Decentramento amministrativo

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Decentramento amministrativo Dislocazione di poteri e/o di funzioni tra i diversi soggetti e organi dell’amministrazione pubblica, al fine di raccordare le esigenze della collettività agli enti a essa più vicini. Si contrappone al fenomeno dell’accentramento e può assumere connotazioni diverse a seconda del soggetto cui sono trasferite le funzioni. Si definisce decentramento burocratico od decentramento organico la traslazione di competenze da organi centrali a organi periferici appartenenti allo Stato (per es., le prefetture), mentre per decentramento autarchico o decentramento istituzionale si intende il conferimento di compiti pubblici a enti territoriali separati dallo Stato (per es., gli enti locali) e con l’espressione decentramento per servizi, l’attribuzione di compiti specializzati e funzioni a soggetti (spesso creati appositamente) non territoriali, separati dallo Stato (per es., enti pubblici e aziende o agenzie autonome). Il decentramento amministrativo in Italia. - Il decentramento amministrativo costituisce uno dei principi fondamentali dell’organizzazione amministrativa e un corollario dell’ordinamento democratico, essendo finalizzato a realizzare la partecipazione effettiva della collettività all’esercizio e alla cura degli interessi pubblici attraverso l’esercizio diretto delle funzioni amministrative. È enunciato nell’art. 5 della Cost., in base al quale «la Repubblica italiana, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali e attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento» (v. Autonomia. Diritto costituzionale ). L’art. 97, co. 2, specifica che «nell’ordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilità

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Decentramento amministrativoDislocazione di poteri e/o di funzioni tra i diversi soggetti e organi dellamministrazione pubblica, al fine di raccordare le esigenze della collettivit agli enti a essa pi vicini. Si contrappone al fenomeno dellaccentramento e pu assumere connotazioni diverse a seconda del soggetto cui sono trasferite le funzioni.Si definisce decentramento burocratico od decentramento organico la traslazione di competenze da organi centrali a organi periferici appartenenti allo Stato (per es., le prefetture), mentre per decentramento autarchico o decentramento istituzionale si intende il conferimento di compiti pubblici a enti territoriali separati dallo Stato (per es., gli enti locali) e con lespressione decentramento per servizi, lattribuzione di compiti specializzati e funzioni a soggetti (spesso creati appositamente) non territoriali, separati dallo Stato (per es., enti pubblici e aziende o agenzie autonome).

Il decentramento amministrativo in Italia. -Il decentramento amministrativo costituisce uno dei principi fondamentali dellorganizzazione amministrativa e un corollario dellordinamento democratico, essendo finalizzato a realizzare la partecipazione effettiva della collettivit allesercizio e alla cura degli interessi pubblici attraverso lesercizio diretto delle funzioni amministrative. enunciato nellart. 5 della Cost., in base al quale la Repubblica italiana, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali e attua nei servizi che dipendono dallo Stato il pi ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dellautonomia e del decentramento (v.Autonomia. Diritto costituzionale). Lart. 97, co. 2, specifica che nellordinamento degli uffici sono determinate le sfere di competenza, le attribuzioni e le responsabilit proprie dei funzionari; il principio del decentramento altres previsto agli art. 114-133, Titolo V, parte II, della Costituzione, laddove si descrive lassetto organizzativo della Repubblica.

Nella storia della Repubblica italiana il principio del decentramento amministrativo ha iniziato ad avere attuazione nel 1970, con il trasferimento alle regioni a statuto ordinario delle funzioni amministrative a esse attribuite sulla base degli art. 117 e 118 Cost. e di funzioni proprie dello Stato (l. n. 281/1970, e d.p.r. 1 novembre 1972). Successivamente si avuto un ampliamento delle funzioni regionali con il d.P.R. n. 616/1977 (l. delega n. 382/1975).

Negli anni 1990 lattivit legislativa tornata sulla materia con la l. n. 142/1990 (confluita nel d.lgs. n. 267/2000) che ha dettato il nuovo ordinamento delle autonomie locali e con la l. n. 81/1993, relativa allelezione diretta delsindacoe del presidente della provincia.

