Demon Sitter_Buckingham Royce

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Royce Buckingham

DEMON-SITTER

Titolo delloriginaleDEMON KEEPER

Traduzione di Luca Canu ISBN 978-88-8451-748-7 THE DEMON KEEPER by Royce Buckingham Copyright 2009 Adriano Salani Editore S.p.A. Dal 1862 Gruppo editoriale Mauri Spagnol Milano Si ringrazia Cristina Cusi che ha tradotto le pagine iniziali di questo libro e ci ha dato lispirazione per i nomi di alcuni personaggi.

NOTE DI COPERTINA Nat ha tutta laria di essere un adolescente normale. Ma non cos, a meno che non vi sembri normale vivere da soli in una casa infestata da demoni e passare le giornate a far loro da baby-sitter. Una vita dura quella di Nat! Tra scansare un artiglio, nutrire una banda di mostriciattoli pestiferi, dribblare un tappeto indemoniato e schivare un essere peloso non meglio identificato, non resta tempo per molto altro. Sia chiaro, Nat ha preso il suo lavoro molto seriamente, ma ogni tanto vorrebbe svagarsi un po, uscire con una ragazza magari Per il suo primo appuntamento si riveler un disastro completo e scatener una serie catastrofica di eventi, non ultimo levasione della Bestia Assassina. Mai lasciare incustodita una casa piena di demoni Royce Buckingham nato nel 1966 e ha iniziato a scrivere racconti fantasy mentre studiava Legge alluniversit. Ha sempre fatto due lavori: avvocato di giorno e scrittore di notte. Vive con la moglie e i suoi due bambini in una grande, vecchia casa scricchiolante nello stato di Washington. Questo il suo primo romanzo, di cui sono stati acquistati i diritti per il cinema.

DEMON-SITTERPrologo La Bestia stiracchi le membra possenti nelloscurit. Si alz dal pavimento cosparso di ossa del seminterrato e allung le zampe, mostrando gli artigli come un grosso gatto. Il suo stomaco brontolava. Era sempre affamata, anche dopo aver divorato la razione di interiora di pesce che ogni mattina le arrivava dallo scivolo. Aveva un disperato bisogno di carne viva, ma col tempo aveva capito che finch restava rinchiusa in quella prigione non ne avrebbe pi mangiata. Perfino il suo cervello limitato ricordava ancora quel vecchio che, molto tempo prima, laveva intrappolata laggi. Laveva colta di sorpresa, con astuzia e abilit. Di

recente per, al piano di sopra cerano stati dei cambiamenti. Era gi da un po che la Bestia non sentiva pi lo strascicare del vecchio sul pavimento di legno soprastante. Ora si distinguevano solo dei passi umani. Piedi pi leggeri, pi giovani. Adesso, a occuparsi della sua enorme cella, cera un semplice ragazzino. La creatura si avvicin allo scivolo. Forse con un nuovo Custode avrebbe potuto avere loccasione di scappare. Non appena si arrampic su per lo scivolo inizi a sbavare. Fuori, nel mondo degli umani, ci sarebbero stati tanti bei bambini smarriti da mangiare CAPITOLO 1 Un ragazzo solo Sono solo pens Nat. Da quasi un mese ormai era rimasto solo lui a occuparsi dei demoni. Attravers lampio ingresso della vecchia casa con in mano due secchi di avanzi. Cibo per demoni. Di solito mangiavano interiora di pesce, ma non disdegnavano neppure le teste. Gli occhi, poi, erano per loro una vera prelibatezza. Nat incespic sullenorme tappeto indiano color senape. Alcune gocce della brodaglia schizzarono fuori dal secchio, caddero sul pavimento e colarono nel seminterrato da una fessura. Nat non se ne accorse; era cos immerso nei suoi pensieri che per poco non inciamp in una grossa creatura pelosa acquattata nellingresso buio. Oh! riprese lequilibrio. Buongiorno Bel. Belvedere, il grosso cane da pastore inglese, alz un orecchio e lo guard attraverso una fitta coltre di peli. Scusami disse Nat, stamattina ho la testa tra le nuvole. Non preoccuparti, non appena avr dato da mangiare a quei piantagrane avrai la tua colazione. Nat era contento di non essere completamente solo, se non altro aveva Bel. Il vecchio Dhaliwahl gli aveva lasciato un amico che non proveniva dagli inferi. Il corridoio che partiva dallatrio era tappezzato di oggetti dantiquariato. Nat pass accanto a una panca di legno dallo schienale a forma di conchiglia. Le due teste intagliate sulla sommit si risvegliarono allimprovviso e lo salutarono in un coro spettrale. Nathanieeel. Nathanieeeeel. Nathaaaaaaaaaniel. Buongiorno, buongiorno, buongiorno rispose il ragazzo mentre passava davanti alla panca. Poi fu il turno di una pianta morta in un portavasi decorato. Nat prese un annaffiatoio e vers alcune gocce sulle foglie marroncine che ritornarono di un verde vivace e iniziarono a traboccare dal vaso non appena il ragazzo si allontan. Nat non pot fare altri tre passi che sent un terribile lamento di agonia. Oo-aah Prov a ignorarlo.

Ooo-aaahh! Si fece pi insistente. Nat aveva quasi oltrepassato le maschere. Il lamento proveniva da una maschera di ferro appesa al muro. La maschera di legno che si trovava nel corridoio proprio di fronte a quella di ferro, si accigli. Perch non chiudi il becco? brontol. Tutti i giorni la solita storia: oooooooooh, aaaaaa-aaaaah. Ehi, guarda che sto male! ribatt la maschera di ferro con tono seccato. Ma lo sai cosa si prova ad arrugginire? La maschera di legno gir gli occhi sporgenti verso il ragazzo. Nat, mi devi spostare. Questo qui mi sta facendo impazzire! Ah no, io ho il diritto danzianit sostenne la maschera di ferro. Se c qualcuno che va spostato, quello sono io. Nat tolse la maschera di legno dal chiodo, non poteva separarle. Quelle bisbetiche Possessioni Uditive andavano tenute in coppia, altrimenti avrebbero assillato il Custode invece che assillarsi a vicenda. Cos Nat le scambi di posto, appendendole l una al chiodo dellaltra, poi raccolse i secchi e si allontan rapidamente lasciandole accigliate, disorientate, a fissarsi esattamente come prima. Poi dalla pelliccia di Bel, che seguiva Nat, spunt un bitorzolo. Due occhietti gialli fecero capolino da quella montagna di peli e osservarono le gambe del ragazzo allontanarsi. Il cane sbadigli e si gratt scagliando per aria con la potente zampa posteriore una creatura grande quanto un pugno. Da quel corpicino bitorzoluto e deforme spuntarono delle gambe, e la creatura corse dietro a Nathaniel, nascondendosi nellombra. Nat, sospettoso, si ferm per guardarsi intorno, ma non vide nulla. Fece spallucce e continu a trasportare i secchi lungo il corridoio. Entr in un bagno sprovvisto di un vero e proprio lavandino o di un gabinetto, con solo un lungo abbeveratoio di metallo e inizi a vuotarci dentro uno dei secchi di brodaglia. Nat aveva un senso innato per i demoni. Quando uno di loro era vicino o faceva le bizze, gli si rizzavano i peli sul collo. Quello che lo seguiva per riusciva a coglierlo sempre di sorpresa. Il demone lo spi da un angolo e inizi ad assumere di nuovo le sue vere sembianze. Si allung e si contorse fino a diventare un gargoyle verde che non arrivava al ginocchio di un uomo. Aveva il muso di uno schnauzer, lunghe orecchie sottili allins e zampe agili e delicate come quelle di un procione. Due zanne enormi gli spuntarono come pugnali da sotto il labbro, mentre arricciava il naso per fiutare Nat. La creatura squadr famelica la gamba del ragazzo, fece un balzo, si aggrapp ai suoi pantaloni e cominci ad arrampicarsi. Nat url cercando di liberarsi del mostriciattolo che gli si era attaccato addosso. Si gir di scatto e abbass lo sguardo. Era Deleterio, lincarnazione demoniaca delle brutte sorprese. Fece un bel respiro e scosse la testa. Fallo unaltra volta Deleterio, anche solo una, e rispedir le tue belle chiappette dritte dritte da dove sono venute! Deleterio sghignazz, sapeva che Nat non lavrebbe mai fatto. Iih iiiih! scese dalla gamba del ragazzo con uno strillo acuto, atterr nellabbeveratoio, tuff la testa nelle interiora di pesce e cominci a ingozzarsi.

Nat svuot il resto della brodaglia attorno alla creatura. Sei fortunato che sono alle prime armi disse Nat. Un Custode esperto ti avrebbe gi messo in riga. Proprio in quel momento dei passi minacciosi risuonarono in fondo al corridoio. Boom! Boom! Boom! Un mostro si stava avvicinando con il suo incedere sinistro. La creatura sbuc da dietro langolo. Era Nikolai, un piccolo demone tozzo con spalle rotonde, gambe massicce e sopracciglia folte. Aveva la corporatura di un sollevatore di pesi russo in miniatura, ma le sue orecchie a punta e il muso aguzzo, dotato di denti altrettanto appuntiti, ne rivelavano lessenza demoniaca. Nik era alto solo venti centimetri, ma i suoi passi riecheggiavano nella stanza mentre camminava, facendolo sembrare dieci volte pi grande. La sua natura era avvolta dal mistero, ma una cosa era certa: personificava il caos di chi non consapevole della propria forza. Una volta aveva cercato di aiutare Nat ad aggiustare una piccola perdita di una tubatura, ma con la sua presa laveva frantumata, facendo schizzare lacqua per tutta la casa. Giorno Nikolai disse Nat. Il mini colosso fece un balzo e afferr labbeveratoio con gli artigli, tirandosi su con una delle sue braccia massicce e muscolose. Abbuffati pure disse il ragazzo con una smorfia. La brodaglia quotidiana aveva un odore caldo e intenso, come di latte cagliato, pesce in decomposizione e zuppa di pomodoro putrefatta mescolati insieme. Iniziate pure senza di me. Nik grugn e immerse la testa nellimpasto sanguinolento. Nat si guard attorno. Dov Flappy stamattina? Proprio mentre se lo chiedeva, il piccolo demone di nome Flappy svolazz verso di lui gi per la tromba delle scale agitando le alette da rettile. Sembrava un drago, ma era grande quanto un pappagallo e si muoveva nervosamente avanti e indietro tra la ringhiera e i ritratti dalle espressioni agonizzanti appesi alla parete opposta. Flappy era un demone del vento, lincarnazione dei vortici improvvisi, violenti e immotivati che spediscono sugli alberi gli aquiloni dei bambini. Date le sue dimensioni sembrava innocuo, ma Nat sapeva che i demoni del vento potevano crescere a dismisura se lasciati in libert. Avevano la fama di poter abbattere aerei e spedire le navi nel profondo degli abissi. Per fortuna Flappy era troppo piccolo e disorientato per cogliere completamente il proprio potenziale distruttivo. Nat sent il battito dali convulso fuori dalla porta del bagno un attimo prima che Flappy lattraversasse agitando scompostamente le zampette squamose. Il ragazzo si abbass, Nik e Deleterio si tuffarono per mettersi al riparo e Flappy gir su se stesso per gettarsi poi nella brodaglia con un sonoro splash. Nat sbirci oltre il bordo dellabbeveratoio. Flappy ci si era seduto dentro, sgocciolava e aveva laria stordita. Stacc una testa di salmone e la inghiott come avrebbe fatto un pellicano. Vedendo che Flappy si stava prendendo le parti migliori, Deleterio e Nik si immersero nuovamente e ripresero a banchettare.

