Amministrativo, il Direttore Sanitario, il Direttore Medico dei Presidi Ospedalieri Riuniti, i Direttori di Distretto e con organismi esterni, ove sia previsto che il Dipartimento operi in coordinamento o collegamento con gli stessi:

g) gestire le risorse attribuite al Dipartimento secondo le indicazioni del Comitato di Dipartimento. Per ciascun Dipartimento si costituisce apposito Comitato, secondo le indicazioni di cui alla D.G.R. 80-1700 dell 11.12.2000 e s.m.i..

Risorse del Dipartimento.

L attribuzione di risorse al Dipartimento secondo i sottoestesi criteri è determinata dalla Direzione Generale in funzione delle disponibilità economiche dell Azienda. Per ogni Dipartimento, le risorse

intese come posti letto, personale, strutture edilizie, attrezzature, risorse economico-finanziarie vanno distinte in tre sub aree: - risorse assistenziali proprie delle singole strutture complesse o semplici appartenenti al

Dipartimento; - risorse assistenziali comuni del Dipartimento; - risorse necessarie al funzionamento del Dipartimento. La distribuzione delle risorse dipartimentali si ispira ai seguenti criteri generali:

a. Alle singole strutture complesse e semplici a valenza dipartimentale vengono assegnati: - il personale laureato, medico e non medico; - il personale tecnico ed infermieristico con competenze ed esperienze specifiche nelle singole

strutture; - gli spazi da questo occupati per le attività esclusive della struttura e l indicazione dei posti

letto mediamente utilizzabili; - le attrezzature esclusivamente utilizzate dalla struttura.

b. Al Dipartimento vengono assegnati: - il personale infermieristico, il personale tecnico, nonché altre figure professionali necessarie

alla funzionalità della specifica tipologia del Dipartimento o non assegnate ad alcuna struttura complessa;

- gli operatori tecnici di assistenza;

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- gli spazi operativi, di degenza, di supporto; - le attrezzature utilizzate da più di una struttura; - i programmi, i progetti, i piani di Dipartimento; - le risorse economiche necessarie per raggiungere gli obiettivi fissati nell ambito delle risorse

complessive dell Azienda;

c. Per il funzionamento del Dipartimento vengono assegnati: - il personale di supporto segretariale, con le relative dotazioni strumentali; - gli spazi per la direzione ed il coordinamento del Dipartimento, compresi gli organi di

gestione del Dipartimento stesso, nonché quelli previsti dall Allegato 2A della D.C.R. n.616/99 relativi: agli spazi per studio, ricerca, didattica, audit proporzionali alle attività del Dipartimento, comprensivi di aule e sale riunioni, segreteria, archivi;

- il sistema informativo, informatico e telematico del Dipartimento; - i beni e servizi necessari al funzionamento del Dipartimento.

Il budget del Dipartimento è costituito sulla base di distinte voci relative ai costi delle risorse umane, tecniche e strutturali assegnate, nonché ai consumi previsti per beni e servizi, ivi compresi farmaci, emoderivati, emocomponenti, presidi, protesi, reattivi, mezzi di contrasto, e così di seguito; lo stesso dovrà inoltre comprendere, separatamente, eventuali finanziamenti per programmi e progetti dipartimentali, per attività di formazione ed aggiornamento, didattica e ricerca. Analogamente il Direttore generale, con riferimento alla pianificazione aziendale, concorda con i Direttori di Dipartimento e di Presidio i programmi ed i progetti annuali, compresi quelli di natura interdipartimentale. Il responsabile del Dipartimento, a sua volta, sulla base di tali indicazioni e sentito il Comitato di Dipartimento, articola al suo interno il budget assegnato, destinando specifiche risorse alle Strutture, dopo aver concordato, con i rispettivi responsabili, i programmi ed i piani di attività annuali che le singole strutture svolgeranno nell ambito degli obiettivi programmati dal Dipartimento. Le risorse, nel loro complesso, dovranno essere verificate in termini di risultati, prodotti ed obiettivi raggiunti, a seconda della metodologia adottata e della tipologia di prestazioni erogate, tenuto conto dei programmi dell Azienda, delle indicazioni regionali e dei dati epidemiologici di riferimento. Ai sensi dell art.17-bis del decreto legislativo 502/92, il Direttore del Dipartimento predispone annualmente il piano delle attività dipartimentali. Tale piano deve essere compatibile con la disponibilità delle risorse annualmente assegnate al Dipartimento.

C) Gruppi di progetto.

Si può verificare la necessità che più strutture complesse o più soggetti, anche con differenti rapporti contrattuali, operino in accordo e stretto collegamento fra loro senza che vi sia la possibilità o l opportunità di costituire un Dipartimento funzionale. In questi casi l Azienda potrà costituire un apposito gruppo di progetto ai sensi della DGR 11 dicembre 2000 n. 80-1700, cui partecipano, riuniti in Comitato, i responsabili delle strutture interessate ed i rappresentanti di Enti, Associazioni, Categorie professionali. Il Gruppo di progetto è tenuto ad utilizzare un sistema informativo tale da monitorare l attività resa con modalità dipartimentali, con particolare riguardo al numero e alla tipologia delle prestazioni effettuate dalle diverse strutture complesse o semplici coinvolte, a favore del Gruppo di progetto stesso. I responsabili dei gruppi di progetto partecipano alle riunioni del Collegio di Direzione con le modalità previste dalla regolamentazione aziendale secondo quanto previsto dalla DGR 59-6349 del 06.07.07 All.B. Nel presente documento non sono stati elencati i gruppi di progetto, espressione di risposta a necessità via via emergenti di lavorare in accordo e stretto collegamento tra strutture complesse o

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soggetti anche con differenti rapporti contrattuali: un primo elenco di gruppi di progetto (non esaustivo) che si intendono attivare è indicato nel PRR 2008/2010, come esplicitato nel provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008.

D) Il Dipartimento di Prevenzione

Il Dipartimento di Prevenzione è la struttura operativa dell Azienda Sanitaria Locale che garantisce la tutela della salute collettiva, perseguendo obiettivi di promozione della salute, prevenzione delle malattie e delle disabilità, miglioramento della qualità della vita.

A tal fine il Dipartimento di Prevenzione promuove azioni volte a individuare e rimuovere le cause di nocività e malattia di origine ambientale, umana e animale, mediante iniziative coordinate con i Distretti e con i Dipartimenti dell Azienda Sanitaria Locale, prevedendo il coinvolgimento di operatori di diverse discipline. Partecipa all elaborazione del programma di attività della Azienda Sanitaria Locale, formulando proposte di intervento nelle materie di competenza ed indicazioni in ordine alla loro copertura finanziaria.

In base alla definizione dei livelli essenziali di assistenza, il Dipartimento di Prevenzione garantisce le seguenti funzioni di prevenzione collettiva e sanità pubblica, anche a supporto dell autorità sanitaria locale:

a) profilassi delle malattie infettive e parassitarie;

b) tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinamenti ambientali;

c) tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro;

d) sanità pubblica veterinaria, che comprende sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie; farmacovigilanza veterinaria; igiene delle produzioni zootecniche; tutela igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale;

e) tutela igienico-sanitaria degli alimenti;

f) sorveglianza e prevenzione nutrizionale;

g) medicina sportiva, ex provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008

Il Dipartimento di Prevenzione contribuisce inoltre alle attività di promozione della salute e di prevenzione delle malattie cronico-degenerative in collaborazione con gli altri servizi e dipartimenti aziendali.

Il Dipartimento di Prevenzione opera nell ambito del Piano attuativo locale, ha autonomia organizzativa e contabile ed è organizzato in centri di costo e di responsabilità.

Oltre alle strutture complesse e semplici a valenza dipartimentali individuate nella rappresentazione iconografica e sinottica dell articolazione strutturale del Dipartimento di Prevenzione dell A.S.L. NO, sono attivate tutte le strutture semplici previste dalla Direzione di Sanità Pubblica per questo tipo di Dipartimento e precisamente Igiene degli Alimenti, Igiene della Nutrizione, Ufficio Anagrafe Veterinaria.

I Servizi Veterinari operano quali centri di responsabilità dotati di autonomia tecnico-funzionale ed organizzativa nell ambito della struttura dipartimentale, e rispondono del perseguimento degli obiettivi del servizio, nonché della gestione delle risorse economiche attribuite. Nell ASL NO è attivo il Presidio Multizonale di Profilassi e Polizia Veterinaria con ambito di competenza sovrazonale di AFS2.

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Uno dei Direttori delle tre Aree Veterinarie, individuato dalla Direzione Generale, assicura il coordinamento delle stesse ed esercita compiti e funzioni assimilabili a quelle che il presente Atto attribuisce al Responsabile di Dipartimento, nonché funge da tramite tra le strutture delle tre Aree Veterinarie ed il Direttore del Dipartimento di Prevenzione. Il N.I.V. (Nucleo di Vigilanza Interaera) fa capo all unità di coordinamento veterinario ed interessa solo i servizi veterinari ex provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008.

Il regolamento interno definisce modalità e termini di funzionamento del Dipartimento di Prevenzione.

Ai sensi del provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, l attuale organizzazione del Dipartimento di Prevenzione sarà oggetto di un prossimo riordino nell ambito del processo di riorientamento della prevenzione, che prevede l istituzione della Direzione integrata della Prevenzione come da PSSR 2007/2010, secondo le indicazioni della Direzione Sanità Regionale.

E) La Struttura Distretto .

Come esplicitato nel provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, per valorizzare i servizi territoriali è stata data particolare attenzione all implementazione del modello del distretto forte con superamento del Dipartimento Territoriale, dopo attenta valutazione dei risultati conseguiti in termini di efficienza ed efficacia con la precedente organizzazione dell ex ASL 13. I Distretti di Arona, Borgomanero, Novara e Galliate sono quattro strutture complesse, ciascuna chiamata ad esercitare il ruolo di centro erogatore sia delle prestazioni di produzione sia delle azioni di tutela attraverso un modello a matrice in grado di garantire un elevato livello di flessibilità e adattabilità e di permettere la logica del lavoro a rete. In ciascun distretto il direttore ne assume la responsabilità complessiva in termini di governo e di gestione del budget attribuito e pertanto promuove e presidia l integrazione organizzativa tra le strutture complesse territoriali o i Dipartimenti afferenti (es. DMI, Dipartimento delle Attività Sanitarie e Socio Sanitarie Integrate, DSM, DPD).