Ma soprattutto dal 1997, nellambito della riforma della pubblica amministrazione e dellopera di semplificazione dellattivit amministrativa, che si avviata una politica di decentramento, attraverso la l. n. 59/1997 (cosiddetta legge Bassanini), contenente la delega al governo per il conferimento alle regioni e agli enti locali delle funzioni e dei compiti amministrativi, e il seguente decreto di attuazione (d.lgs. n. 112/1998) della suddetta delega che ha realizzato il conferimento di funzioni e compiti agli enti locali di alcune materie espressamente indicate e riunite in quattro settori: sviluppo economico e attivit produttive; territorio, ambiente e infrastrutture; servizi alla persona e alla comunit; polizia amministrativa regionale e locale e regime autorizzatorio.

Tale decreto stabilisce, inoltre, che il decentramento comprende anche tutte le funzioni di organizzazione e le attivit connesse e strumentali allesercizio dei compiti conferiti, quali quelli di programmazione, di vigilanza, di accesso al credito, di polizia amministrativa e ladozione dei provvedimenti durgenza previsti dalla legge.

La l. n. 59/1997 aveva come obiettivo la realizzazione del massimo decentramento possibile con legge ordinaria, nei limiti consentiti dalla Costituzione (il cosiddetto federalismo a Costituzione invariata), indicando i principi e i criteri cui dovevano ispirarsi le leggi di attuazione successive. Il testo si articola in quattro capi: il capo I si occupa del conferimento di funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle regioni e alle autonomie locali; il capo II del riordino dellamministrazione statale; il capo III della semplificazione dei procedimenti amministrativi; il capo IV dellautonomia e riorganizzazione del sistema scolastico e formativo, e del trasferimento alle regioni delle funzioni amministrative relative alle acque termali e minerali. Il capo I prevede un decentramento regionale e locale attuato attraverso lo strumento del conferimento. In particolare, nellart. 1 si specifica che per conferimento si intende il trasferimento, la delega o lattribuzione di funzioni e compiti, e che, per enti locali, si intendono leprovince, icomuni, le comunit montane e gli altri enti locali.

Nel rispetto del principio di sussidiariet, si prevede inoltre il conferimento alleregionie agli enti locali di tutte le funzioni e i compiti amministrativi relativi alla cura degli interessi e alla promozione dello sviluppo delle rispettive comunit, nonch tutte le funzioni e i compiti amministrativi localizzabili nei rispettivi territori in atto esercitati da qualunque organo o amministrazione dello Stato, centrali o periferici, ovvero tramite enti o altri soggetti pubblici.

Infine, con l. cost. n. 1/2001, la materia del decentramento approdata nella riforma costituzionale del titolo V, parte II della Cost., relativa allassetto organizzativo dei rapporti tra i diversi soggetti dellordinamento, che ha dato copertura costituzionale alle novit legislative appena richiamate di riforma dellassetto organizzativo della Repubblica, disegnando unarticolazione amministrativa tra diversi livelli di governo territoriale.

Lassetto decentrato. -Nella definizione del nuovo assetto amministrativo territoriale dellordinamento, il nuovo articolo 114 Cost. stabilisce che la Repubblica costituita dai comuni, dalle province, dalle citt metropolitane, dalle regioni e dallo Stato, con pari dignit istituzionale. Altra novit lindividuazione del comune come nuovo centro del sistema amministrativo, in quanto soggetto pi vicino ai cittadini, pertanto in grado di rappresentare al meglio le esigenze delle collettivit di riferimento e assicurare servizi migliori a costi minori (art. 3, co. 2, d.lgs. n. 267/2000), anche con il coinvolgimento dei privati cittadini, individualmente o in associazione, per lo svolgimento di attivit di interesse generale.

In tal senso, lart. 118 Cost. stabilisce che le funzioni amministrative sono attribuite ai comuni salvo che, per assicurarne lesercizio unitario, siano conferite a province, citt metropolitane, regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiariet, differenziazione ed adeguatezza (su cui v.Principio di sussidiariet. Diritto amministrativo).