Nik, Deleterio e Flappy erano i servitori di Nat: demoni personali che avevano un legame particolare con il loro Custode. Erano tenuti ad aiutarlo, ma Nat non era poi cos certo che lo facessero. Sembravano dargli pi grattacapi che altro. Slurp, crok, gl, gl! A ogni boccone i tre piccoli demoni si facevano sempre pi scatenati. Flappy sbatt le alette schizzando sulle pareti quella brodaglia rossa collosa. Deleterio si freg il cibo degli altri finch Nik non lo afferr e lo schiacci dentro quel sudiciume. Nat si agitava e gesticolava per cercare di riportarli allordine evitando di farsi ricoprire di bava. Gnam, ciomp, burp! Statemi a sentire li preg. Una testa di pesce schizz via centrando Nat in pieno petto. Il ragazzo la guard scivolare lentamente sulla sua camicia e lasciare una scia viscida. Poi croll. Con Dhaliwahl non vi comportavate mai cos disse. I tre musi si alzarono di scatto e divennero improvvisamente tristi e riverenti. Nat si addolc. Mi dispiace. Lo so. Manca anche a me. Tutti e quattro rimasero immobili e per un po ci fu silenzio. Ora per sono io che mi occupo di tutto continu per cui sarebbe di grande aiuto se provaste a prendermi sul serio. I tre piccoli demoni annuirono per un momento, quasi avessero capito. Poi Nikolai fece un rutto dieci volte pi forte di quello che la sua stazza avrebbe fatto supporre: BUUURPP! Iih iiiih strill Deleterio ridendo e la baraonda ricominci. Abbattuto, Nat scosse la testa. Prese il secondo secchio e si avvi fuori dalla stanza per svolgere il compito successivo della lista, quello pi snervante. Attravers latrio per controllare i quattro pesanti catenacci della porta che conduceva al seminterrato. Era vecchia ma solida, forgiata dal ferro proveniente dalle colline della Malesia meridionale. Nat esamin i catenacci, poi fece un cenno con la mano al tappeto indiano color senape che si scost di lato, scoprendo la botola nascosta che conduceva allo scivolo che serviva ad alimentare la Bestia. Nat si assicur che la botola fosse chiusa, che la pesante sbarra di ferro fosse al suo posto e poi vi appoggi lorecchio. A volte sentiva la Bestia che provava ad arrampicarsi su per lo scivolo. Oggi sembrava tranquilla. Respir profondamente e si prepar a versare il secchio. Fece scorrere la sbarra con attenzione, poi apr la botola e cominci a rovesciare la brodaglia attraverso una grata di metallo, gi per lo scivolo triplo, pi veloce che pot. Mentre Nat era intento in questa operazione, Deleterio percorse latrio alle sue spalle. Il ventilatore l accanto era acceso. La creatura osserv le pale che giravano e vista la sua natura demoniaca non riusc a resistere alla tentazione di infilarci dentro le dita. DRRRRR-DDDD-DDD-DDD. Nat si gir di scatto versandosi la brodaglia sui pantaloni. Deleterio! Lanci unocchiata severa al piccolo demone e mentre era intento a chiedersi quale detersivo

avrebbe lavato via le macchie di sangue dai pantaloni marroni di cotone, sent rizzarsi di colpo i peli sul collo. Un ringhio disumano arriv da sotto. Sbam! Qualcosa si scagli contro la grata. Nat cadde allindietro e il secchio vol in aria ricoprendolo di interiora di pesce. Non appena si ripul la faccia, la grata di metallo inizi a cedere. Sbam! Sbam! Sbam! Nat apr gli occhi. Rimase a bocca aperta. La grata si era staccata, rimanendo appesa per una sola vite. Cerc di rialzarsi, scivolando sul sangue e sul viscidume, proprio quando una zampa spunt dalla botola e gli afferr una gamba. Le unghie gialle gli squarciarono i pantaloni graffiandogli il polpaccio. Faceva male, da morire. La zampa lo trascin verso la grata mezza aperta. Nat cerc invano di aggrapparsi al liscio pavimento di legno. Si accorse con orrore che stava per finire nella cella sotterranea. Apr la bocca per urlare, ma la voce sembrava averlo abbandonato. Nikolai arriv nellatrio e osserv la scena con uno sguardo vacuo. Sdraiato a pancia in gi, Nat non riusciva a far altro che agitare il braccio in modo disperato. Allora Nik avanz pesantemente e aiut il ragazzo afferrandogli la gamba libera. Il piccolo demone piant gli artigli dei piedi nel pavimento di legno, usando una forza dieci volte superiore alle sue piccole dimensioni e inizi a indietreggiare costringendo Nat a una dolorosa spaccata. Aaaaah! url il ragazzo. Deleterio sfrecci immediatamente sul fondoschiena di Nat per studiare la situazione. Flappy arriv volando per offrire un artiglio, ma fin per scontrarsi con Deleterio. Cos non mi siete daiuto! sbrait Nat aggrappandosi con le unghie al pavimento. La mano bestiale che proveniva dal seminterrato lo stava tirando sempre pi verso lapertura e il piede stava per scomparire nel condotto, dove sarebbe stato divorato in un boccone. Ecco pens. Sto per diventare il Custode di demoni meno longevo della storia. Chiuse gli occhi, rassegnato al suo destino, proprio quando Sbatti! Le enormi zampe di Bel piombarono sulla botola chiudendola proprio sul polso della Bestia che per un attimo allent la presa consentendo a Nat di allontanarsi. Non trattenendo pi la gamba, lenorme braccio si ritir nelle profondit da cui era venuto. Nat si riprese dallo spavento e si tuff in avanti per rinfilare la sbarra sopra la botola, e poi croll, ansimando. Lallontanarsi di un suono metallico e i gargarismi di interiora di pesce gli confermarono che la Bestia era scesa, di nuovo, dallo scivolo nella sua prigione. Era tutto finito. Nat rimase sdraiato per un po a pancia in gi, con gli occhi spalancati, madido di sudore. Alla fine si gir verso Bel. Non fantastico? solo un mese che do da mangiare ai demoni e per poco loro non mangiano me.

CAPITOLO 2 Una ragazza sola Sandra Nertz era seduta dietro al bancone della biblioteca e teneva in mano una copia della rivista Ragazzi pratici. Aveva i capelli raccolti in uno stretto chignon, indossava vestiti semplici e puliti e occhiali da vista che le facevano gli occhi un po sporgenti. Sandy per non stava leggendo Ragazzi pratici. Stava leggendo di sottecchi 6 1 Skianto!, la rivista Scritta dalle Raga x le Raga. Era troppo scadente per una come lei, dopotutto frequentava il secondo anno delle superiori, ed era assistente bibliotecaria. Ma quando una ragazzina delle medie laveva gettata dallaltra parte del bancone, la rivista le era caduta proprio sulle ginocchia e la copertina aveva iniziato a fissarla in modo accusatorio. Diceva: Zero Appuntamenti? Forse colpa tua! Sandy aveva resistito per quasi unora. Non poteva mettersi a leggerla: di solito prendeva in giro le ragazze interessate a quelle cose ridicole. Per aveva notato che quasi tutte quelle ragazze entravano in biblioteca con qualcosa che lei non aveva mai avuto: un ragazzo. Alla fine, dopo essersi guardata alle spalle, Sandy apr la sua copia di Giovani pratici e ci infil dentro 6 1 Skianto! Una volta sicura che non ci fosse nessuno nei paraggi, and alla pagina del test Zero Appuntamenti? Era scritto in modo semplice, con un mucchio di punti esclamativi giganti. Sandy studi le domande e le rispose con molta cura. Capelli a spaghetto? S. Meno di dieci dollari di trucchi nel tuo bagno? S. Niente orecchini? S. Occhiali rivoltanti? Offensivo, ma s. La tua dottoressa lunica al mondo ad aver dato unocchiata alla tua scollatura? S. La lista proseguiva. Sandy rispondeva alle domande, esitando su alcune come Preferisci un buon libro a casa a unuscita serale mediocre? Si morse il labbro. Questultima sembrava proprio un colpo basso. Ma s. E continu. S, s, s. Alla fine del test Sandy cont le sue risposte, preoccupandosi per tutti quei s. Il suo punteggio era di cinquantadue su sessanta. Si era risparmiata qualche punto con la domanda ventuno, perch lavorava in un posto frequentato. Ma avere un gatto invece di un ragazzo con cui andare in giro dopo il lavoro glieli aveva fatti riprendere. Il punteggio migliore era da dieci punti in gi e infatti corrispondeva a 6 Indimenticabile. Niente da fare. La categoria undici-venti riportava 6 Memorabile. Mmm, no! Ventuno-trenta 6 Notevole. E poi arriv a quella dei trenta-quaranta punti. Aveva come titolo: E tu saresti? Sandy sprofond nella sedia. Era dimenticabile, perfino patetica. 6 1 Skianto! laveva ribadito con un banale test. Il test non prevedeva nemmeno una categoria che superasse i cinquanta punti: era proprio senza speranza. Poi si accorse che larticolo proseguiva nella pagina successiva, dava dei consigli alle ragazze che avevano totalizzato un punteggio superiore ai quaranta punti.

Diceva: Il semplice antidoto per le ragazze dimenticate lavventurizzazione. Sandy arricci il naso. Era certa che la parola avventurizzazione non esistesse. Continu a leggere Allora, perch 6 sempre l? Avventurizzati! Rischia! Chiedi di uscire al primo ragazzo carino che incontri! 6 1 Skianto!. Quando Sandra Nertz alz lo sguardo, nellatrio cera qualcuno che si scrollava lacqua di dosso come un cane. Era Nat. Reclin la testa, gli diede unocchiatina di sfuggita mentre sistemava in modo assente le matite dalla pi lunga alla pi corta. Nathaniel spinse il tornello che, girando, lo colp dritto sul sedere. Perfetto pens la ragazza, non intimorisce e nel suo essere semplice anche carino. Tu tum, tu tum! Sandy si volt quando un ragazzo sullo skateboard sfrecci davanti al bancone. Un altro ragazzino lo seguiva timidamente, trascinandosi dietro lo skate e lo zaino con disegnato un simbolo anarchico. Si chiamava Richie, era un ragazzino di strada che Sandy conosceva e trovava simpatico. Conosceva anche il primo ragazzo, Gus, ma lui non le piaceva. Ehi! Qui non si pu andare sullo skate, piccoli maleducati! Liz, laltra assistente bibliotecaria, apparve in fondo al bancone. Era allultimo anno delle superiori che frequentava Sandy, ed era la tipica ragazza che avrebbe fatto faville in un test di 61S. Lei non passava di sicuro inosservata, forse era perfino memorabile. Camminava con aria seducente, indossava pantaloni aderenti e metteva in mostra la sua quarta misura. Sfoggiava un orecchino al naso ad anellino e aveva del filo spinato tatuato sul braccio. Sembrava pi una giovane commessa del negozio dabbigliamento Hot Mod Fashion del centro commerciale Westlake che unassistente bibliotecaria. Liz arriv alle spalle di Sandy, prese il microfono dellinterfono della biblioteca e disse: La signorina Sandra Nertz attesa al bancone, grazie. Sandra ebbe un sussulto e rovesci le matite. Liz fece un cenno con la testa verso lingresso dove cera Nat. Cliente strambo a ore due. Si chiama Nathaniel disse Sandy, nascondendo 6 1 Skianto!. Viene qui da due settimane. Sembra simpatico. Quello? disse Liz con una smorfia. Fa accapponare la pelle. Legge libri sullocculto, sulla stregoneria e sulla cremazione fai da te Magari solo un darkettone. Liz le diede una gomitata. Ehi, se pensi che sia cos simpatico, potreste uscire insieme, sposarvi e trasferirvi in un mausoleo con una palizzata nera. Sandy guard Nat. Non credo esca spesso. Perfetto rispose Liz, proprio come te. Poi si allontan fischiettando un allegro motivetto. Sandy chin la testa e osserv il proprio abbigliamento inappuntabile e curato. Quando risollev lo sguardo vide Richie che stava davanti al banco con unespressione colpevole. Io, ehm, io mi sono perso lofferta dei libri gratuiti disse.

