dell’Amministratore locale nella contrattazione...
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Il ruolo
dell’Amministratore locale
nella contrattazione
integrativa
a cura di Annamaria Iotti
25 ottobre 2018
Gli attori della contrattazione integrativa
Il processo di contrattazione integrativa
Il ruolo dell’Amministratore locale nella contrattazione
integrativa:
La nomina della delegazione trattante di parte datoriale
Le direttive alla contrattazione integrativa
L’autorizzazione alla sottoscrizione del contratto integrativo
Indice
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Gli attori della contrattazione integrativa
DELEGAZIONE
TRATTANTE DI
PARTE
DATORIALE
DELEGAZIONE
TRATTANTE DI
PARTE
SINDACALE
ORGANO DI CONTROLLO
GIUNTA
COMUNALE
DIREZIONE
HR
S.G./D.G.
ALTRI
DIRIGENTI
OO.SS.
FIRMATARIE
C.C.N.L.
R.S.U.
Estratto da «La procedura della contrattazione decentrata integrativa»
pubblicazione ARAN marzo 2013
Il processo di contrattazione integrativa
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La nomina della delegazione trattante di parte datoriale entro 30 giorni dalla sottoscrizione del CCNL (cfr. art. 8, c. 2, CCNL 21.05.2018)
delegazione in forma collegiale o monocratica. Deve prevedere un Presidente
(cfr. art. 7, c. 3, CCNL 21.05.2018)
ampia autonomia dell’esecutivo nella nomina, la cui disciplina è rimessa ai
singoli ordinamenti (cfr. art. 7, c. 3, CCNL 21.05.2018), tuttavia:
non sono ammessi componenti esterni all’Amministrazione (cfr. parere
ARAN RAL_1216)
Sindaco e/o Assessori possono far parte della delegazione solo nei Comuni
con popolazione < 5.000 abitanti, qualora ricorrano le condizioni di cui
all’art. 53, c. 23, L. n. 388/2000 (cfr. parere ARAN RAL_717)
necessaria presenza di almeno un componente (di norma il Presidente)
esperto dei temi della contrattazione (Direttore Risorse Umane,
Segretario/Direttore Generale)
possibilità di nomina a componente di dipendenti di categoria D (nel ruolo di
Presidente solo nei Comuni privi di dirigenza)
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La nomina della delegazione trattante di parte datoriale
E’ possibile rifiutare la nomina a componente della delegazione o
presentare successive dimissioni?
Per tutti componenti, compreso il Presidente, rifiuto/dimissioni possono
trovare giustificazione solo se motivati da ragioni di incompatibilità (es.
dipendente che sia componente RSU) oppure qualora non siano condivisi gli
indirizzi alla contrattazione ricevuti dall’esecutivo o i contenuti del contratto
che il Presidente è chiamato a sottoscrivere in nome e per conto dell’AC
rappresentando l’indirizzo unitario della delegazione (cfr. pareri ARAN
RAL_1216 e RAL_707)
E’ possibile per gli Amministratori partecipare agli incontri di trattativa?
E’ ammessa la presenza degli esponenti politici dell’ente durante le riunioni di
contrattazione in qualità di uditori interessati al fine di acquisire in via diretta le
sensibilità che emergono dall’ambiente negoziale (cfr. «La procedura della
contrattazione decentrata integrativa» - pubblicazione ARAN marzo 2013)
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La nomina della delegazione trattante di parte datoriale
Qual è il rapporto tra organo politico e delegazione trattante di parte
datoriale nel corso del negoziato?
Il presidente della delegazione cura i rapporti con l’organo di direzione politica
a cui riferisce periodicamente sull’andamento della trattativa e riguardo gli
aspetti critici emersi nel corso di essa. Ciò consente di condividere soluzioni
propedeutiche alla conclusione positiva del negoziato, che possono anche
prevedere la revisione di alcuni contenuti delle direttive impartite alla
delegazione (cfr. «La procedura della contrattazione decentrata integrativa» -
pubblicazione ARAN marzo 2013)
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Le direttive alla contrattazione integrativa
sono approvate dall’organo politico esecutivo
definiscono gli obiettivi strategici e i vincoli alla contrattazione, anche di
ordine finanziario
definiscono gli interventi prioritari, comprensivi delle modalità di utilizzo
delle risorse stabili e variabili in relazione ai diversi istituti del salario
accessorio
direttive chiare e puntuali, ma non troppo prescrittive e dettagliate per
impedire l’irrigidimento delle posizioni nel negoziato (la prima mossa vs
l’incontro di sumu)
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Le direttive alla contrattazione integrativa
Esempi di non-direttive
rispetto della normativa in tema di limitazioni alla spesa per il personale e di
pareggio di bilancio, nonché delle disposizioni del CCNL
le indennità relative alle concrete posizioni di la voro dovranno essere aderenti
alle norme di riferimento
Indisponibilità alla contrattazione delle quote relative alle indennità di
comparto, alle progressioni orizzontali già attribuite e non cessate ed
all'indennità agli educatori dell’asilo nido comunale
utilizzo della parte disponibile del fondo per innalzare l’efficacia e l’efficienza
della macchina comunale
il Presidente della delegazione trattante potrà valutare eventuali proposte
relative a tale voce [indennità], la quale non dovrà andare comunque a
discapito dei bisogni della collettività e dell'utenza
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Le direttive alla contrattazione integrativa
Esempi di direttive «soft»