Gli ambiti territoriali dei Distretti dell ASL NO sono stati individuati, ai sensi della Deliberazione del Consiglio Regionale n° 136-39452 del 22 ottobre 2007 e tenendo conto dei seguenti principi:

- individuazione degli ambiti distrettuali in funzione dell obiettivo della territorializzazione dei servizi sanitari e socio-sanitari da perseguire mediante l adozione di modelli organizzativi ispirati a criteri di efficacia, efficienza, economicità e razionalizzazione nell erogazione di risposte appropriate rispetto alle rilevate esigenze della popolazione;

- individuazione del territorio distrettuale quale ambito di sviluppo di rapporti d integrazione e di coordinamento fra i diversi soggetti istituzionali coinvolti nella funzione di tutela sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale dei cittadini piemontesi;

- dimensionamento dell ambito distrettuale in coincidenza con una precedente Unità Sanitaria Locale (U.S.L.).

I Distretti di Arona, Borgomanero, Galliate e Novara sono configurati come strutture complesse, pressochè coincidenti con le ex USSL 51, 52, 53 e 54, in modo da salvaguardare ed implementare processi consolidati e già efficienti ed efficaci di integrazione sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale nella rete dei servizi territoriali dell ASL NO.

Il Decreto Legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni, il P.S.N. ed il P.S.S.R. 2007-2010 individuano, infatti, nel Distretto la sede territoriale ottimale ed il livello istituzionale per l integrazione dell attività sanitaria con quella socio-sanitaria e sociale a rilievo sanitario, sia sul piano programmatorio che operativo.

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E opportuna, pertanto, la coincidenza dell ambito territoriale distrettuale con uno o più ambiti territoriali di gestione dei servizi socio-assistenziali da parte dei Comuni.

Il Distretto assicura i servizi di assistenza primaria relativi alle attività sanitarie e socio-sanitarie di cui all art.3-quinquies, comma 1, del D.Lgs 19.6.1999 n. 229, nonché il coordinamento delle proprie attività con quella dei dipartimenti e dei servizi aziendali, inclusi i presidi ospedalieri, inserendole organicamente nel Programma delle attività territoriali.

Il Distretto pertanto garantisce, l erogazione delle prestazioni relative alle proprie specifiche attribuzioni di competenze e funzioni elencate nel documento allegato.

Il distretto è il sistema al quale è riconosciuta la responsabilità di governare la domanda (ruolo di committenza/tutela: valutare quali servizi per quali bisogni) e gestire i servizi sanitari territoriali (ruolo di produzione). Dal punto di vista operativo il distretto costituisce il punto di riferimento per tutti i cittadini, dello specifico ambito territoriale, per l accesso a tutti i servizi dell ASL, nonché polo unificante di tutti i servizi sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali territoriali; pertanto, rappresenta il luogo ideale per l integrazione sanitaria, socio-sanitaria e socio-assistenziale.

Il Distretto Sanitario supporta la Direzione Generale nella definizione dei servizi necessari a soddisfare la domanda della propria popolazione di riferimento.

Il Distretto Sanitario provvede alla gestione diretta dei servizi di assistenza primaria, garantendo la continuità assistenziale, attraverso il necessario coordinamento e l approccio multidisciplinare, in ambulatorio e a domicilio, tra medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, con i servizi di guardia medica notturna e festiva.

Le cure primarie che assicurano promozione, prevenzione, cura, riabilitazione e supporto devono configurarsi come una rete organizzata di attività attraverso le quali il Distretto può garantire le risposte più articolate agli utenti all interno di processi di integrazione professionale che coinvolgono Territorio e Ospedale.

All interno del sistema delle cure primarie i servizi organizzati per l assunzione in carico di settori di popolazione (Salute Mentale, Dipendenze Patologiche, Consultori, Neuropsichiatria Infantile, ecc.) sono caratterizzati da un ruolo specifico ma non possono essere considerati sistemi autonomi e indipendenti: proprio per la loro specificità devono essere inseriti nelle relazioni operative più generali nel contesto distrettuale e in particolare con MMG e PLS.

Attraverso il sistema di cure primarie si assicura l indispensabile relazione, collaborazione ed integrazione tra i servizi territoriali e l ospedale, sede dell assistenza a pazienti acuti e delle strutture di degenza riabilitativa e assistenza post-acuzie (per quei malati che hanno superato la fase acuta delle malattie, ma hanno bisogno ancora di assistenza ospedaliera).

L integrazione fra i Distretti, tramite il sistema di cure primarie, ed i Presidi Ospedalieri Aziendali/AOU Maggiore della Carità di Novara riguarda prioritariamente:

· la dimissione protetta , che richiede lo sviluppo di protocolli clinici e organizzativi per garantire l appropriatezza e la continuità assistenziale in stretto rapporto con i medici di medicina generale ed i familiari del malato;

· l assistenza specialistica, che deve prevedere sia gli aspetti organizzativi sia gli aspetti clinico assistenziali.

L ambito territoriale del Distretto Sanitario rappresenta il luogo ottimale di realizzazione delle attività di promozione della salute, di prevenzione delle malattie e della disabilità, anche secondo i programmi intersettoriali, come i piani di zona, promossi congiuntamente dagli Enti Gestori e dall ASL NO, ed è inoltre l ambito elettivo per perseguire l integrazione tra politiche e servizi sanitari e sociali.

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Il Distretto viene identificato come unico centro erogatore sia delle prestazioni di produzione (gestione medici cure primarie, assistenza specialistica produzione diretta tramite medici convenzionati interni, assistenza protesica integrativa, cure domiciliari,educazione sanitaria) sia delle azioni di tutela, attraverso una struttura a matrice in grado di garantire un elevato livello di flessibilità e adattabilità,e di permettere la logica del lavoro a rete. Le attività vengono assicurate, con le necessarie integrazioni, nel territorio distrettuale in modo da fornire risposte assistenziali di base e specialistiche, con carattere di continuità nelle cure rispetto ai bisogni delle persone, filtrando gli accessi ospedalieri secondo criteri di appropriatezza e fornendo - tramite i presidi residenziali e semiresidenziali, le cure ambulatoriali e domiciliari - idonee risposte territoriali di tipo continuativo o diurno. Come esplicitato nel provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, il Percorso di Continuità Assistenziale ex DGR n. 72-14420 del 20/12/2004

attivato nell ASL NO in via sperimentale con deliberazione n. 1340 dell 8 luglio 2005 e confermato, a seguito della valutazione positiva del modello attuato, con deliberazione n. 373 del 3 marzo 2006, si avvale di due Centrali Operative per la Continuità Assistenziale, rispettivamente Area Nord (afferente ai distretti di Arona e Borgomanero) e Area Sud (afferente ai Distretti di Novara e Galliate), governate dai Distretti, mediante propri medici, che raccolgono le segnalazioni relative ad assistiti residenti nei Comuni della ASL NO sia da Pronto Soccorso sia da strutture ospedaliere di degenza del SSR e per i quali siano previste prestazioni in regime di Continuità Assistenziale. Le Centrali provvedono all attivazione dell UVG, alla valutazione dei pazienti ricoverati congiuntamente con i medici ospedalieri e i MMG, alla gestione del rapporto con i soggetti erogatori territoriali (Cure domiciliari, Enti gestori dei Servizi Socio sanitari territorialmente competenti, MMG) per la presa in carico dell Assistito. Le diverse modalità di risposta al bisogno assistenziale nella ASL NO, definite in apposita Procedura di Continuità Assistenziale, sono oggetto di costante verifica come indicato nel PRR 2008/2010.

Le risorse di personale assegnate al Distretto per l esercizio delle funzioni di propria competenza sono aggregate in strutture organizzative ed operative, articolate su base territoriale, in modo da rispondere al fabbisogno dell intero ambito distrettuale. Il distretto quale articolazione territoriale, operativa ed organizzativa dell ASL NO, costituisce centro di responsabilità e di autonomia gestionale ed economica, nell ambito degli indirizzi della direzione strategica dell ASL NO, coerentemente con la programmazione regionale.

L organizzazione ed il funzionamento dei Distretti sono disciplinati in apposito regolamento aziendale.

Il Direttore del Distretto.

La direzione di distretto si configura come struttura complessa. In tutti i Distretti il Direttore ne assume la responsabilità complessiva in termini di governo e di gestione del budget attribuito e pertanto, promuove e presidia l integrazione organizzativa tra i dipartimenti territoriali (o le strutture complesse afferenti). Limitatamente a detti aspetti di integrazione si determina un rapporto di sovra-ordinazione funzionale dello stesso nei confronti dei responsabili delle citate strutture. Il Direttore del Distretto, nell ambito della funzione di tutela affidata al medesimo, si configura come il garante del complesso delle attività sanitarie e amministrative connesse al percorso terapeutico del paziente. In quanto tale è responsabile della realizzazione, nell ambito territoriale di competenza, degli indirizzi strategici della Direzione Generale, nonché della direzione delle risorse attribuite e dell attività svolta dalle strutture assegnate verso il perseguimento di precisi obiettivi programmatici.

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Compete al Direttore promuovere, sul territorio di competenza e nell ambito della programmazione distrettuale, la rete di risposte sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private accreditate che devono essere garantite ai sensi dell art.3-quinquies del decreto legislativo 502/92 modificato ed integrato, al fine di soddisfare i bisogni di assistenza primaria della popolazione.