vero e mi sei mancato allofferta dei libri gratuiti rispose lei. Non importa, te ne ho tenuto qualcuno da parte. Si allung dietro al banco e gli porse Lo Hobbit e Il castello magico. Richie si assicur di non essere visto da Gus e infil i libri nello zaino. Dallaltra parte della sala, il suo amico stava strappando le pagine da una rivista per farne aeroplanini di carta. Alz lo sguardo e fece un cenno a Richie, che salut Sandy e lo raggiunse. Liz si alz dal banco scuotendo la testa. Ma tu quei libri li hai comprati. Gratis cerano rimasti solo quelli brutti rispose Sandy. Dai Sandy, non puoi mica pensare di salvare ogni vagabondo che entra qua dentro. Proprio in quel momento Nat urt il bancone. Ciao disse Sandy sorridendo. Come posso aiutarti, oggi? Nat alz lo sguardo come se si fosse reso conto solo allora dove si trovava. Ehm Ah! S! Frug nervosamente nelle tasche e alla fine tir fuori un pezzo di carta ben piegato. Sto cercando un libro di questo autore. Non so il titolo. Sandy prese il pezzetto di carta. La grafia era difficile da decifrare, ma era abituata ad avere a che fare con la scrittura da gallina dei bambini. Si volt verso il computer. Le sue dita si mossero velocemente sulla tastiera. Un attimo dopo comparve sullo schermo la collocazione e lei alz le mani in aria, come una ginnasta olimpica alla fine della sua esibizione. S! esult. Poi scroll le spalle, imbarazzata. Lho trovato. Nat si sporse in avanti mantenendo per una certa distanza da lei. Sandy arricci il naso. Allenare i tuoi demoni. Ma un libro di auto-aiuto con il titolo scritto male? pi un manuale di formazione professionale rispose Nat. Dietro di lui, Sandy lesse il labiale di Liz che diceva strambo e poi si allontanava. Wow, antico disse Sandy e ops in latino. Leggi il latino? Nat fece di no con la testa. Io un po lo capisco disse lei. Potrei aiutarti. Davvero? Aiuteresti uno strambo? Sandy si chiese come avesse fatto Nat a leggere il labiale di Liz. Forse aveva davvero qualcosa di strano. Poi Nat indic il computer e Sandy capi che aveva osservato il riflesso di Liz sullo schermo. Mistero risolto. Ce n solo una copia in tutto il paese disse lei. Posso farmela arrivare in tre settimane. Grande! Grazie Io sono Sandy. E dovresti pagare un dollaro per la quota associativa della biblioteca. Certo. Naturalmente rispose Nat. Annu e cominci a far cadere sul banco immacolato di Sandy monete da cinque, dieci, e venticinque centesimi, laniccio e unetichetta con su scritto Esaminato da. Sandy non riusc a controllarsi, impil le monete secondo il valore, poi si affrett a buttare nella spazzatura il laniccio e letichetta. Il suo affannarsi fece sorridere Nat.

Sandy si accorse di essere osservata e alz lo sguardo. I loro occhi si incontrarono. 6 1 Skianto! pens. Fece un bel respiro. Sai, ti ho visto venire qui parecchie volte ed eri sempre da solo. Conosco poca gente. Ora conosci me. Scarabocchi qualcosa sulla ricevuta della biblioteca. Puoi chiamarmi sul cellulare. Sul cellulare? Il mio telefono. Nat medit. Sembrava dispiaciuto. Credo di non potere. Perch? C qualche legge che te lo vieta? Nat prese la sua ricevuta: S rispose velocemente e scapp via prima che lei potesse dire altro. Sandy lo guard allontanarsi tristemente. Non sapeva come sarebbe stato valutato il suo sforzo di avventurizzarsi da 6 1 Skianto!, ma pens che il punteggio non sarebbe stato buono, visto che il primo ragazzo con cui aveva avuto il coraggio di farsi avanti era scappato a gambe levate. CAPITOLO 3 Larrivo dello Smilzo Il pi importante crocevia tra il Canada e lo Stato di Washington era sullinterstatale cinque, tra Seattle e Vancouver, nella provincia della Columbia Britannica. Trentadue chilometri a est cera un posto di blocco pi piccolo, molto pi piccolo. In effetti era talmente piccolo, che a volte la guardia doganale Mozelewski vedeva passare unauto ogni quindici minuti. Non ricordava nemmeno lultima volta che aveva visto un uomo varcare il posto di blocco a piedi. Quella mattina una fitta nebbia avvolgeva la cabina della guardia come un enorme guantone bianco da baseball. Se Mozelewski non fosse uscito di l per accendere le luci supplementari di segnalazione, non avrebbe mai visto lo Smilzo. La sagoma sottile che emerse dalla nebbia camminava proprio al centro della strada. La foschia seguiva quella figura indistinta come fosse parte di lei. Lo Smilzo indossava un lungo cappotto che per non nascondeva la sua scarna costituzione. In un primo momento, Mozelewski pens che i suoi occhi si stessero prendendo gioco di lui. Era un uomo incredibilmente magro e, come se non bastasse, la sua mano ossuta sembr, per un attimo, prendere fuoco. Mozelewski sbatt le palpebre e la fiamma scompar. La guardia doganale alz la mano, intimando alluomo di fermarsi, ma per un attimo quello sembr ignorarlo completamente. Allora Mozelewski continu dritto sul suo cammino, cercando di smuovere la nebbia persistente per vederlo meglio. I capelli dello Smilzo erano radi, ma cos corvini che ci sarebbe voluta uneternit prima che diventassero grigi. I suoi impassibili occhi neri come linchiostro erano profondamente scavati, parevano risucchiare tutta la luce intorno. Ma lo Smilzo non

dava lidea di essere cieco. Al contrario, Mozelewski sent che lo stava osservando attentamente. Nonostante lo sguardo inespressivo, lo Smilzo sembrava voler dire: Come osi fermarmi? Dov diretto? chiese con tono cordiale il doganiere. Lo Smilzo ci riflett su, non tanto perch ignorasse la risposta, ma perch riteneva di non dover essere disturbato da fastidiose domande. Mozelewski aveva gi conosciuto tipi del genere. Alla fine, lo Smilzo parl. Pi o meno. Il suono che proveniva dalla sua gola era pi simile a un sibilo diabolico che a una voce, quasi il verso di un serpente. Ssseattle sibil. E dove si trova casa sua, signore? chiese Mozelewski sorridendo. Vista la sua esile corporatura, lagente non riteneva che fosse necessario essere bruschi. Dovunque io sssia sussurr lo Smilzo. Intendevo qual la sua cittadinanza, furbacchione disse Mozelewski con tono un po meno cordiale. Ho abitato per decenni in Canada, ammazzando il tempo nellattesssa La guardia non aveva voglia di ascoltare tutta la storia della sua vita. Erano nel bel mezzo di una strada nebbiosa e poteva arrivare una macchina in qualsiasi momento. Lo strano tizio era canadese. Era sufficiente. Okay, va bene. E lo scopo della sua visita odierna negli Stati Uniti? Rivendicare una vecchia casssa, mia di diritto. Il sssuo vecchio proprietario me lha gentilmente lasssciata in eredit. Affari immobiliari allora? Qualcosa da dichiarare? Era una domanda di routine, ma lo Smilzo sembrava perplesso. Qualcosa da dichiarare? ripet pi lentamente Mozelewski. Alla fine lo Smilzo alz le braccia al cielo. Sssono il sssignore del caosss! E io il principe di Polonia. Il doganiere si accigli. Alcolici? Gli occhi dello Smilzo si fecero pi piccoli. Scosse la testa. Tabacco? chiese Mozelewski: Contanti per pi di cinquemila dollari? Lo Smilzo lanci uno sguardo truce e dalle narici inizi a uscirgli del fumo. Frutta locale? Il doganiere corse a ripararsi nella cabina sbattendo la porta, terrorizzato. Un muro di sostanza verde appiccicosa, pulsante e amebica, colp la porta dietro di lui, incollandola. Poco dopo, fiamme vive lambirono la cabina. Lo Smilzo percorse a passi lunghi e decisi il posto di blocco mentre la cabina bruciava. Sogghign stringendosi nelle spalle. La terra si apr sotto la cabina. La costruzione sprofond nella crepa. Mozelewski aveva la faccia schiacciata contro il vetro e urlava, ma dallesterno non si sentiva nulla. La crepa si ingrand, la piccola costruzione venne inghiottita, poi la voragine si richiuse intrappolando il grosso agente. Lo Smilzo fece dissolvere la nebbia. Non voleva farsi investire da una macchina. Se fosse successo la polizia avrebbe fatto degli accertamenti e il suo corpo umano avrebbe riportato probabilmente delle ferite. Cose del genere sarebbero state solo

dintralcio in quel momento. In ogni caso la nebbia non era stata sufficiente a nasconderlo alla frontiera. Appena lo Smilzo si mosse, la voragine gli corse dietro. Era Zizzania, linsidiosa crepa demoniaca che aveva il brutto vizio di viaggiare attraverso gli oggetti inanimati, trovare i loro punti deboli e squarciarli in due. A ogni passo dello Smilzo, Zizzania lacerava il terreno, lo precedeva come un guinzaglio senza cane, preannunciando il suo infausto arrivo. Brucio, il demone del fuoco, seguiva rapidamente il suo maestro attraverso la sterpaglia aggrappandosi poi al suo cappotto. Quel demone era un grande distruttore, un divoratore. Risal il cappotto e si raggomitol nel palmo della mano dello Smilzo come una palla di fuoco viva. Il demone verde e appiccicoso fatto di liquidi disgustosi era Tardo, una Coagulazione Paludosa del Secondo Ordine. Adorava nascondersi in posti oscuri e umidi bidoni della spazzatura, bagni pubblici, cavit nasali da cui poteva colare fuori, su qualcuno cos sfortunato da stargli vicino. Tardo non aveva il potere distruttivo di Brucio e Zizzania ma era di sicuro il pi disgustoso del gruppo. Si affrett a raggiungere gli altri. Si rapprese in una piccola gelatina corposa e viscida, e risal in un rivolo la gamba dello Smilzo, passando sotto il cappotto, sul collo e attorno alle orecchie per poi riversarsi nella sua narice sinistra. Quelli erano i suoi tre servitori. Lo guidavano o lo seguivano ovunque andasse. Luomo se li teneva vicini e traeva forza dalla loro energia caotica. Di volta in volta indirizzava i loro poteri distruttivi verso un obiettivo comune. Al momento lo scopo era trovare una vecchia casa piena di creature simili a loro, nella citt pi piovosa degli Stati Uniti. Lo Smilzo serr la mascella con risoluta determinazione e super un cartello stradale con su scritto Seattle, centosessanta chilometri. CAPITOLO 4 Doveri e responsabilit Laria era umida anche se non stava proprio piovendo. Seattle era cos, abbastanza allegra ma con qualcosa di oscuro che si celava sotto la superficie. Nat attravers il suo quartiere di Queen Anne Hill. Aveva un taglio fastidioso sulla gamba, l dove la Bestia lo aveva afferrato. Non sembrava che i demoni avessero mai dato problemi a Dhaliwahl, ma per Nat era davvero dura custodirli. Perch non poteva avere un normalissimo lavoro da adolescente, pens, come commesso in un fast-food, ad esempio? Certo, lolio rancido del fritto puzzava, ma anche i demoni non erano da meno e se non altro i clienti non avrebbero provato a mangiarlo. Gir nella sua via. Fino a qualche tempo prima aveva sempre fatto quella strada con Dhaliwahl. Il vecchio camminava strascicando i piedi e appoggiandosi a un bastone con il pomello intagliato a testa di cobra. Se Dhaliwahl fosse stato ancora in vita, avrebbe avuto da ridire sulla visita in biblioteca. Di sicuro avrebbe affrontato largomento ragazze. Si era espresso sempre molto duramente in proposito.