Con lintroduzione di questi ultimi si voluto ottimizzare lesercizio delle competenze, ripartendole non pi in base a principi astratti e generali ma secondo criteri specifici, relativi alle peculiarit territoriali, demografiche ecc., e di criteri concreti di efficienza e idoneit organizzativa, nonch sottolineare il superamento del principio del parallelismo tra le potest legislative indicate allart. 117 e le funzioni amministrative ex art. 118 della Costituzione. Questultimo prevedeva che alla regione e agli enti locali spettassero le competenze amministrative nelle stesse materie oggetto della potest legislativa, mentre ora sono distinte e la ripartizione delle competenze amministrative fra ente territoriale centrale ed ente periferico avviene nel rispetto del principio di sussidiariet, secondo il quale, al primo spettano le funzioni tassativamente riservate dalla legge mentre tutte le altre sono di competenza del secondo, salvo che, sia necessario garantire lesercizio unitario da parte dellente superiore.

Al Comune, ormai ente a competenza amministrativa generale, spettano tutte le funzioni amministrative (d.lgs. n. 59/1997, art. 4, co. 3), secondo le proprie dimensioni territoriali, con lesclusione di quelle incompatibili che esulano dallinteresse locale e che necessariamente sono riservate allente immediatamente superiore (provincia, citt metropolitana, regione, Stato).

Collegata allintervento sussidiario dellente di livello superiore la previsione del potere sostitutivo dello Stato nei casi espressamente individuati nellart. 120 Cost., ossia nelle ipotesi di mancato rispetto di norme, trattati internazionali o normative comunitarie, di pericolo grave per lincolumit e della sicurezza pubblica, di tutela dellunit giuridica ed economica e in particolare di tutela dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali. Il potere sostitutivo deve essere esercitato nel rispetto dei principi di sussidiariet e di leale collaborazione, assicurati da limiti normativi e amministrativi volti a garantire che lente compia lattivit nel tempo e nel modo ad esso assegnato e che lintervento sostitutivo sia proporzionato allobiettivo da perseguire (l. n. 131/2003, art. 8).

Nellambito della riforma costituzionale del Titolo V va segnalata anche la ridefinizione dei rapporti tra Stato e regione, in qualit di enti a competenza legislativa generale, attraverso linversione del criterio di ripartizione delle competenze legislative tra tali soggetti; in tal senso, lart. 117 Cost. stabilisce che la potest legislativa esercitata dallo Stato e dalle regioni nel rispetto della Costituzione, nonch dai vincoli derivanti dallordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali, e specifica che alle regioni spetta la potest legislativa generale in ogni materia non espressamente riservata allo Stato (politica estera, immigrazione, difesa, politica monetaria, ambiente, previdenza sociale ecc.).

Come previsto dalla l. n. 59/1997, art. 11, unaltra forma di decentramento ha avuto attuazione con i decreti legislativi 300/1999 (riforma dellorganizzazione del governo) e 303/1999 (ordinamento della presidenza del Consiglio dei ministri).

Voci correlatePubblicaamministrazioneCompetenza amministrativaMinistro e ministero. Diritto amministrativoPrincipio di sussidiariet. Diritto amministrativodescentralizare administrativ

Dislocarea de putere i / sau funciilor ntre diferiii actori i organe ale administraiei publice, n scopul de a reconcilia necesitile organizaiilor comunitare n ea aproape. Se opune fenomenului centralizare i poate lua diferite conotaii n funcie de subiectul care sunt transferate funcii.

Aceasta definete descentralizarea birocratic sau deconcentrrii organic abilitati de traducere din organele centrale ale organelor periferice aparinnd statului (de exemplu., Prefecturi), n timp ce descentralizarea descentralizarea autarhic sau instituional nseamn transferul funciilor publice pentru autoritile locale separa de stat (de exemplu., autoritatile locale), precum i cu descentralizarea expresie a serviciilor, alocarea de sarcini i funcii n discipline de specialitate (de multe ori create n special) care nu-teritorial, separat de stat (de exemplu., organismele i companiile publice sau agenii autonome ).