A tal fine il Direttore del Distretto è responsabile dello svolgimento delle seguenti funzioni:

1. Informazione ed orientamento del cittadino rispetto ai servizi sanitari locali e regionali, nonché organizzazione dell accesso e coordinamento del percorso terapeutico rispetto a tutte le prestazioni di assistenza primaria garantite dal distretto stesso, da altre strutture o presidi dell ASL, da Aziende Ospedaliere e da altri soggetti erogatori pubblici e privati accreditati;

2. analisi del fabbisogno e della domanda di assistenza sanitaria e socio-sanitaria della popolazione al fine di garantire percorsi diagnostico-terapeutici con tempi adeguati alle necessità dell utenza, nell ambito della programmazione distrettuale;

3. gestione, organizzazione e coordinamento delle risorse tecnico-professionali, amministrative, patrimoniali e finanziarie assegnate al Distretto;

4. allocazione delle risorse attribuite fra le strutture distrettuali e quelle private accreditate;

5. organizzazione e coordinamento della rete di servizi distrettuali, garantendone l interrelazione e la trasversalità al fine di assicurarne adeguati livelli di accessibilità da parte della popolazione, di efficacia, efficienza, qualità e continuità, nonché l integrazione fra gli stessi e gli altri servizi alla persona esistenti nell ambito territoriale;

6. gestione del rapporto con i soggetti convenzionati e con le strutture accreditate presenti sul territorio del Distretto ed allocazione delle risorse assegnate;

7. coordinamento e concertazione con i responsabili dei Dipartimenti territoriali e dei Presidi Ospedalieri dell ASL in merito alla programmazione dell offerta dei servizi sanitari e socio-sanitari che il Distretto è tenuto a garantire ed alla formazione professionale degli operatori;

8. coordinamento e concertazione con gli organi tecnici e direzionali degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali per la definizione delle modalità operative di integrazione rispetto alle attività socio-sanitarie integrate;

9. elaborazione della proposta relativa al Programma delle attività territoriali-distrettuali;

10. monitoraggio dei dati di attività e dei risultati conseguiti in termini qualitativi e quantitativi, in attuazione del programma delle attività territoriali-distrettuali, anche ai fini della descrizione dell attività svolta, delle risorse impiegate, dei relativi costi e ricavi nell ambito della relazione annuale di Distretto, che deve essere predisposta, a consuntivo, quale parte integrante della relazione di ASL.

Come previsto nel provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, per coadiuvare la Direzione Strategica Aziendale nell esercizio delle sue funzioni, stante la soppressione della struttura A.S.T., è prevista in capo al Responsabile di uno dei Distretti (nella fattispecie, il Distretto di Novara) una funzione di coordinamento interdistrettuale per i seguenti ambiti:

o Gestione unitaria della convenzione con MMG e PLS e per tutte le attività di tutela della salute che necessitano di una gestione uniforme sul territorio oltre che integrazione dell assistenza specialistica ambulatoriale (SS coordinamento cure primarie e specialistiche).

o Coordinamento e gestione delle attività amministrative distrettuali in un ottica di uniformità aziendale (SS Coordinamento amministrativo interdistrettuale).

o Coordinamento delle attività ambulatoriali e domiciliari di angiologia e lesioni cutanee (SS Prevenzione e Cura delle lesioni vascolari), all interno della quale ricondurre l attività già in

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atto degli ambulatori di angiologia e lesioni cutanee territoriali oltre alle attività domiciliari e di consulenza resa presso i reparti ospedalieri, in modo da creare un elemento di riferimento riconosciuto e di integrazione fra Ospedali (della ASL NO ma anche dell AOU di Novara) e Territorio in grado di garantire la continuità terapeutico assistenziale offrendo prestazioni sanitarie in ambito ospedaliero e territoriale e migliorando la qualità dell assistenza erogata con contestuale contenimento e razionalizzazione della spesa (es. Medicazioni avanzate, VAC Therapy).

Per tematiche trasversali di particolare valenza o complessità per le quali necessariamente va garantita in tutti gli ambiti territoriali una omogeneità di interpretazione, applicazione e valutazione (ad esempio Unità di Valutazione Geriatrica

UVG -, Cure Domiciliari, ISI, Assistenza protesica, CUP/tempi d attesa, ecc.) saranno individuate figure di riferimento che, indipendentemente dalla sede di assegnazione, coordinino la specifica funzione a livello Aziendale.

Per esemplificare, la SS. Interventi Socio-Sanitari multidisciplinari sulla persona afferente alla SC Programmazione attività socio-sanitarie integrate - Dipartimento Attività Sanitarie e Socio-

Sanitarie Integrate -, garantirà il raccordo e il coordinamento delle modalità di gestione degli interventi delle Commissioni UVG/UVH operative in ciascun distretto.

Presso il distretto di Novara l attività specialistica ambulatoriale - erogata all interno del Poliambulatorio di Via dei Mille, 2 a Novara - per vastità di prestazioni eseguite, per numero di specialisti e di personale infermieristico contemporaneamente presenti appare essere una realtà particolarmente complessa, nonché unica su tutta l azienda. Si ritiene necessaria l istituzione di una s.s. Poliambulatorio distrettuale cui attribuire le responsabilità di gestione di risorse umane e tecniche inerenti le attività specialistiche del Poliambulatorio di Via dei Mille in Novara.

L Ufficio di Coordinamento delle attività distrettuali.

Il Direttore del Distretto si avvale di un Ufficio di Coordinamento delle attività distrettuali con funzioni propositive e tecnico-consultive, nonché di interrelazione funzionale e tecnico-operativa rispetto alla rete dei servizi e delle attività distrettuali. Tale ufficio è composto, a termini di legge, dal Direttore del Distretto e dalle seguenti figure professionali:

- responsabili di ciascuna area di attività del distretto;

- un rappresentante dei M.M.G. e un rappresentante dei P.d.L..S. operanti nel Distretto eletti rispettivamente dai medici di famiglia e dai pediatri fra i colleghi operanti nello stesso Distretto che abbiano presentato la propria candidatura;

- un rappresentante dei medici specialisti ambulatoriali convenzionali operanti nel Distretto, designato dagli specialisti medesimi operanti nel Distretto;

- un farmacista titolare o direttore di farmacia convenzionata con il SSN, designato dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative delle farmacie pubbliche e private operanti nel Distretto.

L Ufficio è integrato, nelle materie afferenti all area socio-sanitaria, dal Direttore del Consorzio ovvero dal Dirigente del Servizio socio-assistenziale designato dall Ente gestore delle funzioni socio-assistenziali operante nell ambito distrettuale.

Competono a tale Ufficio funzioni propositive e tecnico-consultive relative alle seguenti attività:

1. supporto alle competenze assegnate al Direttore del Distretto, in particolare per quanto attiene all elaborazione della proposta annuale relativa al Programma delle attività distrettuali;

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2. coordinamento funzionale, operativo e gestionale di tutte le attività distrettuali, nell ambito degli indirizzi strategici della direzione aziendale, del programma delle attività territoriali-distrettuali e del budget attribuito per l espletamento di tali attività;

3. coordinamento tecnico-operativo fra le attività socio-sanitarie di competenza dell ASL e quelle socio-assistenziali di competenza dei Comuni, svolte nell ambito territoriale del Distretto;

4. supporto al Direttore del Distretto ai fini dell analisi del fabbisogno di salute della popolazione, mediante la definizione di un unico piano di rilevamento, avvalendosi dei dati epidemiologici e degli indicatori di processo, di risultato e di qualità;

5. promozione di strategie operative condivise fra i fattori produttivi territoriali, finalizzate a soddisfare il reale bisogno di salute, sempre nell ambito della programmazione aziendale e del budget assegnato;

6. monitoraggio e valutazione di tutte le attività poste in essere nell ambito del programma delle attività territoriali-distrettuali, nonché dell attività e dei relativi costi indotti dai medici di base e dai pediatri di libera scelta;

7. definizione dei presupposti tecnico-operativi per la stipulazione della convenzione per l esercizio delle attività socio-assistenziali a rilievo sanitario;

8. determinazione, nell ambito del budget assegnato, delle risorse da destinare all integrazione socio-sanitaria e delle quote rispettivamente a carico dell ASL e degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali;

9. individuazione delle modalità di raccordo fra la rete produttiva territoriale, i servizi socio-asistenziali, i medici ed i pediatri di libera scelta, nonché di procedure e modalità condivise di offerta dei servizi (sportelli unici all utenza, accordi sulle sedi e sugli orari dei servizi di reciproco rilievo, uso di cartelle socio-sanitarie anche informatizzate, corsi di formazione e aggiornamento congiunti, continuità assistenziale):

10. definizione in accordo con il Referente dell équipe degli obiettivi prioritari di distretto ai sensi dell Accordo Integrativo per la Medicina Generale.

Il Comitato dei Sindaci di Distretto.

L efficace esercizio della funzione del Distretto quale centro di riferimento sanitario della comunità locale, presuppone una completa e costante valorizzazione del ruolo delle autonomie locali ed, in tale ottica, l organismo rappresentativo di tutte le amministrazioni comunali presenti nell ambito territoriale del Distretto è il Comitato dei Sindaci di Distretto, al quale partecipano altresì, con diritto di voto, il Presidente della Provincia o Assessore delegato ed i Presidenti degli Enti Gestore dei servizi sociali, afferenti al territorio distrettuale di riferimento.

Il Comitato dei Sindaci di Distretto, previsto dalle norme di cui all articolo 3-quater del d. lgs. 502/1992 e successive modifiche ed integrazioni, nonché della L.R. 6 agosto 2007 n. 18, è l organo di partecipazione alla programmazione socio-sanitaria a livello distrettuale, esplicando funzioni consultive e propositive sulla impostazione distrettuale delle attività e sul livello di soddisfazione rispetto ai servizi erogati.

In particolare competono al Comitato:

a) la predisposizione del PEPS e la relativa approvazione a maggioranza, ciò dopo aver sentito i soggetti interessati e previa concertazione con i soggetti di cui all art. 10, comma 1 della L.R. n. 18/2007.

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b) l espressione del parere di intesa, limitatamente alla parte relativa alle attività afferenti all area dell integrazione socio-sanitaria, sul programma annuale di attività del Direttore Generale.

c) la proposta alla Regione della coincidenza fra gli ambiti territoriali dei distretti e quelli degli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, ai sensi dell art. 22 della L.R. n. 18/2007;

il tutto con l obiettivo, peraltro indicato nel piano socio-sanitario regionale, dell integrazione socio-sanitaria intesa come ricerca della convergenza delle scelte, delle azioni e delle risorse (sociali e sanitarie) su scala locale al fine di produrre il benessere psico-fisico relazionale e sociale delle persone . Il Comitato è presieduto da un presidente eletto a scrutinio segreto tra i Sindaci dei comuni afferenti al distretto, che rimane in carica per tutta la durata del proprio mandato elettivo. Fino alla nomina del Presidente le sedute del Comitato sono presiedute dal Sindaco del Comune Sede di Distretto. Alle sedute del Comitato possono altresì partecipare, senza diritto di voto, il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell A.S.L., il Direttore Generale dell A.S.L., il Direttore del Distretto ed il Direttore degli Enti Gestori dei servizi sociali, afferenti al territorio distrettuale di riferimento. Nei Distretti dell area sud dell A.S.L. è stato altresì ritenuto opportuno prevedere la possibilità della presenza del Direttore Generale dell A.O.U. Maggiore della Carità di Novara.