No, giovane Nathaniel. Nat si ricordava il forte accento indiano dellest. Che io sappia, nessun Custode si mai sposato. Il matrimonio richiede stabilit. Essere un Custode vuol dire lottare sempre contro il caos. Sono due cose che non vanno daccordo. Vuoi diventare un Custode di demoni? Concentrati su di loro, va bene? Allora, niente ragazze? Dimenticatele. Non sono demoni mormor in modo sprezzante soltanto le Succubi appaiono sotto forma di donna. Un fastidioso parassita che prima irretisce gli uomini nei loro letti e poi li morde. Dhaliwahl ringhi per enfatizzare il concetto. I tuoi compiti sono pi importanti di tutto quello che gira intorno alle ragazze continu sembra una cosa molto divertente. Eh, ne so qualcosa, io. I demoni possono portarti alla pazzia, ma non sono nulla in confronto a una donna. E cos quella era la regola: niente ragazze. Secondo Dhaliwahl, per lo meno. Nat camminava per la via dove la sua imponente casa del 1901 si stagliava contro quello che altrimenti sarebbe stato un quartiere ordinato. Lintonaco si stava scrostando e lerba del prato andava decisamente tagliata. Nella casa accanto viveva il signor Viccino, il suo vicino, che ora era inginocchiato nel suo prato curato e preciso. Non ama il caos pens Nat. Al ragazzo non piaceva particolarmente imbattersi in lui. Era un ficcanaso, non gli andava mai bene niente e non smetteva mai di parlare dei valori della propriet. Ma stavolta Nat era fortunato: il signor Viccino se ne stava chino sulla sua ortensia da concorso tutto intento a potarla. Nat cammin in punta di piedi verso il cancello, lo apr delicatamente e cerc di sgattaiolare dentro. Ehil. La voce delluomo lo sorprese alle spalle, stridente come un ingranaggio arrugginito allavviamento. Laveva beccato. Oh, salve signor Vicino rispose il ragazzo senza voltarsi. Viccino si lament il signor Viccino. Vic-ci-no. D un po, che fine ha fatto quel vecchio tizio cieco? Non lo vedo da una settimana. Nat si rabbui. Da un mese. Ma non mi dire. Cos tanto tempo? Dov andato? Nat si volt per osservare luomo. Il signor Dhaliwahl be, se n andato. Nat inghiott il boccone amaro e continu. Temo che ora dovr cavarmela da solo. Oh, che peccato. Davvero un peccato. Il signor Viccino chin la testa per un attimo, poi lanci unocchiata carica di speranza a Nat. Allora suppongo che una zia o uno zio verranno a prenderti. Nat scosse la testa e indic il suo spaventoso giardino. Eh no, devo restare qua e occuparmi della casa. Da solo? Senza adulti? Accidenti! esclam Nat guardandosi il polso nudo, come se portasse lorologio. Devo proprio andare. Nat salut con la mano il signor Viccino e si affrett, lasciando quelluomo bisbetico ad aggrottare sempre pi la fronte gi cosparsa di rughe per quello che aveva e non aveva detto.

Nat cominci a salire i gradini della veranda che si scosse di felicit preparandosi ad accogliere il suo rientro a casa come uno scodinzolante cane fedele. Oh, ferma disse Nat, devi stare calma finch non salgo. Fortunatamente la veranda giocherellona era saldamente ancorata al resto della casa. Nat non riusciva a immaginarsi come avrebbe potuto recintare quella cosa enorme se si fosse messa a correre gi per la strada. I gradini si calmarono e quando Nat cap che poteva salire senza essere scaraventato a terra da un tremito dentusiasmo, si affrett verso la porta. Fece scivolare via le grosse catene e la porta si apr da sola, mostrando lingresso buio come la pece. Centinaia di occhietti gialli lo scrutavano nelloscurit, in attesa che entrasse. Quella stessa vista lo aveva spaventato a morte la prima volta che Dhaliwahl lo aveva portato in quella casa. Come ho trovato il coraggio di entrare quella volta? si chiese. Ma allora era stato semplice: non aveva nessun altro posto dove andare. Nat era solo un bambino quando la nave dei genitori era scomparsa in una terribile tempesta nelle isole di San Juan. Lui fu ritrovato a galla nel Puget Sound con indosso il giubbotto di salvataggio che la madre, con insistenza, gli faceva mettere ogni volta. Non aveva parenti stretti. Era solo e alla deriva. I servizi sociali lavevano dirottato di continuo e, non potendo passare abbastanza tempo nello stesso luogo, non riusciva a farsi degli amici. Ovunque andasse vedeva delle cose: demoni. Quando ne parlava con i genitori adottivi, quelli di solito facevano una telefonata e veniva spedito subito presso unaltra famiglia. Presto cap che doveva tenere quellargomento per s. Poi un bel giorno i servizi sociali persero le sue tracce. Il suo nome era scomparso allimprovviso dai loro archivi. Curiosamente, Raja Dhaliwahl era sbucato fuori in quello stesso momento. Era nellufficio dei servizi sociali quando Nat venne riportato l dagli ultimi genitori adottivi. Appena il ragazzo entr, luomo batt le mani e ringrazi i propri di in bengalese. Accompagn Nat allo sportello e fu in quel momento che dagli archivi spar ogni sua traccia. La donna allaccettazione si scus, ma Dhaliwahl le mostr immediatamente degli strani documenti e lei sembr piuttosto felice di affidargli il ragazzo, dato che non appariva pi nei loro computer. So che non posso prendere il posto dei tuoi genitori, giovane Nathaniel gli disse il vecchio quando arrivarono a casa. E so anche che questo posto ti sembrer strano, e finch non capirai che qui che devi stare, rimarrai sempre il ragazzino smarrito di adesso. Io per posso darti un tetto e uno scopo nella vita. Queste cose potrebbero essere utili per un ragazzo come te, no? Nat annu, stupito che un adulto potesse essere cos diretto e perspicace. una cosa seria, una volta che un Custode prende con s un apprendista ci sono molte responsabilit disse Dhaliwahl. Nat chin la testa. Non so se sono in grado. Le responsabilit di cui ti sto parlando chiar Dhaliwahl appartengono al Custode. Nat si immerse nelloscurit e la porta si chiuse alle sue spalle. Le luci si accesero, gli occhietti svanirono e lui rimase l nellatrio come un normale ragazzo in una

normale vecchia casa, fatta eccezione per la sedia che si agitava con ansia dalla parte opposta. Nat pass davanti allorologio da parete grande quanto un pallone da spiaggia. Le lancette indicavano le undici e mezza. Oh no! Era in ritardo per il turno di met mattinata. I demoni dovevano essere irrequieti. Poi aggrott le sopracciglia. Aspetta un attimo. Punt con sospetto il dito verso lorologio. Le lancette arretrarono esattamente di un minuto. Finite il giro. Lorologio, con riluttanza, torn indietro alle dieci e mezza. Nat annu e si gir proprio quando Bel arriv a dargli il benvenuto piazzandogli il muso bavoso sul cavallo dei pantaloni. Ehi! Nat si lev il cappotto e apr larmadio. Sai che c, vecchio mio? Bel scosse il capo, gettando saliva a sinistra e a destra. Oggi mi successa una cosa. Un artiglio si allung dallarmadio verso il collo di Nat. Il ragazzo lo scans e vi appese il cappotto. Ho parlato con una ragazza. Bel disapprovava. Lo so, lo so disse Nat, non avrei dovuto, ma lho fatto. Il ragazzo si gir e si rivolse in modo gentile alla sedia irrequieta. Calma amica la tranquillizz. Sei libera di gironzolare. Non ti devi nascondere. La sedia si agit come uno gnu impaurito, colpendo in testa il ragazzo con una gamba e facendolo cadere a terra. Scalci pi volte e si scaten per il corridoio. Nat si gratt la testa. Sai, Bel disse alzando lo sguardo, Dhaliwahl in realt non ha mai detto che non posso parlare con le ragazze. Per quale motivo i miei doveri dovrebbero impedirmi di chiacchierare con qualcuno Il cane peloso starnut ricoprendo la faccia di Nat di moccio e bava, poi si allontan, lasciandolo l da solo a sgocciolare. Il ragazzo termin la frase sospirando, che non abbia zampe o artigli? CAPITOLO 5 Fifone? Richie e Gus, con gli skateboard sottobraccio, sbirciavano la casa di Nat da dietro il garage del signor Viccino, calpestando il suo prato scrupolosamente tagliato. Richie aveva dodici anni, ma ne dimostrava quindici. Gus ne aveva quattordici ma ne dimostrava sette. In testa aveva una cresta verde come quella degli indiani Mohawk e la scritta FAI rasata sopra un orecchio. Quando si gir, sullaltro lato della testa si leggeva SCHIFO. Indossava vestiti larghi e aveva un piercing al naso, come un toro, un anello con un teschio e due ossa incrociate. Richie cercava di imitarlo: capelli stopposi, cappellino Seattle Mariners consunto e portato al contrario, pantaloni larghi e T-shirt nera del concerto degli SLuG BaiT. Gus stava fumando una sigaretta. Vedi amico disse, questa la casa bizzarra del ragazzino. Lho visto entrare l. Richie annu.

Vuoi fare un tiro? gli domand Gus. Quella roba ti uccider gli rispose Richie. Gus sghignazz. La sua risata era un grido acuto che assomigliava al suono di un palloncino che viene sgonfiato lentamente. Un giorno dovr pur morire, no? Gus indic la casa di Nat. Per come la vedo io disse, i genitori di quel ragazzo terranno un mucchio di roba interessante l dentro. Cio, guarda l che posto. Sembra uscito da un film dellorrore. E dovrebbe essere un bene? gli chiese Richie. Se non sei un fifone Ogni volta che Gus usava quella parola, cera sempre una sfida alle porte. Lultima che aveva lanciato centrava con una rampa per lo skate, un sacchetto di carta, della cacca di cane e un fiammifero; alla fine non si era rivelata un granch. Richie sapeva che doveva smettere di frequentare Gus prima che accadesse qualcosa di veramente brutto, oltre che disgustoso. Non sono un fifone disse. Gus sorrise. Allora tornerai qui con me stasera e me lo dimostrerai, okay? Sentirono unasse del pavimento scricchiolare. Si girarono bruscamente sorpresi dal signor Viccino che stava sulla veranda con la canna dellacqua arrotolata attorno al braccio. Gliela punt contro. E va bene, cari i miei punk ringhi nella sua migliore imitazione di Clint Eastwood, via dal mio prato. Ah s? lo sbeffeggi Gus. Altrimenti cosa? Il primo getto dacqua colp in pieno la sigaretta che Gus aveva in bocca. Il secondo laccendino che teneva in mano. Il signor Viccino prese di nuovo la mira, stavolta punt sul naso di Gus. Via dal mio prato ripet luomo. Gus e Richie si girarono e corsero via. CAPITOLO 6 Nat decide di fare qualcosa La cucina di Nat rappresentava in modo caotico diversi periodi storici. Accanto a un forno a microonde ce nera uno a legna. Il ragazzo entr nella stanza e prepar alla svelta il pranzo. Nikolai gli porse un pezzo di legno grande il doppio di lui e Nat lo infil in un buco del forno a legna. La fiamma si ravviv. Nik indietreggi impaurito, fece un salto dallaltra parte della stanza, rimbalz su una sedia e atterr sul tavolo a distanza di sicurezza. Scusa Nik, avrei dovuto avvisarti disse Nat. Per non devi aver cos paura del fuoco. Nik medit sul tavolo della cucina. Nat apr il forno a microonde e ci infil un burrito congelato. Mentre lo teneva aperto e parlava con Nik, Deleterio allung gli occhi dal retro del forno a microonde per osservare al suo interno. Vide il burrito e scivol dentro in modo furtivo.