Descentralizare administrativ n Italia. - Descentralizarea administrativ este unul dintre principiile fundamentale ale organizrii administrative i un corolar al ordinii democratice, fiind concepute pentru a atinge participarea efectiv a Comunitii la funcionarea i ngrijirea intereselor publice prin exercitarea direct a funciilor administrative. Acesta este situat la art. 5 din Constituie, potrivit cruia "Republica Italian, una i indivizibil, recunoate i promoveaz autonomiile locale, i pune n aplicare serviciile care depind de stat descentralizarea administrativ mai larg.; acord principiile i metodele legislaiei sale la cerinele autonomiei i descentralizrii "(v. Autonomie. Drept constituional). Articolul. 97, co. 2, precizeaz c "n birourile stabilesc domeniile de competen, atribuiile i responsabilitile funcionarilor"; principiul descentralizrii este, de asemenea, de ateptat s art. 114-133, titlul V, partea II, din Constituie, n cazul n care acesta descrie structura organizatoric a Republicii.

n istoria Republicii Italiene principiul descentralizrii administrative au nceput a fi pus n aplicare n 1970, cu transferul n regiunile cu statut funcii administrative obinuite atribuite acestora, pe baza art. 117 i 118 din Constituie. i corespunztoare funciilor statului (ln 281/1970, i DPR o noiembrie 1972). Ulterior a avut loc o extindere a funciilor regionale cu DPR n. 616/1977 (l. Delegaia n. 382/1975).

n activitatea legislativ 1990 este din nou pe teren cu. n. 142/1990 (a fuzionat n Decretul Legislativ. N. 267/2000), care a dictat noul sistem de autoritile locale i cu. n. 81/1993 privind alegerea direct a primarului i preedintele provinciei.

Dar este mai ales din 1997, ca parte a reformei administraiei publice i simplificarea muncii administrative, care a nceput o politic de descentralizare, prin l. n. 59/1997 (aa-numita lege Bassanini), care conine delegaia guvernului pentru contribuia la regiunile i autoritile locale din funciile i sarcinile administrative, precum i urmtoarele de punere n aplicare decret (Decretul. N. 112/1998) a delegaiei menionat care a fcut transferul funciilor i sarcinilor autoritilor locale ale unor materiale prevzute n mod expres i grupate n patru domenii: activiti de dezvoltare economic i de producie; teritoriu, mediu i infrastructur; Servicii pentru persoane fizice i pentru comunitatea; sistem regional i local de poliie administrativ i autorizare.

Decretul prevede, de asemenea c descentralizarea include toate funciile de organizare i activitile conexe i instrumentale de exercitarea atribuiile conferite, cum ar fi programarea, monitorizarea, acces la credite, poliia administrative i adoptarea de msuri de urgen prevzute de lege.

L. n. 59/1997 a avut ca scop realizarea posibil descentralizare maxim de drept comun, n msura permis de Constituie (aa-numitul "federalism n Constituie neschimbat"), indicnd principiile i criteriile care au fost inspirate legi de punere n aplicare succesive. Textul este mprit n patru capitole: Capitolul I se refer la transferul de funcii i atribuii administrative de la stat la regiunile i autoritile locale; Capitolul al II-lea de reorganizare a administraiei de stat; Capitolul III din simplificarea procedurilor administrative; Capitolul IV din autonomia i reorganizarea sistemului colar i educaie, precum i transferul ctre regiunile funciilor administrative referitoare la apele termale i minerale. Capitolul I ofer o descentralizare regional i local, puse n aplicare prin intermediul instrumentului de transfer. n special, n art. 1 precizeaz c termenul "contribuia" nseamn transferul, delegarea sau repartizarea funciilor i a sarcinilor, i c, "autoritile locale", nseamn provincii, municipaliti, comuniti montane i alte autoriti locale.

n conformitate cu principiul subsidiaritii, ea ofer, de asemenea transferul ctre regiunile i autoritile locale din toate funciile i sarcinile administrative "legate de ngrijirea intereselor i promovarea dezvoltrii comunitilor lor, precum i toate funciile i sarcinile administrative n localizabile lor teritoriile efectuate n prezent de ctre orice organ sau stat administrare, central sau periferic, sau prin intermediul ageniilor sau altor entiti publice. "

n cele din urm, cu l. costurilor. n. 1/2001, problema de descentralizare a aterizat n reforma constituional din Titlul V, partea a II-a a Constituiei. Referitor la structura organizatoric a relaiilor dintre diferitele subiectele de care au dat acoperire constituional a noii legislaii doar citat reformstructura organizatoric a Republicii, desen articulare administrativ ntre diferitele niveluri de guvernare teritorial.