Il supporto amministrativo al Comitato viene garantito dal Distretto di riferimento. Il Comitato è convocato dal Presidente, che ne formula l ordine del giorno, almeno due volte all anno, inoltre il Presidente è tenuto a convocare il Comitato, in un termine non superiore a venti giorni, qualora ne faccia richiesta almeno un terzo degli aventi diritto di voto, indicando gli argomenti da trattare corredati dalle relative proposte.

Il programma delle attività territoriali distrettuali.

Il Programma delle attività territoriali-distrettuali, elaborato con i contenuti e con le modalità di cui all art.3-quater, comma 3 del decreto legislativo 502/92 e successive modifiche ed integrazioni, nonché con i contenuti previsti da regolamenti di esecuzione degli AA.CC.NN. per i medici di medicina generale e per i pediatri di libera scelta definisce gli obiettivi da perseguire, in attuazione delle strategie aziendali e sulla base della situazione esistente e del fabbisogno rilevato nell area di riferimento, individuando le attività da svolgere per conseguirli e la relativa distribuzione delle risorse assegnate. Il Programma definisce inoltre le modalità di verifica dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi prefissati, in termini di efficienza, efficacia ed economicità, al fine di rendere possibili periodici riadeguamenti delle attività. Il documento di pianificazione di cui si discorre rappresenta l ambito di integrazione, sul piano della definizione degli obiettivi e della destinazione delle rispettive risorse, fra i servizi sanitari distrettuali e quelli sociali al fine di offrire al cittadino interventi coordinati e completi, in un ottica di ottimizzazione nell impiego delle risorse disponibili e sulla base di una comune analisi dei bisogni di salute presenti sul territorio di riferimento. Il programma delle attività territoriali-distrettuali è proposto dal Direttore del Distretto, sulla base delle risorse assegnate e coerentemente con la programmazione regionale e aziendale, previa concertazione e coordinamento con i responsabili dei Dipartimenti territoriali e dei presidi ospedalieri dell ASL e sentito l Ufficio di Coordinamento di cui al punto precedente ed il Comitato dei Sindaci del Distretto. La proposta del documento di cui trattasi è trasmessa al Direttore generale ai fini dell approvazione di intesa con il suddetto Comitato limitatamente alle attività socio-sanitarie.

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Ai sensi dei DD.PP.RR. 270 e 271 del 2000, il Direttore del Distretto, unitamente ai propri collaboratori ed all Ufficio di coordinamento delle attività distrettuali nella composizione prevista al punto precedente, è coadiuvato, per il monitoraggio delle attività previste dal Programma, concernenti la medicina generale e la pediatria di famiglia, rispettivamente da due rappresentanti dei medici di base e da un rappresentante dei pediatri di famiglia, eletti fra quelli operanti nel Distretto.

Evoluzione organizzativa distrettuale.

Occorre avviare un processo di riorganizzazione delle attività territoriali, nel rispetto della complessità e della multiformità di attività per arrivare a definire percorsi assistenziali e di cura efficaci e coerenti ai bisogni della popolazione, attribuendo alla Direzione del Distretto il ruolo di stimolo /regolatore /controllo /monitoraggio delle relazioni che intervengono tra i nodi della rete, affinché l analisi del bisogno assistenziale possa tradursi in una risposta organizzata all interno di un percorso di accompagnamento assistenziale. Si prevede, pertanto, di dare ai distretti un mandato forte, unitamente alle leve organizzative gestionali necessarie: il distretto è il sistema al quale è riconosciuta la responsabilità di governare la domanda (ruolo di committenza/tutela: valutare quali servizi per quali bisogni) e gestire i servizi sanitari territoriali (ruolo di produzione).

Gli obiettivi generali che verranno perseguiti sono:

- l organizzazione delle attività relative alla presa in carico dei cittadini da parte dei Distretti garantendo la continuità delle cure secondo i bisogni individuali sanitari e le necessità di sostegno sociale;

- il riequilibrio tra prestazioni territoriali (prevenzione e assistenza distrettuale) ed ospedaliere;

- la predisposizione delle iniziative volte al raggiungimento dell obiettivo della messa a disposizione del numero di posti letto in strutture residenziali in rapporto alla popolazione anziana indicato dalla programmazione regionale;

- il miglioramento dell appropriatezza e completezza delle risposte date al bisogno di salute, da valutare sia a livello complessivo che nelle singole componenti del processo assistenziale;

- l adozione delle misure organizzative e procedurali utili alla semplificazione di tutte le procedure amministrative e gestionali, in particolare quelle volte all erogazione dei servizi.

Nella prima fase di attuazione del nuovo modello organizzativo distrettuale sarà indispensabile provvedere a:

- potenziare l organizzazione distrettuale dal punto di vista della definizione e gestione/governo - dei processi assistenziali (funzione di tutela e committenza) con la valorizzazione degli strumenti già in essere (direttore di distretto, ufficio di coordinamento distrettuale, Unità di valutazione Territoriale, ecc.) e in via di definizione (garante della riabilitazione);

- riorganizzare i servizi territoriali attraverso la costituzione di forme associative della medicina di famiglia integrate con le figure professionali ed i servizi dei distretti, al fine di garantire la continuità dell assistenza;

- sviluppare tutte le iniziative utili al perseguimento dell obiettivo di un allargamento degli orari di erogazione dei servizi con il doppio obiettivo di rendere più agevole l accesso dei cittadini alle prestazioni ed aumentare l utilizzazione delle strutture e delle attrezzature;

- migliorare l appropriatezza dei profili prescrittivi dei MMG e dei PLS;

- monitorare il ricorso alle prestazioni sanitarie domiciliari, semiresidenziali e residenziali, comprensive anche della fornitura di materiale sanitario e di ausili, al fine di evitare che anche in tale ambito emergano aree di inappropriatezza prescrittiva, modulando il ventaglio delle risposte agli specifici bisogni individuati attraverso la valutazione multidimensionale;

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- attuare un modello organizzativo che affidi al distretto il ruolo di unico centro erogatore, sia delle prestazioni di produzione sia delle azioni di tutela, e che assicuri la presa in carico dei cittadini garantendo la continuità delle cure secondo i bisogni individuali sanitari e le necessità di sostegno sociale.

- valorizzare il Comitato dei Sindaci di distretto quale organo di partecipazione alla programmazione socio-sanitaria nel rispetto della L.R. 06/08/2007.

- sviluppare il lavoro sui PePS, piani attuativi locali e piani di zona, prioritario per un analisi dei bisogni

- costituire e formalizzare un gruppo di cure primarie per ciascun distretto

- organizzare l offerta di prestazioni in modo da assicurare lo sviluppo di percorsi di assistenza territoriale erogabili anche attraverso i gruppi di cure primarie.

- secondo quanto previsto dagli accordi di programma per la realizzazione dei Piani di Zona, definire e dare attuazione al protocollo operativo di intesa tra ASL ed Enti Gestori dei servizi socio assistenziali per la gestione integrata delle attività socio-sanitarie, specificatamente relative a disabili, minori, cure domiciliari, anziani non autosufficienti, vigilanza sui presidi e sulle istituzioni socio-assistenziali.

- creare uno sportello integrato socio-sanitario volto all accompagnamento dell utenza nel momento dell accesso alla rete dei servizi, alla semplificazione dei percorsi e alla diffusione delle informazioni.

- potenziare la flessibilità e la capacità di risposta dei presidi residenziali e semiresidenziali in modo da garantire agli anziani non autosufficienti dei sostegni alle emergenze temporanee ed assicurargli una vita di relazione simile al modello familiare.

- definire protocolli operativi a valenza aziendale, da estendere alle strutture ospedaliere insistenti sul territorio (ASO Novara; IRCCS Veruno), per regolamentare l erogazione di protesi, ausili e assistenza integrativa (Vac therapy, medicazioni avanzate ) in modo da assicurare l appropriatezza prescrittiva della risposta allo specifico bisogno individuato attraverso la valutazione multidimensionale.

Il modello organizzativo realizzato a regime deve essere tale da consentire al Distretto la massima razionalizzazione delle risorse disponibili, attraverso il coordinamento, in via diretta oppure in stretta correlazione con le strutture competenti, dei diversi servizi e delle relative figure professionali coinvolte nelle cure primarie, con particolare riferimento ai medici di medicina generale (MMG) ed ai pediatri di libera scelta (PLS) i quali devono essere direttamente partecipi del processo di spostamento del livello di erogazione delle prestazioni dall ospedale al territorio.

La qualificazione e valorizzazione del ruolo e della professionalità dei medici di base e dei pediatri di libera scelta ed la loro responsabilizzazione, quali fattori produttivi integranti, rispetto agli obiettivi strategici aziendali, a quelli operativi distrettuali ed al conseguente impiego delle risorse rappresentano un altro obiettivo irrinunciabile.

Il medico di medicina generale ed il pediatra di libera scelta, infatti, oltre a rappresentare la principale risorsa produttiva del territorio del Distretto, esercitando un ruolo centrale fra i versanti della domanda e dell offerta di prestazioni sanitarie, orientando la scelta del paziente nella richiesta di servizi ed incidendo pertanto, in modo determinante, sul costo complessivo dell intervento sanitario.

Gli stessi, quali soggetti dell organizzazione sanitaria locale, operano in ambito distrettuale concorrendo a garantire i livelli essenziali di assistenza in modo uniforme a tutti i cittadini.

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L integrazione della medicina generale nell organizzazione distrettuale si realizza sul piano della programmazione e sul piano dell attività.

A. Sul piano della programmazione: la programmazione dell attività dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta deve essere coerente con la programmazione delle attività distrettuali e con il relativo budget assegnato. In tal senso i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta concorrono ad integrare l organizzazione distrettuale nell ambito della funzione di tutela della salute dei cittadini.