Nat chiuse il forno senza guardare dentro e lo accese non accorgendosi che Deleterio si era infilato al suo interno. Sai disse a Nik, molta gente crede che ai demoni piaccia la roba che scotta. La luce del forno si accese. Deleterio stava sul burrito con un grosso pezzo di fagioli e formaggio congelati in bocca. Il piccolo demone spalanc gli occhi allarmato. Poi inizi a diventare rosso e a sciogliersi, i lineamenti che colavano proprio come cera fusa. Nat recuper una forchetta e un barattolo di salsa: fischiettava quindi non sentiva i rumori del microonde e gli strilli soffusi che provenivano dallinterno. Ding! Il timer suon. Nat apr il forno e aggrott le sopracciglia. Il burrito era gi ricoperto di salsa rossa, ed era gi smangiucchiato. Il ragazzo guard meglio: si intravedeva una sagoma nella sostanza rossa appiccicosa che ricopriva il burrito, una specie di faccia che sgocciolava. Oh, accidenti! Cosaltro deve succedere? Nat scosse la testa e recuper una ciotola di plastica. Giuro che non so come abbia fatto Dhaliwahl con voi. Vers i resti gelatinosi di Deleterio nella ciotola e la mise in frigo. Gli occhi del demone galleggiavano in superficie e si distinguevano abbastanza bene, vigili ma colpevoli. Per un po Deleterio non sarebbe andato da nessuna parte. Nat si sedette a tavola. Per un attimo regn la calma e il ragazzo riusc quasi a rilassarsi. Poi Nik sollev unenorme credenza con una mano per raggiungere un pezzetto di cibo che cera sotto. I bicchieri sul mobile scivolarono. Nat alz lo sguardo giusto in tempo per vedere il primo che andava a schiantarsi a terra. Crash! Fu poi la volta degli altri. Crash, crash, crash crash! Nikolai lanci unocchiata mortificata a Nat. Sbam! Fece cadere la credenza e fil via dalla cucina. Lultimo bicchiere traballava ancora. Il ragazzo non si preoccup nemmeno di allungarsi per prenderlo crash! Ho bisogno di una pausa pens Nat. Lunico momento normale della giornata era stato quello in cui Sandy gli aveva detto di chiamarla, e lui aveva gettato alle ortiche quellopportunit. Se solo non fossi stato cos codardo e avessi preso il suo numero pens, stropicciando in tasca, in modo assente, la ricevuta della biblioteca che lei gli aveva dato. CAPITOLO 7 Chiedere indicazioni Lo Smilzo si trovava a nord di Seattle, davanti a un bivio. Non si ricordava che strada prendere. Erano passati tanti anni da quando aveva lasciato la Citt Smeraldo. Erano cambiate un po di cose. La citt si era ingrandita. Bene pens. Un signore del caos lavorava meglio avvolto nellanonimit della folla cittadina. Ma prima doveva ritrovare la strada di casa sua. Fece un cenno a una macchina che transitava. Lauto sfrecci senza rallentare. Ne pass unaltra. Stavolta lo Smilzo allung improvvisamente un braccio in avanti. Il

guidatore rallent per osservarlo. Ma quando Brucio diede una sbirciata dalla tasca e Tardo flu lentamente sulla spalla per avere una visuale migliore, la macchina acceler e sfrecci via. Le teste dei demoni si girarono insieme a quella del loro padrone e la videro allontanarsi. Lo Smilzo, se avesse potuto, avrebbe evitato di parlare con gli umani, ma fu obbligato. Quando intravide due nuovi fanali che si avvicinavano, indic la strada. Zizzania fece un balzo in avanti, strappandone via un grosso pezzo. Lasfalto si apr lasciando un crepa di mezzo metro di roccia sbriciolata e catrame. La macchina la centr in pieno e le ruote anteriori scoppiarono. Il guidatore sterz e fece testacoda bucando anche le altre due ruote e scivolando contro il palo dei cavi del telefono allincrocio della strada. Sbam! Lo Smilzo avanz, passeggiando con naturalezza verso la macchina distrutta. Gli umani sono troppo facili pens. Lauto era ridotta a un rottame accartocciato. Lo Smilzo si avvicin al finestrino in frantumi del conducente e diede alluomo una pacca sulla spalla. La testa ferita e contusa di questultimo ciondol verso di lui. Lo Smilzo indic la biforcazione della strada. Mi ssscusssi sibil, qual il tragitto pi breve per Queen Anne Hill? CAPITOLO 8 Nat corre un rischio Nat fin i lavori domestici del pomeriggio e and nello studio per cercare di trovare un po di pace. Si diresse verso il focolare e sistem una semplice urna di creta sulla mensola del caminetto. Su quelloggetto cera liscrizione RAJA DHALIWAHL. Oltre quella di Dhaliwahl, altre diciannove urne erano disposte in fila sulla mensola. Erano doro, di rame, di creta ognuna con una forma diversa. Ciascuna recava un nome: Andre LeFevre, Yatabe lErrante, George McDeen, Vincent Lazano, Michael Jones Francis e molti altri. Quella di Dhaliwahl era la pi recente. Stavano tutti su quella mensola, ognuno costituiva un anello della catena ininterrotta dei Custodi di demoni. I demoni esistevano da prima dellalba della stirpe umana, stavano in agguato, ai margini dei sensi umani. Gli uomini che possedevano sensi acuti potevano vederli, sentirli, avvertirli, annusarli e probabilmente assaggiarli (anche se Nat non conosceva nessun Custode che ci avesse mai provato). I pochi prescelti venivano reclutati come apprendisti per poi diventare Custodi. Nessuno per li costringeva. Era solo una chiamata, e come tale poteva rimanere senza risposta; molti possibili Custodi non vennero mai scoperti e addestrati, e non capirono mai come interpretare le manifestazioni a cui assistettero. Alcuni persero il senno e si cavarono gli occhi o si tagliarono un orecchio per recidere il legame con la pazzia. Le persone normali invece cercano da sempre ordine e tranquillit, ignorano inconsciamente il caos e le attivit demoniache intorno a loro. La gente comune pu avvertire la presenza di un demone di basso livello come un brivido freddo,

intravederlo nelloscurit, o sentirlo come un vago rumore in soffitta. I demoni di alto livello per sanno come nascondersi e sono pi pericolosi. Alcuni uccidono. Nat andava matto per la storia dei Custodi. Se ne ricordava una che gli aveva raccontato Dhaliwahl riguardo Yatabe lErrante. Quelluomo era stato un Custode coraggioso, famoso per le sue idee stravaganti. Yatabe fu il primo a teorizzare che se si riesce a forzare un demone del suono, unapparizione e un demone possessorio nello stesso oggetto, ci si ritrover a dover custodire un solo demone invece che tre. Naturalmente non aveva tenuto conto del fatto che il singolo demone ibrido che ne sarebbe scaturito avrebbe causato pi del triplo dei problemi, perch avrebbe potuto mutare le proprie sembianze, emettere dei suoni e muoversi, tutto in una volta. Quando la sua nuova variet di demone lo condusse a una caccia estenuante fino a un villaggio dellAsia i cui abitanti gli si scagliarono contro armati di lance, Yatabe si pent di aver avuto quellidea. Mentre Nat contemplava le urne, il suo sguardo si spost su un libro enorme che stava sopra un piedistallo l vicino. Le pagine ingiallite erano antiche, e sulla copertina di pelle crepata cera scritto CdD. Il Diario dei Custodi di Demoni era il mezzo ufficiale con cui gli apprendisti si passavano le informazioni tra di loro. Circolava dai tempi di Jamala. Prima del Diario, la tradizione era stata tramandata oralmente. La prima cosa che aveva scritto Jamala fu il resoconto di come avesse dimenticato un incantesimo importante rischiando di essere quasi schiacciato da un demone possessorio del Terzo Ordine che aveva preso il controllo di un carro trainato da un cavallo. Dopo quellepisodio, le principali tecniche di custodia dei demoni furono documentate e di volta in volta perfezionate. Venivano segnalati anche i tentativi falliti, sempre che i Custodi riuscissero a rimanere in vita per descriverli. Ad esempio, non consigliabile prendersi gioco di unapparizione con osservazioni offensive, poich le apparizioni dimorano solo nel piano visibile dellesistenza e non sentono nulla. Sfortunatamente, il diario veniva scritto nella lingua madre di ciascun Custode. Alcune erano lingue morte: latino, aramaico, sanscrito. Per imparare alla perfezione larte, bisognava conoscere le scritture di dozzine di popolazioni straniere antiche. Nat finora ne conosceva solo due. Linglese, naturalmente, e il bengalese, la lingua di Dhaliwahl, con cui se la cavava. Le altre andavano migliorate. Nat si lasci cadere accanto alla finestra. Tir fuori la ricevuta del prestito che si era infilato in tasca non appena era uscito dalla biblioteca e prese la mira del cestino dei rifiuti. Prima di buttarlo via per, si accorse che Sandy ci aveva scritto qualcosa: 737-5467. Nat batt le palpebre. Era il suo numero di telefono! Nat si allung per prendere il vecchio telefono accanto a lui, ma gli si drizzarono i peli sul collo (come quando cerano dei demoni nei paraggi) quindi esit. Gli era proibito frequentare le ragazze, e doveva ammettere che essere in presenza di Sandra Nertz lo faceva sentire un po spaventato. Dhaliwahl per gli aveva anche insegnato che le proprie paure andavano sempre affrontate. A quale di quelle due regole conflittuali doveva attenersi? Doveva evitare la ragazza o affrontare la sua paura? Fece un bel respiro e compose il numero. La ragazza rispose. Pronto, sono Sandy.

Nat sbianc in volto. Paura. Il ragazzo si chiese se lei potesse avvertirla come facevano i demoni. Ciao esord lui, sei Sandy? Nat ebbe un sussulto. Lei gli aveva appena detto il suo nome. Stupido mormor tra s e s, stupido, stupido, stupido. Nathaniel, sei tu? Ehm, s rispose lui. Wow disse la ragazza, non avrei mai pensato che mi avresti chiamata. Be. Io, ehm ho trovato il tuo numero e, uhm, e e magari vorresti chiedermi di uscire? gli sugger Sandy. Ci fu un improvviso strano tintinnio proveniente dalle urne che suon vagamente beffardo. Nat le fiss, copr il telefono e bisbigli autoritario: State zitte o vi faccio diventare dei vasi da fiori! Scusa? disse Sandy. Nat rivolse di nuovo la sua attenzione al telefono. Dicevo, uhm, portare. Potresti portare un vaso da fiori. Uh, ehm unidea carina. E si d il caso che io stasera sia libera. Stasera? Sar l tra poco. Non ti preoccupare, so dove abiti. C scritto sulla tua tessera della biblioteca. Oh rispose Nat, sotto shock. Ciao disse Sandy. Nat riattacc. Sudato, apr la vecchia finestra vicino a lui, la forz per far entrare un po daria fresca e si asciug la fronte. Poi diede unocchiata alla stanza. Nik stava accucciato l vicino, grugniva in modo demoniaco e si puliva lorecchio con un artiglio ricurvo. Oh no url Nat, lei non pu venire qui! Prese il Diario dei CdD e usc in fretta, lasciando la finestra dello studio spalancata. CAPITOLO 9 Prepararsi a una missione Attenzione fate tutti attenzione! url Nat. Di colpo, la casa si anim: cigolii, lamenti, sussurri e mormorii che sembravano provenire dal basso, dallalto, da ogni angolo e direzione nello stesso istante. Per quelli che ancora non lo sanno, presto arriver qui una ragazza. Il chiacchierio e i fruscii aumentarono. Sarebbe stupendo se poteste rimanere nascosti per un po. Un pezzo di listello decorativo che stava sul muro tir fuori delle gambe e se la fil come un bastone da passeggio. Era diretto al piano superiore a diffondere la notizia. Potete evitare di farvi vedere per qualche minuto? Per favore. Qualcosa usc volando dallo studio: un grosso libro che sbatteva la copertina come fosse un paio dali. Nat si butt a terra. Il libro scese in picchiata attraversando latrio e lo manc di poco.