Cadrul descentralizat. -. n definiia nou set administrativ teritoriale comanda, noul articol 114 din Constituie prevede c Republica este compus din municipaliti, provincii, de la orae metropolitane, regiuni i a statului, cu demnitate egal instituional. O alt caracteristic nou este identificarea a oraului ca un nou centru al sistemului administrativ, ca subiectul cel mai apropiat de oameni, astfel capabil s reprezinte nevoile comunitii de referin i s asigure servicii mai bune la costuri mai mici (art. 3, alin. 2, Decretul Legislativ. n. 267/2000), cu implicarea cetenilor privai, individual sau n combinaie, pentru desfurarea activitilor de interes general.

n acest sens, art. 118 Cost. Stabilete c "funciile administrative sunt atribuite municipaliti, cu excepia cazului, aa cum se asigure uniforma lor, sunt conferite provincii, orae metropolitane, regiuni i stat, bazat pe principiile subsidiaritii, difereniere i adecvarea" (care se vedea . principiul subsidiaritii. drept administrativ).

Odat cu introducerea acestuia din urm ne-am dorit pentru a optimiza performana de competene i mprit nu mai bazat pe principii abstracte i generale, dar n funcie de criterii specifice, legate de specific teritorial, demografic etc., i criterii concrete de eficien i adecvare organizaionale i sublinia depirea principiului "paralelismului" ntre puterile legislative prevzute la art. 117 i funciile administrative prevzute la art. 118 din Constituie. Acesta din urm a declarat c autoritile regiunii i locale spettassero competene administrative n acelai obiect de putere legislativ, dar acum ele sunt distincte i repartizarea responsabilitilor administrative ntre corp autoritate central i local periferic prelucrate n conformitate cu principiul subsidiaritii, n conformitate cu care, la primele funcii revin strict confideniale prin lege i toate celelalte sunt responsabilitatea a doua, cu excepia faptului c este necesar s se asigure unitatea exerciiu de partea superioar a corpului.

n ora, acum instituia n competen administrativ general, aparin toate funciile administrative (Decretul legislativ. N. 59/1997, art. 4, alin. 3), n funcie de dimensiunile lor teritoriale, cu excepia celor incompatibile dincolo de interesele locale i care sunt n mod necesar entitate confidenial imediat mai sus (provincie, ora metropolitan, regiune, stat).

Conectat la entitatea filial intervenie de nivel superior este de predicie a puterii substitut al statului, n cazurile identificate n mod expres n art. 120 Const., C, n cazul nerespectrii reglementrilor, tratatele internaionale sau legi, de pericol grav pentru sigurana i securitatea public, protecia juridic i economic, precum i n special protecia nivelul de baz al prestaiilor privind drepturile civile i sociale. Puterea de nlocuire trebuie s fie exercitate n conformitate cu principiile subsidiaritii i cooperare loial, asigurai-v c pentru a limita msurile de reglementare i administrative pentru a asigura c agenia ndeplinete sarcinile n timp i ca fost atribuite i c intervenia este de nlocuire proporional obiectivul care trebuie urmrit (LN 131/2003, art. 8).

Ca parte a reformei constituionale din titlul V ar trebui s fie menionat de asemenea c redefinirea relaiilor dintre stat i regiune, ca autoritile din competen legislativ generale, prin intermediul "inversarea" a distribuiei competenelor legislative ntre astfel de persoane; n acest sens, art. 117 Cost. Stabilete c "puterea legislativ este exercitat de ctre stat i regiuni n conformitate cu Constituia i cu constrngerile care decurg din obligaiile internaionale ale UE i," i precizeaz c regiunile au putere legislativ general n toate aspectele care nu expres rezervat statului (politica extern, de imigrare, echipei, politica monetar, mediul, securitatea social, etc.).

Cum era de asteptat de la. n. 59/1997, art. 11, o alt form de descentralizare a fost implementat cu decretele legislative 300/1999 (reforma a guvernului) i 303/1999 (un fel de Preedinia Consiliului de Minitri).

A se vedea, de asemenea,

Administraie public

competen administrativ

Ministrul i minister. drept administrativ

Principiul subsidiaritii. drept administrativ