B. Sul piano delle attività: nell ambito dell assistenza primaria il medico di medicina generale ed il pediatra di libera scelta sono tenuti a svolgere i compiti delineati dai rispettivi AA.CC.NN., articolati in compiti con compensi a quota fissa, a quota variabile e con compensi aggiuntivi. Assume particolare rilievo, rispetto al soddisfacimento dei bisogni sanitari correlati ai livelli essenziali di assistenza, lo svolgimento delle attività di cure domiciliari come previsto negli Accordi Regionali, sulla base della programmazione distrettuale e territoriale delle attività medesime.

Il Distretto realizza pertanto l integrazione ed il coordinamento della medicina generale e della pediatria con le proprie attività e, anche incentivando forme di associazionismo professionale, garantisce la continuità assistenziale. Tale attività si garantisce attraverso il coordinamento operativo fra l attività dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, dell ex guardia medica e dell ex medicina dei servizi, dei medici delle attività territoriali programmate e dei medici specialisti ambulatoriali convenzionati interni.

In definitiva, l obiettivo cui deve tendere l organizzazione si realizza nell evoluzione da un semplice rapporto contrattuale ad una sostanziale collaborazione strategica fra Azienda e medicina generale nella gestione del percorso complessivo diagnosi-cura-riabilitazione, dalle prestazioni ambulatoriali a quelle ospedaliere.

F) I Presidi Ospedalieri Riuniti.

A livello ospedaliero l Azienda è articolata nei Presidi Ospedalieri Riuniti di Arona e Borgomanero, secondo l ordinamento dipartimentale rappresentato nelle tabelle e nelle figure allegate di seguito. Il percorso di integrazione dei due Presidi Ospedalieri dell ASL NO già avviato da tempo si concretizza ulteriormente con il riconoscimento effettivo di un unico ospedale funzionale, che possa acquistare un maggior peso nell offerta sanitaria ospedaliera dell area Nord dell ASL NO, inserito in una rete integrata di ospedali in ambito di AFS 2, articolato su due sedi (Borgomanero e Arona):

- a differente intensità di cura;

- diversificato per tipologia di attività (stratificazione dei tipi di casistica trattata)

- senza duplicazioni, che sono causa di ridondanza di servizi e conseguentemente di inefficienza, ma con garanzia di facile accesso per l utenza a tecnologie complesse e a percorsi specialistici ambulatoriali all interno di un sistema a rete

- integrato maggiormente con il territorio, offrendo specialità di eccellenza, riferimento per il bacino di utenza afferente ad esso.

La sede di Borgomanero si caratterizza nella funzione di struttura di riferimento per l Area Nord sia nel campo dell emergenza/urgenza sia per le prestazioni assicurate da tecnologie avanzate (es. TC,

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RMN), in modo da garantire al territorio la possibilità, in caso di malattia acuta, di avere il più avanzato trattamento possibile in loco sia sul versante diagnostico sia su quello terapeutico, o l invio a sedi specializzate di riferimento sovrazonale (AOU di Novara) nel minor tempo possibile.

A tal proposito si darà attuazione ai processi atti a:

- integrare le strutture rappresentate su entrambi i Presidi (Medicina, Chirurgia) ponendole sotto la responsabilità di un unico direttore e diversificandone l attività secondo l intensità delle cure;

- implementare l attività della Neurologia con l Unità Stroke prevista dalla D.G.R. n. 26-3447 del 9/7/2001;

- sviluppare la funzione di chirurgia in regime d urgenza in modo da assicurare una risposta tempestiva ed efficace alle esigenze del DEA;

- sviluppare le attività del Centro di I° e II° livello della ASL NO per la diagnosi e la cura dell incontinenza urinaria e la riabilitazione del pavimento pelvico, nell ambito del progetto regionale per l incontinenza ex DGR n. 40-12566 del 24/05/2004;

- implementare e formalizzare il coordinamento delle procedure e percorsi in relazione all evento traumatico del paziente anziano fragile in modo da superare la frammentazione delle attività e garantire la continuità assistenziale.

A completamento dei servizi offerti presso i Presidi Ospedalieri Riuniti dell ASL NO, nella logica di assicurare l attività in rete con le Aziende dell AFS2 mediante la massima integrazione dell erogazione delle prestazioni specialistiche secondo percorsi assistenziali condivisi, di elevata qualità, efficace ed efficiente, equamente distribuita sul territorio e/o comunque accessibile a tutti i cittadini, l Azienda verificherà l opportunità della trasformazione in SC della SSVDip. Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva

previa predisposizione di un progetto complessivo delle attività di tale disciplina dell intera A.F.S. 2, in risposta all analisi dei fabbisogni assistenziali e in funzione delle potenzialità delle strutture esistenti e della valutazione delle specifiche necessità in accordo con le altre Aziende ed in particolare con l ASO di Novara . In ogni caso non saranno previste dotazioni specifiche di posti letto. Attualmente la struttura assicura la risposta ad oltre la metà del fabbisogno espresso dai residenti dell ASL NO e supporta con attività di endoscopia in urgenza il DEA di Borgomanero. La SSVDip di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva assicura anche, in regime di attività istituzionale, le prestazioni dello screening del colon retto nell ambito del Dipartimento interaziendale con VCO e AOU di Novara. Inoltre, tramite convenzione in essere tra le due Aziende, garantisce prestazioni di endoscopia operativa complessa (ERCP) a favore dell ASL VCO.

Analogamente, nell ambito di un progetto complessivo delle attività di tale disciplina dell intera A.F.S. 2, si procederà in accordo con l ASO di Novara, con la quale si è da tempo avviato un percorso per la continuità assistenziale a favore della popolazione residente nella ASL NO, alla verifica sull opportunità della trasformazione della SS di Otorinolaringoiatria a SSVD. La SSVDip Otorinolaringoiatria, è una specialità di base che richiede il consolidamento in loco sia per la facilitazione dell accesso per l utenza alle prestazioni ambulatoriali e di ricovero di minore complessità (che registrano lunghe liste d attesa presso l AOU Maggiore della Carità di Novara, motivo per il quale si era avviata la Convenzione interaziendale) sia a garanzia delle attività di emergenza-urgenza del DEA della ASL NO. L eventuale necessità di attivazione di posti letto dedicati sarà soddisfatta mediante trasformazione di posti letto dell area chirurgica, senza un aumento complessivo.

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Il presidio di Arona, in rete con Borgomanero, sarà sede dotata di specialità di eccellenza (SC Oculistica, già importante riferimento per la patologia retinica per un bacino d utenza superiore all ambito territoriale aziendale), per un verso, e di reparti dedicati alla patologia post-critica, per l altro verso. In particolare ai sensi del provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, per quanto riguarda la Struttura complessa di Oculistica, già centro autorizzato dalla Regione Piemonte per la terapia fotodinamica ai sensi del DM 5/3/2001, che registra un importante mobilità attiva per la patologia retinica specie a livello delle ASL dell AFS2, esercitando di fatto il ruolo di riferimento per il bacino di utenza dell area geografica del territorio dell AFS2 per tale settore di patologia, sarà allegato documento inerente la proposta di collaborazione interaziendale tra Aziende dell AFS2 teso a implementare la collaborazione tra strutture specialistiche dell AFS2, far crescere le competenze professionali e ridurre la mobilità passiva per patologia vitreo retinica.

Sarà dismessa la sezione di Lungodegenza della SC Medicina: i pazienti che necessitassero di ricovero in Lungodegenza saranno indirizzati secondo un percorso predefinito verso le strutture accreditate del territorio che dispongono di potenzialità ricettive. Come esplicitato nel provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, l opportunità del superamento dei posti letto di lungodegenza (6 p.l.) nella sede di Arona, già segnalata nel PRR 2008-2010 deriva sia dalle difficoltà di gestione, estremamente antieconomica per le ridotte dimensioni, sia dall ampliamento della disponibilità di posti letto di lungodegenza intervenuta a seguito degli accreditamenti regionali in una struttura privata convenzionata nel territorio dell ASL, che ha definito con la casa di cura in questione un protocollo per garantire la continuità assistenziale dei pazienti trasferiti dai reparti dei Presidi Ospedalieri Riuniti di Borgomanero ed Arona.

E prevista l attivazione di un Hospice, con trasferimento della Unità Operativa Cure Palliative (UOCP) da Borgomanero ad Arona per un ottimale gestione dei servizi, una volta resi fruibili gli spazi supplementari (Casa Bocchetta) acquisiti con finanziamento regionale. Nell ottica del riordino delle funzioni offerte sul territorio per ora svolte in maniera frammentaria per lo più da specialisti convenzionati interni al fine di poter offrire ai pazienti un iter diagnostico terapeutico completo nell ambito dei Presidi Ospedalieri Riuniti, verrà dato sviluppo alle attività di chirurgia miniinvasiva quali la Dermatologia ad indirizzo chirurgico con inserimento di tale disciplina specialistica tra quelle erogate presso la sede di Arona. Ai sensi del provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, non è prevedibile al momento l attivazione di una SSVD di Dermatologia chirurgica

con relativi posti letto in quanto parte dell attività di riferimento è sottoposta ad un processo di progressiva trasformazione in attività ambulatoriale (in coerenza nelle indicazioni relative ad una maggiore appropriatezza organizzativa delle attività assistenziali) e la parte di attività ad alta specializzazione, che è soprattutto di carattere oncologico, è concentrata nelle A.S.O.

La funzione di Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri Riuniti

si configura in modo unitario quale struttura complessa che gestisce con autonomia operativa le strutture ospedaliere dell ASLNO e ne è responsabile ai fini igienico-organizzativi. Come evidenziato nel provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, i compiti direzionali di integrazione e coordinamento funzionale delle varie unità organizzative (Dipartimenti ospedalieri cui afferiscono le specifiche strutture complesse, semplici a valenza dipartimentale e semplici) si esplicano anche su strutture organizzative che garantiscono le funzioni trasversali di Farmacia Ospedaliera, di Psicologia Clinica e di Emergenza Urgenza (SSVDip Medicina e Chirurgia d Urgenza/Pronto Soccorso): tali strutture non trovano collocazione in un dipartimento settoriale, ma proprio perché si caratterizzano quali servizi di utilità comune e diffusa, sulla scorta di esperienza positiva già consolidata, fanno capo

limitatamente agli aspetti di integrazione e coordinamento funzionale - direttamente alla Direzione Medica dei Presidi Ospedalieri Riuniti, in modo da assicurare razionalizzazione organizzativa e maggiore efficacia operativa.