Il tappeto si avvolse di colpo attorno al ragazzo, cercando di arrotolarlo come un wurstel in un hotdog. Basta! intim. Riusc a liberarsi proprio quando un intero stormo di libri tascabili volteggi per latrio, seguito da una libreria. Il mobile salt e chiuse di scatto le ante della vetrinetta per cercare di catturare tutti i volumi. Le teste intagliate iniziarono a inveire: NATHA-AAANIEL, NATHAAAAAAANIEL. Nat afferr un pezzo di nastro adesivo e tapp loro la bocca. NATHA Fugg di corsa in camera da letto. Nonostante tutta quella fretta si ferm davanti a una vecchia foto che lo ritraeva sorridente, a dodici anni, tra il padre e la madre. Lei vi piacerebbe sussurr ai genitori. Nik e Flappy si sedettero sopra il cassettone. Nat raccolse una piccola scatola degli enigmi decorata e la apr. Aveva le dimensioni di un cubo di Rubik e la sua funzione era un incrocio tra una lampada di Aladino e una gabbietta per gli animali. Fece cenno ai demoni di entrarci. I demoni si avvicinarono e la scatola li risucchi. Nat la richiuse, prese il giubbotto e fece un bel respiro. Okay, ho il mio giubbotto e i miei servitori sono nella scatola, ma sono sicuro che sto dimenticando qualcosa. Qualcosa che ha a che fare con una finestra pens. Si affacci alla finestra per osservare la strada calma, il sole che tramontava sopra la baia e limmacolato giardino in fiore del signor Viccino Qualche istante pi tardi, Nat stava strisciando a quattro zampe in mezzo ai cespugli di rose e alle ortensie del signor Viccino. Non sapeva quali fiori fossero adatti per un appuntamento con una ragazza, ma pens che avrebbe dovuto trovare qualcosa di colorato, sperando che il signor Viccino non se accorgesse. Scelse alcuni fiori gialli. Poi alcuni rossi. Pens che potessero bastare, ma poi ne vide alcuni bianchi che sembravano star bene con quelli gialli e quelli rossi. Nella casa del signor Viccino si accese una luce. Nat si appiatt a terra e rimase immobile. Poi sent qualcosa perfino pi angosciante. Una macchina che arrivava. Di solito quella strada era poco trafficata. Doveva essere Sandy. CAPITOLO 10 Stare in agguato, aspettare, sbavare La Bestia sal le scale del seminterrato e si rannicchi accanto alla porta di ferro. Affil gli artigli ricurvi sulla superficie metallica con affondi lunghi e lenti. Il ragazzino era uscito di casa. Era in momenti come quelli che la Bestia metteva alla prova la resistenza della porta metallica. Lavorava ogni giorno anche sulla botola, la graffiava, la spingeva, aspettava. La Bestia sbav, si ricord che aveva quasi avuto un assaggio, una ricompensa per essere rimasta attaccata allo scivolo, in silenzio, tutta la mattina. Ma proprio quando stava per affondare i denti nella pelle calda e giovane del ragazzino, qualcosa laveva colpita dietro la testa. Si massaggi il cranio a punta e ringhi. Avrebbe aspettato unaltra occasione. Il ragazzino, come tanti alla sua et, era distratto. Avrebbe commesso un altro errore.

CAPITOLO 11 Arriva Sandy Sandy arriv davanti a casa di Nat a bordo della vecchia Volvo arrugginita dei genitori. And avanti e indietro parecchie volte, grattando il cambio, poi dopo qualche sussulto si ferm. Aveva parcheggiato. In malo modo. Sandy scese dallauto, si lisci la lunga gonna e si sistem il maglione rosa. Aveva cercato di mettersi qualcosa che fosse vivace ma si sentiva ancora come qualcuno che avesse sbagliato strada e fosse finito l invece che in chiesa. Teneva un vaso da fiori tra le mani. Davanti a lei lenorme casa antica si stagliava contro il tramonto delle isole di San Juan. Wow disse. Labitazione non rispecchiava tanto il suo padrone. Nat era solo strano, la casa invece era veramente spaventosa. Ma per la ragazza era il primo vero appuntamento. Spaventosa o no pens, eccomi qui e avanz verso il cancello di ferro battuto. Il vialetto era consumato e pieno di crepe. Le scarpe col tacco che indossava erano rimaste chiuse nellarmadio per pi di un anno; non le portava mai quando andava a scuola. Mentre il sole tramontava continu a camminare e incespic, saltellando da una pietra allaltra su quei trampoli in miniatura, certa che Nat, chiedendosi dove fosse finita, lavrebbe trovata distesa nel giardino con due caviglie rotte. Sal i gradini dellingresso principale senza inciampare. Quando arriv sulla veranda per, la sent muoversi sotto di s. Fece un altro passo. Sembrava pi stabile. Alz lo sguardo e not qualcosa di strano. La porta aveva degli enormi catenacci allesterno. Sandy si volt e osserv la sua macchina. Sent limpulso immediato di scappare. In fin dei conti, cosa sapeva davvero di quel ragazzo? La cosa pi logica da fare sarebbe stata andare subito via e chiamare Nat, una volta al sicuro, per disdire lappuntamento. Ma lei si stava avventurizzando. Si avvicin alla porta.

CAPITOLO 12 Una ragazza in casa Nat and di corsa verso lalto specchio allingresso. Si accigli. Lo specchio rifletteva i vestiti del ragazzo, ma mostrava un teschio bianco al posto della testa e ossa scheletriche al posto delle mani. Nat non diede allo specchio la soddisfazione di lamentarsi. Si sistem i pantaloni con le dita ossute e si lisci la camicia. Fece un bel respiro e si avvicin alla porta dingresso.

Sandy stava per bussare quando Nat le apr. Oh! esclam sorpresa. Eccoti. Ciao disse Nat. Le porse un mazzo di fiori attraverso la porta socchiusa. Sandy gli diede il vaso da fiori. Nat ce li infil, ma non si mosse da dietro la porta. Grazie disse la ragazza. Sono stupendi. Dove li hai presi? Nat si strofin le mani. Sandy vide cadere della terra fresca sulle sue scarpe immacolate. Qua vicino rispose il ragazzo. Per un attimo ci fu un silenzio imbarazzante, entrambi non sapevano di preciso comerano finiti per ritrovarsi l sulla soglia di casa. Posso entrare? chiese infine la ragazza. No! rispose Nat in modo troppo duro. Meglio di no, tutto in disordine, sai, in una casa vecchia c un mucchio di robaccia. Vado a prendere un po di soldi. Nat scomparve e le sbatt la porta in faccia. Sandy si infastid, era perplessa. Riguard la sua macchina, ci stava ancora riflettendo. O quella casa spaventosa o a casa da sola. 6 1 Skianto! pens. Fece un bel respiro, si mise il vaso sotto il braccio e allung la mano verso la maniglia. Nat entr di corsa nella sala da pranzo. Un tavolo occupava interamente un lato della stanza; era stato recuperato tanto tempo prima in Scozia, in un castello abbandonato, da Michael Jones Francis, il grande Custode inglese. Nel Diario, Francis descrisse di aver trovato attorno allenorme tavolo i cadaveri di tre cacciatori di tesori, fatti a pezzi come se fossero stati sbranati da un leone. Nat aggir il tavolo, spalle al muro, facendo attenzione a non disturbare quella cosa enorme. Si avvicin in punta di piedi a una piccola cassapanca. Era colma di diamanti, monete doro e altri tesori assortiti collezionati dai Custodi nel corso dei secoli. Non appena afferr una banconota moderna da venti dollari sent aprirsi la porta dellingresso. Oh no Ritorn indietro, ma nella fretta inciamp su una delle gambe del tavolo guardiano. Con suo grande orrore, loggetto si mosse. Il ragazzo cadde e si scans quando uno degli artigli cerc di afferrargli la gamba, i pantaloni per si strapparono. Raggiunse la porta e si precipit a quattro zampe verso latrio, andando quasi a sbattere con la testa sulle ginocchia di Sandy. Oh! Caspita. Sei entrata. Sandy vide lo squarcio sui pantaloni. Stai bene? S. Mi sono solo strappato i pantaloni contro il tavolo. Sandy allung la mano per aiutarlo a rialzarsi. Nat sent la mano di lei che toccava la sua e si meravigli di quanto fosse esile. Rimasero a fissarsi. Nat cerc di parlare, ma non ci riusc. Sandy osserv latrio. Ci sono delle cose incredibili qui disse. I tuoi genitori collezionano pezzi dantiquariato? Nat distolse lo sguardo. No. Io, ehm, ho ereditato tutto da poco tempo. Questa roba appartiene tutta a te? Diciamo pure che il contrario. Non hai toccato nulla, vero? le domand. No rispose lei. E c stato nulla che ti ha toccata?

Sandy fece di no con la testa, perplessa. Nat la prese e la riaccompagn alla porta. Dovremmo andare. Nella penombra, sopra di loro, un libro svolazzava in cerchio, gemeva e si preparava a scendere in picchiata. Sandy si gir, per cercare di capire da dove provenisse il rumore. Pipistrelli disse Nat. Lungo il corridoio riecheggiarono dei passi che si avvicinavano. Tump tump tump! la caldaia disse Nat con tono seccato. Possiamo andare? Okay rispose Sandy scrollando le spalle. Intanto, in cucina, Deleterio era scivolato fuori dalla ciotola di plastica, congelato come lo stampo di un gargoyle di gelatina. Era riuscito, spingendo, ad aprire il frigo ed era corso gi fino allingresso. Nat era cos occupato a fare in modo che Sandy non notasse la dozzina di decorazioni che si staccavano dal muro che non si accorse di Deleterio. Quando Nat la spinse fuori Sandy cerc di sorridere. Magari la prossima volta mi farai fare un giro disse. Usc dalla casa inciampando sia sulla soglia che sui gradini, dato che Nat laveva spinta di nuovo. Appena il ragazzo usc, Deleterio scapp di nascosto, senza farsi vedere, e schizz verso la macchina di Sandy. Di nuovo in grado di camminare tranquillamente, la ragazza si gir e fiss Nat sconcertata. Il ragazzo chiuse le serrature sia interne sia esterne. Nella casa, alle spalle del ragazzo, riecheggiava un incredibile fracasso. Craaash! Nat fece un sorriso forzato come se non avesse sentito nulla. Allora, dove vanno i ragazzi normali quando escono? Vuoi dire dove vanno normalmente i ragazzi? chiese Sandy. S, intendevo quello. Sandy ci pens un momento. Al centro commerciale? CAPITOLO 13 Ritorno a casa Lo Smilzo arriv in fondo a Queen Anne Hill e alz lo sguardo; non sorrise per. Quella sorta di ritorno a casa aveva un sapore dolceamaro; pi amaro, a dire il vero. Non aveva ancora deciso cosa fare una volta arrivato. Dhaliwahl non lavrebbe pi intralciato. Questo era ci che sapeva. Il caos, per, era un affare pericoloso. Non sapeva cosavrebbe trovato una volta sul posto. Forse sarebbe semplicemente entrato e avrebbe preso possesso della casa. Daltro canto, per, avrebbe potuto incontrare qualche resistenza. Doveva esserci di sicuro un nuovo Custode, un apprendista col quale vedersela. Ma era pronto alla battaglia e a riprendersi ci che gli spettava di diritto. Lo Smilzo confidava nelle proprie abilit. Aveva speso bene gli anni trascorsi lontano. Durante quel periodo aveva perlustrato la Columbia Britannica alla ricerca di

demoni, allenandosi per trovarli, per controllarli, e perfino per distruggerli. Nessun Custode si era mai allenato per ucciderli. Non era permesso. Ma senza un mentore che gli facesse la predica e che potesse fermarlo, aveva imparato ad abbracciare il caos, a diventarne parte e a usarne la forza distruttiva a proprio vantaggio. Nessun Custode tradizionale lo avrebbe mai eguagliato in quanto a potere. Aveva anche tre servitori, proprio come i migliori Custodi. La maggior parte ne aveva uno, pochi prescelti due, solo quelli con abilit eccezionali, Custodi rinomati come Michael Jones Francis e Yatabe lErrante, ne avevano avuti tre. Nel Diario dei CdD cera scritto che tenersi vicino pi demoni poteva portare alla pazzia. Bah pens. Poi si aliment del loro caos. Incanalare nel suo corpo il potere caotico di tre servitori gli dava la forza di camminare per centinaia di miglia senza nemmeno sudare. E ne mancano solo due pens. Lo Smilzo si avvi su per la collina. Si chiese se il fastidioso bastardino e la Bestia fossero sempre l. Quel demone poteva diventare un eccellente quarto servitore. CAPITOLO 14 Il centro commerciale Nat e Sandy entrarono al piano terra del Westlake Center Mall, il centro commerciale a forma di fetta di torta. Al piano di sopra ci sono i ristoranti disse Sandy. C un posto chiamato Bombay Burritos gestito da un indiano e dalla moglie messicana. Ti piace la cucina indiana? Nat sorrise e segu Sandy su per le scale mobili, il pezzo di stoffa strappata del pantalone che sventolava. Deleterio li seguiva di nascosto, a distanza. Il demone mutaforma era un maestro del travestimento. Aveva assunto le sembianze di un incarto mosso dal vento e poi si era attaccato alla scarpa di qualcuno trasformandosi in una gomma da masticare. Riprese le sue vere sembianze quando sent che nessun umano lo guardava. Corse in cima a una pedana in fondo alle scale mobili e si trasform ancora, mescolandosi a una scultura. Una vecchia signora con un bastone da passeggio sal sulle scale mobili, il vestito che svolazzava pericolosamente vicino al demone. Sandy e Nat salirono al piano superiore. Ho avuto limpressione che lautore dei dipinti appesi in casa tua fosse unanima sola e tormentata disse Sandy. Sto cercando di scongiurare quella fine rispose Nat. Perch? Sei un pittore? No, ma so cosha provato rispose il ragazzo. Scesero dalle scale mobili proprio quando la vecchia signora alle loro spalle perse lequilibrio. Ruot le braccia e cadde allindietro mentre il suo vestito veniva risucchiato dagli ingranaggi. Tump bum tump bum! Nat e Sandy si diressero ignari verso Bombay Burritos.

