Deontologia I. Introduzione. Il codice deontologico. - dell'avv. Remo Danovi

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Deontologia forense IIntroduzione. Il codice deontologico

Remo Danovi

Avvocato in Milano

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Le norme deontologiche

Il primo punto di indagine riguarda la natura delle norme deontologiche che - come si è detto - sono

ritenute essenzialmente etiche.

Bisogna però distinguere tra:

A) contenuto delle norme

B) natura delle norme.

Il contenuto non serve a qualificare le norme: tanto nel diritto penale quanto nel diritto civile (e perfino nella Costituzione) vi e l’affermazione di precetti etici, senza che ciò abbia a porre problemi sulla

natura giuridica delle norme stesse.

La natura delle norme è data dal loro inserimento nell’ordinamento giuridico. Di fatto le norme

deontologiche sono richiamate dagli artt. 12 e 38 della legge professionale forense.

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Le norme deontologiche

ORDINAMENTO GIURIDICO PROFESSIONALE:

• art. 12 l.p.f., impone agli avvocati di adempiere al loro ministero con dignità e con decoro;

• art. 38 l.p.f., prescrive che gli avvocati che si rendano colpevoli di abusi o mancanze nell' esercizio della loro

professione, o comunque di fatti non conformi alla dignità e al decoro professionale, sono sottoposti a procedimento

disciplinare.

Le norme deontologiche sono dunque norme giuridiche perché trovano il loro fondamento nella legge

professionale, e la loro violazione importa una sanzione giuridica, applicata nell’ambito di un procedimento

disciplinare che si conclude avanti la Cassazione a sezioni unite.

Lo hanno riconosciuto espressamente: Cass., sez. un., 6 giugno 2002, n. 8225; Cass., sez. un., 23 marzo 2004, n.

5776; Cass., sez. un., 20 dicembre 2007, n. 26810 e Cass., sez. un., 30 aprile 2008, n. 10875.

• art. 12 l.p.f., impone agli avvocati di adempiere al loro ministero con dignità e con decoro;

• art. 38 l.p.f., prescrive che gli avvocati che si rendano colpevoli di abusi o mancanze nell' esercizio della loro

professione, o comunque di fatti non conformi alla dignità e al decoro professionale, sono sottoposti a procedimento

disciplinare.

Le norme deontologiche sono dunque norme giuridiche perché trovano il loro fondamento nella legge

professionale, e la loro violazione importa una sanzione giuridica, applicata nell’ambito di un procedimento

disciplinare che si conclude avanti la Cassazione a sezioni unite.

Lo hanno riconosciuto espressamente: Cass., sez. un., 6 giugno 2002, n. 8225; Cass., sez. un., 23 marzo 2004, n.

5776; Cass., sez. un., 20 dicembre 2007, n. 26810 e Cass., sez. un., 30 aprile 2008, n. 10875.

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Il Codice deontologico forense

REALIZZAZIONE DEL CODICE

1995: viene nominata una Commissione per la redazione del codice deontologico

17 aprile 1997: viene approvato il Codice deontologico forense

1999 – 2008: il Codice viene più volte modificato per aggiornamento

STRUTTURA DEL CODICE

È composto da 60 articoli e quattro parti (Principi generali; Rapporti con i colleghi; Rapporti con la parte assistita; Rapporti con la controparte, i magistrati e i terzi), con un Preambolo e una Disposizione finale.

Le singole norme si suddividono in:

Regole deontologiche (in numero arabo)

Canoni complementari (in numero romano)