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Per quanto riguarda in particolare la Medicina e Chirurgia d Urgenza/Pronto Soccorso, connotata come struttura semplice a valenza dipartimentale, è in fase di attuazione il progetto di allineamento alla DGR n. 48-8609 del 14 aprile 2008, in particolare con il superamento progressivo della rotazione del personale delle équipe di Medicina e Chirurgia e la costituzione di un organico medico dedicato, come già evidenziato negli obiettivi del PRR 2008/2010 dell ASL NO .

Ai compiti direzionali di integrazione e coordinamento delle varie unità organizzative che compongono la realtà ospedaliera si aggiungono le funzioni istituzionali proprie di Igiene ed Organizzazione dei Servizi Ospedalieri e di prevenzione e gestione del rischio clinico, in stretto collegamento con l Unità di Gestione del Rischio

gruppo di lavoro pluridisciplinare istituito in staff alla Direzione Generale.

Nell ambito dei compiti gestionali il Direttore Medico concorre agli obiettivi del Direttore Generale coordinando i vari Direttori di Dipartimento sugli aspetti programmatori, organizzativi e di verifica attuativa.

G) Sistema dell Emergenza Urgenza

In ossequio alle indicazioni regionali l ASL NO ha dato concreta attuazione nel proprio ambito territoriale ad un modello organizzativo avanzato del sistema emergenza-urgenza, costituito da due ambiti d intervento funzionalmente integrati: l ambito extraospedaliero e l ambito intraospedaliero. Tale modello ha come obiettivo quello di assicurare un servizio efficace in maniera diffusa e sufficientemente omogenea rispettando i requisiti dell accessibilità e dell equità che devono qualificare un buon servizio di emergenza.

Ambito extraospedaliero

Nel territorio dell ASL NO sono attivi la Centrale Operativa 118 di Novara

gestita dall AOU di Novara, a cui sono transitati dal 01/01/2008 anche i medici titolari di incarico a tempo indeterminato dell emergenza territoriale e che fa parte del Dipartimento Interaziendale per l emergenza territoriale 118 composto dalle Aziende sede di Centrale Operativa, istituito con DGR n. 83-6614 del 30/07/2007 e quattro mezzi di soccorso avanzato operativi sulle 24 ore con medico ed infermiere a bordo, situati rispettivamente presso l AOU di Novara e le sedi di Arona, Borgomanero e Galliate dei Presidi Ospedalieri dell ASL NO. Dal 1998 è attiva a Novara una base di elisoccorso, in collegamento con la Centrale Operativa 118, senza dimenticare i punti del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica), in stretta integrazione con il servizio di Emergenza.

Ambito intraospedaliero

Nell ambito territoriale dell ASL NO è in piena attività un sistema a rete che collega le diverse realtà ospedaliere secondo livelli di capacità crescenti in rapporto alla complessità delle strutture erogatrici, alle competenze del personale ed alle risorse disponibili: sono presenti un DEA di II livello di riferimento sovrazonale, localizzato presso l AOU di Novara ed un DEA di I livello degli Ospedali di rete dell ASL NO, localizzato presso il Presidio Ospedaliero di Borgomanero. In adempimento alla DGR n. 48-8609 del 14 aprile 2008 Linee guida per la revisione dei sistemi di emergenza-urgenza sanitaria si completerà il processo di riordino della rete dell emergenza ospedaliera dell ASL NO mediante l adozione di un nuovo modello organizzativo delle risorse operanti in questo settore basato:

22

1. sulla piena attuazione della articolazione della funzione emergenza urgenza in ambito Dipartimentale con DEA di I livello a Borgomanero e Punto di Primo Intervento ad Arona, ciascuno con le specifiche connotazioni e in integrazione con la rete territoriale 118, poste sotto un unica responsabilità;

2. sulla costituzione di un organico medico dedicato all emergenza urgenza progressivamente inquadrato nella disciplina specifica di Medicina e Chirurgia d Accettazione e d Urgenza (DM 30/01/1998) per l espletamento della funzione di Pronto Soccorso, superando la rotazione del personale finora praticata dalle diverse équipe di Medicina e Chirurgia di Arona e Borgomanero e completando la dotazione organica;

3. sull integrazione delle équipes infermieristiche dei Pronto Soccorso delle due sedi ospedaliere, ed un potenziamento dell organico infermieristico sulla sede di Borgomanero per far fronte alle esigenze dettate dalla logistica della nuova struttura;

4. sul potenziamento dei supporti specialistici al DEA (Ortopedia traumatologia; Radiologia, Neurologia, Cardiologia; ORL; Oculistica, Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva) sia attraverso l aumento delle ore di presenza a favore del DEA mediante adeguamento della dotazione organica sia attraverso la revisione dei percorsi diagnostico terapeutici per patologia;

5. sulla individuazione di una soluzione organizzativa atta a garantire i trasporti protetti dei pazienti in carico al DEA e/o reparti dei Presidi Ospedalieri Riuniti tra le sedi di Arona e Borgomanero (e viceversa) e da DEA verso altre strutture sovrazonali di riferimento.

Il Punto di Primo Intervento di Arona continuerà ad esercitare il suo ruolo di articolazione sul territorio del DEA cui afferisce e si collega, nel rispetto dei requisiti minimi organizzativi, tecnologici e strutturali previsti dalla D.C.R. 616-3149 del 22/02/00: la responsabilità clinica ed organizzativa ricade sul DEA di riferimento, che potrà avvalersi di risorse specialistiche con adeguata formazione presenti nei presidi (di norma, secondo quanto previsto dalla DGR n. 48-8609 del 14 aprile 2008 , l organico del PPI con >6000 accessi deve far parte dell organico del DEA di riferimento) e/o di risorse assegnate dalla Centrale Operativa 118.

Il carattere interdisciplinare del DEA richiama la necessità di istituire rapporti codificati in percorsi diagnostico terapeutici o protocolli gestionali con la quasi totalità delle altre SC, SSVD e SS dei Presidi Ospedalieri: ciò riguarda non solo il percorso delle patologie più gravi (IMA, ictus, trauma maggiore, in armonia con i protocolli regionali di rete) ma anche la gestione di patologie minori (non critiche) a carattere ambulatoriale che devono trovare la risposta più opportuna anche al di fuori dell ambiente del Pronto Soccorso e devono evitare il rientro del paziente nelle strutture di emergenza solo a fini puramente amministrativi attraverso la chiusura del passaggio direttamente dallo specialista.

H) Le strutture amministrative e di supporto

Nell ottica della semplificazione organizzativa alcune attività peculiari (es. tutela della salute e gestione della sicurezza in Azienda; epidemiologia, qualità e comunicazione; gestione dei flussi informativi; controllo di gestione; organizzazione e sviluppo delle risorse umane; formazione; gestione del personale infermieristico, tecnico, della riabilitazione, della prevenzione e della professione ostetrica) sono mantenute direttamente in staff alla Direzione Generale. Ai sensi del provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, non si ritiene necessaria l aggregazione in Dipartimento specifico delle strutture complesse e di quelle semplici poste in staff alla Direzione Generale, che assolvono a funzioni eterogenee e pertanto aggregabili solo formalmente; peraltro

23

stante l attuale organizzazione, non si ritiene al momento necessaria la previsione di strutture complesse per tali funzioni, anziché semplici. Si conferma che le funzioni di Medico Competente e di Prevenzione e Protezione

sono in

posizione di staff al Direttore Generale come indicato nella parte descrittiva delle funzioni dell Atto, che prevede per il principio di economicità un unica struttura complessa dotata di struttura semplice per funzioni indipendenti, ma strettamente integrate nella loro attività.

La SS Servizio Infermieristico, Tecnico, della Riabilitazione, della Prevenzione e della Professione Ostetrica (SITRPO), già attivata con delibera n°2830 del 30.12.03, posta in staff alla Direzione Generale, è preposta con autonomia tecnico-gestionale e funzionale all'organizzazione dell'assistenza sanitaria, alberghiera, diagnostico-terapeutica, di riabilitazione e prevenzione erogata dalle figure professionali sanitarie del Comparto, necessaria a soddisfare le richieste degli utenti dell'azienda.

E posto in capo al Direttore Sanitario il coordinamento della Unità per la gestione del rischio in azienda , gruppo di lavoro multidisciplinare e multiprofessionale, già istituito in conformità alle raccomandazioni ministeriali e rispondente alle indicazioni regionali di cui alla DGR 31/03/2008 n. 14-8500 per perseguire l obiettivo di progettare e adottare strategie di gestione e prevenzione dei rischi nelle strutture aziendali, ossia di misure che promuovano e mantengano la sicurezza dei pazienti/utenti, dei loro familiari e degli operatori, finalizzate al miglioramento del sistema delle cure erogate dalla ASL NO.

Le altre strutture dell area amministrativa e tecnico-logistica sono ricondotte ad un unico Dipartimento Amministrativo.

LA REVISIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA: RIORDINO DELLE ATTIVITA E NUOVE ARTICOLAZIONI ORGANIZZATIVE

La revisione del precedente atto aziendale approvato con deliberazione n° 1204/2003 e s.m.i è stata condotta nel rispetto degli indirizzi del Piano Socio Sanitario Regionale 2007/2010, della DGR n. 59-6349 del 06/07/2007 (allegato B), della DGR n. 84-6615 del 30/07/2007 e successive circolari integrative, della DGR n. 1-8611 del 16/04/2008 e della Legge Regionale 18 del 6 agosto 2007 e, oltre che in applicazione del principio di economicità, ispirandosi in concreto ai seguenti criteri:

a) superamento della duplicazione di funzioni, laddove ancora non unificate

b) integrazione delle diverse sedi operative in cui si articolano i servizi aziendali anche territorialmente distanti ma con risorse ricondotte ad unico responsabile, mantenendo la periferizzazione delle attività;

c) valorizzazione dei servizi territoriali;

d) promozione dei percorsi diagnostico terapeutici, dell appropriatezza, della centralità del paziente, dell umanizzazione delle cure;

e) sviluppo di nuovi rapporti collaborativi con l AOU di Novara e con la rete dei presidi delle Aziende dell AFS2.