Lattenzione di Deleterio venne catturata da un negozio dabbigliamento, e cos ci si infil. Cammin furtivamente lungo una fila di camerini, apr le porte che nascondevano clienti mezzi nudi, tolse i vestiti dalle grucce e sparse gli spilli sul pavimento alla portata dei piedi scalzi. Nella zona ristoranti, Sandy e Nat trovarono posto a sedere. Nessun ragazzo mi aveva mai portata a mangiare al primo appuntamento disse Sandy. Io non ho mai avuto un primo appuntamento rispose lui. divertente. Perch? chiese Nat timidamente. Perch lo stesso anche per me disse lei. Il mio tutore non mi ha mai fatto uscire disse Nat. Tutore? I miei genitori sono scomparsi durante una terribile tempesta quando avevo dodici anni. Oh, mi dispiace disse la ragazza. Dove sei stato poi? In posti diversi. Posti che non mi piacevano. Per tutto okay, nemmeno io piacevo a loro. Non ero come gli altri bambini. Nat spost lo sguardo sul balcone. Sembra che i paramedici stiano soccorrendo una signora anziana, laggi in fondo. E ora? Sandy cambi discorso. Il mio tutore mi ha trovato ai servizi sociali. Mi ha addestrato come apprendista fino a un mese fa. Scuola a domicilio? Qualcosa del genere. Come mai ti ho visto in biblioteca solo di recente? Nat si mosse, si sentiva a disagio. E stato un addestramento intenso. Quindi, che fai? Ha importanza? Sono solo curiosa. Come fai a mantenerti? Hai la mia et. Ho tutto quello di cui ho bisogno, tranne Tranne cosa? Non saprei. Tanto per cominciare unuscita al centro commerciale con unamica. Sandy arross. Dai, che fai? Muoio dalla curiosit. Sono una specie di soprintendente. Anchio! Cio, sto imparando ad archiviare i libri. Ma questo lo sai gi. Che tipo di soprintendente sei? Di un museo? No. Oggetti dantiquariato? Quelle cose meravigliose che hai in casa? Senti tagli corto Nat, non te lo posso dire. Scusa. Sandy si rimise a mangiare. Mentre la ragazza aveva la testa chinata, Nat si diede un colpo sulla fronte. Sono un idiota pens. Prov a rimediare. Posso dirti che nel mio lavoro devo essere

sempre concentrato al massimo. Il mio mentore mi ha avvertito un milione di volte che se faccio anche un solo errore, ci sar la fine del mondo? disse Sandy. Proprio cos! esclam Nat. Sembrano i discorsi dei miei genitori. Era sempre ossessionato dal dovere e dalla responsabilit. Sandy si pieg per avvicinarsi a lui, sorrise e gli mormor: Be, stasera non sei al lavoro, e non sembra che il mondo stia finendo, no? CAPITOLO 15 Ladruncoli Gus e Richie percorsero sui loro skateboard la stretta via dove abitava Nat. Senza lampioni, i vestiti scuri li rendevano quasi invisibili. A Gus non dispiaceva visto che andava da una parte allaltra della strada per controllare le serrature delle macchine. Si avvicin alla vecchia Chevy ammaccata del signor Viccino e si ferm, poi si chin e sbirci dal finestrino, pi per curiosit che per la convinzione di trovare qualcosa che valesse la pena rubare. Gus chiamava quel tipo di macchina O.C.A., che stava per orribile catorcio ambulante. Gus si mise a sghignazzare. Abbiamo una bella O.C.A. qui, amico disse rivolto a Richie, che si era fermato dietro di lui. Dai disse Richie, il vecchio ci vedr, scendiamo gi dalla collina e vediamo che succede in centro. Gus scosse la testa, tir fuori un cacciavite dalla tasca dei pantaloni e fece un graffio a forma di G sulla macchina del signor Viccino. Poi si gir verso casa di Nat. Gli sembr che qualcosa attirasse la sua attenzione. Rimase per un po con lo sguardo fisso. Prima o poi quel qualcosa sarebbe saltato fuori. Andiamo disse Richie con urgenza. Aspetta, amico rispose Gus. Ho una strana sensazione. Poi la vide: la finestra al piano terra dello studio era socchiusa. Gus sorrise. Guarda guarda Richie entr dalla finestra dopo Gus che nel frattempo osservava le urne sopra la mensola con aria perplessa. Avevano nascosto gli skateboard tra i cespugli fuori dalla casa. Gus si avvicin alla mensola dei precedenti Custodi e scelse unurna. Cosa cavolo sono queste cose? Richie lo raggiunse. Credo che siano Gus per ci aveva gi infilato la mano dentro. Mescol le ceneri e poi si port il dito alla bocca per assaggiare la polvere grigia. ceneri di defunti fin di dire Richie. Gus sput sul pavimento. Richie scosse la testa. Dovresti starne alla larga. Karma negativo. Gus lo ignor e afferr lurna di Yatabe lErrante. Se non fosse per il karma negativo, io non avrei nessun karma. La risata di Gus si fece acuta mentre apriva lurna e la capovolgeva. Non usc nulla. Questa vuota si lament il ragazzo. Ehi, amico insist Richie, non dovremmo fare certe cose. Qua dentro c solo roba vecchia, andiamocene via.

Gus rimise lurna di Yatabe sulla mensola con il coperchio socchiuso. Dai, cacasotto, non ci succeder nulla se controlliamo un altro paio di stanze. Prima che Richie potesse dire unaltra parola, Gus era uscito dallo studio e saltellava per il corridoio buio. Richie diede un ultimo sguardo alla notte illuminata dalla luna fuori dalla finestra aperta, scosse la testa e and dietro allamico nelle profondit cupe della casa. Mentre Gus e Richie camminavano per il corridoio, gli occhi delle teste sulla panca li seguivano. Dietro di loro, il coperchio dellurna di Yatabe si rimise a posto da solo. Gniii clic! I due ragazzi si girarono di scatto abbassandosi come ninja inesperti, ma non riuscirono a capire da dove provenisse il suono. I loro sguardi percorrevano il corridoio. Non nulla disse Gus con tono seccato. Vai avanti tu disse Richie. Afferr loggetto pi vicino: la scatola degli enigmi di Nat. Io rimango e do unocchiata a questa cosa. Fai come ti pare, amico disse Gus. Il ragazzo si addentr sempre di pi nella casa, i suoi passi riecheggiavano nel seminterrato attraverso il pavimento. CAPITOLO 16 Un buon profumino Lodore dei ragazzini arriv fino alla Bestia. Riusciva a fiutare le sue prede naturali. Ce nerano due. La Bestia li ascoltava mentre si muovevano avanti e indietro goffamente, sopra la sua testa, stuzzicanti, ma fuori portata. Quellodore era straziante. La Bestia si mosse pesantemente verso lo scivolo e inizi a scalarlo, artiglio dopo artiglio sulla superficie metallica. Quellarrampicata era difficile, perfino per degli arti forti come i suoi. Cerano pochi appigli sul metallo liscio, solo quelli che si era creata nel corso degli anni, tacche e graffi profondi. La Bestia si trascin su poco per volta, ma la botola in cima era ben chiusa, come sempre. Grugn e ritorn sul pavimento sporco in basso, molto in basso, dove inizi a camminare sbavando. La Bestia aveva come la sensazione che quella fosse unopportunit, anche se non sapeva perch. Pos tutte e sei le zampe a terra e avanz come uno scimmione per tutto il perimetro della profonda stanza oscura, sperando, con il suo cervello primitivo, di sentire il rumore del catenaccio che veniva sfilato dalla porta di metallo in cima alle scale. Tempo addietro, lo stesso catenaccio era stato sistemato l per rinchiuderla in quella prigione vuota. La porta era sempre stata una barriera invalicabile, ma in quel momento stava accadendo qualcosa dallaltra parte della botola. La Bestia procedette lentamente verso la scala di pietra consumata, scolpita sulla stessa roccia del muro e ascolt, in attesa del suono e preparandosi a salire la lunga e ripida scalinata verso la porta di metallo.

CAPITOLO 17 In esplorazione Gus percorse il corridoio, osservando con espressione accigliata larredamento. I quadri appesi al muro gli ricambiarono quello sguardo. La loro sofferenza era cos reale che Gus si chiese che tipo di orrori avesse sperimentato il pittore che li aveva dipinti. Prov a ridere, ma il modo in cui la sua risata riecheggi nella casa buia non gli piacque. Eh eh, solo una vecchia casa disse fra s e s. Ma aveva paura. Il ragazzo non aveva visto nulla che valesse la pena rubare. Si allung per toccare una maschera grottesca di legno, ma non appena lo fece, dei passi pesanti risuonarono lungo il corridoio. Richie? chiam. Sei tu, brutto idiota? Non ci fu nessuna risposta, ma dallaltra parte del corridoio si sent un suono di qualcosa che sbatteva. Gus si gir di scatto, con gli occhi spalancati, e indietreggi. Non era un fifone, ma quegli strani rumori lo avevano un po spaventato. E il fatto che Richie lavesse lasciato solo non lo aiutava. Di colpo inciamp su un grosso oggetto. Stomp! Cadde di schiena e si guard attorno agitato, poi si accorse di essere finito sopra un grosso cane. Gus alz gli occhi, sollevato. Sei tu che facevi tutto quel rumore? Si rimise in piedi e diede un calcio poco amichevole a Bel. Accidenti, sto diventando un cacasotto come Richie. Si mise a ridere. Richie camminava assorto per lo studio, giocherellando con il coperchio della scatola degli enigmi in attesa di Gus, del ragazzino o dei suoi genitori che tornavano a casa. Quel posto gli faceva venire la pelle doca e pens che avrebbe potuto svignarsela al primo segnale di una o dellaltra cosa. Poi trov un libro su un piedistallo. Gli piacevano i libri, e quello sembrava molto bello. Mise gi la scatola degli enigmi e avanz verso il grosso libro rilegato in pelle. Sfogli le prime pagine. Cerano delle strane lingue e una serie di disegni rozzi che mostravano una persona in mezzo a dei mostri, anche se Richie non capiva se li combattesse o fosse loro amica. Raccolse il libro e inizi a consultarlo. Alle sue spalle, Nik usc dalla scatola degli enigmi rimasta aperta e si liber. Il demone batt le ciglia, si chiese dove fosse finito Nat e chi fosse quel ragazzino. Poi sent Gus che apriva la botola e and a investigare. CAPITOLO 18 Caos alla zona ristoranti Mentre Nat e Sandy mangiavano, sorridendosi a vicenda, i peli sul collo del ragazzo si rizzarono di colpo.