dovrà essere promossa una riduzione complessiva delle voci comprimibili del
fondo non finalizzate a premiare la performance organizzativa e individuale
i valori delle indennità dovranno tenere conto, in vigenza delle disposizioni di
cui all’art. 23, c. 2, del D.lgs n. 75/2017 (tetto 2016 al fondo risorse
decentrate), della necessità di contenimento di tale voce di spesa, al fine di
evitare sbilanciamenti di risorse a danno dei compensi premiali per la
remunerazione della performance
dovrà essere assicurata una correlazione tra i compensi di legge e la
premialità legata alla performance, tale da consentire un maggior recupero di
somme ai dipendenti che fruiscono di tali specifici incentivi specializzati,
rispetto agli attuali accordi, da destinare alla premialità della performance di
tutti i dipendenti
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Le direttive alla contrattazione integrativa
Esempi di direttive «soft»
gli istituti premianti delle responsabilità, a vario titolo esercitate, dovranno
tener conto del livello di autonomia operativa e di delega
la delegazione trattante di parte pubblica dovrà adoperarsi affinché la
sessione negoziale sia condotta unitariamente e la preintesa sia raggiunta,
anche in accordo con solo una parte dei soggetti sindacali titolati alla
trattativa, per tutte le materie di cui all’art. 8, c. 4 e 5, CCNL Funzioni Locali
21.5.2018
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Le direttive alla contrattazione integrativa
Esempi di direttive «hard»
l’indennità per specifiche responsabilità ex art. 70-quinquies, CCNL Funzioni
Locali 21.5.2018, dovrà essere attribuita al solo personale di categoria D sulla
base dell’effettivo esercizio di tali responsabilità in forza di atti amministrativi
formalmente adottati in coerenza sia con l’assetto organizzativo dell’Ente sia
con le modalità di erogazione dei servizi
la progressione economica dovrà essere riconosciuta solo al personale che
non l’abbia ottenuta nei 48 mesi che precedono l’anno di nuova assegnazione,
al fine di agevolare una più ampia rotazione nel conferimento del beneficio tra il
personale più meritevole
divieto di ricorso alla forma di finanziamento stabile del fondo di cui all’art. 67,
c. 2, lett. g) (stabili riduzioni delle risorse destinate alla corresponsione dei
compensi per lavoro straordinario), al fine di salvaguardare il fondo straordinari
alla luce delle attuali carenze di organico
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Le direttive alla contrattazione integrativa
Esempi di direttive «hard»
attribuzione alla performance organizzativa almeno del 15% e alla performance
individuale almeno del 30% delle risorse stabili disponibili del fondo di cui all’art.
67, c. 1., del CCNL Funzioni Locali del 21.5.2018, come incrementate ai sensi
del comma 2 del medesimo articolo
la differenziazione del premio individuale di cui all’art. 69 del CCNL Funzioni
Locali 21.05.2018 dovrà essere riconosciuta a una percentuale molto limitata di
personale, comunque non superiore al 10% del personale che ha conseguito
una valutazione positiva della performance individuale
destinazione annuale a nuove progressioni economiche delle risorse
corrispondenti agli incrementi retributivi annuali per progressione economica
del personale cessato dal servizio nell’anno precedente o che abbia acquisito
la categoria superiore ai sensi dell’art. 22 del D.lgs. n. 75/2017
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L’autorizzazione alla sottoscrizione del contratto integrativo
il Presidente della delegazione trattante trasmette all’organo politico
l’Ipotesi di accordo, corredata del parere positivo dei revisori, all’organo
politico per la verifica:
Corrispondenza alle direttive
Conformità dei contenuti dell’accordo alle politiche del personale
perseguite dall’Ente
Funzionalità dell’accordo rispetto alle esigenze organizzative dell’Ente
Coerenza dei costi del contratto integrativo con le direttive finanziarie e
coerenza con i vincoli di bilancio e la normativa contrattuale nazionale
l’organo politico, anche in presenza di parere positivo dell’organo di revisione,
può negare la sottoscrizione
autorizzazione in mancanza della necessaria certificazione dell’organo di
controllo, assunzione di responsabilità e obbligo di accertare, dimostrare e
certificare, anche con il supporto dei pareri tecnici resi dai dirigenti competenti
ove prescritti, il rispetto dei vincoli di competenza e/o di carattere economico-
finanziario stabiliti dalla legge
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L’autorizzazione alla sottoscrizione del contratto integrativo
Gli Amministratori dell’esecutivo hanno responsabilità nel processo
negoziale?
Sì, congiuntamente alla delegazione trattante e all’organo di revisione,
sull’esecutivo incombe una responsabilità amministrativa per danno da
contratto collettivo integrativo, relativa ad eventuali danni arrecati all’Ente a
seguito della sottoscrizione e dell’applicazione di contratti non conformi ai
vincoli di legge o a quelli derivanti dalle previsioni della contrattazione collettiva
nazionale (cfr. «La procedura della contrattazione decentrata integrativa» -
pubblicazione ARAN marzo 2013)
Annamaria Iotti
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I materiali didattici saranno disponibili su
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