L assetto organizzativo che ne è scaturito rispetto alle strutture individuate nell Atto Aziendale approvato con deliberazione n° 1204/2003 e s.m.i., ha comportato:

o la riduzione dei DIPARTIMENTI STRUTTURALI da n. 14 a n. 9, di cui 1 interaziendale (Dipartimento Salute Mentale Sud)

24

o la riduzione dei DIPARTIMENTI FUNZIONALI da n. 5 a n. 4, di cui 2 interaziendali (Dipartimento di Riabilitazione; Dipartimento Interaziendale di Prevenzione Secondaria dei Tumori)

o la riduzione delle STRUTTURE COMPLESSE da n. 53 a n. 45

o la riduzione delle STRUTTURE SEMPLICI A VALENZA DIPARTIMENTALE da 22 a 14.

Per quanto riguarda le strutture semplici (non indicate nel precedente atto aziendale ma esplicitate nel presente documento) e quelle semplici a valenza dipartimentale

si dà atto che rispondono alla logica organizzativa decritta ai punti a) e b): in alcuni casi - quali la Cardiologia Preventiva e Riabilitativa (da intendersi correttamente quale SSVD) - sono comunque da ritenersi legate ad una fase organizzativa transitoria a seguito della quale l Azienda si impegna alla revisione e alla riconduzione progressiva alle relative funzioni ex provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008.

In adempimento al provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, l ASL NO si impegna a sviluppare nuovi rapporti collaborativi con l AOU Maggiore della Carità di Novara e di sinergie con la rete dei Presidi dell AFS2

per una ottimizzazione delle risorse disponibili in un ottica di sistema coordinato e integrato. L ASL NO si impegna a coinvolgere l AOU Maggiore della Carità di Novara nella stesura del Percorso Nascita aziendale in conformità alla DGR n. 34-8769 del 12 maggio 2008, finalizzato alla razionalizzazione organizzativa , qualitativa e quantitativa delle strutture presenti sul proprio territorio (Consultori Familiari, Punti Nascita, Ambulatori specialistici, Reti Assistenziali) e integrato all interno dell AFS2 per le funzioni sovrazonali (rete TIN, diagnostica prenatale, analgesia in travaglio). Al responsabile del Dipartimento Materno Infantile, referente della realizzazione del collegamento funzionale tra i vari servizi coinvolti nel Percorso Nascita, compete il raggiungimento degli obiettivi qualitativi relativi alle strutture del Dipartimento stesso, contestualizzati nell ambito assistenziale locale attraverso i profili assistenziali. I Direttori di struttura semplice o complessa e di Distretto collaborano al raggiungimento degli obiettivi del Percorso Nascita per le parti di loro competenza. Per migliorare l efficienza del Percorso Nascita e garantire un riferimento certo per la continuità assistenziale, all interno del Dipartimento Materno Infantile sarà assicurata l identificazione della figura di responsabile dei consultori familiari.

Per quanto riguarda la Salute Mentale, l ASL NO si impegna a superare l attuale suddivisione in due Dipartimenti al termine del processo avviato di integrazione organizzativa intra ed inter aziendale. In particolare il Dipartimento strutturale interaziendale di Salute Mentale Sud, di comune intesa con l AOU Maggiore della Carità di Novara, sta sviluppando un progetto di revisione organizzativa in seguito alla richiesta di una convenzione richiesta dalla Clinica Psichiatrica dell Università degli Studi del Piemonte Orientale convenzionata con l AOU Maggiore della Carità di Novara, per l affidamento per le esigenze didattico-formative di un

modulo tipo DSM comprensivo di CSM e struttura per la gestione delle post acuzie, strutture che saranno realizzate nell ambito territoriale dell area Sud dell ASL NO al fine di migliorare il percorso di continuità assistenziale.

La sintesi delle modifiche previste nel piano di riordino della ASL NO rispettivamente: - per i Dipartimenti Aziendali, - per le strutture complesse - per le strutture semplici a valenza dipartimentale

è riportata nelle tab. 1 (A/B/C), da cui si evincono le articolazioni organizzative di nuova attivazione.

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Tab. 1A - Piano di riordino ASL NO: nuove articolazioni organizzative Dipartimenti Aziendali

n. ATTO AZIENDALE 2003

e s.m.i. (PRECEDENTE) n.

ATTO AZIENDALE 2008

(NUOVO) NOTE

1 Direzione Medica PP.OO.R. 1 Direzione Medica PP.OO.R

Confermato con sostituzione e/o integrazione di SC o SSVD o SS

1 Distretto Novara 1 Distretto Novara Confermato con SS di coordinam. Interdistrettuale

1 Distretto Arona 1 Distretto Arona Confermato

1 Distretto Galliate 1 Distretto Galliate Confermato STR

UT

TU

RE

C

OM

PLE

SSE

1 Distretto Borgomanero 1 Distretto Borgomanero Confermato

Tot. 5

5

//

1 Dipartimento delle strutture in staff alla Direzione Generale

0

Soppresso, con Strutture con attività peculiari poste direttamente in staff alla Direzione Generale

1 Dipartimento amministrativo 1 Dipartimento amministrativo

1 Dipartimento tecnico-logistico 0

Integrazione dei due Dipartimenti delle attività amministrative in unica struttura

1 Dipartimento Medico 1 Dipartimento Medico Confermato con sostituzione e/o integrazione di SC o SSVD o SS

1 Dipartimento Chirurgico 1 Dipartimento Chirurgico Confermato con sostituzione e/o integrazione di SC o SSVD o SS

1 Dipartimento Postacuzie 0

Trasformazione in dipartimento di riabilitazione ASL NO

AOU Novara, funzionale

1 Dipartimento Area Diagnostica

1 Dipartimento Area Diagnostica e dei Servizi

Confermato

1 Dipartimento Materno Infantile 1

Dipartimento Materno Infantile

Confermato

1 Dipartimento Salute Mentale Nord 1 Dipartimento Salute Mentale Nord

Confermato

1 Dipartimento Salute Mentale Sud 1 Dipartimento Salute Mentale Sud

Confermato strutturale a valenza Interaziendale ASL NO AOU

1 Dipartimento Assistenza Farmaceutica 0

Soppresso

1 Dipartimento Territoriale 0

Soppresso

1 Dipartimento Patologia Dipendenze 0

Trasformazione in dipartimento funzionale

1 Dipartimento prevenzione 1 Dipartimento prevenzione Confermato

DIP

AR

TIM

EN

TI

ST

RU

TT

UR

AL

I

1 Dipartimento Attività Sanitarie e Socio-Sanitarie Integrate

Attivazione di nuovo dipartimento strutturale,a valenza aziendale

Tot. 14

9

Riduzione di 5 Dipart. Strutt. (soppressi 6, attivato 1)

1 Dipartimento Oncologico 0

Soppresso; è attivo Polo Oncologico ASL NO + AOU Novara

1 Dipartimento Nefrologico 0

Soppresso

1 Dipartimento Malattie Osteo-articolari

0

Soppresso

1 Dipartimento di Emergenza e Accettazione 1

Dipartimento di Emergenza e Accettazione

Confermato, a valenza aziendale

1 Dipartimento Patologia Dipendenze

Trasformazione del DPD strutturale in Dipartimento funzionale, aziendale

1 Dipartimento di Riabilitazione Trasformazione del Dip. Postacuzie in Dipartimento funzionale inter-aziendale ASL NO AOU Novara

DIP

AR

TIM

EN

TI

FUN

ZIO

NA

LI

1 Dipartimento per lo screening oncologico

1 Dipartimento Interaziendale di Prevenzione Secondaria dei Tumori

Confermato Dipartimento funzionale Interaziendale ASL NO - ASL VCO

AOU Novara

Tot. 5

4

Riduzione di1 Dipart. Funz. (soppressi 3, attivati 2)

26

Tab. 1B - Piano di riordino ASL NO: nuove articolazioni organizzative Strutture complesse .

N. ATTO AZIENDALE 2003 E S.M.I. (PRECEDENTE) N. ATTO AZIENDALE 2008 (NUOVO)

1 s.c. Medico Competente 1s.c. Nucleo Operativo per la tutela della salute e gestione della sicurezza in Azienda Confermata

1 s.c. Servizio Prevenzione e Protezione 0 trasformato in SS1 s.c. Prevenzione del Rischio Infettivo 0 trasformato in SS 1 s.c. PCGSI 1 s.c. Sistema Informativo Confermata1 s.c. OSRU 0 trasformato in SS1 s.c. Qualità 1 s.c. Qualità e comunicazione Confermata1 s.c. S.S.EP.I. 1 s.c. S.S.EP.I. Confermata1 s.c. Servizio Legale ed Affari Generali 1 s.c. Servizio Legale Confermata1 s.c. S.E.F. 1 s.c. Servizio Economico-Finanziario Confermata1 s.c. Servizio Personale 1 s.c. Servizio Personale Confermata1 s.c. Servizio Provveditorato Economato 1 s.c. Servizio Provveditorato Economato Confermata1 s.c. Servizio Tecnico Patrimoniale 1 s.c. Servizio Tecnico Patrimoniale Confermata1 s.c. Direzione Medica PP.OO. Riuniti 1 s.c. Direzione Medica PP.OO. Riuniti Confermata1 s.c. Medicina Generale P.O. Borgomanero 1 s.c. Medicina Generale P.O. Borgomanero Confermata1 s.c. Nefrologia 1 s.c. Nefrologia Confermata1 s.c. Cardiologia 1 s.c. Cardiologia Confermata1 s.c. Medicina Generale P.O. Arona 0 unificato Borgomanero+Arona1 s.c. Medicina Generale P.O. Gall iate 0 soppresso1 s.c. Anestesia e Rianimazione Arona/Borgomanero 1 s.c. Anestesia e Rianimazione Confermata1 s.c. Ortopedia Traumatologia 1 s.c. Ortopedia Traumatologia Confermata1 s.c. Anestesia e Rianimazione Galliate 0 soppresso1 s.c. Chirurgia Generale 1 s.c. Chirurgia Generale Confermata1 s.c. Urologia 1 s.c. Urologia Confermata1 s.c. Chirurgia Generale Programmata 0 unificato Borgomanero+Arona1 s.c. Oculistica 1 s.c. Oculistica Confermata1 s.c. Recupero e Rieducazione Funzionale Area nord 1 s.c. Recupero e Rieducazione Funzionale Confermata