Proprio in quel momento, Deleterio si gett sotto un tavolo vicino. Oh, no pens Nat, come ha fatto ad arrivare qua? Doveva distrarre Sandy cos da acciuffare il demone e farlo sparire prima che combinasse qualche guaio. Nat punt il dito a casaccio dallaltra parte della zona ristoranti, alle spalle della ragazza. Wow, guarda l che roba! Quando Sandy si gir Nat bisbigli con veemenza in direzione del demone: Vieni qui! Indic la sua tasca, ma Deleterio scapp, troppo eccitato di trovarsi in mezzo alla gente per cooperare. Sandy si volt a guardare dove aveva detto Nat e incroci per sbaglio lo sguardo di una sedicenne dal corpo mozzafiato che andava verso di loro. Oh, no disse Sandy con cipiglio, Chelsea Wallace. Quando Chelsea avanz ancheggiando, accompagnata da due ragazze tirapiedi appena appena meno incantevoli di lei, tutti i ragazzini nella zona ristoranti si girarono. Guardate l disse la ragazza con tono compiaciuto alle sue amiche, la piccola bibliotecaria in giro per la citt. Si ferm davanti al tavolo di Sandy. Ehi, Sandy Nerdz, questo qua il tuo ragazzo o tuo cugino? O entrambe le cose? Le amichette di Chelsea ridacchiarono. Dai, Nat disse Sandy, andiamocene. Nat per stava sempre cercando Deleterio. Lo vide correre dietro Chelsea, trasformato in mattonella. Piantagrane bisbigli. Chelsea si accigli. Scusa, cosa vorresti dire? Nat alz lo sguardo, confuso. Una delle amiche di Chelsea si affrett a rassicurarla: Voleva di certo dire che non riesce a resisterti. No, penso che voglia dire che non ti sopporta disse laltra. Sandy non riusc a trattenere un sorriso. Combinaguai e rompiscatole disse. Piantagrane vuol dire che sei una che cerca di creare problemi. Grazie, signorina-so-tutto-io le fece il verso Chelsea, la prossima volta che mi servir unenciclopedia ti chiamer. Chelsea rivolse il suo sguardo carico di mascara su Nat. Ehi, sgorbietto lo derise a voce alta per assicurarsi che tutti quelli che si trovavano l si voltassero, sai cosa penso? Chelsea fece un passo indietro, godendosi tutta quellattenzione, e conficc il tacco proprio su Deleterio. Gli tir fuori laria, facendogli uscire il pi lungo e umido grugnito demoniaco immaginabile. Prooooooooot! Chelsea si irrigid. Sbianc in volto mentre la sua intera vita sociale le passava davanti agli occhi. I ragazzini la fissarono. Nessuno poteva vedere Deleterio. Davanti a loro cerano solo Chelsea e il suono di quella tremenda scorreggia. Cominciarono ridacchiando a denti stretti, poi a poco a poco le risate crebbero di intensit, diventando sempre pi sguaiate. Perfino le due tirapiedi di Chelsea non riuscirono a trattenersi.

In mezzo a quel baccano, Nat vide loccasione giusta per riprendersi Deleterio. Lo afferr e se lo infil in tasca senza che nessuno lo vedesse. Tutti guardavano Chelsea, che ormai si era gi allontanata di qualche metro. Se la fil in un lampo. Evidentemente era abituata a camminare con i tacchi alti. Quando Nat si alz, arrivarono gli addetti alla sicurezza, infastiditi dal baccano. Sembra che tutto questo sia opera vostra disse un ufficiale magro. E meglio che vi scorti fuori di qui. Mi dispiace disse il ragazzo a Sandy mentre la guardia li accompagnava alle scale mobili. Non intendevo rovinarti la serata. Sandy sembrava combattuta, come se volesse ridere o piangere o entrambe le cose insieme. Non so coshai fatto o come ci sei riuscito disse, ma non ti devi scusare per avermi difesa. CAPITOLO 19 Non andare nel seminterrato Gus si trovava davanti allabbeveratoio in bagno, con i pantaloni abbassati. Nick comparve quatto quatto e si accovacci sotto la vasca, osservando con sguardo severo luso che ne stava facendo Gus. Usc fuori dallombra e fiut vicino ai piedi del ragazzo. Osserv i lacci delle sue scarpe, sorrise, e si allung per afferrarli. Gus si pass le mani tra i capelli unti, ignaro, agitando i fianchi e facendo temerariamente pip senza mani. Sai Richie, hai ragione! disse a voce alta. Non c niente di bello da rubare qua dentro. Nessun pc portatile, nessuna tv, n Xbox. Appena finisco qui, possiamo andarcene via. Dietro Gus, Nik stava sollevando il manico di una scopa. Lo inclin allindietro come se stesse usando una canna da pesca, e poi fece partire un colpo violento. Bam! Gus sent qualcosa sbattere nelle sue parti pi delicate. Lanci un grido e inciamp allindietro, guardando in basso sbigottito. Vide unorrenda creatura con denti spaventosi accovacciata sotto labbeveratoio. Teneva in mano una scopa che risollev per sferrare un altro colpo. Gus usc dalla porta barcollando e inciamp nel corridoio, senza fiato. Per qualche motivo i suoi piedi erano attorcigliati. Cadde a terra malamente. Pum! Gemette, si rialz a fatica e inizi a camminare dondolando lungo il corridoio mentre si tirava su i pantaloni. Due passi dopo cadde nuovamente. Pum! Gus strisci per il corridoio, stordito, certo che la piccola creatura lavrebbe colpito alle spalle azzannandogli il collo. Non riusciva a rialzarsi. Si guard i piedi. Aveva i lacci delle scarpe legati insieme. Si tolse le scarpe e si mise a correre, scivolando nellatrio verso la porta dingresso. Lev un catenaccio e cerc di aprirla. Era sempre chiusa.

Ma che Gus sbatacchi il pomello e batt sulla porta. Sentiva dei rumori alle sue spalle, venivano dal corridoio: ringhi, tonfi e passi pesanti. Di certo non era Richie. Gus si guard intorno, agitato. Poi not la pesante porta di ferro che conduceva al seminterrato. Lenorme tappeto indiano si mosse sotto i piedi del ragazzo. Gus grid e si gett sulla porta del seminterrato, afferrando i pesanti catenacci e tirandoli via uno dopo laltro. Levato anche lultimo, Gus tir la porta. Allinizio non si mosse. Si lament, pensando che fosse bloccata. Poi inizi a muoversi lentamente, lo stridore doloroso del metallo sulla pietra. Gus us tutte le sue forze, tirando con disperazione, e alla fine la piastra metallica spessa dieci centimetri si scost quanto bastava per far s che il ragazzo potesse scivolarci dentro e scappare nel seminterrato. La luce filtrava dalla piccola apertura e andava a colpire i gradini di pietra che conducevano in basso, nelloscurit pi totale. Gus non aveva tempo per stare l a guardare. Si immerse in quel buio, si gir e con uno strattone tir la porta usando tutto il suo peso, finch non riusc a muoverla lentamente sopra di lui. Alla fine si chiuse completamente con un suono metallico che riecheggi in tutto il seminterrato. CAPITOLO 20 La porta del seminterrato Nikolai sbatt contro la porta del seminterrato e Flappy atterr in modo scomposto sulla sua grossa testa. Rimasero immobili, con lo sguardo fisso, come due gargoyle di pietra. La loro espressione di malefica allegria spar alla vista minacciosa della porta di metallo ora priva dei catenacci. Nik era coraggioso di natura, ma perfino lui non si sarebbe avvicinato. Sulla sua testa, Flappy lanci qualche piccolo gorgoglio di avvertimento dal suo becco a uncino. Nik inizi ad arretrare in punta di piedi. Stavano per filarsela quando nellatrio arriv di colpo un altro giovane umano. Una volta percorso il corridoio, Richie arriv nellatrio con il Diario dei CdD infilato sotto il braccio e lo zaino in spalla. Alla vista dei due piccoli demoni si pietrific. I demoni si girarono e ricambiarono lo sguardo. Richie rimase per un attimo disorientato: quelle cose deformi sul pavimento sembravano statue. Poi Flappy drizz il capo, come un pappagallo. La confusione di Richie venne spazzata via dalla pura incredulit. Scosse la testa, sperando di schiarirsi le idee su quello che aveva appena visto. Sbattere le palpebre per non fece sparire quelle creaturine irreali. Nik si piegava a sinistra e a destra per cercare di osservarlo meglio. Sono reali pens Richie, e sono vivi. Il ragazzo ud dei passi distanti che raschiavano oltre la porta di metallo, in fondo al seminterrato. Erano pesanti, poderosi. I piccoli demoni si irrigidirono e iniziarono a camminare nervosamente sul posto, bloccati tra la porta e Richie, non sapendo da che parte scappare.

I passi laggi si fecero pi rapidi e possenti, qualcosa si muoveva verso le scale. Richie vide che i catenacci erano sciolti. Le cose stavano prendendo una brutta piega. Il ragazzo si gir per darsela a gambe. Poi un rumore lo blocc. Ma che diavolo? borbott una voce smorzata dietro la porta metallica. Richie rimase senza fiato. Si trattava di Gus. Un ringhio basso e minaccioso sal per le scale. Ci fu un gemito umano di sorpresa e poi un disgustoso tonfo sordo. Seguirono dei rantoli e dei colpi violenti, il suono inconfondibile di una lotta. Nik e Flappy erano impietriti come il ragazzo. Tutti e tre fissavano la porta, spettatori privilegiati a un concerto di rumori disperati, finch La porta si apr di colpo e Gus si precipit fuori a met, pancia a terra. La sua faccia era contorta dallagonia. Si sforz di strisciare verso latrio, la maglietta ridotta a brandelli imbrattati di rosso. Alz gli occhi su Richie con uno sguardo di supplica e gli allung una mano. Richie fece un passo involontario verso il suo amico per aiutarlo. Troppo tardi. Qualcosa risucchi di nuovo Gus dietro la porta. Spar nelloscurit e la porta metallica si chiuse quasi completamente. Si sent un suono orribile di qualcosa che veniva squarciato. E poi ci fu il silenzio. Gus? prov a dire lamico. Richie si lanci verso la porta e rimase di sasso quando la vide muoversi ancora. Quel massiccio blocco metallico inizi ad aprirsi stridendo. Loscurit inizi a fuoriuscire. Dal buio che si celava dietro la porta spunt un artiglio enorme che si aggrapp alla cornice. Poi ne apparve un altro, poi un terzo e infine un quarto. Le mani pelose tastarono la porta alla ricerca di appigli e la spalancarono con una facilit che celava una forza bruta. Richie sgran gli occhi. Quello non era Gus, nemmeno per sogno.

CAPITOLO 21 Bacio della buonanotte? Nat si sentiva strano a stare in macchina con una ragazza sua coetanea al volante. Dhaliwahl non guidava, ed erano anni che Nat non saliva su una macchina. Sandy sembrava una guidatrice attenta; non brava, ma estremamente cauta. Era ovvio che fosse alle prime armi. Si ferm sul bordo del marciapiede davanti a casa di Nat e inizi la sua solita manovra di parcheggio. Avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro, finch la macchina non fu malamente allineata e lei si ritenne soddisfatta. Nat si meravigli dellostinazione della ragazza e si stup della sua incapacit. Sandy gir le chiavi e la macchina si spense. Sussult, e poi rise. stata una serata strana disse. Non so ancora se mi sono divertita da morire o se mi sono

vergognata come una ladra. Quel che certo che non mi avevano mai cacciata via da nessun posto. Nat le sorrise appena, si chiese se sorridere fosse la cosa giusta da fare. Mi dispiace davvero disse. Aveva istinto per i demoni, ma non per questo tipo di situazioni. Sentiva unenergia irrequieta che non riusciva a controllare. Lo incoraggiava sia ad allungarsi verso la ragazza che stava seduta accanto a lui, sia a scappare il pi veloce possibile da lei. Si innervos e afferr la maniglia della portiera. Sandy schiacci il tasto della chiusura automatica. Click! Nat era in trappola. La ragazza fece un bel respiro. Sai, di solito sono molto cauta. Non corro molti rischi. No? Assolutamente. Ma credo che tu sia, uhm, interessante. E carino. Non incontro mai ragazzi carini insomma, s, ragazzi. Cos quando sei arrivato in biblioteca ho pensato che magari potevo abbandonare la mia piccola, sicura scrivania e fare un tentativo. Sandy si avvicin a Nat, mettendogli la mano sul braccio. I peli dietro il collo del ragazzo si drizzarono come se fosse stato liberato un potentissimo demone. Incroci lo sguardo della ragazza. Lei gli sorrise. Nat allung la mano e le tocc il mento. Ma invece di baciarla, le spinse in gi il labbro con un dito per controllarle i denti. Non stai per mordermi, vero? No mormor appena per colpa del dito. Io, uhm, controllavo il mio maestro mi diceva che c un tipo di ragazza che morde i ragazzi, anche se di solito lo fa quando sono nei loro letti. Sandy si scans di colpo. Si mise a sedere, le mani di nuovo sul volante. Nat cap di aver commesso un terribile