1 s.c. Recupero e Rieducazione Funzionale Area sud 0 unificato Area Nord e Sud1 s.c. Neuropsichiatria Infanti le 1 s.c. Neuropsichiatria Infantile Confermata1 s.c. Ostetricia e Ginecologia 1 s.c. Ostetricia e Ginecologia Confermata1 s.c. Pediatria 1 s.c. Pediatria Confermata1 s.c. Radiodiagnostica Area nord 1 s.c. Radiodiagnostica Confermata1 s.c. Anatomia ed istologia patologica 1 s.c. Anatomia ed istologia patologica Confermata1 s.c. Laboratorio Anal isi Chimico - Cliniche 1 s.c. Laboratorio Analisi Chimico - Cliniche Confermata1 s.c. Radiodiagnostica Area sud 0 unificato Area Nord e Sud1 s.c. Immunoematologia e Trasfusionale 1 s.c. Immunoematologia e Trasfusionale Confermata1 Distretto di Arona 1 Distretto di Arona Confermata1 Distretto di Borgomanero 1 Distretto di Borgomanero Confermata1 Distretto di Galliate 1 Distretto di Galliate Confermata1 Distretto di Novara 1 Distretto di Novara Confermata1 s.c. SER.T 1 s.c. SER.T Confermata1 s.c. U.M. di Psichiatria 1 s.c. U.M. di Psichiatria Confermata1 s.c. U.M. di Psichiatria territoriale 1 s.c. U.M. di Psichiatria terri toriale Confermata1 s.c. Prevenzione e Sicurezza Ambiente di Lavoro 1 s.c. Prevenzione e Sicurezza Ambiente di Lavoro Confermata1 s.c. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione 1 s.c. Igiene degl i Alimenti e del la Nutrizione Confermata1 s.c. Sanità Animale (Area A) 1 s.c. Sanità Animale (Area A) Confermata

1

s.c. Igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli al imenti di origine animale e loro derivati (Area B) 1

s.c. Igiene della produzione, trasformazione, commercial izzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati (Area B) Confermata

1s.c. Igiene degli al levamenti e delle produzioni zootecniche (Area C) 1

s.c. Igiene degl i allevamenti e delle produzioni zootecniche (Area C) Confermata

1 s.c. Servizio di Igiene e Sanità Pubbl ica 1 s.c. Servizio di Igiene e Sani tà Pubblica Confermata1 s.c. PMPPV 1 s.c. PMPPV Confermata1 s.c. Farmacia Ospedaliera 1 s.c. Farmacia Ospedaliera Confermata1 s.c. Farmacia Territoriale 1 s.c. Farmacia Territoriale Confermata1 s.c. Medicina Legale 1 s.c. Medicina Legale Confermata1 s.c. A.S.T. 0 soppresso

1 s.c. Programmazione attività socio sanitarie integrate Nuova attivazione1 s.c. Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Trasformazione in S.C.

53 45Riduzione di 8 strutture complesse (soppresse 10; attivate 2)

Note

STRUTTURA COMPLESSA

27

Tab. 1C - Piano di riordino ASL NO: nuove articolazioni organizzative Strutture semplici a valenza dipartimentale .

N. ATTO AZIENDALE 2003 E S.M.I. (PRECEDENTE) N. ATTO AZIENDALE 2008 (NUOVO)

1 s.s.v.dip. Ufficio Relazioni Esterne 0 trasformato in SS

1s.s.v.dip. Servizio dell'assistenza Infermieristica, Ostetrica, Tecnico Sanitaria e della Riabili tazione 0 trasformato in SS

1 s.s.v.dip. Ufficio Gare 0 soppresso

1 s.s.v.dip. Pronto Soccorso Borgomanero 1s.s.v.dip. Medicina e Chirurgia d'Accettazione e d'Urgenza/Pronto Soccorso Confermata

1 s.s.v.dip. Pronto Soccorso Arona 0 unificato Borgomanero+Arona

1 s.s.v.dip. Allergologia 1 s.s.v.dip. Allergologia Confermata

1 s.s.v.dip. Cardiologia Preventiva e Riabi litativa 1 s.s.v.dip. Cardiologia Preventiva e Riabil itativa Confermata

1 s.s.v.dip. Neurologia 1 s.s.v.dip. Neurologia Confermata

1s.s.v.dip. Gastroenterologia ed endoscopia digestiva 0 trasformato in SC

1 s.s.v.dip. Malattie Metaboliche e Diabetologia 1 s.s.v.dip. Malattie Metaboliche e Diabetologia Confermata

1 s.s.v.dip. Oncologia 1 s.s.v.dip. Oncologia Confermata

1 s.s.v.dip. Chirurgia delle tecniche innovative 0 soppresso

1 Lungodegenza A 0 soppresso

1 Lungodegenza G 0 soppresso

1s.s.v.dip. Cure Palliative e Terapia Antalgica / hospice 1

s.s.v.dip. Cure Palliative e Terapia Antalgica / hospice Confermata

1 s.s.v.dip. Alcologia 1 s.s.v.dip. Alcologia Confermata

1 s.s.v.dip. Penitenziaria 1 s.s.v.dip. Sanità Penitenziaria Confermata

1s.s.v.dip. Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura / Day Hospital 1

s.s.v.dip. Servizio Psichiatrico di diagnosi e cura / Day Hospital Confermata

1 s.s.v.dip. Epidemiologia 0 trasformato in SS

1 s.s.v.dip. Nucleo di Vigilanza Interarea 1 s.s.v.dip. Nucleo di Vigilanza Interarea Confermata

1 s.s.v.dip. Cure Domiciliari 0soppresso, funzione ricondotta ai Distretti

1 s.s.v.dip. Servizio di Psicologia 1 s.s.v.dip. Psicologia Clinica Confermata

1 s.s.v.dip Otorinolaringoiatria Trasformazione in s.s.v.dip

1s.s.v.dip Programmazione e control lo delle attività esterne Nuova attivazione

22 14Riduzione di 8 s.s.v.dip (soppresse 10; attivate 2)

Note

STRUTTURE SEMPLICI A VALENZA DIPARTIMENTALE

28

Riassumendo le nuove articolazioni organizzative rispetto all Atto Aziendale approvato con deliberazione n° 1204/2003 e s.m.i sono:

a livello di Dipartimento:

il DIPARTIMENTO ATTIVITA SANITARIE E SOCIO-SANITARIE INTEGRATE, dipartimento strutturale di nuova attivazione che esercita il ruolo di garante dell integrazione delle funzioni sanitarie con quelle socio sanitarie nonché con quelle socio assistenziali; inoltre monitora le attività di vigilanza effettuate dalle commissioni distrettuali. L organigramma del Dipartimento prevede le strutture che partecipano all erogazione degli interventi integrati sanitari e socio-sanitari relativi alle aree di attività: - a favore dei disabili;

- a favore degli anziani; - a favore degli utenti con dipendenze patologiche; - della vigilanza sui presidi e sulle istituzioni socio-assistenziali; - della programmazione e controllo delle attività sanitarie erogate da strutture sanitarie

private accreditate e IRCCS, - dell assistenza sanitaria all estero e mobilità internazionale; - dell assistenza farmaceutica territoriale; - della sanità penitenziaria.

In accordo con l ASO di Novara viene costituito il DIPARTIMENTO INTERAZIENDALE DI RIABILITAZIONE, dipartimento funzionale cui afferiscono per l ASL NO le strutture di RRF e SSVDip Cardiologia Preventiva e Riabilitativa, insieme alle omologhe strutture dell AOU di Novara. Contestualmente viene soppresso il Dipartimento Postacuzie Aziendale. In adempimento al provvedimento n. 108-9432 del 1.8.2008, l ASL NO si impegna di intesa con la AOU Maggiore della Carità di Novara ad integrare l atto aziendale con il progetto completo del Dipartimento funzionale interaziendale di Riabilitazione

ASL NO

AOU Maggiore della Carità di Novara che era stato inserito in sintesi nel PRR 2008/2010 sulla scorta delle indicazioni desunte dal progetto di rete riabilitativa ai sensi della DGR 2 aprile 2007 n.10-5605.

Il DIPARTIMENTO DI PATOLOGIA DELLE DIPENDENZE diventa dipartimento funzionale cui afferiscono la S.C. Ser.T e le due strutture semplici a valenza dipartimentale Alcologia e Penitenziaria, nonché altri soggetti ed enti pubblici e privati che operano sul territorio e che insieme concorrono al raggiungimento degli obiettivi propri dell'area delle dipendenze.

A livello di strutture complesse

S.C. PROGRAMMAZIONE ATTIVITÀ SOCIO-SANITARIE INTEGRATE, afferente all omonimo Dipartimento, per la gestione degli interventi socio sanitari multidisciplinari e delle attività di vigilanza sui presidi socio assistenziali.

S.C. GASTROENTEROLOGIA ED ENDOSCOPIA DIGESTIVA, afferente al Dipartimento Medico, da trasformazione della preesistente SSVDip Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, previa predisposizione di un progetto complessivo delle attività di tale disciplina dell intera A.F.S. 2, in risposta all analisi dei fabbisogni assistenziali e in funzione delle potenzialità delle strutture esistenti e della valutazione delle specifiche necessità in accordo con le altre Aziende ed in particolare con l ASO di Novara . In ogni caso non saranno previste dotazioni specifiche di posti letto.

29

A livello di strutture semplici a valenza dipartimentale

SSVDIP OTORINOLARINGOIATRIA afferente al Dipartimento Chirurgico per completare, in risposta al bisogno rilevato, la gamma di offerta mediante sviluppo di una struttura autonoma da riconversione di posti letto della SC Chirurgia, in rete con la SCDU ORL dell AOU Maggiore della Carità di Novara, nell ambito di un progetto complessivo delle attività di tale disciplina dell intera A.F.S. 2.

SSV DIP PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO DELLE ATTIVITÀ SANITARIE ESTERNE afferente al Dipartimento Attività sanitarie e Socio Sanitarie Integrate con funzioni di programmazione e controllo delle attività sanitarie erogate da strutture sanitarie private accreditate e di coordinamento aziendale delle attività inerenti l assistenza sanitaria all estero e la mobilità internazionale

A livello di strutture in staff alla Direzione Generale:

o SS CONTROLLO DI GESTIONE

o SS AFFARI GENERALI

o SS ORGANIZZAZIONE E SVILUPPO RISORSE UMANE (OSRU)

o SS SERVIZIO DELL ASSISTENZA INFERMIERISTICA, OSTETRICA, TECNICO-SANITARIA E DELLA RIABILITAZIONE

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